Lunedì 5 dicembre Sessanta a quaranta. Sette italiani su dieci sono
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Lunedì 5 dicembre Sessanta a quaranta. Sette italiani su dieci sono
Lunedì 5 dicembre Sessanta a quaranta. Sette italiani su dieci sono andati a votare. Ha vinto il No alla riforma costituzionale. Oggi pomeriggio il premier segretario, Matteo Renzi, salirà al Quirinale per consegnare le sue dimissioni al presidente Sergio Mattarella. Lo ha annunciato ieri lo stesso Renzi, poco dopo la mezzanotte, con un discorso diretto, senza giri di parole e retorica. Ora si aprono scenari inediti, mentre dall’estero si tende a leggere il risultato italiano come una vittoria dei populisti e degli antieuropeisti In Austria risultato a sorpresa: vince il verde Van Der Bellen che sconfigge lo xenofobo Hoffer La Cgil – che si è schierata per il No (è possibile riascoltare gli interventi del segretario generale, Susanna Camusso e degli altri dirigenti sul sito di Radio Articolo 1), rilancia l’iniziativa per trasformare la Carta dei diritti universali in una legge che riformi tutto il diritto del lavoro, stravolto da anni di liberismo. Al via anche le nuove iniziative di solidarietà con i terremotati DOPO IL REFERENDUM, E ORA? BREVE ANTOLOGIA DEI COMMENTI SUL VOTO MESSINA (REPUBBLICA). I TRE PRIMATI DI RENZI Sebastiano Messina su Repubblica (p.13) ricorda i tre primati di Matteo Renzi: quello di aver fatto più riforme di tutti gli altri premier in un lasso di tempo molto ridotto, di aver portato il suo partito al 40%, ma anche quello di aver suscitato una opposizione trasversale: Nessun governo aveva fatto tante riforme in co-si poco tempo, poco più di mille giorni. Mai nessun premier, dal 1948 in poi, aveva fatto sfondare al suo partito il tetto del 40 per cento. Eppure la secca sconfitta di Matteo Renzi al referendum non si spiegherebbe senza ricordare il suo terzo primato: mai un uomo politico era riuscito così rapidamente a far nascere un sentimento trasversale, profondo e multicolore, dall'estrema destra all'estrema sinistra, un sentimento che ha finito per tagliare in due persino il suo stesso partito: l'antirenzismo. Messina ricorda anche lo scontro con il sindacato: ―Poi toccò al sindacato, al quale il Jobs Act non andava proprio giù, perché vi leggeva la demolizione delle tutele per i nuovi assunti: Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, intimò a Renzi di ―abbassare i manganelli‖, e il 12 dicembre un milione e mezzo di persone scesero in piazza Un'altra frattura si stava aprendo, ma il premier non sembrava impensierito: «Avremo contro i sindacati? Ce ne faremo una ragione…‖ LUCIANO VIOLANTE. ORA MANTENERE I NERVI SALDI Uno dei massimi assertori del Sì, Luciano Violante, in una intervista sul Corriere della Sera (p. 14), spiega le ragioni della sconfitta del segretario-premier con l‘eccesso di personalizzazione e con la paura di cambiare. E ora? ― Renzi dovrebbe lasciare anche la guida del Pd? «La decisione spetta al segretario del partito. È chiaro che al referendum c'è stato di un voto politico, come dimostra anche l'alta affluenza». In campagna referendaria lei affermava che «non succede niente chiunque vinca». «Ho detto che non è la fine del mondo, ma che ci saranno effetti diversi a seconda dell'esito della consultazione. Adesso si tratta di gestire la situazione in modo pacato, senza lacrimatoi, rancori o dispetti. Serve senso di responsabilità». MASSIMO CACCIARI. QUEGLI ISTINTI SUICIDI In una intervista su Repubblica (p.9) anche il filosofo Cacciari spiega la sconfitta di Renzi con l‘eccesso di personalizzazione. «La responsabilità di questo risultato è al 99 per cento del presidente del consiglio Renzi e della sua scriteriata presunzione. Ha creduto che il referendum sulla riforma costituzionale fosse il terreno buono su cui porre la propria egemonia. Ha perso la scommessa, ma ha così condotto il Paese in una situazione di grande difficoltà». Massimo Cacciaci, filosofo, ex sindaco di Venezia, avverte: «Si apre una fase molto delicata in cui bisognerà fare appello alla intelligenza di tutti che non ha brillato granché»… MASSIMO FRANCO: GLI ITALIANI HANNO DIFESO LA COSTITUZIONE Franco scrive sul Corriere della Sera: ―L'alta percentuale di partecipazione ha dimostrato che questa è una nazione dove la democrazia è viva…Non è stata archiviata la voglia di cambiare: è stata punita una proposta pasticciata e spiegata male na nazione dove la democrazia è viva: questo dice la percentuale degli elettori che sono andati a votare ieri per il referendum costituzionale. Ha detto no al modo in cui Matteo Renzi voleva cambiare la Costituzione, più ancora, forse, che al suo governo. Al di là del risultato che si profila e degli ultimi scampoli polemici perfino sulla qualità delle matite usate nei seggi, l'elettorato ha dimostrato di tenere alla Carta fondamentale: più di partiti che per mesi hanno privilegiato uno scontro velenoso sul governo, lasciando in ombra i contenuti della riforma, quasi fossero secondari. Il risultato è la bocciatura imprevista di un'intera fase politica, che l'annuncio di dimissioni del premier sigilla. Il tentativo di puntellare un esecutivo non eletto attraverso la consultazione referendaria, si è rivelato un azzardo. Ha finito per esaltare una potente voglia di partecipazione, che sfiora il 70 per cento… ALDO CAZZULLO. L‘ERRORE E‘ STATO INDIRE IL REFERENDUM Sempre sul Corriere della Sera il commento di Aldo Cazzullo: ―Missione incompiuta, anzi fallita, anche al di là dei suoi demeriti. Non era impossibile prevederlo. Qualsiasi governo che abbia sottoposto la propria linea agli elettori si è sentito rispondere no, in qualsiasi contesto e latitudine, da Londra a Bogotà a Budapest. L'errore di Renzi non è stato soltanto personalizzare il referendum sulle «sue» riforme; è stato proprio farlo, o meglio chiederlo. Non è inutile ricordare che il referendum non era obbligatorio: la Costituzione non lo impone, lo consente qualora sia mancata la maggioranza dei due terzi e ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera, 500 mila elettori o cinque assemblee regionali. Renzi non ha atteso che fossero le opposizioni a sollecitare il responso popolare; l'ha sollecitato lui stesso, per sanare il vizio d'origine, il peccato originale di non aver mai vinto un'elezione politica. Ma un conto è difendere il proprio lavoro da forze contrapposte che ne chiedono la cancellazione; un altro conto è chiamare un plebiscito su se stessi… STEFANO FOLLI (REPUBBLICA). ORA CI VUOLE EQUILIBRIO Si chiedeva a Matteo Renzi di dimostrare senso del limite in caso di successo. Ma ora il senso del limite devono dimostrarlo i vincitori di questo drammatico 4 dicembre. Drammatico non tanto per l'esito del voto — al dunque la conferma della Costituzione del '48 non sarà l‘apocalisse nemmeno per i mercati, salvo i primi giorni turbolenti — quanto per le dimensioni e le modalità della sconfitta renziana. Si è creata la combinazione più negativa per il premier: una grande affluenza alle urne, la più alta degli ultimi vent'anni, e al tempo stesso uno smacco esplicito che non consente prove di appello. Quando invece i sondaggisti ritenevano che un'affluenza superiore al 60 per cento avrebbe favorito il Si. Siamo andati al 70, a quanto pare, e il beneficio sembra essere tutto del No. Quel che è peggio per Renzi, il voto di ieri ha confermato cosa sarebbe il secondo turno di ipotetiche elezioni fatte con l'Italicum: l'alleanza di tutti contro uno. È il momento di misurare il grave errore compiuto a Palazzo Chigi nel voler trasformare il referendum costituzionale in un plebiscito intorno alla figura del capo. Capita quando non si è in grado di far tesoro della storia… MOLINARI (LA STAMPA) VINCE IL POPOLO DELLA RIVOLTA Il direttore Maurizio Molinari scrive:…‖Tentare di ridurre tale espressione di scontento collettivo - presente in ogni area geografica - a sostegno di questa o quella forza politica sarebbe l'errore più grande. A votare «No» sono state le famiglie del ceto medio disagiato, impoverito dalla crisi economica, senza speranze di prosperità e benessere per figli e nipoti. Sono stati i giovani senza lavoro, gli operai che si sentono minacciati dai migranti e gli stipendiati a cui le entrate non bastano più. E' un popolo della rivolta espressione dello stesso disagio che in Gran Bretagna ha prodotto la Brexit, negli Stati Uniti ha portato alla Casa Bianca Donald J. Trump ed ora coglie un successo nell'Europa continentale che fa cadere il governo di uno Stato fondatore dell'Ue….‖ RANGERI (MANIFESTO). NO, HA VINTO LA SINISTRA Diverso, rispetto a quello di Molinari, il commento della direttrice del Manifesto, Norma Rangeri, secondo la quale è vero che hanno vinto i Berlusconi e i Salvini, ma è anche vero che ha vinto chi – a sinistra – ha avuto il coraggio di opporsi a una riforma sbagliara. ―…E, tra tutti i vincitori, la sinistra porta a casa la bandiera della vittoria morale. Una bandiera importante perché è stata la sinistra, con tutte le sue associazioni, dall'Anpi alla Cgil, a difendere la Costituzione senza se e senza ma…‖ TERREMOTO. UN CAMPER PER PORTARE SOSTEGNO ALLE POPOLAZIONI DALLA CGIL LOMBARDIA E DI MANTOVA Nell‘ambito del progetto ―Adotta una Camera del lavoro e il suo territorio‖ lanciato dalla Cgil per dare sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto, le strutture sindacali di tutto il Paese metteranno a disposizione persone e mezzi per gestire la fase che trascorrerà dall'emergenza al completamento della ricostruzione. ―Non spegniamo i riflettori, resteremo a fianco di tutte le popolazioni‖, ha detto la scorsa settimana il segretario generale della Cgil Susanna Camusso illustrando il progetto. E‘ per questo che, dando seguito a questa sorta di gemellaggio, la Cgil Lombardia e la Cgil di Mantova hanno deciso di donare alla Camera del Lavoro di Macerata un camper per poter continuare a svolgere una funzione di difesa dei diritti e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, e in generale delle popolazioni colpite dal sisma. Quello della donazione del camper è un primo atto, cui ne seguiranno altri per portare una solidarietà fattiva e concreta soprattutto ora che sul terremoto sembrano essersi spenti i riflettori. Sul camper ci saranno il segretario generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada e la segreteria della Cgil mantovana. Arrivati a Macerata consegneranno il camper a Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil delle Marche e new entry nella segreteria nazionale della Cgil e a Daniel Taddei, segretario generale della Cgil di Macerata. E oggi, a proposito di solidarietà del sindacato, lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, con il suo segretario generale Ivan Pedretti, sarà in vista nelle zone terremotate delle Marche. Se ne parlerà anche su Radio Articolo 1 (15,30) TORINO. UN CONVEGNO SUL LAVORO DI CHI SI PRENDE CURA Costruire una normativa regionale o nazionale che tuteli gli operatori e le operatrici delle cooperative sociali che svolgono lavori a contatto diretto con le persone, soprattutto bambini ed anziani, che hanno patologie che impediscono di svolgere la propria mansione. Queste patologie e limitazioni spesso sono derivanti dallo svolgimento dell'attività lavorativa, in molti casi usurante che, a causa anche dell'allungamento del periodo in servizio, stanno facendo aumentare i casi di inidoneità lavorativa. Questi i contenuti del convegno "Prendersi cura", organizzato da Cgil e Fp Torino, Inca, che si terrà mercoledì 7 dicembre a Torino, dalle ore 9.30 alle 13.30, presso il salone "Pia Lai" Cgil. Parteciperanno Morena Piccinini, Presidente Nazionale Inca Cgil e Serena Sorrentino, Segretaria Generale Fp Cgil. La mattinata sarà coordinata da Enrica Valfrè, Segretaria Generale Cgil Torino e vedrà gli interventi di Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo Enti Valdesi; Paolo Manassero, responsabile comparto Fp Cgil Torino; Elena Poli, avvocata; Gianpaolo Torre, componente Osservatorio Nazionale Uneba; Paola Vaira, responsabile personale Cooperativa Sociale. MUORE A 23 ANNI NELLA FABBRICA DI PANETTONI Ne dà notizia il Fatto Quotidiano: Sarebbe scaduto il 17 dicembre il contratto di Matteo Bianchi, il ragazzo di 23 anni che ha perso la vita in un incidente sul lavoro in una fabbrica dolciaria del torinese, nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Uscito dall'alberghiero, il giovane era entrato alla "Torinese" - azienda molto conosciuta nella zona - attraverso un'agenzia interinale. Cercavano del personale e si era candidato. La mamma era stata a lungo un'impiegata dell'azienda. Matteo era impiegato di turno di notte ed era adibito ai forni per la produzione dei panettoni quando, per ragioni sulle quali adesso la Procura sta tentando di fare luce, è rimasto incastrato con il busto in un macchinario. I colleghi hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma i tentativi di rianimarlo sono stati vani."Siamo chiusi per un grave lutto aziendale", informava sabato un cartello appeso alle serrande de "La Torinese". Nel capoluogo piemontese il nome di questa ditta, attiva fin da11932, vuol dire tradizione e qualità. Gli inquirenti dovranno capire se all'interno dell'azienda erano attive tutte le procedure di sicurezza. CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO. AL VIA LA SELEZIONE DI TRE GIOVANI ARTISTI Parte la nuova edizione di 1MNEXT, il contest del Primo Maggio dedicato ai giovani artisti. Le iscrizioni si aprono oggi. Il percorso porterà tra 5 mesi 3 giovani artisti sul palco del Concertone di piazza San Giovanni. Il contest è organizzato da iCompany e Ruvido Produzioni, le due società che, a Partire dall‘edizione 2015, gestiscono il Concerto del Primo Maggio di Roma promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL. L‘edizione 2016 dell‘1MNEXT ha visto affermarsi la Banda Rulli Frulli, il geometra Mangoni e La Banda del Pozzo che hanno avuto modo di sperimentare il caldissimo abbraccio di Piazza San Giovanni. Il Bando di concorso 1MNEXT 2017 è disponibile a partire da oggi sul Sito www.primomaggio.net. Per tutte le informazioni relative alle diverse fasi del concorso e per partecipare direttamente alla selezione: www.primomaggio.net/1mnext APPUNTAMENTI IN AGENDA Domani Cuneo - Centro Incontri Provincia, sala Einaudi, corso Nizza 21, ore 9.30. Iniziativa Cgil Cuneo sulla Carta dei diritti universali del lavoro . Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso Palermo - Camera del lavoro di Palermo, sala ‗Bosco‘, via G. Meli 5, ore 9. Iniziativa Cgil Palermo ‗Viabilità secondaria: necessità primaria‘ . Partecipa il segretario confederale della Cgil, Gianna Fracassi Reggio Emilia - Camera del lavoro di Reggio Emilia, via Roma 53, ore 14.30. Iniziativa Flai Cgil e Filctem Cgil: ‗Contrattazione. Quali prospettive? Dai contratti rinnovati alle proposte del sindacato‘ . Partecipa il segretario confederale della Cgil, Franco Martini Mercoledì Roma - Casa dell‘aviatore, viale dell‘Università 20, ore 9.30. Convegno Silp Cgil ‗Le nuove sfide della legalità e della sicurezza. Economia criminale, terrorismo e cyber security‘. Partecipa il segretario confederale della Cgil, Gianna Fracassi Mattinale chiuso alle 7,40