giubileo della misericordia, a mosca aperta per la prima

Transcript

giubileo della misericordia, a mosca aperta per la prima
GIUBILEO DELLA MISERICORDIA, A MOSCA APERTA PER LA PRIMA VOLTA
LA PORTA SANTA ALLA CATTEDRALE CATTOLICA
Mosca (AsiaNews)
Come in altre parti del mondo, per la prima volta nella storia anche a Mosca
è stata aperta una Porta Santa in occasione dell’inizio del Giubileo
straordinario della Misericordia, voluto da Papa Francesco. La cerimonia alla
Cattedrale dell’Immacolata Concezione è stata officiata dall’arcivescovo
della Madre di Dio, mons. Paolo Pezzi, lo scorso 13 dicembre.
Già nel suo messaggio per l’Anno Santo, mons. Pezzi aveva inviato “ogni
cristiano”, laici e clero, a scoprire il ministero della carità e praticarlo ogni
giorno con regolarità, scegliendo di rivolgersi a ciò che abbiamo prima di
tutto più vicino: una famiglia bisognosa, un ospedale, un orfanotrofio. Nella
sua omelia nel giorno dell’apertura della Porta Santa a Mosca, l’arcivescovo
si è soffermato sulla misericordia di Dio Padre che attraverso Gesù “tutta la
vita cerca l’Uomo”.
“Come tutti ho vissuto e vivo questa esperienza di misericordia grazie a coloro che mi amano e mi accettano”, ha detto il presule,
sottolineando che “nella vita non c’è niente di più bello e prezioso di un’altra persona che è felice di vederti semplicemente così, senza alcun
motivo particolare, perché l’unico motivo sei tu stesso. Solo tu”.
L’apertura dell’Anno Santo avviene nel periodo di Avvento, “un tempo di attesa, di profonda nostalgia per Cristo. E col fatto che Dio è carità, noi
scopriamo che non solo abbiamo nostalgia di Lui, ma che anche Lui ha nostalgia di noi”. “Questo è il punto: colui che ci manca è Dio. Quello di
cui sentiamo la mancanza. Anche noi possiamo placare la sete di Dio, tornando a casa, rispondendo alla Sua chiamata eterna”, ha spiegato
mons. Pezzi portando come esempio la parabola del figliol prodigo. “La misericordia - ha aggiunto - è questa agitazione nel cuore di Dio. Non
c’è nulla che possa attrarre l’uomo come la manifestazione di questo amore disinteressato, che interferisce nella sua vita”.
“Non c’è ragione più convincente per tornare a casa del padre che non il presentimento o il ricordo di questo amore incondizionato. Noi amiamo
anche se non lo meritiamo e possiamo ritenere che sia nell’ordine delle cose, ma in realtà è un fatto straordinario”. “Se una persona riconosce
questo amore misericordioso e disinteressato - ha concluso mons. Pezzi - se riconoscere l’instancabile iniziativa di Dio, allora avviene il
miracolo: l’uomo accetta se stesso e si dà nelle mani di questo amore che lo trasforma”.
Nel 2016, è previsto un pellegrinaggio interdiocesano a Roma di tutte e quattro le diocesi russe e due pellegrinaggi dalla diocesi della Madre di
Dio a Mosca. (M.A.)
da «AsiaNews»