Numero 54

Transcript

Numero 54
Mensile gratuito della Pro-Loco di Cese dei Marsi
Anno V Numero 54 – 28 novembre 2010
La quinta magia delle cantine acCese…
Grafica di Roberto Cipollone
Osvaldo Cipollone
Buona la “quinta edizione” anche se…
… Qualcuno, liberamente, continua ad assumere iniziative non condivise. Altri
disattendono i suggerimenti della Pro Loco e, alzando il proprio volume (in buona fede?),
soffocano i brani proposti dalle cantine vicine. Certuni optano per testi impropri per una serata
di altro sapore… In questo caso, però, ci si può avvalere del detto latino “de gustibus non
disputandum est”. I gusti altrui non si discutono, ma… Molti non ce la fanno a scrutare più in là
dei propri spazi ed apprezzare anche le altre realtà. Ci sono poi personaggi, ogni anno diversi,
che mostrano una certa focosità a fine serata, ma non riscuotono mai applausi, anzi... Questi
pochi “peccati veniali” potrebbero essere evitati, ma il mondo e bello anche perché è vario.
Sotto il profilo culturale le proposte della Pro Loco sono tutte apprezzabili; fra l’altro, oltre
agli impegni operativi, l’Associazione affronta rischi e imprevisti, e per questo dobbiamo esserle
vicini con un generale consenso. Lo stesso apprezzamento va tributato naturalmente alle 16 cantine
per il lavoro che richiedono i preparativi e la distribuzione delle pietanze. Anche nella quinta
edizione tutti hanno saputo abbinare al buon vino tante squisitezze: mustocótto, ferratelle,
porchetta, vin brulé, pulènna, quagliatéjji co’ jji fašcióji, saràche, bbroccolitti, roscétte, …
(continua a pag 2.)
(… da pag.1)
…vino aromatizzato, ventresca, frittata co’ jji ‘spàraci, cignalo, fašcióji co’ lle coteche, pizze,
pizzélle, gnocchi, sagnétte, carne alla brace, risótto co’ funghi e tartufo, bruschette, pan’ e
sargìccia, scòppe de patane e… ca’ccósa de doce, caffè, amari, distillati e… festosità.
Due new entry si sono aggregate quest’anno alle cantine veterane. Le ragazze della Cantina
de Rocco hanno preparato pane e salsiccia attirando gli avventori anche con i caratteristici
cappelli, gli smaglianti sorrisi e la cordialità sincera.
Alla Cantina de Rocco, le belle e brave “paninare”
In attesa della cottura di gnocchi e sagnétte “co’ quiji della Pro Loco”
Le altre nuove specialità sono state cucinate alla Cantina della Pro Loco: sagnétte e gnocchi
fatti a mano con 100 uova, 25 chili di patate e 20 di farina. I 250 piatti di pasta, preparata e cotta
in diretta, si sono esauriti in un paio d’ore, per cui, se in futuro si volesse ripetere l’idea,
occorrerebbero molti più collaboratori rispetto ai pochi volenterosi di quest’anno, ai quali va un
particolare ringraziamento per la dedizione disinteressata.
Lo stesso dicasi per chi ha curato gli aspetti organizzativi e gli spazi culturali; per le tante
ragazze, i giovani, gli adulti e quelli “su con gli anni”. Tutti sono stati all’altezza della situazione.
Un particolare grazie va a Francesco che ha aiutato anche altri e ha curato un’iniziativa tesa a
diffondere la stessa musica per tutte le cantine.
Grazie poi ai visitatori, che hanno apprezzato sia i piatti che la manifestazione,
riscoprendo, insieme ai gusti spariti, anche un’atmosfera magica.
Nell’arco della serata “ho visto gente della mia età…” alle cantine, ma anche ultraottantenni che avevano ritrovato molto “appetito”. Ho visto nonni che facevano gustare le stesse
pietanze ai propri nipotini. Ho visto persone che osservavano curiosamente i locali addobbati,
analizzando con nostalgia gli utensili del passato. Ho visto compaesani tornati appositamente da
lontano. Ho visto foto e videocamere che immortalavano scene, personaggi e scorci del borgo
antico. Non ho visto distanza tra locali e forestieri che si scambiavano opinioni e sensazioni, ed ho
rivisto chi, memore delle passate edizioni, ha pernottato ancora nei camper per non mancare
all’appuntamento. Da loro ho sentito apprezzamenti onesti sui menu e sull’organizzazione; altri
giudizi lusinghieri dai due “mestieranti” (conoscitori di altre iniziative simili), che hanno
catalogato questa manifestazione fra quelle più singolari e genuine della zona. Ho incrociato lo
sguardo divertito di giovani e di anziani e li ho sentiti cantare insieme. Ho visto cenni di ballo al
suono degli strumenti da banda e della romantica e trasognata armonica. Scrutando gli occhi di
un’anziana ho ascoltato la sua voce tremula sussurrare: “Quant’è bbéjjo…Me pare de revede’ ji
témpi de ‘na ‘òta…” ; lì ho riletto pagine di storia rurale e tradizione che riconducono come per
incanto alle nostre radici.
Ho visto mani callose che ne stringevano calorosamente altre; quelle che regalavano pacche
affettuose su spalle curve. Ho sentito saluti d’incoraggiamento, complimenti e tanti arrivederci
all’anno prossimo… (salute e tempo permettendo). Ho soffocato quelle belle emozioni che
regalano orgoglio…
Ho ringraziato il cielo per le fornacèlle e le cantinèlle acCese, e mentre assaporavo piatti e
sentimenti, ho digerito anche quei pochi “se” e i qualche “ma”…
2
LoRenzo Cipollone
CIÒ CHE VORREMMO FARE NEL MESE DI DICEMBRE
30 Novembre, martedì – Termine ultimo per prenotare il posto sui pullman per
andare a Lanciano il 18.
I pullman sono tre: uno della parrocchia, uno della
Confraternita (riservato ai confratelli e ai parenti
stretti), un altro della Pro Loco (riservato ai giovani).
4 Dicembre, sabato – Alle ore 18 è convocata la riunione del Consiglio Pastorale.
5 Dicembre, domenica
– Riunione dei ragazzi della Pro Loco che vorrebbe lavorare al Presepio dentro
la Chiesa. Chi vuole collaborare è pregato di contattare il Presidente della Pro
Loco
8 Dicembre, festa dell’Immacolata – Cerimonia della consegna delle Tessere ai Bambini, ai ragazzi ed
adulti che si sono iscritti alla Associazione dell’Azione Cattolica.
12 Dicembre, domenica – Incontro Annuale del Laicato Trinitario Morsicano a Luco dei Marsi presso le
suore Trinitarie per i festeggiamenti per il Fondatore dell’Ordine San Giovanni
De Matha.
12 Dicembre, domenica – Ritiro Spirituale della Confraternita al santuario della Madonna di
Pietraquaria
18 Dicembre, sabato – Lanciano: Consacrazione a Vescovo di Don Emidio
Cipollone.
Come noto, non tutti potremo entrare nella cattedrale. Tutti
quelli che non entreranno nella cattedrale potranno
assistere alla celebrazione attraverso un maxi schermo dal
Santuario del Miracolo Eucaristico vicinissimo alla
Cattedrale.
24 Dicembre – Messa di Mezzanotte: continuiamo la nostra tradizione dello
scambio di auguri nell’atmosfera notturna.
26 Dicembre – Festa della famiglia: tutte le famiglie unite sono invitate alla Messa
delle 11,30 per una solenne celebrazione.
31 Dicembre – Fine anno - Tutti in Chiesa per il canto del “Te Deum”
Salvo errori od omissioni e sempre “se Dio vuole”
Teresa Cipollone
NOTIZIE DALLA PARROCCHIA: RIPARTE IL CATECHISMO
Come catechista, per il secondo anno insieme a Rosella, che invece è una veterana, sono contenta di comunicare
attraverso La Voce alcune novità:
- in considerazione del fatto che i percorsi di preparazione ai sacramenti della comunione e della cresima sono periodi
particolari del cammino di formazione e di continua conversione del cristiano si è deciso di ricominciare, come in tanti
anni passati, la catechesi permanente almeno per l’infanzia e la preadolescenza;
- si invitano, pertanto, i genitori a iscrivere alla catechesi i propri figli per motivi che vanno oltre la richiesta dei
sacramenti della comunione e della cresima;
- si sono già formati 2 gruppi di catechesi di 6-10 e11-16 anni, perché le catechiste sono solo 2, anche se sono
affiancate da 4 nuove persone che hanno dato la disponibilità a fare questo servizio;
- si sta formando quindi un gruppo di catechiste che faranno incontri mensili con il parroco;
- l’incontro di catechesi con i bambini e i ragazzi ci sarà tutti i venerdì alle ore 19 fino a giugno. Abbiamo iniziato
venerdì scorso, 26 novembre;
- si è considerato anche che fare la catechesi a bambini e ragazzi non è possibile se non in cooperazione con i genitori;
- per questo motivo è diventato necessario stabilire di fare incontri mensili tra parroco, catechisti e genitori;
- è già stato fatto il primo incontro (presenti circa 15 genitori tutte mamme), per gli altri incontri sono da fissare
calendario, modalità e contenuti;
- in questo primo incontro sono emerse la sensibilità dei genitori nel riconoscersi co-educatori e formatori per il
cammino di fede dei loro figli e la loro disponibilità ad accettare la proposta degli incontri mensili.
Nel salutarvi, chiedo a tutti i parrocchiani di pregare per il parroco, i catechisti, i genitori e i figli coinvolti in questo
inizio di cammino, perché si vada avanti nell’amicizia e nella fraternità e soprattutto nella grazia di Gesù Cristo e
l’aiuto materno di Maria madre di Gesù e madre nostra.
La catechista Teresa
“Caro Giovannino…”
Sembra trascorso tanto tempo ma solo poche settimane fa abbiamo salutato per l'ultima volta un padre, un marito, un
amico a tutti molto caro. Per il modo così caloroso con cui il popolo di Cese ha partecipato al nostro dolore, volevamo
cogliere questa occasione per ringraziare tutti di cuore.
Grazie Giovannino per tutto quello che ci hai dato!
I tuoi insegnamenti saranno la nostra forza e la nostra ricchezza futura.
Con amore, I TUOI CARI
3
Alessandro Cipollone
4 NOVEMBRE: LA FESTA DELLE FORZE ARMATE A CESE
Il 4 novembre è stata l'unica festa nazionale che abbia attraversato le età dell'Italia liberale, fascista
e repubblicana. Fino al 1977 è stata un giorno festivo a tutti gli effetti. Da quell'anno in poi, a
causa di una riforma del calendario delle festività nazionali introdotta per ragioni economiche con
lo scopo di aumentare il numero di giorni lavorativi, è stata resa "festa mobile" che cadeva nella
prima domenica di novembre. Nel corso degli anni '80 e '90 la sua importanza nel novero delle
festività nazionali è andata declinando, ma recentemente (in corrispondenza con la Presidenza
della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi) è tornata a celebrazioni ampie e diffuse.
In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti le più alte cariche dello Stato
rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l'Altare della Patria a Roma, e si
recano in visita al Sacrario di Redipuglia dove sono custodite le salme dei caduti della guerra del
'15-'18, nonché a Vittorio Veneto, la località in cui si svolse l'ultimo confronto militare della
Grande Guerra fra l’esercito italiano e quello austro-ungarico. Le celebrazioni più importanti si
tengono a Trento, Trieste e Roma.
Anche Cese, per il secondo anno consecutivo e grazie all'interessamento di Nadia Di Matteo – che
ha organizzato la cerimonia – ha celebrato, con numerose rappresentanze delle Forze Armate,
questa festività.
La manifestazione ha avuto inizio presso il monumento ai caduti del paese, dove abbiamo deposto
una corona di fiori. Poi siamo entrati nella nostra Chiesa parrocchiale dove il nostro caro Don
Emidio Cipollone - prossimo Arcivescovo della Diocesi di Lanciano e Ortona – unitamente al
nostro parroco Don Josè, ha celebrato la funzione liturgica.
Nell'Omelia, Don Emidio ha recitato una frase di San Carlo che disse: "Il centuplo quaggiù e la vita
eterna successivamente", intendendo con tale frase che gli appartenenti alle varie Forze Armate
hanno messo a disposizione quanto di più caro a loro disposizione per la Nazione e cioè la propria
vita. Dopo la cerimonia in Chiesa, nella quale si sono susseguiti Offertorio e Preghiere delle singole
Amministrazioni Militari, abbiamo terminato la nostra festa a tavola riunendoci a cena al
ristorante Palentino.
4
Cristina Cipollone
PIAZZE E VIE DI CESE: PIAZZA FRANCESCO BARACCA
Quando a Cese si dice ‘mpiazza , fra le diverse, se ne intende solo una, LA PIAZZA; vi si trova la nostra bella chiesa e il
monumento ai caduti; nei giorni della “festa” è lo scenario degli spettacoli, dei giochi popolari e del nostalgico “palo
della cuccagna”, che da qualche anno, per ovvie ragioni di sicurezza, è scomparso dalla nostra tradizione.
Qualche anno fa, era la piazza del Bar di Lina e se qualcuno dei nostri padri diceva “stengo ‘mpiazza”,
inconfondibilmente era da interpretare “a ‘cché Raffaeluccio”. Oggi è “P3” a gestire il locale e quindi per fortuna il
bar è ancora attivo.
Prima del terremoto del 1915 era chiamata Piazza Centrale e prima ancora P.zza della Chiesa (cfr. O. Cipollone, Orme
di un Borgo, Roma 2002).
La nostra piazza è oggi intitolata ad un grande aviatore italiano, forse il più importante, Francesco Baracca.
Pochi, forse, conoscono la sua vita e anche qualche curiosità.
L'Italia ebbe nella 91a Squadriglia di Francesco Baracca la "Squadriglia degli Assi", e Francesco Baracca era “l’Asso degli
Assi”.
Baracca combatté sui fronti che noi italiani ben riconosciamo: il Piave, Gorizia, Caporetto, Istria...
In 63 combattimenti aerei ottenne 34 vittorie. La sua prima vittoria risale al 1916; ottenne la medaglia d'argento.
Questa fu anche la prima vittoria italiana in assoluto in un combattimento aereo.
Sarà decorato di altre due medaglie d'argento, delle quali l'ultima sarà convertita in medaglia d'oro nel maggio 1918.
Promosso capitano nel giugno 1916, rimane sempre nella stessa Squadriglia, anche quando questa diviene la 70a. Viene
successivamente trasferito alla 91a Squadriglia nel maggio 1917, dove vola sul nuovo Niuport 17. Sul nuovo aereo
dipinge lo stemma di famiglia: il cavallino nero rampante destinato a diventare probabilmente l'insegna più cara agli
italiani.
La 91° Squadriglia raduna i migliori piloti italiani e vola con i migliori aerei. Francesco Baracca volo con il Niuport 17,
con lo Spad VII e quindi con lo Spad XIII. Su tutti i suoi velivoli dipinge il cavallino rampante..
La sua ultima vittoria è un Albatros DIII che abbatte il 16 Giugno 1918 nei pressi di S. Biagio di Callalta.
Il 19 giugno mentre con altri due aerei della Squadriglia, è impegnato in un'azione di mitragliamento a volo radente sul
Montello, il suo Spad XIII viene colpito. Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno.
Osnago, compagno dell'ultimo volo, su segnalazione dell'ufficiale Ambrogio Gobbi, raggiunge le pendici del Montello
con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del "Secolo" di Milano. Qui, accanto ai resti del velivolo, si trova il corpo di
Baracca: ustionato in più punti, presenta una ferita di pallottola sulla tempia destra. Le ali e la carlinga dello Spad XIII
sono carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo, il serbatoio è stato forato da due pallottole.
Le esequie si svolgono il 26 giugno a Quinto di Treviso, l'elogio funebre viene pronunciato da Gabriele D'Annunzio.
Qualche anno dopo, nel 1923, la madre di Francesco Baracca, contessa Paolina, affidò ad Enzo Ferrari l'emblema del
"cavallino rampante".
Ferrari non lo utilizzò subito, ma dopo qualche tempo, aggiungendo lo sfondo giallo, colore di Modena.
Oggi il cavallino di Baracca è l'inconfondibile simbolo della casa di Maranello.
Le gesta di questo eroe sono raccontate anche nella canzone “SPAD VII S2489” di Francesco De Gregori:
“La terra è una parentesi tra una partenza e l'altra,
quasi un'inutile perdita di tempo
Per cose di poca importanza
Di lassù c'è un'altra vista del mondo,
un altro panorama della vita”.
Una precisazione…
Con mio grande stupore, in questi giorni sono venuta a conoscenza di un particolare che forse non tutti sanno.
Da sempre, da quando sono nata, l'attuale piazza U. Maddalena l'ho sempre sentita chiamare Piazzetta dejj'Aseni! E
qualcuno concorda con me!
Se non che, da pochi giorni, e proprio a seguito dell’articolo dello scorso mese, mi hanno suggerito che con lo stesso
appellativo veniva chiamato il largo antistante l’ex Tabaccheria di Maddalena.
Fonti attendibili ci informano che la "Piazza dejj'Aseni" era davvero quella davanti a Maddalena, e sembra che fosse
chiamata così perché vi erano lasciati gli asini dei contadini che, prima di tornare a casa, si fermavano nella vicina
bettola.
Lancio una domanda a coloro che hanno una più profonda cultura della storia cesense (ed anche ai più anziani): come
si è verificato, nel tempo, “l’equivoco”? Grazie.
5
Quel 13 novembre…
A cché Arduccio
Via ‘mpacis
J’Amatori
Quiji de Santo Stefano
6
La cantina di Buccio
Le scopparelle
A cché Danilo
La cantina de Renzo
… San Martino 2010
La Cantina de Ezio
A cché nonna Rosa
La stalla dejjo Riccio
Ajji maghi
La cantina de Rocco
La cantinélla
A cché sor Antonio
A cché Osvardo
7
Daniele
…PERCHÉ LA PORTA È APERTA,…
La serata di San Martino vissuta da un nuovo amico delle Cese
Tra le stradine senza vita di un borgo senza tempo mi ritrovai a Cese, un paese di poche anime
credo e così stava passando quel giorno tra il freddo e le case arroccate in cima a montagne
spigolose. Ma quella sera quell’aria sobria che contraddistingue quei luoghi fu presto animata
dalla festa più calorosa cui mai partecipai. Le vie principali del centro erano un abbraccio a restare
e a bere con ogni sconosciuto. Ognuno ti invitava a bere e a restare al caldo ad assaggiare
salatissimi saraghi con connessa spiegazione del mitile dal suo carnefice e pescatore. Le cantine
erano aperte!!! Vere protagoniste che ospitavano viaggiatori da ogni luoghi, dal nord e dal sud. Il
vino a fare da collante tra vecchio e nuovo giovane e vecchio in un impasto senza tempo mi
richiamavano a dolci ricordi di serate semplici in compagnia di amici dove la notte è illuminata a
giorno e non finisce mai.
“Alla cantina di Buccio c’è un giro di vita” che non ti so spiegare ma è bello lasciarsi cullare dalla
leggerezza e dal vin brulè. Benvenuti a casa cioè a Cese!! La cantina è piena di foto e anche io
lascio la mia, chi lascia la patente chi la carta d’identità, sì perché qui perdi contatto su cosa sono
le stratificazioni sociali che impongono norme e comportamenti. Ognuno è se stesso e nessuno è il
padrone di casa, perché la porta è aperta e la musica invita a ballare. Intanto tutto intorno è
coperto da 1 tappeto di gente che cammina impazzita fuori alle cantine provando ora questo poi
l’altro piatto, con un dolce in una mano ed un panino alla porchetta dall’altro. L’atmosfera è così
familiare che non c’è il lei di cortesia, o il signorìa vostra o chicchessìa, solo uomini che scavano
nei loro desideri, desideri di vino e un po’ di follia fatta di canti per strada e teatralità.
Nell’altro vicolo è via mandre non ti puoi sbagliare tanti cartelloni lo possono confermare, non c’è
spazio senza festa non c’è piatto senza minestra e allora giù col Montepulciano di Abruzzo e
ancora mescere fantasia mista ad armonia di un borgo che sembra essere diventato ancor più
piccolo strettosi tra i suoi abitanti misti ai festanti festosi. Ah dimenticavo, la serata l’hanno aperta
gli sbandieratori e l’hanno chiusa i suonatori x le cantine ancora in fermento nonostante sia finito
l’ultimo pezzo di cinghiale o il riso ai funghi di nonna Mariuccia. La brina del mattino è visibile
ora e pochi ancora sono in giro. Noi non siamo andati a dormire perché Cese è 1 terra da scoprire
e tra una fontana d’acqua limpida e le sue terre verdi c’è da impallidire sotto le maestose ed
impervie catene montagnose, il velino ci ammonisce: ”c’è da rimettere a posto la cantina”, ma solo
domani mattina.
…Con affetto
Qualche altra istantanea della serata per le vie del borgo…
8
…e altre ancora…
9
Eugenio Cipollone
IL PALLONE A CESE
Doveva accadere prima o poi, ed è arrivata in quel di Canistro. La prima battuta d’arresto del G.S.Cese, uscito
sconfitto per 2 a 1 dalla Valle Roveto, arriva dopo buoni risultati, ottenuti fino alla settima giornata. Dopo le
partite di cui vi abbiamo parlato nel numero scorso, si sono registrati, in sequenza, il pareggio interno (1 a 1)
con il Caruscino (accompagnato in panchina dall’amico padre Beniamino), l’importante pareggio a reti
bianche, dopo essere rimasti in dieci per gran parte del secondo tempo, in trasferta contro il Pucetta, prima in
classifica, ed infine la vittoria casalinga contro il Tibur Paternum per 2 a 0.
Nella giornata odierna, l’appuntamento è per le 14:30 all’Ara per l’incontro con il Massa D’Albe.
Classifica
Pucetta
Castellafiume
San Giuseppe di Caruscino
Aurora
Cese
Borgo Pineta Az Nord
Tkm Vico
Massa D’Albe
Collarmele
Atletico Tagliacozzo
Barrea
Deportivo Luco
Santacroce Canistro
Tibur Paternum
Federlibertas Bugnara
Punti Giocate
18
8
15
8
14
8
15
8
12
7
14
8
10
7
10
8
8
7
7
7
6
7
5
7
7
8
4
8
4
7
Prossimo turno (Domenica 28/11/10)
Aurora-Barrea
Borgo Pineta Az Nord-Atletico Tagliacozzo
Cese-Massa D’Albe
Collarmele-Tkm Vico
Deportivo Luco-Tibur Paternum
Federlibertas Bugnara-Santacroce Canistro
Pucetta-San Giuseppe di Caruscino
Riposa: Castellafiume
Nella classifica viene riportata anche la
colonna relativa alle partite giocate. Questo
perché al campionato di terza categoria
partecipano 15 squadre che, a turno,
osserveranno un turno di riposo
Il 23 ottobre è inziato anche il campionato Amatori, e l'inizio campionato sta dando molte soddisfazioni ai
nostri amici. Ecco i risultati delle prime cinque giornate: Alfa Midia-Cese 0 a 4; Cese-Civitella 1 a 2; Pago82
- Cese 1 a 3; Cese - Avezzano89 0 a 1; Celano - Cese 2 a 3.
In virtù di questi risultati, gli Amatori hanno raccolto 9 punti, guadagnando così il quinto posto in classifica.
Vi riportiamo uno stralcio del regolamento previsto per quest'anno: "Il campionato si svolgerà con un girone
all’italiana con gare di sola andata. Al termine le squadre verranno suddivise in due gironi, mantenendo
tuttavia il punteggio acquisito in classifica. Nel 1° girone saranno inserite le squadre classificate nelle
posizioni dispari (1° - 3° -5° ecc. ) nel 2° girone le squadre classificate nelle posizioni pari ( 2° -4° -6° ecc. ).
Verranno disputate gare di solo andata con la particolarità che la classifica generale continuerà ad essere
unica e le squadre partiranno dal punteggio sino ad allora acquisito. Al termine del campionato la squadra
1° classificata sarà dichiarata direttamente vincitrice qualora avrà acquisito 6 o più punti di vantaggio nei
confronti della 2°. in caso contrario la 1° e la 2° classificata disputeranno una gara di spareggio per
l’aggiudicazione del titolo." La fonte di questo estratto di regolamento è il sito web www.amatoricese.it.
Ebbene sì, questa è la novità assoluta di quest'anno: un sito internet totalmente dedicato alle gesta degli
Amatori e dove è possibile trovare notizie, foto e commenti sul campionato in corso. Come ogni buon sito che
si rispetti, infatti, è prevista anche la possibilità di lasciare un commento su partite o altro, basta che si tratti
di Amatori! Il sito è stato ideato da Francesco e, da commenti raccolti da più parti, è sicuramente una
felicissima trovata.
La sesta giornata di campionato si è svolta ieri, 27 novembre, tra le mura amiche, contro la Marruviana. Vi
diamo perciò appuntamento alla settima, quando si andrà a far visita alla Virtus Capistrello per il più classico
dei derby.
Buona fortuna!
Amatori Cese – Civitella 1 a 2 (Sabato 30 ottobre 2010)
10
Emilio Faonio
LA MIA VITA A GRONINGEN
In questo periodo si parla molto di Italiani che "fuggono" dal proprio paese per vivere all'estero. C'è chi si
trasferisce per lavoro, chi per studio, chi per vivere nuove esperienze. Ovviamente ogni scelta ha dietro una
motivazione diversa perché in Italia, per i giovani, è molto difficile trovare un lavoro dignitoso o riuscire ad
emergere anche se si è studenti meritevoli. La soluzione, per molti, è quella di partire, lasciare il proprio
paese e cercare "fortuna" lì dove le cose (si spera) vadano in modo diverso, dove l'albero della meritocrazia
dà i frutti più di una volta l'anno, dove le università hanno sempre i fondi per la ricerca o quantomeno la
carta nelle fotocopiatrici.
La mia scelta di partire per un periodo di studio all'estero mi ha portato a vivere qualche mese nei Paese
Bassi, precisamente a Groningen, una città a pochi chilometri dal Mare del Nord.
Sicuramente non esistono chimere o città utopia, ma qui la vita da studente, o anche da semplice cittadino,
è decisamente facilitata. Questo articolo non vuole essere un elenco delle differenza tra la nostra Italia e
l'Olanda, ma ci sono alcune cose che vale la pena di raccontare per cercare almeno di fiutare qualche
piccola buona idea che potrebbe tornarci utile nella vita di tutti i giorni.
La cosa che si nota da subito quando si arriva in una città del nord Europa come questa, è il fatto che,
malgrado il vento, l'acqua e il freddo, tutti utilizzano le bici come mezzo di trasporto. È facile trovare
mamme pedalare sulle moltissime piste ciclabili con il neonato sul seggiolino, è bello non essere storditi dai
motori delle automobili ovunque ti trovi ed in generale sentirsi più sicuri anche solo nell'attraversare la
strada.
Un'altra cosa che mi sorprende ogni giorno è l'incredibile efficienza dei servizi pubblici cittadini. I treni e
gli autobus sono sempre in perfetto orario ed è molto raro trovare cantieri pubblici aperti durante la
settimana. Qui, infatti, per la manutenzione delle strade, dei ponti o delle ferrovie, si lavora solo ed
esclusivamente nei week-end così da creare meno disagio possibile ai lavoratori e agli studenti.
La mia esperienza, in realtà, è molto più internazionale che tipicamente olandese. Nel mio studentato ci
sono ragazzi provenienti da tante nazioni del mondo (non solo dall'Europa) ed è senza dubbio interessante
confrontarsi con culture così diverse da quella italiana.
Nell'università che sto frequentando ci sono oltre 70mila studenti, molti dei quali provengono da altre
nazioni e si trasferiscono appositamente qui per studiare, dato che l'ateneo è considerato uno dei più
moderni d'Europa.
Tirando le somme, trascorrere un periodo di studio o di lavoro all'estero è un'esperienza che consiglierei a
tutti: apre la mente a nuove idee, aiuta a imparare nuove lingue e conoscere aspetti di culture differenti…
ma fa anche apprezzare e guardare con occhi diversi il posto dal quale si è venuti.
Ammetto che la nostalgia ogni tanto si è fatta sentire… non poter essere lì negli eventi "clou" della vita del
paese mi è dispiaciuto molto e mi ha fatto capire come sia importante partire, ma come sia altrettanto
importate tornare e vivere le proprie tradizioni a pieno.
"Sempre devi avere in mente Itaca raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da
vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo
Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua
esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole
significare."
Costantinos Kavafis
11
Dallo scorso numero…
Marisa
Fiorello
Don Emidio
Articoli e rubriche curati da Alessandro, Cristina, Eugenio, Lorenzo, Manuela, Osvaldo, Teresa Cipollone; Emilio
Faonio; Daniele .
Grazie a Adele, Alfredo, Mirko e Osvaldo per le foto ed ai “consulenti” per il prezioso supporto.
Per informazioni, proposte, commenti e suggerimenti scrivete a: Redazione “La Voce delle Cese”,
Pro Loco Cese dei Marsi, Via C.Cattaneo 2, 67050 Cese di Avezzano (AQ) oppure a: [email protected] .
Sito web: www.lavocedellecese.it .