scarica il numero unico "lendinara... ieri, oggi... e domani"
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Pro Loco Lendinara Città di Lendinara 348 Fiera di Lendinara a 31 Agosto - 8 Settembre 2013 . . . a r a n i d n . Le . . i g g O , i Ier i n a m o eD PUOI FARE TUTTO DA SOLA. O PUOI FARE VIAGGIA CON ME. La polizza auto che ti assiste alla guida 24 ore su 24. ViaggiaConMe è più di una semplice polizza auto perché ti offre ViaggiaConMe Box, un dispositivo satellitare che, in caso di guasto o incidente, ti mette in contatto con i soccorsi 24 ore su 24 e agevola la ricostruzione della dinamica dell’incidente. E con l’acquisto della copertura Assistenza, il Soccorso Stradale è sempre compreso. Informati nelle Filiali di Banca CR Veneto. Banca del gruppo www.crveneto.it Messaggio Pubblicitario con finalità promozionale. ViaggiaConMe è una polizza di Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. che prevede l’installazione in auto di un dispositivo elettronico satellitare. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo disponibile presso le Filiali di Banca CR Veneto e sul sito intesasanpaoloassicura.com. settembre lendinarese 34 8 Il saluto del Sindaco C ari cittadini, il mandato di questa seconda Amministrazione che ho avuto l’onore di presiedere e di rappresentare volge al termine. Per il sottoscritto e per tutti gli amministratori che in questi anni hanno dato il loro contributo in sede di responsabilità amministrativa è tempo di bilanci. Fin dal nostro esordio (nel 2004) il Numero Unico della Fiera è stato un tramite prezioso per informare la cittadinanza sulle iniziative, sui programmi, sullo stato delle opere pubbliche in corso di realizzazione. Giusto quindi che su queste pagine appaiano alcune rapide riflessioni prima della conclusione della quasi decennale esperienza di governo della Città. Non ci interessa esibire elenchi delle cose fatte e degli obiettivi raggiunti, magari sorvolando sulle “cose non fatte” o sui progetti “mancati”. Né può interessare raccontare quanti sacrifici, quanto tempo abbiamo sottratto alla famiglia, al lavoro, al tempo libero per gli impegni amministrativi. O dirvi quante ore abbiamo viste sprecate in inutili, capziose contrapposizioni. Ci rimettiamo totalmente e serenamente al giudizio dei nostri concittadini, di quanti hanno seguito senza pregiudizi la condotta dell’Amministrazione, nella speranza che - pur nella diversità delle idee - ci venga riconosciuto il rispetto a cui abbiamo sempre cercato di improntare il nostro agire. I quasi dieci anni dedicati alla nostra città sono stati un’esperienza lunga, impegnativa, non priva di frangenti difficili o aspri. Il senso di responsabilità ha fatto sì che anche i momenti di sconforto o di forti tensioni politiche siano stati stemperati e superati attraverso la reciproca considerazione. In questo senso ringrazio tutti coloro che ne sono stati fautori e protagonisti. Mi sento di dire che il bene e gli interessi della nostra comunità sono stati comunque messi al primo posto. E voglio rimarcare che questi ultimi dieci anni di governo hanno comunque contribuito a dare un nuovo volto a Lendinara. 1) Il mio pensiero va ai molti interventi di messa in sicurezza della viabilità con la realizzazione della nuova tangenziale e di varie rotatorie, di piste ciclabili, di nuovi marciapiedi, di sensi unici, di parcheggi, di nuova segnaletica stradale, del nuovo volto di Riviera Mazzini. 2) Un’altra linea costante di attenzione è stata riservata alla messa in sicurezza e manutenzione del nostro importante patrimonio immobiliare primo tra tutti il Teatro Ballarin. Quando l’abbiamo ricevuto il teatro Ballarin era da poco di completa proprietà del Comune Alessandro Ferlin (1999). Si è quindi passati alla fase del recupero e del riallestimento del teatro, coinvolgendo economicamente la Fondazione Cariparo e la Regione Veneto. Per il recupero del Ballarin il Comune ha venduto una villa. Il restauro è andato, nel complesso, bene e in maniera spedita. I lavori sono iniziati il 10 gennaio 2005 e sono terminati il 30 luglio 2007. Il teatro si presenta ora esattamente com’era dopo la trasformazione novecentesca. Il restauro è costato complessivamente due milioni di euro. Con orgoglio sottolineiamo che dal 2007 il Teatro ha ospitato ad oggi 169 iniziative, cinque stagioni teatrali, tre amatoriali. E il prossimo anno correranno i 200 anni dalla prima apertura del Ballarin (1814). Mette poi conto rilevare che sono in pieno svolgimento e prossimi alla conclusione i lavori in un altro grande cantiere culturale di Lendinara, Palazzo Boldrin, sede della Biblioteca civica, che si appresta a diventare tra pochi mesi la sede della Cittadella della Cultura. Ma vanno anche ricordati per la loro valenza sociale i nuovi mini alloggi per anziani nell’ex ospedale. 3) Molta attenzione è stata dedicata agli strumenti urbanistici con l’approvazione del P.A.T. (Piano di assetto del territorio) e successivamente del P.I. (Piano degli interventi) delle aree produttive; con l’adozione e la prossima approvazione del P.I. delle aree agricole; con l’avvio del documento del Sindaco sul P.I. delle aree residenziali. L’approvazione di questi strumenti permetterà alla nostra comunità di farsi trovare pronta quando la ripresa farà ripartire l’economia e lo sviluppo. 4) La Biblioteca Comunale e il suo comitato hanno proposto e sostenuto una intensa attività culturale. Sono stati tanti gli impegni onorati, le ricorrenze e i centenari celebrati con iniziative. Come non ricordare i cento anni del ritorno in Santuario dei Monaci Benedettini di Monte Oliveto Maggiore (2005), i cento anni dalla morte di Jessie White Mario (2006), il bicentenario della nascita di Garibaldi (2007), la ricorrenza dei centocinquanta anni dell’inaugurazione del campanile di S. Sofia (2007), i cinquecento anni dal primo evento miracoloso della Madonna del Pilastrello (2009), i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia (2011). Così pure è stata intensa l’attività per onorare e ricordare concittadini illustri: i fratelli Canozi, Domenico Montagnana, Giovanbattista Conti, Alberto e Jessie White Mario, Adolfo Rossi, Giovanni Battista Buffetti, Giuseppe Marchiori, Caterina Bonafini. L’istituzione dell’ufficio I.A.T. (Informazione e Accoglienza Turistica) e la promozione delle visite guidate hanno fatto conoscere e scoprire la nostra città, il suo patrimonio storico culturale e le sue bellezze non solo ai visitatori ma anche agli stessi 1 34 8 settembre lendinarese lendinaresi. 5) Un grande lavoro è stato fatto per le Politiche Sociali, e le iniziative a favore della Famiglia e dei Giovani. Molte sono state le risorse che il Comune ha destinato per supportare tali attività. Esse non sono venute meno neppure in questi ultimi difficili anni in cui i mancati trasferimenti avrebbero potuto pregiudicarne le possibilità operative. 6) In tempi così incerti le Attività Promozionali hanno avuto - rispetto al passato - meno risorse a disposizione. Se questo è stato per certi aspetti un limite alle possibilità di iniziative di un certo livello, la fantasia, la determinazione e il supporto degli sponsor non sono venuti meno, tanto che alla importante e tradizionale fiera del Settembre Lendinarese, si contrappone ormai da qualche anno una ritrovata Fiera di Aprile caratterizzata dalle tradizioni contadine (dal mondo dell’agricoltura ai prodotti della terra) in una kermesse fruttuosa di passato attualità e futuro. Non sono mancati poi nel corso dell’anno ulteriori e già consolidati momenti di intrattenimento e di promozione per piccoli ed adulti. Questi ultimi mesi prima del rinnovo dell’Amministrazione saranno altrettanto impegnativi. Compatibilmente con i vincoli di Bilancio e col rispetto del Patto di Stabilità, ci auguriamo di avviare i lavori di messa in sicurezza e di compatibilità sismica della Scuola Media “Alberto Mario” con la sostituzione del tetto e dei serramenti sul lato di via Canozio. Analogo intervento di consolidamento sismico avverrà per la scuola Elementare “Francesco Baccari” limitatamente ad alcune strutture portanti. La sottoscrizione di una convenzione con l’Avis Comunale per una nuova sede ci permetterà di finire i lavori al piano terra dell’ex Ospedale, dando così ulteriori servizi ai 28 mini alloggi per anziani e alla comunità, vista anche la vicinanza con il nuovo Punto Sanità. L’ultimo e anche più difficile obiettivo sarà la riconversione di quello che resta dell’ ex ospedale, con obiet- tivo principale la creazione della Comunità Alloggio Mamma Bambino, del Centro antiviolenza e del nuovo Ceod (Centro educativo Occupazionale Diurno). Mi auguro che durante la discussione del Bilancio di previsione 2013 il Consiglio Comunale condivida le proposte e soprattutto destini risorse per portare a compimento questo importante recupero. Restano – non va negato - molti progetti messi a fuoco in questi anni e non realizzati per carenza di risorse. Sono idee progettuali ben definite che saranno a disposizione dei nuovi amministratori. In questi non facili momenti, sento di dover rinnovare tutta la solidarietà alle persone che versano nelle difficoltà. La mia gratitudine più profonda va a coloro enti ed associazioni - che agiscono tutti i giorni a favore dei membri meno fortunati della nostra comunità. Sento altresì di esprimere, anche da parte della Giunta e del Consiglio, un sentito ringraziamento a tutti i dipendenti comunali con i quali abbiamo condiviso obiettivi e impegno. Alle Consulte, alla Pro Loco, alla Banda Cittadina, alla Protezione Civile e alle innumerevoli e insostituibili associazioni di volontariato rinnovo il plauso per le tante attività meritevolmente svolte nel corso degli anni. Ringrazio i tanti concittadini che anche con una semplice parola ci sono stati vicini, anche in modo critico ma costruttivo. Un grazie di cuore va a tutti gli Sponsor e ai sostenitori che a vario titolo hanno contribuito economicamente a realizzare molte delle iniziative proposte. La ricorrenza della Fiera di Lendinara ci ricorda sentimenti belli di tradizioni lontane eppur condivise. Forte di questa secolare continuità di cultura e di civiltà, con la speranza di un futuro migliore per tutti, ai concittadini e ai visitatori forestieri della 348a Fiera di Lendinara auguro sentitamente - da parte di tutta l’amministrazione Comunale - un Buon Settembre Lendinarese. Filiale di Lendinara 2 settembre lendinarese 34 8 Il saluto del Presidente della Pro Loco I l 7 aprile 2013 ci sono state le elezioni, che hanno portato a un rinnovo quasi totale del direttivo e alla riconferma della scrivente come Presidente, probabilmente per garantire una certa esperienza e continuità. I cambiamenti sono inevitabili: cambiano il contesto sociale ed economico in cui si opera, cambiano le disposizioni legislative e gli iter burocratici, e necessariamente bisogna adeguarsi e avere il coraggio di rivedere alcune situazioni. Gli aspetti più eclatanti del rinnovo della Pro Loco ritengo siano la creazione del sito, realizzato da Arte nel Web di Franco Conti all’indirizzo www.prolocolendinara.it, e lavorare con una squadra completamente diversa, fatta di esperienze e competenze diverse, per un risultato finale più completo. Questo si può notare già dal programma della Fiera di quest’anno, che tenta di essere ancora più diversificato rispetto al passato compatibilmente con le finanze disponibili sempre più ridotte. E qui ancora una volta mi trovo a riflettere su quanto la Pro Loco fa, o almeno tenta strenuamente di fare. Quest’anno abbiamo avuto appuntamenti di carattere culturale con lo psicoterapeuta Emiliano Toso (Psicologia della paura), con la giovane scrittrice lendinarese Tania Bacchiega (Tutta storta come sono), con Tarcisio Marchiori (La paura nell’arte), con Gloria Venturini e il concorso di prosa e poesia Arcobaleno della Vita (arrivato alla sua XI edizione), con la Galleria l’Artista di Barbara Dau (Lucio Battisti note e colori), con il gruppo di ballerini di Kud Abrasevic di Sabac e le loro suggestive danze serbe… Questo solo per parlare delle iniziative che abbiamo seguito più da vicino, ma ce ne sono molte altre ancora, altrettanto degne di nota, di carattere sportivo, sociale e d’intrattenimento, che hanno aiutato i lendi- naresi che vi hanno partecipato a trascorrere momenti di sana competizione, di serenità e di allegria. Inoltre siamo riusciti a dare una scadenza regolare ai mercatini della prima domenica del mese e ci siamo dedicati all’organizzazione di alcune visite per far conoscere Lendinara e i suoi prodotti tipici: il dolce La Puazza della Pasticceria Zanotto, l’amaro Capitan Pipa e i liquori Morelli, i mandorlati di Rigato Dolciumi, la Ciambella di Lendinara del Dolce Forno, la frutta secca di Mainardi… All’interno del circuito delle Pro Loco vengono spesso organizzate manifestazioni in cui si presentano le proprie eccellenze artistiche o eno-gastronomiche. Lendinara ha partecipato a «Comuni in Fiera» di Rovigo, a «Vivi e gusta» di Lusia, a «Di Comune in Comune» di Meduna di Livenza (Tv); alcune visite sono poi state fatte a Poggio Renatico (Mo), uno dei comuni colpiti dal tragico terremoto dell’EmiliaRomagna nel maggio 2012. Penso che questa del turismo minore sia una strada da percorrere con più tenacia, su cui può puntare anche Lendinara disponendo di chiese, dipinti, palazzi, giardini e di una natura che con i suoi ampi spazi è assolutamente rappresentativa di quello che è il Polesine, la nostra terra. Alda Marchetto Ricordiamo qui i componenti del nuovo direttivo: Alda Marchetto Presidente Adriano Zilio Vice Presidente Luisa Baccaro Segretaria Mauro Baccaro Tesoriere Consiglieri: Ennio Bellucco, Antonio Boldo, Silvana Ramazzina, Davide Rubini, Maurizio Toso. Due parole di presentazione I n questo Numero Unico ci sono alcune novità rispetto al recente passato. Novità assoluta è uno spazio dedicato ai giovani che hanno raggiunto il traguardo della laurea e che costruiranno il futuro. In secondo luogo si è ripresa l’usanza di pubblicare alcune opere di artisti lendinaresi, con l’intenzione di dare spazio a tutti nel corso degli anni. Per il resto la linea scelta è quella di presentare al pubblico personaggi nati o vissuti a Lendinara che, seppur sconosciuti ai più, hanno lasciato un segno. Tutti conoscono, chi più chi meno, Alberto Mario e Jessie White, i Canozi, Adolfo Rossi, Gian Battista Conti, ma a pochi sono note le storie del drammaturgo Amedeo Gherardini, del vetraio letterato Girolamo Magagnati e di altri personaggi importanti nell’economia cittadina del periodo a cavallo tra l’800 e il ‘900, come Dante Marchiori, Giuseppe ed Eugenio Petrobelli, Lorenzo Lorenzoni, Celeste Malandra e altri, che avevano fatto di Lendinara la città guida del Polesine, un centro che vantava anche primati di livello nazionale. Con l’articolo sul cantante e musicista Domenico Ronconi, infine, si anticipa quello che sarà l’importante anniversario che sarà celebrato il prossimo anno, ovvero il bicentenario dell’inaugurazione del Teatro Ballarin. Per la realizzazione dell’edizione 2013 del Numero Unico si ringraziano gli autori degli articoli, gli sponsor e i fornitori di immagini storiche Fotocentro di Alvise Bassi, e Davide Resnati. Ennio Bellucco 3 34 8 settembre lendinarese Premio giornalistico “Alberto Mario, Jessie White, Adolfo Rossi” Davide Lessi vince la prima edizione A lberto Mario giornalista dal taglio prettamente politico che abbandonò la spada per armarsi di penna, Jessie White le cui inchieste sociali rappresentano ancora oggi una pietra miliare del giornalismo, e Adolfo Rossi che intraprese la strada del corrispondente viaggiante i cui pezzi arrivavano alle redazioni attraverso il telegrafo. A questi tre personaggi, legati in vario modo a Lendinara, e al loro giornalismo di alto profilo, si è legato il Premio giornalistico biennale intitolato appunto ad Alberto Mario, Jessie White e Adolfo Rossi per un’inchiesta sociale, e promosso dall’amministrazione comunale di Lendinara, dalla Biblioteca comunale Baccari e dall’Università popolare della terza età, del tempo libero, dell’educazione permanente e la formazione – Auser di Lendinara, con la collaborazione dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. Una scelta, quella di organizzare un premio intitolato ai tre insigni giornalisti, che da un lato mira a ricordare queste figure che diedero lustro al giornalismo, occupandosi – in particolare White e Rossi – di inchieste sociali sul mondo dell’emigrazione, del lavoro, della condizione femminile, della promozione dei diritti civili e politici, e dall’altro va nella direzione di incoraggiare la realizzazione di inchieste sociali nel territorio italiano da parte di giovani giornalisti. Ed è stato proprio un giovane giornalista praticante e pubblicista, con un articolo che ricorda le inchieste sociali di Jessie White, a vincere la prima edizione del Premio. Si tratta di Davide Lessi, originario di Motta di Livenza nel trevigiano, con una laurea in Scienze politiche internazionali conseguita all’Università degli Studi di Trieste con 110 e lode, e all’attivo diverse collaborazioni con illustri testate. Attualmente redattore del Messaggero Veneto per la redazione di Udine, Lessi ha vinto la prima edizione del Premio con l’articolo, pubblicato su L’espresso 4 Samantha Martello on line del 17 settembre 2012, dal titolo Quella galera chiamata Cie, che accende i riflettori sul Centro di identificazione ed espulsione per gli immigrati di Torino. Il lavoro di Lessi, classe 1985, ha saputo conquistare la giuria presieduta dalla presidente della Biblioteca di Lendinara Vanna Boraso e composta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto GianLuca Amadori, dal presidente dell’Associazione stampa toscana Paolo Ciampi, dal giornalista RAI Luca Colombo e dalla saggista e consigliere parlamentare Emilia Sarogni. “È il migliore per scrittura, stile, nonché per la grande attualità del tema affrontato” – si legge nella motivazione, con cui la giuria ha assegnato il premio. “È documentato e rigoroso, dà spazio a voci diverse, rappresenta con equilibrio e continenza la denuncia di una situazione intollerabile. È coinvolgente nell’esposizione. Merita il premio per l’importanza del tema (ricorda le inchieste di Jessie White) e l’efficacia della comunicazione”. La consegna ufficiale del Premio è stata accolta dalla sala del Consiglio comunale di Lendinara, lo scorso 2 giugno; data non casuale visto che nel giorno della Festa della Repubblica ricorre l’anniversario della morte sia di Giuseppe Garibaldi, avvenuta nel 1882, sia di Alberto Mario, accaduta esattamente un anno dopo. A premiare il giovane, complimentandosi con lui, il sindaco di Lendinara Alessandro Ferlin insieme al presidente del consiglio comunale Luigi Viaro; accanto a loro Pierluigi Bagatin, direttore della Biblioteca comunale, e la sua presidente Vanna Boraso. Ospiti della cerimonia di premiazione, anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto GianLuca Amadori, la saggista e consigliere parlamentare Emilia Sarogni ed il presidente dell’Associazione stampa toscana Paolo Ciampi. settembre lendinarese Domenico Ronconi, cantante e maestro di canto A Lendinara si viveva ancora sotto il tranquillo dominio della Serenissima Repubblica di San Marco quando l’undici luglio del 1770 vi nacque Domenico Ronconi, figlio di un modesto commesso di bottega che faticava a sbarcare il lunario. La grossa eredità di un prozio, che con duro lavoro si era costituito un notevole patrimonio in Conegliano, migliorò le condizioni della famiglia ed il piccolo Domenico, rimasto orfano a sei anni, potè fruire di una formazione scolastica di ottimo livello impartitagli da uno zio, che era prete nel Duomo di Santa Sofia. Le attitudini musicali di Domenico furono assecondate in Lendinara con lezioni di teoria, solfeggio, canto e contrappunto impartite dall’abate Giuseppe Cervellini, allora organista in Santa Sofia, Ritratto di Domenico Ronconi, forse del 1809 insegnante di ampia competenza che era stato in rapporti con il famoso Padre Martini di Bologna. Musicista e cantante di belle speranze, dotato dalla natura di una voce molto buona di tenore, Domenico si sposò con Innocenza Segati, figlia di un chirurgo nativo di Este che esercitava a Lendinara: avevano 18 anni lui, 16 lei. Una sistemazione di prestigio Domenico la ottenne fra il 1794 e il 1795 quando fu nominato Maestro di Cappella del Duomo di Conegliano, ed al suo sostentamento concorreva anche il Magnifico Pubblico Consiglio di quella città. Ma per sfuggire alla tragedia ed agli orrori della guerra portata da Napoleone anche nel territorio della neutrale Repubblica di San Marco, con la moglie fuggì da Conegliano per rifugiarsi a Venezia verso la fine del 1796. Nella città lagunare Domenico aveva portato con sé il patrimonio della sua voce e si guadagnò il pane dapprima come cantante in formazioni corali e partecipando a concerti, riuscendo quindi ad attenere un ingaggio al teatro di San Benedetto, debuttando nell’autunno del 1797 in Merope di Nasolini. Ebbe così inizio per Domenico, in età non più giovanissima, la carriera di cantante di teatro. Si inserì nel sistema operistico del circuito veneto, cantando oltre che nei numerosi teatri di Venezia, anche a Padova, Trieste, Vicenza, Udine. Gli anni fra il 1797 e il 1802 furono per lui di 34 8 (1770-1839) Giuseppe Schivardi intensissima attività: partecipò a 75 allestimenti, per un impegno che superava abbondantemente le cento recite all’anno. Si guadagnò grande stima e condivise la scena teatrale con cantanti già molto famosi in quel momento o in anni successivi. Nel 1803 Domenico ebbe un ingaggio nel Teatro Imperiale di San Pietroburgo e si trattenne in Russia fino al 1806. Sotto i freddi cieli del Nord Domenico fu un musicista a tutto tondo, quale si era formato a Lendinara e si era mostrato a Conegliano: non solo cantante in teatro, ma anche compositore di musica vocale ed insegnante di canto. Fra le sue allieve dell’alta aristocrazia di corte annoverò anche l’Imperatrice di tutte le Russie, Elisabetta Alexiewna, moglie dell’imperatore Alessandro I. Ritornato a Venezia carico di prestigio, fu chiamato a far parte della “Reale Camera e Cappella” che il napoleonico Regno d’Italia aveva costituito in Milano per il servizio musicale nelle cerimonie ufficiali. Fu grandemente apprezzato da parte della giovane e brillante coppia vicereale di principi regnanti Eugenio di Beauharnais ed Amalia Augusta di Baviera, che per il nostro cantante avrebbero espresso stima per molti anni a venire. Nella sua posizione di Primo Tenore al servizio di S. M. il Re d’Italia Domenico Ronconi ebbe numerosi incarichi ufficiali che lo portarono a partecipare ad avvenimenti di grande portata storica: -nell’autunno del 1809 per la celebrazione del trattato di pace che poneva [provvisoriamente] termine al conflitto tra la Francia e l’Austria, Domenico Ronconi, unitamente al contralto Camilla Balsamini fu convocato a Vienna per una serie di rappresentazioni operistiche di gran repertorio allestite nel teatro di Schönbrunn; -nel 1810 fu tra gli artisti che da Milano erano stati mandati a Parigi per festeggiare fastosamente il matrimonio dell’imperatore Napoleone con l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria; -nel 1812 in occasione della campagna di Russia, fece parte del gruppo di cantanti espressamente richiesto da Napoleone per allestire spettacoli d’opera per il quartiere generale francese; sappiamo benissimo quale fu l’evoluzione degli eventi e Ronconi e i suoi colleghi dovettero interrompere il loro viaggio a Posen (l’odierna Poznan), ove avevano incrociato i pochi superstiti della Grande Armée, sterminata dalla fame, dal freddo, dal tifo. Crollato il regime napoleonico, Ronconi continuò a cantare a Milano e nelle città di provincia lombarde. Stendhal, cultore entusiasta della musica italiana ed assiduo frequentatore dei teatri e dei salotti milanesi, ebbe modo di esprimere, in ripetute occasioni, giu- 5 34 8 settembre lendinarese dizi molto positivi su Ronconi, in anche cantanti di primissimo cui riscontrava “finezza, vivacità, ordine come Carolina Unger accenti che andavano al cuore”, (o Ungher per gli italiani) ed e lo indicò come “delizioso, unico Erminia Frezzolini. e prezioso resto del bel secolo di Da correlare con l’attività musica vocale e uomo di genio fra didattica di Domenico è la sua i cantanti”. Ronconi disponeva di produzione di arie da camera, una voce melodiosa, chiara ed agile non numerosa, ma significatiche oggi verrebbe classificata come va, che proseguì fino agli anni quella di un tenore di grazia. ’30 e che Ricordi conservò in Fra il 1818 e il 1819 si produsse in catalogo fino a tutti gli anni numerose recite a Padova, Vene’50. zia, Roma, venendo considerato Nelle discipline musicaun nobile esponente della grande li Domenico Ronconi ebbe scuola del bel canto declamato, da come allievi anche i propri tre additare come esempio alle giovani figli maschi Sebastiano, Giorleve emergenti. Ebbe occasione di gio e Felice. Il figlio Giorgio cantare a fianco di una giovane (Venezia 1810, Madrid 1890) Giuditta Pasta, una delle massime assurse a grande fama come glorie vocali dell’Ottocento, e non uno dei più celebri baritoni mancò chi, a posteriori, quando Manifesto di un concerto a Roma di Nicolò Paganini nel 1819, dell’Ottocento: fu il creatore la cantante aveva raggiunto posi- cui parteciparono anche Giuditta Pasta e Domenico Ronconi dei ruoli di molte opere scritte zioni di stella di prima grandezza, da Donizetti espressamente su riconosceva a Ronconi, considerato “modello vivente misura della sua voce, mentre Giuseppe Verdi, che lo della grande scuola di canto italiana”, il merito di ebbe come primo interprete del suo Nabucco, lo tenne essere stato tra i riferimenti ispiratori della sublime in grande stima. Sebastiano (Venezia 1809, Milano Giuditta (Gazzetta di Milano, 12/12/1828, p. 1283). 1900) fu pure baritono, meno favorito dalla natura Su indicazione dell’ex vicerè d’Italia Eugenio di rispetto il fratello Giorgio. Felice (Venezia 1811, San Beauhanais che si era ritirato a Monaco a vita privata, Pietroburgo 1875) divenne un eccellente maestro di a Ronconi fu richiesto di portarsi a Monaco, con l’in- canto e formò allievi in Germania, a Milano (ove gaggio come primo tenore all’Opera Italiana e con la fu professore di canto nel Conservatorio), in Russia. posizione di maestro di canto per le principesse della Domenico Ronconi si spense a Milano il 13 aprile 1839. casa reale. Domenico accettò e rimase oltre le Alpi dal 1819 al 1828. Per qualche anno continuò ad esibirsi Presenze lendinaresi di Domenico Ronconi sul palcoscenico, ma la sua grande cultura musicale e Non è nota la casa in cui Domenico Ronconi nacl’indiscussa conoscenza dell’arte del canto venivano que. Si sa invece con certezza che fra il 1777 e il 1788 utilizzate soprattutto nell’impiego come “maestro preDomenico abitò nel “Guasto”, l’attuale piazzetta paratore” dei cantanti: con gli artisti teneva incontri Alberto Mario, nella casa che confinava a mezzodi formazione individuale per far acquisire, con ripetuti giorno con la pubblica piazza e a tramontana con l’orripassi, piena conoscenza musicale del ruolo assegnato. to della Veneranda Chiesa della Beata Vergine del Seguiva un’accurata preparazione per far emergere Rosario (l’odierna Chiesetta di S. Giuseppe). Domele capacità espressive della voce, per rendere efficaci nico Ronconi conservò il possesso di questa casa fino l’interpretazione e la rappresentazione scenica del peral 1811. Questo edificio, sul quale sono ora in corso sonaggio. Negli anni di Monaco insegnò il ‘bel canto importanti lavori di ristrutturazione, non conserva alcuna traccia dell’aspetto settecentesco. Fra il 1788 italiano’ a schiere di cantanti, soprattutto donne, sia (anno del matrimonio) e il 1794 (trasferimento a italiane che tedesche, e fra di loro si ricordano i nomi Conegliano) Domenico Ronconi visse nella casa che di alcune che lasciarono significativa traccia nella stoapparteneva al suocero, il chirurgo Sebastiano Segaria della vocalità, come Luigia Boccabadati, Catharina ti, e che si trovava nella Piazza Grande (odierna PiazSigl-Vespermann e Nanette Schechner-Waagen. za Risorgimento): era una delle case del lato sud della Ritornato a Milano nel 1828, vi aprì una propria piazza, con la facciata a tramontana dotata di portici scuola privata, ripetendo l’esperienza didattica di e quella a mezzogiorno affacciata sull’Adigetto. Non Monaco. Curò sia la formazione di giovani allieve si dispone di elementi per individuare con precisione principianti, che la corretta impostazione di voci di l’edificio abitato da Ronconi, che potrebbe esistere artiste già in carriera, che ambivano acquisire metodi e ancora nelle sue forme settecentesche. stili del ‘canto declamato’: frequentarono le sue lezioni 6 settembre lendinarese Beppe Targa R 34 8 El pensionato (Marzo 2010) Ramis Tenan icordare sul “Numero unico” l’amico Bepe, all’anagrafe Giuseppe Targa, è per me un gradito compito perché risponde a specifiche richieste di concittadini che l’hanno conosciuto ed hanno apprezzato le sue poesie, ma soprattutto perché testimonia ancora una volta la stima e la sincera amicizia che ci hanno legato per oltre 50 anni. Risalgono infatti ai primi anni del 1950 i nostri primi incontri quando in ambito parrocchiale (la Parrocchia di S. Sofia) ci trovavamo insieme nell’Azione Cattolica, nella Corale parrocchiale e nelle numerose iniziative portate avanti con memorabile premura da monsignor Giusberti, nostro principale riferimento di vita. Da allora e fino alla sua scomparsa avvenuta il 4 maggio dello scorso anno, ho potuto apprezzare il suo grande spessore umano, la sua incrollabile fede cristiana testimoniata con esemplare coerenza, la sua generosità d‘animo, la sua schiettezza e la sua disponibilità verso tutti. Lendinarese DOC da diverse generazioni, era nato il 23 aprile 1926, appena terminato l’obbligo scolastico di allora, ancora giovanissimo – a circa 15 anni – aveva iniziato a lavorare la terra come affittuario in Via S. Lazzaro con il padre Luigi e con il fratello Pasquale, andando avanti in quel faticoso lavoro dall’alba al tramonto per tutta la vita. Un lavoro che l’ha messo quindi sempre a contatto diretto con la natura dalla quale ha preso frequentemente spunto per le sue composizioni poetiche. Nonostante fosse preso dall’impegno nei campi e dai doveri familiari, peraltro sempre governati con saggezza ed amore, riusciva a trovare comunque il tempo per dedicarsi a molteplici attività che ritengo utile qui ricordare. Dal 1946 fino al 2009 è stato responsabile operatore del cinema parrocchiale (dietro la macchina di proiezione) espletando, sempre gratuitamente, per ore e ore tutte le incombenze necessarie per la proiezione delle pellicole. E questo ininterrottamente per 63 anni! Dal 1945 e fino al 2011, è stato assiduo componente della Corale parrocchiale come Corista e guida per gli altri cantori in quanto sapeva leggere la musica e sapeva anche suonare un po’ il violino e la chitarra. Era pure responsabile economico del coro. È stato per tanti anni attivo collaboratore e consigliere nell’Associazione Coltivatori Diretti e consigliere nella Banca del Monte di Lendinara. Ha trovato nel volontariato un modo per esprimere i suoi nobili sentimenti di attenzione verso i malati, gli anziani e le persone bisognose di comprensione e di compagnia. Per tutto ciò, il 2 giugno 1979 ha ricevuto dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini il titolo onorifico di Cavaliere, onorificenza peraltro mai ostentata, ma quasi nascosta secondo Quando ca gèra a on passo par ‘vere la pension, disévo fra mi e mi, con gioia ed emozion, “Me comprarò tre cane, cussì ‘ndarò a pescare e passarò el me tempo senza più lavorare.” Ma quando finalmente ch’el giorno xé rivà da on momento al’altro tuto se ga cambià. In casa, par esempio, mi no lo so parché se ‘l diavolo no ghe gèra adesso inveze el ghè. Se vago a far la spesa e on capo no’ ghe xé, vien fora el pandemonio e on fraco de parché. Se me intardìgo al bar vien fora la malora se po’ me scapa el gato le xé parole ancora. Se qualche volta in casa mi parlo co’ la zente, a mi i me dise “tasi, ‘che ti non te sé gnente”. Se rivo un fià in ritardo: “Ma dove sito sta”? se rivo in casa presto: “Parchè te si za qua”? Finora, in casa mia, a comandavo mi adesso qualcun dise: “Ma chi comando mi”. Se in bagno, par lavarme, me scapa ‘na gozéta, sento tirare el tron prima de la saéta. Questa la xé la storia de chi ca va in pension, al posto de on bel sogno, soltanto confusion. “Signore benedéto, son on pòro pensionato, se Ti non te me juti, mi chi devento mato” ! Bepe Targa 7 34 8 settembre lendinarese il suo stile di uomo semplice, consapevole dei suoi limiti, schivo e sereno e pronto a nascondere e a superare con un sorriso le immancabili difficoltà della vita. Lendinara ha imparato a conoscerlo meglio e di più, grazie alle sue poesie dialettali che hanno messo in luce, in maniera evidente, la sua spiccata sensibilità e il suo amore per la poesia da lui coltivata fin da ragazzo (ricordava a memoria e amava recitare tantissime poesie dei più celebri poeti italiani). Il suo primo libro di poesie “Fiori de campagna”, impreziosito dalle suggestive e romantiche visioni dell’amico pittore lendinarese Gianni Mantovani e stampato nel 1987, è andato letteralmente a ruba e oggi è quasi introvabile. Da allora a Lendinara viene riconosciuto come “Bepe, el poeta” Una seconda raccolta dei suoi versi dialettali intitolata “On fiore d’oro” è stata stampata nel marzo del 2010 ed è stata solennemente presentata, alla presenza del Sindaco Alessandro Ferlin, presso la Biblioteca comunale. In quell’occasione il numeroso pubblico presente ha tributato una sincera e calorosa testimonianza di affetto a quest’uomo semplice, schietto e buono; al poeta che regala al lettore occasioni di riflessione sulla natura, sull’uomo, sulla vita e sulla sua Lendinara che spesso ha fatto da sfondo alle sue apprezzate composizioni. E così, in quel triste pomeriggio del 7 maggio 2012, Lendinara ha voluto testimoniare la sua grande stima al suo Bepe, affollando in maniera incredibile il duomo di S. Sofia per l’ultimo addio, riconoscendo in lui l’onesto cittadino, l’esemplare genitore, il bravo cantore della terra lendinarese, il poeta da ricordare con affetto e riconoscenza. di Erio Magon Via della Pace, 10/3 45026 LENDINARA (RO) Tel. 348 3666666 Ciao Bepe I me ga dito che el me amigo Bepe, quelo che scrive le poesie, l'è 'nda via. No' te sè dove trovarlo, insoma no'l ghe xe più, Ma mi, che me illudo de conosarlo un fià meio de che l'altri, mi so dove trovarlo. Mi 'ndaria drito in te che la stradela che a lu no' ghe piaseva più, perché la gera cambià e no' la gera più quela. Oppure 'ndaria a spetarlo davanti a 'na peciara dopo i piovaloni estivi. Mi son sicuro che lu prima o dopo el vegnarìa a bagarare e a bagnarse i piè e le caucele. E se proprio volì trovarlo, verso sera, in primavera, bastarà sentarse drio un rivale coèrto de viole e de supéte e lo vedarì rivare par scoltare el canto de le campane. All'Ave Maria. Insoma, bisognaria 'ndarlo a zercare nel so' mondo. Lo so che no' tuti me credarà, ma mi voria rispondare, come ca te faresi ti, Bepe, co' 'na rima. Questa: a 'sto mondo, gente, bisogna proprio dire che solo i poeti, ma queli veri, no' i pòe mai morire. Ciao, Bepe, vegnarò a trovarte. Qualche volta. Verso sera. All'Ave Maria. Ma no in cimitero. Mario Zennaro 8 artisti lendinaresi settembre lendinarese Aspetta! Non correre così veloce su per la salita. Fermati! Che ti devo parlare. Ti devo raccontare di quel giorno lontano, quando il ramo del ciliegio ricordava Hiroshige. Quando stendemmo la coperta sull’ erba del prato, e immaginammo stelle, in quell’ora di sole. Non andartene via, accostati, se mi guardi con attenzione riconoscerai il mio volto, celato dalla barba imbiancata. Guido Signorini È nato nel 1951 a Lendinara (Rovigo). Critico e storico dell'Arte, laureato al Dams di Bologna con una tesi in Psicologia dell'Arte, ha insegnato per alcuni anni in vari Istituti di Scuola Superiore. Ha curato numerose Monografie e Libri d'Artista e nel corso di un trentennio ha finalizzato la sua ricerca sugli Artisti Veneti e del Polesine. Suoi scritti di Poesia e Narrativa sono inseriti in varie Riviste e Antologie. Nel 1990 ha pubblicato la raccolta di poesie "I colori del sole" e nel 2012 "Variazioni Invariabili" (Book Editore) 34 8 Cerco, tra specchi d’acqua verde, ninfee dimenticate. Potessi trovarle come cerco te, nel mio ricordo infiammato di grigio. Potessi coglierle come vorrei cogliere il tuo sorriso. Posarle sul prato ed immergermi nel loro mistero. Frammento del pometto inedito ‘Crash’ Frammento del pometto inedito ‘Crash’ Sistemi d’irrigazione LUSIA - Via dell’Artigianato, 410 Tel. 0425.607881 - 335.5607164 [email protected] LENDINARA Largo Carducci 6/B tel./fax 0425.601506 9 34 8 settembre lendinarese Bruno Rigobello Storico lendinarese a 20 anni dalla scomparsa R icorre quest’anno il ventesimo anniversario della scomparsa di Bruno Rigobello, autore di numerosi libri e pubblicazioni di storia locale che ancora oggi costituiscono la base di partenza per tutti gli appassionati, ed è giusto ricordarlo su queste pagine che lui stesso a suo tempo aveva talvolta contribuito a riempire. Nato a Lendinara nel 1914, nel palazzo del Capitano, situato nell’ex piazzetta Bonardi, ora Vittorio Veneto, a partire dal 1939 Rigobello lavorò presso il Consorzio di Bonifica Valdentro-Vespara e Pompe Unite, il più antico ente pubblico locale esistente, risalente al 1400. Il ricchissimo archivio storico del Consorzio, che lui ordinò e poi depositò all’Archivio di Stato di Rovigo, fu la prima fonte delle sue ricerche (nel 1964 pubblicò: Un antico consorzio di bonifica veneto – il Consorzio Valdentro Vespara e prese unite di Lendinara, ed. Arti Grafiche Gasperini, Venezia). Dall’esperienza al Consorzio, ma anche da precedenti incarichi in enti pubblici, Rigobello trasse una profonda conoscenza degli archivi storici che gli facilitò le successive ricerche, culminate nei quattro volumi sulla storia di Lendinara: La signoria dei Cattaneo (1975), Lendinara Estense (1976), I rettori di Lendinara (1982), Lendinara Veneta (1977). Laureato in economia e commercio all’Università di Bologna nel 1944, ancora studente fu impiegato presso i municipi di Arquà e di Lendinara nel periodo 1935-1937, segretario dell’ente comunale Ennio Bellucco di assistenza del comune di Lendinara dal 1937 al 1939, segretario della casa di ricovero di Lendinara nel 1945. Sempre nel 1945 fu nominato segretario del Comitato di Liberazione e nell’amministrazione comunale straordinaria di Lendinara. Fu direttore del Consorzio di Bonifica Valdentro dal 1939 al 1970, direttore amministrativo del consorzio di bonifica Valdentro-Medio Polesine di Rovigo dal 1970 al 1976, e segretario con funzioni di direzione amministrativa del consorzio idraulico di Vespara-Presciane di Fratta Polesine dal 1946 al 1955. Ricoprì inoltre molte cariche onorifiche, fu sindaco della banca del Monte di Lendinara, segretario della congregazione di carità, consigliere della Pia Opera Orfanotrofio ‘G.Marchiori’ di Lendinara, e di altri enti morali, della fondazione Boldrin e della biblioteca comunale per 12 anni a decorrere dal 1950. Era dotato anche di un fine umorismo e, in un fascicolo ad uso familiare, ha lasciato una testimonianza con una bonaria presa in giro della vita dello storico Bar Astrabar, con ritratti di personaggi e di situazioni, a volte create per scherzo. Oltre alle pubblicazioni citate si ricordano anche “Il monte di Pietà di Rovigo e gli istituti di pegno del Polesine” nel 1987 e numerosi articoli in riviste specializzate. Ha collaborato con l’Accademia dei Concordi e con l’Associazione Minelliana di Rovigo e con la Biblioteca di Lendinara. Nel 1975 gli fu conferito il premio alla cultura della presidenza del consiglio dei ministri. l’edicola di Francesco Strano Lendinara - Piazza Risorgimento 10 settembre lendinarese 34 8 Lendinara domani ….i nuovi laureati lendinaresi Con questa edizione del Numero Unico si vuole introdurre la prassi di pubblicare le foto dei giovani che hanno conseguito il diploma di laurea. E' un tentativo di dare un riconoscimento a coloro che si sono impegnati e hanno raggiunto una meta importante nella loro vita, pur essendo consapevoli che il momento economico e occupazionale penalizza proprio i giovani laureati. Annika Bianchi - Laurea in Scienza dell’Educazione e della Formazione Università degli Studi di Padova, 10 ottobre 2012 - Voto: 110/110 e Lode. Il mio pensiero su ciò che mi attendo dalla vita è di riuscire a fare sempre ciò che mi rende felice. Daniela Boldrin - Laurea Magistrale conseguita nell'ottobre 2012 presso la Facoltà di Economia dell'Università di Ferrara. Corso: Economia, Mercati e Management Percorso/Specializzazione: Management e Professioni - Voto: 108/110 Nicolò Canal - Laurea Triennale in Scienze dell'Architettura. Quindi il giorno 28.03.12 sono diventato: "Dottore in Scienze dell'Architettura presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia". Completerò il mio corso di studi con la laurea magistrale, per poi trovare un lavoro, voglio restare qui a "casa mia", in Italia, perché sono certo che le cose cambieranno e che anche noi giovani d'oggi un giorno avremo le stesse possibilità lavorative dei nostri genitori, poi il sogno nel cassetto resta comunque diventare un "Archi-star". Francesco Destro - Laurea in Economia - Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale. Aspiro a diventare manager di una multinazionale, specializzandomi in ambito sportivo, è un sogno che porto avanti fin da quando ho iniziato il mio percorso di studi. Continuerò gli studi o iscrivendomi alla laurea specialistica in management e professioni, oppure iscrivendomi al master in management e marketing dello sport. Elisa Fracassetti - Laurea Triennale in Psicologia, indirizzo "Scienze Psicologiche, Cognitive e Psicobiologiche". Spero di poter trovare un lavoro che mi permetta di essere indipendente e mi soddisfi, che presenti qualcosa di continuamente nuovo e stimolante. 11 34 8 settembre lendinarese Ilaria Giacometti - Laurea Magistrale in Lingue e Culture dell’Asia Orientale (Percorso Cina). Il mio augurio per il futuro è quello di trovare un’occupazione che mi permetta di viaggiare e di conoscere realtà sempre diverse. Silvia Longo - Laurea in Scienze Politiche, corso di Laurea in Servizio Sociale all’Università degli studi di Bologna Alessandra Marzana - Laurea in Scienze dell'educazione: Educatore Sociale. “Non è coraggio senza pazienza, non è gioia senza fatica, non è forza senza dolcezza, senza umiltà non è gloria (Nicolò Tommaseo 18021874). Non so ancora quale sia il percorso progettato per me, ma sarà sicuramente all’insegna dell’Amore e del Bene avendo come linee guida la pazienza, la fatica, la dolcezza e l’umiltà!” Alberto Nese - Laurea in Medicina presso l’Università di Padova il 27 settembre 2012 con votazione di 110 e lode con menzione di eccellenza Alice Negri - Laurea a Ca’ Foscari in “Tecnologie per la conservazione ed il restauro” con voto di 110/110. La laurea per me non rappresenta un traguardo raggiunto ma bensì un trampolino di lancio verso la realizzazione di se stessi. Vanessa Pavanin - Laurea Magistrale in Scienze Umane e Pedagogiche all’Università di Padova in data 6 Marzo 2013 con votazione 110 e Lode. “Soddisfatta del mio percorso di studi, aspiro a diventare docente di Scienze umane per poter insegnare alle giovani generazioni con la passione, la dedizione e la responsabilità che tale professione richiede”. 12 settembre lendinarese 34 8 Frida Rizzati - Laurea in Medicina e Chirurgia-Università degli studi di Padova Aspirazioni: Vivere intensamente ogni giorno della mia vita, impegnandomi al massimo per diventare un buon medico e portare a termine questa importante missione che mi è stata assegnata. Rita Rossi - Laurea in Scienze della Formazione indirizzo Educatore Professionale nei servizi sanitari in data: 19 aprile 2012 Un auspicio: mi chiamo Rita...ma vorrei tanto essere Assunta!!!! Giulio Silvestrini - Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale. Quello che vorrei fare con la Laurea in Ingegneria Aerospaziale non è proprio l’astronauta come molti potrebbero pensare. Questo ramo di Ingegneria infatti non si concentra solo nell’ambito “spaziale”, ma anche in quello “aeronautico”, ed è quest’ultimo che mi affascina di più. Ciò che mi piacerebbe fare quindi è studiare l’aerodinamica e fare i test in galleria del vento per qualche casa automobilistica. Francesco Smolari - Corso di laurea triennale in Diritto dell'Economia e Governo delle Organizzazioni con votazione di 106/110. I sacrifici fatti alla fine ripagano. Simone Targa - Laurea in Medicina e Chirurgia c/o l’Università di Ferrara con votazione 110 e lode in data 24 ottobre 2012. Come unica frase di auspicio spero che il mio sacrifico possa essere d’aiuto a chi ne ha veramente bisogno e soffre quotidianamente nel dolore della malattia. Valeria Temporin - Laurea in Scienze Infermieristiche 13 34 8 artisti lendinaresi settembre lendinarese Davide Caleffi Pallone da rugby Nato a Lendinara (RO) il 19/12/1967 Consegue nel 1986 il Diploma di Maturità d’Arte Applicata, indirizzo Ceramica, presso l’I.S.A. di Este. Dal 1988 viene assunto presso la CEPAR di Piacenza d’Adige (PD), come modellista e preparatore di stampi per la produzione di ceramica d’arredamento, incarico che mantiene fino al 1996, quando consegue la laurea in Ingegneria Meccanica. Si interessa sia alla ceramica “classica” sia a quella più strettamente contemporanea. Ha ottenuto premi e riconoscimenti a vari concorsi, come quelli di Nove (VI), Budrio (BO), Lodi, Albissola. Recentemente ha esposto le sue opere a Este su invito della Fondazione Accademia dell’Artigianato, ed a Rovigo. Caduti uno sull'altro Caduti uno sull'altro Rosone Sede: ESTE (Padova) Via G. B. Brunelli, 1 www.bancaatestina.it Crescere insieme è un nostro valore! La Banca è aperta a: ESTE (Sede) Via G. B. Brunelli, 1/a - Este (Agenzia 1) Via Tito Livio, 42 Carceri - S. Urbano - Villa Estense - Bresega di Ponso - S. Margherita d’Adige Megliadino S. Vitale - Saletto - Ponso - Noventa Vicentina - Lendinara 14 settembre lendinarese 34 8 Cittadinanza onoraria a Dante Spinotti Ilaria Bellucco I l Consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Dante Spinotti, come personalità illustre che ha vissuto a Lendinara dal 1945 al 1959 e ha mantenuto un forte legame affettivo con i luoghi della sua infanzia e della prima adolescenza, in cui mosse anche i primi passi come fotografo in erba. Il grande direttore della fotografia per il cinema, noto ad Hollywood e nel mondo per aver fotografato celebri pellicole di autorevoli registi, ha ricevuto l’onorificenza dalle mani del sindaco Alessandro Ferlin il 15 gennaio 2013 nella seduta del Consiglio comunale convocata ad hoc. Il sindaco ha sottolineato che la scelta, votata unanimemente dal consesso, è frutto di un sentimento espresso dai lendinaresi e Spinotti, ricevendo la cittadinanza, ha ringraziato il sindaco, i consiglieri e gli ex compagni di scuola presenti in sala, dicendosi onorato ed emozionato. “I 15 anni di vita trascorsi qui a Lendinara sono stati fondamentali e molto influenti per il mio modo di essere, sicuramente per me ha contato molto il fatto di aver potuto crescere in un tessuto sociale così connesso come può essere quello di un paese di queste dimensioni, che ha peraltro una storia così ricca e così elegante – ha detto – Molti possono dire di essere cresciuti a Milano o a Roma, o anche New York e Los Angeles, ed è quasi banale. Ma se uno dice di essere cresciuto a Lendinara desta attenzione perché è una cosa diversa e originale, e chissà che non sia stato proprio questo fattore ad averci dato un guizzo in più. Grazie di cuore a tutti, penso che passerò da queste piazze e da queste strade anche il prossimo anno, stavolta da cittadino lendinarese”. Quello di Spinotti, ha detto il sindaco, può essere un illuminante esempio per i giovani, un modello da seguire, per come ha conquistato una professionalità di altissimo livello nella settima arte tanto da raggiungere una fama mondiale. “Ha dimostrato grande riconoscenza per i luoghi in cui è cresciuto e ha mantenuto legami di amicizia con gli amici lendinaresi di un tempo, come Giuseppe Schivardi ed Ennio Bellucco – ha detto Ferlin – Probabilmente il periodo trascorso nella nostra Lendinara ha costituito una specie di imprinting per la formazione e per i valori che l’hanno accompagnato, come umiltà, sacrificio, determinazione e passione. Ha iniziato a coltivare la passione per la fotografia nella bottega del fotografo Restelli, in età giovanissima, e poi l’ha portata a livelli di professionalità sempre più alti, fino a Hollywood e ai prestigiosi riconoscimenti che ha ottenuto. Perciò credo possa essere d’esempio per i nostri giovani che cercano una loro strada nella vita”. Dante Spinotti con gli amici di un tempo alSantuario www.mobilialsantuario.it mobilificio Lendinara (RO) T. 0425 641808 15 34 8 settembre lendinarese Amedeo Gherardini, drammaturgo Renato Scarpi T ra i personaggi di rilievo nel panorama culturale polesano va ricordata (e rivalutata) la figura di Amedeo Gherardini, scrittore di commedie e drammi, rappresentati con successo nella prima metà del Novecento in diverse città italiane ed estere. Il futuro commediografo nacque a Lendinara il 6 dicembre 1871 da Luigi e Celestina De Zaccaria. Discendeva dai Gherardini di Rasa, la cui famiglia ottenne già dal 1300 il titolo di Conti da parte della Signoria Estense, lasciato poi decadere nel corso dei secoli. Riferisce infatti Antonio Cappellini: “Rovesci di fortuna contribuirono a far dimenticare le origini nobili del casato, per cui non si pensò di rivendicare, nei modi voluti dalla Consulta Araldica, il titolo nobiliare spettante alla famiglia”. I genitori, di modeste condizioni economiche, lo fecero studiare nelle scuole pubbliche cittadine, dove Amedeo dette prova di notevole capacità intellettiva. In seguito, grazie alla volontà di alcuni concittadini, poté frequentare le scuole secondarie e l’Università di Padova, ottenendo risultati lusinghieri. Già a diciassette anni, partecipando ad un concorso, si distingueva per un componimento in lingua italiana risultando primo in Italia. Conseguita la laurea in Scienze naturali, insegnò per brevi periodi a Parma e a Brescia. Dal 1904 lo troviamo docente a Firenze nell’Istituto Superiore Magistrale dove, per le sue capacità e per il suo animo semplice e cordiale, godé di profonda stima da parte dell’intera comunità socio-educativa. Ad insegnare nel medesimo istituto fiorentino, si trovava, a quel tempo, l’indomita Jessie White, figura di spicco con il marito Alberto Mario (morto da oltre vent’anni) del Risorgimento italiano. Anziana, ma ancora in servizio come docente e giornalista, la White dopo breve malattia morì il cinque marzo del 1906. In virtù dei suoi riconosciuti meriti patriottici, ebbe a Firenze un funerale imponente. Dopo di che fu proprio il collega Amedeo Gherardini ad accompagnare, il 16 marzo, il feretro dell’illustre garibaldina nel suo ultimo viaggio dal capoluogo 16 toscano a Lendinara. Valente studioso e docente, Amedeo Gherardini, pur caratterizzato da un carattere riservato, non fu alieno ad interessarsi della vita pubblica. Di questa sua attività conosciamo però ben poco, non fosse per quanto ci tramanda il suo amico Antonio Cappellini che, nelle brevi note biografiche dedicategli, sottolinea l’elezione a consigliere comunale di Firenze, avvenuta nel 1920. Tale incarico fu da lui espletato sino all’avvento del fascismo che decretò la caduta della libera rappresentanza del Comune. Ancora, dalle notizie pervenuteci dal Cappellini, ne traiamo una sentita descrizione: “Ma il nome di lui doveva risuonare oltre la cerchia di Firenze, quale autore di drammi e commedie. Molto egli scrisse, con fede indefessa, con stile purgato. Le qualità prevalenti di lui: compostezza, probità, integrità di carattere, furono quelle che più gli hanno nuociuto, rispetto ai tempi in cui visse e operò. Perfino i suoi concittadini lo tennero in non cale, mentre egli serbò vivo e immutato l’affetto alla terra natia”. A testimonianza dell’impegno di Gherardini restano i suoi testi teatrali, opere che andarono in scena in molte città d’Italia, tra cui si possono annoverare Milano, Genova, Torino, Firenze e Napoli. Testimone dei suoi successi fu Sabatino Lopez, critico e autore di commedie che nel 1932 scrisse: «Il Gherardini è commovente nel suo amore alla scena. L’idea di trarne un vantaggio, io penso che non gli sia mai balenata pel cervello. Scrive per un bisogno dell’anima. Poco tempo fa mi diceva: “Con orgoglio posso dire che non ho guadagnato le spese dei copioni e dei viaggi relativi a cose teatrali. Ma non me ne importa affatto”. Amedeo Gheardini è un puro, e nemmeno qualche successo clamoroso è riuscito a guastarlo e nemmeno a levargli di dosso quel che di candido, di quasi infantile che lo distingue fra gli scrittori di teatro. Questa purità, questa bontà, questo candore si trovano nell’opera sua, perchè egli, magari raffigura i peggiori tipi di sfruttatori, di egoisti, di arrivisti, ma fa sempre trionfare il bene; un bene alto, un bene non fatto di ricchezza, di potenza, di successo, ma settembre lendinarese di altezza morale, di soddisfazione della coscienza, di raggiungimento di un ideale. Anche il vinto, nel suo dramma, non è mai uno sconfitto e ha qualche cosa di che compiacersi, di che rilevarsi». Un altro commento, d’aiuto nella comprensione dell’artista e della sua opera, ci viene da Lorenzo Ruggi che, in merito al dramma Transfuga del 1921, scrive: “Transfuga fu dato per la prima volta da Zacconi parecchi anni or sono e fu, se non erro, concepito e scritto quindici anni fa. Nacque fortunato e conseguì il successo... alla garibaldina, cioè di colpo. Tuttora si rappresenta e fu dato anche all’Estero – a Madrid, a Barcellona, al Messico. Dunque è piaciuto. Questo è l’elogio migliore che può farsi del dramma, non tanto per aver resistito al tempo, quanto pel fatto che, pur essendo stato concepito come lavoro d’attualità (erano i giorni dei famosi scandali di Minerva) ebbe ed ha egualmente in se stesso quel tanto che basta per interessare e piacere ai pubblici di tutti i tempi e di tutti i paesi (...)”. Scriveva, infine, il critico teatrale del Corriere della sera a proposito della rappresentazione avvenuta nell’aprile del 1926 all’Olimpia di Milano, della commedia drammatica Una dinastia: “in questo dramma sono due scene (una alla fine del secondo atto, l’altra a quella del terzo) scritte con piglio robusto e con ardire di battuta, animate da un soffio di sincera umanità, svolte con chiara progressione verso il sicuro effetto teatrale. Esse dinotano nel Ghe- 34 8 rardini una perizia della scena salda, forte e sonora”. Oltre alle citate opere Transfuga e Una dinastia, Amedeo Gherardini scrisse altre commedie: Il Nido e lo sparviero, L’ultimo sogno, L’assente, I Figli, La Villa dei Gigli, Focolare spento, Verso la vetta, La Valle fiorita, Al di sopra di noi (opera premiata al Concorso Nazionale del dopolavoro Anno XII), Raggio di sole, Focolare spento, La volontà della specie, L’ombra di Tristano, Bagliori di crepuscolo, Balilla attraverso i tempi. Nella collana Il Buon esempio (editore A.Vallardi Milano) ha inoltre pubblicato numerosi raccontini destinati ai fanciulli, raccolti in graziosi volumetti. Da ricordare inoltre un volume, pubblicato a Badia Polesine nel 1912, dove lo scrittore raccontava il pensiero e l’opera dell’insigne medico polesano Nicola Badaloni. Delle opere di Amedeo Gherardini si interessò anche la radio: in particolare il 27 gennaio del 1938, a la “Prosa Radiofonica EIAR”, venne trasmessa la commedia in 3 atti dell’Assente con Stefania Piumatti, Cele Abba, Adolfo Geri, Esperia Sperani, Regia di Alberto Casella e in seguito altre opere ancora furono trasmesse, interpretate da Ermete Zacconi e da Alfredo De Sanctis. Amedeo Gherardini visse gli anni più intensi della sua vita a Firenze, dove si spense il 21 gennaio del 1945. Ttratto da “Ventaglio 90” n. 47 – luglio 2013 Unione Agricola Lendinara s.r.l. www.rigato.net LENDINARA - via XXV Aprile, 14/16 Tel. 0425.641771 - Fax 0425.604224 e-mail: [email protected] PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA ORTO - GIARDINO E PICCOLI ANIMALI Via S. Filippi, 43/45 - LENDINARA Tel. 0425.641173 - Fax 0425.604967 e-mail: [email protected] 17 34 8 artisti lendinaresi settembre lendinarese Eterna Terra Eterna è dentro al cuore questa terra dove, ingenua, ho scavato suggestioni con dita delicate di speranza e unghie consumate di emozioni. Erano oggetti e piccoli tesori, frantumi di racconti e di magia curiosi come enigmi da svelare perché l’infanzia non fuggisse via. Immaginavo amabili creature dall’offuscato e fantasioso idioma, seminatori muti e solitari d’indizi di un passato che reclama il tempo antico e intriso di poesia di bimbi dentro un primitivo gioco felice, eppur talvolta disperato, celando la ricchezza di quel poco. Laura Viaro Nata e residente a Lendinara, dal 1981 svolge attività lavorativa come dipendente del Comune di Lendinara. Ama la comunicazione declinata in ogni sua forma e concepisce l’arte in genere, oltre all’ istanza di personale ed originale espressione, come strumento che può accomunare il genere umano attraverso la ricerca e la condivisione del “bello”. Collabora con il mensile “Quatro Ciacoe” e con il periodico “Ventaglio 90”; ha pubblicato in antologie e Cartelle d’Arte (Ed. Galleria Signorini) e in altre raccolte di Aletti Editore. Ha ottenuto di recente alcuni positivi riscontri in seguito alla partecipazione a concorsi e, da qualche anno, partecipa alle iniziative del gruppo “Autori Polesani”. Lendinara Non è passione ma sobrio amore che odora del tiglio a primavera e dissolve la bruma mattutina. Tenace ma impaziente di gesti e fedele devozione, si spende e si rinsalda nel quotidiano incontro. Sei tu, diversa da chiunque vi alberghi con indebita sembianza, tu sola, un intarsio sopraffino di luci e poliedriche espressioni. Distante dal luogo comune, ad esso vicina per noia o convenzione, come una madre in bilico tra il benevolo e l’insofferente sguardo, ingrata mai, talvolta distratta. AUTOFFICINA di Altafin Roberto e C. s.a.s. Riparazioni multimarche • Impianti gpl e metano Gommista • Elettrauto • Ricarica climatizzatori Centro diagnostico multimarche • Bollino Blu Noleggio auto a breve e lungo termine Tagliandi autorizzati su auto in garanzia Lendinara - via Polesana per Rovigo, 24 Tel. 0425.603084 - Fax 0425.601976 - Cell. 348.7605315 E-mail: [email protected] 18 Caldaie murali a condensazione ® COSCIENZA ECOLOGICA ASSISTENZA TECNICA AUTORIZZATA di Luigi e Fabio Montin & C snc - BADIA POLESINE (Ro) Via Roma, 249 - Tel. 0425.52083 - Fax 0425.590762 E-mail: [email protected]. MANUTENZIONE DI LEGGE PROGRAMMATE 34 8 settembre lendinarese Due lendinaresi tra le vittime del naufragio del Piroscafo Oria nel 1944 C ’erano i lendinaresi Luigi Targa e Pietro Gerardo Trambaiolo tra le vittime di uno dei più tragici eventi marittimi della storia: oltre 4000 italiani perirono nel naufragio del Piroscafo Oria, che trasportava militari italiani prigionieri dei tedeschi e destinati ai lager. Siamo nel periodo immediatamente successivo all'armistizio dell'8 settembre 1943. Le decine di migliaia di soldati italiani presenti in Grecia sono allo sbando, senza ordini né direttive, e sono quindi facile preda dei tedeschi che fanno prigionieri coloro che si rifiutano di aderire al nazismo e alla RSI. I prigionieri sono trattati in modo inumano, hanno perso lo status di militari e dunque non hanno diritto alle tutele previste dalla convenzione di Ginevra né all'assistenza della Croce Rossa. Gli internati militari italiani furono circa 650.000, di cui più di un terzo in Grecia. Un po' alla volta venivano spediti in Germania a lavorare, e moltissimi di loro sono periti in queste operazioni di trasferimento: si stimano da 17.000 a 25.000 i morti a causa di naufragi incidentali o per affondamento da parte degli alleati. Questi trasferimenti via mare vennero spesso effettuati usando delle “carrette” del mare, stipando i prigionieri oltre ogni limite, erano insomma veri e propri viaggi della morte. L'11 febbraio del 1944 sul piroscafo norvegese Oria, requisito dai tedeschi, furono imbarcati 4.046 prigionieri italiani, oltre all'equipaggio norvegese e una novantina di guardie tedesche; partirono da Rodi in dire- 20 Ennio Bellucco zione Pireo, ma non arrivarono mai a destinazione. Ci sono varie teorie sull'affondamento del natante, qualcuno sostiene che sia stato colpito da un siluro di navi alleate, altri dicono che sia stato fatto affondare apposta dai tedeschi, ma la tesi più accreditata, e riportata da uno dei pochi sopravvissuti, è quella della tempesta che il 12 febbraio, a poche miglia dal porto del Pireo, sorprese l'imbarcazione sovraccarica all'inverosimile di persone, di bidoni di olio minerale e di gomme, e la spinse sugli scogli vicino a capo Sounion. La nave s'inabissò di poppa e solo una piccola parte della prua rimase in superficie. I soccorsi, ostacolati dalle proibitive condizioni del mare, furono tardivi e consentirono di salvare solamente 37 italiani, 6 tedeschi e 1 greco. I parenti all’epoca, e per molti anni, ebbero poche e frammentarie notizie. A lungo i militari scomparsi rimasero anonimi. Nonostante la tragedia dell'Oria sia stato il naufragio più grave nel Mediterraneo e uno dei più tragici di tutti i tempi per il numero di vittime, per decenni nessuno ne ha parlato e le migliaia di morti sono stati cancellati dalla storia. Solo 60 anni dopo la vicenda è ritornata a galla grazie alle ricerche di discendenti delle vittime, spesso nipoti che di quei nonni o zii portano i nomi, i quali ritrovandosi grazie a Internet stanno cercando di mettere insieme i frammenti di questa storia conosciuta da pochi. I nostri concittadini Luigi Targa, appartenente al 3° Regg. Artg – 1° Battaglione dislocato a Rodi, e Pietro Trambaiolo, appartenente al 9° Regg. Ftr, avevano solo 22 anni quando morirono durante il naufragio dell’Oria. I familiari di Luigi Targa, il fratello più giovane Giacomo e la sorella Luigia, vivono ancora oggi a Lendinara. Luigi, il cui ricordo ora rivive nel figlio di Giacomo che porta il suo nome, risiedeva a Campomarzo, faceva il sarto per uomo e suonava il clarinetto nella banda di Lendinara, e dopo la sua scomparsa il vuoto che lasciò nella banda fu colmato dal fratello Giacomo. Questi racconta di aver settembre lendinarese saputo che qualche giorno prima dell'imbarco per il Pireo a Luigi era stato proposto un tentativo di fuga da Rodi verso la Turchia a bordo di una sorta di zattera (tentativo che poi andò a buon fine), ma Luigi non accettò perché non sapeva nuotare. Quello che tormentò per anni i familiari, il padre e la madre di Luigi fu l'incertezza sulla sua sorte, dal momento che le autorità non fornivano nessuna notizia precisa e per anni nessuno seppe nulla. Poco si sa di Pietro Trambaiolo, Luigi Targa figlio di Martino e di Letizia Sambinello, che faceva il calzolaio; non aveva fratelli ed è quindi difficile trovare oggi qualche familiare che possa fornire sue 34 8 notizie. Ancora oggi i dati ufficiali disponibili sono pochi e frammentari e solo la caparbietà e la sete di verità della rete dei familiari dei dispersi dell’Oria, nonché l’impegno delle istituzioni, potranno finalmente rendere onore a quei morti. Un'operazione di verità necessaria perché, come sostenne Alessandro Natta, che quarant'anni prima di diventare segretario del Pci fu prigioniero a bordo del piroscafo Oria nel viaggio effettuato quattro giorni prima del naufragio, “i primi veri resistenti furono questi internati militari, che rifiutarono di collaborare coi nazisti preferendo la deportazione e in molti casi la morte”. 21 34 8 settembre lendinarese Mercoledì 28 AGOSTO ore 19.00 - Zona mercato coperto P.zza V. Veneto ore 22.30 - Piazza Risorgimento La Vita oltre il Film con Angeli in Musica Gruppo Podistico Città di Lendinara MARTEDÌ 3 SETTEMBRE Giovedì 29 AGOSTO Premiazione Società Sportive VENERDÌ 30 AGOSTO Narassen 7º Circuito degli Assi ore 21.00 - Sala degli Specchi Caffè Grande Tanto è lo stesso Paolo De Grandis presenta il suo ultimo romanzo ore 18.00 - Via Carlo Alberto Dalla Chiesa Inaugurazione IL MERCANTE IN FIERA ore 19.00 - Sala Consiliare del Municipio Inaugurazione della 348ª Fiera presentazione del Numero Unico ore 21.00 - Piazza Risorgimento Lendinara's got talent festa di chiusura dell'animazione estiva con CE.DI Turismo & Cultura SABATO 31 agosto ore 10.00 - Centro Commerciale BASE Inaugurazione mostra di pittura Lendinara Creativa Espone Artisti: Claudio Bombonato, Augusta Marchetto, Stefano Tulipani, Carmine Tisbo ore 10.30 - Casa Albergo per Anziani Inaugurazione mostre ore 21.00 - Piazza Risorgimento Esibizione di Karate e Difesa Personale A.S.D. Karate Ramodipalo ore 21.30 - Piazza Risorgimento Gruppo Italiano orchestra con l'esibizione di Marisa e Roberto campioni regionali di ballo liscio, campioni regionali Standard Classe A DOMENICA 1 SETTEMBRE ore 16,00 - P. Risorgimento, Riv. S. Biagio, Riv. Mazzini BARCOLANDO 2ª edizione ore 21.00 - Piazza Risorgimento Compagnia Teatrale La Tartaruga presenta Stelle e Firmamento commedia brillante elaborata in dialetto polesano da Liviana Furegato LUNEDÌ 2 SETTEMBRE ore 21.00 - Piazza Risorgimento Animazione per bambini a cura del CE.DI. Turismo & Cultura 22 Programma delle m ore 19.00 - Sala Consiliare Municipio ore 21.00 - Piazza Risorgimento esibizione di HIP HOP Palestra Energym ore 21.30 - Piazza Risorgimento musica con i ore 22.30 - Piazza Risorgimento concerto con i All of One MERCOLEDÌ 4 SETTEMBRE ore 21.00 - Piazza Risorgimento Esibizione di Karate Acrobatico di Marco Ruzzante ore 21.30 - Piazza Risorgimento Los Rumberos ballo latino-americano GIOVEDI 5 SETTEMBRE ore 21.00 - Piazza Risorgimento Scuola di Zumba Palestra Olimpic Club A.S.D. ore 21.30 - Piazza Risorgimento Lendinara Voce e Musica Concorso canoro presentato da Stefano Rizzi con la partecipazione del giovane mago Sebastian VENERDÌ 6 SETTEMBRE ore 21.00 - P. Risorgimento “Zorro”, “Omaggio a Lucio Dalla”, “Istinti” Musical saggio degli allievi della scuola di Danza di Lendinara Centro Studi Professionali per la Danza di Simonetta Rovere. ore 21.00 - Pescheria Piazza V.Veneto Letture all'aperto sere d'estate Delle donne del Polesine Biblioteca Comunale in collaborazione con Istituto Musicale Ponzilacqua, Compagnia Teatrale La Tartaruga manifestazioni 2013 SABATO 7 SETTEMBRE settembre lendinarese ore 18.00 - Piazza San Marco e Via Adua Camminata non competitiva di IL MERCANTE IN FIERA 23ª edizione 30 agosto - 8 settembre - Via C. A. Dalla Chiesa Nordic Walking Gruppo Passione Nordic Walking partenza presso Caffè Grande, iscrizione gratuita (349 5925437) Mercato fieristico 1 e 8 settembre ore 21.00 - Piazza Risorgimento Lendinara ricorda Verdi Gruppo Risorgimentale Città di Lendinara Ist. Ponzilacqua, Club Amici di G.Verdi, Ist. P. Levi ore 21.00 - Via S. Sofia Musica dal vivo presso Caffè La Dolce Vita Dalle ore 18.00 alle 23.00 - Pescheria P.V.Veneto VIVI E GUSTA con le Pro Loco e intrattenimento musicale dalle ore 21.00: concerto della MatteoBronzoloRockstar@Band DOMENICA 8 SETTEMBRE ore 18.00 - Piazza Risorgimento Bande musicali “Città di Lendinara” e “Città di Russi” Dalle ore 12.00 alle 14.00 e dalle ore 18.00 alle 23.00 - Pescheria P. zza V.Veneto 34 8 “C’era una volta” vie del Centro Mostra scambio dell’hobbismo e dell’antiquariato domenica 1 e domenica 8 settembre “La Piazza degli artisti” vie del Centro Mercatino Artigianato e angolo prodotti tipici domenica 1 settembre “348º Settembre lendinarese” vie del Centro Mercatino Artigianato e angolo prodotti tipici domenica 8 settembre Mostre fotografiche: Casa Albergo per Anziani Danza Ambiente “Danza dei 4 elementi” a cura della Compagnia Teatro Danza Corrente di Lendinara Espongono: Gabriele Trevisan e Dario Magosso 30 agosto - 8 settembre - piazza Risorgimento Pesca di beneficenza La Tenda 30 agosto - 8 settembre - Via Cavour VIVI E GUSTA con le Pro Loco 18.30 - Sala Consiliare Municipio 6ª Edizione “Premia il Passaggio Generazionale” ore 21.30 - Piazza Risorgimento Sfilata di Moda ore 23.00 - Piazza Risorgimento ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA 30 agosto - 8 settembre Pescheria Piazza V. Veneto VIVI E GUSTA le Pro Loco di Lendinara, Arquà Polesine, Baruchella, Canda, Frassinelle ,Lusia , Salara, Villamarzana propongono: bigoli al tastasale, gnocchi, mussetto, risotto ai funghi, pepata di cozze, verdure e altro ancora SAbato 14 SETTEMBRE dalle ore 21 - Santuario Madonna del Pilastrello Concerto in onore a Maria DOMENICA 15 SETTEMBRE dalle ore 7.30 - Piazza Risorgimento Raduno Auto d’Epoca Appuntamenti Sportivi 5 - 6 settembre - zona Palazzetto dello Sport Torneo di Beach Tennis ore 11.30 - Santuario Madonna del Pilastrello Benedizione delle Auto, Moto e dei Conducenti 8 settembre - zona Palazzetto dello Sport Torneo U.I.S.P. Calcio a 5 23 34 8 settembre lendinarese Foto d'altri tempi Appuntamento al 1° settembre per ex chierichetti, paggetti e cantorine della foto del 1956 per ritrovarsi e festeggiare la fiera della Madonna CNA E LE IMPRESE IL POLESINE CHE SOSTIENE IL POLESINE Fare impresa, oggi, comporta responsabilità, impegno, tenacia e per questo CNA Rovigo è al fianco delle imprese polesane con l’obiettivo di contribuire alla ripresa economica attraverso lo sviluppo delle piccole imprese, rappresentandone le esigenze e le proposte. CNA ROVIGO è impegnata a dare voce e rappresentanza alle esigenze e ai valori della piccola impresa, che rappresenta la struttura economica del Polesine. CNA ROVIGO rappresenta gli interessi delle imprese polesane valorizzando le specificità dei settori e delle categorie professionali, elaborando e attuando iniziative di promozione e formazione economica per i vari ambiti di attività. CNA ROVIGO è vicina alle imprese perché articola la propria presenza in sedi ed uffici presenti in tutto il territorio provinciale, con l’obiettivo di garantire consulenza, assistenza, affiancamento . A Lendinara CNA ROVIGO è presente da 35 anni ed è al fianco delle imprese per sostenerle nelle sfide quotidiane a favore della ripresa economica. CNA a Lendinara: via Fratelli Baccari, 15 – tel. 0425 601181 – e mail: [email protected] 24 Pro Loco di Lendinara Città di Lendinara Regione del Veneto Provincia di Rovigo Il Mercante in Fiera 30 agosto - 8 settembre 2013 Il Mercante in Fiera per la sua 23ª edizione torna in via C.A. Dalla Chiesa e ritornano anche gli appuntamenti col “Mercante Incontra”. I vari portatori d’interesse hanno chiaramente espresso il desiderio di tornare nell’area attigua al parco divertimenti, e poiché l’area offre anche maggiori spazi espositivi per l’intera durata della manifestazione fieristica, riteniamo opportuno riportare la manifestazione nella posizione originale. La vetrina del Mercante in Fiera, a detta di molti espositori, è un punto di partenza importante per la ripresa dopo le ferie estive. Quest’anno vogliamo sperare sia anche un punto di partenza per la ripresa economica dell’azienda Italia. Speriamo e ci auguriamo che nei prossimi mesi si vadano a consolidare questi primi timidi segnali di ripresa, e che si possa finalmente superare questa grave crisi, che ormai da lunghi anni colpisce le nostre Aziende e le nostre Famiglie. Un ringraziamento per la collaborazione va a tutte le Associazioni di Categoria che hanno dato il loro contributo all’organizzazione della manifestazione, un ringraziamento particolare a tutte le Ditte che hanno voluto partecipare a questa 23ª edizione del Mercante in Fiera perché loro sono i veri protagonisti della manifestazione. IL MERCANTE INCONTRA: ELENCO ESPOSITORI B.M. Service srl – Ferrara Battistella Costruzioni s.r.l. – S. Urbano (Pd) Fanchin srl – Villadose (Ro) Giro Tiziano – Badia Polesine (Ro) Falegnameria Lucchetta – Lendinara (Ro) Pegoraro snc – Villa Estense (Pd) F. Bononi sas di Bononi Paolo & C. – Occhiobello (Ro) Boldrin Fabrizio – Lendinara (Ro) Punto 3 Arredamenti – Rovigo Sol System srl – Villadose (Ro) Ferramenta Malin – Badia Polesine (Ro) Gioriola Enzo & C. sas – Lendinara (Ro) Vorwerk Folletto – Padova Pavarin Serramenti srl – Lusia (Ro) Consorzio di Tutela dell’Insalata di Lusia IGP – Lusia (Ro) Timaco Umberto sas – Lendinara (Ro) F.lli Chinaglia – Villanova del Ghebbo (Ro) Meff sas di Fozzato – Mantovani & C. – Ostiglia (MN) Miozzo Denis – Badia Polesine (Ro) Non Solo Vino – Lendinara (Ro) Ing. Mario Fabbris – Rovigo Margadonna Giuseppe – Casalserugo TLB Service srl – Lendinara Securveneta – Vicenza Futura srl – Roverchiara Falegnameria Paiato Alex – Fratta Polesine Toyota R. F. Motors srl – Rovigo Bagno & Calore Design srl – Rovigo Ass. AVIS Comunale “Gino Favero “ – Lendinara (Ro) Ass. “Danilo Ruzza” Gruppo Laura – Lendinara (Ro) Associazione Chiarastella – Lendinara (Ro) Ipab Casa Albergo per Anziani – Lendinara (Ro) Cedi Turismo & Cultura – Rovigo NOI Associazione – Rovigo Gruppo Volontari Protezione Civile – Lendinara (Ro) Amministrazione Comunale di Lendinara LUNEDÌ 2 Settembre - ore 21.00 - Via C. A. Dalla Chiesa Serata organizzata dall'Amministrazione Comunale L’Amministrazione incontra i nuovi Laureati: “I futuri protagonisti della Lendinara di domani” Incontro coordinato da Luca Gigli - Vice caposervizio de “Il Gazzettino” Ro. Partecipa Ing. Alberto Previato - Direttore di Polesine Innovazione. MARTEDÌ 3 Settembre - ore 21.00 - Via C. A. Dalla Chiesa Serata organizzata dalla CNA di Rovigo “La riqualificazione in edilizia: gli aspetti normativi - fiscali e finanziari - gli esperti rispondono” Interventi di: Arch. Gianluca Trentini, Presidente CNA - Ro David Gazzieri, Direttore CNA Rovigo. MERCOLEDÌ 4 Settembre - ore 21.00 - Via C. A. Dalla Chiesa Serata organizzata da ASCOM - Rovigo “Accesso al credito e finanza agevolata - Opportunità per le Imprese” Relatori: Elena Grandi Presidente Ascom Confcommercio Rovigo. Silvia Zago Consulente Ascom Confcommercio Rovigo. GIOVEDÌ 5 Settembre - ore 21.00 - Via C. A. Dalla Chiesa Serata organizzata dalla Confesercenti - Rovigo “Il rilancio del commercio dei centri urbani, nuova L.R. n. 50 e regolamento di attuazione” Interventi: Bressanin Primo Vitaliano Presidente Confesercenti-Ro saluto e apertura lavori. Michele Lacchin Dirigente Regionale Confesercenti illustrazione normativa. DOMENICA 8 Settembre Annullo Filatelico per la 348ª Fiera della Madonna di Lendinara. Dalle ore 09.00 alle ore 14.00 sarà attivo uno Sportello di Poste Italiane davanti al Santuario della Madonna del Pilastrello che utilizza un bollo speciale raffigurante l’immagine della Madonna Nera per la timbratura di una cartolina ricordo di Lendinara. DOMENICA 8 Settembre 2013 - ore 18.30 Sala Consiliare - 6ª Edizione “Premia il passaggio Generazionale” L’amministrazione comunale intende premiare quanti hanno saputo trasmettere alle nuove generazioni lo spirito imprenditoriale rendendo possibile la continuità della loro impresa attraverso un ricambio generazionale. orari del mercante in fiera Venerdì 30 agosto (inaugurazione) ore 18.00 - 24.00 Mercoledì 4 settembre ore 20.30 - 24.00 Sabato 31 agosto Giovedì 5 settembre ore 20.30 - 24.00 Domenica 1 settembre ore 10.00 - 12.30 / 16.00 - 24.00 Venerdì 6 settembre ore 20.30 - 24.00 Lunedì 2 settembre ore 20.30 - 24.00 Sabato 7 settembre ore 10.00 - 12.30 / 16.00 - 24.00 Martedì 3 settembre ore 20.30 - 24.00 Domenica 8 settembre ore 10.00 - 12.30 / 16.00 - 24.00 ore 16.00 - 24.00 34 8 settembre lendinarese Feste AVVISO SACRO Basilica Abbaziale N.S. del Pilastrello Lendinara (Ro) Novena di preparazione Ogni sera: ore 20:30 S. Rosario e S. Messa presieduta da Mons. Caberletti don Giordano, prelato uditore della Rota Romana Domenica 1 Settembre Apertura Feste Patronali SS. Messe ore 7:15 - 9:00 - 10:30 12:00 - 16:30 - 18:00 Ore 10:30 S. Messa Solenne presieduta da S. E. Mons. Gaetano Bonicelli Arcivescovo emerito di Siena Ore 18:00 S. Messa Solenne presieduta da S. E. Mons. Flavio Roberto Carraro Vescovo emerito di Verona Venerdì 6 Settembre Giornata dei Lendinaresi Ore 21:00 S. Messa concelebrata per tutti i Lendinaresi, presieduta da Don Massimo Guerra Sabato 7 Settembre SS. Messe ore 7:00 - 9:00 10:00 - 18:00 Ore 21:00 S. Messa presieduta da fra Elvio Battaglia Capp. Ore 21:00 Concerto delle campane della Città Domenica 8 Settembre Solennità della Natività di Maria SS. Messe ore 6:15 - 7:15 - 9:00 - 10:30 12:00 - 16:30 - 18:00 - 19:30 - 21:00 ore 10:30 S. meSSa Solenne presieduta da S. e. mons. lucio Soravito De Franceschi Vescovo di Adria-Rovigo ore 18:00 S. meSSa Solenne presieduta da S. e. mons. Paolo rabitti Arcivescovo emerito di Ferrara Sabato 14 Settembre Giornata dell’ammalato e dell’anziano ore 16:00 S. Rosario e Santa Messa con funzione Lourdiana presieduta da Don Fabio bolognesi ore 21:00 in chiesa concerto in onore a maria Domenica 15 Settembre Giornata degli Automobilisti SS. Messe ore 7:15 - 9:00 - 10:30 12:00 - 16:30 - 18:00 ore 10:30 S. messa Solenne presieduta dal P. abate Don cristoforo Zielinski ore 18:00 S. messa Solenne presieduta da mons. claudio Gatti, Vicario generale della diocesi Tipografia Lendinarese 26 Tipografia Lendinarese 29 Agosto - 5 Settembre settembre lendinarese 34 8 Un po' di successi dello Sport Lendinarese Daniele Marabese oro ai campionati italiani paraolimpici rtivi spo i t i r e m o ai Premi Mattia Diamanti campione d' Europa 500 mt sprint Baby Celtic - Under 14 campioni d'Italia Sara Rondina argento in Europa mt nella staffetta sui 3000 ali convocazione ai mondi astelli MassimnotoM nazionale oro e arge sci nautico ista onqu c s i V a L ria atego C a m i r la P Volley Lendinara campionato Serie D 27 34 8 settembre lendinarese Lendinara tra arte, storia e devozione PERCORSI GUIDATI ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ Domenica 1 settembre - ore 16.00 Arte e storia nei palazzi cittadini Passeggiata tra le antiche residenze nobiliari del centro storico e visita agli affreschi di Palazzo Cattaneo e agli interni di Casa Tintore Domenica 8 settembre - ore 16.00 Lendinara in cartolina. Itinerario tra il centro storico e le riviere dell’Adigetto arricchito da immagini di inizio ‘900 Domenica 15 settembre - ore 15.30 Le magiche atmosfere del Giardino di Ca’ Dolfin-Marchiori Una ricca collezione di foto d’epoca ci accompagna in un viaggio tra fantasiose scenografie naturali ed architettoniche * Domenica 29 settembre - ore 15.30 Il Giardino di Ca’ Dolfin: la Bellezza raccontata… (Novità 2013) Inedito percorso nel giardino romantico attraverso le parole di artisti e letterati che l’hanno frequentato in più di un secolo, da Aleardi a Saba Inizio visite alle ore 16.00 dall’Ufficio IAT di Piazza Risorgimento Ingresso Giardino di Ca’ Dolfin-Marchiori: € 4,00 intero; € 2,00 ridotto Info e prenotazioni: tel - 0425 642389 - mail - [email protected] Appuntamento per la partenza dei percorsi guidati presso l’Ufficio IAT di Piazza Risorgimento Itinerari a cura di CeDi - Turismo & Cultura e Gruppo CTG L’Atene del Polesine autocarrozzeria ferrari aldo di Ferrari Franco e Luca snc Lendinara Via Paolo Veronese, 3 Tel. 0425.641009 [email protected] Reperibile Sabato e Domenica 333.3296526 - 338.8058813 333.3352165 28 • Riparazione parabrezza • raddrizzatura su banco prova • verniciatura con sistema tintometrico • Soccorso stradale • AUTO SOSTITUTIVA artisti lendinaresi settembre lendinarese 34 8 Carlo Tintore Carlo Tintore, lendinarese, da una cinquantina di anni ha visitato musei, mostre, interessandosi particolarmente alla scultura. Probabilmente è questo che, una volta tornato a Lendinara dopo un trentennio passato fuori dalla nostra città, l'ha indotto a cimentarsi nel comporre opere plastiche usando vecchi materiali di recupero. Negli ultimi dodici anni ha partecipato a varie mostre personali e collettive con amici. Forma circolare Forma piramidale Omaggio a Peggy Premiata Pasticceria “Sanremo” Comm. Olindo Meneghin Badia Polesine (RO) Via S. Giovanni, 22 Tel. 0425.51042 Lendinara (RO) ViaVarliero, 47 Tel. 0425.600979 29 34 8 settembre lendinarese Casa Albergo: un centro servizi a favore del territorio. Casa Albergo per Anziani di Lendinara C asa Albergo per Anziani si configura come un Centro di Servizi avente finalità istituzionale di assistenza e cura, senza alcuno scopo di lucro, delle persone anziane sia autosufficienti che non, disabili adulti, malati terminali ed altre tipologie di soggetti che si trovano in stato di bisogno e che richiedano assistenza socio-sanitaria. Casa Albergo si inserisce quale nodo della Rete dei Servizi alla Persona presente ed attiva nel territorio, mettendosi in tal modo a disposizione della comunità, sia attraverso i propri servizi residenziali, sia mediante quelli domiciliari, che riesce a garantire grazie ad una convenzione in corso con il Comune di Lendinara, mentre per quelli di carattere oncologico, con l’Azienda Ulss 18. La direzione verso la quale Casa Albergo si propone di indirizzare il suo impegno è quella di prospettare i suoi servizi in funzione di ciò che la comunità va a richiedere in base ai diversi bisogni. La scelta, di adottare in questo contesto e come metodologia di lavoro, un proprio “Sistema Qualità” evidenzia la volontà e determinazione verso il miglioramento continuo dei servizi offerti. Casa Albergo, attraverso la collaborazione di ciascuno al suo interno, lavora per una “costruzione di senso” sempre più forte, considerando i diversi punti di vista e realizzando una maggiore coerenza tra decisioni, azioni e risultati. In questo senso la Casa si sforza di agire per rafforzare la sua legittimazione che con la Comunità locale ha consolidato e, al contempo, per proseguire nel sapersi assumere responsabilità nell’assicurare risposte efficaci e, per quanto possibile, esaustive. Un cammino, questo, nel quale ciascuno possa a pieno titolo sentirsi cittadino e parte di quel tutto che, nel favorire il benessere delle persone, concorre a rimuovere eventuali barriere che possono ostacolare la realizzazione dell’identità di ogni singola persona. La Casa, nell’accettare e fare propria questa sfida, si vuole proporre di essere, a tutti gli effetti, parte viva ed integrante della comunità locale. Segno palese di un suo appartenere e fare parte, contribuendo, attraverso il suo apporto, a meglio qualificare la presenza dei suoi servizi a favore dei cittadini. 30 Settimana dell’Anziano 2013 Sabato 31 agosto ore 10.30 Inaugurazione mostre ore 11,30 Buffet all'aperto Fotografiche “Cittadini d'Europa a sostegno dell'Ambiente” a cura del Servizio Animazione e del Centro Documentazione Polesano ONLUS "Tracce" dei Fotografi dell'Associazione La Camera Chiara Scultorea e Pittorica ”Vecchi Ricordi" e "Venezia e Borghi di Mare“ di Francesco Ferrante Pittorica “Personale” di Luisa Duò Domenica 1 settembre - ore 12.00 Pranzo dell’anziano con gioco della lotteria Martedì 3 settembre - ore 15.00 Tombolissima con premi ai vincitori Giovedì 5 settembre - ore 15.30 Spettacolo cinofilo con i Bovari del Bernese con coinvolgimento dei residenti Sabato 7 settembre - ore 16,00 Spettacolo-Musical a cura del gruppo "Angeli in Musica" - presso la Sala M. Milani Fasiol settembre lendinarese 34 8 A.N.P.I., una associazione attiva Clara Grossi A .N.P.I, associazione nazionale partigiani italiani, potrebbe essere una delle tante sigle che dicono poco soprattutto ai ragazzi, ai giovani, a chi vive più di social network che di contatti interpersonali. Nella realtà lendinarese tutti i ragazzi hanno avuto, invece, la possibilità di conoscere l’Anpi, i valori che in qualsiasi momento della storia sa esprimere grazie alle tante iniziative di cui, in questi anni, si è fatta portatrice. Presieduta da Giuseppe Trambaiolo, con un impegnato gruppo dirigente, l’associazione ha parlato dei valori della resistenza, ha organizzato mostre di grande rilevanza che hanno attirato tanti ed interessati visitatori. Il lavoro di ricerca non si esaurisce mai per l’Anpi lendinarese “proprio perché siamo convinti - dice il presidente Trambaiolo - che ci sono ancora molte testimonianze da far venire alla luce e che possono scrivere altre interessanti pagine della storia che ha portato il Paese alla liberazione”. La sezione lendinarese dell’ANPI è intitolata alla medaglia d’oro Lorenzo Fava, un esempio di vita e di coerenza da far conoscere ai ragazzi. Lendinara , mercoledì 25 aprile di Milo Vason, Antifascisti polesani nella guerra di Spagna di Vittorio Tommasin, IMI in Germania di Luigi Rossi, Servizi segreti alleati in Polesine ’43-’45 di Claudio Vallarini sono i volumi presentati in questi ultimi anni che, insieme alle quattro mostre realizzate, negli spazi messi gentilmente a disposizione da Domenico Miniutti, hanno permesso a molti ragazzi, oltre a moltissimi altri, di conoscere fatti ed eventi che non si trovano nei libri di storia. Si è trattato di testimonianze uniche, di raccolte documentarie sempre a disposizione di quanti vogliono approfondire pagine della nostra storia sempre fondamentali per assicurare un futuro di democrazia. Altre iniziative sono in programma a novembre con l’assegnazione alla sezione Anpi lendinarese della medaglia d’oro quale sezione più attiva nel diffondere la memoria partigiana. Il presidente dell'Anpi uff. Giuseppe Trambaiolo inaugura la mostra sulla Resistenza in Polesine insieme al sindaco Alessandro Ferlin e al consigliere regionale Graziano Azzalin AUTOFFICINA di Ferrati Maurizio & Daziale Luca snc Autorizzato Centro revisioni auto - Centro diagnostico multimarca - Servizio gomme - Impianti GPL e Metano Via Valli, 27/B - Lendinara - Tel. 0425.641720 - Fax 0425.603021 - E-mail: [email protected] 31 34 8 settembre lendinarese Pieve di Santa Sofia, il sigillo ritrovato Q Adriano Azzi presidente e fondatore del gruppo culturale e di ricerca Il Manegium di Fratta Polesine ualche anno fa un socio del nostro gruppo ci consegnava un piccolo reperto di metallo, incavato o forse stampato, contornato da scritte e con al centro dell’incavo una figura femminile che tiene tra le braccia la palma del martirio, il tutto in forma speculare, casualmente ritrovato a Lendinara nel terreno una volta adibito a poligono di tiro. Lo si è subito individuato come un sigillo e si è interpellato il professor Sante Bortolami, libero docente di storia medioevale presso l’università di Padova. Dopo averlo attentamente esaminato e studiato, lo studioso padovano ci ha fatto pervenire la seguente relazione: “Sigillo relativo a Santa Sofia, ritrovato presso il poligono di tiro di Lendinara dal sig. Davide Tosato. La tipologia dei caratteri rende il reperto attribuibile al tardo trecento. Esso riporta la seguente scritta: “T S. CAP.LI PLEB. S. SOPHIAE D. LENDENA” (Croce – Sigillum capitoli plebis S. Sophiae de Lendenaria), ossia SIGILLO DEL CAPITOLO DELLA PIEVE DI SANTA SOFIA DI LENDINARA. Il capitolo era un gruppo sacerdotale che faceva vita comune, privilegio delle chiese battesimali o pievi”. Pur sapendo da sempre che la Pieve, o meglio il Duomo di Santa Sofia era la chiesa più importante di questa zona del Polesine, non si aveva però memoria che fosse stata anche sede di un “capitolo”. La cosa ci incuriosì e iniziammo un percorso di ricerca chiedendoci il perché di un Capitolo Presbiteriale in Santa Sofia di Lendinara. Segantin in un suo articolo pubblicato nel n. 28 del 2004 del “Il Ventaglio”, testualmente dice scrivendo di Lendinara: “Nel ‘300 oltre che nel piano politico si registrarono importanti presenze anche in altri ambiti. In quello religioso innanzi tutto con la presenza dal 1300 al 1305 del vescovo Bonazonta che da Adria spostò a Lendinara la sede vescovile lasciando un ricordo tuttora visibile nel seggio marmoreo murato nel presbiterio di Santa Sofia”. Pensammo subito che se c’era un vescovo, vi doveva essere anche un Capitolo, anche se le due istituzioni potevano esistere separatamente, come poi constatammo. Lendinara dunque è centro religioso del territorio e sede vescovile. Ed è documentata anche l’esistenza già dal 1288 di un capitolo di canonici residente fino alla metà del secolo XV in una casa di via San Giuseppe, già via delle Grazie. La stessa via e forse la stessa casa acquistata dal Bonazonta nel 1300 per farne la sede vescovile (oggi sede dell’istituto Immacolata con la scuola Materna). Dunque in quegli anni Santa Sofia è sede di un Collegio di canonici, di un Capitolo. Bonazonta, o anche Bonagiunta, dell’ordine dei Predicatori, fu vescovo di Adria dal 1288 al 1305. Autofficina specializzata e Fiat Donado Silvano Via Amendola, 28 - LENDINARA (Ro) - Tel. 0425.641191 I nstallazione A utorizzata I mpianti G.P.L. Diagnosi computerizzata di tutti i tipi di auto e metano EGI Multipoint Iniezione L’alimentazione ideale per chi mangia molti chilometri • Officina Elettrauto • Prerevisioni • Montaggio e Assistenza climatizzatori • Controllo Gas di scarico e rilascio bollino blu • Diagnosi iniezione e ABS su tutte le marche 32 settembre lendinarese Fu un vescovo molto attivo. Riorganizzò capillarmente la chiesa polesana e proprio nel 1288 nominò Aleardino primo arciprete conosciuto della Pieve di Santa Sofia; si impegnò moltissimo nella difesa dei diritti delle parrocchie recuperando diritti di decima e molte proprietà che erano state usurpate alla chiesa adriese. Si dedicò con fede e passione alla rieducazione del clero e scrisse molte opere fra cui l’Ufficio proprio e la Legenda di San Bellino proclamato patrono della Diocesi. Restando in Lendinara, nel 1304 benedisse la prima pietra del Monastero di Sant’Agata (oggi monastero dei Padri Cappuccini). Da quanto trovato ed esaminato credo non si possa dire che il vescovo Bonazonta abbia ufficialmente trasferito la sede episcopale da Adria a Lendinara tenendo anche in considerazione che nello stesso anno acquista uno stabile in Rovigo per farne una sua abitazione. Con tutta probabilità, considerati i tempi, la mancanza di strade percorribili facilmente e le frequenti alluvioni, sono propenso a pensare che abbia voluto istituire tre dislocazioni della 34 8 sede episcopale per essere più pronto e più vicino a tutto il territorio dimorandovi temporaneamente e in periodi diversi critici. Si può concludere evidenziando che in Lendinara esisteva un Capitolo o Collegiata di Canonici e Presbiteri e che il sigillo ritrovato apparteneva al capitolo stesso che aveva sede presso la “Pieve di Santa Sofia”. Gioielleria Oreficeria 33 34 8 settembre lendinarese Lendinara protagonista del riscatto economico e sociale nel periodo storico dell’Unità d’Italia (1866 - 1935) Fabio Ortolan T tti conoscono la Lendinara dell’arte e della cultura di Lorenzo Canozio e Pietro Brandolese, quella legata al risorgimento garibaldino di Alberto Mario e Jessie White, quella del Santuario Mariano; ma pochi conoscono la Lendinara protagonista del riscatto economico-sociale del Polesine legato alla sua agricoltura e alle prime forme industriali ad essa correlate nel periodo storico che va dal 1866 al 1935. Il Polesine del nuovo Regno d’Italia è una terra a vocazione agricola e povera, in cui pellagra e malaria incombono sulle classi contadine. Ma è un Polesine percorso da un forte spirito di riscatto sociale derivante da un spiccato animo garibaldino, degnamente testimoniato a Lendinara da grandi e straordinarie figure, ai più sconosciute, che furono concretamente protagoniste dello sviluppo economicosociale del Polesine. L’ultimo degno rappresentante di questi grandi lendinaresi è Dante Marchiori (junior), scomparso il 3 giugno 2010, che in un suo discorso del 1965 affermava: “La storia del Polesine Dante Marchiori dal 1866 è una storia di azione, di passione, di sagace capacità degli uomini dell’agricoltura, tesi in uno sforzo unitario per imprimere alle loro terre un rapido progresso economico e sociale...” In quel periodo, alle notevoli esperienze garibaldine e socialiste con le società di mutuo soccorso, il movimento cattolico che a Lendinara è fortemente rappresentato, risponde con iniziative importanti. Non è un caso quindi che Lendinara sia la culla dei due principali Sindacati di categoria agricola, la Confagricoltura, erede del Comizio agrario del 1869, e l’Associazione Coltivatori Diretti sorta ufficialmente a Lendinara nel Febbraio 1919. La Confagricoltura. Nel 1866 il governo nazionale istituisce in ogni capoluogo il “Comizio Agrario” con lo scopo di “dare impulso alla produzione agricola con l’introduzione di nuove norme di tecnica agraria...”. Il primo comizio agrario del Polesine sorge a Lendinara nel 1869 sotto la presidenza di Giuseppe Petrobelli. L’attivi- 34 smo di Lendinara è riconosciuto dall’allora presidente della Camera di Commercio di Rovigo Angelo Cavallaro che dice: “una tradizione e una presenza di agricoltori interessati alle vicende dell’agricoltura è viva a Lendinara, nel cui comizio affluirono ben presto le giovani forze dell’agricoltura animate da spirito di iniziativa, davano il loro esempio agli altri a ben coltivare i terreni, a introdurre nuovi tipi di colture, a usare nelle campagne le macchine, a impiegare concimi chimici...”. Il comizio agrario fu il primo ente che riuniva gli agricoltori; a Lendinara nel periodo 1870-1874 contava 101 soci paganti una tassa annua di lire 3. L’associazionismo in agricoltura era auspicato nel bollettino del Comizio Agrario di Lendinara del febbraio 1884: “...si esortano gli agricoltori a non operare singolarmente e si ribadisce che per istruirsi praticamente oltre che studiare, occorre associarsi, discutere assieme, aiutarsi reciprocamente, mettere in comune le proprie osservazioni, i propri tentativi, i propri dubbi, rendere possibili esperimenti seri e su vasta scala di colture nuove, di metodi nuovi, farli in variate condizioni, ripeterli senza stanchezza, senza scoraggiamento..” Per molti anni il comizio di Lendinara sarà punto di riferimento di 30 comizi agrari della provincia, compreso quello di Rovigo. Nell’aprile del 1893 dal Comizio di Lendinara nasce l’Associazione agricoltori dell’Alto Polesine di Lendinara (33 comuni compreso Rovigo), sotto la presidenza di Dante Marchiori (senior). Nel luglio 1901 Giovanni Battista Casalini riesce a fondere l’associazione altopolesana con quella del Basso Polesine e nasce l’Associazione Polesana tra proprietari e fittavoli di fondi rustici, che in seguito sarà chiamata Associazione agricoltori della provincia di Rovigo e oggi Confagricoltura Rovigo. L’Associazione Polesana Coltivatori Diretti Il movimento cattolico risponde il 25 aprile 1890 con la nascita della “Società Operaia Cattolica di Mutuo Soccorso”, presso la parrocchia di Santa Sofia con il nome di “Unione del Rosario”, con 600 settembre lendinarese aderenti già al primo anno. Si pensa già allora a una finanza solidale, le Casse Rurali diventano l’espressione dell’impegno sociale dei cattolici polesani e i parroci ne sono i promotori. È il parroco di Molinella Don Giuseppe Miorelli a fondare nel 1893 la prima Cassa Rurale polesana con l’adesione di 12 piccoli proprietari e fittavoli. Il 2 maggio 1895, sempre a Lendinara, si costituisce la Federazione diocesana delle Casse Rurali, sotto la presidenza di Lorenzo Lorenzoni. Nello stesso anno, per dare un vantaggio ai soci delle casse rurali per l’acquisto di seminativi e concimi, oltre all’assistenza tecnica, si costituisce l’ “Unione Cattolica Agricola” sempre sotto la guida di Lorenzo Lorenzoni e di Mons. Giacomo Sichirollo, e questa, in realtà, potrebbe essere considerata la vera data di nascita dell’Associazione Polesana dei coltivatori diretti. L’8 agosto 1905 viene fondata l’ “Unione Agricola Polesana Società Anonima Cooperativa” che, come recita lo statuto, “deve procurare ai soci le necessarie forniture agricole senza intermediazione”. E infine arriviamo alla data ufficiale della nascita dell’Associazione Polesana Coltivatori Diretti: nel febbraio 1919, presso la sala San Pio X della parrocchia di San Biagio, si ritrovano tra gli altri Carlo Belloni, Giuseppe Lorenzoni, Carlo Cisotto e Antonio Cittante e danno vita alla nuova “Associazione Polesana tra piccoli proprietari e fittavoli” con Carlo Belloni primo presidente. 34 8 La cattedra ambulante di agricoltura di Lendinara e la barbabietola da zucchero Già dal 1867 si pensa alla istituzione di una scuola per l’agricoltura; il primo aprile di quell’anno l’amministrazione provinciale aveva stanziato 4000 lire per una scuola agraria circolante. Sotto la spinta dei sindacati di categoria, nel 1878 Piergentino Doni pensa ad una scuola ambulante sotto forma di conferenze e di lezioni pratiche e il 12 maggio 1890 la scuola prende finalmente il nome di “Cattedra Ambulante di Agricoltura di Lendinara”, diretta da Tito Poggi di Firenze. Sarà una istituzione determinante per il futuro dell’agricoltura di Lendinara e polesana, promotrice di innumerevoli iniziative e innovazioni. L’amministrazione comunale aderisce subito all’iniziativa e mette a disposizione per le lezioni la sala Zanotto Pasticceria e Caffetteria dal 1969 Lendinara (RO) - Via Cavour, 36 - Tel. 0425 641801 [email protected] 35 34 8 settembre lendinarese consiliare il sabato mattina, giorno di mercato. È la prima esperienza a livello nazionale (seguirà Parma nel 1892, Bologna nel 1893, Ferrara nel 1894), tanto che l’allora presidente della provincia dirà in un suo intervento al proposito che “il Polesine è additato ad esempio in tutta Italia (...), la stampa di tutta Italia si interessa alle nostre relazioni”. Alla guida della Cattedra si alternarono da subito personaggi di altissimo livello, meritevole ciascuno di un capitolo a parte: dopo Poggi, approdato al parlamento, arriverà Ottavio Munerati e nel 1908 Celeste Malandra, altro grande personaggio degno di nota a cui si devono pubblicazioni uniche a livello nazionale. Si comincia da subito a promuovere la coltivazione della barbabietola, con lezioni tenute da un giovane laureato nato a Costa di Rovigo, Ottavio Munerati appunto, che fonda a Lendinara nel 1900 la “Rivista Agraria Polesana”. La sua opera “La coltivazione delle bietole” è premiata dal Ministero dell’agricoltura nel 1905, e nel 1910 viene chiamato alla direzione della stazione sperimentale di bieticoltura, divenendo a pieno titolo il padre della moderna genetica delle barbabietole da zucchero a livello mondiale. Il 9 settembre 1899 presso il notaio Giacomo Zago di Lendinara si costituisce la “Fabbrica lendinarese per lo zucchero di barbabietola E.Maraini e C.”, primo presidente è Dante Marchiori senior. Lo zuccherificio di Lendinara è il primo del Polesine, e alla sua inaugurazione sono presenti Domenico Marchiori, già sindaco di Lendinara nel 1866 e deputato al parlamento, e Pietro Marchiori, già sindaco di Lendinara e presidente per 30 anni del consiglio provincia- 36 le. Allo zuccherificio di Lendinara trovavano lavoro 600 operi stagionali in 2 turni e 90 operai fissi. Nel 1898 la Cattedra aveva pubblicato le “Istruzioni per i coltivatori di barbabietole a scopo d’esperimento”. Nel 1899 Lendinara ospita la manifestazione nazionale “Concorso ed esposizione di macchine e strumenti per la coltivazione della barbabietola da zucchero”, nel novembre del 1901 il presidente del Comizio Agrario Eugenio Petrobelli organizza a Lendinara il primo congresso nazionale bieticoltori, e la manifestazione sarà replicata sempre a Lendinara nel 1904; nel 1911 Petrobelli sarà chiamato a parlare dei vantaggi della bieticoltura all’Esposizione di Torino. Nel 1913 nasce l’ANB, Associazione nazionale Bieticoltori la cui sede poco dopo verrà spostata a Bologna e Gino De Vecchi di Lendinara ne sarà nominato primo segretario generale. In quegli anni il Polesine, con Lendinara in testa, è di fatto la capitale della bieticoltura a livello nazionale. D’obbligo sottolineare che al glorioso passato della bieticoltura polesana seguì il miopismo politico italiano in sede comunitaria che segnò la fine di questa importante filiera agricola con la conseguente chiusura di tutti gli zuccherifici polesani. Anche il glorioso zuccherificio di Lendinara seguirà la stessa sorte , cambierà diverse volte ragione sociale fino a quando verrà incorporato nella S.I.I.Z. di Genova. La sua ultima campagna bieticola sarà quella del 1982 e chiuderà definitivamente il 31 marzo 1983. settembre lendinarese 34 8 La nascita di industrie collegate con l’agricoltura Oltre allo zuccherificio in quegli anni furono numerose le iniziative industriali lendinaresi collegate più o meno direttamente con l’agricoltura. Nel 1878 sorgeva l’unico stabilimento meccanico di tutto il Polesine, lo “Stabilimento Meccanico Marchiori-Candiotto” con 24 operai specializzati e tre garzoni di bottega. Oltre a costruire macchine in proprio, questo stabilimento era l’importatore unico della macchine agrico- Canapificio “La Stiglia” ora Centro Commerciale Base le americane Deering Harvester Company di Nel 1903 era nata, sempre a Lendinara, in via OslaChicago. Ricordo che nel 1902 la Deering e Cyrus via 7, la “Società Anonima Prodotti Chimici per l’agriMc Cormick fondano la gloriosa fabbrica di trattori coltura” che nel 1926 sarà acquistata dalla MontecaInternational Harvester, e ancora oggi nella bache- tini poi Montedison. ca delle onorificenze ottenute, nella sede storica di Nel 1907 sorge la prima stazione pluviometrica al Chicago, fanno bella mostra due medaglie d’argen- servizio della coltura delle barbabietole. to, cinque di bronzo e un diploma d’onore ottenute Nel 1908, in via santa Maria Nuova, 24, sorge lo nella Esposizione agricola di Lendinara del 1898, e Jutificio Veneto con l’aggiunta nel 1920 del Canapifila medaglia d’argento e una di bronzo in quella del cio “La Stiglia”. 1899. Sempre nel 1908 nasce lo Jutificio del Consorzio Nel 1893 era nata la “Premiata Fabbrica Aceto” di Agricoltori Lendinaresi e il Credito Polesano in via Pietro Paolo Tasso. Porte di Sopra 57. Nel 1938 la fabbrica verrà ceduta Nel 1904 nasce la prima fabbrica di concimi chi- alla famiglia Lampugnani di Milano. mici nel Veneto: è la “Società Cooperativa per Fosfati In queste due strutture lavoravano più di mille opedi Lendinara”, con 459 soci. All’inaugurazione Tito rai. Poggi, deputato fiorentino innamorato di Lendinara e primo direttore della Cattedra Ambulante, dice: Conclusioni “Lendinara si pone alla testa del progresso economico provinciale con queste iniziative che testimoniaAltre importanti iniziative a Lendinara furono nel no lo spirito di intraprendenza dei suoi cittadini”. campo della zootecnia, della seta, della coltivazione Ortofrutta L’angolo Di Mariella e Michele Ghinatti D l I olce Forn o di Sonia e Gianluca freschezza, qualità e cortesia al giusto prezzo Via Perolari, 6 - Lendinara (Ro) - tel 347.5543087 Piazza S. Marco, 29 - Lendinara (Ro) Tel. 0425.641640 37 34 8 settembre lendinarese terpreti degli uomini straordinari, lendinaresi che furono i veri protagonisti dello sviluppo economico e sociale del nostro Polesine, di una industria fortemente legata all’agricoltura. Note: - Storia economica del Polesine, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rovigo. - Archivio storico personale Partecipanti al I Corso di Aratura Meccanica organizzato dalla Cattedra Ambulante di Lendinara del tabacco, sotto la spinta della Cattedra Ambulante. E altri settori e fatti storici meriterebbero attenzione particolare, come la storia della bonifica del comprensorio di Lendinara, e la grande emigrazione verso il Brasile, (Rio Grande del Sud, San Paolo, Minas Gerais) dovuta alla crisi sociale seguita alla caduta dei prezzi dei cereali dal 1877, conseguente all’apertura del mercato Ucraino (globalizzazione ante litteram) che fece crollare i prezzi del grano. Con il DL 13/6/1935 n. 1120 le Cattedre Ambulanti vengono soppresse e vengono istituiti i Regi Ispettorati Agrari Provinciali, e così, con l’assistenza tecnica che passa dagli agricoltori alla politica nasce di fatto anche in agricoltura la burocrazia. Si chiude un ciclo, un periodo di cui furono in- Fattura della Ditta Concimi Comici gioielleria donegà lendinaracentrostorico 0425 600649 38 settembre lendinarese 34 8 Girolamo Magagnati, vetraio, uomo d'affari, letterato G irolamo Magagnati è stato un personaggio di multiforme ingegno, artigiano di successo del vetro, uomo d’affari, letterato e poeta, nato a Lendinara intorno al 1565 e vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII. Era già conosciuto come corrispondente e amico di Galileo Galilei, ma la riscoperta del personaggio Magagnati è avvenuta in tempi relativamente recenti ed è dovuta al ritrovamento presso un collezionista inglese di un suo manoscritto che era considerato disperso, un volume di lettere che Magagnati aveva comunicato a Galileo Galilei di voler dare alle stampe ma che non fece tempo a pubblicare. Le Lettere a diversi del signor Girolamo Magagnati, a cura di Laura Salvetti Firpo per i tipi di Olschki di Firenze, sono state pubblicate nel 2007. Nella presentazione del libro si legge che “l’epistolario del vetraio, poeta, amico e corrispondente di Galileo e di molti degli intellettuali che animarono la scena letteraria, scientifica e politica della fine del XVI secolo e dei primi venti anni del XVII, offre uno spaccato interessantissimo e variegato dei suoi rapporti con la cultura del tempo. Molti i nomi eccellenti: Achillini, Rodolfo Boccalini, Alessandro e Battista Guarini, Marino, Monteverdi e due tra i maggiori del tempo, Cremonini e Galilei”. Magagnati lasciò il suo paese natale ancora giova- Ennio Bellucco ne. Appassionato di chimica, scoprì nuovi modi di lavorare il vetro, che sapeva produrre con tinte particolarmente vive e luminose. Per questo motivo le sue prime tappe dopo la partenza da Lendinara furono Venezia e Murano, ma le prime notizie precise sono quelle che ne registrano la presenza a Roma dal 1585; qui entrò in rapporti con importanti famiglie della capitale, come gli Orsini e i Peretti, e divenne amico di Traiano Boccalini. Nel 1595 Magagnati ritornò a Venezia dove “trascorse il resto della sua vita, fatta eccezione per brevi soggiorni a Mantova, Padova e soprattutto Firenze. Entrato in società con Pietro Ballarin, ottenne dal Consiglio dei dieci il privilegio per 15 anni di ‘lavorare le paste di smeraldo, topazio e giacinto con l’istessa maniera che si lavorano i vetri ordinari, di modo che si possono soffiar, farne vasi, stampar, tirar canne’ (Archivio di Stato di Venezia, Consiglio dei dieci, Parti comuni, f.208), e farne ogni sorta di lavori” (Emanuela Bufacchi in Treccani, Dizionario Biografico degli Italiani, vol.67, 2007). In questo campo Magagnati si guadagnò prestigio e stima, ma anche invidia, tanto che quando tentò di ottenere nuove licenze, o il rinnovo nel 1609 della licenza ottenuta 15 anni prima, i vetrai concorrenti gli procurarono non pochi fastidi. Magagnati fu anche uomo d’affari, e intorno al 1610 propose al granduca di Toscana un grandioso progetto per la costituzione di una specie di compagnia del commercio per richiamare in Toscana i rapporti con i mercati del Levante e delle Indie. Ma il progetto non incontrò i favori del duca Cosimo II de’ Medici a causa del costo troppo elevato, malgrado l’appoggio dato alla proposta da Galileo Galilei. Intorno al 1602 Magagnati fu anche in carcere per aver appoggiato, evidentemente in modo non troppo legale, l’amico pittore Giovanni Contarini in una questione amorosa. Oltre che vetraio e uomo d’affari, Magagnati fu anche letterato e poeta umoristico. Sono dei primi anni 80 due sonetti sulla nobiltà della pittura dedicati a Romano Alberti e pubblicati a Roma nel 1585, e sempre durante il soggiorno romano compose i Capitoli burleschi d’incerto autore, pubblicati poi nel 1599 sotto lo pseudonimo di Gandolfo Telesio. A Venezia, nel 1605, diede alle stampe La vita di S. Longino martire cavalier mantoano, in versi sciolti, dedicata alla duchessa di Mantova Eleonora de’ Medici. Nel 1610 scrisse due opere celebrative, l’Applauso del mondo alla maestà cristianissima di Maria de’ Medici regina di 39 34 8 settembre lendinarese Francia e di Navarra e la Meditazione poetica sopra i pianeti medicei, dopo la scoperta di Galilei sui satelliti di Giove. Seguirono La Vernata, scritta nel 1611 e pubblicata l’anno successivo, e nel 1613 la favola pastorale La Clomira dedicata al duca di Mantova Ferdinando Gonzaga, che venne musicata da Giovanni Priuli e ottenne un buon successo. Gli portarono più fama le biografie burlesche in terza rima Le vite di Romulo e di Numa Pompilio primi re di Roma edite a Venezia nel 1614, cui seguì nel 1616 La vita di Tullo Ostilio terzo re di Roma, ma il progetto di mettere in parodia le vite dei sette re di Roma si fermò qui. della confidenza esistente tra i due c’è l’uso frequente, nella corrispondenza, del dialetto rustico padovano, usato da Magagnati per compiacere l’amico, e il frequente scambio di prodotti alimentari per buongustai come vini, olive, carni, pesce. L’ultima lettera a Galileo di Magagnati, ormai cieco a causa di una malattia, è del 28 aprile 1618, dopo di che non si hanno di lui più notizie, ragion per cui la sua morte viene datata tra il 1618 e il 1619. Comunque “la notorietà di Girolamo Magagnati è dovuta principalmente alla corrispondenza intrattenuta con Galileo Galilei” (Carlo Carabba e Giuliano Gasparri, La vita e le opere di Girolamo Magagnati, in Nouvelles de la République des lettres (2005, II, pp.61-85). Magagnati conobbe lo scienziato e filosofo toscano tra il 1592 e il 1593, probabilmente durante il suo soggiorno a Padova, poi il rapporto tra i due continuò con reciproche ospitate e in seguito anche con una fitta corrispondenza. La prima lettera indirizzata dal Magagnati a Galileo è del 21 ottobre 1607 ed è scritta in dialetto veneto. Scrive Antonio Favaro (in Amici e corrispondenti di Galilei, Firenze, Salimbeni, 1983, 2 voll.: vol.I, Girolamo Magagnati, p.79): ”Le relazioni sue con Galilei non furono, né potevano essere, scientifiche, ma soltanto letterarie in parte e soprattutto del genere di quelle che hanno luogo tra buontemponi, amanti dell’allegro vivere, della buona tavola e dei vini squisiti”. A conferma Salone Donna Più di Lucia e Letizia Lendinara - Via Matteotti, 1/A Tel. 0425.600534 AMBIENTE CLIMATIZZATO Venerdì e Sabato per appuntamento 40 settembre lendinarese 34 8 Lettera di Girolamo Magagnati a Galileo in Firenze Murano, 10 dicembre 1611 Ho inteso la difficoltà, anzi impossibilità, che V.S. trova nella prestanza delli 10/m D senza le solite sicurtà, e lodo, come cosa buona e benfatta, l’osservanza delle regole del buongoverno, ottimamente intesa da que’ prudentissimi Signori che assistono a gl’interessi di S.A. Ser.ma; se bene, per l’utile che n’avrebbe tratto il suo Stato, e massime ora che l’Indie cominciano a suscitar negozio, non saria stato fuor di proposito un pizzico di quel sal politico, che in extraordinariis ordo est ordinem non servare. Parlo però con ogni debita riverenza, e mosso solo dalla consolazione, ch’io desidero nell’animo, di quell’A., a cui per lo eterno Dio ho consacrata tutta la mia divozione; ché infine la modestia della mia fortuna non ha necessità di miglioramento, e posso contentarmi di esser, per grazia di Dio, esposto anzi all’invidia che alla compassione. E se mi è vietato io poterla goder e servire in Toscana, non è però interdetto a lei di favorirmi a Murano, dove l’attendo questa estate a goder meco il palazzotto de’ Giuliani, che ho tolto ad affitto; il quale ha un giardino quanto la piazza di S. Marco, copiosissimo di ottimi frutti e nella più bella e deliziosa vista di tutto il paese, dove la tranquillità della stanza m’ha porto occasione di finir il mio Idilio, il quale ho già ricuperato dall’Inquisitore, e si stampa (ben che sia presunzione) donato a S.A.Ser.ma. A tempo novo spero goderla insieme con gli amici, e particolarmente co’ SS.ri compari Ferrari e Mannucci, a’ quali desidero dar alcuna volta, questo carnevale, salsiccia che superi la Vicentina, et olive che superino le Veronesi e Bolognesi: però la prego a inviarmene un barlotto, e siano di quelle gigantesse e polpute che mi dava l’anno passato a Firenze, e sei over otto lib. di ottimissima salsiccia, per ora, consegnando, spezialmente l’olive, a Mess. Lorenzo Belcorpi corriere, il quale per amor mio le condurrà con particolare diligenza. Mi mantenga l’amor suo, e Nostro Signor Dio la faccia contenta. Di Murano, a’ Xci di Xmbre 1611. Di V.S. molto Ill.re et Ecc.ma Aff.mo Ser.re Gir.mo Magagnati carrelli elevatori iata a prem 008 Officin 2 o r lia d’o medag www.destrocarrelli.it [email protected] 35040 S. URBANO (Pd) - Via Europa, 16 - Località Ca’ Morosini Tel. 0429 96075 - Fax 0429 96218 41 34 8 settembre lendinarese Fra Antonio da Lendinara Ennio Bellucco S e Girolamo Magagnati, morto tra il 1618 e il 1619, era amico del Galilei, qualche anno dopo un altro lendinarese aveva con Galilei un rapporto di diverso tipo. Nella collana “ Le opere di Galileo Galilei: edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d’Italia – G.Barbera (Firenze) 1890-1909”, si trovano le due seguenti lettere inviate ad Antonio Barberini a Roma da tale Frate Antonio da Lendinara. Eminent.mo et Rev.mo Sig.re Hoggi, con le lettere di V.S. Emin.ma delli 2 del corrente, mi perviene la copia della sentenza et dell’abiura di Galileo Galilei, quale non mancherò di notificare alli Vicarii, et ne farò avere notitia ancora di essa dalli professori di filosofia et di matematica di questo publico Studio, et da altri di tutta la città; et la publicarò in queste librarie, ove sogliono concorrere professori di lettere, acciò più publica et universale ne vada la relatione. Che sarà per riverente esecuzione del comandamente di V.S. Emin.ma, alla quale umilmente m’inchino, et riverente le bacio la veste. Di Padova, li 15 di Luglio 1633 Di V.S. Emin.ma et R.ma Humilissimo Servitore Fr. Ant.o da Lendinara, Inq.re di Padova Eminent.mo et Rev.mo Sig.re Ho più volte eseguito l’ordine datomi da V.S. Emin. ma nel pubblicare la sentenza et l’abiura di Galileo Galilei, havendone data notitia non solo a questi SS.ri professori di filosofia et matematica, ma anco a questi altri lettori publico, a’ SS.ri Canonici, a molti religiosi di S.Domenico, Sto Agostino et de’ nostri Minori, pure lettori publici, a diversi scolari, et publicatele nelle publiche librarie, acciò se n’habbia più universale notitia: et a quest’hora da S.re Fortunio Liceti, filosofo primario, mi è stato presentato il libro del medesimo Galileo, mandatogli da lui; et uso ogni diligenza nella perquisizione di queste librarie, se bene per anco non ho ritrovati altri. Et a V.S. Emin.ma umilmente m’inchino, et riverente le bacio la veste Di Padova, li 17 7mbre 1633 Di V.S. Emin.ma et R.ma Humilissimo Servitore Fr. Ant.o da Lendinara, Inquisitore di Pad.a Par di capire che Antonio da Lendinara fosse un frate che ricopriva l’importante incarico di inquisitore di Padova, città molto legata a Galileo che in quella università aveva insegnato; il frate si premurava di tenere informato sulla efficacia della sua attività di polizia giudiziaria, di cui era incaricato, il Cardinale Antonio Barberini (seniore) che ricopriva la carica di Segretario della congregazione della 42 Cristiano Banti, Galileo Galilei davanti all'inquisizione Romana e Universale Inquisizione. Chi era questo Antonio da Lendinara? E come era arrivato a ricoprire un incarico così importante? E il frate era ‘da Lendinara’ come nativo di Lendinara, oppure si intendeva il convento dei minori da cui proveniva? Agli appassionati e ricercatori di storia locale il compito di dare risposte a queste domande. artisti lendinaresi settembre lendinarese 34 8 Carmine Tisbo Dio è dentro di noi Pitto-scultore autodidatta nato a Pescara il 30.9.62. Viene scoperto dal critico d'arte ferrarese Gianni Cerioli che lo fa esporre nel 2007 al castello Estense di Ferrara, tema della mostra “I quattro elementi”; in seguito espone in tutto il territorio nazionale e anche all'estero (Milano, Genova, Germania, Usa ecc.). Nel 2010 pubblica il “Manifesto dell'arte animista” secondo cui il valore di un'opera d'arte dovrebbe misurarsi sia sulla capacità di suscitare il desiderio di indagare l'altra parte del nostro essere (l'anima), sia di realizzare l'incontro con l'assoluto. Inizialmente nei suoi cicli di lavori ricorre all'uso di materiali poveri come legnami, lamiere, rame rozzamente saldato, corda, sacchi, poi è approdato recentemente alla scultura in creta e bronzo. Sviluppo dell'interiorità Il nobile lavoro interiore Il nostro cielo è la piccolezza Tutto per la pesca sportiva - Pasture Canne a partire da € 5,50 e mulinelli a € 9,00 Riparazione di canne e mulinelli distributore di prodotti Piazza Risorgimento, 5 - LENDINARA Tel. 0425.601000 43 34 8 settembre lendinarese Curiosità fotografiche Anni '50, la televisione è agli inizi e non ha ancora soppiantato gli spettacoli tradizionali come quelli circensi. A Lendinara arrivano vari circhi, e per incuriosire e attirare gli spettatori del tempo cosa c'è di meglio di un paio di pacifici elefanti che fanno il bagno nell'Adigetto? Ecco nella foto a sinistra, sotto lo sguardo interessato di molti cittadini, due elefanti del circo Orfei fare un bagno rinfrescante immersi nelle acque del corso d'acqua cittadino, mentre nella foto a destra li vediamo uscire tranquillamente sotto lo sguardo vigile del domatore. Siamo di fronte all'officina di Lido Viaro, che scatterà le foto, da una parte, e a quella che successivamente sarà l'abitazione di Franco Pavan sull'altra riva, in Riviera del Popolo. Ferramenta Utensileria Colori Vernici CG Callegari Giorgio "FERRAMENTA MINIUTTI" Lendinara - Via S. Maria Nuova, 109/A Tel. e Fax 0425.604283 e-mail: [email protected] 44 s.r.l. PRODOTTI E SERVIZI PER L’AGRICOLTURA LEGNA DA ARDERE IN BANCALI PELLETS PER STUFE Sede: Via S. Maria Nuova, 65 - LENDINARA tel. 0425.641176 - tel/fax 0425.641508 Deposito: Via S. Pertini, 15 - San Bellino e-mail: [email protected] Duomo di Santa Sofia - Lendinara - 101 m 51m. everest-adv.com NOLE PIATT GGIO AFOR ME FINO A Lattonerie civili ed industriali - Installazioni - Lavorazione metalli Lendinara (Ro) - Via A. Moro, 6 - Tel. 0425 641870 - Fax 0425 63337 www.trevisanmetalli.eu - [email protected] Washington National Cathedral Visitor Gateway Foto © Alan Karchmer, Washington D.C.