Centonove numero 31
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Centonove numero 31
centonove Centonove torna in edicola il 31 agosto. Buone ferie Settimanale di Politica, Cultura, Economia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Il consigliere provinciale di Messina, Massimo De Domenico ANNO XIX N. 31 10 AGOSTO 2012 EURO 1,50 Un posto al sole VACANZE VACANZECON CONLA LACRISI CRISI I siciliani in ferie restano a casa. Politici compresi. Già in campagna elettorale 10 AGOSTO 2012 il punto centonove EDIT La giustizia in ritardo SI E APERTA una guerra senza frontiera allʼinterno della magistratura siciliana su come intendere la lotta alla mafia e le ricostruzioni storiche utili a disegnare gli scenari etnoantropologici in cui alcuni fenomeni eversivi si sono verificati. Il procuratore di Caltanissetta Roberto Scarpinato davanti a un pubblico di autorità ha detto a chiare lettere, in occasione della commemorazione delle stragi di Palermo, che alcuni rappresentanti delle istituzioni, con il loro carico di ambiguità offendevano il senso dello Stato a partecipare allʼevento. Subito si è scatenato un bailamme, con relativa raccolta di firme, quando il Csm ha deciso di mettere sotto accusa Scarpinato. Non è andata meglio al procuratore di Palermo Messineo e al allʼaggiunto Ingroia, che hanno sostenuto la necessità di dichiarare il segreto di Stato per fermare alcune indagini scomode che toccano perfino il Colle. In questo quadro, alcuni parlamentari del Pd come Beppe Lumia e dellʼIdv come Sonia Alfano, vanno a spasso per le carceri dʼItalia per cercare di convincere alcuni boss alla Provenzano a collaborare con la giustizia. Che a volte per scrivere la parola fine in alcune vicende torbite come quella di Mauro De Mauro, scrive sentenze con i protagonisti morti. Da decenni. LAVORI IN CORSO. Sala d’Ercole a Palazzo dei Normanni Se la politica è perversione L’abbraccio di D’Alia a Crocetta segna una svolta epocale per le alleanze dei cattolici. Che ora orfani fanno scendere in campo anche i preti... DI ENZO BASSO Lʼassessore allʼEconomia, Gaetano Armao, interrogato dalla Finanza a Palermo ha dichiarato di avere maturato il fondato sospetto che migliaia di assunzioni in Sicilia, “siano frutto dei voto di scambio tra politici e sindacalisti”. Una trovata pubblicitaria in vista delle elezioni alle porte? La riflessione tardiva di Armao nasce dal fatto che 1300 dipendenti alla Gesip, altrettanti alla Sco, 1200 alla Beni Culturali spa, un paio di migliaia alla Multiservizi che ora diventa holding, abbiano avuto contratti rinnovati a tempo per arrivare poi allʼassunzione finale, decretata per legge dai giudici. Una perversione? No, pratica abituale. Armao, così british nei modi da non ricordare di avere staccato una fattura da due milioni di euro per una società del gruppo Falk, Actelios, molto interessata alla costruzione di quattro termovalorizzatori, gli stessi definiti da Lombardo una grande porcata, si è occupato anche anche del censimento dei Beni pubblici siciliani, affidati a un geometra altoatesino: i risultati sono da Real Estate. Cʼè un ricorso di questa micro società che chiede ottanta milioni di euro alla Regione, ma il censimento non è mai stato realizzato. Lʼunica cosa accertata è la svendita degli assessorati al gruppo Pirelli Re, che ha poi affittati gli stessi edifici alla Regione. Queste vicende, sono solo alcuni cenni, del disastro che oggi i nuovi crociati della Politica sono chiamati ad affrontare, per risanare la Sicilia. Il gruppo ArmaoRusso, che si presenta con la faccia dei risanatori, attorno Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile allʼorbita di Lombardo, autonomista che da subito ha visto nella candidatura del sindaco di Gela, Rosario Crocetta, un vero elemento di discontinuità verso le sabbie mobili della politica siciliana. Ma non è anche questo un elemento, se ci pensate, di perversione politica? Non basta. A superare nella schizofrenia il democristiano di lungo corso Raffaele Lombardo, ci pensa un rampollo di nuova generazione come Gianpiero DʼAlia. Che, in una giornata di fuoco alla Beppe Fenoglio, si sveglia un mattino dʼagosto e, da vero cattolico-progressista-di sinistra, vede nellʼorgoglio omosessuale di Rosario Crocetta da Gela, il vero trauma che serve alla Sicilia per mettere a posto i conti e le teste, sul modello Vendola-Puglia. Gli annunci, che seguono a ruota agli entusiasmi di DʼAlia, che forse ha chiamato a sè Crocetta per fare uno sgambetto a Lombardo, fanno tenerezza: cʼè il democristiano Francantonio Genovese in coerenza con il nome della corrente che rappresenta “Innovazioni” che si accoda al nuovo verbo della discontinuità gelese, la città del tiranno Ippocrate che conquistò Katane e Zancle nel V sec. A.c., quando non erano ancora capitali delle cliniche private e delle centrali acquisti dei corsi di formazione professionale. In questo clima torrido, lʼassemblea regionale che si richiama a Federico II , vuole risvegliarsi, con gli annunci rivoluzionari di Cateno De Luca e i Forconi nellʼaria. Eh, sì: la Sicilia sorprende. Quando scendono in campo le liste dei preti, non solo di Gaspare Sturzo, i cattolici qui diventano politicamente...bisex. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 10 AGOSTO 2012 PRIMO PIANO Vacanze, tutti... in alto mare A causa della crisi, i siciliani in ferie restano a casa. Plolitici compresi, già in campagna elettorale A PAGINA 6/10 TOP SECRET PROVINCIA MESSINA POLITICA Hotel Riviera, si paga a rate Miccichè, la rivincita Berlusconi decide di ricandidare il suo ex pupillo. Per riunire il centrodestra A PAGINA Appuntamenti da non perdere in Sicilia A PAGINA 36/37 MESSINA. I revisori dei conti erano stati irremobili: per pagare la maxi-parcella da un milione di euro a testa ai legali Nino Gazzara e Andrea Lo Castro per la causa persa con il gruppo Russotti dellʼhotel Riviera, era necessario il riconoscimento del debito fuori bilancio e il voto del consiglio provinciale. Gli uffici della Provincia hanno deciso di non tenere conto: è stata pagata la rata 2012 di 200 mila euro a testa. Gli importi pagati ai legali, già nel collegio di difesa della Provincia, finora ammontano a 600mila euro ciascuno. San Francesco, quella notte a casa Raffa SANITÀ 11 Crocetta sulle primarie LʼUdc apre alla candidatura dellʼeurodeputato, tumulando le consultazioni A PAGINA 12 Briguglio punta al 20% Rosario Crocetta Le strategie del leader siciliano di Futuro e libertà in vista del voto A PAGINA 13 PAG.12 Cattafi? meglio a colori POSTER Al vaglio del Riesame le anomalie sulle modalità che incastrano lʼavvocato Lavoro, sportelli addio La Regione si prepara a mandare in pensione le strutture multifunzionali A PAGINA A PAGINA Candidati, valzer d’estate 14 20 Alfano e Lumia a caccia di pentiti I due esponenti politici in tour per convincere i boss a collaborare con la giustizia A Messina, regionali e cambi di casacca. Tra conferme e lotte intestine A PAGINA Ferragosto, natura è cultura A PAGINA 15 Il giallo delle clarisse 21 Le suore lasciano il convento di Rometta A PAGINA Terna, fuga in avanti 22 RUBRICHE Il colosso industriale presenta il progetto esecutivo dellʼelettrodotto a Villafranca A PAGINA Mi è scappata la foca 23 Lʼanimale sfuggito al circo acquatico blocca Milazzo per ore A PAGINA 24/25 S.Bartolomeo? Tra i rifiuti La contrada di SantʼAgata Militello diventa “discarica” A PAGINA 26 Bellolampo, disastro colposo Marco Venturi PAG. Parla il sociologo dellʼAmbiente Angelini, dopo lʼincendio della discarica 31 A PAGINA Nemici per un piano C’era una volta la sfiducia 16 27 Nuvole su Windjet 17 A Santo Stefano Camastra Agliezka lascia 18 Insegnanti, bocciati in test Cas, la resa dei conti A PAGINA Zfl, figli di un dio minore Esplode i business dei compro oro 19 CAMBI DI CASACCA Daniela Bruno dall’Mpa all’Idv MESSINA. A corteggiarla sono in tanti, dal Grande Sud di Gianfranco Miccichè allʼUdc di Giampiero DʼAlia. Ma sembra essere la sponda dellʼIdv, cui si sta sempre più avvicinando lʼex capogruppo alla Camera Carmelo Lo Monte, il nuovo approdo di Daniela Bruno, pasionaria dellʼAutonomia, sempre più delusa dale capriole movimentiste di Raffaele Lombardo. MESSINA. Saranno Giovanni Raffa (presidente), Giuseppe Orazio La Ganga e Rosario Passari i tre componenti del nucleo di valutazione per “misurazione e trasparenza delle performance, premi e merito” del comune di Messina. Sulla busta paga dei dipendenti appare una nota che chiede il taglio due anni dopo la sua stesura A PAGINA 30 Re Mida a Messina Gran parte degli aspiranti non raggiungono il punteggio minimo MESSINA. Salvatore Munafò, già dirigente al Centro Neurolesi, sarà il nuovo direttore amministrativo dellʼAsp 5 di Messina. Gli uffici stano provvedendo a perfezionare la nomina. Raffa, Passari e La Ganga nuovo nucleo valutatore 29 Nascono le zone franche per la legalità. Plauso di Confindustria. Ma cʼè chi protesta A PAGINA 31 SICILIA Asl 5 Messina, Munafò direttore PALAZZO ZANCA A PAGINA L’assessorato? Affare di famiglia A PAGINA Settegiorni Qui Scuola/Istruzione per lʼuso Consumatori Consulenti del lavoro Occorre sapere Uomini & Business Libri/La Classifica/Lacerti Mostre Weekend Musica/NuoveVisioni De Gustibus Ecologia e Ambiente Messina Drastrica Heritage Animal House Eliodoro/Labirinti/150 parole La compagnia low cost appesa a un filo. O accordo con Alitalia o chiusura A Milazzo il Pdl anticipa la mozione contro il sindaco, ma non trova i voti A PAGINA 4/5 28 34 34 34 34 38/39 42/43 44/45 44 45 46 46 46 47 47 ECONOMIA Botta e risposta in consiglio comunale per la nuova lottizzazione a San Licandro A PAGINA Si dà alle stampe illibro postumo di padre Celona.Con una rivelazione sul soggiorno del santo a Gesso A PAGINA 40/41 A PAGINA 32/33 pagina 3 San Francesco di Paola PAG.40 10 AGOSTO 2012 CHI SALE L Lucia Tarro Celi MESSINA. Lʼex consigliere comunale del Pds di Messina si è dimostrata lungimirante. Prima ancora che il Pd decidesse di sostenere Crocetta, ha deciso deciso di aprire in città un comitato per il candidato alla presidenza della Regione sotto le insegne dellʼassociazione Libertà e Giustizia. Battendo tutti gli altri pretendenti sul tempo. L Simona Bonanno MESSINA. La fotografa messinese continua a mietere successi. Uno suo scatto, un toro della serie “Tauromaquia”, è stato selezionato da Julian Cox, curator of photography and chief curator of de Young Museum of San Francisco, per essere esposto durante The Art of Photography Show 2012 in San Diego, California. L Ciccio Timbro MESSINA. Lʼuomo simbolo del Centro Multiculturale Officina di Messina non conosce la parola ferie. Invece di gozzovigliare “lidi lidi”, Timbro è rimasto in città per promuovere lʼevento che sta portando avanti, accontentandosi di una birra nella calda solitudine del centro. L Joselito Minuto MESSINA. Il colonnello pilota, comandante del Gruppo Aereo Navale della Guardia di Finanza della Sicilia, è stato insignito dal sindaco di Messina dell'attestato di Civica Benemerenza come segno di riconoscenza per anche per gli interventi operativi e di supporto nelle attività di bonifica di Maregrosso. L Giuseppe Buzzanca MESSINA. Ci aveva sperato, ce lʼha fatta: sono stati prorogati sino al 30 settembre i poteri speciali attribuiti al sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca legati all'emergenza della mobilità. Il primo problema da risolvere? Gli svincoli, in dirittura dʼarrivo ma “stoppati” dal giunto e dalla cattiva tenuta del viadotto Ritiro. 7giorni centonove MESSINA. RIFIUTI E POSTEGGIO BARCHE VIETANO L’ACCESSO IN UNO DEI LITORALI PIÙ BELLI DELL’ISOLA SOCIETA’ Alì, spiaggia negata Non pagano il banchetto nuziale, sposi denunciati Esposto in procura e una petizione degli abitanti della zona. Il sindaco conferma: «Non possono occupare aree demaniali» ALIʼ TERME. Ritornano a protestare a ridosso di ferragosto i cittadini di Alì Terme che si vedono negata la possibilità di utilizzare la spiaggia occupata da unʼattività di rimessaggio barche. “La situazione va regolarizzata perchè i cingolati non possono occupare e transitare nelle aree demaniali dice Lorenzo Grasso, sindaco di Alì Terme”. La superficie adibita a ricoveri e manutenzioni di imbarcazioni è occupata “full time” senza tutela del diritto di tranquillità e senza tutela del decoro ambientale. A tutte le ore giorno i trattori cingolati operano rumorosamente nel trasportare da riva a mare e viceversa i numerosi natanti. Gli schiamazzi dei proprietari hjk delle imbarcazioni con carrelli e trattori si aggiungono al disturbo della quiete pubblica con pericoli per lʼincolumità dei bagnanti. La vicenda è irregolare anche sotto il profilo igienico ambientale. Pulizia e quiete, si legge nellʼesposto alla Procura della Repubblica, oltre ad essere un segno di civiltà è la carta dʼidentità di un paese. Purtroppo scrivono i cittadini - ci tocca constatare che il bene pubblico e il rispetto di chi paga le tasse non sono la priorità degli uffici pubblici che hanno lʼobbligo di intervenire. Lʼodioso rafrain “non è di mia competenza” è il solito scarica barile. “Ho chiesto ai Vigili Urbani di intervenire - sottolinea il sindaco - e aspetto la loro relazione sulla faccenda”. Intanto il paese di Alì Terme lamenta il danno arrecato ad unʼarea di pregio geografica da un manipolo di prevacaritori lasciato indisturbato nella mancanza delle più elementari norme civili. M.V. SIRACUSA. Il loro matrimonio lo volevano perfetto. Peccatoperò che non avevano i soldi per organizzarlo. I due innamorati netini però non si sono persi dʼanimo e si sono detti sì portando poi parenti e amici, a festeggiare al ristorante La casareccia, di Palazzolo. Alla fine della festa hanno comunicato di non avere un euro al proprietario del ristorante che ha denunciato lʼaccaduto. La vicenda, che risale risale al 7 agosto 2011, si è chiusain questi giorni con la denuncia all'autorità giudiziaria, con l' accusa di insolvenza fraudolenta, di P.U., 45 anni, e R.F., 47 anni. Secondo quanto spiegato dalla polizia alcuni amici, attraverso il gioco del taglio della cravatta, avevano tentato di dare una mano ma con la colletta hanno poco più di 100 euro a fronte del 2.500 chiesti dal ristoratore. A quel punto è scattata la denuncia. E a distanza di un anno la conclusione delle indagini. Mafia, a 17 anni dall’assoluzione restituiti beni confiscati TRAPANI. A 17 anni dall'assoluzione, la Corte d'appello di Palermo ha revocato la confisca dei beni a Benedetto Labita, di Alcamo, ordinandone la restituzione. Labita fu definitivamente assolto dall'accusa di mafia il 13 dicembre 1995, dopo oltre due anni di carcere a Pianosa, dove subi' torture fisiche, provate da certificati medici. Nonostante l'assoluzione, fu sottoposto a sorveglianza speciale e gli fu confiscato il patrimonio. Sulla vicenda si era pronunciata la Corte europea. Monforte, “Premio San Giorgio” al giudice David MONFORTE SAN GIORGIO. Sarà consegnato stasera, venerdì 10, il “Premio San Giorgio 2012” della Cyber Community dei Monfortesi nel mondo al giudice Giuseppe David, esempio per le future generazioni nel corso della sua carriera di magistrato della Corte dei Conti. Nel corso della serata, infatti, verranno premiati anche gli studenti meritevoli e quanti si sono messi in evidenza positivamente nel corso dellʼanno. S. MARINA SALINA. IN ARRIVO DUE ASINI PANTESCHI DONATI DALL’AZIENDA FORESTE DI TRAPANI Casa alle Isole per Pamela e Penelope SALINA. Salina acquisisce nuovi illustri abitanti. Si tratta di esponenti del gentil sesso, “Pamela” e “Penelope”, due Asini Panteschi che saranno ospiti all'interno del Demanio Forestale nell'Isola come attrattiva turistica. Gli esemplari sono stati donati dal Servizio Provinciale Azienda Foreste di Trapani nell'augurio e con l'auspicio che possano essere prolifiche alfine di mantenere e salvaguardare la specie protetta. Le modalità dellʼiniziativa saranno presentate oggi (venerdì 10 agosto, ndr), alle 19 con una conferenza stampa al Bar La Vela di Santa Marina Salina. SANT’ALESSIO. TORNA IN SICILIA PER LE FERIE, TROVA LA MORTE. LA PROCURA INDAGA SUGLI STANDARD DI SICUREZZA Morire di pista ciclabile SANTʼALESSIO. Era tornato nel paese natìo per godersi le ferie estive e per stare vicino per qualche settimana alla sorella convalescente. Ha trovato la morte. Agatino Carnabuci, 67 anni, stava percorrendo la pista ciclabile del comune di SantʼAlessio siculo, in discesa, quando si è trovato dinanzi un cunettone di cemento. Ha perso il controllo della bicicletta e ha batutto il capo qualche metro più avanti. A seguito della denucia della figlia Ilenia il sostituto procuratore del Tribunale di Messina, Antonella Fradà, ha aperto unʼinchiesta. Lʼipotesi di reato è omidicio colposo. Ha affidato al medico legale Francesca Trio il compito di accertare le cause della morte. Il giorno dopo dellʼautopsia ha deciso di affidare ad un altro consulente il compito di ricostruire la dinamica dellʼincidente. Il procedinto non ha indagati. Se il perito dovesse stabilire che la pista ciclabile non garantiva gli standard di sicurezza e che il cunettore, pagina 4 fatto di una gettata di cemento, sia stata la causa dellʼincidente, sul registro degli indagati potrebbero finire gli amministratori locali che hanno omesso di tenere in sicurezza la pista. «Sono accorsa in Sicilia, da Chiavari, dove viviamo. I medici del Papardo mi hanno subito detto che le condizioni di mio padre erano disperate. Nei giorni immediatamente successivi allʼaccaduto, in una pausa del calvario, ho voluto vedere i luoghi teatro del gravissimo incidente di cui è rimasto vittima mio padre. Ho avuto modo di osservare che nelle immediate vicinanze del punto di impatto (dove sono ancora visibili le tracce di sangue lasciate sul terreno, insiste una sorta di cunettone in cemento per il convogliamento delle acque nel letto del torrente Agrò, che “taglia” di netto la pista ciclabile, improvvisamente. Il cunettone, che diventa un trampolino, è posto al termine di una discesa e nessuna segnalazione avvisa gli utenti del repentino cambio di livello e tipologia della sede viaria ciclabile», ha denunciato la donna. M.S. 7giorni centonove IMPRESE. 1200 KM DA PALERMO AL SALENTO. ECCO L’AVVENTURA DI GIORGIO CIACCIO A piedi alla notte della Taranta PALERMO. Dal Palermo a Melpignano nel Salento, estremità sud della Puglia in ventidue giorni, per assistere alla notte della Taranta. Detta così, lʼimpresa che ha intenzione di compiere Giorgio Ciaccio, trentenne palermitano prossimo ai trentuno, non sembra chissà cosa. Ma Giorgio, in Puglia ha deciso di andarci a piedi. Mille e duecento km di strade statali, ventitre tappe, partenza il 2 agosto dal capoluogo siciliano, arrivo il 24 agosto in Salento, a Melpignano, sotto il palco della manifestazione dedicata al ballo popolare salentino ormai diventata appuntamento internazionale. Ad accoglierlo, sotto il palco, saranno i migliaia di fans che stanno seguendo lʼimpresa di Giorgio attraverso il blog messo in piedi per lʼoccasione (ilcamminodellataranta.it), il sito ufficiale della notte della tarante e gli immancabili social network. Che giorgio aggiorna costantemente, con un diario di strade, paesi e volti incontrati per strada durante il cammino. “Eʼ nato tutto per caso”, racconta mente seduto in un bar di Messina si rifocilla con lʼimmancabile granita durante la quarta delle ventitre tappe del programma. “Sono sempre stato affascinato dal cammino di Santiago di Compostela, non tanto per lʼaspetto religioso, quanto dal punto di vista “spirituale”. Mi intriga lʼidea del viaggio, non dellʼarrivo a destinazione. E siccome credo nella mobilità sostenibile e ritengo che con un poʼ di buona volontà e tempo a disposizione si possa viaggiare anche in modo diverso dal solito, ho avuto lʼidea di assistere per lʼennesima volta alla manifestazione salentina. Arrivandoci In alto, Giorgio Ciaccio davanti alla Provincia Regionale di Messina AGRIGENTO. MULTE E DENUNCE PER GLI AMANTI DEL NATURISMO ROSA E NERO Non c’è pace per i nudisti Lutto in casa Barrilà AGRIGENTO. Tempi grami per i siciliani amanti del nudismo e del naturismo. Dopo la disavventura del turista 40enne multato con 1200 euro per aver preso il sole “in costume adamitico” su una spiaggia di Taormina non riservata agli amanti del nude look, sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico i venti nudisti che martedì 7 agosto stavano prendendo il sole sulla spiaggia di Torre Salsa, a Siculiana. Fra i naturalisti anche dei bambini, figli delle persone che praticavano l'esposizione integrale al sole. I bimbi, naturalmente, non sono stati segnalati, ma la loro presenza aggraverebbe la posizione dei genitori, che nel frattempo hanno ricevuto la solidarietà dell'associazione radicale “Certi diritti” e del sindaco di Siculiana Mariella Bruno. «Non c'è nulla di male quando si tratta di persone che prendono il sole nude in zone di spiaggia in cui non disturbano nessuno», ha commentato il primo cittadino. Anche in passato, a Torre Salsa, si erano registrate numerose polemiche, con tanto di cartelli con la scritta “No al nudismo”. Sebbene la spiaggia non sia autorizzata per il naturismo, il litorale è da decenni una delle mete privilegiate dei nudisti siciliani. Proprio per non rischiare di essere scambiato per un guardone o per vivere la propria passione senza patemi, il presidente regionale dellʼAssociazione Naturista Siciliana, Marcello Festeggiante, ha detto addio alle spiagge frequentate da nudisti (ma anche da tanti scambisti assetati di sesso) e ha aperto a Mazara del Vallo il primo e unico bed and breakfast siciliano rivolto esclusivamente agli amanti del naturismo. Frequentato da avventori di tutta Italia, e non solo, il b&b “Physis” è una vera manna dal cielo per tutti quelli che vogliono trascorrere le vacanze “come mamma li ha fatti” evitando incontri spiacevoli con esibizionisti o forze dellʼordine. però a piedi”. Le sue ferie Giorgio, che possiede unʼazienda di commercio di prodotti naturali, ha deciso di trascorrerle così. “La cosa buffa è che commercializzo in prodotti di Palermo per Palermo, sono un convinto sostenitore del “km zero”, spiega mente illustra i mille e passa km da percorrere per la sua sfida. Che nel 2011 ha affrontato in bicicletta. “Questʼanno volevo renderla ancora più affascinante”, spiega mentre inforca lo zaino, sul quale sono montati due piccoli pannelli fotovoltaici. “Servono per ricaricare lʼipad col quale aggiorno il sito”, illustra. Dentro lo zaino solo lʼindispensabile. “Tre paia di calze, qualche mutanda, cinque maglietta di cui due regalate durante il tragitto da Palermo a qui, e la tenda, che pesa solo 900 grammi”. Mangiare e dormire? nessun problema. “Sono vegetariano, quindi frutta e verdura non ho problemi a trovarla. certo, a Messina mi sono concesso qualche granita in più, così buona non si trova da nessuna parte. Per dormire? Finora ho pernottato in residence solo una notte. Due volte sono stato ospitato da amici, unʼaltra ho schiacciato un pisolino in spiaggia”. Perchè, per poter percorrere i 45 km giornalieri è necessario alzarsi alle cinque. “E partire massimo alle cinque e mezza”, spiega. Il suo percorso è seguito con interesse anche dagli organizzatori della manifestazione pugliese, “e dagli amici del movimento 5 stelle a cui sono iscritto. Eʼ una bellissima occasione per incontrarli di persona”, dice Giorgio. E il ritorno? In treno, purtroppo - conclude affranto - sai, le ferie terminano...” (A.C.) MESSINA. Avrebbe compiuto 90 anni a gennaio. Ma non ce lʼha fatta ad aspettare la festa che stavano preparando per lei. Si è spenta giovedì 9 agosto, la signora Domenica Valenti, mamma del nostro editorialista Domenico Barrilà e nonna del nostro collaboratore Roberto Salzano. I funerali venerdì 10 alle ore 15.30 nella chiesa Stella Maris di Minissale. A Domenico, Roberto e a tutti quelli che hanno voluto bene alla signora Domenica, le condoglianze di Graziella Lombardo, Enzo Basso, Attilio Raimondi e della redazione di Centonove. Festa per i 105 anni a Prizzi PALERMO. Ha festeggiato 105 anni Giuseppe Butera nato a Prizzi il 2 agosto 1907, ex impiegato Anas che ha spento le candeline con i figli Maria, Rosetta e Totino, i 6 nipoti e 5 pronipoti. Più grande di lui in Sicilia, solo il signor Arturo Licata di Enna, anche lui nato, coincidenza vuole, lo stesso giorno del 1902 (e che ha spento 110 candeline). E’ morta la scrittrice Chiara Palazzolo SIRACUSA. L' horror italiano d'autore ha perso una delle firme più illustri. Eʼ morta Chiara Palazzolo, nata a Floridia, nel Siracusano, romana d' adozione. 50 anni, sposata, figlia del filosofo e poeta Enzo Palazzolo e della violinista Liliana Trigila - aveva ottenuto nel 2003 la nomination al Premio Strega, con I bambini sono tornati (Piemme). Addio alla voce storica di Radio Nicosia MESSINA. Eʼ morta a 84 anni, a Venetico Marina, Sandra Sacco Comis animatrice della prima radio nicosiana. Di origini venete ha vissuto a Nicosia per oltre un sessantennio. Muore il padre di Ivano Cantello MESSINA. SI è spento lunedi 6 agosto, a 78 anni, Antonino Cantello, padre del consigliere comunale Ivano. I funerali si sono svolti nella chiesa della Sacra famiglia di Contesse. pagina 5 10 AGOSTO 2012 CHI SCENDE M Pippo Isgrò MESSINA. L'assessore tutto fare della giunta comunale di Messina è accusato di incoerenza. Dopo aver proclamato solennemente di voler pedonalizzare Capo Peloro, ha disposto lʼabbattimento di un muretto che lui stesso aveva fatto innalzare per consentire di parcheggiare fin sulla spiaggia nella zona del “lanternino” M Nino Alessi MESSINA. La voglia di candidarsi alle regionali di autunno ha giocato un brutto tiro al segretario provinciale Italia dei Valori di Messina. Nel pubblicare su facebook la foto del suo santino elettorale, ha scritto “Consiglio regionale”. Peccato che la Sicilia, per Statuto, non ha un Consiglio, ma una vera e propria assemblea parlamentare. M Giovanni Ardizzone MESSINA. Nella gioia e nel tripudio delle dimissioni del presidente della Regione, l'onorevole messinese dellʼUdc ha fatto confusione con le date della storia. Prima ha dato a Lombardo del “Caligola” e poi lo ha immaginato circondato di “pretoriani da basso impero”: due figure distanti nel tempo oltre 300 anni. M Gianpiero D’alia MESSINA. Per il capogruppo dei senatori Udc, il detto “chi si loda sʼimbroda” non ha valore. Qualche giorno fa, infatti DʼAlia, si è autoincensato scrivendo sul suo profilo twitter “nel 2008 siamo andati da soli denunciando i limiti di questo sistema. Nessuno ci credeva, i fatti ci hanno dato ragione”, rispondendo ad una “follower” che accusava il partito di “ammucchiata”. M Peppe Grioli MESSINA. Il segretario cittadino del Pd di Messina soccombe allʼUdc, ma per cause estetiche. Grioli, infatti, non ha voluto fornire una sua foto in costume da bagno per un servizio giornalistico sapendo di non poter reggere il confronto con il fisico dellʼudicino Matteo Francilia. 10 AGOSTO 2012 primopiano centonove RISVOLTI. A causa della crisi, i siciliani in ferie restano a casa. Come i politici, che sono già in campagna elettorale Vacanze, tutti... in alto mare Chi aveva un gruzzolo da parte ha deciso di non impegnarlo per paura dei controlli dello Stato con “Gerico”. Riscoperti i luoghi a portata di mano e il “mordi e fuggi”. La Regione costretta a bloccare il Circuito del Mito DI DANIELE DE JOANNON IN FERIE SIʼ, magari da tempo. Ma non necessariamente in vacanza. Il crinale che separa lʼestate 2011 dallʼattuale, quella scottata dalla spending review, è tutto nella “sedentarietà”. Perché, stando fermi, si spende meno. E così, in Sicilia, da Messina a Palermo, da Catania a Trapani, complici le bellezze naturali a un passo, la casa di città è diventata luogo di villeggiatura. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A dettarli, uno sconsolato comunicato di Federalberghi che, lapidariamente, sentenzia: solo 4 su dieci potranno partire per le vacanze. Il risultato? Esercizi commerciali che restano aperti per raschiare il fondo del barile o sfruttare i turisti (la Sicilia è terza nelle preferenze) e agenzie di viaggio che hanno battuto la fiacca. Ma non solo per la crisi. EFFETTO GERICO. «Il dato di chi ha deciso di partire è perfettamente in linea con quello italiano indicato già da federalberghi», spiega Nazzareno Foti dellʼAgenzia Bisazza Gangi di Messina. Che, però, lega la poca voglia di prenotare un viaggio anche ad altri motivi: «Al di là della crisi, della riscoperta della casa di villeggiatura e del turismo “mordi e fuggi”, il problema è che, oggi, chi ha soldi da spendere, magari raccolti in un anno, tentenna per incertezza sul futuro e per paura dei controlli fiscali». Una circostanza esatta, visto lʼavvio del temibilissimo “Gerico 2012”, il nuovo programma di controllo delle spese predisposto dallʼAgenzia delle entrate. «Per il resto - conclude Foti - chi ha i denari, chi è ricco, continua a partire. Ma, per queste persone, poco cambia, in fondo». VACANZE SENZA SOLDI. Da Termini Imerese ai dipendenti ex Servirail di Messina, passando per i precari della Regione, gli impiegati della Formazione professionale ai quali è terminata la Cassa integrazione e gli operai dei Cantieri navali di Palermo, è lungo lʼelenco di chi, in Sicilia, associa il mese di agosto 2012 solo ed esclusivamente al caldo. Perché il lavoro non cʼè, o sta finendo. O, magari, si entra in ferie senza lo stipendio. Quindi di andare in vacanza, a meno che non si abbia una casa di villeggiatura, proprio non se ne parla. Ad ogni modo, chi non vuol, “largheggiare”, qualcosa la può anche fare. TRA BORGHI E CAMPEGGI. Escluse le località al top, o prive di strutture ricettive economiche o dove è improponibile anche il prezzo di un panino, i siciliani “meno abbienti”, per le ferie, giocano la carta dei campeggi, diffusi in tutta lʼIsola, e del territorio. Riscoprendo non solo le riserve naturali regionali (sempre al top quella dello Zingaro), ma anche il mondo offerto dai Parchi (Etna, Madonie, Alcantara, Nebrodi), che permettono, per le zone di appartenenza, scampagnate rapide, mangiando bene e pagando pochissimo. Le vacanze economiche stanno anche BICCHIERE MEZZO PIENO Crollano le partenze, ma l’Isola è terza per arrivi SECONDO I DATI di Federalberghi solo 4 italiani su 10 possono permettersi questʼanno di partire per le vacanze, “a memoria statistica non si era mai visto un calo così generalizzato e devastante di uno dei settori che potrebbe, se opportunamente supportato, rappresentare il primo volano per la ripresa economica del Paese” ha spiegato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Solo a giugno le partenze hanno fatto segnare una contrazione del 21,5% (da 8,4 milioni del 2011 a 6,6 milioni) con un calo del giro di affari stimato per tutto il periodo estivo del 29,5%. Per un dato che va male, un altro, invece è positivo. La Sicilia infatti si è piazzata al terzo posto nelle mete preferite dai turisti. A essere “regina” dellʼestate è comunque la Calabria col 12,9% di domanda nazionale rispetto al 9,7% del 2011, spalmandosi tra alberghi, altri esercizi ricettivi e seconde case. Il dato viene da un'indagine, sempre di Federalberghi, sulle vacanze degli italiani. Seguono il Veneto col 10,7% rispetto al 7,2% del 2011, la Sicilia col 9,7% rispetto al 13% del 2011 e la Sardegna con l'8,9% rispetto al 10,2% del 2011. pagina 6 diventando lʼoccasione per riscoprire gli antichi borghi, normalmente snobbati. Una vera e propria manna per i comuni che hanno aderito allʼAssociazione di categoria e che ormai da tempo offrono servizi completi destinati soprattutto a un turismo più “rapido”. CHI FA DA SEʼ.... A dimostrarlo, ad esempio, il boom della Laguna dei Laghetti di Marinello, in provincia di Messina, letteralmente presa dʼassalto dai gitanti ogni fine settimana, già da luglio. Per accoglierli, senza traumatizzarli, gli esercenti della zona hanno deciso una politica dei prezzi molto soft (un aperitivo in spiaggia si centonove primopiano LA CAMPAGNA Contro i mozziconi in spiaggia, torna il posacenere tascabile e riutilizzabile della campagna di Marevivo. Il gadget fa parte della quarta edizione dellʼiniziativa “Ma il mare non vale una cicca?”, lanciata dallʼassociazione LO STUDIO Parmigiana bye bye IL SALUTISMO dà una mano allʼeffetto crisi. Lo comunica una nuova indagine alimentare: 6 italiani su 10 hanno cambiato gusti e sapori sotto lʼombrellone, tradendo la canonica pasta al forno, la parmigiana o i panini con cotoletta e frittata con lʼinsalata di riso. Che per un cittadino su due è lʼideale. il dato emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, il primo Osservatorio creato dallʼomonima azienda italiana che analizza le tendenze nazionali e internazionali sul mondo dellʼalimentazione, condotto su circa 1600 italiani, attraverso un monitoraggio on line di blog, forum, community, volto a verificare come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani per questʼestate. Per la stragrande maggioranza dei monitorati (59%) linea e benessere sono ritenute molto importanti e solo il 16% non ci fa caso, rispondendo che quello che più conta sotto lʼombrellone è il relax. Cambiano le abitudini alimentari: se i posti (34%) e gli orari (39%) rappresentano gli aspetti secondari per 6 su 10 (61%) a variare sono gusto e sapore, mentre 1 su 2 (51%) riduce le calorie. Anche in villeggiatura gli italiani sentono il bisogno di un regime alimentare sano ed equilibrato (54%) e i sapori e i gusti tipicamente mediterranei (61%). Ma in Sicilia, negli accampamenti familiari in spiaggia, chi rinuncia a pasta al forno e parmigiana? riesce a bere, guardando il promontorio di Tindari, spendendo solo 3 euro e 50 centesimi) e si sono ingegnati, comunque, per fare cassa a 360 gradi. Così, ad esempio, allo storico “Pellicano” del Lido Belvedere di Oliveri, si sono aggiunte le imbarcazioni della flotta “Marinello” a fare la spola tra la costa e la punta della lingua di sabbia che ospita i Laghetti. Il prezzo? Cinque euro andata e ritorno (che si concorda secondo le proprie esigenze). E se si ha fame? Nessun problema! Un ingegnoso abitante della zona ha trasformato la sua barca in una cucina galleggiante dove prepara di tutto, dal pesce alla pepata di cozze. DISAGI E TARIFFE. Numero in diminuzione o no, chi viene in Sicilia o va fuori, ma anche chi decide di raggiungere mete ambite come le Isole minori, incontra sempre le stesse “rogne”. Un esempio è il collegamento con le Eolie, recentemente preso in carico da Siremar Compagnia delle Isole, il cui call center è “esploso” appena è stato pubblicato il numero sul sito istituzionale e che, avendo debuttato nel pieno della stagione, non è riuscito ad evitare disagi. Su un altro fronte, invece, attraversare lo Stretto di Messina è diventato quasi proibitivo su tutti i fronti. Dopo 3 anni, infatti, è stata ritoccata la tariffa dal gruppo “Caronte & Tourist” con 5 euro in più (da 32 a 37 per un biglietto di andata e ritorno in giornata), cui va aggiunto un euro per ogni passeggero a bordo dell'auto per l'ecopass imposto dai Comuni di Messina e Villa San Giovanni ai non residenti. Stessa suonata da parte di Bluferries. Un biglietto valido giorni costa 42 euro e si arriva a 73 euro per una validità di 90 giorni, appena un euro in meno rispetto al costo di due biglietti di sola andata. Anche il vettore pubblico “Bluferries” si è subito adeguato e ha portato il prezzo dei suoi biglietti a 36 euro per sola andata, 42 euro per andata e ritorno entro 3 giorni e 67 euro per andata e ritorno entro 90 giorni. A tuonare contro i 10 AGOSTO 2012 IL CONSIGLIO Ai fortunati che vanno in albergo, lʼAduc ricorda che la frase “La direzione declina qualsiasi responsabilità per il furto o il danneggiamento dei beni” non ha valore ai sensi dell'articolo. 1783 del Codice Civile rincari, Marco Falcone, deputato allʼArs del Pdl: «Lʼaumento sconsiderato delle tariffe dei traghetti che collegano la Sicilia con il Continente penalizza fortemente lʼeconomia e il turismo della nostra Isola. Ritengo che siano ingiustificati ed inopportuni, poiché accentuano lo svantaggio dovuto alla nostra ʻinsularitàʼ nella libera circolazione delle persone e delle merci dalla Sicilia al resto dʼEuropa». FESTE SENZA DENARI. Lʼeffetto crisi, comunque, travolge anche la Regione. Così, se i cittadini non possono partire per assenza di contante, per lo stesso motivo lʼamministrazione sta tenendo al palo tutti i cartelloni estivi, primo fra tutti il Circuito del Mito. Il motivo? Pur essendo finanziato con fondi europei, la Regione non può impiegare la quota di cofinanziamento perché rischia di essere multata dallo Stato per aver sforato il patto di stabilità Ed è per questo che, pur essendo ormai agosto, ancora nessuno spettacolo è stato messo in scena. Il problema, comunque, riguarda anche alcune manifestazioni passate, che dovevano essere in pagamento già da tempo. Ma lʼeccezionalità del 2012 non si ferma soltanto allʼapparato burocratico della Sicilia, ma coinvolge anche i privilegiati per eccellenza, i deputati. MALEDETTO VOTO! Formalmente entreranno tutti in ferie pagate dopo aver approvato gli ultimi disegni di legge senza gli articoli impugnati dal commissario dello Stato, Carmelo Aronica. Nella sostanza, però, i novanta onorevoli dellʼArs si preparano ad affrontare le ferie più salate degli ultimi anni senza fare un giorno di riposo. Perché, con le dimissioni del presidente della Regione Raffaele Lombardo, è iniziata la breve campagna elettorale per il voto di fino ottobre. Quindi, ferragosto compreso, lʼimpegno dei politici sarà quello di tessere alleanze, stilare liste, appoggiare questo o quel candidato e cominciare a staccare assegni per pagare le spese. Una “sudata” a rischio, visto che unʼelezione non è mai scontata. CURIOSITA’ E i ricchi non piangono Eolie e Lampedusa fra le mete preferite da politici e vip AD ASPETTARE Giorgio Napolitano, sullʼaffolatta banchina del porto di Stromboli, cʼerano centinaia di isolani e turisti, che hanno accolto il presidente della Repubblica e la moglie con applausi, mazzi di fiori per la signora Clio e anche qualche bandierina tricolore. Sbarcato alle Eolie mercoledì primo agosto, il capo dello Stato ha trascorso qualche giorno di vacanza nella più trendy fra le perle dellʼarcipelago, frequentata abitualmente dagli stilisti siciliani Dolce e Gabbana e dalla modella Naomi Campbell, che spesso, tuttavia, preferisce “tradire” lʼisola di Stromboli per la vicina, e altrattanto mondana, Panarea, dove è stata avvistata insieme al fidanzato russo Valadimir Doronin. E se fra gli afecionados di Panarea figurano anche la modella Stephanie Seymour, Flavio Briatore con le moglie Elisabetta Gregoraci, il portiere Marco Storari e l'ex-ministro Ste- fania Prestigiacomo, ha preferito fare tappa a Vulcano Elton John, che lʼanno scorso si è fermato nella rada di Levante a bordo del suo mega-yacht bianco. Sono invece degli habituè di Filicudi Luca Barbareschi e Giovanni Minoli, mentre lʼex ministro Giorgia Meloni preferisce la più tranquilla Salina, dove mercoledì 8 agosto, durante la rassegna MareFestival, è stato ricordato con un omaggio musicale un altro grande amante dellʼarcipelago, Lucio Dalla. Fra i fan delle Eolie, infine, anche tanti sportivi (Cesare Prandelli, Claudio Ranieri), musicisti (su tutti Rod Stewart) e attori (Claudio Bisio, Pino Insegno). Sono invece vacanzieri abituali di Pantelleria lʼex commissario tecnico della nazionale di calcio inglese Fabio Capello e lo stilista Giorgio Armani, mentre tra i tanti vip avvistati a Lampedusa figurano la cantante Alessandra Amoroso e lʼormai “di casa” Claudio Baglioni. Da segnalare, fra i tanti vip in vacanza, anche il dg della Juve Beppe Marotta, ospite fisso a Letojanni, Scarlett Johansson, immortalata a Taormina, e persino la coppia più glamour dello star system, Brad Pitt e Angelina Jolie, scovati sul loro yacht al largo di Agrigento. (M.R.) pagina 7 DAL COLLE AL MARE. Giorgio Napolitano primopiano 10 AGOSTO 2012 centonove MESSINA. Addio alle stagioni lunghe. Per risparmiare, in vacanza neanche un mese PROBLEMI/1 Villeggiatura “ristretta” Tragitti del... Cas C’è chi ha deciso di ridurre al minimo le spese di affitto e chi, proprietario di una casa, vuole evitare i costi dell’andata e ritorno. Ma le località fuori porta vanno comunque al collasso DI TIZIANA CARUSO MESSINA. E' una scia di costa che va da Capo Peloro a Ortoliuzzo, attraversa tutta Villafranca per arrivare sino a Rometta e più. Dalle mega ville con piscina di Mortelle a quelle di San Saba, culle estive del “fior fiore” messinese, dai rifugi di Tono e Rodia ai residence estivi supercomfort della media borghesia messinese a Rometta, fino ai piccoli complessi o gli appartamentini a Venetico e Spadafora. L'onda lunga del boom economico degli anni '60, a Messina, ha consentito a molti cittadini che avevano stipato i risparmi sotto il materasso di racimolare qualche “gruzzoletto” per acquistare quel piccolo spazio di paradiso dove potersi rilassare, andare a mare, fuggire dalla morsa del calore di una città che non era attrezzata all'estate, far scatenare i bambini che, tolto il freno degli impegni scolastici, erano diventati ormai palline impazzite di un flipper dentro casa, e anche gli adolescenti, che sulle piazze o sui muretti dei complessi residenziali venuti su come funghi dagli anni '80 in poi ci passavano serate intere in cerca dell'avventura “toga” da raccontare all'amico al ritorno dalle vacanze. Così fino a qualche anno fa, Messina, già a partire da giugno, si svuotava completamente e l'estate durava un'eternità. Anche perchè, soprattutto i padri, con tanto spirito di sacrificio, si trasformavano in pendolari della vacanza. Di questi tempi, con cicloni di caldo soffocante tutti intrisi di mitologia greca e storia romana che si danno il cambio con la stessa velocità con cui si fanno leggere le pagine dei classici, le case al mare rappresentano oasi di refrigerio e relax. O forse no. Perchè cambiano i poteri d'acquisto, si trasformano società e costumi, muta il territorio. A SPASSO. Il popolo della villeggiatura fuori porta QUALCOSA È CAMBIATO. La stagione turistica, nella più rosea delle ipotesi, inizia il 20 luglio e finisce il 20 agosto. Un mese. Niente di più. C'è chi si adopera per attutire il colpo “dell'accorciamento vacanziero”, come una struttura ricettiva di San Saba: sconti per gruppi e vacanze “lunghe” con prenotazione on line in modo da attirare anche i forestieri e anche durante la bassa stagione vista la generosità del clima siciliano. Se il periodo di vero boom turistico comunque non cambia (1-15 agosto), a mutare sono molti altri elementi, come ad esempio il minor numero di case in affitto: chi prima si concedeva il lusso di prendere un'abitazione fuori porta, oggi rimane a Messina, anche perchè in città si sono moltiplicate le strutture balneari. Dopo gli albori degli anni '60 con Mortelle, eldorado di balneanti che arrivavano da mezza Sicilia e anche dalla Penisola per godere l'immensa (allora) avanguardia rappresentata dal Lido del Tirreno, gli anni ʻ80-'90 hanno visto il boom di stabilimenti come il lido Spiaggia d'Oro, il Lido dei Carabinieri o il Giardino delle Palme, tutti Le file al casello di Villafranca MESSINA. Al di là dei traslochi estivi il numero dei pendolari del week end è sempre alto. Nel 2011, a Villafranca, sono stati più di un milione e quattrocentomila i mezzi in entrata da Messina. In particolare, nei mesi estivi, da giugno a settembre sono stati circa 600mila i conducenti “usciti” a Villafranca. A Rometta invece il dato complessivo del 2011 è di 2.163.280 mezzi, mentre quello riguardante i mesi di villeggiatura ha sfiorato gli 887mila. Nei primi sei mesi del 2012 invece a Rometta sono arrivati quasi un milione di mezzi, mentre a Villafranca più di 600mila. Stando alle medie degli anni precedenti, i dati possono dirsi in aumento. Questo il quadro che emerge dalle tabelle del Consorzio Autostrade Siciliano, raccolti per l'Aiscat. Le code del fine settimana hanno gli ormai consueti orari di punta, ma se all'andata l'esodo si smista tra venerdì e sabato, la domenica è la giornata del rientro e delle file. Lo ha capito chi, da buon viaggiatore, è corso ai ripari col telepass, che a volte non basta. In occasione degli Europei, ad esempio, le code superavano di gran lunga il chilometro. Così alcuni pendolari hanno iniziato ad utilizzare la mossa del lunedì mattina. Le trasferte autostradali non riguardano comunque solo il weekend. Sono infatti in aumento i pendolari per un giornosoprattutto chi ha rinunciato all'affitto di una casa di villeggiatura. (T.C.) comunque abbastanza lontani dal centro città. I proprietari di case invece hanno “allungato” sulla data del trasferimento: giugno è oggi una chimera. Qualcuno inizia il trasloco da luglio, ma non prima del 15. Non si rinuncia comunque per nessun motivo allo spostamento del weekend: si parte infatti venerdì sera o sabato mattina e si ritorna domenica nel tardo pomeriggio, ma c'è anche chi non disdegna il rientro del lunedì mattina. Così, generalmente, se almeno durante le prime settimane di luglio, da San Saba a Rometta, si sta SOTTO LA LENTE Capo Peloro bifronte La spiaggia più bella di giorno e intasata di notte MESSINA. È il mare dei messinesi doc. Una delle zone più panoramiche della città. Punto di congiunzione tra lo Jonio e il Tirreno. Lo specchio d'acqua di Punta Faro rimane il “must” estivo per “buddaci” giovani e meno giovani. “Ganzirroti” e “Faroti”, ma non solo, si riversano lì, ai piedi di quel Pilone che in notturna si illumina di giallorosso e affianca il forte ottocentesco della Torre degli Inglesi. Quest'anno c'è “qualche” metro quadrato di spiaggia in meno, e la soluzione prospettata dal Comune per il ripascimento della costa ha incontrato per ben due volte il “no” della Regione. A una spiaggia accorciata fanno da contraltare tante iniziative per intrattenere balneanti e amanti della vita notturna: dai karaoke alle serate danzanti in piazza a Torre Faro, più adatte ad un pubblico adulto e alle famiglie, ai concerti dal vivo dellʼHorcynus Orca, con un pubblico che sei giorni alla settimana su sette invadono la pista del lido e la spiaggia. La zona di Torre Faro ha ospitato poi, come di consueto, anche per quest'anno le iniziative, per questa edizione tutte intrise di Israele, dell'Horcynus Festival, giunto al suo decimo compleanno. E non è finita qui. Perchè si continuerà per tutto il mese di agosto e anche per parte di settembre. Grande spazio alla musica. Onda su onda, giorno per giorno, con la diretta radio del programma “Operazione ammare 8.0” di Radiostreet. Come antipasto della giornata di Ferragosto (12, 13 e 14 agosto) arriverà invece il festival musicale “Ondawave”, con la rassegna che è andata avanti per tutto il mese di luglio. L'estate tra Ganzirri e Torre Faro continuerà fino a settembre, quando, nell'ambito del progetto con capofila la Provincia regionale, verrà promossa la riserva naturale “Laguna di Capo Peloro” attraverso incontri-dibatti- pagina 8 to, degustazioni, escursioni guidate sulle feluche e un concorso fotografico. Ma l'assalto di Capo Peloro durante la bella stagione ha il suo rovescio della medaglia. Nonostante una tradizione ben consolidata di “movida estiva”. Alla pulizia delle spiagge, quest'anno partita proprio da Capo Peloro, si aggiungono quelli che ormai sono stagionati e stagionali problemi: parcheggi e viabilità, su tutti. Nodi irrisolti che ogni anno puntualmente all'inizio dell'estate fanno sentire sempre più il fiato sul collo all'amministrazione comunale. La Ztl sotto il Pilone, prima sì, poi no. Il caos di auto e scooter, gli ingorghi stradali per uscire dalle strettoie di Torre Faro. Un solo vigile urbano di zona. E quando arrivano a “squadra” multe a tappeto per tutti. Da un blog della zona si fanno strada le lamentele dei residenti ad esempio sull'apertura dell'area antistante il Lanternino o ancora sui pochi controlli effettuati dalle autorità preposte, ad esempio sulle “fogne a cielo aperto” e i liquami che inzuppano la spiaggia. (T.C.) centonove primopiano 10 AGOSTO 2012 PROBLEMI/2 Giudeo, ponte a rischio Il Genio diffida, ma il Comune... MESSINA. In spiaggia sì, ma occhio ai torrenti. Come il Giudeo che insieme al Mella e al Puccino è nel territorio di San Saba, frazione della costa tirrenica messinese. Il ponte che lo attraversa, sulla statale 113, è un vero pericolo. Un guard rail sconquassato e mai riparato dopo più di un incidente stradale, l'asfalto ceduto anche per gli straripamenti dell'alveo, i ferri strutturali venuti fuori dal cemento e sotto... il dirupo. Accanto al letto del torrente, vicino alla costa, abitazioni. Il Genio Civile ha già segnalato la situazione, inserendo il Giudeo tra quei torrenti “intransitabili” e diffidando il Comune che a sua volta è passato al contrattacco per tutte le criticità segnalate dal team dell'ingegnere capo Gaetano Sciacca. Dei tratti stradali dovrebbe occuparsi l'Anas che in alcuni punti della statale ha transennato i cedimenti, altrove, come nel caso del ponte che attraversa il Giudeo, invece, ha lasciato in bella mostra gli squarci. I residenti temono soprattutto l'inverno, quando al posto dell'afa ci saranno le piogge. Questo non è l'unico problema di una zona più volte definita di “serie b”, dove per rappezzare una frana a Calamona la popolazione ha atteso ben quattro anni. Nella vicina San Saba, più grande e popolosa, la frana nel 2008 aveva isolato villaggi e residenti. Ma i rimpalli di responsabilità hanno solo allungato i tempi di intervento. (T.C.) tranquilli, durante il week end, invece, già a partire dalla fine di giugno è rischio caos. E il primo problema, a dirla come Paolo Bonacelli, alias “lo zio” di Johnny Stecchino, è il “ciaffico”. I PROBLEMI RESTANO. Una volta prima si facevano le strade poi le case, adesso invece si costruisce anche laddove non esistono infrastrutture adeguate, almeno questa è la regola messinese. Soprattutto le strade comprese tra San Saba e Ortoliuzzo non sono adatte ad accogliere i flussi estivi e nemmeno le situazioni La spiaggia di Rodia L’Oasi Azzurra a Santo Saba I lidi di Mortelle in una foto d’epoca ALTRI FRONTI Pinne, fucile e occhiali per chi non parte. Ma anche orari dimezzati MESSINA. “Cara estate quanto sei cara... Meglio restare in città”. Ma a che “prezzo” si paga il voler risparmiarte i soldi evitando costose partenze o affitti? Da questo punto di vista, Messina d'estate si ritrova ad affrontare una realtà prima d'ora quasi ignota. Tanta, tantissima gente rimane in città con conseguente calo di affitti nelle classiche zone di villeggiatura e automobili sempre più cariche di salvagenti, materassini, sdraio e borse frigo, tutte in trenino sulla litoranea. Una situazione inaspettata, conseguenza di una dicotomia fondata sulla crisi economica e lo sviluppo di piccole strutture balneari a due passi dalla città. Poco meno di una decina di anni fa a farla da padrone sul litorale messinese era il “primogenito” Lido dello Stretto (attuale Sottovento), mentre oggi, da Pace a Capo Peloro, si contano quasi una ventina di lidi balneari, cifra frutto di una lievitazione avvenuta negli ultimi tre-quattro anni. d'emergenza. Un malato, su un'ambulanza chiamata ad agire nel week end, potrebbe vedersela abbastanza nera. Basti pensare che gran parte delle “strettoie” che collegano la statale 113 (teatro a luglio di un incidente mortale in cui un'auto ha travolto un pedone) al mare sono state realizzate praticamente accanto ai torrenti e non possono proprio dirsi in ottime condizioni: ovviamente, a campeggiare, come sempre, c'è l'ormai immancabile scritta “fine strada comunale inizio torrente”. La folla di auto che si Con la zona sud che cerca di darsi una mossa ma ancora non riesce a reggere la competizione. Gli “imprenditori della movida in riva al mare”, nonostante le stangate, si avvicinano alla città e così che Messina si è attrezzata all'estate della crisi. Strategia degna di apprezzamento, ma se da un lato da qualche anno a questa parte la città si spopola sempre meno, a popolarsi sempre di più sono le strade che costeggiano i lidi. La “mondanità” messinese che d'inverno invade le strade del centro storico, d'estate si trasferisce sulla litoranea. E i residenti di Pace, Paradiso, Contemplazione e via di seguito si mettano l'animo in pace: può diventare un inferno. Code, clacson e auto parcheggiate ovunque. La pista ciclabile affollata dalle file dei “messi in lista” o “col tavolo”. Il passeggio dalle 23 in poi diventa slalom. Pentole senza coperchi. Servizi ed edifici, senza alcun adeguamento alle infrastrutture. Gli riversa in parcheggio tra San Saba e Rodia (lo stesso vale per Venetico e Spadafora) in più di un caso congestiona la circolazione. L'aumento di presenze sul territorio manda in tilt gli impianti di depurazione, predisposti per ben altri “ritmi” e non ancora ammodernati. A tutto questo si aggiungono, su più di un tratto della statale 113, cedimenti del manto, in alcuni casi transennati, in altri lasciati così a scaldarsi sotto il sole d'agosto. E a novembre? Quando piove? E' inverno, si sta a casa. VADEMECUM Dieci euro posson bastare Cosa fare e dove per una giornata “low cost” MESSINA. Dieci euro al giorno? Bastano e avanzano. Anzi, si largheggia. In tempi di crisi, e di centesimi contati in tasca, è ancora possibile vivere lʼestate senza eccessivi sacrifici con unʼaccurata scelta durante lʼarco della giornata. La mattina inizia col caffè. Al bar Torino, sul corso Cavour, costa solo cinquanta centesimi, e lascia soddisfatti palato e tasche. Per chi sono si accontenta del caffè, o preferisce una colazione a mattinata avanzata che sostituisca anche il pranzo, è d'obbligo la granita. Il bar Arrigo, allʼinizio di viale Regina Elena, la granita con tanto di brioche la vende a un euro netto, con un rapporto prezzo/qualità difficilmente battibile. Per i più tradizionalisti, irrinunciabile la sosta alla “lapa” del tedesco, sul viale Annunziata basso, ma il prezzo praticamente raddoppia. Il budget di dieci euro giornalieri esclude automaticamente che il bagno lo si possa fare in un lido. Poco male, la riviera nord è piena di spiagge libere. Tra e cannoni di Pace e santʼAgata, lʼarenile è più basso rispetto alla strada, motivo per cui la spiaggia è poco affollata e a tenerla pulita ci pensano i residenti. Attraversando la strada, il tabacchino consente di rifocillarsi con birra da 33 cl e acqua da un litro e mezzo a un euro. Chi non se la sente di arrivare in ristrettezze alimentari fino a cena può optare per un gelato, che da queste parti raramente supera lʼeuro e 50. Di sera, le opzioni low cost sono due. Lʼimmancabile focaccia (mezzo kg placa qualsiasi appetito e costa sui quattro euro) o un aperitivo con nutriti stuzzichini: al Catalani, di fronte alla chiesa, un cocktail costa cinque euro ed è degnamente accompagnato da stuzzichini. E la sera? Ingresso gratuito e ottima musica live al lido Horcinus orca. (A.C.) pagina 9 orari notturni di punta sono un rischio anche per eventuali soccorsi. E se da un punto dfi vista la notte messinese mette sotto assedio la litoranea, mattine e pomeriggi di chi resta in città si vivono tra mare e passeggiate per negozi. Gli esercizi commerciali, infatti, non vanno in vacanza. E se ci vanno lo fanno per un arco di tempo molto minore rispetto al passato. Sul viale San Martino, la via Garibaldi e il corso Cavour sono poco più di una decina le saracinesche che espongono il cartello “chiuso per ferie”. Si preferisce restare aperti nella speranza che i messinesi rimasti in città facciano acquisti, soprattutto adesso che è periodo di sconti. Vacanze ridotte anche per rosticcerie e panifici. Uno tra i più rinomati della via Garibaldi dal 10 luglio è aperto solo la mattina, ma non chiuderà per tutto il mese di agosto. C'è ancora chi ha preso le ferie a luglio o chi si concederà solo i giorni a cavallo di Ferragosto. (T.C.) MOBILITAʼ. Auto, pulmann o treno? Come spostarsi d'estate in queste condizioni? I comodisti scelgono sempre il mezzo privato per le trasferte, soprattutto se si tratta del week end. E se per quest'anno sulla benzina c'è lo “sconto”, si paga invece a caro prezzo sia pedaggio autostradale (a Villafranca, poi, come brucia quell'euro e venti) che code (nei fine settimana di luglio hanno sfiorato anche i due chilometri). Ma c'è chi fa il “pendolo-appiedato” e quindi via coi mezzi pubblici che, nonostante tutto, offrono un fresco ventaglio di possibilità a prezzi anche contenuti. Un treno quasi ogni ora da Messina a Rometta, 15 minuti di tratta alla modica cifra di 2,85 che viaggia dalle 5 del mattino alle 21 di sera, la situazione si complica però nel week end e la domenica. Poi ci sono bus e pulmann. Per arrivare fino a Ponte Gallo. Criticità d'azienda a parte, l'Atm dal 2 luglio ha in vigore tre linee che cercano di adeguarsi alle esigenze estive: 81R, 81A20 e 81/. Le corse iniziano tutte di buon mattino a partire dalle 5. Il primo fa una corsa ogni due ore fino alle 17,30, il secondo una all'ora fino alle 21, il terzo una corsa ogni ora e mezza fino alle 21,40, quest'ultimo però già a luglio era stato messo ko da una pietrata sul parabrezza. Per arrivare fino a Rometta. e oltre, c'è poi l'Ast che offre anche vantaggi in abbonamento. La soluzione migliore? Scervellarsi coi conti per godersi un po' d'estate. primopiano 10 AGOSTO 2012 FORCHETTA VS PISCINA. Pippo Trischitta e Giuseppe Melazzo FISICO DA SPIAGGIA... Matteo Francilia ...E DA SEDIA SDRAIO. Ivano Cantello e Nello Pergolizzi MESSINA. Il clima di austerità colpisce i consiglieri comunali. Ecco le mete Tipi da spiaggia...sotto casa Saglimbeni e Trischitta annullano i viaggi all’estero, per Greco e Pergolizzi è campagna elettorale, Restuccia teme uno “Schettino” in plancia. E rinuncia alla crociera DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. La volontà cʼera tutta, poi la crisi ha frenato gli entusiasmi, e la campagna elettorale appena iniziata per le regionali ha sferrato la mazzata finale alle voglie di evasione dei consiglieri comunali messinesi. Anno nero, il 2012, per i forzati del viaggio estivo “fuori porta”. Chi lʼaveva programmato, infatti, è stato costretto a rinviarlo sine die. Paolo Saglimbeni del Pd, per esempio. Che aveva intenzione di andare a trovare amici a genova e poi, da lì, volare fino a Barcellona: “400 euro per cinque giorni più il volo...una pacchia. E invece mi sa che perderò anche i soldi”, ha spiegato affranto, dopo aver dovuto rivedere i suoi piani che comunque prevedono una sostanziosa settimana di relax a Novara di Sicilia. “ʻo friscu”, aggiunge Saglimbeni. Il vicepresidente del consiglio Pippo Trischitta, le sue ferie le aveva organizzate in grande: quindici giorni in Austria, vanificati dalla candidatura alle regionali, tra le file di Fli, della moglie Annalisa Villari. Poco male; la famiglia Trischitta, ormai immersa fino al collo nellʼagone politico, troverà conforto prima a Giardini, e poi a santo Stefano di Camastra. “Per la campagna elettorale sui Nebrodi”, specifica Trischitta. Allʼestremo centonove confine messinese, Trischitta troverà Ivano Cantello e Nello Pergolizzi, il primo adepto di Cateno De Luca, il secondo impegnato anchʼesso in campagna elettorale e per di più con Fli, nella villa di famiglia della moglie di Cantello a Caronia. Una capatina a Rometta, comunque, Pergolizzi non se la farà mancare. Chi invece è inamovibile è Giuseppe Melazzo (Udc). “Da quando sono nato passo le mie vacanze a Taormina, non mi serve nientʼaltro”, ha spiegato perentorio. Chi salpava verso località esotiche era Nino Restuccia, che per anni non sʼè fatto mancare una crociera. Voci di corridoio, però, raccontano di un ripensamento dovuto alla vicenda della Costa Concordia. E dalla paura di incontrare un altro capitano Schettino in plancia. Chi ha scelto il rifugio della casa a mare, in genere, ha preferito la riviera tirrenica. Antonio Fazio si dividerà tra Rodia e Furnari, Nino Carreri farà tappa a Venetico, Mimmo Guerrera si fermerà a Casabianca “dedicandomi alla cucina, senza sentire ragioni”, specifica agguerritissimo. Una scelta che farebbe felice Pippo Capurro, che le sue ferie ha dichiarato di volerle passare in giro per sagre. Chi abbandonerà lʼuscio di casa è il neo capogruppo Udc Enzo Messina, che salperà verso Pollara, a Salina. Marcello Greco, quando non sarà impegnato in campagna elettorale, farà “casa e putia” nel suo agriturismo di Montalbano, dal quale farà ciao con la manina a Nino barone, che ogni estate torna al borgo natio di san Salvatore di Fitalia. Chi le sue vacanze le ha già impegnate è Felice Calabrò, reduce da dieci giorni a Courmayeur, in valle dʼAosta. E gli assessori? Poca roba. Una settimana a Stromboli per Giorgio Muscolino, vacanze condizionate dal pargolo e dagli impegni elettorali per Pinuccio Puglisi. E il sindaco Giuseppe Buzzanca? Toglietegli tutto, ma non lʼestate a Portorosa. PALAZZO DEI LEONI Tutti in...Provincia Ferie dietro l’angolo per molti. Tranne Grioli che... MESSINA. “Dopo le ultime sedute “roventi” i consiglieri provinciali cercano un po' di ristoro dal clima “torrido” dell'aula consiliare di Palazzo dei Leoni. E così tutti in vacanza. Forse. Maurizio Palermo di Idv rinfrescherà mente e corpo sul mare di Tonnarella, concedendosi il lusso di un week end a mollo su uno specchio d'acqua incuneato tra il santuario di Tindari e Capo Milazzo. Niente lido, rigorosamente spiaggia pubblica. Avrà come “vicina di casa” Rosy Danzino del Mpa, da anni habituè a Portorosa. “Farò una capatina alle Isole Eolie, come ogni estate, ma solo in quelle meno affollate”. Le “eremitiche” Alicudi e Filicudi? No! Il mare a cinque vele di Salina e la frazione da film di Pollara. Rimarrà nella “sua” Patti Luigi Gullo, del Pd. “Non mi sposto nemmeno a cannonate” ha detto. Giuseppe Grioli è uno dei pochi che invece abbandonerà i lidi italiani per volare in Polonia. Nessuna “perversione turistica”, il coordinatore cittadino del Pd è un tipo casa e chiesa. Dal 23 al 31 agosto, con tanto di bebè, andrà a trovare i suoceri a Bialapodlaska, concedendosi un piccola tappa culturale a Varsavia. Il “compagno” di partito Pippo Rao rimarrà invece nel messinese per tutta l'estate, godendosi l'amata riviera nord della città, tra una trasferta di lavoro a Milazzo e l'altra, sarà anche possibile vederlo passeggiare nei pressi del “Baretto” o a mare al Pilone. Marco Vicari, dell'Udc, che qualche scorcio di bella vita, almeno durante il fine settimana, l'ha già vissuto bazzicando anche lui a Portorosa, non vuole programmare nulla, la sua vacanza, ha detto, sarà “last second”. Il collega Matteo Francilia, invece continuerà a solcare in corsa, il lungomare di Furci siculo, specie in notturna. “Spiagge, spiagge in cerca di voti” sarà, invece, un altro centrista, Rosario Sidoti. “Sono in campagna elettorale, nessuna va- pagina 10 canza per me” conferma tra un mezzo sorriso e un broncio. Sempre all'interno del partito dello scudo crociato non lascerà il paese di residenza il consigliere Biagio Bonfiglio, che passerà a Giampilieri gli ultimi giorni delle sue ferie da medico. Idem per Pippo Lombardo di Sicilia Vera, che con moglie e gemelline al seguito, non si muoverà da Roccalumera. Vuole tutti i parenti attorno a se, Roberto Cerreti, capogruppo di Mli, che passerà a San Giorgio di Gioiosa anche quest'estate. “Ho affittato una casa vicino alla mia per i miei parenti, ogni tanto andremo in barca ai laghetti di Marinello”. Francesco Rella di Gdl sarà sicuramente in città per la processione della Vara, ma non esclude una traversata alle Isole Eolie o un viaggetto in Puglia. Il consigliere di Forza Azzurri, Massimo De Domenico, quest'anno, risentendo della crisi, ha dovuto rinunciare alla vacanza “in” a Vulcano, ma ogni week end si disseta con frutta fresca spaparanzato sulla spiaggia di Mulinello, vicino a Tono. D'altronde la classe non è acqua. D'estate, è anguria. (T.C.) Politica 10 AGOSTO 2012 SVOLTE. Berlusconi decide di candidare il suo ex pupillo. Per riunire il centrodestra Miccichè, la rivincita Il leader di Grande Sud sarebbe stato favorito a Roberto Lagalla per evitare alleanze con il Nuovo Polo. Pressing romano sul coordinatore del Pdl Castiglione. Maira e Leontini prendono tempo DI DANIELE DE JOANNON PALERMO. Vertici a Roma, vertici a Palermo, riunioni fiume tra i possibili alleati. A poche ore dalla saldatura tra Pd e Udc nel nome di Rosario Crocetta, il Pdl si prepara a lanciare lʼennesimo candidato non di bandiera alla presidenza della Regiona: Gianfranco Miccichè. Che, salvo sorprese, correrà per Palazzo dʼOrleans. Silvio Berlusconi lo avrebbe deciso da due settimane, affidando al segretario Angelino Alfano il compito di costruirgli attorno l'alleanza. RIUNIONI PARALLELE. Parallelamente agli incontrti romani in via dellʼUmiltà con Alfano si sono svolti più e più vertici regionali. Come quello tra i deputati che fanno capo allʼalleanza moderata dei capogruppo allʼArs del Pdl e del Pid, Innocenzo Leontini e Rudy Maira. I quali, in nome di una larga intesa si erano schierati per le primarie. In assenza delle quali avevano già scelto proprio Leontini come candidato. Lʼarea dei moderati, però, ha deciso di non decidere ancora. Quindi il vertice previsto tra Saverio Romano (leader nazionale del Pid) e Alfano sarà solo interlocutorio. Ma nel centrodestra i tasselli del puzzle sono tanti. PERCHEʼ MICCICHEʼ. Di presidenti della Regione, il Pdl non ne ha mai avuti, almeno eletti direttamente. Solo Giuseppe Provenzano andò a Palazzo dʼOrleans nel 1996. Ma cʼera Forza Italia e un altro sistema elettorale. La scelta di candidare Miccichè è “obbligata” per due motivi: il primo riguarda proprio lʼex Mr 61 a zero, che negli ultimi tempi ha fatto incontri a 360°, lʼultimo dei quali con Gianfranco Fini. E una alleanza con i futuristi e lʼMpa sarebbe stata dannosissima per il Pdl, come anche un appoggio alla candidatura di Crocetta; il secondo si lega, invece, a un MANO TESA. Gianfranco Miccichè RITORNI DI FIAMMA. Nello Musumeci personaggio di “sangue Pdl”, che ha carisma e popolarità e può riunire tutte le anime disperse, ricompattando una coalizione che ha perso pezzi nel giro di cinque anni. E Grande Sud di Miccichè è uno di questi. ROSPI DA INGOIARE. Il ritorno del “figliol prodigo”, se prenderà forma, dovrà essere ingoiato a forza da tanti. In primis dal presidente dellʼArs Francesco Cascio, al quale non sarebbe dispiaciuto correre sostenuto da unʼampia coalizione. E poi cʼè Giuseppe Castiglione, il co-coordinatore regionale del Pdl che era pronto a “immolarsi” e che, nel 2006 e nel 2008, aveva negato la candidatura a Miccichè a presidente, favorendo prima Totò Cuffaro e poi Raffaele Lombardo. E mastica amaro anche il suo collega Mimmo Nania, che centonove IN FERMENTO I ribelli di Generazione 30 I giovani chiedono spazio in lista Generazione 30 (che raccoglie i giovani amministratori del Pdl) scende in campo e chiede spazio. Con una nota, il coordinamento regionale assicura che verrà messa “in prima linea la faccia di tanti giovani amministratori. “Lo facciamo con la consapevolezza che chi ci ha preceduto ha lasciato solo macerie e che tenta con ogni mezzo di conservare fette di potere”. Per questo, G30 mette a disposizione i propri uomini “da candidare senza chiedere posizioni di comodo, ma solo chiedendo regole di concorrenzialità interne”. “Siamo stanchi di liste fatte su misura per fare eleggere qualche deputato uscente. Non abbiamo paura della competizione, ma non vogliamo gareggiare in una competizione dopata. Ed è tempo che chi ha servito il nostro partito lasci i dovuti spazi a quanti ambiscono a portare il proprio contributo dentro le istituzioni”. Spiega il coordinatore provinciale di Messina, Giuseppe Alessi: «Il prossimo fine settimana incontreremo il Angelino Alfano, per rapportare la nostra posizione in vista delle regionali, chiedendo che la svolta parta dalla composizione delle liste». (D.D.J.) voleva proporre lʼex nemico Nello Musumeci. Il quale, però, avrà un ruolo di primo piano nella tornata elettorale. Lʼultimo rospo, infine, lo ingoia il rettore di Palermo, Roberto Lagalla (già assessore regionale), che è stato messo da parte alla luce dei sondaggi. Il compito di Alfano, adesso, sarà quello di convincere gli scontenti, compreso un altro leader che non dimentica gli strappi di Miccichè, il senatore Pino Firrarello. REBUS DATA. Intanto, la data delle elezioni rimane nel limbo. L'ipotesi del 7 ottobre, caldeggiata da una parte degli alleati che sostengono il governo di Raffaele Lombardo, appare complicata in una fase in cui i partiti dialogano alla ricerca d'intese. Più realistica sembra quella del 28 ottobre. La giunta deciderà nei prossimi giorni. (D.D.J.) EPILOGHI E l’Ars saluta e rinvia La discussione sui rifiuti impugnati il 5 settembre PALERMO. Palazzo dei Normanni chiude i battenti. L'Ars ha approvato due ordini del giorno con i quali impegna il governo a promulgare le leggi sul quoziente familiare e sulle pari opportunità tra uomo e donna senza le parti impugnate dal commissario dello Stato. Finisce in un binario morto invece il ddl sulla ricerca sanitaria, approvatio dall'Ars e impugnato per intero dal commissario per mancanza di copertura finanziaria. L'ordine del giorno sulla legge dei rifiuti, anche questa in parte impugnata dal commissario, invece sarà trattato in aula il 5 settembre alle 10, “in una apposita seduta tecnica”, ha detto il presidente Francesco Cascio. Il Commissario dello Stato Carmelo Aronica aveva detto stop a quattro degli otto disegni di legge approvati il 30 luglio. Del provvedimento che modifica la gestione dei rifiuti è stato impugnato il comma 6 lett. b dell'art. 1, i punti 2 e 3, lett. d e lett. e, e agli articoli 3 e 4. Il ddl sul quoziente familiare è stato impugnato all'art. 2, comma 4. Il testo sulla promozione della ricerca sanitaria è stato integralmente impugnato; mentre il ddl che istituisce la Commissione regionale per le pari opportunità è stato impugnato all'art. 3, comma 5. Parallelamente, in commissione Affari Istituzionali, nulla di fatto per il dispositivo che avrebbe dovuto bloccare le nomine del governo fino al voto (l'ultima è quella di Corrado Rindone, che lavorerà per lʼassessore Andrea Vecchio in materia di traffico). La seduta, prevista per giovedì mattina e rinviata dal presidente Riccardo Minardo (Mpa) a conclusione dell'aula, è stata sciolta per mancanza del numero legale. Ultimo giorno anche per due vecchie denominazioni di altrettanti gruppi parlamentari. A cambiare il nome sono quelli di Udc e Fli. A comunicarlo è stato il presidente Cascio, che non ha trattenuto il suo evidente stupore. L'Udc assume la denominazione di "Unione dei democratici cristiani ed dei democratici di centro-Udc Unione di centro, Fli quella di “Futuro e liberta” per l'Italia, Nuovo polo per la Sicilia”. pagina 11 L’IMPUGNATORE. Carmelo Aronica Politica CASINISTA. Gianpiero D’Alia 10 AGOSTO 2012 LA CALAMITA. Rosario Crocetta GIRAVOLTE. L’Udc apre alla candidatura dell’eurodeputato, tumulando le consultazioni Crocetta sulle primarie Gianpiero D’Alia fa un passo indietro, rinunciando a Palazzo d’Orleans e aprendo un’ipotesi di ticket. Con l’accordo, il leader centrista taglia fuori i dirigenti del Pd. Che esultano lo stesso PALERMO. Primarie “tumulate”, Partito democratico esautorato, candidature autonome che diventano politiche: in un sol colpo, Giampiero DʼAlia, leader regionale centrista, è riuscito a fare tutto questo. È bastato soltanto “fare un passo indietro”, rinunciando alla pretesa di essere lʼuomo che avrebbe rappresentato una coalizione Pd-Udc nella corsa per Palazzo dʼOrleans, per abbracciare Rosario Crocetta. Che diventa, implicitamente, leader dei democratici isolani e non più candidato outsider. IL TICKET INVERSO. Quando ancora Raffaele Lombardo non si era dimesso, Francantonio Genovese, ex segretario regionale del Pd e artefice del patto che avrebbe dovuto lanciare DʼAlia alla presidenza, aveva provato ad arginare la candidatura di Rosario Crocetta, che per fare un passo indietro avrebbe voluto le primarie aborrite dal centrista, con lʼidea di un ticket nella corsa alla poltrona di governatore che avrebbe dovuto vedere lʼex sindaco di Gela (e attuale deputato europeo) come vicepresidente. Adesso, vista la posizione ferma di Crocetta, i termini del discorso si sono praticamente invertiti. Ed è stato lo stesso DʼAlia a esprimere apprezzamento per “Crocetta presidente”, riservando al suo partito la poltrona numero due con un eventuale ticket. Di cui, però, ancora non si parla. IL PD SICILIANO ESAUTORATO. Lʼaccordo? Probabilmente andrà in porto. A confermarlo, in fondo, la successione delle dichiarazioni dei due protagonisti. Il primo a parlare, sul suo sito, era stato Crocetta il 7 agosto: “Ho letto con centonove interesse le dichiarazioni di DʼAlia, che pone come elementi centrali per il futuro governo dellʼIsola il risanamento economico e finanziario della Regione, un patto per la crescita e lʼoccupazione e il contrasto a ogni forma di illegalità. Ritengo che su questi punti possa essere trovata una reale convergenza per il bene della nostra Regione. Faccio quindi appello al senso di responsabilità dellʼUdc siciliana, che ha intrapreso in questi anni un percorso di discontinuità, affinché si arrivi alla costruzione di una proposta comune di cambiamento per la Sicilia”. Detto fatto. Perché lʼ8 agosto, DAlia dichiarava: «Nei prossimi giorni proporrò agli organi del mio partito di sostenere la candidatura di Crocetta a presidente della Regione siciliana. Con lui possiamo stringere un patto civico. Abbiamo incontrato Rosario Crocetta che ci ha illustrato le sue opinioni sul futuro della Sicilia. Ha letto e apprezzato il programma del mio partito. La possibilità di stringere un patto civico con Crocetta nell'interesse della Sicilia ci sembra concreta e siamo convinti che anche il Pd potrà condividere questa nostra opinione». E i democratici? Esautorati di fatto da Crocetta e DʼAlia, esultano tutti: dallʼarea Innovazioni di Genovese, Nino Papania e Salvatore Cardinale (al corrente di tutto, dopo lʼincontro di Crocetta con il loro leader Fioroni), ai lettiani rappresentati da Angelo Argento, da Enzo Bianco (che lancia un appello allʼunità) ai deputati regionali Roberto De Benedictis, Concetta Raia e Baldo Gucciardi e allʼesponente alla Camera, Giuseppe Berretta. PRIMARIE ADDIO. A questo punto, il centrosinistra può dire addio alle consultazioni per scegliere il candidato. Quelle che Crocetta avrebbe accettato quando ancora era in corsa “solitaria” e non era disposto ad accettare accordi presi nei palazzi A questo punto, a fare la differenza tra il patto che vedeva DʼAlia candidato e lʼintesa attuale con lʼUdc starebbe solo nella sua persona e nel riconoscimento che, ormai, i democratici devono dare al valore della proposta che porta. Che, in ogni caso, prevede alcune regole tassative in merito alla selezione dei candidati e alle modalità con cui sviluppare la campagna elettorale. Resta da vedere se il programma dei primi cento giorni, già presentato, subirà qualche variazione. E LOMBARDO? Ultimo nodo formale da risolvere, la voce che vede Crocetta nelle simpatie del presidente dimissionario della Regione. Che verrà utilizzata dai detrattori per mostrare agli elettori il cortocircuito nel centrosinistra. ALTRI FRONTI Idv corteggia Borsellino Sconfitta da Cuffaro nel 2006, potrebbe dire sì DI NUOVO IN CAMPOA? Rita Borsellino PALERMO. A Enzo Bianco, che invoca lʼunità del centrosinistra nel nome di Rosario Crocetta, risponde brutalmente Italia dei Valori per bocca di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e simbolo della vittoria sugli accordi tra partiti: «Il sostegno dell'Udc a Crocetta come candidato alla presidenza della Regione? Mi sembra sia la conferma dell'assoluta continuità con il cuffarismo e il lombardismo. La Sicilia - ha avvertito - ha bisogno di discontinuità». Ma da dove passerebbe la discontinuità per Italia dei Valori, che ancora non ha espresso un suo candidato per Palazzo dʼOrleans. Un asso nella manica, per creare un ulteriore cortoircuito nella compagine antimafia che popola il centrosinistra, potrebbe essere Rita Borsellino. Nei giorni scorsi, lʼeuroparlamentare eletta con il Pd, già sconfitta alle primarie per sindaco di Palermo, è tornata alla ribalta con pagina 12 un appello al centrosinistra, che “deve ritrovare al più presto lʼunità e il dialogo con quel popolo che da più di dieci anni chiede con forza unʼalternativa alle fallimentari esperienze dei governi di Cuffaro e Lombardo”. “Le divisioni e i personalismi - ha aggiunto - sono uno schiaffo alle gravissime difficoltà in cui versano la Sicilia e i siciliani, oltre a rappresentare il miglior modo per riconsegnare lʼIsola a quelle forze che lʼhanno ridotta in queste drammatiche condizioni. Per questo, è necessario concentrarsi su un progetto e su personalità che sappiano interpretare le istanze di cambiamento che provengono dal territorio». Se Rita Borsellino non dovesse accettare la candidatura, Idv punterà su Fabio Giambrone, senatore e coordinatore regionale dei dipietristi. E se nessuna notizia arriva dai grillini, Claudio Fava (Sel) giorni fa, lancia un appello: “Credo che molti dirigenti, amministratori ed elettori siciliani del Pd vivano in queste ore con grande disagio l'accordo elettorale con l'Udc. A loro mi rivolgo per costruire insieme un percorso che affranchi finalmente la politica siciliana dall'esperienza recente ed infelice dei governi Cuffaro e Lombardo”. centonove Politica 10 AGOSTO 2012 A TU PER TU. Le strategie del leader siciliano di Futuro e Libertà in vista del voto Briguglio punta al 20% «La nostra alleanza con il Movimento per l’Autonomia non è barattabile. Lombardo viene trattato come un appestato e non lo merita. Sarò capolista per recuperare il rapporto con gli elettori» MESSINA. Una cena con Giovanni Pistorio (capogruppo del Mpa al Senato), un pranzo con Rosario Crocetta (candidato alla presidenza della Regione), le telefonate di Nino Lo Presti, Livio Marrocco e Alessandrò Arico (tutti deputati regionali) e una serie di tweet ben calibrati sullʼevento del giorno: lʼabbraccio dellʼUdc a Crocetta («Allora, io ho mostrato apprezzamento, tu ti inserisci nella scia mentre Livio parla bene di Gianfranco Miccichè»). Unʼora di intervista con Carmelo Briguglio, coordinatore regionale di Fli, passa così. Col contrappunto di summit da organizzare, telefonate di colleghi quotidianisti, squilli e messaggi dei deputati siciliani che vogliono sapere come muoversi. Allora, Briguglio, questa intesa tra Crocetta e DʼAlia? «In prospettiva, poteva essere un elemento positivo. Posto che noi, come Futuro e Libertà e come Mpa, due candidature in campo, ovvero lʼamico Fabio Granata e Massimo Russo, le abbiamo già. Due persone che, come candidati, esprimono valori molto comuni a quelli di Crocetta. Che non vorrei facesse la fine di Massimo Costa alle amministrative di Palermo». Crocetta potrebbe riunire un poʼ tutti. Ma voi di Fli avete il “problema” di Raffaele Lombardo, col quale nessuno si vuole alleare, neanche fosse un “appestato”. «Beh, Lombardo è lʼunico “appestato” che non merita questo giudizio negativo. Alla fine, contravvenendo alle previsioni di altri, si è dimesso. Mentre osservo che né Vendola, né Formigoni, né Errani, indagati o rinviati a giudizio, hanno tolto il disturbo. Lombardo, invece, con la sua scelta ha favorito il processo di rinnovamento che passa per le elezioni. Questo è un dato di fatto. Inoltre, il Movimento per le Autonomie per noi è un alleato strategico, oggi come domani. Non è una zavorra, ed esprime un valore TRA CELLULARE E TWITTER. Carmelo Briguglio che si è visto anche in occasione della mobilitazione organizzata quando cʼè stato il falso default, o, per meglio dire, il “default di Stato”. Credo che sia una forza consistente che insieme a noi può diventare la prima forza politica della Regione con il 20% dei voti. E poi, se un soggetto politico partecipa e pesa ,lo decidono gli elettori. Lʼalleanza Fli-Mpa, insomma, si compra in blocco». E se cadessero i veti? «Allora Crocetta potrebbe diventare la spinta per la rifondazione del terzo polo, che nacque con Udc e Api. I soggetti che lo componevano, però, sono troppo forti. Per questo è difficile metterli insieme. Ad ogni modo, con Crocetta in posizione ancora autonoma e non di partito il dialogo era sicuramente più facile. Ma il fatto che lʼUdc e il Pd abbiano ripiegato su di lui pone la questione su un piano più politico. Ripeto: non abbiamo alcun pregiudizio, così come non ci fu per Rita Borsellino in occasione della sindacatura di Palermo. Apprezziamo la persona Crocetta e i valori che trasfonde nellʼazione politca. Ma, ripeto, Pd e Udc lo stanno amorevolmente accompagnando in un vicolo cieco». Cambiando orizzonte: Fli potrebbe appoggiare un candidato del fronte opposto a Crocetta? «Non ci sono le condizioni per votare un uomo del Pdl». E uno appoggiato dal Popolo delle Libertà ma di altro partito? «Abbiamo avuto contatti con Gianfranco Micciché, che è una personalità attraversata da molte contraddizioni, compreso il fatto che non cʼè stato un distacco reale dal mondo berlusconiano. Però si tratta di un uomo che ha una notevole carica umana. Certamente non esprime i nostri valori, ma ha una linea autonomista di tutela del mezzogiorno che ha cercato di perseguire. Ci siamo incontrati ai tempi del Pdl Sicilia, e penso che abbia fatto un errore ad allontanarsi da quella esperienza». Fotografando questo momento, con che percentuale potrebbe salire un presidente e quale sarà la massima tributata a una coalizione? «Riguardo al primo punto, il governatore sarà eletto con il 35%. Riguardo ai partiti, noi, grazie anche ai Liberali e, penso, a Mps di Riccardo Savona, potremmo superare il 20%». Fli farà lista unica con gli altri, o andrà da solo? «Abbiamo affrontato elezioni superando variamente gli sbarramenti. Riguardo alle modalità, se da soli o insieme agli alleati, decideremo in queste ore. È probabile che nascano due liste». Perché ha deciso di candidarsi capolista a Messina? «È arrivato il momento che ci si sottoponga il giudizio popolare. Credo che la preferenza sia il confronto diretto che poi paga e rinnova realmente la politica. Insieme a me, ci saranno Pippo Currenti, Nuccio Ricciardello, Giuseppe Laface, Nello Pergolizzi, Daniele Tranchida, Teresa Pino, Biagio Gugliotta e Annalisa Villari. Su dodici candidati, quattro dovranno essere donne». Perché ha posto il veto sulla nomina ad assessore regionale dellʼex sindaco di SantʼAlessio Siculo, Giovanni Foti? «Nessun veto. Semplicemente, una delega come quella alle Autonomie, che è fondamentale per le prossime elezioni ed è stata tenuta da una persona di grande spessore come Caterina Chinnici, doveva essere affidata con maggiore attenzione». (D.D.J.) IN MARCIA Sturzo fa tappa a Messina Italiani Liberi e Forti a Palazzo dei Leoni e Milazzo LIBERO E FORTE. Gaspare Sturzo MESSINA. Ha già lanciato un appello ai siciliani, sottoscritto quindici impegni “di buon governo per una società responsabile e solidale” e con il suo “italiani Liberi e Forti” sta facendo tappa nelle città dellʼIsola per promuovere la sua candidatura a presidente della Regione. Si tratta di Gaspare Sturzo, che non ha fatto politica prima ma la politica la ha nel sangue, visto che è pronipote di Luigi Sturzo, il fondatore del Partito Popolare. Sturzo, nei giorni scorsi, è stato a Messina, a Palazzo dei Leoni, per presentarsi alla città e al possibile elettorato: “In Sicilia non ci sarà sviluppo se la pubblica amministrazione non sarà al servizio del cittadino e dell'impresa privata per realizzare progetti legittimi. Se manca l'impresa privata, manca il combustibile per lo sviluppo”. Sturzo, che boccia la vecchia politica dei partiti e chi ha governato fino ad ora, pagina 13 a Messina non si è limitato a questo. A Milazzo, infatti, era allʼincontro tra i rappresentanti del Comitato costituente aperto ad amici e simpatizzanti di “Italiani Liberi e Forti”, organizzato dal responsabile provinciale di Messina, Rosario Terranova, e il promotore nel mamertino, Andrea Nastasi. Magistrato ordinario, già componente della Direzione Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, Gaspare Sturzo ha coordinato numerose indagini in tema di corruzione, riciclaggio e contrasto alla gestione mafiosa degli appalti, facendo parte del "pool antimafia". Già Presidente vicario del Tribunale di Tivoli, esperto giuridico presso il Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato consigliere giuridico dell'Alto Commissario Anticorruzione. Attualmente ricopre il ruolo di esperto giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre, è presidente del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo. Lʼaspirante alla presidenza della Regione ha anche insegnato Diritto penale del lavoro presso la Lumsa (Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma). Politica 10 AGOSTO 2012 RIVOLUZIONI. La Regione si prepara a mandare in pensione le strutture multifunzionali Lavoro, sportelli addio Sono 252, occupano 1385 persone e nel 2012 lo stanziamento è lievitato da 19 a 51 milioni. Con un protocollo l’assessorato ridisegna il sistema, tagliando fuori chi ha gestito fino ad ora PALERMO. Se la bomba della Formazione professionale è già esplosa dal punto di vista politico, con la compravendita degli enti, e presto deflagrerà anche sul piano occupazione (è infatti scaduta la cassa integrazione per i dipendenti ma mancano le risorse per lʼavvio dei corsi), un altro siluro sul sistema arriverà attraverso lo smantellamento degli sportelli multifunzionali. Che la Regione pensa di sostituire dal 2013 (data di scadenza degli avvisi europei 1 e 2 del 2010, che li finanziano), tagliando fuori gli enti di formazione che li gestiscono. GLI SPORTELLI. Ad accendere un riflettore era stata la commissione parlamentare dʼinchiesta guidata dal deputato del Pd allʼArs, Filippo Panarello, che aveva indagato sugli Sportelli, da tempo di competenza dell’Assessorato della Famiglia, e già sotto il controllo dell’Agenzia regionale per l’impiego (guidata da Rino Lo Nigro e ora disciolta). Nel 2011, lo stanziamento era 19.900.000, ma è lievitato a 51.405.473,17. In totale, su tutto il territorio (tra ordinari, scuola e lavoro), gli sportelli sono 252 e impiegano 1385 persone con contratto a tempo indeterminato, 70 cocopro, 8 a prestazione professionale, 15 a contratto occasionale e 3 senza nessuna indicazione contrattuale. Sugli sportelli, si legge nella relazione, “l’amministrazione ritiene che richiedano molteplici interventi, ad esempio con riguardo alla loro distribuzione territoriale, e che occorra elevare la qualità del servizio e sfruttare le occasioni”. In futuro, avvertiva la commissione, il sistema funzionerà con finanziamenti del Fondo sociale europeo, “che però non prevede retribuibilità, ponendo così un problema di tutela dei lavoratori”. COSA ACCADRAʼ. Previsione azzeccata, visto che la Regione ha stilato un protocollo di intesa per la riorganizzazione dei servizi per il lavoro con la Provincia di Milano e, in particolare, con Afol Milano, unazienda speciale dellʼente. Il modello che si andrà a costruire si avvarrà di sinergie e collaborazioni con altri enti, con le agenzie del lavoro e soggetti privati accreditati. Nel team di progetto cʼè anche Infogroup, azienda polifunzionale del lavoro, accreditata in Regione Siciliana e in Lombardia. Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e avrà un costo di 1 milione e 200 mila euro. In previsione del 2013 e della trasformazione del sistema, i sindacati si sono messi in allarme. Ma, fino ad ora, lʼassessore regionale al Lavoro, Giuseppe Spampinato, ha solo potuto rassicurare l'impegno del governo regionale per creare i presupposti per dare continuità alla attività degli sportelli multifunzionali. Intanto, però, il protocollo va avanti. E del ruolo futuro di chi fino ad ora ha gestito gli sportelli si sa poco. COSIʼ CORSELLO. «Il primo step del protocollo è già partito, e consiste nella ricognizione del potenziale del nostro personale, della logistica e delle attrezzature», spiega la dirigente Anna Rosa Corsello. Che aggiunge: «LʼAfol, che gestisce il servizio pubblico e lʼinformazione per la Provincia di Milano, ha messo a punto un modello che consente di offrire un servizio completo allʼutenza tramite un programma in rete che prenderemo in riuso dalla Lombardia». Così, invece, gli altri due passaggi: «Il secondo step - continua - è FORMAZIONE David e il “lobbismo” Parla l’ex responsabile tecnico dell’assessorato MESSINA. In un pubblico dibattito, non ha avuto difficoltà a confermare che può essere facile fare gli imprenditori se si conosce per tempo una legge. Adesso Piero David, ex responsabile tecnico dellʼassessorato regionale alla Formazione, declina meglio il suo pensiero sui politici, come Francantonio Genovese e Nino Papania del Pd, che hanno rilevato gli enti di formazione in contemporanea allʼarttuazione della riforma del settore: «Se è vero che da un certo punto di vista gli acquisti hanno gettato unʼombra, perché non è bello che si gestiscano strutture in prima persona o attraverso parenti quando si è politici di spicco, , da un altro è unʼoperazione di taglio imprenditoriale che rientra in una azione di lobbing». La Sicilia come i paesi anglosassoni, quindi? Spiega David: «In assessorato si percepiva che cʼera un costante lavoro di lobbing, so- prattutto da parte degli enti più che dei politici. La prova è stata lʼavviso 20 (che ha sostituito la legge 24 e disegna il nuovo sistema della Formazione) che è stato stilato sotto lʼattenzione costante di grandi enti come lo Ial, lʼEcap, il Cefop. Tantʼè che, poi, i più piccoli si sono riuniti per avere maggiore forza, visto che uno dei criteri premiali era anche il maggior numero di pèersonale assunto a tempo indeterminato. I responsabili dei grandi enti - ripete David - erano una presenza fissa in assessorato, tanto da essere scambiati per impiegati. Nei fatti, si è trattato di una azione di lobbing». Ma, alla fine, al di là della conoscenza o meno dei meccanismi della riforma, un altro elemento tutto siciliano è stato attribuire un “valore economico” ad enti ufficialmente “no profit” come se le ore fossero fatturato dʼimpresa da mettere sul mercato. Sul punto, però, David “assolve” la riforma: «Tutto ciò nasce dal passato, dalla legge 24 del 1976 che dava la possibilità di assumere a tempo indeterminato per fare formazione, rendendo gli enti vere e proprie imprese. Una contraddizione, visto che la natura dei corsi poteva mutare nel tempo. Poi, la politica ha fatto il resto...». (D.D.J.) pagina 14 centonove L’AFFONDO Corona interroga in aula «C’è dipendenza clientelare?» MESSINA. Unʼinterrogazione urgente e a risposta scritta al governo sulla Formazione professionale in Sicilia per “sapere se risulta avviato un nuovo sistema che sia esente da ogni carattere di dipendenza clientelare e se sia stata intrapresa una nuova fase per ristrutturare e contenere lʼofferta formativa nel settore, allo scopo di evitare ulteriori sprechi”. È quella del deputato messinese del Pdl, Roberto Corona, che vuol conoscere le intenzioni della giunta anche in merito alla “predisposizione di un ʻCodice di buone praticheʼ per favorire un corretto rapporto che sottragga la Formazione professionale ad ogni sospetto di acquisizioni ed ingerenze speculative da parte di gruppi imprenditoriali, familistiche ed intrusioni anti-meritocratiche”. Lʼatto parlamentare è anche un affondo al deputato nazionale del Pd, Francantonio Genovese, chiamato in causa da un servizio di Panorama due settimane fa, “in cui sono contenute ricostruzioni che inducono a ritenere che nel settore della Formazione vi sia una gestione poco virtuosa e fanno emergere un quadro di rapporti familiari pervasivi che condizionerebbero la gestione di certi enti di formazione, attraverso società riconducibili a vari esponenti politici”. più tecnico. Si tratta, infatti, della formazione del personale che va riqualificato così da essere pronto allazione. Attraverso questo processo aggiunge soddisfatta Anna Rosa Corsello - stiamo riuscendo ad anticipare la stessa riforma Fornero, che prevede il ritorno delle competenze sugli sportelli dalle province alla regioni. Pensiamo di concludere la riqualificazione entro i primi giorni di settembre. Il terzo passaggio fa perno sul decreto legislativo 276 del 2003, che prevede che tutte le regioni debbano avvalersi di una rete privata che lavora con il pubblico in sinergia per servizi specialistici. In tal senso, avvieremo una procedura di accreditamento dei soggetti privati, che già esiste a livello nazionale trta le agenzie di somministrazione e il ministero. Saranno previsti - spiega alcuni paletti, come la comprovata esperienza nel settore. Una volta ultimato tutto, alla Regione toccherà il ruolo di governance». IL FUNZIONAMENTO. Il sistema andrà oltre lʼattuale. Ad esempio, «gli utenti di Messina, andando al centro per lʼimpiego, saranno messi in condizione non solo di presentare il modello di disponibilità ma di usufruire dei servizi per avviarli al lavoro, compreso lʼaspetto formativo». Ma non solo: «Sarà anche attuata la rivelazione del fabbisogno delle imprese. Fino ad ora - specifica la dirigente - i centri si “occupavano” solo dei disoccupati. Adesso, invece, lʼazione riguarderà anche i soggetti svantaggiati e le imprese, alle quali si assicurerà un servizio di consulenza, comunicando i benefici che comporteranno le assunzioni». (D.D.J.) centonove Politica 10 AGOSTO 2012 MAL DI PANCIA. Marcello Greco INDECISA ROSA. Giovanna Crifò DI RITORNO. Liliana Modica MESSINA. Candidature, cambi di casacca e conferme. Tutti i movimenti in vista delle regionali Candidati, valzer d’estate L’Udc rischia il sovraffollamento, per Fli si muovono i maggiorenti. Il Pd punta sul rosa con due ex assessori, il Pdl rischia di perdere il gruppo più nutrito. Tutto in attesa delle decisioni del sindaco Giuseppe Buzzanca DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Sarà unʼestate torrida, quella di palazzo Zanca. Non tanto per lʼattività dʼaula, che langue ormai da mesi, quanto per i movimenti che si stanno registrando in vista delle regionali. Movimenti che coinvolgono tutti i partiti, nessun escluso. Ecco quali sono. TUTTI IN MOVIMENTO. La prima scadenza elettorale utile a verificare forze e tenuta degli schieramenti sono le regionali di fine ottobre. E i nomi di chi è intenzionato a correre iniziano a fioccare. Se Nello Pergolizzi (Fli) è già pronto da almeno quattro mesi, e oggi più che mai vede il secondo posto in lista alla sua portata dopo la discesa in campo del parlamentare nazionale di Fli Carmelo Briguglio, come capolista del partito che oggi sembra in affanno dal punto di vista dei consensi, la novità, che comunque non giunge inattesa, si chiama Marcello Greco. Il consigliere comunale, che ha iniziato la legislatura nel 2008 nel Pd ed oggi è nellʼUdc, è fortemente intenzionato a correre per un seggio a palazzo dei Normanni. Ma non è scontato che lo faccia con lʼUdc. Il motivo? Forti tensioni con Giovanni Ardizzone, deputato uscente e riconfermatissimo in lista. Greco, in pratica, non ci sta a fare da cavallo da traino, e si starebbe guardando intorno. Cala invece drasticamente lʼipotesi che a “dare una mano” ai maggiorenti di partito possa essere Emilia Barrile, in consiglio comunale con la lista civetta del Pd “Genovese sindaco”, e forte di un nutrito bottino personale di voti. Tra le “quote rosa”, è lanciatissima Elvira Amata, attuale assessore della giunta Buzzanca con delega al Verde e Arredo urbano, in decisa direzione verso Palermo ed in ottimo rapporti col leader del movimento Gianfranco Miccichè, mentre si allontana la possibilità, ventilata da almeno sei mesi, di vedere Giovanna Crifò transitare sotto le insegne di Fli. In consiglio comunale, giovedi 9, tutti davano per compiuto il “matrimonio. tra Daniela Bruno, transfuga dal Mpa, con lʼUdc, ma la sua presenza causerebbe un sovraffollamento in lista difficile da sbrogliare, dato anche lʼarrivo sotto lo scudo crociato di Pio Amadeo. Sembra invece tramontata lʼipotesi di poterla vedere tra le file di Fli per veti incrociati. Il Movimento per le autonomie, in città, è praticamente decimato. Anche Nino Restuccia, ultimo dei consiglieri a schierarsi sotto la sigla del Mpa, è andato via, direzione Grande Sud, con la possibilità di offrire il proprio apporto per la corsa alle regionali. Il vero “movimento tellurico” per Messina, però, potrebbe essere il riposizionamento dellʼex assessore regionale Nino Beninati, oggi al Pdl e domani chissà. Beninati è stato insistentemente corteggiato dallʼUdc durante gli ultimi due mesi, ma non nasconde una certa simpatia per il movimento di transfughi del Pdl varato dal collega dʼaula allʼArs Innocenzo Leontini. In dote, Beninati porterebbe i voti dei due consiglieri comunali più restii ad accasarsi tra le varie correnti: Pippo Capurro e Roberto Sparso, che nel frattempo è diventato assessore a palazzo Zanca abbandonando lʼala protettrice del deputato nazionale Enzo Garofalo. Per il Pd, di candidature pescate dal consiglio sembrano non essercene. Tornerebbero però, a correre per Palermo, due ex assessori della giunta retta da Francantonio Genovese: Liliana Modica e Luciana Intilisano. A proposito di ritorni, si ripropone nellʼagone politico Lucia Tarro Celi, ex consigliere comunale, esponente del circolo Libertà e Giustizia e dirigente del Pd locale. Lucia Tarro Celi è apparsa a OUTSIDER. Renato Accorinti fianco di Rosario Crocetta nella visita del candidato del Pd alla corsa per la presidenza della Regione, e potrebbe essere inserita direttamente nel listino a supporto di Crocetta. OUTSIDERS. Alle regionali, per la prima volta a Messina, sarà presente anche il movimento 5 stelle, che ha intenzione unʼidea “rivoluzionaria”: sparigliare le carte sul tavolo tentando di convincere lʼattivista pacifista Renato Accorinti a scendere in campo sostenuto da tutti quelli, e sono molti, che non si ritrovano più nella politica tradizionale. Non funzionasse per le regionali, la candidatura di Accorinti sarebbe comunque in cima alla lista per la corsa alla poltrona di sindaco. TUTTI ASPETTANO BUZZANCA. E Giuseppe Buzzanca? Si favoleggia di una fantomatica granita presa con il segretario del Pdl Angelino Alfano. Che avrebbe dato il suo via libera alla candidatura del sindaco di Messina alle regionali a causa dellʼincertezza sulla legge elettorale con cui la prossima primavera si voterà alle politiche. In caso di liste bloccate, trovare una collocazione adeguata a Buzzanca sarebbe difficile. Viceversa, il ritorno alle preferenze farebbe di Buzzanca una macchina da guerra tuttʼora imbattuta. Per questo, Buzzanca correrà per quel seggio allʼArs che ha perso un mese e mezzo fa. Da lì, eventualmente, potrebbe presentarsi alle politiche senza lʼobbligo di dimettersi (ma con quello di dover optare in caso di vittoria). CONTI IN TASCA Niente panico. Ok, panico te, se non fosse che, fa notare Saglimbeni, al comune di Messina è già stata comminata una “multa” da sette milioni (che saranno decurtati dai trasferimenti statali) a causa dello sforamento del patto di stabilità. La soluzione? “Bloccare tutte le spese per investimento finanziato con mutui, per le utenze, per i fitti attivi, per le somme urgenze”, indica il consigliere. Tra lʼaltro, il comune di Messina, che non ha ancora approvato il bilancio di previsione del 2012 (il termine è slittato a fine ottobre, quindi probabilmente non sarà nemmeno approntato dallʼattuale amministrazione, viste le imminenti dimissioni del sindaco Buzzanca per partecipare alle regionali), opera in “dodicesimi”, sulla scorta di quanto previsto dal bilancio 2011. In cui i trasferimenti erano più sostanziosi (di poco) e non cʼerano sanzioni. Non solo: la legge sulla spending review, ha azzerato i trasferimenti statali ai comuni della Regione Sicilia: 171,6 milioni di euro in totale. Quota parte dei quali Paolo Saglimbeni destinata a Messina. (A.C.) 12 milioni di sforamento, sette di “multa”. E la spending review congela i fondi regionali MESSINA. Il pericolo è che, a furia di enunciare numeri, non ci si raccapezzi più sulla reale situazione contabile e finanziaria di palazzo Zanca. E quindi, a fare un poʼ di chiarezza ci pensa Paolo Saglimbeni, consigliere del Pd che in unʼinterrogazione lancia un allarme agghiacciante: non sono passati nemmeno otto mesi, e già il comune di Messina registra un disavanzo di dodici milioni di euro. Perchè? A fronte di poco meno di sei milioni di entrate “al titolo 4”, cioè i trasferimenti capitali, sono già stati spesi diciotto milioni di euro. Una cifra che già sarebbe preoccupan- pagina 15 Politica 10 AGOSTO 2012 MESSINA. Si costruisce sulle colline di san Licandro. E in aula è botta e risposta Nemici per un piano Un emendamento del consigliere del Pd Nicola Cucinotta manda su tutte le furie Angelo Libetti, presidente della coop che vuole edificare. “Strumentale”. Il Democratico: “Chiarisca o denuncio” MI RICORDO MONTAGNE VERDI. La collina di san Licandro dopo il primo intervento di lottizzazione DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Fino a ventʼanni fa, san Licandro era periferia nord di Messina, che si estendeva verso le colline tra Tremonti e Annunziata. Oggi, è una zona fortemente urbanizzata, che ha faticosamente raggiunto un sofferto equilibrio tra cemento e verde. Un equilibrio messo sotto tiro dal piano di zona da 137mila metri quadrati, otto ambiti dʼintervento, e un aumento di popolazione stimato in mille e trecento abitanti. Una decisione, quella di colonizzare le alture di san Licandro, presa dal consiglio comunale nel 2004, due anni dopo lʼapprovazione del piano regolatore, quando lʼaula era in preda a febbre da cemento e mattoni. Una porzione di quel piano, quella con la storia più travagliata, arriva in consiglio comunale solo oggi. E, inatteso, scoppia un casino. STRADA, AVANTI...PIANO. “La commissione urbanistica comunale esprime parere favorevole a condizione che la strada di piano venga realizzata prima dellʼavvio degli interventi dei singoli ambiti, se non raggiungibili da altra connessione viaria esistente”. Era il 5 agosto del 2003 quando la commissione urbanistica interveniva con una prescrizione durante lʼesame del piano quadro di san Licandro. Un progetto presentato nellʼottobre del 2002, e votato favorevolmente dal consiglio comunale nel 2004. Da allora, della strada di piano che dovrebbe attraversare e servire gli otto ambiti, collegarsi a Tremonti, e che avrebbe dovuto essere propedeutica ai lavori, non se ne è saputo più nulla. Finchè, qualche settimana fa, il consigliere comunale del Pd Nicola Cucinotta non lʻha ritirata fuori, sotto forma di emendamento alla delibera che darebbe il via alla lottizzazione proposta (nel 2006) dalla coop Città del sole 81 e dallʼimpresa Dimmi. Cosa chiede lʼemendamento di cucinotta? Esattamente quanto previsto dal piano regolatore. “...a condizione che la strada di piano venga realizzata prima degli interventi dei singoli ambiti e che venga esclusa dal computo della superficie territoriale”, recita lʼemendamento proposto dal consigliere del Pd. Che ha suscitato le ire, e una risposta piccata, da parte di Angelo Libetti, presidente della coop Città del sole 81. MOTIVO DEL CONTENDERE. “Il redattore del primo emendamento risponde Libetti sottace il fatto che dopo le Angelo Libetti parole “prima degli interventi dei singoli ambiti”, la delibera continua recitando “se non raggiungibili da altra connessione viaria esistente”, così come nei fatti è nel nostro caso. Il mancato rispetto del deliberato - aggiunge prendendola larga finirebbe per far venir meno la certezza del diritto che contraddistingue le società democratiche”. Il motivo del contendere, dunque, è la strada di piano che dovrebbe collegare san Licandro a Tremonti. Sulla quale, Libetti spiega che “la mancata approvazione della lottizzazione pregiudica la sola possibilità di Nicola Cucinotta centonove collegamento con la strada di piano”. Proposta, specifica Libetti, “determinata solo dalla disponibilità da noi offerta”. Delle due lʼuna: “si evince incontrovertibilmente la strumentalità dellʼemendamento, riguardando solo questioni di cui si conosce il contenuto, o proponendo limitazioni e obblighi in contrasto ed in difformità alla normativa in atto vigente”. ma il sassolino dalla scarpa, Libetti se lo toglie per ultimo. LIBETTI ATTACCA... “Inopinatamente mi giunge notizia della presentazione di un emendamento, primo firmatario e probabilmente estensore il consigliere Nicola Cucinotta - racconta Libetti in una lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale Pippo Previti lʼemendamento - accusa Libetti - ha il sapore della strumentalità e probabilmente nasce da problemi “altri” di natura personale e non certo amministrativi”. Che, non contento, ribadisce il concetto nel prosieguo della lettera. “Nel piano quadro si san Licandro sono state approvate già altre tre lottizzazioni. Mi stranizza molto che nessuna delle proposte avanzate con gli emendamenti in oggetto abbiano trovato spazio o siano anche “solo” state proposte in occasione dellʼapprovazione di altri piani di lottizzazione allʼinterno dello stesso piano quadro. Dal che ritengo - continua inferocito Libetti - che siano avanzati al solo fine di creare danno ad personam e della qual cosa credo dovranno essere trovate risposte al di fuori dellʼiter tecnicoamministrativo che compete al consesso da lei presieduto”. ...E CUCINOTTA RISPONDE. “la invito, atteso il ruolo da lei rivestito, ad intervenire fattivamente a tutela della figura dei consiglieri comunali tutti: carica, nella vicenda, pesantemente offesa e denigrata”, scrive Cucinotta rivolgendosi a Previti. Non è che lʼinizio. “Libetti - scrive il consigliere - ha attaccato lʼoperato del sottoscritto, millantando lʼesistenza di presunte strumentalità o interessi squisitamente personali, senza però fornire alcuna ragione oggettiva a sostegno di quanto asserito. Per tale motivo, si chiede di motivare le “incriminate illazioni”, prosegue Cucinotta. Che svela poi un particolare. “Non si comprende come Libetti sia in possesso degli emendamenti visto che a tuttʼoggi sono sprovvisti del necessario parere dirigenziale”. Nel merito delle accuse, Cucinotta risponde più o meno con “repetita iuvant”. A santa Lucia sopra Contesse, area oggetto di un piano di zona, 600 famiglie lottano da dieci anni per avere le opere di urbanizzazione. Nonostante la legge prevedesse altro. COSA E’ PREVISTO Lottizzazione diviso sette Gli ambiti di suddivisione del progetto di costruzione da 137mila metri quadrati MESSINA. La collina sulla quale pioveranno centotrentaseimila metri quadrati di cemento e centinaia di nuovi appartamenti, se la dividono in sette. Sette, più le suore dell’ordine delle “Figlie del divino zelo”, che però alla loro parte di lottizzazione del piano quadro hanno già detto un secco “no. L’ambito delle religiose, denominato “1b”, stralciato dalle zone di edificazione (3700 metri quadrati), è diviso da quello della ditta “Dimmi srl” e della coop “Città del Sole 81”, denominato “1a”. Su una superficie di quasi 12mila metri quadrati, il volume previsto da edificare sarà di 8630 metri cubi, corrispondenti a 108 abitanti. La zona su cui verranno costruiti i 26 alloggi cade a ridosso dei terreni dell’ordine religioso, a qual- pagina 16 che centinaio di metri prima dell’innesto sul viale Annunziata. L’ambito 2 è il più grande: trentaquattromila metri quadrati che corrispondono ad una cubatura pari a 25.629 metri cubi,saranno costruiti su di un appezzamento di terreno nell’area che da Tremonti discende verso San Licandro. Gli abitanti previsti dal piano quadro, nell’ambito 2, sono 319. Il fondo d’intervento numero 3 conta quasi ventunomila metri quadrati di superficie per oltre quindicimila metri cubi, e gli edifici, 40 villette a schiera terrazzate per tre cooperative, sono già pronti da tempo. La coop “Sabrina”, proprietaria dell'ambito più piccolo, il “4a”, ha iniziato a sbancare nel 2008 ed è in dirittura dʼarrivo. Sui settemila metri quadrati (e 5475 metri cubi), 14 villette a schiera che sorgeranno nel parcheggio sulla via Leonardo Sciascia, di fronte all’arteria che porta in via Olimpia. L’ambito 4 la coop lo divide a metà con i poco più di 11mila metri dell’area “4b”, sui cui terreni saranno costruiti 8500 metri cubi d’appartamenti per 107 abitanti. La lottizzazione “contestata” ha ricevuto parere contrario anche dal consiglio della quinta circoscrizione. Che ha promesso battaglia. (A.C.) centonove Politica 10 AGOSTO 2012 MILAZZO. Il Pdl anticipa la mozione ma non trova le firme per il voto in aula. Infatti... C’era una volta la sfiducia Solo dodici i consiglieri disposti a ritornare al voto. Il resto dei gruppi stanno stringendo accordi con il sindaco Pino per l’azzeramento della giunta dopo l’estate. Le strategie DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. Lʼaveva annunciato il presidente del consiglio comunale, Saro Pergolizzi, durante un comizio in piazza. «Stiamo preparando la mozione di sfiducia al sindaco Carmelo Pino». Una notizia, già trapelata nei corridoi di Palazzo dellʼAquila, che ha riportato la città indietro di una quindicina di anni quando Pino fu costretto ad interrompere la sua folgorante carriera alla guida della città, di fronte ad una doppia bocciatura: prima del consiglio e poi degli elettori. Ma la storia, a quanto pare non si dovrebbe ripetere. Pino, infatti, ha già pronto un corposo rimpasto dopo lʼestate, forse un azzeramento della giunta, appena sarà definitivamente dichiarato il dissesto finanziario dellʼente. A farne le spese potrebbero essere gli assessori Maurizio Capone, Massimo DʼAmore e Gianfranco Nastasi. La delibera si trova in aula consiliare e dovrà essere votata, su indicazione di un commissario regionale, entro il 30 agosto. La mozione, ancora, non è stata presentata. Le firme apposte sono solo 12. Utili per la presentazione e la messa a votazione in aula, ma inefficace dal punto di vista politico visto che mancano altri 8 voti necessari a farla approvare. A lavorarci sono i consiglieri Roberto Mellina (Pdl), Franco Cusumano (Udc) e Franco Scicolone (Dem). I tempi, a quanto pare, non sono maturi. Per una serie di motivi: da un lato lʼassenza di partiti in aula consiliare (la stragrande maggioranza sono esponenti di liste civiche e decidono senza fare riferimento a vertici); dallʼaltra molti riconoscono che non saranno più eletti. Determinante la terza ipotesi: gli oppositori non si sono messi dʼaccordo su chi deve fare il sindaco e succedere a Pino. I pretendenti sono tanti: Giovanni Di Bella, Carmelo Formica, Roberto Mellina Franco Scicolone Franco Cusumano, Ciccio De Pasquale, Giovanni Formica. Il risultato? Ultimare la legislatura in modo da avere il tempo per costruire nuove alleanze. La mozione non sarà votata (dando per scontato che approderà in consiglio per essere votata), visto che molti ritengono che se venisse bocciata sarebbe un boomerang e rafforzerebbe Carmelo Pino. Gli accordi, in linea di massima, sono stati già raggiunti. I gruppi pronti a subentrare in giunta sono Autonomia di Centro (Abramo e Materia); parte del gruppo Misto (Di Bella, Salvatore Italiano ed un terzo di cui ancora non si conosce il nome); e Pid composto da Massimo Bagli e Santino Napoli. «Personalmente sono contrario alla mozione di sfiducia - dice Giovanni Di Bella - se non vi è unʼalternativa non si fa un bene alla collettività. Siamo disposti a contribuire a far fare una svolta a questa amministrazione in affanno solo con un nuovo progetto che parta dallʼazzeramento dellʼesecutivo». Carmeloi Pino ROCCALUMERA «Miasi rischia il default» Pippo Lombardo preannuncia il dissesto ROCCALUMERA. «Il comune è in dissesto finanziario, manca solo la dichiarazione formale. Eʼ il grido dʼallarme lanciato dal consigliere Provinciale, Giuseppe Lombardo. L'amministrazione comunale ha oltre 2 milioni di euro di debiti e se non cambierà passo, c'è il concreto rischio che il sindaco Gianni Miasi sia costretto a dichiarare lo stato di «grave deficitarietà strutturale», anticamera del dissesto finanziario”. È quanto emerge da una verifica amministrativocontabile eseguita nella scorsa primavera, ma che soltanto in questi giorni comincia a far trapelare le prime preoccupanti conclusioni. A lanciare lʼappello è Lombardo che tenta di scongiurare il default del palazzo municipale. In una nota dai toni infuocati, il consigliere di “Sicilia Vera”, invita il primo cittadino a presentare un piano di rientro decennale per far fronte agli oltre 2 milioni di euro di debiti contratti con la società dʼambito Ato Me4 (come prevede la legge regionale n°26 del 9 maggio del 2012). Ma per il primo cittadino Gianni Miasi, non ci sarebbe nessun allarme. «Le finanze comunali spiega - sono in discreto stato e non ci sono i numeri per temere il default del palazzo municipale. Con lʼAto faremo nei prossimi giorni una transazione per definire e quantificare i debiti, dopo aver presentato nei mesi scorsi ricorso al Tar per servizi non resi – chiarisce senza mezze parole Miasi. Il comune ha già fatto un piano di rientro – continua – attraverso la vendita dei lotti nella zona artigianale per un importo di 1 milione e 800 mila euro». Strategia che non convince Lombardo. «Il sindaco Miasi è irresponsabile, di fatto sta rimandando tutti i propri debiti alle prossime generazioni, mettendo a rischio il comune di Roccalumera di non poter contare più per i prossimi tre anni sul trasferimento regionale pagina 17 di circa 950 mila euro annui. In caso di omessa presentazione nei termini stabiliti, le anticipazioni saranno recuperate pro quota, in tre annualità. Il tutto, considerato anche, che oltre al recupero del debito con lʼAto, bisogna aggiungere un altro milione circa che ancora bisogna restituire alla Regione, così ripartito: 400 mila euro di anticipazione di cassa per i debiti sempre con lʼAto, già fatta nel 2010 e dei quali ancora ne sono stati restituiti alla Regione poco più di 70 mila euro, e i 500 mila euro richiesti per lʼalluvione del 2009 e per i quali il Sindaco Miasi ha chiesto alla Regione di iniziare la restituzione ( che è triennale) dal prossimo anno. Se a tutto ciò poi aggiungiamo i debiti contratti con vari fornitori locali sia di beni che di servizi, il fallimento non solo è dietro lʼangolo ma per lo stato di dissesto finanziario del comune di Roccalumera manca solo la dichiarazione formale. Stato di dissesto che non solo metterà in ginocchio le casse del comune ma imporrà ai cittadini lʼaumento delle imposte locali» conclude Lombardo. (Giuseppe Pistone) Politica 10 AGOSTO 2012 S. STEFANO DI CAMASTRA. A tre mesi dal voto lascia l’esecutivo Staszewska Agliezka L’assessorato? Affare di famiglia A sostituire l’imprenditrice nella giunta del sindaco Francesco Re arriva il compagno, l’architetto Nino Torcivia. Una strategia già decisa in campagna elettorale. Infatti... DI NINO DRAGOTTO SANTO STEFANO DI CAMASTRA. Scossone senza danni allʼinterno del “castello politico” del sindaco Francesco Re. Ad appena tre mesi dal responso elettorale delle amministrative, dalla giunta è saltata una “tessera”, ma il peso specifico della giunta è rimasto identico. Al posto dellʼassessore Staszewska Agliezka gli è subentrato il marito Nino Torcivia. Il sindaco Francesco Re , autentico trionfatore alle amministrative di primavera, ha voluto mantenere fede allʼimpegno preelettorale concordato con una delle coalizione civiche che lo hanno sostenuto ed ha nominato assessore lʼarchitetto Torcivia, espressione in consiglio comunale di Santo Rampulla, primo eletto con il più alto consenso elettorale. La giunta con il ritiro consensuale dellʼimprenditrice polacca , Staszewska Agliezka, ha perso una quota rosa ed anche un “tocco” di rappresentanza internazionale, ma lʼarmonia in Moglie e Marito. Staszewska Agliezka e Nino Torcivia seno agli assessori è rimasta immutata. Allʼarchitetto Nino Unica rappresentante in giunta dellʼaltra politico di vecchia guardia si occuperà Torcivia il primo cittadino ha affidato le metà del cielo è rimasta Nina Mingari, anche di Turismo, Commercio, deleghe assessoriali allʼUrbanistica, responsabile della sezione Camera del Patrimonio, Personale, Polizia Municipale, Arredo Urbano, Verde pubblico, servizi Lavoro. Lʼassessore, ritenuta “costola” del Politiche Culturali, Scuola Musicale, cimiteriali e demografici. La delega ai sindaco Re, mantiene anche lʼincarico di Sistema museale, teatrale e musicale. Lavori Pubblici il sindaco Re lʼha consigliere comunale. Gestisce le deleghe Matteo Napoli, ammirevole nel difendere mantenuta di sua competenza, lasciando allʼAsilo Nido, Cultura della salute, dagli attacchi dei camaleonti della politica inalterati gli equilibri in seno alla Politiche sociali e familiari, Politiche del per il suo incarico in giunta, mantiene le maggioranza consiliare. Gli osservatori Lavoro, Agricoltura e zootecnica, deleghe Politiche giovanili, Educazione politici bene informati intravedono altri cambi nellʼesecutivo, ma è tempo dʼestate Economia del Mare, Suap (Sportello unico alla Pace, Marketing Territoriale, Politiche per le attività produttive), Protezione civile, per lo Sport, Innovazione Tecnologica, , ed il primo cittadino con i suoi assessori Pari opportunità, Politiche educative. Il Biblioteca, Tempo è impegnato a raccoglie il plauso di un vicesindaco Filippo Fratantoni, esponete Libero, Spettacolo. ricco calendario di manifestazioni estive. centonove PATTI La spending rewiew di Luigi Gullo Il politico attacca l’amministrazione sui costi PATTI. Il capogruppo provinciale del Pd Luigi Gullo contesta la gestione dellʼamministrazione comunale, mentre lʼassessore al Bilancio Gioacchino Pipitò lo accusa di essere poco attento al futuro del paese. Dopo le prime avvisaglie registrate in consiglio comunale con i primi veri segnali di opposizione da parte dei consiglieri di minoranza, arriva ora un manifesto senza esclusione di colpi nei confronti del sindaco Mauro Aquino. Già in consiglio erano stati contestati lʼassegnazione a privati ed a titolo gratuito dei locali del Palazzo Galvagno e la nomina di altri 3 dirigenti oltre ai cinque già presenti, il tutto con un aggravio dei costi. A gettare la benzina sul fuoco è, ora, il possibile aumento dellʼImu e dellʼIrpef che lʼamministrazione vorrebbe portare alle massime aliquote per evitare lo sforamento del patto di stabilità: «Vergogna - si legge nel manifesto firmato da Gullo - non vengono mantenute le promesse fatte da Aquino in campagna elettorale. Il sindaco di Patti e la sua amministrazione hanno proposto l'aumento delle tasse, Imu e Irpef, al massimo. Non si possono far pagare ai cittadini le sue inefficienze e quelle della sua Giunta - I consiglieri di opposizione hanno capito che Aquino pretende lʼaumento al massimo delle tasse solo perché vuole avere somme a disposizione per continuare a pagare cambiali elettorali». Nel manifesto si contesta che lʼamministrazione vuole imporre sacrifici solo ai cittadini senza fare sforzi per diminuire la spesa pubblica. Dallʼaltra parte, lʼassessore Pipitò evidenzia che i problemi non si risolvono «risparmiando i 100 mila euro indicati da Gullo perché, per non uscire fuori dal patto di stabilità previsto dallo spending review, abbiamo necessità di un milione e mezzo di euro». Pamela Arena SANTA TERESA DI RIVA Rifiuti, crociata contro le Ssr Parte dal comune jonico la lotta alle nuove società SANTA TERESA DI RIVA. Il consiglio comunale, per una volta in modo unanime, anticipa il Commissario dello Stato e cassa le nasciture Ssr (Società di Regolamentazione del servizio Rifiuti). Una netta presa di posizione contro la Legge Regionale 9/2010 che prevede la riforma degli attuali Ato in liquidazione con la nascita di questi nuovi organismi di cui non si capisce bene il funzionamento. La protesta parte dal primo cittadino santateresino che dellʼargomento vuole farne una battaglia e che, dopo lʼapprovazione del suo niet alla proposta del governo regionale, ha inviato lo schema di rifiuto a tutte le amministrazioni comunali interessate raccogliendo già parecchie adesioni tra cui quelle dei comuni di Alì Terme, Fiumedinisi, Mandanici, Alì, Scaletta Zanclea, Forza Dʼagrò e Casalvecchio Siculo. Quello che lascia perplesso il sindaco di S. Teresa, alla testa di questa crociata, è la tempistica di una norma che risulta di difficile applicazione soprattutto in mancanza di chiarimenti su molti aspetti del provvedimento ed in particolare lʼobbligo di approvazione da parte dei consigli comunali e provinciali pena il commissariamento da parte della Regione. Una sorta di “pacco” calato dallʼalto senza lʼombra della men che minima speranza di un miglioramento della qualità e della economicità del servizio. Sullʼargomento va registrata anche la sentenza contraria della Corte Costituzionale deposita il 20 luglio scorso nella quale veniva dichiarata lʼillegittimità della norma in questione. Adesso la bocciatura pure da parte del Commissario dello Stato fa “abortire” subito una proposta che i più stavano subendo supinamente e che avrebbe ancor più aggravato le gabelle a carico dei cittadini che da alcuni lustri, post-Ato per intenderci, subiscono un servizio di gran lunga peggiorato con un costo pagina 18 mediamente quintuplicato. «Finalmente il Commissario governativo – dichiara Cateno De Luca – ha dato seguito agli oltre 200 emendamenti presentati dal sottoscritto nel corso del dibattito parlamentare che ha preceduto lʼapprovazione della legge regionale dellʼaprile 2010. Questa battuta dʼarresto - continua il leader di “Sicilia Vera per la rivoluzione” – della nuova legge sulla regolamentazione dei rifiuti consentirà a tutti di fare una attenta riflessione sulla mia proposta di riportare il servizio ai comuni per la raccolta dei rifiuti affidando alle Province Regionali il coordinamento e la gestione dello smaltimento». Sul tema dʼaccordo anche il capogruppo di minoranza Antonio Di Ciuccio (Udc): «Il gruppo di minoranza ha voluto esprimere il dissenso rispetto ad una politica di gestione dei rifiuti che in questi anni è stata portata avanti attraverso le società Ato la cui attività, ben lungi da quei criteri di efficienza, efficacia ed economicità cui teoricamente si ispirava, ha determinato un peggioramento del servizio». (M. F.) Sicilia centonove Gli aspiranti insegnanti di scuola media superiore impegnati nel test 10 AGOSTO 2012 Il ministro dell’Università Francesco Profumo in una recente visita a Messina IL CASO. Gran parte degli aspiranti docenti non raggiungono il punteggio minimo nella prima prova Insegnanti, bocciati in test Rimangono liberi molti posti messi in palio dagli atenei per conseguire l’abilitazione. A partire da Messina I candidati penalizzati dai quesiti errati tornano a sperare. Il ministro ordina una nuova correzione DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Due sonore bocciature. Una delle quali, quella di chi ha preparato le domande dei test, alimenta le speranze di ripescaggio di coloro che al test preselettivo non sono riusciti a totalizzare il punteggio minimo, lasciando vuoti tutti o una buona parte dei posti di alcune discipline messi in palio dagli atenei italiani. Dalla prova preselettiva nazionale per l'accesso ai corsi di Tirocinio Formativo Attivo, sono usciti bocciati i funzionari del ministero dellʼUniversità e della Ricerca che hanno preparato le domande della prima delle tre prove selettive: risultate in un discreto numero errate o comunque dalla risposta non univoca, hanno costretto il ministro Francesco Profumo ad istituire una commissione. Bocciati sono stati gli aspiranti docenti di scuola media e superiore, laureati e, alcuni, plurispecializzati, che hanno reso inutili la prova scritta e quella orale previste per accedere ai corsi al termine dei quali si acquisisce lʼabilitazione allʼinsegnamento, garanzia di un posto di lavoro futuro. Comʼè accaduto, per citare lʼesempio più clamoroso per i posti di Francese banditi dallʼAteneo di Messina. ESEMPI CLAMOROSI. Lʼateneo di Messina per gli aspiranti docenti di Francese nelle scuole medie e in quelle superiori aveva messo in palio 37 posti. Ma nessuno dei 98 candidati iscritti ha superato il punteggio minimo di 20 (su 60) previsto dalla normativa. Sempre per rimanere a Messina, erano stati messi in palio 20 posti per Chimica e Tecnologia chimica. Gli ammessi alle prove scritte ed orali? 13, sette in meno dei posti. Per poter un giorno insegnare Geografia, sempre lʼUniversità di Messina, aveva messo a disposizione 20 posti. A superare il test preselettivo sono stati in 5: 15 posti sono così rimasti vacanti. Ne sono rimasti vacanti 16 dei 20 posti per Filosofia, psicologia e Scienze dellʼeducazione: tuttavia questo dato messinese è migliore di quello di altri atenei. In 8 (su 37) di questi nessun candidato ha raggiunto il punteggio minimo per essere ammesso alle prove scritte. «La colpa è stata delle troppe domande fuorvianti se non errate», hanno giustificato “i filosofi” e “gli psicologi” la pessima performance. Scatenando la caccia ai quesiti “bacati”, individuati in quantità. SPERANZE. Gli esclusi, specie quelli che hanno totalizzato un punteggio prossimo a 21, soglia di sbarramento, hanno ricominciato a sperare dopo le parole del ministro Profumo. Ma dovranno rimanere sulla graticola sino al 20 agosto. «Gli uffici competenti stanno raccogliendo tutte le segnalazioni di errori nelle domande delle prove per sottoporle all'esame di una Commissione di verifica, composta da accademici e coordinata da Lucrezia Stellacci, Capo Dipartimento per l'Istruzione. La Commissione si riunirà mercoledì 8 agosto e deciderà in maniera definitiva sulle domande contestate, creando la nuova matrice delle risposte esatte. Il Cineca rivaluterà in modo automatico le schede di tutti i candidati, assegnando il punteggio positivo anche in caso di mancata risposta per le domande riconosciute non corrette. Gli elenchi saranno così ripubblicati». CAOS. Ma agli errori di chi ha formulato le domande si è aggiunto il disordine per non dire lʼirregolarità, stando a varie testimonianze provenienti da tuttʼItalia, in cui si sono tenute le prove. «Diversi partecipanti utilizzavano i cellulari durante la prova e nonostante le segnalazioni fatte alla commissione nulla è stato verbalizzato e nessun provvedimento preso», ha raccontato un candidato di Milano. «I candidati chiacchieravano di continuo e hanno svolto i test insieme, passandosi le risposte senza che i commissari intervenissero. Alla fine ci hanno fatto consegnare il modulo delle risposte insieme alla scheda anagrafica fuori dalla busta. Dov'è l'anonimato?», si è chiesto un candidato di Firenze. «Fermate questo schifo, non si diventa così docenti», ha detto uno di Napoli. PARENTOPOLI Concorsi truffa, Cardinale a giudizio Il sottosegretario alla salute palermitano accusato di far parte della Cupola che tirava le fila di Cardiologia Il sottosegretario Elio Cardinale PALERMO. Adelfio Elio Cardinale, sottosegretario alla Salute, è imputato in un'inchiesta della procura di Palermo su concorsi truccati in vari atenei italiani. Stimato professore di Palermo, cavaliere di Gran Croce, sposato con il magistrato Annamaria Palma, capo di gabinetto del presidente del Senato Renato Schifani, secondo i pm il medico siciliano - imputato insieme ad altre 22 persone avrebbe favorito 'mediante raggiri e artifici' la figlia di un suo collega, l'attuale numero uno della Società italiana di cardiologia, Salvatore Novo, in modo da farle vincere nel 2005 un posto da ricercatore, all'Università di Palermo. Le accuse per Cardinale di cui è stato richiesto il rinvio a giudizio, sarebbero truffa, falso ideologico pagina 19 e usurpazioni di funzioni pubbliche, mentre Novo è imputato anche per associazione a delinquere. Per Adelfio Elio Cardinale, noto cardiologo siciliano, nel 2010 la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito del procedimento sulla presunta 'cupola' che pilotava i concorsi universitari di cardiologia, capeggiata secondo l'accusa dal professore barese Paolo Rizzon. L'indagine fu avviata nel 2002 e nel 2004 sfociò in cinque ordinanze di arresti domiciliari. Agli indagati i pm Emanuele De Maria e Ciro Angelillis contestavano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione, concussione tentata e compiuta, falso, truffa, tentativo di estorsione e interruzione di pubblico servizio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso fra la fine degli anni Novanta e il 2002. Nel gennaio scorso il processo si è 'spacchettato' in cinque diversi Tribunali (oltre a Bari Brescia, Firenze, Palermo e Pisa) dopo che il gup Antonio Diella ha dichiarato l'incompetenza territoriale per 13 dei 22 imputati, tra cui Cardinale. La posizione del sottosegretario è stata quindi stralciata e gli atti inviati a Palermo dovʼè in corso l'udienza preliminare. Sicilia 10 AGOSTO 2012 centonove INCHIESTA. Al vaglio del Tribunale le anomalie sull’esame che incastra l’avvocato di Barcellona Cattafi? Meglio a colori Il collaboratore Di Fazio sentito come persona indagata ma senza difensore non l’aveva riconosciuto nella stessa foto in bianco e nero. Ecco i retroscena di interrogatorio thrilling DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Nella foto in bianco e nero, il collaboratore di giustizia Umberto Di Fazio, non lʼaveva riconosciuto come “lʼuomo di cui non mi ricordo il nome che tra il 1990 e il 1992 accompagnava il boss di Barcellona Pippo Gullotti ad incontri che si tenevano a Catania con il reggente del clan Santapaola, Aldo Ercolano, in unʼazienda di calcestruzzo intestata ai fratelli Conti”. Lʼha riconosciuto, in assenza del legale, quando il sostituto della Direzione distrettuale antimafia, Angelo Cavallo, gli ha sottoposto la stessa identica foto ma a colori. Saro Cattafi, lʼavvocato di Barcellona Pozzo di Gotto invischiato sin dal 1992 in inchieste da cui è uscito sempre archiviato, prosciolto o assolto, era stato indicato pubblicamente come “il capo dei capi della mafia di Barcellona” dal collaboratore Carmelo Bisognano il 18 luglio del 2011 nel corso del processo Vivaio. Ma è stato arrestato venerdì 24 luglio del 2012 grazie ai riscontri offerti dal collaboratore catanese nel corso di un interrogatorio di 5 ore e mezza tenuto il 22 marzo del 2012. Se il Giudice per le indagini preliminari, Massimiliano Micali, nellʼordinanza di misura cautelare parla di “portata dirimente” delle prove emerse nel corso di questo esame, per i legali di Saro Cattafi, il verbale dellʼinterrogatorio mostra una serie di anomalie illustrate nellʼistanza di riesame al Tribunale della Libertà. A partire dallʼassenza di un difensore per finire al modo in cui si arriva al riconoscimento da parte del collaboratore di Saro Cattafi. QUESTIONE DI FORMA. Carte alla mano, risulta che il sostituto Cavallo si reca a Napoli, nel carcere di Secondigliano, per assumere “Sommarie informazioni da persona sottoposta ad indagini”. Eʼ accompagnato dal capitano Gabriele Ventura, comandante della Sezione anticrimine del Ros di Messina. Umberto Di Fazio Dinanzi a loro cʼè il collaboratore di giustizia. Non cʼè il suo avvocato storico, Enzo Guarnera: avvertito una settimana prima aveva comunicato la sua indisponibilità per quel giorno. «Sono stati chiamati altri 4 legali del Foro di Napoli, i quali hanno addotto lʼindisponibilità a presenziare allʼinterrogatorio», cʼè scritto nel verbale. Tuttavia, «Si procede a questo punto allʼinterrogatorio. Lʼindagato viene avvertito che tutto quanto dirà potrà essere usato contro di lui», si legge ancora sul documento. Giovambattista Freni, il legale di Cattafi non ha dubbi: «Lʼinterrogatorio solo per questo è nullo. Non vale nulla e non poteva in alcun modo essere utilizzato». FOTOGENICO? SI, MA A COLORI. «Il nome di Rosario Cattafi che mi fate in questo momento non mi dice nulla di particolare». Eʼ questa la risposta alla prima domanda che viene posta al collaboratore. «Il nome di Saro Cattafi che mi fate potrebbe essere uno di questi soggetti che si accompagnavano quando veniva a Catania, ma non ne sono certo», risponde alla domanda che gli viene posta dopo aver raccontato delle “missioni di Gullotti a Catania da Ercolano, in compagnia di altre persone che mi furono presentate ma in modo veloce”. «Lʼufficio dà in visione al signor Di Fazio un album fotografico di 16 pagine e 14 fotografie», cʼè scritto nel verbale. La foto di Saro Cattafi è la numero quattro. Quando gli viene mostrata, dopo le prime che non riconosce ma delle quali dice “non è una faccia nuova per me” Umberto Di Fazio, afferma: «La foto numero 4 è una faccia conosciuta ma non sono in grado di collegarla ad episodi particolari». Di Fazio non riconosce neanche le altre dieci foto pur affermando per alcune di queste che sono “persone che ho visto in qualche posto”. Lʼinterrogatorio viene “sospeso da una breve pausa” COLPO DI SCENA. Nel frattempo, il capitano Ventura telefona a Messina al comando e si fa inviare le foto a colori dellʼalbum via e-mail. «Lʼufficio da atto che si esibiscono al Di Fazio le stesse fotografie mostrate in precedenza ma riportate sl computer e a colori», si legge ancora nel verbale. Il collaboratore non riconosce nessuna delle prime foto neanche a colori. Si arriva alla foto 4. «Confermo che la foto numero 4 rappresenta una faccia a me conosciuta», dice. Poi, il colpo di scena: «Soffermandomi ulteriormente su questa foto, ora che faccio mente locale e che è a colori, posso aggiungere che questa persona era una di quelle che accompagnava Gullotti a Catania», dichiara. Dopo qualche minuto, in cui risponde a domande sugli incontri, diventa sicuro: «Sono sicuro a questo punto che anche la persona raffigurata nella foto 4 partecipava a queste riunioni. Lo ricordo ora con certezza», conclude. Il magistrato Angelo Cavallo. Nella foto a destra, Saro Cattafi. In basso un momento della conferenza stampa dopo lʼarresto dellʼavvocato di Barcellona RISCONTRI STRAORDINARI. Dove avvenivano le riunioni? «Nellʼazienda di calestruzzo intestata ai fratelli Conti», ha risposto Di Fazio. «Il racconto del collaboratore sulle riunioni e su chi vi partecipava è straordinariamente riscontrato da un dato oggettivo», ha chiosato il giudice Micali. «Risulta infatti che lʼavvocato Cattafi, nel 1992, ogni volta che da Milano si accingeva a prendere lʼaereo telefonava allʼutenza telefonica della Beton Conter Impianti Calcestruzzi Srl, lʼazienda appunto dei fratelli Conti. Eʼ pienamente ragionevole ipotizzare, infatti, che Cattafi con queste telefonate concordava gli appuntamenti con Aldo Ercolano», ha motivato il Gip Micali. Il magistrato ha sgomberato il campo da possibili dubbi. «Non si può pensare che dopo il 18 luglio 2011, quando le accuse di Bisognano sono diventare pubbliche, si sia accodato. Fare questo significa attribuirgli veste di vorace lettore delle notizie pubblicate dal quotidiano a diffusione locale sul quale, la ricostruzione accusatoria offerta dal Bisognao è stata pubblicata. Non è credibile neppure che quanto raccontato da lui sia il portato di dati acquisti in altri processi mendacemente rielaborati quando ha saputo della deposizione di Bisognano», ha concluso il magistrato. Lʼavvocato Freni ha ribattuto: «La notizia delle accuse di Bisognano è stata pubblicate anche su internet e su altri giornali, con grosso risalto». E su internet e, dunque, a disposizione di tutti è stata pubblicata lʼinformativa del 1996 Gico della Guardia di Finanza che raccontava delle telefonate del 1992 alla Beton Conter Impianti Calcestruzzi Srl. Il procuratore Guido Lo Forte e i capi del Ros dei carabinieri pagina 20 centonove Sicilia 10 AGOSTO 2012 Sonia Alfano Beppe Lumia POLEMICHE. I due esponenti politici in tour per convincere i boss a collaborare Alfano e Lumia a caccia di pentiti Insorge il Pdl: “E grave. Si vogliono influenzare i processi». La replica: «Chi ha paura dei racconti dei mafiosi?». Il ministro Severino ordina di mandare le carte alla Procura Lʼinformativa sul web è comparsa nei mesi scorsi. Ora, però, risulta cancellata. «Quando è stata di preciso pubblicata? Chi lʼha pubblicata? Chi lʼha cancellata? E quando?», ha chiesto il legale di Cattafi alla Polizia postale nellʼambito delle indagini difensive. IMBECCATE. «Eʼ un complotto. I collaboratori raccontano cose non vere per riscontrare Bisognano, orchestrato dal suo legale Fabio Repici, con cui per anni ho intrattenuto buoni rapporti (è stato anche mio avvocato) finchè non mi sono rifiutato di aderire alla sua richiesta di allearmi con lui per colpire esponenti di vertice delle Istituzioni locali. Repici, difensore della famiglia di Beppe Alfano (il giornalista ucciso a Barcellona lʼ8 gennaio del 1993) e soprattutto della figlia Sonia, mi aveva preannunziato che un pentito avrebbe fatto il mio nome e quello del Procuratore della Corte dʼappello, Franco Cassata», aveva scritto nellʼesposto datato 25 luglio 2011. Il giudice Micali in assenza di indicazione precise da parte di Cattafi, lo ha bocciato: «Eʼ inverosimile che Cattafi, che nel passato ha patito un lungo periodo di carcerazione preventiva e, a suo dire, è stato ripetutamente destinatario di accuse mendaci rese da soggetti determinatisi alla “collaborazione” con lʼautorità giudiziaria, non abbia mai reputato opportuno denunciare lʼaccaduto o, quanto meno, adottare le cautele necessarie a precostituirsi una prova a futura memoria» ROMA. La notizia che Sonia Alfano e Giuseppe Lumia, la prima alla guida della commissione Antimafia europea, il secondo ex presidente di quella del Parlamento italiano, vadano per le carceri a tentare di convincere i boss della mafia a pentirsi e a collaborare lʼha data il Corriere della sera. La bagarre è scoppiata qualche ora dopo. E ha costretto allʼintervento il ministro della Giustizia Paola Severino: «Il ministro della Giustizia già da giorni ha verificato che le relazioni di servizio nelle quali si segnalavano le peculiarità dei colloqui fossero state trasmesse all'autorità giudiziaria competente, ricevendone conferma. Peraltro, sempre dallo scorso 3 agosto - prosegue il comunicato - il Guardasigilli ha dato disposizione all'Ufficio di gabinetto del ministero affinché, attraverso il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, i direttori degli istituti fossero sensibilizzati a una puntuale osservanza delle disposizioni previste dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario che regola le visite dei parlamentari negli istituti penitenziari, sollecitando l'intervento diretto o l'interruzione della conversazione qualora essa travalichi i limiti della visita e si trasformi in colloquio su procedimenti in corso». Qualche ora prima era sceso in campo il capogruppo del pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. «Il "tour delle carceri" di Sonia Alfano e Giuseppe Lumia raccontato dal Corriere della Sera " è di straordinaria gravità e mette in evidenza che ci troviamo di fronte al tentativo da parte di alcuni parlamentari di scavalcare norme, procedure e divisioni dei ruoli per interloquire direttamente con i boss sul terreno processuale e per indirizzarli sul terreno giudiziario», ha dichiarato. Lo dice il capogruppo del pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. "Di questa operazione continuata - aggiunge devono rispondere il ministro di Grazia e Giustizia e chi dirige il Dap perché ci troviamo di fronte a iniziative altamente lesive dello stato di diritto. Ci ripromettiamo alla riapertura delle Camere di presentare interrogazioni in merito, ma su tutto ciò fin d'ora attiriamo l'attenzione delle massime autorità istituzionali, del governo e dell'amministrazione dello Stato perché essi hanno il dovere di impedire operazioni così pericolose, spericolate, ed extra legum. I colloqui investigativi" per "saggiare" un possibile pentimento spettano alla Procura nazionale antimafia e non certo ai parlamentari. Averlo fatto con detenuti sottoposti al 41 bis e in stretto dialetto siciliano è una ulteriore "aggravante" politica», ha concluso Cicchitto. Nellʼarticolo sono raccontati i colloqui nel carcere di Parma con Bernardo Provenzano per invitarlo a pentirsi, ad aprire il confronto con lo Stato sulla base della normativa premiale prevista per i pentiti. Nell'articolo sono riportati anche i virgolettati delle battute scambiate tra Provenzano e i due parlamentari. I due esponenti politici hanno tentato anche di parlare con Filippo Graviano. Sonia Alfano rincara la dose: "Fanno bene ad aver paura di quelli che definiscono i miei 'tour in carcere': li faccio da 3 anni. La prova di questi timori è che qualcuno ha fornito al giornalista del Corriere le trascrizioni e questo è,in Italia, ancora un reato. Chiedo alla magistratura di intervenire e chiarire. Le trattative le hanno fatte e temo continuino a farle altri. E' fin troppo evidente, a questo punto, che qualcuno in questo Paese non vuole la verità e continua ad adoperarsi, in una trattativa che evidentemente prosegue ancora oggi, per impedirne, in ogni modo, il raggiungimento", replica l'Alfano. Beppe Lumia ricorda di essere stato condannato a morte da Cosa Nostra: "E' incredibile: avere richiamato la legge dello Stato sulla collaborazione di giustizia, ripeto una legge dello Stato, getta nel panico molti esponenti del centrodestra. Chi ha paura della collaborazione di Provenzano? Meglio la più terribile e amara verità che l'omertà e il silenzio. In questa battaglia bisogna essere pronti a tutto. Nessuno mi fermerà, andremo avanti rispettando le regole. Non mi lascerò intimidire». Il ministro della Giustizia, Paola Severino pagina 21 Sicilia 10 AGOSTO 2012 centonove ROMETTA. Le suore abbandonano improvvisamente il convento. I fedeli temono per sempre Il giallo delle clarisse Ufficialmente una delle quattro consorelle aveva problemi di salute. Ma si teme che un altro ‘’simbolo’’ del comune messinese vada perduto. I cittadini promuovono una petizione. Ma dalla Curia arriva lo stop DI ANTONIO BONACCORSO ROMETTA. Le Clarisse di Santa Eustochia lasciano Rometta. I fedeli si sono mobilitati per scongiurare l'abbandono del convento e della Chiesa dei Cappuccini, ma dalla Curia promettono che torneranno il prima possibile. Il centro tirrenico è in subbuglio perché non vuol vedere sparire un altro simbolo, un pezzo di storia, dal suo centro storico. Nei giorni scorsi, infatti, le quattro suore hanno lasciato Rometta a causa di un malore che avrebbe colpito una delle consorelle ed il bisogno di cure avrebbe spinto le superiori a richiederne il trasferimento al monastero di Montevergine. A sentire la gente del posto le suore sarebbero tornate lo scorso sabato solo per un paio di ore, giusto il tempo di recuperare gli effetti personali. La vicenda è Indicazioni stadali che conducono allo storico convento di Rometta stata seguita con una certa apprensione dal consigliere comunale Fortunato Marcianò che non nasconde di nutrire perplessità sul ritorno a Rometta delle Clarisse, che nel frattempo non hanno sciolto i dubbi visto che non hanno rilasciato in merito alcuna comunicazione. «Non si capisce - dice Marcianò - se le suore abbiano lasciato definitivamente il monastero. La Curia spiega che si tratta di un momentaneo allontanamento per l'assistenza necessaria ad una delle consorelle, tuttavia vi è il sentore che le suore si siano sentite anche abbandonate dalle istituzioni locali che non hanno contribuito al sostegno della loro struttura». Era il 1977 quando le Clarisse arrivarono a Rometta, anche allora a forzare lo spostamento fu una malattia che spinse una suora ventottenne a scegliere l'antico convento dei cappuccini come luogo ideale per le proprie cure. A circa 600 metri di altezza, tra due verdi vallate e con lo sguardo rivolto verso le isole Eolie ed il golfo di Milazzo, il monastero di Rometta parve il ritiro propizio per la vita delle Claustrali. Per oltre trent'anni, quindi, le sorelle hanno custodito preziosi marmi appartenuti alla chiesa dell'Annunziata, hanno pregato nelle retrostanti antiche grotte paleocristiane e venerato la Vergine Immacolata la cui icona è legata ad un prodigio del lontano 1726 quando una pioggia ininterrotta minacciava il raccolto del grano. Secondo la tradizione il quadro della Madonna fu portato in mezzo alla piazza antistante e la pioggia cessò miracolosamente. «I cittadini - continua Marcianò - avevano preparato una petizione popolare, tuttavia subito stoppata dalle rassicurazioni del vescovo che ha assicurato il distacco momentaneo delle quattro clarisse. Adesso la preoccupazione è che possa sparire tutto nel giro di pochi anni». Sul territorio UN PO’ DI STORIA Tutto cominciò nel 1570 ROMETTA. Risale al 1570 la richiesta al Provinciale dei Cappuccini per la realizzazione di un convento a Rometta. Nel convento che inizialmente era un fabbricato a pianterreno "poveramente costruito secondo l'antico modello", confinante con la chiesa di San Giorgio fondata dai Normanni (si conserva nel tesoro della chiesa Madre, una preziosa reliquia, il braccio di San Giorgio, donata dal Re Ruggero d'Altavilla). Fu uno dei primi conventi dopo quello di Messina. I padri Cappuccini rimasero a Rometta fino al 1936. Nello stesso anno, per opera di un illustre concittadino, il canonico mons. Antonino Barbaro, segretario del grande arcivescovo, mons. Angelo Paino, si aprì ai Redentoristi che continuarono con grande zelo, l'opera di evangelizzazione dei Cappuccini per 10 anni. Infine vi furono i padri rogazionisti che rimasero, anche loro, per 10 anni. pagina 22 Il consigliere Fortunato Marcianò romettese insistono, infatti, decine di beni che racchiudono un inestimabile patrimonio ma diversi sono “dimenticati”. «In tempi di spending review e di carceri sovraffollate, non si capisce, ad esempio sottolinea il consigliere - perchè non venga sfruttato il carcere di Rometta». Erano gli anni 70 quando il Ministero di Grazie Giustizia fece abbattere lʼedificio storico risalente allʼepoca borbonica per realizzare una nuova struttura più funzionale e moderna che ad oggi è vittima del decadimento progressivo nel totale disinteresse. Dalla seconda metà del secolo scorso, vennero via via soppressi la Pretura, lʼUfficio Registro, il Collegio delle suore per bimbi orfani e lʼistituto “Santa Maria”. Più che giustificabile, quindi, lo sconforto dei romettesi di fronte al trasferimento delle consorelle. centonove Sicilia 10 AGOSTO 2012 VILLAFRANCA. Il colosso industriale presenta il progetto esecutivo dell’elettrodotto Terna, fuga in avanti Nonostante una serie di ricorsi al Tar la società che gestisce la rete elettrica nazionale non vuole interrare i tratti di Pace del Mela e Serro. Dieci sindaci firmano un documento di protesta. Sul torrente Gallo, intanto... DI GIANFRANCO CUSUMANO PACE DEL MELA. Terna non ha alcuna intenzione di modificare il tracciato del nuovo elettrodotto che da San Filippo del Mela arriva a Villafranca (Sorgente) e di interrare parte del tracciato che attraversa i territori di Pace del Mela e Villafranca. Continua la battaglia ambientalista tra i comitati di cittadini e il colosso che gestisce la rete elettrica nazionale. La presa di posizione di Terna è stata confermata nel corso di un incontro promosso dallʼassessore provinciale allʼAmbiente, Carmelo Torre, a cui hanno preso parte una decina di sindaci, rappresentati dellʼazienda, dei comitati riuniti sotto il Coordinamento Tutela Ambientale del Tirreno. I comitati a palazzo dei Leoni hanno contestato lʼatteggiamento di Terna che senza aspettare lʼesito dei vari ricorsi presentati al Tar ha portato a termine, a sorpresa, il progetto esecutivo. Una “fuga in avanti”, così lʼha definita lʼassessore Torre. Un progetto non condiviso da nessuno - a detta dei presenti - che non rispetta quelle che in questi anni di concertazioni erano state le richieste degli abitanti del comprensorio che va da Villafranca alla valle del Mela. Le considerazioni di Terna sono racchiuse in uno studio tecnico a firma dellʼingegnere Vittorio Cecconi. In sostanza si legge che per quanto riguarda lʼelettromagnetismo, fenomeno che preoccupa maggiormente coloro che hanno le abitazioni nei pressi dei cavi ad alta tensione, «non ci sono casi conclamati di relazione tra lʼesposizione alle onde elettromagnetiche e i danni sulla salute dei cittadini», fra lʼaltro «i limiti italiani sono tra i più restrittivi al mondo e quindi assolutamente tranquillizzanti». Presa di posizione dura anche per quanto riguarda lʼinterramento dei cavi. «Lʼinterramento secondo la relazione di Cecconi - non è perseguibile perchè riduce la capacità dellʼelettrodotto, in caso di guasto i tempi di risoluzione sarebbero più lunghi e invasivi per il territorio, la vita media del cavo passerebbe da 60 anni (aereo) a 30». Cecconi conclude che «costi molto elevati come quelli dellʼinterramento, se non sono giustificati da motivi di sicurezza e salute dellʼuomo, non possono essere ritenuti, da enti e imprese che rispondono a scopi collettivi e quindi sociali, di pertinenza di una delle due parti in gioco. La pertinenza è della collettività e quindi tutti vi devono porre uguale attenzione». I comitati e gli amministratori, dunque, vanno per la loro strada. Dieci sindaci hanno firmato un documento proposto dal comune di San Filippo del Mela in cui ribadiscono a Terna lʼesigenza di tutelare il territorio e i cittadini. I comitati attendono la sentenza del Tar su ricorso predisposto dallʼassociazione Man presieduta da Debora Ricciardi. A luglio si è tenuta lʼudienza ed il giudice si è riservato la decisione. «Loro ci vorrebbero convincere che le soluzioni adottate sono le migliori - dice lʼavvocato Nino La Rosa, a capo del comitato “Tutela del Tirreno” di Villafranca - noi, invece, riteniamo anche sulla scorta della relazione tecnica dellʼingegnere Roberto Campagna, esperto nominato dal comune di Pace del Mela, lʼesatto contrario». I punti su cui si pagina 23 cerca la medizione rimangono quelle che riguardano il borgo collinare di Serro e Passo Vela a Pace del Mela. «I cavi a Serro sono troppo vicini al paese - continua La Rosa - fra lʼaltro il progetto interferisce con la Zps (zona protezione speciale). Interferisce anche con il Piano paesaggistico che non consente di costruire elettrodotti aerei». A Villafranca a fare discutere è anche la variante urbanistica che lʼex consiglio comunale ha votato prima di andare alle amministrative di primavera. Si tratta di una strada che collega la statale 113 con la stazione di Terna e che costeggia il torrente Gallo. Senza questa variante non si sarebbero potuti effettuare i lavori (che rimangono fermi in attesa delle necessarie autorizzazioni) il cui appalto è stato vinto dalla ditta dellʼex consigliere di maggioranza, oggi esperto alle problematiche ambientali, Giuseppe Anastasi. La minoranza consiliare ha chiesto al sindaco Di Marco il resoconto della riunione che si è tenuta alla Provincia, visto che per un “disguido” non è stato esteso anche allʼaula lʼinvito a partecipare. A replicare è lʼassessore allʼAmbiente Tito Costa, che sulla difesa di Serro, da consigliere di minoranza ne aveva fatto una battaglia politica. «Il sindaco Matteo Di Marco ha firmato il documento di concerto con gli altri sindaci in cui si contesta il progetto dellʼelettrodotto per come è stato presentato da Terna - spiega - la posizione ormai è chiara. La variante per riapporre i vincoli nellʼarea del torrente Gallo consente di procedere con gli espropri e mettere in sicurezza lʼarea in una strada prevista dal prg. Non cʼè stato alcun favoritismo. Con i pericoli idrogeologici che hanno colpito il territorio non possiamo farci scappare una tale occasione. Lʼopera, infatti, sarà totalmente a carico di Terna pur non trattandosi di opera compensativa». Sicilia 10 AGOSTO 2012 centonove MILAZZO. L’animale sfuggito ad un circo acquatico blocca il traffico per ore Mi è scappata la foca Il mammifero girava indisturbato nella zona del porto. A salvarlo dalla disidratazione i pompieri. A ritirare l’animale il fachiro Nino Scaffidi. Che racconta i retroscena. Il video, intanto, spopola sul web DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. Quando ha chiamato il 112 chiedendo aiuto, lʼhanno preso per pazzo. «Venite cʼè una foca che passeggia per strada» ha invocato ai carabinieri il trentenne Gianluca Picciolo dopo avere accostato la sua auto. «Si, è qui, invece teniamo i leoni in gabbia» sarebbe stata la risposta ironica allʼaltro capo del telefono. Eppure, mentre la colonnina di mercurio toccava i 36 gradi, una foca di un anno girava realmente per le vie di Milazzo, comune siciliano noto per essere la porta di accesso per le isole Eolie. La foca è stata salvata grazie allʼintervento dei vigili del fuoco che hanno evitato che si disidratasse spruzzandogli getti dʼacqua per unʼora e e mezza. Il giallo è stato risolto poco dopo. Lʼanimale era di proprietà di un circo acquatico di passaggio a Milazzo e diretto a Roma. Il proprietario che si è presentato, su convocazione, alla polizia municipale si chiama Marcello Silvio dellʼAcqua, 72 anni, originario di Aprilia. Artisti e mezzi avevano fatto sosta in città per salutare Nino Scaffidi, 31 anni, un Nino Scaffidi (con il gilè azzurro) e i colleghi del circo acquatico diploma di geometra in tasca e una passione per serpenti e acrobazie col fuoco che lo porta ad esibirsi in giro per lʼItalia. Il grande pubblico lʼha conosciuto a Italiaʼs Got Talent, trasmisisone di Canale 5. Scaffidi si è presentato in via Tonnara per riprendersi la foca. «A Milazzo pensano che la foca sia la mia e che la tenga in una piscina - spiega Scaffidi che per la prima volta raccolta come si sono verificati i fatti - in realtà è di proprietà dei miei ospiti che gestiscono un circo acquatico con il quale ho lavorato la scorsa stagione». I mezzi erano parcheggiati nei pressi di piazza Marconi, vicino la vecchia stazione ferroviaria. La foca - non si capisce bene come - sarebbe riuscita ad aprire il cancelletto della piscina mobile ed ha cominciato a girovagare per strada. «Mi trovavo in un supermercato nei pressi del ritrovamento quando si è sparsa la voce che cʼera una foca per strada. Ho immaginato che doveva essere un La foca in mezzo alla via Tonnara si gode il refriger C ENTRO DIURNO (PASTI INCLUSI ) - B REVI SOGGIORNI ( WEEK END E SETTIMANALI ) - A SSISTENZA ALBERGHIERA E SOCIO SANITARIA DIURNA E NOTTURNA CON PERSONALE QUALIFICATO - A SSISTENZA MEDICA DI BASE A SSISTENZA INFERMIERISTICA - ATTIVITÀ RICREATIVE - ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE - ATTIVITÀ SOCIALI E CULTURALI ATTIVITÀ ARTIGIANALI - ATTIVITÀ LUDICHE - S ERVIZIO RELIGIOSO - L AVANDERIA - S TIRERIA - S ERVIZIO GUARDAROBA R ISTORAZIONE CON CUCINA INTERNA - P OSTA E INTERNET - S ERVIZIO NAVETTA pagina 24 centonove rio attorniato dai curiosi Sicilia 10 AGOSTO 2012 PALERMO Guerra ai calessi Sequestrati tre cavalli maltrattati Nino Scaffidi con il suo pitone La foca ha creato caos nel porto animale dei miei amici, così ho acquistato del pesce e mi sono catapultato sul posto distante poche centinaia di metri. Attorno a lei cʼerano un centinaio di persone che scattava foto e la filmava con cellulare e ipad». Nonostante Scaffidi non abbia mai lavorato con una foca ha colpito tutti per la disinvoltura con cui ha portato via lʼanimale dopo avere rilasciato le generalità agli uomini della capitaneria di porto e ai vigili urbani. «Posseggo 15 serpenti, tra cui un pitone moluro di 3,5 metri, ma foche non ne ho - sorride - mi sono comportato imitando lʼaddestratore dellʼanimale. La scorsa stagione sono stato scritturato dal circo acquatico, dunque vedevo ogni giorno come si ammaestravano foche e pellicani, mi sono comportato di conseguenza. Lanciavo pezzi di pesce e nel frattempo correvo facendomi seguire fino alla sua piscina». La notizia ha spopolato specialmente sul web dove il video del quotidiano on line oggimilazzo.it è stato visto oltre 14 mila volte tramite youtube. Scaffidi sorride per tutto il tam tam suscitato dal curioso episodio, anche se già sta pensando alle proposte ricevute per la prossima stagione. «Lavoravo alle acciaierie Duferdofin ma con la crisi hanno cominciato a diminuire le commesse alle ditte dellʼindotto, ed ho perso il lavoro. In un primo momento temevo per il mio futuro, poi ho deciso di far diventare una professione la mia passione per il fachirismo e la danza (la sorella gestisce una scuola di ballo). Durante i suoi spettacoli, apprezzati anche a San Marino, Scaffidi fa il mangiatore di fuoco, cammina sui vetri, gioca con enormi pitoni. «Sono un autodidatta - racconta lʼartista milazzese - non ho avuto maestri. Lʼerrore più grande che ho commesso durante uno spettacolo? Nessuno, anche perchè se avessi sbagliato difficilmente sarei stato qui a rilasciare dichiarazioni» conclude. pagina 25 PALERMO. Un blitz contro i calessi che operano in via Emerico Amari, nei pressi del porto di Palermo. Lʼoperazione congiunta a cura delle forze dellʼordine e dellʼazienda sanitaria, ha avuto un doppia valenza: individuare lʼeventuale lavoro nero e verificare eventuali sfruttamenti di animali. Da quando i croceristi il martedì sbarcano nel capoluogo siciliano per visitare le bellezze architettoniche e mangiare un arancino “originale” questi calessi sono aumentati e spesso approfittano dei turisti proponendo giri a prezzi esorbitanti, anche a 60 euro. Gli animalisti hanno denunciato che anche ad agosto e alle due del pomeriggio, i cavalli sono costretti a trascinano il peso di due tre quattro turisti, del cocchiere e del cocchio. Al passo o al trotto (a Roma il trotto sarebbe vietato), senza nessun limite prestabilito di ore di attività al giorno. Secondo gli animalisti capita di vederli anche di notte, alcuni cavalli vengono bardati con finimenti vari, con file di campanelli vicino alle orecchie, accompagnati da musiche a tutto volume. In mezzo al caos e allo smog della città. Le forze dellʼordine hanno sequestrato tre cavalli. Le verifiche hanno anche riguardato la validità delle licenze e l'effettiva corrispondenza tra il chip dell'animale e quello dei documenti. Sicilia 10 AGOSTO 2012 La strada di accesso a contrada San Bartolomeo. Accanto rifiuti abbandonati per strada S. AGATA MILITELLO. La contrada meta preferita per depositare i sacchetti fuori orario S. Bartolomeo? Tra i rifiuti Da quando sul lungomare c’è la video sorveglianza i trasgressori, per evitare di essere filmati, scelgono il quartiere. Dove però non passano gli automezzi dell’Ato: la strada è troppo stretta DI NINO DRAGOTTO SANTʼAGATA MILITELLO. Ormai in paese lo chiamano il “quartiere cassonetto”. Per evitare che le telecamere della videosorveglianza comunale possano filmare i trasgressori che gettano i rifiuti fuori dagli orari consentiti nel lungomare, tanti residenti hanno cominciato a gettare i rifiuti a San Bartolomeo, quartiere di SantʼAgata di Militello. Il problema è che San Bartolomeo ha unʼunica strada di accesso: un sottopasso ferroviario di alto 2 metri e 18 centimetri e largo due metri. Situazione che non solo non consente il passaggio agli autocompattatori dellʼAto per la raccolta dei rifiuti ma, in caso di emergenze, il transito di autoambulanze, automezzi dei vigili del fuoco, auto compattatori e altri i veicoli per trasporto della spazzatura. Nelle abitazioni, poco più di venti casette unifamiliari, per i circa 50 residenti, tenere in cucina la bombola del gas è un rischio. Nel 2005 la famiglia Gugliotta ha dovuto ricorrere allʼaiuto dei vicini per trasportare a braccio una persona anziana con la gamba fratturata, e poter raggiungere lʼautoambulanza parcheggiata prima del sottopasso. Pagare la tassa sui rifiuti per gli abitanti di contrada San Bartolomeo è un lusso, perché la zona non fruisce del servizio porta a porta, ed i cassonetti per deposito spazzatura sono collocati a lunga distanza, sul lungomare, o nel piazzale della stazione ferroviaria. Per contrappasso contrada San Bartolomeo è diventata un cassonetto a cielo aperto dove i rifiuti sono lasciati in deposito lungo le saie per la raccolta delle acque piovane. La presenza di degli impianti fissi e mobili di tele sorveglianza a poche decine di metri, sul lungomare, porta i centonove trasgressori a gettare non solo i sacchetti della spazzatura a San Bartolomeo, ma qualsiasi altro materiale ingombrante da smaltire ai bordi delle strade ed in ogni angolo più nascosto della contrada. Basta superare lʼangusto sottopassaggio a monte della strada ferrata per ritrovare una discarica senza interruzione di continuità lungo la strada che conduce nella zona di espansione urbana. «Lʼaspetto più scoraggiante di questa pratica è che cumuli di sacchetti di spazzatura e di altri rifiuti si trovano nelle vicinanze di un residence turistico e dei lidi balneari» segnala un residente, Pippo Caurro, auspicando una più assidua presenza in zona dei vigili urbani. «Lungo i cunettoni di raccolta delle acque piovane, a bordo strada si presenta uno spettacolo indecoroso, con i numerosi sacchetti di spazzatura lanciati dai finestrini delle auto in transito, e di altri materiali che hanno ostruito lʼargine che dovrebbe convogliare le acque sotto il ponte per poi finire in mare», segnala Rosario Basile Gigante rappresentante di quartiere , lamentando che gli investimenti finanziari riservati alla viabilità comunale, son sempre dirottati verso altri “quartieri privilegiati”. La strada che attraversa il sottopassaggio della linea ferroviaria è lʼunica via dʼaccesso per recarsi nellʼagglomerato urbano e gli abitanti hanno ripetutamente segnalato i loro disagi perché la zona non è raggiungibile dalle autoambulanze nei casi di emergenza, ed anche i grossi mezzi della ditta che dovrebbe garantire la raccolta della spazzatura non possono raggiungere la zona. Poco distante da contrada San Bartolomeo si trova il centro comunale di raccolta, Ccr, in località Rosmarino, attrezzato con macchinari evoluti in grado di smaltire ogni genere di rifiuti (lavatrici, oli esausti, batterie ecc…) è aperto giornalmente a tutti gli utenti, dalle 7 alle 22, per venire incontro a tutte le categorie dei cittadini, ed alle aziende commerciali. Ma per vacanzieri e residenti lanciare i sacchetti di spazzatura oltre il sottopasso ferroviario è più facile. «Provvederemo immediatamente ad eliminare ogni traccia di rifiuti nella zona di San Bartolomeo e nei quartieri da cui giungeranno segnalazioni - afferma il vicesindaco Calogero Pedalà appena ricevuta la segnalazione - e saranno attivate più postazioni di videosorveglianza per stroncare le cattive abitudini della gente non educata al rispetto dellʼambiente, e della città che li ospita, o in cui risiede». FURNARI Spazzatura in cenere Incertezza su come smaltire i resti incendiati Spazzatura incendiata vicino Portorosa FURNARI. Chi deve smaltire i rifiuti incendiati a Furnari? E' quello che si cerca di capire mentre il paese è costretto ad accogliere i villeggianti con cumuli di rifiuti bruciati e ammassati in prossimità dei cassonetti. Il caso è stato oggetto di polemiche anche in consiglio comunale dove la minoranza ha criticato lʼamministrazione per come ha gestito la cosa. Dal canto suo il sindaco Mario Foti ha spiegato quali sono stati i problemi che hanno impedito finora lo smaltimento dei detriti che si trovano accumulati da circa 50 giorni, da quando, cioè, dei vandali erano entrati in azione con delle bottiglie incendiarie. Sbloccata la situazione della raccolta con lʼaffidamento alla Dusty, i rifiuti bruciati non sono stati smaltiti in discarica perché ritenuti rifiuti speciali. Il comune di Furnari, per accorciare i tempi, ha fatto eseguire esami ad un laboratorio di Milazzo ma, pur aven- pagina 26 do un responso di ammissibilità in discarica, non riesce a sbloccare la situazione per lʼopposizione di Tirreno Ambiente che vuole effettuare altri esami. Il 3 agosto il sindaco aveva chiesto alla provincia «l'autorizzazione per lo smaltimento...o in alternativa di poter rimuovere i predetti rifiuti per depositarli, provvisoriamente, in unʼarea di proprietà comunale», ma dalla Provincia, la dirigente Carolina Musumeci risponde che «non compete a questo Ente autorizzare il conferimento in discarica dei rifiuti». Intanto, dalla Tirreno Ambiente, lʼamministratore delegato Pino Innocenti conferma che trattandosi di rifiuti incendiati potrebbero contenere diossine e furani, ed è opportuno fare tutte le verifiche del caso prima di conferirli in discarica. Innocenti sostiene che «la verifica di conformità di questi rifiuti è un obbligo ma è necessario che lʼamministrazione comunale si assumi lʼonere della spesa». Questʼultima richiesta, però, è arrivata al comune solo lunedì scorso. Foti si riserva di denunciare il fatto allʼautorità giudiziaria sottolineando che da tempo il comune possiede un certificato di ammissibilità dei rifiuti in discarica. (Pamela Arena) centonove Sicilia 10 AGOSTO 2012 PALERMO. Parla il sociologo dell’Ambiente Angelini, dopo l’incendio della discarica Bellolampo, disastro colposo Secondo l’esperto il sito doveva essere chiuso già nel 2010. «Indagherei sugli interessi a bruciare materiali speciali, come derivati dei prodotti petrolchimici» DI GIOVANNI BURGIO PALERMO. Disastro ambientale. Eʼ il reato ipotizzato dai pm che indagano sul rogo scoppiato nella discarica di Bellolampo. Nel fascicolo, dunque, aperto inizialmente per incendio, vanno aggiungendosi nuove contestazioni che restano, comunque, a carico di ignoti. Dopo giorni di lavoro il fuoco è "tecnicamente spento", come hanno attestato i vigili ai magistrati, ma resta l'allarme per la grossa presenza di policarburi aromatici, come il benzene, altamente cancerogeno, che nei quartieri, come quello di Cruillas, vicini alla discarica ha superato di 5 volte i limiti massimi previsti dalla legge. Circa duecento cittadini residenti nei pressi della discarica di Bellolampo, infatti hanno partecipato a un sit in davanti all'ospedale Villa delle Ginestre, in via Castellana a Palermo, per chiedere alle istituzioni di mantenere alta l'attenzione "sui rischi per la salute provocati dall'emissione di polveri sottili e sostanze tossiche", dopo l'incendio divampato il 29 luglio scorso nella discarica. L'inziativa è stata organizzata da un comitato 'spontaneo', costituito nei giorni scorsi. "Questa manifestazione è nata in modo spontaneo - dice il sociologo Vincenzo Fiiguccia, tra i promotori dell' inziativa - Siamo preoccupati e abbiamo paura che quanto avvenuto a Bellolampo, passata l'emergenza, passi sotto silenzio". Intanto, oltre a cercare di scoprire chi e perché abbia appiccato il rogo, il procuratore aggiunto Ignazio De Francisci e il pm Geri Ferrara stanno ricostruendo le omissioni gravissime che hanno permesso alle fiamme di propagarsi: una cattiva gestione quella del sito di Bellolampo sottolineata da subito dagli inquirenti che hanno notato, ad esempio, la presenza delle sterpaglie accatastate vicino all'area che avrebbero alimentato il fuoco. Quanto al movente si indaga principalmente su chi avesse interesse alla chiusura della discarica palermitana in cui finiscono 900 Aurelio Angelini è presidente del Comitato Scientifico del “Decennio per l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile Unesco”, componente del comitato scientifico della Fondazione Res e direttore della “Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia”. Nell'università di Palermo è coordinatore del Master in “Comunicazione, educazione ed interpretazione ambientale” ed è direttore della “Summer school in Migrants human rights and democracy”. La discarica di Bellolampo in fiamme tonnellate di rifiuti al giorno. Immondizia che ora viene trasportata in altre discariche dell'Isola al costo di 300 euro a tonnellata. Ma sul rischio intossicazione ne abbiamo parlato con uno dei massimi esperti, Aurelio Angelini, docente all'Università di Palermo “Sociologia dell'Ambiente ed Ecologia” e allo IULM di Milano “Ambiente e sviluppo sostenibile”. Professore Angelini, cosa ne pensa di quello che sta avvenendo a Bellolampo? «Già nel 2010 dicevo che Bellolampo andava chiusa perché gestita malissimo. Durante una visita con i miei studenti ho visto una situazione disastrosa: cumuli di rifiuti alti 20 metri fuori dalle apposite vasche, pericolo per chi in quel posto ci lavorava perché poteva essere sommerso dal crollo di queste montagne. Cʼerano inoltre laghetti di percolato ovunque, animali che pascolavano sui rifiuti, centinaia di cassonetti nuovissimi abbandonati alla rinfusa. E sostanzialmente negli ultimi mesi non è cambiato nulla». Quali ipotesi avanza sullʼincendio? «Le ipotesi possono essere tre. La prima riguarda proprio questo aspetto del cattivo stato della scarica; ci possono essere state mille cause che possono scatenare un rogo in un luogo così mal messo. La seconda, sulla quale indagherei a fondo, potrebbe essere lʼincendio doloso di rifiuti speciali. Si tenga presente che lo smaltimento di alcuni materiali pericolosi, come i derivati dei prodotti petrolchimici, costa da 10 a 20 volte di più del conferimento in discarica; è evidente il grossissimo risparmio economico per unʼazienda che deve affrontare questi costi. E si veda a proposito, lʼaltissima oscillazione quantitativa da un anno allʼaltro dello smaltimento “certificato” di questo tipo di scarti; significa, in sostanza, che quando è possibile ci si libera di questi materiali in maniera illegale. Lʼultima ipotesi, la meno probabile, è relativa ad un qualche atto di ritorsione da parte di dipendenti dellʼAzienda o di Società che avevano in appalto alcuni servizi, come il trasporto del percolato, che hanno visto revocato il loro incarico». I gas presenti nei rifiuti e lʼalta temperatura di questi giorni hanno potuto causare lʼautocombustione? «Assolutamente no. Esiste già un impianto di captazione dei gas che annulla la possibilità che i biogas abbiano generato lʼincendio. I canali sotterranei che attraggono queste sostanze sono abbastanza efficienti e lʼenergia che se ne ricava è la maggiore possibile; e dʼaltronde lʼazienda che fa questo lavoro e rivende lʼenergia ha tutto lʼinteresse per mantenere alta questa produzione energetica». Qual è secondo lei la soluzione per lo smaltimento dei rifiuti? «Questo problema non lo si risolve né con le discariche, per quanto controllate e regolamentate, né con gli inceneritori, per quanto efficienti e innovativi. Lʼunica vera via dʼuscita e la raccolta differenziata e il riciclaggio dei materiali che raggiunga unʼalta percentuale sul totale prodotto. So benissimo che a un risultato del genere non ci si può arrivare subito, ma se da ora ci si muove in questo senso, nel giro di trequattro anni potremmo vedere già degli ottimi risultati. E comunque non cʼè altra strada». BILANCI Una taglia sui piromani La richiesta del Codacons mentre Messina va in fumo. Chiesto la stato di calamità MESSINA. Una settimana nera e un mare di polemiche per la Sicilia che brucia ancora: incendi in provincia di Palermo e Messina, famiglie evacuate a Gela. E intanto il Codacons mette una taglia sugli autori dei roghi: 2mila euro a chi riesce a fotografarli mentre appiccano le fiamme. "Sembra superfluo ricordare - afferma l'associazione - che i responsabili devono essere puniti con severità e bisogna far di tutto per porre un argine al fenomeno. Sono troppi, infatti, gli ettari di bosco andati in fumo a causa di incendi dolosi che ogni anno, con straordinaria puntualità, distruggono un patrimonio boschivo che si assottiglia sempre di più". Il Codacons si costituirà parte civile nei processi che si celebreranno contro gli autori degli incendi. Insomma, una settimana pesante sul fronte degli incendi: i Canadair e gli elicotteri della flotta aerea dello Stato sono dovuti intervenire in supporto alle squadre di terra su 32 roghi. Le richieste sono arrivare da Lazio, Calabria, Sardegna, Campania, Puglia, Umbria, Lazio e Marche ma ancora una volta è stata la Sicilia a presentare al Dipartimento della Protezione Civile il maggior numero di richieste: ben 12, dopo le 26 di ieri. E se nella zona della riserva naturale dello Zingaro e a Erice, in provincia di Trapani, la situazione è migliorata, altri roghi sono scoppiati fin dalle prime ore della mattina in provincia di Palermo e in quella di Messina. Proprio il messinese è la zona più colpita: in fumo centinaia di ettari di terreno tra Giampilieri, Santo, Molino e nei comuni di Itala e Fiumedinisi nella zona ionica. Nella parte tirrenica, la pagina 27 situazione più grave si registra a Reitano Montagnareale. Problemi anche a Gela dove un vasto incendio doloso, sviluppatosinel canneto dell'area di 'Orto Pasqualello', sulle pendici della collina prospiciente il lungomare, ha impegnato per ore Vigili del Fuoco, ambulanze, Protezione civile e forze dell'ordine. Il fumo ha invaso l'intera città, mandando in tilt il traffico, provocando diversi problemi respiratori ai cittadini e costringendo all'evacuazione di alcune abitazioni in via precauzionale. E mentre il sud brucia, al nord il problema si chiama siccità: la Toscana ha annunciato che chiederà al governo lo stato di calamità mentre in Veneto si fanno messe per invocare la pioggia. E il presidente della commissione agricoltura del Senato Paolo Scarpa chiede al governo "una sospensione degli oneri tributari, ad iniziare dall'Imu, oltre che ovviamente altre provvidenze connesse allo stato di calamità". Qui, scuola 10 AGOSTO 2012 STROMBOLI. DAL PROSSIMO ANNO ANCHE LE SCUOLE DELL’ISOLA POTRANNO GODERE DELLE “SPIEGAZIONI A DISTANZA” Isoleinrete, la lezione va online LIPARI. Si chiama “Isoleinrete” il progetto scolastico che il prossimo anno scolastico coinvolgerà le scuole di Stromboli. In sostanza sarà possibile fare lezione in classe anche quando lʼinsegnante, a causa delle cattive condizioni metereologiche, non potrà raggiugere la classe. Il prossimo anno ci sarà anche unʼaltra importante novità nata dallʼesperienza didattica di Lampedusa che prevedere la figura del Tutor di aula - possibilmente un genitore - che si occupi del collegamento e dellʼassistenza agli alunni quando il docente, impossibilitato a raggiungere lʼisola a causa del maltempo, si collegherà per la lezione a distanza. Durante lʼinverno scorso, si è già attuata in via sperimentale questa “telelezione”. La professoressa di musica, Nada Gitto, infatti, non potendo raggiungere lʼisola da Milazzo per il forte vento, si è collegata dalla sua abitazione e ha svolto la lezione a distanza. La dirigente Mirella Fanti dellʼistituto comprensivo “Isola Salina” ha promosso un incontro con i rappresentanti dei genitori di Stromboli e dai responsabili del progetto “Isoleinrete” (la dirigente Mariangela Marramaldo e il ricercatore dellʼAnsas Sicilia prof. Gianni Messina). Le famiglie degli studenti dellʼisola si sono riunite in unʼassociazione chiedendo che le condizioni di isolamento nel periodo invernale venissero risolte grazie a nuovi interventi, anche tecnologici. Proprio per questo si sono fatti carico a proprie spese dellʼinstallazione della linea veloce alla scuola elementare e media, in modo da inserire anche questa isola nel progetto. Il progetto “Isoleinrete”, a cui hanno aderito gli arcipelaghi delle Eolie, Egadi e Pelagie, è nato per risolvere almeno in parte le problematiche scolastiche delle piccole isole siciliane. Ispirato al modello di insegnamento a distanza di “Marinando” e reso possibile dalle nuove tecnologie comunicative e didattiche (Lim, videoconferenza, ecc…), il progetto è stato attivato nellʼIstituto Comprensivo salinese già dal 2008-2009. Tutte le aule della scuola media e Cpe delle 5 isole (Alicudi, Filicudi, Stromboli, Panarea, Salina) di lavagne interattive, stazioni di videoconferenza e software di comunicazione a distanza, insieme a momenti di formazione per i docenti e gli alunni sullʼuso delle Tic. Inizialmente il progetto prevedeva la creazione di 2 reti interne di classi a distanza: MalfaAlicudi- Filicudi e S.Marina SalinaPanarea-Stromboli. Mentre la prima rete ha funzionato con collegamenti settimanali, la seconda ha potuto comprendere solo Panarea, causa mancanza di connessione Adsl. Il prossimo appuntamento è per lʼautunno: una settimana di formazione a cura dellʼUniversità Cattolica di Milano che porterà a docenti, genitori e alunni le metodologie didattiche e comunicative per lʼinsegnamento a distanza. centonove PALERMO Mille posti a rischio Colpa del Patto di stabilità PALERMO. Il comune di Palermo scrive al Ministro alla Pubblica Istruzione Francesco Profumo: se non verrà concesso una deroga al patto di stabilità mille bambini iscritti non potranno frequentare le scuole materne comunali e 44 insegnanti non potranno essere assunte. La lettera è stata firmata dal sindaco Leoluca Orlando. "La scuola materna è un diritto riconosciuto dalla Costituzione, il ministro Profumo si è mostrato sensibile. Abbiamo presentato un emendamento alla camera e chiediamo a tutte le forze politiche di unirsi in questo senso» ha spiegato Orlando che chiede la deroga per consentire allʼente di stipulare nuovi contratti. Come sottolineato anche dal consigliere di Grande Sud, Edy Tamajo, la cosa assurda è che «i soldi per le assunzioni delle insegnanti di scuola materna, ci sono, ma non possiamo assumere nessuno». L'assessore comunale alla Scuola Barbala Evola sta cercando di superare attraverso un contatto contonuo con il governo nazionale. «Quando il ministro all'Istruzione Francesco Profumo è venuto a Palermo, lo scorso 13 luglio - ha spiegato la Evola - ho fatto presente che la scuola siciliana versa in una situazione drammatica: il patto di stabilità non permette di assumere supplenti, annuali e temporanei, e insegnanti di sostegno. I fondi ci sono ma non possiamo contrattualizzare nessuno». Le sezioni chiuse l'anno scorso sono 33 - spiega l'assessore alla Scuola - Mentre sono ottocento i bambini che si sono visti chiudere le porte delle scuole. Alcuni già erano stati scolarizzati e si sono ritrovati fuori, costretti a rivolgersi alle materne statali o ai privati". Il problema - ha aggiunto - è che la trasformazione della società non si è accompagnata ad una trasformazione del sistema scolastico, che non può più garantire un servizio necessario a quelle donne che lavorano". ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith Immissioni in ruolo, convocazioni con la posta elettronica ecrtificata LʼIMMISSIONE IN RUOLO è un avvenimento sperato, assicurato da Viale Trastevere, ma che ancora non si è concretizzato nel primo ed essenziale atto, che è il decreto (inter)ministeriale che definisce il contingente. A conferma del ritardo e della necessità di fare presto, il Miur ha diramato una nota nella quale ha manifestato lʼintenzione di utilizzare, sia per i docenti che per il personale Ata, la Pec (Posta Elettronica Certificata) per le convocazioni. La nota è stata integrata con la precisazione che la nuova modalità di convocazione del personale della scuola interessato alla stipula dei contratti a tempo indeterminato per lʼa.s. 2012-2013 è auspicabile, ma non può considerarsi esclusiva. Di conseguenza, nel caso si verificasse che gli interessati non fossero provvisti di Pec, gli uffici adotteranno le modalità tradizionali di convocazione. Per favorire questa nuova modalità, ai docenti e al personale ATta che ritengono di trovarsi in posizione utile per la nomina, è stato raccomandato, qualora non lo abbiano già fatto, di dotarsi di una Pec entro il 20 agosto. Una volta attivata, la Pec andrà indicata e validata, attraverso le “istanze on-line” nella sezione "Gestione utenza"; chi aveva già effettuato questa operazione deve solo controllare che risulti a sistema e sia convalidata. Il Miur ricorda che è possibile dotarsi di una casella gratuita e finalizzata al colloquio fra cittadini e Pubblica Amministrazione. Lʼindirizzo al quale richiedere la casella è https://www. postacertificata .gov.it /home/index.dot. Nel caso in cui si scegliesse di usufruire di questo ser- pagina 28 vizio, lʼoperazione di registrazione dovrà essere completata tramite un ufficio postale qualsiasi. Giova sapere che questa, però, è una Cec Pac (Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino), modalità di posta elettronica - gratuita per il cittadino – che non può essere utilizzata per comunicazioni tra cittadini o uffici che non appartengono alla Pubblica Amministrazione. Con la nuova modalità auspicata dal Miur, gli aspiranti docenti, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, e gli Ata, iscritti nelle graduatorie permanenti, potranno essere contattati tramite un sms che anticipa la ricezione dellʼe-mail, con il messaggio di dettaglio. Per gli inclusi nelle graduatorie dei concorsi, che non sono collegate alle istanze on-line, gli uffici regionali individueranno eventuali aspiranti già in possesso della Pec, ai quali sarà inviato solo il messaggio di posta e non l'Sms di avviso. 10 AGOSTO 2012 Economia centonove MESSINA Ancora Sogas? Duca: “Contrario alla legge” CATANIA. La compagnia low cost appesa a un filo. O accordo con Alitalia per l’acquisto o chiusura Nuvole su Windjet L’Enac minaccia di ritirare la licenza di volo: “Vogliamo garanzie sulla solvibilità dei debiti” La crisi iniziata con due incidenti: quello di Punta Raisi, nel 2010, è costato 20 milioni CATANIA. Il futuro di Windjet è appeso a un filo, teso tra lʼaccordo con Alitalia per lʼacquisto della compagnia aerea low cost siciliana ed il fallimento. LʼEnac, ente nazionale per lʼaviazione civile, si è riservato ancora qualche giorno prima della decisione, attesa per mercoledi 8 agosto, ma ha annunciato il concreto rischio di ritiro della licenza di volo proprio perchè non c'é ancora l'accordo di integrazione fra Alitalia e Windjet. Vito Riggio, presidente dellʼEnac, la situazione lʼha spiegata così: occorre che la low cost siciliana consegni ad Alitalia le garanzie, che ancora mancano, rispetto ai debiti contratti da Windjet negli ultimi mesi, fra l'altro con gestori aeroportuali e del traffico aereo, contando sulla fusione con Alitalia che avrebbe, appunto, onorato i vari impegni. A frenare la trattativa è stata la pronuncia dell'Antitrust dl luglio che, secondo Alitalia, ha modificato il valore dell'operazione. In sostanza, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dato il via libera ma solo a condizione che Alitalia ceda slot (fasce orarie di decollo e atterraggio), in particolare su Milano Linate (due coppie sulla Catania-Milano, una coppia sulla Palermo-Milano). Rinunciando a questi collegamenti, la compagnia guidata da Roberto Colaninno e Andrea Ragnetti avrebbe subito perdite economiche per un paio di milioni di euro. Quindi Alitalia ha voluto rivedere le condizioni dell'operazione. In caso di risposta negativa, per la compagnia aerea catanese messa in piedi da da Antonino Pulvirenti nel 2003, sarà la fine. Con ripercussioni sui 500 lavoratori diretti e sui 300 dell'indotto. Attualmente Windjet è la quarta compagnia aerea per quota di mercato domestico, con una flotta di dodici aerei e oltre 2,8 milioni di passeggeri trasportati nel 2011. Nonostante questo, il 26 aprile WindJet ha avviato le procedure MESSINA. La Provincia di Messina, nonostante le polemiche e la dubbia utilità, ha deciso di non abbandonare lʼaeroporto dello Stretto, mantenendo la partecipazione nellʼazionariato della Sogas (la quota di ricapitalizzazione a luglio è stata anticipata dalla Provincia di Reggio Calabria). Una delibera, quella di mantenimento della società, che lʼex assessore Gaetano Duca reputa “non conforme a quanto dispone la legge”. “La legge dispone che sia il Consiglio Provinciale a verificare e decidere quali delle 15 società debbano essere mantenute, perché produttrici di beni e servizi rientranti nei fini istituzionali dellʼEnte Provincia”, scrive Duca. “Mantenere: la Sogas, non ha i presupposti di legge - continua Duca - perché la loro azione non rientra formalmente nei fini istituzionali dellʼEnte. Infatti mentre lʼauspicata costituzione di una Società per la realizzazione dellʼaeroporto tra Milazzo e Barcellona rientrerebbe nei fini istituzionali dellʼEnte perché si tratterebbe di infrastrutture di interesse sovracomunale e provinciale, la proposta di mantenimento della partecipazione nella Sogas, con sede fuori provincia, non rientra nelle funzioni attribuite alla Provincia regionale e deliberare il suo mantenimento è una forzatura immotivata. della cassa integrazione per tutti i suoi dipendenti. Lʼaccordo con Alitalia, (un investimento di circa 2,7 milioni), prevede lʼassorbimento di 400 persone. I motivi della crisi sono da ricercarsi nei numeri: “perdita di euro 182.577 nel 2009, più di 3 milioni nel 2010 e previsione per l'anno 2011 di perdite superiori ai 10 milioni di euro”, spiegava il bilancio dell'anno scorso. A questo si aggiunge il “birdstrike” allʼaeroporto di Parma nel 2009 costato 7 milioni di euro e soprattutto il “fuori pista” del 24 settembre 2010, sempre a Punta Raisi: avrebbe provocato danni stimabili in 20 milioni di euro. (A.C.) A FONDO Le ragioni dei ritardi L’Antitrust non vuole monopoli sulle rotte. Nel frattempo, i passeggeri restano a terra Antonino Pulvirenti CATANIA. Lʼaltra faccia della crisi quasi irreversibile di Windjet sono le decine di voli posticipati e di passeggeri infuriati, che vagano per gli aeroporti in attesa di risposte. Una situazione che lʼEnac di Vito Riggio ha cercato di evitare ma che, invece, ha involontariamente provocato. Perchè, tentando di salvare in tutti i modi la compagnia aerea, lʼente nazionale dellʼaviazione civile ha disatteso alle proprie norme che impongono alle compagnie che non hanno più i soldi per operare di non vendere più biglietti. Le stesse norme prevedono che le compagnie aeree diano le più ampie garanzie di poter effettuare i voli già prenotati. E sorvegliare, in questo caso, sarebbe toccato all?Enac. E invece lʼautorithy si pagina 29 è limitata "a monitorare l'evolversi della situazione". Ma viste le condizioni in cui versa la compagnia fondata nel 2003 da Antonino Pulvirenti, lʼEnac intende compiere "un monitoraggio giornaliero sull'operativo della compagnia e sul rispetto dei Regolamenti Comunitari che tutelano i diritti del passeggero riservandosi, se nel caso, ogni intervento a garanzia degli stessi". Intorno a Windjet, però, si gioca una partita più grande. Alitalia, infatti, ha la forte necessità di competere con le linee aeree low cost EasyJet e Ryanair, mossa resa possibile dallʼacquisizione della compagnia catanese dopo che al colosso dellʼaviazione di stato è fallita unʼoperazione simile con Blue Panorama. Unʼoperazione non indolore, quella di Alitalia, che è stata costretta dallʼAntitrust, perchè lʼoperazione andasse in porto, a rinunciare ad alcuni slot, per evitare che si creasse un monopolio nelle rotte fra gli aeroporti siciliani e quelli di Roma Fiumicino e Milano Linate. Unʼoperazione, spiegano da Alitalia, che porterebbe alla perdita di due milioni di euro. Ragion per cui le trattative tra Alitalia e Windjet sono ancora in corso. (A.C.) Economia 10 AGOSTO 2012 centonove DIRETTORE Trainiti a tutti i costi Nominato senza concorso Pier Carmelo Russo L’ex commissario, Gaetano Sciacca. Sullo sfondo la sede del Cas Anna Rosa Corsello AUTOSTRADE. Sulla busta paga appare con 2 anni di ritardo una nota che prelude al taglio dello stipendio Cas, la resa dei conti Un parere del Cga del 2010 impone al commissario l’applicazione del Contratto dei regionali. I sindacati: «Giudici fuorviati. Il Consorzio è un ente economico». Falliti i tentativi di sanatoria DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Lʼex assessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo aveva dato ordine di inserirla sulla busta paga il 9 novembre del 2010 per evitare altri danni erariali. Eʼ apparsa sul documento che accompagna lo stipendio dei dipendenti del Consorzio per le autostrade siciliane del mese di luglio di due anni dopo. «La retribuzione si intende erogata a titolo di determinazione provvisoria, salvo conguaglio negativo o positivo. Detto conguaglio è riferito a tutti gli emolumenti percepiti a qualsiasi titolo nel corso del rapporto di impiego», cʼera scritto nel documento. I dipendenti quando lʼhanno letta nonostante il caldo torrido sono stati percorsi da un brivido di freddo. La postilla è il segno che è vicino il momento dellʼepilogo di una vicenda che si trascina da 24 mesi. Il contratto dei regionali o quello delle società autostradali private? Il dilemma a contrada Scoppo, sede del Consorzio per le autostrade siciliane, tiene banco da tempo ancor più delle mancate manutenzioni che hanno indotto il ministero delle Infrastrutture e lʼAnas a revocare la concessione sui 280 chilometri di autostrada siciliana (poi riottenuta grazie ai provvedimenti dei giudici) e gli utenti a viaggiare in condizioni di rischio. In ballo, per il futuro, ci sono 7mila euro allʼanno di stipendio per ognuno dei 423 dipendenti; per il passato, invece, ci sono stipendi già percepiti e da restituire da parte di dipendenti e di dirigenti; e cʼè la responsabilità erariale dei vertici dellʼente che dal 2000, dallʼentrata in vigore della legge (la numero 10) che ha imposto di applicare il trattamento dei regionali “ai dipendenti degli enti pubblici non economici sottoposti a controllo e vigilanza della regione Sicilia, comʼè considerato il Cas, si sono succeduti alla guida dellʼente. Il dilemma ha determinato una situazione di stallo. Lʼex assessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo, sulla scorta di un parere non vincolante del Consiglio di giustizia amministrativa, il 9 novembre del 2010, aveva investito invano lʼallora commissario Calogero Beringheli, di applicare da subito il contratto di lavoro dei regionali e di recuperare le differenze retributive. A Beringheli sono succeduti Gaetano Sciacca e Francesco De Francesco, ma la musica non è cambiata. Anna Rosa Corsello ha impresso unʼaccellerazione lungo la strada sgradita ai lavoratori. Dopo riunioni estenuanti con i sindacati ha deciso di procedere pur senza il loro via libera. Le sigle con unʼazione unitaria lʼhanno citata dinanzi al Tribunale di Messina per comportamento antisindacale, ma il Giudice del Lavoro ha dato ragione al Cas. Il Cga aveva stabilito “che avrebbe dovuto essere cessata (già almeno dal 2000) ogni ultrattività della singolare e più favorevole disciplina anteriormente autorizzata – ma, evidentemente, in un diverso contesto normativo – dalla delibera della Giunta regionale n. 58 del 1984”. OBIEZIONI. I sindacati però si sono ribellati: «Il parere non è vincolante e si PALERMO. Ingegnere. Ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Catania. Uomo di Raffaele Lombardo. Il nuovo direttore generale del Cas Maurizio Trainiti è stato nominato a tamburo battente dal commissario straordinario Anna Rosa Corsello, che qualche mese prima il Governatore aveva nominato dirigente generale dellʼAssesorato al Lavoro. Anna Rosa Corsello ha affrettato i tempi attribuendo lʼincarico per 5 anni ad un esterno sulla base della considerazione che “nellʼorganico dellʼente mancano le professionalità adatte”. Eppure, in corso, cʼè un avviso di mobilità per due dirigenti, uno dei quali poteva vantare il curriculum adatto a fare il direttore. E cʼè una causa pendente dinanzi al giudice del Lavoro che potrebbe riportare al Consorzio per le autostrade siciliane Mario Pizzino, direttore generale a tempo, sino a quando il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca ha negato il rinnovo del nulla osta per il passaggio al Cas. Raffaele Lombardo 4 giorni prima delle dimissioni aveva nominato i membri del Consiglio: Nino Gazzara, Santino Calderone e Pasquale Gazzara, tutti esponenti dellʼMpa del presidente. L'Ars ha bloccato le nomine. Per 4 anni, dopo lʼesautoramento del Consiglio guidato da Patrizia Valenti, Lombardo aveva affidato lʼente, nelle vesti di commissario, ad uomini di sua fiducia. (M.S.) fonda su un presupposto errato: il Cas non è un ente pubblico non economico, bensì è a tutti gli effetti ente economico. Non gode, infatti, di trasferimenti della Regione. Ha entrate proprie con cui sostiene le spese. Sarebbe assurdo che i dipendenti del Cas vengano trattati diversamente di tutti i colleghi delle altre autostrade dʼItalia». Lʼex assessore Russo, dopo avere ordinato di dare attuazione al parere del Cga, si era fatto promotore di un disegno di legge che prevedeva che “il Cas è ente pubblico economico”. In questo modo sarebbe venuto meno lʼobbligo sancito dal Cga. Il Commissario dello Stato, però, ha stoppato lʼoperazione. E la patata bollente è arrivata nelle mani del commissario Corsello. IL CASO Trimestrali, assunzioni a rischio Graduatoria scaduta, nessuno se ne accorge MESSINA. I casellanti per il periodo estivo? Li forniranno le società di somministrazione di manodopera, aveva assicurato Anna Rosa Corsello. «Devi pescarli dalla graduatoria dei trimestrali», ha ribattutto la Giunta regionale chiamata ad autorizzare le assunzioni a tempo. Il commissario straordinario ha abbozzato ma quando ha dato ordine di convocare i trimestrali ha scoperto che la graduatoria era scaduta. Lʼassunzione del personale necessario a tenere in piena efficenza i caselli ed evitare le lunghe file nel periodo estivo, è diventata un vicenda pirandelliana. Che rischia di creare disagi agli utenti e nuovi guai alle casse del Consorzio: il ritardo nelle assunzioni potrebbe obbligare ad aumentare lo straordinario e il monte ferie non godute dei dipendenti che già hanno raggiunto livelli da guinness dei pagina 30 primati. Sino allo scorso anno nonostante lʼassunzione dei cosiddetticasellanti trimestrali, il Consorzio faceva ricorso in misura massiccia allo straordinario da parte dei casellanti in organico. Cʼera chi faceva 80 ore al mese in più di quanto prevedeva il contratto. Chi 160 e, quindi, il doppio di quanto era obbligato per legge. Per questo lʼIspettorato del Lavoro di Messina ha irrogato ai vertici che si sono succeduti a capo del Consorzio tra il 2005 e il 2010 una sanzione nel totale di 8 milioni di euro. In sintesi, i lavoratori raddoppiavano lo stipendio mentre i vertici nel Consorzio, non ponendo un limite allo straordinario, ne mettevano a rischio la salute. Ma non cʼera solo lo straordinario. Non cʼè dipendente del Cas, infatti, che non vanta giorni di ferie non godute. Secondo un conteggio arrivato alla vigilia dellʼestate sul tavolo dellʼex direttore generale Mario Pizzino le 408 unità di personale in servizio vantano nel totale 7mila e 316 (settemilatrecentosedici giorni (gli assunti full time) e 30mila e 158 ore (i dipendenti part time). Se i dipendenti ne chiedessero la monetizzazione per lʼente di contrada Scoppo sarebbe un altro salasso. (M.S.) centonove Economia 10 AGOSTO 2012 POLEMICHE. La Regione istituisce le zone franche per la legalità, “no tax” per cinque anni Zfl, figli di un dio minore Trenta comuni del nisseno e dell’agrigentino godranno della fiscalità di vantaggio. Plauso di Confindustria, altri imprenditori alzano la voce: “Discriminati al contrario” DI ALESSIO CASPANELLO CALTANISSETTA. Un bacino territoriale, che comprende i ventitre Comuni della provincia di Caltanissetta, altri quattro paesi dellʼagrigentino (Canicattì, Ravanusa, Licata e Campobello di Licata), Pietraperzia in provincia di Enna: la “Zona franca per la legalità in Sicilia”, Zfl nelle sigle tanto amate dai burocrati, non ha ancora iniziato a funzionare che già è oggetto di polemiche. E NOI NO? Unʼarea economica destinata a garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore delle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali. Questo, pressappoco, il contenuto del decreto del presidente della regione Raffaele Lombardo, dimessosi una decina di giorni fa, che istituisce in Sicilia le Zfl. Un decreto preceduto, nel 2011, dallʼapprovazione da parte della giunta regionale dello schema di delibera per lʼistituzione delle aree “no tax”: gli imprenditori che denunciano richieste estorsive o provenienti da Cosa Nostra godranno del rimborso, per cinque anni, degli oneri fiscali e contributivi. Una misura prevista dalla legge regionale numero 15 del 2008, che tra le “misure per la legalità” e di contrasto alla criminalità organizzata annovera la creazione delle Zfl, ma che ha fatto saltare la mosca al naso agli imprenditori che, pur rifiutando di sottomettersi alla criminalità organizzata, operano al di fuori del comprensorio premiato con lʼistituzione delle aree per la legalità. Ma non sono solo gli imprenditori a protestare. STORCIAMO IL MUSO. “Vorremmo candidare Enna a zona franca per lo sviluppo e la legalità, se solo qualcuno ci indicasse la procedura da seguire”, aveva chiesto provocatoriamente il sindaco di Enna Paolo Garofalo, nel 2011, allʼindomani dellʼannuncio da parte dellʼassessore regionale allʼIndustria (di Caltanissetta) Marco Venturi Marco Venturi Ivo Blandina dellʼistituzione delle Zfl. “Prendiamo atto del fatto - ha concluso Garofalo - che con “decreto regio” sono stati individuati comuni “più legali” di altri che usufruiranno di cinquanta milioni di euro”. A sostenere la richiesta di Garofalo (contestata da associazioni dellʼennese) sono intervenuti i due parlamentari regionali del Pd Elio Galvagno e Salvatore Termine, che in un ordine del giorno presentato allʼArs hanno chiesto di ampliare i confini della Zfl ad Enna, piazza Armerina, Villarosa e Barrafranca. Richiesta che è rimasta però lettera morta. VOCI FUORI DAL CORO. Un imprenditore messinese che vuolre restare anonimo, iscritto a Confindustria, rivela sentimenti ambivalenti nei confronti LA SCHEDA In arrivo 150 milioni di euro CALTANISSETTA. Cinquanta milioni di euro, come prima tranche, per chi vorrà investire nellʼentroterra siciliano. E poi fiscalità di vantaggio e rimborsi, per cinque anni, di oneri fiscali e contributivi. In sostanza, il decreto del presidente della regione che, con il via libera da parte del ministero dellʼInterno, istituisce le Zone franche per la legalità, dice questo. Nello specifico, chi vorrà investire per gli accordi di programma varati dalla regione Sicilia, avrà un contributo a fondo perduto oscillante tra il 30 ed il 40% dellʼinvestimento, da assegnare in base alla “importanza” dellʼimpegno assunto. Poi cʼè la defiscalizzazione, vecchio cavallo di battaglia elettorale di raffaele Lombardo durante la campagna elettorale del 2008: chi impianterà unʼattività in uno dei comuni oggetto del decreto, godrà di abbattimento quinquennale di oneri col fisco e con la previdenza. Lʼistituzione di zone franche in Sicilia è prevista e normata dallʼarticolo 3 della legge regionale 15 del 2008, e in Europa ha precedenti solo in pochissime zone: nelle Azzorre ed in Irlanda. (A.C.) dellʼiniziativa. “Lodevole dal punto di vista dellʼimmagine e del possibile recupero di tessuti “morti” dellʼimprenditoria isolana concede - ma cosa dovrebbe dire chi invece si trova a lottare ogni giorno con la burocrazia, con la stretta del credito e vive in territori che magari non arriveranno ai tassi di “mafiosità” delle zone in cui è stata identificata la Zfl, ma di certo non sono nemmeno paradisi? Si creano condizioni di disparità francamente inaccettabili per chi ha lavorato duramente in questi anni di crisi, ed ha pagato fino allʼultimo centesimo le tasse. Poi - conclude - spero di sbagliarmi, ma dubito sulla riuscita di iniziative di questo tipo. Basta guardare allo sciacallaggio che si è fatto intorno ai patti territoriali...” UN PLAUSO DA MESSINA. Chi invece plaude allʼiniziativa senza se e senza ma è il presidente di Confindustria Messina Ivo Blandina: “Eʼ unʼiniziativa che parte da un territorio, che racchiude aree ad altissima densità criminale, e imprenditoria organica alla mafia, alle consorterie criminali e che arriva alla necessità di risanare attraverso attività produttive, rilivellando la capacità competitiva di quei territori. Non solo continua Blandina - è un ulteriore invito a ripensare alla fiscalità di vantaggio, che dovrebbe servire ad alimentare e riposizionare territori che hanno capacità produttiva. Meno contributi in conto capitale a pioggia e viceversa più legati a fattori produttivi come plusvalore non sottoposto a tassazione”. E chi, come Messina, è rimasta fuori? “A Messina ribatte Blandina - abbiamo un punto franco da istituire da sessantʼanni. Ecco, forse unʼiniziativa come le Zfl potrebbe servire ad abbandonare qualche idee velleitaria di cui si parla di questo per avere un alibi, e mantenere clientele e stati di bisogno”. TRIBUNALE DI MISTRETTA PROC. ESEC. N.26/2009 Lotto n. 1:CARONIA – fraz.ne di Marina, via Platani, snc, abitazione di tipo popolare, piano terra, di mq 53,30, un locale e servizi, privo di impianti, completamente da ristrutturare.Prezzo base dʼasta: € 12.500,00 Lotto n. 2: CARONIA c.da S. Vito, terreno agricolo, qualità vigneto e uliveto, di mq 3.722,00, zona E, con pozzo esclusivo, quasi pianeggiante. 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Si avvisa sin dʼora che il Giudice ha fissato, per il caso in cui la vendita senza incanto non abbia esito positivo per qualsiasi ragione o causa, l'udienza del 29 novembre 2012, ore 11.30, per la vendita con incanto dei medesimi beni; ha stabilito per il caso che si proceda alla vendita con incanto che ciscuna offerta in aumento non potrà essere inferiore a: €. 625,00 per il LOTTO n. l; €. 220,00 per il LOTTO n. 2; € 2.000,00 per il LOTTO n. 3; € 1.000,00 per il LOTTO n. 5; € 4.500,00 per il LOTTO n. 6; € 4.800,00 per il LOTTO n. 7; € 3.600,00 per il LOTTO n. 8; € 3.100,00 per il LOTTO n. 9. ” Economia 10 AGOSTO 2012 centonove COMPRO ORO. Esplode il business che nasce dal bisogno Re Mida a Messina Nel 2007 erano apena otto, oggi sono una quarantina e altri apriranno battenti. Viaggio nel lato B delle gioiellerie. Tra boom di vendite e clienti in crisi DI CHIARA MICCOLI MESSINA. “Compro oro e argento. Pago contanti”. Cartelli pubblicitari e slogan simili si trovano ad ogni angolo della città. Nel 2007 a Messina i cosiddetti “Compro oro” erano appena 8, oggi sono circa una quarantina e altri sono in procinto di aprire. Ecco il viaggio nei nuovi luoghi della speranza, che ha il sapore amaro della rinuncia, per chi si priva di gioielli di famiglia, regali o ricordi di persone care per arrivare a fine mese. LʼORO CHE NON LUCCICA. Alla scritta invitante e colorata dellʼesterno, si contrappone unʼentrata grigia, fredda e triste. Varcare quella soglia non è facile ma, in tempi di crisi, per molti indispensabile. Ad attendere il cliente, posto dietro un vetro di sicurezza, il negoziante. Lʼoperazione si conclude in silenzio in pochi minuti, il tempo di pesare gli oggetti, valutarne il valore in base al prezzo giornaliero dellʼoro o dellʼargento, firmare una dichiarazione di non illecita provenienza e rilasciare un documento. Chi entra non vede lʼora di prendere i suoi soldi e andarsene. «Certe volte invece i clienti sentono il bisogno di sfogarsi e raccontano le loro sventure – dice la commessa di un “Oro Cash” – Alcuni non trattengono le lacrime perché pensavano di ricavare una cifra maggiore e se ne vanno con la disperazione negli occhi. Qualcuno mi prega di dargli di più ma non posso. A noi dispiace – continua – ma facciamo il nostro lavoro. Lʼanno scorso mi ha commosso un pensionato che ha venduto tutti i gioielli della moglie malata, costretta su una sedia a rotelle, oggetti antichi e preziosi, per poterle comprare, così mi ha confessato, un montascale. Molti però si vergognano conclude - e preferiscono non dire niente di sé». LA PRIMA VOLTA. Si muove invece GiuseppeCostantino IN BORSA In cinque anni +117per cento QUASI SICURAMENTE L'ORO è stato il primo metallo mai usato dalla specie umana, fin dalla preistoria, e nel suo nome non solo si sono combattute guerre, ma anche promosse scoperte e conquiste. Bastava dunque guardare alla storia per essere, oggi, buoni investitori. E comunque più ricchi dei proprietari immobiliari. Secondo gli esperti, infatti, chi ha avuto il fiuto di investire dieci anni fa nellʼoro oggi si troverebbe con una performance reddituale del 336,30 per cento, ma anche chi lʼavesse fatto cinque anni fa ne avrebbe tratto un buon guadagno pari al +117,8% netto. Tradizionalmente, lʼoro viene visto come una riserva di valore in tempi di gravi perturbazioni economiche; una specie di polizza assicurativa contro lʼapocalisse finanziaria. In particolare, il metallo giallo ha in passato dimostrato una copertura efficace contro lʼinflazione. Il suo valore anti inflazionistico e la sua bassa correlazione con i mercati azionari e obbligazionari, possono fare dellʼoro un investimento utile, anche se è sempre meglio dedicargli una piccola porzione del proprio portafoglio. La via più semplice per farlo è utilizzare un Etp (Exchange traded product, sigla che racchiude Etf, Etc ed Etn) dedicato alle materie prime. Gli Etc in particolare sono strumenti dedicati alle materie prime, e quindi anche allʼoro, ma si può investire nel metallo giallo anche attraverso Etf ed Etn. senza imbarazzo una signora quarantenne che entra in un “Gold 2000”. Dalla borsetta sfila un sacchetto con gioielli usati, roba di poco valore, per qualche centinaio di euro. È una libera professionista ed è la prima volta che entra in un “Compro oro”. Con molta dignità confessa che fino a qualche anno fa non avrebbe mai pensato di doversi disfare un giorno di un paio di boccoli ricevuti in regalo che le piacevano tanto. Ma ora si fa fatica a campare e conclude, nonostante tutto con il sorriso sulle labbra, che qualche sacrificio si deve pur fare. DAL DISOCCUPATO ALLʼIMPRENDITORE. «Nel 2002 il 90% dei clienti si rivolgeva a noi per disfarsi di cose rotte o per capriccio e solo il 10% vendeva per necessità – dichiara Giuseppe Costantino, referente regionale dellʼAnopo (Associazione nazionale operatori professionali oro) e proprietario di due negozi a Messina – Oggi non è più così». La tipologia di clienti è varia: dalla studentessa universitaria che si disfa dei doni del battesimo o della prima comunione per pagarsi gli studi alla giovane coppia che rinuncia alle fedi per lʼaffitto della casa o lʼassicurazione dellʼauto, dal padre di famiglia disoccupato che non sa cosa dare da mangiare ai figli al pensionato malato che non può permettersi le cure mediche. «In questo momento stanno vendendo tutti – continua Costantino – Si abbracciano tutte le classi sociali. Qualche settimana fa è entrato nel mio negozio persino un imprenditore. Dopo anni di sacrifici per comprare un locale non arriva più a pagare il mutuo, la banca gli fa pressione e rischia di perdere tutto. Dopo le finanziarie, noi siamo lʼultimo stadio». IL BOOM. Il boom di vendite e clientela si è raggiunto lʼanno scorso, in coincidenza con lʼenorme aumento del prezzo dellʼoro. «Si sono rivolte a noi non solo le persone disperate, schiacciate dal peso della crisi, ma anche le classi ricche e privilegiate. Per loro vendere è stato un affare. Ci sono state inoltre – aggiunge il referente – molte richieste in oro da investimento». Già da questʼanno invece lʼaffluenza, sostengono più negozianti, è iniziata a diminuire, anche se aprire un “Compro oro” di questi tempi è unʼattività, oltre che redditizia, facile poiché necessita solo di una licenza da parte della Questura del luogo. «Gli operatori professionali, regolarmente iscritti nellʼelenco della Banca dʼItalia, sono pochi. In tutta la Sicilia siamo appena 23 – spiega Costantino – Lʼiscrizione non è obbligatoria e le modalità di controllo, a nostro avviso, sono scarse. Il risultato è che il rischio di essere truffati per i clienti è alto. Molti, inoltre, non sanno che esiste ancora il Monte dei Pegni. In alcuni casi, quando si tratta di oggetti di grande valore, consiglio a mio discapito di recarsi lì. È un peccato disfarsene. Si possono invece impegnare con la speranza di riscattarli un giorno. Le cose – conclude – possono sempre aggiustarsi». HANNO DETTO Aumentano i rischi per i consumatori “Eʼ NECESSARIA UNA regolamentazione adeguata nella giungla dei ʻcomprooroʼ”. Lo dichiara Massimiliano Dona, segretario generale dellʼUnione Nazionale Consumatori (UNC), riferendosi al proliferare di negozi di compravendita di preziosi. “Lʼattuale crisi economica -afferma Dona- ci riporta indietro nel tempo a quando nel quindicesimo secolo i frati francescani istituirono il Monte di Pietà per finanziare le persone in difficoltà in cambio di un pegno. Oggi, chi ha bisogno di liquidità piuttosto che rivolgersi al banco dei pegni preferisce i ʻcompro oroʼ perché richiedono meno formalità e pagano di più: la mancanza di regole, però - aggiunge - rischia di facilitare gli speculatori”. “Non è ammissibile che per aprire unʼattività commerciale del genere non si prevedano particolari procedure, ma basti la licenza della Questura -conclude Massimiliano Dona- sarebbe il caso di istituire un apposito registro degli esercizi commerciali di compravendita di oro e di imporre lʼesposizione del listino dei prezzi per facilitare perlomeno il consumatore nella scelta del negozio più conveniente”. pagina 32 centonove Economia 10 AGOSTO 2012 L’INTERVISTA. A tu per tu con il presidente Anopo Zironi: «Occhio al riciclaggio» Per il rappresentante degli operatori professionali serve maggiore rigore contro i rischi di infiltrazioni criminali. E per evitare truffe... MESSINA. Nati a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta in numero limitato e solo nelle grandi città, oggi i “Compro Oro” in Italia sono ad ogni angolo (se ne contano circa 8 mila), con un giro dʼaffari che supera i 3 miliardi di euro. A parlarne è Andrea Zironi, presidente dellʼAnopo (Associazione nazionale operatori professionali oro). «Rispetto ad alcuni anni fa è cambiato tutto – spiega – È entrata la criminalità, viene usata questa attività per riciclare sia danari illeciti che oggetti preziosi e oro di illecita provenienza, per indebiti arricchimenti, per sfruttare il cittadino». A complicare la situazione la quasi totale assenza di limiti normativi e barriere in entrata. «Per aprire un negozio basta una semplice licenza, essere incensurati, senza un briciolo di esperienza, con zero conoscenze del settore. In sostanza – continua – pochi obblighi: non bisogna compiere operazioni con persone sprovviste di documento di riconoscimento, è necessario trascrivere sul registro di pubblica sicurezza gli estremi del venditore o del compratore, descrivere gli oggetti e il prezzo pattuito e tenere ferma la merce per 10 giorni». Per questo motivo, lʼAnopo, in collaborazione con Aira (Associazione italiana responsabili antiriciclaggio) ha presentato una proposta di modifica della normativa vigente. «Il testo attuale prevede di rispettare oltre agli obblighi elencati, i requisiti richiesti dalla legge 7/2000 solo se si svolge lʼattività con un profilo industriale. Ma questo è in sostanza quello che oggi fanno quasi tutti i compro oro e le gioiellerie. Dunque, noi chiediamo di assoggettare ai requisiti della 7/2000, inasprendone i requisiti stessi, tutti quei soggetti che acquistano oro o oggetti preziosi da privati e che poi li vogliono cedere per la fusione. Proponiamo inoltre che l'attività diventi da commerciale, finanziaria, e che quindi venga ricompresa nellʼart. 106 del Tub (Testo unico bancario), che vengano pagina 33 Andrea Zironi applicati tutti i presidi antiriciclaggio del decreto 231/07, ed infine che si restituiscano le licenze di pubblica sicurezza, inutili dal momento che non sarà più unʼattività di commercio. Se dovesse rimanere tutto così – conclude il presidente – cʼè il rischio che la criminalità aumenti e il consumatore sia sempre meno tutelato». Cosa può fare il cittadino per evitare truffe? «Innanzitutto mai fermarsi alla prima offerta, ma girare tutti i negozi in città per verificare che il peso dei propri oggetti non venga alterato da bilance truccate o da negozianti poco seri. Pretendere una ricevuta dettagliata e che la vendita sia fatta trascrivendo i dati del venditore sul registro di pubblica sicurezza per evitare di commettere possibili reati quali ricettazione, evasione, riciclaggio. Infine se si vendono monete o lingotti in oro – consiglia il presidente - è bene appoggiarsi agli operatori professionali i quali, autorizzati dalla Banca dʼItalia, sono in possesso di tutti i requisiti della Legge 7/2000, ivi compresi quelli di professionalità e onorabilità». CH.M Economia 10 AGOSTO 2012 centonove OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà Piccole e medie imprese, finanziamenti agevolati SI Eʼ TENUTA A MALTA la quarta riunione dei rappresentanti delle piccole e medie imprese (PMI); è in tale occasione che Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, ha annunciato una serie di nuove iniziative e azioni pensate per migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti europei. L'obiettivo è promuovere l'imprenditorialità e far sì che le PMI entrino nei mercati internazionali. La Commissione, al fine di agevolare l'accesso ai finanziamenti, ha pubblicato una guida pratica contenente informazioni sul modo per accedere a più di 50 miliardi di EUR di finanziamenti pubblici nei 27 Stati membri. Tale guida presenta più di 120 programmi di finanziamento nazionali o regionali e fornisce informazioni chiave che possono aiutare le PMI a candidarsi per beneficiare dei diversi programmi indicandone le caratteristiche, i termini, le condizioni e le persone da contattare. Inoltre, la Commissione ha pubblicato una valutazione dei programmi di finanziamento pubblico in 5 Stati membri (Germania, Francia, Regno Unito, Polonia e Svezia), per scambiare buone pratiche e valutare quali programmi funzionino meglio e possano essere usati in altri paesi. Dalla valutazione emerge che i programmi di finanziamento pubblico devono avere un campo ben definito ed essere flessibili, in modo da poter essere modificati in caso di bisogno, come ad esempio nell'attuale crisi economica. e la possibilità di una seconda In secondo luogo, la Commissione ha opportunità. Le statistiche dimostrano avviato una campagna d'informazione su infatti che, il 96% di tutti coloro che fanno scala europea per la rete Enterprise fallimento è costituito da persone oneste Europe al fine di aiutare le PMI a ottenere (ad esempio persone che falliscono a accesso a finanziamenti. Le PMI possono causa di ritardi di pagamenti); la mettersi in contatto con uno dei 600 disponibilità di procedure più celeri e più partner della rete Enterprise Europe, i abbordabili per liquidare un'azienda e quali forniranno loro informazioni sull'UE liberare i titolari dalla stigmatizzazione e sulle fonti nazionali di finanziamento. Il della bancarotta potrebbe stimolare la Vicepresidente Tajani discuterà inoltre creazione di imprese. con i rappresentanti delle PMI gli Una categoria che richiede particolare eventuali soggetti di un piano d'azione attenzione è quella dei giovani, ovvero gli "Imprenditorialità" che il imprenditori del futuro. L'obiettivo Vicepresidente Tajani vorrebbe Tendenzialmente, i giovani sono è promuovere proporre dopo le vacanze più inclini ad avviare una propria estive per incoraggiare la l'imprenditorialità impresa quando hanno seguito creazione di nuove imprese e e far sì che le Pmi un programma di posti di lavoro. Tale piano "imprenditorialità" durante entrino intende affrontare gli ostacoli l'istruzione primaria o nei mercati che scoraggiano i potenziali secondaria. Anche per le internazionali imprenditori a creare una donne, il più grande bacino non propria azienda. Esso sfruttato di potenzialità comprenderà anche misure per imprenditoriali in Europa, ci sarebbe incoraggiare un maggior numero di molto da fare. Quest'ultime si trovano ad persone a mettersi in proprio. affrontare diverse difficoltà nella gestione Possibili ambiti d'azione sono, ad di un'impresa e rappresentano soltanto esempio, l'agevolazione dei trasferimenti un terzo dei lavoratori autonomi nell'UE. di imprese. A questo proposito, infatti, Non possiamo infine dimenticare annualmente 150.000 imprese con l'arricchimento apportato dagli anziani 600.000 posti di lavoro vanno perdute grazie ai quali le conoscenze perché i proprietari vanno in pensione o imprenditoriali restano attive. A questo passano ad altre attività. proposito, i cittadini di più di cinquant'anni Un altro aspetto che verrà preso in recano un notevole know-how e una considerazione è la creazione di preziosa esperienza per l'avvio e la procedure efficienti in caso di bancarotta gestione di un'impresa. NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Licenziamenti giustificati LA SCELTA DEL DATORE di lavoro di licenziare per affrontare una situazione economica non rosea non può essere messa in discussione dal giudice. Quella della Cassazione è una sentenza (n.11465/luglio 2012) importante che arriva in un particolare momento di grandi innovazioni derivanti dalla riforma del lavoro (legge 92/12) che come ormai tutti sanno ritocca anche la flessibilità in uscita: lʼart.18 del quale a lungo si è discusso. Nello specifico un datore di lavoro che si trova nella necessità di ottenere una gestione più efficiente in un momento di crisi, può licenziare un dipendente per giustificato motivo oggettivo. Il giudice non può sindacare tale scelta, ma deve limitarsi a verificare se le ragioni addotte sono realmente esistenti, senza valutare nel merito la decisione imprenditoriale. La prima decisione dellʼazienda riguardava la soppressione del posto di lavoro per affidare le stesse attività a un soggetto esterno con il fine evidente di ridurre i costi. Sia il Tribunale e sia la Corte dʼappello avevano stabilito che la scelta è riservata all'imprenditore, nella sua veste di unico soggetto responsabile della gestione aziendale dal punto di vista economico. L'unica verifica che deve svolgere il giudice riguarda l'effettiva esistenza delle esigenze economiche cui si cerca di far fronte con il licenziamento, per evitare che l'esigenza organizzativa sia pretestuosa. Lʼunica condizione è che la razionalizzazione dei costi non serva ad aumentare il profitto dell'imprenditore, ma sia finalizzata ad impedire che situazioni di crisi strutturali danneggino l'equilibrio aziendale. Il lavoratore licenziato per un giustificato motivo oggettivo, inoltre, non può vantare alcun diritto di precedenza rispetto all'instaurazione di un diverso rapporto di lavoro di natura autonoma: pertanto, dopo il licenziamento, l'impresa è libera di scegliere in maniera discrezionale il soggetto cui affidare i compiti prima svolti in regime di subordinazione. Con la riforma, la corretta identificazione del motivo del licenziamento è basilare: se il giudice riterrà esistente, anche solo in parte, il giustificato motivo, ma lo considererà affetto da vizi, potrà condannare l'azienda al pagamento di un indennizzo tra 12 a 24 mensilità. Se le ragioni saranno definite insussistenti, oltre ad un'indennità non superiore alle 12 mensilità, il lavoratore avrà diritto alla reintegra sul posto di lavoro. “ ” UOMINI&BUSINESS CENTRI SPORTIVI Vitalepresidente ad Enna ENNA. Agostino Vitale il nuovo presidente dell' Acsi (associazione dei centri sportivi italiani) di Enna. Eletti all'unanimità pure il vice presidente Angelo Di Nolfo e il segretario Dorotea Ripa. Il consiglio provinciale viene completato da Giovanni Biancucci e Giuseppe Passalacqua, mentre i nuovi revisori dei conti sono stati eletti Carmelo Catanese e Sonia Castiglione. UNIONE VALLI JONICHE Presidenza, Ricciardi si insedia LIMINA. Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, si è insediato ufficialmente alla presidenza dell' Unione delle Valli joniche dei peloritani, che consorzia dodici paesi jonici. Ha giurato in aula, nei locali di Villa Ragno, insieme a cinque nuovi consiglieri eletti nella tornata dello scorso maggio, nominati dai rispettivi consigli comunali: Roberta Savoca e Giuseppe Muscolino (in rappresentanza di Savoca), Rosario Trischitta e Daniela Carnabuci (Sant'Alessio) e Carmelina Rigano (Santa Teresa). RICERCA CONSUMATORI Distretti tecnologici Accordo Regione-Miur Viaggi in aereo PALERMO. Firmato nella sede del Miur, l'accordo di programma "Distretti ad alta tecnologia e laboratori pubblico privati per il rafforzamento del potenziale scientifico e tecnologico della Regione siciliana", identificabili in aggregazioni territoriali di attività ad alto contenuto tecnologico all'interno delle quali apportano il proprio contributo enti pubblici di ricerca, grandi imprese, piccole imprese (nuove o già esistenti), enti locali. L'accordo, al fine di sviluppare iniziative imprenditoriali competitive, prevede un quadro complessivo di risorse per la Sicilia di oltre 232 milioni e si attua con due linee di intervento. La prima per lo sviluppo e potenziamento di distretti ad alta tecnologia e laboratori pubblico privati, riguarda i tre distretti già esistenti: - il D.T. Micro e nanosistemi; - il D.T. dell'agrobio e pesca ecocompatibile; il D.T. trasporti navali, commerciali e da diporto e tre laboratori pubblico-privati: "Wyeth Lederle", "Sicilab" e "Laboratorio di tecnologie oncologiche Hsr Giglio e Università di Messina". pagina 34 DI FRANCESCO SURIA IN CASO DI RITARDI nei voli aerei, cancellazioni dei voli o negato imbarco, spetta ai passeggeri il diritto alle compensazioni pecuniarie previste dalla legge. Lʼimporto cui hanno diritto i passeggeri, nel caso in cui si verifichi un evento suddetto, dipende dalla lunghezza del volo ed è pari ad 250 euro in caso di tratte aeree entro 1500 chilometri, a 400 euro per le tratte aeree superiori a 1500 chilometri e sino a 3000 chilometri e a 600 euro per le altre tratte. La normativa inoltre lascia impregiudicati i diritti del passeggero ad un risarcimento supplementare. Eʼ fatto obbligo alle compagnie aeree di informare i passeggeri in merito ai loro diritti ed il vettore aereo operativo provvede affinché al banco di registrazione (check-in) sia affisso in modo visibile e leggibile per i passeggeri, un avviso contenente il testo seguente: «In caso di negato imbarco o di volo cancellato o ritardato di almeno due ore, rivolgersi al banco di accettazione o alla porta di imbarco per ottenere il testo che enumera i diritti del passeggero, in particolare in materia di compensazione pecuniaria e di assistenza». La stessa normativa prevede che gli obblighi nei confronti dei passeggeri stabiliti dal regolamento non possono essere oggetto di restrizioni o rinuncia, in particolare per effetto di clausole derogatorie o restrittive del contratto di trasporto. Qualora una clausola restrittiva o derogatoria sia applicata contro un passeggero o se costui non sia stato correttamente informato dei suoi diritti ed abbia accettato una compensazione inferiore a quella prevista dal regolamento, il passeggero ha comunque il diritto di avviare le necessarie procedure dinanzi ai tribunali per ottenere una compensazione integrativa. Adiconsum Messina centonove FERRAGOSTO, CULTURA E’ NATURA Manifestazioni da non perdere. Da Messina a Palermo PAGINA 36 poster MURALES DI UMANITA VARIA 10 AGOSTO 2012 SAN FRANCESCO A CASA RAFFA Nuovi documenti sul soggiorno del santo a Gesso PAGINA 40 FERRAGOSTO. LA MACCHINA SULL’ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO FRA STORIA E LEGGENDA Vara, ponte di fede tra Sicilia e Calabria La festa partecipata di Messina e Palmi racconta non solo la devozione mariana ma anche secoli di “collaborazione” fra due città. Unite da speciali privilegi “nel bene e nel male” DI ALESSANDRO FUMIA* MESSINA. La grande storia si costruisce sul sacrificio di tanti uomini; la grande devozione a Maria, palesemente ritrovata fra tutti i cristiani, si accende di zelo, di ardore qui, fra le genti sicule e calabresi. Nelle feste di mezzʼagosto, Messina si popola di gente, di curiosi e di devoti verso la Madre celeste, animando la città di mille e mille voci, di invocazioni e di speranza. Non solo Messina ed il suo popolo, ma anche i paesi vicini, e quelli della terra di Calabria, aspettano con entusiasmo il giorno della festa della Vara. Anticamente i Messinesi, ricordavano entrambe le ricorrenze mariane: della Lettera Santissima e dellʼassunzione di Maria al cielo, nelle ricorrenze ferragostane del Grande Carro; chi lo osservava rimaneva stupito, catturato da unʼemozione indistinguibile fra mista, di curiosità, di fede e di festa. Un carro a forma di monte, risplendente di luce argentea, mostrava in forma piramidale, le scene immaginate della dipartita della Madonna, quando dalla santa Casa di Efeso, raggiunse il più alto dei cieli, dimorando in Paradiso affianco dellʼamato figlio. Una macchina piena di ordigni, di ruote, di giri e di movimenti, pullulata di anime e fiati, di bimbi e di bimbe, come angioletti in adorazione ai piedi di Maria, innalzata dalla mano di suo figlio alla luce divina. Seguita dal popolo contrito, ammutolito in rappreso silenzio, aspettavano devotamente la partenza, il viaggio: Ella, mostrandosi a tutto il suo popolo, lassù sul vertice come di colonna, mentre sostenuta fra stelle e pianeti e nubi candidissime, invocata dal popolo eletto e dallʼentusiasmo di tanti Sti genti sunnu cuscenti pargoli, il suo catafalco veniva chi suli nu ponnu puttari, trainato da 150 “bbastasi.” sta rossa cascia senza pedi Successivamente, intorno al sʼarredi spincennu, Maria nu voli. 1565, vi aggiunsero due lunghe gomene per volontà di E spinciunu, e tirunu senza scantu, Francesco Maurolico. e rumpunu i brazza e u pettu, La festa non era solo, mezzo i reni si ghicunu ma nu si spezzunu di divulgazione della fede di a fidi i stusteni e i fa smoviri. Messina; non era esposizione di pubblico Nu strappu, e ddui e deci ancora, orgoglio, ma col passare dei viva lʼAssunta e u so cridu, viva Maria chi iesti stinnuta secoli, diventò occasione di supra la manu i so Fiu. vanto. Ma con lʼunico scopo, di assolvere ai precetti Estratto da: “ La Vara, religiosi, richiesti a ogni buon di Franz Riccobono cristiano. Questo, nel e Alessandro Fumia,” EDAS 2004 passato, venne visto come, “speciale privilegio“ concesso, da Messina e dai suoi devoti, attraverso il suo Senato, alle comunità fraterne che parteciparono, nel bene e nel male con essi alle fortune di Messina. Anche e soprattutto Palmi e la sua gente, ottennero per volontà del Senato di Messina, lʼonore e il privilegio, di apparare, le ricorrenze delle principali feste, rivolte da Messina a Maria sempre vergine. Voci non controllabili, vogliono il sussidio di cittadini Palmesi al popolo di Messina affamato, intorno alla fine del XVI secolo. Altre carte puntualizzano, vicende meno appariscenti e più veritiere. Legate, al quartiere dei Calabresi in quel di Messina, presso la chiesa di santo Luca: ovvero, agli avvenimenti del 1626, durante la grande carestia che investì Messina e buona parte della Sicilia orientale. Già, a partire dal 1636, come segnalavano il Samperi nel suo volume Messana, lib. VI, ed pagina 35 altre piccole fonti, alcuni villani calabresi, e della sua costa tirrenica, avevano aiutato il popolo di Messina. E che nei mesi successivi, altri cittadini del porto di Palmi, durante le invocazioni che i messinesi elevavano alla Madonna della lettera, loro particolare protettrice, non mancarono di avvicinare sostanze alla gente di Messina. Mancano alcuni passaggi alla vicenda, ma la coincidenza dellʼevento, legata alla costruzione della chiesa di santo Luca di Messina, sembra non sia passata inosservata. Sta di fatto che, proprio, dalla chiesa di santo Luca, ricadente nel quartiere dei Calabresi, si allestiva fin dal 1636 ogni 15 di agosto, lʼantica Bara dellʼAssunta, festeggiando il nome di Maria, sotto le insegne della sua Sacra Lettera e della sua Ascensione al cielo. A Palmi, dunque, da gran tempo, si annoverano, le insegne della festa della Sacra Lettera di Maria, nel nome della loro stupenda Varia che essi ricordano, tenacemente e fermamente celebrare, sotto le ali festanti del suo popolo con un grido che penetra lʼanimo: simbolo di fede, di amore e di storia patria. Non ce motivo, ritegno, scusa, oppure occasione, la Varia deve partire, deve scasare. Quantunque, la festa partecipata di Messina e di Palmi, raccoglie nellʼessenza, la fede a Cristo, ricordato dalla speme di sua Madre, essi oggi, annoverano, lʼantica gioia di quegli ambasciatori, che si recarono al suo Materno cospetto, professandoLe, puro amore, sintesi di una fede invincibile. Come in una cantilena o salmo misericordioso rivolto a Maria, il popolo racconta la sua storia, la sua fede, desideroso che Ella parteggi soprattutto per essi che ne esaltano la memoria. *storico APPUNTAMENTI Assunta in mostra al Palacultura MESSINA. Inaugurata al Palacultura la mostra iconografica documentaria sulla “Festa dell'Assunta”, promossa dal Comune e dal Comitato Vara con la collaborazione dellʼAssociazione Amici del Museo di Messina. La Vara e i Giganti, assurti a simbolo della città, celano conoscenze antiche, frutto di una cultura millenaria. Le opere sono prodotte in loco, ma anche provenienti dai resoconti dei viaggiatori del Grand Tour del XVIII e XIX secolo a riprova dellʼattenzione che lʼintera Europa riservava alle celebrazioni del nostro Mezzagosto. La mostra sarà fruibile al pubblico sino al 27 agosto, come la mostra di pittura “Artisti Contemporanei sulla Vara e i Giganti”inaugurata sempre nei giorni scorsi sempre al Palacultura. postervacanze 10 AGOSTO 2012 TARANTA TERAPY Suonano al Rockerilla Beach di Venetico il 18 agosto.Gli ingredienti ci sono tutti: folk, i colori del dialetto e lo sfondo del mare. LʼOdissea nella “terra del vento” e la leggenda di Colapisci nei testi del gruppo. centonove LE MILLE E UNA NOTTE La piece teatrale di Laura Tedesco e Tommaso Capodanno, che condurranno il pubblico allʼinterno di fiabe senza tempo. Lo spettacolo andrà in scena il 19 agosto a Villa Piccolo a Capo dʼOrlando (nella foto). EVENTI. Gli appuntamenti da non perdere in Sicilia Ferragosto, natura è cultura Dal Palio dei Normanni di Piazza Armerina al cous cous day di Valderice ecco l’isola da gustare. Tra escursioni, folklore e tradizione DI MANUELA VENTO TAORMINA. Da giornata del “riposo di Augusto” a festa dellʼAssunzione Ferragosto rimane lʼapoteosi delle vacanze, la giornata dellʼescursione e del week end lungo. Il 15 agosto si parte e bisogna fare qualcosa! Tra processioni, mondanità, sagre, danze, falò notturni, pic nic a sacco e grigliate lʼesodo verso monti e mari, per chi non è già in vacanza, è dʼobbligo. Assaggi sotto le stelle cadenti, brezza estiva e spettacoli a cielo aperto, il 10 agosto arriva “Calici di stelle” a Monreale con le degustazioni biologiche di vino. Donnafugata la notte di San Lorenzo scende in campo per la sostenibilità ambientale con “100 tappi & stappi”, la raccolta di tappi. Tra le manifestazioni più antiche del ferragosto siciliano cʼè il “Palio dei Normanni” che dal 12 al 16 agosto si svolge a Piazza Armerina (En), con un corteo di dame, cavalieri e truppe milizie artefici di un ritorno allʼetà medievale. A Valderice (Tp) dal 12 al 15 agosto sarà avviata la XV edizione del “cous cous day” e lʼevento offre la possibilità ai visitatori di intrattenersi con la degustazione del cous cous a base di carne, pesce e verdura accompagnato da ottimi vini e dolci tipici. Festeggiamenti dedicati allʼAssunta dal 10 al 15 agosto si svolgono in provincia di Palermo nel piccolo borgo marinaresco di Trappeto. Le famiglie Trappetesi proprietari di barche con il loro equipaggio il giorno di ferragosto si riuniscono al quartiere dello Scaro per gareggiare con le loro barche fino allʼAntenna a Mare (trave unta di sapone con una bandiera alla fine) dove tutti dai tredici anni in sù possono partecipare al Sagra del pesce momento di incitamento per vincere la gara. A Pozzallo (Rg), definita “città terrazza del Mediterraneo”, in piazza delle Rimembranze si organizza la sagra del pesce dal 10 al 15 agosto. Protagonista indiscussa di questa serata è unʼenorme padella dal diametro di quattro metri piena di pesce, seppie, calamari, gamberoni e polpi. La padella a forma rialzata è dotata di cestelli collegati a degli scivoli che possono fare incanalare quintali di pesce appena fritto in numerosi vassoi da servire ai partecipanti fino a quando anche l'ultimo pesce viene offerto a chi rimane in attesa. Una ricca degustazione di vini e dolci tradizionali è immancabile nel borgo marinaro di Marzamemi (Sr) dove si svolgerà la IX edizione del “Tuna tolk festival” dal 10 al 19 agosto. Il cartellone di eventi a Caltabiano (Ct) prevede il 10 agosto, a piazza Vittorio Emanuele la XII edizione della Sagra del Pesce; lʼ11 agosto la I edizione dei “Giochi Popolari Kattabianisi”; il 12 agosto lʼevento "colori e sapori di Sicilia" con risalto agli antichi mestieri, al folklore e alla gastronomia siciliana. Il 17 e 18 agosto il ferragosto kattabianisi si concluderà con le tradizionali "serate medievali" e con il Palio. Al Castello Normanno di Motta Sant'Anastasia (Ct) ci sarà la sfilata storica della “Calata della Palio dei Normanni NOTE DI NOTTE Reggae a Scicli con Sicily Music E a Messina arrivano gli Afterhouse. Biondi a Tindari Mario Biondi MESSINA. La passione dellʼestate a della musica ai festival e agli eventi sonori in Sicilia e a Messina. Rock star, sudore sotto le stelle e un mix di emozioni. Atteso il concerto degli Afterhours lʼ11 agosto a Villa Dante; il gruppo torna a Messina con lʼalbum “Padania” dopo quindici anni dal disco “All the good children go to hell” cantato in inglese al Pipa pub di Milazzo.Sempre pronti a trasmettere emozioni e regalare un ventaglio d'intonazioni potenti, sommesse o appassionate secondo le varie fasi della realizzazione musicale, e con il bel contributo delle voci bianche i Carmina Burana si esibiscono al Teatro Antico di Taormina lʼ11 agosto si esibiscono . A ferragosto Enrico Ruggeri è in concerto a SantʼAgata di Militello e al Rockerilla beach di Venetico suonano gli “Anelli soli”. Tre i concerti del 17 agosto: Vinicio Capossela al Teatro Antico di Taormipagina 36 na, Tiromancino ad Alcara Li Fusi e Mario Biondi al Teatro di Tindari. Il 18 agosto a Villa Dante è il turno dei Planet Funk e Riccardo Cocciante canterà al Teatro Antico di Taormina. Il 19 al Parco degli Ulivi di Villafranca (Me) si esibirà Mario Venuti. Crocevia musicale dellʼestate a Messina è il Lido Orcynus Orca, da ferragosto in poi i concerti sono organizzati da Onda Wave e Living room; il 12 agosto suonano i gruppi Lincompreso, Leitmotiv, Bamboo, Evol dj set; il 13 agosto Boxeur the Coeur, Roberto dell'Era & Rodrigo d'Erasmo, Everybody Tesla, Fabio Nirta djset; e il 14 agosto con Les Spritz (allmyfriendzare) Dead, Movie Star Junkies, Jungle Cherry djset, Daniele Giustra djset. Ancora al Lido di Capo Peloro il 16 agosto si balla con il gruppo messinese Demo Mode reduce dal mini tour in Spagna e nei Paesi Baschi e il 17 agosto con il dj set di TonyProe, Kollasso e Papalia dei Rumble in the Jungle, residence anche al lido Saraceno di SantʼAlessio. A Scicli dal 12 al 16 agosto cʼè il “Sicily Music Village”, festival internazionale di raggae, ska, hip hop, rock e tecno. L'area dedicata al festival di Scicli è un'oasi verde nella Sicilia del Sud Est con centinaia di pioppi e ulivi. M.V. centonove postervacanze ARRIVANO I BANDABARDOʼ Suoneranno nel lungomare di Patti il 21 agosto. Il gruppo fiorentino ha ottenuto notorietà per la collaborazione con i Modena City Ramblers nellʼalbum "appunti partigiani”. La Bandabardò ha sposato in pieno la causa dei fricchettoni. MASSIMO RANIERI Eʼ in concerto al Teatro Antico di taormina il 22 agosto. Continua il successo del tour “Canto perchè non so nuotare” giunto a cinquecento repliche in tutta Italia. MOSTRE E Togo “ritorna” nell’isola IL COLORE DI TOGO è il cardine delle contaminazioni emotive o una chiave per entrare nellʼimperdibile varco dellʼinfinito. Una pittura, secondo molti esperti, appartenente alla corrente figurativo-espressionista che va da Gauguin a Matisse e che ricorda paesaggi simili a quelli dellʼespressionista tedesco Nolde interprete della natura indonesiana. Ma, Togo affonda le radici della sua arte nei patriarchi della pittura siciliana moderna come Guttuso e Migneco. I bianchi sono azzardati e sacri allo stesso tempo, paragonabili ad un tesoro di pietre marine raccolte in spiaggia. A rompere gli argini del consueto, i rossi danno sensualità e calore nella vasta gamma che va dal giallo allʼarancione. Il cromatismo di Togo esprime lʼirrequietezza che alimenta il mondo dellʼartista e a cui la sua arte attinge inesorabilmente. Lʼesperta di arti visive Angela Manganaro osservando la pittura di Togo vede il mare incuneato negli anfratti come un padre generoso e vigile e vede scorrere lʼenergia vitale dellʼacqua come liquido amniotico incorruttibile. M.V. Quartina” nel tradizionale rione Vecchia Matrice. Per unʼintera settimana, dallʼ11 al 19 agosto, il borgo di Motta SantʼAnastasia trasforma strade e piazze con giullari, armigeri, danze, giochi, spettacoli e pietanze arabo-andaluse riscoprendo lʼincanto del teatro di strada. Ferragosto a Belpasso (Ct) è sinonimo di fede, di devozione mariana, di suoni, colori, sapori e momenti con le più belle tradizioni legate alla religiosità popolare che si uniscono al folklore locale nei giorni dal 14 al 16 agosto. La devozione alla Madonna dellʼOlio radicata nellʼanimo dei fedeli di Blufi (Pa), la tradizionale festa "A Spartenza dell'urtima aria" ed il "Ballo Pantomima della vendemmia" si svolgono dal 14 al 15. Il ballo a coppie rievoca la "vigniggna" con l'ingresso dei maschi che raccolgono lʼuva e vanno a depositarla in una "friscina" e con le donne che si portano ognuna davanti al proprio cavaliere per assistere alla "carricata" a cui segue la scena "ʼnno parmientu e "a contradanza". I mitici progenitori della città di Messina i Giganti Mata e Grifone saranno portati in processione dal 10 al 14 agosto da un pomposo corteo in costume. Proseguirà il MESSINA Sotto le stelle del Forte Telescopi e concerti aperitivo al San Jaciddhu AL FORTE SAN JACHIDDU di Messina è in programma dal 7 agosto una serie di concerti aperitivo “ricordando Pippo Mafali”, il musicista messinese recentemente scomparso. Dal 23 al 25 agosto, lʼappuntamento “Sotto le Stelle del Forte” è a cura dellʼassociazione McQuadro. Si tratta di un programma nel segno della qualità, in linea con le proposte culturali che in questi anni il Forte ha promosso, nella cornice del parco, per ammirare gli astri della notte al telescopio, al riparo dalle luci urbane e imbarcarsi per vere e proprie crociere virtuali nello spazio. A spasso tra costellazioni, nebulose, stelle doppie e multicolori. Sarà attivo uno spazio ristoro con pane caldo condito e bevande e lʼangolo delle domande dove una guida di McQuadro sarà disponibile a rispondere alle curiosità del pubblico. Lo scopo del progetto è lʼemozio- 10 AGOSTO 2012 ne dellʼosservazione in “diretta” con un telescopio per esplorare la volta celeste e ammirare lo stesso panorama che per primi videro Galileo e Keplero secoli fa, alla ricerca delle storie di cui il cielo è pieno. In bilico tra astrofisica e mitologia si può immaginare di avere unʼastronave con un pilota privato e garzie ad una guida turistica a vostra disposizione, di salpare verso stelle e pianeti lontani e di scendere, una volta a destinazione, per fare una passeggiata. L' "Agenzia di viaggi interplanetari McQuadro" offre ai visitatori di San Jachiddu questa possibilità, grazie al software Celestia e a un poʼ di fantasia. Lʼemozione di un viaggio interattivo nello spazio e persino nel tempo è una nuova esperienza immersiva, accompagnata da musiche, itinerari e immagini memorabili. Oltre alle lacrime di San Lorenzo, agosto è un mese ricco di sciami, per lo più concentrati lungo lʼeclittica, tra le costellazioni dellʼAquila e dellʼAquario. Questʼanno saranno favorevoli grosso modo le notti centrali del mese per osservare meteore poiché prive del disturbo lunare. Sarà soprattutto un anno abbastanza propizio per studiare le Perseidi, dato che sarà Luna Nuova il 17 agosto. M.V. pagina 37 15 agosto, la Vara di Messina antico rito del simulacro della Madonna Vergine Assunta. Nella piazza centrale di San Luca a Motta dʼAffermo (Me) il divertimento a ferragosto sarà garantito con il “iuocu di pignati” (gioco delle pentole). "A Festa di Menzagustu" a Novara di Sicilia (Me) festeggia lʼAssunta con il corteo e il conosciuto ballo dei tre passi avanti e due indietro. Alle Isole Eolie il ferragosto si festeggia in piazza con gavettoni e fuochi dʼartificio a Marina di Salina e Malfa. A partire dal 17 agosto 2012 torna lʼappuntamento con la Biennale dʼArte di Filicudi, giunta alla sua nona edizione. Per chi anticipa le ferie e non rinuncia alla buona forchetta, dallʼ11 al 12 agosto a Cefalù, ci sarà la “Sagra ra pasta a Taianu”, piatto tipico cefaludese di origine araba che si è mantenuto per tradizione nellʼuso culinario domestico. Il termine ʻtaianuʼ deriva dallʼ arabo "taio", che era la creta con cui veniva creato il recipiente di terracotta usato per la cottura della pasta. Per sapere “comʼera la tavola di Padron ʻNtoni” dei Malavoglia, dal 10 al 12 agosto, si può prenotare una sera alla Casa del Nespolo. Nellʼambito dellʼedizione 2012 di EtnaFest “Caminanti” propone, attraverso un “work in progress”, un progetto artistico unico che, nellʼarea demaniale del Parco Etnavventura, il 13 agosto dalle ore 18, prevede sette stazioni con interventi di performer e musicisti. A Giardini Naxos lʼ11 agosto alle ore 21 da non perdere come ogni anno il tradizionale appuntamento con la sagra del pesce mentre a ferragosto ci si può aggregare ai numerosi falò organizzati sulla spiaggia di Recanati. Tanti i falò a cui partecipare a colpi di gavettoni anche a Messina. I falò più conosciuti dai messinesi sono quelli organizzati a San Saba. Numerosi quanto le comitive di amici del villaggio, i falò in spiaggia accompagnati da musica, balli e serenate si protraggono ad oltranza con il tradizionale bagno di mezzanotte sotto i cieli illuminati dai fuochi dʼartificio. posterlibri 10 AGOSTO 2012 centonove NOVITA’. “Cose da pazzi” di Evelina Santangelo tra amarezza e ironia Il piccolo Rafael di piazza Spina Attraverso gli occhi di un ragazzino palermitano il mondo a tinte fosche. Dove la differenza la fa chi resiste DI MARIA DʼASARO PALERMO. Sarà perché di mestiere faccio lʼinsegnante e so che vuol dire parlare di legalità ai ragazzi difficili. Sarà perché il romanzo è ambientato a Palermo e io a Palermo ci vivo. Sarà perché la storia e il contesto che la scrittrice racconta, pur se di fantasia, sono più veri di quelli reali. Fatto sta che a me Cose da pazzi di Evelina Santangelo (Einaudi, Torino 2012, € 21) è piaciuto da matti. Lʼautrice, con una tecnica narrativa che a mio avviso ricorda le riprese con telecamera a spalla dei fratelli Dardenne, ci introduce in un immaginario quartiere del centro storico palermitano dove il dodicenne Rafael vive con il padre Marcello, più disoccupato che operaio, e con Estella, madre colombiana arrivata in Italia in cerca di “buena suerte” perchè “siccome il mondo è tondo è fatto per muoversi”. La scrittrice ci offre una narrazione in terza persona dal punto di vista di Rafael, offrendoci unʼimmersione straniante e struggente nei pensieri arruffati di un ragazzino di seconda media, una sorta di meninos de rua, un ragazzino di strada tutto nostro, che ha come idoli assoluti Miccoli e gli Zero Assoluto, e come amico del cuore Richi, “il figlio malato della signora Franca”. Con un ritmo narrativo a zig-zag, sospeso tra i fili intrecciati del racconto e le linee liquide e a volte smarrite delle sensazioni di Rafael, ci viene offerto un microcosmo quasi claustrofobico che ruota attorno a piazza Spina, dove cʼè la chiesa con gli A CURA DI CARMELO CELONA dare un senso. Eʼ un mondo a tinte scure, quello visto con gli occhi di Rafael. La Santangelo è davvero brava a tratteggiare, col linguaggio coerente di un ragazzino palermitano di oggi, le pennellate amare di un universo a tratti disperato. Ma alla fine il romanzo non lascia un retrogusto negativo, perché – come ha sottolineato lʼautrice in un incontro di presentazione del libro – in un mondo smarrito e compromesso a tutti i livelli, in cui i buoni e i cattivi non si distinguono facilmente, la differenza la fa chi resiste; chi, come il padre di Rafael, tiene la barra di un difficile rigore etico. Soprattutto, la differenza la fa la voce fuori dal coro della professoressa dagli occhi verdi: che ce la mette tutta per seminare nella mente e nel cuore dei ragazzi pensieri nuovi e per convincerli che un altro mondo è possibile. Che, ad esempio, è possibile vivere senza spremere lʼAttak nelle serratura e senza chiedere il pizzo. E che: “Se uno non conosce niente e non ha visto niente, non sa nemmeno dove può andare, cosa gli può capitare nella vita, cosa può desiderare. Desidera solo quello che ha. Mentre: “Se uno ha lʼetà vostra (…) deve capire cosa vuole e cosa non vuole. E lo deve sapere che ha un sacco di possibilità, che può scegliere”. E allora, pensando a Rafael e a Richi, che stanno sotto un “cielo appeso, striato di viola e di un blu fluorescente”, “il cielo di quando non è ancora buio ma non è più giorno (…) che anche ai gabbiani deve far venire quella specie di euforia tutta lacrime”, alla fine si ha voglia di spendersi un poco di più per tutti i ragazzi dei vicoli sporchi di questa Palermo. E augurargli un futuro migliore. angeli e i santi, e da cui si partono vicolo Grande e vicolo Storto. Rafael ci presenta Cetti e Salvo, gestori di una trattoria rimediata rubando pezzi di marciapiede, amici di quelli che comandano nel quartiere; Rocco, posteggiatore abusivo; Lilla che arrotonda chiedendo lʼelemosina ma che sa anche curare i canarini malati; Vito il barbiere, Fiorella/ Fiamma/Mauro/Stella, puttana di casa. E ci introduce nel mondo dellʼamico Richi, col peso ingombrante della sua malattia, e dei compagni Lillo ed Eros. Con una visione Evelina Santangelo che include anche i cani Bumma, Ciccia e Fifa e i desolata e irredenta, nella quale si gabbiani che mangiano i corpi dilaniati, sommano le disperazioni doppie degli ma ancora vivi dei piccioni. orizzonti individuali e collettivi a cui né il Eʼ una sorta di Monopoli strana, la don Cosimo della chiesa degli angeli e i Palermo di vicolo Grande e Vicolo Storto santi né la professoressa Rita riescono a inventata dalla Santangelo. Una Palermo attraversata dalla globalizzazione dal basso, perché, come dice Vito il barbiere: “La fame nel mondo cʼè sempre stata (…) di Felice Irrera la differenza è solo quella che ora lo sappiamo di più. Da Pietro Saccà, Cibele e Attis. Dalla Frigia a Roma, parte loro, quelli che vengono Intilla Editore 2012, pp. 219, € 20,00 dai barconi: “Già ringraziano Ultima, ma forse non definitiva, fatica di un uomo di scuola, questo libro, da cui traspache sono qua (…) Prendono re la formazione classica dellʼautore, fa seguito a tante altre interessanti opere (segnatutto il lavoro che viene, liamo tra le altre una splendida “Romeide”, storia di Roma in versi). Qui il tema è quello senza certe pretese. E dicono dello sviluppo del sentimento religioso a Roma e del formarsi del variegato Panteon di grazie.” Una Monopoli dei fino allʼimportazione di culti dal vicino Oriente. cittadina dove, alla fine, non vince nessuno: nemmeno il Andrea Camilleri - Una lama di luce Massimo Gramellini - Fai bei sogni fratello ladro di Richi che Sellerio Editore Palermo Longanesi mette lʼAttak nel catenaccio E. L. James - Cinquanta sfumature Gianluigi Nuzzi - Sua Santità. Le carte sedel negozio di Giovanni il di grigio - Mondadori grete di Benedetto XVI - Chiarelettere salumiere. Una Lauren Kate - Rapture - Rizzoli Glenn Couper - Lʼultimo giorno - Nord Palermo/Monopoli che rimane wuz.it LA CLASSIFICA 1 2 3 LACERTI DI LETTURE Gli scecchi no LʼINFERNO Eʼ LA lucida metafora di alcune città del sud. “Immagina una città, dove i diritti non sono garantiti da uno stato o da Dio, ma dallʼagilità con cui manovri la lingua sul culo altrui. Immagina un luogo dove imperano i baroni, i conti e la gran corte dei mediocri. Sposta questo inferno più a sud che ti riesce.” Quando partecipare alle tradizioni popolari è lʼunico motivo dʼorgoglio. “Apparve il tatuatore. Ora che il Comandante gli aveva telefonato, confermandogli che lʼindomani avrebbe tirato la Vara, ora che questo grande onore lo aveva investito, ora sì che era giusto segnarselo sulla pelle.” A volte i simboli delle città non rappresentano solo il passato, ma metaforizzano il presente e predicono il futuro. “Dina e Clarenza. Salvarono la città dai nemici segnalando il loro sbarco a suon di campane. E ora che i nemici erano 4 5 6 frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore dentro le mura e nei palazzi, loro erano lì, a suonarle in eterno davanti ad una folla di tir in eterno passaggio.” Quante volte questa finta democrazia ci fa sentire animali da soma alle redini? “Aveva vomitato su una scheda elettorale prima di imbucarla nellʼurna e al presidente del seggio che gli aveva urlato contro dandogli del pazzo, aveva risposto, senza scomporsi: i cavalli impazziscono, gli scecchi no! ” Quando i diritti diventano favori, quasi sempre si trasformano in miracoli. “Forse la Madonna gli avrebbe prestato maggiore ascolto. Non avrebbe chiesto niente per sè, solo una vita più decente per Niki e Ninetta.” A volte non vi è nulla di più cinico e disumano della burocrazia. “Se non fosse stato per lo “zio” Caratozzolo, non avrebbe trovato un posto al cimitero neanche a pagarlo oro. Quelli che chiamano comunemente delinquenti sono di gran lunga più umani di quelli che chiamano comunemente impiegati. ” Vi sono ingiustizie che solo gli uomini possono e debbono pagina 38 rimuovere. “Figlio mio ti parlo col cuore di una madre che ha visto uomini crocefiggergli il figlio. Il destino è nelle vostre mani. Io non posso intervenire.” Eʼ tempo ormai che il popolo i miracoli pensi a farseli da solo senza delegare santi e politici. “La Madonna aveva detto: sbrigatevela da soli. La rabbia esplose. Travolse tutto e tutti. E così lʼintera popolazione che per cento anni era stata tenuta in anestesia permanente, si svegliò dal coma, tutti alzarono la testa in un, meglio-tardi-che-mai, ritorno dʼorgoglio.” Vi sono casi in cui il rimedio non può che essere unʼapocalittica soluzione.. “Non ci posso credere, lʼabbiamo fatto. Abbiamo raso al suolo la città. - Direi piuttosto che abbiamo distrutto una mentalità, un modo di essere. Tanto così non si poteva continuare. Lo sapevano tutti.” Lacerti tratti da: “Una giornata della Madonna ” - 2000 Vincenzo Tripodo centonove posterlibri PALERMO. “Gli uomini di scorta” nel libro di Gilda Sciortino Noi, angeli di Sicilia Dedicato a chi ha perso la vita per proteggere Falcone e Borsellino, il volume edito da Officina Trinacria racconta le storie, le paure e il coraggio dei poliziotti in prima linea PALERMO. Eʼ stato presentato nellʼambito delle celebrazioni per il ventennale delle stragi di Capaci e via DʼAmelio, ma si può senza ombra di dubbio considerare senza tempo lʼultimo libro di Gilda Sciortino “Uomini di scorta”, edito da Officina Trinacria, in quanto narra la storia di quei poliziotti dellʼUfficio scorte di Palermo che ogni giorno, da anni, mettono in gioco la loro vita per proteggere le tante “personalità” del nostro Paese. A tutti loro è dedicato questo libro, ma in modo ancora più particolare ad Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Di Cillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Claudio Traina e Vito Schifani, gli 8 “angeli custodi” di Francesca Morvillo e dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, scomparsi insieme a loro il 23 maggio e il 19 luglio 1992. Attraverso le parole di chi ancora è in servizio attivo, ma anche quelle dei familiari di chi purtroppo non ce lʼha fatta, avendo unito in modo dissolubile il proprio destino con quello dei magistrati presi di mira e colpiti dalla mafia, il lavoro dellʼautrice consente di capire cosa successe negli anni precedenti e in quelli immediatamente seguenti il ʼ92, portando a scoprire cosa voleva e vuole ancora dire “proteggere” uomini come Falcone e Borsellino, come anche i tanti altri magistrati e imprenditori che, ieri come oggi, sono in prima linea sul fronte della lotta contro la mafia, patendo e vivendo ogni giorno anche le difficoltà date dai ben noti tagli alle risorse, quegli stessi tagli che causarono lʼeliminazione di alcuni dispositivi di sicurezza, come lʼelicottero e la bonifica nel caso del giudice Falcone. “Lʼopinione pubblica sa che sono poliziotti, carabinieri o finanzieri scrive il Procuratore Capo di Roma, Giuseppe Pignatone, nella prefazione al libro -, ma ignora i loro volti e i loro nomi; a stento vengono ricordati quelli dei “ragazzi delle scorte” massacrati a Capaci e via DʼAmelio cui questo libro è giustamente dedicato. E, invece, ognuno di loro è una “persona” con la sua vita normale: una famiglia, la fidanzata, i problemi dei figli, della scuola e della casa, lo stipendio che non basta, la squadra del cuore per cui fare il tifo….”. Immagine tratta dalla fiction su Giovanni Falcone. Sotto la copertina del libro E sono proprio loro, i poliziotti dellʼUfficio scorte di Palermo, insieme ad alcuni della Squadra mobile e ai “baschi verdi” della Guardia di Finanza, che si raccontano, facendo emergere il loro “senso del dovere” alto e inappuntabile, grazie al quale riuscire a superare ogni difficoltà, con la speranza che non debba servire ancora il “sacrificio supremo” per dimostrare che si può essere cittadini, uomini, degni di fare parte di una società, che al primo posto mette la dignità, lʼonesta e la moralità. Un percorso lungo e sofferto, quello che anima le 256 pagine di questo libro, allʼinterno del quale ci sono, dicevamo, le storie degli agenti di scorta, ma anche quello dei familiari, mogli e figli che, allo stesso modo, vivono lʼansia, le paure, le soddisfazioni e le frustrazioni di un quotidiano in continuo bilico, spesso determinato e condizionato in maniera irreversibile da un semplice cambio di turno. Così fu per Antonio Montinaro, di cui parla la moglie Tina, che non doveva essere di scorta quel pomeriggio; ma anche per Antonello Marini, ancora operativo alle scorte, uno dei primi a parlare con Gaspare Cervello, sopravvissuto alla strage di Capaci insieme a Giuseppe Costanza. Ai generosi racconti di questi ultimi due si unisce drammaticamente quello di Antonio Vullo, lʼunico a restare in vita il 19 luglio, come anche quello della famiglia di Agostino Catalano, il caposcorta di Paolo Borsellino, che attraverso la voce della madre Emilia denuncia la cattiveria di quella gente che ha pensato si fossero arricchiti grazie alla morte del figlio. Presente e rilevante anche lʼesperienza dei baschi verdi, anche loro in trincea negli anni caldi di una Palermo nella quale, scrive lʼautrice, “cʼè sempre una sirena che suona, impazzita, che sia della Polizia, dei Vigili del Fuoco o di unʼambulanza. Neanche quel 23 maggio fece differenza, anzi Palermo impazzì ancora più del solito. Una strana atmosfera pervase quel pomeriggio lʼintera città, dalle borgate alle vie del centro, nessun quartiere escluso. Non erano neanche le 18 quando le sirene di ambulanze, volanti della Polizia, Carabinieri cominciarono a ululare, pagina 39 10 AGOSTO 2012 trasformando il sabato di una primavera che volgeva alla fine in una data funesta, che purtroppo verrà ricordata per sempre. Per molti, infatti, il 1992 segnò il punto di non ritorno, niente fu come prima: nessun fine settimana per rilassarsi, nessuna ricorrenza da festeggiare, solo il lutto nel cuore e la consapevolezza di avere perso importanti pezzi di umanità e professionalità della nostra terra. Brinderanno, invece, i boss rinchiusi allʼUcciardone, finalmente liberatisi dal loro grande nemico”. Tutti i personaggi di questo libro narrano come erano cominciate le giornate del 23 maggio e del 19 luglio di venti anni fa, e come si sono tragicamente concluse, lasciando loro conseguenze fisiche e psicologiche non indifferenti, realmente impossibili da superare. Toccante anche il ritratto di Agostino Catalano, reso dallʼenergica madre Emilia, “la mamma dei poliziotti”, e dai fratelli Tommaso e Salvatore, che non hanno mai amato le “passerelle” tipiche delle giornate di commemorazioni, incapaci di “rendere omaggio alla memoria dei loro cari”. Il libro è stato realizzato anche grazie alla collaborazione del Siulp, il Sindacato italiano unitario dei lavoratori della Polizia, che ha dato il proprio contributo per mettere in rete molte delle relazioni. posterfede 10 AGOSTO 2012 centonove INEDITI. Si dà alle stampe il libro postumo di padre Antonio Celona. Con una rivelazione sul santo San Francesco, quella notte a casa Raffa I documento sul soggiorno a Gesso “ritrovato” del sacerdote riaccende l’attenzione sulla presenza del santo e sulla nascita del convento. La presentazione grazie al Kiwanis con una mostra-evento di Vercillo DI MANUELA VENTO MESSINA. “Dopo lʼaccoglienza e lʼentusiasmo dei messinesi, il gruppo dei tre pellegrini, con indicazioni precise sullʼitinerario da seguire, si incamminò verso la montagna salendo lungo il greto della fiumara Giostra”. Eʼ questo lʼanticipo delle pagine inedite del libro “Alla ricerca del convento venduto”, scritto prima di morire da Padre Antonio Celona di Gesso e che a breve sarà pubblicato postumo dal fratello Giuseppe. Nella Chiesa di SantʼAntonio Abate a Gesso, Kiwanis club di Messina in gemellaggio con il Kiwanis club di Cosenza, ha organizzato una lettura del libro e una mostra su “la vita di San Francesco di Paola negli acquerelli di Giacomo Vercillo”, aperta tutti i pomeriggi dalle 16,30 alle 19,30 fino al 16 agosto. Alla presenza di Monsignor Vincenzo DʼArrigo, del vescovo emerito di Cefalù Francesco Sgalambro e del parroco di Gesso Franco Arrigo, Lucietta Di Paola, presidente del Kiwanis club di Messina, ha consegnato una targa per i riconoscimenti culturali a Giovanni Ardizzone. IL LIBRO DI PADRE ANTONIO. Per ricostruire il passaggio del santo sullo Stretto di Messina e il suo soggiorno a Gesso e poi a Milazzo, il sacerdote Celona quando ancora era in vita si recò nelle stanze segrete dellʼarchivio Vaticano, in quelle dellʼarchivio di Paola fino allʼarchivio di Stato di Messina, di Milazzo e di Patti per scrivere un libro ancora oggi inedito. Gli amici della cerchia di Gesso Luciano Ordile, Giuseppe Lotta e Cesarino Allitto ricordano lʼamico padre Antonio andare alla ricerca dei miracoli di San Francesco di Paola e scoprire lʼaria di santità. “Nellʼultimo periodo di vita si è sviluppato nella sua mente il desiderio di scrivere e tramandare la storia del Santo – ricorda Giuseppe Celona, il fratello del sacerdote”. Secondo le fonti storiche, risalendo la fiumara di Giostra San Francesco continuò il suo cammino lungo il torrente di San Michele. E da qui, i pellegrini arrivarono a Portella Castanea. Si legge nello stralcio del libro che “ebbero modo di prendere fiato dopo la salita, di guardarsi intorno e di decidere la via da seguire. Dopo aver contemplato il panorama Francesco e i suoi compagni decisero di prendere la strada che indicava il mare”. I pellegrini giunsero alle quattro strade. E nella sera del tre aprile, imboccando le strade di campagna arrivarono a contrada Frischia e poi alla chiesa di san Antonio Abate a Gesso. “La famiglia Raffa ebbe lʼonore di ospitare i tre pellegrini”. Secondo Lucietta Di Paola, la professoressa emerita di storia romana e presidente del kiwanis club, il dato storiografico importante in questo volume è la citazione dei due autori che si sono occupati del soggiorno a Gesso di san Francesco mai citati prima dai biografi. “Il sacerdote Celona nel suo libro ricorda la casa della famiglia che ha ospitato il santo – dice Di Paola – e i Raffa sono raffigurati da Giuseppe Lotta nel bassorilievo allʼinterno della Chiesa di SantʼAntonio Abate di Gesso”. Quindi il Santo passò da Gesso e vi trascorse anche la notte grazie allʼospitalità dei Raffa. Il mattino seguente i tre frati partirono per giungere a Milazzo la sera del 4 aprile 1464. LE VARIE FONTI SUL PASSAGGIO. Non tutti i biografi del santo parlano di questo pernottamento a Gesso. Sono due gli autori che narrano lʼepisodio. Il primo è di Isidoro Toscano (1658) e LA CURIOSITA’ Il cipresso che “non voleva” essere venduto DOPO IL 1861, LO STATO confiscò i beni ecclesiastici e concesse ai preti di spogliarsi dellʼabito religioso. Il frate Antonino del convento di San Francesco di Paola a Gesso ebbe una figlia conosciuta col nome di ʻza Francisca “fra Antonino”. La figlia del frate a Gesso era conosciuta per essersi presa cura, come atto di fede, del cipresso piantato da suo padre e che oggi si trova nella proprietà della famiglia Salvatore Lucà, accanto al convento. Nel libro di Pippo Lotta, abitante e scultore di Gesso, si legge che “oltre un secolo e mezzo fa fra Antonino piantò questo cipresso con la volontà che una volta cresciuto sarebbe stato destinato alla chiesa per lʼuso che avrebbe ritenuto più opportuno”. Nel racconto si narra di un albero rigoglioso e maestoso destinato ad essere venduto per donare il ricavato alla chiesa. Il proprietario non avendo avuto alcuna richiesta da parte del convento decide di ricavarci del denaro. Ma in quella stessa notte il cipresso venne squarciato in due da un fulmine e cadde senza arrecare danni alle case intorno. Alla morte del proprietario il cipresso passò ai figli e da questi alle successive generazioni. Ancora oggi il cipresso si trova lì come atto di fede al Santo del convento. M.V. pagina 40 centonove Sopra e accanto due acquerelli di Giacomo Vercillo dedicati a San Francesco di Paola. Nella foto in basso la consegna della targa a Giovanni Ardizzone durante la presentazione della mostra e dellʼinedito del libro di padre Celona scrive: “giunse verso la sera allʼIbiso, dove pernottò in una casa, (hoggi a fronte del nostro Monistero, che poi si fondò, ed è posseduta dalla famiglia Raffa, e chiamasi la casa di San Francesco di Paola) comʼè pubblica fama in quel paese”. A consolidare questa tradizione il secondo autore, è Tommaso Campanella che riporta il nome della famiglia Raffa dove soggiornò San Francesco prima di ripartire verso Milazzo. posterfede LA MOSTRA SUL SANTO Lʼartista si ritiene un miracolato dal santo e racconta. “Qualche anno fa un infortunio sul lavoro mi ha fatto rischiare di perdere una mano e il medico prima dellʼintervento mi disse di pregare qualcuno in cielo. San Francesco mio aiutami! Fu la prima cosa che pensai - racconta il pittore Vercillo”. La pittura è una passione che Vercillo coltiva da tanti anni e in occasione del Giubileo del 2000 compose la trilogia di acquerelli dedicata a Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II e San Francesco di Paola. “Sulla base di una ricerca iconografica ho fatto una cover di opere già esistenti – spiega il pittore – realizzata con la tecnica dellʼacquerello fino ad ora mai utilizzata per raffigurare la vita di San Francesco di Paola. Esistono acqueforti o incisioni acquerellate ma non acquerelli e questi in Italia sono una mia esclusiva produzione. Posso considerarlo un mio piccolo guinnes sia per il numero di opere eseguite sia per la tecnica che ho deciso di adottare – afferma Vercillo”. Quella su San Francesco di Paola è una mostra didattica che serve ad illustrare la vita del Santo spesso sconosciuta a molti. Recitano così alcuni versi dedicati alla vita di San Francesco di Paola dal poeta ibsoto Pippo Bonaccorso: “Vulava supra allʼacqua comu si fussi aceddu non ci giuvava a bacca e mancu lu vasceddu. Di Paula pattiu, passau u Strittu di Missina pi veniri a Milazzu”. 10 AGOSTO 2012 AFFRESCHI. LE OPERE CHE RACCONTANO I PRODIGI: DAL MANTELLO-PONTE ALLA CAPRA MARTINELLO Una vita di miracoli fatti a pennello MESSINA. Gli affreschi del XV secolo allʼinterno del convento di San Francesco di Paola a Gesso riguardano alcuni episodi di San Francesco in Sicilia e la permanenza a Gesso (nelle foto). Uno dei fregi raffigura il miracolo della pecora Martinello uscita viva e vegeta dalla fornace dopo che alcuni pastori lo avevano cucinato. E in unʼaltra raffigurazione allʼinterno del convento vi è la traversata dello Stretto durante cui Francesco fa del proprio mantello una barca e salpa verso la Sicilia. Osservando le opere di Vercillo si scorge vita e miracoli. Francesco nei pressi di Milazzo richiama in vita un condannato che penzolava dal capestro da tre giorni. Il miracolo in cui il Santo rende potabile lʼacqua di un pozzo per popolo di Milazzo. E il primo miracolo nella vita di San Francesco avvenuto a Paola - spiega Vercillo, il pittore - quando secondo lʼiconografia storica “vive fiamme di fuoco sono apparse sulla casa del santo”. I paolani vista la casa in fiamme pensarono che finalmente nella famiglia di Martolilla da Fuscaldo sarebbe arrivato un figlio. “I genitori del santo pagina 41 di Paola devoti a San Francesco dʼAssisi avevano tenuto acceso il camino per quindici giorni con il voto di pregare per avere un figlio. Allʼetà di sei anni quando il piccolo Francesco rischia di perdere un occhio i genitori implorano ancora una volta San Francesco dʼAssisi e ottengono un altro miracolo. Così a undici anni Francesco entra nel convento di San Marco Argentano a Cosenza dove prenderà i voti. Quando predice lʼinvasione di Corigliano Calabro da parte dei Turchi e con una semplice canna impedì lʼentrata in convento da parte degli invasori. I Turchi che assalgono Corigliano Calabro sono costretti a ritirarsi grazie al suo miracolo. Il santo procurò tutti i suoi miracoli offrendo della frutta o delle candele. Da sette castagne fece nascere sette alberi. Risolse una lite tra due fratelli con la divisione di un alcuni cacciatori inseguendo un cerbiatto trovarono il fraticello, che viveva da eremita in una grotta, in paese si diffuse la voce e i paolani accorsero numerosi da San Francesco per chiedere consigli e miracoli conclude lʼartista”. Il Santo, prima di trasferirsi in Francia, fondò il suo primo convento a Paterno Calabro. Da lì, Francesco albero che rappresenta la ripartizione dei beni. Convinse un giovane folle ribelle ad ogni cura. Fece guarire una paralitica. Risanò la mano secca dellʼamanuense Casentino. Rese buona la carne putrida introdotta di nascosto nel convento. E davanti al Re di Napoli spezzò le monete che divennero sangue. M.V. 10 AGOSTO 2012 postermostre FICARRA. Un libro ed una esposizione per ricordare i 150 anni del sodalizio Quando la banda passò MISTRETTA Via alle sfilate del Popolo di Astarte Il giornalista Franco Tumeo ripercorre la storia del corpo bandistico Santa Cecilia nato per volontà del podestà Milio. L’intento? Allontanare i giovani da bettole e vizio FICARRA. «Lʼanno 1931, il 4 di aprile, nellʼUfficio Municipale, il podestà Pietro Milio, assistito dallʼinfrascritto segretario comunale, ritenuto che la scuola musicale e la banda mentre contribuiscono alla educazione artistica della cittadinanza, giovano anche ad allontanare dal vizio e dalla bettola gli operai che si dedicano allo studio musicale, delibera che il Comune concorra al mantenimento di dette scuola e banda aderenti al Dopolavoro fascista con un sussidio annuo di Lire cinquemila». Eʼ uno dei singolari documenti raccolti e ordinati nel volume “Raccontami della banda: I componenti della banda musicale di Ficarra nel 1938 storia, immagini e memorie del Corpo aveva speso per il complesso bandistico bandistico Santa Cecilia di Ficarra” Santa Cecilia, erede e depositario di pubblicato per i tipi Armenio Editore, ultrasecolari e radicate tradizioni musicali prefazione del maestro Piero Mangano del che proprio nella banda, da sempre, Teatro alla Scala di Milano, grafica di trovano la loro espressione più autentica e Massimo Catina, con cui il giornalista popolare. Con il volume “Raccontami della Franco Tumeo ricostruisce banda”, Tumeo ha voluto colmare questa minuziosamente due secoli di storia della lacuna, porre rimedio ad una lunga e banda cittadina, tra i più antichi sodalizi colpevole disattenzione nei confronti di musicali siciliani ancora in attività. Ad unʼistituzione che dallʼOttocento, tra alterne accompagnare il libro, una mostra fortune, ha dato e continua a dare lustro a iconografica, documentaria e di strumenti Ficarra. E così, attraverso vecchie e dʼepoca ospitata nello storico palazzo rarissime foto ingiallite dal tempo, preziosi Busacca che, secondo le promesse del sindaco Basilio Ridolfo, potrebbe diventare documenti sottratti allʼoblio dellʼinconsapevolezza e soprattutto le permanente. Di Ficarra, della sua storia testimonianze, i ricordi e il racconto di millenaria, delle sue peculiari architetture, alcuni protagonisti il libro ci restituisce un del suo variegato folklore lʼAutore in verità significativo frammento di quel patrimonio molto aveva già scritto negli passati, ma di cultura musicale tenacemente custodito nessuna parola mai inspiegabilmente centonove dalle generazioni che ci hanno preceduto e oggi affidato alla banda “Santa Cecilia” perché ne assicuri la continuità nel tempo e ne consegni la memoria alle generazioni che verranno. Due secoli di storia della banda musicale, che è anche la storia del paese: dalla costituzione, voluta per celebrare lʼunità dʼItalia, ai rapporti strettissimi con il fascismo, dal declino dovuto alle due guerre, alla rinascita post bellica degli anni Quaranta. Lʼautore ha cercato negli archivi, rovistato in polverosi cassetti e bauli, intervistato gli anziani del paese mettendo insieme un significativo spaccato di vita e costume paesani che nella banda ha sempre trovato uno dei suoi specchi più fedeli. «Pur partendo da un aspetto puramente affettivo (nella banda hanno suonato, per 40 anni, il padre e il MISTRETTA. Il 4 e 5 agosto Mistretta è stata teatro delle celebrazioni per il centocinquantenario della ricostituzione della banda comunale. Sono state organizzate due giornate intitolate “Il popolo di astarte”, con vari eventi, ma soprattutto con l'esibizione di complessi bandistici provenienti da molte zone della Sicilia, che hanno sfilato per le vie del centro. Alla manifestazione sono intervenute, oltre al complesso bandistico città di Mistretta, nella giornata di sabato, le bande comunali di Altofonte e Capo d'Orlando, mentre domenica i complessi di Cefalù, Cammarata ed Acireale. Sono state anche ricordate molte personalità che hanno portato in alto il nome della banda comunale mistrettese come i compianti maestri Vincenzo Cecere e soprattutto Antonino Di Buono, che per la sua umanità e professionalità è ricordato ancora oggi con piacere da tutti i componenti della banda musicale, tanto che gli è stata intitolata la sala principale dello studio di musica presso i locali ubicati nell'ex palazzo di giustizia in via Libertà. Un altro momento importante è stato l'allestimento di una mostra di divise bandistiche e di foto d'epoca a palazzo Mastrogiovanni-Tasca. (Giuseppe Cuva) suocero di Tumeo) a motivare la realizzazione di questa ricerca storica che oggi trova dignità in una pubblicazione e nella mostra, è stato il desiderio - afferma Franco Tumeo - di aggiungere un altro piccolo contributo, un ulteriore tassello ad un progetto di più ampio respiro, perseguito ormai da molti anni, di recupero della memoria di questo borgo dei Nebrodi, convinto che il futuro dei paesi risieda nella riscoperta del passato. “Raccontami della banda” non vuole essere però soltanto un contenitore di documenti, foto e parole ma anche unʼantologia di emozioni, di ricordi e di sentimenti che costituiscono patrimonio condiviso della comunità”. A scorrere le pagine, ad ammirare le vecchie immagini, sembra di sentire ancora le note melodiose intonate dalla banda. ZOOM Una fucina di talenti Da Pietro Mangano a Marcello Caputo FICARRA. A Piero Mangano suona il corno nellʼorchestra del Teatro alla Scala di Milano, Marcello Caputo il clarinetto nellʼorchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Michele Scolaro la tromba nella banda nazionale della Polizia di Stato. Sono soltanto i nomi più in vista tra i giovani di talento sfornati dalla banda Santa Cecilia di Ficarra nella sua secolare attività. I tre il 5 agosto si sono ritrovati, come ogni anno, a suonare nella loro amata banda, insieme agli amici musicanti di sempre, dietro il fercolo della Patrona: un appuntamento irrinunciabile, nonostante i fasti e la seduzione dei grandi teatri. A parte qualche vecchio irriducibile autodidatta, i quaranta elementi che oggi fanno parte del complesso bandistico sono diplomati o allievi del Conservatorio. Negli anni ʻ30 la banda aveva già prodotto altri giovani talentuosi: tra questi Ninì Paganino, approdato nel 1940 nella banda della Polizia, e Sebastiano Biscuso che, prigioniero degli inglesi in Africa, suonò a lungo con Renato Carosone, prima in un campo di prigionia e, a guerra finita, per le piazze italiane. Costituita subito dopo lʼUnità, dal 1990 la banda è or- pagina 42 ganizzata in associazione musicale. A presiedere il sodalizio è il musicante anziano Carmelo Mangano, mentre la direzione è affidata al maestro Marcello Caputo, coadiuvato dal vicemaestro Sergio Ferraloro (tromba) e dal capobanda Salvatore Calamunci (clarinetto). Dellʼorganico fanno parte Angela Pirrone, Emilio Catina, Leonard Maniaci, Fabrizio Sicilia, Carmelo Lamonica, Alessandra Gumina, Vittorio Galvagno, Giuseppe Di Luca, Melissa Migliastro e Marcello Caputo (clarinetti); Giuseppe Landro (fagotto); Giuseppe Ricciardo, Matteo Palmeri, Carmelo Mangano, Gessica Gumina, Marina Notaro, Alessandro Arasi e Vittorio Tumeo (sassofoni); Pietro Masotto, Nunzio Pirrone, Carmelo Marcellino, Giuseppe Marcellino, Antonino Culetta, Sonny Foschino, Roberto Galvagno, Matteo Galvagno, Piero Mangano e Giuseppe Pirrone (corni e flicorni); Michele Scolaro, Giuseppe Tumeo, Dario Landro, Federico Pirrone, Anselmo Ioppolo e Andrea Ridolfo (trombe); Giuseppe Mancuso, Federico Corica, Antony Pizzino, Carmelo Ioppolo (percussioni). postermostre centonove L’ARTISTA. Sandro Braccitta (foto Sandro Scalia) L’OPERA. “Onda” (2012) MODICA. Personale del pittore e incisore nella ex chiesa di San Michele Brachitta, “Craved Miracles” Un incontro di rara armonia, quello tra l’ambiente settecentesco e le opere dell’artista. Invitato nel 2011 alla Biennale e alla World Plate and Print Art Exhibition in Corea DI SILVIA MAZZA MODICA. Talvolta unʼalchimia perfetta fa incontrare lʼopera di un artista e il luogo destinato non solo ad ospitarla, ma anche ad ispirarla, rivivificato da quellʼaurea sacra smarrita nei secoli. Nellʼambito del contenitore culturale “Modica Miete Culture”, dal 7 luglio la settecentesca ex Chiesa di San Michele ospita la personale “Craved Miracles” di Sandro Bracchitta, invitato nel 2011 alla Biennale di Venezia e alla World Plate and Print Art Exhibition – Millennial Wind (Korea del Sud), e che in diverse occasioni ha esposto insieme al Gruppo di Scicli. È davvero un incontro di rara armonia quello tra lʼopera del pittore e incisore ragusano e la chiesetta ad aula conclusa da absidiola dove un lacerto di tempera blu nel catino interrompe con la sua nota fredda la monocromia della calda pietra arenaria di pareti e modanature, quasi trasposizione su scala architettonica della riduzione pressoché bicromatica della tavolozza dellʼartista; mentre una corrente di sacralità si trasfonde con un effetto moltiplicatore dallo spazio espositivo alla serie di pitture, sculture e installazioni, dodici in tutto, appositamente realizzate in sua funzione. Mani diafane (aulica citazione di quelle della Maddalena del Giotto degli Scrovegni) «hanno sperato nel miracolo» ‒ recita il titolo della mostra ‒ protese verso case inafferrabili, ora accostate, in “Le tue mani”, ad uno sperone roccioso, la montagna messianica dalla “Vergine delle Rocce” di Leonardo in poi simbolo ancestrale associato a Maria. In una 10 AGOSTO 2012 personalissima sintassi che contamina i materiali più diversi (acciaio, lamina dʼoro e, per la prima volta, ferro ossidato) e brani della natura (rami) entro composizioni dalla serrata dicotomia concettuale e figurativa, sottolineata da quella bicromia («Tutto scivola», «Dove resti»), ma anche in opere come «Nella tua luce», dove un pigmento aureo si raggruma a saturare lʼintera superficie della tela, contraddicendo claustrofobicamente lʼimpalpabilità del soggetto, ritorna uno degli archetipi (insieme a sacre coppe, allegorico femminino, e vesti virginali o sanguinanti presenti in altre serie) cari allʼartista: la casa «cieca» (priva di aperture), ma empatica, che trasuda il dolore del cosmo, cassa di risonanza di uno più intimo, da cui è stata segnata la recente vicenda personale dellʼartista che quel miracolo lʼaveva implorato (“Craved Miracles”, appunto). Appena profilata dʼoro, nivea, di ferro, che, ossidato, si assimila matericamente ai rami vicini (“Proteggimi”), o più spesso rossa, di velluto, ancora per quel doppio registro metaforico che allude al sacro senza rinunciare alla sensorialità di un materiale che, spiega il curatore Antonio dʼAmico, «possiede una accezione sensuale, femminile, erotica». «Le mie non sono idee ma percezioni, intuizioni ‒ spiega Bracchitta ‒ penso forme e creo metafore legate al mio vivere quotidiano. Ripenso poi che i miei primi disegni, da bambino, li facevo sotto al tavolo della cucina per evitare di scarabocchiare i muri. Per me, disegnare sotto al tavolo è stato sempre intrigante perché ciò che disegnavo lì sotto diventava segreto, eppure si trovava in mezzo a tutti. Il tavolo (altro elemento ricorrente in realizzazioni del passato, ndr.) è elemento di comunione, tutti si siedono intorno al tavolo, papà sbatte i pugni sul tavolo, si festeggia e si piange intorno a un tavolo: la vita di una famiglia si fa intorno a un tavolo e sotto ci sono i disegni e nessuno lo sa». Alla mostra fanno da pendant gli allestimenti dedicati a opere del maestro dalle gallerie DirʼArte e Lo Magno. Infine, una cartella con calcografia a tiratura limitata ha preceduto, per il vernissage, il catalogo Silvana Editoriale, che sarà presentato in occasione del finissage del 30 agosto, raccogliendo gli scatti realizzati durante lʼesposizione dal fotografo Carlo Giunta. MILAZZO Caliò, “Qui ed ora” Antologica del pittore a Palazzo D’Amico MILAZZO. A distanza di poco più di un anno dalla sua trionfale conclusione nelle sale del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, “Qui ed ora” di Simone Caliò sbarca a Milazzo fino al 7 settembre. Lʼinaugurazione sarà oggi (venerdì 10, ndr) alla presenza del direttore artistico dellʼiniziativa, Saverio Pugliatti (consulente della Provincia), del sindaco Carmelo Pino e di Stefania Scolaro, assessore alla Cultura, Si tratta di una mostra, curata da Daniele De Joannon, che racconta più di un decennio di carriera dellʼartista. Non una semplice antologica, ma, come suggerisce il titolo stesso, la perentoria affermazione di esistenza di un processo artistico che non si è mai fermato. La scelta di Palazzo DʼAmico, dovuta a Pugliatti, ha inoltre un valore aggiunto: ovvero lʼin- contro tra due messinesi, distanti secoli tra loro, che riannodano il filo di un dialogo tra le diverse forme di espressione che, a Messina, ha conosciuto più di una cesura. Palazzo DʼAmico, infatti, si deve a un altro cittadino del capoluogo dello Stretto, lʼarchitetto Francesco Arena, che lo progetto e realizzò come residenza dei marchesi DʼAmico tra il 1733 e il 1735. Sono passati anni dal primo esordio di Simone Caliò, pittore dal talento innato e con una magnifica mano che gli studi in Accademia hanno solo potuto sublimare. Un percorso, quello dellʼartista, che inizia con “Natura in posa” (1998) e prosegue con “LʼAttesa”, per esplodere in maniera compiuta con “Equilibri” (2001). È proprio nella personale allestita al “Gabbiano” di Messina che il repertorio figurativo e sentimentale di Caliò si fonde, declinando alcuni degli elementi ricorrenti della sua pittura (il trapezista, il giocoliere, lʼuccello che spicca il volo, lʼuomo pensoso, il burattino, la trottola, la palla e la vespa) e delle cifre cromatiche che ancora lo contraddistinguono. Da “Equilibri” in poi, con “equili- pagina 43 brismo”, Caliò cammina sul filo dellʼarte, transita dal figurativo delle prime produzioni allʼinformale di “Grandi Opere” ( ) e si diverte a inglobare nel proprio lavoro quello altrui (in questo caso la scrittura) con “In-cantato”, in cui “piega” allʼesigenza del racconto personale le canzoni che ne hanno punteggiato la storia e le ispirazioni. Quindi un ritorno a un figurativo, ancor più essenziale delle origini, con “Una mattina , io…”, omaggio alle dirimpettaie Isole Eolie. Con “Grandi opere”, lʼartista trasferisce nelle grandi grandi tele anche il suo senso civico. A parlare, infatti, è anche il Caliò politico, che si schiera contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. In “Qui ed ora”, cʼè anche lʼultima produzione dellʼartista. Che, in nome di una contemporaneità che non segue i capricci di critici e tendenze (ma nasce dallʼosservazione del mondo e della società), gioca con i social network, affrontando ironicamente tutti i “tag” della quotidianità ritenuti oggi indispensabili. Gli stessi che, domani, saranno merce scaduta. A differenza delle opere di Caliò. La cui arte resta… posterweekend 10 AGOSTO 2012 come... dove... quando... venerdi' 10 agosto MESSINA. Natale Galletta in concerto. Giardini Corallo ore 21 SPADAFORA. Pub Italia Live Festival 2012. Sul palco di Piazza del Castello dodici band di artisti emergenti selezionate nei vari pub del BelPaese. Ore 21 PACE DEL MELA. Commedia Brillante 'Renzino e Lucietta MUSICA sabato 11 agosto 'spettacolo teatrale proposto dall'Ass. culturale Colapesce. In collaborazione con l'Amm.ne comunale - Piazza Maria SS.Visitazione. Ore 21.30 CATANIA. Negrita a Villa Bellini ore 21.30 ACI CASTELLO. Riccardo III di William Shakespeare (Fabbricateatro e Marionettistica F.lli Napoli). Mahler e Freud «EBBI LA POSSIBILITAʼ di ammirare le capacità di penetrazione psicologica di quellʼuomo di genio. Nessuna luce illuminò ad un certo punto i sintomi della sua nevrosi ossessiva. Era come scavare con un bastoncino in un edificio misterioso». Descriveva così Sigmund Freud il suo incontro con Gustav Mahler, nel 1910. Il celebre direttore dʼorchestra e compositore austriaco si era rivolto al padre della psicoanalisi in seguito ad una forte depressione, probabilmente scatenata dallʼaver scoperto il tradimento della moglie Alma Schindler. Fu un colloquio di quattro ore circa, durante il quale Freud si limitò solo a dare dei consigli a Mahler e al cui proposito egli ipotizzò che lʼartista fosse affetto dal cosiddetto “complesso della Vergine Maria”. Per seguire storie come questa può tornare utile il libro di Giovanni Iudica Mahler sul lettino di Freud. E altre storie (La Vita Felice, 128 pagine, 12 €). Iudica vi scrive anche di Bach, Ravel e altri grandi della musica e della cultura, sorpresi in momenti di intimità o di gioia o di dolore. di Marco Olivieri C’era una volta il cinema sotto le stelle CʼERA UNA VOLTA il cinema nelle arene estive, a Messina. Sotto le stelle, per recuperare i film perduti durante lʼanno e trovare un modo differente per fronteggiare il caldo, apprezzando capolavori ritrovati o film commerciali che meritavano una visione meno impegnativa, tra il vento della sera e una buona compagnia. Cʼera una volta perché oggi, fatta eccezione solo in parte per la stagione del Corallo, che punta però anche sulla programmazione teatrale e musicale, il territorio messinese non offre più la possibilità di vedere film allʼaperto. Né festival o retrospettive compensano questa carenza. Unʼoccasione avrebbe potuto essere la sezione cinematografica dellʼHorcynus Festival, dove però il grande schermo è diventato sempre più marginale e senza uno sforzo adeguato per coinvolgere il pubblico. Nel frattempo, a Taormina Arte, il teatro è scomparso e il cinema (a parte la buona volontà di Mario Sesti) è sempre meno significativo. musica De Gergori Factory tour ZAFFERANA ETNEA. Francesco De Gregori ritorna a cantare dal vivo e con “Factory Tour 2012” sta girando lʼItalia con la sua band. La nuova tournée estiva, prodotta da F&P Group, ha preso il via il 5 luglio da Tortona, in provincia di Alessandria, e sarà in Sicilia il 23 agosto nella splendida cornice dellʼAnfiteatro di Zafferana Etnea, per un appuntamento organizzato da Giuseppe Rapisarda Management. In questa calda estate, De Gregori, impegnato da qualche mese nella preparazione del suo nuovo lavoro (il primo di inediti dopo quattro anni) ha programmato nella tabella di marcia della lavorazione delle pause molto ʻsui generisʼ che lo porteranno a respirare qua e là per lʼItalia un poʼ di ʻaria liveʼ con la band. Oltre a suonare i classici di sempre, De Gregori potrebbe riproporre anche alcuni pezzi meno conosciuti, ripescati dal suo immenso repertorio. Faranno sicuramente parte della playlist brani come “Bambini venite parvulos”, “Atlantide”, “Buonanotte fiorellino”. Castello Normanno ore 21.30 PALERMO.Teatro di Verdura l'Orchestra Sinfonica Siciliana in 'Gershwin night!'. William Eddins, direttore e pianista. Organizzato dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. (musiche di G.Gershwin). Ore 21 MESSINA. “La vuci mia”. Con Laura Mollica, Circuito del Mito Estate 2012. Al Parco Horcynus Orca di Torre ore 21. MESSINA. Afterhours in concerto. Arena Villa Dante- ore 21 MESSINA. Presso il Don Air alle ore 21 Mario Venuti in concerto. SPADAFORA. Pub Italia Live Festival 2012. Sul palco di Piazza del Castello dodici band di artisti emergenti selezionate nei vari pub del BelPaese. Ore 21 PACE DEL MELA. Gioco a Premi 'Dottor Why' in collaborazione con: Bar Desirèe di P.zza Municipio. Ore 21.30 CATANIA. Chiara Civello in concerto. Nell'ambito della manifestazione 'Etnafest 2012'. Ciminiere ore 21 ACI CASTELLO. Riccardo III di William Shakespeare (Fabbricateatro e Marionettistica F.lli Napoli-Ct). Castello Normanno ore 21.30 PALERMO. Concerto dell'organista Giovan Battista Vaglica.Ore 21, Abbazia di S.Martino delle Scale PALERMO. Castello a Mare ore 21.30, Negrita in concerto DI FRANCESCO PINIZZOTTO di Cesare Natoli NUOVEVISIONI centonove SANTA LUCIA DEL MELA. “Ho tanta voglia di musica, del palco, del rapporto diretto con il pubblico, di proporre alla gente le mie riflessioni, proponendo soprattutto delle reazioni pacifiche alle enormi problematiche del momento”. Eʼ la tranquilla e calda serata di sabato 3 luglio a Santa Lucia del Mela, Silvia Salemi stringe la mano al sindaco Nino Campo e alla presidente del comitato festa Lidia Renna che lʼhanno voluta nel centro messinese, e riconquista la scena live dopo 4 anni di assenza, rispolverando il suo repertorio con una voce che acquista sempre più “autorevolezza”. E brano dopo brano è un crescendo che, ovviamente, si conclude tra gli applausi sulle note del famoso brano sanremese “A casa di Luca”. La cantante originaria di Palazzolo Acreide (Sr) non presenta i pezzi nuovi, quelli del Cd quasi definito, la cui uscita è stata programmata per metà novembre. Ma nelle prossime tappe siciliane promette qualche sorpresa in anticipo, mentre il primo singolo già sicuro è la cover del successo di Nada “Amore disperato”. “Spero di potermi esprimere con la maturità che deriva dalla mia esperienza di vita Mi sono dedicata alla famiglia (e nel frattempo consegue anche la laurea in Lettere e Filosofia) e il rapporto costante con le mie piccole Sofia e Ludovica, di 6 e 3 anni, mi ha fatto apprezzare ancor di più la profondità dei gesti quotidiani, di quanto importanti siano determinati atteggiamenti positivi rispetto ad altri nel rapporto SANTA LUCIA DEL MELA. Dopo 4 anni un tour la riporta in Sicilia Il ritorno di Silvia Salemi La cantante di Palazzolo Acreide ritrova il palco e annuncia il prossimo cd in uscita a settembre con i nostri cari e col mondo che ci circonda”. Ed è convinta che pure la musica deve contribuire alle dinamiche attuali in maniera incisiva: ”Mentre un concerto prima poteva costituire unʼoccasione per fuggire temporaneamente dai problemi – continua Silvia – oggi cʼè la necessità di momenti attraverso cui lʼarte musicale deve per forza di cose proporre riflessioni costruttive per atteggiamenti pacifisti, affinché gli rassegne Rassegne Torna il Sicily Music Village A Serroestate torna il teatro RAGUSA. I ritmi iniziano a farsi sentire. Il Sicily Music Village sta per tornare. Dal 12 al 16 agosto prossimo la Sicilia sarà lʼombelico musicale del mondo con oltre 150 esibizioni live in cinque giorni. Musica, relax, divertimento e natura sono gli ingredienti della nuova edizione del festival guidata da Giorgio Cavallo che si terrà allʼinterno del parco attrezzato Valle Ventura (tra Scicli e Modica, in contrada Fiumelato). Ci saranno artisti di grande richiamo che passando dal drum and bass allʼhip hop, dal reggae al dub, dal rock allʼelettronica, riescono a trascinare “fiumi” di giovani nei loro tour. Una lista di grande rilievo con Afterhours, Alborosie, Dirtyphonics, Foreing Beggars, Barrington Levy, Etienne De Crecy con il suo fantastico The Cube Show, ed ancora Aphrodite, Henrik Schwarz, T.O.K., Bass Odissey, Koan Sound, Baby Cham, Alex Neri, Salmo, Dj Gruff, Ensi, King Shiloh Sound System, Tayone. Programma completo su web, facebook e twitter. VILLAFRANCA. Nuovi fermenti a Serro, piccolo borgo del comune di Villafranca Tirrena, per la rassegna “Serroestate 2012”. Serata clou il 19 agosto, con il ritorno del teatro. La tradizione si rinnova nel giorno dedicato alla memoria di Pippo La Rosa, lʼartista serrentino scomparso prematuramente. Questʼanno il gruppo teatrale dellʼAsas mette in scena, nellʼArena del Centro Sociale, alle 21.30, “Annata ricca massaru cuntentu”. Vecchi e nuovi attori si cimentano nella brillante pagina 44 commedia dialettale di Nino Martoglio, che il gruppo vuole proporre, valorizzando ciò che è ancora presente nellʼambiente rurale del borgo. E intanto è stato già avviato il Torneo di calcetto (giunto questʼanno alla diciottesima edizione), con un richiamo ai toponimi tradizionali dei rioni, ed i tornei di pallavolo e di calcetto per i più piccoli. Ma la novità di questʼestate sembra essere la nascita di una nuova associazione: Viviserro. La impegni quotidiani riacquistino pieno valore. Spero di poter fare del mio meglio nelle piazze ma anche negli appuntamenti televisivi che stiamo già programmando sin dal prossimo autunno”. Silvia Salemi, 34 anni, è nata a Siracusa ma non disdegna mai il ritorno dai suoi a Palazzolo Acreide, dopo le prime esperienze musicali approda nel 1995 al Festival di Castrocaro, vincendo con la presentazione della nuova “compagnia” ai serrentini, con lʼannuncio di incontri di natura scientifica e di una rassegna cinematografica, ha suscitato approvazione in alcuni e non poche polemiche in altri. Cʼè chi, particolarmente tra i villeggianti, lʼha salutato come una novità. Cʼè chi invece ha sostenuto che, in un borgo con 150 persone (anche se raddoppiano dʼestate), laddove esistono già altre associazioni - un paio con tradizioni quasi cinquantennali - non si sentisse proprio il bisogno di unʼaltra, che toglierebbe risorse umane alle attività da realizzare. Cʼè poi chi teme si voglia, con questa iniziativa, far scomparire il CSD Nino Campanella , dato che tra i responsabili della nuova associazione vi sono dirigenti o ex dirigenti del Circolo: ciò –si dice- non sarebbe un danno solo per il Circolo ma per il Centro Sociale, dato che da sempre esso si è assunto il compito di programmare, in collaborazione con altre associazioni locali, iniziative rivolte non solo ai soci ma a tutti. La partita è appena iniziata. posterweekend centonove domenica 12 agosto SPADAFORA. Pub Italia Live Festival 2012. Sul palco di Piazza del Castello dodici band di artisti emergenti selezionate nei vari pub del BelPaese. Ore 21 PACE DEL MELA. Francesco Capodacqua for men show da 'Amici' di Maria de Filippi. Villa comunale 'G.Parisi' c/o Asilo Nido. Ore 22.30 ACI CASTELLO. Riccardo III di lunedi' 13 agosto William Shakespeare (Fabbricateatro e Marionettistica F.lli Napoli-Ct). Castello Normanno ore 21.30 PALERMO. Francesco Buzzurro & Richard Smith. Ccp Agricantus. Ore 22.15 TERMINI IMERESE. La formazione multietnica Cous Cous Cous con la band Jakaranda. Dalle ore 21.30 Anfiteatro Kalos - canzone “Con questo sentimento” e passando di diritto alle selezioni di Sanremo Giovani. Qui, col brano “Nessuno mi può giudicare” superando le selezioni. Arriva al suo primo Sanremo Giovani dove si propone con “Quando il cuore”. Nel 1996 pubblica il suo primo album dal titolo “Silvia Salemi” e subito dopo inizia a scrivere le sue canzoni in collaborazione con il suo produttore artistico Giampiero Artegiani. Nel 1997 torna a Sanremo vincendo il premio della critica con il brano “A casa di Luca”, a cui segue il secondo album “Caotica”. Il secondo singolo estratto dallʼalbum, “Stai con me stanotte”, si classifica secondo a “Un Disco per lʼestate”. Nel ʻ98 la cantante siciliana torna a Sanremo con il singolo “Pathos” tratto dallʼomonimo album. Nellʼestate 1998 presenta il singolo “Odiami perché” e nello stesso anno conduce con Pippo Baudo su Canale 5 “Il ballo delle debuttanti”. Nel 1999 presenta su Raitre “Viaggi nei luoghi del sacro”. Nel 2000, frutto di una collaborazione artistica tra Tore Johansson e Giampiero Artegiani, pubblica il quarto album “LʼArancia” da cui vengono estratti “La parola amore”, “È già settembre” e “E ci batteva il sole”. Nel 2003 Silvia ritorna al Festival di Sanremo con il brano “Nel cuore delle donne”, primo singolo estratto dallʼalbum “Gioco del duende” da cui verrà estratto anche il singolo “Dimenticami”. Nel 2005 conduce “Mezzanotte di Radio 2”. Nel 2007 torna protagonista con un nuovo progetto, “Il mutevole abitante del mio solito involucro” del quale, oltre ad esserne co-autrice, ne è anche co-produttrice con la propria etichetta discografica Soin. A due video del disco ha collaborato Beppe Fiorello, al debutto per Silvia alla regia, per il brano “Il mutevole abitante del mio solito involucro” e di Giorgio Pasotti per il brano “Ormai”. Insieme a Beppe Fiorello sono protagonisti del “Venice Music Awards” ed insieme a Giorgio Pasotti vincono il Premio “Video Clip dellʼanno” a Roma. cinema Corto di sera ad Itala ITALA. Si svolgerà a Itala Marina dal 6 al 10 agosto la prima edizione della rassegna di cortometraggi "Corto di sera". Organizzata dalla Pro Loco "Giovannello da Itala" l'iniziativa rientra nel programma delle manifestazioni estive "Itala cinque sensi". Oltre 90 i cortometraggi ricevuti dall'organizzazione della rassegna che, a seguito di un laborioso lavoro di selezione, ha scelto i 37 titoli che verranno proiettati al pubblico presso la Villetta San Giacomo della frazione Marina. Alla rassegna hanno aderito numerosi autori siciliani, italiani e stranieri. Molti degli autori hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti in numerosi festival nazionali e internazionali. Altre opere verranno proiettate per la prima volta in provincia di Messina. Alcuni dei cortometraggi in programma si avvalgono della partecipazione di attori professionisti noti al grande pubblico come Alessandro Haber, Roberto Herlitzka, Corrado Fortuna, Angela Baraldi. Ingresso gratuito. PALERMO. Nica Banda di Ruggiero Mascellino. Al Ccp Agricantus ore 22.15 TERMINI IMERESE. maratona di musica che parte con i Musicisti del basso Lazio (band che vanta collaborazioni importanti, da Eugenio Bennato a Enzo Avitabile), per chiudere con Mario Incudine e la sua band'. Anfiteatro Kalos - Ore 21 martedi' 14 agosto PALERMO. 'Tra le due case del Principe', passeggiata dedicata a Giuseppe Tomasi di Lampedusa che attraversa gran parte dei luoghi del centro storico di Palermo che fanno da sfondo a episodi del Gattopardo. Appuntament o Piazza tredici vittime (Via Cavour). Ore 15.30 CALTAGIRONE 10 AGOSTO 2012 mercoledi' 15 agosto MARZAMEMI. Appuntamento con la 9^ edizione del Tuna Folk Festival, la sagra incentrata sulla cultura, il folklore e le usanze gastronomiche del borgo marinaro. Fino al 19 agosto TAORMINA. Paesaggi di luce Ex Chiesa del Carmine ore 08. - 20. Mostra di Antonio Nunziante giovedi' 16 agosto ZAFFERANA ETNEA. Teo Teocoli Show. Anfiteatro Comunale - ore 21.15 AGRIGENTO. Sicilia Coast 2 Coast Bike Extreme Edition Five - La storica traversata della Sicilia in Mountain Bike, entusiasmante tour che dalla Valle dei Templi di Agrigento raggiunge Cefalù scavalcando i Monti Sicani e le Madonie. Fino al 19 agosto DE GUSTIBUS di Massimo Lanza Chardonnay di Sicilia dida Teatri in città diventa maggiorenne CALTAGIRONE. Presentare la rassegna “Teatri in città” di Caltagirone, che giunge alla diciottesima edizione, non risponde solo a un dovere dʼinformazione, non è solo un modo per schierarsi nella lunghissima battaglia culturale che, anno dopo anno, si svolge nella nostra terra: no, questa presentazione vuol essere piuttosto un modo per proporre un ragionamento o quantomeno i termini di un ragionamento del quale tutti teatranti siciliani (con buona parte del teatro nazionale), dovranno tener conto nei prossimi anni e già a partire dalla stagione a venire. La questione è questa: si può fare e proporre seria ricerca teatrale senza risorse pubbliche? Poniamo questa domanda proprio prendendo spunto dal modo con cui la compagnia Nave Argo (Nicolaeugenia Prezzavento e Fabio Navarra), sta organizzando anche questʼanno “Teatri in città”: un contributo minimo dal Comune, lo sbigliettamento e zero risorse dalla Regione (del “Circuito del mito”, che questʼanno avrebbe dovuto basarsi sul teatro contemporaneo, si son perse le tracce, mentre i finanziamenti della legge sul teatro non si sa ancora quanti saranno e quando verranno). Ed è per rispondere a questa domanda che ci si interroga nei modi più diversi: occupando teatri, organizzando incontri, provando a interloquire con Stabili e Teatri pubblici, anche loro del resto messi male. È appena il caso di dire che importanti realtà della ricerca teatrale siciliana hanno già staccato il biglietto per andarsene allʼestero. E allora? Occorre che i teatranti facciano fronte comune, abbattano diffidenze ed egoismi di cordata e territorio e costringano il prossimo Governo regionale a confrontarsi con questa vicenda. Occorre che la ricerca teatrale trovi casa, spazi e risorse nella collaborazione coi teatri pubblici. Il rischio è la scomparsa o la marginalizzazione dello spettacolo dʼarte e lʼaffermarsi di forme commerciali o dilettantistiche di spettacolo che sarebbero zavorra insostenibile per la cultura siciliana. Ecco le date di “Teatri in città”: il 20 agosto Taddrarite di Accura teatro di Marsala; il 21, Buon vino non mente della compagnia palermitana Babel; il 22, Dove le stesse mani dei Quartiatri e il 23 Richard III (ovèru la nascita du novu putìri) della compagnia Bogotà sempre di Palermo; il 24 è la volta dei messinesi Carullo-Minasi con Due passi sono (spettacolo vincitore del Premio scenario Ustica 2011) e il 25 Salvatore, favola triste per voce sola della compagnia triestina Tinaos. Tutti gli spettacoli si svolgeranno alle ore 21.00 a Villa Patti. Paolo Randazzo pagina 45 ANCORA UNA CARRELLATA di bianchi siciliani, da uve Chardonnay questa volta, vitigno alloctono che comunque in Sicilia ha trovato un buon habitat. Tra i tanti Chardonnay prodotti nellʼisola uno dei più interessanti è quello della cantina siciliana di Silvia Maestrelli e Federico Curtaz. In verità la Tenuta di Fessina può contare su quattro piccole realtà produttive differenti, significativamente scelte però tra i territori più vocati alla viticoltura dellʼIsola. Così oltre alle due sullʼEtna e quella di Noto Federico e Silvia hanno acquisito anche un piccolo vigneto di Chardonnay dalle parti di Segesta. Lʼannata 2011 del Nakasone è davvero molto buona, equilibrata tra struttura ed acidità, pulito ed elegante al naso dove marca profumi di frutta tropicale e più fresche note agrumate. Con il Nakasone 2011 ci vedrei bene un pesce al sale o dei gamberoni arrosto. Piacevolissimo anche allʼassaggio fresco e sapido, vibrante e dotato di grande persistenza. Molto buono anche lo Chardonnay 2010 di Planeta un grande vino che ha ben assorbito il legno della barrique, ricco di note fruttate come la pesca e lʼalbicocca in bocca è potente ma ben tenuto su da acidità e sapidità, persistente, ricco oltre che di frutto di sentori di miele e liquirizia ma anche di erbe aromatiche mediterranee. Vino importante necessita di piatti ricchi e saporiti per non risultare soverchiante rispetto al cibo, bene quindi sulla tagliata di tonno o anche sul pescespada a ghiotta. Rimanendo sempre in tema di Chardonnay mi è piaciuta molto anche la versione 2010 di quello di Tasca dʼAlmerita. Vino possente di struttura a cui ben si contrappone una fresca vena acida che ne alleggerisce lʼattacco al palato e accompagnandolo sino al lungo finale ne rende particolarmente gradita la beva. Al naso profumi di frutta esotica, note di macchia mediterranea e di agrumi canditi, polposo ma dotato di un buon nerbo al palato lo trovo particolarmente adatto a piatti di pesce come zuppe o crostacei. SICILIA DA ASSAGGIARE! Insalata turca PIATTO DELLA CUCINA TRADIZIONALE che nasce dalla produzione culinaria che punta fortemente sugli ortaggi di stagione. Del resto, si tratta di un contorno, facile da preparare e pronto in meno di un'ora. Ingredienti: pomodori maturi, patate, cipolle di Giarratana (presidio slow food), melanzane, aglio, olio extra vergine d'oliva minuta, sale, pepe Procedimento: Lavare e asciugare gli ortaggi, disporli su una teglia e infornarli. La cottura avrà tempi diversi, dovremo perciò togliere dal fuoco, mano a mano quelli che sembreranno cotti, primi fra tutti i peperoni, poi i pomodori e così via di seguito. Spellare gli ortaggi, togliere loro i semi, tagliarli a fette o a pezzi e trasferire il tutto in un'insalatiera. Condire con olio, sale, pepe e aglio. Lasciar riposare e servire l'insalata fredda. . Disio Hostaria Via dei Monti, 98049 - Serro ~Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. 10 AGOSTO 2012 posterlettere&... MESSINA DRASTICA di Fabio Amato La fiera in ferie MESSINA. La fiera di Messina? E' in ferie! Una volta a Messina c'era la fiera. Tutti i Messinesi dal 1° Agosto al 15 Agosto andavano in ferie. C'erano un sacco di cose belle da vedere. Macchine, divani, vestiti, arredamenti, giochini per bambini, cibo, cotillons . Adesso, oltre al fatto che la struttura della fiera sembra una caserma del kgb, dentro non c'è niente, forse trovi qualche macchina, un materasso, una cucina, ma sono stati abbandonati da qualche cittadino, felice e civile, che non sapeva cosa fare. Altro esempio di raccolta differenziata. Non si buttano negli appositi spazi, ma si abbandonano per strada. Si differenzia nel buttare i rifiuti, ed è in questo che noi ci differenziamo. E meno male che hanno aperto la passeggiata a mare, cioè hanno fatto l'accesso diretto alla fiera, in maniera tale che passeggiando, passeggiando entri direttamente in questa zona offlimits, completamente abbandonata, ti spari un colpo nei coglioni, e tene vai a casa. Bellissimo ed esilarante. Forse hanno deciso di fare questo per i diportisti che arrivano a frotte al Nettuno. Possono passeggiare, correre, guardare lo splendido panorama. Ma perchè non facciamo un bel supermercato, dato che a Messina ce ne sono pochi, in modo tale che potremmo fare la spesa sulla riva del mare. Sarebbe bellissimo. Ad esempio, potremmo comprare il pesce appena pescato! Ma ci pensate, una libidine. Tra l'altro l'accesso quest'anno è gratuito, e lo credo bene, altrimenti non ci andrebbe nessuno! Ho sentito di una petizione per pagare le persone per farle entrare in fiera. 1 euro se entri e stai almeno 2/3 ore. Se porti anche la tua famiglia, più è numerosa meno paghi: Fiera con sconti famiglia. Bisogna far vedere ai mass-media che la fiera funziona e che le persone la frequentano. Poi tutti a mangiare il famoso panino con il wurstel e poi tutti alle giostre. Movimentiamo la fiera, facciamo finta che è bella e immaginiamo che sia piena di espositor . Ma del resto, l'alternativa quale sarebbe? Io non ne conosco. Ad esempio una bella passeggiata nel Viale San Martino con i marciapiedi sporchi e senza neanche un negozio degno di questo nome! Ma ve lo ricordate com'era il Viale una volta, gli avevano dedicato anche una bellissima canzone e lo conoscevano in tutt' Italia. Oppure vai in Viale Europa, che dal nome sembra una via importantissima ed è pure l' uscita di Messina Centro!? Ed allora è meglio andare in Fiera a respirare un po' d' aria di mare e ci godiamo il panorama davanti ad una bella teglia di focaccia addentando un arancino!!! Ah dimenticavo, non fate caso alle date all'ingresso della fiera.... ci sono ancora quelle dell'anno scorso! Bye-Bye. ECOLOGIA E AMBIENTE centonove MESSINA. IN RICORDO DI UN GIORNALISTA “SOTTILE”, POLITICO ANOMALO HERITAGE Pippo Sfameni, quattro anni dopo Tracce rivelatrici dei luoghi di Giovanni Frazzica Quatto anni fa in questo periodo, era il 15 Agosto del 2008, Pippo Sfameni, giornalista sottile e politico anomalo, concludeva prematuramente la sua vita terrena. In una pagina internet a lui dedicata si legge: “Anche Socrate disse "nessuno sa cosa sia la morte, e se non sia la più grande delle cose buone. Nondimeno, essa è temuta come se fosse il male supremo…quando la morte si avvicina allʼuomo tutto ciò che in lui vʼè di mortale, si disperde; Tutto ciò che in lui vʼè di immortale e incorruttibile si ritira intatto”. Chi ha selezionato queste parole ha voluto esprimere con caparbietà la volontà precisa di non rassegnarsi alla una perdita incolmabile di un personaggio unico che, per quella che era la sua complessa e poco catalogabile attività, non ha lasciato eredi. Ma cosa faceva di così straordinario Pippo Sfameni? Eʼ pressoché impossibile fare una degna sintesi della sua opera, (che non è costituita solo dai sui articoli) frammentata, diversificata per luoghi, per temi, per campi di applicazione, per periodi. Intervallata da lunghe pause, da assenze, che erano la sua voglia di libertà, di non rispondere a nessuna logica, se non al piacere di fare una cosa. Ma se era convinto di portate avanti una causa giusta o di assumere un impegno, era capace di andare avanti, anche facendo dei notevoli sacrifici, più per gli altri che per se stesso. Emblematica fu la elezione dellʼIng. socialista Nino Nastasi a Sindaco di Milazzo, città che aveva una soverchiante maggioranza di centrodestra. Con un paziente lavoro di tessitura durato diversi mesi, Sfameni riuscì a comporre delle trame che nessun altro avrebbe potuto realizzare, producendo un risultato che è rimasto nella storia della Città mamertina come fatto unico e irripetibile. (Quali vantaggi ha avuto in termini personali Sfameni per avere realizzato quellʼoperazione titanica?) E solo ora, a sette anni di distanza dalla fine dellʼesperienza Nastasi, si incominciano a vedere i risultati di un cambio brutale di linea politica che passa attraverso il contrasto tra Sindaco e Consiglio sul dissesto di bilancio e sulla dismissione e cambio di destinazione dʼuso del Centro Mercantile di Contrada Ciantro. Sicuramente il buon Pippo non sarebbe rimasto con le mani in mano mentre si verificavano movimenti che forse, inventandosi nel 2000 la candidatura di Nastasi Sindaco, che di suo probabilmente non aveva neanche i voti per fare il Consigliere comunale, aveva voluto prevenire. Così come, possiamo esserne certi, sarebbe intervenuto più volte per dire la sua sugli slalom di Raffaele Lombardo e del Pd. Ma è un gioco triste e irreale, tirare a indovinare su cosa avrebbe potuto fare, il tempo, purtroppo, per lui si è fermato quel 15 Agosto, le sue folgoranti intuizioni, la sua capacità di stabilire delle connessioni tra fatti apparentemente scollegati, che ci aiutavano a capire la politica, ci mancheranno. Dovrà farne a meno anche Gianpiero DʼAlia, di cui Pippo aveva sempre apprezzato la vivacità intellettiva, che in un momento come questo avrebbe potuto ricevere consigli presiosi. Con la sua scomparsa invece Antonio DʼAquino è diventato politicamente orfano per la seconda volta. I rapporti diffusi e intensi di Pippo Sfameni con tanti soggetti non omogenei difficilmente determineranno un momento di sintesi che porti ad una sua celebrazione in unʼAula universitaria o in una sede istituzionale, tuttavia troverei giusto che i suoi amici ogni tanto trovassero un modo per ricordarsi di lui. DI SERGIO BERTOLAMI MESSINA. Con le ferie, occasione buona è scoprire Giampilieri. Rappresenta il volto nascosto della provincia. Una vera caccia al tesoro, senza la bagarre delle feste estive di paese. Paradigmatiche tracce di come il territorio possa essere ricco di testimonianze. Il più delle volte ne svelano la devozione radicata. Solitamente per il credente che frequenta una chiesa la conoscenza storica o figurativa non ha granché rilievo. È sospinto dalla fede con la quale spera di poter mutare lʼesistenza. Così, se da un lato i sacerdoti trascurano dʼillustrare il senso delle espressioni artistiche appreso nelle facoltà teologiche, dallʼaltro i residenti si sono abituati a “tanta grazia” dalla quale traggono motivo dʼidentità, forse senza rendersi conto. Osservava Carlo Levi: «... quel tesoro d'arte in cui vivono è per essi assai più che una fonte di valori economici e di godimenti estetici, è condizione di vita, casa, grembo materno». Trascrivo il passo citato da Luigi Giacobbe, curatore del bel volume “I tesori di Giampilieri”. Una raccolta di saggi che passa in rassegna – a partire dalla chiesa madre di San Nicola fino alle parrocchiali dei casali circostanti – impianti architettonici, apparati marmorei, pittorici, lignei, preziose suppellettili dʼargento, corredi liturgici tessili. Sono il prodotto della carità, della secolare dedizione espressa da una comunità coesa, che attraverso gli oggetti dellʼarte ha scorto il mezzo per comunicare col divino in modo sacramentale. Un solo esempio, per capire la stretta coesistenza della popolazione con i fenomeni calamitosi della natura. Sullʼaltare maggiore della matrice si stagliano le statue del titolare S. Nicola e di S. Giovanni di Nepomuk, boemo, martirizzato ed affogato nella Moldava. A Messina la chiesa intitolata al santo sparì per via della Cittadella. Era riconosciuto protettore dagli annegamenti per chi varcava lo Stretto. A lui gli abitanti di Giampilieri impetravano grazie a difesa delle temute alluvioni che travolgevano la valle. [email protected] di Anna Giordano Fuoco, l’arma del vigliacco LʼUNICA COSA IMPERMEABILE di questa isola è il cemento e la mente di quasi tutti coloro che amministrano la res pubblica, con poche eccezioni. Ogni anno lo stesso copione, e complice il caldo e le scarse piogge, il copione include lʼepilogo in tragedia assoluta e miete vittime innocenti. Gli incendi il cui dolo è fuor di dubbio nella quasi totalità dei casi, sono ormai da considerare crimine contro lʼambiente e lʼumanità. Eppure, dopo i grandi proclami del 2007, quando accadde lʼinverosimile con molti morti e interi territori devastati in ogni dove, è tutto finito nel dimenticatoio, comprese le carenze di organico e i problemi economici che ancora dovevano manifestarsi in tutta la loro gravità. E mentre la Sicilia brucia, anche in inverno, lontano da riflettori e occhi, e mentre si stanno creando i presupposti perfetti per danni ulteriori non appena pioverà di nuovo (e pioverà), con frane, scivolamenti, smottamenti e tanto altro, sperando che non siano ancora una volta gli innocenti a pagarne le spese, non una parola da parte di chi dovrebbe urlare fino a Roma e Palermo, sulla mancata prevenzione, sugli organici ridotti allʼosso di vigili del fuoco e sugli operai della forestale che saranno mandati a casa, per mancanza di fondi. In compenso, facciamo water front, via marina con piste ciclabili buttando a mare milioni di mc di terra così avremo pure lʼerosione costiera che ne conseguirebbe, continuiamo a foraggiare studi infiniti su di un ponte che non è fattibile ed è assolutamente inutile, e lʼelenco è lungo, lunghissimo, infinito, di cose superflue, devastanti per le quali si spendono fior di milioni mentre la Sicilia viene divorata dalle fiamme assassine di criminali senza scrupolo alcuno. Eʼ lʼarma del vigliacco il pagina 46 fuoco, come il veleno, difficilissimo beccare chi in un secondo distrugge tutto complice il vento inconsapevole. Basta poco per appiccare lʼinferno e muore tutto, persone e futuro incluso. Non credo siano solo atti criminali di gente malata, anzi. Spesso studiano bene direzione del vento, temperatura, punti di innesco, orari, e non si riesce a fermarli in tempo, prima che il danno diventi incommensurabile. Questa umanità è ormai persa per me. Non cʼè speranza che cambi qualcosa finchè chi ci governa ha criteri di valutazione così ciechi rispetto alla realtà in cui vivono i cittadini. Pensare che il fuoco assassino sia lʼultimo dei problemi, significa non avere ancora capito che è la madre di tutte le tragedie. Penso a quellʼuomo che ha perso la vita svolgendo il suo lavoro, duro, durissimo. Penso a Matteo al nido del falco di Patti e tremo al pensiero di ciò che è stato. Penso che questa umanità sia andata oltre e che nulla più ci salverà. poster...commenti centonove ALFABETO MINIMO di Giovanni Merenda ELIODORO Benigni fra Dante e Berlusconi B COME BANDA della Magliana.Tra gli uomini di fiducia che il sindaco di Roma, l'ineffabile Gianni Alemanno ha voluto nella sua avventura, c'è anche Maurizio Lattarulo, ex Nar, già braccio destro del boss De Pedis. Condannato con sentenza definitiva il 6 ottobre del 2000 "in quanto membro dell'associazione a delinquere banda della Magliana". Ottimo curriculum quindi per far parte della giunta Alemanno. Provolino, così lo chiamavano gli altri della gang, nel luglio del 2008 viene arruolato dal primo cittadino della Capitale come consulente esterno per le Politiche Sociali. "Sarebbe curioso capire con quali competenze in materia.” si domanda Giovanni Barbera, presidente del consiglio del XVII Municipio di Roma. Possiamo dirglielo noi. Con tutta la gente che ammazzava, la banda della Magliana era specializzato nel controllo demografico. B come Benigni. Oscar per la migliore battuta a Roberto Benigni: “Dante ha avuto fede e questo lo ha portato vicino alla Madonna. Berlusconi ha avuto Fede che lo ha portato vicino a Regina Coeli, ma molto, molto vicino.” B come bombardamenti. In un lido di Catania è arrivato un proiettile militare. Intorno a metà mattinata un uomo, che riposava sulla sedia a sdraio, ha visto improvvisamente bucarsi lʼombrellone. L'ogiva sarebbe stata sparata da un poligono di tiro militare che sorge di fronte allo stabilimento, in viale Kennedy. C come chiesa cattolica. Dalla confessione dell'ex dittatore Videla emergono le responsabilità della chiesa cattolica nella tragica vicenda dei desparesidos. Il nunzio apostolico e l'ex presidente della conferenza episcopale fornirono consigli al regime su come gestire la situazione, facendo sparire gli oppositori invece di processarli, e hanno pure offerto i loro “buoni uffici” per tenere in silenzio i parenti delle vittime. Una storia consona ad altre storie della chiesa cattolica nei secoli. D come Dell'Utri.. I giudici sembrano molto ansiosi di sapere come mai Berlusconi ha regalato negli anni tanti milioni di euro a Dell'Utri. Perché Silviuccio vostro è molto generoso? Perché avevano una storia di sesso e passione tra di loro? Glieli ha regalati senza accorgersene? Dell'Utri lo ipnotizzava per fargli fare i bonifici? Si è confuso di conto corrente e pensava di versare i soldi alle sue mignotte? Pagava ingenti forniture di cannoli siciliani che poi distribuiva tutti gli abitanti della Lombardia? No, altamente improbabile. Dovranno cercare un motivo migliore quando finalmente Berlusconi troverà un momento libero per andare a testimoniare. Magari c'entrava la Mafia? Fochino, focherello... D come Di Pietro. Credo che sia urgente ricoverare Di Pietro. Ormai ne fa una al giorno. Spara su Bersani e Napolitani. Cerca alleanze con Grillo che manco se lo fila. Cerca di parlare a nome di Vendola, che ormai si è reso conto che Di Pietro è impresentabile e lo scansa. Mette sul web un filmato di politici nemici trasformati in zombi. Filmato tra parentesi fatto davvero male. Secondo me è uscito di testa... dove crede di andare? F come Fiat. La linea che produce la Lancia Musa e la Fiat Idea va in pensione. I due modelli escono definitivamente dal mercato e per le 2.600 tute blu impegnate a realizzarli inizia un lunghissimo periodo di cassa a "zero ore", che durerà fino all'avvio delle nuove produzioni, previsto - nella migliore delle ipotesi - per la fine del 2013. E ti credo che la Fiat è in crisi! I vecchi modelli giustamente spariscono, chi li comprava più... ma all'orizzonte non ci sono modelli nuovi. Penso che sia l'ora per la famiglia Agnelli di cercarsi un nuovo Amministratore Delegato al posto di Marchionne, uno che pensi a progettare automobili e non a litigare col sindacato. E Marchionne è bravissimo a litigare, ma sta lì da tanti anni e non mai dato il via alla progettazione di un auto di successo. Scommetto che in Fiat cominciano a rimpiangere anche la vecchia Duna... F come Ferrero. Dopo le polemiche per lʼapertura di Vendola allʼalleanza con Casini, si inserisce Ferrero, segretario di Rifondazione comunista che chiede a Di Pietro, sindacati e associazioni di costruire assieme un cartello politico alternativo a destra e sinistra. Alternativo in che senso? Non l'ha capito Ferrero che Di Pietro è di destra? F come Fornero.. La Fornero dice: “Mi criticano perché sono un ministro donna.” Mi dispiace deluderla. La criticano perché molto spesso fa e dice stronzate. M come Maddalena. 460 milioni di soldi nostri sono stati spesi per il G8 della Maddalena, quello che non si è mai tenuto. Adesso tutto quello che era stato costruito è stato lasciato andare in rovina. Possibile che nessuno sia tenuto a rispondere di questo sfacelo? P come provincia.. La provincia di Milano ha deciso di avere bisogno di una nuova sede e ha progettato, per la modica cifra di 40 milioni. un palazzo di 12 piani. Peccato che l'ente sarà abolito nel 2014 e sostituito dalla città metropolitana. ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Un aiuto per i beagle MESSINA. Green Hill ha tenuto banco per molto tempo. Sono state numerose le manifestazioni da parte degli animalisti, mentre il personale della struttura affermava che tutto avveniva secondo procedure consentite dalla legge. Unʼirruzione degli attivisti al fine di liberare i beagle usati nei laboratori aveva condotto al fermo di diversi manifestanti e Green Hill sembrava sul punto di avanzare una richiesta record di risarcimento. Alla metà di luglio tutto è cambiato. Dopo le ripetute segnalazioni di Legambiente e Lav, il Corpo Forestale ha eseguito il sequestro dellʼazienda. Azienda per i cui vertici è scattata lʼindagine per maltrattamento animale, perché è subito stato chiaro che le modalità seguite non potevano essere definite esattamente legittime. La scoperta di oltre cento cani morti conservati nei 10 AGOSTO 2012 congelatori ha dimostrato quanto fossero fondate le proteste delle associazioni animaliste. E le irregolarità rilevate sono state parecchie. Immediata è stata la gara di solidarietà per garantire un futuro migliore ai circa duemilaquattrocento beagle: a Lav e Legambiente è stata accordata la custodia giudiziaria dei cani. Le due associazioni continuano a raccogliere tantissime richieste di affido da parte di persone pronte ad accogliere uno o più esemplari. Non bisogna farla tuttavia troppo facile, dato il passato di questi animali. Va ricordato per lungo tempo hanno sentito solo i loro stessi abbai ed i rumori di pompe ed aspiratori per le pulizie, percepito come unico odore quello dei disinfettanti e come unica luce quella artificiale. Va previsto un percorso di socializzazione. Chi vuole aiutare i beagle può avere maggiori informazioni sul sito www.lav.it. pagina 47 Stancanelli lancia in resta CATANIA. Dopo aver fatto murare gli ingressi del palazzo della vergogna di via Bernini, a pochi metri dalla centralissima piazza Michelangelo, e aver sfrattato un centinaio di rom che si erano accampati alla meno peggio, il sindaco raffaele Stancanelli comincia un'altra crociata. Ha dato il via, infatti, alle ruspe per abbattare le costruzioni abusive costruite all'interno dell'Oasi del Simento in un'area di inedificabilità assoluta. da anni, troppi, l'amministrazone cittadina sembava aver chiuso gli occhi su una realtà di illegalità che, tollerata, poteva generare la ripresa del mattone selvaggio. Azione di contrasto che, paradossalmente, scatta a pochi mesi da una crociata in senso opposto, verso la tolleranza e addirittura la riperimetrazione, lanciata populisticamente dall'assessore provinciale Mimmo Rotella. 150 PAROLE DA PALERMO Fuori target CI SONO POCHE Cose così tristi come gli oggetti fuori tempo: i sandali infradito a novembre, nella spiaggia di Mondello; una sciarpa di lana, mentre soffia lo scirocco; lʼalbero di Natale non ancora disfatto a febbraio; i coriandoli in Quaresima; le melanzane a dicembre; le arance a luglio. Nel panificio dove acquisto il pane, cʼè unʼenorme palla natalizia dorata che incombe, 365 giorni allʼanno, sulle nostre teste. Eʼ strano vederla lì anche a Ferragosto, con 37° allʼombra. Stessa sensazione di muffa antropologica ti danno le carrozze, con tanto di cavallo bardato con “giummo” e campanelle, e fazzolettino sulle orecchie: ferme in posti strategici, (quasi sempre una è vicino Piazza Pretoria) strizzano lʼocchio ai turisti stranieri perché facciano un giro. Una volta, è vero, i signori camminavano in carrozza: ma oggi nessuno può sentirsi un ricco “a cavallo”, solo perché è su una carrozza che evoca i tempi che furono … Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Formazione in Sicilia MESSINA. LʼAssociazione Reset ha promosso recentemente un dibattito sulla formazione professionale, da molti anni uno dei temi più caldi della politica siciliana. Come si sa questo settore ha raggiunto nella nostra regione livelli abnormi da tutti i punti di vista (quantità corsi, numero docenti e personale amministrativo, impegno finanziario) che oscurano completamente i pur significativi risultati raggiunti soprattutto nellʼinsegnamento dellʼinformatica e dellʼinglese indirizzato a migliaia di utenti. Il limite del dibattito avviato da Reset, che pure ha avuto il grande merito di porre la questione “formazione in Sicilia” in maniera diretta e concreta, è che era rivolto prevalentemente al passato. A che serve additare qualche colpevole quando nessuno si è tirato fuori dal “sistema” che ha coinvolto tutte le forze politiche e sindacali? Lʼimpegno di oggi dovrebbe essere dedicato piuttosto a come impedire di continuare con i soliti comportamenti patologici del passato e trovare soluzioni praticabili per evitare che migliaia di lavoratori si ritrovino, per responsabilità che non hanno, a dover pagare i costi della politica. Anche gli osservatori più critici (spesso a ragione) della formazione professionale dovrebbero fare questa distinzione. In questo momento non ha senso stabilire se Vincenzo Leanza è stato più o meno dannoso di Santi Formica (solo per citare i nomi di due assessori regionali al lavoro della provincia di Messina), e se Francantonio Genovese è più responsabile di Giuseppe Buzzanca: la catastrofe sta minacciando persone che non meritano di morire sepolte dalle macerie di un gigantesco carrozzone costruito da altri. [email protected]