SEARIVER PORT - Porto di Chioggia

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SEARIVER PORT - Porto di Chioggia
Anno I numero 3
SPECIALE
I 100 anni
del porto di Chioggia
Aziende
I piloti e gli
ormeggiatori
di Chioggia
Economia
I lavori
al porto di
Val da Rio
Anno I – NUMERO 3 – SETTEMBRE 2010
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In copertina:
Il porto intermodale di Val da Rio
Anno I numero 3
SPECIALE
I 100 anni
del porto di Chioggia
Aziende
I pIlotI e glI
ormeggIatorI
dI ChIoggIa
Economia
I lavorI
al porto dI
val da rIo
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Speciale per il Porto – A.S.Po. Chioggia
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Numero tre
Editoriale
Attualità ed eventi
Aziende
Storia e cultura
SPECIALE
Economia
News
04
05
07
09
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Sommario
VELO, VENTO, COLORE
MA SOPRATTUTTO PORTO
OTTOBRE blu
CAPITANERIA DI PORTO:
IL SALUTO DEL
COMANDANTE MALTESE
I PILOTI E GLI ORMEGGIATORI
DI CHIOGGIA
IL MUSEO MARITTIMO
DI BARCELLONA
LA ROTTA DEL SALE
I 100 ANNI
DEL PORTO DI CHIOGGIA
I LAVORI AL PORTO DI VAL DA RIO
PORTO: OPERATIVA LA LINEA
CHIOGGIA - AUGUSTA - LA VALLETTA
TROFEO MOROSINI
Si illumina la nuova via per Val da Rio
Velo, Vento, Colore ma soprattutto Porto
Editoriale
Oscar Nalesso
Direttore A.S.Po. Chioggia
Courtesy: FOTO LUX
Oscar Nalesso
Direttore A.S.Po. Chioggia
Parte l’edizione 2010
di OTTOBRE blu
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Seariver Port
Prima di annunciare la seconda edizione di “OTTOBRE blu”, voglio aprire
questo editoriale con due notizie importanti per il Porto di Chioggia che
riguardano la quota dei fondali e gli
strumenti per agevolare la manovra
delle navi alle banchine del terminal di
Val Da Rio.
A.S.Po. ha trasferito al Genio Civile
Opere Marittime un progetto per realizzare il corridoio luminoso che permetta l’attracco in Val Da Rio 24 ore su
24. Nel frattempo è partita una nuova
linea cargo da Chioggia a Malta. La necessità di favorire quanto più possibile
il rilancio dei traffici ci ha convinti di
provvedere temporaneamente con un
intervento concordato assieme a Capitaneria di Porto di Chioggia e Corporazione Piloti, per il posizionamento di
alcuni indicatori luminosi che agevoleranno la manovra delle navi. Sarà così
possibile modificare l’attuale ordinanza
di navigazione in Val Da Rio. A questo
intervento si unisce l’approfondimento
dei fondali a sette metri utili. A.S.Po.
ha consegnato al Magistrato alle Acque
di Venezia un progetto esecutivo per
interventi condivisi in Val Da Rio per
l’escavo di 1,5 milioni di metri cubi lungo il canal Lombardo esterno, sino alle
banchine di Val Da Rio. In questo modo
si va a completare il “Piano Gottardo”
per il Porto di Chioggia: si rende possibile un aumento della stazza delle navi
che entrano in Porto e delle condizioni
di sicurezza.
Tornare, infine, a parlare di “OTTOBRE
blu” è emozionante. L’inaspettato successo della prima edizione ci ha subito
riempiti di entusiasmo e responsabilità nel preparare il secondo “OTTOBRE
blu” che impegnerà la Città di Chioggia
e il suo Porto dal 14 al 25 ottobre con
una serie di eventi culturali, sportivi,
musicali e artistici che avranno come
coronamento la presenza all’Isola Saloni della nave scuola della Marina Militare “Amerigo Vespucci”, accompagnate
da Nave “San Giusto” che torna nel
nostro Porto e dal cutter “Sagittario”.
Quando, assieme alla Marina Militare,
si è pensato di portare il “Vespucci” a
Chioggia, è venuto del tutto naturale
costellare questo evento con una serie
di appuntamenti dedicati alla vela, propulsore delle navi commerciali e militari
nell’antichità e di quelle sportive oggi.
Pensare ad Agostino Straulino, perciò,
è stato ancora più immediato. Se l’accoppiata Salvatore Todaro e il sommergibile che ne porta oggi il nome ha caratterizzato l’“OTTOBRE blu” del 2009,
per questa seconda edizione i nomi
sono quelli di nave “Amerigo Vespucci” e dell’ammiraglio Augusto Straulino.
La nave più bella e famosa al mondo
e il più grande velista italiano di tutti
i tempi.
“OTTOBRE blu” omaggerà Straulino in
un modo che ci auguriamo sia il più
proficuo possibile per Chioggia. Da qui
inizia, infatti, un percorso che porterà al gemellaggio con Lussino, paese
natale di Straulino. Se è vero che la
cultura segue le rotte commerciali, noi
lavoriamo perché stavolta alle forti relazioni culturali che si instaureranno tra
Chioggia e Lussino, segua presto un
collegamento commerciale tra Chioggia, l’Istria e la Dalmazia; realizzando
così la promozione del Porto a livello infrastrutturale, commerciale e culturale.
OTTOBRE blu
alla città di Chioggia e al suo porto,
sono destinati a ripetersi grazie a un
calendario di 56 eventi e alla presenza
della Amerigo Vespucci, la nave italiana forse più famosa al mondo, di
certo la più bella. Sport velici, cultura, tradizioni marinare, economia, le
Istituzioni, questo è OTTOBRE blu che
Courtesy: D. Galli
Il veliero Amerigo Vespucci
Il presidente Giuseppe Fedalto
Courtesy: Camera di Commercio di Venezia
È tempo di OTTOBRE blu a Chioggia.
La grande festa del mare organizzata da A.S.Po., l’Azienda Speciale per
il Porto di Chioggia, in collaborazione con la Marina Militare, torna con
la sua seconda edizione dal 14 al 24
ottobre. I benefici che questa manifestazione ha portato, lo scorso anno,
ATTUALITà ED EVENTI
Il saluto del presidente dell’A.S.Po. e della
Camera di Commercio di Chioggia
Seariver Port
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Le nuove
infrastrutture
portano nuovi
investimenti
anche quest’anno avrà il sostegno
della Camera di Commercio di Venezia
che presiedo e di cui l’A.S.Po. è emanazione.
La promozione del porto è, insieme
alla sua realizzazione, la missione
dell’A.S.Po. e, quando quest’anno ne
ho assunto la presidenza, è divenuta
una delle tre linee guida del mio mandato. Ebbene, nel caso di OTTOBRE
blu posso affermare che la promozione coinvolge il porto e la città in un
connubio perfetto. La presenza del
Vespucci e delle altre unità della Marina Militare è un’occasione straordinaria di visitare Chioggia per il Nordest
e tutto il Nord Italia. Lo scorso anno,
grazie alla presenza del sommergibile Todaro sulle banchine del porto si
è raggiunto il traguardo delle 70 mila
presenze con effetti benefici per tutti i
settori economici principali della città:
dall’accoglienza alberghiera, alla ristorazione, ai servizi.
Per quel che riguarda le infrastrutture del nuovo terminal del porto di
Val Da Rio, invece, è mia convinzione
che in vista del loro completamento
si debba sfruttare al massimo quanto
sin qui realizzato da A.S.Po. Anche in
questo caso OTTOBRE blu svolge un
ruolo importante per il porto e le sue
infrastrutture, perché è rappresenta
l’opportunità di approfondire i fondali
alla quota ottimale di sette metri utili.
Desidero, infine, ricordare l’incremento dei traffici portuali: dal 16 settembre scorso, dal porto di Chioggia parte
una nuova linea di navigazione merci
diretta ad Augusta in Sicilia e di lì a
Malta. Si tratta di una iniziativa privata, tanto più lodevole perché attuata
in un momento difficile per gli investimenti. La sinergia tra Ustica Lines e
due società di spedizione veneziane,
la Favret e la Gosped, ha trovato nelle
infrastrutture del porto di Chioggia un
terminal ideale per aprire nuove rotte
verso il Sud del Mediterraneo lungo
le “autostrade del mare” per le quali
Chioggia da tempo si è attrezzata al
meglio.
Il traghetto della Ustica Lines
Courtesy: FOTO LUX Chioggia
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Seariver Port
Capitaneria
di porto:
il saluto del comandante
ATTUALITà ED EVENTI
Maltese
Il CF Franco Maltese lascia il comando della Capitaneria di Chioggia
Francesco Businaro
Foto courtesy: Capitaneria di Porto, Chioggia
Classe 1964 il comandante Franco
Maltese è di origini siciliane come Salvatore Todaro e anch’egli può consderarsi, dopo tre anni di comando, un
chioggiotto d’adozione.
Abbiamo voluto salutarlo chiedendogli
di commentare il periodo trascorso a
Chioggia.
Con la proverbiale amabilità dell’uomo siciliano ci racconta di come abbia
passato buona parte della sua carriera nel medio alto Adriatico, prima a
Ravenna e poi a Porto Garibaldi: un
lento avvicinamento che lo ha portato
a scegliere, per il periodo di Comando previsto nell’iter professionale, la
sede di Chioggia.
Una “capitaneria di porto di confine”
considerata molto interessante dal
punto di vista lavorativo, con ben tre
uffici dipendenti: Porto Levante, Pila
di Porto Tolle e Scardovari.
Qui lascio una parte di me. – comincia
– Lascio una città ricca di tradizioni,
con una gran flotta peschereccia condotta da grandi marinai dotati di grande perizia marinaresca. Lascio anche
una Capitaneria formata da personale di qualità professionali e umane di
prim’ordine.
Non potevamo non chiedergli, a questo punto, un bilancio di questi tre
anni trascorsi a Chioggia.
Certamente l’emozione più grande
l’ho avuta proprio nel corso del mio
Il comandante Franco Maltese
ultimo anno di comando – ci dice –
ed è stata quella dell’arrivo e della
messa in opera del rigassificatore di
Porto Levante. Non vi erano infatti
precedenti di alcun genere ed è stato
necessario inventarsi nuove normative al riguardo. La firma dell’ordinanza
relativa è stato un momento indubbiamente importante e desidero ringraziare il Direttore Marittimo di Venezia, l’Amm. Vignani, per la grande
collaborazione concessami. Un evento
che abbiamo seguito sin dalla sua partenza dall’Andalusia fino al suo arrivo
nelle nostre acque. La Capitaneria di
Chioggia ha infatti una zona di competenza marittima che si estende fino
ai confini dell’Emilia Romagna e la sua
giurisdizione si estende in particolari
occasioni anche nelle acque interne
della laguna col controllo delle veloci-
Il comandante Franco
Maltese ha lasciato
il comando della
Capitaneria di Porto
di Chioggia, lo ha
sostituito il comandante
Andrea Conte
Seariver Port
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Una delle vedette in dotazione alla
Capitaneria
Chioggia ha marinai
di grande perizia
marinaresca
Anche i quad fanno parte deli mezzi
utilizzati per il controllo rivierasco
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Seariver Port
tà e del moto ondoso.
Anche il ritrovamento, nell’arco di soli
20 giorni, di un ingente numero di tartarughe di mare nel 2009 e la loro successiva liberazione ha rappresentato
un momento particolare – continua
il comandante Maltese – o il Centenario della Capitaneria, un traguardo
che poche altre sedi possono vantare,
o ancora l’intervento di prevenzione
all’inquinamento in occasione dello
sversamento nel Lambro, e di qui nel
Po, di idrocarburi, hanno rappresentato momenti di particolare interesse e
impegno.
Infine non posso non citare l’evento
di “OTTOBRE blu” dello scorso anno,
una manifestazione importante che
ha dato prestigio alla città oltre che
al porto, e che per noi è stata molto
impegnativa per quanto ha riguardato
la logistica. Dobbiamo infatti ricordare
che Chioggia non è avezza ad avere
unità militari nel proprio porto ed è
quindi stato necessario adoperarsi per
la regolamentazione degli accessi durante le cerimonie e per la messa in
sicurezza.
Pochi sono, infine, i rimpianti che ci
confessa di avere: primo tra tutti quello di non poter vedere il nuovo Piano
Regolatore portuale e il dispiacere di
aver visto il traffico diminuire a causa
della crisi.
Gli domandiamo se tornerà a Chioggia, questa volta in veste di turista.
Il suo viso si apre in un largo sorriso.
Certamente! è la risposta.
In attesa di rivederlo passeggiare tra
le calli in compagnia della sua novella sposa non ci resta che augurargli
buona fortuna per i suoi prossimi incarichi.
Arrivederci, Franco.
I piloti e gli ormeggiatori
di Chioggia
Gli occhi e le braccia del naviglio in transito
Enrico Bellinelli
Se rimorchiatori e ormeggiatori sono
braccia e gambe del corpo dei servizi
tecnici di un porto, i piloti ne rappresentano di certo gli occhi. Cui va aggiunta la memoria, perché del porto,
dei suoi canali, fondali e banchine occorre vedere, e perciò ricordare, tutto
quasi, come se l’acqua non ci fosse.
Un mestiere che richiede dimestichez-
za col proprio ambiente. Non a caso
gli spagnoli chiamano il pilota del porto il pratico, l’esperto che consiglia al
comandante della nave la manovra
più adatta per ormeggiare. Chioggia,
a partire dal 1962, ha fornito questo
indispensabile servizio tecnico dapprima con una “stazione di pilotaggio”. Si
trattava di persone del luogo che ben
AZIENDE
Foto courtesy: E.Bellinelli
Piloti e allievi piloti indossano
l’equipaggiamento di sicurezza
prima del trasbordo
Seariver Port
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La nave gasiera Maersk Qatar
al largo di Porto Levante
I piloti del porto di
Chioggia dispongono
di imbarcazioni veloci
adatte a raggiungere
le navi alla fonda
in qualsiasi
condizione meteo
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Seariver Port
conoscevano il porto e che la Capitaneria autorizzava a svolgere questo
servizio di ausilio. Successivamente,
con l’aumento del traffico delle navi, fu
istituita il 12 aprile del 1989 la Corporazione Piloti.
La giornata dei piloti inizia con l’ascolto
del vhf. La richiesta dell’ausilio del pilota da parte di una nave alla fonda arriva
quasi sempre senza preavviso. I piloti
di Chioggia dispongono di tre imbarcazioni veloci (vedi box) per raggiungere
la nave da far entrare in porto oppure
da far attraccare al rigassificatore offshore di Porto Levante. In plancia il
comandante elenca le caratteristiche
della sua nave. Il pilota, a sua volta,
spiega le caratteristiche del porto e
consiglia quale manovra effettuare per
portare l’ormeggio a buon fine.
A Chioggia la peculiarità del porto canale è una corrente sempre costante
per via di maree e venti, che richiede grande perizia sia in entrata che in
uscita. Non solo. Situato tra un ramo
del fiume Brenta e la laguna, il porto
di Chioggia presenta fondali mutevoli,
I MEZZI
Modello “Keith Nelson”, 13 metri
di lunghezza, dotata di due motori
Iveco 550 cv, velocità max 26 nodi.
Modello Crestitalia “Seneca 2”, 11
metri di lunghezza, dotata di due
motori Cummins da 370 cv, velocità
max 22 nodi.
Gommone cabinato “Marchi 33”,
10 metri di lunghezza dotato di due
motori Mercruiser da 220 cv per
una velocità massima di 42 nodi.
Tutte le imbarcazioni sono
condotte da personale altamente
preparato ed equipaggiate con
il top della tecnologia nautica
per affrontare condizioni meteo
avverse o situazioni di soccorso.
che seguono l’andamento delle maree
e che richiedono un dragaggio costante per mantenere la loro omogeneità.
Elementi, questi, che richiedono quasi
sempre la presenza del pilota del porto
in plancia.
Chioggia, inoltre, mette molto presto
alla prova il bagaglio di esperienza maturato da questi professionisti nei sei
anni trascorsi a bordo delle navi e durante l’anno da “allievo pilota”, anche
per la peculiarità del traffico di naviglio. Barche da diporto, pescherecci,
navi mercantili, traghetti, imbarcazioni
delle opere marittime, con un flusso
giornaliero medio di circa cinquecento
mezzi e con punte fino a mille nel periodo estivo.
I piloti del porto di Chioggia sono formati con un training di oltre 20 corsi
teorici e pratici durante l’anno da “allievi” e lavorano in sinergia con tutti gli
enti che governano l’ambiente marittimo tra mare e laguna e in particolare
La pilotina ha accostato:
i piloti salgono a bordo della gasiera
con la Capitaneria di Porto. La loro preparazione si è completata, di recente,
per affrontare il servizio di pilotaggio al
rigassificatore di Porto Levante, dove
l’ormeggio in sicurezza delle navi metaniere richiede la massima preparazione professionale.
I piloti raggiungono la nave gasiera Maersk
Qatar per condurla all’attracco al rigassificatore di Porto Levante
Seariver Port
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Il Museo Marittimo
STORIA E CULTURA
di Barcellona
Un museo unico non per solo per quanto esposto
ma per il modo in cui è esposto
Francesco Businaro
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Seariver Port
Courtesy: David Merret
Il museo si trova nei cantieri navali medievali, risalenti al 1378 e sono tra i più grandi e i più intatti cantieri di quel periodo al
mondo. Oggi ospitano un’enorme esposizione di navi, disegni, repliche, quadri,
polene, oltre a un’esposizione interattiva:
“La Grande Aventura del Mare”. Le sue
origini risalgono al primo trentennio del
secolo scorso quando la società civile e le
istituzioni catalane sentirono la necessità
di recuperare la storia del rapporto tra la
Catalogna e il mare.
L’avvio venne dato dalla cessione della collezione di strumenti e modelli della
Scuola Nautica di Barcellona.
Nel 1936 si decretò che fossero le Darsene Reali, uno degli edifici gotici più maCourtesy: Rui Simão
La ricostruzione della Galea Reale
LA GALEA REALE
Locata poco distante dal luogo
che vide costruire l’originale, la
ricostruzione della nave ammiraglia
della flotta della Lega Santa costruita
nel 1568 e comandata da don
Giovanni d’Austria, fratellastro
di Filippo II, occupa la navata
centrale delle Darse Reali.
All’occhio del visitatore appare
maestosa e le sue straordinarie
dimensioni fanno intuire sin dal
primo sguardo che non si tratta di
una galea convenzionale. Lunga 60
m per 6,2 di larghezza, era spinta
da 59 remi mossi da 236 rematori e
presentava due alberi il più alto dei
quali, quello maestro, misurava ben
22 m mentre il secondo, quello di
trinchetto, 15 m sui quali venivano
spiegate due grandi vele latine. In
grado di contenere un equipaggio
di 400 uomini era armata con un
cannone prodiero da 36 libbre e
con quattro più piccoli alle murate
(due da 8 libbre e due da 6).
Il Museo Marìtim di Barcelona
Ma oltre ad essere arma di offesa,
la Galea Reale doveva anche
rappresentare la grandezza della
monarchia ispanica degli Asburgo e
presentava una ricchezza decorativa
alla quale si ispirarono, nel secolo
successivo, le pompose galee
francesi del periodo di Luigi XIV.
La decorazione venne realizzata
a Siviglia dando lavoro ai migliori
artigiani dell’epoca. Il castello di
poppa era ornato da una quantità
di immagini, intagli e pitture di
Jaun B. Vàsquez e dell’ebanista
lombardo Benvenuto Tortelli.
Splendida infine la polena che
ornava il bompresso raffigurante il
dio Nettuno che cavalca un delfino
nell’atto di lanciare un tridente con
la mano sinistra e i tre grandi fanali
di poppa rappresentanti le tre virtù
teologali.
Seariver Port
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Courtesy: Fritz Geller-Grimm
Il modellino della Santa Maria
Il Museo Marìtim
è ospitato nelle antiche
Darsene Reali, le stesse
dove venne costruita la
Galea Reale
che partecipò
alla battaglia Lepanto
La riscotruzione dell’Ictineau
estosi che si conservino in Europa, ad
accogliere il nascente Museo.
Le darsene, documentate per la prima
volta nel 1243, subirono nei due secoli
successivi molteplici ampiamenti ospitando la costruzione di imbarcazioni
commerciali e militari. Durante il XVI
secolo i duemila arsenalotti che vi lavoravano fornirono, per l’imperatore Carlo V, ben trentadue di quelle galee che
insieme ad altre 218 parteciparono alla
presa di Tunisi nel 1535. Anche Filippo
II si avvalse dei cantieri di Barcellona
per rafforzare la propria flotta e qui fu
costruita la splendida galea reale che
partecipò alla battaglia di Lepanto. La
ricostruzione di quest’ultma occupa lo
spazio centrale del museo e dà un’idea
fedele di ciò che poteva rappresentare
la costruzione di un’imbarcazione di tali
dimensioni.
Alla fine del XVII secolo e all’inizio del
successivo furono eseguiti gli ultimi lavori che modificarono la struttura delle darsene, con migliorie alla navata
centrale e con la costruzione di nuovi
baluardi e fortificazioni all’interno del
perimetro dell’Arsenale. Il XVIII secolo,
però, segnò anche la fine delle darsene
come centro di costruzione navale.
Cedute al corpo d’artiglieria dell’Esercito, che ne fece un proprio Arsenale, furono riacquistate dal Comune nel 1935.
Dopo una battuta d’arresto dovuta alla
guerra civile spagnola, il museo aprì le
porte al pubblico nel 1941. Per buona
parte della seconda metà del secolo
scorso il museo continuò ad aumentare
le proprie collezioni attraverso donazioni, acquisizioni e produzioni dei propri
laboratori fino a divenire un riferimento
mondiale del patrimonio marittimo.
Ospita numerosissimi modelli di imbarcazioni secondo un percorso storico che
va dalle più antiche alle più moderne,
strumenti navali, polene e portolani
compresa una carta nautica appartenuta ad Amerigo Vespucci.
Tra le riproduzioni presenti, oltre alla già
citata Galea Reale, si può ammirare la
replica in scala 1 a 1 di uno dei precursori dei sottomarini: l’Ictineo. Costruito
a Barcellona da Narcìs Monturiol i Estariol, l’Ictineo misurava sette metri di
lunghezza per due e mezzo di larghezza
e tre di altezza, era costruito in legno di
ulivo calafatato e ospitava un equipaggio di 5 persone.
Courtesy: Till F. Teenck
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Seariver Port
La rotta del sale
STORIA E CULTURA
Un viaggio nel tempo tra storia, cultura e tradizioni del mare
Giuseppe Fuggiano
Foto courtesy: Giuseppe Fuggiano
Come altre aree mediterranee, anche
le lagune alto-adriatiche, da Chioggia
a sud fino ad Equilo (Iesolo) a nord,
hanno offerto agli abitanti delle isole e
dei litorali quella che rappresentò per
secoli una grande risorsa: la produzione e il commercio del sale.
Cassiodoro, ministro di Teodorico, nella sua famosa lettera ai Tribuni Marittimi (nella prima metà del VI secolo),
insiste sull’importanza della produzione del sale nella lagune venete: Tutti
gli sforzi sono tesi a sfruttare le saline:
invece dell’aratro, invece delle falci, voi
rotolate i cilindri. Di là vengono tutte le
vostre ricchezze.
Nel Medioevo la raccolta del sale fu il
sistema privilegiato per la valorizzazione della laguna: un lavoro duro, spesso
svolto contemporaneamente ad altre
In una foto degli anni ’30 la reposizione dei sali ai magazzini di Cervia
Seariver Port
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In questa pagina
In alto: la flotta guidata da Luciano Boscolo
Cucco al timone, arriva a Chioggia
In Basso: in navigazione verso Chioggia
opere di intervento agrario, dai monasteri benedettini diffusi nel territorio lagunare; un lavoro che richiedeva opere
complesse (dighe, canali, livellamento
del terreno prosciugato) e che presentava continue difficoltà, causate ad
esempio dai fiumi che versavano allora
in laguna: il Brenta, il Sile, il Piave.
I documenti di archivio permettono di
ricostruire la situazione in laguna la fine
del XII secolo, periodo di massima produzione del sale in laguna: allora 119
fondamenti di saline, dei quali circa 1/3
nella laguna settentrionale (la maggior
parte tra Murano, Sant’Erasmo, Torcello) e 2/3 nella laguna meridionale,
nel territorio di Chioggia., dove l’acqua
della laguna aveva probabilmente un
tasso di salinità maggiore.
A la produzione del sale continuò fino
agli inizi del 1500. I documenti d’archivio, riferibili alle saline di Chioggia,
consentono di sapere come erano organizzate tali saline.
Un fondamento poteva comprendere
un numero variabile di saline: da una
decina fino a cinquanta e oltre; la salina
era suddivisa a sua volta in un numero
da venti fino a quaranta compartimenti
più piccoli, detti cavèdini, ciascuno con
una superficie variabile di 50-60 metri
quadrati. Esperti idraulici, i salinai, costruivano un fondamento partendo da
una poderosa diga (virga madrigale)
che proteggeva tutto il complesso: l’acqua del mare veniva dapprima raccolta in un grande bacino, detto moràrio,
dove cominciava a scaldarsi e a concentrarsi, per essere poi immessa nei
bacini di evaporazione più piccoli: con
i vari passaggi l’acqua evaporava, venivano eliminati altri componenti e si
cristallizzava il cloruro di sodio o sale
da cucina.
L’unità di sfruttamento per una famiglia di salinai, composta da tre/quattro persone, era in genere una coppia
di saline che giornalmente potevano
produrre, in piena estate, intorno alle
due tonnellate di sale, da raccogliere
16
Seariver Port
con appositi attrezzi e trasportare per
mezzo di panieri fino allo scamno (diga
laterale) e quindi nei casoni(depositi).
Altro importante luogo di produzione
del sale sono state, e ancora sono, le
saline romagnole di Cervia. In questo
contesto ogni anno la Compagnia del
mare della Mariegola delle Romagne
ripercorre la rotta che pieleghi, bragozzi e bragagne seguivano per portare
nei magazzini del sale di Venezia “l’oro
bianco di Cervia”. Dal 1400, ai tempi di
Pietro Barbo, il Vescovo di Cervia poi
divenuto Papa e che a Cervia portò la
ancora più antica festa della “Sensa”, i
cervesi avevano contatti continui con
la Serenissima anche perché per almeno mezzo secolo ne fecero parte. A
Venezia fu aperto un Hospitium, inteso come rifugio, sede per la comunità
cervese che di volta in volta si recava a
Venezia per discutere problemi ineren-
ti la produzione e la commercializzazione del sale. L’Hospitium dei cervesi
era presso il convento dei Santa Carità,
oggi Accademia delle Belle Arti, e non
lontano dai Magazzini del Sale. Le case
dove i cervesi risiedevano oggi esistono ancora così come esistono i magazzini del sale della Serenissima. Ai
tempi, tutte le merci che da Cervia partivano via mare dirette a quel sito, non
pagavano né dazi né gabelle in quanto
servivano ai cervesi qui residenti per
trattare affari con la Repubblica di Venezia. A ricordo di quei fatti e di quei
tempi, la flotta delle barche da pesca
e da lavoro della Mariegola delle Romagne, quando dalle Camillone (saline
dove ancora oggi si produce il sale secondo l’antica tradizione cervese) esce
il primo raccolto, ripercorre la rotta a
nord verso Chioggia e Venezia, portando come una volta, un carico di sale.
La flotta della Mariegola
in approdo a Chioggia
Il sale: la prima
merce di scambio
usata dagli abitanti
delle lagune per
comprare il grano
e altri prodotti
nell’entroterra
Seariver Port
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In questa pagina e nella successiva, foto in basso: la flotta della
Mariegola in approdo a Chioggia
La Rotta del sale: una
rievocazione che è
vera cultura del mare
L’avventura inizia dalla terza decade
luglio, con la prima edizione svoltasi
nel lontano 2001. Protagonisti assoluti
le barche e le suggestive vele al terzo,
veri gioielli di architettura navale della
marineria da pesca in Adriatico. Oggi
ne restano pochi esemplari che appartengono alla compagnia del mare della
Mariegola delle Romagne e rappresentano le città di Cervia, Cesenatico,
Bellaria Igea Marina, Rimini, Riccione
e Cattolica.
Quando l’avventura della Mariegola è
iniziata, ormai alcuni anni fa, c’era la
consapevolezza di svolgere un compito
importante: far conoscere e valorizzare la cultura del mare e in particolare
lo straordinario patrimonio di memoria
delle nostre barche e delle tradizioni
adriatiche.
La Rotta del Sale è stata una delle prime iniziative e, sicuramente quella che
18
Seariver Port
un chioggiotto verace che da sempre
attraverso il suo amore, come elemento unico del patrimonio del mare, trasforma sostenendo iniziative ad esso
connesse.
Pianta prospettica di Chioggia
di C. Sabbadino, 1567
Courtesy: Archivio di Stato
ha rinsaldato e unito di più la nostra
flotta. Tutto è nato dall’amicizia di due
persone straordinarie, una delle quali
purtroppo non c’è più: Paolo Puzzarini, che ricordiamo con grande affetto
e Luciano Boscolo Cucco che da sempre persegue il suo impegno di custode ancestrale della cultura del mare,
da perfetto ospite e mecenate, dentro
una delle realtà più ricche al mondo di
storia, tradizioni e cultura.
Come sempre ogni anno Chioggia accoglie la flotta con grande ospitalità,
qui la Mariegola, termine peraltro “veneto” si sente a casa, perché qui in Laguna c’è ancora la casa di tutti coloro
che amano questo mare Adriatico.
La rotta del sale non attraversa solo il
mare, ma la storia di un’epoca a noi
vicina, e Luciano Boscolo Cucco è uno
di quegli amici preziosi verso i quali si
è sempre in debito, soprattutto come
ideatore della manifestazione. Per noi
tutti, è un esempio di vera cultura del
mare, quella che lui incarna nella storia
della sua famiglia e nella sua attività,
Seariver Port
19
SPECIALE: il Masterplan
di ISOLA SALONI
SPECIALE
Isola Saloni è destinata a cambiare radicalmente in un prossimo
futuro. A partire dall’area dell’ex cementificio e dei vecchi docks
il masterplan prevede un recupero globale di tutta l’isola.
A cura di A.S.PO. Chioggia
Il Masterplan è volto a ridefinire il ruolo ed
il volto dell’Isola Saloni in una visione unitaria che evidenzia caratteristiche e carenze di
ciascun sottoambito definendo un progetto
unitario necessario al corretto e sostenibile
rinnovo dell’isola e al suo rapporto con la città.
Da una nuova viabilità di accesso a nuove
aree verdi, da strutture logistiche ad aree
commerciali fino a nuove unità abitative lungo un percorso necessario al corretto e sostenibile rinnovo dell’isola e al suo rapporto
con la città.
Tra i PIRUEA (Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica Edilizia Ambientale) approvati ci sono quelli delle tre aree
La bocca
di portodell’ex
di Chioggia
per secodell’ex
cementificio,
area Parodi
e dell’
li
ha
avuto
una
buona
agibilità
garanex Adria Docks che vedranno una riqualificatendo
ai naviganti
facilità
di accesso
e
zione
con nuove
strutture
abitative
imprntate
sicurezza
di
rifugio
,
caratteristiche
che,
sulla ecosostenibilità, aree verdi e parcheggi.
prima dell’avvento dell’uso dell’energia
meccanica, erano richieste a un porto come assolutamente essenziali, più
che l’adeguata lunghezza delle banchine per l’approdo delle navi e la capacità di stoccaggio a terra delle merci,
esigenze queste attualmente predominanti in riferimento al livello di efficienza richiesto alla portualità moderna.
Proprio per la sua favorevole posizione
geografica e per la naturale predispo-
Compie un secolo la rinascita
dello scalo clodiense
Courtesy A.S.PO. Chioggia © 2009
20
Veduta aerea dell’Isola Saloni
Seariver Port
sizione del litorale, il porto di Chioggia
ha, da sempre, costituito lo storico riferimento per tutte le grosse barche
da pesca marittima d’altura. Nel caso
specifico del porto di Chioggia è certo
che, fin dal tempo della Serenissima,
possedeva larghezza e fondali alla foce
tali da permettere anche alle grosse
imbarcazioni di entrare nella Laguna di
Venezia, godendo di garanzie di sicurezza per molti versi maggiori rispetto
alle altre bocche lagunari, in particolare rispetto quella di Lido, ma anche a
quella di Malamocco.
Il ruolo importante rivestito da Chiog-
100 ANNI
I
del porto di Chioggia
The Masterplan aims to redefine the role
and appearance of Saloni Island in a
unified vision that highlights the features
and shortcomings of each area, creating a
unitary project necessary for the effective
and sustainable renewal of the island andSergio Perini
A.S.Po. Chioggia
its relationship with the town.
The project ranges from a new access road
to new green areas, from logistical facilities
to commercial areas and new housing
units. This programme is necessary for the
effective and sustainable renewal of the
island and its relationship with the town.
Among the approved PIRUEA’s
(Integrated Environmental Construction
Urban Redevelopment Programme) are
those for the former cementworks, the
Parodi area, and the former Adria Docks,
which will be redeveloped with new ecosustainable housing units, green areas and
car parks.
SPECIALE
SPECIAL
Saloni Island Masterplan
Il nuovo porto di Val da Rio
La città cresce
trasformando aree
dismesse in un
moderno quartiere
Seariver Port
21
SPECIALE
La laguna veneta vista dal satellite
(courtesy: google maps)
22
Seariver Port
gia per la sua dimensione socio-economica e demografica nell’ambito dell’intero Dogado Veneto trova riscontro
fin dal XII secolo nel Pactum Clugiae,
documento che riconosceva a Chioggia
uno specifico livello di autonomia gestionale, amministrativa e giuridica.
Nel XVI secolo, però, le crescenti difficoltà vissute dalla Serenissima, si riflettono anche su Chioggia: l’escavo
del Canale della Cava (l’attuale canale
in cui si trova il Ponte Lungo) che limitava il territorio cittadino a un’isola
– pur aumentando la propensione marinara della città – e le politiche europee
avverse a Venezia, determinano l’inizio
di quell’epopea che renderà Chioggia
città della pesca per antonomasia.
L’inizio del XIX secolo con la caduta di
Venezia e l’arrivo di Napoleone viene
vista dalla municipalità locale come
un’opportunità di rilancio per la portualità chioggiotta. Viene quindi proposto
un progetto per un porto fluvio-marittimo che sia legato alle sorti dei centri
veneti e padani della Repubblica Cisalpina, al fine di farlo divenire un elemento chiave, non solo per il recupero
delle sorti economico-sociali della città,
ma anche per il determinante sostegno
all’economia generale della Repubblica
Cisalpina stessa. L’avvento dell’Impero
Austriaco deve però frustrare queste
speranze, unitamente al tentativo di
rendere quello di Chioggia un porto
franco. La propensione degli asburgici al miglioramento del porto di Trieste
geograficamente più vicino determina,
inoltre, un progressivo, profondo, decadimento della portualità veneta.
Con l’avvento del Regno d’Italia la situazione non migliora; nonostante le
grandi potenzialità, il porto di Chioggia mantiene solo un modestro traffico mercantile con Istria e Dalmazia,
basato essenzialmente sul trasporto di
legname con le barche marinere che
fanno riferimento alla riva est del Canal Lombardo interno mentre il traffico
fluviale è attuato essenzialmente per
materiali sfusi caricati sui tradiziona-
Disegno elebrativo dell’apertura
della ferrovia Chioggia-Rovigo
li burchi che, passando per le conche
di Brondolo, risalgono le antiche vie
d’acqua.
Il punto di svolta per Chioggia e la sua
portualità si ha in coincidenza della realizzazione del collegamento della città
con la rete ferroviaria nazionale, sebbene con la tratta per Rovigo anziché
quella per Padova, e con la stazione
ubicata in località Casale, peraltro non
collegata col nascente porto di Isola
Saloni. Ma Chioggia deve aspettare gli
inizi del XX secolo per vedere finalmente distolte dalla sua laguna le acque
del Brenta che, per decisione del Governo centrale, vi sono state immesse
nel 1840 determinando interramenti in
tutta l’area portuale. Nell’ambito dei
provvedimenti decisi per la conservazione della laguna nel 1910 viene, infatti, dato l’avvio alla realizzazione delle dighe foranee. Per tutti coloro che
hanno a cuore la portualità chioggiotta
ciò rappresenta sicuramente il principio di una nuova speranza.
Nonostante l’inizio della I guerra mondiale, che ne rallenta la realizzazione,
alla fine del 1915 nell’interesse della
difesa militare viene decisa l’immediata attuazione dei lavori considerati
necessari ad assicurare l’esercizio della
Seariver Port
23
navigazione tra la laguna ed il Po. Le
principali opere che vengono realizzate sono la nuova conca di Brondolo, la
sistemazione del canale di Valle con la
rettifica del suo corso, le due conche di
Cavanella fra l’Adige e il canale di Valle
da un lato e fra l’Adige e il Nuovo Canale Adige-Po dall’altro, la conca fra il
Po di Levante e il Po grande e il nuovo
canale Adige-Po di Levante.
Le dimensioni dell’Isola Saloni sono
ben presto giudicate insufficienti e già
nel 1919 inizia a farsi largo l’idea della
realizzazione del porto fluvio-marittimo
di Val da Rio. Ma il secondo conflitto
mondiale blocca nuovamente ogni situazione favorevole a tale direzione
e il primo dopoguerra vede le risorse
impegnate nello sviluppo del polo Venezia-Marghera. Solo nell’entusiastico
clima degli anni ‘50 è possibile elaborare un progetto per avviare finalmente l’attività fluvio marittima del porto
di Chioggia seppur limitato a quello di
Isola Saloni. Nonostante la disponibilità
della viabilità statale data dalla strada
Romea, realizzata negli anni ’60, e pur
essendo tutte le opere di interramento
e banchinamento completate, Chioggia deve attendere il 1966 per vedere
il suo porto muovere i primi passi. Solo
negli anni ’90 però, con la realizzazione
della bretella che unisce l’Isola Saloni
con la SS Romea svincolando il centro
cittadino dal transito commerciale, il
porto può finalmente decollare.
Nel 1981, con l’approvazione del Piano
Regolatore del Porto predisposto dal
Ministero dei Lavori Pubblici, si vengono tuttavia a creare i presupposti per la
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2
4
5
In questa pagina:
1) Schema generale della portualità
matittima – fluviale – peschereccia
secondo il Piano Regolatore del 1981
2) Burchi all’ormeggio sul Canal
Lombardo interno
3) L’arrivo della Volgobalt
4) Portuali scaricano un burcio
5) La conca di Brondolo nel 1918
6) Collaudo del nuovo raccordo
ferroviario di Val da Rio
24
Seariver Port
nascita del porto di Val da Rio. In questo progetto anche la linea ferroviaria,
nata nel 1887 e sinora sottoutilizzata,
viene finalmente raccordata con l’area
portuale. Nello stesso anno nasce anche l’Azienda Speciale della Camera di
Commercio per il porto di Chioggia che
inaugura il primo stralcio funzionale il 2
luglio del 1993; pochi giorni dopo giunge anche la prima utente della nuova
portualità clodiense: la nave boxed
fluviale russa Volgobalt 174 di 2.584 t
di stazza, presenza emblematica delle
potenzialità di sviluppo del trasporto
combinato di cabotaggio e navigazione
interna.
Da allora, sempre grazie all’A.S.Po. il
nuovo porto di Val da Rio ha continuato a crescere con la costruzione di nuove banchine, di un moderno varco do-
ganale e nel luglio del 2008 arrichisce
l’offerta di strutture e servizi costruendo a nord del raccordo ferroviario, nei
piazzali retrostanti la Banchina E, una
palazzina finalizzata a supportare le
esigenze di nuove linee di traffico RoRo, di tipo misto: merci e passeggeri.
In pratica una stazione che funge da
area filtro all’interno dell’area portuale
in grado di offrire adeguata accoglienza ai passeggeri in transito e spazi idonei per uffici in cui espletare le relative
pratiche di viaggio da parte degli operatori portuali di settore e delle amministrazioni. Pronto, dunque, a ricevere
la nuova linea Ro-Ro che dal settembre
di quest’anno collega Chioggia a Malta
e che, ci auguriamo, sia prodromico a
nuove, interessanti prospettive di sviluppo del porto clodiense.
3
6
Seariver Port
25
al porto
I lavori
di Val da Rio
Opere e programmazione future al porto di Val da Rio
ECONOMIA
Pietro Boscolo
La palazzina oggetto del progetto
“Ristrutturazione locali per servizi
portuali” all’Isola dei Saloni
Come noto il porto di Chioggia è diviso
in due scali: il porto di Isola dei Saloni
e il terminal di Val di Rio, secondo le
indicazioni infrastrutturali e le funzioni
individuate nel Piano Regolatore portuale vigente (Piano Gottardo). Il piano, risalente al 1979, necessariamente richiede alcune revisioni per tenere
conto dello sviluppo dei traffici avutosi
nel corso degli anni nonché dell’evoluzione di alcuni aspetti dell’economia
locale relativi a specifici settori quale
quello ittico o quello relativo alle opere
marittime.
L’A.S.Po. in questa revisione è impegnata, da un lato nel dar corso alle
Courtesy: Stefano Alonzi
26
Seariver Port
opere previste dal Piano Regolatore
per quanto riguarda l’area di Val da
Rio con il completamento delle infrastrutture programmate, dall’altro per
quel che concerne il porto di Isola
dei Saloni nel dar corso ad una nuova
programmazione volta a riqualificarne l’ambito portuale. Lo spostamento
dell’attività commerciale dall’Isola dei
Saloni a Val da Rio, infatti, rende necessaria una revisione delle funzioni
previste dal Piano Regolatore vigente
con l’individuazione di nuove funzioni
di scalo prettamente turistico/nautico
in integrazione con il retrostante tessuto urbano.
In sintesi, quindi, la realizzazione di
nuove infrastrutture previste in Val da
Rio e una nuova programmazione per
l’Isola dei Saloni.
In Val da Rio, l’A.S.Po. ha completato
il lotto Ovest ed il lotto Sud, a oggi già
operativi, ed è attualmente impegnata nel completamento del lotto Est del
quale l’ultimazione dei piazzali D, E, F,
G, collaudati ad inizio 2010, ha rappresentato la realizzazione del primo
stralcio funzionale.
Le attività in corso riguardano il completamento della progettazione, inerente alle attività di bonifica dell’ex
discarica del Comune di Chioggia insistente nel lotto, usufruendo di un
finanziamento regionale di 2.500.000
euro, inserito negli interventi regionali
Per quel che concerne Isola dei Saloni,
secondo un primo progetto di fattibilità
urbanistico per la revisione del Piano
Regolatore Portuale inerente alla parte
interna alla cinta doganale di Isola Saloni, redatto nel corso del 2009, ed un
secondo progetto, redatto in accordo
di programma con l’Amministrazione
Comunale, denominato Masterplan Piano Direttore Generale di Isola dei
Saloni, l’A.S.Po. si sta facendo promotrice delle intese locali necessarie
all’approvazione di una variante al Piano Regolatore portuale vigente. Tale
intesa, secondo l’iter amministrativo
previsto dall’art.5 della legge 84/94,
La plamimetria generale del
Masterplan
Courtesy: Stefano Alonzi
per il disinquinamento della Laguna di
Venezia.
Sono state ad oggi completate le attività di caratterizzazione dei rifiuti ed è
stato approvato il progetto preliminare
in conferenza di servizi dagli Enti Territoriali competenti; sono inoltre state
eseguite, già nel 2009, prove di trattamento in situ dei rifiuti e analisi chimico-geotecniche degli stessi e per il
2010 è prevista la conclusione dell’iter
di approvazione del progetto definitivo.
Tale progetto prevede il completamento della bonifica attraverso la rimozione del materiale di rifiuto, il trattamento dello stesso in situ, e quindi un suo
riutilizzo nell’area di prelievo per la realizzazione del sottofondo dei piazzali e
banchine portuali A e B.
Completate le opere di bonifica si darà
dunque corso alla costruzione delle
banchine A e B, e del molo operativo
n.1, così come indicati dal Piano Regolatore. Nello specifico, sono in attesa di
avvio, i lavori inerenti alla realizzazione
dei primi 170 m della banchina a Nord,
la cui lunghezza complessiva sarà di
460 m, con un primo stralcio funzionale previsto per l’inizio del 2011 ad
un costo di ca. 4.600.000 euro e una
durata di 365 giorni. Gli importi sono
già stati finanziati da un finanziamento
regionale a valere sui fondi POR 20072013 e da un cofinanziamento statale
per le Autostrade del Mare.
prevede, per i porti in cui non è presente l’Autorità Portuale, che vi sia intesa tra Comune e Capitaneria di Porto
volto al successivo invio della variante
al Consiglio Superiore perchè ne venga
sancita l’approvazione.
L’A.S.Po. ha predisposto la variante
urbanistica, esercitando le proprie funzioni delegate dallo stato di programmazione e pianificazione, progettando
una rimodulazione del piano che prevede di:
• destinare l’Isola dei Saloni ad un
uso più consono alle sue naturali
vocazioni rispetto al previsto uso
di area destinata al mercato ittico; tale revisione d’uso permette
lo sviluppo nell’Isola dei Saloni di
quelle le attività turistico-ricettive
di cui la città necessita permettendo inoltre il collegamento di
quest’area con il tessuto urbano
del centro storico;
• ricollocare l’area destinata al mercato ittico individuando nell’Isola
di Aleghero la posizione ottimale
per tale attività dati gli evidenti
vantaggi di accessibilità sia via terra che via mare;
• ricavare nell’Isola di Aleghero spazi
da destinare al crescente numero
di piccole e medie imprese;
L’Isola dei Saloni
si avvia verso la
sua riqualificazione
urbanistica
Seariver Port
27
Rendering dell’accesso all’Isola dei Saloni
Courtesy: Stefano Alonzi
•
Appaltati i lavori
di ristrutturazione
dei locali per
i servizi portuali
28
Seariver Port
rimodulare le destinazioni d’uso di
alcune delle aree del porto di Val
da Rio in modo da soddisfare le
mutate esigenze di commercializzazione portuale.
L’isola dei Saloni, che occupa un’area
di 70.550 m2, viene, secondo questo
progetto, divisa in 8 lotti di diversa superficie all’interno dei quali sono definite le aree all’interno delle quali sarà
possibile realizzare quanto previsto dal
Masterplan, tenendo conto delle piazze, dei piani seminterrati destinati ad
ospitare i parcheggi e delle aree destinate a verde pubblico. In particolare
sono previsti nuovi edifici da realizzarsi
nell’area attualmente interna alla cinta doganale e destinati ad ospitare la
Stazione Marittima e la Capitaneria di
Porto, nonché tutti gli uffici necessari
alle attività portuali e gli esercizi commerciali volti a soddisfare le esigenze
dell’attività turistica.
Lo scorso 6 ottobre è, inoltre, stato
sottoscritto tra Capitaneria di Chioggia,
Comune e A.S.Po., un atto di intesa,
primo passo per adivenire in tempi
brevi all’adozione della Variante che
regola le procedure, modalità e tempi.
L’intesa comprende anche un adeguamento tecnico funzionale al piano, per
portare la quota dei fondali a –11 m
dal medio mare.
Sempre all’Isola dei Saloni, l’A.S.Po.
ha, nel corso di questi ultimi mesi, dato
in appalto il progetto di “Ristrutturazione dei locali per servizi portuali” per un
importo di gara di ca. 2.080.000 euro,
completando l’iter di gara nel mese di
luglio e sottoscrivendo il contratto con
l’impresa appaltatrice Beton Costruzioni di Santa Giustina di Belluno in data
24 settembre, cui è seguita la consegna delle opere e l’avvio del cantiere lo
scorso 10 ottobre.
La nuova infrastruttura sorgerà
nell’area Nord Ovest dell’Isola dei Saloni, prospiciente le banchine della
marittima e del Canal Lombardo esterno, disporrà di una banchina di circa
1.020 ml. con un pescaggio di –7 m
dal medio mare. La superficie interessata è di circa 1.317 m2 per un impegno di spesa complessivo previsto di €
2.840.000, finanziati dal Ministero dei
Trasporti e, per la restante parte di €
400.000 euro, dalla Regione Veneto
con la legge 8/82.
Il piano terra del nuovo edificio dedicato ai servizi portuali, che prevede una
superficie totale di 1041,50 m2 pari alla
superficie coperta presenterà, fra il piano terra e il primo piano, un’area soppalcata posizionata in corrispondenza
della parte centrale del piano terra.
Il distributivo del piano terra prevede
ampi spazi per logistica e per i servizi
igienico sanitari; in particolare, la parte Ovest, convenientemente separata
e comunicante con l’area di ingresso,
sarà attrezzata per ospitare gli uffici operativi della Capitaneria di Porto,
della Dogana e degli operatori portuali.
L’area soppalcata avrà essenzialmente
funzione di deposito, mentre l’area sottostante assolverà a tutte le funzioni di
servizio a favore dell’utenza portuale.
Il primo piano, infine, avente una superficie utile di 750 m2, sarà completamente dedicato agli uffici amministrativi connessi all’attività portuale.
Un terzo punto focale che vede
l’A.S.Po. impegnata in prima linea, è,
infine, l’attuazione di alcuni interventi
previsti nell’accordo di programma, siglato in data 12/08/2004 tra l’A.S.Po.
e il Magistrato alle Acque di Venezia,
che ne sancisce la collaborazione attraverso il Genio Civile Opere Marittime
di Venezia per quanto riguarda la redazione dei progetti inseriti dallo stesso
Magistrato all’interno del proprio piano
triennale. Tale accordo, volto a garantire la navigabilità del porto di Chioggia,
prevede interventi quali l’escavazione
dei fondali, l’allargamento dei canali di
accesso e la realizzazione di segnalamenti luminosi lungo le vie acquee di
accesso.
L’A.S.Po., a questo riguardo e secondo
i compiti a essa spettanti sanciti dalla
convenzione, ha concluso nel corso del
2009 la progettazione definitiva di due
importanti progetti:
• il progetto di “Segnalamenti luminosi per rendere operativa ed
accessibile la banchina A incre-
mentando l’operatività dei piazzali
retrostanti D, E, F,G e zona di bunkeraggio”, necessario per estendere l’accesso e la partenza delle
navi da Val da Rio per tutto l’arco
delle 24 ore;
• il progetto di “Adeguamento al
Piano Regolatore portuale del Canal Lombardo Esterno nel tratto
compreso fra Forte San Felice ed il
Bacino di Val da Rio”, che prevede
l’incremento della quota dei fondali del porto a – 8,50 m dal medio
mare.
In particolare, il Magistrato alle Acque,
completata la progettazione esecutiva,
ha dato corso all’attuazione del progetto di escavo tramite il Consorzio Venezia Nuova che ha consegnato i lavori
nel mese di settembre 2010, relativi ad
un primo stralcio che prevede l’escavazione di 750.000 m3 di materiale a
fronte dei 1.500.000 totali previsti.
Il porto di Val da Rio in piena
attività
Courtesy: A.S.Po. - G. Veronese
Seariver Port
29
P
ORTO: OPERATIVA LA LINEA
CHIOGGIA - AUGUSTA LA VALLETTA
NEWS
Courtesy: Fotolux
Il Porto di Chioggia entra
nelle autostrade del mare
30
T
ROFEO MOROSINI
L’A.S.Po. tra i sostenitori
del trofeo velico “F. Morosini”
E.B.
F.B.
Foto courtesy: Enrico Zennaro
Foto courtesy: A.S.Po.
Operativa
dal
17 settembre la
nuova linea di
navigazione settimanale Chioggia
– Augusta – La
Valletta
(Malta)
della compagnia
Ustica Lines. Per Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e dell’Azienda
Speciale Porto di Chioggia, si tratta del primo passo
per il rilancio dei traffici nel Porto di Chioggia, ora
che è iniziato l’escavo dei canali a 8,5 metri e non
appena sarà realizzato il corridoio luminoso per rendere operative le banchine di Val Da Rio 24 ore su
24. Per Giuseppe Manfellotto, a.d. di Italnoli, partner di questa operazione, Chioggia offre strutture
adeguate molto interessanti per chi voglia trovare
nuove rotte al traffico Ro/Ro ed un porto non ancora sovraccarico. In un momento non favorevole
per gli investimenti, Chioggia si inserisce dunque
nel sistema delle autostrade del mare con interessanti prospettive di sviluppo. L’Adriatico – prosegue
Manfellotto – ha sempre offerto rotte verso Oriente, ma poco o nulla verso il Sud del Mediterraneo.
Dopo una ricerca di mercato, condotta assieme alle
agenzie Favret di Venezia e Gosped di Chioggia, abbiamo affinato questo progetto, destinato a breve
a raddoppiare le navi. Il traghetto “Marco M” (144
metri fuori tutto, per circa 1.300 metri lineari di carico) parte ogni giovedì da Chioggia alle 15:00, arriva
ad Augusta alle 13:00 di della domenica per ripartite lo stesso giorno alle 18:00 e toccare La Valletta
(Malta) alle 01:00 di lunedì. Riparte da Malta alle
07:00 di lunedì per arrivare ad Augusta alle 14:00
dello stesso giorno. Partenza da Augusta alle 13:00
di martedì e arrivo a Chioggia alle 11:00 del giovedì.
Info: Chioggia, Favret-Gosped:
+39 041 400822 e +39 329 2125068.
Mail: [email protected]. www.usticalines.it
A.S.Po. Chioggia
ha partecipato
alla
riedizione
del “trofeo Morosini” volto a far
conoscere il prestigioso istituto
veneziano della Marina Militare tra i licei italiani.
La manifestazione che si è svolta l’ultimo fine settimana di settembre ha visto diversi equipaggi
provenienti da tutta Italia disputare la prova finale
del Campionato Nazionale di Classe Tridente nelle
acque antistanti il Lido di Venezia alla quale hanno
partecipato gli equipaggi classificatisi nelle prime
5 posizioni nelle sei tappe di qualificazione del
Campionato Nazionale. Le tappe si sono svolte a
Livorno, Bellaria-Igea Marina, Desenzano, Pesaro,
Bracciano e Brenzone.
Il trofeo Il 26 si è svolta inoltre una regata non
competitiva nelle acque del bacino San Marco. Il
leitmotiv della manifestazione, che anticipa quello
della prossima manifestazione clodiense di OTTOBRE blu è quello della vela come tradizione, come
scuola di vita e come spirito di coesione. Sulla scia
di questo nobile sport, l’arte del navigare sfruttando l’elemento vento, la Scuola Navale Militare
Francesco Morosini basa la formazione dei suoi
allievi.
Hanno preso parte al Trofeo 35 imbarcazioni classe Tridente (14’ e 16’), di cui 30 provenienti dalle tappe di qualificazione e 5 della Scuola Navale
Morosini. Ad aggiudicarsi la vittoria per la classe
Tridente 16’, l’equipaggio della Canottieri Napoli
con, al timone, Vincenzo Sorrentino.
L’A.S.Po., presente alla premiazione col suo Direttore Oscar Nalesso, ha così voluto dare un ideale
avvio alla manifestazione di OTTTOBRE blu che
quest’anno ha come tema proprio la vela e come
madrina d’eccezione la nave scuola Amerigo Vespucci.
Seariver Port
Courtesy: Scuola Navale
Militare “F. Morosini”
News
A sinistra: il Ro/Ro della Ustica Lines
A destra: il premio all’equipaggio vincitore
consegnato dal direttore dell’A.S.Po. Oscar Nalesso