Le future Norme Contabili Internazionali per le PMI
Transcript
Le future Norme Contabili Internazionali per le PMI
UNION EUROPEENNE DE L’ARTISANAT ET DES PETITES ET MOYENNES ENTREPRISES EUROPÄISCHE UNION DES HANDWERKS UND DER KLEIN- UND MITTELBETRIEBE EUROPEAN ASSOCIATION OF CRAFT, SMALL AND MEDIUM-SIZED ENTERPRISES UNIONE EUROPEA DELL’ARTIGIANATO E DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Punto 9.1. Le future Norme Contabili Internazionali per le PMI 1. L’origine In Europa le regole contabili erano stabilite dalla Quarta Direttiva del Consiglio 78/660/CEE del 25 Luglio 1978 sui conti annuali di certi tipi di imprese. Questo significa che le regole contabili erano stabilite all’interno dell’Europa stessa. Ma sin dall’inizio le idee dei diversi stati membri non erano le stesse. Infatti ci sono due principali scuole contabili in Europa. La scuola continentale guidata da Francia e Germania e la scuola anglo-sassone, che vede naturalmente il Regno Unito come membro più importante. Le idee di queste due scuole sono diverse in numerosi argomenti. Per fare un esempio: secondo la scuola continentale, attività, come le partecipazioni aziendali, devono essere contabilizzate al loro costo storico, tranne quando il valore di mercato é inferiore al costo d’acquisto iniziale. La scuola alglo-sassone ritiene invece che queste azioni debbano essere contabilizzate al loro giusto valore o al valore di mercato, anche se il giusto valore é ampiamente al di sopra del costo d’acquisto iniziale. Le differenze tra i due sistemi sono abbastanza importanti. Nel caso della scuola anglo-sassone, un aumento del valore di mercato delle azioni sarebbe contabilizzato come un profitto nel conto economico. La scuola continentale invece non lo farebbe, perché il profitto non é realizzato o liquidabile. Questo é il motivo per cui le regole contabili contenute nella Quarta Direttiva non sono sempre di univoca interpretazione. Siccome le due scuole hanno idee differenti riguardo ad alcune importanti questioni contabili, I diversi articoli della Quarta Direttiva permettono contemporaneamente la soluzione continentale e la versione anglo-sassone. Gli stati membri potevano scegliere una delle due. Questo aveva come conseguenza che le principali regole contabili potevano differire nei diversi stai membri. I conti annuali di un’impresa nel Regno Unito non sono spesso comparabili con il rendiconto finanziario di un’impresa tedesca. In più di un’occasione, la Commissione Europea ha cercato di modernizzare la Quarta Direttiva. Ma le due scuole non sono state in grado di trovare una soluzione. 2. L’Europa adotta gli Standard Contabili Internazionali Nel 2000, al Consiglio Europeo di Lisbona, la Commissione propose di introdurre in Europa gli Standard Contabili Internazionali. Al fine di contribuire ad un migliore funzionamento del mercato interno, alle società quotate in borsa dev’essere richiesto di applicare un’unica serie di norme contabili internazionali di alta qualità per la preparazione del loro bilancio consolidato. Inoltre, la Commissione riteneva importante che le norme per i resoconti finanziari applicate dalle imprese comunitarie che partecipano ai mercati finanziari siano accettate internazionalmente e siano dei veri standard globali. La ragione per cui la Commissione fece ricorso a una serie esistente di norme contabili é ovvia. Così facendo, gli stati membri non avevano più occasione di dissentire sull’opzione contabile da scegliere. Il Comitato sulle Norme Contabili Internazionali (IASB) é un organo privato indipendente che sviluppa e approva le Norme Internazionali sui Resoconti Finanziari (IFRS), il nuovo nome delle Norme Contabili Internazionali (IAS). La IASB opera sotto il controllo della Fondazione del Comitato per le Norme Contabili Internazionali (IASCF). Dev’essere chiaro che la decisione della Commissione fu presa solamente per attivare I mercati dei capitali. Questa é la ragione per cui il Regolamento del 19 Luglio 2002 sull’applicazione delle norme contabili internazionali obbliga solo le società quotate in borsa a preparare il loro bilancio consolidato in conformità alle norme contabili internazionali per ogni anno finanziario cominciando da o successivamente al 1° Gennaio 2005. Non é obbligatorio redigere I conti annuali in conformità con le norme IAS. 3. Il progetto per le PMI Nonostante che le norme IAS-IFRS siano stabilite per le società quotate in borsa, la IASB ha iniziato un progetto chiamato “progetto PMI”. Con questa iniziativa La IASB vuole sviluppare un regime di resoconti finanziari per le PMI appropriato e comprensibile. Una ragione per cui la prima bozza appare lunga e complessa é che lo staff dell’ IASB sembra restare molto fedele al contenuto degli IFRS. Molto spesso il Comitato è giunto alla conclusione che “Nessuna semplificazione particolare é necessaria per le PMI.”. Questo sta rendendo difficile il raggiungimento di un obiettivo importante di questo progetto PMI, che é quello di rendere I requisiti contabili di facile comprensione. La domanda é se sussiste una richiesta di nuove regole contabili da parte delle PMI. Ne abbiamo bisogno o possiamo proseguire con le regole stabilite dalla Quarta Direttiva? Alcune domande potrebbero essere interessanti. Le imprese di piccole dimensioni hano necessità di utilizzare un altro quadro contabile come quello previsto dal progetto PMI di IAS-IFRS? Non sarebbe meglio usare la Quarta Direttiva per quelle imprese? Se la risposta é positiva, quale soglia puó essere usata per differenziare le imprese di piccole e di medie dimensioni? La Quarta Direttiva definisce le “grandi” imprese quelle che rispettano 2 o più dei seguenti requisiti: volume d’affari superiore a 7.3 milioni di Euro, totale di bilancio superiore a 3.65 milioni di Euro e numero di dipendenti superiore a 50. Un’altra questione è se deve continuare ad esistere il collegamento presente in molti paesi tra il risultato contabile e il risultato fiscale. Se questa correlazione venisse meno, é chiaro che il prezzo contabile per le PMI aumenterebbe.