Rassegna Stampa del 11/11/2010

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Rassegna Stampa del 11/11/2010
AESVI
Rassegna Stampa del 11/11/2010
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INDICE
AESVI
11/11/2010 Trade Consumer Electronics
Non solo CONSOLE
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VIDEOGIOCHI
11/11/2010 La Stampa - NAZIONALE
Al videogioco può bastare un gesto
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11/11/2010 Il Messaggero - Nazionale
Romanzo criminale 2
10
11/11/2010 Libero - Milano
In Pinacoteca l'arte insegnata coi videogames
11
11/11/2010 Il Tempo - Nazionale
Romanzo Criminale da esportazione
12
10/11/2010 Il Sole 24 Ore Online 04:21
Bon Jovi lancia il suo album sui videogiochi di Facebook (in stile Farmville)
13
10/11/2010 Panorama.it
Uccidete Fidel Castro. Ma è solo un videogame
14
10/11/2010 Virgilio.it 18:01
Romanzo Criminale, boom di download
15
10/11/2010 Virgilio.it 19:02
Scienza/ Cambiamenti climatici sbarcano nel mondo dei videogame
16
10/11/2010 Virgilio.it 20:05
Cuba critica videogame "Call of Duty": rende ragazzi psicopatici
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11/11/2010 Pubblicita Today
Giocare è un'arte. Art Academy, il nuovo progetto Nintendo e Pinacoteca di Brera
18
11/11/2010 Corriere della Sera - Sette
IL VIDEOGAME DEBUTTA A BRERA
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10/11/2010 e20express.it
I Play Videogame, una mostra a Mestre
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1 articolo
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Trade Consumer Electronics - N.11 - novembre 2010
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(diffusione:9446, tiratura:9611)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Non solo CONSOLE
L'anno scorso gli store di elettronica di consumo hanno perso la leadership nella vendita di software game.
Un segmento fondamentale perché INSIEME AGLI ACCESSORI ASSICURA UNA MARGINALITÀ PIÙ
ELEVATA, rispetto alle console, e genera una maggiore pedonabilita nei punti vendita. Occorre, quindi,
recuperare le vendite "perse" in questo comparto
Gianfranco Caccamo
A d Negli ultimi anni i prodotti videoludici hanno avuto un boom di vendite, grazie anche all'allargamento del
target di riferimento che oggi vede affianco degli hardcore gamer, intere famiglie appassionarsi a questo tipo
di intrattenimento domestico. Questa forte crescita ha coinvolto in prima linea le insegne consumer
electronics, anche per la loro indole a rivolgersi alle famiglie. Negli anni scorsi questo ha portato i technical
superstores a raggiungere la leadership nelle vendite sia delle console che dei game. L'anno scorso però,
secondo il rapporto annuale di Aesvi, il canale eldom a valore ha perso terreno nel segmento software game
per console (-4,5%) e ancora più nettamente nei Pc game (-25,4%), attestandosi rispettivamente al 40,5% e il
41,2%. Primati che sono, invece, andati al canale degli entertainment specialist, che ha invece accresciuto le
vendite a valore nel software, mentre è calato nell'hardware, segmento nel quale i technical superstores
dominano nettamente con il 56,3%. Un ruolo importante nel canale lo detiene anche il segmento degli
accessori game, un comparto che però nel rapporto Aesvi è considerato a parte. Le tendenze, sopraindicate
ed emerse dal rapporto Aesvi, sono a grandi linee confermate dai rappresentanti di alcune insegne eldom.
Secondo Gianandrea Donati, commerciai manager essentials & home entertainment di UniEuro: «to scorso
anno i tre segmenti pesavano sul nostro fatturato del comparto game il 55% le console, il 32% i software e il
13% gli accessori». Trend confermato anche da Comet, come dichiarato da Matteo Venturoli, buyer
videogiochi del socio emiliano di Elite «analizzando le nostre vendite game dell'anno scorso, emerge che,
fatto 100 le vendite totali, più della metà sono rappresentate dalle console, il software vale il 40% e gli
accessori meno del 10%» e da Gianni Barletta, category manager videogame di Nova, socio romano di
Euronics; il quale afferma che: «le console hanno sicuramente il peso maggiore, circa il 50% 160%, gli
accessori si attestano sul 10% I 15%, il resto delle vendite sono generate dal software game». Abbiamo
chiesto a questi ed altri rappresentanti di alcune insegne eldom perché secondo loro in canale abbia perso la
leadership nel segmento software e come la si può recuperare, anche perché il software game insieme agli
accessori sono i prodotti videoludici che danno maggiore marginalità e permettono di avere una più e
frequente "visita" dei punti vendita. -• Eldom vs Specialist Perdere sul fronte software significa rinunciare ad
una grande fetta del mercato videoludico. Ricordiamo infatti che nel 2009 il software game nelle vendite totali
ha pesato il 55,6%, contro il 44,4% dell'hardware. Se aggiungiamo che il terzo segmento, quello degli
accessori, l'anno scorso è cresciuto a valore del 73,2%, è un mercato troppo ghiotto per lasciarlo nelle mani
di altri canali. Infatti da quanto emerge analizzando i dati del rapporto è chiaro che al calo delle vendite di
software negli store consumer electronics è corrisposto una crescita nei punti vendita specializzati, tendenza
confermata da Paolo Spagnoli, responsabile divisione videogames di Media World il quale spiega che
«l'entertainment specialist incrementa in maniera costante anche il numero dei punti vendita ed è presente
sempre più capillarmente sul territorio. Ed è naturale che dando un servizio prettamente legato al videogioco
guadagni quote di mercato». Secondo Francesco Carrera, Buyer game and audio video entertainment di
Papino Expert: ^negli store CE dovrebbe esserci un bilanciamento dei tre segmenti, ma in termini di volumi
resta a primeggiare il segmento console. Ma se si riesce a legarli bene anche nelle varie offerte, giocano tutti
senz 'altro un ruolo importantissimo ai fini del sell out; sbagliare un titolo o un accessorio in bundle con una
console indubbiamente può determinare un sell out non velocissimo» e prosegue: «viceversa indovinare le
aspettative della clientela influisce in maniera importante sulle vendite del periodo. La specializzazione
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
settoriale su questo fronte fa davvero la differenza. Credo infatti che la vendita del game inteso come
software sia molto legata all'assistenza che viene data al cliente in fase di scelta. Ovvio è che sui punti
vendita dove quest'ultima viene a mancare il sell out potrebbe risentirne». Il successo degli specialisti sul
fronte software è insito nella loro specializzazione attirando l'attenzione dei consumatori, non solo con la loro
specificità, ma anche con servizi e attività di forte richiamo, che incominciano ad attirare non solo gli hardcore
gamer - naturali fruitori di questi negozi -, ma anche in nuovi videogiocatori. Secondo Venturoli infatti la
crescita delle insegne specializzate nel software è dato dal fatto che «offrono servizi ad hoc che attirano il
consumatore, non da ultimo la permuta dell'usato, che consente di far acquistare una novità ad un prezzo
vantaggioso in cambio di giochi usati. Mentre il canale CE in genere si limita a realizzare promozioni sulle
console, con sconti o bundle con giochi o accessori». Inoltre un altro punto forte degli specialisti è il rendere
fondamentale nella sua politica commerciale il day one di ogni titolo. «Un elemento al quale il canale CE non
è abituata, infatti la maggior parte delle categorie merceologiche che vengono trattate negli store eldom: dal
bianco al bruno, fino all'IT non sfruttano mai - se non in rari casi - questa spinta» afferma Barletta, il quale
prosegue sottolineando che «la gestione del day one però ha bisogno di una logistica che permette di avere il
prodotto sul punto vendita fin dal primo giorno del lancio. Attualmente nel canale consumer electronics non
c'è questa sensibilità, e il prodotto videoludico viene trattato come tutti gli altri e quindi non sempre viene
esposto fin dal day one». Le realtà specializzate invece sono solitamente strutturate per avere sugli scaffali il
prodotto al giorno di lancio e magari se il titolo è di particolare richiamo organizzano eventi ad hoc. Nel canale
eldom si sono visti rari casi nei quali gli store hanno effettuato aperture speciali, ma più che per un software
per il lancio di una console. Per quanto riguarda gli accessori emerge che la tendenza nel canale eldom
sembra essere più affine a quella delle console. Gli specialisti avendo spazio limitato, non possono avere una
vasta gamma di device, come confermato dal manager di Nova Euronics «Le vendite di accessori sono
buone, anche perché è un tipo di prodotto che ha bisogno di molto spazio espositivo, cosa che in genere non
ha uno specializzato. Inoltre dopo - > Molte realtà eldom n videoludici. La tendenza che si sta delineando e
dedicarsi al mondo game come uno -specialisf'.Cos è eg,i store di molte insegne consumar eiectionicssi
stanno creando aree ad hoc, dove non solo possibile trovare un ampia gamma rii software e di
accessorisuddiv-s, iattaforma, oltre le per piattaforma, che tutte le console Neanche posale collaborazione
con blandeipubhsher . ititeli e i prodotti di maggiore richiamo un primo momento in cui il mercato era
inflazionato da prodotti di scarsa qualità. Oggi vengono commercializzati sempre più device di alto livello,
molto spesso personalizzati con brand riconoscibili dai gamer». Lastrada_da percorrere Per riuscire a
recuperare le percentuali perse lo scorso anno occorre che le realtà consumer electronics si occupino in
modo più dettagliato del segmento software. Perché se non si affronta il reparto game in maniera strutturata e
non tattica «Per il canale è sicuramente una perdita di marginalità, e recuperare è molto difficile perché in
genere il consumer electronics non è in grado di fornire lo stesso tipo di servizio offerto dagli store
specializzati» afferma il manager di Mediamarket, il quale sottolinea però «con questo non intendo dire che il
canale abbandona questo tipo di mercato e lo lascia agli specializzati, non dico neanche che continuerà a
perdere nel segmento software game. Nei nostri store cerchiamo offrire un'ampia gamma di prodotti
videoludici, sia a livello di console, che di software, dando ampia scelta al cliente e cercando di aiutare la
vendita dei prodotti, rendendo più accessibile e leggibile quello che è lo scaffale». Un linea che stanno
seguendo in molti. Molte realtà eldom sono oggi convinte che il prodotto game ed in particolare il software ma anche l'accessorio - ha bisogno di una gestione più accurata e profonda. «Guardando settori differenti dai
nostri, occorre fare come il canale gdo sta trattando il settore vinicolo» afferma il manager di Nova Euronics
«molte insegne della grande distribuzione, infatti, negli ultimi anni hanno strutturato all'interno dei loro store
delle vere e proprie enoteche. A mio avviso il canale CE deve fare lo stesso con il gaming. Questo settore,
come quello vinicolo, ha bisogno di una specializzazione, con addetti alle vendita esperti sul mondo game».
Della stessa linea il manager di Comet Elite, insegna che sta creando aree nel quale provare le ultime novità
del game «occorre, inoltre, realizzare attività collegate alle uscite dei game più importanti. Questo permette di
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attirare i consumatori nel punto vendita e in particolare nel reparto dedicato ai game. In più bisogna sfruttare
gli strumenti di fidelizzazione come le carte fedeltà e offrire sconti e altre agevolazioni ai clienti che scelgono
noi per acquistare prodotti videoludici». Quindi occorre assistere il consumatore in ogni momento del
processo d'acquisto come afferma il manager di Papino Expert «si deve seguire il cliente dall'ingresso
all'uscita, consigliandolo al meglio tenendo sempre presente l'esigenza di quest'ultimo, creando anche degli
spazi interattivi dando modo di testare le nuove tecnologie direttamente sui nostri store». Occorre comunque
dire che nei primi mesi di quest'anno il software è tornato a crescere negli store eldom, segno che le politiche
adottate da molte realtà stanno dando i loro frutti. Ma occorre sempre più migliorare il servizio, con addetti
vendita preparati e aggiornati sui game e sui relativi accessori in modo che sappiano guidare e consigliare il
consumatore, allestire aree dove provare i prodotti e creare esposizioni chiare e ben strutturate. •buyer
videogiochi Matteo Venturoli,
COMET - ELITE QJpazio dedicato negli store ai game |J«I1 game occupa sempre più spazio nei nostri store.
Diamo sempre più metri lineari al software e agli accessori». Attività realizzate a supporto del game «Ogni
mese nei nostri volantini promozionali vi è una sezione dedicata al mondo game. Anche se solitamente si
punta più sulle console e sui bundle che sul singolo gioco. Per quanto riguarda le iniziative in-store creiamo
aree ad hoc, dove è possibile provare con mano le ultime novità, sia software, che hardware, oltre che le
ultime innovative periferiche».Paolo Spagnoli,
MEDIA WORLD Attività realizzate a supporto del game «Sosteniamo questo comparto con molteplici attività:
dalla presenza nei volantini alle spinte promozionali, per non parlare delle iniziative responsabile divisione
videogames QJpazio dedicato negli store ai game O«I1 game copre in Mediamarket un peso rilevante, sia in
termini di fatturato che di superficie dedicata. Questo è un mercato strategico per le nostre insegne in quanto
assicura ai nostri negozi grande pedonabilità». in store. Crediamo in questo marcato e facciamo tutto quello
che occorre per supportarlo; a livello di comunicazione, di visibilità, di formazione e aggiornamento.
Naturalmente in partnership con l'industria».Gianni Barletta,
NOVA - EURONICS category manager videogame QJpazio dedicato negli stoie ai game O«Circa metà del
reparto game è dedicato alle console e agli accessori, il resto è occupato dal software. Stiamo cercando di
trasformare i nostri punti vendita con l'idea di gestire i videogiochi con un taglio "specialist"». Attività
realizzate a supporto del game «Per quanto riguarda il software oggi è necessario avere un elevato grado di
specializzazione. Occorre avvicinarsi ad un modello di esposizione e layout più simile a quello che ha uno
specializzato. Quindi anche offrire un servizio al cliente anche con addetti alla vendita».Francesco Carrera,
PAPINO - EXPERT buyer game and a/v entertaiment Opazio dedicato negli store ai game OwCerchiamo
sempre di dedicare uno spazio bilanciato in maniera dinamica ai tre settori in base anche alle conformazioni
dei punti vendita. L'utente deve sentirsi rapito dal quel mondo e coinvolto al tal punto da influire tanto sulle
sue scelte d'acquisto». Attività realizzate a supporto del game «Spazi dedicati sui nostri flyer ed attività
organizzate in store riguardanti le novità, che questo mercato così variegato propone, grazie alle partnership
raggiunte con i diversi pubblisher/brand, tutto ciò per appassionare i nostri clienti».
UNIEURO Gianandrea Donati, commerciai manager essentials & nome entertainment CJpazio dedicato negli
store ai prodotti game IJ«Nei nostri punti vendita lo spazio espositivo dedicato al gaming varia a seconda
delle dimensioni del punto vendita e dalla posizione geografica, inoltre tendiamo a mantenere una griglia
essenziale e molto selezionata negli store piccoli o limitrofi a competitor specializzati». Attività realizzate a
supporto del game «La principale attività di comunicazione è il flyer nazionale che, visto l'importante numero
di store ad oggi presenti sul territorio. Un altro strumento è il mensile UG, la nostra rivista dedicata al games
& entertainment».
Foto: II canale consumer electronics sembra aver reagito
Foto: ,la perdita
Foto: e»a leadership della vendita di sottware game e sta contrastando avanzata delle realtà specializzate
che stanno attirando anche inuovi gamer, affrontandole con le loro stesse armi, ^ p o s i z i o n e ben curata,
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Trade Consumer Electronics - N.11 - novembre 2010
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(diffusione:9446, tiratura:9611)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
con una vasta gamma di titoli game. Servizi ad hoc come la permuta dell'usato e la realizzazione di eventi e
attività speciali per il day one dei prodotti P.u importanti. E non ^ u l t i m o personale competente che può
guidare e consigliare il consumatore nell'acquisto. A questi elementi va aggiunta la disponibilità.di
Foto: specialist
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VIDEOGIOCHI
12 articoli
11/11/2010
La Stampa - Ed. nazionale
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(diffusione:309253, tiratura:418328)
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Scatole magiche il caso
Al videogioco può bastare un gesto
Arriva Kinect di Microsoft e il joypad non serve più
BRUNO RUFFILLI
Wii
Lanciato con la Nintendo Wii nel 2006, il Wiimote è stato il primo controller basato sul movimento ad avere un
buon successo di pubblico. Basta far ciao con la mano: il sistema riconosce subito chi ha di fronte e si può
iniziare a giocare. Con Kinect non c'è più bisogno del joypad: tutti i comandi vengono impartiti con movimenti
del corpo ed è possibile navigare tra le varie funzioni, proprio come Tom Cruise in «Minority Report».
Kinect è uno scatolotto piatto e sottile che va posizionato sopra o sotto il televisore; nel suo corpo lucido
nasconde due videocamere stereoscopiche, un sensore di profondità a raggi infrarossi e quattro microfoni. E'
insieme l'occhio e l'orecchio della Xbox 360 di Microsoft, che così recupera terreno rispetto alla Playstation 3
di Sony, di recente dotata di un sistema di controllo tramite movimenti (si chiama appunto «Move»).
A dare inizio alla rivoluzione, nel 2006, fu Nintendo, con la prima console capace di interpretare i gesti. Non
particolarmente potente, piccola e poco flessibile, Wii ha venduto bene e aperto la strada a un nuovo modo di
comunicare tra uomo e macchina. Pochi tasti, comandi intuitivi, interazione immediata: tutte le caratteristiche
che hanno decretato poi il successo di prodotti come l'iPhone e l'iPa di Apple, ma che ormai adottate da molti
produttori di pc ed elettronica di consumo. Così oggi per avviare un programma si tocca lo schermo, per
zittire la sveglia la si capovolge, per far partire l'hard disk basta sfiorarlo.
Kinect, disponibile da ieri in Italia a 149 euro, va oltre: non ci sono controller, si gioca a mani nude. Non
capiterà più di trovarsi le batterie scariche all'ultimo momento, ma c'è già chi sottolinea come l'esperienza di
gioco sia meno naturale. Se ad esempio sullo schermo si impugna una spada, percepirne il peso rende
l'esperienza più verosimile, come una partita a tennis senza racchette - nemmeno finte - rischia di tradursi in
una serie di movimenti senza senso.
Questo per gli osservatori esterni, perché invece per i giocatori c'è solo da imparare uno speciale linguaggio,
dove la mano sinistra aperta significa "pausa", e uno schiaffetto fa passare da una schermata all'altra. Pare
che Microsoft abbia addirittura brevettato un software con cui Kinect sarebbe capace di interpretare il
linguaggio standard dei segni, allargandone i possibili usi oltre i videogiochi. Intanto, però, il diabolico
aggeggio rileva già la struttura fisica e i movimenti dei giocatori, ne riconosce il volto e ne riproduce le
sembianze in un ambiente tridimensionale, dove si può giocare, chattare, accedere a contenuti audio e video.
E non si può ingannarlo: riconosce il punto della stanza in cui ci si trova e ruota per seguire i giocatori. Ma
bisogna essere ad una distanza compresa tra 1,8 e 2,5 metri dall'apparecchio, altrimenti funzionerà solo il
riconoscimento vocale (al momento solo in inglese, l'aggiornamento per l'italiano arriverà il prossimo anno).
I videogame disponibili attualmente sono una ventina, tra cui «Your Shape: Fitness Evolved», una palestra
virtuale, con allenatori che suggeriscono gli esercizi più efficaci, un programma ad hoc in base alle proprie
caratteristiche fisiche e un costante controllo dei risultati. Per i giocatori duri e puri altri titoli arriveranno
presto.
Dopo 45 milioni di apparecchi venduti, Kinect è per la XBox 360 una seconda giovinezza (ma c'è pure una
versione ridisegnata, appena uscita) e per Microsoft una scommessa ambiziosa: battere Sony sotto l'albero di
Natale. Con una console due anni più vecchia della PS3.
Scatole magiche XBox360 IKinect funziona grazie a telecamere e sensori a infrarossi. Per ora sulla XBox
360 di Microsoft, in futuro, forse, sarà anche sui Pc. Playstation ISony ha presentato a settembre il nuovo
controller per la Playstation 3 di Sony: un cilindro con una pallina colorata in cima. Wii ILanciato con la
Nintendo Wii nel 2006, il Wiimote è stato il primo controller basato sul movimento ad avere un buon successo
di pubblico
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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11/11/2010
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 29
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Romanzo criminale 2
Parte su Sky la seconda edizione della serie che spopola anche su Internet e in dvd. De Cataldo: «Ci manca
solo il videogame » Torna in tv la Banda dei record
PIER PAOLO MOCCI
ROMA - Le strade della mala continuano a portare a Roma. Spirali di violenza, complotti, rivelazioni,
depistaggi ed esecuzioni sommarie torneranno a far scorrere lunghe scie di sangue. Il conto alla rovescia è
iniziato. Ancora una settimana e poi, da giovedì 18 novembre, farà il suo ritorno in tv, su Sky Cinema 1,
Romanzo criminale 2. Ovvero la seconda serie sui fatti e, soprattutto, sui personaggi della Banda della
Magliana dal 1981 a oggi. E cioè sugli anni successivi all'uccisione del leader carismatico, il Libanese
(presente comunque come "grillo parlante" in alcune scene), fino alla rovina di ogni singolo componente,
sopraffatto dal desiderio di ricchezza e potere. Altre dieci puntate prodotte da Cattleya e Sky Cinema basate
su quello che può essere considerato il fenomeno letterario e mediatico degli ultimi decenni, il bestseller di
Giancarlo De Cataldo "spremuto" ormai fino all'osso, con buona pace di tutti. «Dopo il libro, il film per il
cinema e le due serie televisive devo rassegnarmi - confida sorridente il giudice e scrittore - la parabola può
considerarsi conclusa, a meno che non nasca il videogioco». I fan delle prime puntate ritroveranno tutti i
"loro" banditi: Freddo (Vinicio Marchioni) e Dandi (Alessandro Roja) si contenderanno più o meno gentilmente
le redini della gang. Mentre intorno a loro si muoveranno ancora Bufalo (Andrea Sartoretti), la maitresse
Patrizia (Daniela Virgilio), il commissario Scialoja (Marco Bocci) e tutti gli altri, da Scrocchiazeppi (Riccardo
De Filippis) Fierolocchio (Mauro Meconi). Direttore d'orchestra, confermatissimo, Stefano Sollima, l'autore
prestato al film di genere oggi richiestissimo sul mercato cinematografico e televisivo (sta lavorando per
Cattleya per portare sul grande schermo Acab, All cops are bastards tratto dal libro di Carlo Bonini sulla
guerra di strada tra celerini e "sovversivi al sistema"). «Abbiamo cambiato look e costumi - spiega il regista - i
capelli corti e le paillettes hanno sostituito i basettoni e il pantaloni a zampa, per il resto continuiamo a
pedinare i killer nelle gesta che li porteranno unicamente all'autodistruzione». Alcuni numeri sulla prima serie
per inquadrare il fenomeno (al netto delle critiche entusiastiche di pubblico e addetti ai lavori). Sono circa 5
milioni (totali) le visualizzazioni su YouTube. Esistono oltre 150 fanpage in Internet sorte spontaneamente,
mentre il gruppo ufficiale di "amici" su Facebook ha superato quota 80 mila utenti. Oltre 40 paesi nel mondo,
dalla Svezia al Canada, hanno comprato i diritti e trasmesso in prima serata il "film". Come fosse il gioco delle
figurine, il pacchetto Romanzo 1 è stato ceduto in America alla celebre Hbo in cambio di una serie-evento dal
richiamo internazionale come I Pilastri della Terra (trasmessa recentemente su Sky Cinema 1). Nonostante i
passaggi televisivi (anche in chiaro su Italia Uno), anche il dvd ha sbancato vendendo in pochi mesi 135 mila
copie, classificandosi sul podio delle serie tv 2010 davanti a colossi come Lost e Dr. House. In Francia i primi
dodici capitoli sono stati trasmessi da Canal + riscuotendo un successo di pubblico senza precedenti per una
lunga serie italiana. E il futuro? « Romanzo criminale è un modello e non vogliamo abbandonarlo dice
Riccardo Tozzi di Cattleya - con Sky siamo già al lavoro per fare qualcosa di simile». «Da anni Sky ha scelto
di produrre fiction originali dichiara il vicepresidente Sky Italia Andrea Scrosati un impegno che si affianca agli
investimenti più complessivi che come azienda facciamo nel mercato audiovisivo italiano. Investimenti che
l'anno scorso hanno superato il miliardo di euro, di cui oltre 100 milioni nell'industria cinematografica e oltre
150 nella produzione di programmi originali».
Foto: Da sinistra, Riccardo De Filippis (Scrocchiazeppi), Alessandro Roja (il Dandi) e Vinicio Marchioni (il
Freddo) in una scena di "Romanzo criminale 2" Sotto, nella foto tonda, Giancarlo De Cataldo, l'autore del
libro che ha creato un fenomeno
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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IL FENOMENO
11/11/2010
Libero - Milano
Pag. 57
(diffusione:125215, tiratura:224026)
In Pinacoteca l'arte insegnata coi videogames
La galleria di Brera spiega i dipinti ai bambini con un software che riproduce matite e pennelli
ANDREA PRIVITERA
La Pinacoteca di Brera unisce l'arte con i videogiochi, in modo da rendere più comprensibili le opere di ogni
secolo ai giovani e agli adulti più curiosi. Si tratta di una ambiziosa iniziativa, inedita in Italia, resa possibile
grazie ad "Art academy", software uscito nei negozi lo scorso agosto e destinato alla console portatile
Nintendo Ds. Il gioco è in grado di insegnare le più importanti tecniche pittoriche attraverso fedeli riproduzioni
di matite e pennelli da usare sul doppio schermo tattile. Un programma creativo che, a contatto con gli
splendidi quadri esposti nella Pinacoteca, si trasforma però in un manuale di storia dell'arte divertente e
interattivo. I frequentatori del museo avranno infatti la possibilità imparare l'evoluzione della pittura dal
medioevo fino ad oggi, mettendo in pratica gli stili di diversi artisti sulla propria console. I primi due
appuntamenti dell'iniziativa, che proseguirà anche nei mesi a venire, saranno il 13 e il 27 novembre alle
15.30, con ingresso gratuito per i bambini e biglietto di otto euro per i loro genitori. In compagnia di una delle
quaranta guide della celebre galleria milanese, le famiglie avranno la possibilità di ridipingere i giochi di
ombre di Carlo Crivelli e i colori impressionistici di Silvestro Lega, grazie a una delle trenta console fornite dal
museo, in modo da poter apprezzare al meglio queste tecniche artistiche. Oltre alla console, nel percorso
della durata di un'ora, i visitatori potranno anche cercare di riprodurre le opere su matite e fogli da disegno, in
modo da non dimenticare le modalità di pittura più tradizionali. È un matrimonio insolito ma interessante
quello tra Nintendo e l'ente statale; ma anche l'incontro tra i due è avvenuto in modo piuttosto strano.
«Nintendo ci aveva proposto di presentare "Art academy" nello scenario di Brera spiega Emanuela Daffra,
responsabile ai servizi educativi della Pinacoteca -. L'idea non ci soddisfaceva del tutto, ma non abbiamo
voluto ignorare l'azienda giapponese. A Brera infatti manca uno spazio didattico per motivi logistici. Abbiamo
dunque pensato prosegue Daffra - di creare un laboratorio portatile e maggiormente all'avanguardia. Un
cambiamento innovativo nato dall'esigenza di trasformare i limiti in risorse». Il connubio tra arte pittorica e
tecnologia informatica è certamente una interessante novità, ma la divulgazione della storia dell'arte è ormai
un noto interesse di Brera. A partire dal secondo dopoguerra, la Pinacoteca ha non a caso aperto le sue
porte a scuole e gite aziendali per laboratori e approfondimenti. Cambiano le tecnologie, ma non l'amore per
l'in segnamento.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Si parte il 13 e 27 novembre
11/11/2010
Il Tempo - Ed. nazionale
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Romanzo Criminale da esportazione
Il film-tv sbarca in Usa mentre i critici di Parigi già gridano al successo
SIMONA CAPORILLI
La serie tv «Romanzo Criminale 2» prende il largo e va Oltreoceano. Dritta in Usa, visto che è già stata
acquistata dalla Hbo, tra le più importanti reti americane.
Ma l'Europa non sarà da meno. Visto che la mania della Banda della Magliana (prima pagine e pagine di libri,
poi il film, infine la prima e ora la seconda serie in onda su Sky) già parla francese: sono stati infatti acquistati
i diritti delle due serie. La prima parte è stata trasmessa da Canal + e ha riscosso un successo di pubblico
senza precedenti. La critica francese ha accolto l'evento affermando: «Sono pochissime le serie televisive
europee belle e meritevoli di essere segnalate. Romanzo Criminale è una di queste»; «La serie dell'estate
francese è italiana! Gli attori hanno tutti delle facce incredibili al punto che se Sergio Leone li avesse
scritturati per un suo western nessuno avrebbe avuto nulla da ridire».
E c'è di più, perché «Romanzo Criminale» sarà distribuito in oltre quaranta territori. Già si parla di serie-cult.
Eppure la storia - per chi l'ha vissuta e per chi, da giovane, l'ha ascoltata o letta - sembra essere romana, che
più di così non si può. Romana è infatti l'ambientazione (tra gli altri il quartiere della Magliana), romano è il
dialetto usato dai protagonisti. Nonostante questo il film (è vero che si sta parlando di dieci puntate di una
serie che andrà in onda in tv ma regista e produttori lo hanno trattato come un vero e proprio film) ha fatto
presa all'estero, tanto da far gridare al successo.
Veniamo all'Italia: «Romanzo Criminale 2» andrà in onda a partire dal 18 novembre tutti i giovedì alle 21 con
doppio episodio su Sky Cinema 1 e Sky Cinema 1 Hd. E ci sarà posto anche per le paillettes. Eh sì, perché,
buttati alle spalle gli anni '60-'70, quelli di piombo, prima della fine (tragica), i componenti della Banda della
Magliana si daranno alla «pazza gioia». Gli sceneggiatori non hanno fatto altro che registrare in presa diretta,
senza troppi ricami. È infatti l'epoca del potere indiscriminato. Ieri a presentare la serie c'era il papà di
«Romanzo Criminale» Giancarlo De Cataldo; il regista e direttore artistico Stefano Sollima; per una
produzione Sky Cinema in collaborazione con Cattleya. Nel cast Vinicio Marchioni (Freddo), Alessandro Roja
(Dandi), Andrea Sartoretti (Bufalo), Daniela Virgilio (Patrizia), Marco Bocci (commissario Scialoja),
Alessandra Mastronardi. Ieri sera pienone di vip alla serata di Gala in piazza della Repubblica: è già pronto il
videogame.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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Da giovedì 18 novembre su Sky parte la seconda serie sulla Banda della Magliana. È pronto il videogame
10/11/2010
04:21
Il Sole 24 Ore Online
Sito Web
(tiratura:405061)
Bon Jovi lancia il suo album sui videogiochi di Facebook (in stile
Farmville)
Adattare un album musicale al pubblico di Facebook: Bon Jovi ha sperimentato il palcoscenico del social
network per il lancio di "Greatest hits bundle". Ma ha cambiato la formula...
Adattare un album musicale al pubblico di Facebook: Bon Jovi ha sperimentato il palcoscenico del social
network per il lancio di "Greatest hits bundle". Ma ha cambiato la formula tradizionale. Perché i luoghi di
acquisto non sono anonime vetrine elettroniche, ma tre videogiochi all'interno della rete sociale online: Happy
Aquarium, Happy Island e It Girl.Il loro meccanismo di partecipazione non è differente dai campi coltivati di
Farmville, dove gli utenti vestono i panni di contadini, coltivano un terreno e acquistano semi speciali da
piantare, pagati con la moneta digitale dei "Facebook credits" che, a sua volta, viene acquistata attraverso
una transazione elettronica con carta di credito. È un congegno potente: gli iscritti al social network
trascorrono il 40% del loro tempo nei videogiochi collegati alla piattaforma. Di recente, per esempio, Farmville
ha raccolto 500mila dollari in donazioni per aiutare gli sfollati di Haiti: è bastato pubblicare un annuncio nel
videogame per attivare la solidarietà. Chi entra in Happy Aquarium, Happy Island e It Girl può scegliere di
comprare in un singolo pacchetto le canzoni digitali dell'album, "Facebooks credits" e beni virtuali. Al
momento si tratta di opzioni accessibili soltanto da Stati Uniti e Canada. Ma su Happy Aquarium è possibile
acquistare da qualsiasi parte del mondo anche oggetti virtuali collegati alla band del cantante di origini
italoamericane. È un primo passo per allargare gli orizzonti del palcoscenico al pubblico di internet, nei luoghi
più frequentati online.Ma Bon Jovi porta la sfida oltre Facebook. La "Fender Mustang" è una chitarra con sei
corde e diciassette tasti collegata con il videogame "Rock Band 3": si tratta di un controller che permette di
partecipare a un concerto con un gruppo musicale sullo schermo o di sfidare gli amici. Simula un'esibizione
sul palcoscenico. Alcuni brani dell'album di Bon Jovi entreranno nel "repertorio" accessibile ai musicisti
amatoriali per l'acquisto e per la riproduzione "live". Da tempo l'industria musicale guarda con interesse
all'intersezione tra social network e videogiochi per ampliare gli spazi d'incontro interattivi con i fan. Gli Iron
Maiden, per esempio, hanno debuttato in versione cartoon con il supporto di Emi.©RIPRODUZIONE
RISERVATA
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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tecnologie
10/11/2010
Panorama.it
Sito Web
paolo.manzo
L'ordine è chiaro: uccidere Fidel Castro, senza mancare il bersaglio. Ma stavolta le armi non servono, basta
solo la forza di un joystick. Call of Duty: Black Ops è infatti il settimo capitolo della saga di videogame
sparatutto più apprezzati di sempre. Un prodotto di ultimissima generazione che fa letteralmente a pezzi la
storia con la S maiuscola come l'abbiamo sempre conosciuta sin dai tempi della scuola. Nel gioco infatti oltre
a Fidel Castro ci sono anche Richard Nixon e John F. Kennedy che si incontrano in fantomatiche riunioni per
fronteggiare la Guerra Fredda. In un crescendo di situazioni e passaggi obbligati l'ignaro giocatore si trova
così ad attraversare anche se solo virtualmente pezzi della storia del pianeta reinterpretandoli in un modo che
ha già scatenato qualche critica.Fidel Castro, per esempio, deve essere ucciso se si vuole andare dritti alla
vittoria. Per quanto però ci si ostini a sparargli contro l'ex líder máximo alla fine comunque si salva
rispondendo pure con beffarda ironia "hai assassinato un sosia", ordinando di torturare i killer.È davvero la
fine della Storia o semplicemente la sua parodia dal momento che, a detta di alcuni, la Cia avrebbe
provato inutilmente 638 volte ad uccidere Fidel?
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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Uccidete Fidel Castro. Ma è solo un videogame
10/11/2010
18:01
Virgilio.it
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(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Ormai su Romanzo Criminale manca solo il videogioco . Oltre a classici dvd, fan
page su facebook, c'e' l'applicazione caricata su ITunes martedi' scorso, che ha totalizzato quasi 18.000
download. In attesa del debutto dei 10 nuovi episodi (l'epilogo dal 18 novembre su Sky...
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Ormai su Romanzo Criminale manca solo il videogioco. Oltre a classici dvd, fan
page su facebook, c'e' l'applicazione caricata su ITunes martedi' scorso, che ha totalizzato quasi 18.000
download. In attesa del debutto dei 10 nuovi episodi (l'epilogo dal 18 novembre su Sky Cinema 1 e Sky
Cinema 1 HD) chi possiede IPhone, IPod Touch o IPad puo' leggere notizie, guardare foto e video, giocare
con i personaggi della serie culto firmata da Stefano Sollima che si prepara a sbarcare anche negli Usa.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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Romanzo Criminale, boom di download
10/11/2010
19:02
Virgilio.it
Sito Web
Roma, 10 nov. (Apcom) - Dopo le guerre su mondi lontanissimi, i campionati di calcio e le gare
automobilistiche, ora i videogamers potranno cimentarsi con un'altra sfida: il cambiamento climatico. Arriva
nella versione per Pc (tra qualche giorno per Mac) il videogioco 'Fate of the world': il...
Roma, 10 nov. (Apcom) - Dopo le guerre su mondi lontanissimi, i campionati di calcio e le gare
automobilistiche, ora i videogamers potranno cimentarsi con un'altra sfida: il cambiamento climatico. Arriva
nella versione per Pc (tra qualche giorno per Mac) il videogioco 'Fate of the world': il destino del mondo.
Gioco di strategia in cui il protagonista si trova alla guida di un'organizzazione internazionale: a lui decidere
se salvare il pianeta riducendo le emissioni inquinanti, oppure condannarlo alle piaghe del clima impazzito:
alluvioni, desertificazione, scioglimento dei ghiacciai. Per realizzare 'Fate of the world' un team di scienziati
ed economisti ha utilizzato i modelli matematici impiegati per descrivere il clima nel mondo reale, insieme alle
memorie di alcuni esploratori. "Abbiamo avuto libri, film, dibattiti televisivi - spiegano i produttori - dunque è
stata solo una questione di tempo prima che la lotta globale contro il surriscaldamento arrivasse nei computer
e nei videogames". La speranza, aggiungono, è che "alle prese con le sfide del cambiamento climatico nel
mondo virtuale i giocatori maneggeranno meglio la complessità delle dinamiche climatiche, e saranno ispirati
ad intervenire anche in quello reale".
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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Scienza/ Cambiamenti climatici sbarcano nel mondo dei videogame
10/11/2010
20:05
Virgilio.it
Sito Web
L'Avana, 10 nov. (Ap) - Il governo cubano ha criticato il videogioco "Call of duty: black ops", uno dei cui
scenari consiste nel cercare di uccidere un giovane Fidel Castro, affermando che lo "spara-spara" della
californiana Activision è un'apologia dell'omicidio che trasformerà i ragazzini...
L'Avana, 10 nov. (Ap) - Il governo cubano ha criticato il videogioco "Call of duty: black ops", uno dei cui
scenari consiste nel cercare di uccidere un giovane Fidel Castro, affermando che lo "spara-spara" della
californiana Activision è un'apologia dell'omicidio che trasformerà i ragazzini americani in psicopatici.
I media cubani non hanno poi mancato di sottolineare come Castro sia riuscito a sopravvivere alle decine di
attentati che sarebbero stati organizzati ai suoi danni dalla Cia.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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Cuba critica videogame "Call of Duty": rende ragazzi psicopatici
11/11/2010
Pubblicita Today
Pag. 7
Giocare è un'arte. Art Academy, il nuovo progetto Nintendo e Pinacoteca
di Brera
(S.Po.)
E' caduto un altro muro. La barriera che separa l'arte dal gioco si è abbattuta con la presentazione del
progetto di partnership che vede coinvolti la Pinacoteca di Brera e Nintendo. L'azienda di intrattenimento
interattivo e il museo statale milanese hanno collaborato per la realizzazione di Art Academy, il software per
console portatile Nintendo DS che, passo dopo passo, insegna le tecniche di disegno e pittura. "Il progetto
didattico spiega tramite una console facile e leggera le tecniche del disegno e permette di imparare a
'leggere' un'opera d'arte - ha aff ermato Sandrina Bandera, Soprintendente per i Beni Storici e Artistici di
Milano e Direttore della Pinacoteca di Brera -. Questo strumento intellettuale può aiutare a comprendere la
prospettiva rinascimentale o la luce fi amminga di un quadro, aiutando il raggiungimento dell'obiettivo di
appassionare al diffi cile linguaggio della pittura". Nintendo, azienda che sta per chiudere il 2010 con un
bilancio positivo, sperimenta il software artistico nelle console portatili per la prima volta nel mondo. "Neanche
nelle mie più rosee aspettative mi sarei immaginato risultati del genere- ha commentato Andrea Persegati,
general manager di Nintendo Italia-. Negli anni scorsi ci siamo posti come obiettivo quello di far uscire il
videogioco dalla dimensione ludica e ci siamo riusciti. Art Academy entra nel cuore dell'arte con lo spirito del
gioco". Già con la Wii, prodotto su cui si concentra la campagna di comunicazione natalizia, insieme agli spot
previsti per New Super Mario Bros e Art Academy, Nintendo ha esplorato un nuovo mercato del videogioco,
ampliando il proprio target di riferimento non più isolato a bambini e ragazzi. A marzo è previsto il lancio di
3ds, il nuovo prodotto che consente di fruire di contenuti tridimensionali senza l'uso degli occhialini.
L'azienda, la cui agenzia fa capo all'headquarter europeo e il cui centro media è Mediaedge:cia, già citata
come esempio positivo di business da Reneé Mauborgne, autrice del libro 'Strategia oceano blu. Vincere
senza competere', si appresta ancora una volta a navigare acque blu.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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[Aziende]
11/11/2010
Corriere della Sera - Sette - N.45 - 10 novembre 2010
Pag. 120
IL VIDEOGAME DEBUTTA A BRERA
mine con durezze differenti. pennelli a punta rotonda o piatta. ecco il gioco che entra nel tempio dell'arte
Andrea Milanesi
Si fa presto a dire "un gioco da ragazzi", ma sul sempre più sottile confine tra realtà e finzione ci sono
orizzonti che solo menti estremamente artistiche o creative possono provare a immaginare. E così accade
che un videogame nato per la delizia dei piccoli aspiranti Picasso si ritrovi a entrare per la porta principale di
uno dei templi mondiali della pittura. Con il gioco Art Academy , Nintendo porta infatti la sua console portatile
DS tra le sale della milanese Pinacoteca di Brera, che ha deciso di adottare questo nuovo software all'interno
di tutti i laboratori didattici rivolti ad adulti e bambini (a partire da sabato 13). Con un approccio estremamente
diretto e comprensibile, le diverse lezioni impartite dal videogame, oltre a insegnare basilari nozioni di teoria,
permettono di imparare passo dopo passo a disegnare e dipingere sul display touch screen utilizzando matite
(con mine di durezze diverse) e pennelli realistici (a punta rotonda o piatta), tracciando segni più larghi o
sottili, attingendo alla tavolozza di colori base e mischiandoli tra loro, per ottenere sfumature ed effetti
cromatici sorprendenti ispirandosi ai grandi maestri del passato, il tutto servendosi semplicemente del
pennino in dotazione con la console DS. Sul fronte più strettamente ludico, il nuovo gioco Start the Party
riunisce invece 10 mini-giochi divertenti e colorati con gare di pittura ad alta velocità e precisione, mentre il
titolo Disney Epic Mickey invita il giocatore a intraprendere un viaggio all'insegna della creatività, usando
pittura e solvente per modificare in modo dinamico i diversi scenari e aiutare il mitico Topolino a superare
ogni sorta di avventura. Í
Start the PartyVideogame per PS3: sfide multiplayer colorate con il nuovo controller Move (40 euro).
Art Academy Gioco-corso a lezioni per DS: si impara a disegnare e dipingere con il pennino (30 euro).
Disney Mickey Avventura e creatività in compagnia di Topolino e del mondo Disney. Per Wii (50 euro).
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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TECH
10/11/2010
e20express.it
Sito Web
Un viaggio tra i videogiochi dagli anni Settanta ai giorni nostri al Centro Culturale Candiani di Mestre, dal 13
novembre al 19 dicembre 2010. La mostra è stata realizzata con la collaborazione dell'Archivio Videoludico
della Cineteca di Bologna, Nintendo e Sony Computer Entertainment Italia.
VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 11/11/2010
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I Play Videogame , una mostra a Mestre