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ARCHITETTI - numero 10 Ottobre 2011
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STORIA DELL’ARCHITETTURA
Rimini, hotel Belvedere Mare, primi ‘900. Foto: Andrea Speziali
Romagna Liberty
La vitalità e la diffusione dello stile sul territorio romagnolo
di Andrea Speziali
[email protected]
L’idea di realizzare la mostra
fotografica “Romagna Liberty” nasce da un’approfondita
ricerca nata, quasi per caso,
sette anni fa quando feci la
conoscenza della splendida villa
Antolini, ubicata nella mia Riccione. Questo villino, dalle linee
sinuose, in tardo stile Liberty,
fu eretto nel 1923 per i coniugi
Dante Antolini e Egle Massei, su
progetto dell’architetto, di origini
dalmate, Mario Mirko Vucetich,
di cui rimane una delle opere più
pregevoli.
Dall’interesse per questa villa ho
ampliato le mie ricerche, prendendo in considerazione innanzitutto altre ville riccionesi, come
il villino Emilia dell’ingegner
Silvio Allegro Avondo, ubicato
a pochi passi da villa Antolini,
oppure la Pensione Florence,
villino in puro stile Liberty con
decorazioni a motivi floreali.
Ho pubblicato gli esiti delle mie
ricerche dapprima nel 2008,
dando vita al sito web www.
riccioneinvilla.it, poi nel 2010,
pubblicando il volume “Una
Stagione del Liberty a Riccione”
per i tipi di Maggioli Editore. Il
Andrea Speziali nel suo studio
marchio raffigurante villa Antolini, da me progettato è stato
adottato per l’annullo filatelico
in occasione del Convegno
Filatelico Numismatico 2010,
per il quale ho curato la mostra
‘‘Riccione Liberty’’.
La passione per lo stile Liberty
mi ha spinto inoltre ad ampliare
il campo delle ricerche a tutto
il territorio romagnolo, che fino
ad allora non era stato preso in
considerazione dal punto di vista
storico-architettonico per testimoniare la vitalità e diffusione
del Liberty.
Il progetto “Romagna Liberty”
è stato presentato il 27 luglio
nel cuore di Riccione, in una
sala del Palazzo del Turismo.
Successivamente, dal 18 agosto
al 6 ottobre, la mostra da esso
scaturita è stata allestita nella
fascinosa cornice dell’Hotel
de La Ville di Riccione, edificio
in puro stile Liberty, tipico di
quell’epoca dorata che ha visto
nascere il turismo nella nostra
riviera e ha lasciato edifici di inconfondibile eleganza nelle città.
La mostra allestita utilizzava in
parte il materiale raccolto dal
sottoscritto per la stesura degli
articoli pubblicati sull’omonima
rubrica curata per il quotidiano
‘‘La Voce di Romagna’’.
Ad essa si sono aggiunte numerose immagini sia di ville
ancora esistenti, sia di villini
ora demoliti ma immortalati
nelle cartoline del tempo, e le
fotografie finaliste del concorso
“Romagna Liberty” organizzato
dall’Associazione, in cui i partecipanti hanno ritratto le ville
Liberty più belle della Regione
Emilia-Romagna, contribuendo
ad accentuare l’attenzione su
un’epoca che ha trasmesso il
proprio ottimismo anche in architettura. Viene dunque proposto un viaggio nel tempo, tra le
ville cittadine di Bologna, Parma,
Reggio-Emilia, Salsomaggiore
a quelle balneari di Rimini,
Riccione, Viserba, Viserbella e
Cesenatico, dove il Liberty era
più diffuso.
Il primo premio “ABCOnlus”
è stato assegnato a Eugenio
Nuccorini con la foto di villa
Meriggiani a Bologna: tutti la
chiamano “Villa del Meloncello”,
perché confinante con l’Arco del
Riccione, villa Antolini, 1923, architetto Mario Mirko Vucetich. Foto: Daniel Carnevale
Villa Cacciaguerra in viale Vespucci a Rimini. Le due sirene a busto eretto in stile Liberty, prima poste sui due pilastri della cancellata di villa Cacciaguerra, sono ora conservate in buono stato presso
l’hotel Belvedere Mare in viale Regina Elena a Rimini. Anche di questa villa in stile Liberty dei primi
‘900, adibita a Hotel successivamente, va notata l’importanza architettonica per i fregi e le decorazioni di gusto raffinato con richiami molto evidenti alla villa Zanelli di Savona
numero 10 Ottobre 2011 - ARCHITETTI
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Riccione, villa Lampo di Vucetich e Campanini, 1922, architetto Mario Mirko Vucetich (Collezione Andrea Speziali, Riccione).
Meloncello. In realtà l’edificio
risale al ‘700, come ci attestano
delle antiche illustrazioni e i progetti conservati presso l’Archivio
Storico a Bologna. La dimora
venne fatta costruire dal padre
del conte Cesare Mattei, nato a
Bologna l’11 gennaio 1809, figlio
di proprietari terrieri bolognesi.
Non si conoscono i motivi per cui
la dimora venne abbandonata e
il periodo in cui subentrò la famiglia Meriggiani, che nel 1922
incaricò l’architetto di origini
dalmate Mario Mirko Vucetich
del risanamento dell’edificio.
La ristrutturazione a cura di
Vucetich, una tra le figure più
poliedriche del ‘900, nato a
Bologna nel 1898 e deceduto a
Vicenza nel 1975, riporta decorazioni Liberty con richiami al
‘700. Le decorazioni del villino
del Meloncello sono molto simili
a quelle utilizzate per il villino
Alverà a Venezia, eretto attorno
agli anni ’20, e per gli infissi di
Villa Antolini a Riccione, costruita
un anno dopo la ristrutturazione
dell’edificio bolognese.
Negli anni ’30, quando Vucetich
era al Governatorato a Roma con
Giuseppe Meriggiani, assieme
ad un gruppo di amici, fece un
viaggio in Somalia che durò
diversi mesi. Nella città di Misciane Genale Vucetich realizzò
il villino per l’amico Meriggiani
che diventerà la dimora dove
trascorse tutta la vita. La villa
di famiglia a Bologna venne
successivamente lasciata ai
familiari, e due anni fa la villa del
Meloncello venne venduta a una
nota imprenditrice bolognese,
amante del bello, la quale ha
affidato il restauro all’architetto
Monica Cardin Fontana, che
collaborerà con il sottoscritto
per le ricerche storiche.
Il secondo premio, ‘‘CulturalHub’’, è stato conquistato dai
fotografi Arianna Mamini e
Ricci Genziana con scatti di
villini in viale Audinot 8 e 9 a
Bologna, entrambi progettati
dall’architetto Paolo Sironi, e
da Anna Luciani per lo scatto
della storica villa Melchiorri
dell’architetto Ciro Contini (Ferrara 1873 – Los Angeles 1950)
a Ferrara. A Ferrara si trovano
parecchie opere architettoniche
di Ciro Contini, tra queste: villa
Amalia in viale Cavour 194,
progettata e poi costruita nel
1905 per l’industriale metallurgico Paolo Santini e la moglie
Amalia Torri, ricca possidente
terriera di Bondeno; i padiglioni
della mostra delle bonifiche
in piazza d’Armi (ne restano
tracce in cartoline d’epoca e
un prospetto) o la dependance
di Palazzo Cicognara-Sani, in
via Terranuova 23; ma uno tra i
suoi più grandi capolavori, che si
distacca anche da progetti come
il portale del cimitero israelitico
in via delle Vigne, rimane la
villa Melchiorri in viale Cavour
184, capolavoro del Liberty ferrarese. Il 30 luglio 1904 venne
inaugurata la dimora del noto
floricoltore Ferdinando Melchiorri, nella cui progettazione
il Contini cercò un riferimento
simbolico alla professione del
committente con le decorazioni
floreali scolpite nel cemento, che
richiamano quelle degli stessi
anni dell’architetto bolognese
Sironi, e che vennero realizzate
da Arrigo Minerbi (Ferrara
1881–Padova 1960). Merita
una citazione anche la famosa
cancellata di Villa Melchiorri
realizzata da Augusto de Paoli,
dominata alla sommità da sinuosi girasoli: elementi ideali della
creazione di una città-giardino.
Di un certo interesse è stata
giudicata anche la foto di Alberto Lucchini che propone uno
storico pozzo a Salsomaggiore
Terme, dove in secondo piano
si scorgono edifici con balconi
Liberty decorati in ferro battuto.
Tra i diversi scatti fotografici
inviati da Lucchini va anche
segnalato quello di villa Madonnina. È universalmente noto
che l’origine di grandi imprese e
opere d’arte sia spesso da ricercare nell’amore; ebbene è grazie
a una relazione illecita che oggi
possiamo ammirare uno degli
edifici Liberty più conosciuti di
Salsomaggiore Terme.
Siamo alla fine dell’‘800: raffinati villeggianti, giunti in gran
parte da Milano, portano con sé
i gusti e lo stile della nascente
Belle Époque, facendo costruire
villini che seguono questa moda
di respiro europeo.
Tra i milanesi che frequentano
abitualmente Salsomaggiore,
troviamo lo storico co-fondatore
del Corriere della Sera, Eugenio
Torelli Viollier e suo fratello
Gian Battista (detto Titta), che
ricopre il ruolo di amministratore
del giornale.
Gian Battista è un amante del
bello, partecipa alla vivace attività culturale di Salsomaggiore
in qualità di mecenate; sembra,
tra l’altro, che simpatizzi per
Garibaldi e per la massoneria; è sposato con una donna
milanese, alla quale non resta
fedele per sempre: nel vivace
centro termale, infatti, conosce
un affascinante giovane, con la
quale intreccia una relazione
extraconiugale. È proprio per
la sua amante (ne conosciamo
solo il cognome, Borghi) che il
primo amministratore del Corriere fa costruire un villino con
torre, noto col nome di villa “La
Milanesa”.
La donna ha due figli da Titta,
un maschio e una femmina,
mai riconosciuti dal padre, che
avranno la villa in eredità.
Dai discendenti Borghi la proprietà passerà alla Caritas Ambrosiana, che la tramuterà in
convento, facendo costruire
anche una cappella, utilizzata
per funzioni pubbliche. La Caritas ribattezzerà la struttura
dandole il nome più consono di
“La Madonnina”.
Negli anni ’60 tornerà a essere una dimora privata con
l’acquisto dell’avvocato Bassoli e infine, nel 1966, passerà
all’ingegnere Lucchini, attuale
proprietario, che ha il merito
di aver riportato allo splendore
originario i decori Liberty, grazie
a una sapiente ristrutturazione.
Non sempre i cementi decorativi
in forme mistiche, floreali, allegoriche e con tanti altri soggetti,
rimangono intatti nel tempo,
come possono constatare le
imprese di ristrutturazioni che
spesso si trovano di fronte a
cementi decorati che non sono
più in buono stato. Al contrario,
i cementi delle ville del Vucetich
tra Riccione, Bologna e il Lido
di Venezia, come quelli di villa
Alverà, sono ancora intatti e non
danno segni di cedimento.
Il terzo e ultimo premio, “CulturalWord”, è stato vinto da
Nicola Giannelli, per il Palazzo
Sanguinetti in via Irnerio 25/39
a Bologna, capolavoro Liberty
realizzato dall’architetto Ettore
Lambertini nel 1907, e dalla
fotografa Angela Anzalone con
un villino del Novecento sito a
Milano Marittima in viale Ravenna 12.
Nella stessa cittadina si possono
ammirare diversi gioiellini Liberty dei primi del Novecento, tra
cui villino Palanti, lungo il viale
Enrico Toti 72, un tipico esempio
dei villini da mare.
Nel 1912 la Società Anonima
Milano Marittima decise di lottizzare la pineta, posta a nord
del nucleo storico di Cervia,
per realizzare un primo insediamento di villette residenziali,
che dovevano divenire, come
recita un opuscolo dell’epoca,
“una piccola casa bianca in riva
al mare, oppure nascosta tra il
verde fresco di un bosco”.
Il progetto di urbanizzazione
apparteneva proprio a Giuseppe Palanti, pittore e docente
dell’Accademia di Brera, nonchè
socio fondatore della immobiliare che doveva realizzare i
progetti e, non a caso, la sua
villetta resta oggi una delle
meglio conservate.
La villa, in stile liberty con decori
esotici e moreschi, si trova nel
centro di Milano Marittima, a
metà strada tra il mare e la
pineta.
Attraverso questi esempi si
può facilmente dedurre come
la visita alla mostra “Romagna Liberty” sia una sorta di
viaggio a ritroso nel tempo,
capace di far rivivere con una
serie di immagini ciò che era
l’urbanistica in Romagna, nelle
Province di Rimini, Ravenna
e Forlì-Cesena (trascurando
Imola, che verrà presentata in
un’altra tappa) al tempo della
Belle Époque, quando le ville di
ricchi e importanti personaggi
dell’epoca caratterizzavano in
particolar modo e valorizzavano
le cittadine delle vacanze estive.
Ancora oggi le “grandi ville”
rimangono di proprietà di ricche
famiglie forestiere che tornano
ad abitare in queste belle e lussuose dimore nel periodo estivo,
quando le località di villeggiatura
si rianimano.
Informazioni
www.romagnaliberty.it
La mostra fotografica “Romagna Liberty’’ che si terrà dal 1° al 3 Dicembre presso il XV Salone dei
Beni e delle Attivitá Culturali e del Restauro, nel salone fieristico al porto di Venezia (VTP Venezia
Terminal Passeggeri), si presenta al fruitore attraverso un percorso dettagliato, studiato anche
nell’intento di contribuire alle celebrazioni della ricorrenza del 150°anniversario dell’Unità d’Italia.
La mostra, curata da Andrea Speziali, è stata organizzata dalla ABCOnlus, associazione nata nel
2001, che opera per la promozione e valorizzazione del Patrimonio Culturale sia attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi culturali sia attraverso il web con il portale www.beniculturalionline.
it e quello in inglese www.cultural-hub.com. Il comitato tecnico-scientifico della mostra è composto da critici e storici dell’arte: Fabio Benzi,
Beatrice Buscaroli, Giorgio Di Genova, Riccardo Gresta, Paolo Portoghesi, Vittorio Sgarbi, Vincenzo
Vandelli e Lara Vinca Masini.
Il percorso espositivo di questo appuntamento veneziano prende l’avvio con una serie di fotografie,
accompagnate da relativa descrizione, di ville del primo Novecento, dimore situate nelle stazioni
balneari di Cattolica, Riccione, Rimini, Viserba, Bellaria, Cesenatico, Cervia e Milano Marittima;
alcuni esemplari architettonici appartengono anche a località dell’entroterra come Forlì, Ravenna
e Santarcangelo. Si prosegue con una sezione dedicata a Mirko Vucetich, di cui è in particolare
documentata la realizzazione di opere monumentali, come quella dedicata ai Caduti di tutte le guerre
a Bolzano Vicentino, e ville, tra le quali spicca villa Alverà al Lido di Venezia. Il percorso termina,
ricollegandosi alla location della mostra e alla figura di Vucetich, con una sezione dedicata alle ville
di altri architetti che, come ha fatto lo stesso Vucetich, con creatività e professionale competenza
hanno contribuito con le loro costruzioni a dare una particolare impronta al Lido di Venezia.
L’evento viene realizzato grazie al sostegno dei seguenti Enti e Associazioni che hanno assicurato il
loro prezioso patrocinio: 150° anniversario dell’Unità d’Italia; Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; Regione Emilia-Romagna; Province di
Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Lucca;
Comuni di Bologna, Imola, Ferrara, Ravenna, Riccione, Rimini e Forlì; Comitato Nazionale per le
celebrazioni del centenario del movimento Liberty in Italia.
Riccione, pensione Florence, 1907 circa (Collezione Andrea Speziali, Riccione).
Rimini, Grand Hotel. Foto: Daniel Carnevale
Cesenatico, villa Faedi Moretti, primi ‘900 (Collezione Nanni, Cesenatico).