Bollettino 19_3198 - Rotary Club Novara

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Bollettino 19_3198 - Rotary Club Novara
Anno Sociale 2013-2014
Sede sociale presso Club Unione, Via Puccini n. 2, Novara
Conviviali tutti i giovedì non festivi: 1° e 3° ore 12,45; 2° e 4° ore 19,45; 5° ore 19,45 con consorti.
rotaryclubnovara.it @rotarynovara
Presidente:
Segretario:
Tesoriere:
Prefetto:
Paolo Tacchini
Roberto Drisaldi
Marco Invernizzi
Riccardo Signorelli
347 2627874
335 6865879
335 8359665
347 3963355
[email protected]
[email protected] [email protected]
[email protected] BOLLETTINO N° 19/3198. RIUNIONE DEL 5 DICEMBRE 2013
Calendario prossime conviviali:
Giovedì, 12 dicembre 2013
Ore 12,45 Club Unione
Assemblea dei soci. Presentazione Consiglio Direttivo per
l’anno rotariano 2014/2015.
Presentazione nuovo socio.
Giovedì, 19 dicembre 2013
Ore 19,45 Ristorante CA’
Conviviale per lo scambio degli auguri. Con consorti.
Giovedì, 26 dicembre 2013
Conviviale soppressa per festività
Giovedì, 2 gennaio 2014
Conviviale soppressa
Giovedì, 9 gennaio 2014
Ore 12,45 Club Unione
Conviviale
Giovedì, 16 gennaio 2014
Ore 19,45 Ristorante CA’
Conviviale
Giovedì, 23 gennaio 2014
Ore 12,45 Club Unione
Conviviale
Giovedì, 30 gennaio 2014
Ore 19,45 Club Unione
Roberto Drago e Chiara Boroli: La Fondazione De
Agostini. Con consorti.
Conviviale del 5 Dicembre 2013
Ha presieduto:
Paolo Tacchini
Soci presenti:
19 - Bertini, Bosco, Braghiroli, Caroselli, Delconte, Drisaldi, Invernizzi M., La Rocca,
Macchi, Malinverni L., Mc Farlane, Miazzo, Nigri, Ogno, Pucciano, Rosci, Sinigaglia,
Sironi, Tacchini P.
Bollettino Rotary Club Novara – n° 19/3198 – Pagina 1 di 6 Consorti:
14 - Angela Bertini, Gianna Zucchi, Angela Caroselli, Gigliola Drisaldi, Milena
Invernizzi, Carla Macchi, Anna Malinverni, Susanna Mc Farlane, Rosita Miazzo,
Nicoletta Nigri, Emilia Ogno, Luana Pucciano, Giorgina Sironi, Anna Tacchini.
Ospiti:
11 - Fulcieri e Marina Gorini (ospiti Ogno), Francesco Caroselli e Nerina Ongari
(ospiti Caroselli), Roberta Malinverni (ospite Malinverni L.), Alessandro Rosci (ospite
Rosci), Stefano Bottacchi, Massimiliano Leigheb, Elena Ghiselli, Andrea Ulliana e
Maura Ulliana (ospiti Tacchini P.).
Soci che scusano l’assenza: 21 - Allegra S., Andrigo, Balossini, Belletti, Bonzanini, Cattaneo, Colombo,
Del Boca, Favro, Gamerro, Girò, Gommert, Hofer, Lorenzi, Marino, Pergolini,
Quaglia, Stella, Stratta, Zanetta.
Assiduità: 21,1%. In dispensa temporanea: 2. In dispensa permanente: 1.
Visita della mostra “Pollock e gli irascibili” – Conviviale ristorante Larte
La partenza del “corriere” Rotary è in perfetto orario da via Solaroli (di cui si allega prova fotografica) e si
volge fulgido verso la città meneghina. Già nel viaggio si sussurrano le più simpatiche critiche nei confronti
degli “irascibili”, che chiaramente vengono poi sostenute di fronte alle opere: qualcuno afferma di vederci
imprecisate forme oniriche (purtroppo fra la compagine soci non c’è uno psicologo a dare lumi).
Tornando alla saetta della Baranzelli, sufficientemente gremita da dover disporre del mezzo più capiente
della flotta a dimostrazione della riuscita della gita culturale, essa parcheggia con grazia in via Verdi (di nota
l’assenza della banda musicale civica che era stata promessa all’arrivo, il socio Adriano Bosco se ne duole).
La comitiva si dirige verso la mostra, e prima della consueta foto di gruppo di fronte al famoso monumento
milanese di origine verbanese (si noti un certo patriottismo), qualcuno si sofferma vicino alla figura del toro
della galleria milanese per perorare le cause delle sorti (il presidente, di cui si allega foto, purtroppo non è
stato così fortunato con il fotografo che l’ha colto nel momento più inopportuno).
Bollettino Rotary Club Novara – n° 19/3198 – Pagina 2 di 6 Ed eccoci finalmente alla mostra “Pollock e gli irascibili” presso Palazzo Reale, piazza Duomo, Milano, Italia.
La bravissima guida inizia a illustrare i pittori americani degli anni 50, periodo in cui l’America è una potenza
egemone, militarmente ed economicamente parlando. Fino a quegli anni il nuovo continente non aveva
un’arte sua: gli artisti copiavano gli europei, lo stile era solo popolare. I primi che innovarono la scena
americana, in particolare a New York, furono un gruppo di artisti all’epoca talmente all’avanguardia da
essere esclusi nella mostra dell’arte americana al Metropolitan del 1950.
Adirati (stranamente) scrissero una lettera di protesta per non essere stati inclusi: nacquero così gli
“irascibili”. Pollock fu precursore di questo gruppo e di sicuro l’immagine di riferimento. Era nato nell’America
profonda ed era il tipo di uomo rude e semplice che rappresentava l’americano modello: sigaretta
immancabile ed espressione non curante, interessato ad abbandonare New York per i grandi spazi delle
praterie americane.
Per Pollock era importante dipingere in stato alterato, facendo una danza sciamanica: sembrava tracciare le
colate (il famoso “dripping”) in una sorta di caos apparente, tanto che una delle sue innovazioni fu quella di
dipingere girando attorno alla tela, risultato che i quadri non hanno più di un verso (notare che alcuni soci
annuiscono vistosamente).
Prima del dripping Pollock faceva disegni ispirati all’arte messicana. Con l’avvento della sua prima pittura
eseguita colando il colore, si noti che le gocce - infrangendosi con la tela - sembra diano l’idea di esplosione,
facendo un chiaro riferimento agli aspetti dell’America bellica.
L’Europa da terra d’ispirazione negli anni 50 diventa terra di conquista culturale: l’espressionismo astratto
arriva in Italia grazie a Peggy Guggenheim ma anche grazie alla CIA che propose la pittura libera in
contrapposizione alla pittura del partito sovietica.
Bollettino Rotary Club Novara – n° 19/3198 – Pagina 3 di 6 In questo periodo Pollock dipingeva in “automatismo” tecnica surrealista per far emergere qualcosa preso
spontaneamente dall’anima, del resto in tutto il novecento fece da portavoce la ricerca del primitivismo.
Anche la figura della moglie di Pollock fu importante nell’ambito artistico: anche lei pittrice, più prolifica e
morigerata del marito e autrice della stessa tipologia di ricerca. Tuttavia l’America, ancora sessista, scelse
solo lui per la Biennale.
La pittura di Pollock era disorientante, era l’informale per l’eccellenza, anche se poi sotto i grovigli infiniti
spesso dipingeva delle figure. Quasi tutto il colore era smalto, un colore industriale, scelto per la superficie
più lucida. Per evitare associazioni figurative Pollock diede dei numeri come titoli alle sue opere.
Il risultato appare disordinato solo quando perdo il contatto con il dipinto altrimenti c’è armonia pura.
Se gli artisti della pop art hanno una vita normale, gli irascibili invece ebbero una vita difficile. Gorky, ad
esempio, è un sopravvissuto del massacro armeno: egli inizia a dipingere in America con metodo surrealista,
inventando un metodo suo, dipingeva dal vero, ma non dipingeva niente di quello che vedeva poiché
dipingeva in un processo di automatismo. Gorky ebbe una storia difficile, come gli artisti di quel periodo, in
seguito ad un incidente gli vennero amputati alcuni arti. La moglie lo lasciò portandosi via i figli e, non
ancora 50enne, finì con l’impiccarsi.
Il procedimento di Pollock fu la scrittura automatica, fenomeno di studio che passa da molti artisti della sua
epoca: Rohl millantava di essere medium, Tomlin e Tobey presero ispirazione (non più europea) dall’arte
calligrafica orientale, Franz kline si ispirava alle strutture schematiche e astratte di una sedia per proiettarne
uno scheletro assolutamente informale, tanto da adirarsi con chi non lo ritenesse un action painter.
I quadri di questo periodo americano sono spesso orizzontali e grandi perché figli della cultura di quel
tempo, si pensi al cinemascope, che trasla l’orizzontale e il grande, inoltre essendo tutti pittori che si
qualificavano come grandi innovatori dipingevano già pensandosi esposti negli spazi dei musei ed alle
dimensioni che loro richiedevano.
Tra i pittori che ispirarono Pollock ci fu certamente Hofmann che ebbe funzione di maestro sull’avanguardia
americana anticipando, se pur non realizzandoli completamente, i modi dell’Action Painting. Verso il 1940
divenne uno dei massimi esponenti della pittura astratta nella forma denominata Tachisme, ove la superficie
del quadro si presenta cosparsa da macchie colorate senza un ordine apparente, la cui dislocazione e
consistenza materica stabiliscono il fattore movimento (Hoffman d’altronde veniva dalla famosa scuola del
Bauhaus). Come Hoffman furono gli esuli del Bauhaus a insegnare nel black mountain college l’arte del
colore e gli studi sulla percezione in un clima completamente non autoritario.
Bollettino Rotary Club Novara – n° 19/3198 – Pagina 4 di 6 Ma in tutti questi pittori c’è la ricerca di altro, come il tipo di vita, il tipo di pittura, in tutti si sente il bisogno
di una loro guerra anche se non vi hanno partecipato: sono convinti, pieni di sé, spesso facevano a botte ed
erano perennemente sotto l’effetto di alcool e stupefacenti.
Ultimo in mostra è Mark Rothko, che fu completamente ispirato dalla tragedia, ricchissimi i suoi quadri di
luce dipinti con grandissima tecnica: si può notare che anche i suoi neri sono illuminati e vibranti e che
dipinge quadrati ma non quadrati. Rothko voleva quasi che i dipinti ti avvolgessero come in una cappella e
progettava tutto come installarli in rapporto alle finestre e ai pavimenti: riuscì infatti a creare a Houston una
dimensione installativa della sua opera, molto vicina al prossimo minimalismo e alla installazione.
Il silenzio è così preciso
Dopo la mostra infine la comitiva si dirige al ristorante Larte per un’ottima cena a base di pesce.
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