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COPIA DELL’ORIGINALE Deliberazione n° 100 in data 24/11/2011 COMUNE DI VERBANIA PROVINCIA DEL V.C.O Verbale di Deliberazione di Consiglio Comunale Oggetto: SECONDA MODIFICA DEL PROGRAMMA TRIENNALE PUBBLICHE 2011-2013 E DELL'ELENCO ANNUALE 2011 DELLE OPERE L’anno duemilaundici, addì ventiquattro del mese di Novembre alle ore 20:30 nella Residenza Municipale, si è riunito il Consiglio Comunale. All’inizio della discussione dell’argomento, risultano presenti e assenti: ACTIS ALBERTO BAVA CARLO BOLDI ROBERTO BOMBACE SAVINO BONZANINI MARCO CANALE MARIA CANALI ANDREA CAPRA DANIELE CARAZZONI ANDREA CARETTI FABRIZIO CHIFU IOAN ADRIAN COLOMBO DAMIANO COZZA CARLA COZZI SERGIO DE AMBROGI CORRADO DE BENEDETTI GIOVANNI DI GREGORIO VLADIMIRO FARAH ATTALLA FRANZI FRANCOMARIA GAGLIARDI ADRIANA GIANI GIAN MARIA P P P P P P P P P P P P P A P P P P A P A GIORDANI IVAN IDI DONATA IMMOVILLI MICHAEL INCERTO VALENTINA IRACA' FELICE MARINONI STEFANO MONTANI ENRICO MONTARONE STEFANIA RAGO MICHELE RESTELLI GIORGIO ROLLA ANGELO SCARPINATO LUCIO SERGIO ROCCO TAMBOLLA ANTONIO TIGANO GIORGIO VARINI PIER GIORGIO VOLPE SCIUME' FABIO ZACCHERA MARCO ZANOTTI CLAUDIO ZORZIT MARCELLA P A P P P P P A P P P P P P P P P P P P I Consiglieri Sergio Cozzi, Francomaria Franzi, Donata Idi e Stefania Montarone sono assenti giustificati. totale presenti 36 totale assenti 5 Assiste alla seduta il Segretario del Comune ZANETTA CORRADO Il Sig. BOLDI ROBERTO nella sua qualità di Consigliere assume la presidenza e, riconosciuta legale l’adunanza, dichiara aperta la seduta. INIZIO DISCUSSIONE DEL PRESENTE PUNTO: ORE 21.28 Si dà atto che sono presenti anche gli assessori Balzarini Adriana, Calderoni Stefano, Vincenzi Gian Maria, Pella Sergio, Carazzoni Lidia, Manzini Massimo, Airoldi Luigi e Mantovani Roberta. Illustra l’assessore Stefano Calderoni: “Inseriamo nel programma triennale 2011 il Centro Eventi Multifunzionale per 16.950.000 euro e l’anticipazione al 2011 del Business Social Center per 400.000 euro in quanto il progetto definitivo è in corso di approvazione. Non aggiungerei altro.” Interventi Marcella Zorzit (Cittadini con Voi): “Relativamente a questo programma triennale, lascerei momentaneamente in sospeso il discorso del centro eventi multifunzionale di cui, probabilmente, si parlerà dopo. Io ho un altro motivo per comunicare che non voterò a favore di questo programma in base all’argomento periferia. Diciamo che nelle opere previste dal programma, la periferia in genere, fa un po’ la parte della Cenerentola in quanto non esistono interventi significativi a suo favore. La periferia in genere, parlo della periferia est di cui non vedo nulla; per Fondotoce ci sono degli stanziamenti per l’impianto di illuminazione; per Piazza Adua e poi in particolare, per la periferia nord, vedo una forte penalizzazione anche in rapporto a quanto il quartiere nord aveva espresso nei mesi scorsi. Il Consiglio di Quartiere aveva espresso, come opere prioritarie, anche su suggerimento dell’assessore Pella, il quale, durante una riunione, aveva suggerito di focalizzare l’attenzione sulle opere prioritarie e le tre priorità che il quartiere nord aveva espresso erano: il parcheggio di Trobaso, la messa in sicurezza di via per Possaccio e la sistemazione della viabilità all’incrocio tra via Sasso di Pala e via Nicola. Ora, il parcheggio di Trobaso è sparito, non ne abbiamo notizia. La messa in sicurezza di via per Possaccio anche. Rimane la voce “sistemazione della viabilità all’incrocio del cimitero” avanzata nel 2013. Non c’è traccia nemmeno dell’intervento sull’immobile di via Cuboni per cui erano già stati stanziati dei fondi sia per l’acquisto che per la demolizione. Rimane traccia delle opere via per Santino nel 2012. Quindi credo che il disagio relativo a queste mancanze sia già stato espresso anche nell’ultima riunione di quartiere alla presenza del Sindaco quando i consiglieri, avevano lamentato e protestato, relativamente a promesse che non sono state mantenute. Giusto per fare una considerazione di carattere oggettivo, in compenso vediamo che in questo programma continuano a comparire, reiteratamente delle risorse che si congelano per questo progetto di Verbania capitale dei Laghi che concretamente significa, appunto, la realizzazione di alcune fontane e mi viene in mente, per esempio, la fontana che è stata realizzata in piazza Città Gemellate e mi chiedo se dal punto di vista scenografico – estetico, possa avere un grosso significato e quindi aver determinato un impegno di risorse anche considerevole oppure mi chiedo, ad esempio, se lo spostamento della pista di skateboard di cui si prevede, appunto, a bilancio, nel programma, una certa cifra, possa costituire una priorità in questi tempi di magra, dal punto di vista economico. Per cui, visti questi squilibri che compaiono all’interno della programmazione, credo che non voterò a favore.” Daniele Capra (P.D.L.): “Volevo solo fare una precisazione sulle periferie. Per quanto riguarda Fondotoce, visto che è stato citato il paese, specifico che è previsto un investimento nei prossimi anni per sistemare e rendere vivibile il canale di Fondotoce che per dieci anni è stato abbandonato. I lavori sono stati eseguiti e non sono stati più mantenuti tali. Oltretutto con dei guai che si sono protratti negli anni, soprattutto quando c’erano situazioni di siccità. Per cui credo che quest’Amministrazione sia vicina alle periferie. La prova riguarda il Consiglio di Verbania Ovest, il quale sta cercando di trovare fondi per la sistemazione di Palazzo Cioia, che è un palazzo la cui sistemazione è sempre stata richiesta dalla periferia e dal Comitato in particolar modo e che è sempre stata snobbata dalle passate Amministrazioni.” Giorgio Tigano (P.D.L.): “Volevo solamente precisare, in rapporto all’intervento della consigliera Zorzit, che qui non stiamo votando il programma triennale delle opere pubbliche, bensì una variazione. E’ una variazione che riguarda specificatamente, credo, l’opera pubblica più importante da decenni a questa parte per Verbania, quindi non capisco neanche la connessione. Se è un escamotage per dire che vogliamo votare contro la modifica del piano per l’inserimento del Pisu lo si dica chiaramente; ma dire che non lo si vota perché non sono state fatte modifiche o comunque non ci sono interventi per le periferie, di questo si doveva parlare e si parlerà e si è parlato nel piano triennale, che era tra l’altro allegato, non certo durante la discussione di una modifica. Quindi, sinceramente, non vedo neanche l’attinenza tra un voto negativo collegato e spiegato in tal modo. Tutto questo volevo dire.” Vladimiro Di Gregorio (Rifondazione Comunista – C.I.): “Come diceva Tigano queste variazioni, così come al punto precedente, essenzialmente sono variazioni legate al Pisu ed al contributo che Verbania ha ricevuto per il centro eventi.10.000.000 e non 12.000.000 come dicono gli amici leghisti nei loro manifesti. I 10.000.000 che, come tutte le grandi opere, possono essere un’occasione, però spesso sono anche motivo di interrogazione e di dubbio, nel senso che bisognerebbe cambiare registro. Dovremmo essere ormai in controtendenza rispetto anche al passato, abbandonare le grandi opere cui l’esperienza dice che molto spesso sono delle situazioni che hanno portato per cattiva gestione, lungaggini, problemi e quant’altro. Si dovrebbe pensare maggiormente, invece, ad investire sui piccoli interventi. Penso, ad esempio, alle manutenzioni ordinarie che sono, praticamente, assenti e che poi provocano tutta una serie di conseguenze. In queste settimane e in questi anni, noi tocchiamo con mano quanto, ad esempio, il territorio, l’ambiente, paghi il fatto che si abbandoni e non si faccia manutenzione. Le manutenzioni ordinarie sono importanti e fondamentali per mantenere il territorio tutelato per evitare problemi e catastrofi che purtroppo in questi anni, invece, si sono moltiplicate, non solo per il cambiamento climatico, ma anche per le scelte strategiche di taglio delle risorse sulle manutenzioni e sugli investimenti sul territorio e sull’ambiente. Per cui, il fatto che arrivino questi soldi non è di conseguenza un fatto per cui si dica: “Evviva, siamo tutti contenti che facciamo questa grande opera!” Anzi io penso che bisognerebbe riflettere bene su quello che andiamo a fare. Il Pisu, come ci viene detto dagli atti che sono stati distribuiti, pone tra gli obiettivi strategici, il riuso di aree urbane e periurbane che presentino caratteristiche di degrado al fine di una loro riqualificazione e rigenerazione. Si propone di finanziare anche interventi di riqualificazione urbana in un’ottica di sviluppo sostenibile. Io mi chiedo, ma quell’area in cui andiamo a fare questo centro eventi è un’area degradata? Anche un bambino dell’asilo, passando per piazza Mercato, può capire quanto necessiti sì quell’area di interventi di riuso piuttosto che andare a cementificare l’unica area verde pubblica che abbiamo nel nostro territorio. E poi, ma non vi rendete conto della realtà in cui viviamo? Siamo in un periodo di fortissima crisi, anche nel nostro territorio anzi nella nostra provincia, ci sono oltre mille persone in mobilità ed in cassa integrazione e la cifra aumenta. Se andiamo a parlare con le persone che incontriamo, si capisce la difficoltà quasi di sopravvivenza di una vasta area di persone e la risposta non può essere questa. Non può essere la risposta credibile al rilancio economico del nostro territorio, un’opera di questo tipo. Probabilmente potrà rilanciare la ditta che per quegli anni – voi dite tre, vedremo – avrà l’appalto, vincerà l’appalto; ma poi saranno veramente, rispetto alla crisi che c’è oggi, dei bruscolini. Abbiamo sentito il Sindaco dire che quasi, con un’opera del genere il Comune ci guadagnerà in termini economici. Ora, facciamo dei semplici conti matematici. Noi abbiamo nel piano economico di questo Pisu, 2.000.000 derivanti dall’appalto del gas, abbiamo 200.000 euro di avanzo di amministrazione, abbiamo 745.000 euro di alienazione del Barcollo, abbiamo 845.000 euro che diventeranno 1.900.000 alla fine, di mutuo. Questo vuol dire 3.790.000 che il Comune poteva investire in opere ed in attività utili, soprattutto utili per combattere la crisi da domani, perché questi soldi non sono il contributo Cariplo, non è il contributo della Regione, sono soldi che il Comune dovrà tirare fuori o che ha avuto e che poteva utilizzare per altre destinazioni, tipo i 2.000.000 del gas. La scelta che questa sera voi fate, che avete già fatto precedentemente, è quella – invece – di costruire questa cattedrale. Ma andate a parlare con le persone che vivono a Verbania, ma non solo nei salotti, con le persone che lavorano o che cercano lavoro, qual’è l’emergenza. Chiedete se interessa investire una ventina di milioni su un’opera del genere o magari destinare qualche centinaio di mila euro su attività per assistere, per aiutare chi ha perso il lavoro o i giovani che devono andare via perché qui il lavoro non lo trovano più! Voi avete la responsabilità di destinare 3.790.000 euro che da domani potevano essere utilizzati per combattere questa crisi per un’opera che sarà una cattedrale nel deserto. Io per ora mi fermo qua, lascio spazio e mi riprometto di rintervenire successivamente per altre questioni.” Claudio Zanotti (Gruppo Autonomo): “Anch’io mi inserisco nel solco tracciato dall’aratro, tracciato da Di Gregorio, distinguendo una serie di considerazioni tra Pisu e Piano di Gestione Centro Eventi. È vero che la relazione è stringente, è strettissima, ma sono due punti che hanno una distinta configurazione anche dal punto di vista amministrativo. Il collega Di Gregorio mi pare che abbia ben colto l’elemento che induce la minoranza ad essere profondamente, radicalmente critica, per qualche verso anche paradossalmente critica, rispetto all’acquisizione di un finanziamento consistente come quello legato al progetto integrato di sviluppo urbano, perché questo Pisu è una straordinaria irrimediabile occasione persa. È un’occasione persa che non so se e quando, dato per acquisito, noi faremo tutto quello che compete alla minoranza per evitare che la città da questo progetto ne abbia un danno gravissimo e permanente. E’ certamente un’occasione persa e vi dirò, nel breve intervento, che sto facendo, le ragioni per cui lo consideriamo tale. Per molte ragioni di metodo, di contenuto. Noi, con questo intervento, interveniamo su un’area, lo diceva prima Di Gregorio con grande chiarezza, su un’area che non ha nessuna caratteristica per poter rientrare tra le aree di riqualificazione urbana. Non è un’area degradata, non è un’area da recuperare, ma è anzi,un’area, sulla quale le Amministrazioni, nel corso del tempo, con attività anche di una certa lungimiranza, avevano avviato e portato a termine con un progetto di riqualificazione di quell’area, coerente con la vocazione specifica di quell’area particolare, che aveva già determinato l’investimento di, credo, un paio di milioni di euro nell’arco di sette o otto anni tra investimenti comunitari, investimenti comunali ed investimenti di privati, che hanno eseguito opere all’interno di concessioni che aveva tutte le caratteristiche, ma non certa quella che il punto 6 del Bando Pisu definisce come compatibile con il Pisu, recupero urbanistico di aree urbane degradate o riqualificazione di spazi pubblici inclusi nelle aree degradate. Perché il Pisu che cos’è? Il Pisu non esiste, ma esiste una faticosa operazione di assemblaggio di elementi eterogenei funzionali per portare a casa più soldi possibili per l’unica opera radicalmente sbagliata che è contenuta in quel progetto e che da sola assorbe il 75% dell’intervento complessivo. Un Pisu che viene richiesto per 13.000.000 e rotti, 10.000.000 dei quali sono assorbiti da una delle dodici opere previste. Già questo dice che il Pisu non esiste nella sua lettura globale, articolata, equilibrata degli interventi sui diversi ambiti della società. È un escamotage, un’operazione politicamente spregiudicata per cercare di approfittare di una condizione politicamente favorevole sul piano regionale e portare a casa più soldi possibili per quest’opera. Peccato che a giudizio di una parte consistente della città, che è la minoranza, ed è una robusta parte della città, minoritaria ma pur sempre robusta, e ha migliaia e migliaia di cittadini che hanno, nei mesi scorsi, sottoscritto un documento, una petizione che individua in quella scelta, una scelta dannosa per la città, proponendo un’alternativa. Quest’operazione si costruisce con l’unico obiettivo di finanziare, nella maniera più elevata possibile, l’opera più inutile e più dannosa che poteva essere contenuta all’interno del Pisu. Con quale conseguenza? Prenderemo dalla Regione 10.000.000 se si riuscirà a fare tutto quello che si immagina di fare e che noi speriamo non si faccia. Consigliere Capra, non dia segni di sconforto politico, perché ha molte altre occasioni per farlo in maniera più concreta. Ho ascoltato, in questi giorni, e sono rimasto anche imbarazzato, la cosa mi ha tolto il sonno per qualche quarto d’ora, nel leggere, in più occasioni: i bastoni tra le ruote, il boicottaggio, sabotaggio, mancavano i Pasdaran, il guerrigliero, il bombarolo, tutta la lessicologia del caso... Noi facciamo minoranza, abbiamo detto con grande chiarezza che quest’opera la consideriamo dannosa ed inutile per la città, facciamo il nostro dignitoso, pulito, chiaro lavoro di minoranza documentando questa nostra argomentazione e lavorando in maniera tale che questo effetto dannoso non si produca. Non mi sembra che ci sia niente di scandaloso. Primo risultato. Distruggere 2.000.000 di opere di riqualificazione che in quell’area si sono, nell’arco di sette o otto anni, stratificate. Noi l’abbiamo detto alla Regione Piemonte perché lo valutasse, nel momento in cui rendeva ammissibile il Pisu. Non ci hanno ascoltato. Stiamo aspettando dalla Regione Piemonte la consegna dell’istruttoria tecnica che il nucleo di valutazione dell’Assessorato alle attività produttive ha fatto e che la determina del dirigente si limita a citare, ma non ad allegare, per capire attraverso quale processo, che ci riesce difficile ricostruire, abbia potuto determinarsi il paradosso di un finanziamento comunitario per riqualificare aree degradate all’interno del contesto urbano, il cui primo risultato è la distruzione di 2.000.000 di opere di riqualificazione depositate in quell’area. Evidentemente vi avranno ascoltato, perché se hanno accettato.. Quello che doveva essere un parco lago, diventa una cosa diversa. Secondo. Azzerate la programmazione. C’è una cosa che non ricordo sia mai accaduta. Abbiamo fatto in diversi cicli amministrativi, io direttamente, altre Amministrazioni di centro sinistra, più di un programma a finanziamento comunitario, regionale, nazionale; ma una programmazione come questa, che prevede nel Pisu l’inserimento di un numero abbastanza rilevante di opere già eseguite e che quindi sono nate, realizzate, finanziate, completate, secondo una logica che non era quella del programma integrato perché ancora non c’era, e vengono prese con l’unico obiettivo di farsi ridare indietro dalla Regione i soldi per quelle opere già spese, a noi sembra un’operazione che anche in questo caso, mi complimento per la spregiudicatezza politica ed amministrativa, per farsi pagare opere già fatte anche da altre Amministrazioni, già concluse. Poi magari non è arrivato il timbrino finale della conclusione lavori, perché sennò non sarebbero state finanziabili, quindi rimaste lì in attesa del perfezionamento, per potersi far pagare opere nate e realizzate al di fuori del progetto del Pisu che è già di per sé un paradosso. Accanto a queste sono state inserite altre opere che, di fronte al centro eventi, rivelano l’obiettivo dell’Amministrazione, che non è quello di realizzare un Pisu, non solo centro eventi, ma è proprio quello, cioè di mettere intorno ad un gigante, ad un mastodonte cementizio, come quello che si annuncia sull’ Arena, dei nanetti quasi invisibili che lo accompagnano nella prospettiva di acquisire il Pisu. Poi si potrà chiamare Business Social Center, l’esotico anglismo, in genere, nobilita tutto. Noi, che eravamo ragazzi che parlavamo italiano, si diceva: “Chiediamo 400.000 euro in Regione per fare manutenzione straordinaria dell’immobile in via Roma”. Invece oggi si dice: “Realizziamo il Business Social Center”. Quando noi abbiamo messo a posto, finanziandolo ed andando a gara o appalto, facciamo un nord vento di manutenzione del patrimonio del Comune. Quando abbiamo messo a posto il parco dell’ex minigolf è stato un intervento di riqualificazione dell’ambiente urbano. Voglio dire, all’interno del Pisu ha trovato spazio e dignità di intervento, la realizzazione della fossa chimica per lo scarico dei camper che da questo momento assume una nobilitazione amministrativa che non perderà mai più. I 50.000 euro della villetta, della biblioteca, che in altri tempi, consigliere Rolla, probabilmente si faceva e neanche ci si ricordava di averla fatta, perché apparteneva a quegli interventi di micromanutenzione straordinaria su un immobile che era in uso. Sono stati nobilitati come interventi caratterizzanti del cambiamento epocale che attraverso il Pisu si realizza: la fossa biologica dei camper, i 50.000 euro per mettere a posto i serramenti della casettina della biblioteca, i 300.000 euro, non so a che lotto siamo arrivati, ma facciamo 500.000 euro onnicomprensivi per mettere a posto Palazzo Flaim, per cambiare il tetto di via Roma, per fare il minigolf. Ne abbiamo discusso venti minuti in Giunta, probabilmente, perché l’argomento seppure importante non richiedeva un brainstorming di cervelli straordinari per dire: “Nobilitiamo il parco del minigolf”. Li abbiamo fatti, da bravi ragazzi, ruspanti, della piccola città di provincia. Vederli recuperati, inseriti come dei nanetti lillipuziani che accompagnano il mastodonte cementizio, devo dire che ci ha gratificato a posteriore. Dico: “Guarda che roba, pensavo di aver messo a posto un parchetto semiperiferico ed invece siamo nell’anticamera del Paradiso, del “ParaPisu”. Sono così la fontana di Sant’Anna, pregevole opera che sta attirando anche un turismo d’elite e particolarmente mirato, nella piazza Città Gemellate, ed anche questa 200.000 euro nobilitata come intervento del Pisu, segno del cambiamento. Ora possiamo raccontarcela in questa vagamente imbarazzante protratta operazione propagandistica ed autocelebrativa a cui abbiamo assistito in questi giorni, però non è che noi ci possiamo credere più di tanto. Il Pisu è il mastodonte che doveva trovare soldi da qualche parte, poi ci mettiamo intorno un po’ di nanetti, li nobilitiamo, ma non venite a raccontarci, pero, che è l’operazione dentro la quale ci sta il cambiamento epocale. Due sono gli interventi che io condivido. Condivido anche Palazzo Flaim, per l’amore di Dio, condivido anche di mettere a posto la casettina della biblioteca, fare lo scarico chimico dei camper. Non vogliamo mettere a posto via Roma? Mettiamo a posto via Roma. Le hanno fatte le Amministrazioni pre e post Repubblicane queste cose e forse anche nell’intermezzo Repubblichino qualche cosa hanno fatto. Dire però che questo è l’anticamera del cambiamento, mi sembra troppo. Diciamo che è un’operazione che ha portato a casa dei soldi per un’opera che noi consideriamo sbagliata. Due sono le opere che invece, secondo me, hanno un significato che può essere condivisibile: il recupero della sponda sinistra del San Bernardino, che è comunque all’interno delle previsioni e gradualmente aveva trovato anche degli interventi di sistemazione, prima sulla sponda destra e poi sulla sponda sinistra e la prosecuzione del progetto banda larga che comunico ufficialmente è presente a Verbania in maniera consistente perché nel quinquennio 2004 – 2005 la rete di fibra ottica su Intra, il pezzo di Pallanza e soprattutto la dorsale di fibra ottica che è partita dal Municipio passando per Pallanza, Plusch, Viale Azari, Trobaso, Renco, San Bernardino, arriva a Fondotoce, già costituisce un possente elemento di dorsale e se poi si fa anche un interventino che lungo la via Brigata dei Grandi Martiri collega la fibra ottica del Plusch con la fibra ottica comunale del Ponte, si fa un’operazione dignitosa che potrebbe poi avere anche qualche implicazione utile per la città. Quelle due. Le altre sono cose che appartengono all’ordinaria manutenzione straordinaria. In più c’è il mastodonte cementizio. Si sono perse occasioni, perché il Pisu, per il quale non c’è stata una convocazione di Consiglio Comunale, una convocazione di Commissioni, una convocazione di pubblico, di bando. È uscito il bando, credo nei primi di novembre dello scorso anno, tre mesi per confezionarlo, fine di gennaio, nessuno ne ha saputo nulla. Nessuno ha potuto collaborare, intervenire, partecipare “Non disturbate il manovratore, perché dentro bisogna pilotarci il cementizio mastodonte”. Quale occasione migliore per poter discutere almeno di tre ipotesi di Pisu davvero, a nostro giudizio, utili, almeno ce le facevate dire in un Consiglio Comunale, in una Commissione, in città, poi ce le bocciavate; ma noi eravamo contenti lo stesso, perché ci accontentiamo di poco. Si è vanificato il vero disegno di riqualificazione urbanistica di edilizia della città che Di Gregorio richiamava prima e che da cinquant’anni costituisce l’obiettivo importante di tutte le Amministrazioni succedutesi a Verbania. E’ quello dell’integrazione Sant’Anna -Sassonia che ha trovato singoli segmenti importanti nel terzo ponte, nel progetto del teatro di Piazza Fratelli Bandiera e che, recuperando anche un elemento contenuto nel Pisu attuale, poteva mettere in campo risorse che avrebbero realizzato il polo culturale teatrale in piazza Fratelli Bandiera, recuperato casa Ceretti, su cui si soffre molto nel museo del paesaggio. Si sarebbe riqualificato il lungargine a San Bernardino, passerella ciclo pedonale a lago su San Bernardino, copertura dell’ Arena, riqualificazione del parco a lago. Sarebbe stata, consigliere Rolla, un’operazione di quelle che si inseriscono nella storia urbanistica di lungo periodo. Di certo non è che noi possiamo pretendere che chi amministra la città in questo periodo, abbia contezza di quale sia stato il dibattito ultradecennale in città e di quale sia l’obiettivo a cui tende la città dalla sua formazione, che è quello di creare una vera integrazione, un cuore cerniera tra le due e San Bernardino. Si voleva fare questa cosa e si è deciso di collocare tutto il 75% del possibile Pisu là in fondo. È andata male, non volevamo fare questo. Lo scorso anno, in questi tempi, si chiudeva Acetati. La minoranza aveva chiesto da un anno prima, era ancora Consigliere Comunale Reschigna, mi pare, nell’ottobre 2009, l’attivazione di un piano di lavoro, perché già si capiva che le cose andavano male. Ma quale occasione migliore, più stimolante, più audace, più ammirevole, di quella di cimentarsi in un progetto, in un Pisu che assumesse, insieme ad Acetati, l’area di Acetati per un intervento di riqualificazione urbanistica o compatibilmente sempre con il Pisu, di predisposizione di spazi e di infrastrutture per localizzare piccole e medie imprese. Magari qualche posto di lavoro in più ci sarebbe stato. Certamente quest’Amministrazione tutto ha fatto meno che impegnarsi sulla questione Acetati, cancellata completamente ed anche, devo dire, con visibile soddisfazione, dall’orizzonte amministrativo. Una terza ipotesi, punto del bando Pisu “Promozione di forme di mobilità urbana sostenibile di sistemi innovativi di gestione del traffico”. Noi eravamo noti, in Italia, per aver avviato un progetto che tra qualche anno finirà per essere il progetto a cui tutti si muoveranno, cioè di imporre il trasporto pubblico locale nelle città, a carico della fiscalità generale, perché non si può più immaginare di intasare di macchine le strade. Noi siamo stati, per condizioni morfologiche, anticipatori con Libero Bus. Quale occasione migliore approfittando del punto D del bando, per inserire, nel Pisu, azioni che consolidassero la promozione della mobilità alternativa attraverso l’esperienza di Libero Bus ed interventi strutturali che garantissero l’ampliamento delle piste ciclopedonali? Se ci aveste convocati tre cose noi avremmo proposto in alternativa. La prima, compiere il progetto di cinquant’anni di integrazione Sant’Anna-Sassonia; l’intervento attuale urgente dell’Acetati e proseguire su una mobilità alternativa. Erano tre. In questi anni, mai successo prima, abbiamo letto su Verbania News, piuttosto che sulla stampa cartacea, di molti cittadini che hanno proposto anche il loro Pisu. I Gruppi Consiliari, Cittadini con Voi. ma non soltanto, Rifondazione Comunista. C’è stato uno sforzo partecipativo per immaginare un’ipotesi diversa da quella che noi consideriamo negativa mai accaduto in precedenza, con le minoranze di allora, che ci fosse un tale fervore propositivo stroncato. Ce ne facciamo una ragione, dormiremo la notte. Questa sera noi vi diciamo che questo Pisu è un’occasione mancata anche per questo. Non ho mai avuto l’occasione di discutere una volta di un Pisu che potesse articolarsi su una delle sette, otto, nove linee che il Pisu prevedeva. Niente, chiuso: “Non disturbare il manovratore, si chiude con quello”. Con quale risultato? Lo vedremo dopo, nell’analisi del piano di gestione, con quale risultato occupazionale, quando avremo fatto il centro eventi, il segmento teatrale, il segmento congressistico, il segmento ristorativo. Se tutto andrà bene per voi e male per noi, intendo dire, nel senso che si realizzerà questa roba, i dipendenti saranno tra gli otto ed i dieci. Forse si poteva immaginare un intervento legato a questo finanziamento che poteva innescare, pensando alla piccola e media impresa o alla riqualificazione dell’area Acetati per il quale il centro sinistra ha fatto, in quest’anno anche un lavoro, consigliere De Ambrogi, di un particolare pregio, presentato pubblicamente, che poteva essere oggetto di approfondimento. Ci accontenteremo degli otto posti del centro eventi se e quando si farà. È stata fatta la scelta peggiore senza confronto con il Consiglio Comunale, senza confronto con le commissioni, senza confronto con la città ed è anche piuttosto imbarazzante, ed un filino patetico il propagandismo di oggi, quando tutto è chiuso, tutto è irrigidito, tutto è modificabile, si infilano una spalata di tre o quattro eventi concentrati in due o tre giorni per fare massa mediatica, dicendo: “Facciamo questo, parliamone, discutiamone”. Ma dove? Un anno fa è tutto finito! Noi siamo in ritardo di un anno, probabilmente abbiamo tarato l’orologio al 2010. Un anno fa bisognava dire questa roba, a novembre, qui, in Consiglio Comunale, sventolando il Pisu: “Ecco un’occasione importante, discutiamone. Poi ve le cassiamo tutte le proposte, non ci piacciono, non funzionano, ve le contestiamo”. Vi avremmo portato in giro, nelle piazze, nei quartieri. Portato virtuosamente, evidentemente, nel dibattito collettivo, sui giornali, per discutere le proposte. Poi alla fine avreste deciso. Ma almeno ci sarebbero state, sulla carta, proposte alternative. Non ci avete messo nelle condizioni di farle, se non nel mio clandestino Samizdat di Verbania 70, però me lo sono fatto e ne sono contento, anche perché, essendo abbastanza diffuso, ho un mio pubblico di affezionati lettori. Da questo penso si possa ricavare che il mio voto, e forse non solamente il mio, su questo punto all’ordine del giorno, non sarà favorevole.” Entra l’assessore Marco Parachini Stefano Marinoni (Lega Nord): “Capisco che il consigliere Zanotti ha fagocitato quasi tutta la durata del Consiglio Comunale. Vorrei solo ricordare che io sono un ex dipendente di Acetati, per chi non lo sapesse e credo, almeno a me risulta, che MG sia ancora proprietaria del terreno, quindi parlare di bonifica di Acetati... Non penso che si possano spendere i soldi del Pisu per mettere a posto un’area privata. Detto da uno che non mi sembra di destra, mi sembra una cosa un po’ particolare. Per quanto riguarda il Piano Economico Finanziario, mi sembra che su quello presentato in Piazza Fratelli Bandiera, ci sia scritto: mutui per 6,3 milioni di euro. Non so dove aveva intenzione di andarli a prendere, visto che il Pisu non era ancora stato inventato. Per quanto riguarda il teatro, sicuramente non verrà cementificata la spiaggia e mi sembra abbastanza normale che sia così. C’è e rimarrà quella, non so chi abbia detto che verrà cementificata. Sinceramente non capiamo bene dove si vuole arrivare. Volevo ringraziare sicuramente il Presidente Cota che ci ha dato questa grande possibilità; noi i 12.000.000 li abbiamo presi a differenza di quelli che adesso fanno così. Quando c’era da votare il teatro... Posso andare avanti? Mi spiace vedere questi movimenti un po’ particolari, non mi sembra di avervi detto niente di scandaloso. Noi 12.000.000 li abbiamo presi. In sessantaquattro anni di Amministrazione di centro sinistra di soldi dalla Regione credo ne siano arrivati ben pochi, almeno cosi mi risulta. Al consigliere Di Gregorio vorrei solo dire che purtroppo il Pisu, come lui sa benissimo, però fa finta di non saperlo, sono soldi vincolati. Per il lavoro non credo che sia la scelta migliore, nel senso che, se è un’area degradata mi sembra come scelta migliore, il teatro. Che poi a voi non risulti area degradata è un altro discorso, mi sembra che le carte siano tutte a norma Faccio un augurio, tra virgolette. Io spero che tra due anni non ci si trovi nella posizione in cui l’attuale opposizione debba andare poi a gestire questo centro eventi multifunzionale, perché con tutte le cose che sono state dette questa sera, non so cosa ne farebbero. Probabilmente ci metterebbero la dinamite. Noi? A me non risulta che abbiamo mai sfasciato niente.” Giorgio Restelli (Lega Nord): “Io sono allibito questa sera, perché mi sono trovato di fronte a delle critiche che sinceramente mi lasciano molto perplesso. Quando sento una persona come l’amico Claudio, posso chiamarti così, no? Ci sono le sirene da Roma, della balena bianca. Non vorrei essere capito male su queste cose. Sta di fatto che se qualcuno dà a questa Amministrazione e a questa nuova maggioranza il concetto di nano grafia, voi, in sessantaquattro anni di nanografia, cioè di un’Amministrazione che è capace di fare delle cose da nani, voi in sessantaquattro anni ci avete portato ad essere non con le mutande, ma senza le mutande, perché il V.C.O. non dà più niente, ditemi, per favore,in sessantaquattro anni di Amministrazione Verbanese quali grandi risultati industriali, economici, eccetera abbiamo visto? È stata distrutta la figura dell’imprenditore. Claudio, è stata distrutta ed allontanata la figura dell’imprenditore demonizzandolo per anni e poi adesso andiamo a cercarlo. Andiamo a cercarlo dall’altra parte del lago, andiamo a cercarlo da tutte le parti e non vogliamo vedere, anzi accusiamo gli altri di non saper fare niente. Grazie. Non sapremo fare niente, però, per lo meno, non abbiamo distrutto completamente l’economia della nostra città. Poi, per quanto riguarda l’amico Di Gregorio che è là dietro, dovresti essere contento di questa cosa. Se hai letto le ultime pagine del Capitale, si dice che il Capitalismo, con le sue grandi crisi, porterà alla sua distruzione. Questa qui è una grande crisi che dura dal 2007, tu Rifondazione Comunista o qualcosa del genere, dovresti essere felice di questa cosa, si sta avvicinando quello che Marx ha detto centocinquant’anni o duecento anni fa. Non è probabilmente così, non è probabilmente perché la globalizzazione è un’altra cosa, però dovresti trovarti su queste posizioni. Non è colpa di chi fa le scelte qui a Verbania, se tutto il mondo, dal 2007, ha iniziato una grossa crisi finanziaria, la più grossa e spaventosa crisi dal 1929. Non è certamente colpa nostra se questo è avvenuto. Noi, con quest’opera, si è cercato di portare, qualcosa di positivo nella nostra città, di portare un’opera che poteva qualificare, che poteva dare qualche cosa. Di certo, signori, voglio ricordarvi una cosa: qui ci sono 10.000.000 in più, non 6.000.000 in meno da finanziare con dei mutui che significava in ventinove anni trovare qualcosina come quattordici milioni a debito del Comune di Verbania che avrebbero bloccato, di fatto, tutte le Amministrazioni per tre anni, perché non ci sarebbe stata più la possibilità di fare niente a Verbania. Poi possiamo raccontarcela in tutti i modi possibili ed immaginabili, Claudio. Tu puoi trovare la tua tesi e sfruttarla per la tua antitesi, cioè: “Il mio teatro va bene, il vostro no”. Per carità, fatta la norma poi l’interpretazione la può trovare chiunque, ma sta di fatto che comunque i dati, cioè i conteggi, sono questi. Questa opera a Verbania non porta un debito di 12.000.000 o 13.000.000. Può portarne, secondo i calcoli che faceva il nostro Assessore l’altra sera, 845.000 che poi moltiplicati per ventinove anni porta 1.900.000 di carico oneroso al Comune. Benissimo. Ma non è neanche detto che questo avvenga, perché se tu fossi venuto, ma non sei venuto, se tu avessi partecipato a queste nostre piccole riunioni e commissioni che sono state fatte nel corso di questa settimana, avresti, sì, commissione finanze, c’eri anche tu Rolla, eravamo presenti tutt’e due, quindi penso di non inventarmi le cose, lui non c’era, avresti preso parte ad una discussione che in qualche modo ti avrebbe fatto capire che forse non ci sarebbe stato neanche bisogno di questo indebitamento di 845.000 euro. Poi puoi contestare tutto, che sono cosucce da poco, cosucce da niente, per carità, non sarò io a dirti che non è così, e non sarà, probabilmente, neppure nessun’altro dell’Amministrazione. Lo vedremo nei fatti, non adesso, non domani, tra due o tre anni se questa cosa porterà dei risultati positivi. Sul fatto occupazionale, nel cantiere qualcuno andrà a lavorarci, non saranno sicuramente otto o dieci persone, perché penso che per un’opera del genere qualche centinaio verranno sicuramente utilizzati e faranno parte di questo lavoro. Che poi, successivamente, la gestione, possa avere dieci o venti o trenta persone fisse a lavorare lì dentro, va bene, noi negli ultimi due anni dell’Amministrazione di centro sinistra abbiamo fatto 220 persone in meno, come dipendenti a Verbania, non come dipendenti comunali, ma come dipendenti dell’indotto industriale di Verbania. Vorrà dire che noi faremo trenta più. Il saldo è positivo.” Angelo Rolla (P.D.): “Anche io voglio intervenire per la parte che riguarda più propriamente il Pisu e quello che rappresenta. È chiaro che su certe cose posso, ovviamente, ripetermi, cerco di non ripetermi, di dire qualcosa di diverso, però il solco è sostanzialmente quello. La prima cosa che noi vogliamo dire in Consiglio Comunale alla città è che per noi il Pisu è una benedizione, nel senso che il finanziamento che è arrivato dalla Regione è una cosa utilissima per Verbania, su questo noi siamo arcicontenti. solo che siamo delusi e preoccupati perché a nostro giudizio questa grande opportunità è un’opportunità che non si attuerà, perché è un’opportunità persa, è un progetto che non raggiunge gli obiettivi che si propone e non cambierà nulla, anzi crediamo, poi lo dimostreremo sul piano economico finanziario, creerà, probabilmente, anche qualche problema economico che verrà lasciato sulle spalle delle future Amministrazioni. Il progetto, il Pisu, è sostanzialmente, l’ha detto Zanotti, gli correggo la percentuale, perché il finanziamento per il Pisu che sono 10.000.000 su 12,8 è il 78%, più di tre quarti del finanziamento semplicemente per il Pisu. Per le altre cose, poco. Ripeto, per il centro multimediale. Per il resto poco, molto poco. Cinque progetti hanno trovato qui spazio, progetti pensati da altri per altre cose. Si è riusciti, in questa lodevole, tra virgolette, impresa, di inserirli in un progetto che manco sapeva chi aveva progettato quei cinque interventi, che sarebbe stato possibile ed attuabile. Questo progetto lo si dice, perché se il progetto è per il 78% il centro multimediale, che cosa si propone? L’intervento si inserisce come baricentro del più ampio quadro unitario di riqualificazione urbana, sociale, economica e di riconnessione dei quartieri Sassonia e Sant’Anna alla costiera lago. Ma i quartieri di Sassonia e Sant’Anna come vengono collegati? Facendo un’opera al di fuori, nell’angolo, alla periferia di Sant’Anna che con Sassonia non c’entra nulla? Ma qui, se c’era qualcosa da fare, era proprio su Sassonia, l’area vocata ad essere riqualificata, che aspettava da anni un intervento pubblico come questo per poter fare il salto di qualità, di riqualificazione e tutto il resto che da volano sarebbe intervenuto per realizzare quello che veramente sarebbe stato un obiettivo nobile per il Pisu e si è scelta la localizzazione in un’area che ripeto, l’anno già detto tutti, vocata ad altro? È stato uno degli interventi sì, di progettualità, dei due progetti PIA, Progetti Integrati d’Area, che la Comunità Europea ha finanziato attraverso la regia della Regione, attraverso questi Piani Integrati, quindi una progettualità ed attraverso altri interventi di cucitura delle varie Amministrazioni che si sono succedute in quattordici anni precedenti a questa Amministrazione, che hanno permesso di riqualificare completamente l’area lago. Pensate, partendo dal circolo velico; metà del lungolago di Intra; il lungolago di Pallanza nuovo; l’area dell’Arena che è stato considerato sempre un primo lotto, quindi da concludere, la copertura era necessaria; Villa Giulia, fondi europei; il percorso pedonale ciclabile, fondi di PIA; il museo della Città di Pallanza che sta sul lungolago in pratica; il porto turistico; la riqualificazione delle spiagge con il progetto delle spiagge di Suna; il rifacimento del lungolago di Suna; lo stesso intervento della canottieri Intra. Guardate che dal circolo velico sino ai Tre Ponti sarebbe stata riqualificata tutta l’area lago. Questo significa creare delle occasioni. Invece si prende la parte centrale, l’unica area verde sul lago, sulla quale si potevano fare progetti di integrazione, come la copertura e la specifica vocazione di quella era un’area di balneazione, quindi un’area tipo Lido di Locarno, quindi un’area verde con piscine, con giochi d’acqua, con quanto servisse per la balneazione. Quella è un’area sul lago, quindi vocata ad attività coerenti. Invece no Invece si è fatto un progetto che snatura tutto questo. Riqualifica, com’è stato detto, ma va ribadito. Scusate, riqualifica un’area sulla quale sono stati spesi fior di soldi, un’area che la Comunità Europea ha finanziato perché venisse, s’integrasse con il resto degli interventi. Sapete cosa c’era prima? C’era un’area che prima era di escavazione di trattamento di inerti, poi solo di inerti e poi quasi abbandonata. È stata recuperata in quel modo, era l’unico tassello che mancava per riqualificare tutta la zona lago. E che cosa si fa? Si fa un progetto che non ci permette di fare, per esempio, il progetto Pisu completamente sulla Sassonia. C’erano progetti già pronti: il teatro o la stessa riqualificazione della piazza, il parcheggio sotterraneo, la riqualificazione della parte sopra come un’area mercatale, la riqualificazione delle piste laterali pedonali e ciclabili. Avevamo fatto quella in sponda destra del San Bernardino, il ponte pedonale che collegasse Intra con l’area dell’Arena. Tutte queste cose è stato detto, anche dell’area Ceretti, avrebbero creato delle condizioni per cui la Sassonia avrebbe prodotto risultati in sequenza perché sarebbe stato un volano importantissimo per il recupero di tutti gli ambienti privati e di una zona che ha bisogno assolutamente di essere, si dice, una cerniera tra il centro di Intra e Sant’Anna. Il primo ponte era stata la prima strada, il primo elemento che faceva capire qual’era la strada. Pensate che il progetto del teatro in Sassonia, che aveva valenze molto particolari, data la localizzazione, è stato da tutti condiviso. Nei cinquant’anni che diceva Zanotti, la cui discussione politica attorno alla Sassonia, al teatro, era avanzata, non ce n’era uno che avesse partecipato al dibattito ed avesse avuto idee diverse. Forza Italia, quando noi abbiamo approvato il progetto del teatro, era d’accordo sulla localizzazione, era assolutamente d’accordo. Mi ricordo l’intervento di Manzini che diceva: “Noi gradiremmo una maggiore polifunzionalità del teatro, però siamo d’accordo assolutamente sull’area”. Dov’è finita questa idea? Come si ricuce più il centro di Intra con Sant’Anna? Il terzo ponte rimane lì vuoto a creare semplicemente un collegamento che è utile quando si verifica, ed è tangibile, in occasione del sabato di mercato e poi si spegne. Quella realizzazione in piazza Macello avrebbe creato condizioni che sarebbero state da volano per tutto il territorio attorno, come già da volano è stato il piano particolareggiato che ha creato interventi che poi sono stati realizzati. Questo è quello che noi pensiamo. Il Pisu è stata una grande occasione persa. Questo è in buona sostanza. Certo che noi non possiamo sputare sul finanziamento che c’è arrivato, però vi diciamo che avete perso una grande occasione. Poi dimostreremo che ci saranno anche, secondo noi, difficoltà e criticità nel piano finanziario e nel piano economico.” Savino Bombace (I.D.V.): “Come Italia dei Valori volevo fare il mio intervento non tanto per ripetere cose che sono già state dette in maniera anche molto dettagliata da chi mi ha preceduto, ma quanto per fare alcune precisazioni, alcune correzioni su inesattezze che sono state dette. Si è detto, per esempio, che i soldi sono arrivati grazie all’intervento o comunque alla decisione del Governatore della Regione Piemonte. Io vorrei ricordare che i soldi, in realtà, arrivano dall’Europa, proprio quell’Europa che la Lega, in più occasioni, ha contestato ed ha chiesto all’Italia di uscire dalla stessa Europa. Del resto è anche giusto che sia così, perché sarebbe grave se un Presidente di Regione decidesse, in maniera autonoma, a chi e come destinare dei soldi pubblici. Vorrebbe dire che non siamo più in un regime democratico, ma probabilmente in una monarchia assoluta. Per quanto riguarda il discorso che il Pisu non era destinato o destinabile alla creazione dei posti di lavoro, il regolamento, il bando del Pisu, al punto 6 alla lettera G dice, leggo testualmente: “Dovranno essere finalizzati per il sostegno a progetti di investimento finalizzati allo sviluppo economico ed alla creazione di posti di lavoro”. Direi che più chiaro di così si muore. Il fatto poi, che si contestino frasi, e non è nostra intenzione prendere le difese di Di Gregorio, ma che si contesti la frase che questi soldi in un periodo di crisi potevano essere spesi per opere sociali, visto che la gente si trova in difficoltà economica, vorremmo ricordare che in campagna elettorale, quindi nel 2009, quando la crisi economica non era così grave come lo è adesso, una frase del genere fu proprio spesa dalla Lega, proprio contestando quella che era l’opera, allora definita, del teatro di Zanotti. Per quanto riguarda poi, il discorso di considerare l’area dell’Arena un’area degradata così come adesso, può essere sicuramente migliorata come fruibilità e come area, ma considerarla degradata lo lascio poi a giudizio dei cittadini verbanesi che tutte le estati la frequentano e, a quanto mi risulta, anche con un certo interesse ed anche affollandola. Vorrei concludere con una domanda che vorrei lasciare alla riflessione di tutti i presenti. I finanziamenti. Si è detto che grazie a questi finanziamenti il progetto dell’Arena avrà un impatto economico meno grave sulla città. Probabilmente è vero, anzi sicuramente lo è. Però quella che vorrei porre come domanda di riflessione è che se non ci fossero stati i soldi del Pisu, arrivati poi in maniera più o meno inaspettata, questa maggioranza, il progetto dell’Arena, non l’avrebbe fatto? Io credo proprio di no, visto che comunque le intenzioni, quando se n’è discusso proprio in quest’aula, più di un anno fa, erano quelle di andare avanti comunque, indipendentemente dal fatto che questi soldi ci fossero o meno. Non me ne vogliano i colleghi della Lega o i colleghi della maggioranza, ma queste precisazioni, a mio avviso, sono doverose per ristabilire un senso di verità e di correttezza del dibattito di questo Consiglio Comunale.” Esce l’assessore Adriana Balzarini Giovanni De Benedetti (P.D.): “Io sarò brevissimo, anche perché non entrerò nel merito del Pisu. Mi ha stimolato Restelli ed io, quando vengo stimolato, non riesco a trattenermi. Volevo ricordare a Restelli che lui non è un verginello ed innanzitutto è uno che, se posso darti ancora dell’amicizia, anche tu, in passato, con me, abbia fatto un bel percorso. Hai condiviso le operazioni fatte in quest’ultimo ventennio. Non puoi dire che Verbania è rimasta com’era. Credo che sia veramente falso dire che a Verbania le Amministrazioni precedenti non hanno proceduto a fare nulla per salvaguardare sia l’imprenditoria, sia l’occupazione, l’imprenditoria soprattutto turistica, perché questo è il concetto che dovrebbe portare anche questo benedetto teatro di cui oggi svelo qualcosa che forse voi non sapete. A me del teatro non me ne frega proprio niente, perché Verbania non ha bisogno di un teatro di quel modello, perché a Verbania sono interessate sì e no 350 persone al teatro. Questo è il concetto. Non che sia contro la cultura, ma sono circa 350 persone e non mi va di dover buttare via dei soldi della comunità. Seconda cosa, “vi abbiamo messo in mutande”. Mi sembra che qui, fino a prova contraria, chi ci ha messo in mutande, è stato il Governo Berlusconi, di cui i signori della Lega, hanno dato una bella accelerazione per metterci in questa difficoltà e poi, come io mi auguro che avvenga, signor Sindaco, anche a Verbania, dopo la rottura, guarda caso, la Lega ha pensato bene di andare all’opposizione. “ Non è vero che io ho fatto i danni”. Così potranno ancora dimostrare che loro sono coloro che vanno contro le riforme che il Governo Berlusconi sta portando avanti, Non è vero che loro, nel 2009, in piazza, con i cartelli grandi, dicevano: “Stiamo sprecando i soldi dei cittadini per fare il teatro”. Oggi noi andiamo a spendere, caro Montani, 18.000.000 di euro. Oggi, questi 18.000.000 della comunità non sono più chiaramente un problema per la città di Verbania, non sono più un problema per la Lega. Guarda caso la Lega adesso è convinta che bisogna spendere 18.000.000 per fare il teatro. Non gliene frega niente a loro in questo momento o per lo meno, le convinzioni di cui ero convinto che Restelli avesse, che sono ancora le mie che io ho oggi, è quello di tutelare prima le fasce deboli. Abbiamo bisogno di case a Verbania, non abbiamo bisogno del teatro per mandare 350 persone a vedere il teatro e poi questi famosi seminari, convegni, dove non abbiamo neanche le strutture per per ospitare le persone. E’ ridicolo. Ci saranno quaranta persone che tutti i giorni andranno a spendere 22 euro per mangiare. Guarda caso a Verbania in tutti i posti, i ristoranti, fanno il menu turistico, per poter portare a casa qualche cosa, a 11 euro. Evidentemente tra due anni Verbania sarà ricca, avremo moltissimi clienti che saranno disposti a spendere 22 euro. Vedi Restelli, ti rispetto per la persona che sei, però io mi aspetto sempre la coerenza della persona. Io ammiro Zacchera e sai perché lo ammiro? Perché lui è sempre stato coerente con la sua idea. Non l’ho mai condivisa, però lo rispetto su quell’aspetto. Invece non posso rispettare chi, nell’arco di quattro, cinque, sette anni, cambia la bandiera o la giacchetta. Questo non mi piace. E soprattutto ha il coraggio ancora di criticare coloro che hanno fatto un percorso con lui. Questo non mi va Restelli, non è una cosa da uomo. Dopodiché, va bene, la mia amicizia ce l’hai comunque.” Esce il consigliere Montani: presenti n. 35 consiglieri Daniele Capra (P.D.L.) per fatto personale: “Volevo intervenire per un fatto personale, visto che sono stato citato dal consigliere Zanotti, non per la dichiarazione di voto che non mi spetta. Io volevo solo dire ai Consiglieri che ho ascoltato, soprattutto dal consigliere Zanotti, che ricordo essere un ex Sindaco di questa città, e porgli questa domanda. Lei ha detto: “Faremo di tutto per evitare un danno gravissimo per la città”. Questo significa che voi farete di tutto per evitare che 12.800.000 arrivino per investirli nella città di Verbania? Questa è la risposta che mi piacerebbe avere, più che come Consigliere, come Amministratore di questa città, come cittadino, visto che l’ha detto un ex amministratore che dovrebbe, conoscere quanta fatica si fa per ricevere questo tipo di finanziamento. Poi lei ha citato tutta una serie di alternative che si potevano fare al Pisu. Io ricordo che il Pisu è stato deciso in tre mesi perché quelli erano i tempi. Se si fossero superati i tempi i soldi non sarebbero stati presi. Lei queste cose le sa bene e sta cercando di mettere fumo per cercare di screditare quest’Amministrazione. Io proporrei che quest’Amministrazione, questa Giunta, questi dirigenti che sono riusciti in così poco tempo a fare un lavoro così lodevole come ha detto il consigliere Rolla, dovrebbero essere meritevoli di una medaglia al valore civile, visto che stanno cercando di salvare la nostra città dal declino. Questo, piuttosto che cercare di far perdere un finanziamento alla nostra città. Bisognerebbe vergognarsi, guardarsi davanti agli specchi che sono in questa sala e rendersi conto, da ex amministratori, quali siete voi, delle parole gravissime che avete detto in questo Consiglio. Vergognatevi!” Dichiarazioni di voto Giorgio Tigano (P.D.L.): “Quanto tempo ho signor Presidente? Tre minuti? In tre minuti devo dire che questa sera ho sentito la favoletta di Biancaneve ed i sette nani; però le favole iniziano anche con “C’era una volta” e l’amico Zanotti se n’è dimenticato. C’era una volta il progetto teatro Zanotti. Questa piccola cosa ce la dobbiamo sempre ricordare. Fate finta di dimenticarla, dite di non aver avuto la possibilità di presentare un Pisu, ma avete avuto mille occasioni e i Consigli Comunali si fanno anche per questo, le commissioni ci sono per questo. Cosa sto dicendo? C’è un esecutivo pronto, esatto! No, del Pisu non c’era. Però, quando c’era l’esecutivo, scusa. Sto parlando del Pisu e lui parlava del fatto che non vi è stata data la possibilità di presentare il Pisu, Mi pare invece che è una vostra omissione non averlo presentato. Le occasioni e le possibilità di presentare un Pisu alternativo al Consiglio Comunale ed alla città c’erano e non l’avete fatto. Adesso date la responsabilità al Sindaco ed all’Amministrazione di non averlo fatto. Comunque, parlare che quella non è un’area degradata mi sembra assurdo, perché sono stati spesi 2.000.000 euro, secondo me male, perché la vera opera di cementificazione, la grossa opera di cementificazione che è stata fatta a Verbania è proprio l’Arena. Io voglio capire chi può pensare che quel tipo di opera pubblica non sia stata una vera cementificazione. Significa negare l’evidenza, tant’è vero che tutti i progetti andavano a pensare ad una modifica, comunque ad una ristrutturazione, di quell’opera. Adesso, secondo me, eliminare l’Arena, rimodularla, perché verrà rimodulata rendendola compatibile con un territorio lacustre, sarà sicuramente un’opera di riqualificazione che non è, assolutamente, sotto questo aspetto, contestabile. Dite poi - mi dispiace che sono in dichiarazione di voto e devo correre – che bisognava riqualificare ed era l’occasione per mettere in comunicazione la Sassonia con Sant’Anna. Ma vi siete dimenticati, quando avete fatto il terzo ponte, quanto si è discusso su dove fare il terzo ponte perché era impossibile farlo tra Piazza Macello e l’altra parte della sponda? Perché di là, grazie alla crescita ed ai piani regolatori successivi al dopoguerra, è stata fatta una crescita urbanistica assolutamente pazzesca, indegna, e non c’era proprio niente da collegare. Piazza Macello era incollegabile, tant’è vero che voi stessi avete dovuto fare il ponte centocinquanta metri, duecento metri più su. Queste cose qui, però, le dobbiamo dire, perché non si può continuare a dire la passerella oggi, fatta lì, non serve. Servirà, domani, la passerella e se dovesse essere fatta, sarebbe molto meglio farla collegando il percorso di recupero dell’ala sinistra del San Bernardino e la zona, cosiddetta del Tam Tam e la zona del teatro che sarà riqualificata. Io chiudo qui, comunque ci sarebbero state tante cose da dire. Mi dispiace che questa sera non ho avuto la possibilità di contestare tutto. Comunque il motivo per cui votiamo contro, sono proprio le favolette raccontate dalla sinistra.” Stefano Marinoni (Lega Nord): “Voto favorevole da parte del Gruppo consiliare di Lega Nord. Vorrei solo porre un quesito all’opposizione. Volevo solo domandargli dov’era nel 2009 quando è stato approvato il teatro di Zanotti e perché quello andava bene e questo, invece, a quanto dicono loro , è una schifezza immane.” Nessuno più intervenendo il Presidente pone in votazione il provvedimento ed: IL CONSIGLIO COMUNALE Acquisiti i pareri in ordine alla regolarità tecnica e contabile previsti dall’art. 49 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, e il visto di legittimità del segretario comunale, come previsto dall’art. 97, comma 4, lett. d) del D. Lgs. 18.08.2000 n. 267; Con voti favorevoli n. 22 (Signor Sindaco, Scarpinato, Tambolla, Volpe, Chifu, Tigano, Boldi, Gagliardi, Canale, Cozza, Capra, Carazzoni, Farah, Incerto, Colombo, Sergio, Immovilli, Actis, Canali, Marinoni, Restelli, Giordani) e voti contrari n. 13 (Di Gregorio, Zorzit, Bava, Iracà, De Ambrogi, De Benedetti, Bonzanini, Rago, Rolla, Varini, Zanotti, Caretti, Bombace) su n. 36 presenti e n. 36 votanti, espressi nei modi e termini di legge; DELIBERA di approvare l’allegata proposta di deliberazione. Entra il consigliere Montani: presenti n. 36 consiglieri. Successivamente il provvedimento ed Presidente pone in votazione l’immediata eseguibilità del IL CONSIGLIO COMUNALE Acquisito il visto di legittimità del Segretario Comunale, come previsto dall’art. 97, comma 4, lettera d) del D.Lgs. 18/08/2000 n.267; Visto l’at.134, comma 4, del D.Lgs. 18/08/2000 n.267; Ad unanimità dei voti espressi nei modi e termini di legge DELIBERA di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art.134, comma quarto, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267. SECONDA MODIFICA DEL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2011-2013 E DELL'ELENCO ANNUALE 2011 Premesso che: - con deliberazione di Consiglio Comunale n. 35 del 11 aprile 2011 veniva approvato il programma triennale delle opere pubbliche 2011 – 2013 e l’elenco annuale dei lavori per l’anno 2011, parte integrante del bilancio preventivo; - con deliberazione di Consiglio Comunale n. 74 del 26 settembre 2011 veniva approvata la prima modifica al programma triennale delle opere pubbliche 2011 – 2013 e l’elenco annuale dei lavori per l’anno 2011; - con determina dirigenziale n. 417 del 03/11/2011 la Regione Piemonte ha stanziato un contributo di €. 12.800.000,00 a valere sui progetti presentati nell’ambito del P.I.S.U.; - con deliberazione di Giunta Comunale n. 195 del 21 novembre 2011 veniva approvato il progetto definitivo delle opere di “Centro eventi Multifunzionale” per un importo di €. 16.950.000,00 - opera già prevista nel programma triennale delle opere pubbliche per lo stesso importo ma con finanziamento differente nell’anno 2011; - con deliberazione di Giunta Comunale n. 133 del 08 agosto 2011 veniva approvato il progetto preliminare delle opere di “Business Social Center” per un importo di €. 400.000,00 - opera già prevista nel programma triennale delle opere pubbliche per l’importo complessivo di € 400.000,00 nell’anno 2012; Rilevato che occorre, pertanto, provvedere a modificare il programma triennale opere pubbliche 2011-2013 nonché l’elenco annuale anno 2011, prevedendo: la variazione del finanziamento e l’anticipazione delle seguenti opere: 1. la variazione del finanziamento dell’opera “Centro Eventi Multifunzionale” di €. 16.950.000,00 finanziati per: a. b. c. d. e. f. €. 10.000.000,00 Finanziamento Regionale PISU; €. 200.000,00 AA; €. 2.000.000,00 proventi concessione gas; €. 845.000,00 Mutuo cassa DDPP €. 3.160.000,00 contributo da privati; €. 745.000,00 alienazione immobile; 2. l’anticipazione dell’opera “Business Social Center” all’anno 2012 per complessivi €. 400.000,00 finanziata con P.I.S.U.; Considerato che: la modifica degli importi delle opere previste nel programma triennale delle opere pubbliche ed elenco annuale è ammessa ai sensi dell’art. 128, comma 9, del D.Lgs. 12 aprile 2006, n° 163 e s.m.i. se esiste un autonomo piano finanziario e non vengono utilizzate risorse previste in bilancio per la realizzazione di altre opere; Verificata la necessità ed urgenza di procedere con la seconda modifica del programma triennale delle opere pubbliche 2011-2013 e all’elenco annuale 2011. DELIBERA per le motivazioni indicate nella sopra riportata relazione dell'assessore che costituisce altresì preambolo della presente deliberazione e che qui si intende riportata e trascritta per formarne parte integrante e sostanziale, di: 1. modificare il programma triennale opere pubbliche 2011-2013 nonché l’elenco annuale anno 2011, prevedendo: a. la variazione del finanziamento dell’opera “Centro Eventi Multifunzionale” di €. 16.950.000,00 finanziati per: i. ii. iii. iv. v. vi. €. 10.000.000,00 Finanziamento Regionale PISU; €. 200.000,00 AA; €. 2.000.000,00 proventi concessione gas; €. 845.000,00 Mutuo cassa DDPP €. 3.160.000,00 contributo da privati; €. 745.000,00 alienazione immobile; b. l’anticipazione dell’opera “Business Social Center” all’anno 2012 per complessivi €. 400.000,00 finanziata con P.I.S.U. Letto approvato e sottoscritto IL PRESIDENTE f.to BOLDI ROBERTO IL SEGRETARIO COMUNALE f.to ZANETTA CORRADO REFERTO DI PUBBLICAZIONE E COMUNICAZIONE AI CAPIGRUPPO CONSILIARI (art. 124 D.Lgs. 18.8.2000, n. 267 ed art.125 D.Lgs. 18.8.2000, n. 267) Si certifica, su conforme dichiarazione del messo, che copia del presente verbale viene affisso all’albo comunale, per la pubblicazione di 15 giorni consecutivi, dal .....……………….... IL SEGRETARIO COMUNALE f.to ZANETTA CORRADO Addi .............................…………………... Copia conforme all’originale in carta libera per uso amministrativo IL SEGRETARIO COMUNALE ZANETTA CORRADO Lì, …………………. Il sottoscritto Segretario, visti gli atti d’ufficio ATTESTA CHE la presente deliberazione è divenuta ESECUTIVA il .............….…………........... decorsi 10 giorni dalla data di inizio della pubblicazione (art. 134 comma 3° D.Lgs. 267/2000). IL SEGRETARIO COMUNALE f.to ZANETTA CORRADO La presente deliberazione è immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 267/2000. ………………………………………………. 100 - 24/11/2011 IL SEGRETARIO COMUNALE f.to ZANETTA CORRADO