Danae Festival è in scena al Teatro Out Off con

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Danae Festival è in scena al Teatro Out Off con
Persinsala Teatro
Valeria Giulia Carboni
aprile 7, 2011
Danae Festival è in scena al Teatro Out Off con Jonathan
Capdevielle, straordinario imitatore francese ed eccellente
cantante.
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L’imitazione è uno dei modi in cui l’attore può prendere coscienza delle
proprie possibilità espressive. Jonathan Capdevielle – classe 1976 –
francese nato a Tarbes e residente a Parigi, ne fa un punto di forza del
proprio percorso artistico.
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Il sipario si apre quindi su questo eclettico interprete d’Oltralpe che ha
l’aria di essere capitato sul palco per caso, indossando una felpa e un paio
di pantaloni non in quanto costumi di scena bensì perché già li portava. Un
momento di sospensione squisitamente teatrale e Capdevielle inizia a
esibirsi, imitando le canzoni di Madonna – senza musica, utilizzando solo la
voce e un microfono. Il risultato stupisce il pubblico che spesso ride,
divertito dall’imitazione perfettamente riuscita.
A un certo punto – in quella che potremmo definire seconda parte dello
spettacolo – le luci si spengono e, nel buio quasi totale, l’attore si avvicina
a un tavolino, posizionato in fondo al palco e dotato di uno specchio e
lampadine fioche. Capdevielle si cambia – ma data l’illuminazione scarsa,
possiamo solo intuirne i movimenti. Mentre avviene questa trasformazione
– quasi ignaro di ciò che gli sta accadendo – instaura, da solo, un dialogo
con il padre e con la sorella. Il buio, i rumori di sottofondo e il brusio delle
voci rendono la scena al limite del thriller: l’atmosfera che si respira non è
più quella distesa e tranquilla di pochi istanti prima, ma al contrario è
densa di angoscia, soffocata dal respiro della sorella gravemente malata –
da quanto si può capire.
Da questo buio – quasi come da un ventre materno – emerge una nuova
creatura, in abito corto, tacchi a spillo e parrucca bionda, che ci intrattiene
con canzoni da discoteca e movimenti tratti dall’immaginario pop. D’un
tratto ci troviamo catapultati in una discoteca, mentre il talento creativo e
di imitatore di Capdevielle è in grado di ricreare, da solo, le tipiche scene
da discoteca: la vocalist che incita a ballare, la ressa, la ragazza che
vomita – tutto partorito dalla sua voce.
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Lo spettacolo si chiude con un gruppo di uomini, di diverse età, che
entrano in scena per accompagnare il bravissimo chansonnier.
Straordinaria l’abilità interpretativa di Capdevielle che riesce a ricreare
una situazione, un tipo di persona, un suono o un rumore, utilizzando
come unico artificio e strumento la propria voce. Il dialogo tra amici in
discoteca è reso talmente bene da sembrare reale.
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Le canzoni sono il filo conduttore dello spettacolo, il suo modo di
esprimersi, “intervengono, all’inizio, come una struttura musicale e
ritmica” e, col procedere dell’azione, rivelano le sue ossessioni, i suoi
sentimenti più profondi, un certo senso di nostalgia. Capdevielle diverte la
platea ma non si lascia mai andare al sorriso, mantenendo un’aura di
serietà e, talvolta, quasi di indifferenza per il proprio lavoro. Un artista
davvero particolare, ottima scelta per un festival che diventa sempre più
importante con il passare degli anni.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Out Off
via Mac Mahon, 16 – Milano
domenica 3 aprile 2011
Adishatz/Adieu
di e con Jonathan Capdevielle
regia generale e sonora Christophe Le Bris
luci Patrick Riou
con la partecipazione di Ecume, ensemble corale universitario di Montpellier
co-produzione Centre Chorégraphique National de Montpellier Languedoc Roussillon nell’ambito di
]domaines[ (FR), Centre Chorégraphique National de Franche-Comté a Belfort nell’ambito dell’accueilstudio (FR) e Bit Teatergarasjen, Bergen (NO)
col sostegno del Centre National de la Danse per la messa a disposizione degli studi
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