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seguici su SPELLO TEATRO SUBASIO 2017 Stagione di teatro contemporaneo www.fOnTEmAggIORE.IT 2017 Organizzazione/coordinamento Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale Si ringraziano tutte le Compagnie citate nel programma per i materiali, testi e foto fornite. Con La Bella Stagione il Teatro Subasio riapre il sipario presentando una stagione ricca di proposte in cui trovano spazio diversi generi per appassionare, emozionare e divertire spettatori di ogni età. In uno spazio architettonico di pregio, da febbraio saranno promosse iniziative culturali per vivere il teatro come “casa di vita e cultura” quale elemento centrale e d’incontro a partire dall’acropoli della città, resa ancora più suggestiva dalle nuove pavimentazioni. E’ da questo cuore pulsante che l’Amministrazione comunale sta investendo per l’ulteriore valorizzazione dei beni storico-artistici e per la promozione culturale quali elementi imprescindibili per la nostra Città d’Arte e dei Fiori. Il Sindaco Moreno Landrini La Bella Stagione del Teatro Subasio riparte al completo: teatro per adulti, teatro domenicale per i ragazzi, teatro per le scuole e i laboratori che hanno contribuito nel tempo a creare passione per l’arte drammatica e affiatamento intergenerazionale. Non ne avremmo potuto fare a meno! Sfogliate le pagine e leggetele con attenzione: vedrete che troverete lo spettacolo più adatto ai vostri gusti: teatro professionista, sperimentale e amatoriale! Vi aspettiamo attenti e curiosi come sempre e sempre più numerosi. L’Assessora alla Cultura Irene Falcinelli BIGLIETTI Intero € 12 Ridotto € 9* La biglietteria è aperta il giorno di spettacolo dalle ore 18.00 - Tel. 0742.30.16.89 *(sotto 26 e sopra 60 anni) ABBOnAmEnTO A 8 spETTAcOLI Intero € 72 Ridotto € 54* *(sotto 26 e sopra 60 anni) ABBOnAmEnTO A 5 spETTAcOLI A scELTA Intero € 50 Ridotto € 37* *(sotto 26 e sopra 60 anni) (gli spettacoli scelti vanno comunicati al momento della sottoscrizione) Una stagione che parte a febbraio…uno spazio rinnovato dopo le offese del sisma. Un teatro che quest’anno, oltre a dialogare con artisti della ricerca teatrale, si apre all’intrattenimento e ai nomi importanti della prosa nazionale. Un’allargamento dell’offerta che auspichiamo possa coinvolgere sempre di più il pubblico di Spello nella riscoperta del suo teatro. Serate divertenti e impegnate. Tanti teatri in un solo spazio… le molteplici storie che vi verranno raccontate vi faranno ridere e piangere, vi toccheranno l’anima, perché quella di Spello sarà sempre LA BELLA STAGIONE. Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale prEnOTAzIOnE TELEfOnIcA ABBOnAmEnTI Telefonando a fontemaggiore tel. 075.5289555 - 075.5286651 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 rITIrO ABBOnAmEnTI prEnOTATI E AcquIsTO nuOvI ABBOnAmEnTI presso il Teatro Subasio giovedì 23 febbraio ore 18 -19.30 - e venerdì 24 febbraio ore 18 - 20 prEnOTAzIOnI TELEfOnIchE spETTAcOLI fontemaggiore Tel. 075.5286651 - 075.5289555 (dal lunedì al venerdì ore 10-16) Teatro subasio Tel. 0742.301689 (solo i giorni di spettacolo dalle ore 18) InfOrmAzIOnI fontemaggiore Tel. 075.5286651- 075.5289555 [email protected] / www.fontemaggiore.it Teatro subasio Tel. 0742.301689 (solo i giorni di spettacolo dalle ore 18) ORE 21.15 vEnERdì 24 fEBBRAIO 2017 mAX PAIELLA SOLO PER vOI uno spettacolo di Max Paiella, Francesco Brandi e Caterina Brigliadori regia Francesco Brandi Direttamente da Il ruggito del coniglio, celebre trasmissione di Radio Due dove ogni mattina regala personaggi comicissimi e imperdibili performance musicali, ecco sul palco Max Paiella con il suo “manuale di sopravvivenza emozionale”. Le emozioni ci avvolgono, ci sovrastano ogni giorno, alla fine l’hanno sempre vinta loro… e allora come imparare a gestirle, a contenerle? A superare il nostro stato primordiale e meritare un posto nella piramide evolutiva? A evitare di essere emarginati socialmente, licenziati da ogni posto di lavoro, rifiutati dagli amici, evitati dai parenti? Fantasista e cantastorie, imbracciando la chitarra, Paiella ci guida attraverso le nostre zone più oscure e più radiose, tra rabbia e felicità, malinconia e paura, segnando un percorso spensierato in compagnia dei suoi personaggi più strepitosi, delle sue imitazioni più esilaranti e soprattutto delle sue canzoni più emozionanti. Perché emozionarsi in realtà è il miglior modo di volersi bene. ORE 21.15 vEnERdì 10 mARzO 2017 SCEnICA fRAmmEnTI mEmORIA STORIA dI UnA fAmIgLIA TEATRALE di Loris Seghizzi con Enza Barone, Loris Seghizzi e la partecipazione di Walter Barone video a cura di Michele Fiaschi elaborazione del suono Mirco Mencacci effetti sonori Piergiorgio De Luca regia Loris Seghizzi Memoria è la storia vera di una “famiglia teatrale” nata agli inizi del ‘900. Testimone vivente di questa storia è Enza Barone, figlia di attori, nata e vissuta nella Compagnia di Teatro Viaggiante, che inizia la propria esperienza artistica durante la Seconda Guerra Mondiale e la prosegue tutt’ora, recitando in questo e in altri spettacoli. Attrice vera, in questo spettacolo ripercorre insieme al figlio un secolo di teatro e, in parallelo inevitabile, “stracci” di storia d’Italia dall’avvento di Mussolini fino ai primi anni ‘80. In un’ora di parole ed emozioni riaffiorano i ricordi, i viaggi, gli aneddoti, gli incontri importanti e le memorie spesso si materializzano in frammenti di spettacoli. Ciò che ne viene fuori è l’immagine di una donna e della sua vita, una vita spesa per il teatro, per cui ha trasmesso l’amore ai figli (che proseguono nella carriera di attori), così come hanno fatto i suoi genitori con lei. Memoria è lo strano esempio di una storia vera dove, semplicemente, la verità è più assurda della fantasia. ORE 21.15 vEnERdì 17 mARzO 2017 ALESSAndRO BEnvEnUTI Un COmICO fATTO dI SAngUE scritto da Alessandro Benvenuti collaborazione drammaturgica Chiara Grazzini regia Alessandro Benvenuti Uno spettacolo scritto e interpretato da Alessandro Benvenuti, popolare autore, attore e regista teatrale e cinematografico. Dal 2000 al 2015, passando attraverso cinque momenti chiave o testimonianze, l’autore narra il progressivo degenerare dei rapporti di una famiglia composta da un marito, una moglie, due figlie e qualche animale... di troppo. E più i fatti, via via che il tempo passa, si fanno seriamente preoccupanti, e più nel raccontarli diventano, per chi li ascolta, divertenti. E’ il comico che, essendo fatto di sangue, non rinuncia neppure di fronte ad un dramma al piacere di poter piacere a chi lo ascolta? O è il fatto di sangue in sé, che nonostante la sua tragicità diventa a suo modo comicamente sorprendente? Benvenuti ci regala un linguaggio comico modernissimo che, con chirurgica spietatezza, analizza i rapporti tra i membri di una famiglia che sa tanto d’Italia… Una commedia in cinque atti rapidi ed incisivi dove nessuna parola è messa lì per caso, una drammaturgia sorprendente nella sua semplicità. ORE 21.15 gIOvEdì 30 mARzO 2017 LUCREzIA LAnTE dELLA ROvERE IO SOnO mISIA l ’ a p e r e g in a d e i g e n i Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, dalle confidenze, ricordi, messaggi, lettere, di Proust, Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau. Lucrezia Lante della Rovere continua a dare vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900. Con la sensibile regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, rivela al pubblico l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert, straordinaria mecenate alla quale dobbiamo la scoperta, fra gli altri, di Cocò Chanel. Misia Sert, il cui salotto parigino era frequentato da Picasso, Paul Morand, Debussy, fu ritratta da Renoir e da Toulouse Lautrec, ispirò Jean Cocteau per il personaggio della principessa nel romanzo Thomas l’imposteur e fu definita da Proust “un monumento di storia”. “Io non partorisco. Io faccio partorire. Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per partorire la bellezza, per diventare artisti. Dicono che il mio talento sia saper annusare il talento... Dove tutti vedono un nano, io vedo un Toulouse-Lautrec. Se c’è una tizia muta, a occhi bassi, contro il muro, io sento profumo di Cocò, nel senso che sarà Chanel. Sono una cercatrice di geni... Una cercatrice di meraviglie umane. Nelle università la chiamano cultura... io la chiamavo averli a cena da me, a casa...” di Vittorio Cielo con Lucrezia Lante della Rovere scene Gianluca Amodio costumi Alessandro Lai luci Pasquale Mari musiche Diego Buongiorno regia Francesco Zecca produzione Pierfrancesco Pisani, Progetto Goldstein in coproduzione con Fondazione Devlata, DoppioSogno ORE 17 dOmEnICA 2 APRILE 2017 COmPAgnIA TEATRALE AL CASTELLO IL gABBIAnO fuori abbonamento di Anton pavlovic cechov regia claudio pesaresi con Emanuela fuso, Andrea petrozzi, Alfredo parmigiani, marika sacripanti, riccardo ruffinelli, patrizia chiocchi, Erika minni, Giuseppe rafoni, nazareno martinelli, marco De felicis scenografia Goffredo strappini, massimo rindi costumi rossana franceschini sartoria Stefania menghini audio costantino muzzi luci stefano Battistella, Giulio strappini foto di scena pierdomenico proietti collaborazione tecnico-artistica mauro formica, Alessandra marini, Lidia Ortolani, Loretta Ottavini, pietro rossi , maurizio Torti, mimma verdenelli addetto stampa Logos comunication Già dalla prima lettura de “Il gabbiano”, mi è subito parso evidente che, per Cechov, il teatro non è un episodio saliente ritagliato dalla realtà e trasferito sulla scena, bensì lo svolgersi dell’esistenza quotidiana in cui si inseriscono anche avvenimenti insoliti, ma legati e incorniciati sullo sfondo del quadro intero: non una pagina isolata ma un capitolo inglobato nell’intero svolgimento scenico. L’azione si sviluppa da un antefatto e quindi si ricompone e si placa nella normalità di tutti i giorni e di tutte le esistenze. Tanto l’episodio insolito quanto la trama descrittiva, in cui questo si inserisce, sono resi in maniera altamente poetica e danno vita ad alcune tra le pagine più belle del teatro moderno. In questa chiave di lettura lo svolgersi dell’esistenza quotidiana deve essere reso con assoluta verità per cui gli attori devono “vivere” sulla scena attingendo, dal loro bagaglio emotivo, situazioni analoghe così da “raccontare, con le proprie esperienze, la vita del personaggio”. Claudio Pesaresi ORE 21.15 SABATO 8 APRILE 2017 fOnTEmAggIORE Foto Manuela Giusto Tindaro Granata è un talento naturale accompagnato dal desiderio di dare voce agli altri e da una ferrea disciplina. (…) Una parola scenica vibrante, arricchita da una lingua contaminata (italiano, dialetto siciliano antico e moderno) dona al testo una forza poetica molteplice e crea uno stile molto personale, unico. Dramma.it, Angela Villa di e con Tindaro Granata IL RIgORE PIÙ LUngO dEL mOndO Nello spogliatoio (letterario) di Osvaldo Soriano ci sono decine di personaggi “imperfetti” che giocano partite senza fine, contro un avversario e contro la vita. Persi tra sogni di improbabili successi, incarnando il desiderio di rivincita contro un destino gramo. E qui, il calcio -mondo “virile e sciocco”- , diviene metafora della presuntuosa grandezza e dell’amara miseria. Un mondo di perdenti vestiti con i panni del sogno. di Osvaldo Soriano raccontato da Fausto Marchini Il racconto del “rigore” cerca di risalire all’essenza della narrazione, intesa come forma primordiale di comunicazione. Non una messa in scena del racconto ma un “colloquio” diretto con e verso gli spettatori / interlocutori. Il teatro, (se c’è) scaturisce dall’interpretazione di questa esperienza, a cui lo spettatore è portato ad associarla per affinità o per retaggio culturale. InfERnO “Nel mezzo del cammin di nostra vita”… così comincia la Divina Commedia. Un verso che tutti conosciamo e che ci fa capire immediatamente tutto: parla di un cammino, cioè di un viaggio, parla di una vita, di un’esistenza e ci dice che questo viaggio esistenziale avviene “nel mezzo”, suggerendoci non solo un momento preciso dell’età adulta, ma che esso avviene in modo inaspettato, non programmato. E l’aggettivo “nostra” ci rende partecipi dell’esperienza: questo viaggio non riguarda Dante come individuo, ma come rappresentante del genere umano. Da questa considerazione parte la messa in scena, una rappresentazione teatrale nella quale il protagonista Dante non è presente fisicamente, ma è presente nelle emozioni che il personaggio Dante evoca, attraverso una voce fuori campo. Dante è poeta e la sua essenza risiede nei versi. Il viaggio al contrario, con i suoi incontri esemplari e i suoi luoghi, riguarda tutti, attori e pubblico. Dante è quindi una voce che immancabilmente e a volte implacabilmente restituisce una suggestione, un dolore, l’orrore in cui il pubblico si rispecchia. Il compito di Virgilio, perciò, diviene ancor più fondamentale: egli non è solo guida, pungolo e conforto di Dante, ma diventa tramite unico tra il pubblico e l’azione teatrale. Essendo quindi il viaggio il centro del racconto, si è scelto di narrare tutto l’Inferno dantesco, collocandolo in uno spazio scenico suggerito, evocato, attraverso immagini, proiezioni, musica, luci e soprattutto attraverso i corpi e le azioni degli attori. Foto Stefano Fasi ORE 21.15 gIOvEdì 20 APRILE 2017 fOnTEmAggIORE da Dante Alighieri con Fausto Marchini, Valentina Renzulli, Beatrice Ripoli, Matteo Svolacchia voce fuori campo Claudio Carini e con la partecipazione di Maurizio Castellani, Lorenzo Minciarelli adattamento testi Valentina Renzulli luci, proiezioni e fonica Pino Bernabei regia Beatrice Ripoli ORE 21.15 vEnERdì 5 mAggIO 2017 COmPAgnIA Smg “C’è prima di tutto un racconto, un racconto blues. E allora, cantando di gusto e di cuore grandi classici del rock, prendono corpo come improvvisi i volti e le azioni di personaggi dai caratteri esclusivi. […] Si ride molto, dietro alle peripezie di adolescenti pugliesi in perenne alterazione, eppure ci sono scene di grande intensità tragica[…]” Simone Nebbia, Teatro e Critica FORTUNA la legge del silenzio Caivano, frazione di Napoli, quartiere costruito dopo il terremoto del 1980, tirato su in fretta e furia per dare un tetto agli sfollati della tragedia. Come da rito nel nostro paese, la situazione d’emergenza si trasforma in emergenza permanente: un quartiere costruito intorno al Parco Verde, luogo di ritrovo degli “ultimi”, poi ribattezzata “il parco degli orchi”. Il 24 Giugno del 2014 Fortuna Loffredo, di appena sei anni, viene ritrovata senza vita ai piedi di uno dei condomini che circondano il parco verde, un piede è nudo. Questa la vicenda da cui partiamo. Il fuoco del nostro lavoro non verte solo intorno alla tragedia, ma all’omertà (la legge del silenzio) che ha caratterizzato questa e altre storie. Il monologo, interpretato da Alessandro Sesti affiancato dal cantautore Nicola Papapietro, in arte Puscibaua, ci racconta l’arrivo di un ragazzo che per motivi di lavoro si trasferisce in uno di quei palazzi e vive la conflittualità del luogo. Circondato dalla meraviglia del folclore napoletano, viene pian piano a conoscenza di questi avvenimenti e di questa spirale di omertà, accompagnato da pensieri e storie in musica che descrivono e raccontano una parte celata dei nostri ragionamenti. con Alessandro Sesti e Nicola “Puscibaua” Papapietro drammaturgia Alessandro Sesti scene e disegno luci Erica Morici consulenza musicale Andrea Giansiracusa musiche e testi originali di Nicola “Puscibaua” Papapietro regia Erica Morici ORE 21.15 SABATO 27 mAggIO 2017 SAndRO mABELLInI AnTIgOnE l a c o s a g i u s t a Quattro attori, una cantante, un musicista per rimettere in scena una delle più grandi fra le tragedie greche. “Esiste la legge degli uomini e una legge divina, superiore. Entrambe inviolabili. Quello che fa Antigone, nel momento in cui decide di andare contro la legge imposta dal re di Tebe e dare degna sepoltura al fratello, è ribellarsi alla legge degli uomini in nome di una legge superiore, la Pìetas. Antigone, per questo suo gesto, pagherà con la morte. Il nucleo di questa tragedia è questo: l’impossibilità di conciliare leggi umane e divine. Leggi umane che non tengono conto di leggi superiori - sacre, non scritte e non mutabili - che non hanno tempo, e trascendono uomini e divinità, perché sono le leggi del cuore. Caritas e Pìetas. Semplicemente, sono categorie che fanno dell’uomo un essere umano e che troppo spesso vengono dimenticate in nome di non si sa nemmeno più di cosa. Chi non l’ha mai fatto vada a leggersi questa tragedia, e chi l’ha fatto, magari al liceo, vada a rileggersela. Perché - a mio parere - la tragedia greca ha detto tutto, ma proprio tutto, sull’animo umano nelle sue infinite declinazioni. Il resto è solo stanca ripetizione.” Sandro Mabellini di Sandro Mabellini testo liberamente ispirato a Sofocle riscrittura Deborah Gambetta con Stefano Baffetti, Alberto Baraghini, Cecilia Elda Campani, Nicole Guerzoni mezzosoprano Francesca Lisetto musiche originali | contrabbasso Pietro Cavallucci seguici su 2017 vEnERdì 24 fEBBRAIO 2017 ORE 21.15 mAX PAIELLA Solo per voi gIOvEdì 30 mARzO 2017 ORE 21.15 LUCREzIA LAnTE dELLA ROvERE Io sono Misia gIOvEdì 20 APRILE 2017 ORE 21.15 fOnTEmAggIORE Inferno vEnERdì 10 mARzO 2017 ORE 21.15 SCEnICA fRAmmEnTI Memoria dOmEnICA 2 APRILE 2017 ORE 17 COmPAgnIA TEATRALE AL CASTELLO Il gabbiano vEnERdì 5 mAggIO 2017 ORE 21.15 COmPAgnIA Smg Fortuna fuori abbonamento vEnERdì 17 mARzO 2017 ORE 21.15 ALESSAndRO BEnvEnUTI Un comico fatto di sangue Per cause di forza maggiore il programma può subire variazioni. Gli eventuali aggiornamenti saranno consultabili su www.fontemaggiore.it SABATO 8 APRILE 2017 ORE 21.15 fOnTEmAggIORE Il rigore più lungo del mondo SABATO 27 mAggIO 2017 ORE 21.15 SAndRO mABELLInI Antigone InfO fontemaggiore Tel. 075.5286651- 075.5289555 [email protected] / www.fontemaggiore.it Teatro subasio Tel. 0742.301689 (solo i giorni di spettacolo dalle ore 18) InfO / fOnTEmAggIORE Centro di Produzione Teatrale Strada delle Fratte 3a/7 - 06132 S. Andrea delle Fratte (Pg) Tel 075.5289555 - 075.5286651 [email protected] 2017 www.fOnTEmAggIORE.IT