rischi territoriali

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rischi territoriali
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RISCHI TERRITORIALI
Piano di emergenza
comunale
Comune di Viggiano
(Provincia di Potenza)
RISCHIO INCENDI
PREVEDIBILE
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Livelli di allerta antincendio
Sulla base delle informazioni a disposizione il Sindaco dovrà svolgere
delle azioni che garantiscono una pronta risposta del sistema di protezione
civile al verificarsi degli eventi.
Pertanto i livelli e le fasi di allertamento sono:
Nessuno: alla previsione di una pericolosità bassa riportata dal
Bollettino giornaliero
Fase di pre-allerta – la fase viene attivata per tutta la durata del
periodo della campagna A.I.B. (stabilito con Decreto del
presidente della Giunta Regionale); oppure al di fuori di questo
periodo alla previsione di una pericolosità media, riportata dal
Bollettino; oppure al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio
comunale
Fase di attenzione – la fase si attiva alla previsione di una
pericolosità alta riportata dal Bollettino; oppure al verificarsi di un
incendio boschivo sul territorio comunale che, secondo le
valutazioni del Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS)
potrebbe propagarsi verso la “fascia perimetrale”
Fase di preallarme – la fase si attiva quando l’incendio boschivo
in atto è prossimo alla “fascia perimetrale” e, secondo le
valutazioni del DOS, andrà sicuramente ad interessare la fascia di
interfaccia. Il DOS avverte la S.O.U.P. , preallerta i VVF, che
presidiano le abitazioni, ed il Sindaco per attivare il presidio
operativo, Presidio Territoriale e COC;
Fase di allarme – la fase si attiva con un incendio in atto che
ormai è interno alla “fascia perimetrale o di INTERFACCIA”, il
Caposquadra dei VVF dirige le operazioni, il Sindaco attiva il
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RISCHI TERRITORIALI
COC, il CFS lavora a supporto dei VVF, la S.O.U.P. mantiene i
contatti con il COC.
Mentre
nel
caso
di
Rischio
non
prevedibile
si
attiva
immediatamente la terza fase, ossia quella di ALLARME.
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RISCHI TERRITORIALI
Livelli di allerta
PREALLERTA
ATTENZIONE
PREALLARME
ALLARME
FASI OPERATIVE
Bollettino di
pericolosità MEDIA
Apertura
campagna aib
evento in atto
sul territorio
comunale
Bollettino di
pericolosità –
ALTA
Evento in atto
con possibile
propagazione
verso la fascia
perimetrale
Evento in atto
prossimo alla
fascia
perimetrale che
sicuramente
interesserà zone
di interfaccia
Evento in atto
all’interno della
fascia
perimetrale dei
200 m. (incendio
di interfaccia)
ATTIVITA’
Il Sindaco avvia e
mantiene i contatti
con
le
strutture
operative locali la
Prefettura – UTG, la
Provincia
e
la
Regione
Attivazione
del
presidio Operativo,
con
la
convocazione
del
responsabile
della
funzione tecnica di
valutazione
e
pianificazione
Attivazione
del
Centro Operativo
Comunale
o
Intercomunale
Soccorso
ed
evacuazione della
popolazione
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RISCHI TERRITORIALI
Sulla base dell’informazioni a disposizione del Sindaco si dovranno
svolgere delle azioni che garantiscano una pronta risposta del sistema di
protezione civile al verificarsi degli eventi.
Procedura di intervento in caso di incendio di interfaccia
1. GESTIONE DELL’EMERGENZA
La fase di allarme, relativa al rischio incendio boschivo, riguarda la
segnalazione di avvistamento incendi fatta al Corpo Forestale (1515)
oppure ai Vigili del Fuoco (115) e gestita dalla SOUP (800073665) (Sala
Operativa Unificate Permanenti) della Regione Basilicata. Tale fase, da
sola, non è sufficiente ad attivare il C.O.C. Il Comune pur concorrendo,
per quanto di competenza, alle attività di vigilanza, di prevenzione e di
informazione della popolazione, viene coinvolto solo se l’evento raggiunge
dimensioni tali da costituire rischio incombente per popolazione, beni,
infrastrutture o servizi. In questo caso, su segnalazione della SOUP.
SALA OPERATIVA
È attivata alla presenza dei seguenti addetti:
•
RESPONSABILE PROTEZIONE CIVILE - COORDINATORE DEL C.O.C.
•
RESPONSABILE SANITÀ, ASSSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
•
RESPONSABILE VOLONTARIATO
•
RESPONSABILE MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE
•
RESPONSABILE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’
•
SEGRETERIA
IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Mantiene i contatti con le autorità locali, provinciali e Regionali, in
particolare con la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) istituita
presso l’ufficio Protezione Civile regionale.
SANITÀ, ASSSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
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RISCHI TERRITORIALI
Il Dirigente o Funzionario preposto si attiverà per far fronte alle richieste
di aiuto sanitario sul territorio, impiegando il personale a sua disposizione ed
i Volontari.
VOLONTARIATO
Il Dirigente o Funzionario, in seguito alla disposizione del Corpo
Forestale, che avviene mediante preposto, invia uomini, mezzi e materiali
alle zone colpite cercando di porre rimedio alla situazione di crisi.
MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE
Il Dirigente o Funzionario preposto invia squadre, materiali e mezzi nei
luoghi colpiti, cercando di limitare i danni e di ripristinare nel più breve
tempo possibile la normalità.
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’
Il Dirigente o Funzionario preposto fa presidiare i punti strategici
cercando, in ogni modo, di alleviare eventuali disagi alla circolazione.
Procede all’eventuale evacuazione, anche coatta, di abitazioni
ubicate in prossimità del fronte incendio. Per queste operazioni mantiene i
rapporti con i rappresentanti delle forze istituzionali sul territorio (Vigili del
Fuoco, Carabinieri, Polizia, ecc...)
SEGRETERIA
Filtra le telefonate ed annota tutte le comunicazioni.
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RISCHI TERRITORIALI
FINE EMERGENZA
IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Sulla base dell’evolversi dell’emergenza, avvisa il Sindaco che dichiara
cessato lo stato di emergenza e chiude il C.O.C.
Attraverso i mass media informa la popolazione sull’evolversi degli
eventi.
Cura, successivamente, che la gestione burocratico-amministrativa del
post emergenza (es. richiesta danni, manutenzione strade, ecc…) sia
correttamente demandata agli uffici competenti in ambito comunale
ordinario.
Scenario Rischio Incendi Boschivi
Incendi in Basilicata
Il territorio lucano è interessato periodicamente da numerosi incendi
che si verificano prevalentemente nel periodo estivo, interessando
complessivamente una superficie pari ad alcune decine di ha, di cui molti
di superficie boscata e altrettanti non boscata. Ogni anno, mediamente, si
sono verificati circa 270 incendi su una superficie complessiva media di
circa 3.200 ha, ripartiti in 1.400 ha di superficie boscata e 1.800 ha di
superficie non boscata. La provincia di Potenza è stata interessata da un
consistente numero di incendi, pari a circa il 68% di tutti gli eventi registrati
in Basilicata, mentre la provincia di Matera dal restante 32%.
Per contro, rapportando la superficie complessiva percorsa dal fuoco
alla superficie territoriale, ne deriva per la provincia di Matera una
maggiore incidenza rispetto alla provincia di Potenza. Dalla seguente
figura è possibile notare che nello stesso periodo l’intera Valle dell’Agri,
area territoriale dove il Comune di Viggiano insiste, ha fatto registrare un
basso numero di incendi con una altrettanto bassa densità.
L’analisi della distribuzione di frequenza degli incendi durante i mesi
dell’anno e le ore del giorno, pone in evidenzia un fenomeno strettamente
legato a particolari condizioni climatiche ed in particolare all’andamento
delle temperature e della piovosità. Dal punto di vista della distribuzione
mensile, quello degli incendi boschivi si configura come un
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RISCHI TERRITORIALI
fenomeno prettamente estivo, considerato che più dell’80% degli
eventi si concentra nel periodo che va da luglio a settembre, con picco
nel mese di agosto. L’effetto della temperatura si manifesta in maniera
determinante anche in relazione alla distribuzione oraria degli incendi. In
effetti, le ore centrali della giornata, che sono anche quelle mediamente
più calde, risultano essere anche quelle più a rischio incendi. In particolare,
circa il 67% degli eventi si verifica nella fascia oraria che va dalle 12,00 alle
20,00. L’analisi della distribuzione di frequenza degli incendi in Basilicata in
funzione delle condizioni orografiche, evidenzia che gran parte degli
eventi si concentra nella fascia collinare, che comunque rappresenta la
categoria orografica prevalente in Basilicata. L’analisi della distribuzione di
frequenza degli incendi in funzione delle condizioni di pendenza evidenzia
una diminuzione del numero degli eventi all’aumentare della pendenza. In
ogni caso, poco più dell’85% degli eventi si verifica su pendenza fino al
50%. Le condizioni altimetriche evidenziano una netta prevalenza degli
incendi al di sotto dei mille metri sul livello del mare (95%), anche in
considerazione della ridotta incidenza delle aree al di sopra di questa
quota. L’esposizione è uno dei fattori che influisce sulla facilità di
propagazione del fuoco. In effetti, analizzando la distribuzione di frequenza
degli incendi per condizioni di esposizioni, si nota che circa il 54% degli
eventi è stato registrato su versanti con esposizione prevalente che va da
Sud-Est a Sud-Ovest.
Cause degli Incendi in Basilicata
L’analisi dell’influenza di alcuni fattori climatici, territoriali, orografici,
sulla facilità di innesco e di propagazione di un incendio, nonché sulla
facilità di intervento delle squadre antincendi, lega il fenomeno ai seguenti
aspetti principali:
Climatico – stazionali: le condizioni più sfavorevoli si verificano in coincidenza
di periodi caldi e siccitosi ed in condizioni orografiche sfavorevoli, oltre che
in presenza di venti di elevata intensità o di vegetazione secca. Questi
fattori, tuttavia, pur avendo un peso determinante nel facilitare la
combustione e quindi la propagazione e la pericolosità di un incendio, non
sono determinanti ai fini delle cause di innesco dell’incendio.
Socio – culturali: la maggiore frequenza di incendi in luoghi facilmente
accessibili o nelle vicinanze di aree a vocazione agricola e pastorale,
indica che spesso l’inizio di un incendio è legato principalmente alla
presenza antropica.
In effetti, l’individuazione delle cause precise di innesco di un incendio non
è sempre immediata, in genere, comunque, gli incendi possono essere
classificati all’interno di cinque categorie di cause:
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RISCHI TERRITORIALI
Naturali: sono legate a fenomeni quali fulmini o eruzioni vulcaniche. La
probabilità che si verifichi un incendio per cause naturali è molto bassa, è
legata nella quasi totalità dei casi a fulmini. Da questo punto di vista la
Basilicata non fa eccezione, considerando che soltanto nell’1% degli
eventi è legato a cause naturali, e tutte riconducibili a fulmini
Accidentali: sono legate ad eventi quali scintille provocate da treni, ma
sono difficilmente determinabili, oltre che poco probabili, solo nel 2% circa
dei casi l’innesco di un incendio è stato attribuito a cause accidentali di
cui il 97% non determinabili.
Dubbie: quasi il 17% è stata innescata da cause cosiddette dubbie, ovvero
non determinate (o non determinabili).
Ne deriva che per circa l’80% dei casi l’innesco di un incendio è legato
all’azione dell’uomo, ma soltanto nel 17% queste sono riconducibili a
disattenzione, negligenza, imperizia o imprudenza, ovvero sono classificabili
come colpose. Il rimanente 63% è certamente di origine dolosa, ovvero
riconducibile ad attività illecite tese all’incremento delle superfici agricole,
a speculazioni edilizie, a turbe psicologiche, ecc.
Studio della Pericolosità di Incendio Boschivo
La Pericolosità di Incendio Boschivo esprime la possibilità del manifestarsi di
questo tipo di eventi unitamente alla difficoltà di estinzione degli stessi in
una determinata porzione di territorio: è, quindi, un parametro che esprime
l’insieme dei fattori di insorgenza, di propagazione e di difficoltà nel
contenere gli incendi boschivi.
L’analisi della pericolosità condotta su base statistica permette di ottenere
un quadro esaustivo sull’incidenza degli incendi in un determinato territorio.
In particolare, considerato in termini relativi questo tipo di analisi evidenzia
e ordina, per livello di suscettività, ambiti territoriali omogeneamente
sensibili a fenomeno degli incendi boschivi. Dall’elaborazione di una serie
statistica, che caratterizza le unità territoriali di base (territorio comunale), è
stato costruito un profilo di pericolosità relativa, costituito dall’insieme delle
statistiche di sintesi. Le statistiche che sono state utilizzate per definire il
pericolo sono state elaborate a partire dalla serie storica degli incendi
verificatisi nell’intervallo di tempo considerato, interpretandoli in questo
modo come espressione finale risultante dell’azione concomitante dei
fattori determinanti e predisponenti gli incendi stessi. Dalla sovrapposizione
degli strati emerge la suddivisione dei profili Comunali in classi.
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RISCHI TERRITORIALI
Figura 1. Mappa della Pericolosità a scala comunale.
Dalla elaborazione fatta sono è emerso che il territorio afferente al comune
di Viggiano rientra nella Classe di Pericolosità 3.
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RISCHI TERRITORIALI
Definizione di Incendio Boschivo
Per Incendio Boschivo si intende un fuoco con suscettività ad espandersi su
aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e
infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su
terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree (articolo 2 Legge
21/11/2000 n. 353).
Le attività di spegnimento riguardano però anche gli Incendi d’Interfaccia
Urbano-Rurale, descritti nello specifico capitolo. Tutte le attività legate a questa
tipologia di incendio vengono gestite diversamente in funzione della maggiore
pericolosità per le vite umane e per strutture ed infrastrutture che questo
comporta.
Gli incendi possono essere suddivisi in tre gruppi principali: sotterranei, radenti e di
chioma, descritti secondo gli schemi di seguito riportati.
Incendio sotterraneo (Ground fire): si sviluppa nel suolo ed è caratterizzato
dall’assenza di fiamma viva con la combustione che avanza lentamente nella
materia organica in decomposizione o lungo gli apparati radicali della
vegetazione. L’intensità dei focolai risulta minima e la modalità di propagazione è
diversa a seconda del tipo di combustibile presente nel suolo e del suo grado di
porosità e di umidità. Esso viene classificato SUPERFICIALE se il combustibile è
rappresentato dalla parte profonda della lettiera e PROFONDO se il combustibile
è rappresentato da apparati radicali o strati torbosi. La velocità di propagazione
è estremamente bassa, tanto che spesso il fuoco per percorre pochi metri
impiega diversi giorni.
Incendio radente (Surface fire): riguarda i combustibili al suolo sia di superficie,
interessando lettiera e lo strato erbaceo, sia di transizione provocando la
combustione dei cespugli e arbusti più bassi che sono ancora a diretto contatto
con il terreno. Si tratta di una tipologia estremamente frequente e a seconda del
tipo di vegetazione interessata e delle caratteristiche comportamentali del fuoco.
Esso si può suddividere in INCENDIO DI LETTIERA se il fronte di fiamma si propaga
nella parte superficiale meno compatta della lettiera, rappresentata da foglie
morte, strobili, frammenti di corteccia, rami morti di piccole e medie dimensioni
giacenti sul suolo con altezza della fiamma generalmente contenuta entro il
metro e larghezza del fronte è ridotta, in INCENDIO DELLO STRATO ERBACEO se il
fuoco si propaga nello strato erbaceo con combustione parziale o totale delle
parti epigee delle specie erbacee presenti con un tempo di preriscaldamento
estremamente ridotto e caratterizzati da un elevato rapporto superficie/volume
con elevata velocità di propagazione ed in INCENDIO DI SOTTOBOSCO
ARBUSTIVO, MACCHIA E CESPUGLIETO se il fuoco si propaga tra i cespugli che
compongono lo strato arbustivo interessandone le foglie ed i rami di minore
diametro. Gli arbusti si possono trovare in un differente stato vegetativo e quindi
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RISCHI TERRITORIALI
possono essere più o meno predisposti a bruciare. Le caratteristiche del
combustibile, arbusti xerotermici della macchia ricchi di oli essenziali, hanno un
potere calorico pari a più del doppio rispetto a quello della cellulosa, e quindi
sviluppano fronti di fiamma ad intensità molto elevata.
Incendio di Chioma: interessa le chiome delle specie arboree, colpendo sia
singole piante che gruppi di alberi contemporaneamente. Tra i fattori
condizionanti l’evoluzione in chioma del fuoco sono fondamentali il contenuto di
sostanze ad elevato potere calorico, resine ed oli essenziali, nonché il contenuto
in acqua della parte fogliare dei combustibili aerei e di superficie. La
propagazione avviene direttamente da un albero all’altro e in base alle modalità
di avanzamento del fronte se ne distinguono tre tipi:
INCENDIO PASSIVO O DIPENDENTE: dipende dall’avanzamento del fronte del
fuoco. Si manifesta con reazioni esplosive isolate (torcing), limitate a singoli
individui arborei o a piccoli gruppi di alberi. I moti convettivi che si sviluppano dal
fuoco di superficie riescono a preriscaldare sufficientemente le chiome fino ad
accenderle. Le altezze della fiamma libera sono in genere limitate entro i 10 m
sopra la cima degli alberi e sono tipico di popolamenti di resinose radi, siti in zone
pianeggianti, o dei fronti che avanzano in contropendenza.
INCENDIO ATTIVO: è idealmente collocabile tra il fuoco di chioma passivo e
quello indipendente. Mentre nell’incendio passivo la propagazione della
combustione nelle chiome dipende totalmente dal fronte radente, nel fuoco
attivo l’energia necessaria per la propagazione tra i combustibili fogliari è fornita
in buona parte dalle chiome, e dalle fiamme al suolo, che forniscono la frazione
di energia mancante. L’altezza delle fiamme è notevole, aggirandosi in genere
entro i 20 m. le velocità di propagazione variano tra i 10 e i 27 m/min.
INCENDIO INDIPENDENTE: si sviluppa da chioma a chioma, rimanendo svincolato
totalmente dal fronte radente. Il fuoco di chioma preriscaldando i combustibili di
superficie, genera pseudo fronti di fiamma o focolai avanzati. In zone anche
avanzate rispetto alla testa dell’incendio, si possono avere liberazioni di gas volatili
dai combustibili e la conseguente accensione quasi esplosiva delle chiome.
Questa tipologia di incendio è la più violenta, veloce e pericolosa per gli addetti
antincendio operanti sul sinistro e per i mezzi aerei impegnati nelle operazioni di
spegnimento.
Fasi Evolutive dell’incendio
L’analisi circa l’influenza di alcuni fattori territoriali (orografia, pendenza,
esposizione, ecc.) ed ambientali (intensità del vento, stato vegetazione, ecc.) è di
estrema importanza nella valutazione delle condizioni stazionali e territoriali che
favoriscono la propagazione del fuoco ed ostacolano le operazioni di
spegnimento.
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RISCHI TERRITORIALI
L’evoluzione di un incendio avviene per fasi successive le quali non hanno una
precisa separazione tra loro e non sono strettamente delineate in un arco di
tempo preciso ma dipendono da molti fattori.
FASE INIZIALE: si identifica con l’accensione incontrollata e le prime fasi del
principio d’incendio. La bassa intensità del fronte non è ancora in grado di fornire
una sufficiente energia per il preriscaldamento di una grande quantità di
combustibile e pertanto l’accelerazione risulta contenuta. La velocità evolutiva è
molto variabile e dipende da molti fattori che influiscono sulla fiamma stessa, in
funzione soprattutto delle caratteristiche del combustibile. Tale fase è più veloce
nelle zone aperte a vegetazione erbacea, piuttosto che sotto la copertura di
quelle boscate. Molti principi di incendio vengono infatti bloccati in tale fase
evolutiva, spesso anche con necessità di esigue forze d’intervento.
FASE DI TRANSIZIONE: aumento delle dimensioni delle fiamme e accelerazione
elevata. L’intensità del fronte è decisamente incrementata e si individuano un
aumento della larghezza del fronte di fiamma, nonché un’emanazione termica
sufficiente ad un rapido preriscaldamento del combustibile antistante, con
l’inclinazione della fiamma ancora protesa verso la zona incombusta. In questa
fase inoltre iniziano a verificarsi moti convettivi e a rinforzare le correnti verso
l’incendio a livello del suolo.
FASE FINALE: formazione di colonne convettive (incendio indipendente dai
fenomeni esterni) Nella fase finale l’intensità del focolaio è ormai giunta ai vertici
della propria possibilità evolutiva, dato che il fuoco e il microclima connesso
all’incendio hanno acquistato una propria individualità ed interdipendenza.
Caratteristici di questa fase sono la formazione di una colonna convettiva
organizzata, dotata di una propria individualità ed associata al verificarsi di
fenomeni di vortici. In tali condizioni il fuoco mantiene costantemente l’iniziativa,
percorrendo in poche ore estensioni anche di migliaia di ettari e causando danni
di estrema gravità, data la violenza del fronte avanzante.
FASE DI DECADIMENTO: fase di decelerazione delle fiamme, può essere
considerata inversa rispetto a quelle sopra descritte. L’intensità del fronte
decresce in relazione alla diminuzione di influenza dei fattori meteorologici,
topografici o alla variazione del carico d’incendio. Tale fase può essere sia
graduale che improvvisa e caso porta ad una regressione dell’incendio da
fenomeno tridimensionale a fenomeno bidimensionale. Esempi di tale fase sono
facilmente riscontrabili durante la tarda serata e nelle ore notturne, oppure con la
cessazione di periodi a forte ventosità e con variazioni della direzione del vento. In
funzione dei fattori topografici tale fase si verifica nel momento in cui il fronte
raggiunge la cresta o lo spartiacque quindi è costretto a proseguire il suo
avanzamento in contro-pendenza. Altro caso caratteristico è quello in cui le
fiamme, incontrando zone non boscate, popolate da specie vegetali meno
infiammabili o con differente stratificazione o disposizione orizzontale del
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RISCHI TERRITORIALI
combustibile, subiscono drastiche riduzioni sia nei loro parametri morfologici che
di propagazione.
MODELLO INTERVENTO INCENDI BOSCHIVI
Il modello di intervento consiste nell’assegnazione delle Responsabilità e dei
compiti nei vari livelli di comando e controllo per la gestione dell’emergenza. Nel
modello vengono riportate le procedure suddivise in diverse fasi operative per
l’attuazione più o meno progressiva delle attività previste dal Piano. Il
coordinamento generale del Servizio Antincendio Regionale, ai sensi della Legge
regionale n. 13/2005, è attestato ai dirigenti degli Uffici regionali Protezione Civile e
Foreste e Tutela del Territorio.
• Modello Organizzativo Regionale – Soggetti Coinvolti
Di seguito passiamo ad elencare tutti i soggetti coinvolti nel modello organizzativo
della Regione Basilicata:
Regione Basilicata: per il coordinamento degli interventi di lotta attiva contro gli
incendi boschivi, ha attrezzato la Sala Operativa di Protezione Civile che al suo
interno contempla anche la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.)
prevista di cui all’art. 3 lettera a) della L.R. 13/2005.
Essa svolge le funzioni di S.O.U.P. nel periodo di grave pericolosità per gli incendi
boschivi ai sensi dell’art. 7 della legge 353/2000, ed è situata presso la sede
dell’Ufficio Protezione Civile in C.so Garibaldi, 139 a Potenza.
Struttura
Sede
Recapito Telefonico
S.O.U.P.
Sala Operativa Unificata
Permanente
Ufficio Protezione Civile
C.so Garibaldi, 139 Potenza
800073665
La finalità della S.O.U.P. è quella di favorire un rapido e coordinato intervento di
uomini e mezzi. Essa consente di riunire in un unico tavolo decisionale i
Responsabili degli Enti e delle Strutture Operative Regionali per definire i criteri
d’intervento ed il coordinamento delle Strutture Antincendio Regionali con quelle
statali, (art. 7 della Legge 353/2000)
Corpo Forestale dello Stato: ha coordinato gli interventi terrestri fino al 2006 tramite
il Centro Operativo Regionale (C.O.R.) mobilitando, in ambito regionale, l’impiego
degli uomini e mezzi disponibili per l’attività antincendio.
Struttura
Sede
Recapito
Telefonico
Giurisdizione
Territoriale
Comando Regionale
Potenza
1515
Intera Regione
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Centro Operativo AIB
Potenza
0971 470976
Intera Regione
Comando Provinciale
Potenza
0971 410766
Provincia di Potenza
Comando Stazione
Viggiano
Viggiano
Il coordinamento generale del servizio antincendio regionale, ai sensi della Legge
regionale n.13/2005, è attestato ai Dirigenti degli Uffici regionali Protezione Civile e
Foreste
e Tutela del Territorio.
La Regione Basilicata, per il coordinamento degli interventi di lotta attiva contro
gli incendi boschivo , ha attrezzato la Sala Operativa di Protezione Civile che al
suo interno contempla anche la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.)
prevista di cui all’art. 3 lettera a) della L.R. 13/2005.
La S.O.U.P. ha la finalità di favorire un rapido e coordinato intervento di uomini e
mezzi pertanto è attiva nel periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi ai
sensi dell’art. 7 della legge 353/2000, ed è situata presso la sede dell’Ufficio
Protezione Civile in C.so Garibaldi, 139 a Potenza.
La Sala Operativa Regionale consente di riunire in un unico tavolo decisionale i
responsabili degli Enti e delle strutture operative regionali per definire i criteri
d’intervento,
assicurando anche il coordinamento delle strutture antincendio regionali con
quelle statali, come previsto dall’ art. 7 della Legge 353/2000.
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: istituzionalmente è affidato il compito di
spegnimento degli incendi boschivi che minacciano abitazioni, manufatti, vie di
comunicazione e infrastrutture. Per espletare al meglio le attività antincendio
durante il periodo di grave pericolosità, viene stipulata annualmente una
convenzione, per l’istituzione di Presidi Straordinari cui è affidato il compito di
integrare il sistema di intervento e contrasto nel campo degli incendi boschivi in
ambito regionale e in coordinamento con il Corpo Forestale dello Stato Comando Regionale.
Struttura
Sede
Recapito
Telefonico
Giurisdizione
Territoriale
Direzione Regionale
Potenza
115
0971 69451
Intera Regione
Comando Provinciale
Potenza
0971 658111
Provincia Potenza
Distaccamento
Villa d’Agri
0975 352005
Alto Agri
Enti Delegati: gli Enti Delegati della Regione Basilicata (Aree Programma e
Amministrazioni provinciali) attuano lavori di prevenzione in attuazione a quanto
previsto nel Programma Triennale di Forestazione 2009-2011. Nel periodo di grave
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
pericolosità di incendi predispongono apposite squadre attrezzate per lo
spegnimento con operai appositamente specializzati.
Il Comune di Viggiano ricade nell’area di Programma che, ricordiamo, oltre
all’impiego di operai specializzati garantisce l’avvistamento con un Sistema di
Videosorveglianza, con postazione di controllo e Sala Operativa.
Comunità Locali: ai sensi della Legge Regionale 27 giugno 2008 n.11 “Norme di
riordino territoriale degli Enti Locali e delle funzioni intermedie….”. Il riordino
territoriale degli Enti Locali prevede la soppressione delle Comunità Montane (art.
67) e la costituzione delle Comunità Locali in un numero complessivo non
superiore a 7 (art. 16).
I Sindaci dei Comuni, devono assicurare
La reperibilità H24, comunicando i recapiti alla SOUP o ai competenti Centri
Operativi Provinciali almeno per l’intera durata della campagna AIB.
Il supporto tecnico-logistico per le operazioni di spegnimento svolte nel territorio di
competenza, fornendo l’assistenza dei propri Uffici Tecnici e della Polizia
Municipale nonché di viveri e locali per il pernottamento delle persone facenti
parte delle unità di intervento, quando necessario per il perdurare per lo stato di
grave mobilitazione.
Nel caso in cui l’incendio boschivo assuma particolare gravità per intensità ed
estensione, fermo restando quanto disposto nel modello d’intervento del manuale
operativo di cui all’art. 3 comma 1 del Decreto n° 1 del Commissario Delegato di
cui all’O.P.C.M. 22 ottobre 2007 n° 3624, il Sindaco su richiesta della SOUP, deve
attivare l’Unità di crisi locale con funzioni di centro locale di coordinamento delle
operazioni, dandone comunicazione alla Prefettura competente.
Nel caso in cui venga ravvisata la possibilità di una estensione dell’incendio con
interessamento di territori comunali limitrofi, il Sindaco avvisa prontamente il
Comune interessato, la SOUP e la Prefettura.
Le Amministrazioni comunali sono parte attiva nella pianificazione territoriale di
lotta agli incendi boschivi, in generale con la redazione dei Piani comunali di
Protezione Civile, in particolare con il Piano comunale Incendi d’interfaccia.
Guardie Ecologiche Volontarie: con la L.R. n. 21 del 27.03.2000 la Regione
Basilicata ha istituito il Servizio Volontario di Vigilanza Ambientale la cui attività è
rivolta alla difesa, conservazione e miglioramento del patrimonio naturale, del
patrimonio boschivo, alla tutela della flora e della fauna spontanea, alla
diffusione e promozione della conoscenza dei valori ambientali e della
legislazione in materia di tutela ambientale.
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RISCHI TERRITORIALI
Il numero di G.E.V. distribuite sul territorio, ad oggi disponibile, è di 120 unità, di cui
23 nella Provincia di Matera e 97 nella Provincia di Potenza.
Operatori delle Vie Blu: gli operatori “Vie Blu” sono dedicati all’attività di
spegnimento degli incendi boschivi operando con il coordinamento del
Comando Stazione Forestale competente territorialmente con il quale gli
operatori dovranno essere in continuo collegamento. L’intervento di spegnimento
potrà essere effettuato solo in presenza del Direttore delle Operazioni di
Spegnimento (D.O.S.) che assicurerà il coordinamento degli operatori “Vie Blu”
con le altre componenti del sistema addette allo spegnimento.
Associazioni di Volontariato di Protezione Civile: Le Associazioni di Volontariato
svolgono un importante ruolo nella prevenzione e lotta agli incendi boschivi
attraverso l’impiego di specifiche squadre d’intervento allo scopo costituite. Esse
possono convenzionarsi con i Comuni, gli Enti delegati, i Parchi, la Regione per
l’impiego delle squadre di avvistamento e/o spegnimento. Lo svolgimento delle
attività delle squadre d’intervento è disciplinato dalle convenzioni, le procedure
operative fanno riferimento al modello d’intervento del Piano Regionale e del
Programma annuale AIB.
Nella seguente tabella sono elencate le Associazioni di Volontariato presenti
nell’area dell’Alta Val d’Agri dotate di uomini addestrati ed attrezzature idonee
per lo svolgimento di attività antincendio. Per l’anno 2011 hanno sottoscritto
apposita convenzione riguardante anche il territorio comunale con la Regione
Basilicata.
ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
Sede
PROTEZIONE CIVILE
GRUPPO LUCANO
NUCLEO OPERATIVO
VIGGIANO
Risorse Umane
Protezione Civile
Antincendio
Boschivo
Mezzi Tipologia
TELEFONO
FAX
REFERENTE
Fuoristrada AIB
0975 61024
0975 350006
MALLAURINO
Vincenzo
IVECO VM AIB
0975 61024
0975 350006
MALLAURINO
Vincenzo
Dipartimento Nazionale di Protezione Civile: Qualora l’incendio non si possa
combattere adeguatamente con le sole risorse regionali, aeree e terrestri, la
SOUP/COR potrà richiedere il concorso dei mezzi dello Stato. Il Dipartimento della
Protezione Civile coordina ed impiega sul territorio nazionale, attraverso l’Ufficio
Attività Aeronautica – COAU, le attività di spegnimento degli incendi boschivi con
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RISCHI TERRITORIALI
la flotta aerea antincendio dello Stato, assicurandone l'efficacia operativa in
coordinamento con le Regioni. Nell’ambito dell’organizzazione del Dipartimento
della protezione Civile il COAU è attestato all’Ufficio IX - Attività aeronautiche.
• Attività Previsionali
Con la collaborazione del CNR-IMAA si sono avviati tutti una serie di procedure
che consentono di avere delle indicazioni sulla situazione di pericolosità
giornaliera e nel breve periodo attraverso delle Mappe di Rischio Dinamico
• Attività di Avvistamento e Monitoraggio
L’attività di avvistamento consiste nel controllo delle aree a maggior rischio di
incendi boschivi e nel monitoraggio degli eventi in atto al fine di consentire alla
SOUP una valutazione più precisa delle risorse umane e strumentali necessarie. A
partire dallo scorso anno le attività di avvistamento vengono svolte direttamente
dagli addetti impegnati nelle squadre di pronto intervento presenti in ogni Ente
delegato. Tale indirizzo è scaturito dalla necessità di non sottrarre manodopera ai
cantieri forestali che, nel periodo di grave pericolosità di incendio boschivo, sono
impegnati negli interventi di prevenzione previsti dal Programma Triennale di
Forestazione. Le attività di avvistamento anche per la campagna A.I.B. 2010
saranno assolte dai Volontari appartenenti alle Associazioni di Volontariato di
Protezione Civile e dalle Guardie Ecologiche Volontarie. All’avvistamento deve
seguire la segnalazione alla Sala Operativa Unificata Permanente Regionale.
L’avvistamento da postazione fissa avviene o tramite punti di avvistamento in
aree definite in base al raggio di visuale o mediante il telerilevamento.
L’avvistamento viene effettuato da punti fissi particolarmente panoramici dai
quali si riesce ad osservare una vasta zona forestale. L’avvistamento con
pattugliamento è valido soprattutto dove non vi è la necessità di privilegiare una
zona rispetto ad altre, dove i boschi sono ritenuti tutti di pari importanza e dove
non vi è una postazione particolarmente panoramica che permetta di osservare
tutta l’area boscata. Viene attuato su tutto il territorio dalle Associazioni di
Protezione Civile secondo quanto stabilito nelle apposite convenzioni.
Quando gli operatori avvistano un focolaio ne individuano precisamente la
posizione topografica e comunicano immediatamente le coordinate o la località
alla S.O.U.P. sulla base secondo un protocollo appositamente definito.
Avvistamento con Pattugliamento e Primo Intervento: tale tipologia di
avvistamento viene svolta prevalentemente dalle Squadre A.I.B. delle Associazioni
di Volontariato le quali, essendo dotate di un mezzo e di un Modulo A.I.B.
pattuglieranno il territorio loro assegnato ed in caso di incendio si occuperanno
anche del primo intervento, informando tempestivamente la S.O.U.P. dell’avvio
dell’attività di spegnimento e aggiornando gli operatori di Sala sull’evoluzione
dell’evento anche per poter avere ulteriore supporto.
Avvistamento con Mezzi Aerei Ultraleggeri: questa forma di monitoraggio del
territorio consente di verificare tempestivamente la presenza di focolai di incendio
privilegiando le aree dove la rete viaria è limitata e l’orografia accidentata, e i
territori boscati assai vasti ed uniformi nei quali risulti difficile l’avvistamento su
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RISCHI TERRITORIALI
strada. L’avvistamento è svolto da un pilota appartenente ad Associazioni di
Volontariato di Protezione Civile che oltre ad essere a conoscenza delle tecniche
antincendio deve comunicare con la S.O.U.P. usando un apparecchio radio
diverso da quello di bordo o un apparecchio di telefonia mobile.
La Regione Basilicata inoltre effettua attività di avvistamento attraverso
Telerilevamento e mediante immagini satellitari.
• Attività di Verifica degli Incendi Boschivi
Spesso le segnalazioni di incendi che arrivano alla S.O.U.P. hanno bisogno di
essere ulteriormente verificate per non mobilitare inutilmente le componenti del
Sistema espressamente deputate allo spegnimento degli incendi boschivi e
sottrarre risorse che potrebbero essere più utili su eventi ritenuti più consistenti e
pericolosi. Le componenti che si occupano della Verifica degli incendi sono: Aerei
ultraleggeri; Operai forestali; Guardie Ecologiche Volontarie; Operatori delle Vie
Blu; Volontari delle Associazioni di Protezione Civile.
1. LOTTA ATTIVA AGLI INCENDI
• Fase di Partenza delle Operazioni di Spegnimento
Quando la S.O.U.P. riceve una segnalazione di un incendio verificata, coordina le
varie componenti del Sistema A.I.B. regionale collaborando a stretto contatto con
il CFS ed i VVF, nel rispetto delle specifiche competenze, attivando, qualora
necessario gli addetti allo Spegnimento degli Enti Delegati, gli Operai delle Vie Blu
e le squadre di spegnimento delle Associazioni di Volontariato. Inoltre, in caso di
necessità assieme alla C.O.R. del Corpo Forestale dello Stato inoltra la richiesta di
intervento aereo dei mezzi regionali o dei mezzi aerei di Stato, allertando anche
gli ultraleggeri.
Il responsabile della squadra di intervento al quale è pervenuta la segnalazione di
un focolaio deve organizzare nel più breve tempo possibile la partenza di un
mezzo mobile attrezzato per lo spegnimento con persone equipaggiate di idonei
dispositivi di sicurezza individuali (D.P.I.). La squadra di intervento, raggiunto il
luogo del focolaio, deve fornire alla S.O.U.P. elementi conoscitivi sulla situazione in
atto ed esprimere le proprie valutazioni sulle risorse necessarie per far fronte alle
operazioni di spegnimento.
Se l’incendio dovesse rappresentare a breve pericolo per strutture e/o
infrastrutture antropizzate, necessita darne tempestivo avviso al Sindaco anche
tramite la SOUP e ai Vigili del Fuoco, tale preallerta parte ordinariamente dal
D.O.S. o dal R.O.S. se presenti sul posto e dal Caposquadra delle atre forze in
assenza dei precedenti.
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RISCHI TERRITORIALI
Qualora il Presidio Operativo o i Vigili del Fuoco ritengano che si tratti di un
Incendio di Interfaccia, la direzione delle operazioni di spegnimento e quindi la
responsabilità delle stesse passa dal DOS al ROS. Similmente si darà immediata
comunicazione, per gli adempimenti di competenza ai Vigili del fuoco se trattasi
di incendio non boschivo cioè non rispondente alla definizione dell’art. 2 della L.
353/2000.
Quanto sopra anche se trattasi di scarpate stradali, incolti, terreni coltivati, pascoli
non limitrofi ad aree boscate, cespugliate, o arborate. In prossimità del luogo
dell’incendio deve essere individuato un punto di concentramento delle forze di
intervento nel quale devono convergere le varie unità di intervento e dove di
norma il Direttore delle Operazioni di Spegnimento (D.O.S.) dovrà impartire le
disposizioni conseguenti al piano d’attacco. Salvo cause di forza maggiore o per
disposizioni specifiche, i componenti delle squadre di intervento devono operare
in modo aggregato e in contatto visivo.
• Componenti del Sistema che svolgono Attività di Spegnimento
Le componenti del Sistema di Protezione Civile che possono intervenire durante gli
incendi boschivi variano a seconda della fase evolutiva degli incendi boschivi:
Fase Iniziale: possono intervenire Volontari, Operai Vie Blu e Operai delle
Comunità Montane;
Fasi Successive: possono intervenire solo gli operai della Comunità Montane
appositamente formati e dotati di D.P.I. specifici per attività di spegnimento
più prossime alle fiamme e al fronte del fuoco.
Nel periodo a grave rischio di incendi boschivi gli Enti Delegati, ai sensi della L.R. n.
42/98, attiveranno le squadre di pronto intervento formate da personale
proveniente dagli addetti al settore forestale, specializzato e dotato degli
equipaggiamenti di protezione individuale contro gli infortuni necessari
all’espletamento del servizio.
• Fasi Successive nella lotta attiva agli Incendi Boschivi
Nella fase di lotta agli incendi necessita rispettare scrupolosamente le disposizioni
procedurali di intervento sia individuali, sia collettive e le comunicazioni radio
devono essere brevi ma capaci di fornire gli elementi essenziali per la gestione
delle operazioni di spegnimento. Nella fase di lotta si distinguono due sostanziali
tipologie di intervento:
L’intervento a terra è determinante per la riuscita delle operazioni di spegnimento.
L’obiettivo principale è quello di circoscrivere l’incendio con attacchi diretti
(liquido estinguente, soffiatore, flabello, etc.) e/o indiretti. con la creazione di linee
tagliafuoco che possano costituire punto di appoggio per l’esecuzione del
controfuoco o per lo spegnimento con acqua o altro estinguente.
Gli interventi aerei devono considerarsi come attività integrativa all’intervento da
terra. La SOUP su richiesta e tenuto conto delle valutazioni fornite dal Direttore
delle Operazioni di Spegnimento, dispone la richiesta di concorso di velivoli della
flotta aerea nazionale. Il concorso dei mezzi aerei nazionali può essere richiesto
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RISCHI TERRITORIALI
inoltre ogni qualvolta lo riterrà necessario il Direttore dello Spegnimento, anche
indipendentemente dalle condizioni di cui sopra; in questo caso la richiesta andrà
motivata.
L’incendio sarà ritenuto spento solo dopo l’ultimazione delle operazioni di
controllo finale e successivamente il Direttore delle Operazioni di Spegnimento
potrà disporre l’abbandono della zona operativa da parte del Corpo Forestale
dello Stato, dei Vigili del Fuoco, delle altre forze istituzionali intervenute e delle
squadre di intervento solo dopo l’ultimazione delle operazioni di controllo finale.
Eventualmente, completate queste ultime, potrà disporre il presidio della zona
utilizzando anche i Volontari delle Associazioni possibilmente del Comune.
• Tecniche di Spegnimento
Le tecniche di spegnimento sono molto varie e possono essere applicate in
maniera differente a seconda dei casi. La principale suddivisione è in tecniche di
spegnimento diretto e indiretto.
INTERVENTO DIRETTO: Si interviene direttamente sulle fiamme tramite semplice
battitura (flabello), tramite soffiatore (distanza dal fuoco 1 o 2 metri) tramite
acqua utilizzando naspi o manichette (distanza dal fuoco 5 ÷10 metri). Questo
tipo di intervento fa esporre il personale al calore liberato dal fuoco, al pericolo di
essere lambiti dalle fiamme e al pericolo di venire circondati dal fuoco. Per tali
ragioni l’intervento diretto deve essere adottato soltanto negli incendi di tipo
radente caratterizzati da modeste intensità e modeste velocità di propagazione.
Altro ovvio aspetto da tenere in considerazione è la morfologia del terreno nel
quale devono muoversi gli operatori, poiché spesso accade che sia più
pericoloso il raggiungimento del fuoco per rischi di cadute, piuttosto che la
materiale operazione di spegnimento.
INTERVENTO INDIRETTO: Non si interviene direttamente sulle fiamme ma si opera
ad una certa distanza da esse, tale distanza può variare da qualche metro alle
decine di metri ; gli interventi sono la sottrazione del combustibile mediante
formazione di trincee o ripulitura della vegetazione, la irrorazione sulla
vegetazione non ancora bruciata con acqua ed eventualmente liquido
ritardante, l’eliminazione del combustibile antistante il fronte del fuoco mediante
l’accensione di un controfuoco cioè di un fronte di fiamma che avanza verso il
fronte attivo. I primi due tipi di intervento indiretto non espongono il personale al
contatto diretto con le fiamme, è necessario però un adeguato coordinamento
col Direttore delle operazioni anche tramite comunicazioni radio. Viceversa l’uso
della tecnica del controfuoco presenta altissimi potenziali pericoli, pertanto
l’adozione di tale tecnica è decisione che spetta solo il Direttore delle operazioni
e sotto il suo diretto coordinamento.
OPERAZIONI DI BONIFICA: Quando l’incendio è stato circoscritto ed è sotto
controllo, si affronta la cosiddetta “fase di bonifica”. anche in questa fase di
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RISCHI TERRITORIALI
devono osservare le disposizioni impartite dal DOS (Direttore delle Operazioni di
Spegnimento) che stabilirà , le modalità più opportune caso per caso, di impiego
dei mezzi aerei e del personale delle squadre a terra e disporrà l’eventuale
sorveglianza della zona incendiata. Gli operatori che possono espletare le
operazioni di Bonifica sono quelli appartenenti alle Associazioni di Volontariato,
alle Vie Blu e alle Comunità Montane purché dotati di D.P.I. idonei. Prima di
dichiarare l’incendio definitivamente estinto, si deve invece procedere ad
un’attenta e metodica azione di controllo dell’intero perimetro dell’incendio
stesso. Allo scopo di evitare che possa riprendere bisogna operare con ogni
mezzo disponibile per creare una netta separazione tra la superficie bruciata o
solo surriscaldata (disidratata) dalle fiamme e le superfici attigue ancora verdi.
Nell’attività di bonifica che richiede tempo ed attenzione, un contributo
fondamentale ed insostituibile viene fornito dal personale delle squadre a terra.
• Catasto Incendi
La Regione Basilicata, d’intesa con i Comuni e gli Enti delegati, si è impegnata
nella costituzione del Catasto delle aree boscate e dei pascoli percorsi dal fuoco,
secondo le modalità previste dall’Art.10, comma 3, della L.353/2000. Il Catasto
una volta costituito consentirà la piena attuazione di tutti i vincoli transitori, divieti
e sanzioni previsti dalla legge 353/2000 e dalla L.R. 13/2005. L’Amministrazione
nell’ambito della specifica convenzione sottoscritta con il Corpo Forestale ha
ottenuto i rilievi delle superfici percorse dal fuoco relativamente all’anno 2007 i
quali sono stati mesi a disposizione dei Comuni affinché provvedessero agli
adempimenti di competenza. A più riprese gli stessi Comuni sono stati sollecitati in
modo formale a trasmettere il provvedimento istitutivo del Catasto delle aree
boscate e dei pascoli percorsi dal fuoco, promuovendo anche specifiche riunioni
tecniche presso l’Ente Regione, al fine di collaborare sinergicamente alla
costituzione del suddetto Catasto. Per quanto attiene l’aggiornamento del
catasto relativamente all’anno 2008/2009 è stato comunicato a tutti i Sindaci dei
Comuni della Basilicata che laddove intendano avvalersi dei rilievi effettuati dal
Corpo Forestale dello Stato è necessario inoltrare specifica richiesta all’Ufficio SIA
e T- Ispettorato Generale del C.F.S.- via Carducci n. 5 00187 ROMA, che
provvederà al rilascio delle credenziali di accesso all’Ente richiedente per la
consultazione dei dati relativi all’ambito territoriale di competenza.
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RISCHI TERRITORIALI
2. SCENARIO RISCHIO INCENDI D’INTERFACCIA
• Premessa
Il presente paragrafo è finalizzato ad individuate le procedure di intervento da
attuarsi in caso di emergenza per il Rischio Incendi di Interfaccia e a provvedere
alla tutela della pubblica e privata incolumità e alla salvaguardia del territorio.
In particolare, la natura generalmente imprevedibile dell’evento impone di
dedicare la massima attenzione alla gestione delle fasi che precedono l’evento,
mediante l’azione di monitoraggio/controllo ed osservazione delle previsioni
meteoclimatiche. È necessario pertanto, sulla base dello scenario individuato,
predisporre un sistema articolato di attivazione di uomini e mezzi, organizzati
secondo un quadro logico e temporalmente coordinato che costituisce il
modello di intervento, il quale prevede l’attivazione della risposta di protezione
civile per ogni livello di allerta.
• Quadro Normativo di Riferimento
Per la stesura si è tenuto conto di quanto disposto dall’Ordinanza del Presidente
del Consiglio dei Ministri n. 3606 del 28 agosto 2007 - Disposizioni urgenti di
protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori
delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e della regione Siciliana in
relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di
combustione, e dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3624 del
22 ottobre 2007 - Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo
stato di emergenza in atto nei territori delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Emilia
Romagna, Marche, Molise, Sardegna ed Umbria, in relazione ad eventi calamitosi
dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione.
I Presidenti delle Regioni, sulla base delle indicazioni fornite dal Commissario
delegato, provvedono alla perimetrazione e classificazione delle aree esposte ai
rischi derivanti dal manifestarsi di possibili incendi di interfaccia, nonché
all'organizzazione dei modelli di intervento, in collaborazione con le province e le
prefetture interessate, con l'ausilio del Corpo forestale dello Stato o regionale
nonchè del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonchè delle associazioni di
volontariato ai diversi livelli territoriali e degli assessorati competenti.
I Sindaci dei Comuni di cui entro quarantacinque giorni dalla pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale della presente ordinanza, predispongono, anche sulla base
delle risultanze degli indirizzi regionali, i Piani Comunali di Emergenza che
dovranno tener conto prioritariamente delle strutture maggiormente esposte al
rischio di incendi di interfaccia, al fine della salvaguardia e dell'assistenza della
popolazione.
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RISCHI TERRITORIALI
Il Decreto n. 1 art. 3 Commissario Delegato stabilisce che al fine di fornire,
dell’articolo 1 dell’O.P.C.M. n. 3624 del 2007, le indicazioni per indirizzare le regioni
nell’attività ivi prevista è fornito in allegato un “Manuale Operativo” contenente
gli elementi per l’elaborazione speditiva degli scenari di rischio e dei
corrispondenti modelli di intervento – per la predisposizione dei Piani Comunali di
Emergenza – in relazione sia al rischio di incendi di interfaccia che al rischio
idrogeologico, cui fare riferimento in attesa che siano elaborati o aggiornati gli
indirizzi/linee guida regionali.
• Obiettivi Specifici del Piano Incendio Interfaccia
Gli obiettivi specifici, così come dal “Manuale Operativo per la predisposizione di
un Piano Comunale di Protezione Civile”, sono quindi quelli di definire ed
accompagnare i diversi soggetti coinvolti negli incendi di interfaccia per la
predisposizione di strumenti speditivi e procedure per:
♦ estendere fino alla scala comunale il sistema preposto alla previsione della
suscettività all’innesco e della pericolosità degli incendi boschivi ed al
conseguente allertamento;
♦ individuare e comunicare il momento e le condizioni per cui l’incendio
boschivo potrebbe trasformarsi e/o manifestarsi quale incendio di interfaccia
determinando situazioni di rischio elevato, e molto elevato, da affrontare
come emergenza di protezione civile;
♦ fornire al responsabile di tali attività emergenziali un quadro chiaro ed
univoco dell’evolversi delle situazioni al fine di poter perseguire una
tempestiva e coordinata attivazione e progressivo coinvolgimento di tutte le
componenti di protezione civile, istituzionalmente preposte e necessarie
all’intervento;
determinare sinergie e coordinamento tra le funzioni:
♦ di controllo, contrasto e spegnimento dell’incendio boschivo
prioritariamente in capo al Corpo Forestale dello Stato ed ai Corpi Forestali
Regionali;
♦ di pianificazione preventiva, controllo, contrasto e spegnimento
dell’incendio nelle strette vicinanze di strutture abitative, sociali ed
industriali, nonché di infrastrutture strategiche e critiche, prioritariamente in
capo al C.N.VV.F.;
♦ di Protezione Civile per la gestione dell’emergenza in capo prioritariamente
all’autorità comunale, ove nel caso, in stretto coordinamento con le altre
autorità di protezione civile ai diversi livelli territoriali.
Di seguito si espone la metodologia generale per poter individuare le aree a
rischio incendi di interfaccia ed essere di supporto nell’individuazione dei possibili
scenari di evento sia in fase di pianificazione che in fase di gestione
dell’emergenza. In generale è possibile distinguere tre differenti configurazioni di
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RISCHI TERRITORIALI
contiguità e contatto tra aree con dominante presenza vegetale ed aree
antropizzate:
Interfaccia Classica: frammistione fra strutture ravvicinate tra loro e la
vegetazione (come ad esempio avviene nelle periferie dei centri urbani o dei
villaggi);
Interfaccia Mista: presenza di molte strutture isolate e sparse nell’ambito di
territorio ricoperto da vegetazione combustibile;
Interfaccia Occlusa: zone con vegetazione combustibile limitate e circondate da
strutture prevalentemente urbane(come ad esempio parchi o aree verdi o
giardini nei centri urbani).
Per interfaccia in senso stretto si intende quindi una fascia di contiguità tra le
strutture antropiche e la vegetazione ad essa adiacente esposte al contatto con i
sopravvenienti fronti di fuoco. In via di approssimazione la larghezza di tale fascia
è stimabile tra i 25-50 metri e comunque estremamente variabile in
considerazione delle caratteristiche fisiche del territorio, nonché della
configurazione della tipologia degli insediamenti.
Tra i diversi esposti particolare attenzione andrà rivolta agli ospedali, agli
insediamenti abitativi (sia agglomerati che sparsi), alle scuole, agli insediamenti
produttivi ed agli impianti industriali particolarmente critici, ai luoghi di ritrovo
(stadi, teatri, aree picnic, luoghi di balneazione)ed alle infrastrutture ed opere
relative alla viabilità ed ai servizi essenziali e strategici.
Per valutare il rischio conseguente agli incendi di interfaccia è prioritariamente
necessario definire la pericolosità nella porzione di territorio ritenuta
potenzialmente interessata dai possibili eventi calamitosi ed esterna al perimetro
della fascia di interfaccia in senso stretto e la vulnerabilità degli esposti presenti in
tale fascia. Nel seguito la “fascia di interfaccia in senso stretto” sarà denominata
di “interfaccia”.
Sulla cartografia redatta dalla Protezione Civile della Regione Basilicata sono
state individuate le aree antropizzate considerate interne al perimetro
dell’interfaccia. Per la perimetrazione delle predette aree, rappresentate da
insediamenti ed infrastrutture, sono individuate aggregazioni degli esposti
finalizzate alla riduzione della discontinuità fra gli elementi presenti, raggruppando
tutte le strutture la cui distanza relativa non sia superiore a 50 metri. È stata
tracciata intorno a tali aree perimetrate una fascia di contorno (fascia
perimetrale) di larghezza pari a circa 200 m. Tale fascia sarà utilizzata per la
valutazione sia della pericolosità che delle fasi di allerta da porre in essere così
come successivamente descritto nelle procedure di allertamento
• Definizione dello Scenario di Rischio Incendio d’Interfaccia
Per la predisposizione di tali piani di emergenza la Regione Basilicata ha
provveduto in attuazione alla OPCM 3624 alla predisposizione di una preperimetrazione delle aree suscettibili al rischio incendi d’interfaccia urbano-rurale
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RISCHI TERRITORIALI
su base GIS utilizzando le ortofoto 1:10.000 dei comuni lucani dalla cui
elaborazione è stata ricavata l’analisi del rischio sia dell’abitato che della
viabilità.
Per Incendio d’Interfaccia Urbano - Rurale si intende qualunque incendio che
interessi quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture
antropiche e aree naturali è molto stretta; cioè sono quei luoghi geografici dove il
sistema urbano e quello rurale si incontrano ed interagiscono, così da considerarsi
a rischio d’incendio di interfaccia, potendo venire rapidamente in contatto con
la possibile propagazione di un incendio originato da vegetazione combustibile.
Tale incendio, infatti, può avere origine sia in prossimità dell’insediamento (ad es.
dovuto al bruciamento di residui vegetali o all’accensione di fuochi durante
attività ricreative in parchi urbani e/o periurbani, ecc.), sia come incendio
propriamente boschivo per poi interessare le zone di interfaccia.
• Valutazione della Pericolosità
La pericolosità è stata definita per le fasce di interfaccia dei principali
agglomerati urbani (centri abitati principali e agglomerati contraddistinti da una
certa continuità nello sviluppo delle zone urbanizzate). I livelli di pericolosità relativi
agli incendi di interfaccia sono definiti in funzione di tre parametri legati alla
pendenza del terreno e alla vegetazione presente nelle aree circostanti le zone
abitate. Se la facilità di accesso è un fattore che favorisce gli incendi e
contemporaneamente agevola l’intervento delle squadre antincendio, lo stesso
può dirsi per lo stato di manutenzione della viabilità.
La successiva mappatura del rischio su tali perimetri individuando la vulnerabilità
presente lungo e nella fascia di interfaccia potrà fornire informazioni ancora più
precise.
• Analisi della Vulnerabilità
Si sono presi in considerazione tutti gli esposti presenti nella fasce ritenute ad Alto
Rischio R4 e a medio Rischio R3 che potrebbero essere interessati direttamente
dal fronte del fuoco.
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RISCHI TERRITORIALI
• Allertamento
Sulla base delle risultanze delle informazioni a sua disposizione il sindaco deve
svolgere azioni che garantiscono una pronta risposta del sistema di protezione
civile. Pertanto per la gestione di questa tipologia di Rischio è necessario attenersi
alle seguenti fasi:
FASE
DESCRIZIONE
AZIONI DA
INTRAPRENDERE
NESSUNA
Previsione di una pericolosità bassa riportata dal
Bollettino giornaliero inviato dalla S.O.U.P.
Nessuna
PREALLERTA
Viene attivata per tutta la durata del periodo
della Campagna AIB, oppure, a seguito di una
previsione di una pericolosità media, riportata dal
Bollettino, oppure al verificarsi di un incendio
boschivo sul territorio comunale.
Pattugliamento del
territorio nelle ore più
calde, attività di
avvistamento e/o di primo
intervento
ATTENZIONE
Viene attivata sulla base di una Pericolosità Alta
riportata dal Bollettino, oppure al verificarsi di un
incendio boschivo sul territorio comunale che
secondo le valutazione del DOS potrebbero
propagarsi verso la fascia perimetrale.
Pattugliamento del
territorio con attività di
avvistamento e/o di primo
intervento e Allertamento
del Presidio Operativo
PREALLARME
Si attiva quando l’incendio boschivo in atto è
prossima alla fascia perimetrale e secondo le
valutazioni del DOS diventerà
sicuramente
l’interfaccia.
Attivazione delle quadre
organizzate per lo
spegnimento e
Convocazione del Presidio
Operativo
ALLARME
Si attiva con un incendio in atto che è ormai
interno alla fascia perimetrale.
Convocazione
del C.O.C. con attivazione
del Modello d’Intervento
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RISCHI TERRITORIALI
3. MODELLO INTERVENTO RISCHIO INCENDIO INTERFACCIA
Fermo restando il ruolo operativo che nella lotta attiva agli incendi è demandato
esclusivamente agli organi tecnici rappresentati dal CFS e dal CNVF unitamente,
se del caso, alle Associazioni di volontariato, che operano sotto il coordinamento
del D.O.S., acquista particolare importanza la rapidità della valutazione e la
tempistica nell’informazione qualora l’incendio determini situazioni di rischio
elevato per le persone, le abitazioni e le diverse infrastrutture. Tale situazione
necessita di un coordinamento che dovrà essere attuato in prima battuta dal
sindaco e dalla struttura comunale per poi prevedere,ove del caso, l’impiego di
risorse in aggiunta a quelle comunali. A partire dall’avvistamento di un incendio
nel territorio comunale o in zona ad esso limitrofo il Sindaco provvede ad attivare
il Presidio Operativo convocando il Responsabile della Funzione Tecnica al fine di
dare avvio alle attività di sopralluogo e valutazione della situazione ed
eventualmente alla fase di intervento.
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RISCHI TERRITORIALI
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
COLLEGAMENTI TELEFONICI E FAX
Sede
Telefono
Fax
email
Municipio
0975 61108
0975-61108
REPERIBILITA’ H 24
Ente
Referente
Cellulare
email
Comune
Sindaco
348 3188194
Comune
Arch. AMELINA
Antonella
349-1851476
Comune
MONTONE Rocco
346-3865452
Volontari
Protezione Civile
MALLAURINO Vincenzo
347 5474779
COMUNICAZIONE STRUTTURE SOVRACOMUNALI
Ente
Località
Telefono
Fax
UTG Prefettura
Potenza
0971 419218
0971 419315
Prot. Civile
Regione
Potenza
0971 668400
0971 668519
Questura
Potenza
0971 334111
0971 334777
Carabinieri
Carabinieri
Caserma
Viggiano
Compagnia
Viggiano
0975 61080
0975 61080
0975 61080
Guardia di
Finanza
Tenenza Viggiano
0975 311080
Polizia Municipale
Comune
0975 61108
0975 61108
Vigili del Fuoco
Distaccamento
Villa d’Agri
0975 352005
0975 352005
Corpo Forestale
Stazione Viggiano
A.S.L. 2
Email
0971 961583
Comune di Viggiano
29
RISCHI TERRITORIALI
COMUNICAZIONE COMUNI LIMITROFI
Comune
Sindaco
Cellulare
CANTIANI
Claudio
VERTUNNI
Vincenzo
Marsicovetere
Grumento Nova
Telefono
email
335 6956913
334 6553545
0975 65468
Montemurro
DI SANZO Mario
320 4323571
0971 753010
Laurenzana
URGA Domenico
333 3696005
0971 960321
Corleto
Perticara
VICINO Maria
Rosaria
0971 965706
Calvello
GALLICCHIO
M D Antonio
0971 921911
STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
1. Attivazione del Presidio Operativo Comunale
Al manifestarsi di un qualsiasi evento, tutti i membri del Presidio Operativo devono
recarsi immediatamente presso la Sala Operativa del Centro di Coordinamento
Comunale (C.O.C.).
PRESIDIO OPERATIVO COMUNALE
RESPONSABILE
ALBERTI Giuseppe
FUNZIONE
TELEFONO
ABITAZIONE
CELLULARE
Sindaco
348-3188194
AMELINA Antonella
1. Tecnico Scientifica e
Pianificazione.
349-1851476
MONTONE Rocco
7. Strutture Operative e
Viabilità.
346 3865452
STELLA Maria
3. Volontariato.
338 1800788
Figura 2. Composizione del Presidio Operativo Comunale.
Comune di Viggiano
30
RISCHI TERRITORIALI
UBICAZIONE SEDE
PRINCIPALE
VIABILITA’ DI
ACCESSO
TELEFONO
FAX
LOCALI PARCHEGGIO
COMUNALE MULTIPIANO
Via Roma/CORSO G.
MARCONI
0975 61108
0975-61108
Figura 3. Ubicazione principale e/o secondaria del Centro Operativo Comunale.
2. Attivazione del Centro Operativo Comunale (COC)
Il Centro Operativo si attiva in h24 attraverso la convocazione delle diverse
funzioni di supporto individuate.
1 - TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE
Il referente è il rappresentante del Servizio Tecnico, prescelto già in fase di pianificazione; dovrà
mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche.
349 1851476
Arch. AMELINA Antonella
2. - SANITÀ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
Saranno presenti i responsabili della Sanità locale, le Organizzazioni di Volontariato che operano
nel settore sanitario. Il referente è il rappresentante del Servizio Sanitario Locale.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
3. -VOLONTARIATO
I compiti delle Organizzazioni di Volontariato, in emergenza, vengono individuati nei P.P.C. in
relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia delle attività
esplicate dall’organizzazione e dai mezzi a disposizione.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
4. -MATERIALI E MEZZI E RISORSE UMANE
Il censimento dei materiali e mezzi è essenziale e fondamentale per fronteggiare una emergenza
di qualunque tipo. Il Responsabile deve avere un quadro costantemente aggiornato delle risorse
disponibili e normalmente appartenenti ad enti locali, volontariato etc.. Per ogni risorsa si deve
prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell’area dell’intervento. Nel caso in cui la
richiesta di materiali e/o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà
richiesta all’Ufficio competente.
346 3865452
MONTONE Rocco
5. - SERVIZI ESSENZIALI ED ATTIVITÀ SCOLASTICHE
Comune di Viggiano
31
RISCHI TERRITORIALI
A questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio coinvolto.
Deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione circa l’efficienza e gli interventi sulla rete.
L’utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque diretta dal
rappresentante dell’Ente di gestione nel Centro Operativo.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
6. - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E/O COSE
Ha il compito di rilevare la situazione determinatasi a seguito dell’evento calamitoso per stabilire
gli interventi d’emergenza. Il responsabile della funzione, al verificarsi dell’evento calamitoso,
effettua un censimento dei danni riferito a: persone, edifici pubblici, edifici privati, impianti
industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere di interesse culturale, infrastrutture pubbliche,
agricoltura e zootecnia. Si avvale di funzionari dell’Ufficio Tecnico e di esperti del settore sanitario,
industriale e commerciale. E’ ipotizzabile l’impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le
verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti.
389 6227313
Ing. VIGNOLA Maria Teresa
7. - STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
Il responsabile della funzione coordina le varie componenti locali istituzionalmente preposte alla
viabilità. In particolare si dovranno regolamentare localmente i trasporti, la circolazione inibendo il
traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi.
346 3865452
MONTONE Rocco
8. – TELECOMUNICAZIONI
Il coordinatore di questa funzione deve, di concerto con il responsabile territoriale della Telecom,
con il responsabile provinciale P.T. e con il rappresentante dell’organizzazione dei radioamatori
presenti sul territorio, predisporre una rete di telecomunicazione non vulnerabile.
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
9. - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Deve presiedere questa funzione un funzionario dell’Ente amministrativo locale in possesso di
conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività delle strutture turistiche
(alberghi, ostelli etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come "zone
di attesa e/o ospitanti". Il funzionario deve fornire un quadro delle disponibilità di alloggiamento e
dialogare con le autorità preposte alla emanazione degli atti necessari per la messa a
disposizione degli immobili o delle aree.
348 3188191
Geom. TARLANO Nicola
10. – AREA INDUSTRIALE
349 1851476
Arch. AMELINA Antonella
11. – ECONOMATO
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
Comune di Viggiano
32
RISCHI TERRITORIALI
CENSIMENTO DELLE RISORSE
1. Censimento Strutture Sanitarie
STRUTTURE SANITARIE
Tipologia e Sede
Ricettività/Posti Letto
TELEFONO
FAX
-----------
Centralino
0975 352111
Pronto Soccorso
0975 352845
Guardia Medica
0975 312280
0975 312431
Ospedale Civile
Villa d’Agri
2. Volontariato e Professionalità
ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
Sede
Risorse Umane
PROTEZIONE CIVILE
GRUPPO LUCANO
NUCLEO OPERATIVO
VIGGIANO
Protezione
Civile
Antincendio
Boschivo
Protezione
Civile
Antincendio
Boschivo
Mezzi Tipologia
TELEFONO
FAX
REFERENTE
Fuoristrada
AIB
0975-61024
347 5474779
0975-350006
MALLAURINO
Vincenzo
IVECO VM
AIB
0975-61024
347 5474779
0975-350006
MALLAURINO
Vincenzo
3. Enti Gestori dei Servizi Essenziali
ENTI GESTORI SERVIZI ESSENZIALI
Azienda
Referente
TELEFONO
FAX
ENEL SpA
COE
(Esercizio Protezione Civile)
Potenza
0971 54407
ACQUEDOTTO LUCANO
Centro Operativo
Villa d’Agri
0971 314169
800992292
0975 314935
Sicme Energy
Rete GAS
800 453300
089952617
081 05183754
Amalfitanagas srl
Rete GAS
0971 472213
0975 352334
Comune di Viggiano
33
RISCHI TERRITORIALI
SISTEMI DI ALLARME
Per Garantire l’immediata attivazione dell’allarme verso la popolazione in caso di
pericolo e dell’avvio della procedura di evacuazione è dotato di dispositivi locali
di allarme (sirene, altoparlanti montati su autovetture, altri sistemi acustici) o
comunicare per via telefonica e/o porta a porta, mediante il Volontariato, la
Polizia Municipale, in coordinamento con le altre Forze dell’Ordine ed i Vigili del
Fuoco.
Comune di Viggiano
34
RISCHI TERRITORIALI
COME COMPORTARSI
Comune di Viggiano
35
RISCHI TERRITORIALI
Piano di emergenza comunale
Comune di Viggiano
(Provincia di Potenza)
RISCHIO INDUSTRIALE
PREVEDIBILE
ALLEGATO: ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE
DELL'EMERGENZA PRESSO LE AREE POZZO E CONDOTTE AI FINI
DELLA REDAZIONE DEL PIANO DI EMERGENZA DI PROTEZIONE
CIVILE COMUNE DI VIGGIANO
Comune di Viggiano
36
RISCHI TERRITORIALI
La presenza di attività estrattive e di attività industriali sul
territorio comunale ha fatto sì che il Piano di Protezione Civile
acquisisse all’interno di esso, anche i piani di emergenza redatti
per legge ai sensi dell’art. 20 del D.lg 334/99 integrazione e
modifiche del D.lg 238/2005, Piano d’Emergenza Esterno (P.E.E.)
dello stabilimento ENI – Centro OLIO Val d’Agri redatto nel 2009
dalla Prefettura – UTG di Potenza.
Per ciò che riguarda il rischio industriale nell’ambito del
territorio comunale di Viggiano si fa riferimento al Piano di
Emergenza Esterno al Centro Olio redatto dalla Prefettura.
Nel contempo il presente Piano identifica e gestisce le aree di
ammassamento dei soccorsi e la definizione delle aree di attesa
della popolazione interessata presente nelle immediate vicinanze
all’area industriale.
Nel P.E.E. vi è una parte generale in cui si descrive il territorio, lo
stabilimento industriale, le sostanze pericolose e gli elementi
territoriali e ambientali vulnerabili.
Nei capitoli successivi dle P.E.E. vengono descritti i diversi
scenari di emergenza con le delimitazioni delle zone a rischio e la
descrizione degli scenari incidentali. Successivamente il P.E.E.
delinea le linee guida e gli organi preposti alla gestione
dell’emergenza, tra cui Il Comune di Viggiano che interviene a
seguito di richiesta del Gestore:
richiede l’intervento dei VVF, 113, 118 e dei Comuni di Viggiano e
Grumento;
La Prefettura:
•
assicura l’attivazione, da parte del Gestore e dei Sindaci dei Comuni
di Viggiano e Grumento Nova, dei sistemi di allarme per le
comunicazioni alla popolazione e ai soccorritori, sulla base delle
relative competenze.
AREE POZZO CAMPO VAL D’AGRI
Nelle seguenti tabelle è riportato l’elenco delle aree pozzo presenti nel
Comune di Viggiano all’interno della Concessione Mineraria Val d’Agri e le
informazioni utili per l’accessibilità delle singole aree pozzo con
l’indicazione dei possibili percorsi a partire dal Centro Olio Val d’Agri.
Sull’allegato 6, carta delle pericolosità territoriali, è stata definita un'area di
rispetto di 20 metri perimetralmente alle aree pozzo, da chiudere e da
monitorare in caso di incidente industriale. All’interno dell’area di rispetto,
Comune di Viggiano
37
RISCHI TERRITORIALI
ricadono spesso abitazioni e assi viari che dovranno essere evacuati e nel
caso di strade, dovrà essere interrotta la viabilità, per evitare ulteriori
coinvolgimenti a cose e persone in transito o abitualmente frequentanti
l’area.
Le procedure comportamentali sia delle funzioni operative preposte alla
gestione dell’emergenza e sia delle persone coinvolte dovranno attenersi
alle stesse norme previste dal Piano di Emergenza Esterno redatto dalla
Prefettura per il Centro olio Val d’Agri situato nella zona Industriale di
Viggiano.
Inoltre, sempre nello stesso allegato 6, sono riportate tutte le principali
condotte di collegamento tra i pozzi ed il centro di raccolta oli che
intersecano aree a rischio idrogeologico. Tali aree, in caso di evento
meteorologico particolarmente violento e/ o sismico, potrebbero essere
coinvolte da eventuali incidenti.
L'emergenza area pozzi e condotte è gestita secondo le direttive descritte
nel documento allegato alla presente redatto dall'ENI.
SIGLA
NOME AREA POZZO o CLUSTER*
LOCALITÀ
(cartografia)
MA1-2
Cluster MONTE ALPI 1 - 2
c.da Valloni
MA3D
Area pozzo MONTE ALPI 3
c.da Valloni
MA4X
Area pozzo MONTE ALPI 4
c.da Foresta
c.da
MA5
Area pozzo MONTE ALPI 5
Cravicciola
Cluster MONTE ALPI 1 NORD - MONTE
c.da Serra
MA1N-ME3
ENOC 3
Carlea
Cluster MONTE ALPI WEST 1 - MONTE ENOC c.da
MAW1
4
Catacombella
MEW1-ME10Cluster MONTE ENOC WEST 1 - MONTE
c.da Pietra
ALLI4
ENOC 10 - ALLI 4
Cicuta
MENW1-ME2Cluster MONTE ENOC NW1 - MONTE ENOC c.da Acqua
ME9
2 -MONTE ENOC 9
Spasa
c.da Case
ALLI1-3
Cluster ALLI 1 - ALLI 3
Rosse
ME5
Area pozzo MONTE ENOC 5
ME1**
Area pozzo MONTE ENOC 1
CMW1**
Area pozzo COSTA MOLINA W 1
* Cluster: raggruppamento di pozzi sulla stessa area.
** I pozzi Costa Molina W1 e Monte Enoc1 sono chiusi.
c.da Serrone
c.da
Cavarlocchia
c.da Serratella
Comune di Viggiano
38
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Alpi 1-2 (MA1-2)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MA1 or -MA2D è situata a circa 10 km dal Centro Olio Val
d’Agri ed è raggiungibile utilizzando due percorsi:
1.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri ripercorrere la strada del
punto 1 fino al bivio Corleto P. – Montemurro, dove si prosegue in
direzione Montemurro
• Dopo circa 400 metri si incontra un bivio e si procede a sinistra in
direzione Nord
• Dopo circa 2,5 km si prende una deviazione sulla sinistra
• Il primo tratto (900 m) è sterrato con due strettoie (2 m) in
corrispondenza di due ponti; dopo la strada prosegue asfaltata
per altri 400 metri fino all’imbocco della discesa per l’installazione
(LTOT = 8 km, T circa 13 min)
2.
•
Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km), quindi seguire le
indicazioni per Corleto P.
• Dopo circa 1 km si incontra un altro bivio (Corleto P. –
Montemurro), dove si prosegue in direzione Corleto P. (Nord)
sempre sulla SS 103
• Dopo circa 3,5 km sulla destra si incontra la deviazione per l’area
pozzo (segnalata da cartello); dopo circa 800 m sulla destra inizia
un breve tratto asfaltato in discesa delimitato da una sbarra
metallica che conduce all’installazione
(LTOT = 9,5 km, T circa 10 min)
Comune di Viggiano
39
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Alpi 3 (MA3D)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MA3D è situata a circa 6 km dal Centro Olio Val d’Agri ed
è raggiungibile utilizzando due percorsi:
1.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km), quindi seguire le
indicazioni per Corleto P.
• Dopo circa 1 km si incontra un altro bivio (Corleto P. –
Montemurro), dove si prosegue in direzione Montemurro (Est)
• Dopo circa 1,3 km sulla sinistra si incontra la deviazione per l’area
pozzo (segnalata da cartello);
• Percorrere un tratto in discesa di circa 600 m fino al piazzale
dell’installazione.
(LTOT = 6,5 km, T circa 8 min)
2.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km), quindi seguire le
indicazioni per Corleto P.
• Dopo circa 1 km si incontra un altro bivio (Corleto P. –
Montemurro), dove si prosegue in direzione Montemurro (Est)
• Dopo circa 500 m sulla sinistra si incontra una deviazione
• Percorrere un tratto in discesa e al primo incrocio si procede a
sinistra verso alcune abitazioni sparse
• La strada prosegue per circa 1 km stretta e tortuosa fino al piazzale
dell’installazione.
(LTOT = 5.5 km, T circa 8 min)
Comune di Viggiano
40
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Alpi 4 (MA4X)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MA4X è situata a circa 5 km dal Centro Olio Val d’Agri ed
è raggiungibile utilizzando due percorsi:
1.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km); al bivio deviare a
destra in direzione Sud
• Dopo circa 1,4 km sulla sinistra si incontra la deviazione per l’area
pozzo
• Dopo circa 150 m si incontra l’area pozzo MA4X
(LTOT = 5 km, T circa 5 min)
2.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Sud (1,5
km); al bivio Villa d’Agri–Grumento Nova, proseguire in direzione
Grumento Nova sulla SP 25 bis (sinistra)
• Dopo circa 800 m si incontra un altro bivio: procedere a sinistra e
proseguire sulla SS 103 in direzione Est
• Dopo circa 700 m si incontra un altro bivio: procedere a sinistra e
proseguire sulla SS 103 in direzione Nord
• Dopo circa 1,9 km sulla destra si incontra la deviazione per l’area
pozzo
• Dopo circa 150 m si incontra l’area pozzo MA4X
(LTOT = 5 km, T circa 5 min)
Comune di Viggiano
41
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Alpi 5 (MA5)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MA5 or è situata a circa 800 m dal Centro Olio Val d’Agri in
direzione Nord-Est. L’area è raggiungibile partendo dal Centro Olio in
circa 3 min in condizioni di percorribilità normali.
•
Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione
Viggiano (Nord)
• Dopo circa 600 m si prende una deviazione sulla destra (segnata
da cartello) e si prosegue per circa 200 m di strada sterrata fino
all’installazione
(LTOT = 800 m, T circa 3 min)
Comune di Viggiano
42
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Alpi N1 – Monte Enoc 3 (MA1N-ME3)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MAN1 or A-ME3 or è situata a circa 10 km dal Centro Olio
Val d’Agri ed è raggiungibile utilizzando due percorsi:
1. (Principale)
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km), quindi seguire le
indicazioni per Corleto P.
• Dopo circa 1 km si incontra un altro bivio (Corleto P. –
Montemurro), dove si prosegue in direzione Corleto P. (Nord)
sempre sulla SS 103
• Dopo circa 5 km sulla sinistra si incontra il piazzale dell’installazione
(LTOT = 9,5 km, T circa 10 min)
2. (Alternativo)
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri ripercorrere la strada del
punto 1 fino al bivio Corleto P. – Montemurro, dove si prosegue in
direzione Montemurro
• Dopo circa 400 metri si incontra un bivio e si procede a sinistra in
direzione Nord
• Dopo circa 2,5 km si prende una deviazione sulla sinistra
• Il primo tratto (900 m) è sterrato con due strettoie (2 m) in
corrispondenza di due ponti; la strada prosegue asfaltata per altri
1,3 km (si oltrepassa la deviazione per l’area MA1 or A-MA2D) fino
all’immissione nella SS 103
• Svoltare a destra e procedere in direzione Nord per 1,5 km; sulla
sinistra si incontra il piazzale dell’installazione
(LTOT = 11,5 km, T circa 13 min)
Comune di Viggiano
43
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Alpi W1 – Monte Enoc 4 (MAW1)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MAW1-ME4 or è situata a circa 2,7 km dal Centro Olio Val
d’Agri in direzione Nord. L’area è raggiungibile partendo dal Centro Olio
in circa 3 min. in condizioni di percorribilità normali.
•
Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Ovest (sinistra)
• Dopo circa 700 m si prende una deviazione sulla sinistra (segnata
da cartello) e si accede all’installazione attraverso una breve
rampa sterrata.
(LTOT = 2,7 km, T circa 3 min)
Comune di Viggiano
44
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo MEW1-ALLI 4-ME10 (MEW1-ME10-ALLI4)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo MEW1 or A-ALLI4-ME10 è situata a circa 15 km dal Centro
Olio Val d’Agri in direzione Nord. L’area è raggiungibile utilizzando due
percorsi.
1.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, seguire le indicazioni per
Viggiano (Nord)
• Procedere fino a Viggiano (circa 3 km) e all’incrocio, in
corrispondenza della caserma dei Carabinieri, seguire le
indicazioni per la Madonna di Viggiano
• Procedere in direzione Est per circa 8 km fino alla deviazione per
l’area pozzo sulla destra
• La strada è sterrata e dopo 300 m è presente una sbarra metallica;
proseguire per 500 m fino all’installazione.
(LTOT = 15 km, T circa 13 min in condizioni di percorribilità normali)
2.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Ovest
fino al limite dell’area industriale (1 km); al bivio, procedere verso
Sud ed immettersi sulla SS 598 in direzione Potenza
• Percorrere la SS 598 fino a Villa d’Agri (circa 8 km)
• Attraversare Villa d’Agri e seguire le indicazioni per Marsico Vetere
• Dopo circa 14 km , al bivio in località Tuppo delle Seti, procedere a
destra
• Dopo circa 3,5 km ( si attraversa la zona degli impianti sciistici) sulla
sinistra si incontra la deviazione per l’area pozzo
• La strada è sterrata e dopo 300 m è presente una sbarra metallica;
proseguire per 500 m fino all’installazione.
(LTOT = 27 km, T circa 25 min in condizioni di percorribilità normali)
Comune di Viggiano
45
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Enoc NW1 – Monte Enoc 2 - Monte Enoc 9(MENW1-ME2ME9)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area Pozzo MENW1 Dir A-ME2 or-ME9 or è situata a circa 15 km dal
Centro Olio Val d’Agri in direzione Nord. L’area è raggiungibile
partendo dal Centro Olio in circa 25 min in condizioni di percorribilità
normali.
•
Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, seguire le indicazioni per
Viggiano (Nord)
• Procedere fino a Viggiano (circa 3 km) e all’incrocio, in
corrispondenza della caserma dei Carabinieri, imboccare la SP 54
(destra)
• Percorrendo la SP 54 in direzione Nord al km 5,3 (200 metri dopo
l’area LPT1) sulla sinistra si incontra la deviazione per l’area pozzo
• La strada è sterrata ed è presente un cancello dopo circa 3,5 km;
proseguire per 1,5 km fino all’installazione.
(LTOT = 15 km, T circa 25 min)
Comune di Viggiano
46
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo ALLI 1-3 (ALLI1-3)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo ALLI1–ALLI3 è raggiungibile utilizzando due percorsi:
1.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Ovest (sinistra)
• Dopo circa 7,9 km, al bivio in località Case Rosse deviare sulla
sinistra in direzione Grumento
• Procedere per 500 m sulla Strada Comunale dei Porcili fino ad una
deviazione sulla destra (Strada Comunale di Salicone)
• Dopo 150 m si incontra sulla destra la strada sterrata di accesso
all’area pozzo (lunga 150 m)
(LTOT = 10,7 km, T circa 10 min)
2.
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Ovest
fino al limite dell’area industriale (1 km); al bivio, procedere verso
Sud ed immettersi sulla SS 598 in direzione Potenza
• Percorrere la SS 598 fino a Villa d’Agri (circa 8 km)
• Attraversare Villa d’Agri e procedere sulla SP 276 in direzione
Viggiano (5 km)
• Al bivio in località Case Rosse deviare sulla destra seguendo le
indicazioni per Grumento
• Procedere per 500 m sulla Strada Comunale dei Porcili fino ad una
deviazione sulla destra (Strada Comunale di Salicone)
• Dopo 150 m si incontra sulla destra la strada sterrata di accesso
all’area pozzo (lunga 150 m)
(LTOT = 14 km, T circa 12 min)
Comune di Viggiano
47
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Enoc 5 (ME5)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’Area pozzo ME5 è situata a circa 5,8 km dal Centro Olio Val d’Agri in
direzione Nord. L’area è raggiungibile partendo dal Centro Olio in circa
8 min in condizioni di percorribilità normali.
•
Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Ovest (sinistra)
• Dopo circa 2,9 km si incontra una deviazione sulla sinistra (in
corrispondenza di una deviazione a destra segnalata da cartello
“Viggiano”) e si imbocca una strada asfaltata non in buone
condizioni (Strada Comunale dei Porcili);
• Dopo circa 900 m si accede all’installazione attraverso una breve
strada sterrata sulla sinistra.
(LTOT = 5,8 km, T circa 8 min)
Comune di Viggiano
48
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Monte Enoc 1 (ME1)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo ME1 è situata a circa 11 km dal Centro Olio Val d’Agri in
direzione Nord. L’area è raggiungibile partendo dal Centro Olio in circa
13 min in condizioni di percorribilità normali.
•
Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, seguire le indicazioni per
Viggiano (Nord)
• Procedere fino a Viggiano (circa 3 km) e all’incrocio, in
corrispondenza della caserma dei Carabinieri, imboccare la SP 54
(destra)
• Percorrendo la SP 54 in direzione Nord al km 5,1 sulla sinistra si
incontra l’area LPT1
• In corrispondenza del piazzale di accesso all’area inizia la strada
sterrata, sbarrata da un cancello che conduce all’area pozzo (1,2
km)
(LTOT = 11 km, T circa 13 min)
Comune di Viggiano
49
RISCHI TERRITORIALI
Area Pozzo Costa Molina W1 (CMW1)
ACCESSIBILITA’ AL SITO
L’area pozzo CMW1 è situata a circa 9 km dal Centro Olio Val d’Agri ed
è raggiungibile utilizzando due percorsi:
1.(Principale)
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km), quindi seguire le
indicazioni per Corleto P.
• Dopo circa 1 km si incontra un altro bivio (Corleto P. –
Montemurro): proseguire in direzione Montemurro
• Dopo circa 400 metri al bivio procedere a sinistra in direzione Nord
per circa 3 km fino all’installazione
(LTOT = 8 km, T circa 10 min)
2.(Alternativo)
• Partendo dal Centro Olio Val d’Agri procedere in direzione Nord (2
km); al bivio, in località S.Giovanni, imboccare la SP 276 in
direzione Est
• Procedere fino ad incontrare la SS 103 (1,5 km), quindi seguire le
indicazioni per Corleto P.
• Dopo circa 1 km si incontra un altro bivio (Corleto P. –
Montemurro): proseguire in direzione Corleto P. (Nord) sempre sulla
SS 103
• Dopo circa 3,5 km sulla destra si incontra la deviazione per l’area
pozzo MA1 or A - MA2D (segnalata da cartello);
• Procedere per circa 2 km fino all’immissione sulla strada principale
• Procedere in direzione Nord fino all’installazione (400 m)
(LTOT = 10,5 km, T circa 13 min)
Comune di Viggiano
50
RISCHI TERRITORIALI
PIANO GENERALE DI EMERGENZA
In base agli standard di Eni Div. E&P la classificazione dell’emergenza è
definita secondo 3 livelli in funzione della gravità dell’evento e del grado di
coinvolgimento delle risorse impiegate, al fine di garantire la tempestività
nelle comunicazioni interne e/o esterne e nell’attivazione delle necessarie
procedure di emergenza.
•
Emergenza di livello 1: evento incidentale in cui non sono
previste ripercussioni all’esterno dell’installazione che può essere
gestito con il personale ed i mezzi in dotazione al Sito Operativo e
con l’eventuale assistenza di Contrattisti locali.
•
Emergenza di livello 2: evento incidentale che può avere un
potenziale impatto all’esterno dell’installazione e che può quindi
evolvere in un Livello 3. Questo tipo di emergenza non è più
controllabile con il personale ed i mezzi in dotazione al Sito
Operativo e pertanto necessita del supporto della struttura
organizzativa del Distretto Meridionale e contrattisti specializzati
(p.e. Pronto Intervento Ecologico, ecc.);
•
Emergenza di livello 3: evento incidentale che ha impatto
sull’esterno dell’installazione e richiede l’attivazione immediata di
risorse esterne specializzate, e l’intervento dell’organizzazione di
ENI Divisione E&P di Sede e delle autorità preposte (VVF,
Prefettura, Forze dell’Ordine, ecc.).
Il Coordinatore Eni dell’emergenza in campo deve, attivare, se necessario
anche autonomamente, gli Enti Esterni preposti alla salvaguardia della vita
umana e della salute:
− Strutture Sanitarie
− Vigili del Fuoco
I contatti con altri Enti (p.e. Ente di Vigilanza-DGERM, Prefettura, Forze di
Pubblica Sicurezza, Comune, ecc.), qualora sussistano le condizioni perchè
l’evento abbia un impatto esterno all’installazione, sono tenuti dal
Responsabile del Distretto Meridionale, al fine di assicurare la necessaria
informazione.
2. GESTIONE DELL’EMERGENZA
La fase di allarme, relativa al rischio industriale, riguarda la
segnalazione di incidente che potrebbe coinvolgere le popolazioni
limitrofe al Centro Olio.
Tale fase comporta l’attivazione
del C.O.C. Il Comune pur
concorrendo, per quanto di competenza, alle attività di vigilanza, di
prevenzione e di informazione della popolazione, viene coinvolto solo se
l’evento raggiunge dimensioni tali da costituire rischio incombente per
Comune di Viggiano
51
RISCHI TERRITORIALI
popolazione, beni, infrastrutture o servizi. In questo caso, su segnalazione
del Posto di Comando Avanzato, scatta la fase di emergenza e viene
attivato il C.O.C.
SALA OPERATIVA
È attivata alla presenza dei seguenti addetti:
• RESPONSABILE PROTEZIONE CIVILE.
• RESPONSABILE SANITÀ, ASSSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
• RESPONSABILE VOLONTARIATO
• RESPONSABILE MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE
• RESPONSABILE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’
• SEGRETERIA
IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Mantiene i contatti con le autorità locali, provinciali e Regionali, in
particolare con il SOUP.
Coordina le attività del C.O.C. , e mantiene contatti con altri C.O.C.
limitrofi ed eventualmente con il C.O.M.
SANITÀ, ASSSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
Il Dirigente o Funzionario preposto si attiverà per far fronte alle richieste
di aiuto sanitario sul territorio, impiegando il personale a sua disposizione ed
i Volontari.
VOLONTARIATO
Il Dirigente o Funzionario, in seguito alla disposizione del Corpo
Forestale, che avviene mediante preposto, invia uomini, mezzi e materiali
alle zone colpite cercando di porre rimedio alla situazione di crisi.
MATERIALI, MEZZI E RISORSE UMANE
Il Dirigente o Funzionario preposto invia squadre, materiali e mezzi nei
luoghi colpiti, cercando di limitare i danni e di ripristinare nel più breve
tempo possibile la normalità.
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’
Il Dirigente o Funzionario preposto fa presidiare i punti strategici
cercando, in ogni modo, di alleviare eventuali disagi alla circolazione e
chiude i cancelli all’area di emergenza onde evitare l’ingresso di mezzi non
autorizzati.
Procede all’eventuale evacuazione, anche coatta, di abitazioni
ubicate in prossimità dell’area di emergenza. Per queste operazioni
mantiene i rapporti con i rappresentanti delle forze istituzionali sul territorio
(Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, ecc...)
SEGRETERIA
Filtra le telefonate ed annota tutte le comunicazioni.
FINE EMERGENZA
Comune di Viggiano
52
RISCHI TERRITORIALI
IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Sulla base dell’evolversi dell’emergenza, il Sindaco dichiarando cessato
lo stato di emergenza chiude le attività del C.O.C.
Attraverso i mass media informa la popolazione sull’evolversi degli
eventi.
Cura, successivamente, che la gestione burocratico-amministrativa del
post emergenza (es. richiesta danni, manutenzione strade, ecc…) sia
correttamente demandata agli uffici competenti in ambito comunale
ordinario.
Comune di Viggiano
53
RISCHI TERRITORIALI
Attivazione del Centro Operativo Comunale (COC)
Il Centro Operativo si attiva in h24 attraverso la convocazione delle diverse
funzioni di supporto individuate.
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE -REPERIBILITÀ H24
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
COLLEGAMENTI TELEFONICI E FAX
Sede
Telefono
Fax
email
Municipio
0975 61108
0975-61108
REPERIBILITA’ H 24
Ente
Referente
Cellulare
email
Comune
Sindaco
348-3188194
Comune
Arch. AMELINA
Antonella
349-1851476
Comune
MONTONE Rocco
346 3865452
Volontari
Protezione Civile
MALLAURINO Vincenzo
347 5474779
COMUNICAZIONE STRUTTURE SOVRACOMUNALI
Ente
Località
Telefono
Fax
UTG Prefettura
Potenza
0971 419218
0971 419315
Prot. Civile
Regione
Potenza
0971 668400
0971 668519
Questura
Potenza
0971 334111
0971 334777
Carabinieri
Caserma
Viggiano
0975 61080
Carabinieri
Compagnia
Viggiano
0975 61080
Guardia di
Finanza
Tenenza Viggiano
0975 311080
Polizia Municipale
Comune
0975 61108
0975 61108
Vigili del Fuoco
Distaccamento
Villa d’Agri
0975 352005
0975 352005
Corpo Forestale
Stazione Viggiano
A.S.L. 2
email
0975 61080
0971 961583
Comune di Viggiano
54
RISCHI TERRITORIALI
COMUNICAZIONE COMUNI LIMITROFI
Comune
Sindaco
Cellulare
CANTIANI
Claudio
VERTUNNI
Vincenzo
Marsicovetere
Grumento Nova
Telefono
email
335 6956913
334 6553545
0975 65468
Montemurro
DI SANZO Mario
320 4323571
0971 753010
Laurenzana
URGA Domenico
333 3696005
0971 960321
Corleto
Perticara
VICINO Maria
Rosaria
0971 965706
Calvello
GALLICCHIO
M D Antonio
0971 921911
STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
3. Attivazione del Presidio Operativo Comunale
Al manifestarsi di un qualsiasi evento, tutti i membri del Presidio Operativo devono recarsi
immediatamente presso la Sala Operativa del Centro di Coordinamento Comunale
(C.O.C.).
PRESIDIO OPERATIVO COMUNALE
RESPONSABILE
FUNZIONE
ALBERTI Giuseppe
TELEFONO
ABITAZIONE
CELLULARE
Sindaco
348-3188194
AMELINA Antonella
1. Tecnico Scientifica e
Pianificazione.
349-1851476
MONTONE Rocco
7. Strutture Operative e
Viabilità.
346 3865452
STELLA Maria
3. Volontariato.
338 1800788
Figura 4. Composizione del Presidio Operativo Comunale.
UBICAZIONE SEDE
PRINCIPALE
VIABILITA’ DI
ACCESSO
TELEFONO
FAX
LOCALI PARCHEGGIO
COMUNALE MULTIPIANO
Via Roma/CORSO G.
MARCONI
0975 61108
0975-61108
Figura 5. Ubicazione principale e/o secondaria del Centro Operativo Comunale.
Comune di Viggiano
55
RISCHI TERRITORIALI
1 - TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE
Il referente è il rappresentante del Servizio Tecnico, prescelto già in fase di
pianificazione; dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie
componenti scientifiche e tecniche.
349 1851476
Arch. AMELINA Antonella
2. - SANITÀ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
Saranno presenti i responsabili della Sanità locale, le Organizzazioni di
Volontariato che operano nel settore sanitario. Il referente è il
rappresentante del Servizio Sanitario Locale.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
3. -VOLONTARIATO
I compiti delle Organizzazioni di Volontariato, in emergenza, vengono
individuati nei P.P.C. in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla
natura ed alla tipologia delle attività esplicate dall’organizzazione e dai
mezzi a disposizione.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
4. -MATERIALI E MEZZI E RISORSE UMANE
Comune di Viggiano
56
RISCHI TERRITORIALI
Il censimento dei materiali e mezzi è essenziale e fondamentale per
fronteggiare una emergenza di qualunque tipo. Il Responsabile deve
avere un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili e
normalmente appartenenti ad enti locali, volontariato etc.. Per ogni risorsa
si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell’area
dell’intervento. Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non possa
essere fronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà richiesta all’Ufficio
competente.
346 3865452
MONTONE Rocco
5. - SERVIZI ESSENZIALI ED ATTIVITÀ SCOLASTICHE
A questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi
essenziali erogati sul territorio coinvolto. Deve essere mantenuta
costantemente aggiornata la situazione circa l’efficienza e gli interventi
sulla rete. L’utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o
delle utenze è comunque diretta dal rappresentante dell’Ente di gestione
nel Centro Operativo.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
6. - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E/O COSE
Ha il compito di rilevare la situazione determinatasi a seguito dell’evento
calamitoso per stabilire gli interventi d’emergenza. Il responsabile della
funzione, al verificarsi dell’evento calamitoso, effettua un censimento dei
danni riferito a: persone, edifici pubblici, edifici privati, impianti industriali,
servizi essenziali, attività produttive, opere di interesse culturale,
infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia. Si avvale di funzionari
dell’Ufficio Tecnico e di esperti del settore sanitario, industriale e
commerciale. E’ ipotizzabile l’impiego di squadre miste di tecnici dei vari
Enti per le verifiche speditive di stabilità che dovranno essere effettuate in
tempi necessariamente ristretti.
Comune di Viggiano
57
RISCHI TERRITORIALI
Ing. VIGNOLA Maria Teresa
7. - STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
Il responsabile della funzione coordina le varie componenti locali
istituzionalmente preposte alla viabilità. In particolare si dovranno
regolamentare localmente i trasporti, la circolazione inibendo il traffico
nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi.
346 3865452
MONTONE Rocco
8. - TELECOMUNICAZIONI
Il coordinatore di questa funzione deve, di concerto con il responsabile
territoriale della Telecom, con il responsabile provinciale P.T. e con il
rappresentante dell’organizzazione dei radioamatori presenti sul territorio,
predisporre una rete di telecomunicazione non vulnerabile.
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
9. - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Deve presiedere questa funzione un funzionario dell’Ente amministrativo
locale in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio
abitativo, alla ricettività delle strutture turistiche (alberghi, ostelli etc.) ed
alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come "zone
di attesa e/o ospitanti". Il funzionario deve fornire un quadro delle
disponibilità di alloggiamento e dialogare con le autorità preposte alla
emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili
o delle aree.
348 3188191
Geom. TARLANO Nicola
Comune di Viggiano
58
RISCHI TERRITORIALI
10. – AREA INDUSTRIALE
Deve predisporre tutte le indicazioni previste dal Piano di emergenza
Esterno allo Stabilimento Centro Olio Val d’Agri,Invia sul posto personale
dell’Ufficio Protezione Civile.
Dispone, secondo le proprie procedure, l’informazione alla popolazione
ed agli stabilimenti adiacenti.
Si accerta della reale situazione del’emergenza attivando secondo i Piano
di Emergenza Esterno tutte le disposizioni atte a mitigare il rischio tra la
popolazione.
349 1851476
Arch. AMELINA Antonella
11. - ECONOMATO
Mantiene la contabilità delle operazioni di emergenza
Attiva le richieste dei finanziamenti speciali per fronteggiare l’emergenza
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
Linee guida per il riparo al chiuso e l’evacuazione
Si riportano di seguito alcune linee guida nelle operazioni di sgombero
dell’area, di protezione delle persone e di eventuale evacuazione.
Dall’esame delle azioni conseguenti allo stato di emergenza, in caso di
rilascio di sostanze pericolose, si ricava che il provvedimento più frequente
è il rifugio al chiuso delle persone esposte.
Il locale dove realizzare il rifugio al chiuso deve avere le seguenti
caratteristiche:
presenza di poche aperture;
posizione possibilmente ad un piano elevato;
disponibilità di acqua;
presenza di un mezzo di ricezione delle informazioni.
Nel caso di rifugio al chiuso, i comportamenti di autoprotezione da
assumere sono riassumibili come segue:
evitare l’uso di ascensori;
chiudere tutte le finestre e porte esterne e successivamente
mantenersi a distanza dalle stesse;
mantenersi sintonizzati sulle stazioni mediante radio o TV;
prestare attenzione ai messaggi inviati mediante altoparlanti;
non usare il telefono verso l’azienda colpita dall’incidente;
Comune di Viggiano
59
RISCHI TERRITORIALI
fermare i sistemi di ventilazione o condizionamento centralizzati o
locali ed eventualmente sigillare con nastro adesivo o tamponare
con panni bagnati le fessure degli stipiti di porte e finestre;
spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere;
non uscire dai locali se non autorizzati dall’Autorità.
Evacuazione
In caso di evacuazione i comportamenti da seguire sono:
abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle autorità
secondo percorsi possibilmente trasversali al vento, in caso di
rilascio tossico, o seguendo percorsi schermati, in caso di
incendio/esplosione;
tenere un fazzoletto bagnato sul naso e sulla bocca;
non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso;
dirigersi al punto di raccolta indicato dalle Autorità.
Cessato allarme
Al segnale di cessato allarme:
aprire tutte le finestre per aerare i locali interni;
portarsi all’aperto assistendo in tale operazione le persone
eventualmente inabili/ferite;
porre particolare attenzione nel rientro ai locali precedentemente
evacuati, in particolare quelli interrati o seminterrati, nei quali
potrebbe essersi verificato un ristagno di vapori.
ZONA DI
DANNO
I
MISURE DI AUTOTUTELA
NOTE
Le persone che si trovano
all’aperto ove vengano attivate
le
segnalazioni
per
la
dichiarazione dello stato di Le persone che si
allarme ed emergenza esterna
trovano in auto,
allo
stabilimento,
devono devono allontanarsi
allontanarsi
nella
direzione
con il mezzo,
opposta allo stabilimento.
seguendo le
indicazioni delle
Le persone che si trovano al
forze preposte.
chiuso
devono
permanere
all’interno
degli
edifici,
mantenendo
accuratamente
chiuse porte e finestre.
Comune di Viggiano
60
RISCHI TERRITORIALI
II e III
Le persone che si trovano
all’aperto ove vengano attivate
le
segnalazioni
per
la
dichiarazione dello stato di Le persone che si
allarme ed emergenza esterna
trovano in auto,
allo
stabilimento,
devono devono allontanarsi
allontanarsi
nella
direzione
con il mezzo,
opposta allo stabilimento.
seguendo le
indicazioni delle
Le persone che si trovano al
forze preposte
chiuso
devono
permanere
all’interno
degli
edifici,
mantenendo
accuratamente
chiuse porte e finestre.
TABELLA- individuazione cancelli
DENOMINAZI
ONE
CANCELLO
B1
B2
B3
B4
B5
UBICAZIONE
ATTIVITA’ DI
POLIZIA
STRADALE
NUOVA STRADA
IMPEDIRE IL
COMUNALE
TRANSITO DEI
VIGGIANO/SAPONA
VEICOLI
RA VERSO LA ZONA
STRADA INTERPOD.
INDUSTRIALE
C/da FIGLIOLA
IMPEDIRE IL
TRANSITO DEI
STRADA INTERPOD.
VEICOLI
C/da FIGLIOLA
VERSO LA ZONA
INDUSTRIALE
INCROCIO STRADA
IMPEDIRE IL
COMUNALE COSTA
TRANSITO DEI
DELL’ISCHIA E
VEICOLI
STRADA COMUNALE VERSO LA ZONA
DELL’ISCHIA
INDUSTRIALE
IMPEDIRE IL
STRADA
TRANSITO DEI
INTERPODERALE
VEICOLI
C/da FRONTI
VERSO LA ZONA
presso AGRIPLAST
INDUSTRIALE
NUOVA STRADA
IMPEDIRE IL
COMUNALE
TRANSITO DEI
VIGGIANO/SAPONA
VEICOLI
RA - VIABILITA'
VERSO LA ZONA
TAGLIAFUOCO
INDUSTRIALE
GESTORE
CANCELLO
NOTE
C.
CARABINIERI
VIGGIANO
n.2 unità
GUARDIA DI
FINANZA
VIGGIANO
n.2 unità
GUARDIA DI
FINANZA
VIGGIANO
n.2 unità
POLIZIA
MUNICIPALE
VIGGIANO
n.2 unità
C.
CARABINIERI
GRUMENTO
NOVA
n.2 unità
Comune di Viggiano
61
RISCHI TERRITORIALI
BOSCO
GUARDEMMAURO
B6
B7
B8
B9
B10
IMPEDIRE IL
CAVALCAVIA SULLA
TRANSITO DEI
598 VIABILITA' ASI VEICOLI
STRADA INTERPOD.
VERSO LA ZONA
CAMPESTRINI
INDUSTRIALE
IMPEDIRE IL
CAVALCAVIA SULLA
TRANSITO DEI
598 VIABILITA' ASI VEICOLI
STRADA INTERPOD.
VERSO LA ZONA
ACCESSO ELETTRA
INDUSTRIALE
IMPEDIRE IL
SVINCOLO ZONA
TRANSITO DEI
INDUSTRIALE VEICOLI
BAR LA BERSAGLIERA VERSO LA ZONA
INDUSTRIALE
IMPEDIRE IL
INCROCIO STRADA
TRANSITO DEI
ASI VEICOLI
STRADA INTERPOD.
VERSO LA ZONA
REFESA
INDUSTRIALE
IMPEDIRE IL
TRANSITO DEI
STRADA INTERPOD.
VEICOLI
DEI GIARDINI
VERSO LA ZONA
INDUSTRIALE
FORESTALE
GRUMENTO
NOVA
n.2 unità
POLIZIA
STRADALE
n.2 unità
POLIZIA
STRADALE
n.2 unità
FORESTALE
VIGGIANO
n.2 unità
GUARDIA DI
FINANZA
VIGGIANO
n.2 unità
Comune di Viggiano
62
RISCHI TERRITORIALI
MODELLO ORGANIZZATIVO DI INTERVENTO
Premessa
Tutte le procedure e gli interventi di seguito riportati, distinti per ogni organo
competente, sia durante lo stato di allarme che di emergenza, sono da
intendersi come potenziali provvedimenti, che verranno resi esecutivi, a
seconda della gravità dell’incidente e dell’evolversi della situazione di
emergenza.
Sono da intendersi come indicazioni di carattere generale per il
contenimento ed il controllo dell’incidente, al fine di ottimizzare le risorse
preposte allo scopo.
Organi preposti alla gestione dell’emergenza
Le varie componenti interessate devono porre in atto, oltre alle specifiche
misure e predisposizioni loro assegnate, tutti gli adempimenti che rientrano
nelle rispettive competenze istituzionali.
I compiti dei diversi soggetti in questione sono qui di seguito elencati
Sindaco del Comune di Viggiano
Attivano le strutture comunali operative di protezione civile (polizia
municipale, ufficio tecnico, volontariato)
informano la popolazione sull’evento incidentale e comunicano
le misure di protezione da far adottare per ridurre le conseguenze
mediante altoparlanti e/o messaggi telefonici sms e/o fax, e/o
quant’altro ritenuto tecnicamente efficace allo scopo, secondo le
procedure dei rispettivi piani comunali di protezione civile e
specificate nei rispettivi opuscoli di informazione alla popolazione
ai sensi dell’art. 22 del decreto legislativo 334/1999;
dispongono l’utilizzo delle aree di ricovero per la popolazione
eventualmente evacuata;
predispongono il trasporto della popolazione evacuata;
seguono l’evoluzione della situazione e informano la popolazione
della revoca dello stato di “emergenza esterna”;
in caso di cessata emergenza esterna si adoperano per il ripristino
delle condizioni di normalità e in particolare per l’ordinato rientro
della popolazione evacuata;
partecipano alle attività del Posto di Comando Avanzato e del
Centro Coordinamento Soccorsi (CCS).
La Polizia Municipale del Comune di Viggiano
Assicura la delimitazione e il presidio della zona esterna a quella di
impatto;
disciplina il traffico, apponendo le segnaletiche ritenute più
opportune bloccando la circolazione stradale delle zone a rischio;
si porta presso i punti previsti nel presente piano di emergenza al
fine di consentire il controllo del traffico veicolare;
favorisce l’afflusso dei mezzi di soccorso.
Comune di Viggiano
63
RISCHI TERRITORIALI
Procedure operative
I vari eventi anomali che possono interessare lo stabilimento possono essere
raggruppati in tre categorie ovvero: STATO DI ATTENZIONE, STATO DI
PREALLARME, STATO DI ALLARME-EMERGENZA ESTERNA. Per ciascuno di essi
si adottano da parte dei soggetti coinvolti le procedure operative e le
azioni descritte nel seguente piano ai paragrafi 3.4, 3.5 e 3.6, il flusso delle
comunicazioni principali tra i soggetti coinvolti è sintetizzato nei diagrammi
a blocchi riportati negli stessi paragrafi.
Si sottolinea che lo stato di attenzione e lo stato di preallarme non
corrispondono ad una situazione di pericolo ed emergenza esterna vera e
propria, infatti la maggior parte dei soggetti esterni vengono unicamente
allertati.
Nello stato di attenzione (si veda in proposito la definizione al paragrafo
3.8) intervengono unicamente le sale operative ed i Comuni per fornire
corrette informazioni alla popolazione.
Nello stato di preallarme (si veda in proposito la definizione al paragrafo
3.9) gli unici soggetti che intervengono sono i Vigili del Fuoco, il Servizio
Sanitario Urgenza Emergenza 118, i Comuni di Viggiano e Grumento Nova,
l’ARPAB.
Nello stato di allarme-emergenza esterna (si veda in proposito la
definizione al paragrafo 3.10) si ha la mobilitazione generale di tutti i
soggetti esterni. In questo caso s’insedia il CCS presso la Prefettura, con la
partecipazione dei rappresentanti dei diversi soggetti coinvolti nel
coordinamento delle operazioni di intervento e soccorso, nonché di quelli
di supporto all’emergenza.
Sistema di allarme e comunicati alla popolazione
All’interno dello stabilimento è presente un sistema di allarme otticoacustico attivato automaticamente ogni qualvolta viene rilevata la
presenza di miscele di sostanze pericolose o di incendi. Tale sistema
consente l’attivazione delle procedure interne descritte nel PEI al fine di
valutare la situazione e ridurre le conseguenze degli incidenti in atto. Tale
sistema di allarme con effetti sonori del tipo continuo per allarme incendio
e bitonale per allarme presenza gas può essere percepibile anche nelle
aree esterne immediatamente adiacenti lo stabilimento. L’attivazione di
detti sistemi deve far supporre, a chi si trovi in prossimità dello stabilimento,
che sia stato attivato lo stato di preallarme.
Qualora la gravità della situazione lo richieda e sia pertanto necessario
allarmare la popolazione presente all’esterno dello stabilimento ed
all’interno dell’area di attenzione, individuata in allegato 5( PEE 2013),
verranno attivate le sirene per l’allarme esterno, tali sirene con effetto
sonoro del tipo monotono continuo crescente -decrescente sono udibili in
tutta l’area. L’attivazione di tali sirene indica, a chi si trovi in prossimità dello
stabilimento, che è stato attivato lo stato di allarme – emergenza esterna.
Il gestore dello stabilimento è tenuto alla corretta gestione e manutenzione
dei sistemi di allarme che devono comunque essere realizzati a regola
d’arte.
Comune di Viggiano
64
RISCHI TERRITORIALI
Il Sindaco del comune di Viggiano informa la popolazione sull’evento
incidentale e comunicano le misure di protezione da far adottare per
ridurre le conseguenze mediante altoparlanti e/o messaggi telefonici sms
e/o fax, e/o quant’altro ritenuto tecnicamente efficace allo scopo,
secondo le procedure dei rispettivi piani comunali di protezione civile e
specificate nei rispettivi opuscoli di informazione alla popolazione ai sensi
dell’art. 22 del decreto legislativo 334/1999.
Al fine di migliorare la gestione della comunicazione alla popolazione
presente nelle zone a rischio il Comune di Viggiano appronta ulteriori
idonei strumenti volti a migliorare la comunicazione al fine di fornire
indicazioni più dettagliate sui comportamenti in emergenza e di informare
circa lo stato degli eventi fino alla conclusione dell’emergenza. Tali sistemi
costituiscono oggetto di opportuna informazione alla popolazione
residente e/o presente stabilmente nell’area (lavoratori) da parte del
Comune stesso.
PREFETTO
SINDACO DI
VIGGIANO
SINDACO DI
GRUMENTO NOVA
GESTORE COVA
CARABINIERI DI
VIGGIANO
COMANDO VVF
PRESIDENTE GIUNTA
REGIONALE
Il Gestore del COVA
Pone in essere tutte le procedure interne, comprese quelle
eventualmente previste dal Piano di Emergenza Interno, al fine di
ripristinare le normali condizioni di funzionamento dello
Stabilimento;
informa della situazione in atto (tipologia, entità, gravità) il
Prefetto, il Sindaco del Comune di Viggiano, il Sindaco del
Comune di Grumento Nova, i Carabinieri di Viggiano, i Vigili del
Fuoco e il Presidente della Giunta Regionale anche trasmettendo
l’allegato modello n. 1 “segnalazione stato di attenzione da parte
dello Stabilimento Centro Olio Val d’Agri”.
Il Sindaco di Viggiano
dispone, secondo le proprie procedure, l’informazione alla
popolazione.
I Carabinieri di Viggiano
Comune di Viggiano
65
RISCHI TERRITORIALI
ricevuta la comunicazione dell’evento in atto acquisiscono ogni
utile informazione dal gestore aziendale anche al fine di gestire
eventuali problematiche di ordine pubblico.
Cessazione dello stato di attenzione
Il Gestore comunicherà a tutti gli enti precedentemente interessati di aver
risolto il problema e di aver ristabilito il normale funzionamento degli
impianti anche trasmettendo l’allegato modello n. 1 “segnalazione stato di
attenzione da parte dello Stabilimento Centro Olio Val d’Agri”.
Comune di Viggiano
66
RISCHI TERRITORIALI
Stato di preallarme
Si instaura per quegli eventi che, pur sotto controllo, per la propria natura o
per particolari condizioni ambientali, temporali, meteorologiche e di
spazio, possano far temere un aggravamento o possa essere avvertito
dalla maggior parte della popolazione esposta comportando la necessità
di attivazione delle procedure di sicurezza e di informazione.
Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità dei
loro effetti (incendi, esplosioni, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze
pericolose), vengono percepiti chiaramente dalla popolazione esposta,
sebbene i parametri fisici che li caratterizzano non raggiungono livelli di
soglia che dalla letteratura sono assunti come pericolosi per la
popolazione e per l’ambiente.
DIRES 118
COMANDO VVF
CARABINIERI
PREFETTURA
GESTORE COVA
PRESIDENTE
GIUNTA
REGIONALE
PRESIDENTE
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
SINDACO DI
GRUMENTO NOVA
SINDACO DI
VIGGIANO
ARPAB
ASP
CONS. ASI
QUESTURA
GUARDIA DI
FINANZA
CORPO FORESTALE
DELLO STATO
VIGILI URBANI
Il Gestore del COVA
Attiva il Piano di Emergenza Interno, al fine di evitare la
propagazione degli effetti e delle conseguenze secondo le
procedure dello stesso;
informa la sala operativa dei Vigili del Fuoco di quanto sta
accadendo comunicando: luogo e tipologia dell’incidente, le
caratteristiche della sostanza presente nell’incidente, l’estensione
dell’evento ed i possibili futuri sviluppi, il percorso migliore da
effettuare da parte delle squadre di emergenza per raggiungere
lo stabilimento;
Comune di Viggiano
67
RISCHI TERRITORIALI
informa della situazione in atto (tipologia, entità, gravità) il
Prefetto, il Sindaco del Comune di Viggiano, il Sindaco del
Comune di Grumento Nova, il Presidente della Giunta Regionale e
il Presidente dell’Amministrazione Provinciale anche trasmettendo
l’allegato modello 2 “segnalazione incidente da parte dello
Stabilimento Centro Olio Val d’Agri”;
assicura ogni utile assistenza alle squadre di intervento, fornendo,
se richiesto, il proprio personale e le proprie attrezzature.
Comune di Viggiano
invia sul posto personale dell’Ufficio Protezione Civile;
dispone, secondo le proprie procedure, l’informazione alla
popolazione ed agli stabilimenti adiacenti.
Cessazione dello stato di preallarme
Comando Provinciale Vigili del Fuoco
comunica la fine dello stato di preallarme alla Prefettura anche
trasmettendo l’allegato modello 5 “segnalazione da parte del
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Potenza di cessazione
dello stato di preallarme / allarme-emergenza esterna”;
segue l’evoluzione dell’evento per verificare l’eventuale presenza
di elementi che possano aggravare la situazione, intervenendo, se
necessario, con attività di prevenzione.
Comune di Viggiano
informa la popolazione e gli stabilimenti adiacenti della fine dello
stato di preallarme presso lo stabilimento;
segue l’evoluzione dell’evento fino al totale controllo della
situazione.
Comune di Viggiano
68
RISCHI TERRITORIALI
Stato di allarme – emergenza esterna
Si instaura per quegli eventi che richiedono, per il loro controllo nel tempo,
l’ausilio dei Vigili del Fuoco e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo
sviluppo incontrollato, può coinvolgere, con i suoi effetti infortunistici,
sanitari ed inquinanti, le aree esterne allo stabilimento. Tali circostanze sono
relative a tutti quegli eventi che possono dare origine esternamente allo
stabilimento a valori di irraggiamento, sovrapressione e tossicità superiori a
quelli presi a riferimento per la stima delle conseguenze.
DIRES 118
COMANDO VVF
CARABINIERI
PREFETTURA
GESTORE COVA
PRESIDENTE
GIUNTA
REGIONALE
PRESIDENTE
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
SINDACO DI
GRUMENTO NOVA
SINDACO DI
VIGGIANO
ARPAB
ASP
CONS. ASI
QUESTURA
GUARDIA DI
FINANZA
CORPO FORESTALE
DELLO STATO
VIGILI URBANI
Si può pervenire ad uno stato di allarme-emergenza esterna da un livello di
allerta corrispondente allo stato di preallarme, oppure, nel caso in cui la
situazione contingente lo richieda, lo stato di allarme – emergenza esterna
può essere direttamente dichiarato dal gestore del COVA.
Le procedure operative che ciascun ente interessato deve seguire sono
quelle di seguito descritte (considerando già attuate quelle di cui
all’eventuale stato di preallarme).
Comune di Viggiano
69
RISCHI TERRITORIALI
Il Gestore del COVA
Attiva il Piano di Emergenza Interno, al fine di evitare la
propagazione degli effetti e delle conseguenze secondo le
procedure dello stesso;
attiva direttamente o su disposizione del responsabile delle
operazioni di soccorso le sirene per dare l’allarme alle aree esterne
allo stabilimento comunicando ai Vigili del Fuoco e al Prefetto
l’eventuale malfunzionamento;
informa la sala operativa dei Vigili del Fuoco di quanto sta
accadendo comunicando: luogo e tipologia dell’incidente, le
caratteristiche della sostanza presente nell’incidente, l’estensione
dell’evento ed i possibili futuri sviluppi, il percorso migliore da
effettuare da parte delle squadre di emergenza per raggiungere
lo stabilimento;
informa della situazione in atto (tipologia, entità, gravità) il
Prefetto, il Sindaco del Comune di Viggiano, il Sindaco del
Comune di Grumento Nova, il Presidente della Giunta Regionale e
il Presidente dell’Amministrazione Provinciale anche trasmettendo
l’allegato modello 2 “segnalazione incidente da parte dello
Stabilimento Centro Olio Val d’Agri”;
assicura ogni utile assistenza alle squadre di intervento, fornendo,
se richiesto, il proprio personale e le proprie attrezzature;
invia presso il PCA il proprio Referente.
Comune di Viggiano
invia sul posto personale dell’Ufficio Protezione Civile;
dispone, secondo le proprie procedure, l’informazione alla
popolazione ed agli stabilimenti adiacenti;
dispone l’impiego della Polizia Municipale nonché l’intervento di
personale e mezzi dei servizi di competenza comunale;
individua e predispone l’area di raccolta per le eventuali persone
sgomberate e ne dispone il trasferimento;
attiva i servizi logistici e di sussistenza necessari e proporzionati
all’emergenza in atto;
emana eventuali ordinanze di divieto su indicazione dell’autorità
sanitaria;
interessa l’A.S.P. e i competenti servizi sanitari municipali per gli
interventi di controllo e disinquinamento delle zone contaminate e
per la predisposizione degli interventi dei servizi igienico-sanitari di
pronto soccorso;
trasmette alla Prefettura l’elenco delle eventuali vittime, degli
evacuati ecc. e tiene costantemente aggiornati gli stessi.
Cessazione dello stato di allarme – emergenza esterna
Comando Provinciale Vigili del Fuoco
comunica la fine dello stato di allarme alla Prefettura anche
trasmettendo l’allegato modello 5 “segnalazione da parte del
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Potenza di cessazione
dello stato di preallarme / allarme-emergenza esterna”;
Comune di Viggiano
70
RISCHI TERRITORIALI
segue l’evoluzione dell’evento per accertare l’eventuale presenza
di inneschi che possano favorire reazioni chimico-fisiche,
intervenendo con attività di prevenzione.
Comune di Viggiano
segue l’evoluzione dell’evento fino al totale controllo della
situazione;
adotta ogni utile provvedimento per il ripristino delle condizioni
normali;
predispone le operazioni per l’ordinato rientro delle persone
eventualmente evacuate.
Limitazione delle conseguenze per gli insediamenti nelle zone di danno
Le aziende ubicate nelle aree di danno e di attenzione dovranno attivare i
rispettivi piani di emergenza interna in relazione allo specifico rischio
connesso al Centro Olio, prevedendo il riparo al chiuso e la chiusura di
porte, finestre ed eventuali sistemi di aereazione con prelievo di aria
dall’esterno.
Linee guida per il riparo al chiuso e l’evacuazione
Si riportano di seguito alcune linee guida nelle operazioni di protezione
delle persone, di sgombero dell’area e di eventuale evacuazione.
Rifugio al chiuso
Dall’esame delle azioni conseguenti allo stato di emergenza, in caso di
rilascio di sostanze pericolose, si ricava che il provvedimento più frequente
è il rifugio al chiuso delle persone esposte.
Il locale dove realizzare il rifugio al chiuso deve avere le seguenti
caratteristiche:
presenza di poche aperture;
posizione possibilmente ad un piano elevato;
disponibilità di acqua;
presenza di un mezzo di ricezione delle informazioni.
Nel caso di rifugio al chiuso, i comportamenti di autoprotezione da
assumere sono riassumibili come segue:
evitare l’uso di ascensori;
chiudere tutte le finestre e porte esterne e successivamente
mantenersi a distanza dalle stesse;
mantenersi sintonizzati sulle stazioni mediante radio o TV;
prestare attenzione ai messaggi inviati mediante altoparlanti;
non usare il telefono verso l’azienda colpita dall’incidente;
fermare i sistemi di ventilazione o condizionamento centralizzati o
locali ed eventualmente sigillare con nastro adesivo o tamponare
con panni bagnati sia le fessure degli stipiti di porte e finestre sia le
aperture di ventilazione presenti nelle cucine;
spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere;
non uscire dai locali se non autorizzati dall’Autorità.
Comune di Viggiano
71
RISCHI TERRITORIALI
Evacuazione
In caso di evacuazione disposta dall’autorità di PS i comportamenti da
seguire sono:
abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle autorità
secondo percorsi possibilmente trasversali al vento, in caso di
rilascio tossico, o seguendo percorsi schermati, in caso di
incendio/esplosione;
tenere un fazzoletto bagnato sul naso e sulla bocca;
non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso;
dirigersi al punto di raccolta indicato dalle Autorità.
Cessato allarme
Al segnale di cessato allarme:
aprire tutte le finestre per aerare i locali interni;
portarsi all’aperto assistendo in tale operazione le persone
eventualmente inabili/ferite;
porre particolare attenzione nel rientro ai locali precedentemente
evacuati, in particolare quelli interrati o seminterrati, nei quali
potrebbe essersi verificato un ristagno di vapori.
Le comunicazioni
Durante le situazioni di emergenza sono previste alcune modalità di
informazione alla popolazione, tramite:
• emittenti radio e televisive locali
• altoparlanti fissi o mobili su automezzi
• comunicazioni a mezzo telefono sms o fax
• squadre di soccorso con compiti informativi
Gli organi di informazione attingeranno le notizie dalla Prefettura o
dai Comuni di Viggiano e Grumento Nova.
Gli scopi del sistema di comunicazione sono:
• informare la popolazione sulla situazione di emergenza anche per
attivare le misure di protezione;
• informare sulle caratteristiche del pericolo per ottenere risposte
rapide e immediate;
• spiegare i comportamenti da adottare per fronteggiare la situazione
di pericolo. I consigli devono essere semplici e motivati per far capire
immediatamente la necessità dei comportamenti richiesti.
Di seguito sono riportate alcune frasi che potranno essere usate nel
comunicato alla popolazione.
Comune di Viggiano
72
RISCHI TERRITORIALI
“ATTENZIONE, ATTENZIONE”
“ALLE ORE…. [specificare l’ora] A SEGUITO DI…. [specificare il tipo di
incidente] SI E’ VERIFICATO UN RILASCIO DI [specificare il tipo di sostanza]
IN ZONA [specificare la via ed il luogo dell’avvenuto incidente]”
“SIETE INVITATI A:
RIENTRARE ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI
RESTARE AL CHIUSO, CHIUDENDO PORTE E FINESTRE
INTERROMPERE IL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
RESPIRARE ATTRAVERSO UN PANNO UMIDO
NON INTASARE LE LINEE TELEFONICHE
VI TERREMO INFORMATI CON ULTERIORI MESSAGGI”
“LA SITUAZIONE E’ SOTTO CONTROLLO CI STIAMO ADOPERANDO AFFINCHE’
L’EMERGENZA CESSI AL PIU’ PRESTO”
“CERTI DELLA VOSTRA COLLABORAZIONE VI INVITIAMO A MANTENERE LA
CALMA”
Comune di Viggiano
73
RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
81
RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
82
RISCHI TERRITORIALI
Piano di emergenza
comunale
Comune di Viggiano
(Provincia di Potenza)
RISCHIO IDROGEOLOGICO
RISCHIO METEOROLOGICO
PREVEDIBILE
Comune di Viggiano
83
RISCHI TERRITORIALI
Rischio METEOROLOGICO
Il presente Piano indica la modalità di intervento di sgombero
della neve sulla base della concentrazione antropica sul territorio
e sulla disposizione delle strutture viarie a diverse quote
altimetriche, dando così una priorità di intervento.
Nel contempo nella sottostante tabella sono state indicate le
principali vie di comunicazioni comunali interessate dal piano.
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Comune di Viggiano
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RISCHI TERRITORIALI
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RISCHI TERRITORIALI
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RISCHI TERRITORIALI
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Si tratta d’emergenza di natura prevedibile. All’arrivo della
comunicazione della Prefettura che segnala l’aggravamento della
situazione meteorologica, il Sindaco dopo aver informato il Prefetto ed il
Presidente della Provincia, predispone il C.O.C. così composto:
Comune di Viggiano
87
RISCHI TERRITORIALI
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
COLLEGAMENTI TELEFONICI E FAX
Sede
Telefono
Fax
email
Municipio
0975 61108
0975-61108
REPERIBILITA’ H 24
Ente
Referente
Cellulare
email
Comune
Sindaco
348 3188194
Comune
Arch. AMELINA
Antonella
349-1851476
Comune
MONTONE Rocco
346 3865452
Volontari
Protezione Civile
MALLAURINO Vincenzo
347 5474779
COMUNICAZIONE STRUTTURE SOVRACOMUNALI
Ente
Località
Telefono
Fax
UTG Prefettura
Potenza
0971 419218
0971 419315
Prot. Civile
Regione
Potenza
0971 668400
0971 668519
Questura
Potenza
0971 334111
0971 334777
Carabinieri
Carabinieri
Caserma
Viggiano
Compagnia
Viggiano
email
0975 61080
0975 61080
0975 61080
Guardia di
Finanza
Tenenza Viggiano
0975 311080
Polizia Municipale
Comune
0975 61108
0975 61108
Vigili del Fuoco
Distaccamento
Villa d’Agri
0975 352005
0975 352005
Comune di Viggiano
88
RISCHI TERRITORIALI
Corpo Forestale
Stazione Viggiano
A.S.L. 2
0971 961583
COMUNICAZIONE COMUNI LIMITROFI
Comune
Sindaco
Cellulare
CANTIANI
Claudio
VERTUNNI
Vincenzo
Marsicovetere
Grumento Nova
Telefono
email
335 6956913
334 6553545
0975 65468
Montemurro
DI SANZO Mario
320 4323571
0971 753010
Laurenzana
URGA Domenico
333 3696005
0971 960321
Corleto
Perticara
VICINO Maria
Rosaria
0971 965706
Calvello
GALLICCHIO
M D Antonio
0971 921911
STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
4. Attivazione del Presidio Operativo Comunale
Al manifestarsi di un qualsiasi evento, tutti i membri del Presidio Operativo devono
recarsi immediatamente presso la Sala Operativa del Centro di Coordinamento
Comunale (C.O.C.).
PRESIDIO OPERATIVO COMUNALE
RESPONSABILE
ALBERTI Giuseppe
FUNZIONE
TELEFONO
ABITAZIONE
CELLULARE
Sindaco
348-3188194
AMELINA Antonella
1. Tecnico Scientifica e
Pianificazione.
349-1851476
MONTONE Rocco
7. Strutture Operative e
Viabilità.
346 3865452
STELLA Maria
3. Volontariato.
338 1800788
Figura 6. Composizione del Presidio Operativo Comunale.
Comune di Viggiano
89
RISCHI TERRITORIALI
UBICAZIONE SEDE
PRINCIPALE
VIABILITA’ DI
ACCESSO
TELEFONO
FAX
LOCALI PARCHEGGIO
COMUNALE MULTIPIANO
Via Roma/CORSO G.
MARCONI
0975 61108
0975-61108
Figura 7. Ubicazione principale e/o secondaria del Centro Operativo Comunale.
SALA OPERATIVA
È attivata con la presenza dei seguenti addetti:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
COORDINATORE DEL C.O.C.
RESPONSABILE MATERIALI E MEZZI
RESPONSABILE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
RESPONSABILE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
VOLONTARIATO
RAPPRESENTANTI DEI GESTORI DEI RETI DEI SERVIZI
RAPPRESENTANTE SCOLASTICO
RESPONSABILE TELECOMUNICAZIONI
SEGRETERIA OPERATIVA
ADDETTO STAMPA
ESSENZIALI
E
SINDACO - COORDINATORE DEL C.O.C.
•
Dirige il C.O.C. e tiene contatti con le varie autorità. Coordina le funzioni
di supporto per dislocare i mezzi in anticipo nei punti critici e strategici.
MATERIALI E MEZZI
•
Il Funzionario preposto invia uomini, mezzi e materiali (transenne,
segnaletica stradale, sale, ecc.) dove richiesto ed in ausilio ai mezzi
spazza neve e spargi sale qualora la Funzione 11 – Strutture Operative
Locali e Viabilità ne richiedesse l’utilizzo.
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
•
•
Il Funzionario preposto gestisce i servizi di viabilità, con l’ausilio della
Polizia Municipale e mantiene rapporti con le Forze Istituzionali.
In particolare, disloca pattuglie di Vigili Urbani ed eventualmente di
Comune di Viggiano
90
RISCHI TERRITORIALI
•
volontari nei punti strategici della città per evitare congestioni di
traffico.
Inoltre, predispone rete viaria alternativa per il decongestionamento
delle zone critiche. Mantiene i contatti con la Polizia stradale.
1
•
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Il Funzionario preposto predispone eventuali aree d’attesa per la
popolazione.
VOLONTARIATO
•
Il Responsabile preposto coadiuva le funzioni in tutti i servizi richiesti.
Organizza e gestisce gli eventuali soccorsi per portare conforto
(bevande calde, coperte, ecc.) agli automobilisti e cittadini in difficoltà.
Di concerto con la funzione viabilità attraverso i mezzi di cui dispone,
cerca di risolvere le situazioni critiche per la circolazione e i cittadini
(rimozione veicoli bloccati o in panne, sgombro di marciapiedi dalla
neve, ecc.).
SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITÀ SCOLASTICA
•
•
I Rappresentanti degli enti gestori delle reti (TELECOM, ENEL,
AMALFITANA GAS SRL, ACQUEDOTTO LUCANO, ecc.) si adoperano per il
ripristino nel più breve tempo possibile delle reti danneggiate
dall’evento.
Il Rappresentante scolastico dispone, in accordo con le autorità
scolastiche, l’eventuale interruzione e la successiva ripresa dell’attività
didattica.
TELECOMUNICAZIONI
•
Il Funzionario proposto predispone una rete non vulnerabile per
mantenere contatti con squadre operative nel caso le comunicazioni
fossero interrotte dalla violenza dell’evento. Di concerto con il
Responsabile Telecom predispone la riattivazione delle normali reti di
comunicazione in tempo reale.
SEGRETERIA OPERATIVA
Comune di Viggiano
91
RISCHI TERRITORIALI
•
Filtra telefonate e annota tutte le comunicazioni.
ADDETTO STAMPA
•
Il Funzionario preposto, attraverso la collaborazione con i mass media
locali, fornisce informazioni ai cittadini e agli automobilisti sulla natura,
entità ed evoluzione dell’evento, cercando soprattutto di portare
tranquillità e sicurezza negli animi. Organizza passaggi di volontari con
megafoni nel caso d’interruzione ad oltranza delle reti di
comunicazione.
Il Sindaco, prima autorità di protezione civile, avvalendosi dei
poteri e delle competenze specifiche previste dalla Legge 225 del
24 febbraio 1992 nonché del D. lgs. 112/98 (Decreto Bassanini,
compiti conferiti al Comune in ordine alle attività di previsione e
prevenzione delle varie ipotesi di rischio), fa obbligo al Personale
dipendente di questa Amministrazione, di adoperarsi e di
attenersi, ognuno per quanto di sua competenza, alle istruzioni
riportate nel piano appresso esplicitato.
•
•
L’Ufficio Tecnico Comunale ed il Comando dei Polizia Municipale
vengono individuati come “SERVIZI RESPONSABILI DEL PIANO”,
che oltre ad avere l’obbligo di coordinare tutte le attività in
premessa devono anche verificare la qualità dell’intervento
effettuato.
L’Ufficio Tecnico deve adottare, in particolare, i seguenti
provvedimenti:
Di concerto con i servizi Amministrativi Comunali, sulla base di dati
storici, o di stime, prevede nei budget i fondi necessari per i
conseguenti prevedibili oneri;
Provvede ad assicurare un’adeguata scorta di sale da utilizzare
per il ripristino della transitabilità delle strade comunali, urbane e
rurali;
Provvede, con congruo anticipo, a stipulare convenzioni con
privati, per i necessari interventi di rimozione neve con mezzi di cui
il Comune non è dotato;
Comune di Viggiano
92
RISCHI TERRITORIALI
Concorda con l’Associazione di Volontariato di Protezione Civile
l’utilizzo delle risorse di quest’ultima sia in termini di attrezzature
che di risorse umane, stabilendo le modalità di intervento nonché
la priorità degli stessi;
Rende disponibili le attrezzature necessarie allo sgombero della
neve ed allo spargimento del sale.
•
I Servizi Amministrativi collaborano con il Sindaco e con l’U.T. al
fine di dare il giusto apporto, per una ottimale adozione dei
provvedimenti al verificarsi dell’evento.
•
In caso di precipitazione nevosa, tutti gli Operatori Ecologici
hanno l’obbligo di intervenire urgentemente per effettuare tutte
quelle operazioni manuali di cui il caso necessita.
In particolare:
•
transennare le strade non praticabili;
•
rimuovere ghiaccio, neve e fanghiglia, per ordine di priorità;
•
spargere il sale sulle strade, nei vicoli a forte pendenza, nelle aree
di interesse pubblico, coordinandosi con i volontari della locale
Associazione di Protezione Civile.
•
In caso di nevicate abbondanti, ai dipendenti coinvolti nel
presente piano, assenti dal lavoro per ferie o festività, è fatto
obbligo di presentarsi sul posto di lavoro per intervenire secondo
quanto specificato negli articoli precedenti.
•
Quando le previsioni meteorologiche, trasmesse dai servizi
informativi (es. comunicati della Prefettura, servizi televisivi,
televideo, radio ecc.) o comunque quando le condizioni di
temperatura lasciano presupporre che durante le ore notturne
possa formarsi ghiaccio sulle strade, il servizio preposto al
coordinamento, ossia l’U.T., deve disporre affinché il Personale
Operativo intervenga non più tardi delle ore 6,00 del mattino
seguente per spargere sale, rimuovere neve e quant’altro fosse
di ostacolo alla circolazione degli autoveicoli e dei passanti.
ESONDAZIONE CORSI D’ACQUA
Il territorio del comune di Viggiano è attraversato da diversi corsi d'acqua,
Comune di Viggiano
93
RISCHI TERRITORIALI
tra cui: il Torrente Alli e il Torrente Casale. Le aree non presentano
problematiche inerenti eventuali esondazioni se non in quei punti indicati
negli elaborati dell’Autorità di Bacino individuati sull’asta fluviale del
Torrente Alli.
Le problematiche maggiori sono relative alle Aree a Rischio Idrogeologico
interessate da condotte di vario genere, che nel caso di riattivazione del
movimento franoso, potrebbero riversare sul territorio materiale altamente
inquinante, quale: greggio.
È al fine affrontare al meglio le situazioni di emergenza legate ad un
repentino innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua che è stata prevista la
procedura seguente.
INDICATORI DI EVENTO
Nell’ambito delle possibili emergenze ipotizzabili assume particolare rilievo il
rischio idrogeologico, con riferimento alla prevedibilità dell’evento ed alle
conseguenze che possono verificarsi in danno della collettività. In
particolare, per quanto attiene a tale tipologia d’emergenza, sono prese in
considerazione le attività di competenza delle struttura comunale,
finalizzate alla prevenzione ed alla riduzione del danno alla popolazione
ed ai beni immobili. Pertanto, le situazioni di pericolo sono ripartite in tre
fasi, d’attenzione, preallarme ed allarme, con diverso e rispettivo livello di
allerta. Tale ripartizione è conseguente alla variabilità del rischio reale,
collegato sia alla situazione climatica, sia allo stato dei corsi d’acqua,
evidenziati da specifici indicatori d’evento. Di conseguenza il passaggio
dalla fase d’attenzione ai successivi è determinato dai seguenti indicatori:
• avviso di condizioni meteorologiche avverse, diramato dalla
Prefettura di Potenza;
• comunicazioni derivanti dalla rete di rilevazione pluviometrica ed
idrometrica gestita dall’ARPAB;
• dal monitoraggio diretto dei principali corsi d’acqua da parte di
tecnici Comunali o del Volontariato;
4. SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO
Il Sistema di Allertamento Nazionale per il Rischio Idrogeologico ed
Idraulico fornisce quotidianamente indicazioni sintetiche sulla previsione di
eventi attraverso l’emanazione e la diffusione di Bollettini e di Avvisi. La
competenza statale si estende sino al livello regionale. Nel caso in cui una
Regione sia dotata di un Centro Funzionale decentrato attivo, tali
procedure vengono estese anche a livello provinciale e comunale.
Comune di Viggiano
94
RISCHI TERRITORIALI
I Livelli di Criticità, Ordinaria, Moderata ed Elevata corrispondono a definiti
scenari che si prevede possano verificarsi sul territorio, essi vengono stabiliti
in base alla previsione degli eventi meteoidrologici attesi, nonché degli
Scenari di Rischi. Le previsioni vengono effettuate per ambiti territoriali
significativamente omogenei.
Figura 8. Vari Livelli di Criticità.
I Livelli di Criticità ed i relativi scenari sono associati ad eventi la cui intensità
ed estensione sono comunemente caratterizzati da diversi Tempi di Ritorno.
Il Tempo di Ritorno è solo un indicatore di larga massima della probabilità
che l’evento possa verificarsi e ciò ancora di più alla luce delle variazioni
delle grandezze climatiche registrate negli ultimi anni.
Comune di Viggiano
95
RISCHI TERRITORIALI
In Basilicata, gli eventi assunti a riferimento negli Scenari di Pericolosità del
Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, e dunque gli studi relativi alle arre
soggette a Rischio Idraulico sono riferiti a Tempi di Ritorno di 30, 200 e
500anni. Essi risultano essere superiori a quelli indicati nel precedente
specchietto.
Figura 9. Schema del Sistema di Allertamento Nazionale – Rischio ed Idrogeologico.
Comune di Viggiano
96
RISCHI TERRITORIALI
5. RISCHIO IDRAULICO
Il territorio di Viggiano, dal punto di vista idrografico è compreso nel bacino
superiore del Fiume Agri individuabile tra le sorgenti di Capo d’Agri, situate
sul versante occidentali del Monte Volturino 1836mt, e l’invaso di Pietra del
Pertusillo.
Il corso d’acqua riceve, in questo settore, numerosi contributi da affluenti e
sorgenti alimentate dalle strutture idrogeologiche carbonatiche e calcareo
silicee presenti sia in destra che in sinistra idrografica. Grazie ai contributi
sorgivi il corso d’acqua è dotato di deflussi di magra di una certa entità,
con portata di magra superiore a 1 mc/s.
La distribuzione delle portate nel corso dell’anno rispecchia l’andamento e
la distribuzione delle precipitazioni nel bacino: alle siccità estive
corrispondono magre abbastanza evidenti. Dal punto di vista
sedimentologico l’alveo è caratterizzato dalla presenza di depositi a
granulometria grossolana (ghiaie, sabbie e limi e blocchi).
Le due aste idrografiche principali che attraversano il territorio comunale di
Viggiano sono il torrente Casale e il Torrente Alli, affluenti di sinistra
idrografica del Fiume Agri.
IDROGRAFIA PRINCIPALE
CORSO
D’ACQUA
SUPERFICIE
DELL’INTERO
BACINO
LUNGHEZZA
ASTA
PRINCIPALE
QUOTA SEZIONE
CHIUSURA
STUDIO IDRAULICO
Torrente
Alli
22 Kmq
14Km ca
570m
AdB
Basilicata
Torrente
Casale
12 Kmq
9Km ca
540m
AdB
Basilicata
Figura 10. Principali corsi d’acqua presenti sul territorio comunale.
Scenario di Pericolosità
Lo Scenario di Rischio di Riferimento è stato basato sulle aree a più elevata
pericolosità perimetrale dall’Autorità di Bacino interregionale della
Basilicata nel Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico. Lo
Studio Idraulico, ha individuato le aree soggette ad eventi di piena solo per
il Fiume Agri. (Vedi Tavola 6 – Carta Pericolosità territoriali).
Lo studio idrologico utilizzato per valutare il rischio di piena in una sezione
qualsiasi del reticolo idrografico del bacino è stato basato sui risultati e le
metodologie dell’indagine dell’Autorità di Bacino della Basilicata (D-Carta
Inventario delle intersezioni, degli insediamenti e delle opere in alveo –
Comune di Viggiano
97
RISCHI TERRITORIALI
agg. 2011). Tale metodologia fa riferimento ad un approccio di tipo
probabilistico per la valutazione dei massimi annuali delle portate di piena.
Sulla base delle portate calcolate in corrispondenza delle diverse sezioni,
per Tr=30, Tr=200 e Tr=500 anni, sono state definite le condizioni al contorno
lungo l’asta fluviale.
Le simulazioni sono state condotte in condizioni di moto permanente
gradualmente variato. È stato considerato il letto fisso, non si è tenuto
conto dell’escavazione del fondo durante la piena. La scabrezza utilizzata
all’interno dell’alveo fluviale (espressa come coefficiente di Manning), è
stata assunta pari a 30 (m1/3/s).
Per la perimetrazione delle aree della Carta della Pericolosità si è assunto
l’area a Tempo di Ritorno più basso, Tr30, come quella di livello di Criticità
Elevata, quella a Tempo di Ritorno Tr200 come quella di Criticità Moderata
e quella a Tempo di Ritorno Tr500 come quella a Criticità Bassa.
Il concetto di rischio risulta dalla collocazione di un elemento vulnerabile in
un’area pericolosa. Le aree a Rischio Idraulico pertanto, non coincidono
con le aree allagabili, ma all’interno di queste individuano le zone in cui un
evento alluvionale potrebbe produrre danni agli elementi attualmente
esistenti. In base a questi criteri, dunque non si sono considerate a rischio le
aree soggette ad allagamenti prive di elementi vulnerabili. La stima di
rischio nullo o moderato di una zona non esclude la pericolosità idraulica
dell’area. La tipologia di fenomeno meteorologico, vista anche la risposta
lenta del Bacino Idrografico, che potrebbe innescare l’evento è quello
delle piogge continue e persistenti dopo una fase con precipitazioni
nevose. Questa fenomenologia è tipica del periodo Autunno/Primavera, e
si può innescare a seguito di correnti umide sud-occidentali che
sostituiscono velocemente quelle fredde Nord Orientali con repentino rialzo
termico e conseguente innalzamento quota neve.
Individuazione degli Esposti
Dall’esame della cartografia allegata (Tavola n.6) e sulla base delle
osservazioni al sito effettuate si rileva che per il territorio comunale non vi
Comune di Viggiano
98
RISCHI TERRITORIALI
sono abitazioni e/o attività produttive esposte al rischio inondazione, pur
tuttavia esistono alcune infrastrutture viarie poste in condizione di
esposizione elencate nella tabella seguente:
BENI ESPOSTI IN AREA INONDABILE
Tavola n. 5
Strutture/Edifici
Luogo
(Località)
Persone
Residenti
Masseria Bellizzia
Matina
NP
Operatori
Individuati
Attività
Previste
Vigili Urbani Ricognizione ed
Volontari P.C. eventuale blocco
D-Carta Inventario delle intersezioni, degli insediamenti e delle opere in
alveo – agg. 2011
Comune di Viggiano
99
RISCHI TERRITORIALI
D-Legenda: Carta Inventario delle intersezioni, degli insediamenti e delle
opere in alveo – agg. 2011
N
1
ESPOSTI-RISCHIO IDRAULICO
MASSERIA BELLIZZIA
COORDINATE Gauss-Boaga
2602815-4465453
Individuazione dei Cancelli
Nella fase di attenzione, ed al fine di garantire la pubblica incolumità, è
necessario predisporre il monitoraggio dei beni esposti indicati nella tabella
precedente ed eventualmente procedere alla fase di blocco della
circolazione nei luoghi e con le modalità indicate nella seguente tabella:
INDIVIDUAZIONE DEI CANCELLI
Tavola n. 6
Comune di Viggiano
100
RISCHI TERRITORIALI
NOME
Alli 1
Luogo
(Località)
N.
Operatori
C.da Melilli
Operatori
Individuati
Attività
Previste
2
Volontari PC
Sorveglianza
Blocco della
circolazione
Sorveglianza e
Blocco della
circolazione
Sorveglianza e
Blocco della
circolazione
Alli 2
Matina
2
Vigile Urbano
Volontari PC
Alli 3
C.da Spineto
2
Vigile Urbano
Volontari PC
Comune di Viggiano
101
RISCHI TERRITORIALI
6. RISCHIO IDROGEOLOGICO
•
Definizione di Pericolosità e Rischio da Frana
Con il termine di frana si intende un “movimento di una massa di roccia, terra o
detrito lungo un versante”. Al fine di riuscire a limitare gli effetti degli eventi di
frana, occorre valutarne la Pericolosità, intesa come probabilità che essi si
verifichino in certi intervalli di tempo in una data area e con una certa
magnitudo. A ciò si deve affiancare un Programma di Mitigazione degli effetti,
mirato ad un razionale utilizzo del suolo e ad una ponderata pianificazione
dell’espansione urbanistica. La valutazione del Rischio da Frana deve essere
preceduta, dunque, dalla valutazione della Pericolosità da Frana, da cui essa
deriva, definita come la “probabilità che un fenomeno potenzialmente distruttivo
si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area”. Per sua stessa
definizione essa è legata alla differente probabilità di accadimento delle diverse
tipologie di frana ed alla loro intensità. La valutazione della pericolosità prevede,
infatti, la previsione del dove e quando il singolo fenomeno di frana potrà
verificarsi, e dipende dalla tipologia di movimento, dalle dimensioni, dall’energia
e dalla velocità degli spostamenti delle masse coinvolte, nonché dell’evoluzione
sia spaziale che temporale del fenomeno medesimo.
Il concetto di Rischio Idrogeologico di un'area è funzione della probabilità di
occorrenza di un dissesto di data intensità in un determinato intervallo di tempo
(pericolosità) e della vulnerabilità dell'area, in termini d'incolumità delle persone,
della sicurezza delle infrastrutture e del patrimonio ambientale e culturale.
Rischio Totale: è il numero di perdite (vite umane, edifici, strade, attività
economiche, ec.) conseguenti ad un particolare fenomeno naturale. È ottenuto
dal prodotto della pericolosità per la vulnerabilità per gli elementi a rischio ed è
generalmente espresso monetariamente ~ R=HxVxE
Rischio Specifico: è il grado di perdita atteso per una singola categoria di
elementi a rischio in conseguenza di un particolare fenomeno naturale di data
intensità. È espresso dal prodotto tra pericolosità e vulnerabilità e può variare tra 0
e 100% Rs=HxV.
Vulnerabilità: è il grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di
elementi a rischio risultante dal verificarsi di un fenomeno di instabilità di una data
intensità. È espressa in una scala percentuale tra 0% (nessuna perdita) e 100%
(perdita totale).
Elementi a Rischio: è l'insieme degli elementi a rischio all'interno dell'area esposta
all'evento, costituito dalle categorie dei soggetti distinte per caratteristiche
(popolazione, proprietà, attività economiche, etc.). Gli elementi a rischio si
quantificano in termini relativi (valore venale) o assoluti (numero di persone, di
edifici, di strade, etc.).
La metodologia adottata per la perimetrazione e la classificazione delle aree in
frana fa riferimento alla più recente letteratura specializzata, ed in particolare alle
linee guida redatte dal Servizio Geologico Nazionale ai fini della redazione
dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI). La determinazione degli
Elementi Vulnerabili (Esposti) è stata fatta attraverso un lavoro sul campo che ha
Comune di Viggiano
102
RISCHI TERRITORIALI
consentito di acquisire tutte le informazioni relative agli elementi vulnerabili
presenti sulle singole aree in frana e su quelli posti nelle aree di possibile influenza
del fenomeno stesso.
• Individuazione Aree a Rischio
Per questo piano si è fatto riferimento alle aree a rischio individuate dal Piano
Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico (PAI 2011) redatto dell’Autorità di
Bacino Interregionale della Basilicata. Gli studi eseguiti sono stati condotti
conformemente con quanto richiesto dal Manuale Operativo - Linee Guida per il
Rischio Idrogeologico predisposto dal Commissario Delegato O.P.C.M. 3624/2007
Decreto n. 1 21/112007.
In particolare si è fatto riferimento alle Carte del Rischio per il territorio del Comune
di Viggiano n. 505034, 505031, 505044, 505033, 505111, 505032, 505043, 505071,
505084, 505083.
Le classi di rischio considerate nel PAI sono le seguenti:
R4 = area in cui è possibile l’instaurarsi di fenomeni tali da provocare la perdita di
vite umane e/o lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici ed alle
infrastrutture, danni al patrimonio ambientale e culturale, la distruzione di attività
socio-economiche.
R3 = area in cui è possibile l’instaurarsi di fenomeni comportanti rischi per
l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici ed alle infrastrutture con
conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione delle attività socioeconomiche, danni al patrimonio ambientale e culturale.
R2 = area in cui è possibile l’instaurarsi di fenomeni comportanti danni minori agli
edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, che non pregiudicano le
attività economiche e l’agibilità degli edifici.
R1 = area in cui è possibile l’instaurarsi di fenomeni comportanti danni sociali ed
economici marginali al patrimonio ambientale e culturale.
P = area che, pur presentando condizioni di instabilità o di propensione
all’instabilità, interessano aree non antropizzate e quasi sempre prive di beni
esposti e, pertanto, non minacciano direttamente l’incolumità delle persone e
non provocano in maniera diretta danni a beni ed infrastrutture.
ASV = (aree assoggettate a verifica idrogeologica) aree nelle quali sono presenti
fenomeni.
L’intero territorio comunale di Viggiano, vedi tavola n.6, è soggetto al Rischio
Idrogeologico elevato, presenta beni esposti prevalentemente privati. Mentre, il
centro abitato è contornato da aree a rischio idrogeologico senza però
interessare le strutture strategiche del Comune e l’area urbanizzata.
Di seguito sono indicati in tabella le strutture situate in aree a rischio idrogeologico
R4 o R3 sull’intero territorio comunale:
N
ESPOSTI-RISCHIO R4
1
MASSERIA DE BLASI
2600168-4471754
2
C/DA SETARNO
2599137-4469323
COORDINATE Gauss-Boaga
Comune di Viggiano
103
RISCHI TERRITORIALI
3
AREA POZZO-ME2-ME9-ME1NW
4
MASSERIA SIMONE
2596099-4469555
5
MASSERIA GARGARO
2595737-4467077
6
MASSERIA D’EGIDIO
2595492-4466811
7
ABITAZIONE DIANO’
2596794-4466817
8
MASSERIA TRIVIGNO
2599545-4466732
9
ABITAZIONE GARGANO
2598842-4466510
10
MANCACIVETTA
2599097-4466193
11
?
2598366-4465139
12
MASSERIA D’ANDREA
2599523-4465271
N
ESPOSTI-RISCHIO R3
2595949-4470562-0
COORDINATE Gauss-Boaga
1
MASSERIA MARSICANO
2600569-4468315
2
MASSERIA NIGRO
2595111-4471275
3
MASSERIA PIGNATARA
2594498-4467678
4
RISTORANTE PANTAGRUEL
2596561-4466856
5
ABITAZIONE
2596245-4466753
6
VIA ENRICO BERLINGUER
2596302-4466137
7
?
2598988-4464838
8
?
2600490-4464838
Comune di Viggiano
104
RISCHI TERRITORIALI
Figura 11. Il centro abitato di Viggiano interessato marginalmente da fenomeni franosi a Rischio
elevato.
Descrizione aree soggette a vincolo idrogeologico R3/R4 del PAI nell'area urbana
di Viggiano
Di seguito sono elencate le aree a rischio idrogeologico R3 e R4 definite nel PAI
dell'autorità di bacino della Regione Basilicata con indicati i manufatti ricadenti
nei suddetti perimetri
1
AREE R3
LOCALITA'
Strepavra
2
Piano di lepre
3
Piano di lepre
4
Scorrimento Veloce
5
San Marco
6
Santa Caterina
1
AREE R4
LOCALITA'
Scatoline
DESCRIZIONE
Scorrimento rotazionale
evolvente in colata
Scorrimento rotazionale
evolvente in colata
Scorrimento rotazionale
evolvente in colata
Probabile scorrimento
rotazionale
Scorrimento rotazionale
Scorrimento rotazionale
evolvente in colata
DESCRIZIONE
Scorrimento rotazionale
MANUFATTI
Strutture rurali rade,
asse viario comunale
Struttura collettive
turistiche (ristorante), SP
54
Nessun manufatto
Viabilità scorrimento
veloce
Viabilità scorrimento
veloce
SP 11bis
MANUFATTI
Strutture rurali rade,
asse viario comunale
SP54
• Presidio Territoriale Idraulico e Idrogeologico
Il Modello di Intervento in caso di alluvioni prevede tre fasi di allerta che vengono
precedute da una fase di preallerta attivate in riferimento alle soglie di criticità.
Comune di Viggiano
105
RISCHI TERRITORIALI
Sulla base delle informazioni di allerta in arrivo dalla Protezione Civile, dalla
Prefettura di Potenza, si procederà ad individuare le soglie corrispondenti ai livelli
di criticità. La Strategia Operativa del Piano di Emergenza si articola nelle seguenti
fasi:
In caso di emissione di Bollettino di Criticità Ordinaria alla
possibilità di fasi temporalesche intense.
PREALLERTA
ALLERTA
Attenzione
In caso di emissione di bollettino a Criticità Moderata al
verificarsi di un evento a Criticità Ordinaria e all’aggravarsi
della situazione nei punti critici monitorati a vista da Presidi
Territoriali.
Preallarme
In caso di avviso di Criticità Elevata, al verificarsi di un
evento a Criticità Moderata e all’aggravarsi della
situazione nei punti critici monitorati a vista da Presidi
Territoriali.
Allarme
In caso di avviso di Criticità Elevata all’aggravarsi della
situazione nei punti critici monitorati a vista da Presidi
Territoriali.
Presidio Territoriale Idraulico
(Individuati ed attivati dal Sindaco alla emissione di Bollettino a Criticità Ordinaria).
1
ATTIVITA’
(DPCM
27/02/04)
2
3
Rilevamento a scadenze prestabilite dei livelli idrici del corso
d’acqua a rischio.
Osservazione e controllo dello stato delle arginature e
ricognizione delle aree potenzialmente inondabili con
particolare riferimento ai punti critici.
Pronto intervento idraulico ai sensi del R.D. n. 523/1904 e primi
interventi urgenti ai sensi della L. 225/1992 tra cui rimozione degli
ostacoli che possono impedire il rapido defluire delle acque, la
salvaguardia delle arginature e la messa in sicurezza delle opere
idrauliche.
Presidio Territoriale Idrogeologico
(Individuati ed attivati dal Sindaco alla emissione di Bollettino a Criticità Ordinaria).
Comune di Viggiano
106
RISCHI TERRITORIALI
1
ATTIVITA’
(DPCM
27/02/04)
2
3
Osservazione speditiva di alcuni sintomi quali fessure, lesioni,
variazioni della superficie topografica connessi al movimento dei
corpi di frana giudicati attivi.
Osservazione speditiva di evidenze connesse a movimenti franosi
già innescati e/o in atto di elementi indicatori quali fessure,
lesioni, variazioni della superficie topografica.
Lettura periodica della strumentazione della eventuale rete di
monitoraggio.
7. MODELLO INTERVENTO RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO
NORME COMPORTAMENTALI IN CASO DI EVENTO FRANOSO
Non ci sono case o muri che possano arrestare una frana. Soltanto un luogo più elevato ti può dare
sicurezza;
Spesso le frane si muovono in modo repentino, es le colate di fango, crolli etc;
Evita di transitare nei pressi di aree già sottoposte ad eventi franosi, in particolar modo durante
temporali o piogge violente.
PRIMA
Contatta il Comune per informarti sulla presenza di aree a rischio di frana presenti;
Stando in condizioni di sicurezza, osserva il terreno nelle tue vicinanze per rilevare la presenza di piccole
frane o di minute variazioni nella morfologia del terreno: in alcuni casi, piccole modifiche della
morfologia possono essere considerate precursori di eventi franosi;
In alcuni casi, prima delle frane sono visibili sui manufatti alcune lesioni e fratturazioni; alcuni muri
tendono a ruotare o traslare;
Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere dell’emissione di eventuali avvisi di condizioni
meteorologiche avverse. Anche durante e dopo l’evento è importante ascoltare la radio guardare la
televisione per conoscere l’evoluzione degli eventi;
Allontanati dai corsi d’acqua o dalle incisioni torrentizie nelle quali vi può essere la possibilità di
scorrimento di colate rapide di fango.
DURANTE
Se la frana viene verso di te o se è sotto di te, allontanati il più velocemente possibile, cercando di
raggiungere una posizione più elevata o stabile;
Se non è possibile scappare, rannicchiati il più possibile su te stesso e proteggi la tua testa;
Guarda sempre verso la frana facendo attenzione a pietre o ad altri oggetti che, rimbalzando, ti
possono colpire;
Non soffermarti sotto pali o tralicci: potrebbero crollare o cadere;
Non avvicinarti al ciglio di una frana perché è instabile;
Se stai percorrendo una strada e ti imbatti in una frana appena caduta, cerca di segnalare il pericolo
alle altre automobili che potrebbero sopraggiungere.
DOPO
Allontanati dall’area in frana. Può esservi il rischio di ulteriori frane;
Comune di Viggiano
107
RISCHI TERRITORIALI
Controlla se vi sono feriti o persone intrappolate nell’area in frana, senza entrarvi direttamente. In
questo caso, segnala la presenza di queste persone ai soccorritori;
Verifica se vi sono persone che necessitano assistenza, in particolar modo bambini, anziani e persone
disabili;
Le frane possono spesso provocare la rottura di linee elettriche, del gas e dell’acqua, unitamente
all’interruzione di strade e ferrovie. Riporta le notizie di eventuali interruzioni alle autorità competenti
Nel caso di perdita di gas da un palazzo, NON entrare nel palazzo per chiudere il rubinetto del gas.
Verifica se vi è un interruttore generale del gas fuori dall’abitazione e solo in questo caso chiudilo.
Riferisci questa notizia ai Vigili del Fuoco o ad altro personale specializzato.
NORME COMPORTAMENTALI IN CASO DI ALLUVIONE
Durante e dopo le alluvioni, l’acqua dei fiumi è fortemente inquinata e trasporta detriti galleggianti che
possono ferire o stordire;
Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere dell'emissione di eventuali avvisi di condizioni
meteorologiche avverse;
Macchine e materiali possono ostruire temporaneamente vie o passaggi che cedono all’improvviso;
Se non si è in fase di preallarme e non piove, poni al sicuro la tua automobile in zone non raggiungibili
dall’allagamento;
Le strade spesso diventano dei veri e propri fiumi in piena.
PRIMA (PREALLARME)
È utile avere sempre a disposizione una torcia elettrica e una radio a batterie, per sintonizzarsi sulle
stazioni locali e ascoltare eventuali segnalazioni utili;
Salvaguarda i beni collocati in locali allagabili, solo se sei in condizioni di massima sicurezza;
Assicurati che tutte le persone potenzialmente a rischio siano al corrente della situazione;
Se abiti ad un piano alto, offri ospitalità a chi abita ai piani sottostanti, viceversa se risiedi ai piani bassi,
chiedi ospitalità;
Poni delle paratie a protezione dei locali situati al piano strada e chiudi o blocca le porte di cantine o
seminterrati;
Se non corri il rischio di allagamento, rimani preferibilmente in casa;
Insegna ai bambini il comportamento da adottare in caso di emergenza, come chiudere il gas o
telefonare ai numeri di soccorso.
DURANTE (ALLARME O EVENTI IN CORSO)
E’ cautelativamente preferibile concentrare nel momento del preallarme anche le operazioni previste
nella fase di allarme o evento in corso;
Comune di Viggiano
108
RISCHI TERRITORIALI
E’ fondamentale ricordare che la differenza tra il preallarme e l’allarme o evento in corso, può essere
minima e di difficile previsione: è sufficiente che la pioggia si concentri in una zona ristretta per dar
luogo a fenomeni improvvisi di inondazione.
IN CASA
Chiudi il gas, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico. Presta attenzione a non venire a contatto
con la corrente elettrica con mani e piedi bagnati;
Sali ai piani superiori senza usare l’ascensore;
Non scendere assolutamente nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte;
Non cercare di mettere in salvo la tua auto o i mezzi agricoli: c’è pericolo di rimanere bloccati dai detriti
e di essere travolti da correnti;
Evita la confusione e mantieni la calma;
Aiuta i disabili e gli anziani del tuo edificio a mettersi al sicuro;
Non bere acqua dal rubinetto di casa: potrebbe essere inquinata.
FUORI CASA
Evita l’uso dell’automobile se non in casi strettamente necessari;
Se sei in auto, non tentare di raggiungere comunque la destinazione prevista, ma trova riparo nello
stabile più vicino e sicuro;
Evita di transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle;
Fai attenzione ai sottopassi: si possono allagare facilmente;
Allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso;
Evita di passare sotto scarpate naturali o artificiali;
Non ripararti sotto alberi isolati;
Usa il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee.
DOPO
Raggiunta la zona sicura, presta la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di
protezione civile, attraverso radio, TV e automezzi ben identificabili della protezione civile;
Evita il contatto con le acque. Sovente l’acqua può essere inquinata da petrolio, nafta o da acque di
scarico. Inoltre può essere carica elettricamente per la presenza di linee elettriche interrate;
Evita le zone dove vi sono ancora correnti in movimento;
Fai attenzione alle zone dove l’acqua si è ritirata. Il fondo delle strade può essere indebolito e potrebbe
collassare sotto il peso di una automobile;
Getta via i cibi che sono andati in contatto con le acque dell’alluvione;
Presta attenzione ai servizi, alle fosse settiche, ai pozzi danneggiati. I sistemi di scarico Danneggiati sono
serie fonti di rischio.
Comune di Viggiano
109
RISCHI TERRITORIALI
Da tenere a portata di mano: Kit di pronto soccorso + medicinali; Generi alimentari non deperibili;
Scarpe pesanti; Scorta di acqua potabile; Vestiario pesante di ricambio; Impermeabili leggeri o cerate;
Torcia elettrica con pila di riserva; Radio e pile con riserva; Coltello multiuso; Fotocopia documenti di
identità; Chiavi di casa; Valori (contanti, preziosi); Carta e penna.
Attivazione del Centro Operativo Comunale (COC)
Il Centro Operativo si attiva in h24 attraverso la convocazione delle diverse funzioni di
supporto individuate.
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
COLLEGAMENTI TELEFONICI E FAX
Sede
Telefono
Fax
Municipio
0975 61108
0975-61108
email
REPERIBILITA’ H 24
Ente
Referente
Cellulare
Comune
Sindaco
348 3188194
Comune
Arch. AMELINA
Antonella
349-1851476
email
Comune di Viggiano
110
RISCHI TERRITORIALI
Comune
MONTONE Rocco
346 3865452
Volontari
Protezione Civile
0975-61024
COMUNICAZIONE STRUTTURE SOVRACOMUNALI
Ente
Località
Telefono
Fax
UTG Prefettura
Potenza
0971 419218
0971 419315
Prot. Civile
Regione
Potenza
0971 668400
0971 668519
Questura
Potenza
0971 334111
0971 334777
Carabinieri
Carabinieri
Polizia
Municipale
Vigili del Fuoco
Corpo Forestale
Caserma
Viggiano
Compagnia
Viggiano
email
0975 61080
Comune
Distaccamento
Villa d’Agri
Stazione
Viggiano
A.S.L. 2
0975 61080
0975 61080
0975 61108
0975 61108
0975 352005
0975 352005
0971 961583
COMUNICAZIONE COMUNI LIMITROFI
Comune
Marsicovetere
Grumento Nova
Sindaco
Cellulare
CANTIANI
Claudio
VERTUNNI
Vincenzo
Telefono
email
335 6956913
334 6553545
0975 65468
Montemurro
DI SANZO Mario
320 4323571
0971 753010
Laurenzana
URGA Domenico
333 3696005
0971 960321
Corleto Perticara
VICINO Maria
Rosaria
0971 965706
Calvello
GALLICCHIO
M D Antonio
0971 921911
Comune di Viggiano
111
RISCHI TERRITORIALI
STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
5. Attivazione del Presidio Operativo Comunale
Al manifestarsi di un qualsiasi evento, tutti i membri del Presidio Territoriale devono recarsi
immediatamente presso la Sala Operativa del Centro di Coordinamento Comunale
(C.O.C.).
PRESIDIO OPERATIVO COMUNALE
RESPONSABILE
FUNZIONE
ALBERTI Giuseppe
TELEFONO
ABITAZIONE
CELLULARE
Sindaco
348-3188194
AMELINA Antonella
1. Tecnico Scientifica
e Pianificazione.
349-1851476
MONTONE Rocco
7. Strutture Operative
e Viabilità.
346 3865452
STELLA Maria
3. Volontariato.
338 1800788
Figura 12. Composizione del Presidio Operativo Comunale.
UBICAZIONE SEDE
PRINCIPALE
VIABILITA’ DI
ACCESSO
TELEFONO
FAX
LOCALI PARCHEGGIO
COMUNALE MULTIPIANO
Via Roma/CORSO G.
MARCONI
0975 61142
0975-61137
Figura 13. Ubicazione principale del Centro Operativo Comunale.
1 - TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE
Il referente è il rappresentante del Servizio Tecnico, prescelto già in fase di pianificazione;
dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e
tecniche.
349 1851476
Arch. AMELINA Antonella
2. - SANITÀ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
Comune di Viggiano
112
RISCHI TERRITORIALI
Saranno presenti i responsabili della Sanità locale, le Organizzazioni di Volontariato che
operano nel settore sanitario. Il referente è il rappresentante del Servizio Sanitario Locale.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
3. –VOLONTARIATO
I compiti delle Organizzazioni di Volontariato, in emergenza, vengono individuati nei
P.P.C. in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia
delle attività esplicate dall’organizzazione e dai mezzi a disposizione.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
4. -MATERIALI E MEZZI E RISORSE UMANE
Il censimento dei materiali e mezzi è essenziale e fondamentale per fronteggiare una
emergenza di qualunque tipo. Il Responsabile deve avere un quadro costantemente
aggiornato delle risorse disponibili e normalmente appartenenti ad enti locali,
volontariato etc.. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo
nell’area dell’intervento. Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non possa
essere fronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà richiesta all’Ufficio competente.
346 3865452
MONTONE Rocco
5. - SERVIZI ESSENZIALI ED ATTIVITÀ SCOLASTICHE
Comune di Viggiano
113
RISCHI TERRITORIALI
A questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul
territorio coinvolto. Deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione circa
l’efficienza e gli interventi sulla rete. L’utilizzazione del personale addetto al ripristino delle
linee e/o delle utenze è comunque diretta dal rappresentante dell’Ente di gestione nel
Centro Operativo.
338 1800788
Sig.ra STELLA Maria
6. - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E/O COSE
Ha il compito di rilevare la situazione determinatasi a seguito dell’evento calamitoso per
stabilire gli interventi d’emergenza. Il responsabile della funzione, al verificarsi dell’evento
calamitoso, effettua un censimento dei danni riferito a: persone, edifici pubblici, edifici
privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere di interesse culturale,
infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia. Si avvale di funzionari dell’Ufficio Tecnico
e di esperti del settore sanitario, industriale e commerciale. E’ ipotizzabile l’impiego di
squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilità che dovranno
essere effettuate in tempi necessariamente ristretti.
389 6227313
Ing. VIGNOLA Maria Teresa
7. - STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
Il responsabile della funzione coordina le varie componenti locali istituzionalmente
preposte alla viabilità. In particolare si dovranno regolamentare localmente i trasporti, la
circolazione inibendo il traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei
soccorsi.
346 3865452
MONTONE Rocco
Comune di Viggiano
114
RISCHI TERRITORIALI
8. – TELECOMUNICAZIONI
Il coordinatore di questa funzione deve, di concerto con il responsabile territoriale della
Telecom, con il responsabile provinciale P.T. e con il rappresentante dell’organizzazione
dei radioamatori presenti sul territorio, predisporre una rete di telecomunicazione non
vulnerabile.
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
9. - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Deve presiedere questa funzione un funzionario dell’Ente amministrativo locale in
possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività
delle strutture turistiche (alberghi, ostelli etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e
private da utilizzare come "zone di attesa e/o ospitanti". Il funzionario deve fornire un
quadro delle disponibilità di alloggiamento e dialogare con le autorità preposte alla
emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili o delle aree.
348 3188191
Geom. TARLANO Nicola
10. – AREA INDUSTRIALE
Deve predisporre tutte le indicazioni previste dal Piano di emergenza Esterno allo Stabilimento Centro Olio
Val d’Agri,Invia sul posto personale dell’Ufficio Protezione Civile.
Dispone, secondo le proprie procedure, l’informazione alla popolazione ed agli stabilimenti adiacenti.
Si accerta della reale situazione del’emergenza attivando secondo i Piano di Emergenza Esterno tutte le
disposizioni atte a mitigare il rischio tra la popolazione.
349 1851476
Arch. AMELINA Antonella
11. – ECONOMATO
Mantiene la contabilità delle operazioni di emergenza
Attiva le richieste dei finanziamenti speciali per fronteggiare l’emergenza
Comune di Viggiano
115
RISCHI TERRITORIALI
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
CENSIMENTO DELLE RISORSE
4. Censimento Strutture Sanitarie
STRUTTURE SANITARIE
Tipologia e Sede
Ricettività/Posti Letto
TELEFONO
FAX
-----------
Centralino
0975 352111
Pronto Soccorso
0975 352845
Guardia Medica
0975 312280
0975 312431
Ospedale Civile
Villa d’Agri
5. Volontariato e Professionalità
ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
Sede
Risorse Umane
Mezzi Tipologia
TELEFONO
FAX
REFERENTE
Comune di Viggiano
116
RISCHI TERRITORIALI
PROTEZIONE CIVILE
GRUPPO LUCANO
NUCLEO OPERATIVO
VIGGIANO
Protezione
Civile
Antincendio
Boschivo
Protezione
Civile
Antincendio
Boschivo
Fuoristrada
AIB
0975-61024
347 5474779
0975-350006
MALLAURINO
Vincenzo
IVECO VM
AIB
0975-61024
347 5474779
0975-350006
MALLAURINO
Vincenzo
6. Enti Gestori dei Servizi Essenziali
ENTI GESTORI SERVIZI ESSENZIALI
Azienda
Referente
TELEFONO
FAX
ENEL SpA
COE
(Esercizio Protezione Civile)
Potenza
0971 54407
ACQUEDOTTO LUCANO
Centro Operativo
Villa d’Agri
0971 314169
800992292
0975 314935
Sicme Energy
Rete GAS
800 453300
089952617
081 05183754
Amalfitanagas srl
Rete GAS
0971 472213
0975 352334
SISTEMI DI ALLARME
Per Garantire l’immediata attivazione dell’allarme verso la popolazione in caso di
pericolo e dell’avvio della procedura di evacuazione è dotato di dispositivi locali
di allarme (sirene, altoparlanti montati su autovetture, altri sistemi acustici) o
comunicare per via telefonica e/o porta a porta, mediante il Volontariato, la
Polizia Municipale, in coordinamento con le altre Forze dell’Ordine ed i Vigili del
Fuoco.
Comune di Viggiano
117
RISCHI TERRITORIALI
Piano di emergenza comunale
Comune di Viggiano
(Provincia di Potenza)
RISCHIO TERREMOTI
Comune di Viggiano
118
RISCHI TERRITORIALI
NON PREVEDIBILE
La penisola Italiana, insieme al territorio del Bacino Mediterraneo, è un area
geografica del piante Terra di notevole interesse e pericolosità dal punto di vista sismico.
Essa è considerata l’area di contatto tra zolle e quindi area di notevoli sforzi tettonici
che producono effetti sismogeneteci solitamente anche di notevole intensità, con eventi
che hanno raggiunto anche il X e XI grado della Scala Mercalli (MCS), la cui periodicità è
determinata da tempi di ritorno di circa 100-150 anni per i terremoti più forti. Tali eventi
sono sempre classificati tra quelli imprevedibili anche se gli studi scientifici hanno fatto
passi avanti nel mondo della ricerca.
Difatti, la strategia migliore per contrastare tale tipo di evento naturale non è quello
della previsione ma quella della prevenzione atta a mitigare gli effetti sulle infrastrutture e
sulla popolazione tramite il consolidamento dell’esistente e la progettazione e costruzioni
delle opere ingegneristiche tramite sistemi antisismici.
Comune di Viggiano
119
RISCHI TERRITORIALI
A tal proposito è stata redatta la carta dei fabbricati, relativamente al centro storico,
e delle loro caratteristiche di fabbricazione e ristrutturazione, definendo così una prima
mappa di rischio e soprattutto definendo le aree di attesa della popolazione e i percorsi
da seguire per il raggiungimento delle stesse considerando il rischio di caduta e collasso di
fabbricati minore.
Le strategie di prevenzione possono essere scelte all’interno di una vasta gamma di
interventi ante e post evento.
Tra gli interventi più efficaci abbiamo sicuramente:
la conoscenza dei parametri del Rischio: Pericolosità1, Vulnerabilità2 ed
esposizione3;
l’adeguamento degli strumenti urbanistici , ai sensi delle leggi regionali emanate in
ottemperanza della Legge 23 del 1998, n.741, al fine di operare un riassetto del
territorio, che tenga conto sia del fenomeno sismico e dei suoi effetti locali, sia
della pianificazione di emergenza relativa al rischio sismico;
la riduzione della vulnerabilità degli edifici esistenti, in particolare per l’edificato più
antico e di interesse storico, per i centri storici nel loro complesso, per i beni
architettonici e monumentali, dando soprattutto priorità all’adeguamento di
edifici strategici;
la costruzione di edifici nel rispetto delle vigenti “norme tecniche per le costruzioni
in zone sismiche”;
la
formazione
del
personale
dell’amministrazione
comunale,
delle
altre
amministrazioni pubbliche e delle associazioni di volontariato presenti sul territorio
in materia di protezione civile;
la predisposizione di un piano comunale di emergenza, in linea con le direttive
provinciali e regionali, al fine di gestire gli interventi di soccorso ed assistenza alla
popolazione in caso di terremoto, utilizzando le risorse locali e coordinando le
azioni con le strutture provinciali, regionali e nazionali di protezione civile nel caso
di evento non gestibile localmente;
l’informazione alla popolazione sulle situazioni di rischio, sulle iniziative
dell’amministrazione e sulle procedure di emergenza, fornendo le norme corrette
di comportamento durante e dopo il terremoto;
l’organizzazione
e
la
promozione
di
periodiche
attività
addestrative
per
sperimentare ed aggiornare il Piano e per verificare l'efficienza di tutte le Strutture
coinvolte nella "macchina" dell'emergenza.
Comune di Viggiano
120
RISCHI TERRITORIALI
Il territorio comunale di Viggiano è stato in passato interessato da eventi sismici anche
di notevole intensità come il terremoto del 1857 che coinvolse numerosi centri abitati della
Val d’Agri e del Vallo di Diano nella Provincia di Salerno.
Per l’area di Viggiano ci sono alcune informazioni storiche attendibili sugli effetti di
terremoti e precisamente relative ai sisma del 1836, del 1857 e del 1980. In base a tali
esperienze si può affermare che eventi sismici con epicentro in Basilicata d’intensità del 9°
- 10° grado M.C.S.1 hanno provocato effetti sensibili anche nell’area di
Viggiano
compresi dal 7° al 9° grado.
Viggiano dall’ultimo terremoto del 23.11.1980 fu colpita con un’intensità stimata del 7°
grado della scala M.S.K..
Il sisma ebbe come epicentro l’area di Laviano-Lioni, ubicata a circa 100 Km di
distanza dall’area c di Viggiano . L’elevata intensità osservata non è legata solo ad effetti
locali, come potrebbe desumersi da un’interpretazione iniziale, attesa la notevole distanza
dall’epicentro, bensì al meccanismo del terremoto, alla geometria della propagazione
dell’energia sismica ed alle strutture geologiche dell’Appennino Campano-Lucano.
Una valutazione dell’energia liberata dal terremoto del 23.11.1980, può essere
effettuata attraverso la stima della magnitudo dell’evento. Questa, stimata da diverse
agenzie nazionali ed internazionali, ha evidenziato un valore oscillante tra 6.5 e 6.8. La
magnitudo, tuttavia, non consente una valutazione della modalità di liberazione
dell’energia.
Nell’area urbana di
Viggiano i casi di lesioni gravi (si sono registrati anche crolli
parziali) si limitarono ai soli edifici di più antica costruzione, realizzati in muratura di
pietrame e di qualità spesso scadente.
Le costruzioni in muratura di qualità, da discreta a buona (ovvero, realizzate con pietre
squadrate, spesso con cordoli di cemento armato e più recentemente manutenute),
risentirono poco dell’azione sismica.
Le costruzioni in cemento armato non subirono danni o presentarono lievi lesioni ad
elementi non strutturali.
Il comune di Viggiano è classificato zona sismica 1 (Classificazione anno 2006).
Pericolosità
Il presente studio è stato integrato con uno lavoro di approfondimento delle strutture
abitative e della loro tipologia di costruzione per la ricostruzione di una carta della
pericolosità proveniente dai fabbricati antropici coinvolti da un evento sismico.
Inoltre è stata realizzata una tabella illustrativa dei principali terremoti registrati e
avvertiti sul territorio comunale di Viggiano.
1
Viene riportata per i terremoti storici l’intensità secondo la scala M.C.S. in quanto è stata per il passato la scala più
utilizzata nel nostro paese.
Comune di Viggiano
121
RISCHI TERRITORIALI
Monitoraggio
Attualmente, sul territorio comunale di Viggiano, è situato un sismometro tridirezionale
4,5 Hz gestito dall’Associazione di Protezione Civile Gruppo Lucano che con iniziative di
collaborazione con gli Enti di Ricerca quali CNR e Università mette a disposizione i dati e la
logistica per il monitoraggio dell’area dell’Alta Val d’Agri sin dal 2005, informando le Forze
dell’Ordine, mediante bollettini, dell’attività sismica locale.
Per un maggior funzionamento del Piano, nell’ambito della valutazione della
pericolosità, è stato effettuato un rilevamento di dettaglio sulla vulnerabilità
e
l’esposizione degli edifici esistenti principalmente ubicati nel centro storico di Viggiano.
Difatti la conformazione dei centri storici aumenta il grado di pericolosità sia per la loro
distribuzione territoriale e sia per la metodologia costruttiva.
Il Comune di Viggiano presenta anche amplificazioni di sito differenziati da luogo a
luogo:
CENTRO ABITATO: le amplificazioni di sito sul centro abitato possono essere implicate
all’effetto morfologico e quindi ad un amplificazione topografica. Esso difatti è ubicato
prevalentemente sul versante meridionale e in prossimità della parte più elevata del rilievo
alto 1.024 m slm.
AREE RURALI DI PIANA (le località tra “Le Vigne e Case Rosse): tutte quelle località di
piana del territorio comunale che potrebbero essere coinvolte da amplificazioni di sito
dovute al passaggio litologico trai depositi alluvionali e di conoide del Torrente Casale
della piana e le formazioni litoidi costituenti il rilievo su cui sorge il centro abitato.
AREE RURALI DI VERSANTE: Tali aree posizionate su versanti o su media collina
costituiscono porzioni di territorio piuttosto eterogenee sia dal punto di vista litologico che
da quello morfologico sulle quali è difficile considerare delle situazioni di amplificazione di
sito se non puntualmente.
La pericolosità di un sito, se non è esiste uno studio approfondito, ci si deve rifare
necessariamente ai precedenti storici e ai cataloghi esistenti degli eventi sismici più
rilevanti prodotti dai diversi Istituti di ricerca presenti sul territorio nazionale .
La conoscenza di tali parametri di pericolosità è di ausilio nella individuazione degli
eventi di riferimento per la definizione degli scenari di danno, determinando le condizioni,
successivamente, per la determinazione della mappa di rischio.
Comune di Viggiano
122
RISCHI TERRITORIALI
Il Comune di Viggiano, secondo l’ultima classificazione sismica effettuata ricade nella
I Categoria sismica, ossia la più pericolosa , con parametri di amplificazione orizzontali e
verticali pari a :
Coordinate Comune di Viggiano
40.34029800 – 15.89784900
Parametri di pericolosità Sismica
Tr
[anni]
ag
[g]
Fo
[-]
T*c
[s]
Operativitá
30
0.056
2.408
0.280
Danno
50
0.076
2.393
0.290
"Stato Limite"
Comune di Viggiano
123
RISCHI TERRITORIALI
Salvaguardia Vita
475
0.250
2.294
0.360
Prevenzione Collasso
975
0.340
2.343
0.390
Sismicità storica del
Comune di Viggiano
[40.339, 15.900]
Total number of
earthquakes: 12 Effects
Earthquake occurred:
Is
Anno Me Gi Or
F
1694 09 08 11 40
Irpinia-Basilicata
CFTI
5
1807 11 11
TRAMUTOLA
DOM
10
1857 12 16 21 15
Basilicata
CFTI
5
1917 10 13 16 04
CASTELSARACENO
DOM
3-4
1966 07 06 04 24
1980 11 23 18 34
52
1986 07 23 08 19
51
1988 01 08 13 05
47
1990 05 05 07 21
17
1991 05 26 12 25
59
1996 04 03 13 04
35
1998 03 26 16 26
17
LUCANIA
DOM
Irpinia-Basilicata
CFTI
BMIN
G
BMIN
G
BMIN
G
BMIN
G
BMIN
G
BMIN
G
6
4
5-6
5
5-6
4
NF
this file has been
downloaded from INGV DBMI04
Area epicentrale
POTENTINO
APPENNINO
LUCANO
POTENTINO
POTENTINO
IRPINIA
APPENNINO
UMBRO-MARCH.
Studio
nMD
P
Io
Mw
10- 6.8
11 7
5.1
6
7 7
10- 6.9
337 11 6
4.8
8
6 3
4.6
46
4 2
6.8
1317 10 9
4.6
48
6 4
4.8
112
6 0
5.8
1374 7 4
5.2
597
7 2
4.9
557
6 2
5.3
408
6 3
253
Comune di Viggiano
124
RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
DGR 2000 del 04/11/2000
Piano Comunale di Protezione Civile di VIGGIANO - PZ
Comune di Viggiano
125
RISCHI TERRITORIALI
Attivazione immediata in caso di evento sismico
IL SINDACO
SALA OPERATIVA
Si reca nella Sala Operativa
•
Dà immediata comunicazione al
Prefetto, Presid. Regione, Presid.
Provincia
•
Attiva le Funzioni di Supporto
LOCALI PARCHEGGIO
MULTIPIANO
Corso G. Marconi
I RESPONSABILI DELLE FUNZIONI DI
SUPPORTO
Si recano nella Sala Operativa
Attivano le attività di soccorso
1
AREE DI ATTESA
IL PERSONALE DELL’UFFICIO TECNICO
N. 43
Si reca nella Sala Operativa e si
(Vedi planimetria allegata)
PERSONALE COMUNALE
Parte si reca in Sala Operativa
POPOLAZIONE
Raggiunge le Aree di Attesa – Segue
ZONE VULNERABILI
le indicazioni dei soccorritori
VIGILI URBANI
Ricognizione fabbricati centro
storico
Indirizzano la popolazione nelle Aree
di Attesa;
Comunicano la situazione alla Sala
Ricognizione ponti e strade di
VOLONTARIATO
AREE DI RICOVERO
Aree di Attesa – assiste la popol.
Cicala
Accompagna i feriti al posto medico
Campo Sportivo
VIGILI del CFS
Si recano nelle zone più vulnerabili
(edifici centro storico e ponti
segnalati dal piano).
Comunicano via radio la situazione
POSTO MEDICO AVANZATO
SANITA’ - ASS. SOCIALE
•
Medici
•
infermieri professionali
C/o Guardia Medica in via
Marconi
3. Modello d’intervento
Comune di Viggiano
126
RISCHI TERRITORIALI
1.
VALUTAZIONE DELLO SCENARIO DI RISCHIO SISMICO
Per la valutazione degli scenari di rischio sismico sono state utilizzate le attività
sviluppate recentemente dal Servizio Sismico Nazionale (SSN) nei settori della pericolosità,
riclassificazione sismica e valutazione della vulnerabilità e del rischio dell’intero territorio
nazionale.
Lo Studio effettuato dal SSN riporta, per ciascuno degli 8100 comuni italiani, tutti i dati
relativi alle caratteristiche territoriali e demografiche, pericolosità sismica, classificazione,
vulnerabilità e rischio sismico.
Già nel 1996, il Servizio Sismico Nazionale, nell’ambito delle azioni finalizzate alla
predisposizione di un “Programma nazionale di previsione e prevenzione del rischio
sismico” predispose una “Carta del Rischio sismico del territorio nazionale” in cui, per la
prima volta, si stimarono le perdite attese in termini di popolazione e patrimonio abitativo.
Tale carta non fu mai pubblicata.
Agli inizi del 2000, un apposito gruppo di lavoro SSN-GNDT, ha prodotto nuove Carte di
Pericolosità sismica, andando ad analizzare e confrontare i percorsi metodologici
precedentemente utilizzati e rivisitando criticamente le scelte fatte in precedenza, anche
al fine di identificare e quantificare tutti gli elementi di incertezza, propri di questo tipo di
elaborati.
Conseguentemente, la disponibilità di una nuova Carta di Pericolosità sismica
“unificata” ha reso necessario l’aggiornamento di tutti gli elaborati precedentemente
prodotti che la utilizzavano come base di partenza.
Tale aggiornamento è risultato indispensabile poiché, sia per la realizzazione della
Carta di Rischio sismico, che per la proposta di nuova classificazione, in passato erano
state utilizzate due diverse carte di pericolosità, prodotte rispettivamente dal SSN e dal
Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT).
Lo Studio del SSN adotta come base per il calcolo del rischio sismico le nuove Carte di
Pericolosità sismica del territorio italiano in intensità (MCS) e in valori di accelerazione
(PGA).
Comune di Viggiano
127
RISCHI TERRITORIALI
Per quanto riguarda l’attribuzione dei valori ai singoli comuni, lo studio ha identificato i
comuni stessi in base alle coordinate del centro capoluogo, dove sono state concentrate
le abitazioni e la popolazione.
La metodologia di valutazione della vulnerabilità del patrimonio abitativo ha utilizzato
un approccio tipologico-statistico che ripartisce il patrimonio stesso nelle classi A, B e C
previste dalla scala macrosismica MSK e che utilizza gli indicatori relativi alla tipologia
costruttiva ed all’anno di costruzione. La classe C è differenziata tra muratura di buona
qualità (C1) e cemento armato (C2), identificando così quattro classi di vulnerabilità.
Per quanto attiene più specificatamente il territorio di Viggiano , il patrimonio edilizio
del Comune, così come rinveniente dalla elaborazione dei dati al 2005 (Vulnerabilità
SISMICA edifici pubblici (da Censimento e valutazione della vulnerabilità sismica del
patrimonio edilizio privato della Regione Basilicata - 2007) ed
aggiornamento
Regolamento Urbanistico 2012), è stato analizzato e suddiviso secondo la già citata
classificazione tipologica MSK.
Di seguito nella Tabella 1 sono riportati: il numero totale delle abitazioni presenti nel
Comune di Viggiano , la loro superficie totale e la percentuale di abitazioni per ogni
classe di vulnerabilità.
Lo scenario di danno e vulnerabilità
a cui si è fatto riferimento è riconducibile al
terremoto che nel 1857 colpì in maniera devastante ( intensità massima risentita pari al XI
della scala MCS ) dell’area della Val d’Agri.( da “ Scenari di danno sismico per
l’esercitazione
di protezione civile
terremoto val d’Agri 2006)-A.Masi,C.Samela
,G.Santarsiero, M. Vona. Università della Basilicata-Potenza
Tabella 1 – Vulnerabilità delle abitazioni
Superfici
Percentual Percentual
e delle Percentual Percentual
Abitazio
e di
e di
Codice
abitazio
e di
e di
Comune ni (dati
abitazioni abitazioni
ISTAT
ni
abitazioni abitazioni
ISTAT)
in classe
in classe
(dati
in classe A in classe B
C1
C2
ISTAT)
01707609 VIGGIAN
1654
119.140
44%
1%
5%
50%
8
O
Per quanto riguarda la relazione tra grado di danneggiamento ed intensità
dell’evento lo studio realizzato dal SSN ha utilizzato, per l’intensità macrosismica, le DPM
versione ’99, riportate in figura 1, che forniscono, per ogni classe di vulnerabilità, il valore
dell’indice medio di danno p in funzione dell’intensità MCS.
Lo
stesso
studio,
per
quanto
riguarda
invece
la
relazione
fra
grado
di
danneggiamento e parametro strong motion, ha utilizzato le curve di fragilità, che
mettono in relazione l’indice p con il parametro PGA (fig. 2).
Comune di Viggiano
128
RISCHI TERRITORIALI
In entrambi i casi i valori dei diversi livelli di danno, da 0 a 5, sono calcolati a partire
dall’indice p, utilizzando una distribuzione binomiale come di seguito descritto. Per tutte e
due le formulazioni non è stata considerata la deviazione standard, ma si è fatto
riferimento ai valori medi delle funzioni.
Nelle Tabelle 2 e 3 sono riportate le percentuali di danneggiamento, limitatamente
alle sole abitazione crollate e inagibili, delle abitazioni suddivise per le diverse classi di
vulnerabilità utilizzando come parametro di pericolosità rispettivamente:
l’intensità MCS;
il picco di accelerazione PGA.
Per la stima dei danni al patrimonio abitativo, per ogni comune, sono stati calcolati i
seguenti indici:
abitazioni crollate: tutte quelle con livello di danno 5;
abitazioni inagibili: quelle con livello di danno 4 più una frazione (40%) di quelle con
livello di danno 3;
abitazioni danneggiate: quelle con livello di danno 2 più quelle con livello di danno 3
non considerate fra le inagibili;
danno medio totale: per avere una stima del danno economico globale, dovuto ai
soli danni strutturali, si è associato ad ogni livello di danno un costo di ripristino.
Comune di Viggiano
129
RISCHI TERRITORIALI
Comune di Viggiano
130
Rischio Terremoti
Tabella 2 – Percentuali di danneggiamento per le diverse classi di vulnerabilità delle abitazioni. Il parametro di pericolosità utilizzato è
l’intensità MCS.
Codice
ISTAT
Comune
01707609
8
VIGGIAN
O
Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua
li di
li di
li di
li di
li di
li di
li di
li di
abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni
crollate
crollate
crollate
crollate
inagibili
inagibili
inagibili
inagibili
sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale
della
della
della
della
della
della
della
della
abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni
della
della
della
della
della
della
della
della
classe A
classe B classe C1 classe C2 classe A
classe B classe C1 classe C2
0,052
0,008
0
0,010
0,729
0,299
0,039
0,046
Tabella 3 – Percentuali di danneggiamento per le diverse classi di vulnerabilità delle abitazioni. Il parametro di pericolosità utilizzato è il
picco di accelerazione (PGA).
Codice
ISTAT
Comune
01707609
VIGGIAN
Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua Percentua
li di
li di
li di
li di
li di
li di
li di
li di
abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni
crollate
crollate
crollate
crollate
inagibili
inagibili
inagibili
inagibili
sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale sul totale
della
della
della
della
della
della
della
della
abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni abitazioni
della
della
della
della
della
della
della
della
classe A
classe B classe C1 classe C2 classe A
classe B classe C1 classe C2
0,054
0,015
0,008
0,008
0,739
0,166
0,010
0,010
131
Rischio Terremoti
8
O
132
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Per la stima delle conseguenze sulla popolazione, è stata presa come base di riferimento la
distribuzione della popolazione residente rilevata al 2005. Le perdite sono state espresse tramite il
seguente indice:
popolazione coinvolta in crolli: prodotto del numero di abitazioni crollate per il numero medio
di abitanti per abitazione.
Per il Comune di VIGGIANO sulla base della popolazione residente, della percentuale del
patrimonio edilizio che si suppone sia reso inagibile e sulla scorta dei dati contenuti nella tabella 4
riportante la popolazione residente in abitazioni divise per classe di vulnerabilità, si è stimato un
numero probabile di senza tetto in conseguenza del sisma ipotizzato
Tabella 4 – Popolazione residente in abitazioni per classe di vulnerabilità
Percentuale Percentuale Percentuale
di
di
di
Popolazione
Codice
popolazione popolazione popolazione
Comune
residente
ISTAT
residente in residente in residente in
abitazioni di abitazioni di abitazioni di
classe A
classe B
classe C1
017076098 VIGGIANO
3.161
37,4
25,1
14,9
Percentuale
di
popolazione
residente in
abitazioni di
classe C2
22,6
Nelle Tabelle 5 e 6 è riassunta la stima percentuale degli edifici, ubicati nel territorio di Viggiano,
suddivisi per classe di vulnerabilità, che si prevede possano subire crolli o essere resi inagibili in
relazione grado di vulnerabilità del patrimonio abitativo ed all’intensità dell’evento sismico
utilizzando, per l’intensità macrosismica, le DPM versione ’99 (indice medio di danno p in funzione
dell’intensità MCS) e, per la relazione fra grado di danneggiamento e parametro strong motion, le
curve di fragilità (relazione tra l’indice p con il parametro PGA).
Tabella 5 – Previsione di edifici crollati o inagibili (le percentuali di danneggiamento per le
diverse classi di vulnerabilità delle abitazioni sono ricavate utilizzando come parametro
di pericolosità l’intensità MCS) e dei possibili residenti senza tetto.
Percentuale
Classe di
Popolazio Percentuale di
Percentuale di
Possibile
totale di
vulnerabilità
ne
abitazioni che
abitazioni che
numero dei
abitazioni
delle
residente possono subire possono risultare
residenti senza
crollate e
abitazioni
crolli
inagibili
tetto
inagibili
1.182
78,1%
923
5,2%
72,9%
A
B
C
D
793
471
714
0,8%
0,0%
1,0%
29,9%
3,9%
4,6%
30,7%
3,9%
5,6%
Totale
243
18
40
1.224
Tabella 6 – Previsione di edifici crollati o inagibili (le percentuali di danneggiamento per le
diverse classi di vulnerabilità delle abitazioni sono ricavate utilizzando come parametro
di pericolosità il picco di accelerazione PGA) e dei possibili residenti senza tetto.
RISCHI TERRITORIALI
133
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Popolazi
Classe di
one
vulnerabilità
residente
delle
(ISTAT
abitazioni
1991)
1.182
A
B
C
D
793
471
714
Percentuale di
abitazioni che
possono subire
crolli
Percentuale di
abitazioni che
possono risultare
inagibili
5,4%
73,9%
1,5%
0,8%
0,8%
16,6%
1,0%
1,0%
Percentuale
totale di
abitazioni
crollate e
inagibili
Possibile
numero dei
residenti senza
tetto
79,3%
937
18,1%
1,8%
1,8%
Totale
144
8
13
1.102
Da questa analisi si ha un numero di senzatetto di circa 1.100
persone. C’è da dire che questa analisi è oltremodo cautelativa in
quanto non tiene conto dell’attualizzazione dei dati di vulnerabilità e
della popolazione all’anno 2009. Infatti dal Censimento 1991 allo
01/01/2009 la popolazione è diminuita da 3.345 a 3.210 e il patrimonio
abitativo ha subito un notevole intervento di adeguamento sismico coi
fondi della L. 219/81 e smi. In seguito all’adeguamento sismico e
analizzando la tavola sulla vulnerabilità delle abitazioni si è assunto
una ipotesi cautelativa di considerare in abitazioni di classe A solo 200
persone, mentre le restanti 1.151 ritenerle passate in classe B (anche se
sarebbe più corretto ritenerle in classe C1 o D). In tal caso i dati della
tabella 5 si trasformano in quelli riportati nella tabella 7.
Tabella 7 – Previsione di edifici crollati o inagibili (le percentuali di danneggiamento per le
diverse classi di vulnerabilità delle abitazioni sono ricavate utilizzando come parametro
di pericolosità l’intensità MCS) secondo le ipotesi di adeguamento sismico, e dei
possibili residenti senza tetto.
Classe di
vulnerabilità
delle
abitazioni
Popolazio
ne
residente
(ISTAT
1991)
Percentuale di
abitazioni che
possono subire
crolli
Percentuale di
abitazioni che
possono risultare
inagibili
Percentuale
totale di
abitazioni
crollate e
inagibili
Possibile
numero dei
residenti senza
tetto
A
200
5,2%
72,9%
78,1%
156
B
C
D
1.964
471
714
0,8%
0,0%
1,0%
29,9%
3,9%
4,6%
30,7%
3,9%
5,6%
603
18
40
RISCHI TERRITORIALI
134
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Totale
817
che ridotto del 19% si ha un totale di 600 persone senza tetto circa.
Si ipotizza che oltre agli effettivi senza tetto molti altri residenti,
benché abbiano avuto la loro abitazione interessata da danni non
strutturali, possano passare alcune notti fuori casa sia per timore di
eventuali repliche degli eventi sismici, sia in attesa che venga
accertata l'agibilità dei loro alloggi. Il fabbisogno è stato stimato
valutando, altresì, le seguenti quantità: presunto numero di residenti
che si prevede abbiano un danno di livello medio o elevato alle
proprie abitazioni, percentuale di residenti che preferisca passare le
prime notti in auto prima di rientrare nelle proprie abitazioni,
percentuale di cittadini che avendo una seconda casa o un alloggio
fuori del centro urbano preferisca abbandonare la città finché non
venga accertata l'agibilità dei fabbricati o si attenui l'attività sismica.
In tal senso si dovranno individuare aree di ricovero che nei primi
giorni di emergenza dovranno accogliere circa 1.000 persone, per
passare successivamente a 600 senzatetto.
La Gestione dell’Emergenza
Al manifestarsi dell’evento, qualora l’intensità della scossa fosse del uguale o superiore al quinto
grado della scala Mercalli ed il conseguente effetto sul territorio determinasse danni anche se di
lieve entità, tutti i Responsabili delle funzioni di supporto che compongono il C.O.C., vista la
possibile interruzione dei collegamenti telefonici, si recheranno, automaticamente, presso il Centro
Operativo Comunale di Protezione Civile.
L’attività di Segreteria operativa e addetto stampa sono garantiti così come indicato nel capitolo
relativo all’Organizzazione delle Funzioni di Supporto.
IL SINDACO (alcune operazioni per il tramite del responsabile della sala operativa)
•
È il responsabile del C.O.C.. Avvisa il Prefetto, il Presidente della Provincia ed il Presidente della
Regione, tramite l’ufficio regionale di protezione civile.
RISCHI TERRITORIALI
135
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
•
Dirige tutte le operazioni, in modo da assicurare l’assistenza e l’informazione alla popolazione,
la ripresa dei servizi essenziali, delle attività produttive, della viabilità, dei trasporti e
telecomunicazioni.
•
Sovrintende affinché sia garantita la riapertura degli Uffici comunali e dei servizi fondamentali.
Gestisce il Centro Operativo, coordina le funzioni di supporto e predispone tutte le azioni a
tutela della popolazione.
•
Valuta l’evolversi dell’evento e le priorità d’intervento.
•
Mantiene i contatti con i C.O.C. limitrofi delle altre città, con il C.O.M. e il C.C.S. per monitorare
l’evento e l’eventuale richiesta o cessione d’aiuti.
•
Sovrintende affinché si prendano, i contatti con i responsabili comunali per garantire i servizi e
la funzionalità degli uffici comunali (Anagrafe, URP, Ufficio tecnico, ecc.)
2
•
TECNICA E PIANIFICAZIONE
Sulla base delle prime notizie e dai contatti mantenuti con le varie realtà scientifiche, analizza
lo scenario dell’evento, determina i criteri di priorità d’intervento nelle zone e sugli edifici più
vulnerabili.
•
Convoca il personale tecnico e fa eseguire sopralluoghi sugli edifici per settori predeterminati,
in modo da dichiarare l’agibilità o meno dei medesimi.
•
Lo stesso criterio sarà utilizzato per gli edifici pubblici, iniziando dai più vulnerabili e dai più
pericolosi.
•
Invia personale tecnico, di concerto con la funzione volontariato, nelle aree d’attesa non
danneggiate per il primo allestimento delle medesime.
•
Determina la richiesta d’aiuti tecnici e soccorso (es. roulotte, tende, container), con l’ausilio
della segreteria, annota tutte le movimentazioni legate all’evento.
•
Con continuo confronto con gli altri enti specialistici, quali il Servizio Sismico Nazionale, la
Provincia, la Regione, determina una situazione d’ipotetica previsione sul possibile nuovo
manifestarsi dell’evento sismico.
•
Mantiene contatti operativi con il Personale Tecnico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
SANITÀ, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
•
Allerta immediatamente le strutture sanitarie locali per portare soccorso alla popolazione. Crea
eventuali cordoni sanitari.
•
Mantiene contatti con le altre strutture sanitarie in zona o esterne per eventuali ricoveri o
spostamenti di degenti attraverso le associazioni di volontariato sanitario (Croce Rossa Italiana,
ecc.).
•
Si assicura della situazione sanitaria ambientale, quali epidemie, inquinamenti, ecc.
coordinandosi con i tecnici dell’ARPAB o d’altri Enti preposti. Il servizio veterinario farà un
RISCHI TERRITORIALI
136
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
censimento degli allevamenti colpiti, disporrà il trasferimento d’animali in stalle d’asilo,
determinerà aree di raccolta per animali abbattuti ed eseguirà tutte le altre operazioni
residuali collegate all’evento.
VOLONTARIATO
•
Il Responsabile preposto coadiuva tutte le funzioni per i servizi richiesti.
•
Mette a disposizione squadre specializzate di volontari (es. geologi, ingegneri, periti, geometri,
architetti, idraulici, elettricisti, meccanici, muratori, cuochi, ecc.) per interventi mirati.
MATERIALI E MEZZI
•
Il Funzionario preposto gestirà tutto il materiale, gli uomini e i mezzi precedentemente censiti
con schede, secondo le richieste di soccorso, secondo la scala prioritaria determinata dalla
funzione Tecnica e Pianificazione.
SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITÀ SCOLASTICA
•
I Rappresentanti degli enti gestori delle reti (ENEL, TELECOM, AQUAMET, ACQUEDOTTO
LUCANO, Gestori carburante, ecc.), si adoperano per garantire un immediato ripristino delle
reti di pertinenza e, nel più breve tempo possibile, la ripresa dei servizi essenziali alla
popolazione.
•
Attingono, eventualmente, per opere di supporto squadre d’operatori dalle funzioni
volontariato e materiali e mezzi.
•
Il Rappresentante scolastico dispone, in accordo con le autorità scolastiche, l’eventuale
interruzione e la successiva ripresa dell’attività didattica.
•
Provvede, altresì, a divulgare tutte le informazioni necessarie agli studenti e alle loro famiglie
durante il periodo di crisi.
•
Mette a disposizione, qualora pervenisse richiesta, gli edifici scolastici individuati come aree di
attesa.
CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE
•
Il Funzionario preposto gestisce l’ufficio per la distribuzione e raccolta dei moduli regionali di
richiesta danni.
•
In tale situazione raccoglie le perizie giurate d’agibilità o meno degli edifici pubblici, dei privati,
RISCHI TERRITORIALI
137
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
delle infrastrutture, delle attività produttive, dei locali di culto e dei beni culturali, da allegare al
modulo di richiesta risarcimento dei danni.
•
Raccoglie verbali di pronto soccorso e veterinari per danni subiti da persone e animali sul suolo
pubblico da allegare ai moduli per i risarcimenti assicurativi.
•
Raccoglie, infine, le denunce di danni subite da cose (automobili, materiali vari, ecc.) sul suolo
pubblico per aprire le eventuali pratiche di rimborso assicurative.
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
•
Il Funzionario preposto mantiene contatti con le strutture operative locali (Carabinieri,
Volontariato, ecc.), assicurando il coordinamento delle medesime per la vigilanza ed il
controllo del territorio quali, ad esempio, le operazioni anti sciacallaggio e sgombero coatto
delle abitazioni.
•
Predispone il servizio per la chiusura della viabilità nelle zone colpite dall’evento.
•
Predispone azioni atte a non congestionare il traffico in prossimità delle aree di emergenza e
comunque su tutto il territorio comunale.
•
Assicura la scorta ai mezzi di soccorso e a strutture preposte esterne per l’aiuto alle popolazioni
delle zone colpite.
•
Cura l’allestimento delle aree di attesa e successivamente, secondo la gravità dell’evento, le
aree di ricovero della popolazione e quelle di ammassamento soccorsi, che gestisce per tutta
la durata dell’emergenza.
•
Fornisce personale di vigilanza presso le aree di attesa e di ricovero della popolazione, per
tutelare le normali operazioni di affluenza verso le medesime.
TELECOMUNICAZIONI
•
Il Funzionario preposto garantisce, con la collaborazione dei radio amatori, del volontariato ed
eventualmente del rappresentante delle Aziende Poste e Telecom il funzionamento delle
comunicazioni fra il C.O.C. e le altre strutture preposte (Prefettura, Provincia, Regione, Comuni
limitrofi, ecc.).
•
Gli operatori adibiti alle radio comunicazioni opereranno in area appartata del C.O.C., per
evitare che le apparecchiature arrechino disturbo alle funzioni preposte.
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
•
Il Funzionario preposto coinvolge tutto il personale disponibile per portare assistenza alla
RISCHI TERRITORIALI
138
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
popolazione.
•
Agirà di concerto con la funzione sanitaria e di volontariato, gestendo il patrimonio abitativo
comunale, gli alberghi, le aree di attesa e di ricovero della popolazione.
•
Opererà di concerto con le funzioni preposte all’emanazione degli atti amministrativi necessari
per la messa a disposizione dei beni in questione, privilegiando innanzi tutto le fasce più deboli
della popolazione assistita.
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
RISCHI TERRITORIALI
139
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITÀ H24
COLLEGAMENTI TELEFONICI E FAX
Sede
Telefono
Fax
email
Municipio
0975 61108
0975-61108
REPERIBILITA’ H 24
Ente
Referente
Cellulare
Comune
Sindaco
348 3188194
Comune
Arch. AMELINA
Antonella
349-1851476
Comune
MONTONE Rocco
346 3865452
Volontari
Protezione Civile
email
0975-61024
COMUNICAZIONE STRUTTURE SOVRACOMUNALI
Ente
Località
Telefono
Fax
UTG Prefettura
Potenza
0971 419218
0971 419315
Prot. Civile
Regione
Potenza
0971 668400
0971 668519
Questura
Potenza
0971 334111
0971 334777
Carabinieri
Carabinieri
Polizia
Municipale
Vigili del Fuoco
Corpo Forestale
A.S.L. 2
Caserma
Viggiano
Compagnia
Viggiano
email
0975 61080
Comune
Distaccamento
Villa d’Agri
Stazione
Viggiano
0975 61080
0975 61080
0975 61108
0975 61108
0975 352005
0975 352005
0971 961583
RISCHI TERRITORIALI
140
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
COMUNICAZIONE COMUNI LIMITROFI
Comune
Sindaco
Cellulare
CANTIANI
Claudio
VERTUNNI
Vincenzo
Marsicovetere
Grumento Nova
Telefono
email
335 6956913
334 6553545
0975 65468
Montemurro
DI SANZO Mario
320 4323571
0971 753010
Laurenzana
URGA Domenico
333 3696005
0971 960321
Corleto Perticara
VICINO Maria
Rosaria
0971 965706
Calvello
GALLICCHIO
M D Antonio
0971 921911
STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
6. Attivazione del Presidio Operativo Comunale
Al manifestarsi di un qualsiasi evento, tutti i membri del Presidio Territoriale devono recarsi
immediatamente presso la Sala Operativa del Centro di Coordinamento Comunale (C.O.C.).
PRESIDIO OPERATIVO COMUNALE
RESPONSABILE
FUNZIONE
ALBERTI Giuseppe
TELEFONO
ABITAZIONE
CELLULARE
Sindaco
348-3188194
AMELINA Antonella
1. Tecnico Scientifica
e Pianificazione.
349-1851476
MONTONE Rocco
7. Strutture Operative
e Viabilità.
346 3865452
STELLA Maria
3. Volontariato.
338 1800788
Figura 14. Composizione del Presidio Operativo Comunale.
UBICAZIONE SEDE
PRINCIPALE
VIABILITA’ DI
ACCESSO
TELEFONO
FAX
LOCALI PARCHEGGIO
COMUNALE MULTIPIANO
Via Roma/CORSO G.
MARCONI
0975 61108
0975-61108
RISCHI TERRITORIALI
141
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Figura 15. Ubicazione principale del Centro Operativo Comunale.
7. Attivazione del Centro Operativo Comunale (COC)
Il Centro Operativo si attiva in h24 attraverso la convocazione delle diverse funzioni di supporto
individuate.
1 - TECNICO SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE
Il referente è il rappresentante del Servizio Tecnico, prescelto già in fase di pianificazione;
dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e
tecniche.
Arch. AMELINA Antonella
349 1851476
2. - SANITÀ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA
Saranno presenti i responsabili della Sanità locale, le Organizzazioni di Volontariato che
operano nel settore sanitario. Il referente è il rappresentante del Servizio Sanitario Locale.
Sig.ra STELLA Maria
338 1800788
3. –VOLONTARIATO
I compiti delle Organizzazioni di Volontariato, in emergenza, vengono individuati nei
P.P.C. in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia
delle attività esplicate dall’organizzazione e dai mezzi a disposizione.
Sig.ra STELLA Maria
338 1800788
4. -MATERIALI E MEZZI E RISORSE UMANE
RISCHI TERRITORIALI
142
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Il censimento dei materiali e mezzi è essenziale e fondamentale per fronteggiare una
emergenza di qualunque tipo. Il Responsabile deve avere un quadro costantemente
aggiornato delle risorse disponibili e normalmente appartenenti ad enti locali,
volontariato etc.. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di
arrivo nell’area dell’intervento. Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non
possa essere fronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà richiesta all’Ufficio
competente.
346 3865452
MONTONE Rocco
5. - SERVIZI ESSENZIALI ED ATTIVITÀ SCOLASTICHE
A questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul
territorio coinvolto. Deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione
circa l’efficienza e gli interventi sulla rete. L’utilizzazione del personale addetto al
ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque diretta dal rappresentante dell’Ente di
gestione nel Centro Operativo.
Sig.ra STELLA Maria
338 1800788
6. - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E/O COSE
Ha il compito di rilevare la situazione determinatasi a seguito dell’evento calamitoso per
stabilire gli interventi d’emergenza. Il responsabile della funzione, al verificarsi dell’evento
calamitoso, effettua un censimento dei danni riferito a: persone, edifici pubblici, edifici
privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere di interesse culturale,
infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia. Si avvale di funzionari dell’Ufficio
Tecnico e di esperti del settore sanitario, industriale e commerciale. E’ ipotizzabile
l’impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilità che
dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti.
389 6227313
Ing. VIGNOLA Maria Teresa
7. - STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ
RISCHI TERRITORIALI
143
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Il responsabile della funzione coordina le varie componenti locali istituzionalmente
preposte alla viabilità. In particolare si dovranno regolamentare localmente i trasporti, la
circolazione inibendo il traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi
dei soccorsi.
346 3865452
MONTONE Rocco
8. - TELECOMUNICAZIONI
Il coordinatore di questa funzione deve, di concerto con il responsabile territoriale della
Telecom, con il responsabile provinciale P.T. e con il rappresentante dell’organizzazione
dei radioamatori presenti sul territorio, predisporre una rete di telecomunicazione non
vulnerabile.
348 3188192
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
9. - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Deve presiedere questa funzione un funzionario dell’Ente amministrativo locale in
possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività
delle strutture turistiche (alberghi, ostelli etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e
private da utilizzare come "zone di attesa e/o ospitanti". Il funzionario deve fornire un
quadro delle disponibilità di alloggiamento e dialogare con le autorità preposte alla
emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili o delle aree.
Geom. TARLANO Nicola
348 3188191
10. – AREA INDUSTRIALE
RISCHI TERRITORIALI
144
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Predisporre tutte le indicazioni previste dal Piano di emergenza Esterno allo
Stabilimento Centro Olio Val d’Agri
Invia sul posto personale dell’Ufficio Protezione Civile.
Dispone, secondo le proprie procedure, l’informazione alla popolazione ed agli
stabilimenti adiacenti.
Si accerta della reale situazione del’emergenza attivando secondo i Piano di
Emergenza Esterno tutte le disposizioni atte a mitigare il rischio tra la popolazione.
Arch. AMELINA Antonella
349 1851476
11. – ECONOMATO
Mantiene la contabilità delle operazioni di emergenza
Attiva le richieste dei finanziamenti speciali per fronteggiare l’emergenza
Rag. DI FUCCIO Giuseppe
348 3188192
CENSIMENTO DELLE RISORSE
7. Censimento Strutture Sanitarie
STRUTTURE SANITARIE
Tipologia e Sede
Ricettività/Posti Letto
TELEFONO
FAX
Centralino
0975 352111
Ospedale Civile
Villa d’Agri
-----------
Pronto Soccorso
0975 352845
0975 312431
Guardia Medica
0975 312280
8. Volontariato e Professionalità
RISCHI TERRITORIALI
145
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
Risorse
Umane
Mezzi Tipologia
TELEFONO
FAX
REFERENTE
Protezione Civile
Antincendio
Boschivo
Fuoristrada
AIB
0975-61024
0975-350006
GARGARO
Giuseppe
Sede
PROTEZIONE CIVILE
GRUPPO LUCANO
NUCLEO OPERATIVO
VIGGIANO
9. Enti Gestori dei Servizi Essenziali
ENTI GESTORI SERVIZI ESSENZIALI
Azienda
Referente
TELEFONO
ENEL SpA
COE
(Esercizio Protezione Civile)
Potenza
0971 54407
Centro Operativo
Villa d’Agri
0971 314169
800992292
ACQUEDOTTO LUCANO
FAX
0971 472213
0975 352334
0975 314935
10. Strutture presenti sul territorio
STRUTTURE A RISCHIO
CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE A RISCHIO
Strutture Presenti Persone Disabili
Modalità
Operatori Modalità
Area di Attesa
(Indirizzo)
Presenti Presenti Evacuazione Individuati Trasporto
Area ENI
0
Caserma C.C.
0
0
Liceo Classico
169
1
Scuola Materna
Viggiano
60
1
Piano
Interno
Piano
Interno
Piano
Interno
Piano
Interno
Personale
Interno
Personale
Interno
Personale
Interno
Personale
Interno
RISCHI TERRITORIALI
Mezzi
Propri
Mezzi
Propri
Scheda
16
Piazzale
interno
20
9
146
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
Scuola
Elementare
Viggiano
Scuola Media
Viggiano
Scuola Materna
San Salvatore
Scuola
Elementare San
Salvatore
Piano
Interno
Personale
Interno
Piano
Interno
Piano
Interno
Personale
Interno
Personale
Interno
Piazzale
interno
2
Piano
Interno
Personale
Interno
Piazzale
interno
0
0
Piano
Interno
Personale
Interno
Mezzi
Propri
43
0
0
Piano PC
Volontari
PC
Mezzi
Propri
43
0
0
Piano PC
Volontari
PC
Mezzi
Propri
43
Campo Sportivo
0
0
Piano PC
Cimitero
Comunale
0
0
Piano
Interno
Zona PIP
5
0
Mezzi
Propri
Mezzi
Propri
Mezzi
Propri
Asilo nido
24
0
Volontari
PC
Volontari
PC
Volontari
PC
Personale
Interno
Centro Sociale
1
0
Sede PC
Area
accoglienza
coperta Campo
tennis
Area
accoglienza
coperta Campo
Calcetto
101
0
91
0
82
1
86
Piano
Interno
Piano
Interno
9
20
43
34
30
2
2
SISTEMI DI ALLARME
Per Garantire l’immediata attivazione dell’allarme verso la popolazione in caso di pericolo e
dell’avvio della procedura di evacuazione ci si può dotare di dispositivi locali di allarme (sirene,
altoparlanti montati su autovetture, altri sistemi acustici) o comunicare per via telefonica e/o porta
a porta, mediante il Volontariato, la Polizia Municipale, in coordinamento con le altre Forze
dell’Ordine ed i Vigili del Fuoco.
RISCHI TERRITORIALI
147
COMUNE DI VIGGIANO (PZ)
RISCHI TERRITORIALI
148