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Anno XXXIII, n. 11 1/31 luglio 2012 € 3,50 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Periodico di cultura e di informazioni legislative INTERNET: www.girgenti.it e-mail: [email protected] Direzione, Amm., Redaz. e Pubblicità: Viale Andrea Doria 10 - 20124 MILANO - ccp 13554209 - Abb. annuo: € 38,00. Una copia € 3,50 (arr. il doppio). Iscrizione presso il Tribunale di Milano n. 301 del 1° Ottobre 1979. Girgenti Editore Srl - Stampa: Tipografia A.G.Bellavite SrL- Missaglia (LC) - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano. Tel. 02/669.2195 - Fax. 02/6698.3333 - e-mail: [email protected] - siti internet: www. girgenti. it - www.rivistadellascuola.it Direttore responsabile: Salvatore Girgenti Il Profumo pensiero EDIZIONE ABBONATI di ANDREA GIRGENTI L o scorso 4 giugno il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha inviato ai sindacati della scuola la lettera che qui integralmente sottoponiamo ai nostri lettori per l’interesse che essa riveste. In essa il ministro sottopone all’attenzione dei sindacati non solo le misure che intende adottare con l’accordo del Consiglio dei Ministri, ma spiega anche quale sarà la linea tecnico-politica che ispirerà i suoi provvedimenti.In occasione di suoi inteventi televisivi il ministro ha ribadito che non ci sarà una nuova “riforma della scuola”, perché la scuola non ha bisogno di riforme, quanto piuttosto di efficace attenzione, specie in ordine al corretto funzionamento ordinario, al risanamento delle strutture e ai provvedimenti economici in favore del personale, risorse finanziarie permettendo. Ed ecco la Lettera: Care colleghe e cari colleghi, per cultura e storia personale sono abituato a prestare la massima attenzione e a mettermi in ascolto quando parlano i rappresentanti dei lavoratori. Nella mia esperienza di cittadino, di docente e infine di Rettore ho incontrato tante volte il sindacato, e ho sempre cercato di farlo mettendomi dalla parte giusta: quella della coesione e della solidarietà nell’interesse generale. segue a pagina 2 Gus Mayer- 1925026 - Diogene Il sommario è a pagina 2 INTEGRAZIONE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO personale docente ed educativo pagina 3 Revisione delle Indicazioni per la scuola di base pagina 8 Breve guida per le graduatorie di BRUNO MÀSTICA on proprio decreto n. 53 del 14 giugno 2012, concernente l’integrazione delle graduatorie in esaurimento per il personale docente ed educativo il Ministero ha disposto le modalità e i termini di inserimento nella fascia aggiuntiva alla III dei docenti che si sono abilitati negli anni accademici 2008/09, 2009/10 e 2010/11. Condizione è che essi abbiano frequentato C ESAMI DI MATURITÀ Prova scritta di italiano a pagina 24 INDICAZIONI NAZIONALI PER MATEMATICA E INFORMATICA a pagina 7 con successo i corsi biennali abilitanti di secondo livello presso le Accademie di Belle Arti (COBASLID) e/o il secondo e terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale (classi di concorso A031-A032) e di strumento musicale (classe di concorso A077), oppure i corsi di laurea in Scienze della formazione primaria. L’aggiornamento delle graduatorie, riguarda anche coloro che siano già inseriti in I, II e III fascia ma che abbiano diritto per effetto di speciali requisiti o in relazione allo scioglimento di eventuale riserva e a inserimento negli elenchi aggiuntivi per l’attività di sostegno. Nello specificare che i requisiti richiesti devono essere posseduti alla data del 30 giugno 2012 si rinvia al D.M. 44 del 12 maggio 2011 che regola l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il triennio 2011/14. segue a pagina 25 La scuola tra tragedia e sper anz e di ALESSANDRO FERIOLI a pagina 12 LA RIVISTA DELLA SCUOLA 2 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 dalla prima - dalla prima - dalla prima - dalla - prima - dalla prima - dalla prima - dalla prima - dalla Il Profumo pensiero T anto più, quindi, desidero ascoltare e interloquire con voi oggi che mi trovo a fare il ministro. Ho riflettuto sulle osservazioni e sulle critiche che avete voluto fare in questi giorni, sulla base di anticipazioni giornalistiche, ai provvedimenti sulla scuola e l’università che saranno da me proposti mercoledì in Consiglio dei ministri. Desidero rassicurarvi e fugare uno ad uno tutti i dubbi da voi espressi, che mi sembrano nascere in realtà da una più generale paura che la scuola venga abbandonata a se stessa. Non lo sarà. Non da me, almeno. Non potrei nemmeno volendo – e non voglio – visto che nella scuola e nella formazione ho passato quasi tutta la mia vita, prima da studente e poi da professore, ma anche da marito di un’insegnante e da padre di tre figli. Capisco però questi timori. La scuola italiana ha attraversato negli ultimi anni un periodo di grande difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all’agenda politica del paese. Di questa messa all’angolo la scuola ha sofferto molto, ed in primis i suoi lavoratori, che si sono sentiti feriti e colpiti. Sin dall’inizio del mio mandato, però, tutto il mio lavoro è stato indirizzato ad invertire questa tendenza e a rimettere la scuola al centro dell’agenda del Paese. Perché sono fermamente convinto che la scuola, soprattutto in tempi di crisi economica, sia parte della soluzione e non del problema. E voglio anzi dire di più: senza di essa nessuna soluzione potrà mai funzionare. Non sono solo parole, perché il governo ha già operato con grande concretezza in questa direzione. Nella prossima stagione, nonostante le difficoltà di bilancio, per la prima volta dopo sette anni consecutivi i cicli scolastici manterranno lo stesso organico del 2011-2012. Vi assicuro, non è stato semplice. Così come non è stato semplice reperire un miliardo di fondi europei per il sud e principalmente per la scuola del bisogno. Ed ancora, scovare 117 milioni per cento scuole di “seconda occasione”, che offrono un’altra possibilità a chi ha abbandonato. Così come altri 400 milioni per gli asili nido, ancora al sud, in modo da dare cura all’infanzia e possibilità a molte donne di poter lavorare nel tessuto produttivo nazionale. Non è mia intenzione rifu- Chiuso in tipografia alle ore 19 di venerdì 22 giugno 2012 Sommario – Integrazione graduatorie ad esaurimento pag. – Problem Posing&Solving – Esiti degli esami: scuole secondarie II grado – Revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola di base – Dirigenti scolastici: dimensionamento e mobilità – La scuola tra tragedia e speranze di Alessandro Ferioli – Gianni Rodari/Vita, Poesie, Racconti, Filastrocche di Emma Tonutti e Celestino Testa – Summer school: Prospettive per l’insegnamento delle materie classiche – Delegazione per il contratto del personale – Sicurezza e benessere di Antonio Fundarò – Esame di maturità: prova scritta di italiano – Le nuove droghe e i devastanti effetti di Antonio Fundarò 3 7 8 9 11 12 16 21 21 22 24 28 giarmi dietro un elenco notarile, che pure è costato tanta fatica e segnala una precisa scelta politica, per eludere il nodo da voi evidenziato. Mercoledì in Consiglio dei ministri non proporrò certo provvedimenti sul premio a chi si impegna nella scuola alternativi allo sforzo, che invece deve essere sempre più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati. Questi provvedimenti li intendo invece come del tutto complementari. Così come prevede l’articolo 34 della nostra Costituzione. Mantenendo la giusta proporzione fra i diversi obiettivi: impegniamo qualche decina di milioni per le misure a favore dell’impegno nell’eccellenza, e più di un miliardo di euro per la scuola di tutti. Questa è anche la logica che lega il nostro impegno per la scuola a quello per l’università, che pensiamo indissolubilmente congiunti. É in questa prospettiva, per esempio, che abbiamo previsto una presenza non occasionale dei docenti universitari nelle scuole e forme più efficaci di orientamento. Il tipo di scuola e di università che il governo intende promuovere non è quello dove vi è posto solo per i più bravi, ma al contrario quello dove la centralità della funzione didattica viene esaltata a vantaggio di tutti. E questo lo si può fare solo se si concepiscono diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più come due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Per questo ho inteso lavorare in queste settimane prima ad un provvedimento sul potenziamento del diritto allo studio universitario, dove nell’appena pubblicato decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012 le risorse disponibili sono passate da 110 milioni di euro a quasi 150, per poi proporre un pacchetto di misure premiali per chi si impegna nel sistema formativo, sia da studente sia da professore. Non sempre è stato così, nella storia della cultura politica dei partiti e in quella sindacale, dove pure grande è l’attenzione per la coesione sociale e a non lasciare nessuno indietro. Questa esclusività e visione di due sistemi come alternativi poteva essere forse vera qualche decennio fa, in tutt’altro contesto economico e politico, prima della globalizzazione. Oggi non lo è più, ed è la stessa Europa – è stata la commissaria europea in visita a Roma a dirmelo con grande decisione – a volere da noi una modernizzazione della nostra visione della formazione. Quel che stiamo facendo, però, non lo facciamo solo per l’Europa o perché qualcuno ce lo impone. Lo facciamo per un dovere di fedeltà alla nostra Costituzione e ai valori di eguaglianza, di dignità e di opportunità in essa sanciti. La rinuncia della scuola e dell’università italiane a valorizzare al suo interno i “capaci e meritevoli” rappresenta una scelta di fatto – anche se non di diritto – elitaria e discriminatoria proprio nei confronti dei più deboli. Se la scuola e l’università rinunciano a fornire a chi ne potrebbe usufruire e a chi si impegna in esse possibilità formative di “eccellenza”, di fatto le lascia alla pura forza di chi ha una famiglia alle spalle che se le possa permettere. L’antagonismo ideologico tra equità e merito non ha più ragion d’essere nel mondo globalizzato di oggi e si rivela sempre più una scelta di classe a favore dei ricchi, indipendentemente dal loro merito e dall’apporto che sapranno portare all’intero paese. La competizione di un volta tra sistemi nazionali è divenuta oggi anche competizione mondiale tra individui e noi italiani non possiamo fare a meno di confrontarci seriamente con questo passaggio d’epoca. Lo ripeto: diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più sono due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Ne sono davvero convinto. Certo, non è un concetto di immediata intuizione, perché il diritto allo studio è universale, mentre il premio è per sua natura selettivo. Ma sono sicuro che, esaminando nel merito tutte le proposte, su cui sono sempre aperto al confronto, potrete riconoscere che la filosofia che le innerva non è quella di un modello elitario e spietato, bensì quello di una democrazia aperta e attenta soprattutto ai più deboli. Solo così potremo fare il bene allo stesso tempo del nostro paese e dei nostri ragazzi. E a questo modello inclusivo ma flessibile intendo lavorare nei mesi che rimangono del mio incarico, spero con il vostro sostegno. Francesco Profumo LA RIVISTA DELLA SCUOLA 3 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 INTEGRAZIONE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO Nota min. Prot. n. 4587 del 14 giugno 2012 D.M n. 53 del 14 giugno 2012 Integrazione delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo, di cui al D.M. 44 del 12 maggio 2011, ai sensi dell'articolo 14 commi 2-ter e 2-quater della legge n. 14/2012 per il biennio 2012/2014 i invia, per l’immediata affissione all’albo dei rispettivi Uffici di competenza, il D.M. n. 53 del 14 giugno 2012, concernente l’integrazione delle graduatorie in oggetto. Il D.M. in oggetto disciplina: 1. in applicazione dell’art. 14 comma 2ter della Legge n. 14/2012, le modalità e i termini di inserimento in fascia aggiuntiva alla III dei docenti che si sono abilitati negli anni accademici 2008/09, 2009/10 e 2010/11 a seguito della frequenza: - dei corsi biennali abilitanti di secondo livello presso le Accademie di Belle Arti (COBASLID); - del secondo e del terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale (classi di concorso A031A032) e di strumento musicale (classe di concorso A077); - dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria. 2. in applicazione dell’art. 14 comma 2quater della Legge n. 14/2012, le modalità e i termini di aggiornamento delle graduatorie, per coloro che sono già inseriti in I, II e III fascia, limitatamente ai titoli che danno diritto ai benefici di cui alla Legge 68/1999 e all’art. 6 comma 3bis della legge 80/2006; 3. le operazioni di carattere annuale, ai sensi degli artt. 6 comma 8 e del D.M. 44 del 12 maggio 2011, destinate a coloro che sono già iscritti in graduatoria, relative allo scioglimento della riserva e all’inserimento negli elenchi aggiuntivi del sostegno. Per le norme relative alla valutazione e le altre di carattere generale si rinvia al contenuto del D.M. 44 del 12 maggio 2011, relativo all’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il triennio 2011/14. Tutti i requisiti, ad eccezione di quelli di accesso in fascia aggiuntiva, debbono essere posseduti alla data del 30 giugno 2012. Le domande vanno presentate esclusivamente mediante modalità telematica nell’apposita sezione “Istanze on line” del sito internet di questo Ministero (www.istruzione.it), nel periodo compreso tra il 19 giugno 2012 e il 10 luglio 2012 (entro le ore 14,00). Fa eccezione la domanda di priorità della scelta della sede, che dovrà essere trasmessa, nei medesimi termini, in formato cartaceo (modello A), all’ufficio scolastico territoriale del capoluogo S della provincia richiesta. Unitamente al provvedimento sono allegati i seguenti atti: a. modello 1, (domanda di iscrizione in fascia aggiuntiva, ai sensi dell’art. 14 comma 2-ter della legge 14/2012); b. modello 2, (inserimento titoli di riserva dei posti, per i beneficiari già iscritti in I, II e III fascia); c. modello 3, (iscrizione a pieno titolo per gli aspiranti già inseriti con riserva in I, II e II fascia); d. modello 4, (iscrizione negli elenchi aggiuntivi di sostegno dei docenti già inseriti in I, II e III fascia, che conseguono il titolo di specializzazione entro il 30 giugno 2012); e. modello A (priorità nell’assegnazione di sede - legge n. 104/92); f. Allegato 1 (Tabella valutazione titoli di III fascia) g. Allegato 2 (Tabella valutazione strumento musicale) h. Allegato 3 (Equipollenze titoli di perfezionamento a Dottorato) i. Allegato 4 (Codici Riserve); 1. Allegato 5 (Codici preferenze); m. Allegato 6 (D.M. 44 del 12 maggio 2011); Le SS.LL. sono pregate di dare la massima diffusione alla presente nota che viene pubblicata sul sito Internet del Ministero e sulla rete Intranet. Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta Allegati D.M.53 del 14 giugno 2012 modello 1 modello 2 ----------------------D.M. n. 53 del 14.06.2012 (omissis) TITOLO I Nuove inclusioni nelle graduatorie ad esaurimento, in applicazione dell’art. 14 comma 2-ter della Legge 24 febbraio 2012 n. 14 ART. 1 Nuovi inserimenti nelle graduatorie ad esaurimento 1. Possono presentare domanda di inclusione in una fascia aggiuntiva alla III fascia delle graduatorie ad esaurimento costituite in applicazione del D.M. 12 maggio 2011 n. 44, modificato dal D.M. 26 maggio 2011 n. 47, i docenti che negli anni accademici 2008/09, 2009/10 e 2010/11 hanno conseguito l’abilitazione dopo aver frequentato i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), il secondo e il terzo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle Testo redatto a cura di BRUNO MÀSTICA classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A, nonché i corsi di laurea in scienze della formazione primaria. 2. Gli aspiranti di cui al precedente comma 1 sono graduati secondo i punteggi attribuiti ai titoli posseduti, in base alle tabelle di valutazione di cui agli articoli 2 e 3. 3. Resta salvo l’inserimento in III fascia degli aspiranti che a suo tempo si sono iscritti con riserva, per i quali valgono le disposizioni di cui al successivo Titolo II° 4. La domanda può essere presentata per le graduatorie ad esaurimento di una sola provincia, secondo i termini e le modalità indicati al successivo art. 10, compilando il modello 1. 5. La domanda non può essere presentata per le province di Trento e Bolzano e per la Regione Valle d’Aosta, per le quali vigono le disposizioni adottate in materia dalle Autorità scolastiche competenti per territorio. 6. I titoli che danno accesso alla fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento sono valutati solo a tale fine e non per il miglioramento del punteggio in eventuali altre graduatorie di I, II e III fascia, che potrà essere aggiornato a partire dal successivo triennio di validità delle graduatorie medesime. ART. 2 Norme relative alla valutazione 1. La valutazione viene effettuata sulla base della tabella di valutazione di III fascia, di cui al D.M. n. 27 del 15 marzo 2007, integrata dal D.M. n. 78 del 25 settembre 2007 (allegato 1). 2. Tenuto conto che gli aspiranti interessati alla nuova inclusione vengono inseriti in fascia aggiuntiva, e che pertanto non pregiudicano la posizione di coloro che sono inseriti in III fascia, sono valutati, oltre al titolo di accesso alla graduatoria aggiuntiva, tutti i titoli culturali, professionali e di servizio conseguiti entro il 30 giugno 2012. 3. A decorrere dall’a.s. 2003/04 fino al 31 agosto 2007, in applicazione dell’art.1, comma 605 della legge n.296/06, rimane la doppia valutazione dei servizi svolti nelle scuole delle piccole isole e degli istituti penitenziari, nonché nelle pluriclassi delle scuole primarie, situate nei comuni di montagna, di cui alla legge n.90 del 1 marzo 1957. 4. I servizi prestati nelle scuole di ogni ordine e grado, statali o riconosciute, dei Paesi appartenenti all’Unione Europea, sono equiparati ai corrispondenti servizi prestati nelle scuole italiane, anche se prestati prima dell’ingresso dello Stato nell’Unione Europea. Ai fini della valutazione di tali servizi, debitamente certificati dall’Autorità diplomatica italiana nello Stato estero, è costituita presso ciascun Ufficio scolastico regionale un’apposita commissione per la definizione della corrispondenza tra servizi. 5. Il servizio militare di leva ed i servizi sostitutivi assimilati per legge sono valutati solo se prestati in costanza di nomina. 6. Analogamente a quanto avviene per i corsi LA RIVISTA DELLA SCUOLA 4 PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO abilitanti COBASLID, Didattica della musica e per la laurea in Scienze della formazione primaria, anche per i Corsi biennali di secondo livello finalizzati alla formazione dei docenti di educazione musicale nella scuola secondaria sono previsti 30 punti aggiuntivi al voto di abilitazione. L’attribuzione dei 30 punti comporta, in tutti i casi, la non valutabilità del servizio prestato contestualmente alla durata legale dei corsi stessi, salvo per il personale già iscritto nella graduatoria ad esaurimento, rispettivamente, per la scuola dell’infanzia e primaria e per le classi di concorso 31/A e 32/A, per effetto di precedenti titoli di accesso. 7. I titoli culturali non possono superare il massimo del punteggio e il limite numerico previsto dalla lettera C della tabella. 8. Sono valutati come il Dottorato di ricerca i Diplomi di perfezionamento universitari ad esso equiparati per legge o per Statuto (allegato 3). 9.I titoli accademici, di cui ai punti C.5, C.6, C.7 e C.8 della tabella, sono valutati unicamente se rilasciati da Università statali o non statali legalmente riconosciute, italiane o della U.E.. 10.I corsi di perfezionamento universitari di durata annuale, strutturati su 1.500 ore e 60 crediti, che si concludono con l’esame finale previsto dai rispettivi statuti universitari, coerenti con gli insegnamenti cui si riferisce la graduatoria, rientrano tra i titoli previsti dal punto C.7 della Tabella di valutazione dei titoli (All.1). 11. A parità di punteggio e dopo l’applicazione dei titoli di preferenza di cui all’art.5 del D.P.R. 487/1994, precede il candidato con minore età anagrafica. ART. 3 Norme specifiche per lo strumento musicale nella scuola media - cl. 77/A 1. Per il personale docente di strumento musicale nella scuola media, classe 77/A, si applica la specifica tabella di valutazione dei titoli di cui all’allegato 2. 2. I titoli artistico-professionali debbono essere opportunamente documentati con la relativa dichiarazione o attestazione, che deve essere inviata entro il termine di cui all’art. 10 alla competente sede provinciale degli Uffici scolastici regionali. Per gli aspiranti che abbiano già presentato la relativa certificazione o attestazione per l’iscrizione nelle graduatorie di istituto, vale il riferimento alla predetta documentazione e al relativo punteggio conseguito. 3. La valutazione dei titoli artistici, ivi inclusi quelli conseguiti successivamente alla data di scadenza della presentazione delle domande di inclusione nelle graduatorie di istituto valide per il triennio 2011/2014, di cui all’art. 6 del D.M.62/2011, e la compilazione delle graduatorie ad esaurimento distinte per l’insegnamento di ciascuno strumento, sono effettuate dalla Commissione costituita ai sensi dell’art. 5, comma 4, del Regolamento sul conferimento delle supplenze, di cui al D.M. 131 del 13 giugno 2007. ART. 4 Attività didattica di sostegno - Didattica differenziata Montessori 1. Gli aspiranti di cui all’art. 1 comma I° che, alla data del 30 giugno 2012, siano forniti anche del titolo di specializzazione sul sostegno secondo la normativa vigente, possono chiedere i corrispondenti posti di sostegno ad alunni disabili psico-fisici, della vista, dell’udito, per tutti gli ordini e gradi di scuole per i quali si inseriscono nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento. 2. I suddetti aspiranti sono collocati nella corrispondente fascia aggiuntiva alla III fascia, e comunque successivamente agli aspiranti di cui al successivo articolo 8. 3. Per gli insegnamenti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria i rispettivi elenchi di sostegno sono predisposti in base al punteggio con cui ciascun aspirante è incluso nella corrispondente graduatoria aggiuntiva. 4. Per tutti gli insegnamenti della scuola media i rispettivi elenchi di sostegno sono predisposti in base al punteggio con cui ciascun aspirante è incluso nella corrispondente graduatoria aggiuntiva. 5. In relazione alla specificità dei titoli valutabili per la graduatoria ad esaurimento di Strumento musicale nella scuola media e alla conseguente disomogeneità dei punteggi conseguiti in detta graduatoria, rispetto a quelli degli aspiranti inseriti nelle altre graduatorie, anche i docenti di strumento musicale vengono inclusi nell’elenco di sostegno con il punteggio rideterminato sulla base della corrispondente tabella di valutazione utilizzata per il restante personale che confluisce nel medesimo elenco. Il servizio prestato su posto di sostegno da candidati tratti dalla graduatoria di Strumento musicale è equiparato all’insegnamento prestato nello specifico strumento. 6. Per gli insegnamenti di scuola secondaria di secondo grado sono predisposti, per ciascuna area disciplinare, i corrispondenti elenchi di sostegno, secondo la suddivisione prevista dal D.M. 25 maggio 1995, n. 170. Gli aspiranti sono inclusi in ciascun elenco in base al punteggio conseguito nella corrispondente graduatoria aggiuntiva. 7. Il servizio su posto di sostegno, se prestato con il possesso del diploma di specializzazione, è valutato con punteggio intero in una delle classi di concorso o posto di insegnamento comprese nell’area disciplinare di appartenenza, a scelta dell’interessato e, relativamente agli istituti di istruzione secondaria di II grado,anche se prestato in area diversa, in assenza di candidati nell’area di riferimento; in mancanza di detto diploma di specializzazione la valutazione del servizio è destinata obbligatoriamente alla graduatoria da cui è derivata la posizione utile per il conferimento della nomina. 8. Gli aspiranti forniti di titolo di specializzazione monovalente figurano negli elenchi del sostegno con l’indicazione della loro specializzazione e possono accedere solo a posti di sostegno per alunni portatori del corrispondente handicap. 9. Il diploma di specializzazione per l’attività di sostegno, in quanto utile per l’accesso agli specifici elenchi, non è valutabile come “altro titolo” ai sensi della tabella di valutazione. 10. Per accedere all’insegnamento nelle scuo- Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 le Montessori è necessario essere in possesso dello specifico diploma di Specializzazione nella didattica differenziata Montessori, conseguito presso l’Opera Nazionale Montessori” o comunque presso Enti o Scuole autorizzati dall’Opera Nazionale Montessori. Il predetto titolo di specializzazione deve essere posseduto alla data di scadenza dei termini per la presentazione della domanda in conformità a quanto precisato dal precedente comma 1 per i titoli di specializzazione nel sostegno. ART. 5 Graduatorie ad esaurimento per le scuole speciali per minorati della vista e dell’udito 1. L’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento delle istituzioni scolastiche ed educative per non vedenti e per sordomuti, è disposta ai sensi del presente articolo, nonché secondo i precedenti articoli, in quanto compatibili. 2. Ai fini dell’attribuzione del punteggio, di cui alla lett. B della tabella di valutazione dei titoli, sono valutati solo i servizi prestati, rispettivamente, nelle istituzioni scolastiche ed educative per non vedenti e sordomuti, corrispondenti al posto di ruolo o classe di concorso cui si partecipa. 3. La definizione delle graduatorie di cui al presente articolo viene effettuata senza l’intervento del sistema informativo, con procedura manuale. 4. Con analoga procedura manuale vengono costituite le graduatorie d’istituto per le predette istituzioni speciali, secondo le specifiche indicazioni che saranno fornite con atto a parte. La scelta delle istituzioni scolastiche speciali rientra nel limite numerico delle istituzioni scolastiche della provincia prescelta. 5. L’immissione nei ruoli speciali per non vedenti e per sordomuti obbliga il personale a permanere nell’istituto di assegnazione per almeno 5 anni. 6. Il servizio prestato nelle scuole speciali può essere valutato, in alternativa, per le corrispondenti graduatorie su posto comune, a scelta dell’interessato. TITOLO II Operazioni di carattere annuale ART. 6 Inserimento titoli di riserva dei posti 1. Ai sensi dell’art. 14 comma 2-quater della Legge 24 febbraio 2012 n. 14, il personale docente ed educativo, inserito a pieno titolo o con riserva, nella I, II e III fascia delle graduatorie ad esaurimento costituite in ogni provincia, che successivamente alla data di scadenza della domanda di aggiornamento per il triennio 2011/14, e comunque entro il 30 giugno 2012, abbia ottenuto i benefici previsti dalla Legge 68/1999 e dall’art. 6 comma 3-bis della Legge 80/2006, può presentare il relativo titolo di riserva compilando il modello 2 secondo le modalità e i termini indicati nel successivo art. 10. 2. Ai fini dell’assunzione sui posti riservati i candidati interessati devono dichiarare di essere iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio, di cui all’art. 8 della legge n. 68/99, alla data del 30 giugno 2012. ART. 7 Scioglimento della riserva 1. É fissato al 30 giugno 2012 il termine entro il quale i docenti già iscritti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento in attesa del conseguimento del titolo, ai sensi dell’art. 6 comma 8 del Decreto Ministeriale n. 44 del 12 LA RIVISTA DELLA SCUOLA 5 PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO maggio 2011, devono conseguire il titolo abilitante ai fini dello scioglimento della riserva per l’a.s. 2012/2013. 2. A tal fine i docenti interessati dovranno compilare il modello 3, secondo le modalità indicate nel successivo art. 10, entro e non oltre il termine del 10 luglio 2012. Art. 8 Inclusione annuale negli elenchi di sostegno 1. I docenti già iscritti nelle graduatoria ad esaurimento, che conseguono entro il 30 giugno 2012 il titolo di specializzazione sul sostegno, saranno inclusi in un elenco aggiuntivo insieme a coloro che nel 2011 hanno conseguito detto titolo successivamente al 30 giugno, da utilizzare dopo l’assunzione degli aspiranti che hanno prodotto il titolo in questione entro il 30 giugno 2011. 2. A tal fine i docenti interessati dovranno compilare il modello 4, secondo le modalità indicate nel successivo art. 10, entro e non oltre il termine del 10 luglio 2012. TITOLO III Disposizioni comuni ART. 9 Utilizzazione delle graduatorie ad esaurimento integrate con la fascia aggiuntiva 1. Le graduatorie triennali di cui al D.M. 44 del 12 maggio 2011, integrate secondo le disposizioni dei precedenti titoli I° e II°, hanno validità per gli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 e sono utilizzate, ai sensi dell’art. 1 della L. 124 del 3 maggio 1999, ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato sui posti annualmente autorizzati. Dalle stesse graduatorie sono altresì conferite le supplenze annuali e quelle fino al termine delle attività didattiche. 2. Con successivi provvedimenti, sono dettate disposizioni sulle procedure di assunzione a tempo indeterminato e a tempo determinato, nonché per la scelta della provincia e delle sedi per l’inclusione nelle graduatorie di circolo e di istituto. ART. 10 Modalità di presentazione delle domande 1. Le domande di inserimento (mod. 1), di aggiornamento dei titoli di riserva deiposti (mod. 2), di scioglimento delle riserve (mod. 3) e di inclusione negli elenchi di sostegno (mod. 4), corredate delle relative dichiarazioni sostitutive di certificazione, dovranno essere presentate entro e non oltre il termine del 10 luglio 2012 esclusivamente con modalità web (salvo quanto previsto al successivo art. 11) conforme al codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, aggiornato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n.159. Si indicano di seguito le modalità e i termini per l’utilizzo della citata funzionalità web, per la cui attuazione sono previste due fasi, la prima propedeutica alla seconda: a) registrazione del personale interessato; tale operazione, che prevede anche una fase di riconoscimento fisico presso una istituzione scolastica, qualora non sia stata già compiuta in precedenza, può essere sin da ora effettuata, secondo le procedure indicate nell’apposita sezione dedicata, “Istanze on line – presentazione delle Istanze via web - registrazione”, presente sull’home page del sito internet di questo Ministero (www.istruzione.it). b) inserimento della domanda via web. Detta operazione viene effettuata dal 19 giugno 2012 al 10 luglio 2012 (entro le ore 14,00) nella sezione dedicata, “Istanze on line – presentazione delle Istanze via web – inserimento”, presente sul sito internet del Ministero. 2. Nel modello di domanda dovranno essere dichiarati, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e successive integrazioni e modificazioni, oltre al possesso del titolo di abilitazione o idoneità, anche i titoli valutabili, fatta eccezione per i titoli artistici, la cui documentazione, come già precisato, deve essere prodotta dai candidati di strumento musicale nella scuola media, qualora non abbiano già presentato la relativa certificazione o attestazione per l’iscrizione nelle graduatorie di istituto per i bienni precedenti; in tal caso possono far riferimento alla predetta documentazione e al relativo punteggio conseguito. Dovranno essere dichiarati, altresì, gli eventuali titoli posseduti di idoneità all’insegnamento della lingua inglese e di specializzazione all’insegnamento a favore degli alunni disabili, il diritto alla riserva dei posti (allegato 4) o alla preferenza (allegato 5) nella graduatoria nel caso di parità di punti, seguendo lo schema del modello medesimo. ART. 11 Priorità nella scelta della sede 1. Gli aspiranti che alla data del 30 giugno 2012 hanno titolo a beneficiare della priorità nella scelta della sede, secondo gli artt. 21 e 33 della legge n.104/92, devono compilare l’apposito modulo cartaceo (Allegato A). 2. Il suddetto modulo e la certificazione sanitaria ad esso allegata dovranno pervenire all’ufficio scolastico territoriale del capoluogo della provincia richiesta entro il termine del 10 luglio 2012, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o consegna diretta, con rilascio di ricevuta, all’ufficio territoriale. 3. In considerazione che, in sede di convocazione per la stipula di contratti a tempo determinato o indeterminato, potrebbero verificarsi disparità di trattamento tra i docenti già inseriti in graduatoria (i quali non possono aggiornare la loro posizione sino al prossimo triennio) e i docenti della fascia aggiuntiva, possono presentare il modello A anche i docenti già inseriti in I, II e III fascia che hanno maturato i requisiti nel periodo compreso tra la data di scadenza della domanda di aggiornamento di cui al D.M. 44 del 12 maggio 2011 e la data del 30 giugno 2012. ART. 12 Regolarizzazioni ed esclusioni 1. É ammessa la regolarizzazione delle domande presentate in forma incompleta o parziale. In tal caso la competente autorità assegna all’aspirante un breve termine perentorio per la regolarizzazione. 2. É motivo di esclusione: a) la domanda presentata fuori termine; b) la domanda priva della firma del candidato; 3. Per le province di Bolzano e Trento e per la regione Valle d’Aosta, vigono le disposizioni adottate in materia dalle Autorità scolasti- Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 che competenti per territorio negli specifici ed autonomi provvedimenti. 4. Sono, altresì, esclusi dal concorso, pur avendo presentato la domanda nei termini previsti, coloro che non risultino in possesso dei requisiti prescritti o che abbiano violato le disposizioni di cui all’art 1, concernenti l’obbligo di presentare la domanda di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento in non più di una provincia 5. L’esclusione è disposta con riferimento alle dichiarazioni rese dal candidato nella domanda, ovvero alla documentazione prodotta, ovvero ancora agli accertamenti effettuati dalla competente autorità scolastica. ART. 13 Disposizioni finali e norme di rinvio 1. Tutta la modulistica, le tabelle e gli allegati, annessi al presente Decreto, ne costituiscono parte integrante unitamente alle avvertenze, indicazioni e note in essi contenute. 2. Per quanto non previsto dal presente decreto valgono le disposizioni contenute nelle norme citate in premessa ed in particolare quelle contenute negli articoli 8, 10, 11 e 12 del D.M. 12 maggio 2011 n. 44 (allegato 6), riferite, rispettivamente: - ai “Requisiti generali di ammissione” - alla “Pubblicazione graduatorie ed elenchi di sostegno – Reclami e Ricorsi” - al “Trattamento dei dati personali” - alle “Disposizioni particolari per scuole ed istituti con lingua di insegnamento slovena di Trieste e Gorizia” Roma, 14/06/2012 Il Ministro: Francesco Profumo Allegati Modello 1 – Modello di Iscrizione Modello 2 – Modello richiesta beneficiari riserve (solo per i docenti già iscritti in I, II e III fascia) Modello 3 – Modello scioglimento riserva (solo per i docenti già iscritti in I, II e III fascia) Modello 4 – Modello iscrizione negli elenchi di sostegno (solo per i docenti già iscritti in I, II e III fascia) Modello A – Richiesta attribuzione Priorità nella scelta della sede (per tutti i docenti interessati) Allegato 1 – Tabella valutazione titoli III fascia Allegato 2 – Tabella valutazione Strumento Allegato 3 – Equipollenze titoli di perfezionamento a dottorati Allegato 4 - Codici Riserve Allegato 5 – Codici Preferenze Allegato 6 – D.M. 44 del 12 maggio 2011 Si omette la pubblicazione degli allegati in quanto agevolmente estratti dal sito ministeriale e secondo le proprie esigenze. Avviso min. del 19 giugno 2012 Pervengono diverse segnalazioni su una presunta errata numerazione degli allegati 1 e 2 al D.M. n. 53 del 14 giugno 2011 di integrazione delle vigenti graduatorie ad esaurimento. Al riguardo si chiarisce che i suddetti allegati recano la dizione 2 e 3 (anziché, rispettivamente 1 e 2, così come numerati, per motivi tecnici, da questo ufficio) in quanto sono gli originari allegati 2 e 3 al D.M. 44 del 12 maggio 2011, a cui il D.M. in questione fa espressamente riferimento. Pertanto all’allegato 1 del D.M. 53/2012 corrisponde l’allegato 2 del D.M. 44 del 12 maggio 2011 (Tabella di valutazione dei titoli della terza fascia delle graduatorie ad esaurimento) e all’allegato 2 del D.M. 53/2012 corrisponde l’allegato 3 del D.M. 44/2011 (Tabella di valutazione dei titoli per i docenti di strumento musicale nella scuola media). Nota prot.n. 4587 del 14 giugno 2012 Collana Aggiornarsi ISBN 88-87628-05-X ISBN 88-87628-04-1 ISBN 88-87628-03-3 Agg. 5 pagg. 128 € 10,33 Agg. 4 pagg. 112 € 10,33 Agg. 3 pagg. 128 € 10,33 ISBN 88-87628-06-8 Agg. 2 pagg. 112 € 10,33 Agg. 1 pagg. 128 € 10,33 ISBN 88-87628-02-5 ISBN 88-87628-01-7 ISBN 88-87628-00-9 OFFERTA SPECIALE Agg. 6 pagg. 128 € 6,20 Agg. 7 pagg. 168 € 12,39 Agg. 8 pagg. 136 € 10,33 Sì, desidero ricevere con pacco postale editoriale i seguenti 11 volumi della Collana “Aggiornarsi” nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 䡺 Ho versato l’importo di € 89,00 in data ....................................... a mezzo ccp. 13554209 o vaglia postale o assegno bancario intestato a «La Rivista della Scuola», Viale Andrea Doria 10 - 20124 MILANO oppure 䡺 䡺 䡺 N. Intestata a: Cognome Via 䡺 fare un segno sopra il tipo di carta 䡺 scadenza CV2 riportare i tre numeri sul retro della carta Agg. 9 pagg. 120 € 10,33 ........................................................................... Nome............................................................................ ............................................................................................................................................... n................................. cap...................... città .......................................................................................................................... Prov. ........... Professione.............................................................................................................................................................................. E-mail ............................................................................................................. Tel...................................................................................................................................... Data ......................................................... Firma Agg. 10 pagg. 120 € 12,39 IN OMAGGIO 䡺 ISBN 88-87628-07-6 䡺 Addebitare l’importo di € 89,00 sulla mia Carta di Credito ............................................................................................................. RICHIEDETELO € 12,00 A CHI ACQUISTA IL BLOCCO DEI 11 VOLUMI Ritagliare e spedire a mezzo fax 02/6698.3333, e-mail: [email protected] oppure in busta chiusa a: ✂ «LA RIVISTA DELLA SCUOLA» Girgenti Editore srl, Viale Andrea Doria 10 - 20124 MILANO N.B.: Ai sensi della legge 675/96 i dati personali qui contenuti faranno parte dell’archivio elettronico de “La Rivista della Scuola” - Girgenti Editore srl, che li userà solo per proprie iniziative editoriali, escludendone quindi, la divulgazione a terzi. I dati verranno aggiornati o cancellati a richiesta dell’interessato. XXXIIII/11 BLOCCO DI 11 € 115,29 PIÙ SPESE VOLUMI € 89,00 ANZICHÉ UN VOLUME IN OMAGGIO DI SPEDIZIONE CON POSTA EDITORIALE A NOSTRO CARICO 7 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 PROBLEM POSING&SOLVING Attuazione delle Indicazioni Nazionali e Linee Guida relative agli insegnamenti della Matematica e dell’Informatica dei nuovi Licei, Istituti Tecnici e Professionali Nota ministeriale prot. 3420 dell’1 giugno 2012 Q uesta Direzione Generale, nell’ambito della propria attività istituzionale, ha promosso una serie di iniziative dirette a sostenere le molteplici innovazioni che hanno interessato in particolare gli ordinamenti dell’istruzione secondaria di secondo grado. Tra queste iniziative, un aspetto di rilievo assume la realizzazione del progetto indicato in epigrafe che con la presente nota si intende avviare. Lo scopo del progetto, infatti, è quello di concorrere a concretizzare il cambiamento prospettato a livello normativo con il passaggio dai “programmi ministeriali d’insegnamento” alle Indicazioni Nazionali per i Licei e alle Linee Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali. Un cambiamento che affida al docente una più libera gestione dei saperi e l’autonoma progettazione degli itinerari didattici più idonei al conseguimento dei risultati di apprendimento che Indicazioni e Linee Guida declinano e fissano per l’intero territorio nazionale. Il progetto mira, pertanto, ad attivare, nell’ottica interdisciplinare della cultura del problem posing&solving, un confronto collettivo su percorsi innovativi per l'acquisizione di precise conoscenze, abilità e competenze riconducibili all’ambito degli insegnamenti della matematica e dell’informatica - già peraltro abbinati nelle classi del primo biennio dei Licei (con l’eccezione dell’opzione delle scienze applicate) - e mira altresì a elaborare e utilizzare su ampia scala specifiche prove di verifica che rendano comparabili gli esiti dell’apprendimento realizzato. Tale scelta di ambito è motivata dal fatto che si registrano, rispetto alle situazioni dei paesi più avanzati, notevoli carenze in termini culturali ed operativi nei livelli più maturi di utilizzo dell’informatica, con particolare riferimento alle capacità di lavorare in contesti di calcolo e simulazione per affrontare problemi applicativi, essendo la conoscenza della “computer science”, infatti, cosa assai diversa dal saper utilizzare funzioni di navigazione su Internet, partecipazione a social network e comunicazione con Messenger, Skype, ecc… Il progetto – che ha tra i principali soggetti proponenti l’AICA, il CNR, l’Università e il Politecnico di Torino - è pensato come un servizio da offrire ai docenti quale sostegno al loro lavoro quotidiano; uno strumento per realizzare occasioni d’incontro e di riflessione collettiva, sia in presenza che in rete, nonché per favorire l’innovazione didattica e la crescita professionale dei docenti. Fondamentale è al riguardo la prevista realizzazione di una piattaforma software per la registrazione degli obiettivi di apprendimento condivisi e posti a traguardo dell’azione didattica, dei percorsi didattici progettati, delle prove di verifica utilizzate, delle modalità di valutazione e dei suoi risultati, quale utile e unificante riferimento nazionale per scuole, docenti e studenti. Gli obiettivi operativi possono essere così sintetizzati: - Sviluppare uno spazio di formazione integrata che interconnetta logica, matematica e informatica. - Costruire una cultura “Problem posing&solving” investendo, nell’ampio dominio applicativo degli insegnamenti disciplinari, anche d’indirizzo, una attività sistematica fondata sull’utilizzo degli strumenti logico-matematico-informatici nella formalizzazione, quantificazione, simulazioni ed analisi di problemi di adeguata complessità. - Assicurare una crescita della cultura informatica della docenza chiamata ad accompagnare la trasformazione promossa. - Adottare una quota significativa di attività in rete con azioni di erogazione didattica, tutoraggio, autovalutazione. Il progetto, è focalizzato sul Secondo Biennio (di cui il 2012/13 sarà l’anno d’avvio) e la sua organizzazione operativa prevede il coinvolgimento di 110 istituti d’istruzione secondaria di secondo grado con funzioni di “poli” delle reti territoriali. Gli istituti che assolveranno a tale compito, saranno individuati dai rispettivi UU. SS. RR. nel numero riportato nella tabella1 (allegata) e cortesemente comunicati a: [email protected] e [email protected] Le fasi di realizzazione del progetto per l’a.s. 2012/013 sono le seguenti: - Presentazione del piano a Uffici Scolastici Ripartizione regionale Istituti d’Istruz. Secondaria Regione Licei Liceo scient. Istituti.tecn. Istituti Prof. Piemonte Lombardia Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 2 3 2 1 1 2 2 1 1 3 1 1 3 2 1 1 3 1 2 3 2 1 1 1 1 1 1 2 1 1 3 1 1 1 2 1 2 3 2 1 1 2 2 1 1 2 1 1 3 2 1 1 3 1 1 2 1 1 1 2 1 1 1 1 1 1 2 2 1 1 2 1 Totale 31 26 30 23 Regionali, Istituzioni Scolastiche, Associazioni disciplinari, Università, Esperti (14 giugno). - Nomina da parte di ciascun Ufficio Scolastico Regionale di un Gruppo tecnico ristretto per seguire le attività previste dal progetto a livello territoriale (giugno). - Predisposizione delle azioni di diffusione dell’iniziativa e dell’informazione in rete e di forum interattivi per il coinvolgimento dei docenti nella condivisione di problemi significativi, dei percorsi d’insegnamento e della banca di item per la verifica degli apprendimenti (luglio – settembre). - Incontro dei Comitati tecnici e preparazione dei seminari residenziali rivolti ai docenti delle scuole individuate come poli (luglio). - Incontri residenziali – uno al Nord, uno al Centro/ Sud – della durata di due giornate e mezza (20 ore), che si terranno dal 4 al 6 e dal 10 al 12 settembre 2012. A ciascuno di essi parteciperanno 80 docenti distribuiti in 4 gruppi di lavoro. - Attuazione, nel periodo compreso tra ottobre 2012 e aprile 2013, di attività di Project Work coerente con le Indicazioni e le Linee Guida. - Incontri residenziali – uno al Nord, uno al Centro/Sud – della durata di due giornate e mezza (20 ore) con la partecipazione degli stessi docenti distribuiti, per ciascun incontro, in quattro gruppi. Il programma degli incontri prevede: l’analisi della rete di conoscenze e di abilità individuate, il confronto delle esperienze realizzate e dei risultati ottenuti nella somministrazione delle prove di verifica. I seminari si terranno nel mese di aprile/maggio 2013. - Stesura di un report finale sui risultati ottenuti e sua diffusione agli UU. SS. RR (giugno 2013). Le finalità del progetto sono tali da interessare e poter coinvolgere sul piano pedagogico e didattico tutti i docenti, contribuendo così ad instaurare un clima di partecipazione collettiva all’impegno formativo. Una tale finalità dovrà essere perseguita con successo mediante il concorso sinergico dell’intera Amministrazione, nella sua articolazione centrale e periferica. A tal fine è convocato per il giorno 14 giugno 2012, presso la Sala della Comunicazione del MIUR, un incontro, il cui programma dettagliato sarà comunicato con successiva nota, di presentazione del progetto al quale si auspica la presenza di rappresentanti degli UU. SS. RR. incaricati dalle SS. LL, eventualmente attingendo al personale che ha già seguito o sta seguendo iniziative negli ambiti disciplinari della Matematica e dell’Informatica - e delle scuole individuate come poli territoriali. Nel rimanere a disposizione per ogni ulteriore necessità di informazioni (ci si può anche rivolgere a: 06/58493230 e 06/58493632) si invitano le SS. LL. a favorire la più capillare diffusione della presente iniziativa presso gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Il Direttore Generale: Carmela Palumbo 8 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 ESITI DEGLI ESAMI Scuole secondarie di II grado Nota min. prot. n. 2734/RU/U del 6 giugno 2012 Esiti Esami di Stato 2011/2012 Scuole secondarie di II grado statali e paritarie Ammissione dei candidati ome di consueto, a conclusione dell’anno scolastico le scuole comunicano al SIDI gli Esiti degli Esami di Stato del secondo ciclo. Il processo di rilevazione riproduce in linea generale le modalità dello scorso anno, con l’introduzione della nuova applicazione denominata “Commissione web”, finalizzata a supportare l’intera attività delle commissioni di esame. L’applicazione consente il trasferimento dei dati immessi dalle commissioni direttamente al SIDI, semplificando il lavoro delle segreterie scolastiche. Le informazioni riguardanti “Commissione web” sono disponibili nella sezione “Istruzione ->Argomenti->Esami di Stato-> Commissione web” del portale www.istruzione.it. C Il processo di trasmissione dei dati prevede le seguenti tre fasi temporali: prima fase, attiva dal 6 giugno: comunicazione al SIDI degli alunni ammessi e non ammessi a sostenere l’esame a cura delle segreterie scolastiche (è opportuno che tale adempimento venga effettuato prima dell’insediamento delle Commissioni d’esame); seconda fase, attiva a partire dal 16 giugno: apertura di “Commissione web” alle scuole; terza fase, attiva a partire dalla conclusione delle attività delle Commissioni esaminatrici: con l’uso di “Commissione web” i dati sulle valutazioni degli alunni, immessi dalle commissioni, sono immediatamente disponibili nel Sidi - Area Esiti Esami di Stato. Le segreterie scolastiche provvedono alla chiusura del processo con l’ apposita funzione. Nel caso in cui le commissioni d’esame non utilizzino “Commissione web”, ma un diverso applicativo, è indispensabile, per il buon esito della trasmissione dei dati, che l’applicativo sia tra quelli certificati dal MIUR. Si richiama l’attenzione sul fatto che l’attivazione di ogni fase è legata alla conclusione di quella precedente; di conseguenza le commissioni possono utilizzare l’applicazione “Commissione web” solo a conclusione, da parte della segreteria, della fase di presentazione dei candidati ammessi; allo stesso modo i dati sono resi disponibili sul portale Sidi alle segreterie, solo a conclusione dei lavori delle Commissioni d’esame. Di seguito viene specificata la prima fase operativa; per le altre fasi si rimanda ad una successiva comunicazione. La prima fase prevede che la segreteria scolastica trasmetta al SIDI: - l’esito dello scrutinio finale degli alunni frequentanti le classi conclusive di corso; - i crediti del terzo, quarto e quinto anno in modo distinto e il totale; - l’indicazione del possesso dei requisiti per il conseguimento della lode per gli studenti aventi titolo; - la deliberazione di ammissione predisposta dal consiglio di classe. Queste informazioni possono essere inserite direttamente utilizzando la funzione presente nel SIDI oppure inviando un apposito flusso generato dal pacchetto locale in uso presso la scuola. In questo caso il flusso da trasmettere deve essere stato validato dal MIUR. Sempre a cura della segreteria scolastica, esclusivamente con la funzionalità on-line prevista sul SIDI, dovranno essere inseriti i candi- dati esterni assegnati alla commissione, nonché gli altri candidati (ammessi per abbreviazione per merito, provenienti da scuole pareggiate o legalmente riconosciute). Completata la presentazione dei candidati, occorre associare la commissione alla classe d’esame così come è stata definita nell’area “Esami di Stato”. A conclusione delle attività previste nella prima fase, le segreterie dichiarano (con l’apposita funzionalità prevista) la “conclusione attività” ed esplicitano in che modo la commissione intende operare, indicando una fra le seguenti opzioni: - utilizzo di “Commissione web”: in questo caso, i dati di presentazione dei candidati saranno automaticamente disponibili sulla nuova applicazione; pertanto la segreteria scolastica dovrà solo abilitare il Presidente o i Commissari, designati dal Presidente, all’utilizzo di Commissione web; - utilizzo di un altro applicativo: la segreteria scolastica dovrà attivare sul SIDI la funzione di “Esportazione dati” che genererà un file che dovrà essere poi importato nell’applicativo scelto dalla Commissione; - la Commissione non utilizza alcun applicativo: in questo caso la segreteria, dopo la conclusione delle attività della Commissione, dovrà inserire al Sidi, nell’area Esiti Esami di Stato gli esiti degli esami per ciascun candidato. A supporto dell’attività, si ricorda che nell’area Procedimenti amministrativi del SIDI sono disponibili le guide esplicative per l’attività delle segreterie sul SIDI e per l’utilizzo di “Commissione web” da parte delle Commissioni. Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica e in caso di problemi tecnici dell'applicazione è disponibile il numero verde curato dal gestore del sistema informativo 800903080. Il Direttore Generale: Emanuele Fidora F ilo diretto per l’acquisto delle nostre pubblicazioni Se avete una carta di credito è sufficiente una telefonata a 02/669.2195 oppure un fax a 02/6698.3333 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Graduatorie d’istituto di prima fascia del personale ATA Proroga termini per la comunicazione delle sedi (allegato G). Nota min. del 25 maggio 2012, Prot. n. 4024 i fa seguito alle segnalazioni pervenute di impossibilità di aggiornare i recapiti tramite le funzioni disponibili agli utenti delle istanze on line, per confermare quanto segue: con nota prot. 1920 del 26/04/2012 è stato comunicato che i recapiti devono essere aggiornati tramite le istanze on line; di conseguenza, per evitare disallineamenti, gli stessi recapiti non sono più aggiornabili, per gli utenti registrati a POLIS, tramite le funzioni del reclutamento; per supportare comunque gli utenti, gli uffici provinciali e le scuole possono continuare a comunicare le variazioni ai recapiti tramite l’apposita funzione realizzata in ambito SIDI, menù POLIS; una apposita procedura in differita, che al momento non è ancora stata eseguita, ribalterà i dati di recapito nelle banche dati del reclutamento. Nonostante gli utenti dell’istanza delle sedi (Allegato G) continuino a vedere i vecchi recapiti, possono, avendoli modificati tramite le apposite funzioni POLIS di gestione dell’utenza, inoltrare l’istanza senza preoccuparsene, in quanto la suddetta procedura in differita effettuerà l’allineamento dei dati, garantendo l’utilizzo di quelli corretti ai fini delle convocazioni. Infine, poiché nel prossimo fine settimana è previsto un fermo delle istanze on line per motivi tecnici legati all’infrastruttura, si dispone una proroga dell’istanza di comunicazione dell’allegato G fino alle ore 14.00 del 5 giugno. S Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta 9 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola di base Circ. Min. n. 46 del 24 Maggio 2012, Prot. n. 926 Iniziative a supporto della consultazione sulla revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione I n relazione a quanto previsto dalla C.M. n. 31 del 18 aprile 2012, con la quale è stato avviato il processo di revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola di base, si richiamano alcune scadenze operative dell’itinerario delineate dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per favorire la partecipazione della scuola alle diverse fasi di tale processo. Nei prossimi giorni sarà resa pubblica una prima “bozza” generale del testo delle Indicazioni, così come revisionato dagli esperti consultati dall’Amministrazione, anche sulla base degli esiti dell’azione di monitoraggio effettuata nei mesi scorsi, ai sensi della C.M. n. 101/2011. Contestualmente sarà attivato un apposito spazio web nel sito istituzionale ANSAS per consentire ad ogni scuola di intervenire sull’ipotesi di revisione, che sarà attivo fino al 20 giugno 2012. In relazione a tale opportunità, le SS. LL. sono invitate ad agevolare l’iniziativa, promuovendo eventuali conferenze di servizio territoriali rivolte ai Dirigenti delle istituzioni scolastiche del primo ciclo e da docenti da essi individuati, per analizzare modalità, nodi culturali, prospettive della consultazione. Per dette iniziative è possibile avvalersi della collaborazione, anche in presenza, dei membri del nucleo redazionale operante presso l’Amministrazione centrale (per contatti dott. Maria Rosa Silvestro, tel. 0658492235, [email protected]) e comunque potranno essere riattivati, a cura delle SS. LL., a livello regionale gli appositi nuclei di lavoro impegnati a suo tempo per l’implementazione delle Indicazioni/2007. Ogni Ufficio scolastico regionale presenterà anche le eventuali iniziative da promuovere sul territorio per accompagnare il percorso di revisione. A titolo di esempio, si indicano: 1. seminari tematici gestiti in collaborazione con scuole, reti di scuole, enti locali, associazioni, Università; 2. focus group in alcune scuole (tra quelle a suo tempo segnalate dalle SS. LL. per le azioni di monitoraggio); 3. elaborazione di memorie, proposte, segnalazioni a cura di gruppi di consultazione costituiti ad hoc. Gli esiti delle azioni di consultazione in presenza dovranno essere inoltrati in forma di sintetico report, entro il 20/6/2012, alla Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e potranno essere oggetto di apposito incontro nazionale aperto a rappresentanze degli Uffici scolastici regionali, che sarà organizzato nei giorni immediatamente successivi. Ci si riserva di inviare a breve ulteriori istruzioni circa le modalità di realizzazione della consultazione telematica. Tenuto conto dei tempi ristretti in cui si dovranno svolgere le operazioni richiamate dalla citata C.M. 31/2012, ma anche della rilevanza culturale e professionale delle stesse, si raccomanda una particolare collaborazione. Il Capo Dipartimento: Lucrezia Stellacci Risorse per scuole in aree a rischio Slittamento termini Nota 28 maggio 2012, Prot. n. 3061 A seguito delle comunicazioni pervenute da codesti Uffici, segnalanti le difficoltà di rispettare la scadenze fissata dalla C.M. n. 44 del 15/05/2012 per le operazioni connesse al dimensionamento delle direzioni didattiche e delle scuole secondarie di 1° grado che confluiranno a breve in istituti comprensivi di nuova costituzione, si ritiene opportuno far slittare la scadenza già prevista al 31 luglio per la trasmissione degli elenchi delle nuove scuole e dei progetti selezionati per l’anno scolastico 2012/2013. Codesti Uffici Regionali rispetteranno, invece, i termini indicati per avviare il monitoraggio delle azioni relative all’anno scolastico 2011/2012 e per la definizione della nuova contrattazione decentrata, già determinata al 20 giugno. A partire da tale data, codesti Uffici provvederanno, inoltre, ad informare le scuole sull’avvio delle procedure e dei criteri di presentazione dei progetti, coerenti con i biso- gni e le esigenze che ogni singolo territorio esprime, ad indicare la data entro la quale presentare i progetti e alla successiva analisi e selezione degli stessi. In considerazione di quanto premesso, si comunica che la data fissata per l’invio allo scrivente della documentazione completa, di cui alla C.M. n. 44/2012, è rideterminata al 30 settembre 2012. Nessuna ulteriore proroga potrà essere prevista. Contestualmente ciascun Ufficio Scolastico Regionale dovrà procedere all’inserimento dei dati delle scuole selezionate con modalità on line, secondo le istruzioni che verranno al momento fornite dalla D.G. per la Politica finanziaria e per il Bilancio. Si sottolinea la necessità che ciascun Ufficio Scolastico Regionale faccia pervenire alle scuole selezionate la comunicazione relativa all’approvazione del progetto presentato, nei primi giorni di settembre, in tempi congrui con l’avvio della programmazione formativa. Il Direttore Generale: Giovanna Boda LA RIVISTA DELLA SCUOLA 10 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 D I R I G E NTI SCO L AS TI C I Conferimento e mutamento d’incarico Nota min. Prot. n.4488 del 13 giugno 2012 Dirigenti scolastici - Conferimento e mutamento d’incarico A.S. 2012/2013 I - Si forniscono di seguito le indicazioni relative ai criteri e alle modalità di conferimento e mutamento di incarico per i Dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2012/2013. In particolare si richiama la validità delle seguenti disposizioni: - Articolo 25 - D.L.vo n. 165/2001; - Articolo 11 del C.C.N.L. - Area V del’11.4.2006; - Articolo 9 del C.C.N.L. - Area V del 15.7.2010. II - Si rappresenta che d’intesa, non unanime, con le Organizzazioni sindacali dell’Area V della dirigenza scolastica sono stati individuati criteri e regole uniformi per il conferimento e mutamento d’incarico del personale Dirigente scolastico destinatario delle disposizioni di cui all’art. 19, comma 5, della Legge 15.7.2011, n. 111, come modificata dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183. Tali criteri sono stati trasfusi in una ipotesi di Contratto integrativo nazionale sottoscritto (non da tutte le OO.SS. rappresentative) in data 5 giugno 2012. Il suddetto contratto prevede che nelle ipotesi di fusioni e accorpamenti delle istituzioni scolastiche determinate dalla suddetta normativa, i criteri individuati per il conferimento del nuovo incarico di cui tener conto nei confronti del predetto personale sono nell’ordine: a) accordo tra i dirigenti definito con l’Ufficio scolastico regionale; b) anni di continuità sulle sedi sottoposte a dimensionamento; c) esperienza dirigenziale e professionale complessivamente maturata; d) numero di alunni della scuola di provenienza che confluisce nella nuova scuola. I Dirigenti scolastici in servizio presso le istituzioni scolastiche sottodimensionate, ai sensi dell’art. 19, comma 5, della Legge 15 luglio 2011, n. 111, come modificata dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183, avranno titolo a partecipare alle operazioni di mutamento di incarico e di mobilità interregionale, sia nel caso di prossima scadenza del contratto sia nel caso in cui il contratto non sia in scadenza, successivamente ai Dirigenti di cui al paragrafo precedente e l’assegnazione degli incarichi sarà effettuata nell’ordine previsto dall’art. 11 del C.C.N.L. - Area V - dell’ 11 aprile 2006. Nelle eccezionali ipotesi di esubero, qualora le disponibilità di sedi conferibili siano inferiori al numero dei Dirigenti scolastici in servizio nella regione, i Dirigenti scolastici, che ricoprono una sede divenuta sottodimensionata, esaurite le disponibilità assegnabili per norma (tra queste vanno ricomprese: le sedi vacanti e disponibili, le sedi già assegnate con incarico nominale ad altro Dirigente scolastico distaccato e utilizzato altrove ai sensi delle vigenti disposizioni, le sedi, comunque, disponibili per l’intero anno scolastico in virtù dell’assenza del titolare), saranno assegnati sulle sedi sottodimensionate con un incarico di durata annuale conferito sulla sede ricoperta nell’anno scolastico 2011/2012. Terminate tali ultime operazioni, qualora residuino ulteriori sedi sottodimensionate, le stesse verranno attribuite, a domanda o d’ufficio, prioritariamente ai Dirigenti scolastici cui sia stato conferito il predetto incarico annuale. Al fine di stabilire quale ulteriore sede sottodimensionata debba essere assegnata al Dirigente scolastico si terrà conto dei seguenti criteri: a) preferenza espressa dal Dirigente scolastico; b) vicinanza tra le due sedi; c) residenza del Dirigente scolastico. III - Si precisa che le attribuzioni di ulteriori sedi sottodimensionate di cui al penultimo capoverso del paragrafo II non costituiscono la tipica fattispecie di reggenza, poiché il Dirigente scolastico viene confermato sulla istituzione scolastica sottodimensionata con un contratto atipico di durata annuale. L’istituto della reggenza, invece, presuppone che l’incarico effettivo sull’istituzione scolastica principale venga conferito su una sede attribuibile ad un Dirigente scolastico con un contratto tipico. Per quanto suesposto e per ragioni di contenimento della spesa pubblica, il Dirigente scolastico di cui sopra sarà destinatario di un ulteriore incarico su un’altra sede senza diritto all’indennità di reggenza. Si rappresenta, inoltre, che, per l’assegnazione della sede ai Dirigenti scolastici che hanno ottenuto il mutamento di incarico in esecuzione di un provvedimento giudiziario (anche se cautelare), si terrà conto prioritariamente di tutti i posti vacanti e disponibili relativi all’a.s. 2011/2012 ed eventualmente, ove i predetti non risultassero in numero sufficiente, anche dei posti vacanti e disponibili a seguito di collocamento a riposo per l’a.s. 2012/2013. Per ciò che concerne la mobilità interregionale, si confermano le indicazioni contenute nel C.C.N.L. - Area V - Dirigenza scolastica del 15.7.2010. I Dirigenti Scolastici che hanno ottenuto il mutamento di incarico, a qualsiasi titolo - in ambito regionale o per effetto dell’interregionalità - non potranno ripresentare istanza per tutta la durata dell’incarico stesso salvo per i motivi indicati al comma 3, art. 9 dell’Ipotesi di C.C.N.L.. Si precisa che per l’a.s. 2012/2013 la domanda per la richiesta di mutamento di incarico deve essere presentata entro il 22 giugno 2012 all’Ufficio Scolastico Regionale di appartenenza. Analogamente entro la medesima data, esclusivamente per il tramite dell’Ufficio Scolastico Regionale di appartenenza, devono essere presentate le domande di mobilità interregionale. In esse deve essere formalmente richiesto l’assenso alla mobilità interregionale del Direttore generale della regione di appartenenza. Entro il 2 luglio 2012 gli Uffici Scolastici Regionali provvederanno a spedire, con plico unico, tutte le domande corredate di assenso, agli Uffici Scolastici Regionali di destinazione. Questi ultimi adotteranno i provvedimenti di competenza entro il 15 luglio 2012, dandone immediata comunicazione agli Uffici Scolastici Regionali di provenienza e a questo Ministero - Direzione Generale del Personale scolastico - Ufficio II. Dopo la predetta data saranno effettuate le operazioni concernenti la conferma degli incarichi di presidenza e le reggenze. Si richiama l’attenzione delle SS.LL. sulla necessità di completare le operazioni predette entro il 15 luglio 2012. Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta MOBILITÀ Nota min. 12 giugno 2012, Prot. n. 4440 Funzioni di mobilità nella scuola secondaria di II grado A.s. 2012/13 onsiderate le gravi conseguenze derivanti dagli eventi sismici che hanno colpito alcune regioni italiane e le conseguenti difficoltà, segnalate dagli Uffici scolastici regionali anche per le vie brevi, a svolgere, entro i termini previsti, le attività necessarie per eseguire le complesse operazioni propedeutiche alla mobilità del personale della scuola, si comunica che le date concernenti i termini di acquisizione delle disponibilità e, conseguentemente, di pubblicazione dei movimenti relativi al personale docente della scuola secondaria di II grado fissati nell’O.M. 5 marzo 2012, n. 20 – art. 2 comma 2, sono articolate come segue: personale docente scuola secondaria di II grado - termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili………………………………28 giugno - pubblicazione dei movimenti.......... 20 luglio C Il Direttore Generale: Luciano Chiappetta Robert J. Day 1956125 pelle e pellicce LA RIVISTA DELLA SCUOLA 11 CCNI/DIRIGENTI SCOLASTICI Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 numero dei Dirigenti scolastici in servizio nella regione, i Dirigenti scolastici, che ricoprono una sede divenuta sottodimensionata, esaurite le disponibilità assegnabili per norma (tra queste vanno ricomprese: le sedi vacanti e disponibili, le sedi già assegnate con incarico nominale ad altro Dirigente scolastico distaccato e utilizzato altrove ai sensi delle vigenti disposizioni, le sedi, comunque, disponibili per l’intero anno scolastico in virtù dell’assenza del titolare), saranno assegnati sulle sedi sottodimensionate con un incarico di durata annuale conferito sulla sede ricoperta nell’anno scolastico 2011/12. Terminate le operazioni di cui sopra, qualora residuino ulteriori sedi sottodimensionate, le stesse verranno attribuite, a domanda o d’ufficio, prioritariamente ai Dirigenti scolastici cui sia stato conferito il predetto incarico annuale. Al fine di stabilire quale ulteriore sede sottodimensionata debba essere assegnata al Dirigente scolastico si terrà conto dei seguenti criteri: a) preferenza espressa dal Dirigente scolastico; b) vicinanza tra le due sedi; c)residenza del Dirigente scolastico. Dimensionamento e mobilità Area V Contratto Integrativo Nazionale per il personale della Dirigenza Scolastica in attuazione dell’articolo 9 del C.C.N.L. – Area V – del 15.7.2010 e dell’articolo 11 del C.C.N.L. – Area – dell’11.4.2006 T ra la parte pubblica e le rappresentanze sindacali, a seguito dell’applicazione al personale Dirigente scolastico delle disposizioni di cui al decretolegge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e della legge 12 novembre 2011, n. 183, si concorda, per l’anno scolastico 2012/13, quanto segue. Art. 1 Istituzioni scolastiche dimensionate Nelle ipotesi di fusioni e accorpamenti delle istituzioni scolastiche determinate dall’emanazione del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, vengono individuati i criteri per il conferimento del nuovo incarico di cui tener conto nei confronti del predetto personale. Nell’ordine: a) accordo tra i dirigenti definito con l’Ufficio scolastico regionale; b) anni di continuità sulle sedi sottoposte a dimensionamento; c) esperienza dirigenziale e professionale complessivamente maturata; d) numero di alunni della scuola di provenienza che confluisce nella nuova scuola. Art. 2 Istituzioni scolastiche sottodimensionate Le istituzioni scolastiche sottodimensionate con un numero di alunni inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 in alcuni casi particolari ai sensi dell’art.19, comma 5, della legge 15 luglio 2011, n. 111, come modificata dalla legge 12 novembre 2011, n. 183, non possono essere più sede di dirigenza scolastica ma devono essere conferite in reggenza a Dirigenti scolastici in servizio presso altre istituzioni scolastiche autonome. Pertanto, in ossequio al succitato disposto normativo, i Dirigenti scolastici in servizio sulle predette sedi avranno titolo a partecipare alle operazioni di mutamento di incarico e di mobilità interregionale, sia nel caso di prossima scadenza del contratto sia nel caso in cui il contratto non sia in scadenza, successivamente ai Dirigenti di cui all’art. 1. L’assegnazione degli incarichi sarà effettuata nell’ordine previsto dall’art. 11 del C.C.N.L. – Area V – del 11 aprile 2006. Art. 3 Dirigenti scolastici in esubero Nelle eccezionali ipotesi di esubero, qualora le disponibilità di sedi conferibili siano inferiori al Roma, 5 giugno 2012 F.to l’Amministrazione F.to le Organizzazioni Sindacali Dichiarazione a Verbale Le Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, maggiormente rappresentative della “V Area – Dirigenti Scolastici”, avendo fin dall’inizio del confronto con l’Amministrazione sostenuto la necessità di disciplinare la materia del conferimento e mutamento di incarico attraverso uno specifico Contratto Integrativo Nazionale, hanno sottoscritto il presente Accordo in quanto, pur tra le difficoltà derivanti dall’applicazione dei recenti provvedimenti legislativi di riorganizzazione e dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ne garantisce una gestione amministrativa ispirata a criteri oggettivi, trasparenti e omogenei sull’intero territorio nazionale. Pienamente consapevoli della gravissima situazione retributiva e di lavoro dei dirigenti delle scuole pubbliche statali, le predette Organizzazioni Sindacali dichiarano che il presente Accordo mira esclusivamente a fronteggiare una situazione straordinaria ed eccezionale e lascia, pertanto, impregiudicati tutti gli istituti giuridici ed economici del rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici come definiti dal CCNL 11.4.2006 e dal CCNL 15.7.2010 attualmente vigenti. Le Organizzazioni Sindacali stesse si impegnano a vigilare, a tutti i livelli, affinché l’azione amministrativa risulti conforme ai criteri assunti nel presente Accordo e ribadiscono la comune volontà di tutelare – ove necessario – anche sul piano giudiziale, i dirigenti scolastici eventualmente destinatari di provvedimenti lesivi delle condizioni professionali contrattualmente disciplinate. Roma, 5 giugno 2012 Rilevazione esiti scrutini finali per le scuole statali e paritarie Nota ministeriale 7 giugno 2012, Prot. n. 2741 acendo seguito alla nota prot. 2456 del 23 maggio u.s. relativa alle attività di rilevazione da svolgere al termine dell’anno scolastico si comunica che a partire dall’11 giugno è possibile inserire nell’area “Rilevazioni sulle scuole” del portale SIDI gli esiti degli scrutini finali per scuola. La rilevazione è rivolta alle scuole primarie e alle scuole secondarie di I e II grado, statali e paritarie che devono comunicare, per ogni codice meccanografico, i risultati degli scrutini di giugno. Le funzioni per l’inserimento dei dati saranno disponibili fino al 14 luglio 2012. Le scuole secondarie di II grado che, in presenza di studenti con sospensione del giudizio, devono effettuare anche lo scrutinio integrativo possono completare la rilevazione comunicando il risultato del solo scrutinio integrativo a partire dal 24 agosto e fino al 10 settembre p.v. Per facilitare le segreterie nella raccolta e trasmissione dei dati si allegano i modelli di rilevazione, mentre le guide operative sono disponibili sul portale SIDI nell’area dei Procedimenti amministrativi. Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica e in caso di problemi tecnici dell’applicazione è disponibile il numero verde curato dal gestore del sistema informativo 800903080. F Il Direttore Generale: Emanuele Fidora Miguel Commirubias - 1925022 - l’acrobata LA RIVISTA DELLA SCUOLA 12 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 La scuola fra tragedia e speranze di ALESSANDRO FERIOLI utti gli italiani sono rimasti sconvolti dall’ordigno esploso la mattina del 20 maggio scorso, intorno alle 7,45, davanti all'istituto professionale “Francesca Morvillo Falcone” di Brindisi. Le immagini del volto di Melissa Bassi, rimbalzate da tutti i mass-media e dalle pagine Facebook listate a lutto, ci hanno colpito nel profondo; e non di meno ci preoccupa la sorte delle altre studentesse ferite, che porteranno per sempre, dentro e fuori di loro, i segni dell’esplosione di quelle tre maledette bombole di gpl. In questa sede non diremo troppe parole se non per porgere le più sentite e commosse condoglianze alla famiglia di Melissa e a tutto l’Istituto colpito. Una breve considerazione, però, deve essere fatta. Nella circostanza abbiamo assistito a un profondersi di attestazioni sull’importanza della Scuola – questa volta davvero con l’iniziale maiuscola – nella sua veste di “casa dei giovani”, in cui questi si ritrovano a vivere e convivere per un buon numero di ore della loro giornata e dove crescono e vengono educati e istruiti, ovvero formati come persone. L’iniziale pista dell’attentato della criminalità organizzata ha spinto T anche a valorizzare l’apporto alla cultura della legalità che quell’istituto sta dando con la scelta di un’intitolazione a una vittima della mafia e con progetti educativi precisamente mirati in tal senso. Sembra che per qualche giorno si sia riscoperta la consapevolezza che la scuola è uno dei beni più preziosi che possediamo: anzi, come insegnanti (normalmente divisi da interessi contrapposti) non ci siamo mai sentiti tanto uniti tra noi e con i nostri studenti nel confermarci che ciò che facciamo assieme è importante. Poi (è inutile essere ipocriti) bisogna anche dirsi con franchezza che la commozione per Melissa durerà poco, sopraffatta da altri eventi mediatici e soprattutto dalle nostre occupazioni quotidiane: il lutto rimarrà alla famiglia; all’Istituto e agli amici più stretti la memoria. Però non è detto che non possa costituire un seme da cui ottenere un germoglio prezioso. Perciò diciamo da queste pagine che se tale è la convinzione degli Italiani, che la scuola sia importante, allora la scuola deve essere tutelata e preservata in tutte le sue componenti ogni giorno, nelle strutture e nella validità della for- mazione che essa offre. Tutti gli istituti scolastici d’Italia devono essere “sicuri” nella solidità dei loro edifici, se non proprio immuni da gesti di pazzi. Inoltre tutti gli istituti devono essere tutelati nel loro compito di garantire ai giovani il diritto pieno all’istruzione. Sarebbe oggi vitale per il Paese se, dopo la partecipazione per Melissa e per le altre vittime, più persone riscoprissero l’interesse per i problemi della scuola, e anche dei singoli istituti scolastici, come luoghi strategici per la costruzione del nostro futuro. Affinché ciò avvenga dobbiamo porci noi quali promotori di una nuova mentalità, anche se molto spesso siamo pressati da preoccupazioni di natura personale, legate alla nostra stessa condizione lavorativa, che non ci consentono di condurre a termine quel percorso spirituale di conoscenza del sé e di amore che pure sarebbe indispensabile per conferirci lo status di “maestri”. Nel medesimo fine settimana, nel frattempo, si sono svolti i ballottaggi delle elezioni amministrative del 6-7 maggio, che hanno interessato 1˙010 comuni d’Italia, 28 dei quali capoluogo di provincia (e, di questi, quattro capoluoghi di regione: Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo). Sappiamo tutti quale ne è stato l’esito. La sconfitta dei partiti dell’ultima coalizione governativa prima del gabinetto tecnico – PDL e Lega in testa – è stata netta. Anzi, travolgente, pur tenendo conto della frammentazione della coalizione che aveva compreso per lungo tempo PDL e Lega (al punto che taluni commentatori hanno decretato la “scomparsa” di tali soggetti dalla politica). Ciò che a noi interessa qui rilevare è che ogni voto (anche un voto come quest’ultimo, locale e inevitabilmente condizionato dagli scandali nazionali) rappresenta, a nostro giudizio, anche un voto sulle politiche scolastiche: la scuola difatti occupa un posto importante nell’agenda politica, sia come voce di spesa nel bilancio dello Stato, sia per la rilevanza pubblica che le è data dall’ampio coinvolgimento di coloro che la frequentano (e delle loro famiglie) e dall’essere naturalmente un laboratorio di trasformazione sociale. Ebbene, se così stanno le cose possiamo formulare due osservazioni. La prima è che, come è evidente, i grandi sconfitti di queste consultazioni sono i partiti della riforma Gelmini, quelli che hanno applicato i più vigorosi “tagli” degli ultimi anni, innalzando il numero di studenti per classe e proposto, per bocca di Acquista te i v olumi delle collane “Scuola Duemila” e “Aggiornarsi” Volumi assai utili per la formazione professionale, l’aggiornamento e l’autoaggiornamento del personale dirigente e docente Per visionare il catalogo delle collane collegarsi al nostro sito: www.girgenti.it Ricordiamo che il contratto del personale della scuola prevede il rimborso delle spese per l’autoaggiornamento 13 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 La scuola e le speranze loro esponenti più o meno importanti, i provvedimenti più assurdi: dal superpunteggio in graduatoria ai docenti residenti, per bloccare l’invasione dei meridionali, al maccartismo che voleva snidare tra gli insegnanti e i manuali (specialmente se di Storia) i pericolosi germi del comunismo. Ma anche il maggiore antagonista – il PD – non può cantare completamente vittoria, dal momento che è stato costretto ad accettare, quali sindaci delle città maggiori (Genova oggi, come ieri Milano), candidati non delle sue file. Né è da sottovalutare la scarsa partecipazione dei cittadini al primo turno e, ancor più, al ballottaggio dove un elettore su due non si è recato al seggio: segno di un elettorato di centrodestra che intende manifestare il proprio disappunto e disagio anche in questo sfogo tipicamente “antipolitico”. Nel concreto quotidiano, negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a un progressivo smantellamento della scuola pubblica attraverso ridimensionamenti agli orari scolastici e ai fondi d’istituto meramente mirati al risparmio, con l’aggravante, soprattutto nel periodo berlusconiano, della mortificazione continua e metodica degli insegnanti, tagliati via come rami secchi e gratificati cumulativamente degli epiteti di fannulloni, assenteisti e incapaci (oltre che, ovviamente, comunisti). Una politica molto diversa da quella che sembra avere intenzione di mettere in campo il neopresidente francese Hollande, che ha annunciato l’assunzione di 60˙000 insegnanti in cinque anni per fronteggiare le emergenze imposte dall’educazione, nella convinzione che l’istruzione costituisca un investimento e non soltanto una spesa. Altro che il megataglio di 87 mila posti attuato dalla Gelmini! Si potrebbe continuare ma è meglio fermarsi al dato politico, che oggi registra un rifiuto “anche” di questo modo di gestire le politiche scolastiche. La seconda osservazione è che il risultato delle consultazioni pone un’ipoteca pure all’attuale governo “tecnico”, non eletto dal popolo e sostenuto da un parlamento che, seppur pienamente legittimo in tutte le sue funzioni, non rispecchia più le condizioni che ne resero possibile l’elezione nel 2008. Con ciò non intendiamo ovviamente delegittimare le istituzioni sta- tali, la cui validità non è minimamente messa qui in dubbio: riteniamo tuttavia opportuno che l’attuale gabinetto contenga il suo attivismo in materia di politiche scolastiche, nell’attesa (breve ma sempre troppo lunga) di un governo politico, e soprattutto di un parlamento, che siano pienamente legittimati a operare e legiferare. In altre parole il ministro Profumo farebbe meglio a congelare le sue iniziative sulla formazione iniziale e il reclutamento degli insegnanti (quello che “Italia oggi” del 22.5.2012 chiama il “gran bazar del reclutamento”) e specialmente sull’indizione di un concorsone nazionale, in attesa che avvenga la necessaria ridefinizione degli equilibri politici in armonia con quella volontà popolare che solo le prossime consultazioni politiche nazionali potranno esprimere. Nell’attesa, potrebbe proficuamente impegnarsi in un’oculata gestione dell’amministrazione scolastica, oltre che nella elaborazione di acute similitudini come quella, pronunciata ad Assisi dopo i fatti di Brindisi, secondo cui “come San Francesco ammansiremo il lupo e fermeremo la violenza” (“Ansa” 21.5.12, ore 13.20). Francamente, dopo i risultati di domenica e lunedì, non ha davvero più le carte in regola per fare altro. Questo è, in realtà, un periodo di transizione dall’era berlusconiana (poiché era Berlusconi col suo potere a tenere assieme il centrodestra, non altro) a qualcosa di diverso, forse anche a un sistema dove il bipolarismo non trovi più cittadinanza: sono altri i partiti che hanno nelle mani la responsabilità di definire un’alternativa politica allo sfacelo in atto, e sono i partiti che hanno avversato (in tutto o in parte) la riforma Gelmini e più in generale l’intero paradigma di governo del centrodestra. In particolare, come ha evidenziato Massimo Giannini (“Un altro paese”, “la Repubblica”, 22.5.2012), alla sinistra riformista spetta ora ogni iniziativa di realizzazione del “contenitore” che raccolga le istanze di rinnovamento del Paese per convertire le velleità in azione concreta. Se esaminiamo i nodi che Pietro Spataro indica nel suo editoriale “Dopo la Seconda Repubblica”,pubblicato sull’“Unità” del 22.5 (equità, uguaglianza, lavoro, diritti, welfare), ci rendiamo conto che tutti toccano in vario modo la scuola sia nel loro esercizio concreto che nei contenuti dei programmi educativi. Perciò in quei nodi stanno anche le risposte al bisogno di sicurezza e di un’educazione autentica e vera dei nostri giovani. E noi insegnanti che cosa possiamo fare, in definitiva, in questo difficile frangente? La lezione, come spesso avviene, ce la danno gli studenti: lunedì 21, giorno delle esequie di Melissa, gli alunni dell’Istituto “Morvillo Falcone” erano tutti al proprio posto, in classe, con i loro docenti, per dire che non hanno paura, o che, se anche ne hanno un po’, come è logi- co, sanno vincerla sotto la guida degli adulti. Anche a noi, a tutti noi, tocca ora il compito di metterci lì, in piedi, con la schiena dritta, superando ogni contrapposizione tra diverse categorie di insegnanti, per difendere la scuola dalle ultime picconate di chi vorrebbe smantellarla per trasformarne gli studenti in “clienti” dei potentati ideologico-religiosi in nome di una sussidiarietà “al contrario” che mira a strappare allo Stato le sue legittime competenze. A noi tocca il compito di individuare e indicare la strada più giusta, la via maestra, ai nostri giovani, che possa condurli a essere protagonisti consapevoli del rinnovamento autentico della Nazione. Alessandro Ferioli Inviate i vostri messaggi per posta elettronica www.girgenti.it - www.rivistadellascuola.it e-mail: [email protected] LA RIVISTA DELLA SCUOLA Girgenti Editore XXXIII/11 LA RIVISTA DELLA SCUOLA PERIODICO DI CULTURA E DI INFORMAZIONI LEGISLATIVE Direzione, Amministrazione, Redazione e Pubblicità: Viale Andrea Doria 10 - 20124 Milano Tel. 02 669.2195 - Fax 02 6698.3333 - ccp 13554209 - Abbonamento annuo: Italia: € 38,00; Europa e Bacino Mediterraneo: € 69,00 (per via ordinaria). Una copia: € 3,50 (arretrata il doppio). Tariffe per la pubblicità: a modulo (mm 40 x 38 altezza): € 70,00; a mm/col.: € 1,85. IVA: 20% in più. Iscrizione presso il Tribunale di Milano n. 301 del 1° Ottobre 1979. Girgenti Editore Srl. Direttore responsabile: Salvatore Girgenti Vice Direttore: Grazia Casalini Redattore capo: Bruno Girgenti Pubbliche relazioni e pubblicità: Andrea Girgenti Stampa: Tipografia A.G.Bellavite SrL - Missaglia (LC) Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano La collaborazione è aperta a tutti. Dattiloscritti e manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. La Rivista esce mensilmente durante il periodo scolastico. L’abbonamento ha carattere di continuità e, pertanto, se non disdetto per iscritto entro luglio, s’intende tacitamente rinnovato. La riproduzione degli articoli, schemi, schede, ecc., pubblicati sulla Rivista è severamente vietata. Società editrice: GIRGENTI EDITORE SRL - Viale Andrea Doria 10 - 20124 Milano - Capitale Sociale: € 31.200 i.v. Registro Soc. Trib. di Milano n. 190384, Vol. 5409, Fasc. 34; Partita IVA e Cod. 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(*) - Gli abbonamenti per i Paesi extraeuropei e extra bacino Mediterraneo vengono venduti al doppio della relativa quota per l’Italia. - Gli abbonamenti commissionati tramite agenzie specializzate, librai e edicolanti scontano il 10% sulla quota prescelta, da trattenere al momento del versamento da parte del committente. - L'IVA sugli abbonamenti è assolta all’origine dall’Editore a norma dell’art. 74, comma 1/C del DPR 633/72 e pertanto non sussiste l’obbligo del rilascio di fattura (artt. 1 e 5 del D.M. 29/12/89). - Nel rispetto della legge n. 675/96 i dati personali degli abbonati vengono conservati nell’archivio elettronico de La Rivista della Scuola - Girgenti Editore SrL e potranno essere utilizzati anche per proprie iniziative editoriali con esclusione di cessione a terzi. A semplice richiesta, anche telefonica, da parte degli interessati verranno aggiornati o cancellati. LA RIVISTA DELLA SCUOLA 14 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 LE NOSTRE PROPOSTE SCUOLA DUEMILA SD. 1 - La pedagogia degli antichi greci Socrate, Platone, Aristotele e le loro scuole. Programma educativo. Brani scelti. Ed. marzo 1990, pagine 32 € 3,10 SD. 2 - L’educazione nella Roma di Cicerone e imperiale Caratteri generali dell’educazione romana. Cicerone, Quintilliano, Seneca. Brani scelti. Ed. maggio 1990, pagine 44 € 3,10 SD. 3 - L’educazione cristiana L’educazione nel Medioevo S. Benedetto e le Scuole claustrali. Le Università. Cultura e Misticismo: S.Francesco e il sentimento religioso. S.Bonaventura. La pedagogia scolastica. S.Tommaso. Ed. luglio 1990, pagine 112 € 5,16 SD. 4 - I fondamenti pedagogici dell’Umanesimo e del Rinascimento - parte prima Gli umanisti Petrarca e Boccaccio, Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Giannozzo Manetti, Flavio Biondo, Leon Battista Alberti, Matteo Palmieri, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola. Ed. settembre 1990, pagine 112 € 5,16 SD. 5 - I fondamenti pedagogici dell’Umanesimo e del Rinascimento - parte seconda Vittorino da Feltre, Guarino Veronese, Antonio de Ferraris, Baldesar Castiglione, Michelangelo Buonarroti, Giorgio Vasari, Giovanni della Casa, Rodolfo Agricola, Erasmo da Rotterdam. Ed. novembre 1990, pagine 112 € 5,16 SD. 6 - Educazione e Riforma protestante L’influenza pedagogica del pensiero politico del Machiavelli e del Guicciardini. Botero, Tasso, Bruno. I principi educativi di Rabelais e di Montaigne. Fede e riforma religiosa in Lutero. Ed. gennaio 1991, pagine 112 € 5,16 SD. 7 - La pedagogia della Controriforma cattolica L’educazione religiosa in S.Carlo Borromeo, Antonio Zaccaria, Gerolamo Emiliani, Calasanzio, S.Filippo Neri, Angela merici, La Salle. Ed. marzo 1991, pagine 112 € 5,16 SD. 8 - Scuola e cultura nel Seicento Gli orientamenti della cultura europea dopo la Riforma e la Controriforma, Bacone Campanella, Galilei, Bossuet, Fénelon, Ratke, Valentini, Hienrich, Comenio, Cartesio, Pascal, Locke. Ed. giugno 1991, pagine 112 € 5,16 ** ELENCO COMPLETO SD. 9 - La nuova cultura e l’Illuminismo Natura, società ed educazione in Rousseau. L’educazione secondo Basedow. L’ingegno innovativo di Voltaire. La nascita dell’enciclopedia e l’opera di Diderot, Montesquieu e D’Alembert. Ed. settembre 1991, pagine 112 € 5,16 SD. 19 - Le scuole attive in Spagna, Svizzera, Belgio, Russia Le scuole e i metodi Manjons. Adolfo Ferrière, Claparède, Decroly, Tolstoj, Makarenko. Ed. dicembre 1993, pagine 112 € 5,16 SD. 10 - Illuminismo italiano e pedagogia Il movimento illuministico in Italia. L’influenza di Milano e Napoli nella cultura del tempo: Baretti, Gozzi, Soresi, Muratori, Gorani, Soave, Parini, Beccaria, Vico, Genovesi, Pagano, Filangieri. Ed. novembre 1991, pagine 112 € 5,16 SD. 20 - Esperienze educative L’attivismo programmatico in James, Dewey, Klipatrick, Washburne, Parkhurst. Ed. marzo 1994, pagine 112 € 5,16 SD. 11 - La pedagogia neo umanistica in Germania La rivoluzione francese e la storia d’Europa. La rivoluzione del pensiero moderno di Emanuele Kant. Il problema educativo secondo l’idealismo di Fickte. Ed. gennaio 1992, pagine 112 € 5,16 SD. 12 - Il pensiero pedagogico romantico Divisione del lavoro e del benessere. Libertà dell’individuo e educazione della personalità. Pestalozzi e la concezione etica della pedagogia. Herbart, il fondatore della psicologia scientifica. Ed. maggio 1992, pagine 112 € 5,16 SD. 13 - Pedagogia e Risorgimento in Italia L’educazione di Cuoco, Mazzini, Gioberti, Aporti, Bosco, De Sanctis, Tommaseo, Rosmini, Lambruschini, Capponi, Galluppi, Balbo. Ed. luglio 1992, pagine 112 € 5,16 SD. 14 - L’istruzione tra l’Ottocento e il Novecento. Il problema dell’istruzione tra i due secoli. Positivismo, la politica sociale, lo sviluppo dell’educazione popolare. Ed. settembre 1992, pagine 112 € 5,16 SD. 15 - L’istruzione nel primo Novecento I principali problemi della scuola all’inizio del secolo scorso Ed. gennaio 1993, pagine 96 € 5,16 SD. 21 - L’attivismo in Francia Il pensiero pedagogico di Boutroux, Bergson, Laberthonnière, Cousinet, Freinet, Dévaud, Demolins, Blondel. Ed. giugno 1994, pagine 112 € 5,16 SD. 22 - Esperienze metodologiche Il pensiero pedagogico di Hessen, Piaget, Skinner, Bruner. Ed. settembre 1994, pagine 144 € 7,75 SD. 23 - Metodi e autori moderni Il pensiero pedagogico di Hessen, Piaget, Skinner, Bruner. Ed. novembre 1994, pagine 128 € 7,75 SD. 25 - La scuola dell’obbligo dall’unità d’Italia Prima organizzazione della scuola elementare nello Stato unitario. I programmi dei ministri Casati, Coppino, Gabelli e Baccelli. Ed. aprile 1995, pagine 128 € 7,75 SD. 26 - La scuola dell’obbligo tra Crispi e Giolitti La scuola e il lavoro nei programmi dei ministri Baccelli e Orlando. Ed. giugno 1995, pagine 144 € 7,75 SD. 27 - Dal primo dopoguerra alla riforma Gentile L’Europa dopo la prima guerra mondiale. La riforma scolastica di Giovanni Gentile. Ed. novembre 1995, pagine 120 € 7,75 SD. 17 - Le scuole attive in Italia le case dei bambini della Montessori. La pedagogia attiva delle Agazzi. La “scuola serena” della Boschetti Alberti, l’ideale pedagogico di Gramsci. Ed. giugno 1993, pagine 112 € 5,16 SD. 28 - La scuola dell’obbligo tra fascismo e ricostruzione I programmi delle scuole elementari del 1934. La “Carta della scuola” del ministro Bottai. I programmi del 1945, della Consulta e del 1955. Ed. gennaio 1996, pagine 120 € 7,75 SD. 18 - Le scuole nuove dei paesi anglosassoni Reddie, Baden Powell, Foerster, Spranger, Kerschensteiner e la pedagogia moderna in Gran Bretagna e in Germania. Ed. settembre 1993, pagine 96 € 5,16 SD. 29 - Elementi di psicologia dell’età evolutiva Elementi di psicologia generale. Aspetti e momenti fondamentali della psicologia. Le fasi dell’età evolutiva. Letture. Ed. marzo 1996, pagine 112 € 7,75 15 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 PER L’AUTOAGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VOLUMI DISPONIBILI ** SD. 35 - Scuola e istruzione tra qualità e quantità La qualità dell’istruzione. Interscambio di iniziative per la qualità tra mondo del lavoro e sistema scolastico. Dibattito su quantità e qualità. Teoria dell’istruzione. L’apprendimento. Ed. settembre 1997, pagine 120 € 9,30 SD. 36 - Progetto educativo per il cittadino d’Europa Come costruire la cittadinanza europea attraverso l’educazione e la formazione. Il progetto pedagogico come processo unitario tra istruzione e formazione. Ed. novembre 1997, pagine 128 € 9,30 SD. 37 - Cinema, teatro, musica nella formazione educativa Considerazioni sul cinema: dal muto al divismo. Il teatro: dalla commedia dell’arte alla lettera testamento di Strehler. La musica come arte pura e astratta. Analisi di films e di dischi. Ed. febbraio 1998, pagine 144 € 9,30 SD. 39 - Gli anni Settanta o della contestazione: testimonianze Herbert Marcuse: il maestro della contestazione; il ‘68: un anno per la storia; cause delle lotte studentesche; lo statuto dei lavoratori; il caso Moro; adolescenza protestataria e problematica educativa. Ed. settembre 1998, pagine 120 € 9,30 SD. 42 - Educare ai valori della coscienza e della democrazia Il valore dell’educazione; L’educatore deve assumere un atteggiamento costruttivo; causa e origini della crisi dei valori; educare ai diritti umani; il Concilio vaticano II e la persona umana Ed. aprile 1999, pagine 112 € 9,30 SD. 43 - Orientamento e formazione L’orientamento dei giovani e la scuola; le competenze trasversali e la loro crescente importanza; i problemi dell’istruzione e la formazione nell’Unione Europea; esempi di progetti per l’orientamento. Ed. settembre 1999, pagine 120 € 9,30 SD. 44 - Dal primo dopoguerra all’avvento della Repubblica Il primo dopoguerra e il fascismo; Giolitti; il programma dei fasci; il delitto Matteotti; Mussolini e gli industriali; la questione meridionale; la carta del lavoro; gli accademici del regime; la caduta del fascismo; la Repubblica di Salò; la Resistenza; l’Italia diventa Repubblica. Ed. novembre 1999, pagine 144 € 9,30 SD. 45 - Aggiornamento e formazione dei docenti La qualità dell’insegnamento. Formazione iniziale degli insegnanti. Centri risorse per insegnanti: polivalenti, dedicati, reti e poli, analisi, prospettive, strumenti. Estratti dal contratto nazionale del personale. Ed. gennaio 2000, pagine 144 € 11,36 SD. 47-Autonomia: esperienze e progetti Progetto lingue; Progetto musica; Progetto biblioteche. Ed. ottobre 2000, pagine 120 € 11,36 SD. 48/49 - Riordino dei cicli - La scuola del domani Lavori delle commissioni e bozza di programma quinquennale. Ed. febbraio 2001, pagine 192 € 12,91 SD. 50 - Cosa cambia nella scuola del 2000 La gestione dell’autonomia. Ed. settembre 2001, pagine 160 € 12,91 SD. 51 - Ricerca del metodo Come imparare ad apprendere. Ed. marzo 2002, pagine 160 € 20,00 SD. 52 - Funzione della lettura nel processo formativo I ragazzi e la lettura: cosa e come leggere; comprensione della lettura; scopi e abilità di chi legge; generi di lettura; quotidiani e riviste; il giornale alla TV (Ristampa) Ed. ottobre 2002, pagine 128 € 14,00 SD. 53 - Problemi di coppia/Indagine su matrimonio, famiglia e convivenza La scelta libera e consapevole; le tipologie dei rapporti di coppia; le opinioni dei giovani. Ediz. febbraio 2003, pagine 112 € 12,00 ✂ Vogliate spedirmi i seguenti volumi sotto segnati di SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. SD copie ........... del n. ........ € ................. Totale .....................................€ .................. SD. 40 - Educazione e salute: antologia e normativa L’educazione sanitaria comincia nelle scuole; l’igiene come tutela della salute, le droghe e i loro effetti, lo sviluppo tecnologico e l’inquinamento; la carta sociale europea; la prevenzione alla tossicodipendenza. Ed. novembre 1998, pagine 144 € 9,30 SD. 41 - Istruzione e politica nel secolo XX: fatti e problemi dal 1945 al 1963 Dallo statuto della Nazioni Unite, all’avvento di Nikita Krusciov, il Patto Atlantico; la guerra di Corea, la morte di Stalin, dalla rivolta ungherese al dramma del Vietnam; la Comunità Economica Europea; dalla guerra nel Congo Belga all’assassinio di Kennedy Ed. gennaio 1999, pagine 112 € 9,30 SD. 46 - Autonomia e progetti Autonomia, ambiti; curricoli; qualità, 100 scuole, formazione interdirezionali. Ed. giugno 2000, pagine 120 € 11,36 SCUOLA DUEMILA (SD): cognome...................................................................... nome............................................................................ via...........................................................n.................... cap...................città...................................................... tel....................................fax........................................... Ho spedito l’importo a mezzo c.c.p. 13554209 (oppure con vaglia postale, assegno bancario), oppure ❏ Addebitare l’importo di € ....................................sulla mia Carta di credito (fare un segno sopra il tipo di carta) ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ N. scadenza CV2 | | | | indicare i tre numeri sul retro della carta Data ..................... firma ......................................................................................................................... N.B.: Ai sensi della legge 675/96 i dati personali qui contenuti faranno parte dell’archivio elettronico de “La Rivista della Scuola” - Girgenti Editore Srl, che li userà solo per proprie iniziative editoriali, escludendone quindi, la divulgazione a terzi. I dati verranno aggiornati o cancellati a richiesta dell’interessato. ✂ XXXIII-11 ✂ SD. 32 - Progetto educativo e valutazione Finalità e scopi educativi: dalla progettazione alla valutazione. La funzione docente. La valutazione in Europa. Le ultime norme legislative . Ed. novembre 1996, pagine 112 € 7,75 SCUOLA DUEMILA LA RIVISTA DELLA SCUOLA 16 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Gianni Rodari Vita, Poesie, Racconti, Filastrocche di EMMA TONUTTI e Un precedente articolo degli stessi Autori, su Gianni Rodari, é stato pubblicato sul n. 10 della Rivista ianni Rodari è conosciuto nel campo della letteratura dell’infanzia per le sue poesie, i racconti e le filastrocche divenute classici per ragazzi. Poco si sa del suo primo impiego come giornalista dell’Unità, di Paese Sera, come direttore del Pioniere, e del suo profilo come intellettuale, pedagogista, della sua militanza politica, dell’impegno come maestro elementare, come padre e come uomo. Attraverso i riferimenti biografici si vuole far luce sulle tante sfaccettature che caratterizzano una delle figure intellettuali più poliedriche e complesse di tutto il novecento. Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 in provincia di Novara, a Omegna, sul lago d’Orta, in Lombardia. Entrambi i genitori sono lombardi, provenienti dalla Valcuvia, nel Varesotto. Il padre Giuseppe è un fornaio che si risposa con Maddalena Aricocchi con la quale, oltre a Gianni, avrà un altro figlio a distanza di un anno, Cesare. La madre, essendo spesso occupata ad aiutare il marito al negozio, affida Gianni, appena nato, a una balia a Pattenasco. Alcune notizie di Rodari, sui primi anni scolastici, sono state raccolte da una compagna di classe, Teresa Mattei, che diventerà in seguito deputato alla Costituente. Essa ricorda che Gianni era bravo in gran parte delle materie scolastiche, aveva qualche difficoltà solo con la matematica e spesso aiutava i compagni lasciando copiare i suoi compiti. La personalità del piccolo Gianni si contraddistingue per la sua riservatezza; è un bambino timido e schivo. Lo testimonia il fratello Cesare, il quale ricorda che la sera Gianni si sedeva fuori nel cortile sotto una fonte luminosa per leggere i suoi giornaletti senza essere disturbato. Fin da giovane manifesta, perciò, non solo la passione per la lettura in solitudine, ma anche una certa bravura nella scrittura di testi poetici. All’interno del nucleo familiare, Rodari G instaura un particolare legame affettivo con il padre che faceva il fornaio. Lo testimoniano le diverse filastrocche dell’autore nelle quali ricorrono spesso i temi del pane e del forno. Rodari parla della figura paterna con affetto e un velo di tristezza dopo la sua perdita: “L’ultima immagine che conservo di mio padre è quella di un uomo che tenta invano di scaldarsi la schiena contro il forno. È freddo e trema. È uscito sotto il temporale per aiutare un gattino rimasto isolato tra le pozzanghere. Morirà dopo sette giorni, di bronco-polmonite. A quei tempi non c’era la penicillina. So di essere stato accompagnato a vederlo più tardi, morto, solo sul proposito Il treno delle filastrocche, volume di poesie del 1952, dove è ricorrente il motivo del treno o la Filastrocca del ferroviere, uno dei primi testi poetici che Rodari pubblica nella rubrica Piccolo mondo nuovo nel n. 1 di Vie nuove nel 1949. All’età di nove anni, nella casa di Gavirate, Rodari ha il suo primo approccio con uno strumento musicale: il pianoforte. Ma Gianni è anche molto portato per il canto: assieme al fratello Cesare già frequentava il coro parrocchiale di Omegna. Nel paese natio ascoltava spesso le musiche popolari delle bande o delle feste paesane; queste prime esperienze contribuirono a formare la sua musicalità e il senso del ritmo. Quando la madre regala ai figli la prima radio, Rodari la monopolizza a suo uso ascoltando musica classica e concedendola al fratello Cesare solo per un’ora al giorno. Un aspetto rilevante dell’infanzia di Rodari è il suo rapporto con la religione. L’educazione fortemente cattolica è dovuta alla figura della madre, molto devota e legata alla Chiesa. Il rapporto con la madre non deve essere stato facile, visto il suo carattere rigido, chiuso e controllato. La quinta elementare la frequenta a Gavirate, successivamente, a undici anni, si iscrive al Seminario di San Pietro Martire di Severo, a Milano. Concluderà tali studi a Herb Reich - 1925091- barca di notte quattordici anni, nel 1934. La vita del Seminario non l’affascina letto, con le mani in croce. Ricordo le mani e, con il tempo, svanisce in lui la vocazioma non il volto. E anche dell’uomo che si ne religiosa. scalda contro le mattonelle tiepide non Una volta trasferitosi, dal 1934 al 1937, ricordo il volto, ma le braccia: si bruciac- al pensionato di Espani di Varese, inizia a chiava i peli con un giornale acceso, per- frequentare l’Istituto magistrale Manzoni. ché non finissero nella pasta del pane. Il Grazie al suo impegno e allo studio assigiornale era La gazzetta del popolo. duo, riesce sempre a raggiungere buoni Questo lo so di preciso, perché aveva una voti e ad avere l’esonero dal pagamento pagina per bambini”. delle tasse scolastiche. Nel tempo libero, Quando il padre muore, nel 1929, per Rodari prende lezioni di violino appassioGianni e per la sua famiglia l’evento trau- nandosi a questo strumento. É in questi matico determina grossi cambiamenti anni che conosce altri due coetanei con i anche di natura economica. La famiglia si quali formerà un piccolo gruppetto di trasferisce dalla natia Omegna e Rodari musicisti. Il trio, composto da Giuseppe viene mandato dalla madre da una sua Gerosa, alla chitarra, Nino Bianchi al mansorella nubile a Gavirate, nella casa di un dolino e Rodari con il violino, era solito capostazione. É proprio qui, in questo girovagare per i cortili e le osterie del ambiente circondato da treni, dall’idea del paese suonando allegramente. viaggio e della libertà, che Rodari trae ispiRodari si iscrive anche alla Gioventù razione per le atmosfere delle poesie che Italiana del Littorio, ma non è del tutto scriverà in seguito. Ricordiamo a questo soddisfatto di tale frequentazione come ci CELESTINO TESTA LA RIVISTA DELLA SCUOLA 17 fantasia, a proposito della sua esperienza lavorativa come maestro elementare, leggiamo: “Dovevo essere un pessimo maestro, mal preparato al suo lavoro avevo in mente tutto dalla linguistica indo-europea al marxismo; il cavalier Romussi, direttore della Biblioteca civica di Varese, benché il ritratto del duce fosse bene in vista sopra la sua scrivania, mi consegnò sempre senza batter ciglio qualsiasi libro di cui gli avessi fatto regolare richiesta; avevo in mente tutto fuor che la scuola. Forse, però, non sono stato un maestro noioso. Raccontavo ai bambini, un po’ per simpatia un po’ per la voglia di giocare, storie senza il minimo riferimento alla realtà né al buon senso, che inventavo servendomi delle ‘tecniche’ promosse e insieme deprecate da Breton”. Nel 1941, dopo aver vinto il concorso da maestro, insegna come supplente a Uboldo Saronno. In questo anno inizia ad abbozzare le prime tecniche “per inventare le storie” che scopre grazie ai primi incontri letterali con i surrealisti francesi. All’entrata in guerra dell’Italia, per motivi di salute, non viene richiamato alle armi; Rodari è, per natura, antimilitarista. Questi anni sono segnati da lutti di persone a lui molto care. Durante i primi giorni del conflitto, l’amico Nino Bianchi muore durante l’affondamento di una nave militare, Amedeo Marvelli muore in Urss e anche il fratello maggiore, Cesare, viene rinchiuso in un campo di concentramento in Germania nel settembre del 1943. Il dolore di Rodari, per la perdita dei suoi affetti più cari, si traduce in una bella poesia intitolata Il treno del Caucaso ove ricorda l’amico Amedeo Marvelli. Un importante incarico lo attende: nel 1946 viene nominato dirigente dell’Ordine Nuovo. Grazie a questo impegno scopre il mestiere del giornalista al quale si dedicherà per tutta la vita. Il suo contributo nel reimpostare il giornale è fondamentale: si fa promotore di una campagna per ristamparlo in un formato più grande. In questo periodo Rodari collabora anche con la Prealpina pubblicando alcuni racconti di stampo surrealistico e firmandosi con gli pseudonimi di Francesco Aricocchi, il suo secondo nome e il cognome della madre, Gianni Rodari ricorda Marcello Argilli nel libro Gianni Rodari. Una biografia: “Odiavo la ginnastica, i saggi ginnici e i cortei, e le divise: preferivo leggere. Dall’età di quattordici anni leggevo di tutto, soprattutto filosofia, letteratura, storia dell’arte e delle religioni. Studiavo da solo le lingue. In paese per rispetto umano, continuai ad appartenere all’Azione Cattolica fino ai 17 anni: a 16 ero propagandista, avendo seguito un apposito corso serale a Milano e visitavo alla domenica le sezioni giovanili di Sesto Calende, Angera, Taino, Mercallo e altre che non ricordo”. Durante gli anni di studi all’Istituto magistrale, Rodari lega in modo particolare con due coetanei, Nino Bianchi e Amedeo Marvelli, che scrive poesie e dipinge. L’amicizia che li unisce è segnata anche dai comuni interessi che appassionano entrambi. In seguito alla morte precocissima dei due amici, Rodari manterrà vivo il loro ricordo citandoli all’interno di testi poetici e in alcune pagine della Grammatica della fantasia: “..Santa Caterina del Sasso, un santuario a picco sul lago Maggiore. Ci andavo in bicicletta. Ci andavamo assieme, Amedeo e io. Sedevamo sotto un fresco portico a bere vino bianco e a parlare di Kant. Ci trovavamo anche in treno, eravamo entrambi studenti pendolari. Amedeo portava un lungo mantello blu. In certi giorni sotto il mantello s’indovinava la sagoma dell’astuccio del suo violino. La maniglia del mio astuccio era rotta, dovevo portarlo sotto braccio. Amedeo andò negli alpini e morì in Russia. Spesso Amedeo e io passavamo pomeriggi interi nei boschi a parlare di Kant, di Dostoevskij, di Montale, di Alfonso Gatto. Le amicizie dei sedici anni sono quelle che lasciano i segni più profondi nella vita”. Nel 1937 Rodari conclude gli studi magistrali con un anno in anticipo, con il diploma di maestro; durante l’ultimo anno si prepara da solo per superare l’ultimo biennio. La sua prima esperienza da maestro risale al 1938, a Cascina Piana, Sesto Calende, ove esercita la professione di istitutore per un periodo di sei mesi presso i Sauer, famiglia di ebrei tedeschi partiti dalla Germania e rifugiati in Italia per sfuggire alle leggi razziali. Grazie a questa esperienza, avrà anche l’occasione di approfondire la conoscenza del tedesco e, soprattutto, sperimentare di persona il dramma del razzismo. Un anno dopo si iscrive all’Università Cattolica di Milano, Facoltà di lingue. Dopo aver sostenuto alcuni esami, abbandona gli studi. Nel frattempo maturano in lui le prime convinzioni politiche in seguito a letture da lui intraprese e alcuni rapporti con antifascisti. Tali esperienze lo portano, assieme al fratello, ad avvicinarsi al comunismo. Tra il 1930 e il 1940 insegna come supplente prima a Biandronno, Gavirate, Brusimpiano, in provincia di Varese, e poi a Cardana e a Tradate. Nell’anno scolastico 1940-1941 insegna in una pluriclasse, terza e quarta elementare, a Ranco, un tempo frazione di Angera. Nelle prime pagine di Grammatica della Coney Faed -1925093 Per il pittore Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Franco Ciocchi e Giovanni Grazioso. Nel marzo del 1947 lascia la direzione dell’Ordine Nuovo e viene destinato alla redazione dell’Unità di Milano, quotidiano comunista. Inizialmente il suo è un incarico da cronista ma, successivamente, diventa vice-capocronista; poi, diviene inviato speciale. Dal 13 marzo 1949 al 5 febbraio 1950, come giornalista dell’Unita, Rodari comincia a scrivere la rubrica per bambini La Domenica dei Piccoli. Tale esperienza determina una grossa svolta nella sua vita, ma si dovrà attendere ancora molto prima che abbandoni il lavoro giornalistico di partito per dedicarsi alla letteratura per l’infanzia. Rodari, nel libro Esercizi di fantasia, spiega come gli venne assegnato l’incarico di scrivere La Domenica dei Piccoli: “Ero già sulla trentina, da un pezzo non ero più un ragazzino. Ed ecco che un giorno il direttore del quotidiano decide di dedicare una pagina domenicale ai bambini. Chiesero a me di fare questo angolo per i bambini. Ero il solo ad aver fatto, anni addietro, il maestro di scuola e questo era l’unico titolo che suggeriva quella scelta. Avevo anche una certa predisposizione per i pezzi brillanti di fantasia o di umorismo. Cominciai così a pubblicare settimanalmente filastrocche e raccontini per i quali ritrovavo il mio gusto giovanile dei surrealisti francesi letti da studente in biblioteca. Quasi subito incominciarono ad arrivare lettere di bambini che chiedevano filastrocche e raccontini per il papà tranviere, per il padre vigile urbano, per il padre impiegato e così via. Le filastrocche nascevano, per così dire, dalla mano sinistra, ma mi divertiva inventarle tenendo conto delle condizioni di cui non potevo non avvertire il significato: la prima che l’angolo per i bambini non appariva in un giornale per bambini ma in un quotidiano nazionale assai impegnato e socialmente vicino alle classi popolari, la seconda che l’angolo diventava sempre più un dialogo in diretta con i bambini. Non una cosa fatta a tavolino, ma in presa diretta con i lettori, i bambini e le loro famiglie. Non sono, dunque, arrivato ai bambini dalla strada della letteratura, ma da quella del giornalismo; tanto è vero che ho continuato anche dopo a fare il giornalista”. Il primo testo poetico risale al 7 aprile 1949 e lo troviamo nella rubrica La Domenica dei Piccoli su l’Unità di Milano: Susanna! A conclusione dello scritto l’autore si firma con lo pseudonimo di Lino Picco. Durante tutta la sua carriera giornalistica, Rodari manterrà viva sempre la sua attività politica come militante del Partito Comunista, tendenza che accomuna anche molti altri giovani intellettuali suoi coetanei sull’onda della Resistenza. Oltre al lavoro all’Unità, Rodari collabora anche con la rivista Vie nuove con testi e articoli dedicati ai bambini all’interno della rubrica Piccolo mondo nuovo. Le tematiche che emergono dalle produzioni scritte del giornalista sono varie, si va dal mondo fantastico a quello delle maschere, delle marionette; dal testo della filastrocca Stracci! Stracci! emerge, in particolare, anche l’antiamericanismo di Rodari. Nel 1950 lascia l’Unità e si trasferisce a Roma, in una pensione, dopo essere stato LA RIVISTA DELLA SCUOLA 18 Pc prestò la macchina da scrivere, e cominciai Le avventure di Cipollino. Fu un mese bellissimo, le figlie di Armando Malagoli, il contadino che mi ospitava, mi chiamavano la mattina presto: “Su, Gianni, che sei qua per lavorare, mica per dormire”. Scrivevo quasi tutto il giorno, in camera, in cortile, e in cucina, con la macchina su una sedia, e intorno sempre un po’ di bambini a guardare quello che facevo. Quando arrivai a pagina cento per la moglie di Armando fece la ‘crescente’, la chiamavano anche il ‘gnocco fitto’, Armando stappò delle belle bottiglie, insomma, festa per tutti”. Rodari dà vita alle storie di Cipollino pubblicando i suoi versetti sul Pioniere per circa un anno, successivamente affida tale compito a due giovani collaboratori del giornale: Marcello Argilli, con il quale instaurerà una duratura amicizia, e Gabriella Parca. Entrambi continueranno a raccontare le vicende di questo personaggio rispettandone scrupolosamente l’iniziale impostazione rodariana. Il contributo di Rodari alla direzione e alla nuova impostazione di questo giornale è fondamentale: si impegna a inventare temi, personaggi e linguaggi nuovi dando vita a un settimanale italiano che affronta, per la prima volta nella storia della letteratura per l’infanzia, tematiche riguardanti gli ideali della democrazia, dell’amore, della giustizia sociale e dell’uguaglianza delle razze trasmettendo, perciò, messaggi antirazzisti e pacifisti. Bisogna sottolineare che i primi anni di pubblicazione del Pioniere sono segnati da una lunga e accanita lotta con le Istituzioni ecclesiastiche, che mettono al bando il giornale per due peccati allora mortali: il fatto che la testata fosse laica e fatta da comunisti. Per questo motivo anche i primi libri di Rodari hanno molto successo, ma solamente tra il ristretto pubblico di lettori di sinistra e in Urss ove vengono tradotti. Nel novembre del 1952, Rodari compie il suo primo viaggio in Urss e ne farà altri nel ‘63, ‘67, ‘73 e, l’ultimo, nel 1979. L’anno dopo, il 25 aprile 1953, sposa Anna Maria Ferretti, conosciuta a Modena, dove lavorava come segretaria alla Permanenza deputati, ufficio per i rapporti tra gli eletti della sinistra e gli elettori. In seguito a due significative esperienze giornalistiche, la prima alla fine del 1953, quando é incaricato di diri- Gianni Rodari chiamato da Gian Carlo Pajetta per fondare e dirigere, assieme a Dina Rinaldi, il Pioniere, periodico per ragazzi. La giornalista Rinaldi, già direttrice di Noi Donne, viene designata per questo incarico dal Partito Comunista con l’intento di pubblicare un settimanale per bambini da affiancare alla costituenda Associazione Pionieri d’Italia (API). Il primo numero del periodico esce il 10 settembre dello stesso anno, ma Rodari non è entusiasta del lavoro; lo considera semplicemente un incarico di partito. Ma attraverso l’esperienza al Pioniere, Rodari scopre la sua passione e bravura nello scrivere testi per bambini ed inizia a occuparsi di letteratura per l’infanzia. Nello stesso anno pubblica il suo primo testo Il libro delle filastrocche, raccolta di quarantasei filastrocche, già edite sia in La domenica dei Piccoli che in Piccolo mondo nuovo, divise in quattro sezioni. Marcello Argilli, all’interno di Gianni Rodari. Una biografia, ricorda quanto Rodari abbia rinnovato la letteratura dell’infanzia introducendo tematiche dallo sfondo sociale e riguardanti il quotidiano: “In particolare c’è la scoperta di un’Italia del lavoro che fino ad allora aveva avuto ben poca voce, e distorta, nella poesia infantile. Indicativi, a riguardo, sono i personaggi che compaiono nelle quarantasei poesie del Libro delle filastrocche. Vi figurano, infatti, al singolare o al plurale, esclusi i bambini, operai 4 volte, fornai 3, imbianchini 2, spazzacamini 2, medici 2, omino della gru 2, spazzino 2, muratore 2, maestro 2, bidello/a 2, impiegato 2, e una volta droghiere, pescatore, minatore, contadino, elettricista, stagnino, arrotino, vigile urbano, vigile notturni, cenciaiolo, pompiere, portinaia, servetta, tranviere, ferroviere, lattaio, fattorino, cacciatore, giornalista, pittore, maestro della banda. Con connotazioni negative figurano: ricchi 2 volte, ministro della guerra, generale, padrone della servetta. I personaggi di fantasia o mitologici sono: fate 2, omino dei segni 2, Befana, Giano, streghina, Biancaneve, principe, maschere della Commedia dell’arte. Due sole volte sono nominate le parole manna e nonni, e anche quello è indicativo”. Nello stesso anno di pubblicazione de Il libro delle filastrocche esce anche Il romanzo di Cipollino, testo che Rodari è stimolato a scrivere in seguito alla grande popolarità riscossa dal personaggio sul Pioniere ove ogni settimana appariva su tavole di otto vignette illustrate da Raul Verdini. Le avventure di Cipollino hanno un immediato successo sul pubblico dei lettori tanto da diventare, in breve, il simbolo del Pioniere. Il personaggio-ortaggio dà il nome a molti reparti dell’Associazione Pionieri d’Italia apparendo in cartoline, pupazzi o distintivi portati con orgoglio dai lettori. Scrive Rodari: “Presi un mese di vacanza, trovai ospitalità in casa di un bravo contadino di Gaggio di Piano, presso Modena che sgombrò la stanza-granaio per mettermi un letto, la sezione del Alfred Fruch - 1925142 - il suonatore Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 gere il settimanale Avanguardia dell’organo nazionale della Fgci, Federazione giovanile comunista, e la seconda come direttore dell’Unità, Rodari inizia a maturate i primi ripensamenti sulla sua attività lavorativa. Inizia a farsi sentire un senso di inadeguatezza al lavoro come dirigente politico e giornalista di partito. Nel 1957 si iscrive all’Albo dei giornalisti; nello stesso anno nasce la figlia Paola. Dal temperamento schivo e poco espansivo, Rodari della sua vita familiare non ha mai lasciato trapelare nulla. Anche la figlia Paola non è di natura espansiva, ma ugualmente ci lascia una significativa testimonianza sul suo rapporto con il padre: “Non avevamo intimità, nel senso di confidarci e raccontarci cosa sentivamo. Forse non l’aveva con nessuno, salvo, forse, con mia madre. Probabilmente abbiamo entrambi sofferto di questa mancanza di intimità. Nonostante ciò, posso dire che ci capivamo molto bene, per un fondo di intuitiva comprensione che ci faceva superare le difficoltà di comunicazione. Quando stavamo insieme c’era moltissimo scambio intellettuale, sia da bambina che da ragazza: mi spiegava moltissime cose importanti. Un ricordo vivido che ho di lui è nel bosco di Manziana, mentre mi spiega la dialettica hegeliana. Frequentavo le medie e mi capitò di sfogliare nel suo studio un testo di Hegel: naturalmente non ci capivo niente, e mi sembravano addirittura buffe quelle complicatissime espressioni. Ricordo ancora mio padre, nel bosco, che serio e paziente mi spiegava tesi, antitesi, e sintesi, tracciando con un bastone segni e parole tra le foglie secche. A volte facevamo dei giochi culturali: per esempio, ascoltando il terzo programma della radio, dovevamo indovinare l’autore della musica trasmessa, o almeno di quale epoca fosse o di quale genere musicale si trattasse. Se avevo voglia di leggere, tirava giù dai suoi scaffali pile di romanzi, presentandomeli uno per uno perché scegliessi quello che mi interessava di più”. Anche secondo il parere della madre, Rodari aveva con la figlia un rapporto di padre tradizionale. A causa degli impegni d’ufficio e di lavoro, il tempo dedicatole durante i pomeriggi, dopo la scuola, era esiguo. Maggiori occasioni per stare insieme erano, invece, quelle estive, durante le vacanze trascorse a Manziana, anche se ugualmente lui trascorreva molte ore a lavorare. Il padre si divertiva a inventare per la piccola Paola giochi di parole, a stimolarla ad esprimersi attraverso carte colorate, pennarelli, giocattoli e strumenti per intagliare il legno. Con il trasferimento a Paese Sera, Rodari riesce a trovare un equilibrio tra l’attività giornalistica e il lavoro di scrittore per l’infanzia. Il suo è un incarico di inviato corsivista. Il rapporto tra Rodari e la critica letteraria non è dei migliori. I suoi libri, infatti, per tutti gli anni cinquanta vengono completamente ignorati dalla critica ufficiale italiana. Solamente le Edizioni di cultura sociale e la casa editrice del Partito Comunista pubblica i suoi testi che si diffondono solamente tra il pubblico di sinistra. Le cose migliorano nettamente quando la casa editrice Einaudi, alla fine del 1960, inizia a LA RIVISTA DELLA SCUOLA 19 Gianni Rodari pubblicare i testi rodariani, che riscuotono un immediato successo in tutta Italia. Filastrocche in cielo e in terra è il primo ad uscire, alla fine del 1959. Rodari scrive a Giulio Einaudi in seguito all’uscita del libro: “Caro Einaudi, ho ricevuto le ‘filastrocche’ e tocco il cielo con tutte e dieci le dita. Devo proprio dirle grazie dell’edizione bellissima, molto più bella di come potevo aspettarmela. Il libro rallegra piccoli e grandi solo a sfogliarlo e ispira una gran simpatia, credo di poterlo dire come se si trattasse di un libro di un altro. In famiglia mi guardano e trattano con accresciuto rispetto, e per la prima volta posso chiudere la porta del mio studio, anche se ci vado al leggere un libro giallo. Insomma ho ricevuto i calzoni lunghi: se ha dei nemici, disponga di me”. Quasi contemporaneamente alla pubblicazione di Filastrocche in cielo e in terra, è la collaborazione di Rodari con i due periodici La Via Migliore e il Il Corriere dei Piccoli. Sono pubblicate proprio da quest’ultima testata le Favole al telefono del 1962, in gran parte nate nel ‘61 per lo spazio offerto a Rodari sul Corrierino, la terza parte di Il libro degli errori e il romanzo La torta in cielo già pubblicato in dieci puntate nel Corriere dei Piccoli del 1964. Sul Corrierino sono pubblicati Tante storie per giocare, I viaggi di Giovannino Perdigiorno e Bambolik, che ha origine da Superbambolo comparso su La Via Migliore nel ‘70. Come si può intuire, gli anni Sessanta e Settanta sono caratterizzati da un’intensa produzione scritta di Rodari anche sui periodici La Via Migliore e il Corrierino. La pubblicazione del racconto Gip nel televisore si deve all’Editore Mursia di Milano, che pubblicherà anche Castello di carte, ristampato più tardi con il titolo di Le carte parlanti. Ma gli anni sessanta/settanta sono fondamentali per Rodari non solo per l’intensa produzione letteraria, ma anche per l’avvicinamento al Movimento di Cooperazione Educativa. Gli insegnanti che vi fanno parte lo invitano subito a tenere conferenze, seminari e incontri con le scolaresche. Saranno proprio queste esperienze a diretto contatto con gli scolari a ispirarlo nella attività didattica. Molti stimoli e suggerimenti pedagogici saranno poi riportati nel celebre testo Grammatica della fantasia del 1973. Del Rodari di questi anni è nota anche la realizzazione di testi per programmi televisivi quali Tante storie per giocare, in onda con la regia di Mario Lami, ogni mercoledì dal 22 ottobre 1969 al 25 marzo 1970 sulla Rai. Durante gli anni dal 1966 al 1969 Rodari si dedica solamente al lavoro con i bambini e all’intensa attività di collaborazioni. In questi tre anni, oltre a interrompere la sua produzione letteraria, Rodari è segnato da un esaurimento nervoso e da disturbi epatici. Inizialmente prende in considerazione l’idea di lavorare a casa, poi ripensa all’opportunità che gli è stata offerta da Einaudi di trasferirsi a Torino. Questo però comporterebbe alcuni problemi familiari dal momento che la moglie preferisce che la figlia Paola rimanga a Roma per terminare le scuole elementari. Importante traguardo per lo scrittore è senz’altro l’assegnazione del premio Andersen, massimo premio internazionale di letteratura infantile, assegnatogli nel 1970. Tale premio, oltre ad accrescere la sua notorietà su scala mondiale, lo risolleva rimotivandolo nel suo lavoro. Dopo il 1970, Rodari ricomincia a pubblicare per Einaudi e per gli Editori Riuniti anche riciclando lavori già precedentemente pubblicati su riviste e giornali. In seguito alla pausa dal ‘66 al ’69, la sua intensa attività creativa non è più la stessa; ciò non è dovuto solo agli eccessivi impegni lavorativi, bensì anche ad un inclinarsi della sua vena poetica. Con gli inizi del 1977 incomincia un difficile periodo per Rodari. Il lavoro a Paese Sera sembra non appassionarlo come prima. In questo periodo é nervoso, esausto e di salute cagionevole: avverte i primi disturbi al petto. Dalle radiologie non emerge nulla di preoccupante, ma forse è già in atto l’aneurisma che gli sarà fatale. Durante un periodo di riposo di tre mesi a Manziana, interrompe tutte le sue attività lavorative e, durante il giorno, sta per molto tempo a letto in uno stato di sonnolenza. Sua moglie interpreta tale comportamento come uno stato depressivo dovuto a un esaurimento della sua vena creativa e riesce, a stento, a condurlo dal medico. Constatato che la pressione risulta alta e le arterie mal ridotte, Rodari é portato da uno specialista a Modena che gli somministra delle pastiglie che, però, hanno degli effetti collaterali soprattutto sulla sua psiche. Anche la figlia, ormai adolescente, avverte la sofferenza del padre: “Mi pesava la sua sofferenza, come ti pesa una persona che si sente che sta male, e alla quale non riesci a dare quello che vorresti. Ma non puoi confidarti con qualcuno che non si è mai confidato”. Lo scrittore è molto irritabile e di cattivo umore, ma, nonostante ciò, viene invitato in Bulgaria per la chiusura dell’Anno del fanciullo; ci tornerà anche l’anno dopo per lo stesso motivo. Dal 29 agosto al 28 ottobre 1979 compie un viaggio in Urss. Tale esperienza lo segnerà profondamente dal momento che avrà l’occasione d’incontrare scolari di diverse città. Durante tutto il viaggio scrive un diario che verrà pubblicato nel 1984 da Einaudi: Giochi nell’Urss, appunti di viaggio. Quando da Mosca scende dall’aereo e trova un incredibile sbalzo di temperatura, inizia immediatamente ad avvertire forti dolori alla gamba sinistra. Una volta giunto a Roma, dal momento che il malessere non si placa, la moglie insiste affinché si faccia operare: “Era un testone, non si è mai curato”. Si farà operare solo più tardi. Dalle analisi i medici deducono che c’è un problema circolatorio, forse risolvibile con un intervento chirurgico su una vena occlusa della gamba sinistra. L’11 aprile viene sottoposto ad intervento operatorio: il chirurgo scopre un grosso aneurisma nella zona iliaca. L’operazione si prolunga da tre a sette ore. Il 14 aprile 1980 ha un collasso cardiaco e muore. Emma Tonutti e Celestino Testa Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 LA RIVISTA DELLA SCUOLA ANNO XXXIII - 2011/2012 Sono usciti e sono disponibili il n. 1, a 20 pagine, con - Assunzioni a tempo indeterminato; - Supplenze per il personale; - Adeguamento organici; - Concorso a 2.386 posti di dirigente. il n. 2, a 20 pagine, con - Funzionamento di istituzioni e organici; - Guida e istruzioni in materia di supplenze; - Calendari scolastici nazionale e regionali; - Elezione organi collegiali. il n. 3/4, a 20 pagine, con - Alunni stranieri nelle nostre scuole; - Esami di Stato 1° ciclo e secondarie; - Servizio nazionale e valutazione; - L’educazione motoria in età prescolare - Assegnazione fondi alle scuole. il n. 5, a 20 pagine, con - Biblioteche scolastiche: lettera aperta al Presidente del Consiglio; - Iscrizione degli alunni alle scuole; - Le nostre proposte per l’autoaggiornamento. il n. 6/7, a 20 pagine, on line, con - Mobilità del personale; - Comandi per dirigenti e docenti; - Cessazioni dal servizio; - Adozioni dei libri di testo. il n. 8, a 48 pagine, on line, con - Dotazioni organiche del personale; - La logica del processo educativo; - Attuali classi di concorso; - Contributi scolastici delle famiglie; - La persona e la sessualità; - Competenze linguistiche in lingua straniera; - Monitoraggio delle Indicazioni ministeriali. il n. 9, a 32 pagine, on line, con - Spending review: contenimento della spesa pubblica; - Scuole dell’infanzia e del primo ciclo; - Stress e ambiente di lavoro; - Proposte per aggiornarsi; - Il bambino in età prescolare; - Competenze linguistiche in lingua straniera; - “sballo”: droga, sesso, discoteca. il n. 10, a 40 pagine, on line, con - Esami di maturità nelle scuole statali e non statali; - Supplenze all’estero; - Risorse alle scuole in aree a rischio; - Prezzi dei libri di testo; - Posti all’estero per dirigenti; - Patologie, disturbi, fobie. ----------------------Costo di ciascun fascicolo arretrato (dal n. 1 al n. 5): € 6,00 Blocco dei predetti primi 5 fascicoli arretrati: € 15,50; Dal n. 6/7 al n. 10 i fascicoli sono on line e si possono sfogliare e stampare gratis. -------------------Versamenti in ccp 13554209, vaglia postale, assegno bancario o postale, carta di credito intestando a: La Rivista della Scuola, Viale Andrea Doria 10 - 20124 Milano CONCORSI N O R M AT I VA C U LT U R A Circolari e ordinanze ministeriali LEGGI - DECRETI Letture per l’autoaggiornamento professionale LA RIVISTA DELLA SCUOLA è un autentico strumento di formazione Il sistema migliore per non brancolare nel buio della normativa scolastica è l’abbonamento annuo alla Rivista Per informazioni GIRGENTI EDITORE SRL tel. 02.669 2195 - fax 02.6698 3333 www. girgenti.it - [email protected] LA RIVISTA DELLA SCUOLA 21 ANAGRAFE ALUNNI Verifica delle posizioni anagrafiche Nota min. prot. n. 2634/RU/U dell’1 giugno 2012 on la nota MIURAOODGSSSI prot. n. 2033/RU/U del 3 maggio u.s. si è richiamata l’attenzione sul nuovo scenario normativo nel quale si colloca l’Anagrafe Nazionale degli Studenti ponendo in risalto l’inderogabile esigenza del puntuale aggiornamento dei dati presenti nel SIDI. La nota prot. n. 2456/RU/U del 23 maggio ha illustrato il calendario delle attività previste per la conclusione dell’anno scolastico, finalizzate, a raccogliere e rilevare le informazioni sugli scrutini, gli esiti e gli esami di Stato degli Studenti. Si segnalano, di seguito le attività necessarie per arrivare agli appuntamenti annunciati con una base anagrafica corretta: - Verifica degli alunni frequentanti: è opportuno verificare che siano riportati sul SIDI tutti gli eventi di uscita e di entrata dalla scuola (ritiri, trasferimenti…) in modo che il numero dei frequentanti sia corretto; porre particolare attenzione al corretto inserimento degli alunni provenienti da altra scuola (trasferimenti in corso d’anno); - Correzione delle posizioni anagrafiche registrate con il codice fiscale “fittizio”: tale situazione è da considerarsi temporanea, pertanto deve essere tempestivamente corretta nel momento in cui la scuola viene a conoscenza del codice fiscale dell’alunno; - Verifica dei codici fiscali “non validati” C dall’Agenzia delle Entrate: in presenza di alunni con codice fiscale “non validato” dall’Agenzia delle Entrate è necessario che la scuola verifichi con l’interessato o con la famiglia, la corretta trascrizione nel SIDI dei dati anagrafici. Nel caso in cui la documentazione confermi quanto riportato nel SIDI è opportuno segnalare il caso all’Ufficio di Statistica che provvederà ad effettuare ulteriori controlli. Si ricorda che in caso di presenza di codici fiscali “da validare” non occorre alcuna modifica da parte della scuola in quanto si tratta di codici fiscali che devono ancora essere sottoposti alla verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate. Le attività di verifica sopra elencate assumono particolare importanza per gli studenti che si accingono a sostenere l’esame di Stato,anche ai fini dell’integrazione delle basi dati dei diplomati con quelle delle immatricolazione alle Università, secondo quanto previsto dalla legge 4 aprile 2012, n. 35. Il Direttore Generale: Emanuele Fidora Delegazione per il contratto del personale Decreto Min. n. 30 del 16 aprile 2012 (stralcio) Summer school Nuove prospettive per l’insegnamento delle materie classiche Nota min. Prot. n. 3346 del 29 maggio 2012 i comunica alle SS.LL che è stata istituita la Summer School “Nuove prospettive sull'insegnamento delle materie classiche nelle scuole”, in collaborazione con l’Università di Siena. Tale azione nasce nell’ambito di un Protocollo di intesa, sottoscritto da questa Direzione Generale con l’Università di Siena e il Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica (AMA), teso a migliorare l’insegnamento delle lingue e della cultura classica, rinsaldando l’interazione con il mondo della ricerca e dell’università. L’obiettivo della Summer School è quello di fornire una adeguata competenza metodologica sui nuovi approcci allo studio e alla trasmissione della cultura greca e romana in una prospettiva antropologica, secondo le linee di ricerca sperimentate presso il Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica dell’Università degli Studi di Siena. Il percorso si svolge in tre giornate di attività con lezioni frontali, lavori di gruppo e workshop. È rivolto a 60 docenti provenienti dalla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Le richieste di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il 20 luglio 2012. Le domande di ammissione vanno redatte utilizzando il facsimile, allegato al bando che è consultabile al sito www.unisi.it/postlaurea/summer:school.htm. S Il Direttore Gen.: Carmela Palumbo Art. 1 - 1. È costituita la delegazione di parte pubblica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca trattante, in sede decentrata, la contrattazione collettiva integrativa nazionale relativa al personale docente, educativo ed ATA; 2. La delegazione di cui al precedente comma 1 è presieduta dalla Dott.ssa Lucrezia Stellacci, Capo del Dipartimento per l’istruzione ed in caso di assenza o di impedimento detta funzione sarà svolta dal dott. Luciano Chiappetta, Direttore generale per il personale scolastico. Art. 2 - La delegazione di parte pubblica di cui al precedente art. 1 è composta come segue: Dott.ssa Lucrezia Stellacci; Dott. Luciano Chiappetta Dott.ssa Carmela Palumbo Dott. Raimondo Murano Dott. Emanuele Fidora Dott. Marco Ugo Filisetti Dott. Antonio Coccimiglio Dott. Francesco De Sanctis Dott.ssa Maria Maddalena Novelli Dott.ssa Sabrina Bono Dott. Gildo De Angelis Dott. Luigi Calcerano Dott. Mario Di Costanzo Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Dott. Vincenzo Maida Dott.ssa Maria Assunta Palermo Art. 3 - 1. In relazione ai temi trattati, la delegazione di cui al presente decreto potrà essere integrata dai dirigenti titolari degli uffici di volta in volta interessati. 2. I compiti di segreteria sono svolti da funzionari in servizio presso la Direzione generale per il personale scolastico individuati dai dirigenti degli uffici interessati in relazione agli argoIl Ministro: Francesco Profumo menti trattati. Esami di Stato Procedure digitali Nota min. Prot. n. 2650 dell’1 giugno 2012 l corrente anno scolastico verrà ricordato come un anno importante per la digitalizzazione di numerose procedure che accompagnano e preparano i vari processi a carico dell’Amministrazione e delle istituzioni scolastiche. Ciò risulta particolarmente evidente per il settore degli esami di Stato delle scuole secondarie di secondo grado, ove la modalità telematica ha assunto un ruolo preminente già a partire dal corrente anno scolastico e che, a partire dal prossimo, sarà l’unica modalità di gestione e di trasmissione dei dati nel processo degli “Esami di Stato”. Tra le iniziative intraprese, molte quelle da citare: dalla trasmissione delle domande di partecipazione alle commissioni d’esame, da parte dei dirigenti scolastici e dei docenti aspiranti alla nomina, possibile solo su Polis, attraverso la modalità delle Istanze On Line, all’invio delle tracce delle prove scritte per via telematica (cosiddetto “Plico telematico”), al nuovo applicativo “Commissione web” che integra il lavoro delle segreterie scolastiche con quello delle commissioni d’esame realizzando un processo di semplificazione e modernizzazione della Scuola. Ècon riguardo a quest’ultimo aspetto che si invitano i Presidenti delle Commissioni giudicatrici degli esami di Stato a voler favorire l’utilizzo, nello svolgimento delle attività connesse, del software “Commissione web”, accessibile dal sito web del Ministero, nella specifica sezione “Esami di Stato”, oppure altro software equivalente, per superare definitivamente, a partire dal prossimo anno, l’utilizzo di modelli cartacei. I Il Direttore Generale: Carmela Palumbo Il Direttore Generale: Emanuele Fidora Sfogliate la Rivista on line collegandovi a: www.girgenti.it oppure www.rivistadellascuola.it ------------Per le vostre comunicazioni collegatevi a: [email protected] LA RIVISTA DELLA SCUOLA 22 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Sicurezza e benessere Segue dal precedente n. 9, pag.10 di ANTONIO FUNDARÒ Il compor tamento umano e la sicurez za ià nei primi decenni del secolo molti studiosi cercarono di spiegare il motivo degli incidenti. In un epoca in cui il taylorismo era la scienza per lo studio delle organizzazioni le prime ricerche erano rivolte principalmente ad individuare quei soggetti che erano “predisposti all’incidente”. Tra gli studi più noti si ricordano quelli di Greenwood 1919: secondo il quale solo il 10% del personale studiato riusciva a spiegare il 32% degli infortuni, ed ancora lo studio di Slocombe 1937: il quale era riuscito a dimostrare che il 20% del personale di una grande azienda di trasporti spiegava il 100% degli infortuni. Secondo tali primi studi esistono persone predisposte agli infortuni. Compito degli studiosi fu quello di individuare le caratteristiche di personalità che spiegava questa predisposizione (intelligenza, carattere, età, sesso, razza ecc.). G Per poter creare le condizioni per un “comportamento sicuro” in ambito lavorativo non basta “ordinare” ai lavoratori di eseguire alla perfezione i dettami della legge quanto piuttosto è indispensabile cercare di attivare processi di cambiamento culturale e comportamentale al fine di creare responsabilità e partecipazione tra tutti i lavoratori. Per fare ciò è necessario partire da due ordini di variabili: l’individuo e l’organizzazione. La nostra attenzione in questa prima parte verrà rivolta allo studio dell’individuo e dei suoi comportamenti. Conoscere i principi che animano i nostri comportamenti e i processi che sottostanno agli errori umani è un primo passo per una comprensione più approfondita del problema sicurezza. Per potere comprendere il concetto di comportamento è necessario conoscere il significato di alcuni termini. Atteggiamenti: si intende per atteggiamenti la tendenza a valutare un “oggetto” in termini positivi o negativi. Gli atteggiamenti hanno a loro volta tre aspetti che indicano il modo di valutare tale oggetto: aspetti cognitivi ovvero come logicamente valutiamo un oggetto, gli aspetti affettivi ovvero quale tipo di emozione (piacevole o spiacevole) determina a noi tale oggetto e aspetti conativi ovvero come effettivamente ci comportiamo verso quell’oggetto. Ad esempio in qualità non fumatori possiamo considerare cognitivamente quanto sia pericoloso fumare, affettivamente ci provoca disgusto, conativamente ci allontaniamo dal fumo e da coloro che stanno fumando. Non possiamo dire che conosciuto l’atteggiamento sapremo per certo quale sarà il comportamento. Infatti spesso il comportamento delle persone può essere contrario a ciò che avevano dichiarato come atteggiamento. Questa discrepanza può essere determinata da diverse variabili. Il principale dipende dalla presenza di tre aspetti che costituiscono l’atteggiamento: aspetto cognitivo, affettivo e conativo. Così una persona potrebbe riconoscere cognitivamente una situazione come pericolosa (il fumo ad es.) ma affettivamente provare piacere nel fumare (poiché rilassa, per gli adolescenti è un modo per sentirsi grandi o appartenenti ad un gruppo ecc.). L’errore umano ed il comportamento insicuro Per potere comprendere il comportamento umano oltre a verificare gli atteggiamenti e le intenzioni che gli sottostanno è anche indispensabile riuscire a differenziare quei comportamenti errati che possono portare all’infortunio. Tale distinzione non ha solo un valore conoscitivo ma anche pratico. Si devono tenere sotto controllo durante il lavoro, tutti i distrattori come potrebbero essere i rumori, l’illuminazione, la temperatura e così via. É possibile distinguere due grandi categorie di errore umano: 1. slip e lapsus ovvero tutti quei malfunzionamenti in fase di esecuzione 2. mistakes ovvero i malfunzionamenti in fase di pianificazione delle azioni. I mistakes si verificano prevalentemente nella formazione delle intenzioni dei comportamenti che stanno per svolgere mentre i lapsus sono delle forme di alterazione dell’esecuzione delle azioni che si può verificare anche per distrazione. Per fare un esempio dei lapsus e dei splips basta pensare a tutte quelle volte in cui intenzionalmente vogliamo svolgere un’azione come guidare verso un punto x della città e ci ritroviamo a percorrere la strada che abitualmente facciamo per andare in ufficio. In questo caso l’abitudine e lo schema comportamentale quasi automatico ha influenzato le nostre azioni facendoci sbagliare strada. I lapsus si verificano con azioni skillbased ovvero con azioni basate su abilità o abitudini ben acquisite (routine). Le abitudini infatti spingono gli individui a comportarsi in maniera automatica di fronte ad una situazione conosciuta. In questo caso coloro che sono più esperti metteranno in moto gli schemi motori che hanno appreso dopo tante prove e tanti anni di applicazione. In questo gruppo di persone gli errori skillbased sono i più frequenti. Un’altra forma di comportamento di fronte una situazione nota è quello dettato non da schemi abitudinari ma da regole che sono state apprese con l’esperienza o con l’apprendimento. I mistakes basati sul comportamento guidato da regole (rulebased) sono errori in cui un piano di regole viene applicato in maniera errata. É il caso da esempio in cui si applicano le regole apprese (spesso ben funzionanti) in un contesto diverso, non più adatto a queste regole. Si commette un errore sull’applicazione delle regole. Un’ulteriore classe di comportamenti è quella che nasce da una vera e propria elaborazione delle informazioni (tipo problemsolving) in cui il soggetto di fronte una situazione nuova od inaspettata mette in atto una serie di processi cognitivi e di elaborazioni per cercare di trovare la soluzione più corretta e il comportamento più giusto (knowledge-based). L’errore può nascere in questo caso da una cattiva elaborazione delle informazioni, da un malfunzionamento di calcolo e di elaborazione, da una cattiva selezione delle informazioni disponibili per risolvere il problema. Nella maggior parte delle volte gli esseri umani di fronte ad una situazione problematica tendono più frequentemente a comportarsi rispettando le regole già apprese piuttosto che cercare di trovare intuitivamente o mediante giusta elaborazione una nuova modalità di comportamento. Agire secondo comportamento rule-based è più economico che agire secondo nuovi comportamenti knowledge-based. L’esperienza passata ha così una forte componente influenzante sui comportamenti delle persone. In una situazione lavorativa se l’operatore ha appreso che nonostante la presenza del rischio non si è mai verificato alcun danno il suo comportamento sarà influenzato dall’esperienza passata e quindi sarà più probabile osservare un comportamento poco attento al rischio e più insicuro. Spesso vengono così applicate delle regole apprese (a volte giuste) in un contesto o in una situazione sbagliata. L’accuratezza di un ragionamento dipende dal fatto che l’attenzione sia diretta agli aspetti logicamente importanti del compito e non di quelli che psicologicamente si ritengono salienti. Gli errori cognitivi influiscono sul processo di elaborazione delle informazioni, della disponibilità secondo cui si usano; per il ragionamento solo le informazioni più facilmente disponibili quelle che si ricordano più frequentemente, quelle più note ecc. L’ampiezza e la complessità dell’obiettivo LA RIVISTA DELLA SCUOLA 23 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Come organizzare la qualità della vita e del lavoro di migliorare le condizioni di lavoro e la qualità della vita fa certo superare i ristretti ambiti della prevenzione dei rischi fisici per comprendere la più complessa ragione dell’organizzazione del lavoro. Ad esempio, uno dei cambiamenti dettati dall’adozione di nuove tecnologie è il superamento della dimensione individuale del lavoro. L’attenzione riguarda l’insieme del sistema organizzativo nel quale la singola situazione di lavoro è inserita. Il percorso logico e metodologico con cui sia la psicologia del lavoro sia l’ergonomia ampliano il campo di intervento e di interesse trova origine dall’esigenza di correggere le situazioni di rischio legate alla relazione uomo-macchina e uomo-ambiente, ottemperando alle esigenze funzionali di economicità, produttività e sicurezza (Kaneklin e Aretino, 1995). Questo richiede più che mai l’integrazione di diversi apporti disciplinari in cui la psicologia del lavoro e la sociologia possono dare un indiscutibile contributo. “Un’analisi del sistema uomo-macchinaambiente non può prescindere da un’approfondita visione psicologica e piscosociale delle problematiche umane in ambito lavorativo (Perini, 2010). Un esame dell’ambiente inter-umano in cui l’uomo al lavoro opera e con il quale deve interagire, risulta di basilare importanza relativamente al tipo ed al grado di influenza che egli stesso e le persone in esso presenti possono esercitare in seno alla struttura organizzativa” (Kaneklin e Aretino, 1995). A tal proposito sembra significativo come questo percorso dal rischio ambientale al funzionamento organizzativo e alla sfera psicosociale sia stato anticipato dal tanto citato studio di E. Mayo e della sua équipe, cominciato nel 1924 agli stabilimenti di Hawthorne della Western Electric Company, in cui si è evidenziato l’importanza dei fattori psicosociali sul rendimento dei gruppi di lavoro. Tale ricerca era iniziata come studio ergonomico classico, la ricerca dell’illuminazione migliore per la manipolazione fine di piccole apparecchiature elettriche per riscoprire l’effetto incentivante che possedeva in sé il lavoro di gruppo e soprattutto la nascita di una consapevolezza nei lavoratori, divenuti veri protagonisti del proprio ambiente lavorativo. Infatti “la coscienza di essere valutati attentamente aveva creato nei soggetti della ricerca una curiosità ed un interesse crescente verso il proprio lavoro, riuscendo, al di là dei miglioramenti oggettivi posti in atto, a rialzare e a mantenere elevata la produttività, creando quell’effetto che da allora venne denominato effetto Hawthorne” (G. Gabassi, M. De Tina, G. Perin, 2010). Dimostrando che seppur la situazione lavorativa dal punto di vista fisico riveste una grande importanza non si può dimenticare che l’individuo ha bisogno di essere e di sentirsi integrato in un gruppo formale ed informale e che il gruppo stesso influenza la prestazione individuale mediante le sue norme e comportamenti (Rizzo A., Visciola M., Bagnara S., 1987). Risulta chiaro che intervenire sulle condizioni di lavoro modificando l’ambiente, l’organizzazione di processi, delle tecniche e delle macchine senza comprendere i meccanismi profondi che regolano le azioni individuali e collettive delle organizzazioni è riduttivo. “É stato ben documentato che l’introduzione "centralizzata" dei sistemi informativi, la definizione in sede centrale di progetti di automazione, incontra molte resistenze in fase di implementazione e difficoltà di adattamento alle esigenze locali, se non si crea un nucleo di esperti che affianchi i “key actors” locali nella soluzione di problemi che man mano si presentano” (Rizzo A., Visciola M., Bagnara S., 1987). L’adozione di un processo di implementazione di sistemi informativi deve prevedere pertanto un modello partecipativo che coinvolga tutto il personale per scongiurare effetti indesiderati e resistenze che si manifestano sotto forma di assenteismo, turn-over, errori comportamentali apparentemente casuali ed immotivati. Non bisogna, infatti, trascurare le trasformazioni che i nuovi sistemi tecnologici e le macchine possono determinare al livello organizzativo. L’introduzione delle tecnologie, nello specifico informatiche, viene quasi sempre percepita come pericolo di perdita delle abilità professionali oppure come fonte di stress poiché occorre acquisire nuove e differenti abilità. Inoltre con l’automazione possono venir modificate le funzioni di comunicazioni del sistema, alterando le interdipendenze tra i diversi settori organizzativi (Bisio C., 2003). In considerazione di ciò tra i compiti dei responsabili della sicurezza rientra l’analisi organizzativa e se adeguatamente supportati l’individuazione delle condizioni psicologiche e psicosociali soddisfacenti per un processo lavorativo e o per una particolare mansione: A tal proposito alcuni autori tra cui Sperandio noto psicologo del lavoro francese hanno indicato alcuni Alfred Fruch - 1925147 - concerto notturno dei più significativi indicatori, utili per una complessa analisi del grado di soddisfazione, raggruppandoli all’interno di sei tipologie (Rizzo A., Visciola M., Bagnara S., 1987): a) l’iniziativa individuale ovvero il grado di autonomia riconosciuta ad ogni singolo operatore del processo produttivo; b) lo status sociale ovvero il grado di considerazione sociale attribuita al compito e all’operatore che lo svolge; c) la possibilità di comunicazione e i meccanismi adottati, gli strumenti e i canali; d) il grado di cooperazione nel lavoro e di partecipazione alle attività di gruppo; e) l’identificazione del prodotto ovvero il grado di riconoscimento dell’utilità del proprio lavoro e la possibilità di riconoscersi all’interno del complesso processo produttivo con un ruolo ed una funzione ben definita; f) la cultura che caratterizza l’organizzazione ovvero l’insieme delle norme e dei valori che definiscono ogni forma di relazione e operazione in una organizzazione. Antonio Fundarò LA RIVISTA DELLA SCUOLA 24 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 esami di maturità pr ova scritta di italiano segue da pagina 1 (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali) a cura di ANDREA GIRGENTI Pubblichiamo i testi dei temi assegnati agli esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore, relativi alla prova di italiano per tutti gli indirizzi di ordinamento e sperimentali. Ed ecco i testi Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. Tipologia A - Analisi del Testo Eugenio Montale, Ammazzare il tempo (da Auto da fé. Cronache in due tempi, Il Saggiatore, Milano 1966) Il problema più grave del nostro tempo non è tra quelli che si vedono denunziati a caratteri di scatola nelle prime pagine dei giornali; e non ha nulla in comune, per esempio, col futuro status di Berlino o con l’eventualità di una guerra atomica distruggitrice di una metà del mondo. Problemi simili sono d’ordine storico e prima o poi giungono a una soluzione, sia pure con risultati spaventosi. Nessuna guerra impedirà all’umanità futura di vantare ulteriori magnifiche sorti nel quadro di una sempre più perfetta ed ecumenica civiltà industriale. Un mondo semidistrutto, che risorgesse domani dalle ceneri, in pochi decenni assumerebbe un volto non troppo diverso dal nostro mondo d’oggi. Anzi, oggi è lo spirito di conservazione che rallenta il progresso. Qualora non ci fosse più nulla da conservare il progresso tecnico si farebbe molto più veloce. Anche l’uccisione su larga scala di uomini e di cose può rappresentare, a lunga scadenza, un buon investimento del capitale umano. Fin qui si resta nella storia. Ma c’è un’uccisione, quella del tempo, che non sembra possa dare frutto. Ammazzare il tempo è il problema sempre più preoccupante che si presenta all’uomo d’oggi e di domani. Non penso all’automazione, che ridurrà sempre più le ore dedicate al lavoro. Può darsi che quando la settimana lavorativa sarà scesa da cinque a quattro o a tre si finisca per dare il bando alle macchine attualmente impiegate per sostituire l’uomo. Può darsi che allora si inventino nuovi tipi di lavoro inutile per non lasciare sul lastrico milioni o miliardi di disoccupati; ma si tratterà pur sempre di un lavoro che lascerà un ampio margine di ore libere, di ore in cui non si potrà eludere lo spettro del tempo. Perché si lavora? Certo per produrre cose e servizi utili alla società umana, ma anche, e soprattutto, per accrescere i bisogni dell’uomo, cioè per ridurre al minimo le ore in cui è più facile che si presenti a noi questo odiato fantasma del tempo. Accrescendo i bisogni inutili, si tiene l’uomo occupato anche quando egli suppone di essere libero. “Passare il tempo” dinanzi al video o assi- stendo a una partita di calcio non è veramente un ozio, è uno svago, ossia un modo di divagare dal pericoloso mostro, di allontanarsene. Ammazzare il tempo non si può senza riempirlo di occupazioni che colmino quel vuoto. E poiché pochi sono gli uomini capaci di guardare con fermo ciglio in quel vuoto, ecco la necessità sociale di fare qualcosa, anche se questo qualcosa serve appena ad anestetizzare la vaga apprensione che quel vuoto si ripresenti in noi. Eugenio Montale (Genova, 1896 Milano, 1981) è noto soprattutto come poeta. Merita però di essere ricordato anche come prosatore. Lo stesso Montale raccolse in Farfalla di Dinard (Prima ed. 1956) e Auto da fé (Prima ed. 1966) scritti in prosa apparsi in precedenza su giornali e riviste. Il brano che si propone è tratto da un testo pubblicato originariamente nel “Corriere della Sera” del 7 novembre 1961. 1. Comprensione del testo Riassumi tesi e argomenti principali del testo. 2. Analisi del testo 2.1 Quali sono i problemi risolvibili secondo Montale? 2.2 Spiega il significato che Montale attribuisce all’espressione “ammazzare il tempo”. 2.3 Perché si accrescono i “bisogni inutili”e si inventeranno “nuovi tipi di lavoro inutile”? 2.4 Noti nel testo la presenza dell’ironia? Argomenta la tua risposta. 2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti Sulla base dell’analisi condotta, ricerca la “visione del mondo” espressa nel testo e approfondisci la ricerca con opportuni collegamenti ad altri testi di Montale. Alternativamente, soffermati sul grado di attualità/inattualità dei ragionamenti di Montale sul lavoro e sul tempo. Tipologia B - Redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) Consegne Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del “saggio breve” argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’“articolo di giornale”, indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1.Ambito Artistico - Letterario Argomento: Il Labirinto. Documenti P. Picasso, Minotauromachia, 1935 J. Pollock, Pasiphaë, 1943 M.C. Escher, Relatività, 1953 “[…] Correndo, usciro in un gran prato, e quello/avea nel mezzo un grande e ricco ostello.//Di vari marmi con suttil lavoro/edificato era il palazzo altiero./Corse dentro alla porta messa d’oro/con la donzella in braccio il cavalliero./ Dopo non molto giunse Brigliadoro,/che porta Orlando disdegnoso e fiero./Orlando, come è dentro, gli occhi gira;/né più il guerrier, né la donzella mira.//Subito smonta, e fulminando passa/dove più dentro il bel tetto s’alloggia:/corre di qua, corre di là, né lassa/che non vegga ogni camera, ogni loggia./Poi che i segreti d’ogni stanza bassa/ha cerco invan, su per le scale poggia; /e non men perde anco a cercar di sopra,/che perdessi di sotto, il tempo e l’opra.//D’oro e di seta i letti ornati vede: /nulla de muri appar né de pareti;/che quelle, e il suolo ove si mette il piede,/son da cortine ascose e da tapeti./Di su di giù va il conte Orlando e riede,/né per questo può far gli occhi mai lieti/che riveggiano Angelica, o quel ladro/che n’ha portato il bel viso leggiadro. //E mentre or quinci or quindi invano il passo/movea, pien di travaglio e di pensieri,/Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso,/re Sacripante ed altri cavallieri/vi ritrovò ch’andavano alto e basso,/né men facean di lui vani sentieri;/e si ramaricavan del malvagio/invisibil signor di quel palagio.//Tutti cercando il van, tutti gli dànno/colpa di furto alcun che lor fatt’abbia:/del destrier che gli ha tolto,altri è in affanno;/ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia;/altri d’altro l’accusa: e così stanno,/che non si san partir di quella gabbia;/e vi son molti, a questo inganno presi, /stati le settimane intiere e i mesi.” Ludovico Ariosto, Orlando furioso, ed. 1532, Canto dodicesimo, Ottave 7-12 “Avevo percorso un labirinto, ma la nitida Città degl’Immortali m’impaurì e ripugnò.Un labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie,è subordinata a tale fine.Nel palazzo che imperfettamente esplorai, l’architettura mancava di ogni fine.Abbondavano il corridoio senza sbocco, l’alta finestra irraggiungibile, la vistosa porta che s’apriva su una cella o su un pozzo, le incredibili scale rovesciate, coi gradini e la balaustra all’ingiù. Altre aereamente aderenti al fianco d’un muro monumentale, morivano senza giungere ad alcun luogo, dopo due o tre giri, LA RIVISTA DELLA SCUOLA 25 esami di maturità nelle tenebre superiori delle cupole. Ignoro se tutti gli esempi che ho enumerati siano letterali; so che per molti anni infestarono i miei incubi; non posso sapere ormai se un certo particolare è una trascrizione della realtà o delle forme che turbarono le mie notti.” Jorge Luis Borges, L’immortale, in “L’Aleph”, Feltrinelli, Milano 1959 (ed. orig. “El Aleph”, 1949) “La gente che s’incontra, se gli chiedi: – Per Pentesilea? – fanno un gesto intorno che non sai se voglia dire:“Qui”, oppure:“Più in là”, o: “Tutt’in giro”, o ancora: “Dalla parte opposta”. – La città, – insisti a chiedere. – Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, – ti rispondono alcuni, e altri: – Noi torniamo qui a dormire. – Ma la città dove si vive? – chiedi. – Dev’essere, – dicono, – per lí, - e alcuni levano il braccio obliquamente verso una concrezione di poliedri opachi, all’orizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo spettro d’altre cuspidi. – Allora l’ho oltrepassata senza accorgermene? – No, prova a andare ancora avanti. Così prosegui, passando da una periferia all’altra, e viene l’ora di partire da Pentesilea. Chiedi la strada per uscire dalla città; ripercorri la sfilza dei sobborghi spar- pagliati come un pigmento lattiginoso; viene notte; s’illuminano le finestre ora più rade ora più dense. Se nascosta in qualche sacca o ruga di questo slabbrato circondario esista una Pentesilea riconoscibile e ricordabile da chi c’è stato, oppure se Pentesilea è solo periferia di se stessa e ha il suo centro in ogni luogo, hai rinunciato a capirlo. La domanda che adesso comincia a rodere nella tua testa è più angosciosa: fuori da Pentesilea esiste un fuori? O per quanto ti allontani dalla città non fai che passare da un limbo all’altro e non arrivi a uscirne?” Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972 Breve guida per le graduatorie U costruttori della biblioteca erano stati più abili di quanto credessimo. Non so bene spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il torrione, l’ordine delle stanze si fece più confuso. Alcune avevano due, altre tre porte. Tutte avevano una finestra, anche quelle che imboccavamo partendo da una stanza con finestra e pensando di andare verso l’interno dell’Edificio. Ciascuna aveva sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i volumi in bell’ordine ammassati sembravano tutti uguali e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo d’occhio.” Umberto Eco, Il nome della rosa, Prima ed. riveduta e corretta, Bompiani, Milano 2012 (Prima ed. 1980) 2. Ambito Socio - Economico “Ragioniamo,” disse Guglielmo, “Cinque stanze quadrangolari o vagamente trapezoidali, con una finestra ciascuna, che girano intorno a una stanza eptagonale senza finestre a cui sale la scala. Mi pare elementare. Siamo nel torrione orientale, ogni torrione dall’esterno presenta cinque finestre e cinque lati. Il conto torna. La stanza vuota è proprio quella che guarda a oriente, nella stessa direzione del coro della chiesa, la luce del sole all’alba illumina l’altare, il che mi sembra giusto e pio. L’unica idea astuta mi pare quella delle lastre di alabastro. Di giorno filtrano una bella luce, di notte non lasciano trasparire neppure i raggi lunari. Non è poi un gran labirinto. Ora vediamo dove portano le altre due porte della stanza eptagonale. Credo che ci orienteremo facilmente.” Il mio maestro si sbagliava e i dalla prima - dalla prima - dalla prima - dalla - prima - dalla prima n punto importante della normativa riguarda la presentazione delle domande che va fatta esclusivamente mediante modalità telematica nell’apposita sezione “Istanze on line” del sito internet di questo Ministero (www.istruzione.it) entro il 10 luglio 2012. Per l’espletamento delle domande il decreto fornisce degli allegati che il personale interessato può agevolmente scaricare dal sito ministeriale. Gli allegati sono i seguenti: a. modello 1, (domanda di iscrizione in fascia aggiuntiva, ai sensi dell’art. 14 comma 2-ter della legge 14/2012); b. modello 2, (inserimento titoli di riserva dei posti, per i beneficiari già iscritti in I, II e III fascia); c. modello 3, (iscrizione a pieno titolo per gli aspiranti già inseriti con riserva in I, II e II fascia); d. modello 4, (iscrizione negli elenchi aggiuntivi di sostegno dei docenti già inseriti in I, II e III fascia, che conseguono il titolo di specializzazione entro il 30 giugno 2012); e. modello A (priorità nell’assegnazione di sede - legge n. 104/92); f. Allegato 1 (Tabella valutazione titoli di III fascia) g. Allegato 2 (Tabella valutazione stru- Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 mento musicale); h. Allegato 3 (Equipollenze titoli di perfezionamento a Dottorato) i. Allegato 4 (Codici Riserve); 1. Allegato 5 (Codici preferenze); m. Allegato 6 (D.M. 44 del 12 maggio 2011); con l’occasione si chiarisce che la domanda può essere presentata per le graduatorie ad esaurimento di una sola provincia. Sono escluse le province di Trento e Bolzano e la Regione Valle d’Aosta, per le quali vigono le disposizioni speciali. Sono valutabili i servizi prestati nelle scuole di ogni ordine e grado, statali o riconosciute, anche quelli prestati presso Paesi appartenenti all’Unione Europea. Il servizio militare di leva ed i servizi sostitutivi assimilati sono valutati solo se prestati in costanza di nomina. Per i corsi abilitanti COBASLID, Didattica della musica e per la laurea in Scienze della formazione primaria, anche per i Corsi biennali di secondo livello finalizzati alla formazione dei docenti di educazione musicale nella scuola secondaria sono previsti 30 punti aggiuntivi al voto di abilitazione. I titoli artistico-professionali devono essere documentati con la relativa dichiarazione o attestazione. B.M. Argomento: I giovani e la crisi. Documenti “La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.” Mario Sensini, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni,“Corriere della Sera”- 8/04/2012 “Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%).A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%). La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% LA RIVISTA DELLA SCUOLA 26 rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei pesi in ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quanto tale appartiene al tutto. Per cui anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto. E così le leggi che ripartiscono gli oneri proporzionalmente sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.” S. Tommaso D’Aquino (1225-1274), La somma teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1996 esami di maturità degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.” 45° Rapporto Censis, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011 “Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.” ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica “Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre.“Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”.“ Giovanna Favro, Steve Jobs, un folle geniale,“La Stampa” - 6/10/2011 3. Ambito Storico - Politico Argomento: Bene individuale e bene comune. Documenti “Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia in rapporto all’autore, non eccedendo il potere di chi le emana, sia in “Da quanto precede consegue che la volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: ma non ne consegue che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre il proprio bene, ma non sempre lo si vede: non si corrompe mai il popolo, ma spesso lo si inganna, ed allora soltanto egli sembra volere ciò che è male.V’è spesso gran differenza fra la volontà di tutti e la volontà generale: questa non guarda che all’interesse comune, l’altra guarda all’interesse privato e non è che una somma di volontà particolari […]. Ma quando si crean fazioni, associazioni parziali a spese della grande, la volontà di ciascuna di queste associazioni diventa generale rispetto ai suoi membri, e particolare rispetto allo Stato: si può dire allora che non ci sono più tanti votanti quanti uomini; ma solo quante associazioni. Le differenze diventano meno numerose,danno un risultato meno generale. […] Importa dunque, per aver veramente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato, e che ogni cittadino non pensi che colla sua testa. […] Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo corpo, non hanno che una sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale. Allora tutte le forze motrici dello Stato sono vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non vi sono interessi imbrogliati, contraddittori; il bene comune si mostra da per tutto con evidenza, e non richiede che buon senso per essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono nemiche delle sottigliezze politiche.” Jean-Jacques Rousseau, Del contratto sociale o principi del diritto politico, 1762, in Opere, Sansoni, Firenze 1972 “Vi sono certamente due tipi di uomini: coloro che pensano a sé soli e quindi restringono i propositi d’avvenire alla propria vita od al più a quella della compagna della vita loro. […] Accanto agli uomini, i quali concepiscono la vita come godimento individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali, mossi da sentimenti diversi, hanno l’istinto della costruzione. [...] Il padre non risparmia per sé; ma spera di creare qualcosa che assicuri nell’avvenire la vita della famiglia. Non sempre l’effetto risponde alla speranza, ché i figli amano talvolta consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli, l’uomo dotato dell’istinto della perpetuità, costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta di qualcosa.” Luigi Einaudi, Lezioni di politica sociale, Einaudi,Torino 1949 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 “La prima [acquisizione] è il superamento del tabù costituito dalla parola “profitto”, in pratica citata solo nella prima delle undici regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza (tecnica, morale, religiosa) che ha occupato decenni di discussione. La seconda è il coraggio con cui si affronta la necessità di definire con semplicità il contenuto del termine “bene comune”. Mi è sembrata decisiva, al riguardo, l’importanza attribuita ai “benefici immateriali che danno all’uomo un appagamento spirituale, come i sentimenti, la famiglia, l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione che supera sia le antiche mura materialistiche del bene comune sia le più recenti tendenze a valorizzare la sua dimensione istituzionale, nazionale e anche internazionale. E la terza decisiva acquisizione è quella relativa alla “centralità dell’uomo come cuore pulsante del bene comune”, una acquisizione almeno per me importante ed inattesa, perché richiama il fatto che noi non dobbiamo sentirci soggetti di domanda di un bene comune, che altri devono costruire, ma dobbiamo sentirci “motore primario nella organizzazione e valorizzazione del bene comune, così come Nostro Signore è il motore del creato”.” Giuseppe De Rita, Presentazione di Le undici regole del Bene Comune, Marketing Sociale, 2010 4. Ambito Tecnico - Scientifico Argomento: Le responsabilità della scienza e della tecnologia. Documenti “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra.” Hans Jonas, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 (ed. originale 1979) “Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.” Primo Levi, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi,Torino 1997 “È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora scissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero LA RIVISTA DELLA SCUOLA 27 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 esami di maturità sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di “cecità”. La ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse disposto a considerarla come provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero stati disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.” Leonardo Sciascia, La scomparsa di Majorana, Einaudi,Torino 1975 “La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sono mattoni indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo del valore da dare alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente ed economicamente utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della scienza applicata il riconoscimento del valore della conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in grado di distribuire gli “utili della conoscenza” all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi mattoni della scienza occorre dunque (ri)associare al valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello sviluppo umano.” Pietro Greco, Sua maestà la tecnologia.Chi ha paura della scienza?,“l’Unità”, 7 luglio 2001 “La ricerca dovrebbe essere Tipologia D - Tema di Ordine libera, non dovrebbe essere Generale guidata da nessuno. In fondo “Avevo vent’anni. Non permetterò a nesse ci si pensa bene, da che essa esiste è frutto dell’istanza del singolo suno di dire che questa è la più bella età della piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe vita” (Paul Nizan, Aden, Arabia, 1931). Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e essere libera da vincoli religiosi e soggiogaproblemi, sfide e sogni delle nuove generazioni. ta a un unico precetto: progredire nelle sue discuta Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. applicazioni in funzione del benessere degli Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. credo sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca scientifica deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicaPubblichiamo le materie su cui verteva la zioni della scienza devono portare progresseconda prova scritta svoltasi il 21 giuso e non regresso, vantaggio e non svantaggno 2012 gio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si può LICEI subito rendere conto dell’eventuale portata - Greco (indirizzo classico) negativa; in tal caso bisognerebbe saper - Matematica (indirizzo scientifico) rinunciare.” - Matematica (indirizzo scientifico– P.N.I.) Margherita Hack intervistata da - Lingua straniera (indirizzo linguistico) Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007 - Pedagogia (indirizzo socio-psico-pedagogico Brocca) Tipologia C - Disegno geometrico prospettiva archiTema di Ordine Storico tettura (artistico - I e II sezione) “Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo più potente in Polonia dopo il governatore ISTITUTI TECNICI generale, si sgomentò all’idea che si eva- Economia aziendale (sezione commercuassero ebrei da occidente verso oriente, ciale – giuridico economico aziendale) - Informatica generale ed applicazioni poiché ciò avrebbe significato un aumento gestionali (sezione commerciale – prodel numero di ebrei in Polonia, e propose grammatori) quindi che questi trasferimenti fossero rin- Lingua straniera (sezione commerciale viati e che “la soluzione finale iniziasse dal – periti aziendali e corrispondenti in linGovernatorato generale, dove non esistevague estere) no problemi di trasporto.” I funzionari del - Tecnica turistica (sezione per il turiministero degli esteri presentarono un smo) memoriale, preparato con ogni cura, in cui - Costruzioni (geometri) erano espressi “i desideri e le idee” del loro - Agronomia e coltivazioni (sezione agradicastero in merito alla “soluzione totale ria) della questione ebraica in Europa,” ma nes- Tecnologie chimiche industriali, principi suno dette gran peso a quel documento. La di automazione e di organizzazione inducosa più importante, come giustamente striale (sezione industriale – chimico) osservò Eichmann, era che i rappresentanti - Costruzioni edili, stradali ed idrauliche dei vari servizi civili non si limitavano ad (sezione industriale – edilizia) esprimere pareri, ma avanzavano proposte - Elettronica (sezione industriale – eletconcrete. La seduta non durò più di un’ora, tronica e telecomunicazioni) un’ora e mezzo, dopo di che ci fu un brindi- Impianti elettrici (sezione industriale – si e tutti andarono a cena – “una festicciola elettrotecnica e automazione) in famiglia” per favorire i necessari contatti - Informatica generale ed applicazioni personali. Per Eichmann, che non si era mai tecnico scientifiche (sezione industriale trovato in mezzo a tanti “grandi personaggi,” – informatica) fu un avvenimento memorabile; egli era di - Disegno,progettazione ed organizzazione gran lunga inferiore, sia come grado che ind.le (sezione industriale – meccanica) come posizione sociale, a tutti i presenti. ISTITUTI PROFESSIONALI Aveva spedito gli inviti e aveva preparato - Economia d’azienda (tecnico della gestioalcune statistiche (piene di incredibili errone aziendale – indirizzo informatico) ri) per il discorso introduttivo di Heydrich – - Lingua inglese (tecnico della gestione bisognava uccidere undici milioni di ebrei, aziendale – indirizzo linguistico) che non era cosa da poco – e fu lui a stilare - Alimenti e alimentazione (tecnico dei i verbali. In pratica funse da segretario, ed è servizi della ristorazione) per questo che, quando i grandi se ne furo- Economia e tecnica dell’azienda turistino andati, gli fu concesso di sedere accanto ca (tecnico dei servizi turistici) al caminetto in compagnia del suo capo - Elettronica, telecomunicazioni e applicaMüller e di Heydrich,“e fu la prima volta che zioni (tecnico delle industrie elettroniche) vidi Heydrich fumare e bere.”Non parlarono - Macchine a fluido (tecnico industrie di “affari”, ma si godettero “un po’ di riposo” meccaniche) dopo tanto lavoro, soddisfattissimi e – - Tecnica amministrativa (tecnico dei sersoprattutto Heydrich – molto su di tono” vizi sociali) (Hannah Arendt, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, ISTITUTI D’ARTE Milano 1964, dal Capitolo settimo: La confe- Progettazione (disegnatori di architetturenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato). ra e arredamento) Il candidato, prendendo spunto dal testo di - Progettazione (arte metalli e oreficeria) Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio degli ebrei - Progettazione (decorazione pittorica) pianificato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. - Progettazione (arte ceramica) Esami di maturità LA RIVISTA DELLA SCUOLA 28 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Stimolanti, inalabili, iniettabili Le n uo v e dr oghe Breve analisi sul alcune droghe di cui fanno uso i giovani di oggi di ANTONIO FUNDARÒ C i si droga per mancanza di cultura”, é il titolo di un breve articolo del 28-12-68 in cui Pier Paolo Pasolini esordisce con la sua analisi sul rapporto dei giovani con la cultura. “Chi si droga lo fa per riempire un vuoto, un’assenza di qualcosa che dà smarrimento ed angoscia [...]. I primitivi sono sempre di fronte a questo vuoto terribile, nel loro interno. I primitivi riempiono questo vuoto attraverso la magia, i giovani con la droga. I giovani non hanno “presenza” perché non hanno cultura, e questa assenza di cultura inserisce a quel passaggio di cultura umani- “ sa”. Se la cultura pretecnologica è la sola vera cultura, la civiltà industriale ha ricondotto l’uomo a quello smarrimento a quell’indefinitiva individualità e paura del mondo tipiche del primitivo, alle quali il primitivo rispondeva con la magia, con l’ancoraggio al trascendente, della propria pericolante presenza. Ci si droga per mancanza di cultura, una cultura significa innanzitutto un rapporto col mondo e con gli uomini, senso e luce alla vita umana. Non è rimasto più nulla di tutto questo, il trionfo del razionalismo e dell’atteggiamento “tecnico ed esacralizzante”, ha spezzato negli ultimi secoli il saldo cordone ombelicale tra uomo e mondo”. Queste parole illuminanti rispecchiano l’attuale società sempre più consumistica e materialistica che induce molti giovani a cercare forme di evasioni più nuove e sempre più distruttive che non l’aiutano a superare il cerchio materiale dell’esistenza ma, almeno, gli consentano di inserirsi nuovamente in esso con uno spirito meno critico e meno graffiante. Molti giovani, oggi, insoddisfatti di sé stessi, sfiduciati nelle proprie capacità di agire, di creare, nel presente e per il futuro da cui derivano, un senso dì impotenza e di frustrazione, e del tessuto sociale da cui si sentono oppressi, si configurano come costellazioni discontinue, perdute nell’infinità dell’universo del “proprio io”che cercano disperatamente, affannosamente, vedono come unica via di uscita da questo baratro esistenziale J.Klein 1925056 - spazzole che li affligge, la ricerca di un rifugio “illusorio” che dà loro nuove forme illusorie di stica a quella tecnica, dalla civiltà contadina ebbrezza un barlume di autentica felicità. a quella industriale che pone in crisi la Questa ricerca spasmodica di beatitudinazione stessa di cultura. Pasolini parla di ne, di benessere, di gioia predispone questi questo passaggio come di una “vera tragedia giovani a provare sostanze diverse ma più storica”. Si tratta della perdita dei valori di pericolose come le “drugs-designer” (droun’intera cultura. Per Pasolini il progresso ghe d’autore), così chiamate per le mille tecnologico, il tipo di “cultura”che si è venu- combinazioni molecolari, che permettano ta affermando a partire dalla rivoluzione di garantire sempre nuove proposte al merindustriale, comporta a livello umano una cato dello sballo, e perché disegnate a tavosostanziale involuzione, una “perdita di pre- lino e successivamente sintetizzate in labosenza” ed un “vuoto, un’assenza di qualco- ratorio. Tali combinazioni hanno un deno- minatore in comune: l’amfetamina, la cui struttura molecolare permette un ampio numero di sostituzione nella molecola base che ha azione stimolante, anoressizante, simpaticomimetica sul sistema nervoso centrale. Essa e i suoi derivati presentano alcune caratteristiche che portano ad una sorta di “assoluzione” rispetto all’eroina che rende i suoi fruitori passivi, crea un comportamento di distacco dall’ambiente sociale e comporta il grave rischio della patologia da siringa che la via di somministrazione. Queste sostanze usate occasionalmente nei week-end illudono il giovane che crede di non dipendere da esse, ma solo di trasgredire; la trasgressione è una caratteristica non solo possibile in questa società, ma addirittura favorita. A tal riguardo Herbert Marcuse, filosofo-sociologo della “Scuole di Francoforte” diceva: “la trasgressione è indotta dalle società conservatrici per permettere alle persone di sfogarsi e poi rientrare nelle regole”. Una droga da trasgressione si aggancia molto bene al bisogno di metamorfosi che il mondo giovanile, e soprattutto l’adolescenza, esprime. É un mondo che non si piace, in cui i giovani hanno paura di non essere adeguati, di non essere accettati nel gruppo, di non essere all’altezza delle esperienze che offre la discoteca. E queste sostanze, dunque, sono la soluzione temporanea al loro disagio perché esse danno la percezione di avere capacità maggiori di fornire prestazioni sia fisiche che patologiche più valide e agendo rapidamente la metamorfosi é immediata ed ha tutte le caratteristiche di essere di particolare attrazione. Il mercato illecito delle amfetamine sta assumendo, oggi, dimensioni crescenti per la facilità della loro sintesi chimica, per la disponibilità sul mercato lecito dei precursori (metilammina, efedrina, ecc...) e delle altre sostanze necessarie alla sintesi e infine per il loro basso costo di produzione. “Un Kg di Mdma costa, infatti, duecento dollari e da esso si ricavano diecimila compresse vale a dire che una compressa costa circa venti centesimi di dollaro”. I nostri grandi una volta parlavano di religione, di patria, di poesie d’amore: ma oggi, di cosa si parla? I ragazzi, oggi, si accapigliano per la bandiera di una squadra di calcio magari non sapendo nemmeno di che colore sia la bandiera italiana: ecco la droga, qualcosa con cui colmare questo vuoto. Lo psicanalista James Hillman ha scritto un libro intitolato “Saggio su Pan” nel quale confronta la figura di Pan, il dio degli antichi greci con quella di Cristo. Le differenze sono molte, la testa di Pan è cornuta, e per LA RIVISTA DELLA SCUOLA 29 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 I de v astanti ef f etti gli antichi le corna erano segno di virilità, quella di Cristo è coronata da spine ed il volto è sofferente. Il torace di Pan è villoso, quello di Cristo è trafitto da una lancia. Pan ha i piedi caprini dunque ancora una sottolineatura di potenza animale, quelli di Cristo sono sanguinanti. Il sesso di Pan è sproporzionato, Cristo per secoli è stato raffigurato con gli organi genitali nascosti. Ciò significa ancora una volta che la nostra società civile ha sostituito una cultura impregnata di valori umani con un’altra che è l’antitesi di tutto ciò che è sensorialità, ricerca del piacere. É certamente scandaloso, come la pubblicità dei mass-media, sempre più indiscriminata, agevoli il proliferare delle droghe cosiddette ricreazionali, quali: il caffè, le sigarette, i sedativi, l’alcool, gli stimolanti, e incentivi, con messaggi propagandistici sempre più insidiosi e allettanti, puntando più sull’interesse economico che ai problemi psicologici e agli effetti che essi possano comportare sui loro fruitori, il consumo invece di inibirlo. Questi messaggi spesso sono filtrati dagli adolescenti soggetti influenzabili e suggestionabili che la cultura rende precoci nel loro sviluppo fisico ed intellettuale non accompagnato da un adeguato sviluppo emotivo che li protegga dalle inevitabili frustrazioni della vita. molanti con un effetto simile a quello della cocaina, rispetto a cui mostrano una stimolazione meno intensa e rapida ma più duratura. Queste sostanze di sovente sono assunte dagli studenti universitari perché esse riducono la sensazione di fatica e incrementano temporaneamente la capacità di concentrazione. L’amfetamina “Lo stimolante di sintesi chiamato amfetamina è stato sintetizzato per la prima volta nel 1887 e nel 1919 furono sintetizzate le metamfetamine. La messa in commercio delle amfetamine fu fatta nel 1932 come decongestionante nasale per via inalatoria, nel 1937 furono vendute le prime tavolette negli Stati Uniti come prescrizione per il trattamento della narcolessia. Durante la II° guerra mondiale fu fatto ampio uso di amfetamine e metamfetamine per i combattenti. É stato calcolato che solo in Inghilterra durante il periodo bellico furono distribuite circa settantadue milioni di tavolette. In Giappone furono distribuite grandi quantità di metamfetamina sotto il nome di “benzedrina” ai soldati ed ai lavora- mia, e nel 1950 si iniziarono a registrare i primi casi di ospedalizzazione per abuso intravenoso di amfetamina. Nei primi anni ‘60 diminuì l’utilizzo e la fabbricazione di amfetamine in forma liquida per lasciare il posto quasi esclusivamente all’uso di pillole soprattutto in forma di polvere. Gli effetti rilevanti in questo periodo dall’abuso di queste sostanze furono descritti la prima volta da un rapporto per la F.D.A (Fishermann Kramer nel 1967), che divenne un articolo fondamentale sugli effetti dell’abuso di queste sostanze, vennero identificati due livelli di disturbo, determinati da tali sostanze: uno maggiore che si evidenziava in sindromi paranoiche con forme di schizofrenia, paranoie con gravi deliri di persecuzioni; un secondo, più lieve, sviluppava comportamenti compulsivi, ed attività ripetitive come il lavare più volte al giorno la macchina o pulire più volte al giorno le scarpe, l’appartamento o salire e scendere per ore senza fermarsi, le scale di un palazzo. Oggi c’è stato un aumento brusco delle amfetamine e dei suoi derivati, sostanze che hanno effetti diversi a secondo del tipo di Il ruolo dominante O ggi le droghe sintetiche hanno assunto un ruolo dominante nel mercato clandestino a causa dell’incremento della domanda da parte di determinati ambienti in cui avvengono le aggregazioni giovanili, come le discoteche, le scuole superiori e le università anche se in minor misura. Parlando di droghe sintetiche non ci si riferisce a nuove droghe perché esse derivano da droghe ampiamente conosciute, ma assunte con modalità nuove. Per esempio, l’eroina, prodotto sintetico della morfina, il più potente dei derivati dell’oppio, oggi è anche sniffata e fumata; superando così il deterrente del buco endovena, essa produce effetti più violenti, perché raggiunge direttamente il cervello senza il filtro epato-polmonare e la diluizione sanguigna. Un altro esempio di modalità d’uso differente della droga rispetto al passato, è certamente quello della cocaina un tempo solo sniffata, adesso anche iniettata avente effetti particolarmente euforizzanti; o ancora lo speed-ball, una vera bomba che può essere sia sniffata che fumata con una speciale pipa usata per il crack, ha effetti dieci volte più intensi dello sniffo, ma con lesioni encefaliche altrettanto duplicate; venduto ad un terzo della coca, è diventato la droga dei poveri, dei gruppi etnici emarginati. Grazie ad accorgimenti di laboratorio e a particolari associazioni chimiche, si ottengono nuove droghe sintetiche, che rientrano spesso, nella classe delle amfetamine, sostanze sti- Rea Gardner -1925057 - Madame Barbine tori impegnati nella produzione bellica. Questa sostanza veniva chiamata dai soldati Snryoku-Zoko-Zai, che tradotta significava “sostanza che induce la forza del combattimento”, ma ben presto si parlò di una vera e propria epidemia dal 1946 al 1956. Nel 1954 furono rilevati in Giappone 554.000 consumatori cronici di amfetamine ospedalizzati e circa 2.000.000 di consumatori. Il governo giapponese corse ai ripari varando una legislazione che bandisse la vendita di queste sostanze, all’inizio legali e poi divenute fuorilegge. Ma anche negli Stati Uniti subito dopo la II° guerra mondiale e quella di Corea il problema assunse caratteristiche di epide- uso, infatti bisogna distinguere un uso occasionale, un uso periodico, ad esempio nei week-end, ed un uso continuativo, con quest’ultimo si arriva alla dipendenza. La grande percentuale dei consumatori di questa sostanza sono occasionali o periodici, le usano il venerdì sera, il sabato e la domenica, dopo di che recuperano e passano la settimana.“Questo uso occasionale o periodico ci mette subito di fronte a due tipi di comportamenti perché tali sostanze hanno una tipica azione che è quella chiamata dell’Up and Down; esse, cioè inducono una serie di effetti, in senso attivo, energetico, di maggiore attività, maggiore sensazione di benes- 30 LA RIVISTA DELLA SCUOLA Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 Le n uo v e dr oghe sere di potenza sessuale, ma passato l’effetto, c’è un down, cioè la sensazione di non saper far nulla, e quindi c’è un vissuto di tipo depressivo, sia pure indotto, con una sensazione di incapacità totale. Ed è proprio questo up and down che è alla base del passaggio dall’uso occasionale o periodico ad un uso continuativo. Mentre il sabato sera in discoteca si prende l’ecstasy perché bisogna essere attivi, magari il giorno dopo la si prende per vincere quel senso di incapacità, quel senso quasi depressivo. Questo up and downs è una caratteristica tipica dell’amfetamina”. Gli effetti psicologici delle amfetamine sono, innanzitutto, un senso di sicurezza, poi un senso di grande potenza, aumentano la percezione di essere forti e ciò può favorire gli atti aggressivi. L’aggressività viene stimolata nel senso che basta uno stimolo di intensità minore perché ci sia una reazione violenta, riducono i freni inibitori, ecc..”. Tra le amfetamine più diffusa è l’ecstasy che a seconda delle sue caratteristiche, composizione ed effetti, prendono diversi nomi liana non è droga. Metamfetamina e metamfetamine sono eccitanti, facilmente reperibili in commercio, sono dei derivati chimici delle amfetamine, degli allucinogeni, degli eccitanti di vario tipo, di cui il più pericoloso è il cosiddetto “Blue-Ice”, ghiaccio mortale. “Esse sono diffuse sottoforma di polveri cristalline, soprattutto in Asia e negli Stati Uniti, ma i trafficanti cominciano a farle circolare anche in Italia, i suoi effetti collaterali sono più micidiali dell’ecstasy. Le metamfetamine sono diffuse in Asia come stimolanti sessuali, ma i suoi consumatori ne subiscono anche i suoi effetti collaterali: sbalzi di pressione che portano aritmia e arresto cardiaco, ansia, anoressia, lunghe crisi di depressione e stanchezza, esplosione di rabbia e di schizofrenia, portandoli spesso alla morte”. Quasi tutte le amfetamine, hanno l’aspetto del comune zucchero bianco, alcune possono essere inalate, altre fumate, altre sciolte e iniettate per via endovena. Gli effetti, L Hans Stengel -1925072 - il trucco come per esempio: il “White bird”olandese è in grado di promettere viaggi mentali, o la “San Valentino”con tanto di cuoricino in bassorilievo pubblicizzato per le sue proprietà afrodisiache o ancora le “Edward”, le “Fantasy”, le “Disco-biscuit”, le “Disco-burger”, le “Cali-dream”, ecc... Gli effetti sono più o meno simili, qualcuno marca maggiormente lo sballo amfetaminico, qualcun’altra la coloritura psichedelica. In Italia è entrata di recente una nuova variante che contiene morfina: è l’“Uccelletto grigio”, per uno sballo amfetaminico contenuto dall’effetto sedativo della morfina”. Dal punto di vista chimico la Mdma, come si è già detto, é l’ecstasy propriamente detta: ma sono note anche l’M.d.a., di durata circa doppia e I’M.b.d.b., classificata negli Stati Uniti addirittura come insetticida, che non è un allucinogeno, ma aumenta la capacità di “empatizzare” con gli altri.Tuttavia questa sostanza per la legge ita- per le più pericolose, sopraggiungono in solo sette secondi. Le più note in commercio sono la “Euphoria” (nome scientifico 4methylaminorex) e l’“Ice”, quest’ultima ha l’aspetto chiaro è brillante di un cristallo di dimensione variabile, è incolore, inodore, si ottiene dissolvendo la metamfetamina. Questo composto si versa poi su una superficie a raffreddare; ben presto si ottiene una lastra cristallina che si riduce in pezzi o in frantumi”. Il “ghiaccio blu” è così pronto da essere fumato con una pipa particolare, che lo vaporizza da essere così facilmente inalato. La sostanza si concentra subito nei polmoni e grazie alla notevole vascolarizzazione entra nel circolo sanguigno e passa direttamente al cervello, senza passare attraverso il filtro del fegato, passaggio indispensabile se invece si iniettasse la sostanza direttamente in vena. Essa dà immediatamente un piacere assoluto, un vero e proprio flash. A differenza della cocaina che provoca flash della durata di poche decine di minuti l’ice può stimolare “viaggi” di ore e ore, addirittura nei neofiti può prolungare la sua piacevole azione per una settimana.Terminato l’effetto della dose il soggetto cade in un sonno profondo, che può durare addirittura giorni, poi si sveglia affamato e in preda ad un inconsolabile stato di depressione, l’unico modo per riprendersi e ricorrere all'ice e così il cerchio si chiude inevitabilmente in una vera e propria crisi d’astinenza che sopraggiunge fin dalla prima esperienza accompagnata da sbalzi di febbre, brividi e pupille contratte. I motivi della diffusione epidemica dell’ice sono sostanzialmente due: la sua facilità di produzione in quanto essa rispetto alle droghe tradizionali non ha bisogno di essere importata dalle aree di produzione, perché può essere prodotta in qualsiasi piccolo laboratorio clandestino, e per la sua facile via di somministrazione, senza più essere necessario il buco per avere il flash. “L’ice costa quattrocentomila lire al grammo, quattro volte della cocaina, ma con un grammo si ottengono almeno dieci dosi, e una dose costa quarantamila lire, essa a seconda del luogo prende diversi nomi come “shaboo” nelle Filippine, “Icecream” negli Stati Uniti, “super Ice,” “zip”, “Cristy” in Europa”. L’ice come quasi tutte le droghe sintetiche é facile da occultare, in quanto è difficile riconoscerlo a prima vista, in casa può essere confuso con mille altre cose compresa la bjotteria tanto che ad Amsterdam e sulla Costa Azzurra il cristallo si porterebbe persino al collo, trapassato da un filo di seta, in mezzo ad altre collane. Negli ambienti gay diventerebbe, invece, un piccolo ciondolo da orecchino. Tra i primi consumatori di questa sostanza si distinguerebbero le donne attratte dall’aspetto raffinato del prodotto. Un altro derivato della metamfetamina è il “Cranck” o “Meth” esso è una via di mezzo tra l’ice e il crack, costa centoventi dollari il grammo, e i suoi effetti durano circa 4 ore. “All’inizio della sua assunzione il crack provoca, una forte stimolazione del sistema nervoso centrale, provocando sensazione di euforia e benessere, a cui segue più tardi un profondo senso di depressione, che può sfociare in fenomeni di tipo paranoideo. Esso può essere fumato o preso in capsule avvolte di gelatina, dal gusto pessimo. Viene prodotto soprattutto nelle città californiane e si avvale di una rete di forniture illegali o semilegali ai margini dell’industria farmaceutica” . “Herbal E”, “Ultimate X”, “Clond g”, sono nomi di alcune droghe legalizzate, vendute in tutte le erboristerie degli Stati Uniti, come integratori alimentari. Gli adolescenti che le hanno provate raccontano di aver “sentito LA RIVISTA DELLA SCUOLA 31 Anno XXXIII, 1-31 luglio 2012, n.11 I de v astanti ef f etti prima il cuore battere sempre più forte, e poi arrivare il rush finale, il flusso di energia che ti fa sentire onnipotente, euforico e instancabile”. Gli effetti di queste sostanze, appena svanisce il rush finale, sono spesso Rea Gardner -1925075 - preistoria spiacevoli: confusione, vertigine, convulsione, dolori alla testa, psicosi, paralisi e infarto. In preda a questi sintomi sono morti 15 americani che avevano preso tali sostanze sottoforma di pillole, caramelle, infusi. L’ingrediente di queste “droghe naturali” è l’Ephedra, pianta in cui si estrae l’ephedrina, sostanza diffusa in Europa, in Asia e nelle zone aride del nord America. L’ephedrina è la molecola base dell’amfetamina, essa è contenuta in moltissimi farmaci venduti in farmacia. Sono a base di ephedrina alcune compresse usate dai culturisti per sviluppare la muscolatura o per acquistare energia. L’ephedrina ha gli effetti simili a quelli dell’adrenalina, dà una sensazione di iperattività e di maggiore allerta, però provoca danni irreversibili al sistema nervoso centrale. Essendo droghe naturali, esse sono facili da trovare sugli scaffali di una qualsiasi erboristeria. Queste droghe naturali sono assunte soprattutto dagli adolescenti, che le usano in discoteca per ballare senza fatica fino all’alba, o ai concerti rock. “La lista delle recenti offerte è sempre in forte aumento, c’è il “Metaqualone” diffuso soprattutto in Inghilterra e nel nord America, la “Fenetilina” venduta in compresse consumata in Turchia, Arabia Saudita e Medio Oriente, il “Pervitin”, una polvere bianca di provenienza slovacca “da bucare” in cambio di euforia, e ancora, il “Brown”, di produzione ceca, un liquido giallo o marrone scuro, a base di codeina, idrocodone e didrocodeina. Si assume per via endovenosa e gli effetti vanno dal piacere all’appagamento, fa scomparire i morsi della fame e gli appetiti sessuali. Negli assuntori abituali provoca danni al sistema cardio respiratorio. La tolleranza, sostengono gli esperti,“si instaura velocemente per cui sono richieste dosi sempre maggiori, senza che chi ne fa uso avverta lo stato di dipendenza”. Il supermarket dello spaccio, oggi più che mai sembra immettere nel mercato nuove combinazioni molecolari, sempre più pericolose, questo perché la domanda dei giovani, giovanissimi, sembra non finire. Sono arrivate da oltre oceano la “Bufotenina”, un allucinogeno naturale, estratto dalle ghiandole di un rospo (il Bufo Vulgaris), di grande dimensione, provoca gli stessi effetti della amfetamina. La secrezione di uno di questi rospi equivale a 50 dosi di acido lisergico, e per questo che viene venduto il rospo a circa un milione e mezzo di lire. Di recente, in alcune discoteche italiane, si vendono sottoforma di pastiglie o beveroni a base di sostanze energetiche e mix di medicinali, gli “Smart-Drìnks” chiamati anche “SmartDrungs”, essi promettono “visioni interiori straordinarie” e “coscienza cosmica”, negli Stati Uniti sono legalmente vendute soprattutto agli adolescenti, e non costano più di tre dollari. A Parigi, Londra vanno alla grande da almeno un paio d’anni. Gli “Smart-Drinks”, sono cocktail di farmaci, nutrienti, vitaminici, spesso contenenti anche caffeina o guaranà, un derivato di una pianta brasiliana. I loro effetti collaterali, per altro dannosi, non differiscono da una sbornia: con mal di testa, nausea, inibizione sessuale, e addirittura perdita di stimoli intellettivi e visione del mondo parziale. Le droghe inalabili e droghe inalabili sono sostanze che producono vapori, dotati da azioni psicoattiva. Alcune di esse come “l’etere”, il “cloroformio”, venivano già assunte nell’ottocento; altre, come il “Popper” di solito usato in veterinaria, si trova in fialette. Dal liquido incolore, viene inalato e provoca un’eccitazione violenta ma bre- L vissima, lunga non più di qualche minuto, determina gravi danni neurologici e cardiovascolari. Attualmente sono le colle e altri inalanti (solventi da vernici o certi tipi di smacchiatori) ad occupare un posto di assoluto rilievo, soprattutto tra i minorenni americani e i meninos da rua del Brasile: sono prodotti gravemente tossici e in alcuni casi mortali, ci sono stati casi di morti anche per soffocamento; essi vengono inalati attraverso un involucro di plastica mantenuto sulla bocca e sul naso. Queste sostanze sono notevolmente irritanti e perciò danneggiano i tessuti con i quali vengono a contatto: bronchi, polmoni, cervello e reni. L’intossicazione cronica può causare seri disturbi epatici, ulcerazioni al naso, e alla bocca e danni irreversibili al cervello. É uno svago enormemente pericoloso perché offrono euforia o vertigine di una sbronza. In Italia non si hanno notizie della loro diffusione. L’ultima frontiera della tossicodipendenza è rappresentata dalle droghe “fai da te”, quali le soluzioni di oppio, tagliate con le più disparate sostanze: caffè, farina, argilla o addirittura benzina, come nel caso del “Soutan”, ampiamente diffusa in Russia per il basso costo, oppure la “dank” o “Wet” o ancora “Water”, come viene chiamata nello slang americano: è una sigaretta intinta nella “formalina”,capace di provocare uno stato di animazione sospesa,ma anche di frequenti avvelenamenti con possibile effetti letali, un assuntore su quattro è morto. Antonio Fundarò XXXIII/11