Audiotek,affari on line e non solo
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Audiotek,affari on line e non solo
7 SPECIALE ALTA DEFINIZIONE � 800.SAMSUNG - Samsung El. Italia ha un nuovo numero di accesso al servizio clienti:per parlare con un operatore basta digitare l'800.726.7864.I numeri che seguono il prefisso 800 sono quelli che sulla tastiera del cellulare equivalgono alle lettere del nome dell'azienda coreana. www.samsung.it � TV digitale su Macbook Pro TerraTec Electronic lancia Cinergy T Express,scheda per TV digitale terrestre con tecnologia Express Card,progettata esclusivamente per Mac.La scheda è disponibile a 139,99 euro, con il software Elgato Eye TV2,e si installa nello slot Express Card. www.terratec.it 10 NUOVE VIDEOCAMERE (E LODE) Panasonic ha lanciato ben 10 nuove videocamere consumer: 4 utilizzano nastri MiniDV, 3 i DVD da 8 cm, 2 sfruttano invece un Hard Disk interno, mentre l’ultima registra su scheda di memoria SD (vedi pag. 3). L’NV-GS 60 è il modello entrylevel della gamma MiniDV, con un CCD da 1/6 di pollice e 800.000 pixel ed un’ottica zoom da ben 30x. Stesso sensore per la NV-GS80, che dispone di zoom 32x con stabilizzatore ottico O.I.S. e display LCD da 2.7 pollici. Le altre due macchine adottano invece un sensore 3 CCD: la NV-GS230 con un'ottica 10x, la NV-GS320 sempre con zoom 10 x (firmato Leica Dicomar), con stabilizzatore ottico O.I.S., display da 2.7 pollici e slot per SDHC card. Le tre novità nella registrazione su DVD sono la VDR-D160 (di minimo ingombro, con obiettivo 30x con stabilizzatore elettronico, compatibile con dischi DVD-RAM, -R, -RW, -R DL e con schede di memoria SD), la VDR-D220, (obiettivo 32x con stabilizzatore ottico, display da 2.7 pollici in formato panoramico e slot per schede SDHC) e la VDR-D310, infine, dotata di sensore 3CCD, ottica 10x firmata Leica, stabilizzatore ottico, processore di immagine Crystal Engine e display L C D da 2.7 pollici. La risoluzione complessiva del sensore permette di ottenere immagini fisse fino a 3.1 MP. Le due videocamere con hard disk da 30 GB sono siglate SDR-H250 e SDR-H20. La prima è dotata di sensore a 3CCD, lenti Leica Dicomar 10x e stabilizzatore ottico O.I.S.(presente anche sulla SDR-H20, dotata però di zoom ottico 32x). Entrambe registrano i video in MPEG2 con bit rate fino a 10 Mbps e sono compatibili con schede SDHC. www.panasonic.it Audiotek,affari on line e non solo Punto di riferimento consolidato per professionisti e appassionati, Audiotek da un quarto di secolo è un nome ben noto a Roma, una delle realtà più conosciute nel settore dell’assistenza e del supporto tecnico per apparecchiature elettroniche (consumer, professionali e broadcast), con un’attenzione maturata nel corso degli anni - concentrata sulla qualità del servizio: un giusto mix di passione, determinazione ed esperienza per valorizzare e proteggere il lavoro dei propri clienti. Non a caso quindi, da quasi 20 anni, Audiotek è centro di assistenza ufficiale di tutta la gamma dei prodotti Sony e Aiwa. Nell’ottica di favorire la relazione con i clienti, è da poco on-line il nuovo sito, ridisegnato e sviluppato appositamente per consentire una facile navigazione, ricco di contenuti volti a garantire sempre più informazioni e servizi (come ad esempio la sezione con cataloghi, driver e utility inerenti i prodotti Sony). Il nuovo sito offre inoltre la possibilità di lasciare annunci per vendita o ricerca di apparecchi o per offerte di lavoro, nonché di interagire con il laboratorio delle riparazioni, consultando lo stato di avanzamento dei lavori. Audiotek - che dispone anche di una piccola ma qualificata offerta di accessori originali Sony foto e video - ha sede a Roma, in via Alberto Ascari 250/252. Tel/fax: 06 - 5036743. www.audiotekonline.it Scuola di fotografia RAW,IL NEGATIVO DIGITALE Alcuni software fotografici recenti,come Aperture e Lightroom,sono destinati principalmente a chi lavora in formato RAW.Chi preferisce scattare immagini in JPEG o in altri formati,può affidarsi tranquillamente ad altre applicazioni di gestione e ritocco,dal classico Adobe Photoshop fino a programmi più semplici ed economici ma abbastanza completi quali Corel Paint Shop Pro,ACDSee Pro o Microsoft Digital Image. Anche questi ultimi,ad ogni modo,sono in grado di aprire ed elaborare file RAW,così come Aperture e Lightroom possono lavorare anche con file JPEG,TIFF ecc;tuttavia la peculiarità dei nuovi software di Apple e Adobe sta proprio in una nuova concezione del flusso di lavoro,ideato appositamente per l’archiviazione e l’editing di file RAW. Ma che cos’è un file RAW? Quali vantaggi comporta, e quali svantaggi? Chi è abituato a lavorare in JPEG potrebbe ottenere migliori risultati adottando il formato RAW? Il termine ‘raw’ in inglese significa letteralmente ‘grezzo’ e nel caso della foto digitale indica appunto un file contenente i dati grezzi direttamente catturati dal sensore CCD o CMOS, che ancora cioè non sono passati attraverso i circuiti di elaborazione interna della macchina. Questi sono studiati per applicare automaticamente algoritmi per la correzione dell’esposizione, il bilanciamento del bianco, l’esaltazione dei dettagli, l’attenuazione del rumore e la compressione JPEG che riduce le dimensioni dei file. Non sempre tali elaborazioni automatiche portano ai risultati ottimali, anzi spesso producono una resa cromatica falsata o dettagli impastati, per via di una eccessiva riduzione del rumore. I professionisti che scelgono di scattare in RAW possono invece eseguire regolazioni molto più precise in termini di esposizione e bilanciamento del bianco, oltre che ottenere un range dinamico più ampio, visto che i file RAW sono in genere a 12 o 14 bit, mentre i file JPEG vengono compressi a 8 bit per colore. Anche i filtri di riduzione del rumore e dell’effetto mosaico inclusi nei software sono molto più accurati di quelli automatici integrati nelle fotocamere. Insomma, quando si ha a che fare con un file RAW è come se si avesse fra le mani una sorta di ‘negativo digitale’, che può essere ‘sviluppato’ in diversi modi, ottenendo differenti risultati, ma preservando sempre la massima qualità d’immagine. È proprio per questo motivo che l’editing dei file RAW viene chiamato in gergo ‘sviluppo’ (develop in inglese); le varie regolazioni applicabili non vanno a intaccare la qualità del file originale; al contrario, il ritocco di immagini già elaborate e convertite in JPEG comporta una gamma di opzioni più limitata ed un’inevitabile e progressiva perdita di qualità. Conservando invece un RAW, sarà sempre possibile produrre versioni differenti della stessa foto, ottenendo anche risultati migliori man mano che i software di editing divengono più evoluti. Non manca però il rovescio della medaglia: i file RAW sono infatti più pesanti dei JPEG (da 6 a 10 volte più ingombranti), occupano più spazio sulla scheda di memoria della fotocamera e sull’hard disk del PC e spesso rallentano le prestazioni della fotocamera negli scatti in sequenza, proprio per il maggior tempo necessario alla scrittura dei file su memory card. Inoltre, scattare in RAW vuol dire essere costretti, sempre e comunque, ad una fase successiva di elaborazione delle immagini, anche nel caso fortunato di scatti perfetti: i reporter giornalistici e tutti quei fotografi che hanno tempi di lavorazione estremamente ristretti, dovranno dunque scegliere il formato JPEG. Infine, un grosso limite del formato RAW è la mancanza di uno standard condiviso: ogni marca e a volte ogni modello di fotocamera ha bisogno di una chiave specifica per la decodifica e mentre nuovi formati RAW sono in continuo sviluppo, altri vengono abbandonati. Prima di acquistare un software di gestione RAW è dunque fondamentale assicurarsi che il formato della propria fotocamera sia pienamente supportato. La nuova frontiera dell’editing non-distruttivo Una delle principali differenze tra lo sviluppo di file RAW ed il ritocco degli altri tipi di file è la necessità di un software ‘non-distruttivo’, cioè in grado di applicare e mostrare tutte le varie elaborazioni in tempo reale, sfruttando al massimo il processore e la scheda grafica di sistema; nel caso di immagini JPEG o TIFF è invece sufficiente un’applicazione di ‘editing distruttivo’, che crea cioè file temporanei ad ogni successiva modifica, senza sovraccaricare memoria, CPU e GPU del computer. Apple Aperture (per sistemi Mac) e Adobe Lightroom (per Mac e PC) fanno parte della prima categoria di programmi, offrendo funzioni di elaborazione che non alterano il file originale e permettono di creare versioni multiple della stessa immagine occupando solo pochi KByte di spazio su disco: tutte le modifiche, infatti, vengono memorizzate come set di istruzioni, da applicare al volo in fase di lettura. Uno dei grossi vantaggi offerti da questo metodo di lavoro è la possibilità di salvare regolazioni personalizzate, da applicare successivamente a gruppi di immagine: se ad esempio la propria fotocamera produce una certa aberrazione cromatica o un certo rumore da eliminare, basta trovare una prima volta le giuste impostazioni per la correzione immediata di tutti gli scatti futuri. In questo Aperture e Lightroom presentano funzionalità molto simili, anche se Aperture offre qualche opzione in più nella gestione delle versioni multiple e nel raggruppamento di immagini simili. Il principale svantaggio dell’editing non-distruttivo sono gli elevati requisiti di sistema richiesti: per applicare decine di filtri ed effetti in tempo reale, su immagini ad altissima risoluzione (oltre gli 8-10 MP) è necessario un hardware top-di-gamma di ultima generazione, per evitare il rischio di rallentamenti dell’interfaccia, in particolare per Aperture. Ad ogni modo l’utilizzo di un software di fotoritocco tradizionale come Adobe Photoshop presenta tuttora numerosi vantaggi: anche se l’elaborazione dei file RAW può essere eseguita solo dopo una conversione in altro formato (scegliendo ad esempio TIFF o PSD a 16 bit la qualità è comunque conservata), rinunciare alle funzioni in tempo reale significa avere possibilità di editing infinitamente superiori e riuscire a lavorare in modo fluido anche su computer più datati.