Informa 25.qxd - Centro Documentazione Storica Citroen

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Informa 25.qxd - Centro Documentazione Storica Citroen
IDéeSse InForma 25
IDéeSse InForma 25
Anno XII
Numero 25
14 Agosto
2002
La rivista non
contiene informazione pubblicitaria.
Eventuali messaggi presenti
sono stati scelti
dalla
Redazione perché rappresentativi della
comunicazione
dell’epoca.
I numeri
arretrati sono
disponibili salvo esaurimento- dietro
richiesta scritta
al costo di 3
euro a titolo di
rimborso spese.
Le richieste
devono essere
indirizzate al
Tesoriere
Camillo Cotti
Via Bastone, 20
43015 Noceto
Finito di stampare
nel mese di
Agosto 2002 ad
Arezzo presso la
tipografia
“Graphicomp”
In copertina:
Melanie Crea
Cina fotografata
da Maurizio
Marini.
Editoriale
Entrare in orbita, tornare alle
origini o ricominciare da zero?
3
18
Di Raffele De Carlo
Sergio Cerreti, Presidente IDéeSse Club
Documenti
Colori di produzione ID/DS
Commissione Tecnica IDéeSse
Una D Spéciale
ID: evoluzione della specie
Maurizio Marini e Sergio Cerreti
Conoscere per
Riconoscere:
La Serie D
a cura del Centro Documentazione IDéeSse
5
6
24
Model-D-sme
Quei palloni gonfiati!
Di Maurizio Venturino
26
Documenti
Idropneumatica
a Cura della Redazione
28
10
Cover Story
Mina e Moby Dick
Pubblicité
L’idraulica: una vecchia
conoscenza
IDéeSse
InForma
Bollettino periodico
dell’IDéeSse Club
Comitato di Redazione:
Sergio Cerreti
Marco Marangoni
Maurizio Marini
Maurizio Venturino
Raffaele De Carlo
Direttore Responsabile:
Maurizio Marini
Ha collaborato:
Fabrizio Consonni
Redazione
Loc. Gaville, 49
52040 Pieve Bagnoro (AR)
Tel./Q/fax 0575 964083
e-mail [email protected]
Punti da ponderare.
di Sergio Cerreti, Presidente dell’IDéeSse Club
Siamo in vista di un bivio oltre
il quale si imbocca la strada
del non ritorno.
Mi spiego: sussitono le condizioni perché il Registro
assuma un ruolo di centralità
fra i club riferiti alle storiche
Citroën (l'intesa fra i cinque
sodalizi promotori - IDéeSse,
SM Italia, CX Italia, GS&GSA
Italia, 2CV di Bainette - si è
consolidata nel corso del
nuovo incontro dei Presidenti
svoltosi a Vairano, l'8 giugno
scorso, nonostante alcuni
punti di divergenza da
chiarire e superare); è pieno
l'appoggio di Citroën Italia,
pronta a sostenere in modo
concreto l'iniziativa e a dare il
necessario risalto al fatto; da
parte del sottoscritto è stata
avanzata la proposta che, in
concomitanza con l'operazione-Registro, sia istituzionalizzato un Consiglio
dei Presidenti a carattere permanente composto dai Presidenti e/o Vice-presidenti
dei Club che aderiranno al
nuovo RIASC con l'obiettivo di
attivare un comune organo di
governo nel quale siano rappresentate tutte le associazioni coinvolte nell'iniziativa RIASC (il che non può ricaricarsi sul preventivato Comitato di direzione del Registro, organismo esclusivamente tecnico che ha da
essere formato da un ristretto
numero di operatori coadiuvato dagli agenti incaricati della
gestione delle singole sezioni
specializzate per modello).
Lo scopo è pilotare e sovrintendere
all'attività
del
Registro, coordinare iniziative
comuni (compresa l'Agenda
annuale dei raduni), promuovere azioni, intese ed accordi
necessari a garantire la più
incisiva e massiva rappresentatività da e verso l'esterno
(Citroën Italia, Club esteri,
Stato, ASI, assicurazioni,
agevolazioni ai Soci, ecc.).
Orbene: raggiungere questi
risultati - anche se sussistono
preoccupazioni sulle effettive
forze da poter mettere in
campo, in primo luogo per la
Commissione Tecnica - significherebbe entrare davvero in
orbita, ad una quota fra le più
elevate, significative e prestigiose dell'universo del motorismo storico italiano, fors'anche europeo.
Ma nel mentre l'impegno dei
dirigenti dell'IDéeSse Club
punta a centrare quest'orbita,
all'interno dell'associazione si
manifestano
segnali
di
malessere - in primo luogo fra
alcuni dei Soci di più antica
appartenenza - per il rischio
di perdere, a loro giudizio, lo
spirito originario che segnò la
nascita del Club e che ha contraddistinto per anni l'attività
associativa, il forte rapporto
fra i Soci, il carattere "umano"
dei nostri raduni, quel ritrovarsi a cadenze periodiche
anche per il piacere di stare
assieme. Il fatto è che la loro
preoccupazione non è del
tutto infondata: il numero
degli associati dilatato in
misura che avremmo considerata incredibile dieci anni
fa; il passar del tempo, le
mutate esigenze di lavoro e
familiari, lo stemperarsi della
passione in alcuni fra coloro
che l'11 febbraio del '90
parteciparono entusiasti alla
Assemblea costitutiva e alle
successive
iniziative;
il
nascere e lo sparire di altri
poli di aggregazione, il
recente sorgere dei Club
"gemelli" con l'accrescere
degli impegni per lo sparuto
quadro dirigenti, rimasto
pressappoco lo stesso che ci
si chiami IDéeSse Club, Club
CX o Club GS/GSA; il lievitare
del numero dei raduni un po'
in tutta Italia (spesso ci troviamo costretti a frenare l'entusiamo di Soci che intenderebbero organizzare incontri a
destra o a manca), la caccia
al record di presenze in certe
occasioni (oh, come siamo
contenti dei nostri raduni con
trenta vetture più o meno,
sessanta, settanta persone,
nei quali ci si incontra, ci si
vede, si parla fra amici, si va a
tavola per gustare la buona
cucina ...); si aggiunga una
certa concorrenzialità fra le
stesse che a fatica riusciamo
a diluire sul calendario e, non
ultimo, l'aumento delle spese
vive per garantire la partecipazione: tutto questo ha arricchito l'appassionato diessista, ma ha finito anche per
disorientarlo, riducendo la
possibilità di presenza alle
iniziative più vicine a casa o a
quelle più significative. E
penso sia giusto così.
In più - e questo è fenomeno
che ci disturba e preoccupa da un po' di tempo nel Club,
ed al di fuori di esso, c'è chi
parla - o peggio: sparla senza sapere di cosa ... parla,
prendendo di mira persone e
cose! Tendenza a dire per
sentito dire e ad ingigantire i
fatti senza accertarsi del vero,
qualche predisposizione al
comaraggio e alla ciana,
certe volte tracce di invidia e
IDéeSse InForma 25 - Editoriale
ENTRARE IN ORBITA, TORNARE ALLE
ORIGINI O RICOMINCIARE DA ZERO?
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IDéeSse InForma 25 - Editoriale
4
malignità: tutte manie tipicamente italiote per manifestare in modo improprio,
al di fuori delle strutture dell'associazione (Consiglio,
Comitato di Presidenza,
Assemblea, organi stampa
interni), il proprio attaccamento al Club; paventando
timori - del tutto infondati! che esso possa fare da spalla o da trampolino di lancio
per gli interessi di qualcuno,
che sperperi soldi in patrocini a favore di raduni già di
per se "milionari" (il ritorno
di immagine e l'informazione non li mettiamo in
conto?), che lucri sugli utili
dei raduni (sì: ve ne sono
che producono un saldo attivo rispetto al costo totale,
ma esso risulta solo dalla
contabilità finale, al tirar
delle somme; all'opposto,
ve ne sono altri - vedi
l'Assemblea
sociale
a
Basella e la Promenade
dell'Elba, per fare due esempi recenti - i cui conti vanno
in rosso, certe volte alla
grande per contenere il
costo unitario per partecipante: tutto ciò è registrato
e rendicontato in sede di
bilancio consuntivo annuale
in Assemblea ed è il caso di
dire che, in sostanza, "poggio e buca fa piano", pressappoco; e se anche ci sono
degli utili questi vanno in
cassa a pro dell'associazione e, quindi, degli associati tutti!)
Allora, una volta riflettuto e
soppesato: entrare in orbita,
fermare il treno e tornare
alle origini o ricominciare da
zero?
Al "ricominciare da zero" c'è
anche un corollario, la
opzione quattro: che il
Comitato di Presidenza ed il
Consiglio in carica si prendano una bella vacanza e
comincino anche loro a frequentare il Club a tavola
apparecchiata, lasciandone
la conduzione e le responsabilità a chi è più bravo. Più
bravo in fatti e non in chiacchiere!
Una promessa, in tal caso:
ci asterremmo da critiche e
non sparleremmo di nessuno, sappiamo bene quanto impegno e fatica costi
dirigere il Club, organizzare
i raduni e confrontarsi a trecentosessanta gradi con
tolleranza e con spirto
costruttivo e di collaborazione.
(P.S. - C'è una proposta che
aleggia, concretibile: fondare il Club Monorazza delle
"ID Monofaro Grigie", articolato nelle due sezioni
"Monobullone" e "Cinque
bulloni"; e poiché ne possiedo una, perché non farsi
tentare da questa ghiotta
proposta? C'è anche il
motto:
“FATEVI UNA ID MONOFARO GRIGIA, NON SI FERMANO MAI!"
IDéeSse InForma 25 - Documenti
Colori Citroën
Tavola riassuntiva dei colori disponibili nella gamma DS (tabella a sinistra)
ed in quella ID, D e derivate (tabella a destra) dal 1955 a fine produzione.
N.B.: per l’anno si intende “l’anno-modello”, ad esempio per “1966” si
intendono le vetture costruite tra il settembre ‘65 e l’agosto ‘66.
Potete trovare la sigla colore su di un bollino rotondo in alluminio collocato
internamente al vano motore e rivettato sulla paratia di separazione dal lato
passeggero. Le lettere che seguono il codice colore indicano il fornitore
della tinta: AC119ME indica ad esempio il Gris Cyclone fornito da Merville.
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IDéeSse InForma 25 - Una D Spéciale
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Una D Spéciale
ID: evoluzione della specie.
A cura della Redazione di IDéeSse InForma.
Foto di Maurizio Marini
Alla fine degli anni '60 all'interno di Citroën c'era vivo fermento: da poco era stata
acquisita Maserati, i lavori per
il modello S (la coupè sportiva) erano pressoché terminati
e stava per essere lanciata la
super-ammiraglia SM, più in
basso nella gamma stava per
arrivare la GS, frutto di un
progetto per l'epoca avanzatissimo e molte erano le
aspettative derivanti dagli
studi sul Wankel che Citroën
portava avanti assieme ad
NSU nel progetto Comotor.
Una razionalizzazione della
gamma si imponeva. Il primo
passo era unificare il più possibile i modelli ID e DS, in previsione di trasferirne la produzione su di un nuovo
impianto (Aulnay) dove un
minore numero di linee di
montaggio avrebbe assicurato la continuità di costruzione.
Frutto di questa necessità fu
la scomparsa a partire dal settembre '69 della denominazione ID: con la DSpécial e
la DSuper scomparivano
rispettivamente le ID19 e le
ID20. Stessa cosa succedeva
per le derivate break che
mantenevano però la numerazione relativa alla potenza
fiscale divenendo le Break
20, Familiale Confort 21 e
così via.
La scomparsa della sigla ID
comportava a prima vista l'unificazione della plancia con
la sorella DS. Tutti i modelli D
(come iniziavano a chiamarsi
sia le DSpécial/DSuper che le
varie DS20 e DS21) avevano
una medesima plancia con
tre strumenti circolari sotto ad
una palpebra orizzontale in
espanso, forse più simile
all'ultimo ID che non a quello
DS.
La DSpécial nasceva come
"modello base" della gamma
D, acquistabile ad un prezzo
di 13800 franchi che se raffrontato ai 22700 necessari
per una DS21, era davvero
basso.
Chiaramente un po' di indigenza per tutto questo
risparmio era d'obbligo:
motore della precedente
ID19 con 91 cavalli SAE,
tetto non verniciato, maniglie
IDéeSse InForma 25 - Una D Spéciale
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IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963
8
interne in plastica anziché
acciaio cromato, tappeti in
gomma privi di "Dunlopillo",
via l'orologio, non parliamo di
fari direzionali e nemmeno di
comando dinamico dei proiettori principali. Già che ci
siamo togliamo via lo sbrinatore del lunotto posteriore ed
il servosterzo ma proponiamoli in opzione rispettivamente a 96 e 496 franchi.
In Italia tanta povertà probabilmente spaventò l'importatore: Citroën Italia decise di
assegnare a questa versione
un appellativo commerciale
nuovo: Dluxe, forse memore
di quella ID19 Luxe che aveva
poco più del motore e quattro
gomme in quel lontano 1957.
La DSpécial venduta in Italia
aveva quasi sempre il servosterzo e molto spesso il
comando
direzionale
e
dinamico dei fari.
Contemporaneamente
la
DSuper andava a rimpiazzare
la ID20 (nota in Italia come
IDSuper): motore 103 cavalli
(quello della DS20 dell'epoca),
tetto
verniciato,
borchie ruota tipo DS (non
Pallas, ovviamente) ed un
bell'orologio a centro plancia.
Il prezzo? 15100 franchi.
L'evoluzione della specie è
rapida quanto priva di sorprese, la potete seguire meglio
nel prospetto "Conoscere e
Riconoscere" nelle pagine
seguenti: vengono riportate
anche sulle D le modifiche
principali alla gamma DS:
maniglie incassate, volante
imbottito, nuove plafoniere
posteriori cambio a cinque
marce in opzione sulla
DSuper ed in serie sul nuovo
modello DSuper5 che andava
ad ereditare il motore 2175cc
per 115 cavalli della DS21 al
momento in cui questa veniva
rimpiazzata dalla 23 nel settembre '72. Nel 1974 veniva
inaugurato il nuovo stabilimento di Aulnay dove tutta la
produzione veniva trasferita
sino alla cessazione avvenuta
nel settembre del 1975. In
Italia la DSpécial ha riscosso
un notevole successo, grazie
al suo prezzo d'acquisto interessante ed alla disponibilità
dei concessionari ad installarvi vari accessori riservati
alla DS od anche alla DS
Pallas (vedi le modanature
laterali), il tetto verniciato ed
altro. Moltissime sono le
DSpécial ancora circolanti,
spesso in eccellenti condizioni. La semplicità della
vettura, la mancanza di molti
organi idraulici e non meno
importante lo spazio libero
all'interno del vano motore (il
surriscaldamento
è
un
insidioso nemico dell'affidabilità e della durata di tutta
la gamma ID/DS) hanno permesso a tante D di arrivare
sane e fresche sino a noi.
L'unica raccomandazione è
quella di mantenere l'originale semplicità della vettura:
evitate di montare oggetti non
propri del vostro modello, in
sede di restauro poi cercate
sempre di rimuovere quei particolari aggiunti durante gli
anni e di ritornare il più possibile vicini all'originale. Sarà
per voi fonte di soddisfazione
preservare un importante
pezzo della storia DS.
Graziano Menchetti e la sua Dea.
Ho avuto in passato altre Citroën, anni addietro ho viaggiato molto con una Dyane6, mi piaceva la semplicità,
l’economia e la praticità d’utilizzo. Anche i ridotti costi
di manutenzione facevano di quel veicolo l’ideale per la
mia gioventù.
Successivamente ho acquistato automobili più convenzionali sino a quando una Ds parcheggiata vicino alla
mia abitazione mi ha spinto a riavvicinarmi alle Citroën.
Dapprima (seguendo il consiglio del mio vicino) ho
acquistato una CX GTi, poi, visto che i costi di manutenzione erano comunque molto elevati, ho deciso di fare il
grande salto e sono passato alla DSpécial e -in simultanea- ho acquistato una Dyane6 praticamente nuova
per i “piccoli cabotaggi”.
Ho certo avuto i miei piccoli problemi: radiatore bloccato dal calcare, problemi allo scarico ed altre piccolezze, ma le soddisfazioni che il veicolo mi ha dato
hanno ripagato questi sacrifici.
IDéeSse InForma 25 - Una DSpéciale
La parola al proprietario:
Film d’essai
Le foto che illustrano il racconto di Raffaele de Carlo
sono state scattate nei giorni 8 e 9 marzo 2002 tra
Arezzo e Reggello.
La ragazza che appare in quegli scatti e nella foto di
copertina è Melanie Crea Cina, una bellezza elvetica
originaria di Kranz Montana, fotomodella professionista. Le immagini sono state realizzate da Maurizio
Marini e Fabrizio Consonni. Si ringrazia il personale di
Trenitalia e il responsabile della Polizia Ferroviaria di
Arezzo per la cortesia e la disponibilità dimostrate
durante la realizzazione delle immagini.
9
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
Conoscere per Riconoscere la serie D
Guida pratica all’evoluzione dei modelli DLuxe, DSpécial, DSuper e DSuper5
A cura del centro di documentazione IDéeSse Club, disegni (C) E.T.A.I.
Sarà presente a partire da
questo numero di IDéeSse
InForma la nuova rubrica
“Conoscere per Riconoscere”, curata dal Centro di
Documentazione IDéeSse
ed intesa ad aiutare sia coloro che si accingono ad
acquistare una vettura sia
chi voglia ripristinare l’originalità della propria.
Conoscere per Riconoscere
si divide in tre sezioni:
Identificare è la guida alla
lettura dei dati numerici rilevabili dalla vettura o dai documenti di circolazione:
numero di telaio, codice colore, tipo di motore.
Verificare si occupa dell’evoluzione del modello.
Riporta tutti i particolari
specifici che Citroën ha variato durante l’evoluzione
della produzione. Fondamentale per il riconoscimento e l’eliminazione di
quelle modifiche occorse
alla vettura dopo la sua
messa in strada. Vero/Falso
è una piccola raccolta di
voci e rettifiche che più frequentemente riguardano il
modello in oggetto.
Identificare i modelli D
Numerazione Telai serie D (tra parentesi le sigle Citroën)
I dati relativi al numero di telaio (1), al codice colore (2) al
numero di costruzione (3) ed al tipo e numero di motore (4)
sono rilevabili su alcune piastrine in alluminio (o carta adesiva per la piastrina 3 sugli ultimi esemplari costruiti) presenti all’interno del vano motore.
Anno-modello 1970 (dal 1/9/1969 al 31/08/1970):
DSpécial-Dluxe: (DV)
dal 3.900.000 al 3.929.133
DSuper (DT)
dal 3.837.000 al 3.865.268
Anno-modello 1971 (dal 1/9/1970 al 31/08/1971):
DSpécial-Dluxe: (DV)
dal 3.923.001 al 3.955.833
DSuper (DT)
dal 3.872.001 al 8.004.238
Anno-modello 1972 (dal 1/9/1971 al 31/08/1972):
DSpécial: (DV)
dal 00FC0002 al 02FC3482
DSuper: (DT)
dal 00FD0003 al 03FD2274
1
9
7
3
Anno-modello
(dal 1/9/1972 al 31/08/1973):
DSpécial-DSuper (DV-DT) dal 04FD0001 al 07FD0578
DSuper5 (DP)
dal 4.516.001 al 4.543.464
Anno-modello 1974 (dal 1/9/1973 al 31/08/1974):
DSpécial-DSuper (DV-DT) dal 07FD1001 al 09FD8907
DSuper5 (DP)
dal 4.543.501 al 4.560.973
Anno-modello 1975 (dal 1/9/1974 al 31/08/1975):
DSpécial-DSuper (DV-DT) dal 10FD5001 a fine serie
DSuper5 (DP)
dal 4.565.001 a fine serie
1) Telaio: vedi lo specchietto a lato per l’identificazione del
tipo e dell’anno-modello
2) Colore: vedi lo schema pubblicato su questo numero di
IDéeSse InForma, riferisciti sempre alla colonna ID: la serie
D è il proseguimento di produzione della gamma ID.
3) Costruttore: indica lo stabilimento di costruzione ed il
numero relativo sui registri di fabbrica.
4) Motore: indica il tipo motore ed il numero di serie: vedi
la tabella a lato. Tutti i valori di potenza sono espressi in
cavalli SAE. Per il modello motore, riferisciti a pag.14
1
2
3
4
10
1970
1971
1972
1973
1974
1975
DV
(Spécial-Luxe)
1985cc,
1985cc,
1985cc,
1985cc,
1985cc,
1985cc,
91cv
91cv
98cv
108cv
108cv
108cv
DT
(Super)
1985cc,
1985cc,
1985cc,
1985cc,
1985cc,
1985cc,
DP
(Super5)
103cv
103cv
108cv
108cv 2175cc, 115cv
108cv 2175cc, 115cv
108cv 2175cc, 115cv
La targhetta telaio ha riportato nel corso degli anni vari tipi di modello:
la DSpécial e la DSuper sino al 1971 erano comunque indicate come
ID20, successivamente divenivano DS-F
FD. La DSuper5 ha mantenuto la
denominazione DS21 derivante dal propulsore ereditato appunto dalla
DS21, per il resto sia a livello meccanico che di equipaggiamenti, tutto
veniva ripreso pari-pari dalla DSuper-DSpécial.
Settembre 1969
La serie ID scompare per lasciare il posto ai modelli
DSpécial e DSuper per le
berline, break 20 o 21 per le
derivate. Sulle berline e sulle
break: nuova plancia di bordo a
tre quadranti circolari con contagiri (rif. 1, fig.1)
DSpécial-D
Dluxe : modello che
sostituisce la ID19 Luxe,
Export e Confort. Oltre al nuovo
quadro strumenti, riceve il
cambio di velocità dei modelli
21, retrovisore interno con
commutazione giorno-notte,
accendisigari, tappeti in gomma al pavimento, tetto non verniciato, borchie ruota tipo ID
(rif. 2, fig.1), monogramma
DSpécial o DLuxe (rif. 3, fig.1)
sul coperchio del cofano
bagagli, pannelli porta semplificati e servosterzo non disponibile neppure in opzione per la
DLuxe
DSuper: modello che rimpiazza la ID20 Confort e la IDSuper.
Si differenzia dalla DSpécialDluxe per i tappeti in moquette, tetto verniciato, orologio elettrico (rif. 4, fig.1),
coppe ruota tipo DS (rif. 5,
fig.1), monogramma DSuper
(rif. 6, fig.1).
APRILE 1970
Cinture di sicurezza di serie ai
posti anteriori.
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
Verificare l’anno-modello 1970 e 1971
Settembre 1970
Su tutti i modelli: freno di
stazionamento a pedale (rif.1,
fig.2) in luogo della maniglia.
DSpécial-D
Dluxe: nessuna ulteriore variazione
DSuper : opzione cambio a
cinque marce (rif.2, fig.2)
derivato dalla DS-21.
OPZIONI:
Sterzo servoassistito
496F
Sbrinatore lunotto post. 96F
Figura 1
Figura 2
11
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
Verificare l’anno-modello 1972.
DSpécial-D
Dluxe : la potenza
motore passa da 91 a 98 cavalli SAE.
DSuper : Ia potenza motore
passa da 103 a 108 cavalli
SAE.
Settembre 1971
Su tutti i modelli: maniglie
esterne delle portiere incassate
(rif.1, fig.3). Fari di retromarcia (rif.2, fig.3) salvo DluxeDSpécial. Sicurezza bambini
sulle porte posteriori. Volante
(rif.3, fig.3) imbottito (solo sui
modelli con servosterzo, sugli
altri rimane il vecchio volante
di grande diametro). Serratura
(rif.4, fig.3) di sicurezza sul
cassetto del cruscotto.
Spia d’usura delle pastiglie
freno anteriori (rif.5, fig.3),
Pannelli porta di nuovo disegno
sulla serie D (rif.6, fig.3) ovvero
su Dluxe, DSpécial, DSuper,
Break commerciale 20 e 21.
Tasche di nuovo disegno sui
pannelli porta (rif. 7, fig. 3).
Divengono di serie anziché
essere in opzione (tranne che
su DSpécial-Dluxe): avvisatore
acustico a trombe e compressore, proiettori a lunga portata
allo jodio, proiettori principali
con correzione automatica di
assetto.
OPZIONI:
Sterzo servoassistito
532F
Sbrinatore lunotto post. 112F
Cambio a 5 rapporti
252F
5Figura 3
12
Settembre 1972
DSpécial-D
Dluxe : la potenza
motore passa a 108 cavalli
SAE anziché 98.
Nuovo logotipo sul cofano
bagagli (rif. 1, fig.4).
DSuper: maniglie alzavetro e
delle porte cromate anziché in
plastica (rif. 2 e 3, fig.4). In
Italia tutte le vetture importate
anche in precedenza avevano
le maniglie cromate. Nuovo
logotipo sul cofano bagagli
(rif.4, fig.4).
DSuper5: modello con scatola
cambio meccanico a 5 rapporti. Riceve il medesimo motore
della DS-21: 2175cc, 115
cavalli SAE. Stesso equipaggiamento della DSuper. Anche
in Francia questo modello
viene venduto con lo stesso
tipo di pneumatico su entrambi
gli assali (180/15XAS). Monogramma DSuper5 (rif.5, fig.4)
sul cofano bagagli.
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
Verificare l’anno-modello 1973, 1974, 1975 e 1976
Settembre 1973
OPZIONI:
Sterzo servoassistito
576F
Sbrinatore lunotto post. 124F
Vernice metallizzata
204F
Parabrezza Supertriplex 180F
Vetri tinti
608F
Sedile del conducente
regolabile in altezza
68F
Comando direzionale dei
fari
112F
Settembre 1974
Tutti i modelli: aggiunta di un
segnale di emergenza (rif. 1,
fig.5)
Gennaio 1975
DSuper5: fine produzione.
OPZIONI:
Sterzo servoassistito
700F
Sbrinatore lunotto post. 148F
Vernice metallizzata
220F
Parabrezza Supertriplex 200F
Vetri tinti
568F
Sedile del conducente
regolabile in altezza
68F
Interno in tessuto
212F
Comando direzionale dei
fari
128F
Trombe e compressore 176F
Fari allo jodio e direz. 464F
OPZIONI:
Sterzo servoassistito
552F
Sbrinatore lunotto post. 120F
Vernice metallizzata
196F
Vetri tinti
524F
Sedile del conducente
regolabile in altezza
64F
Settembre 1975
Gamma D: fine produzione.
Figura 4
Figura 5
13
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
14
Verificare il tipo di motore della serie D
Sulla targhetta motore (vedi rif.3, figura di pag.10) nella casella in alto a sinistra, si trova la sigla identificativa del tipo di motore installato nella vettura.
Questa sigla è composta da due lettere ed un numero, verificate che i dati tecnici siano i medesimi presenti sulla carta di circolazione.
Sigla Costruttore
Definizione commerciale
Anno-modello
DV
DV
DV
DT
DSpécial-L
Luxe DSpécial-L
Luxe DSpécial-L
Luxe DSuper
sino all’anno
anno
dall’anno
sino all’anno
DT
DSuper
DP
DSuper5
modello ‘72
modello ‘72
modello ‘73
modello ‘73
dall’anno
modello ‘73
(dopo 7/72)
dall’anno
modello ‘73
(dopo 7/72)
Tipo di motore
DV2
DY3 (3N)
DY3 (17N)
DY2
DV3 (17N)
DX2 (21N)
Alesaggio
Corsa
Cilindrata
Rapporto volumetrico
Potenza fiscale (Francia)
Potenza massima cavalli (SAE)
a giri/minuto
Coppia massima kg/m (SAE)
a giri/minuto
86
85.5
1985
8/1
11
91
5750
14
3000
86
85.5
1985
8/1
11
98
5750
14.7 (DIN)
2500 (DIN)
86
85.5
1985
8.75/1
11
108
5750
15.5
4000
86
85.5
1985
8.75/1
11
103
6000
14.9
4000
86
85.5
1985
8.75/1
11
108
5750
15.5
4000
90
85.5
2175
8.75/1
12
115
5750
17.4
4000
Spia di arresto
immediato
Spia fari di
posizione
Spia di carica
dell’alternatore
Spia fari
anabbaglianti
Spia indicatore
di direzione
sinistro
Spia pressione
idraulica
impianto freni
Livello
carburante
Griglia altoparlante radio
Spia «pericolo»
acqua motore
Spia pressione
olio motore
Indicatore di velocità
e distanza d’arresto
su suolo asciutto
Contachilometri
parziale
Contachilometri
totalizzatore
Posacenere
Contagiri
elettronico
Accendisigari
Arereatore vetri
laterali
Spia di usura delle pasticche
freno anteriori (si accende in
frenata).
Arereatore destro
(aria fresca)
Spia indicatore di
direzione
destro
Comando di orientamento della ventilazione
Comando tergicristallo e
del lavavetro
Regolazione ventilazione aereatore
destro
Comando di sblocco del
pedale del freno di
stazionamento
Regolazione ventilazione destra in
basso abitacolo
Comando indicatori di
direzione, avvisatore
acustico e lampeggio.
Apertura cofano
motore (lato destro)
Cassetto
porta oggetti
Apertura cofano
motore (gancio
destro)
Contatto e
avviamento
Regolazione altezza dal suolo
Regolazione
intensità luce
strumenti
Pedale del freno
di stazionamento
Comando per
l’azzeramento del
contachilometri
parziale
Comando
Starter
Tasto per il controllo
Ripartizione
del funzionamento
riscaldamento e
delle spie d’emergenza ventilazione
Regolazione flusso
aria calda e fredda
Regolazione
temperatura
aria abitacolo
Interruttore delle
plafoniere
Commutatore fari
Orologio elettrico
Comando del ventilatore elettrico
Comando sbrinatore elettrico del
vetro posteriore
Leva del cambio di
velocità
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
PLANCIA DI BORDO
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IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
16
Verificare le quote generali delle berline della serie D
VERO
FALSO
Tutte le DSpécial e Dluxe erano fornite senza bordi laterali e con coppe
ruota piccole.
La DS20 può avere un numero di
telaio che contiene la sigla DS-FD
(Falso: tale sigla identifica inequivocabilmente la DSpécial).
Tutte le D tranne la DSuper e DSuper5
arrivavano in Italia con il tetto non verniciato. Molti concessionari però
dipingevano il tetto in plastica prima
della consegna.
Tutte le vetture della serie D erano
prodotte in Francia, lo stabilimento di
Forest in Belgio ha cessato l’attività
all’inizio dell’anno-modello 1970.
La DSpécial e la Dluxe erano prive di
orologio di bordo.
La DSuper poteva montare un cambio
di velocità a cinque rapporti mentre la
DSuper5 lo montava di serie.
Tutte le D importate in Italia montavano pneumatici della stessa misura
davanti e dietro.
Tutte le D importate in Italia eccetto
la Dluxe avevano maniglie interne
cromate tipo DS.
Tutte le D importate in Italia avevano
il giro-tetto ed i cornetti delle frecce in
acciaio inossidabile tipo DS.
Tutte le vetture della serie D montavano il pedale freno tipo ID, eccetto le
break che avevano l’impianto frenante di tipo DS.
La Dluxe può avere il tetto gris palladium (Vero quando alla vettura veniva montato un tetto di ricambio in
alluminio, in tal caso il proprietario
sceglieva un colore tipo DS per la verniciatura, in Italia era possibile
scegliere qualsiasi tinta).
La DSpécial poteva montare in
opzione l’orologio di bordo. (Falso: in
Italia l’orologio era l’unica differenza
di serie tra la DSpécial e la DSuper).
Le D potevano montare in opzione le
modanature laterali. (Vero nel senso
che spesso i concessionari le proponevano al cliente. Il set di modanature era fornito in kit per le DS Pallas e
spesso veniva scelto per salvare i
bordi porta dalle scalfiture).
La DSuper5 poteva avere un allestimento Pallas. (Falso: la sigla DS21-M
dal 1972 identifica esclusivamente le
DSuper5: motore DS21 su telaio
DSuper).
La DSpécial può montare pneumatici
185/15 XVS. (Falso: le berline serie
D -eccetto la DSuper5- nascono con
pneumatici 180/15 XAS e la ripartizione dei carichi è calcolata in funzione di quel tipo di copertura.
IDéeSse InForma 25 - Conoscere per Riconoscere: La Serie D
Vero o Falso riguardo le berline della serie D
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IDéeSse InForma 25 - Cover Story
18
Mina e Moby Dick
Storia di una ragazza e di una D Special che...
chissà, potrebbe davvero essere accaduta...
Racconto di Raffaele De Carlo, foto di Maurizio Marini e Fabrizio Consonni
"Su un carro merci... no, non
ci credo... sono proprio finita
su un carro merci... a sentire
le giunture delle rotaie ripercuotersi sulla mia schiena..."
Già, perché viaggiare su un
carro merci è semplice solo
nei film... ma ad esserci veramente!
Niente sospensioni, niente
sedili, vento che entra da ogni
parte.... dopo cinque minuti
non si sa più in che posizione
sedersi, dopo mezz'ora la
cosa si fa estremamente
dolorosa...
Mina non ci credeva ancora,
non credeva a niente, le sembrava che fosse un sogno, un
incubo o che...
E invece era là.. su un carro
merci di uno scartamento
secondario di una linea che
non sapeva nemmeno lei
stessa dove portasse... in
fuga...
Ma in fuga da chi? Quasi non
se lo ricordava più, tra i dolori
atroci che le partivano dal
fondoschiena, l'arsura della
sua gola e quel senso diffuso
di impotenza che la pervadeva in ogni punto del suo
essere.
"Tu non puoi più stare qui!!!
Tuo marito è morto, noi siamo
poveri e.. se lo vuoi sapere
non ti abbiamo mai sopportata!"
Le parole del suocero gli rimbombarono per la millesima
volta nella testa...
Certo,
avrebbe
potuto
andarsene in maniera più
decorosa, magari facendosi
aiutare da... da chi??? Chi
poteva o voleva aiutare una ex
tossicodipendente, orfana ed
ora anche vedova??
Mina scoppiò in una lunga
risata isterica.... "La reietta
dei reietti..."
Perché, altrimenti, come si
potevano definire i suoi suoceri, che vivevano alle soglie
della povertà più nera in un
paesino sperduto tra le
immense distese di grano
della basilicata, con una pensione sociale per due?
Eppure l'anno prima, quando
si era sposata, a soli 19 anni
che a lei sembravano 40, ci
credeva ancora nella vita...
"Vedrai Mina, per un po'
dormiremo dai miei, ma io ho
il mio lavoro di ferroviere. I
primi tempi tireremo la
cinghia ma...."
E lei ci aveva creduto, aveva
sopportato anche le angherie
del suocero, ma poi quella
telefonata... "Siamo i carabinieri... può venire a
riconoscere il cadavere?"
E tutto era finito.
Ed ora sulla strada, di nuovo
sulla strada... eh no! stavolta
"strada ferrata!" Che diamine!
Stazione ... treno passeggeri..
No... Quel "merci", sì, proprio
quello
che
sta
partendo....c'era rimasta un
po' di iuta in quel carro
merci.. Ma per il resto era
vuoto.
Quello che non si sarebbe
mai immaginato, oltre alla
scomodità, era la lentezza di
quel treno, sperso in quella
valle assolata, tra colline
riarse dal sole... Non c'era un
albero nemmeno a pagarlo.
Ma pagarlo con cosa poi??
Ebbe un altro accesso di risata isterica.
"Forse se mi distendo..." le
ossa le scricchiolarono tutte,
perfino quelle dei polsi, ma
riuscì a distendersi, a chiudere gli occhi gonfi di lacrime.
..Un tonfo tremendo... rotolò
come un fuscello sul mucchietto di iuta... tum!
Craniata contro la parete...
IDéeSse InForma 25 - CoverStory
19
IDéeSse InForma 25 - Cover Story
20
Che risveglio! Quanto tempo
era passato? Il treno si era fermato con la leggerezza di un
elefante. Si rialzò (incredibile,
ci riusciva ancora!...)e si
sporse fuori... Un cartello:
CRACO.
Craco? Ma sì, Craco, quel
paesino in provincia di Matera
famoso per .. per.. Non se lo
ricordava proprio! E gli zoccoli? Dov'erano finiti i suoi
zoccoletti? Forse erano caduti
dal carro mentre dormiva,
ricordava solo di esserseli
tolti prima di distendersi.
"Pure scalza!" Ma questa volta
non rise.
"Craco, stazione di Craco,
prestare attenzione al primo
binario, merci in transito".
In transito? Eh no! Io scendo!!
Scese.
Si trovava un po' fuori dalla
stazione vera e propria, in
mezzo alle sterpaglie secche
e bruciate... da non poter
muovere un passo, a piedi
nudi, a meno di non essere
contadini da tre generazioni!
E accanto alla ferrovia un tratturo... e una macchia di polvere all'orizzonte... Che si
ingrandiva a vista d'occhio...
Qualcosa di bianco... Si...
Un'automobile... Frenò a
pochi passi da lei...
Ma che automobile era?
Sembrava una balena... Gli
ricordò Moby Dick...
"Signorina, ehi signorina...
"Si?
"Salga!" Era un vecchietto,
sembrava un autista.
Simpatico però, non aveva
malvagità o cattiveria nello
sguardo, le prime cose che
aveva imparato a riconoscere
e temere negli uomini.
"Coraggio, su... Salga!"
Mina non si muoveva...poi...
un passettino.. ahi! un altro...
ahi! ahi!
E fu dentro.
"Questo o mi fa a pezzettini e
mi butta in un cassonetto,
oppure..... Vada per "l'oppure"...
"Le piace la macchina?
Più che in una macchina
sembrava di stare in una nave
"eh già... Moby Dick...” pensò
e sorrise.
"Finalmente una reazione! Ne
deve aver passate eh!"
Mina rispose con uno sguardo
interrogativo.
"E su, vedrà che le cose
andranno meglio!"
Mina sorrise ancora, con un
sorriso stanco: "Dove mi
porta? In un bordello?"
"Ma com'è pessimista!"
Però adesso, sotto la doccia,
si sentiva meglio.
Non l'aveva portata in un bordello ma a casa sua, una
casetta semplice e carina ai
margini del paese, con un
giardinetto davanti alla porta
d'ingresso. Uscì dalla doccia
e trovò su una sedia a dondolo un vestito rosso della sua
misura, un paio di zoccoli
bianchi (.. per fortuna!) ... e
un foglio di carta... Con un
mazzo di chiavi accanto.
"Signorina di cui non conosco
IDéeSse InForma 25 - CoverStory
21
IDéeSse InForma 25 - Cover Story
22
nemmeno il nome, quando
leggerà queste righe io sarò
già lontano, mi dispiace ma
non posso proprio trattenermi.
Prenda pure l'auto e la usi
finché vuole. Non tornerò
tanto presto. Buona fortuna
S."
Questa poi!
Messa in moto..... a sinistra!
Frizione, freno... acceleratore… al posto giusto! C'era
tutto...
Vai!
Il sole stava tramontando,
prese una statale che portava
fuori da Craco... Dove portava.... Ah! "Matera Km. 40".
Silenzio.... Il ticchettio un
po'ansimante del motore,
quelle incredibili sospensioni... esattamente il contrario del carro merci. E c'era
un profumo nell'abitacolo...
Come un vago sentore di
lavanda...
Poi, nei giorni che seguirono,
tutto successe in gran fretta: Il
lavoro come baby sitter
trovatogli dal parroco di una
chiesa di Matera, le notti passate nella D Special parcheggiata nel cortile della canonica, poi l'appartamentino in
affitto, poi... tante cose... E
tutte positive! Incredibile!
A distanza di un mese era la
baby sitter più richiesta di
Matera, dicevano che aveva
una dolcezza unica con i bambini e che era paziente,
disponibile, con una gran
capacità di amare...
La macchina!!!
Una mattina era seduta nel
suo appartamentino davanti al
televisore dopo una notte di
lavoro...
La macchina!!! Non l'aveva
più ridata al vecchietto!!!
Ma come poteva essersene
dimenticata???
Giù dalla poltrona, borsetta
presa al volo, corsa fino al
parcheggio, .. Brummmm... a
colpo, come sempre...pochi
attimi di attesa... assetto di
marcia raggiunto!.... Vai!
Direzione Craco...
Craco?? Ma ... Sì, adesso
ricordava perché era famoso
Craco! E' quel paese che fu
semidistrutto dal terremoto
tanti anni fa.... e che era stato
poi abbandonato dai suoi abitanti, che preferirono trasferirsi più a valle.
Abbandonato? Ma se c'è pure
la stazione!!!
"Signorina, cosa fa di fronte a
quella stamberga? E' pericoloso, può venir giù senza
preavviso! Signorina!?"
Il vigile urbano che l'aveva
seguita con la sua moto quando aveva varcato l'ingresso di
"Craco - paese fantasma" si
avvicinava correndo.
"Signorina, ma cosa sta facendo? E' qui con gli occhi persi
nel vuoto da mezz'ora!"
"I.. Io? Ma... Ma... Mi scusi...
Chi... Chi... Cioè... Da quanto
tempo è così?"
"Da quanto tempo è così…
cosa? La casa?"
"Sì."
"Probabilmente dall'epoca del
IDéeSse InForma 25 - CoverStory
terremoto, dagli anni settanta...
"Chi ci abitava?"
"Era l'autista del paese,
accompagnava i ragazzini a
scuola nei paesi vicini.
"Lo conosceva?"
"Certo! Si chiamava Sigismondo. Era una brava persona. Pensi che d'inverno,
quando le strade erano bloccate dalla neve, caricava i
piccoli sulla sua macchina, la
"alzava" tutta e riusciva ad
arrivare comunque a destinazione! Non si capiva come
facesse... Ma lo sa che era
identica alla sua?
"Cosa???"
"Sì, sì, proprio come la sua,
Moby Dick, la chiamava!
Quando diventò troppo vecchio per fare l'autista, diceva
sempre che quella macchina
l'avrebbe regalata a qualcuno
"che ne avesse veramente
bisogno"; era una macchina
speciale, diceva, fortunata!
Ma non la regalò mai a nessuno, chissà che fine avrà
fatto... Adesso che mi ci fa
pensare mi sembra ancora di
sentire l'odore della sua colonia... alla lavanda! Sa, uno di
quei piccoli che accompagnava a scuola ero io."
Mina era già svenuta.
Moby Dick si era acquattata a
terra, come un cane contento
di essere tornato a casa dopo
aver fatto il suo dovere.
Sembrava proprio avere
un'aria soddisfatta. Come
tutte le D, d'altra parte…
23
IDéeSse InForma 25 - ModelDisme
24
Quei quattro palloni gonfiati
Un modo tutto Citroën di fare pubblicità.
Di Maurizio Venturino
In epoche passate la Citroen
riuscì sempre a stupire il pubblico, sia con i suoi modelli
eccezionali, avanti sui tempi,
sia con le sue trovate pubblicitarie, geniali ed in grado di
colpire la fantasia dei possibili utenti.
Non sfugge a questa regola
un manifesto facente parte di
una campagna pubblicitaria
che possiamo far risalire
all'anno modello 1958.
Si tratta della celeberrima
immagine appartenente al
magnifico catalogo di Robert
Dumoulin, con fotografie di
Pierre Jahan, e la supervisione di Claude Puech,
divenuto in seguito respon-
sabile della Pubblicità francese, agenzia di comunicazione del gruppo P.S.A..
Il servizio, che aveva lo scopo
di simbolizzare la sospensione oleopneumatica, quindi
l'unione dell'aria e dell'acqua,
venne realizzato sul lago di
Saint-Quentin-en Yvelines.
Vennero approntate due serie
di fotografie: la prima
prevedeva che la scocca della
DS appoggiasse su due soli
palloni, la seconda, che
venne scelta per il catalogo, è
quella a tutti nota con la vettura poggiata sulle quattro
sfere.
Suggestiva dal punto di vista
scenografico è l'assenza delle
ruote, sostituite da una carenatura della stessa tinta della
carrozzeria che rende la DS
non più solo una macchina,
ma una vera e propria opera
d'arte.
Orbene, la Vitesse, nota casa
portoghese produttrice di
modelli da collezione, volle,
nel 1995, ricordare il quarantesimo compleanno della DS
con la riproduzione in scala
1/43 della gloriosa immagine.
Il modello, a tiratura limitata
e numerata venne prodotto in
12.000 esemplari, con riferimento di catalogo L 114.
La confezione, un cofanetto
quadrato, con lato di 20 centimetri ed altezza di 5,5, è
accattivante.
La vettura è posta diagonalmente, su di una base in cartoncino azzurro, che crea l'effetto lago.
In un angolo si trova la scritta
che si riferisce al quarantesimo anniversario dalla presentazione (1955-1995), sotto la
quale vi è il logo Citroen
attuale (chevron bianchi su
sfondo rosso); lateralmente
una didascalia in tre lingue,
spiega da dove nacque l'idea
di tale trovata pubblicitaria.
L'angolo opposto è delimitato
da un poliedro, su cui compare l'immagine fotografica
originale, con il veicolo disposto in senso contrario al
modellino.
Quest'ultimo è riprodotto in
maniera pregevole.
Le varie tonalità dei colori, sia
delle sfere, che della carrozzeria, che del tetto, sono
conformi all'originale; come
pure il panno azzurro degli
interni.
Unico appunto a livello cromatico potrebbe essere
mosso al colore dei coni degli
indicatori di direzione posteriori, forse troppo brillante; la
loro forma è, inoltre, eccessivamente cilindrica.
Passando ai dettagli, i paraurti sono correttamente riprodotti, la loro brillantezza lascia supporre che siano già in
acciaio, quello posteriore è
giustamente sprovvisto di rostri in gomma, i baffi che
incorporano i catadiottri posteriori non hanno più l'inserto
rosso laterale.
I prismi spia di accensione
luci sopra i fanali anteriori
sono ben visibili,i fanali po-
IDéeSse InForma 25 - ModelDisme
steriori non hanno la fascia
cromata tra le luci di
posizione e gli stop.
Il pulsante di apertura del
cofano posteriore è giustamente sprovvisto di maniglia
ad uncino.
Il padiglione posteriore è
stampato con i montanti lisci
a differenza di quanto si
dovrebbe trovare nell'originale.
Rispetto all'immagine autentica le incongruenze maggiori
stanno nel fatto che nella
riproduzione sono visibili i tergicristalli, e si nota, anche se
meno evidente, la presenza
dello specchio retrovisore
interno, del tutto assente
nella fotografia.
Del resto, essendo la vettura
priva di tutta la parte meccanica per ovvi motivi di peso, è
palese che fosse stata alleggerita di tutto il superfluo.
Mancando anche la scatola
sterzo ai più pignoli segnaliamo che il volante è
posizionato con la razza alle
ore 18.30, quindi né nella
canonica posizione delle
19.40, né, tanto meno in
quella delle 21.50 come
risulta dalla foto.
Questo modello, che, per le
sue caratteristiche, sarà sicuramente destinato a rivalutarsi nel tempo, fa ora parte
anche
della
collezione
dell'IDéeSse Club acquistato
all'asta tramite Internet, dopo
lunga ricerca.
25
eSse InForma 25 - Documenti
Documenti
Idropneumatica: spiegazioni creative per un concetto affatto facile
a cura della Redazione
Nel 1957 l'ufficio comunicazione di Citroën si trovò a
dover spiegare al grande pubblico un concetto assolutamente nuovo: la sospensione
idropneumatica. I validi pubblicitari di Citroën coordinati
da Robert Del pire e da
Jacques Wolgensinger lavo-
rarono su di un unico tema:
l'abbinamento dell'aria e dell'acqua.
Vennero realizzate molte
immagini impiegate sia per la
pubblicità murale che per
quella stampata. Alcuni depliant riportavano soavi fanciulle
distese a prendere il sole su
materassini adagiati sulla
acqua (confort dato dall'aria
che galleggia sul liquido), altri
riportavano strane creature
metà uccello e metà pesce o
eterei angioletti con la coda di
sirena. Il tema restava l'aria e
l'acqua. L'opera forse più
impegnativa resta quella della
Ds sui palloni. Per la sua realizzazione fu costruito un pontile in legno su cui fu fatta scorrere una scocca Ds priva della
meccanica e di tutto quanto
non necessario al set. Per rendere meglio la sagoma "pesciforme" fu realizzata una carenatura inferiore per coprire il
vuoto lasciato dall'alloggiamento delle ruote. Il pontile fu
smontato nuovamente e furono
scattate molte foto con due, tre
o quattro palloni in luogo delle
ruote. Per "tirare in secca" la
Ds fu necessario rimontare
ancora il pontile e far scivolare
la scocca sulle tavole con l'aiuto di cilindri di gomma ed una
camionetta H come traino.
Tout Trés Citroën!
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IDéeSse InForma 25 - Documenti
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