Giornalino Luglio-Agosto

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Giornalino Luglio-Agosto
Il nostro notiziario
ANNO V I - N° 4
Luglio—Agosto 2015
I momenti dell'infelicità sono momenti chiave della vita, gli unici momenti in cui
si impara davvero qualcosa.
Reinhold Messner
Reinhold Messner
L’editoriale
In questi mesi caldi, non ci siamo fatti mancare nulla, tante le diverse iniziative che hanno
coinvolto i nostri ospiti e la nostra animazione.
Abbiamo avuto tante novità: le simpatiche Olimpiadi che hanno risvegliato la
“competitività “ e l’allegria di adulti e ragazzi; non è mancata la musica in tutte le sue declinazioni ed in ultimo anche una performance teatrale: Reginald Bray: L’uomo che si spedì.
Performance della durata di 20’ che narra la vera storia di Reginald Bray vissuto a cavallo
tra il 1800 e il 1900 con una sfrenata passione di spedire di tutto e di più fino a spedire se
stesso. Il testo curato da Luca Chieregato e Cinzia Morandi ripercorre alcuni momenti della
sua esistenza in chiave ironica e leggera raccontati da sua moglie Mabel (Cinzia Morandi).
Divertente il breve spettacolo che poi si è concluso con un aperitivo con l’artista ed un
commento finale di un nostro ospite che sosteneva che nella realtà era la moglie che aveva
spedito via il marito!
La Direttrice
Antonella De Micheli
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Noi alla Residenza
Quest’anno siamo andati alla Residenza di Malnate due volte: l’anno scorso ci erano andati
i bambini delle elementari, quest’anno per fortuna è toccato a noi ragazzi delle medie!
Giovedì 9 Luglio siamo partiti con lo scuolabus dal nostro Centro Civico e, una volta arrivati, siamo stati accolti da Mia che ci ha accompagnati nel cortile dove un gruppo di ospiti ci
ha raggiunto e insieme abbiamo svolto il laboratorio per la costruzione del Planetario: abbiamo colorato delle palline di polistirolo per formare i pianeti del sistema solare, la luna e
il sole. Abbiamo poi montato i pianeti così formati su due aste di bambù incrociate. Finito il
lavoro abbiamo fatto un giro nel parco e poi pranzato nel giardino e Mia ci ha offerto il gelato. Con il nostro planetario ci siamo recati nella sala da pranzo e lo abbiamo mostrato agli
ospiti. Il signor Golzi ci ha invitato a tornare alla Residenza per spiegarci l’aeromodellismo.
Così siamo tornati Giovedì 30 Luglio e abbiamo assistito ad una lezione durante la quale il
signor Golzi ci ha mostrato un veleggiatore fatto da lui un po’ di anni fa. Ci ha fatto vedere
delle foto ed un video su un modello di aereo della seconda guerra mondiale. Abbiamo poi
costruito degli aeroplani di carta secondo un modello presentato dal signor Golzi. Alcuni di
noi hanno fatto volare gli aeroplani nel giardino dove poi abbiamo pranzato e Mia ci ha portato come l’altra volta i gelati. Entrambe le volte è stato molto divertente e interessante ed
è stato piacevole collaborare con gli ospiti. Pensavamo fosse più difficile o che avrebbero
avuto più difficoltà a fare le cose che abbiamo proposto, invece sono stati bravi, in gamba e
anche divertenti. Ci hanno fatto un sacco di complimenti e non abbiamo avuto difficoltà anche ad aiutarli ad alzarsi o a fare altre piccole cose che li impacciavano. La mattinata con il
signor Golzi è stata interessante, piacevole e bella anche perché ci ha invitati a non arrenderci, ad avere tanta passione e fare tante domande agli adulti per capire bene le cose.
Speriamo di poter tornare il prossimo anno alla Residenza.
I ragazzi del Centro Estivo di Solbiate
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Olimpiadi in Residenza
Tre racconti che descrivono l’entusiasmante gara organizzata con i ragazzi della Nostra
Famiglia di Vedano Olona.
Era una bella giornata di sole in quanto incoscientemente, trascinata da un gruppo di
simpatici adolescenti, ci iscrivemmo alle olimpiadi conquistate dai sorrisi dei nostri ospiti così giovani ed entusiasti.
Le olimpiadi erano formate da quattro squadre: rossa, verde, gialla ed arancione.
Noi eravamo la squadra arancione.
La prima prova era il Tiro con l’arco: io fui la prima a giocare e non avendo mai toccato
un arco, con la fortuna dei principianti, vinsi la gara. La seconda prova fu il Baskett: feci
due canestri ed un’altra concorrente sempre “arancione” un cesto. La terza prova il tiro
delle palle contro i barattoli: qui, un’ altra principiante del nostro gruppo fece un tiro fantastico e ne buttò giù un numero strepitoso e così vincemmo anche quel gioco.
La quarta prova riguardo i gol: ne feci due e fu così che la mia squadra degli arancioni
vinse le olimpiadi 2015!
Alla nostra età non dimenticheremo mai quella giornata e qui cari bambini
Un grazie di cuore alla Residenza per aver organizzato queste mini olimpiadi.
Franca Agostini
Inizialmente sembravano giochi facili: tiri con l’arco, basket, rigori, piramide di barattoli
vuoti da colpire. Le squadre erano divise in quattro colori: arancione, rosso, giallo, verde
e avevamo disposizione tre tiri a testa. Il guaio era la palla che pur essendo grossa come
un pallone da calcio era di gomma piuma...leggerissima!
L’agonismo si creò subito: “ Sei troppo vicina” “ sei troppo lontana” suggerivano le
compagne di squadra. Sapevamo che ogni squadra voleva vincere.
Quel che sorprendeva era l’impegno e la gioia di aver partecipato con i ragazzi della Nostra Famiglia di Vedano Olona venuti in visita alla Residenza.
Un grazie all’insegnante dei ragazzi e a tutti quelli che hanno partecipato.
Per la cronaca hanno vinto gli arancioni!!!
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Lucia
In un caldo, anzi caldissimo luglio del 2015, un po’di freschezza è arrivata dai Giochi
Olimpici, disputati alla Residenza, con la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze della
Nostra Famiglia di Vedano Olona.
Le ospiti della nostra Casa, convocate dal Commissario Mia, si sono impegnate con due
sedute, una all’aperto e l’altra all’interno della casa stessa, per acquisire un minimo di familiarità con le prove che avrebbero dovuto sostenere. E così abbiamo imparato a tirare
con l’arco, a far entrare la palla nel canestro, a far cadere almeno qualche barattolo dei
ventotto che componevano la piramide, a tirare i calci di rigore.
Finalmente, la mattina del 23 luglio, quattro squadre capitanate ciascuna dalle ragazze e
dal ragazzo venuti da Vedano si sono affrontate a viso aperto: abbiamo svolto tutte le Specialità previste dai Giochi, con qualche buon risultato.
La vittoria è andata alla Squadra Arancione, grazie allo strepitoso exploit della Signora
Bosshard al gioco dei barattoli.
Ai prossimi Giochi!
Rosalba Canetta
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Daniel Barenboim
“ Purtroppo negli ultimi tempi troppe persone vivono senza mai nessun contatto con la
musica.
La musica è finita in una torre d’avorio, mentre invece dovrebbe essere prima di tutto
educazione alla vita. Se impari a “pensare la musica capisci tutto”: che il tempo può essere infinito, la relazione tra passione e disciplina, la necessità di aprirsi agli altri…”
Musica, educazione di vita
Domenica 12 luglio 2015 la Fondazione Comunitaria del Varesotto in collaborazione
con la RSA Fondazione Ronzoni e la Casa Albergo la Residenza ha chiuso in bellezza,
presso la nostra struttura, il ciclo dei Concerti: un’ampia e variegata offerta di brani che
ha entusiasmato gli ospiti, i parenti, gli amici.
Un evento che la Residenza si onora di annoverare nella sua storia luminosa. Brani di intenso sentimento e composizioni che, attraverso la musica, descrivono immagini e luoghi. Le prestigiose pianiste Ilaria Davite, Ivana Zincone hanno suonato a quattro mani,
creando un mondo di bellezza. Nel parco,
che splendeva di luce, una danza di colori
sembrava accompagnare, al lieve soffio del
vento, le magiche note. Una caloroso battimani ha aperto il concerto con Fruhlingsstimmen vivace e brillante valzer tra i più famosi composti dal Re dei valzer, per antonomasia, F. Strauss. S. Rachmaninoff compositore famoso per pianoforte e orchestra
era nel programma. P. I. Tchaikovsky celebre per le sue sinfonie e per i suoi balletti ha
incantato. Anche J. Brahms e Liszt hanno riscosso forti applausi.
Una splendida iniziativa, dunque, quella di portare momenti di musica e di cultura musicale nella Residenze per persone anziane accolta con tanto entusiasmo e
che non si limiterà nel tempo, ma proseguirà favorita dai capi di istituto, dalle personalità locali in un’atmosfera serena e riconoscente per gli anziani, che tanto hanno operato per noi e l’umanità.
Angela Prandina
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Ringraziamo per aver animato con della buona musica e delle divertenti performances i nostri pomeriggi:
Luca
Francesco
Claudio
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30 Luglio 2015 IL GIORNO DEL FALCHETTO .
Realizzazione di un sogno
Lungo il corso della vita capitano delle giornate particolari, che ci danno la possibilità di realizzare qualche sogno inseguito da tempo. Un duro colpo mi aveva messo nell’angolo con un
ordine preciso: “finora ti sei agitato per il lavoro e per la famiglia, ma mettiti quieto, pensa
al passato e vivi di quei ricordi che hai accantonato in tanti anni di vita”. Ricordi ne ho immagazzinati tanti ! E basta lasciare correre i pensieri nel silenzio per vederli affiorare senza
chiamarli. Ringrazio il Padre Eterno per avermi concesso di averne raccolti tanti, e questo
“Ricordario” me li ha custoditi freschi e pronti all’uso. Ovviamente i migliori sono quelli
delle cose più piacevoli che hanno allietato ed appagato tanti momenti della mia vita. Il lavoro mi ha sempre impegnato al massimo, ma mi ha ripagato permettendomi qualche agio
che si è tradotto anche in un hobby che ho coltivato con profitto molto più di un passatempo. Il tempo libero dei fine settimana era assorbito dalla famiglia, e dopo il lavoro rimanevano libere serate e nottate che mi vedevano impegnato nell’aeromodellismo fino alle così dette ore piccole. Basta lasciarsi trascinare dalla passione per capire che non si tratta di un gioco, ma quasi di una scienza che deve essere conosciuta nei suoi mille risvolti. Può essere visto come gioco il ” far volare gli aeroplanini”, ma la massima soddisfazione è data dal ciclo
completo che incomincia con la prima pensata su che cosa si vuole realizzare e a qual fine,
ma si continua con i calcoli, i disegni e con la realizzazione di un lavoro meticoloso che tiene
conto che l’oggetto finale per volare bene dovrà accoppiare la massima robustezza con la
leggerezza che gli consentirà lunghi voli come gli uccelli di riferimento. Con il passare del
tempo le nozioni si sommano, e più si migliorano i risultati più aumenta il desiderio di trasmettere queste conoscenze; meglio se si tratta di giovani leve che mostrano di voler apprendere e perfezionare le prime conoscenze fatte per passione o per caso. Qui entrano in gioco i
ricordi di quando noi bambini non trovavamo Chi ci insegnasse “come si fa” e dovevamo arrangiarci. Sempre sull’onda dei ricordi rivedo gli incontri sui campi di volo dove erano abituali le visite di bimbi e ragazzini accompagnati dai genitori per chiedere istruzioni sul perfezionamento o rifinitura di un modellino costruito con qualche approssimazione e buona volontà. Imparava il bimbo ma anche il Papà accompagnatore, e io mi sentivo parte della famigliola che avviava a un’arte l’ultimo rampollo. Il tempo è passato inesorabilmente, io sono
invecchiato, ma i bimbi di allora sono cresciuti migliorandosi ed accrescendo le loro cognizioni. Alcuni sono emersi con realizzazioni da super specialisti. Con una punta d’orgoglio
ricordo la piccola targa che gli amici del tempo mi hanno conferito per riconoscimento della
mia dedizione all’istruzione ed allevamento di tanti piccoli allievi. Da un modello all’altro
ho migliorato anche le mie realizzazioni, fino al raggiungimento del sogno più grande della
mia vita da aeromodellista: progettare e realizzare un veleggiatore(sfruttatore e dominatore
dell’aria del vento) che imitasse il volo delle poiane che mi avevano tanto affascinato quando passavano dalla mia casa alla Schirannetta scendendo o risalendo le pendici del Campo
dei Fiori.
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Ho realizzato il mio sogno, e l’ho mandato in volo tante volte con voli spettacolari. Sentendomi tanto appagato l’ho messo a riposare su uno scaffale nel mio stanzone dove lavoravo; una sbirciatina ogni tanto me lo faceva tenere sotto controllo fin che dopo una
ventina d’anni l’ho voluto mettere in buone e sicure mani . Il tempo inesorabilmente passava, e la mia vita è giunta a una svolta improvvisa. Il tarlo dello trasmettere qualche
buona esperienza ai giovani ha ripreso a rodere, e l’organizzazione di questi possibili
incontri mi è servito a coprire i nuvoloni neri che vagavano nei miei cieli. Con
l’appoggio e la collaborazione della solerte Mia abbiamo realizzato un primo incontro
con una squadra di ragazzini con la
costruzione di Aquiloni, prima semplice espressione di oggetti volanti.
Ma piano, piano, ho potuto arrivare
al 30 Luglio di quest’anno. Volevo
far conoscere ai ragazzi quello che si
può realizzare avendo acquisito una
buona manualità e una quantità di
nozioni che già si imparano a scuola
senza che ne venga insegnata l’utilità
pratica per la soluzione dei problemi
della vita quotidiana.
Per stare sul concreto e sul pratico ho
organizzato l’arrivo del Falchetto, il mio veleggiatore tutt’ala che imita il volo dei falchi,
ed ho completato l’esposizione con la proiezione di un breve film documentario che presenta il volo di un grande idromodello di cinque metri di apertura d’ali, costruito da un
amico che è ancora sulla breccia e costruisce con la grandissima passione e competenza
che lo animano ancora benché sia pensionato da alcuni anni.
L’interessamento e la curiosità del mio “pubblico” sono stati confermati da numerose domande alle quali ho risposto anche con l’aiuto dei due amici che avevano portato il Falchetto in visione. La mattinata si è conclusa con la costruzione di una gran quantità di aeroplanini di carta che erano stati la mia prima realizzazione…aeronautica di bambino (la
passione…!) L’ottimo esito della mattinata –incontro mi ha acceso l’idea di mostrare alcuni modelli in volo, compreso il Falchetto. Motivi logistici, di Assicurazioni e altro mi
renderanno meno facile questa realizzazione. Penserò, escogiterò qualche sistema…
vedremo! Ma intanto credo di avere fatto centro contagiando qualche piccolo amico con
un’arte che ritengo tra le più belle.
Antonio Golzi
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Incontri d’Arte
L’arte della pittura ha arricchito il mondo di capolavori stupendi che attraverso i secoli ci
consentono di ammirarli esposti nelle gallerie d’arte, nei musei, nelle chiese, nelle ville e
nei palazzi più prestigiosi. Per illustrarli e farceli conoscere meglio nei loro particolari è venuta alla Residenza la Prof.ssa Luisa Strada che possiede una grande capacità
nell’evidenziare tutte le più piccole sfumature e far risaltare l’abilità dei vari interpreti, molto coinvolgente ed istruttiva, e per quanto mi riguarda il tempo trascorso con lei è sempre
troppo breve. Attraverso la proiezione sul grande schermo, della sala addetta, abbiamo visto
i quadri e le raffigurazioni di quattro pittori veramente degni di ammirazione.
Il grande Caravaggio è stato il primo pittore che ci ha proposto.
Nasce a Milano nel 1578 come Michelangelo Merisi da genitori nativi di Caravaggio, i suoi
grandi dipinti rappresentano soggetti talmente interessanti che personaggi illustri di
quell’epoca si incantano dei suoi lavori e le commissioni diventano sempre più frequenti.
Il suo stile verrà imitato da altri pittori, colpiti dalla bellezza che un contrasto di luce tra lo
sfondo scuro della tela e la luminosità delle figure, faccia risaltare tanto l’immagine dei personaggi raffigurati.
A Roma ha molto successo. Nascono dipinti che gli daranno una fama universale ed il Caravaggio rimarrà sempre un personaggio noto ed ammirato.
Il secondo pittore è Francisco de Zurbaran di origine spagnola, nato nel 1598, ha raccontato
nei suoi dipinti la vita monastica e spirituale di santi e apparizioni molto belli. Rincorrendo
lo stile del Caravaggio anche lui ha lavorato molto sui contrasti luminosi e nelle sue creazioni risaltano i particolari che danno spicco ad un volto, una mano o semplicemente ad un
oggetto perfettamente eseguiti. Malgrado una vita vissuta con tre mogli e molti figli, nel suo
animo doveva avere una grande sensibilità per immedesimarsi così tanto nel presentare figure bellissime dai volti trasfigurati rivolti verso un infinito che non lascia spazio alla materia.
Il pittore Georges De La Tour nato nel 1598 era di origine Francese.
Figlio di fornai rivelò presto la sua attitudine alla pittura, anche lui seguirà la scuola del Caravaggio ma con un sistema più delicato.
A volte dipingendo una semplice candela creerà con quel debole alone di luce il riflesso che
colpisce e mette in risalto il particolare da lui disegnato.
Si sposò con una nobildonna ed acquistandone il titolo venne ammesso alle alte sfere. Si
trasferì a Parigi nelle gallerie del Louvre dove venne nominato Pittore ordinario del Re.
Le sue opere si trovano tuttora esposte nei principali musei della Francia a ricordare un artista che malgrado una vita molto agitata e descritto come uomo avido e violento ha saputo
donarci quadri di grande valore.
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Il quarto pittore è Rembrandt Harmenszoon Van Rijn nato del 1606 in Olanda.
Fin da giovane ottenne un grande successo come ritrattista, inserendo spesso nei suoi
dipinti le sembianze dei suoi parenti più stretti e molti sono gli autoritrattiSono quadri
di dimensioni ridotte ma molto curati nell’eleganza delle vesti e nei gioielli dei personaggi.
Solo in seguito proponendo scene bibliche del Nuovo Testamento e della Bibbia i suoi
capolavori assumeranno dimensioni maggiori e insegnerà a molti allievi la sua arte creativa.
In tutto il mondo ma soprattutto in Olanda si ammirano le sue molteplici opere.
La pittura è veramente un arte che esula dalla banalità e chi ne è appassionato come la
Prof.ssa Strada ne apprezza e condivide tutto il fascino che emana.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a proporcela e discuterla.
Luciana Gilli
De Zurbaran
Caravaggio
Rembrandt
La Tour
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1° agosto2015. 724°Festa Nazionale Svizzera
La data storica è oramai nota a tutti: 724° compleanno della Federazione Svizzera.
Quest’anno ciò che mi piace sottolineare sono gli avvenimenti che hanno caratterizzato la
giornata stessa: il sole sembrava giocare a nascondino, ma noi, temendo la pioggia, lo abbiamo sfidato con ombrelloni e tipici tendaggi. È bello iniziare una festa, una ricorrenza rapiti da un concerto offerto dall’Associazione “La Classica” e lasciare poi libera espressione
anche ai giovani con la musica leggera. Quanta partecipazione cittadina, quale gioventù felice, vivace, educata, espansiva! La mostra fotografica allestita dall’Associazione “La Focale” colpiva per la scelta dei luoghi suggestivi riprodotti. Un lavoro artistico molto apprezzato, confermato da chi si fermava ad ammirare. E che dire della pittura dei Vedanesi. Quadri
che ritraendo le bellezze del creato: fiori, paesaggi, armonie di colori invitavano a sostare
per cogliere un particolare sfuggito allo sguardo, una sfumatura che dava risalto al borgo
antico. Veniva spontaneo il sentimento di riconoscenza per i virtuosi , che, coltivando interessi e attitudini, rendono bello non solo il luogo nativo, ma anche altri aspetti di città, località vicine e lontane, esibendo con eleganza e discrezione un lavoro che ha richiesto passione, tempo, abilità e anche sofferenza per la buona riuscita. Il mercatino bene impostato e gestito dalla signora Gilli Luciana e dalla signora Canetta Rosalba ha riscosso un vero successo.
I tipici oggetti provenienti dalla Svizzera, in carattere
con la giornata di festa, avevano conquistato adulti e
bambini anche perché le due Ospiti preposte sapevano presentarli con efficienza, discrezione, singolarità.
Ed ora il mio cuore batte per i bimbi del laboratorio a
sorpresa. Bambini bellissimi che lavoravano, privilegiando la carta, seri, attenti, felici di realizzare con le
loro mani petali, fiori pianticelle. Veniva spontaneo
lodarli e rivolgere complimenti. Penso che un artista Vedanese presente avrebbe dipinto un
quadro, mettendo in risalto il fascino dei sorrisi, la gioia della conquista, l’amicizia che li
renderà contenti. Avevo osservato, in particolare, l’impegno di una bimba. Una bambina
molto bella di nome Alessia e quasi per magia, ella allungò il suo braccio offrendomi una
rosa rossa fatta da lei. Ero commossa. L’aperitivo ricchissimo aveva soddisfatto tutti, anziani, adulti, bambini. Un dessert molto raffinato preparato dall’abile equipe dello Chef.
La giornata aveva riscosso tanto successo. Curata in ogni dettaglio rimarrà scolpita nella
mente e nel cuore e farà dire a chi vi ha partecipato: ”Io c’ero!”.
La Direttrice Dottoressa Antonella De Micheli, il Presidente Dottore Alberto Fossati, la
Consigliera Onoraria Signora Lucia Bosshard hanno ricordato con stile incisivo l’evento,
che ha mutato la storia di un popolo.
Angela Prandina
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AL PARCO DI MALNATE
Giorni e giorni di cielo splendente, di caldo quasi insopportabile ma, finalmente, domenica
26 luglio un po' di fresco ha consentito la buona riuscita di una festa al Parco di Malnate.
Il Comune di Malnate ha organizzato un Pranzo in bianco: tutti i partecipanti dovevano essere vestiti di bianco, dovevano portarsi il cibo da casa e le suppellettili dovevano essere
tutte di materiali antichi (ceramica, porcellana, vetro, acciaio, alluminio). Alla fine del pranzo, i partecipanti dovevano ripulire tutto, e lasciare il Parco immacolato, come lo avevano
trovato.
Questo appuntamento vivace si inserisce in un contesto di arte. Infatti, l'evento non si esaurisce con il pranzo, ma anzi prende ancora più vita con una serie di rappresentazioni di diverso tipo: le foto della vecchia Malnate, la recita di poesie, i laboratori per i bambini, i lavori dei più diversi artisti. In questo contesto, due ospiti della Residenza, Angela Prandina e
io, sono state invitate a leggere una favola agli invitati più piccoli. Una storia che è stata
creata in gran parte da loro, sotto la guida della signora Valentina Chierici, e a cui sono state
date una struttura scritta e una rappresentazione visiva.
In un angolo del grande parco, si trova un bel boschetto di agrifogli, e qui è stato approntato
lo spazio per la lettura; abbiamo letto la storia davanti a un gruppo di bambini e di adulti,
molto silenziosi e partecipi, una storia che sta tra il sogno, il desiderio delle cose belle, la realtà. Infatti, la favola ha come protagonista Teo, un bambino
pensa di vivere o sogna di vivere in n bosco che ha due
colori, bianco e nero ma che lui crede ( ed è così nella
sua testa) che possa essere invece colorato. E infatti Teo
inizia un percorso fantastico per poter arrivare a realizzare questo sogno..
Si tratta di un itinerario che permetterà a Teo di fare più di un incontro con personaggi diversi; e ognuno di essi gli insegnerà qualcosa. La formica e il bruco (che diventerà farfalla)
sono le sue guide e parlano con lui, accompagnandolo alla ricerca di chi potrà o potrebbe
aiutarlo. E quindi una storia che offre più di uno spunto di riflessione. gli ricordano alcuni
comportamenti fondamentali della vita di tutti i giorni: il rispeMentre lo affiancano nel suo
cammino, infatti, la formica e il bruco dialogano con lui e tto delle regole (non si saltano i
pasti, ad esempio); ascoltare la parte buona di se stessi; credere ai propri sogni che non devono ammuffire, ma che si deve cercare sempre di realizzarli; essere generosi (e magari si
sarà ripagati); ammirare il bello e la natura; mantenere le promesse che si fanno, piccole e
grandi. Suggerimenti che, forse, possono servire anche a noi adulti.
Alla fine del viaggio, vero o sognato che sia, Teo si trova nella sua casa e finalmente vede
tutto colorato.
Rosalba Canetta
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Fondazione La Residenza
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21046 MALNATE
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Alla Residenza la
Serenità è di casa !
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