Obama, il lato comico della Casa Bianca show del Presidente alla

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Obama, il lato comico della Casa Bianca show del Presidente alla
Obama, il lato comico della Casa Bianca show del Presidente alla cena di gala - Repubblica.it » Ricerca
Obama, il lato comico della Casa Bianca
show del Presidente alla cena di gala
Repubblica — 11 maggio 2009 pagina 17 sezione: POLITICA ESTERA
NEW YORK - Ha preso in giro tutti, amici, avversari e se stesso, anche se le battute migliori l' ha
riservate a Hillary Clinton e Dick Cheney: la rivale diventata stretta alleata e l' unico nemico di peso
della Casa Bianca di oggi. Alla "prima" cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa
Bianca - tradizionale occasione (costo d' ingresso 200 dollari, ricavato in beneficenza) di ironie e
sfottó - Barack Obama ha aggiunto un altro tassello alla sua fama di brillante oratore, questa volta
cimentandosi con successo nei panni (non facili) del comico. Presentato da Wanda Sykes, l' attrice
televisiva afro-americana nota per i suoi ruoli comici, Obama - che cenava al tavolo seduto tra Tom
Curley (presidente dell' Associated Press) e la reporter ( Ap) Jennifer Loven - è salito sul palco
iniziando con l' autoironia. « Good evening », ha detto tirando fuori il foglio del discorso e
fermandosi mentre di fronte a lui si aprivano platealmente due "teleprompt", il "gobbo elettronico" il
cui uso frequente gli è stato rimproverato. « Good evening », ha ripetuto con un finto impaccio.
«Non avrei voluto essere qui questa sera, lo confesso, ma dovevo farlo, è uno dei tanti problemi
che ho ereditato da George Bush». Ha scherzato sulle difficoltà nelle nomine governative
(«nessun presidente nella storia ha mai nominato tre segretari al Commercio così velocemente») e
poi via con le battute. Per Hillary, con un richiamo all' influenza suina: «Oggi non potrebbe essermi
più vicina; in effetti non appena tornata dal Messico mi ha abbracciato stretto e mi ha detto che
dovevo andare anche io al più presto». Per Cheney: «Non è presente perché impegnato a scrivere
la sua autobiografia, si intitola come sparare agli amici e interrogare la gente», ha ridacchiato
alludendo all' incidente di caccia che vide protagonista l' ex vice di Bush e agli interrogatori "brutali"
autorizzati dalla precedente amministrazione. Ha chiesto al leader del partito repubblicano (in
grave crisi) Michael Steele, afro-americano anche lui e presente alla cena, di alzarsi e si è scusato
con lui, «te lo dico per l' ultima volta non posso procedere a un piano di salvataggio finanziario» del
"Grand Old Party": «temo che Rush Limbaugh (il più ascoltato guru radiofonico della destra, ndr)
non possa essere considerato un titolo tossico, mi dispiace». Ha elogiato la sua amministrazione
per «aver portato avanti facce nuove e giovani, come Arlen Specter», il senatore della
Pennsylvania (79 anni) che ha lasciato il Gop passando ai democratici. Proseguendo la
pantomima con il "gobbo" ha continuato a parlare a braccio («cercheró di improvvisare sempre di
più») non perdendo l' occasione per una battuta sul vicepresidente Joe Biden, famoso per le sue
gaffe: «nei prossimi cento giorni mi libererò del suggeritore. Joe Biden, invece, se ne dovrà
appropriare». Cento giorni su cui ha ironizzato più volte: «benvenuti al decimo giorno di
anniversario dei miei primi cento giorni»; «nei prossimi cento giorni perderó la calma»; «i prossimi
cento giorni li farò in settantadue, il 73esimo mi riposeró». "Black Tie" per gli uomini, donne in
lungo. Il «White House Correspondent' s Association Dinner» è uno dei galà più ambiti di
Washington e oltre ai giornalisti non mancavano vip di Hollywood (Steven Spielberg, George
Lucas, Nathalie Portman, Owen Wilson, Demi Moore. Tom Cruise), rock star come Bon Jovi e
Sting, l' ex mago della Federal Reserve Alan Greenspan, politici bipartisan, con un posto d' onore
per Colin Powell al tavolo del ministro del Tesoro Tim Geithner. Una che era stata invitata ma ha
preferito declinare è stata Susan Boyle, la donna di 47 anni divenuta famosa in tutto il mondo dopo
il suo debutto a uno show britannico in cerca di nuovi talenti: «Sono rimasta scioccata dall' invito,
mi sarei emozionata troppo, meglio restare con il gatto», ha detto al News of the World. Alla fine
Obama ha chiuso in modo più serio. Ha ringraziato i giornalisti per il loro lavoro («un governo
senza giornali, un governo senza dei media duri ed intraprendenti in tutti i sensi non è un' opzione
per gli Stati Uniti d' America»), ha parlato dei «tempi difficili per molti di voi, tempi di rinnovamento
tecnologico, di cambiamento. Ma ci tengo a dire che il vostro servizio è essenziale per la tenuta
della democrazia». - DAL NOSTRO INVIATO ALBERTO FLORES D' ARCAIS
28/07/09 17:16