L` origine dell` Universo secondo la Genesi e la cosmologia moderna

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L` origine dell` Universo secondo la Genesi e la cosmologia moderna
L’ origine dell’ Universo secondo la
Genesi e la cosmologia moderna
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Introduzione
La considerazione dell’ umanità nei confronti della Sacra Scrittura si può
riassumere grosso modo in tre categorie: 1- gli scettici e gli agnostici, tra i
quali possiamo comprendere anche gli atei che considerano la Sacra Scritura
un prodotto della cultura dell’ uomo che non richiede di invocare un Dio che
ha ispirato ciò che vi è scritto; 2- i credenti, cristiani, ebrei e mussulmani che,
con diverse posizioni, ritengono gli scritti sacri ispirati da Dio; 3- i fidenti a
oltranza, di stampo essenzialmente americano, che ritengono le parole della
Bibbia intoccabili perchè sono parole dettate direttamento da Dio.Tra i cristiani spiccano i Cattolici alla cui dottrina questo scritto fa riferimento.La
nostra posizione, oltre a essere in contrasto con i non credenti, è pure contraria ai fideisti (ad esempio ai Testimoni di Geova).Vedremo che la posizione
cattolica è bilanciata tra la scienza moderna (che in molti casi è decisamente
contraria) e il fideismo (che in molti casi è contrario alla scienza moderna).Per
illustrare la nostra posizione abbiamo scelto il primo capitolo della Genesi
che narra l’opera di Dio e la sua potenza in quanto creatore dell’ universo.
Questo capitolo è scelto sia dai non credenti nel loro sforzo di ignorare (o
eliminare) ogni azione divina /che dai fideisti che si sforzano di dimostrare
che la creazione è avvenuta esattamente in sette giorni vanificando la teoria
cosmologica moderna e della teoria di Darwin sulla origine della vita. Noi
cercheremo di dimostare che il racconto dell’ origine dell’ universo secondo
la Bibbia è in perfetto accordo con i risultati dell’ astrofisica, della teoria
della relatività generale nonchè della biologia moderna.Anzi vedremo che il
racconto della Genesi suggerisce che certi aspetti della ricerca moderna, che
oggi sono in fase di sviluppo (come il riconosciento del fatto che le molecole
della vita si trovano sparse negli spazi interstellari), trovano una conferma
nel primo capitolo della Genesi.
La posizione della Chiesa Cattolica deriva dai 2000 anni di storia. In
questi 2000 anni la Chiesa si pose, tramite i suoi Padri, all’ ascolto della
Scrittura secondo il monito di 1 Pt 3,15 11 : “...pronti sempre a rispondere a
chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”. Pertanto ciascuno
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Adotterò per la Bibbia il testo della Conferenza Episcopale Italiana(Cei) con le note
della Bibbia di Gerusalemme- Edizioni Dehoniane Bologna (2009)
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dei Padri della Chiesa ha tenuto ben presente la prospettiva di convincere i
suoi contemporanei facendo appello a tutti i mezzi scientifici accettati dall’
uomo di quel tempo. Questo continuo ripensamento della dottrina cristiana
in maniera non fideistica è stata la molla che ha fatto sviluppare la moderna
cultura occidentale.
Leggendo la Scrittura,specie dei primi 11 capitoli della Genesi,l’ idea che
l’ uomo sia venuto cosı̀ improvvisamente nello spazio di un giorno, come sostengono i fideisti,non regge non foss’ altro che la storia narrata negli primi
11 capitoli della Genesi testimonia il contrario. Infatti dai reperti e dalle opere lasciate dall’ uomo primitivo, risulta che si possono tracciare delle tappe
che si sono succedute, grosso modo, in questa successione: molto probabilmente l’ uomo ha iniziato con l’ abitare in caverne (lasciando meravigliose
opere d’ arte quali le pitture d’ Altamira etc.), poi diversi esseri umani si
sono consociati in piccoli villaggi, poi si ebbero le prime città molto popolose
caratterizzate dalla comparsa della scrittura (i popoli che per primi usarono
i simboli della scrittura sono stati i Sumeri della Mesopotamia circa 3000
a.C.), poi gli Egiziani, i Greci, l’ impero Romano, la nascita della scienza in
Europa (Galileo Galilei, Isacco Newton etc.) ed infine l’ industria dei nostri
tempi. Quindi l’ uomo si forma e si plasma nella storia, lentamente.
Quello che a noi interessa qui è la storia ebraica e cristiana: le opere
fondamentali sono i libri della Bibbia che sono stati scritti lungo l’ arco
di tempo che va dal 550 a.C.(esilio a Babilonia) fino al 150 d.C. Tali libri
rivestono un duplice aspetto per i cristiani: un aspetto trascendente e cioè
per la convinzione che l’opera di Dio ha ispirato, ed un aspetto puramente
umano che riflette il linguaggio dell’ epoca in cui tali libri furono scritti.
Lo studio della Scrittura per questo duplice aspetto risulta difficile, molto
difficile. Chi rifiuta di considerare insieme l’ aspetto sia umano che divino,
rischia di cadere in due eccessi estremi: chi rifiuta l’ aspetto divino può cade
nell’ ateismo e chi invece rifiuta l’ aspetto umano cade nell’ integralismo e
nel fideismo.
Alla luce di quanto detto, vorrei invece far vedere che il racconto della
Genesi è in accordo con la Cosmologia moderna: l’ autore sacro, che ha scritto
la Genesi per ispirazione divina, ha potuto usare la cosmologia primitiva dei
suoi tempi (parte umana) e contemporaneamente (parte divina) ha reso il
messaggio divino accettabile anche per gli uomini di oggi, fino alla fine dei
tempi. Quindi la Genesi può essere interpretata, come vedremo, alla luce dei
risultati della Cosmologia moderna anzi, secondo me,i primi capitoli della
Genesi sono molto più chiari oggi di quanto non lo fossero in passato.
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La creazione: critica letteraria
I capitoli che narrano la creazione si dividono nettamente in due parti: la
prima parte (I) compresa da 1,1 - 2,3 e la seconda parte (II) compresa da 2,4
- 3,24.
I - Questa parte decrive l’ inizio dell’ opera divina fino alla creazione dell’
uomo e della donna.
II - Descrive una seconda creazione dell’ uomo (dalla polvere del suo
lo) e della donna (da una costola dell’ uomo) e narra la disubbidienza dei
progenitori e la cacciata dall’ Eden.
Caratteristico è il fatto che in I Dio viene chiamato Elohim e in II viene
chiamato Jahwe. Inoltre le due parti sono profondamente differenti per lo
stile letterario e per il vocabolario usato. Gli studiosi della Genesi hanno
constatato che le differenze tra I e II continuano per tutto il testo della
Genesi; esiste anzi una terza parte (III) indipendente dalle prime due. Quindi
la Genesi appare essere il risultato della cucitura delle tre parti che sono state
cosı̀ battezzate: Tradizione Sacerdotale (I=P), Tradizione Jahwista (II=J)
e Tradizione Elohista (III=E). Io considererò in questo scritto solamente
la parte iniziale della Genesi (1,1 - 2,3) che è, come visto, di tradizione
sacerdotale: essa contiene la creazione dell’ Universo dall’ inizio fino alla
creazione dell’ uomo.
Credo, da quanto detto, che risulti evidente la grande difficoltà nel fare la
esegesi della Genesi, già dalle prime battute del testo. Giusto per informazione l’ edizione del commento alla Genesi edito da Marietti2 , editore cattolico
che non è nemmeno il più voluminoso di quelli fin qui editi nel mondo, è
composta di due volumi: il primo commenta i capitoli 1 - 11 per un totale
di 455 pagine ed il secondo che commenta il resto della Genesi per totale di
667 pagine.
Ora passiamo ai fondamenti teologici cristiani.
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La creazione: fondamenti teologici
La teologia cristiana parte dall’ idea di creazione ex nihilo (dal nulla) en
trata nella filosofia occidentale3 . Questo concetto fa parte tuttavia del dogma
2
Genesi - Introduzione-Storia primitiva-a cura di P.E.Testa o.f.m. - Marietti (1969)
pp.455
Genesi - Introduzione-Storia dei Patriarchi-a cura di P.E.Testa o.f.m. - Marietti (1974)
pp.665
3
Il concetto di ex nihilo non si trova nella Bibbia prima del libro secondo dei Maccabei
(2Mac.7,28) che però non è ritenuto canonico dai protestanti
3
cristiano: Dio esiste per sè e tutto l’ universo dipende dal suo assenso, assenso
legato alla sua volontà di condurre al suo fine l’ Universo4 .
L’ idea che Dio avrebbe dato un calcio all’ Universo e lo avrebbe ab
bandonato alle leggi della fisica è una idea che non ha nulla di cristiano e
risale alla concezione di Laplace che riduceva lo sviluppo dell’ Universo alle
pure e semplici leggi della fisica allora note. Anche il modello che aveva in
mente Laplace non era corretto anche da un punto di vista della meccanica
classica e,a maggior ragione, non era corretto anche dal punto di vista della
meccanica quantistica. Infatti, come fece notare Poincarè, già il problema
dei tre corpi non conducevano ad un fine determinato a priori (modello di
Laplace) ma le condizioni iniziali dei tre corpi conducevano a stati finali
variabili non prevedibili (ad esempio certe condizioni hanno come effetto di
rimanere confinate ad una regione di spazio finita e poi, improvvisamente,
uno dei tre corpi schizza all infinito). Questa situazione, investigata a fondo
da Poincarè, viene chiamata “indeterminazione classica” da confrontare con
la corrispondente indeterminazione quantistica.
In generale possiamo sostenere questo punto di vista: come è capitato alle
leggi newtoniane cosı̀ anche alle nuove leggi scoperte nel XX secolo (cioè la
meccanica quantistica e le teorie relativistiche (speciali e generali)) subiranno
necessariamente delle modifiche man mano che nuovi fenomeni vengono messi
in luce. In altre parole l’ unica cosa su cui possiamo essere certi è quella della
esistenza di Dio perchè, durante lo sviluppo futuro della scienza, la stessa cosa
dovrà necessariamente capitare ad ogni ipotesi scientifica futura.
Il pensiero cristiano, meditando sulla creazione, è arrivato alle più profonde concezioni filosofiche. Il gigante di tale pensiero è Agostino d’ Ippona
il quale ha introdotto il concetto fondamentale che il tempo è stato creato
assieme all’ Universo, cioè il tempo è una creatura di Dio e Dio è superiore
al tempo. Di conseguenza certe questione del tipo: Che faceva Dio prima
di creare il mondo? sono completamente malposte e denotano scarsa conoscenza del pensiero cristiano. Cosı̀ la cultura dei nostri tempi si trova spesso
invischiata in simili questioni su cui torneremo a più riprese nel corso di
questo scritto5
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Vedi più o meno tutti i libri della Bibbia ed in particolare l’ Apocalisse
Vedi ad esempio il libro, su cui non sono assolutamente d’ accordo, di Piergiorgio
Odifreddi: Il matematico impertinente - TEA - (2008). In generale un certo tipo di
cultura si basa sulla matematica e quindi, come la matematica è un parto della nostra
struttura mentale, cosı̀ una visione puramente matematica della realtà non è reale.La
realtà è invece approssimata dalle scienze fisiche e biologiche: la matematica serve per
costruire dei modelli teorici che, nel momento in cui tali modelli cadono di fronte a nuovi
esperimenti, anche il modello matematico deve essere abbandonato in funzione di altri
modelli matematici che devono essere pensati ad hoc. Questo è il motivo che mi rende
profondamete scettico di fonte a libri come quello di Odifreddi oppure altri scritti da
5
4
A questo punto mi preme di mettere in chiaro il fatto che quello che
vorrei fare ora è di puntualizzare l’ importanza del pensiero cattolico nei
riguardi della moderna Cosmologia, proprio partendo dalla profondità del
pensiero agostiniano e approdando alla fisica moderna. Chiaramente non
voglio affermare che tale pensiero contiene già i presupposti della Relatività
Generale ma, semplicemente, che proprio un cattolico odierno, ha apportato
un notevole contributo alla moderna Cosmologia.Intendo riferirmi a George
Lemaı̂tre, sacerdote cattolico belga che ha insegnato alla Università Cattolica
di Lovanio, profondamente influenzato dalla teologia cristiana come vedremo
nei prossimi paragrafi6 .
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Cosmologia moderna prima della scoperta
del big-bang
Quando William Herschel (Hannover (Germania) 1738, Slough (Inghilterra)
1822) compilò il suo catalogo degli oggetti del cielo profondo, usò la locuzione “nebulosa spirale” per descrivere le caratteristiche di alcuni oggetti di
aspetto nebuloso, come la Galassia di Andromeda; queste nebulose furono inseguito riconosciute, quando si iniziò a scoprirne la distanza, come immensi
agglomerati di stelle esterni alla Via Lattea; ebbe cosı̀ origine la teoria degli
“universi-isola” o galassie. Tali corpi sembravano fissi nelle loro posizioni da
ciò venne il concetto di stazionarietà dell’ universo e che pertanto l’ universo
era sempre stato uguale a se stesso in quanto era stato creato cosı̀ da Dio “ab
aeterno”. In questo quadro culturale si inserı̀ la notizia che due astronomi staPenrose o da Hawking. Questi ultimi due autori sono dei matematici o meglio sono fisici
teorici che si basano sopratutto su modelli pi che sui risultati di una sperimentazione.
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A questo punto sarebbe opportuno esaminare un altro aspetto del pensiero agostiniano
e le sue conseguenze per il pensiero moderno che qui farò brevissimamente. Intendo dire
la questione della salvezza e della giustificazione dell’ uomo che fu alla base della Riforma
luterana. Personalmente ritengo che questa questione sia fondamentale. A riprova di tale
fatto la Chiesa Cattolica e le Chiese Riformate hanno raggiunto un accordo teologico su
questa questione (Vedi F. Ferrario, P. Ricca: Il consenso cattolico-luterano sulla dottrina
della giustificazione - Claudiana (2003)). Però ciò che divide le due confessioni, a mio
parere, è la questione della “scriptura sola” che, ridotta all’ osso, riguarda l’ importanza
della Tradizione che, mi pare, non trova un adeguato riconoscimento, presso le Chiese
Riformate, ove gli scritti dei Padri della Chiesa e degli scrittori ecclesiastici trovano un
posto di secondaria importanza nella loro teologia. È vero che negli utimi anni Cattolici
ed Evangelici hanno trovato, per lo meno a livello universitario, punti di concordanza
tra le due visioni prese dalla teologia dei Padri, ma per me non è ancora sufficiente per
proclamare l’ unione delle due Chiese
5
tunitensi7 avevano scoperto che la distanza tra galassie non è fissa ma cresce
secondo una legge empirica (relazione o legge di Hubble redshift/distanza)
che legava la velocità di allontanamento delle galassie,dedotta dalla “spostamento verso il rosso” della luce emessa dalle singole galassie (red-shift),
alla loro distanza da noi. Si cercò allora di salvaguardare l’ universo nel suo
aspetto di “uguale a se stesso” e quindi “eterno” ( dato che non era più possibile considerarlo “statico” cioè “fermo”, “non in moto”) cosı̀ che risultasse
almeno “stazionario” 8 .
La versione più raffinata fu il cosiddetto “modello dello stato stazionario” dovuto a Fred Hoyle (UK), Herman Bondi (Austria) e Thomas Gold
(austriaco naturalizzato USA). In questo modo si cercava di tenere valida l’
idea dell’ Universo “stazionario” di fronte alle scoperte di Hubble-Humason
secondo le quali le galassie si allontanano. Ciò ha come conseguenza che le
galassie più lontane finiscono per sparire dalla nostra visuale quando il loro
moto si avvicinava alla velocità della luce. Per ovviare a questo fenomeno e
mantenere la stazionarietà si ipotizzò che da qualche altra parte dell’ Universo nascano altre galassie e questo per mantenere la densità costante, come
richiesto dalla stazionarietà. Queste nuove galassie sarebbero quindi formate
da materia “creata dal nulla” che non avrebbe bisogno della potenza divina,
dato che tutta la materia è prodotta da fenomeni naturali. I tre autori erano
profodamente convinti della loro “dimostrazione” della creazione dell’ universo. Peccato che tale costruzione non stava in piedi perchè tutte le misure
astrofisiche fatte dal 1929 davano risultati contrari alle previsioni derivate da
questa teoria e quindi tale teoria cadde come contraria alle misure; al suo
posto c’ è un’ altra teoria che ora esamineremo.
5
Cosmologia moderna del big-bang
Con questo termine intendiamo quella teoria ormai accettata perchè tutte le
previsioni fatte da essa sono in accordo con i dati sperimentali (almeno fino
ad oggi) a differenza della teoria dello stato stazionario. Questa teoria si deve,
tra gli altri, al sacerdote cattolico George Lemaı̂tre (Charleroi (Belgio)1894
- Lovanio (Belgio) 1966). Egli fu il primo a capire che, quello che abbiamo
visto nel paragrafo tprecedente e che fu chiamato spostamento verso il rosso,
era la prova dell’ espansione dell universo e fu anche il primo a proporre la
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Edwin Hubble (Marshfield 1889, San Marino, California 1953) e Milton Humason
(Dodge Center 1891, Mendocino 1972)
8
Il termine stazionario significa che tanta materia spariva dal nostro sguardo quanta ne
entrava. Per fare un esempio di “stazionarietà” si pensi ad un rubinetto aperto: tanta è l’
acqua prelevata dall’ aquedotto quanta è quella eliminata tramite il buco del lavandino
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“legge di Hubble” secondo la quale vi è una proporzionalità fra la mutua
distanza delle galassie tra loro e la loro velocità di allontanamento9 . Nel
1927 pubblicò la sua teoria basata sulla relatività generale (in seguito detta
teoria del big-bang)10 . Fu in contatto con Einstein,con Eddington, lavorò al
Massachusetts Institute of Technology, fu nominato professore all’ Università
Cattolica di Lovanio e finı̀ la sua carriere scientifica come Presidente della
Accademia Pontificia delle Scienze.
Da quanto detto succintamente si capisce che la posizione di Lemaı̂tre era
diametralmente opposta a quella dei fondatori del modello dello stato stazionario tanto è vero che in una trasmissione radiofonica del 1949, commentando
la teoria di Lemaı̂tre, Fred Hoyle battezzò la teoria di Lemaı̂tre “big-bang”
intendendo con questo termine prendere in giro il lavoro del sacerdote belga:
big-bang tradotto alla lettera significa “grande esplosione”. Per ironia della
sorte, il lavoro di Lemaı̂tre fu chiamato “big-bang” e tale nome gli rimase per
sempre. Hoyle credeva di ironizzare su questa teoria e invece, senza volerlo,
portò la fama al suo autore11 .
Prima di addentranci nella descrizione della struttura dell’ universo, vogliamo rendere ben chiara la differenza tra il modello stazionario e quello
che chiameremo ormai il modello di Big-Bang. Il modello stazionario è un
modello matematico che descrive un Universo infinito nello spazio e nel tempo; esso non ha inizio nè fine e potremmo equipararlo a molti altri modelli
matematici. Il modello del Big-Bang è un modello che ipotizza un inizio nel
tempo ed una estensione spaziale che, partendo da un punto di dimensione
nulla, si dilata al passare del tempo fino ad assumere la dimensione pari,
grosso modo,allo spazio che la luce ha percoso in 13.7 miliardi di anni. Il
numero 13.7 miliardi di anni è ritenuto l’ età dell’ universo, secondo le recenti misure astrofisiche, cioè il tempo trascorso dall’ inizio della sua vita
fino ad oggi.Quindi l’ universo ha un’ età finita, secondo il modello del BigBang, mentre è infinito spazialmente e temporalmente secondo il modello
stazionario. Abbiamo visto che le conseguenze del modello stazionario sono
in contrasto con le misure astrofisiche e pertando dobbiamo considerare il
modello del Big-Bang come il corretto modello dell’ universo.
Ciò detto passiamo ora alla struttura dell’ universo venutasi a delineare
9
Su questa linea si muovevano anche Alexander Friedmann (San Pietroburgo (Russia)1888, Lenigrado (URRS) 1925) nonchè George Gamow (Odessa (Russia) 1904, Boulder
(USA) 1968) entrambi russi
10
Questo lavoro lo portò a risolvere le equazioni di Einstein adatte per la Cosmologia. Il
risultato fu una metrica che porta anche il suo nome e si chiama “metrica di FriedmannLemaı̂tre-Robertson-Walker” o abbreviatamente “metrica FLRW”
11
Per maggiori informazioni si veda ad esempio
http://wapedia.mobi/it/Big Bang
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in seguito alle misure eseguite fino ad oggi. Si divide per comodità la vita
dell universo in 9 Ere che prendono il nome dai fenomeni fisici fondamentali
in esse avvenuti. Le prime cinque ere sono molto incerte perchè i fenomeni
quantistici sono in larga parte ancora oggetto di speculazione12
1 - Era di Planck13
La teoria di Einstein della Relatività Generale prevede che l’ universo
abbia avuto inizio con una “singolarità” caratterizzata da valori infiniti di
temperatura e densità14 . Attualmente parte dei cosmologi pensano che certe
teorie come la “gravità quantistica”, la “teoria delle stringhe”, la “gravità
quantistica a loop” etc. portino ad uno spiraglio di comprensione di questa
epoca nella quale si brancola totalmente nel buio.
2 - Nelle quattro ere successive (Era di grande unificazione, Era dell’
inflazione, Era elettrodebole ed Era degli adroni) si assiste alla comparsa delle
particelle elementari: oggi se ne conoscono un centinaio. La maggior parte
di esse hanno una vita media estremamente breve e la loro esistenza è stata
12
si pensi ad esempio agli esperimenti suggeriti da Einstein per confutare le teorie quantistiche nelle quali egli non ha mai creduto(paradosso di Einstein,Podosky e Rosen ,1935).Il
lavoro è rimasto lettera morta finchè nel 1964 il fisico John Bell(Irlanda) trovò il modo
perchè le idee di Einstein fossero messe al vaglio sperimentale(mediante le disuguaglianze
che vanno sotto il nome di disuguaglianze di Bell). Nel 1981-82 Alain Aspect ad Orsay
confermò le previsioni della meccanica quantistica in un esperimento che era la verifica del
paradosso di EPR.L’interesse dell’esperimento risiede nel fatto che si usano due particelle
identiche che inizialmente interagiscono (ad es passando ambedue attraverso una doppia
fenditura) ; dopo l’interazione risultano legate( imbrigliate , entangled) nel senso che la
determinazione sperimentale del valore di una grandezza fisica associata alla prima particella produce un valore certo per quella associata alla seconda anche se la verifica è fatta
a grande distanza dalla prima , in accordo con la previsione della meccanica quantistica ;
questa risulta quindi una teoria non locale.(anche se sgradita ad Einstein). Il gruppo di
Tittel a Ginevra(1988) e Weihs(1988) estesero l’esperimento di entanglement. Tutti questi
esperimenti hanno fatto sı̀ che da questi studi è nata la “crittografia quantistica” o teoria
dell’informazione quantistica.
Da tutto questo si deduce come,soggetta alla critica della meccanica quan- tistica, abbia
portato al chiarimento di aspetti “oscuri” della teoria di Bohr-Heisenberg. Chiaramente
non si è trattato di un “terremoto devastante” che ha portato la fine della meccanica
quantistica ma, dalle critiche di Einstein- Podosky-Rosen, sono emersi degli aspetti finora
insospettati.Personalmente, proseguendo su questa strada, non escluderei una (futura)
la comparsa di una nuova teoria delle particelle elementari della quale tutti sentiamo il
bisogno impellente.
13
Cosı̀ denominata dal grande fisico tedesco cui si deve l’ inizio della fisica quantistica
cioè Max Planck (Kiel 1858 - Gottingen 1947)
14
Col termine singolarità si intende una quantità matematica rappresentata da una
regione in cui una certa teoria fisica perde di validità per il presentarsi di nuovi fenomeni
non legati ad essa. Nel nostro caso la teoria della gravità viene alterata dai fenomeni
quantistici. Cosı̀ si può parlare di una “singolarità gravitazionale” dovuta a fenomeni
quantistici che non sono legati al campo gravitazionale
8
rivelata mediante i grandi acceleratori del laboratori di fisica (Stanford, Cern
etc.). Comunque in queste ere non esistevano ancora gli atomi (costituiti da
nuclei formati da protoni e neutroni e dagli elettroni orbitanti attorno al
nucleo) e quindi non esisteva ancora la materia come la vediamo attorno a
noi. Si stima che l’ universo alla fine della quinta era avesse un diametro
di 1000 miliardi di chilometri, una temperatura di 1010 kelvin e il tempo
trascorso dopo il big-bang fosse di 100 secondi. Cioè appena 100 secondi dal
“fiat” iniziale l’ universo, partito come un punto privo di dimensioni, aveva
già raggiunto le dimensioni di 1000 miliardi di kilometri: non stupisce quindi
che Hoyle lo abbia chiamato Big-Bang perchè effettivamente deve essersi
trattato di una esplosione di cui non possiamo nemmeno farci una sia pur
pallida idea.
3 - Era della nucleosintesi:
in questa era si formarono i protoni per decadimento dei neutroni. Si
formarono solo i primi due nuclei di elio-4 e di deuterio. Si noti che si
trattava di due nuclei e non di due atomi: la temperatura era troppo alta
per permettere agli elettroni di mettersi in orbita attorno ai nuclei e quindi
nessun elemento della tavola di Mendeleev fu capace di formarsi: la materia
non esisteva ancora!
4 - Era dell’ opacità:
Il diametro dell’ universo è di circa 5000 anni luce, la temperatura di 108
kelvin e il tempo trascorso dopo il big-bang è di 200 secondi.In questa era
si ebbe la formazione dei primi atomi, soprattutto di idrogeno, elio, litio ed
isotopi dell’ idrogeno. La materia incominciava a formarsi ma era ancora
estremamente povera a giudicare dai pochi elementi che si formarono.
5 - Era della materia:
Il diametro dell’ universo è di circa 100 milioni di anni luce, la temperatura
è 3000 kelvin e il tempo trascorso dopo il big-bang è di 300.000 anni. In
questa era i fotoni si diffusero in tutto l’ universo senza più interagire con la
materia. Pertanto formarono quella che oggi è la radiazione cosmica di fondo
che presenta uno spettro di corpo nero. Oggi vediamo tale spettro di corpo
nero alla temperatura di 3 kelvin.
6 - Era attuale: da 300.000 anni fino a 13,7 miliardi di anni ( tempo
passato dalla formazione della radiazione cosmica fino a noi).L’ Era attuale è
caratterizzata dalla presenza nell’ universo di stelle, assenti nelle Ere precedenti. Le stelle si formano quando la materia è distribuita in grandi ammassi
di idrogeno, l’ elento più comune dell’ universo formatosi nell’ era precedente, e di altri elementi. Le forze gravitazionali agiscono per formare dei corpi
di forma sferica, appunto le stelle. Le forze gravitazionali agiscono per concentrare la densità della materia nelle stelle finchè la temperatura aumenta
in maniera da innescare le reazioni termonucleari producendo elementi più
9
pesanti. Questo processo si arresta quando non vi sono elementi in grado di
innescare ulteriori reazioni termonucleari.La stella si contrae finchè l’ energia
termica è talmente forte che la stella è soggetta ad un’ esplosione talmente
energetica che, osservata dall’ esterno, la stella brilla finchè esplode (questo è
il fenomeno di supernova). In questa esplosione, prima che la materia venga
scagliata lontana, c’e’ stato il tempo di produrre, in piccole quantità, materia più pesante di quella che si era avuto durante la vita della stella. Ora
la materia viene scagliata a grande velocità nello spazio circostante e disperdendosi negli spazi siderali: della stella non rimane che una opaca, e piccola
sfera delle dimensioni della terra. La materia, scagliata lontano, viene poi
riconcentrata dalle forze gravitazionali nei vari ammassi di gas idogeno per
formare un’ altra stella e cosı̀ via. Questo ciclo si è ripetuto per tre volte nei
13,7 miliardi di anni.
Per comodità possiamo suddividere l’ Era attuale in tre fasi.
A) La formazione delle prime stelle: Le prime stelle si formarono circa 200
milioni di anni dopo il big-bang formando le prime galassie attive che sono i
cosiddetti “quasar”. Queste stelle “megastelle” erano molto più massicce di
quelle attuali, circa 100 masse del sole o più . I processi di fusione nucleare
innescatesi nel nucleo di queste stelle portò alla formazione di altri elementi
più pesanti come l’ ossigeno, il carbonio, il neon, il ferro e l’ azoto, che si
diffusero nello spazio interstellare in seguito alle esplosioni delle stelle come
supernovae dopo una vita molto breve (qualche milione di anni). Tali stelle
non si trovano a noi vicine perchè sono tutte esplose come supernovae: forse
si trovano nei quasar più lontani da noi. I quasar sono cosı̀ lontani da noi
che non è possibile distinguere le singole stelle.
B) La formazione delle stelle attuali
Le stelle che ci circodano sono di due tipi: le stelle vecchie (cosiddette
di Popolazione II) e le stelle più giovani (cosiddette di Popolazione I) a cui
appartiene anche il nostro sole. Cosı̀ in generale alla Popolazione II appartengono stelle vecchie formatesi subito dopo che le “megastelle” erano sparite.
Queste stelle hanno una quantità abbastanza ridotta di elementi più pesanti
dell’ elio; alla Popolazione I invece appartengono stelle più giovani che contengono gli elementi pesanti creati dalla morte delle stelle di Popolazione II.
Cosı̀ le stelle di Popolazione I si sono formate dalla materia emessa da stelle
di Popolazione II esplose come supernovae.
C) Formazione del sole
Il nostro Sole è una stella di Popolazione I. Si stima che l’ origine del sole
sia avvenuta circa 5 miliardi di anni fa. La nostra terra ha un età di circa
4.5 miliardi di anni cioè circa l’ età del sole.
Riassumendo:
10
a) Per prime si formarono le megastelle che, nel giro di qualche milioni di
anni sono esplose e quindi si sono estinte.
b) Poi iniziarono le stelle di Popolazione II. Esse si sono formate dalla
materia che si è prodotta nelle megastelle. Tali stelle, avendo una vita enormemente più lunga, sono presenti a tutt oggi. In generale la vita di una stella
dipende dalle condizioni fisiche che la materia all’ interno di esse ha e dalla
massa della stella: questo spiega perchè alcune stelle muoiono prima di altre.
Quindi
c) dalla materia delle stelle di Popolazione II esplose si formarono le stelle
di Popolazione I, come ad esempio il nostro sole.
6
Cosmologia biblica
La cosmologia ebraica sottostante la Bibbia riflette necessariamente la visione arcaica del tempo. Ora la Sacra Scrittura è parola di Dio che si avvale, per
essere compresa, di immagini adatte ai tempi (si ricordi che la rivelazione si
è conclusa circa 150 d.C). Bisogna pertanto prendere posizione nei confronti
del valore che si dà a questa “parola di Dio”. Chiaramente tale parola consente diverse valutazioni: ci sono alcuni che sostegono che tale parola non
è chiaramente parola divina perchè non credono all’ esistenza di Dio ; altri,
all’ opposto, credono ciecamente in tale parola senza esercitare alcuno spirito
critico (fideisti etc.) e infine vi sono altri che cercano di capire questa parola (uso del raziocinio dato all’ uomo) per interpretare il linguaggio a volte
allegorico (credenti cristiani specie cattolici etc.). Come detto in precedenza
i cristiani sono tenuti ad affinare il proprio raziocinio e cercare di risolvere
apparenti contraddizioni. Cosı̀ in 2000 anni di cristianesimo si sono messi
sotto accusa certi passi della Scrittura perchè o non sembrano adeguati ai
tempi (progressisti) oppure perchè urtano contro il “si è sempre fatto cosı̀”
(conservatori). Passato il periodo di massima contestazione, la Scrittura si
è rivelata sempre adeguata ai tempi alla luce della Lettera di Pietro già citata (1 Pt 3,15). Ovviamente in questa contestazione molti non hanno dato
credito al testo biblico come descrizione scientifica adeguata.
Nella scia di quanto appena detto ci proponiamo di accordare il primo
capitolo della Genesi con la cosmologia moderna. Per far questo dobbiamo
entrare nel modo di parlare che lo scrittore sacro ha usato per comunicare a
tutti gli uomini la parola divina in maniera comprensibile. Poichè lo scrittore
sacro è un uomo vissuto in epoche molto lontane da noi e quindi il suo
stile ed il quadro scientifico di allora sono oggi obsoleti, dobbiamo cercare
il significato profondo delle sue parole e delle immagini che lui ha usato per
presentare la storia della creazione.
11
Questa presa di posizione non è una mia “invenzione” oppure di qualche
pio monaco o prete o vescovo fatta per salvare la Bibbia: no! E’ sempre
stato cosı̀ a partire da quando i cristiani erano ancora perseguitati e dovettero
combattere con la cultura pagana15 .
Fino al VII secolo gli esegeti dovettero combattere con il paganesimo, duro
a morire.Di questa epoca ricordiamo il grande S.Agostino ed altri della Chiesa
Orientale (ad esempio i padri della Cappadocia: Basilio Magno, Gregorio di
Nazianzo e Gregorio di Nissa).Inoltre in questo periodo i cristiani dovettero
combattere contro se stessi per fare prevalere l’ ortodossia contro le sette
ereticali.
Sistemati i dogmi trinitari e cristologici nell’ epoca che va dal VII secolo
al XI secolo (Alto Medioevo) il cristianesimo ebbe partita vinta e i cristiani
dovettero gestire la vita politica dell’ Europa (d’ora in poi ci occuperemo
esclusivamente dell’ Europa Occidentale) e dovettero rivolgersi alla Sacra
Scrittura per avere un modello di società civile e religiosa su cui modellare
i grandi territori delle Abbazie e dei grandi vescovati. In questo periodo la
Sacra Scrittura venne interpretata secondo quattro livelli i cosi detti “quattro
sensi della Scrittura”. I medievali di questo periodo composero il distico:
“La lettera insegna quanto è avvenuto, / l’ allegoria quello che devi credere, / la morale quello che devi fare / l’ anagogia il fine a cui devi tendere”16 .
Nessuno vissuto in questa epoca si sarebbe sognato di pensare altrimenti:
siamo quindi all’ epoca dei “quattro sensi della Scrittura” e tutte le opere a
noi pervenute ricalcano questo schema di interpretazione della Scrittura con
varietà sul tema.
All’ inizio del XI secolo si verificò un grande terremoto sociale che sconvolse la società che fino ad allora si era retta sui “quattro sensi della Scrittura”: le Abbazie persero gan parte del loro potere e comparve sulla scena
la classe ricca dei mercanti avente come centro non più le Abbazie bensı̀ le
grandi città. Parimenti sorsero le Università (Bologna, Surbonne, Cambrige
etc.). Anche la Scrittura fu radicalmente reinterpretata alla luce della nuova cultura basata sulla filosofia greca con in più importanti contributi dalla
cultura mussulmana (Averroè (1126-1198), Avicenna (980-1037)) e ebraica
(Rashi (1040-1105), Maimonide (1138-1204)). Comparvero le grandi Summae Teologiche che mettevano in discussione i quattro sensi e squassavano
15
Un esempio,tra i tanti di quell’ epoca, è quello di San Giustino filosofo e martire nato a
Naplus nel 100 e morto a Roma nel 162 autore della famosa opera “Il dialogo con Trifone”
in cui dovette combattere contro i filosofi pagani e difendere la Sacra Scrittura dai loro
attacchi
16
Dal latino:“Littera gesta docet, / quid credas allegoria, / moralis quid agas, / quo
tendas anagogia”(Nicola di Lyre, Postilla in Gal., 4, 3; cfr. H. de Lubac, Esegesi medievale,
ii, Milano, Jaca Book, 1988, pp. 345-364)
12
dalle fondamenta religiose e di conseguenza anche le strutture sociali. Non è
difficile immaginare che questa mutazione avvenne con grande difficoltà. Basti pensare che San Tommaso d’ Aquino, maestro di teologia, fece scalpore
al punto che nel 1277 si arrivò alla condanna da parte del vescovo di Parigi, Tempier, e ad Oxford sotto la pressione dell’ Arcivescovo di Canterbury
Kilwardby17 . La condanna fu ribadita nel 1284 e nel 1286 tanto era radicata
nella cultura del tempo che la condanna fu abrogata solo nel 1325: si pensi
che Tommaso fu canonizzato nel 1323 dal papa Giovenni XXII ed abbiamo
un esempio di un santo....condannato dalla Chiesa!
L’altra rivoluzione si è verificata in epoca moderma ed è iniziata con
Niccolò Copernico (1473-1543) e Galileo Galilei (1564-1642).Al primo si deve
la rivoluzione cosı̀ detta copernicana secondo la quale le Terra non è il centro
dell’ universo ma anche tutti i pianeti, compresa la Terra, ruotano attorno
al Sole; al secondo si deve la scoperta che tutti i corpi celesti, mediante
osservazioni astronomiche, hanno la stessa conformazione della terra e quindi
venne a cadere la differenza tra la terra e gli altri corpi celesti mentre si è
unificato in tal modo la fisica dei corpi terrestri con quella dei corpi celesti.
In altre parole è crollato la struttura dell’ Universo secondo il modello di
Claudio Tolomeo (100-175) che è la base ad esempio della Divina Commedia
di Dante Alighieri.
Nella sua difesa Galilei si appellò all’ interpretazione risalente ai Padri in
cui, come abbiamo visto precedentemente prevaleva l’ interpretetazione teologica corrente delle quattro interpretazioni che erano canonizzate nel Primo
Medio Evo. Cito alcune frasi di Galilei dalle quali l’ interpretazione galileana
era strettamente ortodossa.
L’ interpretazione secondo la teologia era:“come si vada al cielo, e non
come vada il cielo” ed inoltre: “Se bene la Scrittura non può errare , potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de’ suoi interpreti ed espositori in vario
modo : tra i quali uno sarebbe gravissimo e frequentissimo , quando volessero
fermarsi sempre nel puro significato delle parole (=una delle quattro interpretazioni) , perchè cosı̀ vi apparirebbero non solo diverse contraddizioni ,
ma gravi eresie e bestemmie ancora” ed ancora: “Stante , dunque , che la
Scrittura in molti luoghi è non solamente capace , ma necessariamente bisognosa d’ esposizioni diverse dall’ apparente significato delle parole , mi par
che nelle dispute naturali ella doverebbe esser riserbata nell’ ultimo luogo”
In varie lettere Galilei si appella a San’Agostino ma inutilmente: la condanna della Chiesa rimase come un macigno per i successivi secoli finchè fu
17
La condanna di San Tommaso, avvenne nel 1277 quando Tommaso era già morto
(1274)
13
tolta da Giovanni Paolo II: per tale condanna la Chiesa dovette “chiedere
scusa” a tutto il mondo.
La verità comunque si fece strada da allora durante il XVII secolo sino
al nostro XX secolo finchè la situazione divenne chiara in questi termini:
ritornando alla teologia Medievale si capı̀ che il testo della Scrittura ammette
varie interpretazioni come già aveva visto Origene. Un testo, come ad esempio
quello del primo capitolo della Genesi fu scritto,per ispirazione divina, in una
data epoca e quindi nel giro di alcuni secoli diventa obsoleto se si vuole aderire
al testo cosı̀ come fu scritto. Allora le varie epoche devono essere riviste alla
luce di scoperte archeologiche,linguistiche etc. in maniera di presentare alle
nuove generazioni la parola di Dio in tutta la sua freschezza secondo 1 Pt
3,15. Questo è il compito che mi sono proposto alla luce di quanto detto in
questo paragrafo.
Cosı̀ ora esamineremo la cosmologia ebraica molto simile a quella della
Mesopotamia antica; vederemo che il linguaggio di questo paragrafo è stato
depurato dallo scrittore sacro in maniera da evitare espressioni idolatre e
di concetti che potessero dare false immagini dell’ azione creatrice di Dio.
Riassumendo: la descrizione della opera di Dio creatore, pur essendo espressa
in una cosmologia molto povera e lontana dalla nostra visione dell’ universo,
ci permette tuttavia di confrontarla con la visione moderna. Quest’ ultimo
argomento sarà trattato nell’ ultimo paragrafo di queste note.
Ecco dunque tale cosmologia ebraica.
La terra ha la forma di un disco: la Palestina è al suo centro con la
città di Gerusalemme. Questo disco appoggia su colonne (2 Sam.22,16;
Sal.75,4;Giob.9,6) galleggiando sulle “acque inferiori” (Gen.1,2; Es.20,4; Sal.24,2;136,6)
da esse le acque risalgono per alimentare le sorgenti ed i fiumi. Al centro della
terra c’è l’ inferno (sheol) dimora dei morti.Oltre l’ oceano che fascia la terra si
elevano i “colli” o “monti eterni” (Deut.33,15; Ab.3,6) che fungono da pareti
circondanti la terra e fungono pure da colonne per il firmamento. Il firmamento è considerato come una pelle di tenda oppure come una lamina di cristallo
lucente al quale sono appese le stelle fisse (Gen.1,6-8;Es.24,10;Is.34,4). Il sole
e la luna escono dalle dimore scavate nei “monti eterni” e si avvicendano nella
loro orbita diurna e nottuna (Sal.19,5;Ab.3,11;Giob.9,7). Sopra il firmamento
ci sono le acque superiori conservate in serbatoi (Giob.38,22) da cui possono
uscire attraverso le cateratte per formare la pioggia. Sopra il mare superiore
si eleva una vasta cupola di più cieli il cui superiore è chiamato il “cielo dei
cieli” (Deut.10,14) le cui estremità si raccordano alle vette dei “monti eterni”
(Am.9,6). Negli altissimi cieli (Sal.104,3;Am.9,6) c’è la dimora inaccessibile
di Dio (Sal.33,14;Is.63,15).
Come si vede la cosmologia ebraica era simine a quella di altri popoli (ad
esempio le cosmogonie egizie, le cosmogonie sumere, babilonesi, assire etc.)
14
ma la differenza fondamentale con esse era il monoteismo rigoroso degli ebrei
che li costringeva a depurare i loro miti da ogni idolatria: in questo sta la forza
dell’ ebraismo che è stato la molla che ha fatto scattare la civilta cristiana
sia in occidente che in oriente. Questa molla è consistita nel valorizzare la
filosofia e di qui la scienza. Cosı̀ la Bibbia nella sua forma depurata da ogni
idolatria e la filosofia greca sono le dirette cause dello sviluppo della scienza.
Questa figliolanza stretta tra Bibbia, filosofia e scienza non può essere in
contraddizione l’ una con l’ altra e quindi faremo vedere che la cosmologia
moderna è in accordo con la creazione dell’ universo.
7
Confronto tra la cosmologia moderna e il
primo capito della Genesi
Per effettuare il confronto tra due cosmologie cosı̀ distanti l’ una dall’ altra
bisogna ricordare quel che si è detto nei paragrafi precedenti; in particolare
bisogna tenere ben distinte la cosmologia di qualche millennio fa da quella
di oggi perchè è proprio questa cosmologia che viene presa come base del
racconto della Genesi. Quindi bisogna stare molto attenti a non prendere
per oro colato (=parola Dio) quello che è invece una rozza descrizione di
cui si deve servire per forza di cose per trasmettere a noi l’ autentica parola
di Dio. Fortunatamente, oltre ad essere lo scrittore ispirato, l’ autore è
un finissimo teologo tanto è vero che la tradizione del primo capitolo della
Genesi è giustamente chiamata “redazione sacerdotale” (P). Ciò premesso
esamineremo a blocchi le concordanze che ci è dato reperire nel testo con la
cosmologia moderna.
7.1
Gn.1, 1-2
“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le
tenebre ricoprivano l’ abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.” Detto
in altri termini questo versetto è equivalente a “nulla”. La lingua ebraica per
dare al lettore il senso del vuoto, del nulla, usa dei vocaboli non usuali. Cosı̀
ad esempio, “informe e deserta” in ebraico è “tohu wabohu” che compare 3
volte in tutta la Bibbia ed ha significato di nulla, spazio vuoto etc. In questa
“nullità” l’ unico essere vivente è “lo spirito di Dio”. Da queste considerazioni
i filosofi cristiani coniarono il termine “dal niente” fin dai primi secoli del
cristianesimo e quindi il termine “ex nihilo” è entrato nel pensiero occidentale.
I matematici cultori della relatività generale (ad esempio Hawking) si sono
rotti la testa per sapere cosa ci fosse oltre la singolarità matematica che ha
preceduto il big-bang per arrivare a “dimostrare” che Dio non cè. Tutto
15
quello che sono stati capaci di fare è di invocare le strutture topologiche,
cioè la matematica.Queste elucubrazioni non toccano la sostanza dell’ essere
perchè ogni speculazione matematica NON E LEGATA ALLA FISICA; in
altre parole non si può identificare la realtà della materia e della radiazione
con la matematica che è un parto della nostra mente e nient altro.
7.2
Gn.1, 3-13
“Dio disse:“Sia la luce”. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e
Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: “Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque
dalle acque. Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E cosı̀ avvenne. Dio chiamò
il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse:“Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo
e appaia l’ asciutto”. E cosı̀ avvenne. Dio chiamò l’ asciutto terra, mentre
chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse
“La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che
fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie. E cosı̀
avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna
secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme,
secondo la propria specie. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.”
In questi versetti si ha una prima impressionante concordanza tra la Bibbia e la cosmologia moderna non ostante l’ apparenza contraria, come vedremo. Il primo essere creato non fu nient altro che la luce ovvero la radiazione
da cui derivò tutto l’ universo successivo. Il big-bang inizia dalla radiazione ovvero, nel linguaggio di 3000 anni fa, dalla luce. Nessuna cosmologia
contemporanea alla Genesi considera questo impalpabile e “spirituale essere
come origine di tutto il creato: alcuni considerano lo sperma, altri il sangue,
altri ancora le battaglie etc. In realtà è la luce che è la fonte dell’ energia
da cui deriva anche la stessa materia: per prima è la luce e, dopo parecchie
trasformazioni, si genera la materia come prodotto delle leggi quantistiche e
di altre leggi che sono allo studio della fisica teorica odierna18 Uno potrebbe
dire che la terra e l’ acqua c’ erano già (vedi Gn.1,2) ma questo è l’ aspetto
rozzo della cosmologia di 3000 anni fa. L’ uomo di quelle epoche in cui fu
scritto la Genesi non aveva la minima idea di come si arrivava all’ universo
18
Citiamo per completezza le teorie che si presume abbiano preceduto la creazione della
materia: supersimmetria, superstringe, teorie GUT, l’ ipotetico bosone di Higgs, gravità
quantistica etc. Nessuna di queste teorie è stata finora provata sperimentalmente
16
cosı̀ come oggi lo vediamo e quindi tutte le cosmologie19 che abbiamo più sopra elencato, partivano da “qualche cosa”; ad esempio,come abbiamo visto,
da Dei che combattevano tra loro, si uccidevano e il cadavere serviva a creare
la terra, l’ acqua, lo sperma etc. Tale situazione era aborrita dallo scrittore
della Genesi il quale fu sı̀ costretto a postulare la terra e l’ acqua ma erano
immerse nelle tenebre e quindi invisibili. L’ opera di Dio comincia dalla luce:
l’ aspetto “demiurgico”, cioè l’ opera di Dio che plasma la terra e l’ acqua,
passa in secondo piano di fronte il “fiat” che crea dal nulla.
Una domanda imbarazzante che si può porre alla cosmologia della Genesi
è: perchè mai lo scrittore sacro ritarda la creazione del sole fino al quarto
giorno? In questa domanda molti hanno trovato dei motivi per combattere
la Bibbia tacciandola di fantasie da relegare assieme alle altre cosmogonie
dell’ epoca , ed effettivamente anch’ io sono rimasto perplesso. E poi perchè
lo scrittore sacro parla di luce e solo al quarto giorno parla del sole quando
è noto che la luce proviene dal sole e dalle altre stelle?. Insomma questo
racconto non sta in piedi alla luce della moderna astrofisica: non è quindi
vero quando poco più sopra ho detto “In questi versetti si ha una prima
impressionante concordanza tra la Bibbia e la cosmologia moderna ....”?.
Prima di rispondere a queste obiezioni dobbiamo prendere in considerazione
che il fatto che per molti commentatori il primo capitolo della Genesi è una
forma di poemetto non avente alcuna pretesa di dare una spiegazione di come
Dio ha creato l’ universo e quindi purtroppo non fornisce argomentazioni al
credente in base a 1Pt 3,15 “...pronti sempre a rispondere a chiunque vi
domandi ragione della speranza che è in voi”. Quindi avrebbero ragione
alcuni autori americani per rifugiarsi nel fideismo.
Intanto la ipotesi del poemetto rientra nella primitività della cosmologia
antica di adeguarsi al modo moderno di ragionare. In altre parole le immagini
del “demiurgo” e del “poemetto” sono inerenti all’ epoca in cui la Genesi è
stato “dettato” da Dio: dobbiamo leggere “tra le righe” la parola divina e
quindi interpretare OGGI quel che voleva dire.
Però c’è un’ altra spiegazione tratta dalla cosmologia moderna che giustifica la successione del Genesi fino al quarto giorno.
Non potendo invocare la spiegazione fideistica dei “sette giorni” dobbiamo
dare un’ altra spiegazione la quale, si badi bene, deve essere accettata dall’
uomo del nostro tempo; in particolare deve essere una spiegazione convincente per noi OGGI il che vuol dire una spiegazione che deve essere coerente
nelle sue parti e consona al nostro attuale sapere.
Se ricordiamo le ere attraverso le quali l’ universo è arrivato nella forma in
cui oggi lo vediamo, notiamo che: 1 - l’ unica materia che si formò durante l’
19
Meglio sarebbe chiamarle cosmogonie a causa dei miti ad esse sottostanti
17
espasione cosmica era costituita da idrogeno, elio e pochissimi elementi leggeri
(come il litio); 2 - successivamente non è più stata l’ espansione cosmologica a
produrre gli altri elementi più pesanti della tavola di Mendeleev ma la forza
gravitazionale agente tra le inomogenità in cui la materia era distribuita
(ripeto: la materia, in questo stadio, era costituita da idrogeno, elio, litio e
pochissimi altri). 3 - Queste inomogenità si condensavano in “megastelle” che
bruciavano un pò dell’ idrogeno producendo elementi più pesanti. 4 - alla fine
della loro vita queste “megastelle” esplodevano con un meccanismo del tipo di
quello che osserviamo nei fenomeni delle “supernovae”. Il gas ora era più ricco
di elementi pesanti e si trovava nelle condizioni di rifare lo stesso processo
dando luogo alle stelle di Popolazione II. 5 - A questa fase è subentrata una
terza fase per cui: la maggior parte delle stelle di Popolazione II sono esplose
preparando il plasma da cui si sarebbero formate le stelle di Popolazione
I (terza generazione) tra le quali c’è anche il sole formatosi assieme al suo
sistema di pianeti. 6 - Questa successione di stelle prima “megastelle” poi
stelle di Popolazione II è durato 8,7 Miliardi di anni. Il sistema solare ha
impiegato circa 5 miliardi di anni per divenire come oggi lo vediamo. In totale
l’ universo ha una età di 13,7 miliardi di anni. 7 - Quindi per 8,7 miliardi di
anni non è esistito il sole ed il sistema solare! In questo sterminato lasso di
tempo cioè non è possibile parlare di sole, della luna e degli altri pianeti: essi
semplicemente non esistevano. Ebbene possiamo pensare che il secondo ed
il terzo giorno della Genesi si riferiscano a questo lasso di tempo quindi non
c’ era il sole, la luna etc. Questo è quanto giustifica l’ assenza di “..fonti di
luce nel firmamento del cielo per separare il giorno dalla notte...(Gn.1,14)”
nel secondo e terzo giorno, fatto che si riferisce invece al quarto giorno in cui
fu creato il sole e la luna.
Per giustificare questa ipotesi bisogna ammettere che, quando non c’ era
ancora il nostro sole, nei sistemi solari, che certamente circondavano le stelle di Popolazione II, era già presente una forma di vita che poi durante l’
esplosione delle supernovae è andata quasi completamente distrutta. Questa ipotesi deriva dalla Genesi, terzo giorno: “Dio disse “La terra produca
germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra
frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie”. E cosı̀ avvenne. E la
terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria
specie.”
È possibile giustificare questa ipotesi cioè che la vita era già presente
prima che si formasse il sole e la terra di oggi? Esistono valide ragioni per
rispondere affermativamente.
Nella galassia, cui noi apparteniamo, ci sono delle nubi di gas molto estese
18
costituite da composti di idrogeno, carbonio, ossigeno ed azoto 20 . Quindi
nella materia interstellare si trovano molecole anche molto complesse. Ricordiamo: HCO, HNCO, H2 CO, HCONH2, HCOOH, glicina, alanina ed
altri aminoacidi, acidi nucleici, urea e zuccheri. Da questa rapida carrellata
si deduce che sono disponibili i mattoni della vita in grande abbondanza.
Nel nostro sistema solare, specie nelle comete, si sono rivelati una grande
abbondanza di composti organici. Inoltre alcuni frammenti di asteroidi che
colpiscono il nostro pianeta sotto forma di meteoriti, contengono anche sostanze organiche come basi degli acidi nucleici, ammine e ammidi. Inoltre
della grande varietà di composti estratti dalle meteorite si sono estratti una
grande quantità di composti organici: quelli che hanno maggiormente attirato l’ attenzione dei ricercatori sono le 70 varietà di amminoacidi di cui
otto appartenenti al gruppo dei 20 impiegati dalle cellule per sintetizzare le
proteine. Ciò che stupisce è la prevalenza di amminoacidi sinistrorsi tipici
degli organismi viventi.
Questi ritrovamenti sono sufficenti per sostenere l’ ipotesi suggerita dalla
Genesi e cioè la vita è comparsa molto precocemente nell’ universo anzi,in
base ai ragionamenti fatti nei precedenti paragrafi, non è troppo azzardato
pensare che, non appena si formarono gli elementi fondamentali della vita
(idrogeno, carbonio, ossigeno, azoto), per un meccanismo ancora ignoto, automaticamente siano comparsi i mattoni fondamentali della vita. In altri
termini le stelle di Popolazione II, una volta estinte le “megastelle”, abbiano
iniziato a produrre, nelle zone meno calde, composti organici fondamentali
per la vita. Questi semi di vita si sono mantenuti attraverso le catastrofi di
supernovae, meccanismo che è ritenuto la fine della vita di una stella, formando le estese nubi di molecole organiche. Nella successiva formazione di
una stella di Popolazione I assieme al suo sistema planetario abbiano trovato
le condizioni per ricreare il sistema vivente.
Della stessa idea che qui abbiamo azzardato è il paleontologo Fortey (UK)
che cosı̀ si esprime : “...il coinvolgimento di corpi extraterrestri nella genesi
della vita è quasi sicuramente corretto. La sintesi di alcune molecole carboniose essenziali per la vita ha probabilmente avuto luogo nel crogiolo della
creazione agli esordi dell’ universo: c’è effettivamente nello spazio del materiale organico sparso come polvere tra le stelle.” Cosı̀ è successo probabilmente per la vita sulla terra: il pianeta, non appena si è sufficientemente
raffreddato, ha ricreato le condizioni che questi semi di vita si siano riassem20
Ricordiamo, tra le molte, una pubblicazione edita presso l’ Osservatorio dell Università
di Bologna intitolata: L’ Universo e l’ origine della vita - Vedi
http://www.bo.astro.it/ universo/webuniverso/indexp.html
ed in particolare
http://www.bo.astro.it/ universo/webuniverso/dellisanti/delli9.html
19
blati dando origine di nuovo alla vita nelle sue forme più evolute. Si stima
che la vita come la vediamo oggi abbia una “età” di circa 4 miliardi di anni,
da confrontare con l’ età del globo terrestre che è di circa 5 miliardi di anni
ossia quanto quella del sole. Di questi 4 miliardi di anni 3 sono stati spesi
per formare la cellula, che è l’ elemento fondamentale della vita.
7.3
Gn 1,14-31
Pertanto siamo giunti al quarto giorno, al quinto giorno e al sesto giorno in
cui si ha il sistema solare e la vita sulla terra come si presenta oggi cioè 5-6
miliardi di anni dopo l’ esplosione della supernova da cui noi abbiamo avuto
origine:
“Dio disse: “Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare
il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano
fonti di luce nel fimanento del cielo per illuminare la terra”. E cosı̀ avvenne.E
Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il
giorno e la fonte di luce minore per governare la notte e le stelle. Dio le pose
nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la
notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu
sera e fu mattina : quarto giorno.”
“Dio disse:“Le acque brulichino di essere viventi e uccelli volino sopra la
terra, davanti al firmamento del cielo”.Dio creò i grandi mostri marini e tutti
gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque secondo le loro specie e
tutti gli uccelli alati , secondo le loro specie. Dio vide che era cosa buona.Dio
li benedisse:“Siace fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli
uccelli si moltiplichino sulla terra”. E fu sera e fu mattina: quinto giorno.”
“Dio disse:“La terra produca esseri viventi secondo le loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie”. E cosı̀ avvenne.Dio
fece gli animali selvatici, seconlo le loro specie. il bestiame, secondo la loro
specie e tutti i rettili del suolo, secodo la loro specie. Dio vide che era cosa
buona”.
Dio disse:“Facciamo l’ uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su
tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
E Dio creò l’ uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio
e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
“Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia
sulla terra”.
20
Dio disse:“Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la
terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A
tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che
strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”.
E cosı̀ avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
E fu sera e fu mattina:sesto giorno”.
Riassumendo:
1 - I primi tre giorni vanno dall’ origine del big-bang fino alla esplosione
che ha distrutto un sistema solare antecedente al nostro: in questo periodo
non si parla di sole e luna (e quindi non si nomina il nostro sistema solare)
e si nominano piante (e quindi si parla della vita in una forma diverso dalla
nostra)e nessun animale. Pertanto si parla della vita in una forma diversa
dalla nostra.
2 - Gli ultimi tre giorni ci presentano un universo simile al nostro: il sistema solare (sole,luna come satellite della terra), si nominano la vita animale
che va dai pesci fino agli uccelli e poi nel sesto giorno si nominano gli animali
di forme superiori (rettili, mammiferi).
3 - È notevole che la scala degli animali è molto simile a quella dei mammiferi. Se poi supponiano che la vita ha iniziato assieme all’ universo e non
solo negli ultimi 5-6 miliardi di anni siamo condotti a postulare che, assieme
alla chimica degli elementi che si sono formati nell’ interno delle stelle, anche la vita si è formata molto vicina alle stelle stesse e cosı̀ elementi chimici
e molecole organiche si sono formati contemporaneamente.Questa ipotesi è
appoggiata presso molti biologhi come ad esempio Fortey citato sopra.
4 - Se questa ipotesi è corretta,l’eterna diatriba tra i sostenitori della
teoria evolutiva ed i suoi avversari viene a cadere: la vita è già presente nella
materia all’ inizio del big-bang. Quindi come Dio ha creato l’ universo in
esso è gia presente la vita:Dio è l’ autore anche della vita con buona pace dei
materialisti.
21