Tariffa Igiene Ambientale: come vengono calcolati i costi per il

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Tariffa Igiene Ambientale: come vengono calcolati i costi per il
Tariffa Igiene Ambientale:
come vengono calcolati i costi per il cittadino?
Con la delibera del Consiglio Comunale n.13 del 22 febbraio scorso è stato approvato il piano finanziario del
servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani per il 2006 e sono stati definiti i coefficienti ed i criteri per la
determinazione della T.I.A. - tariffa di igiene ambientale - che gli utenti sono chiamati a pagare. E' importante
sottolineare che anche se si tratta di una tariffa che copre i costi di un servizio, il Comune come ente pubblico
svolge un controllo sui criteri di applicazione di essa salvaguardando principi di equità e solidarietà
nell'interesse della collettività. Ecco come si è lavorato:
Il Ministero dell’ ambiente ha elaborato un metodo per definire le componenti dei costi e determinare la tariffa
di riferimento. Il DPR 158 del 1999 definisce 4 tabelle dove sono indicati una serie di valori, vengono previsti
coefficienti per l’ attribuzione della parte fissa e variabile sia delle utenze domestiche che delle attività,
ponendo dei tetti minimi, massimi e medi. E’ all’ interno di questi “range” dei coefficienti che il Comune può
operare una scelta, in ogni caso piuttosto limitata, se consideriamo che l’ intero costo del servizio deve essere
coperto attraverso questi coefficienti già codificati.
Nel grafico, possiamo vedere quali saranno i costi per le famiglie, in base al numero dei componenti il nucleo familiare e
alla metratura dell'abitazione: per esempio, una famiglia di tre persone che abita in 100 mq pagherà circa 175 euro
Tariffe domestico
600
>5
5
4
3
2
550
500
euro tariffa
450
400
350
1
300
250
200
150
100
50
0
0
50
100
150
200
250
300
metri appartamento
E’ necessario evidenziare ulteriormente che il costo del servizio deve essere coperto al 100% e viene
ripartito tra utenze domestiche e aziende attraverso i valori previsti dalla normativa ed in base a calcoli
matematici e logaritmi per l’ attribuzione della parte variabile. Naturalmente l’ attribuire un coefficiente
minimo ad una determinata categoria significa che il costo che viene coperto in minima parte viene assorbito
dalle altre categorie. Il costo totale del servizio è stato ripartito per il 48% sulle utenze domestiche e per il 52%
sulle non domestiche.
La parte fissa (in cui sono imputati i costi fissi del servizio, ovvero quei costi non dipendenti dalla quantità
dei rifiuti prodotti) si basa per l’ abitativo, sui metri quadrati degli immobili, per le attività sulla base di un
coefficiente relativo alla potenziale produzione di rifiuti connessa alla tipologia di attività per unità di
superficie assoggettabile a tariffa. La parte variabile (in cui sono imputati i costi legati alla quantità di rifiuti
prodotta) si basa, per l’ abitativo, sul rapporto tra la quantità totale dei rifiuti prodotta dalle utenze domestiche
ed il numero totale delle utenze domestiche in funzione al numero dei componenti corrette per il coefficiente
individuato dalle tabelle ministeriali. Si base per le attività come prodotto del costo unitario per la superficie
dell’ utenza per il coefficiente di produzione. Quindi anche nella “categoria” utenze domestiche spostare un
parametro significa immediatamente avere un riflesso sugli altri componenti, stessa cosa avviene per le non
domestiche e a sua volta sulle ulteriori suddivisioni fisso/variabile.
Quali sono i costi coperti dalla tariffa?
Lo schema del piano finanziario approvato dal Consiglio Comunale: il costo è suddiviso in parte fissa (i costi di
gestione) e parte variabile (i costi derivanti dal quantitativo dei rifiuti smaltiti), e l'altro dato che salta agli occhi è che il
costo di gestione dei rifiuti indifferenziati è molto più alto di quello della raccolta differenziata. Notiamo come il gettito
di quasi 2 milioni di euro derivante dal pagamento della tariffa TIA copra le spese di pulizia e lavaggio delle
strade, raccolta dei rifiuti indifferenziati, gestione del ciclo dei rifiuti differenziati, costi comuni,
ammortamento macchinari e attrezzature e preveda anche un piccolo (per ora) introito CONAI (proventi del
riciclaggio di materiali da imballaggio).
PIANO FINANZIARIO ANNO 2006
PARTE FISSA
1.474.806,00
PARTE VARIABILE
464.549,00
GETTITO
1.939.355,00
Costi Variabili
Costi operativi di gestione
Gestione ciclo raccolta Rifiuti urbani indifferenziati
Raccolta e trasporto rifiuti urbani
173.766,00
Smaltimento e trattamento rifiuti urbani
220.872,00
Gestione del ciclo della raccolta differenziata
Raccolta differenziata materiale
59.085,00
Costi trattamento e riciclo
88.467,00
Proventi da raccolta e imballaggi CONAI*
+77.641,00
Costi Fissi
Costi operatvi di gestione
Pulizia e lavaggio delle strade
Altri costi
Costi comuni
Riscossione e accertamento
Costi generali di gestione (include personale)
Costi comuni diversi
Costi d'uso del capitale
Ammortamenti
Accantonamenti
243.115,00
34.690,00
50.771,00
806.785,00
30.284,00
293.791,00
15.370,00
*CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – è il consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi con la
finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea e recepiti in Italia attraverso
il Decreto Ronchi