AZIONI - ANCE Cremona
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AZIONI - ANCE Cremona
AZIONI E RISULTATI ANCE al servizio delle imprese 15 luglio 2015 Nel pieno di una delle più gravi crisi economiche che ha colpito fortemente il settore delle costruzioni, l’Ance ha sostenuto e portato avanti un’assidua ed efficace attività associativa con l’obiettivo di tutelare le imprese e, al tempo stesso, garantire una trasparente collaborazione con le Istituzioni INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE E’ largamente riconosciuto dalla teoria economica che gli investimenti infrastrutturali, oltre ad un effetto anticongiunturale di sostegno della domanda, producono effetti duraturi sulla crescita per la loro capacità di sostenere la competitività del sistema produttivo e migliorare la qualità della vita delle persone E’ sulla base di questa convinzione che l’Ance ha sostenuto la necessità di investire in un piano di investimenti pubblici di piccole e medie opere e di superare la politica di austerity, adottata negli ultimi anni, attraverso una politica economica che consenta di trovare nel bilancio dello Stato lo spazio per gli investimenti di cui il Paese ha bisogno Attraverso un’importante azione di sensibilizzazione, l’Ance ha contribuito ad individuare alcuni ambiti di intervento, quali la messa in sicurezza del territorio e l’edilizia scolastica, che, finalmente, hanno assunto un ruolo prioritario anche nell’agenda politica del Governo Investimenti in infrastrutture OPERE MEDIO-PICCOLE PER CONTRASTARE LA CRISI Nel 2009, fin dai primi segnali della crisi, l’Ance ha cercato di sensibilizzare il Governo sulla necessità di realizzare un programma di opere medio-piccole immediatamente cantierabili in grado di sostenere la crescita economica PROPOSTE / AZIONI Analisi delle politiche adottate dai principali Paesi europei che hanno puntato sulle infrastrutture, per contrastare la crisi: o la Spagna, nel biennio 2009-2010, ha finanziato e integralmente realizzato due Piani di opere medio-piccole immediatamente cantierabili (i cosiddetti “Plan E”), per un totale di circa 13 miliardi di euro e circa 56.000 progetti; o la Francia ha finanziato nello stesso periodo, un Piano di opere medio-piccole immediatamente cantierabili per circa 7,5 miliardi di euro. Ricognizione presso il Sistema Associativo di progetti medio-piccoli cantierabili che ha portato ad individuare 1121 cantieri per circa 5 miliardi di euro RISULTATI Le azioni dell’Ance hanno contribuito in modo determinante a porre l’attenzione del decisore pubblico sui programmi di opere medio piccoli (Delibere Cipe del biennio 20102011 sull’edilizia scolastica e il rischio idrogeologico) Investimenti in infrastrutture OPERE MEDIO-PICCOLE PER CONTRASTARE LA CRISI “IL FUTURO SI COSTRUISCE INSIEME” 1° dicembre 2010 La crisi scuote il settore delle costruzioni e l’Ance sente il dovere di richiamare con forza l’attenzione sullo stato di emergenza in cui si trovano migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori. Con la collaborazione di tutti i soggetti che ruotano intorno all’edilizia, l’Associazione si fa promotrice di un’intensa campagna di comunicazione La piattaforma di proposte è sintetizzata nello slogan “Il futuro si costruisce insieme”, scelto come pay off per affissioni, totem e inserzioni sulle più importanti testate nazionali Alla manifestazione davanti a Montecitorio, il 1° dicembre 2010, prendono parte più di tremila imprenditori provenienti da tutta Italia e numerosi esponenti politici scesi in piazza per supportare l’iniziativa. All’evento, che viene seguito da tutti i media nazionali, segue la convocazione a Palazzo Chigi di un tavolo permanente sulle costruzioni a cui partecipano tutti gli esponenti degli Stati Generali delle costruzioni Investimenti in infrastrutture LA CARICA DEI 5.000 CANTIERI IL PIANO ANCE Nel 2015, su sollecitazione del Ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, l’Ance ha intrapreso, grazie all’ampia partecipazione del Sistema Associativo, una ricognizione presso gli Enti locali di opere cantierabili AZIONI Dalla ricognizione sono emersi circa 5.300 progetti (edifici scolastici, riqualificazione urbana, manutenzione strade, rischio idrogeologico) per un importo complessivo di oltre 9,8 miliardi di euro Il 75% delle opere segnalate sono dotate di progetto definitivo o esecutivo, che consente l’apertura dei cantieri in tempi rapidi RISULTATI Il Ministero delle infrastrutture ha espresso apprezzamento riconoscendo che “L’elenco di opere messo a disposizione da ANCE rappresenta un elemento di grande interesse in relazione alle iniziative assunte dalle amministrazioni locali ed alla disponibilità di progetti per l’avvio di un sistema di interventi diffusi sul territorio” Sul tema è stata istituita una task force Ance-MIT Il Presidente del Consiglio Renzi ha richiamato in più occasioni la ricognizione dell’Ance annunciando il varo, entro la metà di luglio, di un provvedimento d’urgenza per l’avvio, tra l’altro, di queste opere bloccate AZIONI IN CORSO E’ stata avviata una seconda fase di raccolta di progetti cantierabili al fine di individuare altri progetti anche nei territori e nei settori non coinvolti nella prima ricognizione Investimenti in infrastrutture LA CARICA DEI 5000 CANTIERI - BUILDING DAY 29 APRILE 2015 Con il Building day, organizzato assieme a tutta la filiera del settore, l’Ance presenta e consegna ufficialmente nelle mani del Governo il Piano di oltre 5 mila cantieri pronti a partire, frutto della ricognizione del sistema associativo su tutto il territorio nazionale. Un evento che si avvale di una veste grafica e comunicativa di forte impatto: una grande Italia magnetica su cui i numerosi imprenditori presenti appongono simbolicamente l’opera di cui il proprio territorio ha urgente bisogno: scuole, strade, piste ciclabili, interventi contro il dissesto idrogeologico e per la riqualificazione delle città Investimenti in infrastrutture RISCHIO IDROGEOLOGICO La riduzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio sono indispensabili per garantire l’incolumità della popolazione e rappresentano un elemento strategico per il rilancio degli investimenti infrastrutturali PROPOSTE / AZIONI Campagna di sensibilizzazione e Petizione on line che ha visto la raccolta di migliaia di firme, anche di nomi illustri del mondo delle istituzioni, della politica e dell’informazione Denuncia del mancato utilizzo delle risorse disponibili Rafforzamento della governance istituzionale in materia, per superare la frammentazione delle competenze a livello statale e locale Programma pluriennale di investimento Esclusione dal Patto di stabilità interno ed europeo degli investimenti di riduzione del rischio idrogeologico RISULTATI Istituita l’unità di missione chiesta dall’Ance «Italia Sicura» per la riduzione del rischio idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che vede la partecipazione attiva di Ance Avvio delle procedure per definire un Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2015-2020, per un importo complessivo di 9 miliardi di euro AZIONI IN CORSO L’Ance sta continuando a sollecitare l’esclusione degli investimenti dal Patto di stabilità Interno Investimenti in infrastrutture RISCHIO IDROGEOLOGICO- #DISSESTOITALIA 6 FEBBRAIO 2014 #DissestoItalia è la grande inchiesta multimediale sul rischio idrogeologico di cui l’Ance è promotrice e protagonista assieme ad Architetti, Geologi e Legambiente. Un lavoro approfondito, frutto di un reportage nei luoghi simbolo del dissesto, che non solo definisce il quadro della situazione drammatica in cui versa il territorio italiano, ma rappresenta la base di proposte operative e condivise per far ripartire la manutenzione del Paese. L’iniziativa, presentata il 6 febbraio 2014, al Tempio di Adriano, suscita l’interesse di Governo, parlamentari, istituzioni, mondo della cultura e dell’informazione. Un messaggio di plauso arriva anche dal Presidente della Repubblica Investimenti in infrastrutture EDILIZIA SCOLASTICA L’estrema fragilità e vulnerabilità del patrimonio scolastico richiede con urgenza interventi di messa in sicurezza, di riqualificazione energetica e di adeguamento funzionale atti a rendere gli edifici conformi ai più moderni requisiti della didattica PROPOSTE / AZIONI Richiesta di un rafforzamento della governance istituzionale Denuncia del mancato utilizzo delle risorse disponibili Richiesta della creazione di un fondo unico per l’edilizia scolastica Richiesta di un programma pluriennale di ammodernamento e razionalizzazione del patrimonio immobiliare scolastico Esclusione dal Patto di stabilità interno ed europeo degli investimento in misure di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici scolastici Protocollo siglato dall’Ance con Anci ed Enea RISULTATI Creazione di una Struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Stanziamento di nuove risorse e recupero di quelle non utilizzate ( ca. 4 miliardi di euro) Istituzione di un Fondo unico per l’edilizia scolastica Approvazione della Programmazione unica nazionale per il triennio 2015-2017 Esclusione dal Patto di stabilità interno: 344 milioni nel triennio 2014-2016 Metodologia di analisi per evidenziare stato degli edifici e priorità degli interventi AZIONI IN CORSO Ance sta continuando a sollecitare l’esclusione degli investimenti nell’edilizia scolastica dal Patto di stabilità Interno Investimenti in infrastrutture FONDI STRUTTURALI EUROPEI I fondi della politica di coesione territoriale -fondi strutturali europei e Fondo Sviluppo e Coesione- hanno acquisito un peso sempre maggiore nella programmazione delle opere pubbliche (circa il 40% delle risorse destinate ogni anno alle infrastrutture ). L’efficace utilizzo di questi fondi è un elemento determinante per la riuscita della politica infrastrutturale PROPOSTE / AZIONI Introduzione di misure di interesse del settore nei programmi nazionali e regionali di utilizzo dei fondi (scuole, rischio idrogeologico, efficienza energetica, riqualificazione urbana, patrimonio culturale, ecc.) Presentazione delle opportunità di finanziamento per imprese e enti locali in coordinamento con Associazioni territoriali e Organismi Regionali RISULTATI Misure destinate alla riqualificazione urbana previste in più delle metà delle Regioni italiane. Misure relative alla riduzione del rischio idrogeologico previste in più delle metà delle Regioni italiane AZIONI IN CORSO Supporto al sistema nell’ambito dell’avvio dei programmi a livello locale e partecipazione ai Programmi Nazionali in materia, anche attraverso attività di formazione ad associazioni e imprese, con ampia partecipazione anche di P.A., Università, contribuendo a rafforzare la partnership tra gli attori Investimenti in infrastrutture PATTO DI STABILITA’ Il Patto di stabilità interno, così come il Patto di stabilità e crescita europeo, riduce fortemente la capacità di investimento a livello statale e territoriale PROPOSTE Riforma del Patto di stabilità interno per favorire maggiori investimenti da parte degli enti locali Introduzione di una vera e propria «golden rule» per gli investimenti a livello europeo RISULTATI Adozione di misure specifiche di allentamento del Patto di stabilità interno per gli investimenti: 1,5 miliardi di euro nel biennio 2014-2015 Nella Legge di stabilità 2015, previsione delle possibilità di ridefinire gli obiettivi del Patto dando priorità alla spese di messa in sicurezza degli edifici scolastici e di riduzione del rischio idrogeologico nel periodo 2015-2018 Previsione di una «clausola per gli investimenti», ancora da migliorare, nella flessibilità di bilancio che l’Unione Europea può concedere ad uno Stato Membro AZIONI IN CORSO L’Ance continua a sollecitare l’esclusione degli investimenti dai Patti di stabilità nazionale ed europeo Investimenti in infrastrutture Con il patrocinio della Rappresentanza in Italia RITARDATI PAGAMENTI PA I ritardi di pagamento della P.A. continuano a determinare una situazione di sofferenza nei lavori pubblici e determinano effetti negativi sulla liquidità e sugli investimenti delle imprese e sull’occupazione nel settore PROPOSTE Regole di contabilizzazione degli investimenti non penalizzanti Adozione di misure per il pagamento dei debiti pregressi della P.A. Riforma del Patto di stabilità interno Introduzione di tempi massimi per l’emissione dei S.A.L. Garanzia dello Stato sui crediti di parte capitale ceduti alle banche Certificazione automatica dei crediti PA RISULTATI Bilancio per cassa di importanti Enti del settore pubblico (Anas, Ferrovie) 9 miliardi di debiti pregressi pagati alle imprese di costruzioni negli ultimi 2 anni Riduzione di circa un quarto dei tempi medi di pagamento (da 8 a 6 mesi) Ance è Advisor della Commissione Europea, da quasi tre anni, sul tema e segnala le azioni vessatorie della P.A. denunciate dal sistema associativo Riduzione degli oneri a carico delle imprese nella certificazione dei crediti P.A. AZIONI IN CORSO L’ Ance prosegue in una intensa azione per assicurare il pieno rispetto della normativa europea in materia di pagamento Investimenti in infrastrutture RITARDATI PAGAMENTI PA - D-Day Con il patrocinio della Rappresentanza in Italia 15 maggio 2012 Con il D-Day, l’Ance denuncia per prima la scandalosa piaga dei ritardi dei pagamenti della Pa: 19 miliardi di euro nei confronti delle imprese dell’edilizia Nello spazio eventi di via Guattani, alla presenza di un gran numero di giornalisti radiotelevisivi e della carta stampata, dei rappresentanti di Anci, Upi, di esponenti del mondo delle istituzioni, della politica e delle professioni, il presidente Buzzetti si fa portavoce della mobilitazione di tutta la filiera dell’edilizia A un anno esatto dal D-Day, l’Associazione lancia un sito specifico per il monitoraggio dell'applicazione della direttiva europea sui pagamenti, grazie al quale è in grado di raccogliere dati e, al tempo stesso, di dialogare e fornire informazioni alle imprese, anche in considerazione dell’incarico ufficiale di rapporteur conferito all’Ance dalla Commissione europea Investimenti in infrastrutture ADEGUAMENTO PREZZI MATERIALI DA COSTRUZIONE In presenza di elevate variazioni dei prezzi dei materiali da costruzioni l’Ance ha fortemente sollecitato una revisione dei prezzi. In particolare, nel 2008, a seguito dell’azione dell’Ance, per far fronte alle eccezionali variazioni dei prezzi è stata emanata una normativa speciale che prevedeva compensazioni alle imprese nel caso di aumenti dei prezzi superiori all’8%. Inoltre istituiva un Fondo al quale le stazioni appaltanti potevano chiedere di accedere per fronteggiare le istanze di compensazione avanzate dalle imprese in caso di insufficienza di risorse proprie utilizzabili PROPOSTE / AZIONI L’Ance ha svolto un intenso e proficuo lavoro per mettere in evidenza situazioni di eccezionali aumenti dei prezzi. Con riferimento al Fondo adeguamento prezzi, ha contribuito ad accelerare l’avanzamento delle procedure di assegnazione e pagamento delle somme dovute alle imprese (179 milioni di euro). La stretta collaborazione degli uffici dell’Ance con il Ministero ed il supporto offerto alle imprese associate hanno infatti consentito di accelerare l’iter procedurale di assegnazione dei fondi e di evitare un possibile definanziamento Investimenti in infrastrutture IL CREDITO PER GLI INVESTIMENTI L’Ance ha svolto una intensa azione per contrastare la chiusura del sistema creditizio nei confronti del settore delle costruzioni MORATORIA L’Accordo per il credito 2013 ha recepito molte delle proposte avanzate dall’Ance, tra cui la sospensione per 12 mesi del pagamento della rata capitale anche per i per i conti correnti ipotecari, l’allungamento fino a 4 anni della durata dei mutui, la possibilità per i finanziamenti che già avevano usufruito di moratorie precedenti di potersi avvalere delle nuove misure. Per la Moratoria 2015, l’Ance ha aperto un tavolo con l’Abi per un Addendum con misure specifiche per le imprese di costruzioni ANATOCISMO Nel Decreto Crescita (DL 91/2014), l’articolo 31 reintroduceva il diritto, da parte delle banche, di applicare interessi sugli interessi maturati, il cosiddetto anatocismo. L’Ance attraverso una forte azione sul testo normativo è riuscita a far sopprimere la «legalizzazione» dell’anatocismo FONDO DI GARANZIA PER LE PMI I criteri di accesso al Fondo di garanzia penalizzano il settore delle costruzioni, caratterizzato da cicli di produzione pluriennali. Per questo, l’ Ance sta sviluppando un modello di rating per il settore delle costruzioni da presentare al Mef, al Mise e al Mediocredito centrale Così da «adattare» i criteri di valutazione di accesso al Fondo per le imprese di costruzioni e sviluppare un sistema di rating specifico per l’edilizia ANCE PER LA LEGALITA’ Il contrasto alle infiltrazioni criminali nell’economia è da sempre al centro dell’azione dell’Ance che pone come condizione irrinunciabile la sicurezza del territorio, attraverso un controllo capillare delle attività economiche sulle quali si concentrano maggiormente gli interessi malavitosi Accanto a questa azione di sostegno della strumentazione di controllo del territorio, l’Associazione ha rafforzato i presidi volti a garantire la correttezza dei comportamenti di tutte le componenti del Sistema Associativo con la convinzione che solo un sistema sano può creare le condizioni per la crescita e lo sviluppo imprenditoriale Di fronte al dilagare del fenomeno corruttivo, soprattutto nei rapporti con le Amministrazioni Pubbliche, l’Ance si è, infatti, dotata di un nuovo Codice Etico con cui ha riaffermato i propri valori etici per orientare e supportare tutte le imprese associate a comportamenti in linea con i principi di trasparenza, concorrenza e lealtà Ance per la legalità CODICE ETICO Di fronte ai gravi eventi di corruzione e di infiltrazione della criminalità nell’economia, l’Ance ha riconosciuto la necessità di riaffermare i propri valori etici per orientare e supportare tutte le imprese associate a comportamenti in linea con i principi di trasparenza, concorrenza e lealtà PROPOSTE / AZIONI Il 22 luglio 2014 l’Assemblea dell’Ance ha approvato un nuovo Codice Etico al fine di garantire un insieme di regole che, penalizzando comportamenti illeciti, tutelino la concorrenza tra imprese e contribuiscano a promuoverne la crescita economica, sociale e culturale AZIONI IN CORSO L’Ance è impegnata affinché il Codice Etico sia posto alla base di un percorso specifico per le imprese associate ai fini dell’adesione al Protocollo di Legalità Ministero tra il Ministero dell’Interno e la Confindustria, così da evitare l’applicazione delle vendor list, eccessivamente complesse e onerose per le imprese di costruzioni Ance per la legalità WHITE LIST Le white list costituiscono lo strumento più efficace per colpire alla base qualsiasi tentativo della mafia di intercettare i flussi finanziari destinati agli investimenti in costruzioni, pubblici e privati PROPOSTE / AZIONI Fin dal 2007 l’Ance è intervenuta affinché lo strumento trovasse un’adeguata collocazione nel sistema normativo nazionale L’azione associativa ha riguardato anche l’obbligatorietà dell’iscrizione per le imprese operanti nei settori a rischio RISULTATI Previsione nella Legge Anticorruzione (Legge 190/2012) di white list per i settori a maggiore rischio di infiltrazione mafiosa Obbligo, introdotto con il DL 90/2014, per le pubbliche amministrazioni di consultare gli elenchi prefettizi per acquisire la documentazione antimafia delle imprese operanti nei settori a più alto rischio di infiltrazione. In questo modo, di fatto, si rende obbligatoria l’iscrizione alle white list per le imprese operanti in quei settori AZIONI IN CORSO L’Ance è intervenuta presso il Governo affinché promuova un intervento del legislatore diretto a prorogare il periodo transitorio, previsto dal DL 90/2014, che consentiva, fino al 24 giugno u.s., di equiparare la domanda di iscrizione alle liste prefettizie all’iscrizione effettiva. Ciò si rende necessario nelle more della piena operatività della banca dati unica nazionale che dovrà facilitare l’attività delle Prefetture LE REGOLE PER LE INFRASTRUTTURE In questi anni, l’ANCE si è impegnata per proporre al legislatore regole chiare, semplici e trasparenti, volte ad introdurre una maggiore efficienza nella selezione delle imprese, più concorrenza, una maggiore equità nei rapporti contrattuali con la PA e più libertà nell’organizzazione dell’attività d’impresa Forte è stata poi l’esigenza di porre in campo misure di contrasto ai fenomeni corruttivi, che sono tra i fattori principali che ostacolano la ripresa economica. Per questo, un’attenzione particolare è stata dedicata a proporre misure atte a combattere la corruzione e gli episodi di concorrenza sleale fra le imprese Sono state proposti, inoltre, una serie di correttivi per realizzare le opere in tempi giusti e costi adeguati, anche in chiave di trasparenza e legalità. Occorre, infatti, tornare ad una logica di risultato che veda, cioè, come obiettivo primario, la costruzione, secondo le regole dell’arte, di opere destinate alla collettività, superando definitivamente l’attuale visione formale dei processi realizzativi Le regole per le infrastrutture MERCATO E CONCORRENZA CONCESSIONI AUTOSTRADALI Il sistema delle concessioni autostradali risulta contraddistinto da una diffusa assenza del confronto concorrenziale “a monte”, che rappresenta un vulnus dei principi comunitari e nazionali in materia di concorrenza, dal momento che la quasi totalità delle concessioni in essere sono state affidate e/o prorogate senza gara AZIONI IN CORSO L’Ance agisce con insistenza per assicurare la piena concorrenza, in particolare “a valle”, attraverso una disciplina degli affidamenti a terzi da parte dei concessionari autostradali che preveda l’apertura al mercato del 100% dei lavori da realizzare nell’ambito delle concessioni esistenti, al fine di recuperare il deficit di concorrenza iniziale RISULTATI Nel 2011 è stato introdotto l’obbligo di affidare con gara le concessioni autostradali che abbiano ad oggetto gestione o gestione e costruzioni. Per le concessioni già affidate alla data del 30 giugno 2002, è stato introdotto l’obbligo di affidare a terzi, con gara, almeno il 60% dei lavori da inizio 2014. Nel DDL delega di recepimento della nuova direttiva UE in materia di concessione, è stato introdotto l’obbligo per i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici già esistenti o di nuova aggiudicazione, di affidare tutti i contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150.000 euro mediante procedura ad evidenza pubblica. Per le concessioni già in essere, viene previsto periodo transitorio di adeguamento non superiore a dodici mesi Le regole per le infrastrutture MERCATO E CONCORRENZA CONCESSIONI AUTOSTRADALI Azione sulla conversione del D.L. n. 133/2014 (c.d. «Sblocca Italia»), in materia di proroga delle concessioni in essere, volta a far sì che l’affidamento di tutti i lavori ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti convenzioni, e non solo di quelli di importo superiore alla soglia comunitaria, avvenga nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica disciplinate dal d.lgs. n. 163/2006 AZIONI IN CORSO Nel DDL delega di recepimento della nuova direttiva UE in materia di concessione, è stato introdotto, anche grazie all’azione dell’ANCE, l’obbligo per i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici già esistenti o di nuova aggiudicazione, di affidare tutti i contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150.000 euro mediante procedura ad evidenza pubblica. Per le concessioni già in essere, viene previsto periodo transitorio di adeguamento non superiore a dodici mesi Questione SAT – Società Autostrada Tirrenica - Aperta una procedura di infrazione La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia mediante l’emissione di un parere motivato Le regole per le infrastrutture MERCATO E CONCORRENZA In questi anni diversi sono stati i tentativi di rendere il mercato delle opere pubbliche più chiuso alla concorrenza AZIONI E RISULTATI AMBIENTE E DISSESTO IDROGEOLOGICO – RICORSO ALL’IN HOUSE Mitigata la norma che consentiva ai Presidenti delle Regioni di avvalersi, per l’esecuzione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di società «in house» delle amministrazioni centrali dello Stato, dotate di specifica competenza tecnica INTERVENTI DI ESTREMA URGENZA DL n. 133/2014, c.d. «Sblocca Italia» La possibilità di utilizzare le nuove norme che estendono la procedura negoziata senza bando previste è stata Limitata agli interventi di importo compreso fino alla soglia comunitaria. E’ stato elevato da 3 a 10 il numero minimo dei soggetti da invitare alle procedure comprese tra i 200 mila euro e la soglia comunitaria - L. n. 164 del 2014 INTERVENTI PER LA REALIZZAZIONE DEL «GRANDE PROGETTO POMPEI» - Soppressi i previsti poteri commissariali ed “in deroga”, prima attribuiti al Direttore Generale di Progetto - Abbassata la soglia della procedura negoziata a 1,5 milioni di euro - Pubblicazione sui siti web istituzionali della Soprintendenza e del Grande Progetto Pompei di lettere di invito, elenco e dettaglio delle offerte, esito della gara - Ripristinata la disciplina ordinaria relativa ai limiti quantitativi previsti per gli interventi in variante Le regole per le infrastrutture RIEQUILIBRARE I RAPPORTI CON LA P. A. Numerosi sono stati gli interventi per riequilibrare i rapporti tra le imprese e la pubblica amministrazione REINTRODUZIONE DELL’ ANTICIPAZIONE DEL PREZZO CONTRATTUALE Corresponsione obbligatoria, fino al 31 dicembre 2016, in favore dell’appaltatore di un’anticipazione del prezzo contrattuale pari al 10% dell’importo contrattuale, in deroga al divieto previsto dall’art. 140 comma 1 del DPR 207/2010 - C.d. Decreto «del Fare» (decreto legge 69/2013). Fino al 31 dicembre 2015, l’anticipazione è elevata al 20% (Legge n. 11 del 2015, di conversione del C.d. decreto “Milleproroghe» ). L’ANCE sta agendo per ottenere l‘introduzione in via definitiva della misura ONERI DI PUBBLICAZIONE Eliminato l’obbligo di pubblicazione per estratto dei bandi ed avvisi di gara su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a diffusione locale del luogo dove si eseguono i contratti. In tal modo, quindi, viene meno anche l’obbligo di rimborso di tali costi da parte dell’aggiudicatario alla stazione appaltante - C.d. Decreto «Spending Review» (DL 47/2014). In sede di conversione del D.L. «Destinazione Italia», svolto intervento di mediazione volto a differire l’entrata in vigore della norma che impone all’aggiudicatario di rimborsare i costi di pubblicazione dei bandi ed avvisi(per intero) in Gazzetta Ufficiale. Qualora non avesse operato tale differimento, a causa di un emendamento in tal senso, l’aggiudicatario avrebbe dovuto rimborsare sia i costi di pubblicazione sui quotidiani che in Gazzetta Ufficiale Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA NON RIBASSABILITÀ DEL COSTO DEL PERSONALE È stata reintrodotta, nel nuovo comma 3-bis dell’art. 82 del Codice dei contratti, la previsione secondo cui il prezzo più basso è determinato al netto delle spese relative al costo del personale, valutato sulla base dei minimi salariali definiti dalla contrattazione collettiva nazionale di settore tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e quelle dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, delle voci retributive previste dalla contrattazione integrativa di secondo livello e delle misure di adempimento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro C.d. Decreto «del Fare» (decreto legge 69/2013) AZIONI E RISULTATI Elaborazione del Documento ANCE – ITACA, in cui viene, tra le altre cose, affermato che, in ragione di una interpretazione letterale della norma, il costo del personale deve essere scorporato dall’importo a base di gara; pertanto, i concorrenti offriranno la percentuale di ribasso da applicare sull’importo dell’appalto al netto del costo del personale. L’ANCE, tenuto anche conto dell’interpretazione non favorevole dell’ANAC, sta chiedendo di introdurre un chiaro disposto normativo, stante l’applicazione disomogenea della disposizione Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA SOSPENSIONE/ ABROGAZIONE DELLA GARANZIA GLOBALE DI ESECUZIONE (c.d. Performance Bond) L’ANCE ha ottenuto la proroga al 30 giugno 2014 dell’entrata in vigore della garanzia globale di esecuzione, ossia una forma di garanzia, in via obbligatoria, per i lavori pubblici di progettazione ed esecuzione di importo superiore a 75 milioni di euro, per gli affidamenti a contraente generale di qualunque ammontare, nonché, in via facoltativa per gli appalti di sola esecuzione aventi importo superiore a 100 milioni di euro AZIONI In ragione delle forti difficoltà che continuano a registrarsi a carico delle imprese, connesse principalmente all’impossibilità del mercato assicurativo a fornire tale garanzia, l’ANCE ne ha chiesto al Governo la sospensione, in via d’urgenza, almeno fino al recepimento delle nuove Direttive comunitarie, per evitare un drastico restringimento ed alterazione della concorrenza. Al contempo, il DDL di delega di recepimento delle direttive comunitarie prevede la cessazione di tale forma di garanzia «a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di recepimento delle direttive UE Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA PROROGA DELL’ESCLUSIONE AUTOMATICA DELLE OFFERTE È stata prorogata al 31 dicembre 2015 la possibilità di procedere all’esclusione automatica delle offerte anomale per gli appalti d’importo fino alla soglia comunitaria (Legge n. 11 del 2015, di conversione del C.d. decreto “Milleproroghe» ) AZIONI IN CORSO L’ANCE sta proponendo al Governo di rendere obbligatoria, in via definitiva, l’esclusione automatica delle offerte anomale per i lavori di importo pari o inferiore a 2,5 milioni di euro, nonché per i lavori di importo compreso tra 2,5 milioni di euro e la soglia comunitaria, solo se viene dimostrato che l’appalto non presenta un interesse transfrontaliero. Ciò, unitamente all’introduzione di un metodo cd «antiturbativa» di determinazione della soglia di anomalia, da individuarsi successivamente alla presentazione delle offerte. Tali misure dovrebbero essere anticipate con un decreto legge REGOLAMENTO PRECONTENZIOSO AVCP ( oggi ANAC) Reinserimento, a seguito dell’azione dell’ANCE, della possibilità per le associazioni di categoria di richiedere istanze di parere per la risoluzione delle controversie sulle procedure di gara Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA RINVIO AVCPASS Rinviato al 1° luglio 2014 dell’obbligo di verificare i requisiti di gara mediante AVCpass - D. L. n. 150/2013, (c.d. decreto “Milleproroghe”) LIBERALIZZAZIONE DELLE QUOTE DI PARTECIPAZIONE NELLE ATI ORIZZONTALI Stabilito il principio secondo il quale la quota di partecipazione effettiva al raggruppamento può essere liberamente stabilita in sede di offerta dai soggetti raggruppati, purché ognuno di questi abbia una qualificazione sufficiente a coprire la quota di partecipazione che intenda assumere. Fatta salva anche la possibilità di modifica delle quote in corso di esecuzione, previa autorizzazione della Stazione appaltante - C.d. Decreto «Emergenza abitativa» (decreto legge 47/2014) SUBAPPALTO Non va indicato il nominativo del subappaltatore in gara (Bandi tipo autorità 2014) CCNL EDILIZIA Chiarito l’obbligo di applicazione del contratto di lavoro edile nel caso di affidamento di lavorio edili o prevalentemente edili (Bandi tipo autorità 2014) Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA LIMITAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLE GARE DELLE IMPRESE IN CONCORDATO CON CONTINUITÀ È stato previsto che, in pendenza di domanda per l’ammissione al concordato con continuità aziendale e fino alla formale ammissione, l’impresa non può partecipare a gare salvo diverso avviso degli organi della procedura - D. L. n. 145/2013 (c.d. “Destinazione Italia”) AZIONI IN CORSO L’ANCE sta proponendo nel DDL delega di recepimento delle nuove direttive UE, che il divieto di partecipazione alla gare non si applichi quando l’impresa, che ha ottenuto l’omologa dal tribunale, stia attuando un piano di rientro che preveda la soddisfazione del 40% dei creditori CATEGORIE SCORPORABILI: RIAFFERMATO IL PRINCIPIO DELLA TENDENZIALE SUFFICIENZA DEL POSSESSO DELLA QUALIFICAZIONE NELLA CATEGORIA PREVALENTE Con il C.d. Decreto «Emergenza abitativa» (decreto legge 47/2014), riaffermato integralmente il principio generale secondo cui l’affidatario, in possesso della qualificazione nella categoria prevalente, può eseguire direttamente tutte le lavorazioni scorporabili a qualificazione non obbligatoria, anche se non è in possesso delle relative qualificazioni AZIONI IN CORSO L’ANCE ha proposto al Governo una soluzione definitiva, da adottare con il recepimento delle nuove direttive UE, o anche in via d’urgenza, che tenga conto delle specificità di alcune categorie, ai fini della qualificazione ( OS-2A, OS-2B, OS-20B, OS-21 e OS-25), e, al contempo, elimini l’obbligo di ATI verticale per le categorie specialistiche Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA CENTRALI DI COMMITTENZA Differito al 1° settembre 2015 l’obbligo per i Comuni non capoluogo di provincia di ricorrere alle centrali di committenza - Legge n. 11 del 2015, di conversione del d. l. n. 192/2014, c.d. decreto “Milleproroghe”. Sottratte all’obbligo di ricorrere a centrali di committenza, per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, le acquisizioni di lavori in economia mediante amministrazione diretta (fino a 50.000 euro), nonché mediante affidamenti diretti (fino a 40.000 euro) - C.d. legge di Stabilità 2014 ( l. n. 147/2013) AZIONI IN CORSO L’ ANCE, nell’ambito dell’iter di approvazione del disegno di legge delega per il recepimento delle nuove direttive UE, sta chiedendo di escludere il ricorso alle centrali di committenza al di sotto di una certa soglia di importo (come, ad esempio 500.000 euro), al fine di gestire le situazioni di ordinaria emergenza INTRODOTTO LIMITE DEL 10% ALL’OBBLIGO DI TRASMISSIONE ALL’ANAC DELLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA SOPRA SOGLIA Introdotto, per gli appalti di importo pari o superiore alla soglia comunitaria, il limite del 10 per cento dell’importo originario del contratto, relativamente all’obbligo di trasmissione, entro 30 giorni dall’approvazione da parte della stazione appaltante, all’ANAC di alcune tipologie di varianti (ossia quelle di cui al comma 1, lettera b), c) e d) dell’articolo 132 del D.lgs. 163/2006). Per gli appalti di importo inferiore alla soglia comunitaria, tutte le varianti, indipendentemente dall’importo e dalla tipologia, devono essere comunicate all’Osservatorio dei Lavori pubblici, tramite le sezioni regionali, sempre entro 30 giorni dall’approvazione - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d. “Pubblica Amministrazione” Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA SOCCORSO ISTRUTTORIO In linea con quanto auspicato da Ance, l’ANAC ha chiarito che, a fronte di irregolarità nelle dichiarazioni rese in gara, la sanzione economica dovrà essere pagata solo ove il concorrente intenda avvalersi della possibilità di sanare le irregolarità stesse. In caso contrario, l’unica conseguenza sarà la sola esclusione dalla gara, fatta salva la responsabilità per eventuali false dichiarazioni ( determinazione 1/2015 e nuovo modello di bando-tipo). L’Autorità ha altresì ribadito che in nessun caso la previsione della sanzione può comportare un aumento dell’importo della cauzione provvisoria, ovvero la previsione di modalità di costituzione della stessa diverse da quelle di cui all’art. 75 del D.lgs. 163/2006, nonché che la stessa sanzione non si moltiplica sulla base del numero di omissioni, ma ha natura omnicomprensiva AZIONI IN CORSO L’ANCE continua ad operare per conseguire una soluzione normativa della questione, veicolando nelle opportune sedi la proposta emendativa che mira a sopprimere definitivamente la previsione della sanzione e, solo in subordine, a rimodularla nel senso che sia una facoltà per il concorrente, da opzionare solo nel caso in cui intenda rientrare in gara, regolarizzando le dichiarazioni. Il DDL di delega per il recepimento delle nuove direttive comunitarie ha già chiarito, in linea con quanto auspicato, che il ricorso al soccorso istruttorio non ha carattere oneroso Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE ESTESO A 10 ANNI IL PERIODO PER LA DIMOSTRAZIONE DEI REQUISITI SOA Viene prevista la possibilità, sino al 31 dicembre 2015, di estendere all’ultimo decennio antecedente la sottoscrizione del contratto con la SOA, il periodo utile per la dimostrazione, in sede di qualificazione, del possesso dei requisiti concernenti i lavori eseguiti (in categoria e “di punta”), la cifra di affari in lavori, le attrezzature tecniche e l’organico medio (C.d. Decreto «del Fare» (decreto legge 69/2013) AZIONI IN CORSO L’ANCE sta agendo affinché l’estensione all’ultimo decennio sia resa definitiva, o venga prorogata ulteriormente SLITTAMENTO DELLA «TOLLERANZA» SUI REQUISITI IN MATERIA DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE Previsto lo slittamento fino al 30 giugno 2014 della disposizione che ha esteso al 50% la percentuale di tolleranza sui requisiti da dimostrate in fase di verifica triennale della SOA - D. L. n. 150/2013, (c.d. decreto “Milleproroghe”) Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE UTILIZZO DEI LAVORI SUBAPPALTATI A FINI SOA È stato chiarito, nel Comunicato Presidente Avcp n. 1 del 2014, che, anche qualora la quota di subappalto ecceda le soglie del 30% o 40%, l’impresa affidataria può utilizzare, ai fini della qualificazione nella singola categoria scorporabile una quota dei lavori subappaltati (pari ad un massimo del 30% o del 40% per le categorie a qualificazione obbligatoria) avvalendosene, in alternativa, per la qualificazione nella categoria prevalente, ovvero ripartita tra categoria prevalente e categoria scorporabile, senza limitazioni di sorta riferite a quest’ultima. È stato, altresì, ribadito che i lavori eseguiti direttamente dall’affidataria possono essere utilizzati per la qualificazione nella stessa categoria scorporabile. Tuttavia, nel Manuale sull’attività di qualificazione per le esecuzione dei lavori di importo superiore a 150.000 euro, l’ANAC ha affermato che le soglie del 30 % e 40 % devono essere calcolate non sull’opera subappaltata , ma sul solo subappalto. In questo modo, si riduce l’importo di qualificazione , a disposizione dell’impresa appaltatrice AZIONI IN CORSO ANCE sta agendo su ANAC affinché confermi la posizione espressa nel comunicato del 2014, in modo da non penalizzare la qualificazione dell’impresa appaltatrice Le regole per le infrastrutture MIGLIORARE LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE NUOVO MANUALE ANAC SULL’ATTIVITÀ DI QUALIFICAZIONE PER L’ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI DI IMPORTO SUPERIORE A 150.000 EURO I punti condivisi dall’ANAC : - - - - Ritorno all’istituto del silenzio assenso per la verifica dei requisiti generali Maggiore controllo della regolarità della documentazione attestante l’esecuzione di lavori per soggetti non sottoposti alla disciplina del codice Maggiore severità per l’utilizzo delle cessioni di rami di azienda ai fini del rilascio dell’attestato di qualificazione (basate su quattro indicatori, relativi a fatturato dell’ultimo anno, personale, attrezzature e lavori in corso dell’impresa cedente), facendo salve le situazioni già consolidate nel tempo e valutate dalla SOA nelle precedenti attestazioni Eliminazione dell’incongruenza che si sarebbe venuta a creare con la reintroduzione del limite percentuale del 10% per la qualificazione nella categoria scorporabile dell’appaltatore, in caso di subappalto superiore al 30% o al 40% Ammessa la possibilità dell'utilizzo in sede di attestazione di certificati già rilasciati in forma cartacea prima del luglio 2006, previa conferma scritta circa la veridicità degli stessi da parte della stazione appaltante Riduzione dei costi per le variazioni minimi dell’attestato Le regole per le infrastrutture MISURE A SOSTEGNO DELLE PMI OBBLIGO DI MOTIVARE LA MANCATA SUDDIVISIONE DEGLI APPALTI IN LOTTI Introdotto l’obbligo, in capo alle stazioni appaltanti, di motivare la mancata suddivisione dell’appalto in lotti e attribuzione all’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici del compito di monitoraggio sull’attuazione del principio, a tutela della piccola e media impresa C.d. Decreto «del Fare» (decreto legge 69/2013) AZIONI IL DDL di recepimento delle nuove direttive UE prevede che si debba tener conto dell’esigenza di migliorare le condizioni di accesso al mercato di settore da parte delle PMI e di quelle di nuova costruzione. A tal fine, viene previsto il divieto di aggregazione artificiosa degli appalti AFFIDAMENTI A CONTRAENTE GENERALE Viene previsto che il soggetto aggiudicatore deve verificare, prima di qualsiasi pagamento a favore del contraente generale, il regolare adempimento degli obblighi contrattuali di quest’ultimo verso i propri affidatari. Qualora risulti l’inadempienza il soggetto aggiudicatore dovrà applicare una detrazione sui pagamenti successivi, procedere al pagamento diretto all’affidatario ed applicare le sanzioni previste dal contratto - Legge n. 147/2013, (c.d. legge di Stabilità 2014) Le regole per le infrastrutture CRISI AZIENDALI PAGAMENTO DEI SUBAPPALTATORI E MANDANTI IN CASO DI CRISI AZIENDALE DELL’APPALTATRICE MANDATARIA Nel caso in cui l’affidatario sia in crisi di liquidità finanziaria, e da ciò derivi un blocco nei pagamenti ai subappaltatori, ai cottimisti, ai diversi soggetti che eventualmente lo compongono ed alle società anche consortili, per il contratto d’appalto in corso può provvedersi al pagamento diretto di tali soggetti, sebbene ciò non sia stato originariamente previsto dal bando di gara. Analoghe previsioni sono state introdotte per l’ipotesi di pendenza di procedure concordatarie in continuità aziendale, sebbene sia previsto che il pagamento debba avvenire sulla base delle indicazioni degli organi giurisdizionali aditi per la procedura - C.d. Decreto «Destinazione Italia» (decreto legge 145/2013). Svolto, in tale sede, un intervento volto a chiarire i presupposti di applicazione della norma. Il testo originario del D.L. Destinazione Italia prevedeva: - «condizioni di urgenza inerenti al completamento dell’opera», ora sostituito dalla «grave crisi di liquidità finanziaria dell’affidatario» ; - che il pagamento avvenisse «presso il Tribunale competente per la procedura», ora sostituito da «secondo le determinazioni del Tribunale competente per l’ammissione alla procedura» Le regole per le infrastrutture TUTELA DELLA LEGALITÀ MISURE STRAORDINARIE DI GESTIONE, SOSTEGNO E MONITORAGGIO DI IMPRESE NELL’AMBITO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE – CONFERMATA LA NATURA «AD CONTRACTUM» Confermata dall’ANAC la natura «ad contractum» delle misure straordinarie di gestione e sostegno delle imprese, ossia che devono essere sempre disposte limitatamente alla completa esecuzione del contratto di appalto - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d. “Pubblica Amministrazione” ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA MEDIANTE LE WHITE LIST Le pubbliche amministrazioni dovranno acquisire la documentazione antimafia, sia comunicazione che informazione, relativa alle imprese operanti nei settori a più alto rischio di infiltrazione mafiosa, di cui all’art. 1, comma 53 della Legge 190/2012, consultando obbligatoriamente le “white list” - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d. “Pubblica Amministrazione” RAFFORZATE LE MISURE CONTRO LA «LITE TEMERARIA» Viene prevista la possibilità per il giudice di condannare la parte soccombente al pagamento di una somma equitativamente determinata, comunque non superiore al doppio delle spese liquidate, in presenza di motivi manifestatamente infondati, e l’elevazione dell’importo della sanzione, in caso di lite temeraria, fino all’uno per cento del valore del contratto - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d. “Pubblica Amministrazione” Le regole per le infrastrutture TUTELA DELLA LEGALITÀ LINEE GUIDA EXPO 2015 Evidenziata l’opportunità di evitare di ricorrere al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, nei casi di lavori che non lasciano margini di discrezionalità all'impresa Espressa preoccupazione verso l’offerta economicamente più vantaggiosa qualora vi siano regole di valutazione e punteggi incongrui o soggetti ad una discrezionalità troppo ampia a favore dei commissari di gara che aggiudicano le gare; ciò avendo riguardo anche alla possibilità di autorizzare la presentazione di “varianti progettuali in sede di offerta” Individuati rigidi criteri di nomina per i commissari che dovranno essere scelti tra personalità del mondo accademico e delle professioni, con consolidata esperienza nella specifica materia, previo esame dei relativi curricula vitae e mediante estrazione a sorte dei componenti tra un'ampia rosa di candidati Previsto che la Stazione Appaltante dovrà stabilire idonei criteri di rotazione Le regole per le infrastrutture LE LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE CONVENZIONI DI CONCESSIONE E GESTIONE Come dimostrato dalla ricerca “Il project financing in Italia – L’indagine Ance sulla realizzazione delle opere” (2012), l’assenza di procedure standardizzate e pienamente condivise da parte di tutti gli attori coinvolti nel Partenariato Pubblico Privato è tra gli ostacoli più ricorrenti che impediscono la buona riuscita delle iniziative PROPOSTE / AZIONI Gruppo di lavoro sulla standardizzazione dei contratti di Partenariato pubblico privato, coordinato dall’Ance, a cui hanno partecipato Abi, Anci e Università Tor Vergata ed esperti della Banca d’Italia, Cassa Depositi e Prestiti, Infrastrutture Lombarde Spa, Dps/Uval e Legance – Avvocati Associati RISULTATI Elaborazione delle “Linee guida per la predisposizione delle convenzioni di concessione e gestione” relative a 23 clausole che ogni contratto di PPP dovrebbe prevedere, per una corretta regolamentazione dei rapporti tra le parti e un’adeguata allocazione dei rischi Il lavoro è stato definito dall’Anac come “…l’unico importante esempio italiano di linee guida in materia di esecuzione dei contratti di project financing” AZIONI IN CORSO Il lavoro proseguirà con gli approfondimenti settoriali. Dopo il settore della sosta, nei prossimi mesi verrà analizzato il settore idrico e quello delle residenze per studenti universitari Le regole per le infrastrutture RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE UE - I PRINCIPALI PUNTI ACCOLTI NEL DDL DI DELEGA PIÙ TRASPARENZA • Creazione di un albo nazionale, gestito dall’ANAC, dei componenti delle commissioni giudicatrici di appalti pubblici e concessioni • Creazione di un albo nazionale di soggetti che possano ricoprire il ruolo di direttore dei lavori e di collaudatore negli appalti pubblici di lavori aggiudicati con la formula del contraente generale • Rafforzamento della funzione di controllo della stazione appaltante sull’esecuzione delle prestazioni, con particolare riguardo ai poteri di verifica e intervento del responsabile del procedimento, del direttore dei lavori nei contratti di lavori TUTELA DELLE PMI • Miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione, anche attraverso il divieto di aggregazione artificiosa degli appalti • Introduzione di misure premiali per i concessionari che coinvolgano le PMI nella fase di gara SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL QUADRO NORMATIVO • Semplificazione del quadro normativo vigente al fine di conseguire una significativa riduzione di tempi e cost Le regole per le infrastrutture RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE UE - I PRINCIPALI PUNTI ACCOLTI NEL DDL DI DELEGA PIÙ QUALITÀ DELLE IMPRESE, DELLE AMMINISTRAZIONI E DEI PROGETTI • Revisione e semplificazione dell’attuale sistema AVCpass, con obbligo di costante aggiornamento dei soli requisiti generali • Previsione di una norma specifica per gli appalti di lavori che garantisca la corretta applicazione del Ccnl nazionale e territoriale, intendendosi per tale quello stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e riferito all’attività oggetto dell’appalto e svolta dall’impresa anche in maniera prevalente • Revisione della disciplina vigente in materia di avvalimento, volta a rafforzare i controlli circa l’effettivo possesso dei requisiti e delle risorse oggetto di avvalimento da parte dell’impresa ausiliaria ed esclusione dell’avvalimento per i c.d. “requisiti soggettivi”. Introduzione di un apposito sistema, gestito dall’ANAC, di qualificazione delle stazioni appaltanti, teso a valutarne l’effettiva capacità tecnico-organizzativa sulla base di parametri obiettivi. (In linea con proposta Ance) • Si prevede l’introduzione di misure volte a contenere il ricorso a variazioni progettuali in corso d’opera garantendo al contempo la qualità progettuale e la responsabilità del progettista in caso di errori di progettazione Le regole per le infrastrutture RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE UE - I PRINCIPALI PUNTI ACCOLTI NEL DDL DI DELEGA MIGLIORARE LE PROCEDURE • • • • • Utilizzo per l'aggiudicazione degli appalti pubblici e delle concessioni, del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, misurata sul "miglior rapporto qualità/prezzo", regolando espressamente i casi e le soglie di importo entro le quali è consentito il ricorso al solo criterio del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d'asta, nonché determinazione delle modalità più agevoli di individuazione delle offerte anomale, con particolare riguardo ad appalti di valore inferiore alle soglie comunitarie Riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti, con piena possibilità di integrazione documentale non onerosa di qualsiasi elemento di natura formale della domanda, purché non attenga agli elementi oggetto di valutazione sul merito dell’offerta Espresso divieto di affidamento di contratti attraverso procedure derogatorie rispetto a quelle ordinarie, ad eccezione di singole fattispecie connesse ad urgenze di protezione civile determinate da calamità naturali, per le quali dovranno essere previsti adeguati meccanismi di controllo e di pubblicità successiva Utilizzo preferenziale del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento delle concessioni Introduzione di una soglia d’importo sottratta all’obbligo di ricorrere alle Centrali di Committenza LE POLITICHE ABITATIVE In questo delicato periodo storico ed economico le politiche abitative raffigurano un ambito di intervento privilegiato, in cui l’abitazione rappresenta il punto di partenza per lo sviluppo di politiche più generali per la riqualificazione urbana Le azioni dell’Ance sono state volte a molteplici obiettivi: messa a disposizione di immobili/aree da recuperare, con particolare attenzione a quelle derivanti da immobili demaniali, distressed asset, aree dismesse offerta di abitazioni in locazione attraverso un regime normativo (privatistico e fiscale) in grado di renderne competitivo l'investimento e forme contrattuali "trasparenti" e alternative al contratto di compravendita per l'accesso alla proprietà/assegnazione differita nel tempo misure per riattivare il credito a favore delle famiglie soprattutto per l'acquisto della prima casa riordino della normativa per le trasformazioni territoriali e rafforzamento degli incentivi finalizzati al recupero, alla sostituzione del patrimonio edilizio, all’efficienza energetica, alla sicurezza sismica e al risanamento ambientale semplificazioni nella disciplina civilistica del condominio riordino delle competenze Stato/Regioni Le politiche abitative HOUSING SOCIALE I cambiamenti strutturali della popolazione italiana, il perdurare delle gravi difficoltà economiche legate alla crisi hanno evidenziato una domanda abitativa che richiede un rinnovato impegno in politiche dell’abitare, più diversificate, flessibili e articolate sul territorio PROPOSTE L’Ance ha sviluppato una strategia che prevede un’azione contemporanea su più direttrici: ripristino di un finanziamento pubblico poliennale per sostenere l’accesso alla casa soprattutto da parte delle fasce sociali più deboli coinvolgimento di altri soggetti per la gestione dell’housing sociale Messa a disposizione aree ed immobili da recuperare sui quali gli operatori possano formulare le proposte di intervento tramite procedure di evidenza pubblica. riposizionamento in chiave di housing sociale di asset immobiliari esistenti (workout immobiliare) valorizzazione degli immobili pubblici RISULTATI Il DL 47/2014 ha previsto incentivi per l’edilizia sociale finalizzati a consentire la realizzazione/trasformazione e recupero di edifici anche non ultimati o per interventi non avviati. Il Ministero delle Infrastrutture ha condiviso le proposte delle Ance e provvederà all’inserimento del modello in una delle prossime azioni Le politiche abitative RENT TO BUY Il settore delle transazioni immobiliari ha vissuto e sta ancora vivendo un momento di cambiamento radicale della domanda e dell’offerta registrando un forte calo delle compravendite. In questo contesto si sono diffuse alcune soluzioni contrattualistiche (mutuate anche da ordinamenti stranieri) volte a facilitare le transazioni, facendo accedere al mercato potenziali acquirenti non in grado di disporre delle somme e/o dei meriti creditizi necessari per poter procedere all’acquisto ma permettendogli comunque di godere, nell’immediato, dell’immobile e di “posticipare” in vario modo il perfezionamento del diritto di proprietà. L’Ance si è fatta sostenitrice della promozione e regolarizzazione di queste formule contrattuali alternative alla compravendita spinta dalla necessità di creare, per le imprese del settore, un positivo riscontro sul mercato in termini, nell’immediato, di locazione dell’immobile e , nel medio o lungo periodo, eventualmente anche di vendita RISULTATI L’art. 23 del DL 133/2014 recependo le istanze del mercato ha fornito una specifica disciplina normativa al contratto di godimento in funzione della successiva alienazione dell’immobile L’art. 8 del DL 47/2014 ha introdotto la locazione con patto di riscatto, ma limitatamente agli alloggi sociali. La norma necessitava di un provvedimento attuativo ancora assente Le politiche abitative RENT TO BUY Nel 2014, il Governo ha finalmente riconosciuto l’importanza di disciplinare fiscalmente ed agevolare le formule contrattuali del «rent to buy», seppur limitatamente al comparto dell’ «housing sociale» Come da tempo sostenuto dall’ANCE, sono state introdotte agevolazioni fiscali, riconosciute, con diverse modalità, sia al conduttore (detrazione IRPEF commisurata al suo reddito imponibile), sia alle imprese concedenti, alle quali è riconosciuta una parziale detassazione IRES e IRAP del canone percepito durante la locazione (detassazione pari al 40% del medesimo canone) Se i benefici a favore dei conduttori sono già operativi, quelli a favore delle imprese locatrici aspettano ancora l’approvazione della Commissione europea e l’emanazione di uno specifico decreto attutivo In tal ambito, l’ANCE è impegnata non solo nell’accelerazione del processo attuativo delle misure già approvate, ma sta lavorando per estendere lo stesso regime agevolato anche a tutte le altre formule miste di locazione/vendita riguardanti l’edilizia libera, ossia stipulate anche al di fuori del comparto dell’ «housing sociale». Inoltre, con una circolare del febbraio 2015, è stato riconosciuto per il «rent to buy» in edilizia libera il rinvio della tassazione al momento del riscatto Le politiche abitative INCENTIVI AL MERCATO ABITATIVO PLAFOND CDP E FONDO DI GARANZIA Finanziamento di fondi di sostegno con i quali si interviene in favore dei soggetti economicamente deboli: - Plafond Casa e Fondo per i covered bond presso la CDP: complessivamente 5 miliardi di euro di liquidità da destinare all’acquisto della casa - Fondo di Garanzia Prima Casa per sostenere l’acquisto della prima casa, e la sua eventuale ristrutturazione Gli strumenti nascono da una originaria proposta dell’Ance RISULTATI Plafond Casa e Fondo per i covered bond: ad aprile 2015 CDP ha concluso operazioni per un totale di 1,7 miliardi di euro Fondo di Garanzia Prima Casa: in tre mesi di operatività (marzo-maggio 2015) sono state garantite 273 operazioni per un importo totale di 30,2 milioni di euro Le politiche abitative INCENTIVI AL MERCATO ABITATIVO INCENTIVI ALL’INVESTIMENTO IN CASE DA LOCARE (CD «SCELLIER») Per incentivare il mercato abitativo, favorendo al contempo le locazioni a canoni agevolati e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, l’ANCE è riuscita a far introdurre, dal 2014, un’agevolazione a favore dei privati che acquistano case, nuove o ristrutturate ed in classe energetica elevata, da destinare alla successiva locazione a canoni ridotti (deduzione IRPEF del 20% del prezzo d’acquisto dell’abitazione). L’incentivo, seppur in vigore dallo scorso anno, è ancora in attesa del decreto attuativo che dovrà risolvere diverse questioni interpretative, tra le quali particolarmente critica è la limitazione del beneficio alle sole abitazioni già costruite e rimaste invendute al 12 novembre 2014. Sul punto, l’ANCE è già da tempo intervenuta per far includere in questa definizione anche le unità abitative per le quali siano stati avviati gli adempimenti burocratici per l’edificazione CEDOLARE SECCA PER I “CANONI CONCORDATI” Sempre nell’ottica di incentivare il comparto delle locazioni a canoni ridotti, e con essi l’investimento dei privati in case da affittare, l’ANCE ha ottenuto che alla locazione residenziale «a canoni concordati» fosse riconosciuta una ulteriore riduzione del prelievo sul reddito da questa derivante. In altri termini, per tale tipologia di contratti, dal 2014 fino al 2017, il locatore che abbia optato per la “cedolare secca”, sconta l’applicazione dell’imposta sostitutiva nella misura del 10% (e non più del 15%). Sul tema, l’ANCE è tuttavia ancora impegnata affinché lo stesso regime fiscale agevolato sia riconosciuto non solo ai privati ma anche alle imprese che locano nel comparto residenziale Le politiche abitative INCENTIVI AL MERCATO ABITATIVO AUMENTO DELL’IVA Nel DEF 2015, il Governo ha finalmente condiviso la posizione dell’ANCE sulla necessità di eliminare le cosiddette “clausole di salvaguardia” che, in assenza di un determinato gettito da garantire all’Erario, avrebbero comportato un aumento delle aliquote IVA. E’ stata così accolta la tesi associativa secondo cui la decisione di incrementare l’IVA per recuperare gettito è una scelta miope che, oltre a contrarre i consumi, colpisce anche il mercato immobiliare, comprimendo ancor di più le attività di un comparto già fortemente in crisi. È comunque ancora necessario monitorare l’effettiva eliminazione della clausola, ad oggi ancora vigente Le politiche abitative LE POLITICHE ABITATIVE - HOME DAY 12 novembre 2013 Far tornare la casa al centro della politica economica del Paese: questo l’obiettivo dell’Homeday, una grande giornata-evento, preceduta da una intensa campagna di comunicazione sui siti e sulle pagine dei principali quotidiani nazionali. Un nutrito parterre partecipa all’iniziativa del 12 novembre nello spazio eventi di via Guattani: il ministro delle Infrastrutture, il presidente dell’Abi, tutta la filiera di attori che ruotano intorno alla casa, rappresentanti della politica, delle istituzioni, ordini professionali e consumatori. Un grande sforzo, amplificato anche dalle iniziative a livello locale L’iniziativa ha contribuito non solo ad accendere i riflettori sul tema, ma anche a raggiungere un risultato fondamentale, e cioè la firma dell’accordo tra Abi e Cdp che ha di fatto consentito la ripartenza del mercato dei mutui per la casa Le politiche abitative TRASPARENZA DEL MERCATO IMMOBILIARE E QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE: TUTELA ACQUIRENTI E ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI COSTRUTTORE EDILE La trasparenza delle operazioni e dei prodotti rappresenta un target funzionale all’efficienza dell’economia di mercato. La qualità dei processi e dei prodotti nei lavori privati, tanto quanto la tutela della concorrenza e dei consumatori sono una leva essenziale per affrontare la competizione. La previsione di strumenti di tutela giuridica dei consumatori e di selezione degli operatori necessita di un quadro normativo/economico «sostenibile» AZIONI A distanza di 10 anni dall’entrata in vigore del D.lgs. 122/2005 verificarne l’operatività e la funzionalità Risolvere, soprattutto mediante il dialogo tra le parti (banche, assicurazioni, associazione dei consumatori), le maggiori criticità della compravendita di immobili da costruire quali la fideiussione unica anziché per singoli acconti e l’indeterminatezza dei massimali e dell'oggetto da garantire con la polizza decennale postuma Individuare una serie di proposte normative finalizzate ad assicurare la tutela della concorrenza e il rispetto della legalità attraverso un meccanismo di qualificazione delle imprese che operano nel mercato privato sia in proprio sia per conto terzi attraverso, tra l’altro, requisiti professionali, morali e organizzativi RISULTATI Azione di contrasto verso numerosi tentativi, promossi dalle associazioni dei consumatori, di emendare il testo del D. Lgs. 122/2005 con l’introduzione di pesanti sanzioni pecuniarie Tavolo di confronto con le assicurazioni per definire i contenuti della polizza postuma decennale Apertura di un confronto con i notai sulla previsione del deposito del prezzo (termine per attuare la norma 30 aprile 2014) A marzo 2011, dopo un lungo dibattito parlamentare, la Camera ha approvato il disegno di legge sulle regole per l’accesso alla professione di imprenditore edile che raccoglie molte delle proposte elaborate dall’Ance Recupero e riqualificazione urbana RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA L’Ance ha lavorato molto nel percorso di riflessione sui fattori-chiave di cambiamento dello scenario economico e sociale e, in particolare, sulle tematiche legate ai processi di trasformazione urbana, tema che l’Associazione ritiene strategico per la crescita e la competitività del Paese In questi ultimi anni si è affermata la necessità di ripensare il territorio in una nuova prospettiva progettuale e di sistema, spostando il dibattito politico e culturale da una logica di espansione edilizia ad un concetto di crescita interna e riqualificazione urbana Per l’Ance è necessario predisporre strumenti ad hoc in grado di far crescere la città su se stessa, al fine di contenere il consumo del suolo ponendo al centro la sostituzione edilizia, la rifunzionalizzazione di aree dismesse e in generale il rinnovo del patrimonio edilizio anche attraverso la rivisitazione del rapporto fra urbanistica, paesaggio/beni culturali e ambiente. Prioritaria appare una legge quadro che affronti sinergicamente tematiche urbane, tecniche, fiscali, finanziarie, sociali, riaffermando il ruolo centrale dello Stato nella definizione di strategie politiche condivise di sviluppo delle città Recupero e riqualificazione urbana DALLA CASA ALLA CITTA’ In questo delicato periodo storico ed economico le politiche abitative raffigurano un ambito di intervento privilegiato, in cui l’abitazione può rappresentare non solo un bisogno, ma un punto di partenza da cui sviluppare quelle politiche per la riqualificazione urbana che inneschino processi in grado di generare la valorizzazione del contesto sociale di intervento e il miglioramento della qualità della vita PROGRAMMI PER LA CASA E LA CITTA’ 2008: Piano nazionale housing sociale per categorie svantaggiate, studenti e anziani + FIA (fondi immobiliari) Il piano ha previsto la costruzione di nuovi alloggi e la realizzazione di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente, attraverso un programma strettamente integrato con lo sviluppo funzionale della città. Al 2009: Piano casa con incentivi per ampliare o ricostruire. Molte Regioni ne hanno esteso/ampliato l’operatività. 2011: incentivi per la riqualificazione incentivata delle aree urbane degradate Nell’ambito del DL n. 70/2011 è stata inserita una legge nazionale quadro per la riqualificazione incentivata delle aree urbane con cui sono stati delineati i contenuti di una normativa a regime finalizzata ad un concreto processo di rigenerazione urbana accompagnato da incentivi e snellimenti procedurali. In particolare, è prevista la possibilità di riqualificare aree urbane degradate, tessuti edilizi disorganici, strutture edilizie non residenziali dismesse o in via di dismissione SEMPLIFICAZIONI PER I CONDOMINI fondo lavori: più garanzie per le imprese con la previsione dell’obbligo di costituire un fondo cassa per i lavori condominiali per stati di avanzamento maggioranze ridotte per partecipare a programmi territoriali promossi da istituzioni o privati di riqualificazione del territorio Recupero e riqualificazione urbana IL PIANO CITTA’ Il 3 aprile 2012 l’ANCE organizza il Convegno “Un Piano per le città. Trasformazione urbana e sviluppo sostenibile”. Tema del Convegno è quello della riqualificazione delle città, della necessità di intervenire sul patrimonio esistente, sulle periferie , anche attraverso l’introduzione di interventi di demolizione e sostituzione, come già da tempo avviene in Europa. Tutti questi elementi volevano costituire una base di partenza ideale per ideare e avviare un Piano di rilancio delle città. Il Convegno ha rappresentato un momento importante ed ha significato un importante cambiamento nelle politiche, in risposta alla necessità di una visione strategica, una cultura sistemica della trasformazione e riqualificazione urbana proiettata nel medio-lungo periodo Il Decreto Legge 83/2012 infatti ha introdotto novità assolute in tema urbanistico, prevedendo un vero e proprio “Piano per la città” (art.12), come auspicato da tempo dall’Ance, con l’avvio di una politica di riqualificazione di aree urbane degradate che vale non solo come rilancio per l’attività edilizia, ma anche come risposta a esigenze sociali ed economiche 2012 - Piano nazionale per le città (28 proposte per 318 mln di finanziamenti statali oltre quelli degli enti locali e dei privati) 2014 - Piano casa con incentivi per le locazioni, misure per recupero edilizio alloggi pubblici e incentivi urbanistici per housing sociale anche attraverso rent to buy, edilizia universitaria e per anziani 2015 - Piano per le periferie Recupero e riqualificazione urbana RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA ATTUAZIONE DEI PIANI DI LOTTIZZAZIONE Estremamente positivo il risultato raggiunto dall’ANCE sul ripristino del regime fiscale «speciale» (registro fisso ed esenzione dalle ipo-catastali) per i trasferimenti di immobili funzionali all’attuazione dei piani di lottizzazione, originariamente abrogato dal 1° gennaio 2014 dalla riforma dell’imposta di registro e poi reintrodotto con efficacia dal 12 novembre 2014 Accogliendo totalmente la tesi ANCE, infatti, l’Agenzia delle Entrate, espressamente sollecitata sul tema, ha ammesso che il regime agevolato trova nuovamente applicazione anche per tutti gli scambi di aree tra i soggetti attuatori del piano di lottizzazione. Senza tale precisazione, tali trasferimenti immobiliari, seppur strettamente necessari a porre in essere le prescrizioni del piano, avrebbero scontato il regime fiscale pieno, con notevole incremento dei costi fiscali delle operazioni immobiliari (registro 9% e ipo-catastali pari a 100 euro complessive) Recupero e riqualificazione urbana RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA POTENZIAMENTO INCENTIVI PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Dopo la messa a regime della detrazione IRPEF del 36%, dal 1° gennaio 2012, l’azione costante dell’ANCE ha consentito di ottenere il potenziamento, dal 36% al 50%, dell’agevolazione sino al prossimo 31 dicembre 2015. Stesso risultato è stato raggiunto anche in tema di incentivi alla riqualificazione energetica (cd.55%), per i quali, oltre alla proroga dei termini di vigenza fino al 31 dicembre 2015, è stato riconosciuto il potenziamento della misura, dal 55% al 65%. A questi si aggiunge l’introduzione di una detrazione (pari al 65% delle spese sostenute) per gli interventi di prevenzione sismica eseguiti sulle “abitazioni principali” e sugli edifici a destinazione produttiva, ubicati nelle zone del territorio nazionale ad alta pericolosità sismica. L’azione associativa è ora diretta ad ottenere: • la stabilizzazione del potenziamento al 50% degli incentivi per il recupero, visto l’effetto positivo che la misura ha prodotto sul recupero di interi edifici • la messa a regime della detrazione per la riqualificazione energetica, eventualmente rimodulandone gli effetti, così da premiare soprattutto quelle forme d’intervento incisivo che più impattano sulle prestazioni energetiche dei fabbricati Recupero e riqualificazione urbana RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA MESSA IN SICUREZZA SISMICA In un Paese, come l’Italia, caratterizzato da elevato rischio naturale (rischio sismico e idrogeologico) per quasi la metà del suo territorio, mettere in sicurezza gli edifici esistenti costituisce una necessità urgente. Il 44% del territorio, il 36% dei Comuni, 21,8 milioni di persone, 5,4 milioni di edifici, 10,7 milioni di abitazioni, 26 mila edifici pubblici strategici (ospedali e scuole), 95 mila capannoni produttivi si trovano nella condizione di elevato rischio sismico AZIONI Ance ha rimarcato in molteplici occasioni, tra cui audizioni parlamentari e convegni istituzionali, la necessità di incentivare la messa in sicurezza sismica degli edifici esistenti RISULTATI Il decreto-legge 63/2013, grazie all’incisiva azione dell’Ance, ha esteso le detrazioni fiscali del 65%, prima riservate alle sole riqualificazioni energetiche, anche agli interventi di miglioramento sismico sugli edifici privati adibiti ad abitazione principale o attività produttiva nelle zone a più alta pericolosità sismica Recupero e riqualificazione urbana RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA POTENZIAMENTO DEGLI INCENTIVI ALL’ACQUISTO DI IMMOBILI RISTRUTTURATI Grazie all’intervento dell’ANCE, è stato definitivamente chiarito che il potenziamento della detrazione per il recupero edilizio (cd. «36%», innalzato al 50% da giugno 2012 al prossimo 31 dicembre 2015) interessa anche l’acquisto di abitazioni poste all’interno di edifici interamente ristrutturati dalle imprese cedenti (detrazione del 50% su un valore forfetario pari al 25% del prezzo d’acquisto, entro un massimo di 96.000 euro). Sulla stessa misura, inoltre, l’azione associativa è riuscita, dopo ben 2 anni di battaglia parlamentare e governativa, ad estendere, da 6 a 18 mesi, il termine, decorrente dalla fine dei lavori di integrale recupero, per effettuare la vendita dell’abitazione. Il risultato ottenuto è da considerare estremamente positivo, tenuto conto che il precedente termine semestrale era del tutto insufficiente per effettuare la vendita e, quindi, garantire l’agevolazione all’acquirente. L’azione associativa è ora diretta ad ottenere la stabilizzazione del potenziamento al 50% della detrazione, visto l’effetto incentivante che la misura ha prodotto sul recupero di interi edifici. GOVERNO DEL TERRITORIO A distanza di oltre 70 anni dalla legge urbanistica e di 15 anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione il dibattito sulle regole per il governo del territorio è più che mai vivace. I temi della riqualificazione urbana e delle politiche per la città sono stati integrati con la riduzione del consumo di suolo AZIONI Contrastare il disegno di legge 2039/C sul contenimento del consumo di suolo privo di misure per la riqualificazione urbana e di raccordo con la pianificazione urbanistica, configurando il rischio di un vero e proprio blocco dell’attività e adattare il più possibile il testo alle esigenze del mondo imprenditoriale Sensibilizzare le parti interessate (Ministri, parlamentari ecc.) sulle tesi ANCE Osservazioni e proposte al ddl sul governo del territorio lanciato nel luglio 2014 e mai formalizzato dal MIT Promuovere azioni per modificare il testo unico dell’edilizia Orientare l’interpretazione delle norme esistenti e la prassi amministrativa attraverso azioni mirate (ANCI, ITACA ecc.) Governo del territorio GOVERNO DEL TERRITORIO E CONSUMO DEL SUOLO RISULTATI DISEGNO DI LEGGE C/2039 E ABBINATI «CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO» Sensibilizzazione e promozione delle tesi ANCE anche con l’obiettivo di rallentare l’iter parlamentare prima nella legislatura XVI e poi nell’attuale legislatura XVII (febbraio 2014) Accoglimento di alcune proposte dell’Ance nell’ambito del nuovo testo base adottato il 20 gennaio 2015 modifica del regime transitorio in senso più favorevole DDL Governo del territorio: 17 proposte presentate ma nessuna ancora esaminata Governo del territorio GOVERNO DEL TERRITORIO E SEMPLIFICAZIONI RISULTATI DECRETO LEGGE N. 69/13 Ristrutturazione edilizia → demolizione e ricostruzione senza vincolo della sagoma, ripristino edifici crollati CIL → eliminazione obbligo di avvalersi di un tecnico che non abbia rapporti di dipendenza con l’impresa o con il committente Permesso di costruire in presenza di vincoli paesaggistici, culturali e ambientali → obbligo del comune di esprimersi con un provvedimento Rapporto CIL – SCIA-autorizzazioni preliminari → estensione facoltativa dello Sportello Unico Introduzione agibilità parziale Proroga titoli abilitativi e convenzioni urbanistiche Deroghe in materia di distanza fra fabbricati e altri parametri (DM 1444/1968) per interventi sull’edificato Governo del territorio GOVERNO DEL TERRITORIO E SEMPLIFICAZIONI RISULTATI DECRETO LEGGE 133/14 Unità immobiliari: frazionamento e accorpamento nella manutenzione straordinaria Agevolazione contributiva per interventi di densificazione, ristrutturazione, recupero e riuso immobili Ampliamento dell’attività edilizia libera Permesso di costruire in deroga per interventi di ristrutturazione edilizia su immobili sia pubblici che privati Riduzione termini di rilascio del permesso di costruire nei comuni di 100.000 abitanti SCIA a fine lavori per varianti a permessi di costruire Disciplina del mutamento d’uso urbanisticamente rilevante → parziale liberalizzazione LINEE GUIDA ITACA SULLE OPERE DI URBANIZZAZIONE A SCOMPUTO Accolte le proposte di modifica dell’Ance nella parte relativa all’importo e ai soggetti che possono rilasciare la fideiussione Governo del territorio EDILIZIA E PAESAGGIO L’elevato numero di vincoli paesaggistici che interessano più della metà del territorio comporta un altrettanto elevato numero di procedimenti autorizzatori (un intervento edilizio su due è sottoposto ad autorizzazione paesaggistica). I tempi per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica sono spesso «indefiniti» AZIONI Occorre per l’autorizzazione paesaggistica: snellire e ridurre i termini del procedimento di rilascio estenderne l’efficacia (5 anni) a tutta la durata dei lavori RISULTATI Efficacia dell’autorizzazione paesaggistica (ap) Dl 69/2013: efficacia ap 5+1 anni L 98/2013: efficacia ap estesa alla durata dei lavori L 112/2013: efficacia ap 5+1 anni Dl 83/2014: ap vale dal giorno di validità del titolo edilizio Revisione della procedura di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica Eliminazione della conferenza di servizi Il comune può decidere autonomamente se autorizzare o meno l’intervento edilizio Se gli strumenti urbanistici sono stati adeguati alle prescrizioni dei vincoli: il termine per rilasciare il parere, decorso inutilmente il quale il comune è obbligato ad adottare il provvedimento finale, è di 45 gg. TEMATICHE AMBIENTALI Dal 2008 ad oggi le modifiche sono state numerose e sostanziali ingenerando confusione ed incertezza normativa. Le procedure spesso si sono rivelate «insostenibili» per le imprese, sia sotto il profilo degli adempimenti richiesti che degli oneri economici Per questo l’Ance ha perseguito i seguenti filoni di azione: Promuovere l’introduzione di procedure semplificate per la gestione dei materiali da scavo ed il loro riutilizzo Contrastare la previsione di nuovi oneri ed adempimenti a carico delle imprese Chiarire l’ambito di applicazione di alcune norme Tematiche ambientali TEMATICHE AMBIENTALI RISULTATI 2009: immediato accoglimento delle indicazioni della Direttiva 2008/98/CE sulla possibilità di riutilizzare «liberamente» i materiali da scavo non contaminati direttamente nel cantiere di produzione (confermate dalla modifica 2010 al Codice Ambiente) 2012: emanazione del DM 161 che delinea una procedura specifica per il riutilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotti. L’iter procedurale predisposto è sotto alcuni profili farraginoso e complesso ma chiarisce importanti aspetti per la gestione dei sottoprodotti (normale pratica industriale, definizione di materiale da scavo, fondo naturale ecc.). Dal 2013 questa procedura si applica solo nel caso di opere soggette a VIA e ad AIA con movimentazione di materiali > 6000 mc. 2013: introduzione, con l’art. 41 bis del D.L. 69/2013, di una procedura semplificata per il riutilizzo dei materiali da scavo derivanti da opere non soggette a VIA ed AIA, nonché di quelle soggette a VIA e ad AIA con movimentazione di materiali ≤ 6000 mc. 2015: il Governo vuole «riordinare» la materia: parzialmente d’accordo ma la conferma delle semplificazioni è una priorità! Tematiche ambientali MATERIALI DA SCAVO Dal 2008 ad oggi le modifiche sono state numerose e sostanziali ingenerando confusione ed incertezza normativa. Le procedure spesso si sono rivelate «insostenibili» per le imprese, sia sotto il profilo degli adempimenti richiesti che degli oneri economici AZIONI Promuovere l’introduzione di procedure semplificate per la gestione dei materiali da scavo ed il loro riutilizzo Contrastare la previsione di nuovi oneri ed adempimenti a carico delle imprese chiarire l’ambito di applicazione di alcune norme RISULTATI 2009: immediato accoglimento delle indicazioni della Direttiva 2008/98/CE sulla possibilità di riutilizzare «liberamente» i materiali da scavo non contaminati direttamente nel cantiere di produzione (confermate dalla modifica 2010 al Codice Ambiente) 2012: emanazione del DM 161 che delinea una procedura specifica per il riutilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotti. L’iter procedurale predisposto è sotto alcuni profili farraginoso e complesso ma chiarisce importanti aspetti per la gestione dei sottoprodotti (normale pratica industriale, definizione di materiale da scavo, fondo naturale ecc.). Dal 2013 questa procedura si applica solo nel caso di opere soggette a VIA e ad AIA con movimentazione di materiali > 6000 mc. 2013: introduzione, con l’art. 41 bis del D.L. 69/2013, di una procedura semplificata per il riutilizzo dei materiali da scavo derivanti da opere non soggette a VIA ed AIA, nonché di quelle soggette a VIA e ad AIA con movimentazione di materiali ≤ 6000 mc. 2015: il Governo vuole «riordinare» la materia: parzialmente d’accordo ma la conferma delle semplificazioni è una priorità! Tematiche ambientali SISTRI Nel 2009 il ministero dell’Ambiente aveva predisposto un nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, SISTRI, per sostituire il registro di carico e scarico e il formulario. Ance ha rilevato immediatamente le molte criticità del Sistema rispetto alle esigenze delle imprese AZIONI Sopprimere o almeno restringere l’ambito di applicazione del SISTRI Semplificare i passaggi procedurali Tutto ciò attraverso anche la proroga del SISTRI in attesa dei necessari chiarimenti su adempimenti e procedure a carico delle imprese RISULTATI Riduzione dell’ambito di applicazione del SISTRI che adesso riguarda esclusivamente la produzione e la gestione dei rifiuti pericolosi Previsione dell’obbligo di aderire nel caso di produzione di rifiuti pericolosi solo se l’impresa ha più di dieci dipendenti Rinvio del SISTRI dal 2010 al 2014 e delle sanzioni dal 2010 al 1 gennaio 2016 Sospensione del pagamento del contributo per il Sistri per gli anni 2012 e 2013 Assunzione dell’impegno da parte del Governo di restituire i contributi versati dalle imprese per le annualità 2010 e 2011 Tematiche ambientali ALTRE TEMATICHE AMBIENTALI: MATERIALI DI DRAGAGGIO, MANUTENZIONE ALVEI E RECUPERO MACERIE C&D IN IMPIANTI IN PROCEDURA SEMPLIFICATA Le disposizioni previste per la gestione di numerose tipologie di rifiuti risultano eccessivamente complesse e soprattutto «insostenibili» per le imprese AZIONI ’ Ance ha operato su vari temi e tra questi è importante evidenziarne alcuni: Disciplina dei rifiuti per i materiali rimossi nell’ambito di opere di manutenzione dei corsi d’acqua Gestione dei materiali derivanti dalle operazioni di dragaggio di porti, canali ecc. Riutilizzo dei materiali da demolizione e costruzione, senza necessità di ulteriori autorizzazioni, se trattati da impianti autorizzati in procedura semplificata RISULTATI 2010: esclusione dall’ambito di applicazione della normativa sui rifiuti dei materiali derivanti dalla manutenzione dei corsi d’acqua (art. 185 comma 3 D.lgs. 152/2006) 2014: procedura semplificata per la gestione dei materiali di dragaggio (art. 184 quater D.lgs. 152/2006) 2014: ammesso l’utilizzo senza ulteriori autorizzazioni dei rifiuti derivanti da demolizione e costruzione nell’ambito di opere che riguardano recuperi ambientali, rilevati e sottofondi stradali, anche nel caso in cui tali materiali siano stati oggetto di recupero da parte di impianti autorizzati in procedura semplificata SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA Tra le principali cause ostative al rilancio del sistema economico nazionale la complessità burocratica si colloca al primo posto. Il difficile rapporto con la pubblica amministrazione depotenzia il mercato interno e ostacola gli investimenti. La riduzione dei costi d’impresa dovuti all’inefficienza della p.a. è una delle principali linee di azione del Governo per il rilancio dell’economia, indicata anche nell’ambito del DEF 2015 e Il settore dell’edilizia è stato segnalato nella Consultazione pubblica «100 procedure da semplificare» come uno di quelli più colpiti da eccessivi oneri burocratici ed è diventato uno dei cinque settori strategici dell’Agenda per la semplificazione 2015 – 2017 AZIONI Agenda per la semplificazione 2015/2017 Ance è stata riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero della semplificazione quale interlocutore qualificato e privilegiato e chiamata a partecipare ai diversi tavoli istituzionali RISULTATI Adozione dei modelli unici (permesso di costruire, SCIA, CIL, CILA e da ultimo SuperDIA) A livello regionale e locale: monitoraggio e supporto tecnico al Sistema Ance nell’ambito del recepimento ed adattamento della modulistica nazionale da parte delle regioni e degli enti territoriali FISCALITA’ PER LO SVILUPPO Sono ormai comprovati gli effetti negativi sulla crescita del Paese prodotti dalle politiche di “tax shift”, ovvero dallo spostamento del prelievo fiscale dai fattori produttivi, lavoro e capitale verso il patrimonio immobiliare Convinta da tempo di tale principio, l’ANCE ha lavorato in questi anni perché fossero adottate scelte di politica fiscale orientate allo sviluppo e all’investimento, in senso anticiclico rispetto alla crisi che ha coinvolto il settore delle costruzioni In questa logica vanno letti gli importanti risultati ottenuti in termini di: incentivi fiscali al mercato abitativo (rent to buy, cedolare secca e Scellier), incentivi fiscali al recupero e alla riqualificazione urbana (detrazioni 50% e 65% ed incentivi per i trasferimenti volumetrici) Allo stesso modo, rilevanti risultati sono stati raggiunti per risolvere alcune criticità fiscali specifiche delle imprese di costruzioni e introdurre misure di contrasto all’aumento della tassazione patrimoniale immobiliare Fiscalità per lo sviluppo CRITICITA’ FISCALI RISOLTE PER LE IMPRESE ACCERTAMENTO SUL “VALORE NORMALE” Introdotto dal 2006, l’accertamento basato sul “valore normale” degli immobili ceduti era una misura che, imponendo un prezzo “statistico” di vendita dei fabbricati (desunto dalle quotazioni OMI dell’Agenzia del Territorio), contrastava con il concetto stesso di “fare impresa” e con la logica di mercato. A seguito di una vera e propria mobilitazione dell’ANCE, che ha presentato anche formale denuncia presso la Commissione UE per far valere l’incompatibilità della disposizione con le norme europee che disciplinano l’IVA, nel 2008, si è finalmente giunti all’abrogazione totale di questo meccanismo automatico d’accertamento, confermando che l’imponibile IVA è il prezzo esposto in fattura IVA SULL’ “INVENDUTO” DELLE IMPRESE EDILI Dal 2006, le imprese edili che affittavano le abitazioni costruite, o le vendevano dopo 5 anni dall’ultimazione dei lavori, erano temute a restituire l’IVA detratta in fase di costruzione delle abitazioni . Si trattava di un’evidente iniquità, che trasformava l’IVA, da imposta neutra, a vero e proprio elemento di costo. Dal 2012, attraverso un’intensa azione di lobby parlamentare e governativa durata 6 anni, l’ANCE è riuscita ad ottenere la possibilità, per le imprese di costruzioni, di optare per l’applicazione dell’IVA, sia per la locazione che per la vendita delle abitazioni dopo i 5 anni dalla loro ultimazione, consentendo così, alle medesime imprese, di evitare l’incidenza dell’IVA sui costi di costruzione Fiscalità per lo sviluppo CRITICITA’ FISCALI RISOLTE PER LE IMPRESE RESPONSABILITÀ SOLIDALE FISCALE Con la totale eliminazione dal 2014 della specifica disciplina sulla responsabilità solidale fiscale, sono state pienamente accolte le istanze dell’ANCE che, sin da subito, ne ha denunciato le pesanti ripercussioni sulle imprese in termini di difficoltà applicative e, soprattutto, di estrema onerosità degli adempimenti, dimostrandosi tra l’altro una misura completamente inefficace sul piano della lotta all’evasione fiscale. L’abrogazione dell’intera disciplina è stato l’obiettivo ultimo della politica associativa, raggiunto con sforzo e attraverso «battaglie intermedie» che, dapprima, hanno consentito l’eliminazione dell’IVA dall’ambito operativo della responsabilità solidale (dal 2013) e, successivamente, hanno bloccato l’introduzione del DURT -“Documento Unico di regolarità tributaria”- che avrebbe comportato solo un pesante aggravio per le imprese, mettendo a rischio la continuità dei pagamenti in tutta la filiera degli appalti. Fiscalità per lo sviluppo PATRIMONIALE SUGLI IMMOBILI PATRIMONIALE SUI FABBRICATI INVENDUTI (IMU E TASI) Da dicembre 2013, a seguito di un incessante pressing politico dell’ANCE, è stata riconosciuta l’esclusione da IMU dei fabbricati costruiti dalle imprese edili e rimasti “invenduti”, poi estesa in via interpretativa, sempre grazie all’intervento dell’Associazione, anche ai fabbricati ristrutturati per la successiva vendita. E’, invece, ancora in corso l’azione giudiziale per far valere l’incostituzionalità dell’applicazione dell’IMU sulle aree destinate all’edificazione per la vendita e sui fabbricati «merce» in corso di costruzione/ristrutturazione e sull’IMU corrisposta sino al 2013. Allo stesso modo, continua la forte azione politica per contrastare ed abolire qualsiasi forma di tassazione patrimoniale, qual è la TASI e come sarà la futura «local tax», su tutto l’invenduto delle imprese edili (aree e fabbricati) RIFORMA DEL CATASTO E DEI VALORI IMPONIBILI Sulla riforma del catasto, tema centrale per ogni futura ipotesi di revisione della tassazione immobiliare, l’ANCE ha da tempo avviato un processo di monitoraggio dei valori immobiliari su tutto il territorio nazionale, attraverso apposite Commissioni a cui partecipano tutte le principali Associazioni del mondo immobiliare. Grazie all’azione dell’ANCE, è stata ottenuta la presenza obbligatoria delle rappresentanze associative del settore immobiliare nelle diverse articolazioni delle Commissioni censuarie (centrale e locali), istituzionalmente preposte all’approvazione dei nuovi valori catastali MERCATO DEL LAVORO Prosegue l’incisiva azione dell’Ance per correggere le distorsioni di un mercato del lavoro poco competitivo e poco concorrenziale, soprattutto alla luce del difficile momento in cui versa il paese. L’attenzione è anche da tempo rivolta alle peculiarità del costo del lavoro in edilizia, troppo alto rispetto agli altri settori, al fine di abbassarne il livello e alla creazioni di strumenti flessibili ed efficienti per la gestione del mercato del lavoro. Per questo da ultimo forte e costante è l’azione diretta ad interventi normativi nell’ambito del Jobs Act. Mercato del lavoro APPLICAZIONE DEL CCNL L’Ance da tempo è impegnata nel fronteggiare il fenomeno dell’applicazione di contratti collettivi diversi da quello dell’edilizia a causa di un costo del lavoro più alto rispetto agli altri settori; fenomeno che ha forti ripercussioni sulla leale concorrenza sul mercato AZIONI Interventi presso il Ministero del Lavoro e presso l’Anac e proposte emendative ad hoc RISULTATI • Lettera di risposta del Ministero del Lavoro all’Ance del Luglio 2013 Corretto l’inserimento nei bandi tipo di lavori della formula: «applicazione ai lavori oggetto del presente bando di gara del contratto collettivo nazionale e territoriale dell’edilizia sottoscritto dalle associazioni dei datori e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale» • Ddl delega appalti 1678/S Approvato l’emendamento Ance che prevede l’applicazione del Ccnl connesso all’attività oggetto dell’appalto e svolta dall’impresa, anche in maniera prevalente • Lettera di risposta del Ministero Luglio 2015 le imprese che partecipano ad appalti edili o prevalentemente edili, sia nell’ambito di contratti pubblici che privati, devono applicare il Ccnl dell’edilizia Mercato del lavoro RINNOVO CCNL 1° LUGLIO 2014 L’Ance, nell’ultimo rinnovo contrattuale, ha dovuto affrontare le notevoli criticità derivanti dal calo delle risorse per effetto della crisi economica AZIONI Razionalizzazione, efficientamento e riduzione dei costi degli Enti e a carico delle imprese RISULTATI Riconoscimento di un aumento di 40 € mensili in 2 tranches, in luogo degli 86,83 € previsti (adeguamento IPCA) e dei 130 € richiesti dal Sindacato (risparmio per il periodo 01/13-06/16 di 1.700 €) Riduzione contributo istituzionale Casse Edile dal 3% al 2,50% Obbligo di redazione di piani industriali delle Casse Edili Accorpamento Scuola Edile/Cpt Nuova regolamentazione Ape (istituzione Fondo nazionale): riduzione del costo su scala nazionale pari a circa l’8% Trasferta regionale e nazionale: principio del mantenimento dell’iscrizione dell’impresa presso la Cassa Edile di provenienza Riduzione dell’aliquota per l’EVR dal 6% al 4% Ampliata la percentuale di ricorso al contratto a termine al 25% dei contratti a tempo indeterminato presenti nell’anno civile precedente e aggiunta una ulteriore percentuale del 15% in caso di ricorso alla Borsa Lavoro edile, Blen.it Mercato del lavoro DURC Il Durc rappresenta uno strumento di grande importanza nell’ambito della regolarità degli operatori del mercato a garanzia della leale concorrenza tra le imprese negli appalti AZIONI Lavori preparatori del Decreto Ministeriale sul Durc on Line in collaborazione con Inps, Inail e Cnce. Tale azione proseguirà anche nella fase di attuazione del decreto stesso RISULTATI D.M. 30/1/2015: Semplificato il sistema di acquisizione del Durc mediante una modalità on line e aumentata a € 150 la soglia di gravità dello scostamento tra quanto dovuto e quanto versato a ciascun Ente previdenziale e a ciascuna Cassa Edile D.L. 69/2013: Prevede l’utilizzo del medesimo Durc per più appalti Circolare Ministero del Lavoro maggio 2012: Gli Enti che operano solo al livello territoriale o non sono costituiti da contratti collettivi stipulati dalle Organizzazioni comparativamente più rappresentative e non sono in possesso del requisito della reciprocità non possono definirsi «Casse Edili» e non possono rilasciare il Durc Circolare Ministero del Lavoro 19/2015: Il Ministero ha confermato tali requisiti ed ha previsto l’emanazione di un elenco di Casse Edili «regolari» Mercato del lavoro RESPONSABILITÀ SOLIDALE NEGLI APPALTI L’Ance è da tempo impegnata nel mitigare gli effetti di tale istituto che rappresenta un pesante onere per le imprese che operano negli appalti e che sono tenute a rispondere a fronte di irregolarità contributive e retributive dei propri appaltatori o subappaltatori AZIONI Molteplici azioni emendative e interventi presso il Ministero del lavoro RISULTATI • Modifiche all’art. 29 del D.Lgs. n. 276/2003: Limitazione della responsabilità solidale al periodo di esecuzione dell’appalto e preventiva escussione del debitore principale • Nota di risposta del Ministero del Lavoro all’Ance del 31/3/2014: La regolarità contributiva del subappaltatore va verificata fino al momento della fine dei lavori oggetto del subappalto • Circolare del Ministero del Lavoro n. 35/2013: il riferimento della responsabilità solidale ai “lavoratori con contratto di lavoro autonomo” è limitato sostanzialmente ai co.co.co./co.co.pro. Mercato del lavoro LICENZIAMENTI PER FINE FASE LAVORI E FINE CANTIERE - PROCEDURA DI CONCILIAZIONE E CONTRIBUTO DI LICENZIAMENTO Prevista la preventiva procedura di conciliazione in caso di licenziamento Introdotto un contributo da versarsi all’Inps nei casi di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per determinate causali AZIONI Proposte emendative RISULTATI È stata abrogata la preventiva procedura di conciliazione ed è stato ottenuto l’esonero, per il periodo 2013-2015, dal versamento del contributo di licenziamento nei casi di «interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere» Il Ministero del Lavoro ha poi chiarito che per completamento della attività e chiusura del cantiere deve intendersi “fine fase lavoro e fine cantiere” Mercato del lavoro AMMORTIZZATORI SOCIALI - PROCEDURE DI MOBILITÀ Le procedure di Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS), Contratti di Solidarietà, Cassa in deroga difensiva (CdS) e di Cassa in deroga (CIGD) hanno interessato circa 175 imprese associate nell’ultimo triennio AZIONI Assistenza alle imprese ed ai titolari delle procedure concorsuali RISULTATI OTTENUTI Grazie all’assistenza alle imprese prestata dall’Ance in relazione ad ogni istanza di Cigs, di Contratti di solidarietà, di Cassa in deroga, il Ministero del Lavoro ha emanato altrettanti decreti di ammissione al trattamento integrativo L’ANCE E LA SICUREZZA SUL LAVORO Ance da sempre è in prima linea nella tutela della sicurezza dei lavoratori: la costruzione e la diffusione della cultura della sicurezza in tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un’opera edile e la prevenzione nei luoghi di lavoro sono obiettivi associativi primari. E’ fondamentale dare ampio spazio a tutte le attività ed iniziative volte a contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, nella consapevolezza di dover promuovere un vero e proprio cambiamento culturale. Per garantire migliori condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, è necessario avere regole certe, chiare e univoche e in questo senso il TU rappresenta un grandissimo passo in avanti, anche se riteniamo ci sia ancora molto da lavorare per ridurre ulteriormente gli oneri burocratici e gli adempimenti superflui. E’ auspicabile che il percorso di semplificazione, parzialmente avviato con il decreto «del Fare», si concluda con una efficace azione di rivisitazione del TU L’Ance e la sicurezza sul lavoro MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE L’adozione di un modello di organizzazione e gestione è un impegno per le imprese che richiede investimenti economici iniziali, con ritorni positivi in termini di efficienza ed efficacia diluiti però negli anni. Per le imprese di minori dimensioni i costi per il ricorso ad una consulenza adeguata potrebbero costituire una autentica barriera all’accesso, anche in presenza di una adeguata motivazione del vertice aziendale AZIONI L’Ance ha realizzato un software per l’adozione di modelli di organizzazione e gestione elaborati sulla base del Codice di comportamento Ance a disposizione di tutte le imprese associate. Codice di comportamento Ance e software sono stati validati dal ministero di Giustizia. Al fine di sensibilizzare le imprese, sono stati attivati interventi formativi sul territorio RISULTATI L’utilizzo del software Ance consente alle imprese di ottenere numerosi vantaggi: miglioramento dell’organizzazione aziendale, con effetti positivi anche sulla salute e la sicurezza sul lavoro efficacia esimente dalla responsabilità amministrativa delle imprese procedure semplificate tarate sulle piccole-medie imprese punteggio aggiuntivo per l’ottenimento del rating di legalità ottenimento dell’asseverazione del modello da parte dei Cpt riduzione dei premi INAIL L’Ance e la sicurezza sul lavoro SICUREZZA e PROCEDURE DI GARA - ONERI AZIENDALI ANAC, nei bandi-tipo 2014, ha chiarito che, per i lavori pubblici, l’indicazione degli oneri aziendali della sicurezza non può essere chiesta in gara a pena di esclusione, potendo essere rinviata anche ad un momento successivo, in sede di verifica della congruità dell’offerta Un documento ANCE-ITACA stabilisce che un’eventuale richiesta di indicazione preventiva degli oneri aziendali in gara, pur essendo legittima, non deriva da un obbligo normativo vigente, e, pertanto, deve essere chiaramente esplicitata nel bando da parte delle stazioni appaltanti. Essa, comunque, non può essere formulata a pena di esclusione ed il concorrente potrà anche decidere di ottemperarvi successivamente, in fase di verifica dell’anomalia dell’offerta. Inoltre, è chiarito che la richiesta di indicazione preventiva non può essere inserita in caso di procedure aggiudicate al massimo ribasso con esclusione automatica delle offerte anomale, ma solo in quelle in cui si proceda alla verifica dell’anomalia delle offerte Nel documento Ance-ITACA sono state elaborate indicazioni pratiche utili agli operatori del settore ai fini della valutazione degli oneri aziendali della sicurezza ed è stato definito un metodo di individuazione delle voci relative a tali oneri AZIONI L’ANCE sta intervenendo per evidenziare come dal dettato normativo e dal principio di tassatività delle cause di esclusione espresso dall’art. 46, comma 1-bis, del Codice, si evince che l’obbligo di indicare tali oneri all’atto di presentazione dell’offerta è riferibile soltanto al settore dei servizi e delle forniture. Ance ha elaborato con ITACA un documento volto a chiarire le criticità operative legate al tema degli oneri aziendali della sicurezza da indicare nelle gare di lavori pubblici RISULTATI Diffusione di una metodologia semplice ed efficace, di facile applicazione da parte delle imprese L’Ance e la sicurezza sul lavoro SICUREZZA SUL LAVORO - DELEGA DI FUNZIONI DESCRIZIONE E CRITICITA’ La complessità strutturale delle imprese edili pone la necessità di delineare in modo puntuale la ripartizione dei ruoli e delle responsabilità all’interno dell’organizzazione aziendale. I soggetti destinatari di obblighi penalmente sanzionati si trovano spesso nell’oggettiva impossibilità di fare fronte ai molteplici adempimenti su di essi gravanti. Da qui la necessità per i vertici aziendali di avvalersi dell’operato di altri soggetti dotati di competenza qualificata in grado di sostituire od affiancare i vertici aziendali nell’adempimento degli obblighi previsti dalla legge AZIONI Ance ha elaborato un opuscolo che fornisce agli imprenditori edili alcune indicazioni indispensabili per l’individuazione dei soggetti che il datore di lavoro può delegare in materia di sicurezza sul lavoro nonché le modalità di conferimento della delega. L’opuscolo riporta inoltre esempi di lettere di incarico ed esempi di deleghe di funzioni in materia di sicurezza che il datore di lavoro può utilizzare dopo averle adattate alla realtà organizzativa dell'impresa RISULTATI OTTENUTI L’elaborazione dell’opuscolo «La responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro» ha chiarito ai datori di lavoro i delicati profili di responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro che coinvolgono le figure ricoprenti ruoli significativi all’interno dell’impresa INNOVAZIONE Negli ultimi anni il settore dell’edilizia è cambiato così come sta avvenendo in altri settori produttivi, dove l’evoluzione è sempre più orientata verso la qualità e la sostenibilità. Qualità e sostenibilità non sono solo una necessità o una sfida, ma sempre più una opportunità, una occasione di sviluppo e di progresso AZIONI Ance ha partecipato a diversi progetti europei: Construction21 è una piattaforma sviluppata grazie a un consorzio di nove partner europei, che contiene esempi reali di edifici ad alte prestazioni energetiche ed ambientali, nonché forum di approfondimento per gli addetti del settore ee-Wise ha sviluppato uno strumento per la gestione e il trasferimento delle conoscenze all'interno della filiera nel caso di riqualificazioni energetiche nei Paesi europei mediterranei, con particolare attenzione alle PMI Build Up Skills ha individuato le esigenze formative delle maestranze edili legate alle nuove tecnologie edilizie per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili I-Town, da poco avviato, è il seguito di Build Up Skills e mira alla definizione dei contenuti dei corsi di formazione, al fine di fornire lo strumento di riferimento per gli Enti di formazione Ance ha anche partecipato al progetto di ricerca Innovance, basato sulla informatizzazione delle fasi del processo edilizio e sulla costruzione della prima banca dati uniformata dei prodotti delle costruzioni, con l’obiettivo di permettere alle imprese di dialogare con la committenza, i progettisti e l'industria dei componenti, in modo semplice, chiaro e, soprattutto, sicuro. Il progetto è funzionale all’adozione dei moderni strumenti di Building Information Modelling SVILUPPO DEL BUSINESS INTERNAZIONALE Le difficoltà del mercato interno hanno indotto negli ultimi anni a creare una struttura per sostenere le imprese, in particolare le PMI, a ricercare nuove opportunità di business nei mercati esteri AZIONI Identificazione dei mercati esteri prioritari attraverso l’analisi del quadro economico e finanziario, quadro legale, inclusa la normativa sugli investimenti e PPP, capacità progettuale e track record, flussi finanziari delle Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS) e dell’Unione europea Apertura di nuovi mercati facendo perno sugli attori del Sistema Paese, attraverso l’organizzazione di missioni all’estero istituendo una stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia Ice, Sace, Simest , Confindustria, oltre che con le Banche italiane. Tale attività è stata sostenuta dalla capacità di presentare annualmente al MISE/Agenzia ICE, un piano d’azione credibile sui mercati esteri, al quale ha corrisposto l’assegnazione di risorse pubbliche che hanno consentito di ridurre i costi delle attività internazionali RISULTATI Si è creato un clima di grande attenzione rispetto alle opportunità offerte dai mercati esteri Un numero crescente di imprese (soprattutto PMI) prende parte alle missioni internazionali Nuove partnership con le imprese locali sono state avviate nei Paesi visitati, anche attraverso l’organizzazione di incontri B2B I dati dell’Indagine annuale sulla presenza all’estero, fanno registrare una crescita delle commesse, in particolare nei mercati oggetto delle missioni internazionali L’attività avviata ha consentito di porre gli interessi dell’industria delle costruzioni al centro delle iniziative all’estero del Governo italiano Sviluppo del business internazionale SVILUPPO DEL BUSINESS INTERNAZIONALE La globalizzazione si traduce in rilevanti opportunità di sviluppo del business, in un contesto di grande competizione che richiede sempre più assistenza qualificata per le imprese e la forza e coesione di sistema AZIONI Apertura di nuovi mercati e rafforzamento della presenza delle imprese in quelli ove sono già presenti Presentazione ai Governi ed al settore privato stranieri di un «Sistema delle costruzioni italiano» tra i più competitivi Assistenza tailor made alle aziende su problematiche particolari Organizzazione di missioni incoming di delegazioni governative ed imprenditoriali estere Organizzazione di iniziative volte a favorire la collaborazione tra imprese (es. aggregazioni) “Osservatorio UE” rivolto ad identificare, filtrare e fornire informazioni per un gruppo di Paesi prioritari e ad agevolare l’individuazione delle gare d’appalto pubblicate dall’UE RISULTATI Campagna di attrazione degli investimenti esteri sul Real estate italiano con la partecipazione congiunta Ance/ICE al MIPIM e in prospettiva verso i maggiori investitori privati ed istituzionali internazionali Realizzazione di un «Vademecum» per l’internazionalizzazione, quale strumento utile per presentare e gestire un progetto di internazionalizzazione da parte delle PMI Sostegno nella risoluzione di controversie legate alla partecipazione di alcune gare d’appalto all’estero Contributo alla realizzazione del nuovo modello di certificazione dei lavori all’estero Definizione del quadro di riferimento legale per la soluzione dell’annoso contenzioso dei «crediti da embargo» libici (il pagamento effettivo permane sospeso, causa l’attuale situazione in Libia)