chiesa - La voce Misena
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Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Isabella è morta a 34 anni, in una stazione della metro di Roma. Stroncata dalla fatica di un lavoro che le chiedeva di alzarsi all’alba per essere pronta al suo bancone di barista dall’altra parte della città. Quattro figli, una grinta infinita, un sorriso instancabile, una voglia di futuro: così la raccontano. Ed un pensiero , scritto su Facebook, di fulminante antica bellezza: “Una donna, il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo”. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 6 dicembre 2012 - € 1,00 N. 43 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN Editoriale Cip cip Il Papa "vola" su Twitter e la sua presenza su questo social network prenderà ufficialmente il via con il primo tweet che verrà lanciato durante l’udienza generale mercoledì 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe. Non si tratta di rincorrere gli ultimi ritrovati della tecnica mediale, quanto rendersi conto di come la comunicazione cambia anche grazie a questi media. L'uomo di oggi ha gli stessi bisogni di sempre e la Chiesa esiste per proporre a queste domande la risposta di una vita modellata a quella di Gesù Cristo. Soltanto che la sfida dei linguaggi è continua e costringe anche un vecchio pontefice a fare i conti con un cinguettio che lo metterà in contatto con milioni di utenti in tutto il mondo. Abbiamo ancora molto da imparare, specialmente noi preti, in quanto alla buona comunicazione. Quante parole incomprensibili diciamo in chiesa e forse nemmeno chi è lì le comprende fino in fondo. Quante parole sciatte o lasciate alla nostra improvvisazione, specialmente quando dobbiamo tradurre in linguaggio contemporaneo la Parola di sempre. Il Papa è stato coraggioso, perché accettare la sfida dei nuovi mezzi di comunicazione significa ripensare un po' i collaudati codici comunicativi ecclesiali, non per metterli in discussione ma per chiedersi seriamente come comunicano oggi le persone e in quei canali portare la propria piccola voce. I nuovi mezzi non fanno fuori quelli antichi, anzi, gli studiosi parlano sempre di più di coesistenza e convergenza tra i tanti canali possibili. Del resto, se ci piace navigare in rete, scoprire il mondo anche attraverso un computer, non per questo non abbiamo bisogno di parole calde, vicine, che ci incoraggiano e ci fanno vivere il gusto delle relazioni faccia a faccia. Un bel sorriso, un abbraccio, un dirsi le cose chiaramente, un progetto dibattuto, un'idea condivisa hanno il respiro delle nostre vite. Vicino ad un cip cip di 140 caratteri che ci apre al mondo intero. Gesualdo Purziani PRESEPI E OGGETTI NATALIZI ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 - tel 071.60597 www.italeurop.com [email protected] Giochi pericolosi La spesa pro-capite per ogni italiano è di 1703 euro Si chiama “Mettiamoci in gioco” la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da diverse associazioni (Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele, Intercear, Libera, Uisp). Una campagna che parte dall’analisi della realtà. “I costi sanitari, sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo crescono in misura proporzionale – affermano i promotori -: in mancanza di rilevazioni e ricerche epidemiologiche precise le ‘vittime’ dirette del gioco d’azzardo, i giocatori patologici, sono stimati nel 2% del totale dei giocatori”. Non solo. Molte inchieste della magistratura e alcune indagini economiche tendono a evidenziare non solo che il business del gioco d’azzardo costituisce un interesse specifico di infiltrazione delle grandi organizzazioni criminali, ma che l’espansione del gioco d’azzardo legale non contiene, ma alimenta a sua volta il gioco d’azzardo illegale. Non si tratta solo di intervenire ridefinendo le multe irrisorie rispetto agli ingenti profitti che si ricavano dalla manipolazione dei singoli giochi, ma di prendere atto e trarre le dovute conseguenze del nesso tra gioco d’azzardo e usura e delle considerazioni contenute nella Relazione della Commissione parlamentare antimafia del 2011. Sempre secondo i promotori della campagna, molti conflitti di interesse devono poter essere affrontati e regolati: “a partire dallo Stato stesso che affida al Ministero del Tesoro e delle Finanze, che fruisce di cospicue entrate economiche provenienti dal mercato dell’azzardo, il ruolo di tutelare i cittadini dai problemi sociali e sanitari correlati alle dipendenze patologiche indotte dalla progressiva espansione del settore. Appare urgente quindi che una diversa Autorità di pari livello riceva mandato di dar vita e sviluppare strategie di prevenzione e cura tese a proteggere i cittadini dai danni collaterali dell’azzardo. Per questo la campagna chiede di “porre un freno, da parte dello Stato, al modello di ‘liberalizzazione controllata’ del gioco d’azzardo in Italia, che si è progressivamente trasformato in insidiosa ‘deregulation’, come testimoniano l’abnorme espansione delle proposte di giochi in ogni Comune di Italia. Nel frattempo si chiede una moratoria rispetto all’immissione di nuovi giochi, sia per quantità che per qualità, e la rinuncia ad ampliare ulteriormente la raccolta e i ricavi derivanti dall’azzardo, anche nel caso di nuove emergenze nazionali che richiedono l’immediato introito di risorse”. In secondo luogo, si chiede di “restituire un potere decisionale alle comunità locali che sono espropriate di ogni funzione di ‘governo’ del fenomeno: i sindaci dei comuni non possono intervenire sulle licenze, perché totalmente scavalcati dall’attuale legge dello Stato”.Inoltre, occorre “impedire la pubblicità del gioco d’azzardo con appositi divieti, non diversamente da quanto avviene per il tabacco”. Secondo i dati Eurispes, nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso. Già negli anni ‘50 Milton Fidman, premio Nobel dell’economia, sottolineava che ‘il modello di business dell’industria dell’azzardo può raggiungere dei grandi traguardi se fa un business sulla povertà perché un alto bacino a cui può attingere è quello di chi ha poco reddito'. R.S. in questo numero 7 - 10 Diari di viaggio Dal Pellegrinaggio diocesano 11 Si respira già Natale Presepi e concerti in diocesi 14 La Goldengas vince Il basket ritrova il sorriso attualità la voce misena 6 dicembre 2012 Svelare le abilità nascoste Svelare le “abilità savant”, ovvero quelle particolari capacità di cui sono dotate alcune persone autistiche. E, al tempo steso, raccontare il modo in cui queste vedono e interpretano il mondo. E’ quanto prova a fare il libro appena pubblicato dalle Edizioni Erickson, “Autismo e talento. Svelare il mistero delle abilità eccezionali”, curato da Francesca Happé e Uta Frith e tradotto da Carmen Calovi. Accade spesso, infatti, che e persone con disturbi sociocomunicativi possiedano abilità speciali nel campo della musica,dell'arte,del calcolo o della memoria: sviluppino il cosiddetto “orecchio assoluto”, o abbiano una spiccata memoria fotografica, Si apre 'Corto dorico' o eseguano rapidamente calcoli anche complessi. Questo libro cerca di capire come e perché questo accada: esistono effetti genetici simili che predispongono al talento e all'autismo? Cosa c'è di speciale nei cervelli di persone con abilità savant? Qual è il modo migliore di promuovere i talenti nei bambini e negli adulti con difficoltà comunicative e sociali? E, ancora, geni,come Newton e Einstein sono incarnazioni del legame tra autismo e talento? Sono alcune delle domande a cui provano a dare risposta Francesca Happé, professoressa di neuroscienze cognitive a Londra, e Uta Frith, famosa per i suoi studi sull'autismo e sulla dislessia. Dal 4 all’8 dicembre Ancona sarà la capitale del cinema breve. Quattordici registi, provenienti da tutta Italia, si ritroveranno nel capoluogo marchigiano per aggiudicarsi il montepremi di 6.500 euro, per la IX edizione del Film Festival “Corto dorico”, organizzato dall’associazione Nie Wiem. Il programma del festival è ricco di eventi. Verranno proiettati i video dei più importanti spazi creativi occupati dell’intero territorio nazionale, presentati da Luca Franco (consulente per Rai3 Doc3) e Un triste fenomeno anche in Italia, poco conosciuto I matrimoni forzati Un fenomeno sommerso di cui si parla poco ma che è in costante aumento anche in Italia, per effetto delle migrazioni e dei conflitti culturali vissuti dalle seconde generazioni. Si tratta dei matrimoni forzati, quando la donna viene costretta attraverso inganno, violenze o pressioni psicologiche a sposarsi contro la sua volontà. Se in più è una bambina, si parla di matrimoni precoci. Una serie di proposte e raccomandazioni, per prevenire e proteggere le donne che si trovano in questa situazione, sono state fatte oggi a Roma durante il convegno “Questo matrimonio non s’ha da fare! Matrimoni forzati. Conoscere il fenomeno per contrastarlo”, organizzato dal Coordinamento pari opportunità della Uil Roma e Lazio. Esistono, infatti, risoluzioni europee cui l’Italia dovrebbe adeguarsi da un punto di vista normativo e socio-assistenziale, stanziando fondi e formando insegnanti e servizi sociali. Un fenomeno in aumento. “In Italia non esiste alcuna rilevazione statistica in grado di determinare la diffusione dei matrimoni forzati”, ha detto Simona Lanzoni, della Fondazione Pangea Da un voto all'altro Il riconoscimento della Palestina come osservatore nelle Nazioni Unite ha mosso la politica in Israele e nell'Anp e coordinatrice della Piattaforma Cedaw (Convenzione per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne), ma “da numerose inchieste locali e dall’esperienza di diverse associazioni che lavorano con le donne migranti, risulta un problema piuttosto frequente”. Spesso, ha spiegato, “si tratta di ragazze di seconda generazione nate e cresciute in Italia che, verso la fine della scuola dell’obbligo, vengono portate nel Paese di origine per sposare un marito perfettamente sconosciuto scelto dalla famiglia, con l’inganno o le cattive maniere: documenti sequestrati, botte, minacce psicologiche o rimpatrio forzato”. Molti casi, ha precisato, “rimangono sommersi perché le ragazze non sanno a chi chiedere aiuto, o non hanno il coraggio perché sanno che rischiano la vita. I servizi sociali sono spesso impreparati ad affrontare questo genere di casi”. Tanto più che “fare denuncia contro i genitori è difficile, e si rischia di essere rinchiuse in un Cie o di essere rispedite a casa o uccise”. Inoltre, “tra le vittime di matrimoni forzati c’è un alto rischio di suicidio, sequestro o riduzione in schiavitù”. Il “corto circuito” della migrazione. I matrimoni forzati in Italia “non sono una notizia ma una realtà”, ha confermato Ejaz Ahmad, giornalista pakistano e mediatore culturale del Forum intercultura della Caritas di Roma. Ahmad ha raccontato diverse storie drammatiche che ha avvicinato personalmente, come il caso di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa dai parenti nel 2006 a Brescia. “Nel subcontinente indiano - ha detto - abbiamo un’identità culturale di gruppo: si accettano i matrimoni combinati perché si pensa che la famiglia voglia il bene della ragazza. In realtà dietro questa pratica c’è solo una motivazione economica”. Il “corto circuito”, ha precisato, nasce in terra straniera con le migrazioni, quando le donne scoprono l’identità culturale individuale e la possibilità di avere dei diritti. Con la formazione delle seconde generazioni nelle scuole italiane il matrimonio combinato si è trasformato in matrimonio combinato forzato. Mi arrivano tante notizie dell’aumento dei suicidi di ragazze che non vogliono sposarsi”. A.S. “Il voto alle Nazioni Unite non è stato solo un sostegno ai palestinesi, ma in modo altrettanto forte è stato un segnale che la comunità internazionale ha inviato a Israele”. Con queste parole apriva “Haaretz”, il più autorevole giornale israeliano, dopo il voto dell’assemblea generale delle Nazioni Unite che ha riconosciuto alla Palestina lo status di Stato osservatore. È un voto di grande importanza. Con esso l’Onu non attribuisce una membership piena alla Palestina, i suoi rappresentanti non parteciperanno ai voti, non faranno parte effettiva dell’Assemblea, ma ne riconoscono in modo pieno le caratteristiche di Stato, di Nazione, e in questo vi è evidentemente un passaggio storico. Sinora l’Autorità nazionale palestinese (Anp) era stata considerata nei testi del Palazzo di Vetro una “entità” e Israele, da parte sua, ha sistematicamente ostacolato nei fatti la prospettiva di due Stati conviventi, che per tutta la comunità internazionale, viceversa, è requisito essenziale per i negoziati di pace. Nei giorni scorsi gli scontri tra Hamas e Israele avevano portato alla firma di una tregua che sembrava premiare politicamente gli estremisti. In Israele il governo di destra di Netanyahu si era vantato della propria capacità di reagire con forza e della disponibilità a sedere comunque a un tavolo di trattative per fermare le armi. Nel mondo palestinese Hamas tentava di delegittimare ulteriormente la leadership di Ramallah candidandosi a essere l’unico interlocutore autorevole dello Stato d’Israele e della comunità internazionale. Questo passaggio, in particolare l’esclusione dell’Anp dai negoziati al Cairo, aveva reso ancora più evidente la divisione esistente nel campo pa- lestinese, con il rischio di perdere oltre alla continuità territoriale, anche - e in modo definitivo - l’unità politica tra Cisgiordania e Striscia di Gaza. La prima è l’area che va da Hebron al Sud e Jenin al Nord, passando per Gerusalemme Est e Ramallah. La seconda è la sottilissima fascia costiera intorno a Gaza, confinante con l’Egitto, le cui frontiere sono strettamente controllate dall’esercito israeliano. Insieme costituiscono i territori amministrati dall’Anp, oggi riconosciuta col voto Onu. Di fatto però l’Anp governa da Ramallah, poco a Nord di Gerusalemme, con la presidenza di Abu Mazen, succeduto ad Arafat, e la leadership politica di Fatah, mentre Gaza, guidata dal movimento fondamentalista Hamas, si è sottratta alla sua giurisdizione. Se con la tregua sembravano rafforzati gli estremismi di entrambe le parti, il voto al Palazzo di Vetro ha spiazzato i giochi, anche per i risultati numerici che hanno premiato la scelta di Abu Mazen di contenere le occasioni di conflitto e privilegiare gli strumenti democratici. Solo nove Paesi, infatti, hanno votato contro il riconoscimento. Ben 138 sono stati i favorevoli e 41 gli astenuti, una formula che in questo caso comportava un appoggio soft al riconoscimento. Tra gli astenuti anche la Germania, che per le responsabilità passate nella Shoà non aveva mai lasciato solo Israele in un voto alle Nazioni Unite. Israele si è scoperta del tutto isolata, il suo premier coperto di critiche dalla stampa nazionale - non solo quella liberal - che lo ha accusato di non aver saputo gestire le relazioni internazionali. Per tutta risposta Netanyahu ha deliberato la creazione di nuovi insediamenti di Berardo Carboni (regista e autore di Shooting Silvio), in collaborazione con Teatro Valle Occupato e Casa delle Culture di Ancona. Ci sarà un’apertura al mondo del lungometraggio indipendente, che prelude alla nascita dell’Ancona Film Festival 2013, con la proiezione del documentario Terramatta, in collaborazione con CGS Acec Sentieri di Cinema. Un’intera giornata sarà poi dedicata al cinema d’animazione di Simone Massi. www.cortodorico.it La storia di Zeinab Una commovente testimonianza quella di Zeinab Jezzini, mediatrice culturale libanese, sposata con un matrimonio combinato in Libano, tre figli. Con la migrazione si è resa conto dei suoi diritti violati ed ha divorziato. Il marito gli ha sottratto i figli, che ora sono in Libano, rivolgendosi al tribunale sciita per riportare l’ex moglie alla “casa dell’obbedienza” e obbligarla “a tutti i doveri coniugali”. “Una donna che rifiuta e non rientra nella casa dell’obbedienza - ha spiegato - è considerata ‘nashiz’, allora il giudice determina l’uso della forza o la punizione appropriata. Per me questa legge è una violenza contro le donne, un vero terrorismo psicofisico mirato all’oppressione femminile. Tante donne come me non riescono a vedere più i loro figli. Spero che l’Italia faccia un passo per aiutarci, perché le nostre figlie non abbiano il nostro stesso destino”. coloni in Cisgiordania, costruendo 3 mila nuovi appartamenti con l’intenzione palese di tagliare la Cisgiordania orizzontalmente interrompendone di fatto la continuità territoriale. Ma il gesto peggiore è stato quello successivo: la decisione di trattenere i contributi fiscali dei lavoratori palestinesi raccolti dal fisco israeliano, dovuti e normalmente e versati all’Autorità nazionale palestinese. Con questa scelta il governo di Ramallah si troverebbe da un giorno all’altro privato di una fondamentale risorsa finanziaria e nell’impossibilità di erogare i servizi per i cittadini. Il futuro rimane incerto. Molto dipenderà dalle prossime elezioni in Israele. Le primarie della destra hanno determinato liste ancora più radicali, se possibile, dell’attuale composizione del Likud. A sinistra il partito laburista non sembra ancora riuscire a proporre una leadership autorevole, mentre al centro l’ex ministro degli esteri Tzipi Livni sta costruendo un nuovo partito. Molti intellettuali hanno criticato il governo e salutato con favore il voto Onu. Difficile dire quanto questo possa contare nell’imminente dibattito elettorale. Quale che sia la prossima composizione della Knesset (Parlamento israeliano), c’è comunque ancora un attore che deve assumere un’iniziativa autorevole: gli Stati Uniti. Obama, con il nuovo mandato elettorale ha la forza per intervenire e provocare il nuovo governo israeliano a un percorso di pace, giocando anche sulla dipendenza militare d’Israele dagli Usa. Inutile dire, purtroppo, che l’Europa è ancora una volta completamente fuori dai giochi. Riccardo Moro enti locali la voce misena 6 dicembre 2012 Il volontariato rende più felici In Italia Roma e Milano sono bocciate in materia di reti di amicizia, di volontariato e di relazioni disinteressate, che invece risultano più forti in città come Isernia, Vibo Valentia e Ragusa. Secondo lo studio, rispetto ad un indice di soddisfazione medio, la popolazione mondiale che ha un ruolo nel terzo settore si sente più felice rispetto agli altri di un indice che Stanca valuta in 1,17 punti. Più di quanto non accada a chi ottiene un aumento salariale di 8 mila euro l'anno, che ha un indice di soddisfazione dell'1,15. Il valore cardine resta la salute, che quadruplica il livello di soddisfazione della propria vita. Un forte incentivo alla felicità è anche il matrimonio, a cui l'economista attribuisce il 3,67. Al contrario, la disoccupazione, che fa registrare un indice negativo del –3,94, è la voce più consistente tra i fattori che creano infelicità. Nell'ambito del volontariato, a rendere maggiormente soddisfatti è la "solidarietà pura" con un indice del 1,78, seguita dalle azioni nelle comunità religiose (1.14). Si mantiene basso invece l'indice di sod- Sportivi delle Marche Torna la Giornata delle Marche che verrà celebrata al Teatro della Fortuna di Fano. Dal 2005 la Giornata delle Marche offre l’occasione per soffermarsi sul ruolo della regione ne llo sviluppo civile, sociale, economico, del Paese, nella piena consapevolezza del proprio passato e dei propri valori. La data scelta è il 10 dicembre: in questo giorno, in ogni parte del mondo, i marchigiani si ritrovano per la solennità della Madonna di Loreto, riconosciuta universalmente come riferimento ideale e spirituale della propria terra e delle proprie origini. “Impegno per vincere nella vita” è lo slogan dell’ottava edizione della Giornata delle Marche che in questa occasione sviluppa il tema dello sport come valore fondante della Regione e intende celebrare gli eccellenti risultati conseguiti dalle Marche a livello sportivo in tutti questi anni, con particolare riferimento alla partecipazione degli atleti marchigiani alle Olimpiadi 2012 a Londra. Marche: le mafie sono già fra noi Uno squarcio preoccupante, emerso a Osimo durante un incontro pubblico con il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri e lo storico delle mafie Antonio Nicaso, invitati dall'associazione culturale Il Dialogo ha presentare il loro ultimo libro: "Dire e non dire. I dieci comandamenti della 'ndrangheta nelle parole degli affiliati". I broker della cocaina della 'ndrangheta depositano milioni di euro in casseforti off-shore, poi, attraverso normali banche reinvestono il denaro nel territorio italiano. "Un pericolo doppio in tempi di crisi economica, ha sottolineato Gratteri, con le imprese, soprattutto le piccole e medie, che rischiano di aprire le porte a soci finanziatori di mafia che in poco tempo si approprieranno in toto delle aziende salvate". Infiltrazioni silenziose, "senza stragi o sparatorie": è per questo, ha spiegato Nicaso, che l'allarme sociale è basso e ci si accorge quasi sempre troppo tardi che "le mafie sono già fra noi". Nelle Marche sono presenti rappresentanti delle dieci maggiori famiglie della 'ndrangheta delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia che hanno pesantemente investito anche in questa regione, come la camorra, attraverso prestanome, con continuità. Edilizia scolastica, urgono lavori disfazione di chi si dedica alla politica (0,14). "Segno che quanto più l'attività è gratuita e meno strumentale, tanto più il suo effetto è positivo - commenta l'autore - La ricerca smonta un errore di fondo dell'economia, cioè che la solidarietà valga zero perché non esiste un prezzo di mercato – aggiunge -. Al contrario, una società con molta attenzione all'aiuto verso gli altri è più giusta ed efficiente". E di questo, conclude Stanca, che si deve occupare l'economia "il cui fine ultimo è rendere non più ricchi ma più felici". Un'edilizia scolastica vecchia e bisognosa di interventi di manutenzione e ammodernamento. È questo il responso della XIII edizione di Ecosistema Scuola, la ricerca annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado dei Comuni capoluogo di Provincia, presentata questa mattina a Torino. Dei 91 capoluoghi che hanno risposto all'indagine, facendo riferimento all'anno 2011, prima tra le marchigiane si posiziona Macerata al 32° posto, seguita da Pesaro al 48°, An- cona al 51°. Chiude Ascoli Piceno al 78°. Nel 2011 Pesaro era la prima città marchigiana che si posizionava al 34° posto seguita da Ancona (40°), Macerata (52°) e Ascoli Piceno (66°). Nonostante cresca la percentuale degli edifici che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni, l'84,72% (il 75% nella scorsa edizione), cresce anche il numero di edifici che necessitano di manutenzione urgente, che sono il 21,43% (17,95% lo scorso anno), dato inferiore alla media nazionale (14%). Giornata del ringraziamento Si è svolta a Corinaldo la 62° Giornata del Ringraziamento, organizzata dalla Coltivatori Diretti a cui hanno partecipato tutti gli iscritti dell’associazione. La manifestazione è iniziata con il raduno dei trattori agricoli lungo il Viale dietro le Monache, alle ore 10.00 Santa Messa celebrata dall’Arciprete parroco mons. Giuseppe Bartera. Durante l’Offertorio sono stati presentati i doni da parte dei coltivatori diretti. Alla Santa Messa erano presenti il presidente provinciale della coldiretti Maurizio Monnati, il neo presidente della Coldiretti di Corinaldo Gilberto Aloisi, che ha sostituito il mitico Rinaldo Morbidelli, il sindaco di Corinaldo Matteo Principi con gli assessori Rosanna Porfiri, Vinicio Franceschetti, Giorgia Fabri e il consigliere Laura Bucci, il comandante della Caserma dei Carabinieri M.llo Francesco Gagliardi e moltissimi coltivatori con i loro familiari. Il parroco, nell’Omelia, ha detto: “Inizia il tempo dell’Avvento, tempo di annuncio “la liberazione è vicina”, tempo di attesa: “vegliate pregando”. Un invito a fermarci per metterci in ascolto della Parola del Vangelo personalmente e in famiglia; a partecipare all’Eucarestia e così vivere in pienezza la carità. La Comunità di Corinaldo si dà due momenti settimanali di incontro: martedì “Anno della Fede e della Famiglia”; Venerdì “Lectio Divina” sulla parola di Dio della Domenica. La Caritas Parrocchiale, oltre alla Social Caritas, invita tutti alla raccolta degli alimenti a lunga scadenza nei carrelli posti ai supermercati”. Ilario Taus Regione Marche e Comuni parlano di revisione di spesa e progetti Enti locali per lo sviluppo Lunedì mattina la giunta regionale, presieduta dal presidente Gian Mario Spacca, ha incontrato la delegazione di Anci Marche guidata da Mario Andrenacci (Associazione nazionale comuni italiani). La riunione, che si tiene a cadenza fissa più volte l’anno, ha permesso di fare il punto della situazione alla luce dei pesanti tagli imposti agli enti locali dal governo nazionale e di definire le linee strategiche per i prossimi mesi. Cinque i punti all’ordine del giorno: spending review e riordino territoriale, Comunità montane, protezione civile, semplificazione amministrativa e normativa, polveri sottili. Tra le novità annunciate dal presidente della Regione, l’avviamento di un progetto sperimentale per l’utilizzo della protezione civile delle Marche, una delle migliori in Italia, nel sistema strutturale di prevenzione e sicurezza anche in campo sanitario, nell’area dell’emergenza. Spacca ha inoltre sottolineato con fermezza che il territorio marchigiano non può sostenere l’apertura di altri centri commerciali, così come tra l’altro previsto dall’apposita normativa e in coerenza con le politiche legate al turismo e alla Il rock che suona bene Una delle maggiori cover band, la 'King's head', sarà a Senigallia il prossimo 8 dicembre per un concerto di beneficenza. L'incasso sarà interamente devoluto all'Anf - Associazione Neuro Fibromatosi. Una serata di beneficenza, una splendida cavalcata sulle note dei brani che hanno reso la celebre band inglese, capitanata dall'indimenticabile Freddie Mercury, l'indiscussa "regina del rock", con la partecipazione delle Little Witches di An- cona e di Dance Attitude di Senigallia, che con le loro coreografie, unite alla forza prorompente dei King's Head Queen Tribute Band di Ancona, contribuiranno a rendere la serata uno show davvero indimenticabile, il tutto nel meraviglioso palcoscenico del "La Fenice" di Senigallia! Prevendite al botteghino del teatro Contatti: 338 6853848 - 348 7453484, oppure "Tutta musica" - corso 2 Giugno, 91 Senigallia - 071 9010124 sostenibilità ambientale. A tal fine la giunta sta pensando alla formulazione di una normativa aggiuntiva di chiarimento che definisca in modo ancora più stringente i vincoli già previsti. Piccoli Comuni - La normativa statale prevede l’obbligo dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali dei Comuni minori (Comuni fino a 5.000 abitanti o, in zone montane, fino a 3.000 abitanti) da svolgere mediante Unioni di Comuni o convenzione. Delle 9 funzioni fondamentali 3 devono essere gestite mediante Unioni di Comuni o convenzione entro il 31/12/2012. Le altre entro il 31/12/2013. Per le forme associative che saranno costituite con convenzione non è prevista una dimensione minima demografica; per le Unioni di Comuni è invece previsto il limite minimo di 10.000 abitanti. E' stata adottata una proposta di legge per abbassare tale soglia demografica a 5.000 abitanti, come richiesto dall’Anci Marche. Comunità montane L’Assessore agli enti locali Canzian ha recentemente convocato i Sindaci dei Comuni montani per acquisire il loro orientamento sul problema delle Comunità montane. I Sindaci (compresi quelli di Urbino, Camerino, Fabriano) si sono espressi a larga maggioranza per il mantenimento delle Comunità montane. Tra le ipotesi avanzate vi è quella della riduzione del numero delle Comunità montane dalle attuali 9 a 4: questa ipotesi , peraltro, può creare qualche problema considerato che si avrebbero Comunità montane con dimensione territoriale eccessivamente ampia (anche con 30 Comuni). L’ipotesi a cui sta lavorando l’Assessorato prevede la trasformazione delle Comunità montane in Unioni montane. R.M. Educare all'ambiente 1,4 milioni di euro, a fronte di un sostegno finanziario regionale di 350mila euro: a tanto ammontano i progetti ammessi al contributo regionale in tema di educazione alla sostenibilità, presentati dagli enti capofila delle reti territoriali dei Centri di educazione ambientale (Cea) delle Marche. I progetti si riferiscono all’annualità scolastica 2012-2013 e coinvolgeranno ben 253 operatori professionali (educatori ambientali, guide escursionistiche, guide turistiche) impegnati sia in classe che all’aria aperta nei parchi e nelle riserve naturali delle Marche. Le classi coinvolte saranno poco meno di 2 mila. Oltre agli studenti saranno coinvolti nelle attività anche cittadini e turisti alla scoperta delle bellezze e dei valori della natura, della storia e della cultura delle Marche. Le attività di informazione e sensibilizzazione saranno svolte grazie al supporto dei 44 Centri di educazione ambientale riconosciuti dalla Regione, dislocati in tutto il territorio marchiano, molti all’interno delle aree protette regionali. la voce misena 6 dicembre 2012 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Sabato prossimo, in occasione della Festa dell’Immacolata e dell’inizio del periodo natalizio, si accenderanno nel centro storico le luminarie. Sono stati autorizzati pure tre mercati straordinari nelle domeniche 9,16 e 23 dicembre. I mercatini natalizi sotto i Portici Ercolani si terranno invece nei giorni 8, 9, 16, 23 e 24 dicembre dalle 15 alle 20. L’orario continuato nei negozi del Corso 2 giugno si avrà nelle giornate di 14, 15, 21, 22 e 24 dicembre. Si potrà usufruire del parcheggio gratuito in piazza Garibaldi dall’8 dicembre al 15 gennaio dalle 13 alle 17. • Dal 1° dicembre è subentrata una nuova Ditta nel servizio di raccolta dei rifiuti in città e nei Comuni delle Valli Misa e Nevola. L’impegno preso è quello di lavorare per migliorare sempre più il servizio ed andare incontro alle necessità dell’utenza. Per un periodo di due mesi, entro il quale è prevista l’estensione del servizio porta a porta, la Ditta seguirà in maniera costante il suo regolare svolgimento. I mezzi in dotazione sono circa cinquanta, Il commercio spera Giacomo Cicconi Massi (Confartigianato): Non ci aspettiamo un boom degli acquisti ma questo clima già “festivo” fa ben sperare. Raccomandiamo i consumatori di rivolgersi per i propri regali alle piccole botteghe del centro storico. Così si risolleva l’economia. Luminarie accese, vetrine in corso di allestimento. Senigallia si prepara al Natale e le piccole botteghe del Centro confidano in questo periodo di festa per risollevare i bilanci di un anno. "Si respira un clima che fa ben sperare – commenta Giacomo Cicconi Massi, Segretario Confartigianato Senigallia – Il Natale è un appuntamento fondamentale. Le piccole attività del commercio e dell’artigianato in questi giorni stanno lavorando duramente per cogliere al meglio questo importante momento. Si preparano le vetrine con luci e addobbi, si allestiscono i negozi, molti scelgono di fare orario continuato. Tanto impegno, tanti sacrifici, perché le botteghe sono spesso a conduzione familiare e possono contare su pochi addetti e scarse risorse. Speriamo perciò che queste fatiche vengano ripagate e che il Natale possa essere davvero una occasione per salvare i bilanci, compromessi in molti casi da un anno di incassi “magri”. Ovviamente non possiamo sperare nel “miracolo”. Siamo consapevoli delle difficoltà che le famiglie stanno attraversando e di quanto questo generalizzato clima di crisi insista sulle possibilità di consumo e quanto influisce sulle dinamiche di spesa. Si va “al risparmio”, questo è vero e inevitabile. Perciò comprendiamo che non vi sarà un boom degli acquisti, ma a Natale comunque qualcosa, pur se piccolo, lo si compra, che sia un regalo per i propri cari o un segno di festa per addobbare la casa. Per questo Confartigianato invita i consumatori a rivolgersi per i propri acquisti ai piccoli esercizi artigiani e commerciali del centro storico. Un regalo è un oggetto che si dedica a un’altra persona e gli articoli acquistabili nei megastore difettano sia di personalità sia di originalità. Meglio rivolgersi alle mani esperte degli artigiani e dei commercianti del centro storico. Senza contare il piacere di poter passeggiare in relax per il centro, tra caffè e vetrine, conclude Giacomo Cicconi Massi della Confartigianato. Per un Natale davvero speciale e per contribuire in questo modo a risollevare anche l’economia locale, che, lo ricordiamo, proprio sul lavoro di queste micro e piccole attività si fonda e deve ripartire". Paola Mengarelli adentistretti Tornino i forestieri Confesercenti “blinda” l'unico evento “capace di veicolare il nome di Senigallia e portare turisti dall'estero”. Sulla polemica innescata dall'opposizione circa la mancata rendicontazione delle spese sostenute dall'Associazione Summer Jamboree con il contributo comunale e sull'aumento a 200 mila euro del contributo stesso, gli operatori turistici hanno le idee chiare. “Se proprio c'è l'esigenza di tagliare meglio ridurre i contributi a quelle manifestazioni che sono autoreferenziali - dice il presidente nazionale di Assoturismo Claudio Albonetti - ridurre il finanziamento al Summer Jamboree significa farcelo portare via”. L'occasione per intervenire sul tema degli investimenti nel settore del turismo è arrivata dalla presentazione nei nuovi rappresentanti di Confesercenti che, come sottolineato dal direttore regionale Ilva Sartini, “vuole dare risposte alle nuove esigenze riformulando la connotazione del turismo senigalliese che nonè solo balneare”. “Non se ne può più di rappresentatività nel turismo da parte di chi non ha storia -aggiunge Albonetti- per capire e risolvere i problemi occorre una storia alle spalle e noi ce l'abbiamo”. Albonetti ripercorre la crisi che attanaglia anche il sistema turistico senigalliese con contrazione delle presenze e degli utili per le imprese. “Per essere competitivi occorre intraprendere strade che attirano i turisti - dice Giancarlo Piccinini, responsabile del settore extralberghiero- il Summer Jamboree porta turisti da tutto il mondo e va tenuto stretto”. Senigallia vuole che la sua spiaggia torni a parlare 'forestiero'. muniti di sistema satellitare in modo che si possa verificare in tempo reale il tragitto e gli itinerari. Questo darà modo non solo di controllare, ma anche di ottenere eventuali informazioni utili da parte degli utenti. I dipendenti saranno circa settanta, aumentabili fino a ottantadue. I rifiuti verranno sempre conferiti alla discarica di Corinaldo per quanto riguarda l’umido ed in quella di Maiolati Spontini per l’indifferenziato. L’attuale differenziata di Senigallia è stata del 61% circa; si spera che nel prossimo anno si possa arrivare al 70%. Prossimamente poi, come già annunciato, si procederà alla graduale scomparsa delle isole di prossimità in tutte le frazioni, con la contemporanea estensione della raccolta porta a porta. senigallia • Sono uscite le prime anticipazioni per quanto riguarda le iniziative del Comune per festeggiare in piazza la notte di San Silvestro, in collaborazione con la Caritas diocesana. Sarà una gran festa di Capodanno, seppure ridotta per le difficoltà economiche, in modo di consentire ai cittadini di continuare la tradizione di scambiarsi gli auguri in piazza. Alle 20 del 31 dicembre si terrà la tradizionale cena della solidarietà “Semplicemente Insieme”, come sempre sotto il “tendone della solidarietà” che verrà allestito in piazza Simonceli. La serata proseguirà poi in piazza Del Duca dove si sposteranno quanti avranno preso parte alla cena e tutti quelli che vorranno attendere lo scoccare della mezzanotte. Seguirà poi la Lunedì 10 dicembre, al teatro 'Portone' Tante dipendenze Punti di vista, spunti di vita: terza puntata Lunedì 10 dicembre prossimo, presso il teatro Portone, si terrà l’ultimo incontro promosso dalla diocesi di Senigallia, Caritas diocesana e Commissione pastorale sociale. Anche questa volta si affronta un tema di rilevanza sociale e culturale e l’appuntamento di lunedì vuole essere un punto di partenza, come l’ouverture per l’opera: coloro che sono e si scopriranno interessati alla questione “dipendenza e tossicodipendenza” potranno dare il proprio nominativo per essere contattati in un secondo momento. L’idea è di ritrovarsi in gruppi di approfondimento e affrontare il problema più a fondo, per sviscerarlo e acquisirne maggior consapevolezza. Nella stessa direzione, gli scorsi appuntamenti: quello sulla prostituzione e l’altro sulla crisi economica. Interverranno il dott. Paolo Pedrolli, direttore del Dipartimento di Salute mentale di Senigallia, struttura che può contare di una équipe di professionisti in grado di intervenire nelle strutture ospedaliere e riabilitative, sul territorio ed a domicilio; il dott. Lorenzo Brocchini, responsabile Area Dipendenze Patologiche dell’associazione Oikos, e la dott.ssa Sonia Sdrubolini, pedagogista clinico responsabile della "Casa San Benedetto" di Senigallia. Parlare di droga e dipendenze è già di per sé impegnativo, se poi aggiungiamo gli adolescenti, il quadro si fa complesso e drammatico. Le droghe (naturali o di sintesi) e l’alcol rappresentano in modo visibile ed esplicito un pericolo, un danno per il corpo e per la mente: il loro uso è molto diffuso fra i giovani, soprattutto nel fine settimana, perché rappresenta una sorta di passaggio dalla adolescenza al mondo adulto, un’occasione per sentirsi grandi e vivere sensazioni forti e inebrianti. Eppure nella pratica clinica si riscontrano sempre più forme di dipendenze senza sostanze, quali la dipendenza da internet, da shopping compulsivo, da cellulare, da videogiochi. La loro pericolosità e il conseguente abuso, sono a volte ben mascherati e inattesi: l’apparenza innocenza di alcuni oggetti e di alcuni comportamenti connessi, rendono la questione ancora più insidiosa perché meno riconoscibile, ancor più negata dal soggetto stesso e quindi meno trattabile con mezzi terapeutici. Si tratta di comportamenti diffusi e tipici del nostro contesto socio-culturale. Pensiamo al cellulare: nessun altro strumento di co- municazione ha invaso la società in modo così vasto e rapido, tale da diventare indispensabile o da pensare che lo sia. O l’uso di internet: ormai appannaggio di tutti, a partire dai bambini delle elementari, avere un proprio profilo Facebook è addirittura diventato essenziale. I minori vengono lasciati molto soli di fronte ai mezzi tecnologici, sono infatti senza ombra di dubbio, di gran lunga molto più competenti in materia tecnologica degli adulti. Non bisogna dimenticare, però, che i bambini e gli adolescenti continuano ad essere tali e quindi mancano della competenza in materia emotiva, relazionale, psichica e comportamentale. Non è l’oggetto in sé a determinare una dipendenza, bensì il tipo di legame che l’individuo vi stabilisce: qualunque oggetto, qualsiasi comportamento può diventare fonte di una relazione disturbata. Se manca la stabilità emotiva (che proprio negli adolescenti sta prendendo forma e colore), se non c’è la capacità di discernere e gestire le proprie pulsioni, il legame fra oggetto/ comportamento e individuo diventa ancor più delicato e complicato. Come avviene nelle dipendenze da sostanze, anche in questo caso la relazione con l’oggetto si trasforma da idillio a incubo. All’inizio l’oggetto (cellulare, internet, hashish, alcol…) è fonte di piacere, motivo di euforia e di benessere intenso, unico. L’adrenalina e la serotonina raggiungono picchi elevatissimi. Poi l’effetto svanisce. Diventa necessario aumentare quantità e frequenza e si instaura la dipendenza: la sostanza, l’oggetto, il comportamento connesso, diventano indispensabili per poter continuare a svolgere le proprie attività quotidiane. Queste ultime, però, mano a mano perdono di interesse e tutto pare ruotare attorno a quell’oggetto, quel comportamento. Tutto sembra non avere senso se non si vince quella partita al videogiochi, se non si ottiene risposta la proprio sms, se non arriva nessuna “notifica”su facebook. Un disagio sociale quindi, un vero e proprio vuoto culturale che coinvolge i ragazzi e gli adulti insieme. Ne parleranno. Ne parleremo. L’invito è rivolto alla cittadinanza. Noi lo rivolgiamo direttamente a loro, i nostri cari, difficili, intensi e vitali adolescenti, risorsa per la nostra città. Silvia Fabri chiesa la voce misena 6 dicembre 2012 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 6 dicembre Ore 9.45: Incontro con Sacerdoti giovani in Seminario Sabato 8 dicembre Ore 17.00: Cenacolo Mariano alla Chiesa delle Grazie Domenica 9 dicembre Ore 11.30: S.Messa in Cattedrale per l'Unitalsi Martedì 11 dicembre Venerdì 14 dicembre Mercoledì 12 dicembre Domenica 16 dicembre Visita ai Sacerdoti dell’Opera Pia M.F. Ore 18.00: S.Messa alla Chiesa delle Benedettine per gli “adoratori” Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per l’Avulss Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale Giovedì 13 dicembre Ore 9.30: Ritiro spirituale dei Sacerdoti in Seminario Intervista al pedagogista Mario Pollo Luogo di ascolto I vescovi italiani hanno diffuso un messaggio in occasione della scelta di avvalersi dell'insegnamento di religione cattolica nelle scuole. Ai docenti è chiesta cultura, credibilità e capacità di mettersi in ascolto delle giovani generazioni, con generosità e umanità. Vita di chiesa Il "cinguettio" del Papa “Scintille di verità” e “perle di saggezza”: questo il “cuore” della presenza del Papa su Twitter, che prenderà ufficialmente il via con il primo tweet che verrà lanciato durante l’udienza generale mercoledì 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe. L’evento di Benedetto XVI che digiterà e spedirà il primo messaggio di massimo 140 caratteri in rete, tramite Twitter, è stato illustrato in Vaticano. L’arcivescovo mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha riferito ai numerosi presenti dello “stupore” di alcuni giornalisti che nei giorni scorsi avevano argomentato su questa novità, domandandosi se non si trattasse di “un tributo eccessivo alla modernità”. “Twitter - ha spiegato mons. Celli - ha oltre 500 milioni di iscritti e di essi oltre 140 milioni sono attivi. Di loro oltre il 40% è composto da giovani. Il desiderio del Papa è di entrare in contatto con gli uomini e le donne del nostro tempo, dovunque essi si trovino e con qualunque mezzo sia possibile”. Per questo - ha aggiunto - “Twitter si presta, per la sua natura di mezzo rapido e di forte divulgazione, a diffondere le 'scintille di verità’ e le 'perle di saggezza’ che il Papa vorrà scrivere”. Le lingue dei tweet del Papa saranno per ora 8: inglese, spagnolo, italiano, portoghese, tedesco, polacco, arabo e francese. Indirizzo centrale (inglese): @pontifex; italiano @pontifex_it. Giovani, aspettando Rio 2013 Un “luogo di ascolto” dei giovani e un “aiuto” per suscitare in loro, anche se non credenti, gli interrogativi radicali sull’uomo. Così il pedagogista Mario Pollo, presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche alla Lumsa di Roma, commenta al il Messaggio diffuso dalla presidenza della Cei in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) nell’anno scolastico 2013-2014. I vescovi definiscono l’Irc “un’opportunità preziosa nel cammino formativo”… Esso può costituire un’esperienza significativa per gli studenti, sia credenti sia non credenti, se diventa luogo in cui il ragazzo può confrontarsi con alcune dimensioni della vita che nelle altre discipline sono presenti in modo marginale o frammentato L’insegnante deve però riuscire a suscitare nei giovani delle domande. Rispetto ai grandi temi della vita - nascita, senso della sofferenza e della morte, amore, felicità, rapporto uomo/donna, lavoro - non è importante offrire risposte, quanto aiutarli a formulare interrogativi. Spesso le nostre risposte sono inefficaci perché preconfezionate, non provocate da alcuna domanda. Questi temi - che interpellano giovani credenti, non credenti o che hanno momentaneamente accantonato la dimensione religiosa della propria vita - non vanno elusi. Anziché occuparsi solo di ciò che è in voga nel dibattito culturale del momento, interrogarsi ad esempio sul senso della morte fa nascere la ricerca e il confronto. Una riflessione che, al di là della riuscita o meno nell’educazione alla fede, contribuisce comunque alla costruzione di una persona più ricca e completa dal punto di vista umano. Coltivare sogni autentici: è così difficile per i giovani oggi? I sogni autentici sono quelli che non muoiono all’alba, quelli che inducono a rimboccarsi le maniche per realizzarli. Non sono spinte all’evasione o alla fuga, bensì all’azione. Significa coltivare ideali, progetti, magari anche utopie, ma che orientino l’agire quotidiano. Oggi occorre educare i giovani non ad accontentarsi dell’hic et nunc, di ciò che è possibile, ma ad aprire la mente e il cuore ad orizzonti alti, ad impegnarsi nel quotidiano per i propri ideali”. Perché lei parla di Irc come “luogo di ascolto”? Nella nostra epoca, in cui l’orizzonte della maggioranza dei ragazzi è centrato sul presente mentre il futuro è rimosso o percepito come minaccioso, è urgente aiutarli a progettare una vita che dia senso al loro esistere e li apra al futuro. A questo fine occorrono anzitutto insegnanti capaci di mettersi in ascolto e dialogo, ma non basta parlare del quotidiano dei ragazzi senza la capacità di inscriverlo in un orizzonte più ampio, come non è sufficiente una meccanica riproposizione di contenuti. Occorre autentica capacità educativa perché ciò di cui il mondo ha oggi bisogno, e lo ribadisce il Papa in questo Anno della fede, è la testimonianza credibile: la coerenza tra l’enunciato e il vissuto del docente. Come acquisire la capacità educativa? Attraverso un percorso ‘esistenziale’ di profonda formazione, anche umana, che vada oltre le regole della didattica o lo studio dei contenuti da proporre. Esso coinvolge anche la dimensione emotivo-affettiva che deve essere educata e vissuta in congiunzione con i propri saperi a livello cognitivo. Un percorso che ad oggi ancora non esiste nei normali programmi formativi degli istituti di Scienze religiose e delle Facoltà universitarie. Se la dimensione ‘umana’ di chi comunica il messaggio è rattrappita o ‘in difesa’, quest’ultimo, nonostante il suo splendore, rischia di rimanere ‘intrappolato. La religione cattolica è anche patrimonio culturale e segno di identità… In una realtà globalizzata in cui le identità tendono a indebolirsi e frammentarsi, la radice di una identità storico-culturale è fondamentale per innervare la ricerca della risposta alla domanda: chi sono io? Il cristianesimo rappresenta una dimensione costitutiva della nostra identità. In un mondo che tende a privare i più giovani di memoria, ad omogeneizzare il passato e a cancellare i riferimenti alla propria tradizione culturale, i ragazzi devono entrare in contatto con la loro identità. a cura di Giovanna Pasqualin Traversa Settemila italiani da quasi tutte le diocesi, molti vescovi, la Festa degli italiani e Casa Italia: prende forma la spedizione azzurra verso la Gmg di Rio de Janeiro del prossimo anno (23-28 luglio). In questi giorni una delegazione Cei è in Brasile dove sta mettendo a punto i dettagli della presenza italiana alla Gmg. A parlarne è don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) della Cei, reduce da pochissimi giorni dall’incontro internazionale preparatorio alla Gmg svoltosi a Rio. I giovani saranno accompagnati da diversi vescovi: “Stiamo cercando a Rio un posto sufficientemente grande per accogliere tutti. Pensiamo ad un piccolo stadio da circa 15 mila persone. La festa dovrebbe essere trasmessa su un canale Rai grazie anche al fuso orario che dovrebbe rendere abbastanza fruibile la visione”. Non mancherà, poi, il kit degli italiani, con la novità 2013 degli occhiali da sole, oltre al tradizionale cappello. Un pensiero anche a chi non potrà essere a Rio: in Italia in quei giorni di luglio si svolgeranno Gmg parallele nelle diocesi e nelle diverse regioni. La Caritas per l'emergenza Congo “Operiamo a tempo pieno, in condizioni molto precarie. Abbiamo fatto una ricognizione dei bisogni e abbiamo iniziato la distribuzione di cibo e altri viveri. Ci sono molti minori non accompagnati e siamo preoccupati per la loro sicurezza”. Lo dice padre Oswald Musoni, direttore di Caritas Goma, parlando dell’incertezza e della paura che si stanno vivendo in R.D. Congo. Nonostante le difficoltà, la Caritas del Congo ha intensificato i suoi sforzi e ha lanciato un nuovo piano di intervento per assistere 60.000 persone. Il piano della Caritas prevede la distribuzione di cibo, coperte, teli, kit igienico sanitari, attrezzature da cucina e altri strumenti necessari alle famiglie. L’intervento riguarda la città di Goma ma anche Bukavu e Butembo-Béni. A ogni famiglia sono garantiti un certo quantitativo di beni di prima necessità in coordinamento con le altre organizzazioni umanitarie. Nel solo campo di Mugunga Caritas Goma, d’intesa con il Programma alimentare mondiale, ha distribuito viveri a 9.983 famiglie di sfollati. Dopo l’ultimatum lanciato dai capi di stato dei paesi dei Grandi Laghi scaduto il 26 novembre, si apprende dalla nota diffusa oggi dalla Caritas, i ribelli hanno iniziato a ritirarsi da Goma in modo scomposto, si moltiplicano i saccheggi e resta alto il timore di una ripresa dei combattimenti. Intanto il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha esteso fino al 1° febbraio 2014 le sanzioni già imposte su tutti i gruppi ribelli congolesi. Gli scontri nel Nord Kivu hanno esacerbato una situazione umanitaria già catastrofica e sradicato più di 750.000 persone dalla loro regione di origine. Tra questi più di 140.000 sono nuovi sfollati che fuggono dagli scontri tra l’esercito regolare e i ribelli dell’M23. Hanno trovato rifugio dove hanno potuto, altri in strutture della chiesa, scuole, centri medici, alcuni in campi profughi. chiesa la voce misena 6 dicembre 2012 Domenica 9 dicembre la S. Messa in Cattedrale Unitalsi, festa dell'adesione chiesa La Sottosezione senigalliese dell'Unitalsi festeggia domenica 9 dicembre prossimo la Giornata dell'adesione con la Messa in Duomo alle 11.30 ed un pranzo conviviale. Ogni anno l'associazione, conosciuta soprattutto per l'organizzazione dei pellegrinaggi di ammalati a Loreto e a Lourdes, si ritrova per fare festa, per rinnovare il suo 'sì' di servizio alle tante fragilità presenti nel nostro territorio, per offrire a volontari, familiari e malati una bella occasione di incontro. "Sono sempre di più - ci dice Armanda Magini, presidente della Sottosezione - gli ambiti di servizio e di impegno: dalla presenza in alcune case di riposo, alle visite domiciliari, all'organizzazione di momenti di preghiera e di festa, ai viaggi nei santuari a noi più cari. Un impegno quasi quotidiano che coinvolge tanti volontari, giovani e adulti, vissuto con fedeltà e gioia. E' una silenziosa testimonianza di Bene che affidiamo alla dol- cissima madre Maria, in occasione della festa della Madonna di Loreto e che arricchisce la quotidianità di tanti anziani e famiglie della nostra diocesi". L'Unitalsi di Senigallia è un'associazione vivace, capace di intercettare la disponibilità di giovani e adulti, discreta presenza che ricorda alle nostre comunità l'attenzione a chi è più debole. "Il servizio dà gioia. Tutti abbiamo bisogno di sentirci amati e la vera gioia è far circolare questo amore, nella semplicità". L.M. ASSOCIAZIONI - Intervista alla presidente Cif, Maria Pia Campanile 8 dicembre dell'Aci Donne per il paese "Felici e credenti" Il Cif nazionale ha vissuto a Roma il suo convegno in vista dei congressi elettivi del 2013. Le donne, nel tempo della crisi economico sociale, sono tra i soggetti più vulnerabili. Ma non si tirano indietro Il Cif (Centro italiano femminile - nella foto la sede senigalliese di p.za Diaz) ha iniziato il cammino verso i congressi elettivi del 2013. Una tappa importante è costituita dal convegno per le dirigenti in programma a Roma sul tema “Cif: attività, iniziative, organizzazione al servizio del Paese”, tenutosi da venerdì 30 a domenica 2 dicembre. Sugli argomenti affrontati al convegno, abbiamo rivolto alcune domande alla presidente nazionale, Maria Pia Campanile Savatteri, e alla studiosa dell’Isfol, Olga Turrini. Presidente, in che senso il Cif vuole porsi al “servizio del Paese”? Devo dire che per noi il tema del ‘servizio’ è centrale e vitale sin dalle origini, da quando nel 1944 il Cif ha avviato la sua presenza come espressione della passione delle donne cristiane per la partecipazione sociale e civile e per l’autentica promozione di una cultura umana e paritaria. La nostra diffusione capillare nel Paese testimonia il forte legame dell’associazione con le comunità locali. Si tratta di una presenza concreta e operativa, in quanto abbiamo consultori familiari, scuole professionali, centri di ascolto, case protette per donne abusate, scuole paritarie, asili nido e, soprattutto, l’attività nostra primaria che consiste nella promozione della donna. Sin dalle origini, quindi, il Cif è stata un’espressione del pluralismo istituzionale e della sussidiarietà”. Ci descrive le dirigenti a Roma per il convegno nazionale? Si tratta di donne di ogni età e condizione, con una larga presenza di professioniste, docenti, psicologhe, avvocati, dirigenti d’azienda, assistenti sociali, ma anche tante donne impegnate in famiglia e in parrocchia. Abbiamo anche un paio di teologhe. L’associazione raccoglie circa 10 mila donne, tra le quali un 6% di ‘giovani’ che per noi sono quelle al di sotto dei 35 anni. Quali le “sfide” per il Cif? La principale è continuare a esserci, soprattutto là dove eroghiamo servizi importanti e apprezzati, specie oggi che un po’ dovunque si soffre per i ‘tagli’ ai finanziamenti pubblici rivolti al sociale e al welfare. Alla politica chiediamo anzitutto di rispondere a una moralità di fondo, piena e convinta. Saremmo liete se la nuova legge elettorale considerasse come si deve le donne negli organismi rappresentativi. Un altro aspetto importante riguarda l’‘armonizzazione’ tra i tempi di lavoro e quelli della vita e della famiglia. Si tratta di una sfida centrale per la società e per ogni persona. Riuscite a continuare a proporre alle vostre associate i valori cristiani? Per noi sono e rimangono centrali temi quali la difesa della donna e della sua dignità, la tutela della vita e della famiglia. Il nostro legame con la Chiesa è segnato dalla presenza, a ogni livello, comunale, provinciale e regionale, di un consulente ecclesiastico che viene nominato dal vescovo. In questo Anno della fede siamo poi particolarmente impegnate nell’offrire occasione di consolidamento del cammino spirituale. Olga Turrini, che significa l’odierna “crisi” per le donne e la società? Nel contributo che proporrò al convegno Cif vorrei offrire occasioni di riflessione non soltanto sulla ‘crisi’ in quanto tale, con i suoi risvolti macro-economici e sociali, ma sulle conseguenze nel ‘micro’, cioè nella vita di ciascuno di noi. In particolare, quindi, per le donne che, insieme ai giovani e ai più anziani, appaiono oggi le figure più vulnerabili. Proporrò anche una riflessione sulla ‘rivoluzione digitale’ in atto, che viaggia parallela alla crisi economica e sta lentamente cambiando il volto della società. Molti parametri culturali, economici e produttivi sono destinati a cambiare nel prossimo futuro a causa di questa ‘rivoluzione digitale’, e spesso non si ha consapevolezza della profondità di tali cambiamenti. È possibile non farsi travolgere da questi grandi cambiamenti? Visto che gli Stati nazionali sono in crisi, l’Unione europea offre qualcosa al riguardo? I fenomeni in corso sono abbastanza diffusi, pressoché globali. Da noi in Europa, l’Ue ragiona sulle prospettive di una crescita intelligente e sostenibile, oltre che inclusiva. All’interno di queste politiche europee si elabora la cosiddetta ‘innovazione sociale’. Qui vedo un ambito importante dove realtà quali il Cif possono trovare spazio, considerazione e anche sostegno, perché l’innovazione sociale significa apertura a nuovi orizzonti, anche tramite specifici finanziamenti, micro-finanza e micro-credito sociale. a cura Luigi Crimella Un pomeriggio al Centro di Ascolto della Caritas di Chiaravalle Gesti di carità quotidiana A Chiaravalle il Centro di Ascolto Caritas, dopo una fase di formazione e tirocinio, nasce nel 1998 come emanazione del Centro di Solidarietà di Senigallia. Il CdA si pone come un “servizio di frontiera”, luogo di promozione umana e lotta all’emarginazione perché punto di osservazione e ricezione. Sin dalle origini, vengono postulate come primarie le finalità dell’ accoglienza verso ogni persona, dell’ascolto e servizio ai poveri, l’educazione e la sensibilizzazione della comunità sul significato della carità. Anche per il Centro di Chiaravalle continua massiccio l’afflusso di gente, ed è sempre più in aumento il numero di italiani e di cittadini chiaravallesi stessi che vi si rivolgono. Negli ultimi 10 mesi sono stati registrati 175 nuovi utenti, e consegnati 502 pacchi viveri. Tra i volontari che si avvicendano in turni di tre ogni giorno, la dott.ssa Antonietta Pizzichini, referente stessa del CdA chiaravallese, ci fornisce il report dell’attività svolta da gennaio ad ottobre 2012. Delle otto borse lavoro di un mese attivate, una si è tramutata in assunzione trimestrale, mentre è stato finalizzato un inse- rimento lavorativo a tempo determinato presso la Cooperativa Undicesima Ora della Fondazione Caritas di Senigallia. Sono stati effettuati 36 interventi economici con le offerte della Social Caritas per il pagamento di utenze o contributo affitti per famiglie in difficoltà economica a causa della crisi ed, infine si è organizzato un incontro pubblico sul tema della lavoro in senso di crisi con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale, del Coordinatore d’Ambito, della Caritas Diocesana, dell’Università di Macerata. Ogni lunedì mattina, avviene così la raccolta e distribuzione di viveri freschi offerti dai negozianti. L’armadio del povero, ulteriore servizio promosso dalla Caritas Chiaravalle, da dieci anni circa si occupa di tutto ciò che può servire ai poveri, della distribuzione di indumenti che i cittadini non utilizzano, e cibi senza cottura come tonno e fagioli in scatola. Qui vengono ritirati e consegnati a domicilio mobili e stoviglie. L’utenza del servizio è per 70 per cento stranieri. In media si servono quotidianamente dalle 20 alle 30 persone. Vi sono molte famiglie, altri non hanno fissa dimora, ed a questi ultimi vengono dati anche dei pacchi viveri. L’area di intervento si estende da Chiaravalle fino a Jesi, Santa Maria Nuova, San Marcello, Monte San Vito, Falconara, Agugliano, Ancona.Il servizio è aperto il lunedì e giovedì dalle 14,30 alle 18. Ogni giorno tra pacchi viveri indumenti e stoviglie, i volontari dell’Armadio effettuano 40 / 50 servizi . Di recente è stata introdotta la possibilità di una doccia a chi è di passaggio. Franco Pelagagge coordina un gruppo di volontari, in tutto 10 circa, ci riferisce: “Nel 2011 abbiamo distribuito oltre 4000 capi di vestiario, circa 700 pacchi viveri, oltre alla distribuzione di stoviglie e consegne di mobili.” “Non tralasciamo la preghiera che recitiamo tutti i giorni prima dell'inizio del lavoro, una preghiera che mi ha dato un amico e che abbiamo adottato” - continua il signor Franco. Questa è l’unica Via per dedicarsi agli altri senza chiedere nulla in cambio, solo così l’uomo diventa capace di Carità". Giulia Falaschi Aderire all'AC significa scegliere di vivere da laici la propria chiamata alla santità, partecipando attivamente alla vita dell'associazione quale piena esperienza di Chiesa. In oltre trenta parrocchie della diocesi di Senigallia, ragazzi dell'Acr, giovanissimi, giovani e adulti festeggeranno l'adesione all'Ac sabato 8 dicembre: assemblee, incontri, la S. Messa, la consegna delle tessere, i giochi. Tante idee per dire che si può essere 'felici e credenti', che è possibile vivere e realizzare comunità cristiane rafforzate dal Vangelo e capaci di testimonianza. "L'appartenenza all'Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l'Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l'animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana." (Statuto dell'AC art. 15.1). "Sestante" ha fatto 99! Da qualche giorno a Senigallia è arrivato nelle librerie del centro città il n. 99 del periodico “Sestante”. Un bel traguardo che premia la fatica di quanti – ormai da più di un ventennio – a Palazzo Mastai si adoperano per raccontare la provincia marchigiana e i suoi protagonismi. Quest’ultimo numero della rivista è dedicato per intero al Risorgimento visto dalle sponde del Misa. Lo sviluppo narrativo riesce, coinvolge ed è anche gradevole, soprattutto per il concorso di un nutrito e ben assortito drappello di redattori, una quindicina (da Fabio Ciceroni a Lanfranco Bertolini, da Giulio Moraca ad Adriano Rosellini, da Elvio Grossi a Roberto Ferretti, dalle nuove leve Fabrizio Chiappetti, Giovanni Frulla, Luca Rachetta e Vincenzo Prediletto ai residenti Sergio Fraboni, Flavio Solazzi e Franco Porcelli, da Duilio Marchetti al frizzante Giuseppe Cionchi), cui si uniscono per la grafica sette artisti miseni (Andrea Crostelli, Gabriele Autizzi, Giuseppe De Donato, Lorenzo Marconi, Elena Riccialdelli, Stefania Rossini e Luca Ugolini) e, infine, per la narrazione tre dicitori (Luigi Cocchia, Mauro Pierfederici, Vincenzo Prediletto). A corredo poi intervengono quattro note che fanno colore speciale: il racconto che rispolvera la memoria del senigalliese “Mastro Titta”, la delicata sforbiciatura in biblioteca dedicata alla Tabaccheria di Pio IX, il medaglione riservato al brillante generale pontificio Kanzler che è passato da San Silvestro, le prime battute di “Come sul Misa un dì”, l’inno ufficiale del Reggimento Lancieri di Milano. In sintesi un numero che merita di essere letto e forse anche conservato nello scaffale di casa. Franco Porcelli chiesa la voce misena 6 dicembre 2012 Sui passi del Signore Di ritorno dal pellegrinaggio diocesano in Terrasanta, alcuni partecipanti hanno voglia di condividere i loro pensieri. Sapendo che un viaggio così, lascia il segno pagine curate da Gesualdo Purziani Pensato e preparato da oltre un anno, siamo partiti in centosettantasei dal 17 al 24 novembre 2012 per un pellegrinaggio diocesano in Terrasanta. Un bel numero che ha reso più gioiosa la nostra permanenza. E’ stata una totale immersione in questa terra dai molti volti che sprizzano gioia e tristezza insieme. Ho incontrato Uno (si chiama davvero così), un adolescente di Gerico che, con cuore struggente, mi ha chiesto se è bella Gerusalemme. Lui non l’ha mai vista perché è palestinese, anche se dista soltanto quindici chilometri da casa sua la miopia del potere dei 'grandi' divide con muri di pietra e di paura città, vite e desideri. Abbiamo incontrato i piccoli del Caritas Baby hospital, le loro mamme accolte e accudite con cura dalle suore di Sant'Elisabetta. Abbiamo ascoltato con tanto interesse il patriarca Fouad Twal, vescovo di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa Padre Pierbattista Pizzaballa, testimoni e pastori di una chiesa di trincea che è un piccolo segno di riconciliazione e di pace, nonostante tutto. Con noi il vescovo Giuseppe, pellegrino discreto e attento che ha saputo proporci belle riflessioni e ci ha fatto sperimentare la bellezza dell'essere chiesa diocesana che dove tutto è iniziato ha voluto concludere il suo Sinodo. Con lui erano anche don Paolo Gasperini, don Luciano Guerri, don Aldo Piergiovanni, don Giuseppe Bartera, don Paolo Montesi, don Giancarlo Giuliani. Mi sento di ringraziare tutti i pellegrini che hanno avuto il coraggio di partire, nonostante i venti di guerra e il continuo allarme lanciato dall'informazione, specie televisiva, sempre alla ricerca di effetti speciali. La Terrasanta è un luogo in cui la tensione è continua, la fatica della convivenza crea problemi. Forse è stato ancor più significativo essere in quei luoghi proprio nei giorni di sofferenza per i due popoli. Il grazie sincero è anche l’agenzia Bagus di Senigallia, e i fratelli Amato e Donato Sabbara della DAT, una piccola agenzia che con il suo lavoro permette a tante famiglie di vivere dignitosamente. Queste pagine racchiudono alcune impressioni di un viaggio che difficilmente si racchiude in poche parole. Parole che comunque vogliono esprimere l'emozione di aver vissuto qualche giorno in una terra colorata, confusa, sempre in bilico tra desideri di giustizia e paura dell'altro. Una terra intensa, unica dove contemplare il mistero di un Dio che ha messo la sua dimora in mezzo alle nostre case. “Quale gioia quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore. E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme”. Le parole del salmo 122 sono le più appropriate per esprimere i sentimenti che abbiamo provato quando ci siamo iscritti al pellegrinaggio in Terra Santa. E’ davvero bello poter ritornare a Gerusalemme, perché sembra di tornare in luoghi da sempre conosciuti e in ambienti familiari. La Chiesa del Santo Sepolcro, cuore della cristianità, luogo che emoziona più di ogni altro, con il Calvario e la tomba vuota ci ha fatto riflettere sul mistero della morte che non è la fine di tutto, ma l’inizio di una nuova vita. Ma non solo Gerusalemme è un richiamo, lo è anche Nazareth che ci ha fatto sentire la vicinanza di Maria, giovane fanciulla che ha posto la completa fiducia nella volontà di Dio. Poi Betlemme: con la mente siamo stati vicini a Gesù Bambino nel luogo dove è nato, una povera, misera grotta, una grande lezione di umiltà. Alcuni di noi hanno anche avuto l’opportunità di visitare luoghi molto suggestivi, ricchi di storia, come Akko, caposaldo dello stato crociato, dove abbiamo visitato le enormi sale risalenti al 13° secolo, sedi dei cavalieri ospitalieri; Banias con le sorgenti del Giordano e i ruderi dell’antica Cesarea di Filippo, la Samaria con il pozzo di Giacobbe dove Gesù chiese da bere alla Samaritana. E poi la città di Davide, il nucleo originario di Gerusalmme e il giro delle mura di Gerusalemme per ammirare dall’alto diversi quartieri della città vecchia. È stato un viaggio che ci ha arricchito spiritualmente perché si tocca con mano la sacralità dei luoghi e perché ogni giorno il nostro Vescovo ci illuminava con le sue omelie sempre attinenti e profonde; ma è stato anche un arricchimento culturale, merito della guida Nadir, professionalmente molto preparata, che, con tante citazioni bibliche, ci ha fatto tornare indietro nel tempo, fino a 3000 anni fa, tanto è vecchia la storia di Gerusalemme. Vogliamo con- cludere ancora con qualche riga del salmo 122: “Domandate pace per Gerusalemme, sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi”, perché di pace in questa terra ce n’è davvero bisogno. Stefano e Novella Berluti don Gesualdo Io e mio marito abbiamo preso parte al pellegrinaggio in Terra Santa: per noi aveva un significato particolare perché c’eravamo proposti di regalarci questo viaggio in occasione dei nostri 25 anni di matrimonio. È stato facile socializzare con gli altri parteciparti e sentirsi famiglia: provenivamo dalla stessa diocesi ma in tanti non c’eravamo mai visti e parlati prima, eppure da subito si è creato un clima familiare e gioioso di amicizia e condivisione; le paure hanno ben presto lasciato il posto allo stupore di fronte a tante bellezze e alla consapevolezza di trovarci, fisicamente, nei luoghi in cui 2000 anni fa, Gesù si è incarnato, è morto ed è risorto. Pensiamo di non aver mai scattato tante fotografie in vita nostra, come a voler fissare le emozioni e le sensazioni provate in quei momenti! In aggiunta, non è mancato il filo conduttore che ci univa alle persone la voce misena 6 dicembre 2012 lasciate in Italia, a coloro che prima di partire ci avevano chiesto di pregare per loro: in tanti hanno seguito pressoché in diretta le visite alle varie località, ai Santuari, tramite le foto che grazie alle moderne tecnologie, man mano andavamo pubblicando su fb; è stato un po’ come se insieme a noi ci fossero tutti loro. È stato sorprendente scoprire che tanti posti immaginati dalla lettura dei Vangeli e della Bibbia sono completamente diversi da come la nostra mente era solita pensarli. D’altro canto è stato doloroso prendere coscienza che la terra di Gesù sia teatro di profonde, antiche e nuove divisioni: quanti muri, quanti controlli, quante regole per evitare che le persone possano circolare liberamente. Chi prima d’ora poteva immaginare che ad un bambino di Betlemme fosse negato di poter solamente visitare Nazaret? E chi poteva pensare che la proprietà privata fosse subordinata all’avere o meno un determinato passaporto? Abbiamo sperimentato e toccato con mano come sia difficile e faticosa la convivenza tra realtà fortemente diverse, in un piccolo territorio convivono le tre grandi religioni monoteiste, questa terra è Santa per Ebrei, Cristiani e Musulmani, gli stessi cristiani sono molto divisi tra loro e i cattolici sono solo una piccolissima minoranza. Posso lasciar immaginare la strana sensazione provata nel ritrovarsi a gruppetti per la Via Crucis, nelle vie di Gerusalemme, ed avere come sottofondo il “richiamo” del Muezzin che dal Minareto, a tutto volume, invitava i musulmani alla preghiera! Lo stesso appello, che si ripeteva per cinque volte durante la giornata, ti svegliava in piena notte e alle 4,30 del mattino per una buona mezz’ora non c’èra verso di farti riprendere sonno. Una settimana può sembrare lunga, ma è un tempo estremamente breve per assimilare tante nozioni, tante date, tanti luoghi, tante emozioni e sensazioni. I ritmi delle giornate sono stati molto incalzanti, la cosa era inevitabile per poter vedere quanto più possibile. La guida del nostro gruppo, Nadir, un ragazzo arabo cattolico molto preparato, era sempre molto esaustivo e approfondito facendo continui riferimenti alle parole e agli eventi narrati nella Bibbia e nei Vangeli, tanto che dai suoi racconti sembrava di riviverli. Per dirla tutta ci ha fatto anche rendere conto di quanto noi cattolici conosciamo poco le nostre radici. Sicuramente gli effetti di questo pellegrinaggio non si esauriranno con il ritorno alle abitudini quotidiane, porteremo con noi non solo il ricordo, ma anche una gioia veramente unica, insieme alla forza che questa esperienza spirituale saprà suscitare nell’affrontare la vita. Roberta e Claudio Questo mio quarto pellegrinaggio è iniziato in piena guerra tra Israele e Gaza e, mentre si saliva in pullman da Tel Aviv a Nazaret, file di carri armati scendevano dall’altra parte della strada verso la striscia di Gaza. Ma… noi siamo pellegrini e pellegrini di pace. «Noi siamo pellegrini come tutti i nostri padri» così la Bibbia definisce il popolo di Dio e anche il libro fondamentale della Bibbia che i nostri giovani della parrocchia stanno approfondendo ogni venerdì sera, l’Esodo, è il ritratto di un popolo in marcia verso una meta luminosa e precisa, l’incontro con Dio nella libertà e nella gioia del santuario sul monte Sion. Dare in pellegrinaggio significa capire che la nostra patria non è qui, ma è un «poi», una meta e un traguardo fatto di luce e di gioia piena. Questo pellegrinaggio, vissuto insieme ad alcuni membri delle comunità parrocchiali di Mondolfo e di Ponterio, sia segno e preludio di un cammino insieme sulla Parola e con la Persona di Cristo, vissuti nella quotidianità. Tornato a casa si riprende il pellegrinaggio quotidiano, della gioia e della fatica pastorale, della vita di ogni giorno con una carica e una forza veramente nuova attinta alle origini. Una forza necessaria per il pellegrinaggio quotidiano, nella fede feriale della vita che – come ci ricorda il Santo Padre Benedetto XVI in questo anno della fede - è un pellegrinaggio nel deserto (non di sabbia) ma della desertificazione spirituale dei nostri cuori, dei nostri giorni e dei nostri luoghi. «E’ proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da questo vuoto che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi uomini e donne». Don Aldo Piergiovanni Vai in Terrasanta una prima volta e ci lasci un pezzettino di cuore. Ci ritorni, ma il pezzettino di cuore non si fa trovare, così ci torni una terza volta e… Che dire? Il pellegrinaggio in Terrasanta è il pellegrinaggio dei pellegrinaggi, le emozioni sono sempre le stesse ed è ogni volta difficile tornare alla quotidianità. il paginone il paginone la voce misena 6 dicembre 2012 L'abbiamo vissuto così In questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di muoverci a piedi per le vie, soprattutto di Gerusalemme, ed abbiamo gustato una Terrasanta di persone. Sì, i luoghi santi ci parlano del Creatore che si è fatto creatura per amore delle sue creature; la pietra vuota del Santo Sepolcro rivolge a ciascuno di noi l’invito ad essere annunciatori e testimoni della Resurrezione, come è stato per le donne in quella mattina di Pasqua di duemila anni fa. Tutto intorno prosegue la vita di ogni giorno ed abbiamo potuto darle un’ occhiata fugace: uomini e donne in abiti e copricapi di foggia diversa; bambini che escono gioiosi e vocianti dalle loro scuole e che ci salutano con un “ciao”; il calzolaio nel suk che ripara le suole al cliente nel suo piccolissimo quanto disordinatissimo negozio; la donna anziana che vende grossi mazzi di piante aromatiche (gli odori, diciamo qui a Senigallia) in una bancarella improvvisata ecc. Sembra un quadretto idilliaco, ma è anche una Terrasanta in cui le nuove generazioni crescono in un clima di contrapposizione, quando non di odio, pensando più a ciò che divide i vari popoli, che al tanto che li unisce. Ce lo ha ricordato anche Sua beatitudine, il Patriarca Fouad Twal, quando ha incontrato il nostro gruppo di pellegrini. Ci ha parlato anche della difficile situazione dei cristiani in Terrasanta, in forte minoranza rispetto ad ebrei ed islamici; una minoranza che ha il dovere di essere “sale e lievito”, che deve fare il possibile per “costruire ponti e non muri”. “Chiesa del calvario”, egli ha definito questa minoranza cristiana, che ha la certezza di diventare un giorno “Chiesa di resurrezione”, anche se non sa quando e che al momento rischia di essere sopraffatta dalle tante incertezze e divisioni. Annalisa e Vittorio Carboni Questo viaggio l’ho tanto desiderato e sempre rinviato. Quest’anno non ho potuto più aspettare e quindi, malgrado la razionalità invitasse ancora al rinvio, sono partita. Le emozioni che ho vissuto in quella terra, dove ogni luogo, ogni angolo, racchiudono la grandezza del mistero divino, non sono proprio in grado di descriverle. Ho apprezzato la gioia della preghiera collettiva, ho riscoperto momenti di contemplazione individuale e, purtroppo, ho vissuto anche drammatiche sensazioni di vuoto. Mi sono sentita a volte arida, mi sono commossa, mi sono interrogata sulla mia fede: se vivessi in questa realtà, riuscirei ad essere cristiana? Ho conosciuto persone di grande fede e ho cercato di assorbire quella forza che sentivo sprigionare dalle loro parole. Credo di essere tornata cambiata, in meglio spero. La mia fede oggi è sicuramente più consapevole. Ripenso a quei momenti spesso gioiosi condivisi con persone splendide. Ho nel cuore i sacerdoti tutti e, in particolare, il nostro Vescovo: hanno saputo guidare la nostra spiritualità in modo discreto, ma deciso, rimuovendo quella scorza che, forse, molti di noi avevano. Mi ritengo fortunata perché ho potuto realizzare questo viaggio importante. Ringrazio Dio anche per aver realizzato il desiderio dei palestinesi ed esaudito le nostre preghiere: il riconoscimento della Palestina come Stato Osservatore dell’ ONU. Un viaggio di interesse storico, culturale e religioso che per un credente rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di fede. Paola Cecchini Esperienza unica e fantastica trovarsi in quei luoghi che abbiamo tante volte trovato sulla bibbia , sapere che un giorno ci è passato Gesù ti da molta serenità e un grande senso di pace. Per capire veramente la Terra santa bisogna andarci, spiegarlo a voce o con foto e video non si riesce a trasmetterlo. Donatella Maiolatesi Un viaggio emozionante dal quale si torna cambiati. Vedere e toccare con mano i luoghi di Gesù, è un'esperienza incredibile. Per un cristiano vale più di ogni altro viaggio che uno possa desiderare, non ci sono Maldive o Dolomiti o città d'arte che tengano. La spiritualità che si vive in Terra Santa ti riempie e ti lascia dentro dei segni indelebili. Ora leggere la Bibbia e in particolar modo il Vangelo è ancora più bello perché abbiamo vissuto i luoghi dove quei fatti sono accaduti. E anche per un non credente è un viaggio straordinario nella storia di popoli e culture così diversi che ancora oggi cercano a fatica di convivere insieme. Gerusalemme in particolare è una città talmente ricca di storia e carica di emozioni, spiritualità e sensazioni, che lascia senza parole qualunque essere umano, credente o ateo che sia. Credo che per un vero cristiano, almeno una volta nella vita, sia obbligatorio un viaggio in Terra Santa (salute e possibilità economica permettendo). Orlando Rodano Tutti a chiedere: come è andata, avete visto la guerra? Io non sono andata per vedere la guerra ma per visitare la terra di Gesù e Lui era lì ad aspettarmi. Grazie ancora per la bellissima esperienza spirituale vissuta. Giuliana Solfanelli Una bellissima esperienza l’ho vissuta durante la Via Crucis: rivedevo Gesù che percorreva quella Via Dolorosa portando con sé la croce e ho capito il suo Amore. E sul lago di Tiberiade, quando ci siamo fermati nel mezzo a meditare la sua parola , mi sono rivista Gesù con gli apostoli mentre c'era la tempesta. Bello anche il momento delle promesse matrimoniali a Cana, ma il momento più forte è stato al Santo Sepolcro, mio marito avrebbe voluto viverlo in maniera più raccolta, ma c’era tanta gente. Adesso resta un po' di nostalgia e non vedo l'ora di poterci tornare. Emanuela e Stefano D’Onofrio Sono ben lieto di trasmettere in ordine sparso alcune sensazioni che ho riportato dal nostro viaggio. Ricordi che vengo rivisitando e rielaborando nel tentativo di dare un senso alle cose che ho visto e soprattutto a quelle che sono accadute in quei luoghi. Il deserto: irrorato “goccia a goccia” diventa un giardino, seminato di mine diventa una terra perduta. I carri armati che percorrevano l’autostrada verso sud, verso Gaza, rallentando il rientro a Tel Aviv delle auto alla fine della festa del sabato. La Via Crucis a Gerusalemme nei luoghi percorsi da Cristo durante la Passione: un passante che fischia forte per disturbarci, un commerciante che recita con noi un pezzo di Pater Noster fermo sull’uscio del suo negozio, la nostra preghiera zittita da un prete ortodosso e da una soldatessa israeliana davanti la Basilica del S. Sepolcro. La grotta dell’annunciazione dove tutto cominciò, chissà se Maria era pienamente consapevole di ciò che stava succedendole e delle conseguenze del suo sì. La casa di Giuseppe, uomo buono che si fidò di Dio al punto da prendere una donna che portava in grembo un figlio non suo. Le omelie del nostro Vescovo: pertinenti, profonde, chiare; davano un senso alla fatica della giornata, hanno trasformato in pellegrino anche chi era partito da turista. Il museo dell’olocausto: c’è chi si domanda dov’era Dio ai tempi di Auschwitz, io mi sono chiesto dov’era l’Uomo, il silenzio delle coscienze genera davvero dei mostri. Il muro di Betlemme: noi di qua, sulla nostra terra, voi di là sul pezzo di terra che vi abbiamo lasciato; non può esserci pace senza giustizia. Il buco nella roccia dove venne piantata la croce di Cristo; il mistero del Creatore che si è consegnato alle sue creature per farsi ammazzare. Una tomba vuota. L’atmosfera di lieta e spontanea convivialità con i compagni di viaggio estranei fino al giorno prima. I nostri Preti ed il nostro Vescovo pellegrino tra i pellegrini. Bella gente, gran bella gente. Giovanni Giacomelli Il pellegrinaggio in Terra Santa è stato bellissimo perché c'erano sempre cose nuove e improvvise da vedere e da imparare, vi ringrazio di cuore per avermi dato l'opportunità di vedere tutti i luoghi dov'è Gesù è stato. Shqiponja Maklaj La prima volta che si va in Terra Santa è sempre un po’ rivoluzionaria. L’aria che laggiù si respira è diversa, unica, irripetibile, ti lascia il segno dentro anche e soprattutto quando si torna: nessuno è più come prima, nella mente e nell’anima. Ritornandoci, riconosci immediatamente quell’aria speziata, familiare che ti avvolge, facendoti star bene. E’ come tornare nella vera Patria: il deserto di Giuda, le montagne e quel Mare di Galilea che un giorno Lo videro passare, operare, insegnare, perdonare. Tantissimi e tutti muti testimoni di quel tempo, testimoni di acqua e di pietra, ma che tutt’ora ci parlano di Lui. Un giorno anche quelle pietre parleranno ai cuori più duri di esse. Mettersi all’ascolto di Cristo nella sua Terra è più facile, continuare ad ascoltarlo quando si torna è meno facile, ma Lui ci parla sempre, con pazienza e senza alzare mai la voce, anche con un semplice sguardo, come a Pietro che poi pianse amaramente. Mi piace ripensare spesso a quella terra che Lui percorse unicamente per Amore perché è Lui il nostro unico Maestro. Giampiero In Terra Santa ho imparato ad apprezzare la preghiera collettiva a cui non ero assolutamente abituata, ho respirato forte la fede dei pellegrini e questo ha contribuito a rinforzare la mia. Ho visto la semplicità con cui, giorno per giorno, ha vissuto il pellegrinaggio il nostro Vescovo e ne ho apprezzato l'esempio per aver Egli rinunciato a far valere i privilegi del proprio status. Oggi che i potenti sono soliti esibire spudoratamente i privilegi contrabbandandoli per diritti, grande è il bisogno del cattolico di conoscere cattolici che rinunciano a farlo. Maria Giuseppina Rizzoni In Terra Santa mi ha colpito la moltitudine di gente, razze e religioni diverse ma tutti con la stessa, unica meta che è Dio. Non c’è stato un luogo in cui non ho avuto grandi sensazioni, e tutte diverse. Ma là, di fronte al Santo Sepolcro, ho compreso il vero perdono, la vera misericordia di Dio e la potenza della preghiera. Questo viaggio, che mi ha regalato tanti momenti di spiritualità, spero che diventi per tutti un inizio nuovo per tornare alla preghiera, salvezza dei nostri giorni. Gledis Principi 10 la voce misena 6 dicembre 2012 Già nel 2000 io e mio marito avevamo programmato questo viaggio, ma a ridosso della partenza è scoppiata l'Intifada e tutto è stato rimandato. Il 17 novembre scorso, i venti di guerra soffiano ancora in questa terra, ma questa volta siamo partiti ugualmente! La nostra prima tappa a Nazareth ha segnato in maniera forte e decisa la natura del viaggio: era un pellegrinaggio. L'albergo era vicino alla basilica, pertanto anche da soli e magari dopo cena, ci si poteva recare a pregare e a mettere nelle mani di Maria il nostro Sì quotidiano. Suggestiva è la grotta dove il Mistero si è fatto carne e dove tutto ha avuto inizio, qui il Sì è già preludio della Croce senza la quale non c'è salvezza. Altra tappa significativa è stata Cana, dove con mio marito abbiamo rinnovato le promesse matrimoniali, ringraziando il Signore per i nostri 30 anni insieme. Come non ricordare il lago di Tiberiade dove, seduta sopra uno scoglio, mi è sembrato di ascoltare le voci gioiose di un gruppo di amici che tornava da una pesca fruttuosa? In maniera ancora più evidente questa amicizia si percepisce "Chiesa" a Cafarnao, dove in una celebrazione con tutto il pellegrinaggio, sopra la casa di Pietro abbiamo confermato la nostra fedeltà al Papa e ai nostri Pastori e nel Cenacolo dove Cristo ha lasciato se stesso per sempre e si è fatto compagno e sostegno per la nostra vita nell'Eucarestia. Tra suggestioni e riflessioni, passando per Betlemme, dove un bimbo ha fatto inginocchiare i potenti e dove gli Angeli hanno proclamato quella pace che ancora si invoca invano su tutti gli uomini di buona volontà, si è giunti a Gerusalemme, città dalle mille contraddizioni. Dopo una devota sosta al Calvario si scende emozionati al S. Sepolcro. Visto il frettoloso passaggio, molti di noi si sono recati nuovamente in questo luogo sacro durante le prime ore del mattino come le pie donne, per trovare un po’ di pace e di silenzio. Anch'io ho pensato con mio marito di tornare. Dopo quasi due ore di fila, tra spinte e poca concentrazione, arrivata sulla piccola porta d'accesso al Sepolcro, il prete ortodosso che regolava l'afflusso, in modo brusco, guardando l'orologio, dice stop agli ingressi e con poca cortesia mi invita ad uscire. Delusa, volto le spalle al Sepolcro e percepisco la voce dell'Angelo che mi avverte: Cristo non è più qui , è Risorto, torna a casa contenta e gridalo a tutti! È il messaggio che porto in questo anno della fede, con infinita gratitudine a chi ci ha accompagnato. Rosella Catalani Alla partenza amici e conoscenti sconsigliavano il viaggio in Israele, perché rischiavamo di essere coinvolti in qualche conflitto armato, ma è prevalso il desiderio di visitare i luoghi di origine del cristianesimo. Lungo il tragitto i bei campi coltivati ad agrumi e banane evidenziavano la laboriosità e prosperità. Nazareth la immaginavamo più piccola, la domenica all'alba dopo l'apertura della finestra un gallo ha cantato più volte. Sul monte Tabor ci siamo resi conto della parola cattolico inteso come universale, data la presenza di persone di tante nazioni. A Cana ci ha emozionato il rinnovo delle promesse matrimoniali. Nella basilica dell'Annunciazione, dopo la nostra Messa, ci ha coinvolto anche la messa in lingua araba partecipata con molta devozione dai fedeli cattolici locali. Il monte delle beatitudini ci ha donato un senso di gioia e fratellanza. A Betlemme, nella visita del Caritas Baby Hospital, le suore ci hanno trasmesso la gioia di fare del bene specialmente ai più piccoli. E a Gerusalemme, specie nella visita al santo Sepolcro, ci ha colpito e addolorato la divisione delle chiese cristiane. Bruno e Giuliana Monti Durante la giornata, mi capita spesso di ripensare a quei luoghi Santi: a Nazaret, alla casa di Maria, alla chiesa dell'Annunciazione dove la Madonna ha pronunziato il suo “Si”, a Betlemme, ai luoghi della nascita di Gesù, alla grotta, alla mangiatoia dove Gesù realmente è nato! Quel campo, dove i pastori hanno visto la stella che li avrebbe portati ad Adorare Gesù. Molto bello e suggestivo è anche il “Monte Tabor” o monte della “Trasfigurazione”. In quel luogo ho ripensato a Gesù Trasfigurato, e a quanto avesse ragione Pietro nel dire a Gesù: “E' bello per noi stare qui, facciamo tre tende, una per Te, una per Mosè e una per Elia”(Mar. 9.5). Sentivo dentro di me un senso di pace e di serenità, la sensazione di essere distaccata dal mondo, credetemi, è veramente difficile raccontare certe emozioni, bisogna viverle! Gerusalemme è un paese antico, la maggior parte delle case sono costruite con la pietra, tutte dello stesso colore. Ci sono molti scavi nella roccia, dove sono stati rinvenuti reperti storici, risalenti al tempo di Gesù, preziosi per la nostra fede. La casa di Pietro, il muro del Pianto, la spianata del Tempio: tutti luoghi di preghiera chiesa forte! La pietra dove è stato deposto Gesù dopo la morte in croce, la sua tomba custodita nella chiesa del “Santo Sepolcro”. E' stato molto bello e a volte emozionante ripercorrere alcune strade e alcune tappe fatte da Gesù. Forte era dentro di me il desiderio di pregare e la sensazione che Gesù fosse realmente presente davanti ai miei occhi. Da ora in avanti quando in chiesa si celebreranno queste Solennità, il mio pensiero tornerà in quei luoghi, avranno un significato diverso, più reale. Oggi ringrazio con tutto il cuore il Signore per avermi dato l'opportunità e l'occasione di partecipare a questo “Pellegrinaggio in Terra Santa”. Mirella Parasecoli territorio la voce misena 6 dicembre 2012 11 Aspettando il Natale a Castiglioni Castiglioni, borgo di pietra del XII-XIII secolo, durante il periodo di Natale assume un volto ed una fisionomia davvero speciali. Tanti presepi piccoli e grandi, negli angoli più suggestivi e caratteristici, regalano al Castello un’atmosfera magica e momenti di pace. Veri gioielli che colpiscono per i loro materiali e le loro caratteristiche diverse: creatività, fantasia ed impegno. Tre nomi degni di essere citati nei diversi e vari capolavori esposti. Alla sera si accendono le tante minuscole luci dei presepi e le musiche natalizie per tutto il Castello fanno davvero pensare al vero significato del Natale; sogno e realtà si fondono insieme permettendo di vivere e di apprezzare il Borgo di Castiglioni definito “Presepe” nei presepi. Il 16 dicembre, il primo mercatino natalizio anticiperà e darà il via al lungo periodo di Natale che durerà fino al 6 gennaio. Il 26 dicembre nella chiesa di Sant’Agata, alle ore 17, il nuovo gruppo musicale “Suite Anime” di Castiglioni e Serra de’Conti terrà il Concerto di Natale. Scoprire Castiglioni durante il Natale significa andare alla ricerca di un Borgo d’altri tempi, alla ricerca del “bello” e di emozioni. Lo stupore e la meraviglia si leggeranno sul volto di chiunque passeggerà per le piccole vie luminose e ricche di tante creazioni. Castiglioni attende tanti visitatori per mostrare il suo fascino non comune e degno di essere apprezzato ed ammirato. Buon Natale dalla Comunità di Castiglioni Piticchio, un cammino di fede di grande spessore L'ascolto 'concluso' Con un po’ di nostalgia, ho tolto domenica 2 dicembre, la striscia bianca con la vistosa scritta rossa: "Comunità d'ascolto Piticchio, anno IX" appesa in una parete della cappella adiacente alla chiesa San Sebastiano, cappella dove per circa dieci anni si è concretizzato ogni lunedì sera, un indimenticabile cammino di fede. Dovuto ed organizzato dal parroco don Mauro, al quale siamo riconoscenti, questo cammino si è avvalso della collaborazione della “Comunità d’ascolto di Corinaldo" che ringraziamo di cuore rilevando l’attività laboriosa e fruttuosa dei coniugi Anna Maria e Angelo, che ci hanno portato a commentare ciò che venivamo apprendendo o approfondendo, fino a relazionare, ognuno di noi, a turno, il salmo e il brano della Sacra Scrittura scelti per l’incontro serale del lunedì. La trattazione del brano era completa dell’Annuncio commentato sia da chi lo proponeva che dagli altri partecipanti. Ognuno poteva parlare una sola volta. I commenti portavano a riflessioni profonde ed arricchimenti continui. Il tutto veniva abbellito da “ segni “ ben significativi, da icone stupende e da canti appropriati, accompagnati, a volte dal suono della chitarra. Non era sempre facile o possibile partecipare puntualmente, ogni lunedì, a questo cammino di fede che si protraeva fino a tardissima sera. Infatti molte persone hanno cominciato nel tempo, a non essere più presenti. Inizialmente eravamo numerosi, ma siamo giunti al traguardo in pochissimi. Ringrazio di cuore gli ultimi rimasti perché, con la loro continua presenza, mi hanno permesso di fare una lunga esperienza, davvero indimenticabile e che mi incita, ad arricchire ancora il mio cammino di fede. E’ doveroso ringraziare anche le altre persone che hanno offerto più volte, il loro aiuto alla loro “ Comunità d’ascolto di Piticchio”: don Luigi, don Marco, Giorgio, Giovanni e tutti i religiosi che ci hanno ospitato nei loro luoghi sacri, dando un valevole e gradito contributo al nostro arricchimento interiore. Giorgio e Giovanni di Marotta, ci hanno accompagnato molto nel periodo finale del cammino di fede. Erano con noi, insieme ad Angelo, quando la prima domenica di luglio, abbiamo festeggiato in chiesa e nei locali della casa parrocchiale di Piticchio, il termine della “comunità d’ascolto”. Il loro ultimo dono per noi di Piticchio, Montale, Palazzo che abbiamo terminato il cammino di fede, iniziato circa dieci anni fa è stato il libro “la Didachè”. Prima lettera di Clemente ai Corinzi. A diogneto, un libro che ha letto subito con molto interesse, constatando che il suo contenuto è quasi un compendio di quanto abbiamo appreso approfondito durante gli anni nei quali è rimasta in vita la “comunità d’ascolto di Piticchio”. Carla Carignani A Corinaldo una giornata di studi sulla lotta ai colombi urbani Decine di persone hanno partecipato all'incontro promosso dall'Amministrazione Comunale venerdì 30 Novembre sul tema "Gestione delle popolazioni di colombi urbani". Di primo acchito quello della gestione dei colombi urbani sembrerebbe un problema secondario, ma la conferenza andata in scena venerdì 30 novembre all'interno del Comune di Corinaldo, e a cui hanno preso parte molti cittadini interessati e importanti personalità del mondo veterinario, ha evidenziato come tale argomento sia invece da non prendere sotto gamba. Fino a che punto un centro abitato può permettersi di 'convivere' con simili animali? E, soprattutto, quale il limite da non oltrepassare?" A tentare di offrire una risposta soddisfacente è intervenuto, subito dopo, Stefano Gavaudan, veterinario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche. "Una presenza massiccia di piccioni in una città – ha analizzato – comporta inevitabilmente alcuni disagi. Sto parlando, in primo luogo, della sporcizia, intollerabile per un comune come Corinaldo, che dichiaratamente punta sul turismo. I danni che ne conseguono, dal punto di vista economico (è molto costoso ripulire strutture, edifici o quant'altro da escrementi di simili volatili), artistico (oltre all'imbrattatura i colombi, per ricavare i propri nidi, giocoforza rovinano i palazzi o le mura) o anche per la salute dell'uomo, sono inconfutabili". Ma occorre saper distinguere la migliore, senza crudeltà o eccessivi costi" - ha osservato Ferri), la scelta verso cui potersi orientare è ricaduta su uno dei pochi metodi ritenuto realmente efficace. "La somministrazione di un mangime farmacologico, eseguito periodicamente (nell'arco di dieci mesi circa, dal prossimo febbraio a settembre) dalle stesse persone, ogni volta con la stessa quantità (circa 10 grammi al giorno) nelle stesse zone. Se tutto ciò verrà eseguito a regola, otterremo una riduzione dei colombi del 30%" - ha concluso l'assessore Franceschetti. Oltre agli evidenti obiettivi già elencati, "l'utilizzo di un simile trattamento antifecondativo, oltre alla diminuzione delle nascite, si porterebbe in dote, come ulteriore effetto, la disgregazione della colonia" - ha commentato il dottor Marco Pellizzari. Un incontro sulle 'Terre di Frattula' L’Associazione culturale Terre di Frattula da oltre un decennio sta dedicando grande impegno alla ricerca delle radici storiche e delle vicende anticamente documentate di quel territorio. Parallelamente e conseguentemente si è impegnata anche nel campo della valorizzazione dell’area Terre di Frattula, sotto il profilo storico, paesaggistico e produttivo, privilegiando l’agricoltura e l’artigianato. Per essere competitivi e confrontarsi con la crescente concorrenza (particolarmente agguerrita in questo periodo di crisi) occorrono anche altre caratteristiche tra cui: la capacità di fare sistema, mettersi in rete per “vendere” il territorio, valorizzare la storia, farne conoscere le antiche origini. Pertanto, possedere alcune nozioni sulla storia di Frattula sarà cosa molto utile e sicuramente gradita da parte degli acquirenti o visitatori. Per questo abbiamo ritenuto utile promuovere un incontro pubblico, proprio per far conoscere la storia di Frattula. La riunione avrà luogo il giorno Mercoledì 12 dicembre 2012 dalle ore 16.30 alle ore 18.00, presso la sala consiliare del Comune di Castel Colonna. Interverranno il presidente dell’associazione Terre di Frattula Marco Giardini e il Prof. Manlio Brunetti. In tale occasione verrà consegnato a tutti i presenti un pieghevole riassuntivo della storia di Frattula. Tra Marotta e Mondolfo, tante iniziative Si aprono le feste Si accendono le luci del Natale per le vie a Mondolfo e Marotta l’8 dicembre e, per il ponte dell’Immacolata che tradizionalmente apre la stagione delle iniziative natalizie, subito tre importanti appuntamenti. L’arte, nelle diverse forme, caratterizzerà questo fine settimana. Si inizia alle ore 17,30 di sabato 8 dicembre con l’inaugurazione della mostra “Noi non ci siamo” organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Mondolfo nell’ambito del progetto “MAC – Mondolfo Marotta Arte Contemporanea”. “Un itinerario nell’arte contemporanea che, grazie alla presenza di giovani autori dell’Accademia di Brera – così l’Assessore alla Cultura del Comune di Mondolfo, Corrado Paolinelli – propone una singolare ed interessante rilettura del territorio e delle sue presenze”. A presentare la mostra, nel Complesso Monumentale di S.Agostino (resterà aperta sino a gennaio, nei giorni 8, 15, 22, 26, 30 dicembre – 6 gennaio orario 17-19) la critica d’arte Cristina Muccioli, da anni coinvolta a Mondolfo nel progetto provinciale SPAC. Dall’arte figurativa alla musica, per gli altri due appuntamenti del ponte dell’Immacolata. La giornata dell’8 dicembre vedrà infatti l’apertura della rassegna musicale Natale in Collegiata promossa dalla Parrocchia di Mondolfo sotto la direzione artistica di Filippo Sorcinelli. “Nove concerti quest’anno, come il numero dell’edizione, la nona. Proporremo la musica sacra all’interno e fuori della liturgia, dando spazio anche alle manifestazioni di musica per i giovani, sempre a partecipazione gra- tuita” ha spiegato il direttore. Alle ore 21 di sabato il concerto della New Vocal Ensemble di Senigallia. Il concerto proporrà musica polifonica dedicata alla figura della Vergine, e si svilupperà secondo una struttura tripartita: Le origini del canto mariano - con opere risalenti alle origini della polifonia vocale tratte dal Codice Montpellier, dal Laudario di Cortona e dal Llibre Vermell de Montserrat. La polifonia mariana tra medioevo e rinascimento - con musiche tra quattro e cinquecento che rappresentano il momento più interessante per la polifonia vocale di tutti i tempi. In programma mottetti mariani di Binchois, Dufay, Byrd, Quagliati e Monteverdi. La musica mariana contemporanea - con alcuni brani del compositore senigalliese Marco Ferretti nelle cui opere proposte è evidente l'ispirazione alla modalità e al canto gregoriano che idealmente congiunge le sonorità della musica contemporanea alla più austera polifonia arcaica. Domenica 9 dicembre subito il secondo appuntamento con Natale in Collegiata, sempre all’interno dell’Insigne Collegiata e Parrocchiale di S.Giustina nella piazza del Castello a Mondolfo. Sarà dalle 17,30 il M° Giulia Biagetti all’organo ad animare prima la liturgia per proseguire anche con un ricco programma al suo termine. Alcuni concerti saranno arricchiti da brevi Conversazioni di Storia dell’Arte con l’Archeoclub, tenuti da Roberta Francolini per illustrare le opere d’arte della Collegiata. I concerti proseguiranno con un ricco programma sino al 6 gennaio: per tutte le informazioni: www.parrocchiamondolfo.it . Alessandro Berluti 12 cultura la voce misena 6 dicembre 2012 cultura Orfeo Tamburi in mostra Verso il Natale... in biblioteca Concorso di pittura sul Natale Inaugurata il 2 dicembre alla Rocca Roveresca la mostra dedicata all’opera grafica e pittorica di Orfeo Tamburi. L’evento, realizzato dal Comune di Senigallia, dal Museo d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche, mette in mostra una selezione delle opere della raccolta del museo recentemente catalogate da alcuni giovani studiosi senigalliesi grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Una selezione di opere, tra paesaggi, ritratti e nature morte, testimoni della grande sensibilità del pittore, protagonista della scena artistica nazionale ed internazionale a partire dagli anni ’40. Nuovi appuntamenti, a partire da lunedì 3 dicembre, allo Spazio Ragazzi della Biblioteca Comunale “Antonelliana” (via Manni 1, sopra il Foro Annonario). Anche quest’anno, tutti i giorni feriali dal lunedì al venerdì, sempre alle ore 17, bambini e ragazzi potranno camminare verso il Natale sfogliando il calendario dell’Avvento, tra letture, sorprese, personaggi e divertenti laboratori. Ogni pomeriggio, in compagnia dei giovani bibliotecari Silvia e Fabrizio, verranno scelte le più belle letture sui temi del Natale, dalle quale riusciremo a ricavare le idee per immaginare e costruire fantastici personaggi. Il tutto ovviamente sarà all’insegna della magica atmosfera natalizia, con l’accensione delle candeline e la costruzione di un originalissimo albero di Natale. Il Centro Sociale Molinello 2 e il Comune di Senigallia hanno organizzato la terza edizione di un concorso di pittura aperto agli artisti italiani ed esteri, senza limite di età, con l’uso di tecnica libera. Per questo 2012 la giuria ha scelto come tema delle opere da proporre “Il mio presepe”. Il concorso è finalizzato alla promozione dell’arte in Italia, prevede la realizzazione di un evento espositivo e l’assegnazione finale di due premi pecuniari per un totale di 400 €. Non è obbligatorio che l’opera candidata sia inedita. Le adesioni dovranno pervenire entro le ore 24 di lunedì 17 dicembre 2012. Il modo più veloce ed economico per farlo è registrarsi tramite email, all’indirizzo [email protected], utilizzando le apposite schede. Nove concerti animano Avvento e Natale a Mondolfo In diretta con i Natale in collegiata Nove concerti come gli anni di vita della rassegna, quelli previsti per l’edizione 2012 di Natale in Collegiata, la rassegna musicale organizzata a Mondolfo dalla Parrocchia di S.Giustina, sotto la direzione artistica di Filippo Sorcinelli. Nove concerti che vedranno nella Città a Balcone sul Mare all’interno della Collegiata di S.Giustina alcuni dei più noti organisti del panorama nazionale, accanto ad orchestre di istituzioni pubbliche e private oltre al celebri cori. “Una rassegna – esordisce il direttore artistico Filippo Sorcinelli – che abbiamo voluto presentare non a caso il 22 novembre, quando si festeggia la patrona della musica e del canto, S.Cecilia, proprio perché intento condotto è quello di animare le liturgie con la propria musica: la Musica sacra, contestualizzando ampiamente nel rito”. Non solo questo: “Altro intento della Rassegna – prosegue Sorcinelli – data la sua unicità nel territorio, è quello di promuovere e trasmettere a tutti, le iniziative legate alla buona musica, attraverso le istituzioni musicali di Mondolfo e dell’hinterland: spiegata allo- ra la partecipazione di scuole pubbliche e private che fanno della Musica la propria bandiera. Tutti i giovani interpreti sono davvero la nostra grande risorsa”. Novità, poi, quest’anno, pure la collaborazione con la Sede di Mondolfo dell’Archeoclub d’Italia “che, in molti appuntamenti, porterà l’illustrazione di alcune preziose opere d’arte pittorica presenti nella Collegiata, grazie agli interventi della storica dell’arte Roberta Francolini, quale sorta di intermezzo che favorisce l’incontro fra le varie espressioni dell’arte”. Si inaugura la rassegna sabato 8 dicembre alle ore 21 con il New Vocal Ensemble di Senigallia, per proseguire domenica 9 dicembre alle ore 17,30 con Giulia Biagetti da Lucca che, al prezioso organo storico “Gaetano Callido” della Collegiata proporrà un duplice momento musicale. Successivo appuntamento quello di sabato 16 dicembre sempre alle 17,30 con il veneziano Nicolò Sari all’organo. Giovedì 20 dicembre alle ore 21 sarà l’orchestra della sezione ad indirizzo musicale dell’ICS “E.Fermi” di Mondolfo ad offrire il consueto concerto di Natale, seguita l’indomani venerdì 21 dicembre 2012 sempre alle ore 21 dalla Scuola di Musica “Sergio Fiorentino” con i suoi allievi di Mondolfo e Marotta. Doppio appuntamento addirittura quello in programma domenica 23 dicembre, con alle ore 17,30 al “Gaetano Callido” il Maestro Mauro Ferrante, insegnante del Conservatorio “Rossini” di Pesaro, mentre – alle ore 21 – sarà il Corpo Bandistico S.Cecilia ad intrattenere gli ospiti per la direzione del Maestro Luciano Cavallari. Natale in Collegiata proseguirà poi sabato 5 gennaio 2013 quando, in un concerto realizzato con la collaborazione del Comune di Mondolfo, sarà il Coro Malatestiano alle ore 21 ad esibirsi in una preziosa scelta di canti non solo del Natale. Concluderà la rassegna domenica 13 gennaio alle ore 17,30 la Cappella Musicale della Cattedrale di S.Benedetto del Tronto, diretta dal M° Massimo Malavolta. La partecipazione ai concerti è gratuita. Info: www.parrocchiamondolfo.it. Alessandro Berluti Un itinerario letterario e fantastico in occasione delle prime letture pubbliche 500 anni dell'Orlando Furioso 500 anni fa venne pubblicato l’Orlando Furioso dell’Ariosto, uno dei massimi capolavori della letteratura italiana di tutti i tempi. Per esaltare la forza poetica e il potenziale fantastico di questa opera, la Città di Senigallia la celebra attraverso tre iniziative finalizzate a coinvolgere un pubblico più vasto possibile. La prima è una mostra dal titolo: “Gustave Doré per l’Orlando furioso”, che proporrà immagini in esposizione nella sala lettura della biblioteca, in collaborazione con la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare. Gustave Doré (1832-1883) è universalmente considerato il massimo illustratore di Francia e uno dei maggiori del mondo. Dopo aver realizzato altri cicli di illustrazioni – fra cui notissimo quello sulla Divina Commedia – realizzò l’amplissimo ciclo di illustrazioni sull’opera dell’Ariosto, assai meno noto anche se si tratta di un’opera della piena maturità, che l’occupò per alcuni anni (1877-79) e che risultò essere la sua ultima opera di così ampio impegno, stante la prematura morte che lo colse appena 50enne. Il ciclo ariostesco si compone di ben 80 illustrazioni (che nella presente mostra saranno peraltro ridotte a 40) e riguarda tutti i canti di cui consta l’opera dell’Ariosto, molti dei quali rappresentati da più illustrazioni. La grandissima fantasia ariostesca trova nell’illustratore una perfetta risonanza che addirittura giunge ad accentuare in modo particolarissimo gli elementi fantastici, in perfetta corrispondenza con le tendenze ed i gusti del nostro tempo. L’inaugurazione della mostra è mercoledì 5 dicembre, presso la Biblioteca “Antonelliana”. Sono in programma inter- Uno spettacolo dal titolo "La transumanza della pace" Scuola di pace La Scuola di Pace del Comune di Senigallia ha inaugurato il nuovo anno scolastico 2012/13 lo scorso 5 dicembre con il documentariodi Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern "La transumanza della pace",un road movie montanaro italo bosniaco che descrive azioni di solidarietà per Srebrenica. E' un anno particolare in cui in sobrietà ci presentiamo con un programma ricco di iniziative. Il Corso Generale è dedicato a varie emergenze con l'attenzione a ciò che la società civile sa esprimere affinché dalle emergenze si possa emergere. Laboratori e giornate seminariali, evento musicale e letterario, testimonianze arricchiscono la proposta formativa della Scuola. Ci siamo impegnati nella ricerca e nel dare risposte alle esigenze dell'oggi ma il nostro lavoro sarebbe inutile se non si creasse interesse e una mobilitazione di idee nell'intera città. La scuola, infatti, esiste anzitutto per questo: offrire occasioni di approfondimento e di ascolto di esperienze significative Rosaria Cenerelli venti del prof. Alfio Albani (“Dalla Divina Commedia all’Orlando furioso: l’arte di Gustave Doré) e del dott. Adriano Rosellini (“L'Orlando di Doré tra epica e fantasy”). Per informazioni e prenotazione per visite scolastiche è possibile rivolgersi al numero telefonico: 071.6629302 Sabato15 dicembre Orlando furioso, il mendicante di sogni Spettacolo itinerante di musica e teatro in collaborazione con Il Melograno, Accademia Corale Calicanto. Regia di Catia Urbinelli Gennaio 2013 La favola di Orlando Laboratori ed animazione per bambini, sezione ragazzi biblioteca comunale Antonelliana Banchi di Solidarietà L’Associazione “Il Salvagente” onlus ed il Centro Culturale “S. Romagnoli” propongono per domenica 9 dicembre alle ore 10.30 il collegamento video da Milano con l’Assemblea Nazionale della Federazione dei Banchi di Solidarietà. Il collegamento, aperto a tutti, si terrà nell’Aula magna dell’Istituto Alberghiero “Panzini” di Senigallia. L’Assemblea Nazionale, come tradizione, è l’occasione di un paragone e di una testimonianza s u l l’esperienza di carità che alcuni vivono e sull’utilità che se ne trae per la propria vita. L’incontro sul tema “La vita come vocazione“ sarà guidato da don Eugenio Nembrini. Giuseppe Olivetti Ottavio Pinarello Musinf, assessorato alla cultura, in collaborazione con la rivista Arte Contemporanea, ripropongono Palazzo del Duca come luogo della ricerca artistica nazionale. Sabato 1 dicembre alle ore 18, si è aperta infatti la mostra di Ottavio Pinarello, pittore e fotografo, noto per aver esposto in numerose personali tenute in gallerie e spazi istituzionali. Tra l’altro ha partecipato a esposizioni come Arte Padova, Arte Fiera di Bologna, Open, rassegna internazionale d’arte, collaterale della Mostra del Cinema e della Biennale di Venezia. Oltre a lavori strettamente pittorici, l’artista padovano, seguendo la sua continua ricerca, ha realizzato, da alcuni anni, opere in cui attua una commistione di pittura e fotografia. Le immagini derivate dai particolari scatti fotografici dell’artista assumono il valore di analisi concettuale della complessità dell’esistenza e della realtà. Sulle immagini trasferite su parte della tela, Pinarello opera un preciso intervento pittorico che non copre la porzione fotografica, rappresentazione di una realtà interiore, ma che è indirizzato invece a contenerla e motivarla ulteriormente, proprio attraverso l’inserimento dei profili stilizzati. Mercoledì 12 dicembre, ore 18.30 per la chiusura della mostra è programmato un evento, di notevole richiamo, costituito dalla presentazione del libro “Paolo Barozzi, una passione per l’arte”, scritto e curato dall’artista Ottavio Pinarello, con la prefazione di Gillo Dorfles, per le edizioni Artecom. Come si sa nell’esperienza artistica di Paolo Barozzi ci sono stati l’incontro e la collaborazione con Peggy Guggenheim. Musinf Senigallia spettacolo la voce misena 6 dicembre 2012 13 eventi e corsi il taccuino Natale al Museo Utensilia di Morro d'Alba. Da quest’anno il concorso è aperto ai piccoli alberi di Natale, oltre ai presepi. Le opere dovranno essere consegnate al Comune di Morro d’Alba entro giovedì 6 dicembre, dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 12 (per informazioni tel. 073163000). 16 dicembre con una serie di iniziative: il conferimento della Cittadinanza Onoraria al Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, la presentazione del libro “101 storie sulle Marche che non ti hanno mai raccontato” della scrittrice e giornalista Marina Minelli. Ostra Vetere - Museo di archeologia Inaugurazione della sezione archeologica del Museo-Pinacoteca (aperto al pubblico nel gennaio 2008), che l’Amministrazione comunale ha Morro d'Alba - Concorso di Natale Per il 4° anno consecutivo torna il Concorso di programmato per sabato 15 dicembre e domenica Ostra - Mostra di pittura L’associazione culturale Farm inaugura nel progetto Galleria Diffusa la mostra di opere recenti dell’artista toscana Fosca Rosselli “De-realtà”, sabato 8 dicembre, ore18.00, palazzo Conventuali. Senigallia - Orfeo Tamburi alla Rocca Alla Rocca Roveresca prosegue la mostra dedicata all’opera grafica e pittorica di Orfeo Tamburi. . Una selezione di opere, tra paesaggi, ritratti e nature morte, testimoni della grande sensibilità del pittore, protagonista della scena artistica nazionale ed internazionale a partire dagli anni ’40 del secolo scorso. La mostra sarà visitabile fino alla fine di gennaio 2013. A Barbara ritorna il presepe vivente Natività in paese Uno spettacolo unico nel suo genere, pronto a rinnovarsi in tutta la sua carica emotiva e in tutta la sua suggestione teatrale per far rivivere lo straordinario evento della Natività. In ogni dì festivo intercorrente tra il 25 dicembre e il 6 gennaio ( con inizio alle ore 18), il presepe vivente tornerà ad animare il clima natalizio nel centro collinare, che ha fatto di questo evento il suo biglietto da visita più noto ed apprezzato attraverso i continui miglioramenti, accorgimenti ed una crescita anche quantitativa che hanno preso corpo nel corso degli anni. La nascita di Nostro Signore Gesù Cristo seguirà lo schema interpretativo più peculiare e identificativo della kermesse barbarese: un’emozionante rappresentazione teatrale, che va ben oltre il classico presepe vivente, e che vede coinvolti, in un contesto altamente scenografico, più di cento personaggi. Già dalle ore 17 sarà possibile scorgere, seppur a distanza, le splendide ricostruzioni e gli scenari d’effetto allestiti nei ‘Giardini di Luna’. Alle ore 18 il momento clou con l’inizio della sacra rappresentazione: il pubblico, sistematosi nel piazzale della circonvallazione, alzando lo sguardo verso la collina dei ‘Giar- dini di Luna’ potrà ammirare per circa mezz’ora gli attori che, muovendosi nei 10.000 metri quadrati di palcoscenico naturale sottostanti il centro storico, interpreteranno le varie scene bibliche, dalla Creazione di Adamo ed Eva, all’Annunciazione, alla reggia di Re Erode, fino alla nascita di Gesù Bambino. Un tripudio di luci e suoni accompagnerà il susseguirsi degli eventi rappresentati, la voce narrante spiegherà i singoli episodi biblici; con l’arrivo di Giuseppe Maria alla mangiatoia di Betlemme la capanna della Natività improvvisamente s’illuminerà, così come la stella cometa, e verranno intonati canti di gloria. In un’atmosfera carica di emozione si concluderà la rappresentazione teatrale; da lì in avanti i visitatori potranno accedere ai giardini per osservarne e ammirarne da vicino la bellezza, i dettagli e i segreti del villaggio betlemmita, delle sue capanne, dei costumi e dei mestieri dei singoli personaggi, ovvero dei protagonisti del presepe vivente, che, con entusiasmo e silente spirito di abnegazione e partecipazione collettiva, ogni anno riescono nell’impresa di rinnovarne l’afflato suggestivo e carico di tradizioni. Leonardo Pasqualini Info: sede Unitalsi Senigallia (via Cavallotti) dal 6 al 13 dicembre Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 6 dicembre Moonrise kingdom Un film di Wes Anderson. Con Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Frances McDormand, Tilda Swinton. 94' - USA 2012. Estate 1965. Su un'isola del New England vive la dodicenne Suzy, preadolescente incompresa dai genitori. Sulla stessa isola si trova in campeggio scout il coetaneo Sam, orfano affidato a una famiglia che lo considera troppo 'difficile' per continuare ad occuparsene. I due si sono conosciuti casualmente, si sono innamorati e hanno deciso di fuggire insieme seguendo un antico sentiero tracciato dai nativi nei boschi. Gli adulti, ivi compreso lo sceriffo Sharp, si mettono alla loro ricerca anche perché è in arrivo una devastante tempesta. È indispensabile prestare attenzione all'ouverture di Moonrise Kingdom e non abbandonare la sala prima della fine dei titoli di coda per comprendere il senso profondo del film di Anderson che, altrimenti, rischia di essere letto superficialmente come un'ulteriore esibizione di genialità narrativa infarcita di gag e di trovate visive senza però che si vada oltre. Non è così. Di nuovo in gioco Un film di Robert Lorenz. Con Clint Eastwood, Chelcie Ross, Ed Lauter, Amy Adams, Raymond Anthony Thomas, Clifton Guterman, Jack Gilpin, John Goodman, 111' - USA 2012. Il premio Oscar Clint Eastwood (Million Dollar Baby, Gli spietati), l'attrice nominata all'Oscar Amy Adams (The Fighter), e Justin Timberlake (The Social Network, Amici di letto) sono le star di Di nuovo in gioco, la seconda prova di regia di Robert Lorenz, da tempo partner di produzione del filmmaker Eastwood. Gus Lobel (Clint Eastwood) è da decenni uno dei migliori scout del baseball, sempre in cerca di nuovi talenti sportivi; tuttavia, malgrado cerchi a tutti i costi di nasconderlo, l'età avanza. Ma Gus, che è in grado di riconoscere il tipo di battuta solo dal rumore della mazza da baseball, si rifiuta di finire in "panchina" e di terminare così gli ultimi anni della sua brillante carriera. Purtroppo però non ha scelta. L'ufficio centrale degli Atlanta Braves inizia a mettere in discussione le sue capacità, specia trascorrono insieme, lui è sempre troppo distratto dal baseball, e Mickey è convinta che sia proprio quello l'unico grande amore della sua vita. Mercoledì d'essai - 12 dicembre, ore 21.15 Napoli 24 Ventiquattro registi con tre minuti a disposizione ciascuno raccontano la città di Napoli, tra arte e spazzatura, nostalgia e superstizione, miseria e nobiltà, d'animo e di condizione. Sarà presente in sala il produttore. spigolature Recentemente mi sono soffermato sul “Giudizio Universale” dipinto dalla signorina Sandra Ghinelli nella chiesa del Portone nel 1950. Avevo accennato agli articoli apparsi sul bollettino di quella parrocchia, ma non avevo toccato un argomento curio ed interessante per la critica d’arte in generale, oltre che, in particolare, per questo dipinto della Ghinelli. Si tratta di questo: nel primo progetto originario la Ghinelli voleva dipingere i beati e i dannati come se fossero delle ombre evanescenti “senza volto”. Questa visione, diciamo metafisica, proveniva dalla scuola del suo maestro Virgilio Guidi? Si legge in uno degli articoli: “bisognava superare la cultura acquistata alla scuola di Guidi a Venezia”. Però lo stesso Virgilio Guidi scrive nel bollettino sulla necessità che teologia e arte s’incontrino senza difficoltà su di un piano di semplicità umana per nulla intellettualistico. Forse vuol dire che le figure “senza volto” ideate dalla Ghinelli erano un deprecato intellettualismo? Tutti sappiamo che nel primo novecento si discuteva su intellettualismo ed antintellettualismo. In conclusione: la Ghinelli fu convinta a restare nel figurativo, nel realistico, che i fedeli della parrocchia e i comuni senigalliesi avrebbero capito e apprezzato. “Ritornare ad essere sincera ed ingenua, ahimé!” (si legge in un altro articolo). Certamente la pittrice soffrì per questa rinuncia. E’ destino degli artisti vedersi limitare, per un motivo o per l’altro, la propria libertà creativa. Elvio Grossi 14 sport la voce misena 6 dicembre 2012 La Miciulli pareggia e perde il primato in classifica FORTUNA "78" 0 - MICIULLI 0 sport I neroazzurri di mister Goldoni avevano appena assaporato la vetta della classifica ma con questo pareggio esterno sul campo del Fortuna 78 di Pesaro la devono momentaneamente lasciare. E’ un vero peccato perché per come la squadra ha giocato la partita il risultato doveva essere diverso. Come sompre alle punte neroazzurre manca il guizzo finale, quello che decide l’incontro. Anche nella giornata odierna tante sono state le occasioni da gol create, ma mai concluse degnamente. Più volte ci ha pro- vato Odoguardio, ma le prodezze dell’estremo Marinelli hanno fatto sì che la sua porta non venisse violata. La partita è stata giocata sotto la pioggia, su un terreno scivoloso, al limite della impraticabilità. Il gioco ne ha risentito enormemente per lo stato del terreno, molte le azioni sfumate per un nonnulla. All’85° è stato espulso Cinotti per doppia ammonizione. Sabato prossimo si torna al Bianchelli contro il Villa Fastiggi. FORTUNA 78: Marinelli, Mantini, Zepponi, Giorgini, Donnini, Romagnoli, Montini (75’ Antognoni), Bellocchi, Ferri, Tellenio, Ritorto. All. Vagnini. MICIULLI: Minardi, Mori, Turchi (87’ Schiano), Cervasi, Cinotti, Rosi, Corritore (70’ Rossi Beni), Piersanti, Pasqualini (80’ Massacci), Odoguardio, Galdenzi. All. Goldoni. CLASSIFICA: Tavernelle 23, Gabicce 23, Maior 22, Villa Fastiggi 22, Miciulli 22, Usav Pesaro 21, Pesaro C. 19, Isola di Fano 17, Villa Ceccolini 16, S.Veneranda 16, Junior C.C. 13, Muraglia 13, Atl. Tavullia 12, Fortuna ‘78’ 12, Arzilla 11, Futura ‘98’ 10, Fanano 10. G.M. I problemi economici della squadra causano la fuga dei vip Alcuni se ne vanno, ma la Vigor vince VIGOR SENIGALLIA 2 CORRIDONIA 1 Terremoto in casa vigorina. I giocatori Ruggeri, Tombari, Pandolfi, Guerra, Coppa, Savelli, vale a dire lo “zoccolo” duro della squadra, non si sono presentati agli allenamenti da martedì 27 novembre, decidendo all’unanimità di non far parte più del complesso vigorino. La causa di questa improvvisa defezione è la mancata corresponsione del salario, se pur dimezzato rispetto allo scorso campionato. La Società ha emesso un comunicato dove esprime il profondo rammarico per questa incresciosa situazione ma nel contempo ringrazia questi ragazzi che negli ultimi anni hanno contribuito ai recenti successi della Vigor. Ora questi giocatori sono liberi di proporsi ad altre squadre all’apertura del prossimo mercato. Questa situazione, è sempre la dirigenza vigorina che parla, “non cambierà il programma tracciato da tempo, vale a dire l’impiego massiccio dei giovani. Pertanto da ora scenderanno in campo quei ragazzi che da tempo aspettano di vestire giornalmente la maglia rossoblù. Alla guida di questo manipolo di giovani resterà l’esperto mister Clementi, precedentemente istruttore del settore giovanile vigorino. Quale futuro riserveranno questi giovani lo sapremo già da domenica prossima contro il Corridonia. Dopo tutto quel che è successo in settimana, la giovane Vigor scesa in campo ha dato una dimostrazione di compostezza, spirito di sacrificio e unione di insieme che nessuno degli sportivi avrebbe mai pensato; ed invece i 18 presenti in campo – con una media d’età di 18 anni – hanno lottato fino alla fine ottenendo una vittoria ben meritata. La cronaca ne fa fede. I rossoblù subito all’attacco, avversario atterrito per tanta violenza. Al 5°, su cross dal fondo di Tinti, la sfera è toccata di testa da Rossetti per l’accorrente Pesaresi, grave diagonale, palla in rete. Reazione degli ospiti ad opera di Taglioni al 12°, gran tiro e altrettanto pronta la parata di Moscatelli in angolo. Si gioca a centrocampo, ma le incursioni vigorine sono sempre pericolose. 21°, su cross dalla sinistra pronto intervento di Pesaresi, che al volo indirizza imparabilmente in rete. 23°, Santoni da lontano impegna Moscatelli. 26°, Carboni da buona posizione manda sopra la traversa. 33°, Bittoni supera il suo avversario, poi solo davanti al portiere spedisce otre la traversa: incredibile! E non sarà la sola volta. 43°, Moscatelli salva da gran campione la sua porta, parando su Santoni un tiro ravvicinato di pochi metri. Si torna dal riposo e il Corridonia accorcia le distanze al 49° su mischia con Santoni. 55°, su calcio piazzato dal limite Mercuri impegna Moscatelli in angolo. 64°, Siena dal fondo crossa in area, entra Bittoni, sfera a fil di palo. Al 76° Gregorini serve in area Bittoni. Il ragazzo da buona posizione manda a lato. 85°, Pesaresi manda di poco sopra la traversa. 89°°, sfortunato Bittoni che su passaggio di Pesaresi da tre metri manda la sfera nella traversa a portiere battuto. Alla fine grandi applausi da parte del pubblico a questo manipolo di giovanissimi vigorini per il bel gioco espresso e per la vittoria. Clementi dice: “Nessuno di noi sperava in questo risultato; io sì, perché conosco questi ragazzi. La prestazione fornita da questi giovani ha dell’incredibile. La vittoria è stata ottenuta non solo per lo spirito espresso, ma per le idee che i ragazzi hanno saputo esprimere. Sappia- Goldengas basket, vittorie in casa GOLDENGAS 67 C.FIORENTINO 57 Cinque le partite casalinghe, cinque le vittorie, dieci i punti in classifica: questo il ruolino di marcia dei biancorossi del coach Valli; ora bisogna provare anche a vincere in trasferta. Questo quanto esternato da Barantani a fine incontro. L’inizio è quanto mai incerto, nessuna delle due compagini tenta l’allungo; al 5°: 6 a 6, poi sul finire del tempo la Goldengas ci prova chiudendo sul 17 a 10. Nel secondo quarto i biancorossi con Barantani e Catalani al 15° vanno sul 27-15 (+12), ma poi i toscani si rifanno sotto chiudendo al riposo sul 33 a 26. Al ritorno dagli spogliatoi sono i toscani a farsi sempre più pericolosi, raggiungendo al 29° un 42 a 41 molto significativo. Chiusura sul 45 a 41. Ultimo quarto con gli ospiti decisi a vincere l’incontro; 32°: 47 a 48. Valli rimette in campo la formazione tipo: Barantani, Perini, Giroli, Pierantoni, Maddaloni. E’ quest’ultimo che dà le direttive per la rimonta, assieme ad un Giroli che con le sue bombe incanta la platea in compagnia di Barantani e Perini. Al 35° i biancorossi sono in avanti sul 63 a 52, per poi chiudere sul 67 a 57. A fine incontro il coach Valli esprime così il suo pensiero circa lo svolgimento della gara: la vittoria è stata molto importante rispetto alle condizioni in cui ci siamo trovati nel precedente incontro di Montecatini. Abbiamo recuperato Giroli; si è infortunato alla caviglia Barantani, ma speriamo di averlo per mo che il cammino è lungo da percorrere e alla fine tutto può succedere, ma la realtà è che questi ragazzi pur così giovani sanno lottare fino alla fine”. Domenica prossima altro incontro casalingo contro la Cagliese. VIGOR: Moscatelli 8, Tinti 7 Spezie 7 (21’ st Zandri) 7), Giraldi 7,5, Morganti 8, S.Gregorini 7,5, Bittoni 7, Carboni 7, Rossetti 8 (26’ st T. Gregorini 7), Pesaresi 8, Siena 7,5 (34’ st Paolini 7). All. Clementi. CORRIDONIA: Carnevali, Fusari, Taglioni, Martinelli, Foglini (42’ st Al. Capenti), Camillini, Di Giosafatte, An. Capenti (2’ st Mercuri), Okere, Zanocchia (29’ st Rapacchiani), Santoni. All. Ciarlantini. Arbitro: Rossetti di Jesi. RETI: 5’ pt 22’ pt Pesaresi, 4’ st Santoni. NOTE: spettatori 300 circa; ammoniti: Giraldi, Okere, Fusari, Mercuri, Morganti. CLASSIFICA: Matelica 34, Biagio Nazzaro 24, Fermana 23, Montegranaro 22, Tolentino 21, Pagliare 19, Fossombrone 19, Urbinelli 19, Monturanese 19, Vigor 18, Corridonia 15, Grottammare 14, Elp. Cascinare 10, Cagliese 10, Urbania 9, Cingolana 5. Giancarlo Mazzotti Ancora premi per Linda Rossi la prossima trasferta. Come si è potuto vedere, la squadra non ha ancora trovato il suo assetto perfetto, sono quasi tutti nuovi. Ci vuole del tempo per ottimizzare le varie fasi sia in attacco che, soprattutto, in difesa. Domenica a Montegranaro contro la Poderosa sarà un derby molto difficile che noi affronteremo col massimo impegno”. GOLDENGAS: Savelli F. 1, Maddaloni 12, Pierantoni 4, Savelli L., Catalani 7, Giroli 17, Barantani 14, Perini 10, Sartini, Pasquinelli 2. All. Valli. CASTELFIORENTINO: Montagnani 10, Tommei 10,Belli, Zani 5, Alloatti, Procacci 8, Squarcina 16, Venucci 2, Puccioni 4, Gruosso 2. Al. Angelucci. Arbitri: Zanotti di Piacenza e Guidi di Reggio Emilia. Spettatori 300 circa. CLASSIFICA: Ravenna 20, Firenze 16, Empoli 14, Poderosa Montegranaro 14, Cecina 14, Montecatini 12, Goldengas 10, Virtus Siena 8, Castelfiorentino 8, Livorno 8, Ancona 8, Rimini 6, Civitanova 6, Montegranaro 6, Cento 6, Costone Siena 4. G.M. Nei giorni scorsi la campionessa senigalliese Linda Rossi, recente campionessa mondiale di pattinaggio su pista, ha ricevuto ad Ancona, nell’ambito della tradizionale Festa dello Sport, il “Premio atleta esemplare” dedicato alla memoria di Terzo Censi. Linda Rossi è stata premiata dal Presidente del CONI regionale, Fabio Sturani, dalla vedova Censi e dall’Assessore allo Sport del Comune di Senigallia, Gennaro Campanile, che ha testimoniato la grande soddisfazione dell’Amministrazione e del Sindaco per questo ennesimo riconoscimento tributato alla nostra giovanissima atleta. Il premio “atleta esemplare” ha certamente un particolare sapore, in quanto è riservato a quegli sportivi che sappiano distinguersi non soltanto semplicemente vincendo una gara ma dimostrando sul campo di essere personaggi di sport a 360 gradi. Alla stessa Linda Rossi è stata inoltre tributata nei giorni scorsi a Roma anche la Medaglia d’Oro al Merito Sportivo, conferitale direttamente dalle mani delle massime cariche del CONI, del CIO e della Federazione Internazionale di Hockey e Pattinaggio. Ancora due grandi motivi di orgoglio, dunque, per la giovanissima campionessa del Team Roller di Senigallia, così come per l’intera cittadinanza senigalliese. M.G. Tennistavolo Senigallia, buone prove In questo fine settimana (1/2 dicembre 2012) si è disputata la 5^ giornata di campionato F.I.Te.T.. Il Tennistavolo Spiaggia di Velluto Senigallia ha gareggiato con le quattro squadre della società, tutte in trasferta. Molto positivo il risultato raggiunto dagli atleti senigalliesi che hanno vinto tre incontri su quattro; tutti molto difficili, basta guardare il punteggio finale. Da non lasciarsi in- gannare dal risultato del derby in C1 Nazionale, perchè il risultato è stato raggiunto, ma con molti set vinti ai vantaggi. Il prossimo fine settimana il campionato avrà una giornata di riposo per dare spazio ai vari tornei regionali che si disputeranno in tutta Italia. Per la regione Marche, il Torneo regionale si svolgerà domenica 9 dicembre al Centro Olimpico Tennistavolo di Senigallia penultima la voce misena 6 dicembre 2012 asteriski *** Il Papa: no al superpotere Parlando ai partecipanti al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il 3 dicembre, Benedetto XVI ricorda che “è necessaria una nuova evangelizzazione del sociale” che aiuti “a detronizzare gli idoli moderni, a sostituire l’individualismo, il consumismo materialista e la tecnocrazia con la cultura della fraternità e della gratuità dell’amore solidale”. Occorre “una autorità” che sia in grado di costruire una comunità mondiale “muovendo dall’amore per il bene comune della famiglia umana”; in modo da sostituire l’idea di un “super potere concentrato nelle mani di pochi, che dominerebbe su tutti i popoli, sfruttando i più de- boli”. E’ chiaro il riferimento anche alla centralità della persona umana perché “sebbene la difesa dei diritti abbia fatto grandi progressi nel nostro tempo, la cultura odierna caratterizzata, tra l’altro, da un individualismo utilitarista e un economicismo tecnocratico tende a svalutare la persona". 15 Assad e le armi chimiche Il Governo di Assad sposta le armi chimiche. Pessimo segno. Obama prevede un piano di emergenza. Intanto la gente muore. Lo squadrone di Bersani E’ pronto lo squadrone per il futuro Governo. BerLo spread è sotto 300. Monti dichiara: lo riporto sani ammicca: “Renzi è una risorsa”! sotto la metà (circa 280) da quando sono andato al Lo squadrone di Bersani Governo (era oltre 500!). Jack Lang – ex ministro francese della Cultura – Francia - Italia per la Tav sarà il presidente del Comitato per la promozione L’incontro Monti-Hollande (Francia) conferma la di Urbino a Capitale Europea della Cultura. determinazione di realizzare l’opera colossale. a cura di G. Cionchi Monti, abbasso lo spread 9 dicembre 2012 - II domenica di Avvento La Parola è scesa Parola di Dio Bar 5,1-9 Salmo 125 Fil 1,4-6.8-11 Lc 3,1-6 Arriva Giovanni il Battezzatore: ogni anno ci ricorda le esigenze del Natale Possiamo celebrare cento natali, senza che mai Dio nasca nei nostri cuori. Perciò abbiamo bisogno di un tempo di interiorità, perché possiamo, infine accogliere la luce del Signore. Affinché il giorno della venuta del Signore non ci piombi addosso all'improvviso e ci trovi impreparati. Certo, non è facile e tutto ci rema contro: il clima dolciastro, lo scippo natalizio perpetrato dal mercato che fa leva sui buoni sentimenti, le difficoltà della vita di tutti i giorni. Non è facile, ma è possibile. L'importante è arrivare al Natale, a quello vero, con il cuore, leggero, senza lasciarlo appesantire dalla dissipazione, dallo stordimento, dalle preoccupazioni della vita. L'aulico e solenne incipit della predicazione del Battista conferma l'intento di Luca di raccontare eventi storici, non edificanti racconti da pie devote. Luca, discepolo di Paolo, non ha mai visto Gesù in vita sua. Come noi è stato affascinato e sedotto dalla predicazione di Paolo e dal fuoco della sua parola. Luca, antiocheno, greco, colto e raffinato, ha scritto il suo vangelo dopo Mar- la parola a... arrivati in redazione La professione solenne di Sr. Maria Maddalena Gentile redazione, scrivo dalla clausura del monastero delle Clarisse di Gubbio, dove vivo da sette anni per volontà e grazia di Dio. La Voce Misena, il cui abbonamento mi è stato donato dal caro Vescovo Giuseppe quando sono entrata in monastero, mi tiene costantemente aggiornata e partecipe della vita della mia diocesi di origine. Lieta e grata di questo legame che si mantiene, desidero far partecipi voi e tutti i lettori della gioia grande di cui Dio mi ricolma, col dono della professione solenne dei voti. Questo dono è per me, per la mia comunità di Sorelle povere in cui sono chiamata a vivere, per la misteriosa fecondità della Grazia, è per tutta la Chiesa ed in particolare per voi, Chiesa diocesana di Senigallia. Tenendovi tutti nell'abbraccio della mia preghiera e della mia offerta, insieme alle mie sorelle vi saluto con affetto. Suor Maria Maddalena osc (Eva Barchiesi) Professione solenne di Suor Maria Maddalena nell'ordine delle Sorelle povere di S. Chiara sabato 8 dicembre 2012, ore 10.00, Monastero della Trinità, Gubbio 3a C: in festa per i 55 anni dal Diploma Quattordici alunni: Pazzani Leonardo, Badioli Leonardo, Bramucci Brenno, Pierpaoli Alessandro, Giulianelli Giuliano, Sorcinelli Sandro, Ottaviani Tonino, Piermattei Giuseppe, Fabretti Mauro, Barucca Gilberto, Mancini Piero, Manoni Maurizio, Petrolati Marcello e Guidarelli Guido della Scuola Fagnani di Senigallia, 3 C di Avviamento Commerciale ,dopo 55 anni dal lontano anno scolastico 1956/57, si sono incontrati ed hanno allegramente festeggiato insieme ricordando i bei tempi andati. co, in contemporanea con Matteo. Ci tiene, Luca, a dimostrare (già allora!) che non è corso dietro a delle favole ma che l'annuncio si fonda su solide basi. La descrizione della situazione geo-politica del tempo della predicazione del Battista ci lascia stupiti, noi figli di Dan Brown, e ci dice ancora e ancora che non corriamo dietro a delle favole, mma che la nostra fede appoggia su solide basi. La Parola di Dio dribbla elegantemente tutti i signori dell'epoca e si posa su un macerato trentenne consumato dal vento del deserto e dal digiuno, un folle di Dio scontroso e rabbioso che si consuma sulle rive del Giordano, Giovanni il battezzatore. Già Baruc, segretario di Geremia, nella prima lettura si rivolge al popolo disperso e vede un ritorno in grande stile. Parla a degli straccioni senza speranza, a dei deportati che si trascinano come schiavi in attesa di morire. E sogna. Così è, amici, la Storia di Dio si sovrappone alla piccola e violenta storia degli uomini e la trasfigura. Nessuno di noi conoscerebbe Erode se non avesse ucciso il Battista. Il procuratore Pilato viene nominato ogni domenica nella professione di fede non per la sua audacia politica e militare, ma per aver ucciso un falegname esaltato che si prese per Dio. E che lo era. E noi, a che storia vogliamo appartenere? Le energie, i sogni, l'audacia che mettiamo per chi o cosa la mettiamo? Per la fragile di Paolo Curtaz storia degli uomini? O per quella di Dio? Entrare nella storia altra significa, anzitutto, aprirsi allo stupore di Dio, attenderlo ed accoglierlo per ciò che egli è, non per ciò che vorremmo che fosse. L'avvento non aggiunge degli impegni alla nostra scarsa fede e alla nostra poca disponibilità alla preghiera, ma un tempo in cui ci è chiesto di accorgerci, di preparare la strada, di spalancare il cuore. Citando Isaia, Giovanni è molto preciso sulle cose da fare: raddrizzare i sentieri, riempire i burroni, spianare le montagne. Raddrizzare i sentieri, cioè avere un pensiero semplice, lineare, senza troppi giri di testa. La fede è esperienza personale che nasce nella fiducia, che diventa abbandono. La fede va interrogata, nutrita, è intelleggibile, ragionevole. Ma ad un certo punto diventa salto, ragionevole salto tra le braccia di questo Dio. Abbiamo bisogno di pensieri veri nella nostra vita, di pensieri positivi e buoni per poter accogliere la luce. Riempire i burroni delle nostre fragilità. Tutti noi portiamo nel cuore dei crateri più o meno grandi, più o meno insidiosi, delle fatiche più o meno superate. Ebbene: occorre stare attenti a non lasciarci travolgere dalle nostre fragilità o, peggio, mascherarle. Ognuno di noi porta delle tenebre nel cuore: l'importante è che non ci parlino, l'importante è non dar loro retta. Essenzialità, verità, desiderio: questi gli strumenti per trovare un sentiero verso Dio. inbreve A Monterado Seguitano le catechesi semplici sull’anno della fede con domande/risposte molto semplici. Omissis le 1–20 precedenti, si prosegue. 21. La fede è la fiducia totale in Dio: perché Dio ci ama. 22. La prova assoluta che Dio ci ama è che Dio ci ha dato la vita con tutte le sue meraviglie. 23. Chi ci fa conoscere l’amore infinito di Dio per noi è Gesù. 24. Quando nasce Gesù? Gesù nasce il 25 dicembre dell’anno 753 di Roma, secondo alcuni calcoli del monaco Dionigi del V sec. dopo C. 25. Perché Maria e Giuseppe vanno a Betlemme? Maria e Giuseppe vanno a Betlemme per il censimento. 26. Chi ordina il censimento? Il censimento è ordinato dall’imperatore Cesare Augusto. 27. Cos’è il censimento? Il censimento è contare quanti sono gli abitanti dell’impero romano. 28. Perché Maria e Giuseppe vanno a Betlemme? Maria e Giuseppe vanno a Betlemme perché è il loro luogo di origine. Being an angel Sabato 1° dicembre si è concluso il programma 2012 di presentazione del libro di Silvia Santolini "Being an angel" (Ibiskos Editrice Risolo). L’autrice ha tenuto l’ultimo incontro nel suo paese natale Castelleone di Suasa presso la Sala delle Pitture del Museo A. Casagrande gentilmente concessa dall’Amministrazione Comunale. L’evento, organizzato dalla Pro S u a s a e dall’A. C., ha riscosso notevole interesse e l’affluenza di pubblicoè stata considerevole. Silvia Santolini, ventenne, al suo esordio come scrittrice, ha affascinato ed emozionato gli intervenuti con la sapiente disinvoltura con cui ha illustrato la trama del suo romanzo ispirato alla vita della fotografa italo-americana Francesca Woodmann. La presentazione si è conclusa con un aperitivo offerto dalla Pro Suasa che Silvia ha voluto pubblicamente ringraziare rivolgendosi alla Presidente Loredana Caverni. Ilario Taus redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250. abbonamenti 2013