Il nostro mondo 2 - “ALDO MORO” Marcianise
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Il nostro mondo 2 - “ALDO MORO” Marcianise
1 Ciao Ragazzi Vi ricordate di noi? Ne è passato di tempo da quando ci siamo lasciati... Tante cose sono cambiate da allora. E delle nostre amiche, vi ricordate? Sono diventate esperte giornaliste, capaci di continuare da sole il percorso iniziato quasi un anno fa. Il Nostro Mondo 2 2 I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA: Per noi la scuola media è finita. Siamo pronti ad affrontare tutto quello che ci riserva il prossimo futuro con la stessa determinazione che ci ha guidati in questi tre anni. REPORTAGE DALLA TOSCANA: Esperienza indimenticabile ...da rifare! IL MONDO CHE VORREI: Colorato , pieno d‟amore...senza pirati! Seguiteci Nel Nostro Viaggio Sommario 3 -I migliori anni della nostra vita Noi e i nostri genitori. La musica ci fa stare bene. -Reportage dalla Toscana. Aiuto!! Non sappiamo dove andare... Marcianise : Un tuffo nel passato. -E‟ ancora in bianco e nero questo mondo: Dove sono i colori? -Il mondo che vorrei. Ascoltateci un po‟. Vorrei vivere “nell‟isola che non c‟è”...senza pirati. Abbiamo tutti bisogno del nostro “nido”. -La cronaca. Non ci sono più valori. La terra si ribella. Il terremoto in Emilia Romagna. SOS: Aria di crisi. -Divertiamoci un po‟. Editing: Realizzazione e fotolito: Federica Acconcia Grafica e impaginazione: Alessia D‟Amico Redattori: Alessia D‟Amico Angelica Colella Federica Acconcia Federica Di Benedetto Ilaria Russo Hanno Collaborato: Federica Lando Francesca Colella Michela Acciaro Rosita Mozzillo Sara Migliaccio Direttore responsabile: Prof.ssa Maria Barbato Noi e... le nostre amicizie, i nostri “problemi” adolescenziali, i nostri progetti per il futuro, i nostri sogni,... I migliori anni della nostra vita. 4 Ma siamo proprio sicuri che sono “solo” questi gli anni migliori ? È un pomeriggio del mese di giugno. La scuola è finita ormai e tra qualche giorno dovremo sostenere la prova d‟esame. Dopo aver dedicato qualche ora allo studio, decidiamo di riunirci tutte a casa di Francesca per trascorrere un po‟ di tempo insieme tra chiacchiere e risate. Di comune accordo decidiamo di tenere lontano il pensiero dell‟esame che ci perseguita. Parleremo di tutt‟altro. Ci “mettiamo comode” e ciascuna di noi inizia a dire la sua. Altro che risate! Dopo un po‟ ci accorgiamo che tutte abbiamo le stesse preoccupazioni e la stessa paura...del domani. Paura di “perderci”, di allontanarci, di non avere più la possibilità di stabilire lo stesso rapporto che siamo riuscite a costruire in questi tre anni, con nuovi compagni di classe. Paura di non sapere affrontare le situazioni che si verranno a creare nei prossimi anni di studio...Si, perché dopo tre anni insieme, le nostre mattinate ci mancheranno e non poco. Ci tornano in mente mille ricordi. Il primo giorno di scuola di tre anni fa, quando ci siamo incontrate per la prima volta. Ci guardavamo timidamente e ciascuna di noi cercava come compagna di banco quella che proveniva dalla stessa classe della scuola elementare. A dire il vero, non ci siamo “amate” da subito. Ricordiamo i nostri contrasti, gli scontri, i tanti litigi, le reazioni, a volte esagerate di qualcuna di noi, anche per una sciocchezza, che hanno preceduto quella che è poi diventata UNA SPLENDIDA AMICIZIA . Decisione comune: Non ci volteremo mai le spalle. Come ci “siamo state” per 3 anni, ci saremo SEMPRE l‟una per l‟altra. <<Tutte per una, una per tutte>> faremo nostro il motto dei moschettieri. Angelica Colella 5 Ci impegneremo per trovare il nostro posto nel mondo, lasciandoci guidare, in questo viaggio che è la vita, non solo dalla nostra intelligenza, ma anche da tutti quei valori che ci sono stati trasmessi dalle nostre famiglie. Ricorderemo sempre gli insegnamenti dei nostri professori, i quali ci hanno spronato a credere in noi stessi, nelle nostre capacità, e nei nostri sogni. Ci hanno insegnato anche che bisogna guardare il mondo con simpatia e positività senza avere paura della verità e senza scendere mai a compromessi. Ed è per questo che noi ci sforzeremo sempre di fare chiarezza nella nostra esistenza, con la consapevolezza che il mondo non ti fa mai credito. Solo così sapremo costruire qualcosa di buono. La Redazione 6 Lettera di un insegnante ai suoi alunni Oggi, più che mai, sento che si devono dire le parole che domani solo il vento potrebbe ascoltare. È tristezza, è nostalgia, è rimpianto, ma è anche e soprattutto tanta voglia di guardare avanti, guardare il cielo e il futuro. Conoscerò i volti di tanti nuovi alunni, tante cose ancora devo imparare, ma ora a voi voglio dire grazie. Grazie per tutti i momenti passati insieme, per quelli seri, per quelli allegri, per quelli noiosi... Non sempre siamo così trasparenti e loquaci da far capire ciò che si prova dentro e, a volte, la strada più semplice è quella di essere burberi o molto seri: perlomeno per me è così. Non so se avrò il coraggio di dirvi queste poche parole, ma so con certezza che dal profondo del mio essere auguro a tutti che le strade che percorrerete siano quelle che con forza avete voluto imboccare, senza alcuna costrizione. Ci vuole coraggio a fare delle scelte e ci vuole coraggio a raggiungere le mete prefissate senza calpestare gli altri, ma sono sicura che ciascuno di voi non si perderà e cercherà di dare in ogni campo il meglio di sé. Fate ogni cosa con passione e sarete ripagati delle sconfitte che inevitabilmente qualche volta ci colpiscono. Diceva Confucio: <<La saggezza consiste nel guardare con amore in che modo cresce la gente>>. Con umiltà spero di esserci riuscita...almeno in parte. BUONA FORTUNA RAGAZZI Prof.ssa Dolores Martedi 7 Noi e... i nostri genitori. Il rapporto tra genitori e figli è sempre molto complicato. Molto spesso risulta difficile comprendersi, secondo me, sia per la differenza di età, sia perché genitori e figli hanno ruoli diversi. I genitori vorrebbero sempre il meglio per noi figli, che però non riusciamo, soprattutto alla nostra età, a comprendere le loro ragioni. La mamma, sempre presente, molto apprensiva, è lì pronta a venirci incontro, a consigliarci e consolarci nel momento del bisogno. Il papà, non sempre presente, a differenza della mamma non ci sta sempre addosso; sappiamo però che quando abbiamo bisogno di aiuto, lui c‟è. Sono i nostri angeli custodi, che vegliano sempre su di noi e che non ci abbandonano mai; se soffriamo, sono pronti a darci il loro sostegno e a soffrire con noi, se gioiamo, gioiscono con noi. Sono capaci di grandi sacrifici pur di non farci mancare mai nulla, non farci sentire inferiori agli altri, ma soprattutto per renderci felici. Noi figli, invece, il più delle volte non apprezziamo tutti i loro sforzi e ci comportiamo da ingrati. Con la nostra smania di autonomia, il nostro bisogno di “sganciarci” da loro per fare subito le nostre esperienze, il nostro desiderio di crescere in fretta e “volare con le nostre ali”, creiamo continui motivi di discussione in famiglia. Non riusciamo a vivere intensamente quelli che dovrebbero essere “i migliori anni della nostra vita” e che noi riusciamo a trasformare in anni di conflitti e di ribellioni. Purtroppo non siamo capaci di godere della loro costante presenza, che consideriamo invadenza nella nostra vita. Anche se inconsapevolmente faremo tesoro dei loro insegnamenti e “assorbiremo come una spugna” tutto ciò che ci avranno trasmesso, per seguire, un giorno, il loro esempio ed essere per i nostri figli, ciò che loro sono stati per noi. Alessia D‟Amico 8 La musica ci fa stare bene << La musica è vita, perché riproduce il ritmo della natura, dell‟uomo e di tutte le cose che lo circondano >>. Arthur Schopenhauer La musica , l‟arte dei suoni, ha aiutato l‟uomo a esprimere il proprio spirito creativo . C‟è qualcuno che addirittura “VIVE PER LEI”. <<Lei è di tutti quelli che hanno un bisogno sempre acceso>> ed è anche mia amica : un‟ amica discreta e disponibile. Fedele compagna di ogni istante della mia vita, mi è vicina quando sono felice, ma anche quando sono triste e sola e mi rifugio nella mia stanza. Riesce a trasportarmi in un mondo tutto mio, un mondo dove siamo solo io e lei, insieme alle mille emozioni che riesce a trasmettermi. Io ritengo che la musica sia fondamentale nella vita di ciascuno di noi perché sa riportare alla mente vecchi ricordi, ci fa rivivere momenti passati e spesso dimenticati, ci fa sognare, ballare, divertire, esprimere il nostro stato d‟animo e riesce a tirare fuori la parte migliore di noi. Come dice una canzone <<...Fa vibrare forte l‟anima>>. Tutti siamo legati a qualche canzone che porteremo sempre dentro di noi e custodiremo come un tesoro. È la migliore medicina che sia mai stata inventata. La musica ci fa stare bene perché trasmette Amore. Federica Acconcia 9 Reportage dalla Toscana ...-3... -2... -1... PARTENZA !!! Abbiamo fatto il conto alla rovescia fino all‟ultimo secondo...poi, finalmente siamo partite. Sara : Sapete una cosa ? Mi siete mancate molto in questi quattro giorni . Angelica : Peccato che non sei potuta venire ! Ci siamo divertite davvero molto ! Federica D.B : Che t‟ sj pers o‟j Sa … ! Non solo musei, chiese e monumenti, ma anche e soprattutto risate a crepapelle (N.D. anche con le imitazioni delle proff.) , grandi emozioni sulle montagne russe e balli scatenati nella notte più bella di tutte, quella in discoteca. Francesca C. : Amma pariat a‟ Final ! E‟ stata un‟esperienza indimenticabile. Ci ha dato l‟opportunità di stare,per la prima volta, lontani dalle nostre famiglie e ci ha consentito di conoscerci meglio. Federica D.B : Non sono state tutte rose e fiori , però. Avete dimenticato come si mangiava ?? Denise : A saperlo ! Avremmo portato un po‟ di sale con noi . Ilaria : Soolo ?!?!?! La pasta era gomma “cotta” dal colore indefinito . Forse arancio ? O era rossiccio ? Rosita : Abbiamo anche fatto “la cura” di patate... Federica D.B : Magari fossero state patatine fritte o al forno...era una sorta di impasto...forse purè ? ...“sciapito”... 10 Angelica : E che dire della convivenza ? Con qualcuno è stata davvero tanto difficile . Federica A : Ehm… , diciamo “abitudini diverse “...Ma diciamo... ! I battibecchi erano continui...il disordine la faceva da padrone e qualcuno era convinto che il bagno fosse un vero e proprio parco acquatico... si dava un gran da fare perché fosse sempre “allagato”. Asciugamani sparsi un po‟ dappertutto, biancheria intima che spuntava da ogni angolo... Stendiamo un velo pietoso Federica D.B : Basta, basta vedere solo il bicchiere...mezzo vuoto...Ci siamo divertite o no ?!?!?!? Tutte : Sììììììììì !!!! E allora , esperienza bellissima “ DA RIFARE “!!! La redazione 11 AIUTO!!! Non sappiamo dove andare... Domenica 13 Maggio 2012 , ore 9:30 Una voce insistente mi chiama. Chi sarà?... Dove mi trovo?... Nella camera 203 ? Apro gli occhi e...dove sono le mie compagne di camera ?? Nooooooo !!! Orrore. Sono in camera mia. Che triste risveglio ! Mi stropiccio gli occhi...speravo fosse un sogno, ma no, non lo è. Sono proprio ritornata a Marcianise. Domenica pomeriggio, continuiamo a guardare ripetutamente le foto della nostra indimenticabile gita , ed ecco che tra le tante, spuntano immagini di parchi giochi e magnifici palazzetti sportivi. Ricordiamo come se fosse ieri, le espressioni felici di ragazzi come noi, che però sono contenti perché sanno dove andare, dove divertirsi restando insieme. Quei giorni li ricordiamo con nostalgia, ma anche con un pizzico d‟invidia: invidia perché vorremmo tanto anche noi avere un parco, un palazzetto sportivo o semplicemente uno spazio tutto per noi. Ebbene si, e con tristezza ce ne rendiamo conto, nella nostra città, Marcianise , di spazio per noi non ce n‟è. Sono stati fatti tanti progetti, ma di strutture non ne sono state realizzate. Quelle poche che ci sono, sono ormai inutilizzabili, anche a causa dei comportamenti incivili di alcune persone. Siamo costretti, se vogliamo incontrarci, a frequentare le palestre delle scuole, la parrocchia o a riunirci a casa di amici. Molti pomeriggi è capitato che non sapevamo dove andare, abbiamo dovuto “arrangiarci” o nel giardino di una di noi o ancora peggio ci siamo recate in una piazzetta in un paese vicino al nostro . Quello che ci fa rabbia , è che noi l‟abbiamo una piazzetta simile che però abbiamo soprannominato “la piazzetta delle badanti” perché frequentata esclusivamente da extracomunitari , rumeni e polacchi . La nostra non vuole essere una forma di razzismo verso chi non è del nostro paese, ma è semplicemente un modo per sfogare la nostra rabbia, perché vorremmo tanto che qualcuno pensasse alle nostre esigenze di ragazzi che vorrebbero avere uno spazio tutto per loro, vorrebbero avere la possibilità di dedicarsi ai propri hobby, di fare sport, di stare insieme. La rabbia di ragazzi CHE NON SANNO DOVE ANDARE. Federica Di Benedetto Ilaria Russo 12 Marcianise: Un tuffo nel passato Dal libro “ Valore di una tradizione” di G.Andrisani del 1953. 13 <<Non molto lungi da Caserta e a una ventina di chilometri da Napoli, sorge Marcianise>>. Le opinioni intorno alle sue origini sono varie e tutte hanno qualche parte di vero. Due uomini di grande cultura se ne occuparono: il Canonico Cav. Nicola De Paulis, nostro concittadino, ed il Can. Gabriele Iannelli, storico di Capua e fondatore del Museo Campano. I due studiosi espressero però opinioni addirittura opposte. Il De Paulis pubblicò un libro nel 1878 dal titolo <<A rivendicare l‟abolito Stemma della Città di Marcianise>>. In segno di gratitudine, il sindaco di quel tempo, il Sig. G.B. Argenziano, fece in modo che fosse il Comune a pagare la stampa di quel volume. L‟anno successivo il canonico Iannelli pubblicò <<Qual è la Storia vera della nuova Città di Marcianise >>. Il De Paulis, basandosi su indagini archeologiche, affermò che Marcianise ha origine da una colonia romana che si era impiantata in questa “fertilissima pianura” circa 50 anni prima della venuta di Cristo, intorno all‟anno 703, quando Cesare distribuì vaste terre in Italia ai soldati che avevano combattuto e vinto con lui numerose battaglie. Sorse come Colonia Militare con mura, fossi, torri e porte con il nome di Oppidum o Castrum, cioè Cittadella fortificata. Originariamente aveva la forma di un esagono dai lati disuguali, circondata, appunto, da un fossato e protetta da un muro di cinta. Numerose sono le prove che dimostrano che Marcianise fu una Cittadella fortilizia di una certa importanza. Anche sull‟origine etimologica del nome di Marcianise numerose sono state le ipotesi formulate. Questo casale era stato costruito attorno ad un tempio dedicato 14 a Marte, il dio della guerra. Da qui, secondo alcuni, il nome Martenisium, che diventò poi Martianisium ed infine Marcianise. Il tempietto di Marte, fuori le mura del casale romano, divenne in seguito il tempio dei cristiani. Si trasformerà, infatti, più tardi, con l‟avvento del Cristianesimo, in una chiesa dedicata a San Martino e infine in un tempio centrale dedicato a San Michele Arcangelo, il nostro attuale Duomo. Intanto, il gruppo esiguo degli “idolatri gentili” fu cacciato dalla cittadella, per la sua ostinazione nel politeismo, e si riunì in quel rione, dall‟altra parte delle mura a nord della città, detto ancora oggi rione dei << Pagani >>. Lo Iannelli, al contrario del De Paulis, fa risalire le origini del nostro paese al 12° secolo, nel 1117. Egli affermò che Marcianise sorse dopo il mille, sotto forma di agglomerato di case intorno ad una chiesa, come un comune Casalis. Negando tutto quanto affermato dal canonico De Paulis, lo Iannelli dichiarò che l‟appellativo Marcianise deriva dal cognome Marzano. In origine Marcianise era un feudo rustico, i cui tributari erano obbligati a pagare ai Signori in Capo, i principi Marzani, alcune prestazioni feudali dette nisi. Da qui la denominazione Marza-nisi. Allo stesso modo possono essere spiegate le denominazioni di Sparanise, della Signoria di Federico Sparano; di Grazzanise dalla Signoria di Graziano; di Capodrise dalla famiglia Caputo residente in Capua, detto originariamente Caputnisi e poi raddolcito in Caputrisi e Capodrise. A questo punto apriamo una parentesi. Il rione di Puzzaniello, dove sorge la nostra scuola, era detto da alcuni Puzzolanello, da altri Puzzolaniello. Il nome dal punto di vista storico più corretto resta Puzzaniello, perché sembra che questa piazza debba il suo nome ad un certo Roffridus De Puezanello,<< comes postea monachus >> (NDR “un conte in seguito monaco”), venuto nel nostro paese verso il 1193. 15 A Marcianise nel secolo XIII e XIV sorsero i castelli di AYROLA ( a sinistra) e LORIANO (a destra). Numerose sono le chiese costruite a Marcianise nel corso dei secoli. Il Duomo, come si è già detto, costruito dove sorgeva prima il tempio di Marte, poi la chiesa di San Martino, fu costruito probabilmente intorno alla metà del 1400, quando Marcianise sviluppandosi demograficamente, divenne uno dei casali più importanti. Nel 1675 il frate domenicano Domenico Maria Marchese la ritenne seconda solo alla “nobilissima” Capua. Lo storico Francesco Granata, alcuni decenni più tardi, definisce Marcianise uno dei casali più belli,ricchi e colti,tra i 36 appartenenti alla città di Capua. Nel 1490 fu costruita la chiesa dell„Annunziata e subito dopo l‟ospedale civile. In quegli anni Marcianise contava circa 5 mila persone; numerosi furono i dottori in legge, gli ingegneri, i medici, i notai e anche grandi artisti che da questa città ebbero i natali. Alcuni tra questi personaggi illustri, erano figli di contadini che, mandandoli a scuola, avevano dato loro l‟opportunità di arrivare addirittura ai vertici della città. Gli abitanti di questo paese erano per la maggior parte agricoltori, artigiani, braccianti e pettinatori di Canapa. Tra gli uomini illustri di Marcianise ricordiamo: Saverio Merola ( a sinistra), nacque a Marcianise il 10 giugno 1882. Fu definito “alfiere di giustizia e libertà” perché condusse innumerevoli battaglie in difesa del popolo lavoratore oppresso. Fu giornalista e uomo politico. Fondò, la prima federazione provinciale del Partito Socialista Italiano in Terra di Lavoro e fu primo cittadino di Marcianise per molti anni. Mons. Donato Tartaglione ( a destra) nacque a Marcianise il 28 marzo del 1845. Fu maestro elementare nelle scuole di Marcianise per molti anni, confessore ordinario e straordinario di istituti religiosi della città, canonico e dottore in Sacra Teologia. Numerose sono le sue pubblicazioni in prosa ed in versi. 16 Francesco Busacca (a sinistra) nacque a Marcianise il 26 maggio nel 1876. Fu pianista eccezionale, compositore soprattutto di musica ecclesiastica, educatore. Francesco Marchesiello (a destra) nacque a Marcianise, in Via Monte dei Pegni, il 22 maggio del 1893. ancora fanciullo iniziò lo studio del clarinetto, con il famoso maestro Picone di Cardito. Compositore, direttore di banda, grande concertista, si esibì nei maggiori teatri italiani. Federico Quercia (a sinistra) nacque a Marcianise nel 1824. Si laureò in diritto e letteratura nel 1846. Grande patriota, fu più volte arrestato per difendere le sue idee di libertà. Fu giornalista, professore presso l‟università di Napoli e scrisse numerosi romanzi e liriche di notevole valore. Onofrio Buccini (a destra) nacque a Marcianise il 18 dicembre 1825. Dedicò tutta la sua esistenza all‟arte. Fu maestro presso l‟Istituto di Belle Arti di Napoli, che lui stesso frequentò da giovane. È suo il monumento grandioso del gruppo della Carità , nell‟omonima piazza, davanti alla chiesa dell‟Annunziata. Cuoriosità: Nufriello a Palomma Nipote del grande scultore Onofrio Buccini, di cui portava il nome, era un personaggio della leggerezza marcianisana. Era soprannominato con l‟appellativo “a palomma”, per la sua innata passione per le bellissime e colorate farfalle. Amava rincorrerle anche per lunghi tratti, ma soprattutto amava creare con dei semplici fogli di carta figure e forme divertenti, in particolare dei bellissimi origami di animali. Nufriello li creava all'istante e li regalava ai bambini, con i quali aveva un particolare rapporto. 17 La canapa 18 19 La redazione 20 È ancora in bianco e nero questo mondo Dove sono i colori? 21 Boetti- Mappa del mondo 1971-73 tela di lino ricamata, 232 x 380 cm Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Torino È così che lo vorremmo 22 Dice il saggio:... Ascoltateci un po‟ Ricorda però che un proverbio africano dice : << Se continui a guardare il cielo non vedrai quello che c‟è davanti a te>> Tienilo sempre presente ! Riusciremo da soli, con un po‟ di pazienza, a diventare come diceva Aristotele << simili al bravo capitano di una nave che ormeggia la sua vita a ciò che è eterno e costante>>. A Dispetto Di Tutti I Pirati. Stiamo imparando la tolleranza e l‟umiltà. Siamo consapevoli di dover rientrare in possesso di tutti quei valori , come la pace, la solidarietà,... che sono andati perduti. Impariamo anche a sorridere e ad aprire il nostro cuore. Qualcuno vuole dipingerci come una generazione disgraziata, “con la luce spenta negli occhi “. Errore ! In realtà abbiamo dentro tanta voglia di amare. 23 La nostra generazione sta prendendo coscienza che una sola è la famiglia umana, al di là dei muri, delle ideologie, delle religioni. Mettiamo da parte i pregiudizi! Proviamo a cancellare dal nostro vocabolario il pronome “io“.Usiamo di più l‟avverbio “forse“ e le cose andranno decisamente meglio. Siamo giovani, fragili, è vero, ma ci alleneremo per reggere l‟impatto con il mondo esterno che è ben altra cosa rispetto al nido caldo, che è la nostra casa. Dateci tempo e fiducia e vi dimostreremo che non abbiamo bisogno dei consigli dei grandi saggi per realizzare noi stessi. La Redazione 24 Il mondo che vorrei Il mondo...questo stupendo, immenso, fragile... pianeta azzurro, come diceva qualcuno. Una sola grande, unica famiglia umana... con costumi, tradizioni, culture, idee diverse. “Vorrei vivere nell‟isola che non c‟è...ma senza pirati!” La mia isola che non c‟è, non è di cioccolato, né di zucchero filato. Non è tra le stelle, non è in movimento su una grande nuvola bianca e neanche è un luogo fantastico e inesistente. La mia isola è semplicemente senza egoismi, omofobia, discriminazioni, violenza sulle donne e sui bambini e nei confronti di tutti quelli che consideriamo in qualche modo “diversi”. È un‟isola dove la parola MALE è cancellata da tutti i vocabolari, in cui c‟è aria pulita da respirare a pieni polmoni...Nella mia isola tutti si vogliono bene, un bene sincero che viene dal cuore. Tutti i cittadini rispettano le regole e vedono rispettati i loro diritti. Si può camminare liberamente per le strade mostrando il proprio “essere”, senza avere alcuna paura di professare la propria religione e il proprio orientamento sessuale. Mi dicono che un posto così non potrà mai esistere. Se effettivamente è così, è perché continuiamo a dare le colpe a tutti tranne che a noi stessi. Non ci mettiamo mai in discussione e ci ripetiamo che è il “mondo” ad essere cattivo, sono gli altri che... Io penso che il vero problema siamo noi e i nostri innumerevoli pregiudizi. Dovremmo tutti imparare a sognare di più e non rassegnarci a vivere una realtà che non ci piace. Dovremmo anche impegnarci a far si che questi sogni non restino tali, ma trasformino questo mondo nel “MONDO CHE VORREI”... Angelica Colella 25 Da “I Manoscritti” di Giacomo Leopardi 26 Abbiamo tutti bisogno del nostro “nido”. La casa, fin da quando l‟uomo viveva nelle grotte, dove ha imparato a difendere se stesso e i propri figli, a proteggersi dal freddo e dai pericoli della natura, rappresenta sicurezza, comunione, intimità, condivisione. Da un‟indagine molto recente è emerso che la parola più pronunciata dai bambini non è più mamma, ma è casa. Basti pensare che quando i genitori si separano, i figli, anche se sono molto piccoli, chiedono di rimanere nella stessa casa dove sono nati. La casa è anche MEMORIA, la memoria degli affetti. La casa è FAMIGLIA, è il nido sempre pronto ad accoglierci. Così se la immaginava e ce la descriveva anche Giovanni Pascoli in tante sue indimenticabili poesie. Racconta una psicologa e grande conoscitrice dei comportamenti umani che, man mano che cresceva, la nonna le diceva:” Mi raccomando quando sarai grande e avrai una famiglia, quando arriva l‟ora, metti una tovaglia sul tavolo, prepara il pane, metti sul fuoco qualcosa che profumi di casa...” Infatti, gli odori, i profumi sono importantissimi, come lo sono gli oggetti. Riescono a riportarci alla mente vecchi ricordi, periodi particolari della nostra vita, persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Anche per me la casa è come un nido. Mi dà sicurezza, mi consente di vivere in un clima di affetto e serenità, non mi fa sentire mai sola. Entro in casa e tiro un sospiro di sollievo. Chiudo la porta e lascio fuori tutto ciò che non voglio o che decido di allontanare in quel momento. La mia casa, in fondo ,mi rappresenta perché rispecchia il mio stile e il mio modo di essere. In essa sono racchiusi tutti i ricordi della mia giovane vita. A casa sto bene anche “sola con me stessa”. È il mio punto di riferimento in questo grande mondo in cui è facile perdersi. E quando sto per perdermi, tra lacrime e delusioni, la mia casa è sempre pronta ad accogliermi. 27 Anche per i “Grandi” la casa ha rappresentato IL NIDO DELLE EMOZIONI. PASCOLI:” il nido dà sicurezza e non ti fa sentire solo, perché in esso vivono coloro che fanno parte della tua famiglia, che ti dona tanto affetto e ti protegge. Essa è un luogo dove si può vivere in un clima di affetto e serenità, mentre all‟esterno esiste la solitudine e l‟incomprensione.” D‟ANNUNZIO: “La casa per me è tutto. Tutto nella mia casa mostra le impronte del mio stile. Ogni angolo della casa rispecchia la mia personalità ,ogni angolo è dunque una forma della mia mente e un aspetto della mia anima.” PIRANDELLO: “ogni oggetto in noi suol trasformarsi secondo le immagini ch‟esso evoca e aggruppa, per così dire, attorno a sé. Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell‟oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d‟immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi e che le nostre abitudini vi associano. Nell‟oggetto, insomma, amiamo quel che vi mettiamo di noi, l‟accordo, l‟armonia che stabiliamo tra esso e noi, l‟anima che esso acquista per noi soltanto e che è formata dai nostri ricordi.” Alessia D‟Amico 28 LE PAGINE DI CRONACA 29 Non ci sono più valori. Brindisi, 19 Maggio , ore 7:45 ; Un ordigno composto da tre bombole di gas è stato fatto esplodere davanti alla scuola “Morvillo Falcone “ a Mesagne. Una ragazza di sedici anni,Melissa Bassi, è morta. Un‟altra sedicenne è rimasta gravemente ferita e ora lotta tra la vita e la morte. A quest‟ ultima si aggiungono altre cinque ragazze ricoverate all‟ospedale al reparto ustioni, e altre due ragazze che sono già state dimesse subito dopo essere state medicate per lievi ferite e ustioni leggere. La gente chiede giustizia. Dopo quasi tre settimane dall‟accaduto l‟ eventuale colpevole Giovanni Vantaggiato, “uomo” di sessantotto anni, sposato e con due figlie, viene arrestato e interrogato dalla polizia. Il motivo del suo gesto non è ancora chiaro. Secondo le indagini potrebbero esserci uno o più complici e probabilmente c‟è ancora molto da scoprire sull‟accaduto. Roberto Saviano scrive su twitter: “Un pensiero a Melissa e alle altre vittime. Ciò che mi distrugge è che l‟obiettivo fosse proprio la scuola”. In tutta sincerità mi chiedo: DOVE SONO FINITI I VALORI DI UNA VOLTA?!?!. Quelli di cui io ho sempre sentito parlato. Valori come la solidarietà, l‟amore verso il prossimo, quel senso di protezione che ti ispira il giovane, l‟anziano, chi è comunque più debole,...il rispetto per la vita degli altri. Credo che una persona che fa esplodere una bomba davanti ad una scuola uccidendo ragazze innocenti, non sappia cosa significhi avere dei valori. Alessia D‟Amico Riscopriamo la gioia che ci viene dai piccoli gesti. Nella nostra società, dove ciascuno di noi ormai percorre la propria strada senza accorgersi dell‟altro, dove cresce sempre di più l‟atteggiamento del “ non mi interessa” , c‟è bisogno di recuperare i “ valori”, c‟è tanto bisogno di generosità, di porgere una mano a chi ci sta accanto... SMETTIAMOLA DI ANDARE SEMPRE TROPPO DI CORSA e fermiamoci a riflettere. È un nostro DOVERE MORALE ma è anche bello scoprire la gioia di aiutare gli altri. Tendere una mano ci renderà felici, ci aiuterà a vivere meglio. Federica Lando 30 La terra si ribella L‟uomo non può fare altro che sentirsi piccolo piccolo di fronte alla POTENZA della natura che si ribella. Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito alla “rabbia “ della natura che ha voluto mostrarci tutta la sua forza inarrestabile . Terremoti , maremoti , alluvioni , cicloni , uragani , tornadi e tsunami. Che i Maya avessero ragione? È davvero la fine del mondo? La terra trema...ma non solo ! Non è solo la terra a tremare ma anche la politica , l‟economia , la famiglia , i valori , come pure il senso civico, il rispetto della regole , l‟onestà . Alessia D‟Amico Federica Acconcia 31 Terremoto in Emilia Romagna 20 Maggio 2012,ore 4.04: una forte scossa di terremoto ha sconvolto l‟Emilia Romagna. Il movimento sussultorio è stato avvertito anche in Toscana, Lombardia, Veneto, Trentino Alto - Adige, Friuli Venezia Giulia. Fino ad oggi ci sono state altre scosse. Sono stati allestiti molti campi all‟interno di alcuni parchi, ma anche grandi centri di accoglienza e tendopoli, per sistemare gli sfollati. Ma purtroppo questi provvedimenti non bastano, perché il numero degli sfollati aumenta sempre più. Tanta, infatti, è la gente che è costretta ad abbandonare la propria casa per recarsi in questi centri di accoglienza. Il terremoto in Emilia Romagna ha lasciato dietro di sé non solo morti, feriti e danni, ma anche gravi conseguenze. Molte persone non hanno più una casa, e non è certo bello perdere la casa, in un periodo come questo, in cui c‟è di mezzo una crisi economica. Fino a poco tempo fa era stato detto che il 98% di abitanti poteva ritornare nelle proprie case. Ma, in seguito alle successive e numerose scosse di assestamento, non è stato più possibile il ritorno nelle proprie abitazioni, da parte della popolazione. È stato dichiarato, inoltre, che verranno dati 600 euro mensili a famiglia, per compensare il disagio, e per aiutarle ad andare avanti. Anche il papa, ha donato 500 mila euro a favore delle aree colpite dal terremoto. Questo rappresenta un grande aiuto per la popolazione. Quasi due settimane dopo la prima scossa, però, la terra continua a tremare. Infatti, numerose sono state le successive scosse, che hanno praticamente messo in ginocchio l‟Emilia Romagna. Come se tutto ciò non bastasse, c‟è stato anche un violento temporale e un‟altra terribile scossa con un magnitudo di 5.4 . Sono scosse destinate a durare per un altro paio di anni, affermano alcuni studiosi. Spero solo che si sbaglino e che la terra smetta di tremare! Alessia D‟Amico 32 Annuncio: giovane, italiano, laureato, poco formato, disoccupato, ”cerca lavoro” . SOS: Aria di crisi Il 1° maggio è stata la festa dei lavoratori, la giornata in cui si ricorda l‟impegno e il sacrificio di tanti uomini e donne. Io però mi chiedo se ha ancora senso festeggiare visto che proprio in questi ultimi anni di lavoro non ce n‟è. Si parla continuamente di CRISI. Si è passati dalle MORTI BIANCHE ,cioè da morti per incidenti sul lavoro, a suicidi per la mancanza di questo. Si dovrebbe parlare allora di una festa per la speranza, ma in tanti la speranza l‟hanno già persa, perché sono almeno 26 dall‟inizio di quest‟anno i suicidi di imprenditori ed ex lavoratori soffocati da tasse, debiti e dalla crisi economica. Dal 2010 sono stati 362 i morti e, purtroppo, questo enorme numero è destinato a crescere. Possiamo anche dire che la mancanza di lavoro interessa tutte le fasce di età, dal padre di famiglia che non ha più la possibilità di dare ai propri figli ciò di cui hanno bisogno, fino ad arrivare a noi ragazzi che dovremmo lottare, fin da adesso, contro tante difficoltà per assicurarci una vita futura dignitosa. La mancanza del lavoro non rappresenta solo la mancanza dello stipendio ma molto di più, è la privazione della nostra dignità. Infatti molte persone sono costrette ad ELEMOSINARE per quello che è, e rimane, un DIRITTO INTOCCABILE. Durante la giornata del 1° maggio su facebook sono stati tanti i link che incitavano a non festeggiare. Io credo, invece, che in questo difficile periodo sia meglio restare uniti e darsi da fare per un futuro migliore. Come disse anche lo scrittore Clive Staples Lewis “ davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle “. Perciò, perché non prendere spunto dagli errori di un‟era per costruirne una migliore?!?!. Federica Di Benedetto Il livello di disoccupazione è allarmante in tutta l‟Italia. La situazione peggiora nelle regioni come Campania, Calabria, Sicilia. I giovani hanno ormai scarsa fiducia nei partiti politici e nelle istituzioni in genere. Tra IMU,ICI,BOLLETTE,... DISOCCUPAZIONE SIAMO ORMAI ALLA SOGLIA DELLA POVERTA‟ . Siamo stanchi dei vari sceriffi di Nottingham che si alternano tra di loro, pensando più alle loro poltrone e al loro conto in banca,che al benessere di noi cittadini. Dov‟è Robin Hood ? La redazione 33 Un‟intervista IMPOSSIBILE. Mi piacerebbe tanto incontrare...Robin Hood !! Mi trovo a Nottingham. Il mio capo mi ha affidato l‟incarico di intervistare il misterioso Robin Hood.Non è stato facile contattarlo. Comunque decidiamo di vederci nella foresta di Sherwood per ...evitare cattivi incontri. Robin Hood, travestito da zingara, insieme a Little John, ha appena derubato il tiranno principe Giovanni.Ora si riposa, tranquillo e soddisfatto su un‟amaca, burlandosi di lui,insieme al suo inseparabile amico. Volevo ringraziarla per avermi concesso questa intervista, esordisco. Mi dispiace disturbarla, so che è appena tornato dal suo “lavoro” e deve essere stanco... <<Non si preoccupi...ci ho fatto l‟abitudine ormai.>> Lei è nato nel 1285 come Robin di Locksley,ed è diventato poi Robin Hood. Perché ? Quando è stata messa una taglia sulla mia testa perché mi consideravano ormai un fuorilegge, è diventata una necessità cambiare cognome, per rimanere in incognito. Qualcuno la considera un fuorilegge ,altri un eroe. Lei come si definisce? Lascio agli altri giudicare. Io ,in tutta coscienza,non mi sento un fuorilegge.Certo,non è questo il giusto modo di agire perché nessuno può farsi giustizia da solo.Però... Troppe ingiustizie,troppi soprusi,troppe violenze!!.Non c‟era alternativa...Era l‟unico modo per aiutare la mia gente. Perché c‟è tutto questo alone di mistero intorno alla sua persona ?Non si sa quando e dove è nato,né quando ha deciso di diventare quello che è... .Qualcuno ,addirittura, mette in dubbio la sua esistenza! Non è importante se la mia storia sia leggenda o realtà,né tantomeno conoscere ogni dettaglio sulla mia vita .La cosa importante è che in tutti questi secoli ancora si parla di me . E‟ a conoscenza di tutto quello che sta accadendo nel mondo? Si,mi tengo informato.E‟ ancora peggio di quello che succede a Nottingham.Ho saputo di crisi economiche ,corruzione di tanti politici,mancanza di lavoro e ,anche da voi ,tasse tasse tasse .Anche da voi i ricchi continuano ad arricchirsi a discapito dei poveri . Lo sa che qualcuno spesso “la invoca”? Questo mi dispiace! Vuol dire che le situazioni si ripetono ovunque e in continuazione, a dispetto del tempo che passa.Nel 1300 come oggi. Sarei tanto felice di aiutarvi ma qui a Nottingham c‟è ancora tanto da fare. Vi dico questo ,però : voi che potete , che avete studiato , che avete una cultura e quindi la capacità di distinguere il bene dal male ,NON USATE LA VIOLENZA MA LA VOSTRA INTELLIGENZA,per risolvere i problemi!. Avrei ancora tante altre domande da porle, ma penso sia il momento di congedarci. Le ho rubato già fin troppo tempo. Alla prossima, ma in situazioni diverse. Federica Acconcia 34 Divertiamoci un po‟ Qual è il colmo per una sarta? Perdere il filo del discorso Qual è il colmo per un calvo? Avere un diavolo per capello Qual è il colmo per un idraulico? Non capire un tubo Qual è il colmo per un postino? Perdere la posta in gioco Qual è il colmo per un agnello? Avere una fame da lupi Qual è il colmo per un sordo? Non sentire ragioni... Qual è l‟animale che non va mai a letto? Il MAI-A-LETTO Perché corri quando qualcuno ti chiama al telefono? ...È lo scatto alla risposta Quale era il gelato più mangiato sul Titanic ? L‟affogato Sai cosa vince la persona più brutta del mondo? Il premio NO-BEL Qual è il prete che non si può toccare? DON TOUCH Stavo nuotando sul lago e … Mi sono punto! Qual è il prete che ama le donne? Don aiolo Qual è il colmo per un astronauta? Avere gli occhi fuori dalle orbite Qual è il colmo per un arcobaleno? Combinarne di tutti i colori Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi...sulle spine 35 Federica Lando Rosita Mozzillo Sara migliaccio Denise De Vuono 36 Backstage Anche stavolta siamo arrivati alla fine del nostro viaggio e ci dobbiamo salutare. Ci auguriamo che possiate leggere il nostro giornalino con piacere o, quantomeno, senza annoiarvi. Siate clementi nel giudicarci ! 37 Al prossimo numero... Non vogliamo perdere l‟occasione di ricordarvi che nella nostra scuola le attività fervono. ( NDR oggi è il 25 del mese di luglio ). Provate a dare un‟occhiata 38 Anche il progetto “La solidarietà entra nella scuola” continua... 39 40