chiesa - La voce Misena

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chiesa - La voce Misena
Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Isabella è morta a 34 anni, in una stazione della metro di Roma. Stroncata
dalla fatica di un lavoro che le chiedeva di alzarsi all’alba per essere pronta
al suo bancone di barista dall’altra parte della città. Quattro figli, una grinta
infinita, un sorriso instancabile, una voglia di futuro: così la raccontano. Ed
un pensiero , scritto su Facebook, di fulminante antica bellezza: “Una donna, il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo”.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 6 dicembre 2012 - € 1,00
N. 43
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN
Editoriale
Cip cip
Il Papa "vola" su Twitter e la sua
presenza su questo social network
prenderà ufficialmente il via con
il primo tweet che verrà lanciato
durante l’udienza generale mercoledì 12 dicembre, festa di Nostra
Signora di Guadalupe. Non si tratta di rincorrere gli ultimi ritrovati
della tecnica mediale, quanto rendersi conto di come la comunicazione cambia anche grazie a questi
media. L'uomo di oggi ha gli stessi
bisogni di sempre e la Chiesa esiste per proporre a queste domande
la risposta di una vita modellata a
quella di Gesù Cristo. Soltanto che
la sfida dei linguaggi è continua e
costringe anche un vecchio pontefice a fare i conti con un cinguettio che lo metterà in contatto con
milioni di utenti in tutto il mondo.
Abbiamo ancora molto da imparare, specialmente noi preti, in
quanto alla buona comunicazione.
Quante parole incomprensibili diciamo in chiesa e forse nemmeno
chi è lì le comprende fino in fondo.
Quante parole sciatte o lasciate alla
nostra improvvisazione, specialmente quando dobbiamo tradurre
in linguaggio contemporaneo la
Parola di sempre. Il Papa è stato
coraggioso, perché accettare la
sfida dei nuovi mezzi di comunicazione significa ripensare un po' i
collaudati codici comunicativi ecclesiali, non per metterli in discussione ma per chiedersi seriamente
come comunicano oggi le persone
e in quei canali portare la propria
piccola voce. I nuovi mezzi non
fanno fuori quelli antichi, anzi,
gli studiosi parlano sempre di più
di coesistenza e convergenza tra i
tanti canali possibili. Del resto, se
ci piace navigare in rete, scoprire
il mondo anche attraverso un computer, non per questo non abbiamo
bisogno di parole calde, vicine,
che ci incoraggiano e ci fanno vivere il gusto delle relazioni faccia
a faccia. Un bel sorriso, un abbraccio, un dirsi le cose chiaramente,
un progetto dibattuto, un'idea condivisa hanno il respiro delle nostre
vite. Vicino ad un cip cip di 140
caratteri che ci apre al mondo intero.
Gesualdo Purziani
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Giochi
pericolosi
La spesa pro-capite
per ogni italiano
è di 1703 euro
Si chiama “Mettiamoci in gioco” la
campagna nazionale contro i rischi del
gioco d’azzardo promossa da diverse associazioni (Acli, Adusbef, Alea,
Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel,
Fondazione Pime, Gruppo Abele, Intercear, Libera, Uisp). Una campagna che
parte dall’analisi della realtà.
“I costi sanitari, sociali, relazionali e
legali del gioco d’azzardo crescono
in misura proporzionale – affermano i
promotori -: in mancanza di rilevazioni e ricerche epidemiologiche precise
le ‘vittime’ dirette del gioco d’azzardo,
i giocatori patologici, sono stimati nel
2% del totale dei giocatori”.
Non solo. Molte inchieste della magistratura e alcune indagini economiche
tendono a evidenziare non solo che il
business del gioco d’azzardo costituisce un interesse specifico di infiltrazione delle grandi organizzazioni criminali, ma che l’espansione del gioco
d’azzardo legale non contiene, ma alimenta a sua volta il gioco d’azzardo illegale. Non si tratta solo di intervenire
ridefinendo le multe irrisorie rispetto
agli ingenti profitti che si ricavano dalla
manipolazione dei singoli giochi, ma di
prendere atto e trarre le dovute conseguenze del nesso tra gioco d’azzardo e
usura e delle considerazioni contenute nella Relazione della Commissione
parlamentare antimafia del 2011. Sempre secondo i promotori della campagna, molti conflitti di interesse devono
poter essere affrontati e regolati: “a partire dallo Stato stesso che affida al Ministero del Tesoro e delle Finanze, che
fruisce di cospicue entrate economiche
provenienti dal mercato dell’azzardo, il
ruolo di tutelare i cittadini dai problemi
sociali e sanitari correlati alle dipendenze patologiche indotte dalla progressiva
espansione del settore. Appare urgente
quindi che una diversa Autorità di pari
livello riceva mandato di dar vita e sviluppare strategie di prevenzione e cura
tese a proteggere i cittadini dai danni
collaterali dell’azzardo.
Per questo la campagna chiede di “porre
un freno, da parte dello Stato, al modello di ‘liberalizzazione controllata’ del
gioco d’azzardo in Italia, che si è progressivamente trasformato in insidiosa
‘deregulation’, come testimoniano l’abnorme espansione delle proposte di giochi in ogni Comune di Italia. Nel frattempo si chiede una moratoria rispetto
all’immissione di nuovi giochi, sia per
quantità che per qualità, e la rinuncia
ad ampliare ulteriormente la raccolta
e i ricavi derivanti dall’azzardo, anche
nel caso di nuove emergenze nazionali
che richiedono l’immediato introito di
risorse”. In secondo luogo, si chiede
di “restituire un potere decisionale alle
comunità locali che sono espropriate di
ogni funzione di ‘governo’ del fenomeno: i sindaci dei comuni non possono
intervenire sulle licenze, perché totalmente scavalcati dall’attuale legge
dello Stato”.Inoltre, occorre “impedire
la pubblicità del gioco d’azzardo con
appositi divieti, non diversamente da
quanto avviene per il tabacco”.
Secondo i dati Eurispes, nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore:
giocano il 47% degli indigenti, il 56%
degli appartenenti al ceto medio-basso.
Già negli anni ‘50 Milton Fidman, premio Nobel dell’economia, sottolineava
che ‘il modello di business dell’industria dell’azzardo può raggiungere dei
grandi traguardi se fa un business sulla
povertà perché un alto bacino a cui può
attingere è quello di chi ha poco reddito'.
R.S.
in questo numero
7 - 10 Diari di viaggio
Dal Pellegrinaggio diocesano
11 Si respira già Natale
Presepi e concerti in diocesi
14 La Goldengas vince
Il basket ritrova il sorriso
attualità
la voce misena
6 dicembre 2012
Svelare le abilità nascoste
Svelare le “abilità savant”, ovvero quelle
particolari capacità di cui sono dotate alcune persone autistiche. E, al tempo steso,
raccontare il modo in cui queste vedono e
interpretano il mondo. E’ quanto prova a
fare il libro appena pubblicato dalle Edizioni Erickson, “Autismo e talento. Svelare il
mistero delle abilità eccezionali”, curato da
Francesca Happé e Uta Frith e tradotto da
Carmen Calovi. Accade spesso, infatti, che
e persone con disturbi sociocomunicativi
possiedano abilità speciali nel campo della
musica,dell'arte,del calcolo o della memoria:
sviluppino il cosiddetto “orecchio assoluto”,
o abbiano una spiccata memoria fotografica,
Si apre 'Corto dorico'
o eseguano rapidamente calcoli anche complessi. Questo libro cerca di capire come e
perché questo accada: esistono effetti genetici simili che predispongono al talento e
all'autismo? Cosa c'è di speciale nei cervelli
di persone con abilità savant? Qual è il modo
migliore di promuovere i talenti nei bambini
e negli adulti con difficoltà comunicative e
sociali? E, ancora, geni,come Newton e Einstein sono incarnazioni del legame tra autismo e talento? Sono alcune delle domande a
cui provano a dare risposta Francesca Happé, professoressa di neuroscienze cognitive
a Londra, e Uta Frith, famosa per i suoi studi
sull'autismo e sulla dislessia.
Dal 4 all’8 dicembre Ancona sarà
la capitale del cinema breve. Quattordici registi, provenienti da tutta
Italia, si ritroveranno nel capoluogo marchigiano per aggiudicarsi
il montepremi di 6.500 euro, per
la IX edizione del Film Festival
“Corto dorico”, organizzato dall’associazione Nie Wiem.
Il programma del festival è ricco di
eventi. Verranno proiettati i video
dei più importanti spazi creativi
occupati dell’intero territorio nazionale, presentati da Luca Franco (consulente per Rai3 Doc3) e
Un triste fenomeno anche in Italia, poco conosciuto
I matrimoni forzati
Un fenomeno sommerso di cui si parla
poco ma che è in costante aumento anche in Italia, per effetto delle migrazioni e dei conflitti culturali vissuti dalle
seconde generazioni. Si tratta dei matrimoni forzati, quando la donna viene
costretta attraverso inganno, violenze o
pressioni psicologiche a sposarsi contro
la sua volontà. Se in più è una bambina, si parla di matrimoni precoci. Una
serie di proposte e raccomandazioni,
per prevenire e proteggere le donne
che si trovano in questa situazione,
sono state fatte oggi a Roma durante
il convegno “Questo matrimonio non
s’ha da fare! Matrimoni forzati. Conoscere il fenomeno per contrastarlo”,
organizzato dal Coordinamento pari
opportunità della Uil Roma e Lazio.
Esistono, infatti, risoluzioni europee
cui l’Italia dovrebbe adeguarsi da un
punto di vista normativo e socio-assistenziale, stanziando fondi e formando
insegnanti e servizi sociali.
Un fenomeno in aumento. “In Italia
non esiste alcuna rilevazione statistica
in grado di determinare la diffusione
dei matrimoni forzati”, ha detto Simona Lanzoni, della Fondazione Pangea
Da un
voto
all'altro
Il riconoscimento
della Palestina
come osservatore
nelle Nazioni Unite
ha mosso la politica
in Israele e nell'Anp
e coordinatrice della Piattaforma Cedaw (Convenzione per l’eliminazione
delle discriminazioni contro le donne),
ma “da numerose inchieste locali e
dall’esperienza di diverse associazioni
che lavorano con le donne migranti, risulta un problema piuttosto frequente”.
Spesso, ha spiegato, “si tratta di ragazze
di seconda generazione nate e cresciute in Italia che, verso la fine della scuola dell’obbligo, vengono portate nel
Paese di origine per sposare un marito
perfettamente sconosciuto scelto dalla famiglia, con l’inganno o le cattive
maniere: documenti sequestrati, botte,
minacce psicologiche o rimpatrio forzato”. Molti casi, ha precisato, “rimangono sommersi perché le ragazze non
sanno a chi chiedere aiuto, o non hanno
il coraggio perché sanno che rischiano
la vita. I servizi sociali sono spesso impreparati ad affrontare questo genere
di casi”. Tanto più che “fare denuncia
contro i genitori è difficile, e si rischia
di essere rinchiuse in un Cie o di essere
rispedite a casa o uccise”. Inoltre, “tra
le vittime di matrimoni forzati c’è un
alto rischio di suicidio, sequestro o riduzione in schiavitù”.
Il “corto circuito” della migrazione. I
matrimoni forzati in Italia “non sono
una notizia ma una realtà”, ha confermato Ejaz Ahmad, giornalista pakistano e mediatore culturale del Forum
intercultura della Caritas di Roma. Ahmad ha raccontato diverse storie drammatiche che ha avvicinato personalmente, come il caso di Hina Saleem,
la ragazza pakistana uccisa dai parenti
nel 2006 a Brescia. “Nel subcontinente
indiano - ha detto - abbiamo un’identità
culturale di gruppo: si accettano i matrimoni combinati perché si pensa che
la famiglia voglia il bene della ragazza.
In realtà dietro questa pratica c’è solo
una motivazione economica”. Il “corto
circuito”, ha precisato, nasce in terra
straniera con le migrazioni, quando le
donne scoprono l’identità culturale individuale e la possibilità di avere dei
diritti. Con la formazione delle seconde generazioni nelle scuole italiane il
matrimonio combinato si è trasformato
in matrimonio combinato forzato. Mi
arrivano tante notizie dell’aumento dei
suicidi di ragazze che non vogliono
sposarsi”.
A.S.
“Il voto alle Nazioni Unite non è stato solo
un sostegno ai palestinesi, ma in modo altrettanto forte è stato un segnale che la comunità internazionale ha inviato a Israele”.
Con queste parole apriva “Haaretz”, il più
autorevole giornale israeliano, dopo il voto
dell’assemblea generale delle Nazioni Unite che ha riconosciuto alla Palestina lo status di Stato osservatore. È un voto di grande
importanza. Con esso l’Onu non attribuisce
una membership piena alla Palestina, i suoi
rappresentanti non parteciperanno ai voti,
non faranno parte effettiva dell’Assemblea,
ma ne riconoscono in modo pieno le caratteristiche di Stato, di Nazione, e in questo
vi è evidentemente un passaggio storico. Sinora l’Autorità nazionale palestinese (Anp)
era stata considerata nei testi del Palazzo di
Vetro una “entità” e Israele, da parte sua, ha
sistematicamente ostacolato nei fatti la prospettiva di due Stati conviventi, che per tutta la comunità internazionale, viceversa, è
requisito essenziale per i negoziati di pace.
Nei giorni scorsi gli scontri tra Hamas e
Israele avevano portato alla firma di una
tregua che sembrava premiare politicamente gli estremisti. In Israele il governo
di destra di Netanyahu si era vantato della
propria capacità di reagire con forza e della
disponibilità a sedere comunque a un tavolo
di trattative per fermare le armi. Nel mondo
palestinese Hamas tentava di delegittimare ulteriormente la leadership di Ramallah
candidandosi a essere l’unico interlocutore
autorevole dello Stato d’Israele e della comunità internazionale. Questo passaggio,
in particolare l’esclusione dell’Anp dai negoziati al Cairo, aveva reso ancora più evidente la divisione esistente nel campo pa-
lestinese, con il rischio di perdere oltre alla
continuità territoriale, anche - e in modo
definitivo - l’unità politica tra Cisgiordania
e Striscia di Gaza. La prima è l’area che va
da Hebron al Sud e Jenin al Nord, passando per Gerusalemme Est e Ramallah. La
seconda è la sottilissima fascia costiera intorno a Gaza, confinante con l’Egitto, le cui
frontiere sono strettamente controllate dall’esercito israeliano. Insieme costituiscono
i territori amministrati dall’Anp, oggi riconosciuta col voto Onu. Di fatto però l’Anp
governa da Ramallah, poco a Nord di Gerusalemme, con la presidenza di Abu Mazen,
succeduto ad Arafat, e la leadership politica
di Fatah, mentre Gaza, guidata dal movimento fondamentalista Hamas, si è sottratta
alla sua giurisdizione.
Se con la tregua sembravano rafforzati gli
estremismi di entrambe le parti, il voto al
Palazzo di Vetro ha spiazzato i giochi, anche per i risultati numerici che hanno premiato la scelta di Abu Mazen di contenere
le occasioni di conflitto e privilegiare gli
strumenti democratici. Solo nove Paesi,
infatti, hanno votato contro il riconoscimento. Ben 138 sono stati i favorevoli e 41
gli astenuti, una formula che in questo caso
comportava un appoggio soft al riconoscimento. Tra gli astenuti anche la Germania,
che per le responsabilità passate nella Shoà
non aveva mai lasciato solo Israele in un
voto alle Nazioni Unite. Israele si è scoperta del tutto isolata, il suo premier coperto di
critiche dalla stampa nazionale - non solo
quella liberal - che lo ha accusato di non
aver saputo gestire le relazioni internazionali. Per tutta risposta Netanyahu ha deliberato la creazione di nuovi insediamenti di
Berardo Carboni (regista e autore
di Shooting Silvio), in collaborazione con Teatro Valle Occupato
e Casa delle Culture di Ancona.
Ci sarà un’apertura al mondo del
lungometraggio indipendente, che
prelude alla nascita dell’Ancona
Film Festival 2013, con la proiezione del documentario Terramatta, in collaborazione con CGS
Acec Sentieri di Cinema. Un’intera giornata sarà poi dedicata al
cinema d’animazione di Simone
Massi.
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La storia
di Zeinab
Una commovente testimonianza quella di Zeinab Jezzini,
mediatrice culturale libanese,
sposata con un matrimonio
combinato in Libano, tre figli.
Con la migrazione si è resa conto dei suoi diritti violati ed ha
divorziato. Il marito gli ha sottratto i figli, che ora sono in Libano, rivolgendosi al tribunale
sciita per riportare l’ex moglie
alla “casa dell’obbedienza” e
obbligarla “a tutti i doveri coniugali”. “Una donna che rifiuta
e non rientra nella casa dell’obbedienza - ha spiegato - è considerata ‘nashiz’, allora il giudice determina l’uso della forza
o la punizione appropriata. Per
me questa legge è una violenza
contro le donne, un vero terrorismo psicofisico mirato all’oppressione femminile. Tante
donne come me non riescono
a vedere più i loro figli. Spero
che l’Italia faccia un passo per
aiutarci, perché le nostre figlie
non abbiano il nostro stesso destino”.
coloni in Cisgiordania, costruendo 3 mila
nuovi appartamenti con l’intenzione palese
di tagliare la Cisgiordania orizzontalmente
interrompendone di fatto la continuità territoriale. Ma il gesto peggiore è stato quello successivo: la decisione di trattenere i
contributi fiscali dei lavoratori palestinesi
raccolti dal fisco israeliano, dovuti e normalmente e versati all’Autorità nazionale
palestinese. Con questa scelta il governo
di Ramallah si troverebbe da un giorno all’altro privato di una fondamentale risorsa
finanziaria e nell’impossibilità di erogare i
servizi per i cittadini.
Il futuro rimane incerto. Molto dipenderà
dalle prossime elezioni in Israele. Le primarie della destra hanno determinato liste
ancora più radicali, se possibile, dell’attuale composizione del Likud. A sinistra il
partito laburista non sembra ancora riuscire
a proporre una leadership autorevole, mentre al centro l’ex ministro degli esteri Tzipi
Livni sta costruendo un nuovo partito. Molti intellettuali hanno criticato il governo e
salutato con favore il voto Onu. Difficile
dire quanto questo possa contare nell’imminente dibattito elettorale.
Quale che sia la prossima composizione
della Knesset (Parlamento israeliano), c’è
comunque ancora un attore che deve assumere un’iniziativa autorevole: gli Stati
Uniti. Obama, con il nuovo mandato elettorale ha la forza per intervenire e provocare
il nuovo governo israeliano a un percorso
di pace, giocando anche sulla dipendenza
militare d’Israele dagli Usa. Inutile dire,
purtroppo, che l’Europa è ancora una volta
completamente fuori dai giochi.
Riccardo Moro
enti locali
la voce misena
6 dicembre 2012
Il volontariato rende più felici
In Italia Roma e Milano sono
bocciate in materia di reti di
amicizia, di volontariato e di
relazioni disinteressate, che
invece risultano più forti in
città come Isernia, Vibo Valentia e Ragusa.
Secondo lo studio, rispetto ad
un indice di soddisfazione medio, la popolazione mondiale
che ha un ruolo nel terzo settore si sente più felice rispetto
agli altri di un indice che Stanca valuta in 1,17 punti. Più di
quanto non accada a chi ottiene
un aumento salariale di 8 mila
euro l'anno, che ha un indice
di soddisfazione dell'1,15. Il
valore cardine resta la salute,
che quadruplica il livello di
soddisfazione della propria
vita. Un forte incentivo alla
felicità è anche il matrimonio,
a cui l'economista attribuisce
il 3,67. Al contrario, la disoccupazione, che fa registrare un
indice negativo del –3,94, è la
voce più consistente tra i fattori che creano infelicità.
Nell'ambito del volontariato,
a rendere maggiormente soddisfatti è la "solidarietà pura"
con un indice del 1,78, seguita dalle azioni nelle comunità
religiose (1.14). Si mantiene
basso invece l'indice di sod-
Sportivi delle Marche
Torna la Giornata delle Marche che verrà
celebrata al Teatro della Fortuna di Fano.
Dal 2005 la Giornata delle Marche offre
l’occasione per soffermarsi sul ruolo della regione ne llo sviluppo civile, sociale,
economico, del Paese, nella piena consapevolezza del proprio passato e dei propri
valori. La data scelta è il 10 dicembre: in
questo giorno, in ogni parte del mondo, i marchigiani si ritrovano per la solennità della Madonna di Loreto, riconosciuta
universalmente come riferimento ideale e spirituale della propria terra e delle proprie origini. “Impegno per vincere nella vita” è lo slogan dell’ottava edizione della Giornata delle
Marche che in questa occasione sviluppa il tema dello sport
come valore fondante della Regione e intende celebrare gli
eccellenti risultati conseguiti dalle Marche a livello sportivo in
tutti questi anni, con particolare riferimento alla partecipazione degli atleti marchigiani alle Olimpiadi 2012 a Londra.
Marche: le mafie
sono già fra noi
Uno squarcio preoccupante, emerso a
Osimo durante un incontro pubblico con
il procuratore aggiunto di Reggio Calabria
Nicola Gratteri e lo storico delle mafie
Antonio Nicaso, invitati dall'associazione
culturale Il Dialogo ha presentare il loro
ultimo libro: "Dire e non dire. I dieci comandamenti della 'ndrangheta nelle parole
degli affiliati".
I broker della cocaina della 'ndrangheta
depositano milioni di euro in casseforti
off-shore, poi, attraverso normali banche
reinvestono il denaro nel territorio italiano. "Un pericolo doppio in tempi di crisi
economica, ha sottolineato Gratteri, con
le imprese, soprattutto le piccole e medie,
che rischiano di aprire le porte a soci finanziatori di mafia che in poco tempo si
approprieranno in toto delle aziende salvate". Infiltrazioni silenziose, "senza stragi o sparatorie": è per questo, ha spiegato
Nicaso, che l'allarme sociale è basso e ci
si accorge quasi sempre troppo tardi che
"le mafie sono già fra noi". Nelle Marche
sono presenti rappresentanti delle dieci
maggiori famiglie della 'ndrangheta delle
province di Reggio Calabria e Vibo Valentia che hanno pesantemente investito
anche in questa regione, come la camorra,
attraverso prestanome, con continuità.
Edilizia scolastica, urgono lavori
disfazione di chi si dedica alla
politica (0,14). "Segno che
quanto più l'attività è gratuita e meno strumentale, tanto
più il suo effetto è positivo
- commenta l'autore - La ricerca smonta un errore di fondo dell'economia, cioè che la
solidarietà valga zero perché
non esiste un prezzo di mercato – aggiunge -. Al contrario,
una società con molta attenzione all'aiuto verso gli altri è
più giusta ed efficiente". E di
questo, conclude Stanca, che
si deve occupare l'economia
"il cui fine ultimo è rendere
non più ricchi ma più felici".
Un'edilizia scolastica vecchia e bisognosa di interventi di manutenzione e ammodernamento. È questo il responso della XIII edizione
di Ecosistema Scuola, la ricerca
annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della
scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado dei Comuni capoluogo di Provincia, presentata questa mattina a Torino. Dei
91 capoluoghi che hanno risposto
all'indagine, facendo riferimento
all'anno 2011, prima tra le marchigiane si posiziona Macerata al 32°
posto, seguita da Pesaro al 48°, An-
cona al 51°. Chiude Ascoli Piceno
al 78°. Nel 2011 Pesaro era la prima
città marchigiana che si posizionava al 34° posto seguita da Ancona
(40°), Macerata (52°) e Ascoli Piceno (66°).
Nonostante cresca la percentuale
degli edifici che hanno goduto di
manutenzione straordinaria negli
ultimi 5 anni, l'84,72% (il 75% nella scorsa edizione), cresce anche il
numero di edifici che necessitano di
manutenzione urgente, che sono il
21,43% (17,95% lo scorso anno),
dato inferiore alla media nazionale
(14%).
Giornata del ringraziamento
Si è svolta a Corinaldo la 62°
Giornata del Ringraziamento,
organizzata dalla Coltivatori
Diretti a cui hanno partecipato tutti gli iscritti dell’associazione. La manifestazione
è iniziata con il raduno dei
trattori agricoli lungo il Viale dietro le Monache, alle ore
10.00 Santa Messa celebrata
dall’Arciprete parroco mons.
Giuseppe Bartera. Durante
l’Offertorio sono stati presentati i doni da parte dei coltivatori diretti. Alla Santa Messa
erano presenti il presidente
provinciale della coldiretti
Maurizio Monnati, il neo
presidente della Coldiretti
di Corinaldo Gilberto Aloisi,
che ha sostituito il mitico Rinaldo Morbidelli, il sindaco
di Corinaldo Matteo Principi con gli assessori Rosanna
Porfiri, Vinicio Franceschetti,
Giorgia Fabri e il consigliere
Laura Bucci, il comandante
della Caserma dei Carabinieri M.llo Francesco Gagliardi
e moltissimi coltivatori con i
loro familiari. Il parroco, nell’Omelia, ha detto: “Inizia il
tempo dell’Avvento, tempo
di annuncio “la liberazione è
vicina”, tempo di attesa: “vegliate pregando”. Un invito
a fermarci per metterci in
ascolto della Parola del Vangelo personalmente e in famiglia; a partecipare all’Eucarestia e così vivere in pienezza
la carità. La Comunità di Corinaldo si dà due momenti
settimanali di incontro: martedì “Anno della Fede e della
Famiglia”; Venerdì “Lectio
Divina” sulla parola di Dio
della Domenica. La Caritas
Parrocchiale, oltre alla Social
Caritas, invita tutti alla raccolta degli alimenti a lunga
scadenza nei carrelli posti ai
supermercati”.
Ilario Taus
Regione Marche e Comuni parlano di revisione di spesa e progetti
Enti locali per lo sviluppo
Lunedì mattina la giunta regionale,
presieduta dal presidente Gian Mario
Spacca, ha incontrato la delegazione di Anci Marche guidata da Mario
Andrenacci (Associazione nazionale
comuni italiani). La riunione, che si
tiene a cadenza fissa più volte l’anno, ha permesso di fare il punto della
situazione alla luce dei pesanti tagli
imposti agli enti locali dal governo
nazionale e di definire le linee strategiche per i prossimi mesi. Cinque i
punti all’ordine del giorno: spending
review e riordino territoriale, Comunità montane, protezione civile, semplificazione amministrativa e normativa,
polveri sottili. Tra le novità annunciate
dal presidente della Regione, l’avviamento di un progetto sperimentale per
l’utilizzo della protezione civile delle
Marche, una delle migliori in Italia,
nel sistema strutturale di prevenzione
e sicurezza anche in campo sanitario,
nell’area dell’emergenza. Spacca ha
inoltre sottolineato con fermezza che
il territorio marchigiano non può sostenere l’apertura di altri centri commerciali, così come tra l’altro previsto
dall’apposita normativa e in coerenza
con le politiche legate al turismo e alla
Il rock che suona bene
Una delle maggiori cover
band, la 'King's head', sarà
a Senigallia il prossimo 8
dicembre per un concerto di
beneficenza. L'incasso sarà
interamente devoluto all'Anf
- Associazione Neuro Fibromatosi. Una serata di beneficenza, una splendida cavalcata sulle note dei brani che
hanno reso la celebre band
inglese, capitanata dall'indimenticabile Freddie Mercury, l'indiscussa "regina del
rock", con la partecipazione
delle Little Witches di An-
cona e di Dance Attitude di
Senigallia, che con le loro
coreografie, unite alla forza prorompente dei King's
Head Queen Tribute Band
di Ancona, contribuiranno
a rendere la serata uno show
davvero indimenticabile, il
tutto nel meraviglioso palcoscenico del "La Fenice"
di Senigallia! Prevendite al
botteghino del teatro Contatti: 338 6853848 - 348
7453484, oppure "Tutta musica" - corso 2 Giugno, 91 Senigallia - 071 9010124
sostenibilità ambientale. A tal fine la
giunta sta pensando alla formulazione
di una normativa aggiuntiva di chiarimento che definisca in modo ancora
più stringente i vincoli già previsti.
Piccoli Comuni - La normativa statale
prevede l’obbligo dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali dei
Comuni minori (Comuni fino a 5.000
abitanti o, in zone montane, fino a 3.000
abitanti) da svolgere mediante Unioni di Comuni o convenzione. Delle 9
funzioni fondamentali 3 devono essere
gestite mediante Unioni di Comuni o
convenzione entro il 31/12/2012. Le
altre entro il 31/12/2013. Per le forme associative che saranno costituite
con convenzione non è prevista una
dimensione minima demografica; per
le Unioni di Comuni è invece previsto il limite minimo di 10.000 abitanti.
E' stata adottata una proposta di legge
per abbassare tale soglia demografica
a 5.000 abitanti, come richiesto dall’Anci Marche. Comunità montane
L’Assessore agli enti locali Canzian ha
recentemente convocato i Sindaci dei
Comuni montani per acquisire il loro
orientamento sul problema delle Comunità montane. I Sindaci (compresi
quelli di Urbino, Camerino, Fabriano)
si sono espressi a larga maggioranza
per il mantenimento delle Comunità
montane. Tra le ipotesi avanzate vi è
quella della riduzione del numero delle Comunità montane dalle attuali 9 a
4: questa ipotesi , peraltro, può creare
qualche problema considerato che si
avrebbero Comunità montane con dimensione territoriale eccessivamente
ampia (anche con 30 Comuni). L’ipotesi a cui sta lavorando l’Assessorato
prevede la trasformazione delle Comunità montane in Unioni montane.
R.M.
Educare all'ambiente
1,4 milioni di euro, a fronte di un sostegno finanziario regionale
di 350mila euro: a tanto ammontano i progetti ammessi al contributo regionale in tema di educazione alla sostenibilità, presentati
dagli enti capofila delle reti territoriali dei Centri di educazione
ambientale (Cea) delle Marche. I progetti si riferiscono all’annualità scolastica 2012-2013 e coinvolgeranno ben 253 operatori
professionali (educatori ambientali, guide escursionistiche, guide
turistiche) impegnati sia in classe che all’aria aperta nei parchi e
nelle riserve naturali delle Marche. Le classi coinvolte saranno
poco meno di 2 mila. Oltre agli studenti saranno coinvolti nelle
attività anche cittadini e turisti alla scoperta delle bellezze e dei
valori della natura, della storia e della cultura delle Marche. Le
attività di informazione e sensibilizzazione saranno svolte grazie
al supporto dei 44 Centri di educazione ambientale riconosciuti
dalla Regione, dislocati in tutto il territorio marchiano, molti all’interno delle aree protette regionali.
la voce misena
6 dicembre 2012
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
• Sabato prossimo, in occasione
della Festa dell’Immacolata
e
dell’inizio del periodo natalizio, si
accenderanno nel
centro storico le luminarie. Sono stati
autorizzati pure tre mercati straordinari nelle domeniche 9,16 e 23 dicembre.
I mercatini natalizi sotto i Portici Ercolani si terranno invece nei giorni 8,
9, 16, 23 e 24 dicembre dalle 15 alle 20.
L’orario continuato nei negozi del Corso
2 giugno si avrà nelle giornate di 14, 15,
21, 22 e 24 dicembre. Si potrà usufruire
del parcheggio gratuito in piazza Garibaldi dall’8 dicembre al 15 gennaio dalle 13
alle 17.
• Dal 1° dicembre è subentrata una nuova
Ditta nel servizio di raccolta dei rifiuti in
città e nei Comuni delle Valli Misa e Nevola. L’impegno preso è quello di lavorare per migliorare sempre più il servizio ed
andare incontro alle necessità dell’utenza. Per un periodo di due mesi, entro il
quale è prevista l’estensione del servizio
porta a porta, la Ditta seguirà in maniera costante il suo regolare svolgimento. I
mezzi in dotazione sono circa cinquanta,
Il commercio spera
Giacomo Cicconi Massi (Confartigianato): Non ci aspettiamo un boom degli acquisti ma questo clima già “festivo” fa ben sperare. Raccomandiamo i
consumatori di rivolgersi per i propri
regali alle piccole botteghe del centro
storico. Così si risolleva l’economia.
Luminarie accese, vetrine in corso di
allestimento. Senigallia si prepara al
Natale e le piccole botteghe del Centro confidano in questo periodo di festa per risollevare i bilanci di un anno.
"Si respira un clima che fa ben sperare
– commenta Giacomo Cicconi Massi,
Segretario Confartigianato Senigallia – Il Natale è un appuntamento
fondamentale. Le piccole attività del
commercio e dell’artigianato in questi giorni stanno lavorando duramente
per cogliere al meglio questo importante momento. Si preparano le vetrine con luci e addobbi, si allestiscono
i negozi, molti scelgono di fare orario
continuato. Tanto impegno, tanti sacrifici, perché le botteghe sono spesso a conduzione familiare e possono
contare su pochi addetti e scarse risorse. Speriamo perciò che queste fatiche
vengano ripagate e che il Natale possa
essere davvero una occasione per salvare i bilanci, compromessi in molti
casi da un anno di incassi “magri”.
Ovviamente non possiamo sperare nel
“miracolo”. Siamo consapevoli delle
difficoltà che le famiglie stanno attraversando e di quanto questo generalizzato clima di crisi insista sulle possibilità di consumo e quanto influisce
sulle dinamiche di spesa. Si va “al risparmio”, questo è vero e inevitabile.
Perciò comprendiamo che non vi sarà
un boom degli acquisti, ma a Natale
comunque qualcosa, pur se piccolo, lo
si compra, che sia un regalo per i propri cari o un segno di festa per addobbare la casa. Per questo Confartigianato invita i consumatori a rivolgersi
per i propri acquisti ai piccoli esercizi artigiani e commerciali del centro
storico. Un regalo è un oggetto che si
dedica a un’altra persona e gli articoli
acquistabili nei megastore difettano
sia di personalità sia di originalità.
Meglio rivolgersi alle mani esperte
degli artigiani e dei commercianti del
centro storico. Senza contare il piacere di poter passeggiare in relax per il
centro, tra caffè e vetrine, conclude
Giacomo Cicconi Massi della Confartigianato. Per un Natale davvero speciale e per contribuire in questo modo
a risollevare anche l’economia locale,
che, lo ricordiamo, proprio sul lavoro di queste micro e piccole attività si
fonda e deve ripartire".
Paola Mengarelli
adentistretti
Tornino i forestieri
Confesercenti “blinda” l'unico
evento “capace di veicolare il
nome di Senigallia e portare turisti dall'estero”. Sulla polemica
innescata dall'opposizione circa
la mancata rendicontazione delle
spese sostenute dall'Associazione Summer Jamboree con il contributo comunale e sull'aumento a
200 mila euro del contributo stesso, gli operatori turistici hanno le
idee chiare. “Se proprio c'è l'esigenza di tagliare meglio ridurre i
contributi a quelle manifestazioni
che sono autoreferenziali - dice il
presidente nazionale di Assoturismo Claudio Albonetti - ridurre il
finanziamento al Summer Jamboree significa farcelo portare via”.
L'occasione per intervenire sul
tema degli investimenti nel settore del turismo è arrivata dalla presentazione nei nuovi rappresentanti di Confesercenti che, come
sottolineato dal direttore regionale Ilva Sartini, “vuole dare risposte
alle nuove esigenze riformulando
la connotazione del turismo senigalliese che nonè solo balneare”.
“Non se ne può più di rappresentatività nel turismo da parte di chi
non ha storia -aggiunge Albonetti- per capire e risolvere i problemi occorre una storia alle spalle
e noi ce l'abbiamo”. Albonetti
ripercorre la crisi che attanaglia
anche il sistema turistico senigalliese con contrazione delle presenze e degli utili per le imprese.
“Per essere competitivi occorre
intraprendere strade che attirano
i turisti - dice Giancarlo Piccinini,
responsabile del settore extralberghiero- il Summer Jamboree
porta turisti da tutto il mondo e va
tenuto stretto”. Senigallia vuole
che la sua spiaggia torni a parlare
'forestiero'.
muniti di sistema satellitare in modo che
si possa verificare in tempo reale il tragitto e gli itinerari. Questo darà modo non
solo di controllare, ma anche di ottenere
eventuali informazioni utili da parte degli
utenti. I dipendenti saranno circa settanta, aumentabili fino a ottantadue. I rifiuti
verranno sempre conferiti alla discarica
di Corinaldo per quanto riguarda l’umido ed in quella di Maiolati Spontini per
l’indifferenziato. L’attuale differenziata di Senigallia è stata del 61% circa; si
spera che nel prossimo anno si possa arrivare al 70%. Prossimamente poi, come
già annunciato, si procederà alla graduale scomparsa delle isole di prossimità in
tutte le frazioni, con la contemporanea
estensione della raccolta porta a porta.
senigallia
• Sono uscite le prime anticipazioni per
quanto riguarda le iniziative del Comune
per festeggiare in piazza la notte di San
Silvestro, in collaborazione con la Caritas diocesana. Sarà una gran festa di Capodanno, seppure ridotta per le difficoltà
economiche, in modo di consentire ai cittadini di continuare la tradizione di scambiarsi gli auguri in piazza. Alle 20 del 31
dicembre si terrà la tradizionale cena della solidarietà “Semplicemente Insieme”,
come sempre sotto il “tendone della solidarietà” che verrà allestito in piazza Simonceli. La serata proseguirà poi in piazza Del Duca dove si sposteranno quanti
avranno preso parte alla cena e tutti quelli
che vorranno attendere lo scoccare della
mezzanotte. Seguirà poi la
Lunedì 10 dicembre, al teatro 'Portone'
Tante dipendenze
Punti di vista, spunti di vita: terza puntata
Lunedì 10 dicembre prossimo, presso il
teatro Portone, si terrà l’ultimo incontro
promosso dalla diocesi di Senigallia, Caritas diocesana e Commissione pastorale
sociale. Anche questa volta si affronta un
tema di rilevanza sociale e culturale e l’appuntamento di lunedì vuole essere un punto
di partenza, come l’ouverture per l’opera:
coloro che sono e si scopriranno interessati
alla questione “dipendenza e tossicodipendenza” potranno dare il proprio nominativo
per essere contattati in un secondo momento. L’idea è di ritrovarsi in gruppi di approfondimento e affrontare il problema più a
fondo, per sviscerarlo e acquisirne maggior
consapevolezza. Nella stessa direzione, gli
scorsi appuntamenti: quello sulla prostituzione e l’altro sulla crisi economica.
Interverranno il dott. Paolo Pedrolli, direttore del Dipartimento di Salute mentale di Senigallia, struttura che può contare
di una équipe di professionisti in grado
di intervenire nelle strutture ospedaliere e
riabilitative, sul territorio ed a domicilio; il
dott. Lorenzo Brocchini, responsabile Area
Dipendenze Patologiche dell’associazione
Oikos, e la dott.ssa Sonia Sdrubolini, pedagogista clinico responsabile della "Casa San
Benedetto" di Senigallia. Parlare di droga e
dipendenze è già di per sé impegnativo, se
poi aggiungiamo gli adolescenti, il quadro
si fa complesso e drammatico.
Le droghe (naturali o di sintesi) e l’alcol
rappresentano in modo visibile ed esplicito
un pericolo, un danno per il corpo e per la
mente: il loro uso è molto diffuso fra i giovani, soprattutto nel fine settimana, perché
rappresenta una sorta di passaggio dalla
adolescenza al mondo adulto, un’occasione
per sentirsi grandi e vivere sensazioni forti
e inebrianti. Eppure nella pratica clinica si
riscontrano sempre più forme di dipendenze senza sostanze, quali la dipendenza da
internet, da shopping compulsivo, da cellulare, da videogiochi. La loro pericolosità e
il conseguente abuso, sono a volte ben mascherati e inattesi: l’apparenza innocenza
di alcuni oggetti e di alcuni comportamenti
connessi, rendono la questione ancora più
insidiosa perché meno riconoscibile, ancor più negata dal soggetto stesso e quindi
meno trattabile con mezzi terapeutici. Si
tratta di comportamenti diffusi e tipici del
nostro contesto socio-culturale. Pensiamo
al cellulare: nessun altro strumento di co-
municazione ha invaso la società in modo
così vasto e rapido, tale da diventare indispensabile o da pensare che lo sia. O l’uso
di internet: ormai appannaggio di tutti, a
partire dai bambini delle elementari, avere
un proprio profilo Facebook è addirittura
diventato essenziale.
I minori vengono lasciati molto soli di fronte ai mezzi tecnologici, sono infatti senza
ombra di dubbio, di gran lunga molto più
competenti in materia tecnologica degli
adulti. Non bisogna dimenticare, però, che
i bambini e gli adolescenti continuano ad
essere tali e quindi mancano della competenza in materia emotiva, relazionale, psichica e comportamentale.
Non è l’oggetto in sé a determinare una
dipendenza, bensì il tipo di legame che
l’individuo vi stabilisce: qualunque oggetto, qualsiasi comportamento può diventare
fonte di una relazione disturbata. Se manca
la stabilità emotiva (che proprio negli adolescenti sta prendendo forma e colore), se
non c’è la capacità di discernere e gestire
le proprie pulsioni, il legame fra oggetto/
comportamento e individuo diventa ancor
più delicato e complicato.
Come avviene nelle dipendenze da sostanze, anche in questo caso la relazione con
l’oggetto si trasforma da idillio a incubo.
All’inizio l’oggetto (cellulare, internet,
hashish, alcol…) è fonte di piacere, motivo di euforia e di benessere intenso, unico.
L’adrenalina e la serotonina raggiungono
picchi elevatissimi. Poi l’effetto svanisce.
Diventa necessario aumentare quantità e
frequenza e si instaura la dipendenza: la
sostanza, l’oggetto, il comportamento connesso, diventano indispensabili per poter
continuare a svolgere le proprie attività
quotidiane. Queste ultime, però, mano a
mano perdono di interesse e tutto pare ruotare attorno a quell’oggetto, quel comportamento. Tutto sembra non avere senso se
non si vince quella partita al videogiochi,
se non si ottiene risposta la proprio sms, se
non arriva nessuna “notifica”su facebook.
Un disagio sociale quindi, un vero e proprio vuoto culturale che coinvolge i ragazzi
e gli adulti insieme.
Ne parleranno. Ne parleremo. L’invito è
rivolto alla cittadinanza. Noi lo rivolgiamo
direttamente a loro, i nostri cari, difficili,
intensi e vitali adolescenti, risorsa per la
nostra città.
Silvia Fabri
chiesa
la voce misena
6 dicembre 2012
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 6 dicembre
Ore 9.45: Incontro con Sacerdoti giovani in Seminario
Sabato 8 dicembre
Ore 17.00: Cenacolo Mariano alla Chiesa delle
Grazie
Domenica 9 dicembre
Ore 11.30: S.Messa in Cattedrale per l'Unitalsi
Martedì 11 dicembre
Venerdì 14 dicembre
Mercoledì 12 dicembre
Domenica 16 dicembre
Visita ai Sacerdoti dell’Opera Pia M.F.
Ore 18.00: S.Messa alla Chiesa delle Benedettine per gli “adoratori”
Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per l’Avulss
Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale
Giovedì 13 dicembre
Ore 9.30: Ritiro spirituale dei Sacerdoti in Seminario
Intervista al pedagogista Mario Pollo
Luogo di ascolto
I vescovi italiani hanno diffuso un messaggio in occasione della scelta di
avvalersi dell'insegnamento di religione cattolica nelle scuole. Ai docenti
è chiesta cultura, credibilità e capacità di mettersi in ascolto delle giovani
generazioni, con generosità e umanità.
Vita di chiesa
Il "cinguettio" del Papa
“Scintille di verità” e “perle di saggezza”: questo il “cuore” della presenza
del Papa su Twitter, che prenderà ufficialmente il via con il primo tweet
che verrà lanciato durante l’udienza generale mercoledì 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe. L’evento di Benedetto XVI che digiterà e spedirà il primo messaggio di massimo 140 caratteri in rete, tramite
Twitter, è stato illustrato in Vaticano. L’arcivescovo mons. Claudio Maria
Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha riferito ai numerosi presenti dello “stupore” di alcuni giornalisti che nei giorni
scorsi avevano argomentato su questa novità, domandandosi se non si
trattasse di “un tributo eccessivo alla modernità”. “Twitter - ha spiegato
mons. Celli - ha oltre 500 milioni di iscritti e di essi oltre 140 milioni sono
attivi. Di loro oltre il 40% è composto da giovani. Il desiderio del Papa è
di entrare in contatto con gli uomini e le donne del nostro tempo, dovunque essi si trovino e con qualunque mezzo sia possibile”. Per questo - ha
aggiunto - “Twitter si presta, per la sua natura di mezzo rapido e di forte
divulgazione, a diffondere le 'scintille di verità’ e le 'perle di saggezza’ che
il Papa vorrà scrivere”. Le lingue dei tweet del Papa saranno per ora 8: inglese, spagnolo, italiano, portoghese, tedesco, polacco, arabo e francese.
Indirizzo centrale (inglese): @pontifex; italiano @pontifex_it.
Giovani, aspettando Rio 2013
Un “luogo di ascolto” dei giovani e un “aiuto” per suscitare in loro, anche se non credenti, gli interrogativi radicali sull’uomo.
Così il pedagogista Mario Pollo, presidente
del corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche alla Lumsa di Roma, commenta al
il Messaggio diffuso dalla presidenza della
Cei in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc)
nell’anno scolastico 2013-2014.
I vescovi definiscono l’Irc “un’opportunità preziosa nel cammino formativo”…
Esso può costituire un’esperienza significativa per gli studenti, sia credenti sia non
credenti, se diventa luogo in cui il ragazzo
può confrontarsi con alcune dimensioni della
vita che nelle altre discipline sono presenti in
modo marginale o frammentato L’insegnante deve però riuscire a suscitare nei giovani
delle domande. Rispetto ai grandi temi della
vita - nascita, senso della sofferenza e della
morte, amore, felicità, rapporto uomo/donna, lavoro - non è importante offrire risposte, quanto aiutarli a formulare interrogativi.
Spesso le nostre risposte sono inefficaci perché preconfezionate, non provocate da alcuna domanda. Questi temi - che interpellano
giovani credenti, non credenti o che hanno
momentaneamente accantonato la dimensione religiosa della propria vita - non vanno
elusi. Anziché occuparsi solo di ciò che è
in voga nel dibattito culturale del momento,
interrogarsi ad esempio sul senso della morte fa nascere la ricerca e il confronto. Una
riflessione che, al di là della riuscita o meno
nell’educazione alla fede, contribuisce comunque alla costruzione di una persona più
ricca e completa dal punto di vista umano.
Coltivare sogni autentici: è così difficile
per i giovani oggi?
I sogni autentici sono quelli che non muoiono all’alba, quelli che inducono a rimboccarsi le maniche per realizzarli. Non sono spinte
all’evasione o alla fuga, bensì all’azione.
Significa coltivare ideali, progetti, magari
anche utopie, ma che orientino l’agire quotidiano. Oggi occorre educare i giovani non
ad accontentarsi dell’hic et nunc, di ciò che è
possibile, ma ad aprire la mente e il cuore ad
orizzonti alti, ad impegnarsi nel quotidiano
per i propri ideali”.
Perché lei parla di Irc come “luogo di
ascolto”?
Nella nostra epoca, in cui l’orizzonte della
maggioranza dei ragazzi è centrato sul presente mentre il futuro è rimosso o percepito
come minaccioso, è urgente aiutarli a progettare una vita che dia senso al loro esistere e li
apra al futuro. A questo fine occorrono anzitutto insegnanti capaci di mettersi in ascolto
e dialogo, ma non basta parlare del quotidiano dei ragazzi senza la capacità di inscriverlo
in un orizzonte più ampio, come non è sufficiente una meccanica riproposizione di contenuti. Occorre autentica capacità educativa
perché ciò di cui il mondo ha oggi bisogno,
e lo ribadisce il Papa in questo Anno della
fede, è la testimonianza credibile: la coerenza tra l’enunciato e il vissuto del docente.
Come acquisire la capacità educativa?
Attraverso un percorso ‘esistenziale’ di profonda formazione, anche umana, che vada
oltre le regole della didattica o lo studio dei
contenuti da proporre. Esso coinvolge anche
la dimensione emotivo-affettiva che deve essere educata e vissuta in congiunzione con i
propri saperi a livello cognitivo. Un percorso che ad oggi ancora non esiste nei normali
programmi formativi degli istituti di Scienze
religiose e delle Facoltà universitarie. Se la
dimensione ‘umana’ di chi comunica il messaggio è rattrappita o ‘in difesa’, quest’ultimo, nonostante il suo splendore, rischia di
rimanere ‘intrappolato.
La religione cattolica è anche patrimonio
culturale e segno di identità…
In una realtà globalizzata in cui le identità tendono a indebolirsi e frammentarsi,
la radice di una identità storico-culturale è
fondamentale per innervare la ricerca della
risposta alla domanda: chi sono io? Il cristianesimo rappresenta una dimensione costitutiva della nostra identità. In un mondo che
tende a privare i più giovani di memoria, ad
omogeneizzare il passato e a cancellare i riferimenti alla propria tradizione culturale, i
ragazzi devono entrare in contatto con la loro
identità. a
cura di Giovanna Pasqualin Traversa
Settemila italiani da quasi tutte le diocesi, molti vescovi, la Festa degli
italiani e Casa Italia: prende forma la spedizione azzurra verso la Gmg
di Rio de Janeiro del prossimo anno (23-28 luglio). In questi giorni una
delegazione Cei è in Brasile dove sta mettendo a punto i dettagli della
presenza italiana alla Gmg. A parlarne è don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) della Cei,
reduce da pochissimi giorni dall’incontro internazionale preparatorio alla
Gmg svoltosi a Rio. I giovani saranno accompagnati da diversi vescovi:
“Stiamo cercando a Rio un posto sufficientemente grande per accogliere
tutti. Pensiamo ad un piccolo stadio da circa 15 mila persone. La festa
dovrebbe essere trasmessa su un canale Rai grazie anche al fuso orario
che dovrebbe rendere abbastanza fruibile la visione”. Non mancherà, poi,
il kit degli italiani, con la novità 2013 degli occhiali da sole, oltre al tradizionale cappello. Un pensiero anche a chi non potrà essere a Rio: in Italia
in quei giorni di luglio si svolgeranno Gmg parallele nelle diocesi e nelle
diverse regioni.
La Caritas per l'emergenza Congo
“Operiamo a tempo pieno, in condizioni molto precarie. Abbiamo fatto
una ricognizione dei bisogni e abbiamo iniziato la distribuzione di cibo e
altri viveri. Ci sono molti minori non accompagnati e siamo preoccupati
per la loro sicurezza”. Lo dice padre Oswald Musoni, direttore di Caritas
Goma, parlando dell’incertezza e della paura che si stanno vivendo in
R.D. Congo. Nonostante le difficoltà, la Caritas del Congo ha intensificato
i suoi sforzi e ha lanciato un nuovo piano di intervento per assistere 60.000
persone. Il piano della Caritas prevede la distribuzione di cibo, coperte,
teli, kit igienico sanitari, attrezzature da cucina e altri strumenti necessari
alle famiglie. L’intervento riguarda la città di Goma ma anche Bukavu e
Butembo-Béni. A ogni famiglia sono garantiti un certo quantitativo di beni
di prima necessità in coordinamento con le altre organizzazioni umanitarie. Nel solo campo di Mugunga Caritas Goma, d’intesa con il Programma
alimentare mondiale, ha distribuito viveri a 9.983 famiglie di sfollati. Dopo
l’ultimatum lanciato dai capi di stato dei paesi dei Grandi Laghi scaduto
il 26 novembre, si apprende dalla nota diffusa oggi dalla Caritas, i ribelli
hanno iniziato a ritirarsi da Goma in modo scomposto, si moltiplicano i
saccheggi e resta alto il timore di una ripresa dei combattimenti. Intanto
il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha esteso fino al 1° febbraio 2014 le
sanzioni già imposte su tutti i gruppi ribelli congolesi. Gli scontri nel Nord
Kivu hanno esacerbato una situazione umanitaria già catastrofica e sradicato più di 750.000 persone dalla loro regione di origine. Tra questi più di
140.000 sono nuovi sfollati che fuggono dagli scontri tra l’esercito regolare
e i ribelli dell’M23. Hanno trovato rifugio dove hanno potuto, altri in strutture della chiesa, scuole, centri medici, alcuni in campi profughi.
chiesa
la voce misena
6 dicembre 2012
Domenica 9 dicembre la S. Messa in Cattedrale
Unitalsi, festa dell'adesione
chiesa
La Sottosezione senigalliese dell'Unitalsi festeggia domenica 9 dicembre prossimo la
Giornata dell'adesione con la Messa in Duomo alle 11.30 ed un pranzo conviviale. Ogni
anno l'associazione, conosciuta soprattutto per
l'organizzazione dei pellegrinaggi di ammalati
a Loreto e a Lourdes, si ritrova per fare festa,
per rinnovare il suo 'sì' di servizio alle tante
fragilità presenti nel nostro territorio, per offrire a volontari, familiari e malati una bella
occasione di incontro. "Sono sempre di più - ci
dice Armanda Magini, presidente della Sottosezione - gli ambiti di servizio e di impegno:
dalla presenza in alcune case di riposo, alle visite domiciliari, all'organizzazione di momenti
di preghiera e di festa, ai viaggi nei santuari
a noi più cari. Un impegno quasi quotidiano
che coinvolge tanti volontari, giovani e adulti,
vissuto con fedeltà e gioia. E' una silenziosa
testimonianza di Bene che affidiamo alla dol-
cissima madre Maria, in occasione della festa della Madonna di
Loreto e che arricchisce la quotidianità di tanti anziani e famiglie
della nostra diocesi". L'Unitalsi
di Senigallia è un'associazione
vivace, capace di intercettare la
disponibilità di giovani e adulti,
discreta presenza che ricorda alle
nostre comunità l'attenzione a chi
è più debole. "Il servizio dà gioia.
Tutti abbiamo bisogno di sentirci
amati e la vera gioia è far circolare
questo amore, nella semplicità".
L.M.
ASSOCIAZIONI - Intervista alla presidente Cif, Maria Pia Campanile
8 dicembre dell'Aci
Donne per il paese
"Felici e credenti"
Il Cif nazionale ha vissuto a Roma il suo convegno in vista dei congressi elettivi del 2013. Le donne,
nel tempo della crisi economico sociale, sono tra i soggetti più vulnerabili. Ma non si tirano indietro
Il Cif (Centro italiano femminile - nella foto la sede senigalliese di p.za Diaz)
ha iniziato il cammino verso i congressi
elettivi del 2013. Una tappa importante è
costituita dal convegno per le dirigenti in
programma a Roma sul tema “Cif: attività,
iniziative, organizzazione al servizio del
Paese”, tenutosi da venerdì 30 a domenica 2 dicembre. Sugli argomenti affrontati
al convegno, abbiamo rivolto alcune domande alla presidente nazionale, Maria
Pia Campanile Savatteri, e alla studiosa
dell’Isfol, Olga Turrini.
Presidente, in che senso il Cif vuole porsi
al “servizio del Paese”?
Devo dire che per noi il tema del ‘servizio’ è centrale e vitale sin dalle origini, da
quando nel 1944 il Cif ha avviato la sua
presenza come espressione della passione
delle donne cristiane per la partecipazione
sociale e civile e per l’autentica promozione di una cultura umana e paritaria. La nostra diffusione capillare nel Paese testimonia il forte legame dell’associazione con le
comunità locali. Si tratta di una presenza
concreta e operativa, in quanto abbiamo
consultori familiari, scuole professionali,
centri di ascolto, case protette per donne abusate, scuole paritarie, asili nido e,
soprattutto, l’attività nostra primaria che
consiste nella promozione della donna.
Sin dalle origini, quindi, il Cif è stata
un’espressione del pluralismo istituzionale e della sussidiarietà”.
Ci descrive le dirigenti a Roma per il
convegno nazionale?
Si tratta di donne di ogni età e condizione,
con una larga presenza di professioniste,
docenti, psicologhe, avvocati, dirigenti
d’azienda, assistenti sociali, ma anche tante donne impegnate in famiglia e in parrocchia. Abbiamo anche un paio di teologhe. L’associazione raccoglie circa 10 mila
donne, tra le quali un 6% di ‘giovani’ che
per noi sono quelle al di sotto dei 35 anni.
Quali le “sfide” per il Cif?
La principale è continuare a esserci, soprattutto là dove eroghiamo servizi importanti
e apprezzati, specie oggi che un po’ dovunque si soffre per i ‘tagli’ ai finanziamenti
pubblici rivolti al sociale e al welfare. Alla
politica chiediamo anzitutto di rispondere
a una moralità di fondo, piena e convinta.
Saremmo liete se la nuova legge elettorale
considerasse come si deve le donne negli
organismi rappresentativi. Un altro aspetto
importante riguarda l’‘armonizzazione’ tra
i tempi di lavoro e quelli della vita e della
famiglia. Si tratta di una sfida centrale per
la società e per ogni persona.
Riuscite a continuare a proporre alle vostre associate i valori cristiani?
Per noi sono e rimangono centrali temi quali la difesa della donna e della sua dignità,
la tutela della vita e della famiglia. Il nostro
legame con la Chiesa è segnato dalla presenza, a ogni livello, comunale, provinciale
e regionale, di un consulente ecclesiastico
che viene nominato dal vescovo. In questo
Anno della fede siamo poi particolarmente
impegnate nell’offrire occasione di consolidamento del cammino spirituale.
Olga Turrini, che significa l’odierna
“crisi” per le donne e la società?
Nel contributo che proporrò al convegno
Cif vorrei offrire occasioni di riflessione
non soltanto sulla ‘crisi’ in quanto tale,
con i suoi risvolti macro-economici e sociali, ma sulle conseguenze nel ‘micro’,
cioè nella vita di ciascuno di noi. In particolare, quindi, per le donne che, insieme
ai giovani e ai più anziani, appaiono oggi
le figure più vulnerabili. Proporrò anche
una riflessione sulla ‘rivoluzione digitale’ in atto, che viaggia parallela alla crisi
economica e sta lentamente cambiando il
volto della società. Molti parametri culturali, economici e produttivi sono destinati
a cambiare nel prossimo futuro a causa di
questa ‘rivoluzione digitale’, e spesso non
si ha consapevolezza della profondità di
tali cambiamenti.
È possibile non farsi travolgere da questi
grandi cambiamenti? Visto che gli Stati
nazionali sono in crisi, l’Unione europea
offre qualcosa al riguardo?
I fenomeni in corso sono abbastanza diffusi,
pressoché globali. Da noi in Europa, l’Ue
ragiona sulle prospettive di una crescita intelligente e sostenibile, oltre che inclusiva.
All’interno di queste politiche europee si
elabora la cosiddetta ‘innovazione sociale’. Qui vedo un ambito importante dove
realtà quali il Cif possono trovare spazio,
considerazione e anche sostegno, perché
l’innovazione sociale significa apertura
a nuovi orizzonti, anche tramite specifici
finanziamenti, micro-finanza e micro-credito sociale.
a cura Luigi Crimella
Un pomeriggio al Centro di Ascolto della Caritas di Chiaravalle
Gesti di carità quotidiana
A Chiaravalle il Centro di Ascolto Caritas, dopo una fase di formazione e tirocinio, nasce nel 1998 come emanazione
del Centro di Solidarietà di Senigallia. Il
CdA si pone come un “servizio di frontiera”, luogo di promozione umana e
lotta all’emarginazione perché punto di
osservazione e ricezione. Sin dalle origini, vengono postulate come primarie le
finalità dell’ accoglienza verso ogni persona, dell’ascolto e servizio ai poveri,
l’educazione e la sensibilizzazione della
comunità sul significato della carità.
Anche per il Centro di Chiaravalle continua massiccio l’afflusso di gente, ed
è sempre più in aumento il numero di
italiani e di cittadini chiaravallesi stessi
che vi si rivolgono. Negli ultimi 10 mesi
sono stati registrati 175 nuovi utenti, e
consegnati 502 pacchi viveri.
Tra i volontari che si avvicendano in turni
di tre ogni giorno, la dott.ssa Antonietta
Pizzichini, referente stessa del CdA chiaravallese, ci fornisce il report dell’attività svolta da gennaio ad ottobre 2012.
Delle otto borse lavoro di un mese attivate, una si è tramutata in assunzione trimestrale, mentre è stato finalizzato un inse-
rimento lavorativo a tempo determinato
presso la Cooperativa Undicesima Ora
della Fondazione Caritas di Senigallia.
Sono stati effettuati 36 interventi economici con le offerte della Social Caritas
per il pagamento di utenze o contributo
affitti per famiglie in difficoltà economica a causa della crisi ed, infine si è
organizzato un incontro pubblico sul
tema della lavoro in senso di crisi con
la partecipazione dell’Amministrazione
Comunale, del Coordinatore d’Ambito,
della Caritas Diocesana, dell’Università
di Macerata.
Ogni lunedì mattina, avviene così la
raccolta e distribuzione di viveri freschi
offerti dai negozianti. L’armadio del povero, ulteriore servizio promosso dalla
Caritas Chiaravalle, da dieci anni circa
si occupa di tutto ciò che può servire ai
poveri, della distribuzione di indumenti
che i cittadini non utilizzano, e cibi senza
cottura come tonno e fagioli in scatola.
Qui vengono ritirati e consegnati a domicilio mobili e stoviglie. L’utenza del
servizio è per 70 per cento stranieri.
In media si servono quotidianamente
dalle 20 alle 30 persone. Vi sono molte
famiglie, altri non hanno fissa dimora,
ed a questi ultimi vengono dati anche
dei pacchi viveri. L’area di intervento si
estende da Chiaravalle fino a Jesi, Santa
Maria Nuova, San Marcello, Monte San
Vito, Falconara, Agugliano, Ancona.Il
servizio è aperto il lunedì e giovedì dalle 14,30 alle 18. Ogni giorno tra pacchi
viveri indumenti e stoviglie, i volontari
dell’Armadio effettuano 40 / 50 servizi .
Di recente è stata introdotta la possibilità
di una doccia a chi è di passaggio.
Franco Pelagagge coordina un gruppo di
volontari, in tutto 10 circa, ci riferisce:
“Nel 2011 abbiamo distribuito oltre 4000
capi di vestiario, circa 700 pacchi viveri,
oltre alla distribuzione di stoviglie e consegne di mobili.”
“Non tralasciamo la preghiera che recitiamo tutti i giorni prima dell'inizio del
lavoro, una preghiera che mi ha dato un
amico e che abbiamo adottato” - continua
il signor Franco. Questa è l’unica Via per
dedicarsi agli altri senza chiedere nulla in
cambio, solo così l’uomo diventa capace
di Carità".
Giulia Falaschi
Aderire all'AC significa scegliere di
vivere da laici la propria chiamata alla
santità, partecipando attivamente alla
vita dell'associazione quale piena esperienza di Chiesa. In oltre trenta parrocchie della diocesi di Senigallia, ragazzi
dell'Acr, giovanissimi, giovani e adulti
festeggeranno l'adesione all'Ac sabato 8 dicembre: assemblee, incontri, la
S. Messa, la consegna delle tessere, i
giochi. Tante idee per dire che si può
essere 'felici e credenti', che è possibile
vivere e realizzare comunità cristiane
rafforzate dal Vangelo e capaci di testimonianza. "L'appartenenza all'Azione
Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per
maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio
ecclesiale che l'Associazione propone
per la crescita della comunità cristiana,
il suo sviluppo pastorale, l'animazione
evangelica degli ambienti di vita e per
partecipare in tal modo al cammino, alle
scelte pastorali, alla spiritualità propria
della comunità diocesana." (Statuto
dell'AC art. 15.1).
"Sestante"
ha fatto 99!
Da qualche giorno a Senigallia è arrivato
nelle librerie del centro città il n. 99 del
periodico “Sestante”. Un bel traguardo
che premia la fatica di quanti – ormai da
più di un ventennio – a Palazzo Mastai
si adoperano per raccontare la provincia
marchigiana e i suoi protagonismi. Quest’ultimo numero della rivista è dedicato
per intero al Risorgimento visto dalle
sponde del Misa. Lo sviluppo narrativo
riesce, coinvolge ed è anche gradevole,
soprattutto per il concorso di un nutrito e ben assortito drappello di redattori, una quindicina (da Fabio Ciceroni a
Lanfranco Bertolini, da Giulio Moraca
ad Adriano Rosellini, da Elvio Grossi a Roberto Ferretti, dalle nuove leve
Fabrizio Chiappetti, Giovanni Frulla,
Luca Rachetta e Vincenzo Prediletto ai
residenti Sergio Fraboni, Flavio Solazzi
e Franco Porcelli, da Duilio Marchetti
al frizzante Giuseppe Cionchi), cui si
uniscono per la grafica sette artisti miseni (Andrea Crostelli, Gabriele Autizzi,
Giuseppe De Donato, Lorenzo Marconi,
Elena Riccialdelli, Stefania Rossini e
Luca Ugolini) e, infine, per la narrazione
tre dicitori (Luigi Cocchia, Mauro Pierfederici, Vincenzo Prediletto). A corredo
poi intervengono quattro note che fanno
colore speciale: il racconto che rispolvera la memoria del senigalliese “Mastro
Titta”, la delicata sforbiciatura in biblioteca dedicata alla Tabaccheria di Pio IX,
il medaglione riservato al brillante generale pontificio Kanzler che è passato da
San Silvestro, le prime battute di “Come
sul Misa un dì”, l’inno ufficiale del Reggimento Lancieri di Milano. In sintesi un
numero che merita di essere letto e forse
anche conservato nello scaffale di casa.
Franco Porcelli
chiesa
la voce misena
6 dicembre 2012
Sui passi del Signore
Di ritorno dal pellegrinaggio diocesano in Terrasanta, alcuni partecipanti hanno
voglia di condividere i loro pensieri. Sapendo che un viaggio così, lascia il segno
pagine curate da Gesualdo Purziani
Pensato e preparato da oltre un anno, siamo partiti in
centosettantasei dal 17 al 24 novembre 2012 per un
pellegrinaggio diocesano in Terrasanta. Un bel numero che ha reso più gioiosa la nostra permanenza. E’
stata una totale immersione in questa terra dai molti
volti che sprizzano gioia e tristezza insieme. Ho incontrato Uno (si chiama davvero così), un adolescente
di Gerico che, con cuore struggente, mi ha chiesto se
è bella Gerusalemme. Lui non l’ha mai vista perché è
palestinese, anche se dista soltanto quindici chilometri
da casa sua la miopia del potere dei 'grandi' divide con
muri di pietra e di paura città, vite e desideri. Abbiamo incontrato i piccoli del Caritas Baby hospital, le
loro mamme accolte e accudite con cura dalle suore di
Sant'Elisabetta. Abbiamo ascoltato con tanto interesse
il patriarca Fouad Twal, vescovo di Gerusalemme e il
Custode di Terra Santa Padre Pierbattista Pizzaballa,
testimoni e pastori di una chiesa di trincea che è un
piccolo segno di riconciliazione e di pace, nonostante
tutto. Con noi il vescovo Giuseppe, pellegrino discreto
e attento che ha saputo proporci belle riflessioni e ci ha
fatto sperimentare la bellezza dell'essere chiesa diocesana che dove tutto è iniziato ha voluto concludere il
suo Sinodo. Con lui erano anche don Paolo Gasperini, don Luciano Guerri, don Aldo Piergiovanni, don
Giuseppe Bartera, don Paolo Montesi, don Giancarlo
Giuliani. Mi sento di ringraziare tutti i pellegrini che
hanno avuto il coraggio di partire, nonostante i venti
di guerra e il continuo allarme lanciato dall'informazione, specie televisiva, sempre alla ricerca di effetti
speciali. La Terrasanta è un luogo in cui la tensione
è continua, la fatica della convivenza crea problemi.
Forse è stato ancor più significativo essere in quei luoghi proprio nei giorni di sofferenza per i due popoli. Il
grazie sincero è anche l’agenzia Bagus di Senigallia,
e i fratelli Amato e Donato Sabbara della DAT, una
piccola agenzia che con il suo lavoro permette a tante
famiglie di vivere dignitosamente.
Queste pagine racchiudono alcune impressioni di un
viaggio che difficilmente si racchiude in poche parole.
Parole che comunque vogliono esprimere l'emozione
di aver vissuto qualche giorno in una terra colorata,
confusa, sempre in bilico tra desideri di giustizia e
paura dell'altro. Una terra intensa, unica dove contemplare il mistero di un Dio che ha messo la sua dimora
in mezzo alle nostre case.
“Quale gioia
quando mi
dissero: Andremo alla
casa del Signore. E ora
i nostri piedi
si fermano
alle tue porte, Gerusalemme”. Le
parole
del
salmo 122
sono le più
appropriate per esprimere i sentimenti che abbiamo
provato quando ci siamo iscritti al pellegrinaggio in
Terra Santa. E’ davvero bello poter ritornare a Gerusalemme, perché sembra di tornare in luoghi da sempre
conosciuti e in ambienti familiari. La Chiesa del Santo
Sepolcro, cuore della cristianità, luogo che emoziona
più di ogni altro, con il Calvario e la tomba vuota ci ha
fatto riflettere sul mistero della morte che non è la fine
di tutto, ma l’inizio di una nuova vita. Ma non solo
Gerusalemme è un richiamo, lo è anche Nazareth che
ci ha fatto sentire la vicinanza di Maria, giovane fanciulla che ha posto la completa fiducia nella volontà
di Dio. Poi Betlemme: con la mente siamo stati vicini
a Gesù Bambino nel luogo dove è nato, una povera,
misera grotta, una grande lezione di umiltà.
Alcuni di noi hanno anche avuto l’opportunità di visitare luoghi molto suggestivi, ricchi di storia, come
Akko, caposaldo dello stato crociato, dove abbiamo
visitato le enormi sale risalenti al 13° secolo, sedi dei
cavalieri ospitalieri; Banias con le sorgenti del Giordano e i ruderi dell’antica Cesarea di Filippo, la Samaria con il pozzo di Giacobbe dove Gesù chiese da
bere alla Samaritana. E poi la città di Davide, il nucleo
originario di Gerusalmme e il giro delle mura di Gerusalemme per ammirare dall’alto diversi quartieri della
città vecchia. È stato un viaggio che ci ha arricchito
spiritualmente perché si tocca con mano la sacralità
dei luoghi e perché ogni giorno il nostro Vescovo ci
illuminava con le sue omelie sempre attinenti e profonde; ma è stato anche un arricchimento culturale,
merito della guida Nadir, professionalmente molto
preparata, che, con tante citazioni bibliche, ci ha fatto
tornare indietro nel tempo, fino a 3000 anni fa, tanto
è vecchia la storia di Gerusalemme. Vogliamo con-
cludere ancora con qualche riga del salmo 122: “Domandate pace per Gerusalemme, sia pace a coloro che
ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi
baluardi”, perché di pace in questa terra ce n’è davvero bisogno.
Stefano e Novella Berluti
don Gesualdo
Io e mio marito abbiamo preso parte al pellegrinaggio
in Terra Santa: per noi aveva un significato particolare
perché c’eravamo proposti di regalarci questo viaggio
in occasione dei nostri 25 anni di matrimonio. È stato
facile socializzare con gli altri parteciparti e sentirsi
famiglia: provenivamo dalla stessa diocesi ma in tanti
non c’eravamo mai visti e parlati prima, eppure da subito si è creato un clima familiare e gioioso di amicizia e condivisione; le paure hanno ben presto lasciato
il posto allo stupore di fronte a tante bellezze e alla
consapevolezza di trovarci, fisicamente, nei luoghi in
cui 2000 anni fa, Gesù si è incarnato, è morto ed è
risorto.
Pensiamo di non aver mai scattato tante fotografie in
vita nostra, come a voler fissare le emozioni e le sensazioni provate in quei momenti! In aggiunta, non è
mancato il filo conduttore che ci univa alle persone
la voce misena
6 dicembre 2012
lasciate in Italia, a coloro che prima di partire ci avevano chiesto di pregare per
loro: in tanti hanno seguito pressoché in diretta le visite alle varie località, ai Santuari, tramite le foto che grazie alle moderne tecnologie, man mano andavamo
pubblicando su fb; è stato un po’ come se insieme a noi ci fossero tutti loro. È stato sorprendente scoprire che tanti posti immaginati dalla lettura dei Vangeli e della Bibbia sono completamente diversi da come la nostra mente era solita pensarli.
D’altro canto è stato doloroso prendere coscienza che la terra di Gesù sia teatro di
profonde, antiche e nuove divisioni: quanti muri, quanti controlli, quante regole
per evitare che le persone possano circolare liberamente. Chi prima d’ora poteva
immaginare che ad un bambino di Betlemme fosse negato di poter solamente
visitare Nazaret? E chi poteva pensare che la proprietà privata fosse subordinata
all’avere o meno un determinato passaporto? Abbiamo sperimentato e toccato
con mano come sia difficile e faticosa la convivenza tra realtà fortemente diverse, in un piccolo
territorio convivono le tre
grandi religioni monoteiste, questa terra è Santa
per Ebrei, Cristiani e Musulmani, gli stessi cristiani
sono molto divisi tra loro
e i cattolici sono solo una
piccolissima minoranza.
Posso lasciar immaginare
la strana sensazione provata nel ritrovarsi a gruppetti per la Via Crucis, nelle vie
di Gerusalemme, ed avere come sottofondo il “richiamo” del Muezzin che dal
Minareto, a tutto volume, invitava i musulmani alla preghiera! Lo stesso appello,
che si ripeteva per cinque volte durante la giornata, ti svegliava in piena notte e
alle 4,30 del mattino per una buona mezz’ora non c’èra verso di farti riprendere
sonno. Una settimana può sembrare lunga, ma è un tempo estremamente breve
per assimilare tante nozioni, tante date, tanti luoghi, tante emozioni e sensazioni.
I ritmi delle giornate sono stati molto incalzanti, la cosa era inevitabile per poter
vedere quanto più possibile. La guida del nostro gruppo, Nadir, un ragazzo arabo
cattolico molto preparato, era sempre molto esaustivo e approfondito facendo
continui riferimenti alle parole e agli eventi narrati nella Bibbia e nei Vangeli,
tanto che dai suoi racconti sembrava di riviverli. Per dirla tutta ci ha fatto anche
rendere conto di quanto noi cattolici conosciamo poco le nostre radici. Sicuramente gli effetti di questo pellegrinaggio non si esauriranno con il ritorno alle
abitudini quotidiane, porteremo con noi non solo il ricordo, ma anche una gioia
veramente unica, insieme alla forza che questa esperienza spirituale saprà suscitare nell’affrontare la vita.
Roberta e Claudio
Questo mio quarto pellegrinaggio è iniziato in piena guerra tra Israele e Gaza e,
mentre si saliva in pullman da Tel Aviv a Nazaret, file di carri armati scendevano
dall’altra parte della strada verso la striscia di Gaza. Ma… noi siamo pellegrini e
pellegrini di pace. «Noi siamo pellegrini come tutti i nostri padri» così la Bibbia
definisce il popolo di Dio e anche il libro fondamentale della Bibbia che i nostri
giovani della parrocchia stanno approfondendo ogni venerdì sera, l’Esodo, è il
ritratto di un popolo in marcia verso una meta luminosa e precisa, l’incontro con
Dio nella libertà e nella gioia del santuario sul monte Sion. Dare in pellegrinaggio significa capire che la nostra patria non è qui, ma è un «poi», una meta e un
traguardo fatto di luce e di gioia piena. Questo pellegrinaggio, vissuto insieme ad
alcuni membri delle comunità parrocchiali di Mondolfo e di Ponterio, sia segno
e preludio di un cammino insieme sulla Parola e con la Persona di Cristo, vissuti
nella quotidianità. Tornato a casa si riprende il pellegrinaggio quotidiano, della
gioia e della fatica pastorale, della vita di ogni giorno con una carica e una forza
veramente nuova attinta alle origini. Una forza necessaria per il pellegrinaggio
quotidiano, nella fede feriale della vita che – come ci ricorda il Santo Padre Benedetto XVI in questo anno della fede - è un pellegrinaggio nel deserto (non di
sabbia) ma della desertificazione spirituale dei nostri cuori, dei nostri giorni e dei
nostri luoghi. «E’ proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da questo
vuoto che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza
vitale per noi uomini e donne».
Don Aldo Piergiovanni
Vai in Terrasanta una prima volta e ci lasci un pezzettino di cuore. Ci ritorni, ma
il pezzettino di cuore non si fa trovare, così ci torni una terza volta e… Che dire?
Il pellegrinaggio in Terrasanta è il pellegrinaggio dei pellegrinaggi, le emozioni
sono sempre le stesse ed è ogni volta difficile tornare alla quotidianità.
il paginone
il paginone
la voce misena
6 dicembre 2012
L'abbiamo vissuto così
In questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di muoverci a piedi per le vie,
soprattutto di Gerusalemme, ed abbiamo gustato una Terrasanta di persone.
Sì, i luoghi santi ci parlano del Creatore che si è fatto creatura per amore delle sue
creature; la pietra vuota del Santo Sepolcro rivolge a ciascuno di noi l’invito ad
essere annunciatori e testimoni della Resurrezione, come è stato per le donne in
quella mattina di Pasqua di duemila anni fa. Tutto intorno prosegue la vita di ogni
giorno ed abbiamo potuto darle un’ occhiata fugace: uomini e donne in abiti e copricapi di foggia diversa; bambini che escono gioiosi e vocianti dalle loro scuole e
che ci salutano con un “ciao”; il calzolaio nel suk che ripara le suole al cliente nel
suo piccolissimo quanto disordinatissimo negozio; la donna anziana che vende
grossi mazzi di piante aromatiche (gli
odori, diciamo qui a Senigallia) in una
bancarella improvvisata ecc.
Sembra un quadretto idilliaco, ma è anche una Terrasanta in cui le nuove generazioni crescono in un clima di contrapposizione, quando non di odio, pensando
più a ciò che divide i vari popoli, che al
tanto che li unisce. Ce lo ha ricordato anche Sua beatitudine, il Patriarca Fouad
Twal, quando ha incontrato il nostro
gruppo di pellegrini. Ci ha parlato anche
della difficile situazione dei cristiani in
Terrasanta, in forte minoranza rispetto
ad ebrei ed islamici; una minoranza che
ha il dovere di essere “sale e lievito”, che
deve fare il possibile per “costruire ponti
e non muri”. “Chiesa del calvario”, egli
ha definito questa minoranza cristiana,
che ha la certezza di diventare un giorno
“Chiesa di resurrezione”, anche se non
sa quando e che al momento rischia di
essere sopraffatta dalle tante incertezze
e divisioni.
Annalisa e Vittorio Carboni
Questo viaggio l’ho tanto desiderato e sempre rinviato. Quest’anno non ho potuto
più aspettare e quindi, malgrado la razionalità invitasse ancora al rinvio, sono partita. Le emozioni che ho vissuto in quella terra, dove ogni luogo, ogni angolo, racchiudono la grandezza del mistero divino, non sono proprio in grado di descriverle.
Ho apprezzato la gioia della preghiera collettiva, ho riscoperto momenti di contemplazione individuale e, purtroppo, ho vissuto anche drammatiche sensazioni di
vuoto. Mi sono sentita a volte arida, mi sono commossa, mi sono interrogata sulla
mia fede: se vivessi in questa realtà, riuscirei ad essere cristiana? Ho conosciuto
persone di grande fede e ho cercato di assorbire quella forza che sentivo sprigionare dalle loro parole. Credo di essere tornata cambiata, in meglio spero. La mia
fede oggi è sicuramente più consapevole. Ripenso a quei momenti spesso gioiosi
condivisi con persone splendide. Ho nel cuore i sacerdoti tutti e, in particolare, il
nostro Vescovo: hanno saputo guidare la nostra spiritualità in modo discreto, ma
deciso, rimuovendo quella scorza che, forse, molti di noi avevano. Mi ritengo fortunata perché ho potuto realizzare questo viaggio importante. Ringrazio Dio anche
per aver realizzato il desiderio dei palestinesi ed esaudito le nostre preghiere: il
riconoscimento della Palestina come Stato Osservatore dell’ ONU. Un viaggio di
interesse storico, culturale e religioso che per un credente rappresenta una tappa
fondamentale nel percorso di fede.
Paola Cecchini
Esperienza unica e fantastica trovarsi in
quei luoghi che abbiamo tante volte trovato sulla bibbia , sapere che un giorno
ci è passato Gesù ti da molta serenità e
un grande senso di pace. Per capire veramente la Terra santa bisogna andarci,
spiegarlo a voce o con foto e video non si
riesce a trasmetterlo.
Donatella Maiolatesi
Un viaggio emozionante dal quale si torna cambiati. Vedere e toccare con mano
i luoghi di Gesù, è un'esperienza incredibile. Per un cristiano vale più di ogni
altro viaggio che uno possa desiderare,
non ci sono Maldive o Dolomiti o città
d'arte che tengano. La spiritualità che si
vive in Terra Santa ti riempie e ti lascia
dentro dei segni indelebili. Ora leggere la
Bibbia e in particolar modo il Vangelo è
ancora più bello perché abbiamo vissuto
i luoghi dove quei fatti sono accaduti. E
anche per un non credente è un viaggio
straordinario nella storia di popoli e culture così diversi che ancora oggi cercano
a fatica di convivere insieme. Gerusalemme in particolare è una città talmente ricca di storia e carica di emozioni, spiritualità e sensazioni, che lascia senza parole
qualunque essere umano, credente o ateo che sia. Credo che per un vero cristiano,
almeno una volta nella vita, sia obbligatorio un viaggio in Terra Santa (salute e
possibilità economica permettendo).
Orlando Rodano
Tutti a chiedere: come è andata, avete visto la guerra? Io non sono andata per vedere la guerra ma per visitare la terra di Gesù e Lui era lì ad aspettarmi. Grazie ancora
per la bellissima esperienza spirituale vissuta.
Giuliana Solfanelli
Una bellissima esperienza l’ho vissuta
durante la Via Crucis: rivedevo Gesù
che percorreva quella Via Dolorosa portando con sé la croce e ho capito il suo
Amore. E sul lago di Tiberiade, quando
ci siamo fermati nel mezzo a meditare la
sua parola , mi sono rivista Gesù con gli
apostoli mentre c'era la tempesta. Bello
anche il momento delle promesse matrimoniali a Cana, ma il momento più forte è stato al Santo Sepolcro, mio marito
avrebbe voluto viverlo in maniera più
raccolta, ma c’era tanta gente. Adesso
resta un po' di nostalgia e non vedo l'ora
di poterci tornare.
Emanuela e Stefano D’Onofrio
Sono ben lieto di trasmettere in ordine
sparso alcune sensazioni che ho riportato dal nostro viaggio. Ricordi che vengo
rivisitando e rielaborando nel tentativo
di dare un senso alle cose che ho visto
e soprattutto a quelle che sono accadute
in quei luoghi.
Il deserto: irrorato “goccia a goccia”
diventa un giardino, seminato di mine
diventa una terra perduta. I carri armati
che percorrevano l’autostrada verso sud,
verso Gaza, rallentando il rientro a Tel
Aviv delle auto alla fine della festa del
sabato. La Via Crucis a Gerusalemme
nei luoghi percorsi da Cristo durante la
Passione: un passante che fischia forte
per disturbarci, un commerciante che
recita con noi un pezzo di Pater Noster
fermo sull’uscio del suo negozio, la
nostra preghiera zittita da un prete ortodosso e da una soldatessa israeliana
davanti la Basilica del S. Sepolcro. La
grotta dell’annunciazione dove tutto cominciò, chissà se Maria era pienamente
consapevole di ciò che stava succedendole e delle conseguenze del suo sì.
La casa di Giuseppe, uomo buono che
si fidò di Dio al punto da prendere una
donna che portava in grembo un figlio
non suo. Le omelie del nostro Vescovo: pertinenti, profonde, chiare; davano un senso alla fatica della giornata,
hanno trasformato in pellegrino anche
chi era partito da turista. Il museo dell’olocausto: c’è chi si domanda dov’era
Dio ai tempi di Auschwitz, io mi sono
chiesto dov’era l’Uomo, il silenzio delle coscienze genera davvero dei mostri.
Il muro di Betlemme: noi di qua, sulla
nostra terra, voi di là sul pezzo di terra
che vi abbiamo lasciato; non può esserci
pace senza giustizia. Il buco nella roccia
dove venne piantata la croce di Cristo; il
mistero del Creatore che si è consegnato alle sue creature per farsi ammazzare.
Una tomba vuota. L’atmosfera di lieta e
spontanea convivialità con i compagni
di viaggio estranei fino al giorno prima.
I nostri Preti ed il nostro Vescovo pellegrino tra i pellegrini. Bella gente, gran
bella gente.
Giovanni Giacomelli
Il pellegrinaggio in Terra Santa è stato
bellissimo perché c'erano sempre cose
nuove e improvvise da vedere e da imparare, vi ringrazio di cuore per avermi
dato l'opportunità di vedere tutti i luoghi
dov'è Gesù è stato.
Shqiponja Maklaj
La prima volta che si va in Terra Santa
è sempre un po’ rivoluzionaria. L’aria
che laggiù si respira è diversa, unica,
irripetibile, ti lascia il segno dentro anche e soprattutto quando si torna: nessuno è più come prima, nella mente e
nell’anima. Ritornandoci, riconosci
immediatamente quell’aria speziata, familiare che ti avvolge, facendoti star
bene. E’ come tornare nella vera Patria:
il deserto di Giuda, le montagne e quel
Mare di Galilea che un giorno Lo videro
passare, operare, insegnare, perdonare.
Tantissimi e tutti muti testimoni di quel
tempo, testimoni di acqua e di pietra, ma
che tutt’ora ci parlano di Lui. Un giorno
anche quelle pietre parleranno ai cuori più duri di esse. Mettersi all’ascolto
di Cristo nella sua Terra è più facile,
continuare ad ascoltarlo quando si torna
è meno facile, ma Lui ci parla sempre,
con pazienza e senza alzare mai la voce,
anche con un semplice sguardo, come a
Pietro che poi pianse amaramente. Mi
piace ripensare spesso a quella terra che
Lui percorse unicamente per Amore
perché è Lui il nostro unico Maestro.
Giampiero
In Terra Santa ho imparato ad apprezzare la preghiera collettiva a cui non
ero assolutamente abituata, ho respirato
forte la fede dei pellegrini e questo ha
contribuito a rinforzare la mia. Ho visto
la semplicità con cui, giorno per giorno,
ha vissuto il pellegrinaggio il nostro Vescovo e ne ho apprezzato l'esempio per
aver Egli rinunciato a far valere i privilegi del proprio status.
Oggi che i potenti sono soliti esibire
spudoratamente i privilegi contrabbandandoli per diritti, grande è il bisogno
del cattolico di conoscere cattolici che
rinunciano a farlo.
Maria Giuseppina Rizzoni
In Terra Santa mi ha colpito la moltitudine di gente, razze e religioni diverse
ma tutti con la stessa, unica meta che è
Dio. Non c’è stato un luogo in cui non
ho avuto grandi sensazioni, e tutte diverse. Ma là, di fronte al Santo Sepolcro, ho compreso il vero perdono, la
vera misericordia di Dio e la potenza
della preghiera. Questo viaggio, che mi
ha regalato tanti momenti di spiritualità,
spero che diventi per tutti un inizio nuovo per tornare alla preghiera, salvezza
dei nostri giorni.
Gledis Principi
10
la voce misena
6 dicembre 2012
Già nel 2000 io e mio marito avevamo programmato questo viaggio, ma a
ridosso della partenza è scoppiata l'Intifada e tutto è stato rimandato. Il 17 novembre scorso, i venti di guerra soffiano ancora in questa terra, ma questa volta siamo partiti ugualmente! La nostra prima tappa a Nazareth ha segnato in
maniera forte e decisa la natura del viaggio: era un pellegrinaggio. L'albergo
era vicino alla basilica, pertanto anche da soli e magari dopo cena, ci si poteva
recare a pregare e a mettere nelle mani di Maria il nostro Sì quotidiano. Suggestiva è la grotta dove il Mistero si è fatto carne e dove tutto ha avuto inizio,
qui il Sì è già preludio della Croce senza la quale non c'è salvezza. Altra tappa
significativa è stata Cana, dove con mio marito abbiamo rinnovato le promesse matrimoniali, ringraziando il Signore per i nostri 30 anni insieme.
Come non ricordare il lago di Tiberiade dove, seduta sopra uno scoglio, mi è
sembrato di ascoltare le voci gioiose di un gruppo di amici che tornava da una
pesca fruttuosa? In maniera ancora più evidente questa amicizia si percepisce
"Chiesa" a Cafarnao, dove in una celebrazione con tutto il pellegrinaggio,
sopra la casa di Pietro abbiamo confermato la nostra fedeltà al Papa e ai nostri Pastori e nel Cenacolo dove Cristo ha lasciato se stesso per sempre e si è
fatto compagno e sostegno per la nostra vita nell'Eucarestia. Tra suggestioni
e riflessioni, passando per Betlemme, dove un bimbo ha fatto inginocchiare i
potenti e dove gli Angeli hanno proclamato quella pace che ancora si invoca
invano su tutti gli uomini di buona volontà, si è giunti a Gerusalemme, città
dalle mille contraddizioni. Dopo una devota sosta al Calvario si scende emozionati al S. Sepolcro. Visto il frettoloso passaggio, molti di noi si sono recati
nuovamente in questo luogo sacro durante le prime ore del mattino come le
pie donne, per trovare un po’ di pace e di silenzio. Anch'io ho pensato con mio
marito di tornare. Dopo quasi due ore di fila, tra spinte e poca concentrazione,
arrivata sulla piccola porta d'accesso al Sepolcro, il prete ortodosso che regolava l'afflusso, in modo brusco, guardando l'orologio, dice stop agli ingressi
e con poca cortesia mi invita ad uscire. Delusa, volto le spalle al Sepolcro e
percepisco la voce dell'Angelo che mi avverte: Cristo non è più qui , è Risorto,
torna a casa contenta e gridalo a tutti! È il messaggio che porto in questo anno
della fede, con infinita gratitudine a chi ci ha accompagnato.
Rosella Catalani
Alla partenza amici e conoscenti sconsigliavano il viaggio in Israele, perché
rischiavamo di essere coinvolti in qualche conflitto armato, ma è prevalso il
desiderio di visitare i luoghi di origine del cristianesimo. Lungo il tragitto i bei
campi coltivati ad agrumi e banane evidenziavano la laboriosità e prosperità.
Nazareth la immaginavamo più piccola, la domenica all'alba dopo l'apertura
della finestra un gallo ha cantato più volte. Sul monte Tabor ci siamo resi
conto della parola cattolico inteso come universale, data la presenza di persone di tante nazioni. A Cana ci ha emozionato il rinnovo delle promesse
matrimoniali. Nella basilica dell'Annunciazione, dopo la nostra Messa, ci ha
coinvolto anche la messa in lingua araba partecipata con molta devozione dai
fedeli cattolici locali. Il monte delle beatitudini ci ha donato un senso di gioia
e fratellanza. A Betlemme, nella visita del Caritas Baby Hospital, le suore ci
hanno trasmesso la gioia di fare del bene specialmente ai più piccoli. E a Gerusalemme, specie nella visita al santo Sepolcro, ci ha colpito e addolorato la
divisione delle chiese cristiane.
Bruno e Giuliana Monti
Durante la giornata, mi capita spesso di ripensare a quei luoghi Santi: a Nazaret, alla casa di Maria, alla chiesa dell'Annunciazione dove la Madonna ha
pronunziato il suo “Si”, a Betlemme, ai luoghi della nascita di Gesù, alla grotta, alla mangiatoia dove Gesù realmente è nato! Quel campo, dove i pastori
hanno visto la stella che li avrebbe portati ad Adorare Gesù. Molto bello e
suggestivo è anche il “Monte Tabor” o monte della “Trasfigurazione”. In quel
luogo ho ripensato a Gesù Trasfigurato, e a quanto avesse ragione Pietro nel
dire a Gesù: “E' bello per noi stare qui, facciamo tre tende, una per Te, una
per Mosè e una per Elia”(Mar. 9.5). Sentivo dentro di me un senso di pace e
di serenità, la sensazione di essere distaccata dal mondo, credetemi, è veramente difficile raccontare certe emozioni, bisogna viverle! Gerusalemme è
un paese antico, la maggior parte delle case sono costruite con la pietra, tutte
dello stesso colore. Ci sono molti scavi nella roccia, dove sono stati rinvenuti
reperti storici, risalenti al tempo di Gesù, preziosi per la nostra fede. La casa
di Pietro, il muro del Pianto, la spianata del Tempio: tutti luoghi di preghiera
chiesa
forte! La pietra dove è stato deposto Gesù dopo la morte in croce, la sua tomba
custodita nella chiesa del “Santo Sepolcro”. E' stato molto bello e a volte emozionante ripercorrere alcune strade e alcune tappe fatte da Gesù. Forte era dentro di me
il desiderio di pregare e la sensazione che Gesù fosse realmente presente davanti ai
miei occhi. Da ora in avanti quando in chiesa si celebreranno queste Solennità, il
mio pensiero tornerà in quei luoghi, avranno un significato diverso, più reale. Oggi
ringrazio con tutto il cuore il Signore per avermi dato l'opportunità e l'occasione di
partecipare a questo “Pellegrinaggio in Terra Santa”.
Mirella Parasecoli
territorio
la voce misena
6 dicembre 2012
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Aspettando il Natale a Castiglioni
Castiglioni, borgo di pietra del XII-XIII secolo, durante il periodo di Natale assume un
volto ed una fisionomia davvero speciali. Tanti presepi piccoli e grandi, negli angoli più
suggestivi e caratteristici, regalano al Castello un’atmosfera magica e momenti di pace.
Veri gioielli che colpiscono per i loro materiali e le loro caratteristiche diverse: creatività, fantasia ed impegno. Tre nomi degni di essere citati nei diversi e vari capolavori
esposti. Alla sera si accendono le tante minuscole luci dei presepi e le musiche natalizie
per tutto il Castello fanno davvero pensare al vero significato del Natale; sogno e realtà
si fondono insieme permettendo di vivere e di apprezzare il Borgo di Castiglioni definito “Presepe” nei presepi. Il 16 dicembre, il primo mercatino natalizio anticiperà e darà il
via al lungo periodo di Natale che durerà fino al 6 gennaio. Il 26 dicembre nella chiesa
di Sant’Agata, alle ore 17, il nuovo gruppo musicale “Suite Anime” di Castiglioni e
Serra de’Conti terrà il Concerto di Natale. Scoprire Castiglioni durante il Natale significa andare alla ricerca di un Borgo d’altri tempi, alla ricerca del “bello” e di emozioni.
Lo stupore e la meraviglia si leggeranno sul volto di chiunque passeggerà per le piccole
vie luminose e ricche di tante creazioni. Castiglioni attende tanti visitatori per mostrare
il suo fascino non comune e degno di essere apprezzato ed ammirato.
Buon Natale dalla Comunità di Castiglioni
Piticchio, un cammino di fede di grande spessore
L'ascolto 'concluso'
Con un po’ di nostalgia, ho tolto domenica 2 dicembre, la striscia bianca
con la vistosa scritta rossa: "Comunità d'ascolto Piticchio, anno IX"
appesa in una parete della cappella
adiacente alla chiesa San Sebastiano, cappella dove per circa dieci
anni si è concretizzato ogni lunedì
sera, un indimenticabile cammino
di fede. Dovuto ed organizzato dal
parroco don Mauro, al quale siamo
riconoscenti, questo cammino si è
avvalso della collaborazione della
“Comunità d’ascolto di Corinaldo"
che ringraziamo di cuore rilevando
l’attività laboriosa e fruttuosa dei
coniugi Anna Maria e Angelo, che ci
hanno portato a commentare ciò che
venivamo apprendendo o approfondendo, fino a relazionare, ognuno di
noi, a turno, il salmo e il brano della
Sacra Scrittura scelti per l’incontro
serale del lunedì. La trattazione del
brano era completa dell’Annuncio
commentato sia da chi lo proponeva
che dagli altri partecipanti. Ognuno
poteva parlare una sola volta. I commenti portavano a riflessioni profonde ed arricchimenti continui. Il tutto veniva abbellito da “ segni “ ben
significativi, da icone stupende e da
canti appropriati, accompagnati, a
volte dal suono della chitarra. Non
era sempre facile o possibile partecipare puntualmente, ogni lunedì, a
questo cammino di fede che si protraeva fino a tardissima sera. Infatti molte persone hanno cominciato
nel tempo, a non essere più presenti.
Inizialmente eravamo numerosi, ma
siamo giunti al traguardo in pochissimi. Ringrazio di cuore gli ultimi
rimasti perché, con la loro continua
presenza, mi hanno permesso di fare
una lunga esperienza, davvero indimenticabile e che mi incita, ad arricchire ancora il mio cammino di fede.
E’ doveroso ringraziare anche le
altre persone che hanno offerto più
volte, il loro aiuto alla loro “ Comunità d’ascolto di Piticchio”: don Luigi, don Marco, Giorgio, Giovanni e
tutti i religiosi che ci hanno ospitato
nei loro luoghi sacri, dando un valevole e gradito contributo al nostro
arricchimento interiore. Giorgio e
Giovanni di Marotta, ci hanno accompagnato molto nel periodo finale
del cammino di fede. Erano con noi,
insieme ad Angelo, quando la prima
domenica di luglio, abbiamo festeggiato in chiesa e nei locali della casa
parrocchiale di Piticchio, il termine
della “comunità d’ascolto”. Il loro
ultimo dono per noi di Piticchio,
Montale, Palazzo che abbiamo terminato il cammino di fede, iniziato
circa dieci anni fa è stato il libro “la
Didachè”. Prima lettera di Clemente
ai Corinzi. A diogneto, un libro che
ha letto subito con molto interesse,
constatando che il suo contenuto è
quasi un compendio di quanto abbiamo appreso approfondito durante
gli anni nei quali è rimasta in vita la
“comunità d’ascolto di Piticchio”.
Carla Carignani
A Corinaldo una giornata di studi
sulla lotta ai colombi urbani
Decine di persone hanno partecipato all'incontro promosso dall'Amministrazione Comunale venerdì 30 Novembre sul tema "Gestione delle popolazioni di colombi urbani". Di
primo acchito quello della gestione dei colombi urbani sembrerebbe un problema secondario, ma la conferenza andata in scena venerdì 30 novembre all'interno del Comune di
Corinaldo, e a cui hanno preso parte molti cittadini interessati e importanti personalità
del mondo veterinario, ha evidenziato come tale argomento sia invece da non prendere sotto gamba. Fino a che punto un centro abitato può permettersi di 'convivere' con
simili animali? E, soprattutto, quale il limite da non oltrepassare?" A tentare di offrire
una risposta soddisfacente è intervenuto, subito dopo, Stefano Gavaudan, veterinario
dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche. "Una presenza massiccia
di piccioni in una città – ha analizzato – comporta inevitabilmente alcuni disagi. Sto
parlando, in primo luogo, della sporcizia, intollerabile per un comune come Corinaldo,
che dichiaratamente punta sul turismo. I danni che ne conseguono, dal punto di vista
economico (è molto costoso ripulire strutture, edifici o quant'altro da escrementi di simili
volatili), artistico (oltre all'imbrattatura i colombi, per ricavare i propri nidi, giocoforza
rovinano i palazzi o le mura) o anche per la salute dell'uomo, sono inconfutabili". Ma
occorre saper distinguere la migliore, senza crudeltà o eccessivi costi" - ha osservato
Ferri), la scelta verso cui potersi orientare è ricaduta su uno dei pochi metodi ritenuto
realmente efficace. "La somministrazione di un mangime farmacologico, eseguito periodicamente (nell'arco di dieci mesi circa, dal prossimo febbraio a settembre) dalle stesse
persone, ogni volta con la stessa quantità (circa 10 grammi al giorno) nelle stesse zone.
Se tutto ciò verrà eseguito a regola, otterremo una riduzione dei colombi del 30%" - ha
concluso l'assessore Franceschetti. Oltre agli evidenti obiettivi già elencati, "l'utilizzo di
un simile trattamento antifecondativo, oltre alla diminuzione delle nascite, si porterebbe
in dote, come ulteriore effetto, la disgregazione della colonia" - ha commentato il dottor
Marco Pellizzari.
Un incontro sulle 'Terre di Frattula'
L’Associazione culturale Terre di Frattula da oltre un decennio sta dedicando
grande impegno alla ricerca delle radici storiche e delle vicende anticamente documentate di quel territorio. Parallelamente e conseguentemente si è impegnata
anche nel campo della valorizzazione dell’area Terre di Frattula, sotto il profilo
storico, paesaggistico e produttivo, privilegiando l’agricoltura e l’artigianato. Per
essere competitivi e confrontarsi con la crescente concorrenza (particolarmente
agguerrita in questo periodo di crisi) occorrono anche altre caratteristiche tra cui:
la capacità di fare sistema, mettersi in rete per “vendere” il territorio, valorizzare
la storia, farne conoscere le antiche origini. Pertanto, possedere alcune nozioni
sulla storia di Frattula sarà cosa molto utile e sicuramente gradita da parte degli
acquirenti o visitatori. Per questo abbiamo ritenuto utile promuovere un incontro
pubblico, proprio per far conoscere la storia di Frattula. La riunione avrà luogo
il giorno Mercoledì 12 dicembre 2012 dalle ore 16.30 alle ore 18.00, presso la
sala consiliare del Comune di Castel Colonna. Interverranno il presidente dell’associazione Terre di Frattula Marco Giardini e il Prof. Manlio Brunetti. In tale
occasione verrà consegnato a tutti i presenti un pieghevole riassuntivo della storia
di Frattula.
Tra Marotta e Mondolfo, tante iniziative
Si aprono le feste
Si accendono le luci del Natale per le
vie a Mondolfo e Marotta l’8 dicembre e, per il ponte dell’Immacolata
che tradizionalmente apre la stagione
delle iniziative natalizie, subito tre
importanti appuntamenti. L’arte, nelle diverse forme, caratterizzerà questo
fine settimana. Si inizia alle ore 17,30
di sabato 8 dicembre con l’inaugurazione della mostra “Noi non ci siamo” organizzata dall’Assessorato
alla Cultura del Comune di Mondolfo nell’ambito del progetto “MAC
– Mondolfo Marotta Arte Contemporanea”. “Un itinerario nell’arte contemporanea che, grazie alla presenza
di giovani autori dell’Accademia di
Brera – così l’Assessore alla Cultura
del Comune di Mondolfo, Corrado
Paolinelli – propone una singolare ed
interessante rilettura del territorio e
delle sue presenze”. A presentare la
mostra, nel Complesso Monumentale di S.Agostino (resterà aperta sino
a gennaio, nei giorni 8, 15, 22, 26, 30
dicembre – 6 gennaio orario 17-19)
la critica d’arte Cristina Muccioli, da
anni coinvolta a Mondolfo nel progetto provinciale SPAC. Dall’arte figurativa alla musica, per gli altri due
appuntamenti del ponte dell’Immacolata.
La giornata dell’8 dicembre vedrà
infatti l’apertura della rassegna musicale Natale in Collegiata promossa
dalla Parrocchia di Mondolfo sotto la
direzione artistica di Filippo Sorcinelli. “Nove concerti quest’anno, come
il numero dell’edizione, la nona. Proporremo la musica sacra all’interno e
fuori della liturgia, dando spazio anche alle manifestazioni di musica per i
giovani, sempre a partecipazione gra-
tuita” ha spiegato il direttore. Alle ore
21 di sabato il concerto della New Vocal Ensemble di Senigallia. Il concerto
proporrà musica polifonica dedicata
alla figura della Vergine, e si svilupperà
secondo una struttura tripartita: Le origini del canto mariano - con opere risalenti alle origini della polifonia vocale
tratte dal Codice Montpellier, dal Laudario di Cortona e dal Llibre Vermell
de Montserrat. La polifonia mariana tra
medioevo e rinascimento - con musiche tra quattro e cinquecento che rappresentano il momento più interessante
per la polifonia vocale di tutti i tempi.
In programma mottetti mariani di Binchois, Dufay, Byrd, Quagliati e Monteverdi. La musica mariana contemporanea - con alcuni brani del compositore
senigalliese Marco Ferretti nelle cui
opere proposte è evidente l'ispirazione
alla modalità e al canto gregoriano che
idealmente congiunge le sonorità della
musica contemporanea alla più austera
polifonia arcaica.
Domenica 9 dicembre subito il secondo appuntamento con Natale in Collegiata, sempre all’interno dell’Insigne
Collegiata e Parrocchiale di S.Giustina
nella piazza del Castello a Mondolfo.
Sarà dalle 17,30 il M° Giulia Biagetti
all’organo ad animare prima la liturgia per proseguire anche con un ricco
programma al suo termine. Alcuni concerti saranno arricchiti da brevi Conversazioni di Storia dell’Arte con l’Archeoclub, tenuti da Roberta Francolini
per illustrare le opere d’arte della Collegiata. I concerti proseguiranno con
un ricco programma sino al 6 gennaio:
per tutte le informazioni: www.parrocchiamondolfo.it .
Alessandro Berluti
12
cultura
la voce misena
6 dicembre 2012
cultura
Orfeo Tamburi in mostra
Verso il Natale... in biblioteca
Concorso di pittura sul Natale
Inaugurata il 2 dicembre alla Rocca Roveresca la mostra dedicata all’opera grafica e pittorica di Orfeo Tamburi. L’evento, realizzato
dal Comune di Senigallia, dal Museo d’Arte
Moderna dell’Informazione e della Fotografia
con la collaborazione della Soprintendenza
per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle
Marche, mette in mostra una selezione delle
opere della raccolta del museo recentemente
catalogate da alcuni giovani studiosi senigalliesi grazie al contributo della Fondazione
Cassa di Risparmio di Jesi. Una selezione di
opere, tra paesaggi, ritratti e nature morte,
testimoni della grande sensibilità del pittore,
protagonista della scena artistica nazionale ed
internazionale a partire dagli anni ’40.
Nuovi appuntamenti, a partire da lunedì 3 dicembre, allo Spazio Ragazzi della Biblioteca Comunale “Antonelliana” (via Manni 1, sopra il Foro
Annonario). Anche quest’anno, tutti i giorni feriali dal lunedì al venerdì, sempre alle ore 17, bambini e ragazzi potranno camminare verso il Natale
sfogliando il calendario dell’Avvento, tra letture,
sorprese, personaggi e divertenti laboratori. Ogni
pomeriggio, in compagnia dei giovani bibliotecari Silvia e Fabrizio, verranno scelte le più belle
letture sui temi del Natale, dalle quale riusciremo a ricavare le idee per immaginare e costruire fantastici personaggi. Il tutto ovviamente sarà
all’insegna della magica atmosfera natalizia, con
l’accensione delle candeline e la costruzione di un
originalissimo albero di Natale.
Il Centro Sociale Molinello 2 e il Comune di Senigallia hanno organizzato la terza edizione di
un concorso di pittura aperto agli artisti italiani
ed esteri, senza limite di età, con l’uso di tecnica
libera. Per questo 2012 la giuria ha scelto come
tema delle opere da proporre “Il mio presepe”. Il
concorso è finalizzato alla promozione dell’arte in
Italia, prevede la realizzazione di un evento espositivo e l’assegnazione finale di due premi pecuniari per un totale di 400 €. Non è obbligatorio che
l’opera candidata sia inedita. Le adesioni dovranno pervenire entro le ore 24 di lunedì 17 dicembre
2012. Il modo più veloce ed economico per farlo
è registrarsi tramite email, all’indirizzo [email protected], utilizzando le apposite schede.
Nove concerti animano Avvento e Natale a Mondolfo In diretta con i
Natale in collegiata
Nove concerti come gli anni di vita della rassegna, quelli previsti per l’edizione
2012 di Natale in Collegiata, la rassegna
musicale organizzata a Mondolfo dalla
Parrocchia di S.Giustina, sotto la direzione artistica di Filippo Sorcinelli. Nove
concerti che vedranno nella Città a Balcone sul Mare all’interno della Collegiata di
S.Giustina alcuni dei più noti organisti del
panorama nazionale, accanto ad orchestre
di istituzioni pubbliche e private oltre al
celebri cori. “Una rassegna – esordisce il
direttore artistico Filippo Sorcinelli – che
abbiamo voluto presentare non a caso il
22 novembre, quando si festeggia la patrona della musica e del canto, S.Cecilia,
proprio perché intento condotto è quello
di animare le liturgie con la propria musica: la Musica sacra, contestualizzando
ampiamente nel rito”. Non solo questo:
“Altro intento della Rassegna – prosegue
Sorcinelli – data la sua unicità nel territorio, è quello di promuovere e trasmettere
a tutti, le iniziative legate alla buona musica, attraverso le istituzioni musicali di
Mondolfo e dell’hinterland: spiegata allo-
ra la partecipazione di scuole pubbliche e
private che fanno della Musica la propria
bandiera. Tutti i giovani interpreti sono
davvero la nostra grande risorsa”. Novità, poi, quest’anno, pure la collaborazione
con la Sede di Mondolfo dell’Archeoclub d’Italia “che, in molti appuntamenti,
porterà l’illustrazione di alcune preziose
opere d’arte pittorica presenti nella Collegiata, grazie agli interventi della storica
dell’arte Roberta Francolini, quale sorta di
intermezzo che favorisce l’incontro fra le
varie espressioni dell’arte”.
Si inaugura la rassegna sabato 8 dicembre
alle ore 21 con il New Vocal Ensemble di
Senigallia, per proseguire domenica 9 dicembre alle ore 17,30 con Giulia Biagetti
da Lucca che, al prezioso organo storico
“Gaetano Callido” della Collegiata proporrà un duplice momento musicale. Successivo appuntamento quello di sabato 16
dicembre sempre alle 17,30 con il veneziano Nicolò Sari all’organo. Giovedì
20 dicembre alle ore 21 sarà l’orchestra
della sezione ad indirizzo musicale dell’ICS “E.Fermi” di Mondolfo ad offrire il
consueto concerto di Natale, seguita l’indomani venerdì 21 dicembre 2012 sempre
alle ore 21 dalla Scuola di Musica “Sergio
Fiorentino” con i suoi allievi di Mondolfo
e Marotta. Doppio appuntamento addirittura quello in programma domenica 23
dicembre, con alle ore 17,30 al “Gaetano Callido” il Maestro Mauro Ferrante,
insegnante del Conservatorio “Rossini”
di Pesaro, mentre – alle ore 21 – sarà il
Corpo Bandistico S.Cecilia ad intrattenere
gli ospiti per la direzione del Maestro Luciano Cavallari.
Natale in Collegiata proseguirà poi sabato 5 gennaio 2013 quando, in un concerto
realizzato con la collaborazione del Comune di Mondolfo, sarà il Coro Malatestiano alle ore 21 ad esibirsi in una preziosa scelta di canti non solo del Natale.
Concluderà la rassegna domenica 13 gennaio alle ore 17,30 la Cappella Musicale
della Cattedrale di S.Benedetto del Tronto, diretta dal M° Massimo Malavolta. La
partecipazione ai concerti è gratuita. Info:
www.parrocchiamondolfo.it.
Alessandro Berluti
Un itinerario letterario e fantastico in occasione delle prime letture pubbliche
500 anni dell'Orlando Furioso
500 anni fa venne pubblicato l’Orlando
Furioso dell’Ariosto, uno dei massimi capolavori della letteratura italiana di tutti
i tempi. Per esaltare la forza poetica e il
potenziale fantastico di questa opera, la
Città di Senigallia la celebra attraverso tre
iniziative finalizzate a coinvolgere un pubblico più vasto possibile. La prima è una
mostra dal titolo: “Gustave Doré per l’Orlando furioso”, che proporrà immagini in
esposizione nella sala lettura della biblioteca, in collaborazione con la Fondazione
Rosellini per la Letteratura Popolare.
Gustave Doré (1832-1883) è universalmente considerato il massimo illustratore
di Francia e uno dei maggiori del mondo.
Dopo aver realizzato altri cicli di illustrazioni – fra cui notissimo quello sulla Divina Commedia – realizzò l’amplissimo ciclo
di illustrazioni sull’opera dell’Ariosto, assai meno noto anche se si tratta di un’opera
della piena maturità, che l’occupò per alcuni anni (1877-79) e che risultò essere la
sua ultima opera di così ampio impegno,
stante la prematura morte che lo colse appena 50enne. Il ciclo ariostesco si compone di ben 80 illustrazioni (che nella presente mostra saranno peraltro ridotte a 40) e
riguarda tutti i canti di cui consta l’opera
dell’Ariosto, molti dei quali rappresentati
da più illustrazioni. La grandissima fantasia ariostesca trova nell’illustratore una
perfetta risonanza che addirittura giunge
ad accentuare in modo particolarissimo gli
elementi fantastici, in perfetta corrispondenza con le tendenze ed i gusti del nostro
tempo. L’inaugurazione della mostra è
mercoledì 5 dicembre, presso la Biblioteca
“Antonelliana”. Sono in programma inter-
Uno spettacolo dal titolo "La transumanza della pace"
Scuola di pace
La Scuola di Pace del Comune di Senigallia ha inaugurato il nuovo anno scolastico
2012/13 lo scorso 5 dicembre con il documentariodi Roberta Biagiarelli e Gianni
Rigoni Stern "La transumanza della pace",un road movie montanaro italo bosniaco
che descrive azioni di solidarietà per Srebrenica. E' un anno particolare in cui in
sobrietà ci presentiamo con un programma ricco di iniziative. Il Corso Generale è
dedicato a varie emergenze con l'attenzione a ciò che la società civile sa esprimere affinché dalle emergenze si possa emergere. Laboratori e giornate seminariali,
evento musicale e letterario, testimonianze arricchiscono la proposta formativa della Scuola. Ci siamo impegnati nella ricerca e nel dare risposte alle esigenze dell'oggi
ma il nostro lavoro sarebbe inutile se non si creasse interesse e una mobilitazione di
idee nell'intera città. La scuola, infatti, esiste anzitutto per questo: offrire occasioni
di approfondimento e di ascolto di esperienze significative
Rosaria Cenerelli
venti del prof. Alfio Albani (“Dalla Divina
Commedia all’Orlando furioso: l’arte di
Gustave Doré) e del dott. Adriano Rosellini
(“L'Orlando di Doré tra epica e fantasy”).
Per informazioni e prenotazione per visite
scolastiche è possibile rivolgersi al numero
telefonico: 071.6629302
Sabato15 dicembre
Orlando furioso, il mendicante di sogni
Spettacolo itinerante di musica e teatro
in collaborazione con Il Melograno,
Accademia Corale Calicanto.
Regia di Catia Urbinelli
Gennaio 2013
La favola di Orlando
Laboratori ed animazione per bambini,
sezione ragazzi biblioteca comunale
Antonelliana
Banchi di Solidarietà
L’Associazione “Il Salvagente” onlus
ed il Centro Culturale “S. Romagnoli”
propongono per domenica 9 dicembre
alle ore 10.30 il collegamento video
da Milano con l’Assemblea Nazionale
della Federazione dei Banchi di Solidarietà. Il collegamento, aperto a tutti,
si terrà nell’Aula magna dell’Istituto
Alberghiero “Panzini” di Senigallia.
L’Assemblea Nazionale, come tradizione, è l’occasione di un
paragone
e di una
testimonianza
s u l l’esperienza di
carità che
alcuni vivono e sull’utilità
che
se ne trae per la propria vita.
L’incontro sul tema “La vita come vocazione“ sarà guidato da don Eugenio
Nembrini.
Giuseppe Olivetti
Ottavio Pinarello
Musinf, assessorato alla cultura, in
collaborazione con la rivista Arte
Contemporanea, ripropongono Palazzo del Duca come luogo della
ricerca artistica nazionale. Sabato
1 dicembre alle ore 18, si è aperta
infatti la mostra di Ottavio Pinarello, pittore e fotografo, noto per aver
esposto in numerose personali tenute
in gallerie e spazi istituzionali. Tra
l’altro ha partecipato a esposizioni
come Arte Padova, Arte Fiera di Bologna, Open, rassegna internazionale d’arte, collaterale della Mostra del
Cinema e della Biennale di Venezia.
Oltre a lavori strettamente pittorici,
l’artista padovano, seguendo la sua
continua ricerca, ha realizzato, da
alcuni anni, opere in cui attua una
commistione di pittura e fotografia.
Le immagini derivate dai particolari scatti fotografici dell’artista assumono il valore di analisi concettuale
della complessità dell’esistenza e
della realtà. Sulle immagini trasferite su parte della tela, Pinarello opera
un preciso intervento pittorico che
non copre la porzione fotografica,
rappresentazione di una realtà interiore, ma che è indirizzato invece a
contenerla e motivarla ulteriormente, proprio attraverso l’inserimento
dei profili stilizzati.
Mercoledì 12 dicembre, ore 18.30
per la chiusura della mostra è programmato un evento, di notevole
richiamo, costituito dalla presentazione del libro “Paolo Barozzi, una
passione per l’arte”, scritto e curato
dall’artista Ottavio Pinarello, con la
prefazione di Gillo Dorfles, per le
edizioni Artecom. Come si sa nell’esperienza artistica di Paolo Barozzi ci sono stati l’incontro e la collaborazione con Peggy Guggenheim.
Musinf Senigallia
spettacolo
la voce misena
6 dicembre 2012
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eventi e corsi
il taccuino
Natale al Museo Utensilia di Morro d'Alba. Da
quest’anno il concorso è aperto ai piccoli alberi di
Natale, oltre ai presepi. Le opere dovranno essere
consegnate al Comune di Morro d’Alba entro giovedì 6 dicembre, dal lunedì al sabato dalle ore 9
alle 12 (per informazioni tel. 073163000).
16 dicembre con una serie di iniziative: il conferimento della Cittadinanza Onoraria al Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, la
presentazione del libro “101 storie sulle Marche
che non ti hanno mai raccontato” della scrittrice e
giornalista Marina Minelli.
Ostra Vetere - Museo di archeologia
Inaugurazione della sezione archeologica del
Museo-Pinacoteca (aperto al pubblico nel gennaio 2008), che l’Amministrazione comunale ha
Morro d'Alba - Concorso di Natale
Per il 4° anno consecutivo torna il Concorso di programmato per sabato 15 dicembre e domenica
Ostra - Mostra di pittura
L’associazione culturale Farm inaugura nel progetto Galleria Diffusa la mostra di opere recenti
dell’artista toscana Fosca Rosselli “De-realtà”, sabato 8 dicembre, ore18.00, palazzo Conventuali.
Senigallia - Orfeo Tamburi alla Rocca
Alla Rocca Roveresca prosegue la mostra dedicata all’opera grafica e pittorica di Orfeo Tamburi. .
Una selezione di opere, tra paesaggi, ritratti e nature morte, testimoni della grande sensibilità del
pittore, protagonista della scena artistica nazionale
ed internazionale a partire dagli anni ’40 del secolo scorso. La mostra sarà visitabile fino alla fine di
gennaio 2013.
A Barbara ritorna il presepe vivente
Natività in paese
Uno spettacolo unico nel suo genere, pronto a rinnovarsi in tutta la sua
carica emotiva e in tutta la sua suggestione teatrale per far rivivere lo
straordinario evento della Natività.
In ogni dì festivo intercorrente tra
il 25 dicembre e il 6 gennaio ( con
inizio alle ore 18), il presepe vivente
tornerà ad animare il clima natalizio
nel centro collinare, che ha fatto di
questo evento il suo biglietto da visita più noto ed apprezzato attraverso
i continui miglioramenti, accorgimenti ed una crescita anche quantitativa che hanno preso corpo nel
corso degli anni. La nascita di Nostro Signore Gesù Cristo seguirà lo
schema interpretativo più peculiare
e identificativo della kermesse barbarese: un’emozionante rappresentazione teatrale, che va ben oltre il
classico presepe vivente, e che vede
coinvolti, in un contesto altamente
scenografico, più di cento personaggi. Già dalle ore 17 sarà possibile
scorgere, seppur a distanza, le splendide ricostruzioni e gli scenari d’effetto allestiti nei ‘Giardini di Luna’.
Alle ore 18 il momento clou con
l’inizio della sacra rappresentazione:
il pubblico, sistematosi nel piazzale
della circonvallazione, alzando lo
sguardo verso la collina dei ‘Giar-
dini di Luna’ potrà ammirare per
circa mezz’ora gli attori che, muovendosi nei 10.000 metri quadrati
di palcoscenico naturale sottostanti
il centro storico, interpreteranno le
varie scene bibliche, dalla Creazione
di Adamo ed Eva, all’Annunciazione, alla reggia di Re Erode, fino alla
nascita di Gesù Bambino. Un tripudio di luci e suoni accompagnerà il
susseguirsi degli eventi rappresentati, la voce narrante spiegherà i singoli episodi biblici; con l’arrivo di
Giuseppe Maria alla mangiatoia di
Betlemme la capanna della Natività
improvvisamente s’illuminerà, così
come la stella cometa, e verranno intonati canti di gloria. In un’atmosfera carica di emozione si concluderà
la rappresentazione teatrale; da lì in
avanti i visitatori potranno accedere
ai giardini per osservarne e ammirarne da vicino la bellezza, i dettagli
e i segreti del villaggio betlemmita,
delle sue capanne, dei costumi e dei
mestieri dei singoli personaggi, ovvero dei protagonisti del presepe vivente, che, con entusiasmo e silente
spirito di abnegazione e partecipazione collettiva, ogni anno riescono
nell’impresa di rinnovarne l’afflato
suggestivo e carico di tradizioni.
Leonardo Pasqualini
Info: sede Unitalsi Senigallia (via Cavallotti) dal 6 al 13 dicembre
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 6 dicembre
Moonrise kingdom
Un film di Wes Anderson. Con Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray,
Frances McDormand, Tilda Swinton. 94' - USA 2012.
Estate 1965. Su un'isola del New England vive la dodicenne Suzy, preadolescente incompresa dai genitori. Sulla stessa isola si trova in campeggio scout il
coetaneo Sam, orfano affidato a una famiglia che lo considera troppo 'difficile'
per continuare ad occuparsene. I due si sono conosciuti casualmente, si sono innamorati e hanno deciso di fuggire insieme seguendo un antico sentiero tracciato
dai nativi nei boschi. Gli adulti, ivi compreso lo sceriffo Sharp, si mettono alla
loro ricerca anche perché è in arrivo una devastante tempesta. È indispensabile
prestare attenzione all'ouverture di Moonrise Kingdom e non abbandonare la sala
prima della fine dei titoli di coda per comprendere il senso profondo del film di
Anderson che, altrimenti, rischia di essere letto superficialmente come un'ulteriore esibizione di genialità narrativa infarcita di gag e di trovate visive senza però
che si vada oltre. Non è così.
Di nuovo in gioco
Un film di Robert Lorenz. Con Clint Eastwood, Chelcie Ross, Ed Lauter,
Amy Adams, Raymond Anthony Thomas, Clifton Guterman, Jack Gilpin,
John Goodman, 111' - USA 2012.
Il premio Oscar Clint Eastwood (Million Dollar Baby, Gli spietati), l'attrice nominata all'Oscar Amy Adams (The Fighter), e Justin Timberlake (The Social
Network, Amici di letto) sono le star di Di nuovo in gioco, la seconda prova di regia
di Robert Lorenz, da tempo partner di produzione del filmmaker Eastwood. Gus
Lobel (Clint Eastwood) è da decenni uno dei migliori scout del baseball, sempre
in cerca di nuovi talenti sportivi; tuttavia, malgrado cerchi a tutti i costi di nasconderlo, l'età avanza. Ma Gus, che è in grado di riconoscere il tipo di battuta solo dal
rumore della mazza da baseball, si rifiuta di finire in "panchina" e di terminare così
gli ultimi anni della sua brillante carriera. Purtroppo però non ha scelta. L'ufficio
centrale degli Atlanta Braves inizia a mettere in discussione le sue capacità, specia
trascorrono insieme, lui è sempre troppo distratto dal baseball, e Mickey è convinta
che sia proprio quello l'unico grande amore della sua vita.
Mercoledì d'essai - 12 dicembre, ore 21.15
Napoli 24
Ventiquattro registi con tre minuti a disposizione ciascuno raccontano la città
di Napoli, tra arte e spazzatura, nostalgia e superstizione, miseria e nobiltà,
d'animo e di condizione. Sarà presente in sala il produttore.
spigolature
Recentemente mi sono soffermato sul “Giudizio Universale” dipinto dalla signorina Sandra
Ghinelli nella chiesa del Portone nel 1950. Avevo accennato agli articoli apparsi sul bollettino di quella parrocchia, ma non avevo toccato un argomento curio ed interessante per la
critica d’arte in generale, oltre che, in particolare, per questo dipinto della Ghinelli. Si tratta
di questo: nel primo progetto originario la Ghinelli voleva dipingere i beati e i dannati come
se fossero delle ombre evanescenti “senza volto”. Questa visione, diciamo metafisica, proveniva dalla scuola del suo maestro Virgilio Guidi? Si legge in uno degli articoli: “bisognava
superare la cultura acquistata alla scuola di Guidi a Venezia”. Però lo stesso Virgilio Guidi
scrive nel bollettino sulla necessità che teologia e arte s’incontrino senza difficoltà su di un
piano di semplicità umana per nulla intellettualistico. Forse vuol dire che le figure “senza volto” ideate dalla Ghinelli erano un deprecato intellettualismo? Tutti sappiamo che nel primo
novecento si discuteva su intellettualismo ed antintellettualismo. In conclusione: la Ghinelli
fu convinta a restare nel figurativo, nel realistico, che i fedeli della parrocchia e i comuni senigalliesi avrebbero capito e apprezzato. “Ritornare ad essere sincera ed ingenua, ahimé!” (si
legge in un altro articolo). Certamente la pittrice soffrì per questa rinuncia. E’ destino degli
artisti vedersi limitare, per un motivo o per l’altro, la propria libertà creativa.
Elvio Grossi
14
sport
la voce misena
6 dicembre 2012
La Miciulli pareggia e perde il primato in classifica
FORTUNA "78" 0 - MICIULLI 0
sport
I neroazzurri di mister Goldoni avevano appena assaporato la vetta della classifica ma con
questo pareggio esterno sul campo del Fortuna 78 di Pesaro la devono momentaneamente
lasciare. E’ un vero peccato perché per come
la squadra ha giocato la partita il risultato doveva essere diverso. Come sompre alle punte
neroazzurre manca il guizzo finale, quello che
decide l’incontro. Anche nella giornata odierna
tante sono state le occasioni da gol create, ma
mai concluse degnamente. Più volte ci ha pro-
vato Odoguardio, ma le prodezze dell’estremo
Marinelli hanno fatto sì che la sua porta non
venisse violata. La partita è stata giocata sotto
la pioggia, su un terreno scivoloso, al limite
della impraticabilità. Il gioco ne ha risentito
enormemente per lo stato del terreno, molte le
azioni sfumate per un nonnulla. All’85° è stato espulso Cinotti per doppia ammonizione.
Sabato prossimo si torna al Bianchelli contro
il Villa Fastiggi.
FORTUNA 78: Marinelli, Mantini, Zepponi,
Giorgini, Donnini, Romagnoli, Montini (75’
Antognoni), Bellocchi, Ferri, Tellenio, Ritorto. All. Vagnini.
MICIULLI: Minardi, Mori, Turchi (87’ Schiano), Cervasi, Cinotti, Rosi, Corritore (70’ Rossi Beni), Piersanti, Pasqualini (80’ Massacci),
Odoguardio, Galdenzi. All. Goldoni.
CLASSIFICA: Tavernelle 23, Gabicce 23,
Maior 22, Villa Fastiggi 22, Miciulli 22, Usav
Pesaro 21, Pesaro C. 19, Isola di Fano 17, Villa Ceccolini 16, S.Veneranda 16, Junior C.C.
13, Muraglia 13, Atl. Tavullia 12, Fortuna ‘78’
12, Arzilla 11, Futura ‘98’ 10, Fanano 10.
G.M.
I problemi economici della squadra causano la fuga dei vip
Alcuni se ne vanno, ma la Vigor vince
VIGOR SENIGALLIA 2
CORRIDONIA 1
Terremoto in casa vigorina. I giocatori
Ruggeri, Tombari, Pandolfi, Guerra, Coppa, Savelli, vale a dire lo “zoccolo” duro
della squadra, non si sono presentati agli
allenamenti da martedì 27 novembre, decidendo all’unanimità di non far parte più
del complesso vigorino. La causa di questa
improvvisa defezione è la mancata corresponsione del salario, se pur dimezzato rispetto allo scorso campionato. La Società
ha emesso un comunicato dove esprime il
profondo rammarico per questa incresciosa situazione ma nel contempo ringrazia
questi ragazzi che negli ultimi anni hanno
contribuito ai recenti successi della Vigor.
Ora questi giocatori sono liberi di proporsi
ad altre squadre all’apertura del prossimo
mercato. Questa situazione, è sempre la dirigenza vigorina che parla, “non cambierà
il programma tracciato da tempo, vale a
dire l’impiego massiccio dei giovani. Pertanto da ora scenderanno in campo quei
ragazzi che da tempo aspettano di vestire
giornalmente la maglia rossoblù. Alla guida di questo manipolo di giovani resterà
l’esperto mister Clementi, precedentemente istruttore del settore giovanile vigorino.
Quale futuro riserveranno questi giovani lo sapremo già da domenica prossima
contro il Corridonia. Dopo tutto quel che
è successo in settimana, la giovane Vigor
scesa in campo ha dato una dimostrazione di compostezza, spirito di sacrificio e
unione di insieme che nessuno degli sportivi avrebbe mai pensato; ed invece i 18
presenti in campo – con una media d’età di
18 anni – hanno lottato fino alla fine ottenendo una vittoria ben meritata. La cronaca ne fa fede. I rossoblù subito all’attacco,
avversario atterrito per tanta violenza. Al
5°, su cross dal fondo di Tinti, la sfera è
toccata di testa da Rossetti per l’accorrente Pesaresi, grave diagonale, palla in rete.
Reazione degli ospiti ad opera di Taglioni
al 12°, gran tiro e altrettanto pronta la parata di Moscatelli in angolo. Si gioca a centrocampo, ma le incursioni vigorine sono
sempre pericolose. 21°, su cross dalla sinistra pronto intervento di Pesaresi, che al
volo indirizza imparabilmente in rete. 23°,
Santoni da lontano impegna Moscatelli.
26°, Carboni da buona posizione manda
sopra la traversa. 33°, Bittoni supera il
suo avversario, poi solo davanti al portiere spedisce otre la traversa: incredibile! E
non sarà la sola volta. 43°, Moscatelli salva
da gran campione la sua porta, parando su
Santoni un tiro ravvicinato di pochi metri.
Si torna dal riposo e il Corridonia accorcia
le distanze al 49° su mischia con Santoni.
55°, su calcio piazzato dal limite Mercuri
impegna Moscatelli in angolo. 64°, Siena
dal fondo crossa in area, entra Bittoni, sfera a fil di palo. Al 76° Gregorini serve in
area Bittoni. Il ragazzo da buona posizione
manda a lato. 85°, Pesaresi manda di poco
sopra la traversa. 89°°, sfortunato Bittoni
che su passaggio di Pesaresi da tre metri
manda la sfera nella traversa a portiere
battuto. Alla fine grandi applausi da parte
del pubblico a questo manipolo di giovanissimi vigorini per il bel gioco espresso e
per la vittoria. Clementi dice: “Nessuno di
noi sperava in questo risultato; io sì, perché conosco questi ragazzi. La prestazione
fornita da questi giovani ha dell’incredibile. La vittoria è stata ottenuta non solo
per lo spirito espresso, ma per le idee che
i ragazzi hanno saputo esprimere. Sappia-
Goldengas basket, vittorie in casa
GOLDENGAS 67
C.FIORENTINO 57
Cinque le partite casalinghe, cinque le vittorie, dieci i punti in classifica: questo il ruolino di marcia dei
biancorossi del coach Valli;
ora bisogna provare anche a
vincere in trasferta. Questo
quanto esternato da Barantani a fine incontro. L’inizio è
quanto mai incerto, nessuna
delle due compagini tenta
l’allungo; al 5°: 6 a 6, poi sul
finire del tempo la Goldengas ci prova chiudendo sul
17 a 10. Nel secondo quarto
i biancorossi con Barantani
e Catalani al 15° vanno sul
27-15 (+12), ma poi i toscani
si rifanno sotto chiudendo al
riposo sul 33 a 26. Al ritorno
dagli spogliatoi sono i toscani a farsi sempre più pericolosi, raggiungendo al 29° un
42 a 41 molto significativo.
Chiusura sul 45 a 41. Ultimo
quarto con gli ospiti decisi a
vincere l’incontro; 32°: 47 a
48. Valli rimette in campo la
formazione tipo: Barantani,
Perini, Giroli, Pierantoni,
Maddaloni. E’ quest’ultimo
che dà le direttive per
la rimonta,
assieme ad
un
Giroli
che con le
sue
bombe incanta
la platea in
compagnia
di Barantani
e Perini. Al
35° i biancorossi sono
in avanti sul
63 a 52, per
poi chiudere sul 67 a 57. A
fine incontro il coach Valli
esprime così il suo pensiero
circa lo svolgimento della
gara: la vittoria è stata molto
importante rispetto alle condizioni in cui ci siamo trovati nel precedente incontro
di Montecatini. Abbiamo recuperato Giroli; si è infortunato alla caviglia Barantani,
ma speriamo di averlo per
mo che il cammino è lungo da percorrere
e alla fine tutto può succedere, ma la realtà
è che questi ragazzi pur così giovani sanno
lottare fino alla fine”.
Domenica prossima altro incontro casalingo contro la Cagliese.
VIGOR: Moscatelli 8, Tinti 7 Spezie 7
(21’ st Zandri) 7), Giraldi 7,5, Morganti 8,
S.Gregorini 7,5, Bittoni 7, Carboni 7, Rossetti 8 (26’ st T. Gregorini 7), Pesaresi 8,
Siena 7,5 (34’ st Paolini 7). All. Clementi.
CORRIDONIA: Carnevali, Fusari, Taglioni, Martinelli, Foglini (42’ st Al. Capenti),
Camillini, Di Giosafatte, An. Capenti (2’
st Mercuri), Okere, Zanocchia (29’ st Rapacchiani), Santoni. All. Ciarlantini.
Arbitro: Rossetti di Jesi. RETI: 5’ pt 22’ pt
Pesaresi, 4’ st Santoni. NOTE: spettatori
300 circa; ammoniti: Giraldi, Okere, Fusari, Mercuri, Morganti.
CLASSIFICA: Matelica 34, Biagio Nazzaro 24, Fermana 23, Montegranaro 22,
Tolentino 21, Pagliare 19, Fossombrone
19, Urbinelli 19, Monturanese 19, Vigor
18, Corridonia 15, Grottammare 14, Elp.
Cascinare 10, Cagliese 10, Urbania 9, Cingolana 5.
Giancarlo Mazzotti
Ancora premi per Linda Rossi
la prossima trasferta. Come
si è potuto vedere, la squadra non ha ancora trovato
il suo assetto perfetto, sono
quasi tutti nuovi. Ci vuole
del tempo per ottimizzare
le varie fasi sia in attacco
che, soprattutto, in difesa.
Domenica a Montegranaro
contro la Poderosa sarà un
derby molto difficile che noi
affronteremo col massimo
impegno”.
GOLDENGAS: Savelli F. 1,
Maddaloni 12, Pierantoni 4,
Savelli L., Catalani 7, Giroli
17, Barantani 14, Perini 10,
Sartini, Pasquinelli 2. All.
Valli.
CASTELFIORENTINO:
Montagnani 10, Tommei
10,Belli, Zani 5, Alloatti, Procacci 8, Squarcina
16, Venucci 2, Puccioni 4,
Gruosso 2. Al. Angelucci.
Arbitri: Zanotti di Piacenza
e Guidi di Reggio Emilia.
Spettatori 300 circa.
CLASSIFICA: Ravenna 20,
Firenze 16, Empoli 14, Poderosa Montegranaro 14,
Cecina 14, Montecatini 12,
Goldengas 10, Virtus Siena
8, Castelfiorentino 8, Livorno 8, Ancona 8, Rimini 6,
Civitanova 6, Montegranaro
6, Cento 6, Costone Siena 4.
G.M.
Nei giorni scorsi la campionessa
senigalliese Linda Rossi, recente
campionessa mondiale di pattinaggio su pista, ha ricevuto ad Ancona, nell’ambito della tradizionale
Festa dello Sport, il “Premio atleta
esemplare” dedicato alla memoria di Terzo Censi. Linda Rossi è
stata premiata dal Presidente del
CONI regionale, Fabio Sturani,
dalla vedova Censi e dall’Assessore allo Sport del Comune di
Senigallia, Gennaro Campanile,
che ha testimoniato la grande soddisfazione dell’Amministrazione e
del Sindaco per questo ennesimo
riconoscimento tributato alla nostra giovanissima atleta. Il premio
“atleta esemplare” ha certamente
un particolare sapore, in quanto
è riservato a quegli sportivi che
sappiano distinguersi non soltanto
semplicemente vincendo una gara
ma dimostrando sul campo di essere personaggi di sport a 360 gradi.
Alla stessa Linda Rossi è stata
inoltre tributata nei giorni scorsi a
Roma anche la Medaglia d’Oro al
Merito Sportivo, conferitale direttamente dalle mani delle massime
cariche del CONI, del CIO e della Federazione Internazionale di
Hockey e Pattinaggio.
Ancora due grandi motivi di orgoglio, dunque, per la giovanissima
campionessa del Team Roller di
Senigallia, così come per l’intera
cittadinanza senigalliese.
M.G.
Tennistavolo Senigallia, buone prove
In questo fine settimana (1/2 dicembre 2012) si è disputata la 5^
giornata di campionato F.I.Te.T..
Il Tennistavolo Spiaggia di Velluto Senigallia ha gareggiato con
le quattro squadre della società,
tutte in trasferta. Molto positivo
il risultato raggiunto dagli atleti
senigalliesi che hanno vinto tre
incontri su quattro; tutti molto
difficili, basta guardare il punteggio finale. Da non lasciarsi in-
gannare dal risultato del derby in
C1 Nazionale, perchè il risultato
è stato raggiunto, ma con molti
set vinti ai vantaggi. Il prossimo
fine settimana il campionato avrà
una giornata di riposo per dare
spazio ai vari tornei regionali che
si disputeranno in tutta Italia.
Per la regione Marche, il Torneo
regionale si svolgerà domenica
9 dicembre al Centro Olimpico
Tennistavolo di Senigallia
penultima
la voce misena
6 dicembre 2012
asteriski
***
Il Papa: no al superpotere
Parlando ai partecipanti al Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace, il 3 dicembre, Benedetto XVI ricorda che “è necessaria una nuova
evangelizzazione del sociale” che aiuti “a detronizzare gli idoli moderni, a sostituire l’individualismo, il consumismo materialista e la tecnocrazia con la cultura della fraternità e della gratuità
dell’amore solidale”. Occorre “una autorità” che
sia in grado di costruire una comunità mondiale
“muovendo dall’amore per il bene comune della
famiglia umana”; in modo da sostituire l’idea di un
“super potere concentrato nelle mani di pochi, che
dominerebbe su tutti i popoli, sfruttando i più de-
boli”. E’ chiaro il riferimento anche alla centralità
della persona umana perché “sebbene la difesa dei
diritti abbia fatto grandi progressi nel nostro tempo, la cultura odierna caratterizzata, tra l’altro, da
un individualismo utilitarista e un economicismo
tecnocratico tende a svalutare la persona".
15
Assad e le armi chimiche
Il Governo di Assad sposta le armi chimiche. Pessimo segno. Obama prevede un piano di emergenza. Intanto la gente muore.
Lo squadrone di Bersani
E’ pronto lo squadrone per il futuro Governo. BerLo spread è sotto 300. Monti dichiara: lo riporto sani ammicca: “Renzi è una risorsa”!
sotto la metà (circa 280) da quando sono andato al
Lo squadrone di Bersani
Governo (era oltre 500!).
Jack Lang – ex ministro francese della Cultura –
Francia - Italia per la Tav
sarà il presidente del Comitato per la promozione
L’incontro Monti-Hollande (Francia) conferma la di Urbino a Capitale Europea della Cultura.
determinazione di realizzare l’opera colossale.
a cura di G. Cionchi
Monti, abbasso lo spread
9 dicembre 2012 - II domenica di Avvento
La Parola è scesa
Parola di Dio
Bar 5,1-9
Salmo 125
Fil 1,4-6.8-11
Lc 3,1-6
Arriva Giovanni il Battezzatore: ogni anno ci ricorda
le esigenze del Natale
Possiamo celebrare cento natali, senza che mai
Dio nasca nei nostri cuori. Perciò abbiamo bisogno di un tempo di interiorità, perché possiamo,
infine accogliere la luce del Signore. Affinché
il giorno della venuta del Signore non ci piombi addosso all'improvviso e ci trovi impreparati.
Certo, non è facile e tutto ci rema contro: il clima dolciastro, lo scippo natalizio perpetrato dal
mercato che fa leva sui buoni sentimenti, le difficoltà della vita di tutti i giorni. Non è facile, ma
è possibile. L'importante è arrivare al Natale, a
quello vero, con il cuore, leggero, senza lasciarlo
appesantire dalla dissipazione, dallo stordimento, dalle preoccupazioni della vita.
L'aulico e solenne incipit della predicazione del
Battista conferma l'intento di Luca di raccontare
eventi storici, non edificanti racconti da pie devote. Luca, discepolo di Paolo, non ha mai visto
Gesù in vita sua. Come noi è stato affascinato e
sedotto dalla predicazione di Paolo e dal fuoco
della sua parola. Luca, antiocheno, greco, colto
e raffinato, ha scritto il suo vangelo dopo Mar-
la parola a... arrivati in redazione
La professione solenne di Sr. Maria Maddalena
Gentile redazione, scrivo dalla clausura del monastero delle Clarisse
di Gubbio, dove vivo da sette anni per volontà e grazia di Dio. La
Voce Misena, il cui abbonamento mi è stato donato dal caro Vescovo Giuseppe quando sono entrata in monastero, mi tiene costantemente aggiornata e partecipe della vita della mia diocesi di origine.
Lieta e grata di questo legame che si mantiene, desidero far partecipi voi e tutti i lettori della gioia grande di cui Dio mi ricolma, col dono
della professione solenne dei voti. Questo dono è per me, per la mia
comunità di Sorelle povere in cui sono chiamata a vivere, per la misteriosa fecondità della Grazia, è per tutta la Chiesa ed in particolare
per voi, Chiesa diocesana di Senigallia. Tenendovi tutti nell'abbraccio della mia preghiera e della mia offerta, insieme alle mie sorelle vi
saluto con affetto.
Suor Maria Maddalena osc
(Eva Barchiesi)
Professione solenne di
Suor Maria Maddalena
nell'ordine delle Sorelle povere di S. Chiara
sabato 8 dicembre 2012, ore 10.00, Monastero della Trinità, Gubbio
3a C: in festa per i 55 anni dal Diploma
Quattordici alunni: Pazzani Leonardo, Badioli Leonardo, Bramucci Brenno, Pierpaoli Alessandro, Giulianelli Giuliano, Sorcinelli
Sandro, Ottaviani Tonino, Piermattei Giuseppe, Fabretti Mauro, Barucca Gilberto, Mancini
Piero, Manoni Maurizio, Petrolati
Marcello e Guidarelli Guido della Scuola Fagnani di Senigallia,
3 C di Avviamento Commerciale
,dopo 55 anni dal lontano anno
scolastico 1956/57, si sono incontrati ed hanno allegramente
festeggiato insieme ricordando i
bei tempi andati.
co, in contemporanea con Matteo. Ci tiene, Luca,
a dimostrare (già allora!) che non è corso dietro a
delle favole ma che l'annuncio si fonda su solide
basi. La descrizione della situazione geo-politica
del tempo della predicazione del Battista ci lascia
stupiti, noi figli di Dan Brown, e ci dice ancora
e ancora che non corriamo dietro a delle favole,
mma che la nostra fede appoggia su solide basi.
La Parola di Dio dribbla elegantemente tutti i signori dell'epoca e si posa su un macerato trentenne
consumato dal vento del deserto e dal digiuno, un
folle di Dio scontroso e rabbioso che si consuma
sulle rive del Giordano, Giovanni il battezzatore.
Già Baruc, segretario di Geremia, nella prima lettura si rivolge al popolo disperso e vede un ritorno
in grande stile. Parla a degli straccioni senza speranza, a dei deportati che si trascinano come schiavi in attesa di morire. E sogna.
Così è, amici, la Storia di Dio si sovrappone alla
piccola e violenta storia degli uomini e la trasfigura. Nessuno di noi conoscerebbe Erode se non
avesse ucciso il Battista. Il procuratore Pilato viene nominato ogni domenica nella professione di
fede non per la sua audacia politica e militare, ma
per aver ucciso un falegname esaltato che si prese
per Dio. E che lo era. E noi, a che storia vogliamo appartenere? Le energie, i sogni, l'audacia che
mettiamo per chi o cosa la mettiamo? Per la fragile
di Paolo Curtaz
storia degli uomini? O per quella di Dio?
Entrare nella storia altra significa, anzitutto, aprirsi
allo stupore di Dio, attenderlo ed accoglierlo per
ciò che egli è, non per ciò che vorremmo che fosse.
L'avvento non aggiunge degli impegni alla nostra
scarsa fede e alla nostra poca disponibilità alla preghiera, ma un tempo in cui ci è chiesto di accorgerci, di preparare la strada, di spalancare il cuore.
Citando Isaia, Giovanni è molto preciso sulle cose
da fare: raddrizzare i sentieri, riempire i burroni,
spianare le montagne. Raddrizzare i sentieri, cioè
avere un pensiero semplice, lineare, senza troppi
giri di testa. La fede è esperienza personale che nasce nella fiducia, che diventa abbandono. La fede
va interrogata, nutrita, è intelleggibile, ragionevole. Ma ad un certo punto diventa salto, ragionevole
salto tra le braccia di questo Dio. Abbiamo bisogno
di pensieri veri nella nostra vita, di pensieri positivi e buoni per poter accogliere la luce. Riempire
i burroni delle nostre fragilità. Tutti noi portiamo
nel cuore dei crateri più o meno grandi, più o meno
insidiosi, delle fatiche più o meno superate. Ebbene: occorre stare attenti a non lasciarci travolgere
dalle nostre fragilità o, peggio, mascherarle. Ognuno di noi porta delle tenebre nel cuore: l'importante
è che non ci parlino, l'importante è non dar loro
retta. Essenzialità, verità, desiderio: questi gli strumenti per trovare un sentiero verso Dio.
inbreve
A Monterado
Seguitano le catechesi semplici sull’anno
della fede con domande/risposte molto semplici. Omissis le 1–20 precedenti, si prosegue. 21. La fede è la fiducia totale in Dio: perché Dio ci ama. 22. La prova assoluta che
Dio ci ama è che Dio ci ha dato la vita con
tutte le sue meraviglie. 23. Chi ci fa conoscere l’amore infinito di Dio per noi è Gesù.
24. Quando nasce Gesù? Gesù nasce il 25
dicembre dell’anno 753 di Roma, secondo
alcuni calcoli del monaco Dionigi del V sec.
dopo C. 25. Perché Maria e Giuseppe vanno a Betlemme? Maria e Giuseppe vanno a
Betlemme per il censimento. 26. Chi ordina
il censimento? Il censimento è ordinato dall’imperatore Cesare Augusto. 27. Cos’è il
censimento? Il censimento è contare quanti
sono gli abitanti dell’impero romano. 28. Perché Maria e Giuseppe vanno a Betlemme?
Maria e Giuseppe vanno a Betlemme perché
è il loro luogo di origine.
Being an angel
Sabato 1° dicembre si è concluso il programma 2012 di presentazione del libro di Silvia
Santolini "Being an angel" (Ibiskos Editrice
Risolo). L’autrice ha tenuto l’ultimo incontro
nel suo paese natale Castelleone di Suasa
presso la Sala delle Pitture del Museo A. Casagrande gentilmente concessa dall’Amministrazione
Comunale. L’evento, organizzato
dalla Pro
S u a s a
e dall’A.
C., ha riscosso
notevole
interesse
e l’affluenza di pubblicoè stata considerevole. Silvia Santolini, ventenne, al suo esordio
come scrittrice, ha affascinato ed emozionato gli intervenuti con la sapiente disinvoltura
con cui ha illustrato la trama del suo romanzo
ispirato alla vita della fotografa italo-americana Francesca Woodmann. La presentazione
si è conclusa con un aperitivo offerto dalla
Pro Suasa che Silvia ha voluto pubblicamente ringraziare rivolgendosi alla Presidente
Loredana Caverni.
Ilario Taus
redazione@voce misena.it
www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura:
4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
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