Storie della Bibbia
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Storie della Bibbia
Progetto in rete “I CARE” “CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI” ISTITUTO COMPRENSIVO DI BONATE SOTTO SCUOLA PRIMARIA DI BONATE SOTTO “STORIE DALLA BIBBIA” REFERENTE: ins. Carmela Maria Magni, specialista IRC. Alunni coinvolti: bambini e bambine delle classi 3A e 3B della scuola Primaria di Madone, Istituto Comprensivo di Bonate Sotto Premessa: si decide di attivare lo stesso percorso di cooperative nelle due classi in quanto in entrambe c’è la presenza di bambini diversamente abili e/o con problemi comportamentali e relazionali. In particolare in 3A gli alunni diversamente abili sono due: Z. E. che è autistico con una disabilità grave (costantemente seguito dall’assistente educatrice e7o dall’insegnante di sostegno) e C. S. al quale sono state diagnosticate turbe psichiche e attacchi di epilessia In 3B è presente l’alunno B. G. con disturbi del linguaggio nella comprensione e nella produzione del testo. Inoltre nella stessa classe è presente un compagno dislessico con disagio relazionale e altri alunni con un livello di comprensione basso. OBIETTIVI Finalità generali: Stimolare l’interazione positiva tra tutti i compagni di classe, favorendo in particolare l’integrazione dei bambini diversamente abili. Storie della Bibbia 1 Obiettivo didattico: - conoscere alcune storie dalla Bibbia, sapendone raccontare i contenuti, elencando gli elementi significativi e simbolici presenti. Obiettivi cooperativi: - imparare a collaborare per un progetto comune; - saper ascoltare per comprendere; - incoraggiare la partecipazione di tutti; - rispettare il proprio ruolo; - rivolgersi ai compagni con educazione e rispetto. DECISIONI PRELIMINARI Gruppi: saranno formati da tre/quattro alunni che rimarranno stabili per i tre incontri necessari allo svolgimento di una storia, poi si cambiano. I gruppi sono eterogenei, stando attenti ad inserire i bambini diversamente abili con compagni che li possano sostenere. I gruppi sono stabiliti dall’insegnante. Spazi: l’attività si svolgerà prevalentemente in aula, in alcuni momenti si utilizzerà anche il laboratorio di informatica sia per il lavoro al computer che per la visione del dvd. Sistemazione dell’aula: vengono formati 5 o 6 gruppi da due banchi ravvicinati Tempi: L’attività si svolgerà a partire da novembre 2008 fino ad aprile 2009. Materiali: - DVD: “Storie dalla Bibbia” ed. Paoline, “Il Principe d’Egitto” e “Giuseppe il Re dei sogni” Storie della Bibbia 2 - fogli, pastelli, pennarelli, colla, forbici, carta da pacco - computer e simboli PCS MODALITA’ OPERATIVE Ogni storia della Bibbia è sviluppata in tre incontri, a cadenza settimanale durante le ore di IRC, ciascuna con diverse modalità operative. Nel PRIMO INCONTRO : l’insegnante propone agli alunni il personaggio biblico di cui si racconterà la storia. Si raggiunge il laboratorio d’informatica nel quale, con l’aiuto del videoproiettore, si vede l’episodio (circa 20 min.). Poi si torna in aula e si formano i gruppi di lavoro. L’insegnante spiega l’attività al gruppo classe intero, sottolineando soprattutto la metodologia di cooperative e quindi l’importanza data alle abilità sociali da metter in gioco e il fatto che tutti devono partecipare con un ruolo attivo. Il tempo a disposizione per il lavoro di gruppo è di 1 ora. Ad ogni gruppo l’insegnante consegna il foglio di lavoro e dei foglietti bianchi. (interdipendenza di materiali e di informazioni) Ogni gruppo lavorerà per individuare il maggior numero di elementi significativi della storia (interdipendenza di scopo) Sul foglio di lavoro n.1 (vedi allegato) è descritto il compito da svolgere, le abilità sociali richieste, i ruoli da assegnare. Struttura di apprendimento: - ogni componente del gruppo dice a turno ai compagni un elemento significativo della storia - verifica dello stesso da parte del gruppo - scrivere il nome dell’elemento su un cartellino (SCRITTORE) - disegnare sullo stesso cartellini il personaggio o l’elemento (DISEGNATORE) - colorare l’elemento (ARTISTA) Storie della Bibbia 3 Ogni gruppo si confronterà al suo interno per definire la modalità di lavoro, individuando i ruoli e i compiti e mettendo i propri nomi nella tabella sul foglio di lavoro. Allo scadere del tempo, ogni gruppo, con la mediazione dell’insegnante, si confronta con gli altri riuscendo subito ad avere il feedback del proprio lavoro, arricchendosi degli elementi che erano sfuggiti agli uni e invece riconosciuti dagli altri. SECONDO INCONTRO e TERZO INCONTRO Si ricostituiscono i gruppi. L’insegnante riprende la narrazione leggendo ad alta voce alla classe la storia (interdipendenza di informazioni) e spiega il compito cooperativo del lavoro: costruire un piccolo libretto della storia ascoltata (interdipendenza di scopo). Ad ogni gruppo viene dato: - il foglio di lavoro n.2 - un piccolo libretto a fisarmonica, - le parti scritte delle sequenze della storia ( 8 brani), - alcuni disegni delle sequenze ( solo 4 su 8 ), (interdipendenza di materiali). Il tempo a disposizione per il lavoro di gruppo è di 1,5 ore. Struttura di apprendimento: - leggere ad alta voce le sequenze (LETTORE) - suggerire il giusto ordine per ogni sequenza e scrivere il numero nel quadratino e scrivere il titolo di ogni sequenza sul foglio di lavoro (ORDINATORE e SCRITTORE) - verifica dello stesso da parte del gruppo - fare il titolo del libretto e rappresentare con un disegno la scena dove non c’è l’immagine della sequenza (DISEGNATORE) - ritaglia e incolla i disegni delle sequenze e colora (ARTISTA) Storie della Bibbia 4 - CONTROLLORE: controlla il rispetto dei ruoli e dei turni. Ogni gruppo si confronterà al suo interno per definire la modalità di lavoro, individuando i ruoli e i compiti e mettendo i propri nomi nella tabella. Alla fine del lavoro, ogni membro del gruppo firma l’elaborato prodotto (responsabilità individuale). MODALITA’ DI CONTROLLO E VALUTAZIONE Durante lo svolgimento dell’attività, l’insegnante passa tra i gruppi e raccoglie delle osservazioni sistematiche in una griglia precedentemente preparata, in particolare per avere una registrazione il più oggettiva possibile delle abilità sociali richieste. Al termine delle tre settimane il gruppo avrà una valutazione complessiva sul lavoro svolto e sul livello di collaborazione attivato. Il libretto prodotto dal gruppo viene valutato secondo: - grado di cooperazione attivato dai diversi membri del gruppo, - corretta successione delle sequenze, - bellezza estetica, - completezza (tutti i disegni fatti e tutte le parti colorate), - titoli sequenze corretti. ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI EMERSI, PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA L’attività “Storie dalla Bibbia” proposta con il metodo del cooperative learning ha suscitato certamente grande interesse e partecipazione da parte degli alunni. Inizialmente è stato abbastanza difficoltoso accompagnare gli alunni a far propri gli obiettivi relazionali previsti. Gli alunni erano soprattutto concentrati sugli aspetti Storie della Bibbia 5 contenutistici e pratici, dando poca importanza alla modalità con cui si relazionavano e strutturavano le fasi dell’attività. Certamente questa modalità di lavoro li ha aiutati ad essere maggiormente consapevoli di come invece le competenze sociali sono indispensabili per raggiungere anche gli obiettivi didattici cognitivi. L’attività è stata vissuta positivamente sia dagli alunni diversamente abili sia dai compagni normodotati. Nella classe 3A, in cui sono presenti gli alunni diversamente abili Z.E. e C.S., si hanno avuti riscontri diversi: il bambino Z.E., il più grave e autistico, costantemente assistito dall’assistente educatore, si è inserito nel gruppo in modo positivo, sapendo dare il suo contributo riuscendo a stare in classe per tutte le due ore, nel rispetto del turno e nella coloritura delle sequenze. Soprattutto i compagni hanno saputo attivare strategie relazionali positive e propositive per stimolare la sua partecipazione e il suo coinvolgimento. L’altro alunno diversamente abile, C.S. , non è riuscito ad essere coinvolto nell’attività. Nonostante la sollecitudine, la disponibilità e la grande pazienza da parte dei compagni, purtroppo non ha saputo collaborare all’attività di gruppo, nemmeno mettendo a frutto doti personali conclamate come il disegno. Probabilmente i suoi disturbi psichici sono così gravi da disturbare ogni tipo di relazione e la sua partecipazione al lavoro del gruppo. Nella classe 3B, dove normalmente si hanno più difficoltà di gestione a causa di comportamenti scorretti di alcuni alunni, l’attività a lungo termine ha dato agli alunni la possibilità di sperimentare abilità sociali positive. Ciò riferito sia riguardo l’ascolto e la valorizzazione reciproca, nonché l’impegno per la realizzazione di un compito comune. Molto apprezzato e rispettato è stato il ruolo del CONTROLLORE e questo ha dato modo a tutti di rendersi consapevoli della necessità della condivisione e l’osservanza di alcune regole comuni per portare a termine l’attività in modo positivo. Storie della Bibbia 6