Esercitiamoci - Sito gestito dalla prof. Paola Biasotti

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Esercitiamoci - Sito gestito dalla prof. Paola Biasotti
Subnetting1
Per esercitarvi potete anche usare il subnet calculator a questo indirizzo:
http://www.tuttoreti.it/stru_subcalc.htm
La subnet mask serve per far capire ai pc (nodi) se un dato indirizzo IP fa parte della propria LAN
(livello 2 OSI) o se, per raggiungerlo, si renda necessario l’uso di un Router o di un altro apparato
per l’instradamento (livello 3 OSI).
La subnet mask divide i 32 bit dell’indirizzo IP in 2 parti. Una è la Network mask, ed identifica
proprio la rete, e l’altra è la Host Mask. Quest’ultima si riferisce ai computer (nodi) che fanno parte
della network mask.
Tutte le aree geografiche del pianeta sono state suddivise in sottoreti, ed in base ai primi numeri che
compongono l’indirizzo IP del computer che state contattando, la comunicazione verrà instradata in
America, in Russia, In Italia ecc. Senza spaziare troppo vediamo come applicare il subnetting alle
nostre reti ed in quale modo la subnetmask separa l’indirizzo necessario per l’instradamento da
quello relativo agli host presenti in rete.
Prendiamo per esempio il classico indirizzo privato di classe C.
IP 192.168.0.2
Subnet mask 255.255.255.0
Gateway 192.168.0.1
Ora trasformiamo in bit l’indirizzo IP e la Subnetmask
IP
SM
11000000.10101000.00000000.00000010
11111111.11111111.11111111.00000000  numero di 1 pari a 8+8+8 = 24
Network Mask
Host Mask
Usate la tabella per mettete a confronto i binari della subnetmask e dell’IP dal bit 1 al bit 32.
La maschera che riguarda l’instradamento e identifica la rete, è la parte dell’IP che arriva fino
all’ultimo bit positivo (1) della subnet mask (colore nero).
La parte host, che si ottiene mettendo sempre a confronto i due binari, inizia dal punto in cui
trovate il primo bit negativo (0) nella subnet (colore rosso).
Da ciò ne consegue che tutti gli indirizzi IP che iniziano per 192.168.0 (network mask) fanno parte
della stessa LAN e non hanno bisogno del gateway per essere raggiunti. Rimangono quindi a
disposizione gli ultimi 8 bit da distribuire ai nostri client. In questo caso, capire quanti IP abbiamo a
disposizione nella Host Mask è relativamente semplice utilizzando questa convenzione:
00000000=0 (indirizzo di rete)
11111111=255 (indirizzo di broadcast)
Gli indirizzi che sono maggiori di 0 e minori di 255 potranno quindi essere utilizzati nella propria
rete. I due indirizzi (0 e 255) sono stati esclusi perché servono convenzionalmente uno per
identificare la rete e l’altro per il broadcast, ovvero la comunicazione simultanea con tutti i pc
della LAN.
Spesso troverete gli indirizzi IP seguiti da una barra e da un numero: è un modo molto comune e più
veloce per scrivere la subnet mask. Se prendete lo stesso esempio di prima noterete che la subnet
mask 255.255.255.0 in binario ha 24 bit positivi.
Quindi lo stesso indirizzamento può essere descritto come 192.168.0.0/24.
1
Link http://www.albertoantonelli.it/tipstricks/subneting.htm non più attivo
Esercizio 1
Supponiamo di avere a disposizione il classico indirizzamento di classe C 192.168.0.0/24, ma di dovere
creare 2 reti di uguale misura e che non si vedano l’una con l’altra. Quello che dobbiamo fare è quindi,
calcolare una subnet mask adatta, che lasci liberi solo la metà degli indirizzi.
Vediamo cosa succede aggiungendo un altro bit positivo alla subnet di prima.
IP
SM
11000000.10101000.00000000.00000000
11111111.11111111.11111111.10000000
Network Mask
Host Mask
 numero di 1 pari a 8+8+8+1 = 25
Succede che il primo 0 dell’ultimo ottetto, che prima faceva parte della Host Mask ora fa parte della Network
Mask e non può più essere cambiato senza poi risultare estraneo alla rete. I bit disponibili nella host mask
non sono più otto ma solo sette e quindi:
00000000=0 indirizzo di rete
01111111=127 indirizzo di broadcast
Il numero di host disponibili si può calcolare anche con la classica formula usata per le combinazioni
numeriche ovvero elevando il numero di stati per singolo elemento (2 per il sistema binario) al numero di
elementi. In questo caso 27 (128). A questo risultato vanno sempre sottratti i due bit usati per network ID e
broadcast. Il totale è quindi 126 Host disponibili.
Nella rete 192.168.0.0/25 gli indirizzi che vanno da 192.168.0.1 a 192.168.0.126 sono IP di una unica rete.
192.168.0.0/25
IP
11000000.10101000.00000000.00000000
con 27+ 26 = 128 + 64 = 192
e 27+ 25 + 23 = 128 + 32 + 8 = 168
SM 11111111.11111111.11111111.10000000
255.255.255.128
con 255 = 27+ 26+ 25+ 24+23+22+21+20
e 128 = 27
Nell’esercizio precedente però avevate a disposizione il doppio degli IP. Nessuna paura, non li avete persi. È
sufficiente passare a 1 il valore del primo bit dell’ultimo ottetto dell’indirizzo IP lasciando invariata la subnet
mask ed il gioco è fatto.
IP
SM
11000000.10101000.00000000.10000000
11111111.11111111.11111111.10000000
Network Mask
Host Mask
10000000=128 indirizzo di rete
11111111=255 indirizzo di broadcast
Gli indirizzi validi solo per questa subnet (192.168.0.128/25) sono quindi da 192.168.0.129 a 192.168.0.254
ed in una maniera molto semplice avete diviso 2 reti utilizzando la stessa classe C.
Per completezza trasformando la subnet mask in decimale avremo 255.255.255.128
192.168.0.128/25
IP 11000000.10101000.00000000.10000000
Subnet
192.168.0.0/25
192.168.0.128/25
SM 255.255.255.128
11111111.11111111.11111111.10000000
Indirizzi validi
1-126
129-254
Esercizio 2
Aumentiamo il livello di difficoltà e, avendo sempre a disposizione lo stesso range di indirizzi IP
192.168.0.0/24 dobbiamo collegare 3 sedi della stessa città creando una MAN (acronimo di
metropolitan area network). I siti A, B, C dovranno contenere ognuno almeno 50 PC e
probabilmente verrà aperta una quarta sede. Sviluppare l’indirizzamento per il collegamento delle 3
sedi compreso quello dei router.
Figura 1
Aggiungiamo qualche bit alla subnet di prima fino a che non otteniamo una sottorete che ospita un
numero di pc o nodi adeguato alle nostre esigenze.
Se aggiungiamo un ulteriore bit portando la subnet mask a 26 bit spezzeremo in ulteriori due parti il
numero di host di cui disponevamo con una sub di 25 bit. Il calcolo per sapere il numero di host
disponibili lo avete già visto prima comunque, con una Sub di 26 bit rimangono liberi 32-26=6 bit
per gli host, per cui 26 – 2= 62 host disponibili.
Ad ogni modo faccio una tabella con i calcoli possibili relativamente alla classe C in uso. Partendo
dall’ultimo ottetto completamente libero aggiungo ogni volta un bit di blocco della maschera.
Ultimo ottetto della maschera
00000000
10000000
11000000
11100000
11110000
11111000
11111100
Host disponibili
254
126
62
30
14
6
2
Calcolo effettuato
28-2
27-2
26-2
25-2
24-2
23-2
22-2
Ora, con l’aiuto di questa tabella vediamo rapidamente che per le sedi A, B e C (che necessitano di
50 host) si rende necessario l’utilizzo di una subnet mask di 26 bit ovvero:
11111111.11111111.11111111.11000000 = 255.255.255.192  numero di 1 pari a 8+8+8+2 = 26
Per quello che riguarda l’indirizzamento dei router, in questo caso specifico, sono sufficienti
subnetmask molto restrittive poiché per comunicare tra loro hanno bisogno di soli 2 IP. Da ciò
assegno ad ogni router una maschera da 30 bit:
11111111.11111111.11111111.11111100 = 255.255.255.252 con 252 = 27+ 26+ 25+ 24+23+22
L’indirizzamento scelto sarebbe quindi il seguente:
Subnet
192.168.0.0/26
192.168.0.64/26
192.168.0.128/26
192.168.0.192/30
192.168.0.196/30
192.168.0.200/30
Indirizzi validi
1-62
65-126
129-190
193-194
197-198
201-202
Per una eventuale sede futura non rimangono molte subnet libere.
Lasciando spazio per qualche altro indirizzamento dei router rimane solamente la subnet 192.168.0.224/27
192.168.0.224/27  numero di 1 pari a 8+8+8+3 = 27
IP 11000000.10101000.00000000.11100000
SM 11111111.11111111.11111111.11100000
255.255.255.224
con 224 = 27+ 26+ 25 = 192+32
Subnet
192.168.0.224/27
Con estratto dalla lista delle sottoreti:
altra rete
Indirizzi validi
225-254
Comunque detto questo, passiamo allo schema di indirizzamento delle subnet e router calcolato per
il progetto iniziale: ipotesi delle attuali sole tre sedi A, B e C:
Figura 2
Ecco fatto, la classe C è stata divisa come richiesto e tutto il traffico può essere instradato da una
sede all’altra.
Ogni volta che un pc dovrà iniziare una comunicazione con un altro device, prima verificherà se la
network mask è identica alla propria. In caso affermativo stabilisce che l’IP del device in questione
fa parte della stessa LAN ed inizia una comunicazione diretta. Per chi vuole approfondire entra in
gioco il protocollo ARP e l’indirizzo di broadcast.
In caso le network mask non collimino, allora il PC chiede aiuto al gateway o router affinché
instradi il traffico verso l’IP richiesto.
In realtà, affinché i router instradino correttamente il traffico verso una determinata subnet, è
necessario istruirli e spiegar loro quale o quali strade percorrere per arrivare alla meta.
Per chi volesse approfondire, il comando è route.
Esercizio 3
Con l’aumento degli IP da gestire e della dimensione della rete le cose si complicano, ma i calcoli
da fare sono gli stessi già affrontati nell’esercizio 2. L’unica differenza è che molto probabilmente
la classe C non basterebbe .
Supponiamo di dovere collegare 3 MAN identiche a quelle dell’esercizio 2.
Per la prima MAN abbiamo usato un indirizzamento tipo 192.168.0.0/24. Per la seconda e per la
terza non faremo altro che usare rispettivamente le classi C 192.168.1.0/24 e 192.168.2/24.
Se ci fate caso non ho scelto subnet a caso, ma contigue, in modo da potere identificare l’intero
network in caso di ulteriori espansioni.
Come si fa ad identificare 3 classi C con un unico networkID ? Cercando una subnet mask comune
a tutte e trè! Trasformiamo in binario le 3 classi C che utilizzeremo per questo esercizio.
Nell’ordine 192.168.0.1 – 192.168.1.1 – 192.168.2.1
I
P
I
P
I
P
S
M
1
1
0
0
0
0
0
0
.
1
0
1
0
1
0
0
0
.
0
0
0
0
0
0
0
0
.
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
0
0
0
0
0
0
.
1
0
1
0
1
0
0
0
.
0
0
0
0
0
0
0
1
.
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
0
0
0
0
0
0
.
1
0
1
0
1
0
0
0
.
0
0
0
0
0
0
1
0
.
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
1
1
1
1
1
1
.
1
1
1
1
1
1
1
1
.
1
1
1
1
1
1
0
0
.
0
0
0
0
0
0
0
0
Network Mask
Host Mask
La subnet mask in tabella (255.255.255.252.0) è comune a tutti e tre gli indirizzamenti e quindi la
subnet 192.168.0.0/22 identifica l’unione delle tre MAN. Un domani, prevedendo espansioni, sarà
molto più semplice instradarvi il traffico.
Comunque, tornando a noi, una soluzione per collegare tutte e tre le MAN potrebbe essere quella di
utilizzare un unico router centrale. L’unica modifica da apportare riguarda l’ultima subnet mask
usata per il collegamento degli ultimi 2 router nel secondo esercizio. Se guardate la figura
successiva noterete comunque in rosso tutte le modifiche effettuate, ed in verde i collegamenti che
uniranno le MAN in una WAN.
Figura 3
Questa modifica è stata apportata poiché, se andate a vedere le subnet che avevo dedicato ai router
nell’esercizio 2, consentivano la presenza di soli 2 host. Infatti se trasformate in binario la subnet
192.168.0.200/30, vi accorgerete che vi restano solo 2 bit utilizzabili per gli host. Il problema è che
per collegare il router centrale avevo necessariamente bisogno di un terzo IP nella stessa subnet.
Poiché avevamo dello spazio libero dopo la 192.168.0.200/30 ho potuto liberare 1 bit della subnet
mask ed ottenere ben sei Host utili.
La subnet mask è quindi diventata 255.255.255.248
 numero di 1 pari a 8+8+8+5 = 29
equivalente a 11111111.1111111.11111111.11111000
23 – 2 = 6 host utili
La stessa cosa viene fatta nelle restanti 2 MAN ed ora, tutto il traffico che deve andare da una città
all’altra può essere instradato. Controllate il disegno per maggiori dettagli.
In ogni caso il networking si affina con molto esercizio, ed al di là dei calcoli che abbiamo fatto
insieme o delle formule matematiche che troverete sui libri, per diventare veloci serve pratica e,
possibilmente, ambienti di test flessibili e separati dall’ambiente produttivo. Se non volete subito
investire in router, firewall, AP o simili, vi segnalo che Microsoft regala Virtual Server 2005 R2 in
versione Enterprise, un software che vi consente di virtualizzare più macchine all’interno dello
stesso computer/server.
IANA , l’Autority che disciplinava2 fino al 1998 l’assegnazione degli indirizzamenti, ha messo a
disposizione le seguenti classi:
da 10.0.0.0 a 10.255.255.255 (1 Subnet di classe A)
da 172.16.0.0 a 172.31.255.255 ( 16 Subnet di classe B)
da 192.168.0.0 a 192.168.255.255 (255 Subnet di classe C)
2
Oggi, per ottenere un indirizzo IP, si può richiederlo all’autorità centrale di registro ICANN o acquistarlo da un
rivenditore (solitamente un Internet Provider)
Esercizi svolti sulle subnet proposti dal Prof. Cantaro Fabio
ESEMPIO svolto
Sia dato un indirizzo di classe C: 205.25.10.0; segmentare la rete cosi da avere 5 subnet ognuna con almeno
20 host.
Procedimento: essendo di classe C si lavora solo sugli ultimi 8 bit (ricordo che oltre agli indirizzi per gli host
dobbiamo considerare l’indirizzo di rete e di broadcast e quindi sottrarre per 2) =>


con 3 bit avrò: 23 = fino a 8 reti
8-3=5 => 25 -2 = fino a 30 host
Quindi avrò i seguenti bit (per comodità i primi 3 ottetti sono espressi in decimale):
205.25.10.sssh hhhh
Ad indicare che nell’ultimo ottetto i primi 3 bit si usano per le subnet e i rimanenti 5 per i relativi host.
Essendo 3 bit per le subnet si potrebbero avere fino a 7 reti ognuna individuata cosi:
la prima 000 => 205.25.10.000h hhhh
la seconda 001 => 205.25.10.001h hhhh
…
l’ultima 111 => 205.25.10.111h hhhh
Per cui gli host della 1° subnet (205.25.10.0) saranno:
host 1) 205.25.10.0000 0001 => 205.25.10.1
host 2) 205.25.10.0000 0010 => 205.25.10.2
…
20) 205.25.10.0001 0100 => 205.25.10.20
…
Ultimo host) 205.25.10.0001 1110 => 205.25.10.30
Mentre l’indirizzo 205.25.10.0001 1111 => 205.25.10.31 sarebbe di BROADCAST per questa sottorete.
Per cui gli host della 2° subnet (205.25.10.32) saranno:
host 1) 205.25.10.0010 0001 => 205.25.10.33
host 2) 205.25.10.0010 0010 => 205.25.10.34
…
Ultimo host) 205.25.10.0011 1110 => 205.25.10.62
Mentre l’indirizzo 205.25.10.0011 1111 => 205.25.10.63 sarebbe di BROADCAST per questa sottorete.
…
Per cui gli host della ultima subnet (205.25.10.224) saranno:
host 1) 205.25.10.1110 0001 => 205.25.10.225
host 2) 205.25.10. 1110 0010 => 205.25.10.226
…
Ultimo host) 205.25.10. 1111 1110 => 205.25.10.254
Mentre l’indirizzo 205.25.10.1111 1111 => 205.25.10.255 sarebbe di BROADCAST per questa sottorete.
Esercizio svolto n.1
Indicare l’indirizzo del 30° host della 14° subnet relativa all’indirizzo di rete 150.180.0.0 con subnet mask
255.255.248.0
È chiaramente un indirizzo di classe B e il 3° ottetto (248) della s.m. ci fa capire che 5 bit sono riservate alle
subnet e i rimanenti 11 (8+3) agli host:
subnewt mask: 255.255.1111 1000. 0000 0000
 gli indirizzi avranno il seguente formato: 150.180.ssss shhh.hhhh hhhh
quindi le subnet saranno:
150.180.0000 0hhh.hhhh hhhh
Fino a
150.180.1111 1hhh.hhhh hhhh
La 14° rete sarà la rete n. 13 (si parte da 0) => (13)10 = (1101)2
=> 150.180.0110 1000.0000 0000 => 150.180.104.0 (14° rete)
Per il numero di host il conteggio parte da uno => è l’host numero 30, quindi in binario: 11110
=> 150.180.0110 1000.0001 1110 => 150.180.104.30 (host 30 della rete 14)
Curiosità: quali sarebbero gli indirizzi del primo e dell’ultimo host della rete 14?
Host 1: 150.180.0110 1000.0000 0001 => 150.180.104.1
Ultimo host: 150.180.0110 1111.1111 1110 => 150.180.111.254
Mentre 150.180.0110 1111.1111 1111 => 150.180.111.255 di broadcast
Esercizio svolto n.2
Indicare l’indirizzo del 1° e dell’ultimo host della 10° subnet relativa all’indirizzo di rete 25.0.0.0 di cui 13 bit
sono dedicati agli host e i rimanenti alle subnet.
Chiaramente è un indirizzo di classe A => giochiamo sui 3 ottetti rimanenti (24 bit).
13 bit per gli host => 24 – 13 = 11 bit per le subnet
 n° di subnet = 211= 2048
 n° di host = 213-2= 8190
formato dell’indirizzo:
25.ssss ssss.sssh hhhh.hhhh hhhh
La decima subnet è la numero 9 => 1001 in binario,
 25.0000 0001.0010 0000.0000 0000 => 25.1.32.0 (indirizzo Subnet n.9)
 Primo e ultimo host saranno:
o 25.0000 0001.0010 0000.0000 0001 => 25.1.32.1 (1° host rete 9)
o 25.0000 0001.0011 1111.1111 1110 => 25.1.63.254 (ultimo host rete 9)
Esercizio svolto n.3
Indicare l’indirizzo del primo e dell’ultimo host della 30° rete dell’indirizzo 135.12.0.0 in cui 10 bit sono per
gli host e i rimanenti per le subnet.
Rete di classe B, subnet mask: 255.255.252.0
Con 10 bit per gli host
 1024-2 = 1022 host
 26=64 reti
formato dell’indirizzo:
135.12. ssss sshh.hhhh hhhh
La 30ma rete è la rete n°29 => 11101 in binario,
135.12.01110100.0000 0000 => 135.12.116.0 (indirizzo di rete trentesima)
 Primo e ultimo host saranno:
o 135.12.01110100.0000 0001 => 25.1.116.1 (1° host rete 29)
o 135.12.01110111.1111 1110 => 25.1.119.254 (ultimo host rete 29)
Esercizio svolto n.4
Indicare l’indirizzo del 15° host della 10° rete dell’indirizzo 194.126.9.0 in cui 4 bit sono per gli host e i
rimanenti per le subnet.
Rete di classe C, subnet mask: 255.255.240.0
Con 4 bit per gli host
 16-2 = fino a14 host
 24= fino a 16 reti
formato dell’indirizzo:
194.126.9. ssss hhhh
La 10ma rete è la rete n°9 => 1001 in binario,
194.126.9.10010000 => 135.12.9.144 (indirizzo di rete decima)
Range degli host: da 194.126.9.145 a 194.126.9.158
 In particolare, il 15° host sarebbe in binario 1111, ossia un indirizzo di broadcast, per cui
intendiamo come 15° l’host n.14 (in binario 1110):
194.126.9.10011110 => 194.126.9.158 (host 14 della rete 9)
Glossario
Subnet mask
In informatica e telecomunicazioni, nell'ambito delle reti di telecomunicazioni, la subnet mask o "maschera di
sottorete" è il metodo utilizzato per definire il range di appartenenza di un host all'interno di una sottorete IP al fine di
ridurre il traffico di rete e facilitare la ricerca e il raggiungimento di un determinato host con relativo indirizzo IP della
stessa. Una volta individuata la sottorete di appartenenza, il protocollo IP opererà l' instradamento indiretto tramite la
parte Net-Id dell'indirizzo IP per raggiungere quella sottorete, seguito poi dall' instradamento diretto tramite l'Host-Id
per raggiungere l'host in quella sottorete tramite i protocolli della sottorete locale.
La maschera di sottorete permette al dispositivo di rete di ricercare il destinatario all'interno di un range ben definito
senza dover ricorrere all'uso di un router che funga da gateway con un'altra rete.
Esistono tre tipi di mascherature di un indirizzo IP e sono denominate classi:



Classe A 255.0.0.0
Classe B 255.255.0.0
Classe C 255.255.255.0
La subnet di classe A è caratterizzata dall’avere il primo ottetto compreso tra 0 e 127, un esempio a tal proposito può
essere 10.56.32.08 La subnet di classe B ha il primo ottetto tra 128 e 191, ecco un esempio di subnet in tal senso:
172.12.56.10 Infine le subnet mask appartenenti alla terza classe (classe C) hanno il primo ottetto tra 192 e 223 ed un
uso più comune: 192.168.0.2.
La notazione di Classe è sintetizzabile anche tramite una seconda notazione "slash notation" che è la somma dei bit
presenti nella subnet mask e che facilita la notazione ed è calcolabile come segue: 255.0.0.0 = 8+0+0+0 la classe A e
può essere indicata con /8; 255.255.0.0 = 8+8+0+0 la classe B e può essere indicata con /16; 255.255.255.0 = 8+8+8+0
la classe C e può essere indicata con /24. 255.255.255.255 = 8+8+8+8 = 32 corrispondente ad 1 bit, la notazione indica
un unico host. 255.255.255.254 = 8+8+8+7 = 31 corrisponde a 2 bit ecc. quindi un ip 10.0.0.0/8 indica tutti gli host di
una classe A, un gruppo di computer notevole.
Da notare che la classe C con subnet mask: /24 ha il numero di bit 1 consecutivi presenti nella maschera, dopodiché i
rimanenti sono tutti 0; 255.255.255.0 rappresenta un valore binario formato esattamente da ventiquattro bit 1 seguiti
da otto bit 0.
Dalla subnet mask si deduce facilmente anche il numero massimo di host presenti nella subnet considerata: con n bit
n
n
per gli host si hanno 2 possibili valori, e in particolare si potranno assegnare 2 -2 indirizzi validi alle macchine(o più in
generale alle interfacce di rete) di tale sottorete. Tale "limitazione" è dovuta al fatto che due degli indirizzi di qualsiasi
rete (o sottorete) assumono un significato particolare e non sono quindi utilizzabili:
 l'indirizzo con tutti i bit della parte host a 0 identifica la rete stessa;
 l'indirizzo con tutti i bit della parte host a 1 indica il broadcast (messaggio inviato a tutte le macchine della
rete);
Più precisamente:
Per determinare il numero massimo di indirizzi utili in una subnet basta contare il numero n di bit 0 a destra della
subnet mask, porre n come esponente di 2, e sottrarre a ciò i due indirizzi riservati (uno indica la sottorete stessa,
n
l'altro è usato per fare broadcast). La formula è dunque: 2 - 2
Usando la notazione decimale classless (es: w.x.y.z/m), è altresì possibile calcolare il numero massimo di indirizzi utili
(32-m)
con la seguente formula: 2
- 2, del tutto equivalente a quella precedente. Infatti m indica il numero di bit 1
presenti nella subnet mask, quindi m+n=32
Quando il sistema operativo (più precisamente: il livello IP dello stack TCP/IP) riceve da un programma la richiesta di
inviare un pacchetto IP ad un certo indirizzo IP destinatario, per prima cosa calcola l'AND logico fra la subnet mask e il
proprio indirizzo IP, e lo confronta con l'AND logico tra la subnet mask e l'indirizzo IP di destinazione. Se il risultato delle
operazioni è identico (cioè i bit che identificano l'id di rete, o net ID, sono identici, mentre variano solo i bit dell'id di
host) allora invierà il pacchetto nella rete locale indirizzandolo con l'indirizzo di rete locale del PC destinatario (se non
conosce tale indirizzo userà il protocollo ARP per trovarlo); se invece il risultato delle operazioni è differente significa
che il computer destinatario non appartiene alla rete locale, e il pacchetto verrà trasmesso al gateway della rete locale
affinché lo instradi verso la rete remota che contiene il computer destinatario.