Lasciarsi abbracciare dalla Misericordia

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Lasciarsi abbracciare dalla Misericordia
LasciarsiabbracciaredallaMisericordia
Il Popolo condotto in libertà, guidato da Dio, si allontana da Lui e va per conto
proprio. Dimentica i benefici ricevuti. Si costruisce un vitello d'oro. È la tipica e
deviante immagine di un Dio ridotto a propria immagine. Un Dio ridotto a idolo. E
Dio minaccia la sua ira. Questo racconta l'Esodo. Solo la preghiera di Mosè riporta la
speranza. Mi è facile, con una vena di pessimismo, attualizzare la situazione
raccontata dalla Bibbia. Un Dio dimenticato. Una società senza Dio. Rimpiazzato da
tanti vitelli più o meno d'oro. La moltiplicazione degli idoli. Non mancano coloro che
si aspettano l'ira di Dio. Ma il Dio di Abramo non la vede così. "Il Signore si pentì del
male che aveva minacciato di fare al suo popolo".
Gesù insegnerà, racconterà, farà vedere come Dio non abbia tempo di pentirsi,
perché sempre e solo occupato ad amare, con misericordia, con giustizia.
Quante volte abbiamo sentito, e forse poco ascoltato, la pagina di Vangelo appena
proclamata. Gesù racconta di un pastore che ha cento pecore, ne perde una e per
cercarla lascia le altre novantanove. Quando la ritrova è tanto contento che organizza
una grande festa e chiama tutti i suoi amici e vicini. Quanta semplicità, per dire chi è
Dio, come è fatto Dio!
Per dire che i peccatori e gli emarginati sono come quella pecora smarrita, anche loro
si sono persi e sono rimasti soli. Ma Dio non si dimentica di loro, fa come quel
pastore e continua a cercarli e a chiamarli finché non li ritrova. Il pastore ama tutte le
sue pecore, anche le novantanove che lascia, così anche Dio ama tutti ma comincia
dagli ultimi, si preoccupa soprattutto di chi si è perduto ed è solo. Non pensavano,
anche i pii ebrei, che Dio potesse essere così buono e paziente. E anche oggi, forse
pure a noi, non risulta così facile farci vicini ad un Dio misericordioso, che esercita il
mestiere di volerci bene, anche se lontani, anche quando stentiamo a credere che Lui
è Amore.
Nella parabola Gesù non dice di chi è la colpa per lo smarrimento della pecora. Può
darsi che la colpa sia della pecora che si è allontanata, può darsi che abbia inciampato
e si sia ferita, può darsi che le altre pecore, vedendola rimanere indietro, non si siano
fermate ad aspettarla. Non ha importanza di chi è la colpa, la sola cosa importante è
che la pecora è stata ritrovata e per questo si deve far festa.
Sarebbe bello se i contrasti che allontanano le persone finissero come nella parabola.
Sarebbe bello se le incomprensioni si risolvessero con una grande festa dove tutti si
ritrovano senza preoccuparsi di stabilire chi è stato a cominciare, di chi è la colpa,
perché l'importante è che si è di nuovo tutti insieme, in armonia.
Io penso a questa comunità, alle nostre famiglie, a tante situazioni di
incomunicabilità nella società, molto vicine a noi, dove spesso ci si trova di fronte a
chi è smarrito, perso, solo... Non si risolve nulla con un continuo "dar colpa a..."
cercando solo e sempre dei colpevoli. Ci fermiamo ad aspettare chi è rimasto indietro
e non riesce a tenere il passo con noi? Ci preoccupiamo di chi è in difficoltà ed è più
solo?
Rümelinbachweg14-4054Basel-Tel.061/272.07.09-Fax061/281.75.25-Ccp40-21272-4
[email protected]–www.parrocchia-sanpiox.ch
Abbiamo anche ascoltato che Gesù racconta di una donna che ha dieci monete
d'argento e ne perde una. Allora accende la lampada, spazza tutta la casa e la cerca
dappertutto finché non la trova. Quando finalmente la ritrova chiama le amiche e le
vicine per fare festa. Anche qui la donna si dimentica per un momento delle altre
nove monete per cercare la moneta perduta. In questa parabola chi si smarrisce non
ha colpa: la moneta non si è certo persa per colpa sua!
Il messaggio di Gesù è chiaro. Dio ci cerca, Dio non ci minaccia per i nostri
smarrimenti. Anzi dichiara che fa sempre e solo festa per chi si lascia cercare e
ritrovare. Per chi torna al bene. Dio non ci carica di colpe. Dio riserva solo e sempre
l'abbraccio della Misericordia. Proviamoci!
P.Valerio,parroco
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