[nazionale - 10] giorn/interni/pag25<untitled

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[nazionale - 10] giorn/interni/pag25<untitled
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INTERNI
il Giornale
Domenica 9 maggio 2010
tipi italiani
RANIERI DA MOSTO
«La Padania è nata in casa mia
adesso rivoglio la Serenissima»
Il patrizio veneziano discendente del navigatore che nel Quattrocento scoprì le isole del Capo Verde:
«Sarkozy ci deve 1.033 miliardi di euro. E Formigoni restituisca le tele di Brera rubate da Napoleone»
di Stefano Lorenzetto
to da Giancarlo Galan, e pazienza se «Zaia
xe trevisan, Galan gera padovan, Carlo Bere il suo ante- nini gera anca lu trevisan, Gianfranco Crenato Alvise monese gera anca lu padovan, Angelo Toda
Mosto melleri gera veronese, ’rivarà ben la ’olta de
(1432-1488), unvenessian!». Bisognacapirlo: citati fin dal
navigatore 1118 nei documenti della Serenissima, per
ed esploratore parti- una trentina di generazioni i da Mosto hanto dal Canal Grande, noconcorso alla scelta del doge o come canebbe il merito di sco- didati o come elettori.
prire l’arcipelago del
Il padrone di casa dei ministri padani ha
Capo Verde, il patri- già preparato la lista della spesa per Zaia.
ziovenezianoRanieri Puntoprimo:presentarericorsoallaCorteindaMostopuòattribuirsiquellod’averintravi- ternazionale di giustizia dell’Aia affinché
sto in largo anticipo sui tempi il Capo Verde venga invalidata per mancanza del numero
per antonomasia, Umberto Bossi, e non solo legale la seduta del Maggior Consiglio che il
dal colore di camicie, cravatte e pochette. 12maggio1797,essendo dogeLudovico MaCorreva l’anno 1996. La Lega Nord, sbertuc- nin e «con l’unico voto contrario del mio avo
ciatadall’universomondo,avevaappenaco- Zan Alvise da Mosto», sotto la pressione delstituito il Governo Sole, in opposizione a learmicedetteVeneziaa Napoleone,che suquello di Roma, e cercava a Venezia, preco- bito la svendette all’Austria. Punto secondo:
nizzata capitale della Padania, il suo Palazzo farsirestituiredallaFranciatuttiitesoritrafuChigi.Incurantedeisorrisinidicompatimen- gati dalla soldataglia bonapartista, a cominto che si sarebbe attirato nei salotti, il nobi- ciaredallevenetissimeNozzediCanadelVeluomononebbeesitazioni:«Vimettoadispo- ronese e dalla venetissima Cena in Emmaus
sizione Palazzo Muti Baglioni, casa mia».
diTizianoVecellio, oggial Louvre. PuntoterChiamala casa. Intanto è talmente impor- zo: costringere il presidente Nicolas Sarkozy
tante che dà il nome alla strada in cui si tro- arestituireaVenezial’equivalentedi2miliova, calle dei Muti o Baglioni, nel sestiere di ni di miliardi di vecchie lire, «comprensivi di
San Polo, vicino al ponte di Rialto, proprio di interessierivalutazionedal1797aoggi».Punfronte all’abitazione di vacanza dello stilista to quarto: obbligare la Pinacoteca di Brera a
francese Pierre Cardin, «me racomando, se rimandareinlagunai41dipinti«cheNapolediseCardìn, no’ Cardèn,xe natoaSan Biagio one arraffò nel 1811 e consegnò ai suoi fedeli
de Callalta». Poi è in assoluto l’edificio più tirapiedimilanesi».Puntoquinto:farrisorgealtodiVenezia,campaniliaparte:«Settepia- re la Serenissima Repubblica o, in alternatini, 24,60 metri al cornicione, 29 col tetto», va, trasformare almeno Venezia in uno Stato
precisadaMosto,chevi
indipendente.
occupatuttoilpianonoUtopie? Meglio non
bile,«800metriquadrasottovalutare le capaciti, piùdi 20 stanze», non
tà divinatorie del patris’è mai degnato di conzio veneziano. L’ultima
tarle: al Consiglio dei
volta che il conte da MoministridellaLega furisto,all’epocagiornalista
servata la più grande,
nellaredazionediVene«elportego»,22 metridi
zia della Rai, si dedicò a
ZAN ALVISE DA MOSTO
lunghezza per 7 di larun’utopia, 35 anni fa, di
ghezza, 6,40 l’altezza
lì a qualche mese ebbe
Il mio antenato fu l’unico,
del soffitto, roba che ci
la soddisfazione di vequel 12 maggio 1797, a votare dersela stampata sulla
si potrebbero ricavare
due appartamenti, e inGazzetta Ufficiale come
in Maggior Consiglio contro
fatti il piccolo Cosimo,
leggedelloStato.«Sitratla fine della Repubblica veneta. tava della famosa rifor14 mesi, l’ultimo dei sei
nipotini del conte, ci
ma della Rai. Che è nata
E mancava il numero legale
scorrazza sul triciclo.
qui, sul tavolino dove
Inoltre è l’unico a dioraleiappoggiaigomiti.
sporre di una cappella
Erano due fogli buttati
privataconsacrata:«Pogiùamanoepoiricopiatevamocelebrarci i matia macchina da me metrimoni e i battesimi,
desimo. Non scrivo mai
ma i preti si rifiutano di
tanto, la gente si stufa a
venirci perché adesso
leggere. Il promemoria
sonoobbligatoriiriticomi era stato chiesto dalmunitari». Per non parl’onorevole Giorgio Bolare delle opere d’arte:
gi, che si occupava di
anche volendo tralaemittenza radiotelevisisciare i dipinti della
va per conto del Pri. Descuola veneziana del
cisidiprevedereunapriTiepolo, basterà dire
ma rete filogovernativa,
che nel Salone rosso Ranieri da Mosto a un comizio leghista una seconda che non
(chiamatoinfamigliala
fosse né carne né pesce,
«sala del divorzio» per
unaterzaspenzolataasiLUCA ZAIA
via delle scene allegorinistra.Ecosìfufatto. Boche dipinte da Jacopo
gi è ancora vivo, può
Guarana, l’affrescatore
chiedergli conferma».
Il nuovo governatore deve
di Ca’ Rezzonico, raffiDa Mosto ha sempre
far ricorso alla Corte dell’Aia.
guranti il bene e il male
vissutonellepropriecarnel matrimonioe i vizi e
Il referendum per l’annessione ni una contraddizione:
le virtù femminili) vi è il
del Veneto all’Italia, 641.758 sì daunaparteferventesepiùgrandespecchiocorenissimoedall’altrasoe appena 69 no, fu una truffa
struitoinItalianelSettespettabile di collusione
cento sull’esempio delcon i nemici d’Oltralpe,
la Galleria di Versailles.
essendo nipote per via
All’artigiano vetraio richiese talmente tanti materna di una nonna che era cugina delanni di lavoro che la parte inferiore è in stile l’imperatrice Eugenia de Montijo, moglie di
LuigiXVmentrelapartesuperiorefuultima- NapoleoneIII, ultima sovranadi Franciadal
ta in stile Luigi XVI, essendo nel frattempo 1853 al 1870. Peggio ancora: è un leghista
con mezzo sangue terrone, avendo suo pacambiato il re di Francia.
FigurarsidunquelagioiadiRanieridaMo- dreAndreasposatoEugeniadeVitoPiscicelsto, 86 anni, erede di una delle famiglie del li, originaria di Napoli. Come se non bastaspatriziatovenezianochedetenevanoilpote- se:nel1956convolòanozzeconlanobildonre nella Repubblica veneta, per aver visto un na Maria Grazia Vanni d’Archirafi, apparteleghista, Luca Zaia, finalmente insediato sul nentesìaun’illustrefamigliaducale,mapurtrono dogale che per 15 anni è stato occupa- troppo di Palermo anziché di Venezia, dalla
S
“
mune con Bossi, proletario lombardo
qualehaavutoduefigli,Marcandrea,laureache viene dalla Scuola radio Elettra?
to in economia alla Columbia University, e
«La voglia di secessione».
Francesco, volto noto della Bbc.
Da attuarsi come? Con i fucili?
Come mai mise a disposizione della Le«ConunricorsoallaCortedell’Aia.Èunacauga il suo palazzo?
«Sonoinpolitica daquando avevo19anni. Il sanonindifferente.L’avreigiàavviatainpro25luglio1943,allacadutadelfascismo,ilpri- prio, se non occorressero soldi a palate per
mocongressoclandestinodelPartitod’azio- pagare gli studi legali di diritto internazionane si tenne in queste stanze. Per una vita ho le.Maèquellalastradamaestrachehaportamilitato nel Pri. Ma poi mi sono reso conto toPanama,per esempio,a liberarsidal giogo
che solo la Lega poteva rinnovare il Paese. degliStatiUnitid’America, dicuiera divenuHoaccettatodicandidarmi esonostato elet- ta colonia. Confido in Zaia. Tutti i passaggi
to consigliere comunale. Bossi voleva trova- giuridici che il 12 maggio 1797 portarono alreuna sedeinterraferma perilnostro gover- l’abdicazione del doge Manin e alla svendita
no. Mi opposi: giammai! E così la Padania di Venezia all’Austria sono nulli».
Perché mancava il numero legale nella
nacque in questa casa. Il Senatùr teneva in
seduta del Maggior Consiglio.
braccio la mia nipotina Delia, che avrà avuto meno di due anni. Oggi sembra folclore. «Anche: 580 presenti anziché 650. Ma non
solo: il trattato di Campoformio stipulato da
Ma allora non fu una cosa facile».
Napoleone con Francesco II, col quale terriImmagino.
«Non le dico i musi lunghi degli altri nobili tori indipendenti da 1100 anni, e cioè Veneradunati nel Circolo dell’Unione, di cui ero zia, il Veneto, l’Istria, la Dalmazia e le Bocpresidente. Anche adesso. Il commento più che di Cattaro, furono regalati all’Austria e
benevolo: “Ma de cossa valo in çerca que- trasformatid’ufficioinProvinciavenetadelsto?”. Ero inviso a tutti, compreso il mio uni- l’impero austro-ungarico, è invalido in base
co fratello, Antonio, che essendo partito dal al diritto all’autodeterminazione dei popoPli, poi passato con i radicali e infine appro- li. Che razza di trattato è senza il popolo? Al
dato al Psi non tollerava un secessionista nel massimo è un tradimento. E frutto di un coparentado. Ho cercato di non soffrirci trop- lossale imbroglio fu anche il successivo plepo. Da trent’anni tenevo esposto al balcone biscito del 20 ottobre 1866, imbastito nel giil vessillo col Leone di San Marco. Quel gior- ro d’una decina di giorni, che approvò l’annofurimpiazzatodallabandieracolSoledel- nessione del Veneto all’Italia una volta cacle Alpi. Alla prima seduta del Governo Sole, ciati gli austriaci».
Quello che si concluse con 641.758 sì e
casa mia era assediata dai missini del Fronte
appena 69 no?
della gioventù. Arrivarono alcuni facinorosi
in barca e tirarono una bomba molotov con- «Ma andiamo! Neanche in Bulgaria! Una
truffabellaebuona.ISatrounodeiportonid’acvoia comprarono i prequa. I carabinieri, pofetti, intimidirono gli
arèti,nonavevanoneanelettori,
adottarono
cheunnatanteperinseuna scheda bianca per
guirli. Fortuna che l’avil sì e una nera per il no,
vocato Giorgio Suppiei,
il che cancellò la segremio amico, passava in
tezza del voto».
quel momento col suo
Secondo Gian AntomotoscafoeriuscìaspeNAPOLEONE BONAPARTE
nio Stella i serenissignere le fiamme con un
mihannolelororadipo’ di secchiate tirate su
Venezia già nel 1200 aveva
ci«nellelagne di quei
dal rio San Cassiano».
la metà del metallo prezioso
patrizi come Ranieri
Nonsivergognaaparda Mosto che vivono
tecipare al rito deldella cristianità. Lui le rubò
di rimpianti». Anche
l’ampolla in Riva de40 milioni di lire oro, pari a 2
se poi la firma veneta
gliSchiavoni,converdel Corriere della Sesamento dell’acqua
milioni di miliardi di lire d’oggi
ra riconosce che Nadel Po nella laguna?
poleone compì «uno
«Le liturgie servono per
sfregio insolente e
avvicinare la gente alla
gratuito» nel rubare
sostanza. Sono stato
financo il Leone che
due o tre volte anche al
svettava da secoli su
raduno di Pontida, se è
una delle colonne di
per quello, e senza mai
San Marco, traslocasentirmi a disagio.
to a Parigi per essere
L’idea ha fatto strada al
piazzato agli Invalidi sopra dei nostri desides, da dove sarebbe
deri, questa è la verità».
tornato a casa 18 anFulaLigailprimomoni dopo, grazie agli
vimento autonomiaustriaci, frantumasta. Non dovrebbero
to in 84 pezzi.
essere i veneti a co«Seavessimo500carrarmandare sui lombar- Da Mosto a 6 anni col fratello Antonio
mati, il discorso sarebdi,anzichéviceversa?
be diverso. Ma i 500 car«Guardi, in effetti la
GIORGIO PISANI
rarmati per dispiegare
Lombardia fu creata
un’azione più pesante
con lo Stato italiano in
neiconfrontidelconsesuna maniera piuttosto
Ci volle un ambasciatore che
so italiano e internaziostrana. Sul confine del
poteva fare il doge per tener
nale non li abbiamo,
Parco dello Stelvio c’è
testa a Papa Giulio II. È questo purtroppo. E quindi le
Cima Venezia, non Cinostrerestanogiocoforma Milano. In Val Cache rimprovero all’Italietta:
za lagne».
monica esiste un paese
d’essere di carta, senza dignità
Come visse l’assalto
che si chiama Cedegoal campanile di San
lo. La Serenissima nel
Marco da parte degli
1441acconsentìchefosotto serenissimi nel bicentenario dell’atse consegnato a un signorotto locale. “Ma sì,
to di morte della Repubblica veneta?
cedeghelo”,concesseilDoge, dondeiltopo«Lo seppi per caso alle 8.30 del mattino. Mi
nimo».
vestii in velocità e corsi in piazza San Marco.
Perciò?
«Ibresciani,ibergamaschi,icremaschiface- Li avrei affiancati volentieri, ma purtroppo
vano parte della nostra Repubblica. Hanno era già tutto finito. Che azione esaltante!
una civiltà, una lingua, un dialetto diversi Quel 9 maggio 1997 il premier Romano Prodailombardi.Percui ilVenetolombardode- dierainvisitanegliUsa.IlNewYorkTimesgli
dedicò tre righe in tutto. Invece i serenissimi
ve ritornare al Veneto».
Ma che cos’ha lei, nobile veneziano che l’indomanioccupavanomezzapagina.M’inviene da studi di giurisprudenza, in co- chinoallamemoriadiBepinSegato,l’ideolo-
“
UN POCHINO
TERRONE
Ranieri da
Mosto, 86 anni,
nel salone in
cui nacque il
Governo Sole.
Sua madre era
napoletana
e la nonna
era cugina
di Eugenia
de Montijo,
moglie di
Napoleone III
e ultima
imperatrice
di Francia
[Maurizio Don]
go dell’assalto, che Iddio gli conceda l’eterno riposo. Scrisse una pagina indelebile di
storia patria. Né bastarono a piegarlo tre anni di galera. E furono un fatto prodigioso anche le interruzioni del Tg1. Ci vuole grande
periziatecnica, lolasci direamecheholavorato 35 anni in Rai, per intromettersi nelle
frequenzedella Tv di Stato. Eppurei serenissimi ci riuscirono. Senza contare la situazione giuridica creata dal loro eroico gesto».
Di che situazione giuridica sta parlando?
«L’assalto avvenne di notte e le teste di cuoio
deicarabinieriarrivaronoinpiazzaSanMarco soltanto all’alba. Questo significa che per
almeno otto ore la Repubblica italiana perse
lasuasovranitàsullaRepubblicavenetaripristinata dagli otto insorti. Mi commosse il fatto che dei popolani avessero serbato in cuor
loro il ricordo della Serenissima, e coltivato
per anni il sogno di farla rivivere, e si fossero
preparatiall’azioneaprezzodienormisacrifici, incuranti dei pericoli, pronti a finire in
prigione. I patrizi, diciamocelo, se ne fregano della Serenissima. Il popolo no! L’amore
per la Repubblica è sempre stato più vivo nel
popolocheneinobili,aVeneziacomeaRovigno, a Parenzo come a Perasto, la cittadina
dei 12 gonfalonieri, oggi nel Montenegro,
chesiarreseperultimail23agosto1797eche
seppellì se stessa insieme col vessillo di San
Marco al grido “Ti con nu, nu con Ti”».
Un discorso commovente.
«“Ma za che altro no’ ne resta da far par Ti, el
nostro cor sia l’onoratissima to tomba, e el
più puro e el più grande to elogio le nostre
lagreme!”».
Peròl’orazionefutenutadalcapitanodelle guardie, Giuseppe Viscovich, che se
non ricordo male era un conte, come lei.
«Ci sono state lodevoli eccezioni anche nella
nobiltà,nondicodino.Leipensisoloaldialogofra Giulio IIe l’ambasciatoreGiorgio Pisani,cheappartenendoalpatriziatopotevaambireadiventaredogeedunquesiritenevasuperiore a chiunque. Il collerico Papa Giuliano della Rovere, al quale la Serenissima aveva appena strappato i territori della Romagna, scagliò l’anatema sui veneziani: “Io non
mi rimarrò grave, fino a che non vi abbia fatti
umili,e tuttipescatorisiccome foste”.E Pisani,imperturbabile,glirispose:“Vieppiùvifaremo noi, Padre Santo, un piccol chierico, se
nonsareteprudente”. Menetrovi unaltro,in
duemila anni di storia, che abbia saputo tener testa a un pontefice, addirittura minacciando di retrocederlo a seminarista».
Non si trova.
«Ecco che cos’ho sempre rimproverato a
questaItalietta:d’esseredicarta,troppomodesta, priva d’orgoglio. Esiste una dignità
delle nazioni. Non dobbiamo imitare i francesi, che quando allargano la bocca per pronunciare“laFraaance”simettonosull’attenti.Ma, santiddio,unminimodi rispettabilità
va mantenuta. Invece l’unità d’Italia è stata
fatta solo sui debiti delle tre guerre risorgimentali, non sugli ideali. La Serenissima
non aveva debiti. Nel Seicento il doge Francesco Morosini resistette per 23 anni ai turchi nella guerra di Candia senza aumentare
le tasse. Piuttosto preferiva vendere il patriziato a gente danarosa. Oh, mica per due lire: stiamo parlando di 100.000 ducati, qual-
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il Giornale
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Il primo a credere in Bossi.
Nel 1996 ospitò il governo
padano nel suo palazzo
di Venezia. L’anno dopo
i serenissimi assaltarono
il campanile di San Marco:
era, come oggi, il 9 maggio.
In ricordo di Bepin Segato,
il conte leghista torna
alla carica: «Se potessimo
avere 500 carrarmati...»
cosa come 300 milioni di euro di oggi. Venezia già nel Duecento possedeva la metà dell’orodi tuttalacristianità. Enon s’eraancora
espansainterraferma.Esitrattavad’unacittà di appena 140.000 abitanti, più piccola
non solo di Parigi ma persino di Napoli».
Poi arrivò quel ladrone del Bonaparte.
«Si sa che fece la campagna d’Italia solo per
depredarne le ricchezze. Venezia era la cassaforte.Napoleone rubò allaSerenissima 40
milionidi lireoro, dicui15 milionidel Ducato di Modena depositati alla Zecca della Repubblicaveneta.Avaloridi oggicalcoli2 milionidi miliardidilireitaliane,cioè1.033 miliardi di euro».
Che lei rivuole dalla Francia.
«Esatto.Liavrebberodovutipretendere igoverni italiani che si sono succeduti finora,
ma sono stati uno più vigliacco dell’altro.
Percuinechiesipersonalmentelarestituzione già nel 1997 con lettera ufficiale al presidente Jacques Chirac. Nemmeno mi rispose. Adesso mi accingoa riformulare la stessa
richiesta a Sarkozy. La Convenzione dell’Unesco approvata il 14 novembre 1970 all’articolo11parlachiaro:“Vengonoconsiderati come illeciti l’esportazione e il trasferimento di proprietà forzati di beni culturali,
risultantidirettamenteoindirettamentedall’occupazione di un Paese da parte di una
potenza straniera”».
Nel caso della Serenissima di che beni si
tratta?
«Iltesoro di SanMarco che era custodito nella basilica, a quel tempo cappella ducale. I
dipintiegliarredisacridi160chieseveneziane.Migliaiaditele,sculture,specchi,vetrate,
lampadarieoggettipreziosidellescuoled’arte. I 470 manoscritti antichi asportati dalla
Marciana. Un numero inestimabile di incunaboli, codici miniati e libri sottratti a bibliotecheeistitutireligiosi.L’interaflottadaguerraesistentenel1797,unadellepiùimportanti del Mediterraneo. I ricchissimi materiali
dell’Arsenale di Venezia, tra i quali l’occorrenteperequipaggiare8 vascelli,6fregate e5
cutter, 6.000 cannoni di vario calibro, 2.000
fucili e 6.000 pistole, interi depositi di vele e
sartiami. Senza contare che mi aspetto da
Sarkozy un adeguato indennizzo per la violentasoppressionedellaRepubblicadiVenezia, declassata da millenaria capitale di uno
Stato sovrano a modesta città di provincia».
Misa chefa primaarestituirleCarla Bruni.
«LaFrancianeglianniNovantaottennelarestituzione di molti beni confiscati dalla Russia. Non può fare orecchie da mercante».
E rivuole anche i 41 quadri veneziani custoditi nella Pinacoteca di Brera.
«Li ho inventariati uno per uno. Lei sa come
finironoinLombardia?Èprestodetto.Inobili milanesi, a differenza di quelli veneziani,
sono stati storicamente succubi di qualcuno, dei Visconti, degli Sforza, degli spagnoli,
degliaustriaci, sempreservi! Anche diNapoleone. Che, per compensarli della loro cortigianeria,gliregalòdipintidiTintoretto,Mantegna, Tiziano, Paolo Caliari, Cima da Conegliano, Jacopo Bassano, Lorenzo Lotto, Palma il Giovane. Il nuovo governatore Zaia deve scrivere al suo collega Roberto Formigoni
e pretendere che ci vengano restituiti».
porsiaquellocheluidefinisce«meticciaOggi di chi è Venezia?
todiciviltà»,perché«seunsimileproces«Di nessuno. Siamo rimasti in 59.000. Veneso è in atto, significa che esprime la voziaèunaDisneylandcheèstataanonimizzalontà di Dio».
ta dal Pci. L’hanno svuotata dal di dentro e
riempita di camere per turisti. I bed and bre- «La Chiesa ha bisogno del meticciato perakfast non votano. Nelle sue edizioni rivedu- ché non ha più clero locale, quindi deve reteescorrette,occhioallaesse,ilpartitocomu- clutareisacerdotidoveecomepuò. Untemnista ha deciso di distruggere quel poco che po il quinto o il sesto figlio dei veneti poveri
restava della Serenissima. I compagni han- sifacevaprete,attiratodaunarenditamensino sempre odiato i veneziani. E guardi che le pari a 5.000 euro di oggi. Adesso la Chiesa,
sono stato staffetta partigiana dal 1942 al giàridotta inbolletta dai Savoia,può passar1945, procurai ad almeno un centinaio di ri- gliene al massimo 800. La religione è bella,
cercati i documenti falsi che li salvarono dal- ma senza soldi non sta in piedi. Per 800 euro
la deportazioneneilager nazistiefui arresta- un africano corre, un italiano no».
Perché è diventato giornalista quando
to dai fascisti. Nel dopoguerra ho provato a
poteva limitarsi a fare il nobile?
trattarecon l’onorevoleGianmarioVianello,
«Finita la guerra, mio
paceall’animasua.Stalipadre, che era stato diniano fino al midollo. I
rettore dell’Archivio di
comunistixesemprecoStatodiVenezia,riscuomunisti, col ciodo in teteva1.150liredipensiosta,no’ghexesanti.Posne. Un chilo di burro
sono chiamarsi diessinel 1945 ne costava
ni, ulivisti, democratici,
2.000. Perciò cominciai
rossi, verdi, zali, tuto
a collaborare con la Rai.
quelo che ti vol: non
MASSIMO CACCIARI
Era il 1952. La televisiocambieranno mai».
ne ancora non esisteva.
Ora che è finito il reIl solo che può guidare il Pd.
Le notizie radiofoniche
gno di Massimo CacMa i comunisti xe sempre
dal Veneto finivano nel
ciari sarà contento.
Gazzettino padano, in
«Sono stato con lui in
comunisti: hanno trasformato
onda da Milano. Nel
Consigliocomunale per
questa città in una Disneyland. 1956morìd’infartoilcacinque anni. Se la prenporedattoreLicioBurlideva con i suoi dandogli
Gli hotel, si sa, non votano
ni. Chiamai il collega
dei cretini in aula. Gli ho
Sergio Telmon, repubsempre votato contro,
blicano, pregandolo di
ma l’ho in simpatia. Lo
metterci una buona paconsidero un uomo di
rola con Ugo La Malfa».
grande levatura. È l’uniAhi, ahi, lottizzato e
co che potrebbe fare il
raccomandato.
segretariodelPartitode«La Malfa lo conoscevo
mocratico,nonqueimedal 1946. Quando scennarrosti di Bersani,
devoa RomaperladireD’Alema e Veltroni. Ma
zione del Pri, mi riceveè scomodo persino per
vasubito,nonhomaicaloro. Cacciari l’ha detto
pito perché avesse tanchiaro e tondo: “Farei il
ta simpatia per me. Mi
Pd del Nord, sull’esemconvocò nella capitale.
pio della Lega”».
Fuori dal suo ufficio faRenatoBrunetta,ilfi- Il busto del navigatore Alvise da Mosto
ceva anticamera Guido
gliodelvenditoreamCarli, futuro governatobulante di gondoete,
RENATO BRUNETTA
re della Banca d’Italia.
non ce l’ha fatta a
Ricevette prima me.
prendere il posto di
“Telefoniamo a Villi De
Cacciari, gli hanno
Non aveva il look per fare
Luca,cidevequalcosa”,
preferitocomesindail sindaco. Il vincitore Orsoni,
disse La Malfa. Formò
coGiorgioOrsoni.Codi persona il numero
me si spiega? Il minicattolico di sinistra e primo
sull’apparecchio, non
stro accusa la Lega di
procuratore della basilica,
si fidava a passare per il
non averlo votato.
è nella manica del patriarca
centralino, segno che
«Non c’entra. È che gli
glispionigiàallorasidamanca il look. In questo
vano da fare. De Luca,
mondo di plastica l’immagineconta,purtroppo.Epoinondimenti- un galantuomo che in seguito avrebbe diretchiamo che l’avvocato Orsoni vive all’om- to il telegiornale, fu assai comprensivo: “Olbra della Chiesa, è primo procuratore di San treallanomina,adaMostobisogneràriconoMarco, si occupa della basilica e del campa- scere un aumento di stipendio”. Ma La Malnile. È un cattolico di sinistra nella manica fa, parsimonioso fino allo scrupolo con i soldel cardinale Angelo Scola. Il patriarca, che di pubblici, lo stoppò: “No, no, può aspettanon manca mai di ricordare d’essere figlio re”. Risultato: per i primi cinque anni feci il
d’un socialista massimalista, è un politico, capo della sede Rai di Venezia mantenendo
non è un religioso come il suo predecessore lo stipendio di redattore ordinario».
Una fregatura per la pensione.
Marco Cé».
Scolamihaspiegatochenonbisognaop- «Non me ne parli. L’Istituto di previdenza
“
zia.Colmaritopermareottomesil’anno,tuttoeranellesuemani:lacuradeifigli,ilgoverno della casa, i contratti di proprietà. Godeva di un’autonomia che nessun’altra donna
del suo tempo aveva. Questa è la culla della
libertà,nelSettecentoin piazzaSanMarcovi
erano 200 casini, non quelli di oggi, luoghi
d’intrattenimento dove le signore potevano
conversareallapariconimaschi.Unoapparteneva alla mia bisnonna, Anna Gardi».
Allora un motivo c’è se le veneziane vengonoancor oggisospettated’essere donne di facili costumi.
«Vede,purtroppocolsaccheggio deinapoleonici, la flotta sequestrata, i commerci bloccati, Venezia moriva di fame. Un giornalista
francese arrivato qui nel 1811 scoprì che la
città aveva perso 30.000 abitanti e che metà
dei veneziani girava per calli e campielli a
chiederel’elemosina,quando appena15andei giornalisti mi versa 4.000 euro al mese. niprimaillorotenore divitaeraquattrovolte
Per mantenere il monumento nazionale in superioreallamediaeuropea.Inquesteconcui ho la fortuna di vivere ne spendo 5.000. Il dizioni che altro potevano fare le madri se
tessuto urbano di questa città risale al 1300. non vendere le loro figlie per strada? Lord
La legge speciale per Venezia prevedeva che Byron, che soggiornò a Venezia fra il 1816 e il
lo Stato aiutasse i proprietari di dimore stori- 1819, ne comprò una quarantina. E lo stesso
che. Con la scusa dell’emergenza acqua alta, JeanJacquesRousseau,santificatodaigiaconon arriva più un euro. Ha rastrellato tutto il bini come apostolo dell’infanzia, si prese
Mose, ilsistema diparatie mobili. Uncarroz- una veneziana di 10 anni per vincere la dezone pazzesco che continua a ingoiare soldi. pressione. Poi parlano tanto di pedofilia...».
Non mi ha spiegato come mai i veneti voMi sa che non finiranno mai di costruirlo».
tano in massa per la Lega.
LoscrittoreGian Mario Villaltaè convintoche gliitalianipercepiscano il Nordest «I veneti votano per l’autonomia. Il Veneto
come «una landa disertata dalla civiltà e si sente diverso, sa che il suo è un mondo a
dalla cultura, dove vivono tristi umanoi- sé. L’imprenditore veneto si suicida per redi dominati dall’avarizia e dalla xenofo- sponsabilità verso i dipendenti, perché non
riesce a pagargli lo stibia».Ha idea delperpendio. Le risulta che
ché i veneti siano ansucceda qualcosa di sitipatici a tutti?
mile in altre parti d’Ita«Semplicemente perlia? Mi spiace dirlo, ma
ché lavoriamo tanto.
quel Francesco de Vito
Siamoancoraun popoPiscicelli, il costruttore
loserio rispettoallamenapoletano che voleva
dia italiana. Il governo
fare affari dopo il terrenazionale sa che qui gli
ANGELO SCOLA
moto dell’Aquila, arrebasta un dito per costato in seguito all’agmandare, non occorre
Non è un religioso come Cé.
ghiacciante conversail bastone. Il veneto si
Non manca mai di ricordare
zione telefonica col coalza alle 6, lavora fino
gnato - “io ridevo staalle 19, cena, guarda
d’essere figlio di un socialista
mattina alle 3 e mezzo
un po’ di televisione,
massimalista. È un politico
dentro al letto” - è un
va a letto e la mattina
mio lontano cugino. La
doposirialzapertornache ama il meticciato di civiltà
differenzafra il Venetoe
re al lavoro. In Rai io failSudètuttaqui.Lorosocevo orari folli, 15-18
no abituati al pasticcio.
ore al giorno. Quando
“T’ho fatto fesso”: quevi fu l’alluvione del 4
staèlagioiadelmeridionovembre 1966, la più
nale».
disastrosa in mille anLaLegaèlanuovaDeni di storia, un metro e
mocrazia cristiana?
90 di acqua alta, telefo«ConlaDclanostraautoni saltati, linee elettrinomia era garantita dai
che interrotte, un noBisaglia, dai Rumor, dai
stro tecnico andò in
Ferrari Aggradi, dai Gui.
cerca di un generatore
PerquestoAntonioBisadi corrente finché non
glia, una creatura delle
lotrovòeconquellolesAssicurazioni Generali,
si la mia radiocronaca,
venne fatto fuori. O non
a lume di candela, in- Il «tanko» dei serenissimi a San Marco
crederà che sia caduto
formando l’Italia che
in mare per un malore e
stavamo affondando.
UGO LA MALFA
che suo fratello don MaFosse accaduto a Rorio siaannegato per sbama? Non lo so. A Roma
glio in un lago del Cadocascaelmatòn e ilo lasMi voleva bene, però mi fregò
re mentre indagava sulsa par tera».
cinque anni di stipendio. Bogi
l’oscuro incidente che
Èperquestocheaiveneti sono antipatici i
mi chiese un appunto sulla Rai, costò la vita a Toni?».
Qual è la miglior dote
terroni?
dove sono stato giornalista
dei veneti?
«Un veneto s’innamora
per 35 anni: diventò la riforma
«La tenacia. Ci aggiundel lavoro perché in esga la tranquillità: si senso trova la dignità. Un
tono a posto con la loro
meridionale cerca solo
la paga.Ilvenetovuole costruire. La vitaèco- coscienza».
struzione, non è distruzione. S’è mai chiesto
E il peggior difetto?
perché le donne venete sono molto attive?». «Non riescono a battere i pugni sul tavolo
Mi sono chiesto sul Giornale come mai per ottenere ciò che gli spetta».
tutti gli ori femminili alle Olimpiadi o
Un giorno Venezia s’inabisserà oppure
nelle gare mondiali vengano vinti da
vivrà in eterno?
campionesse nate in questa regione: Fe- «Venezia seppellirà i suoi detrattori, questo
derica Pellegrini, Dorina Vaccaroni, No- è sicuro».
vella Calligaris, Sara Simeoni.
(494. Continua)
«Lei pensi solo al ruolo che aveva la donna
sotto la Serenissima, in particolare a [email protected]