Numero 54
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Numero 54
Mensile gratuito della Pro-Loco di Cese dei Marsi Anno V Numero 54 – 28 novembre 2010 La quinta magia delle cantine acCese… Grafica di Roberto Cipollone Osvaldo Cipollone Buona la “quinta edizione” anche se… … Qualcuno, liberamente, continua ad assumere iniziative non condivise. Altri disattendono i suggerimenti della Pro Loco e, alzando il proprio volume (in buona fede?), soffocano i brani proposti dalle cantine vicine. Certuni optano per testi impropri per una serata di altro sapore… In questo caso, però, ci si può avvalere del detto latino “de gustibus non disputandum est”. I gusti altrui non si discutono, ma… Molti non ce la fanno a scrutare più in là dei propri spazi ed apprezzare anche le altre realtà. Ci sono poi personaggi, ogni anno diversi, che mostrano una certa focosità a fine serata, ma non riscuotono mai applausi, anzi... Questi pochi “peccati veniali” potrebbero essere evitati, ma il mondo e bello anche perché è vario. Sotto il profilo culturale le proposte della Pro Loco sono tutte apprezzabili; fra l’altro, oltre agli impegni operativi, l’Associazione affronta rischi e imprevisti, e per questo dobbiamo esserle vicini con un generale consenso. Lo stesso apprezzamento va tributato naturalmente alle 16 cantine per il lavoro che richiedono i preparativi e la distribuzione delle pietanze. Anche nella quinta edizione tutti hanno saputo abbinare al buon vino tante squisitezze: mustocótto, ferratelle, porchetta, vin brulé, pulènna, quagliatéjji co’ jji fašcióji, saràche, bbroccolitti, roscétte, … (continua a pag 2.) (… da pag.1) …vino aromatizzato, ventresca, frittata co’ jji ‘spàraci, cignalo, fašcióji co’ lle coteche, pizze, pizzélle, gnocchi, sagnétte, carne alla brace, risótto co’ funghi e tartufo, bruschette, pan’ e sargìccia, scòppe de patane e… ca’ccósa de doce, caffè, amari, distillati e… festosità. Due new entry si sono aggregate quest’anno alle cantine veterane. Le ragazze della Cantina de Rocco hanno preparato pane e salsiccia attirando gli avventori anche con i caratteristici cappelli, gli smaglianti sorrisi e la cordialità sincera. Alla Cantina de Rocco, le belle e brave “paninare” In attesa della cottura di gnocchi e sagnétte “co’ quiji della Pro Loco” Le altre nuove specialità sono state cucinate alla Cantina della Pro Loco: sagnétte e gnocchi fatti a mano con 100 uova, 25 chili di patate e 20 di farina. I 250 piatti di pasta, preparata e cotta in diretta, si sono esauriti in un paio d’ore, per cui, se in futuro si volesse ripetere l’idea, occorrerebbero molti più collaboratori rispetto ai pochi volenterosi di quest’anno, ai quali va un particolare ringraziamento per la dedizione disinteressata. Lo stesso dicasi per chi ha curato gli aspetti organizzativi e gli spazi culturali; per le tante ragazze, i giovani, gli adulti e quelli “su con gli anni”. Tutti sono stati all’altezza della situazione. Un particolare grazie va a Francesco che ha aiutato anche altri e ha curato un’iniziativa tesa a diffondere la stessa musica per tutte le cantine. Grazie poi ai visitatori, che hanno apprezzato sia i piatti che la manifestazione, riscoprendo, insieme ai gusti spariti, anche un’atmosfera magica. Nell’arco della serata “ho visto gente della mia età…” alle cantine, ma anche ultraottantenni che avevano ritrovato molto “appetito”. Ho visto nonni che facevano gustare le stesse pietanze ai propri nipotini. Ho visto persone che osservavano curiosamente i locali addobbati, analizzando con nostalgia gli utensili del passato. Ho visto compaesani tornati appositamente da lontano. Ho visto foto e videocamere che immortalavano scene, personaggi e scorci del borgo antico. Non ho visto distanza tra locali e forestieri che si scambiavano opinioni e sensazioni, ed ho rivisto chi, memore delle passate edizioni, ha pernottato ancora nei camper per non mancare all’appuntamento. Da loro ho sentito apprezzamenti onesti sui menu e sull’organizzazione; altri giudizi lusinghieri dai due “mestieranti” (conoscitori di altre iniziative simili), che hanno catalogato questa manifestazione fra quelle più singolari e genuine della zona. Ho incrociato lo sguardo divertito di giovani e di anziani e li ho sentiti cantare insieme. Ho visto cenni di ballo al suono degli strumenti da banda e della romantica e trasognata armonica. Scrutando gli occhi di un’anziana ho ascoltato la sua voce tremula sussurrare: “Quant’è bbéjjo…Me pare de revede’ ji témpi de ‘na ‘òta…” ; lì ho riletto pagine di storia rurale e tradizione che riconducono come per incanto alle nostre radici. Ho visto mani callose che ne stringevano calorosamente altre; quelle che regalavano pacche affettuose su spalle curve. Ho sentito saluti d’incoraggiamento, complimenti e tanti arrivederci all’anno prossimo… (salute e tempo permettendo). Ho soffocato quelle belle emozioni che regalano orgoglio… Ho ringraziato il cielo per le fornacèlle e le cantinèlle acCese, e mentre assaporavo piatti e sentimenti, ho digerito anche quei pochi “se” e i qualche “ma”… 2 LoRenzo Cipollone CIÒ CHE VORREMMO FARE NEL MESE DI DICEMBRE 30 Novembre, martedì – Termine ultimo per prenotare il posto sui pullman per andare a Lanciano il 18. I pullman sono tre: uno della parrocchia, uno della Confraternita (riservato ai confratelli e ai parenti stretti), un altro della Pro Loco (riservato ai giovani). 4 Dicembre, sabato – Alle ore 18 è convocata la riunione del Consiglio Pastorale. 5 Dicembre, domenica – Riunione dei ragazzi della Pro Loco che vorrebbe lavorare al Presepio dentro la Chiesa. Chi vuole collaborare è pregato di contattare il Presidente della Pro Loco 8 Dicembre, festa dell’Immacolata – Cerimonia della consegna delle Tessere ai Bambini, ai ragazzi ed adulti che si sono iscritti alla Associazione dell’Azione Cattolica. 12 Dicembre, domenica – Incontro Annuale del Laicato Trinitario Morsicano a Luco dei Marsi presso le suore Trinitarie per i festeggiamenti per il Fondatore dell’Ordine San Giovanni De Matha. 12 Dicembre, domenica – Ritiro Spirituale della Confraternita al santuario della Madonna di Pietraquaria 18 Dicembre, sabato – Lanciano: Consacrazione a Vescovo di Don Emidio Cipollone. Come noto, non tutti potremo entrare nella cattedrale. Tutti quelli che non entreranno nella cattedrale potranno assistere alla celebrazione attraverso un maxi schermo dal Santuario del Miracolo Eucaristico vicinissimo alla Cattedrale. 24 Dicembre – Messa di Mezzanotte: continuiamo la nostra tradizione dello scambio di auguri nell’atmosfera notturna. 26 Dicembre – Festa della famiglia: tutte le famiglie unite sono invitate alla Messa delle 11,30 per una solenne celebrazione. 31 Dicembre – Fine anno - Tutti in Chiesa per il canto del “Te Deum” Salvo errori od omissioni e sempre “se Dio vuole” Teresa Cipollone NOTIZIE DALLA PARROCCHIA: RIPARTE IL CATECHISMO Come catechista, per il secondo anno insieme a Rosella, che invece è una veterana, sono contenta di comunicare attraverso La Voce alcune novità: - in considerazione del fatto che i percorsi di preparazione ai sacramenti della comunione e della cresima sono periodi particolari del cammino di formazione e di continua conversione del cristiano si è deciso di ricominciare, come in tanti anni passati, la catechesi permanente almeno per l’infanzia e la preadolescenza; - si invitano, pertanto, i genitori a iscrivere alla catechesi i propri figli per motivi che vanno oltre la richiesta dei sacramenti della comunione e della cresima; - si sono già formati 2 gruppi di catechesi di 6-10 e11-16 anni, perché le catechiste sono solo 2, anche se sono affiancate da 4 nuove persone che hanno dato la disponibilità a fare questo servizio; - si sta formando quindi un gruppo di catechiste che faranno incontri mensili con il parroco; - l’incontro di catechesi con i bambini e i ragazzi ci sarà tutti i venerdì alle ore 19 fino a giugno. Abbiamo iniziato venerdì scorso, 26 novembre; - si è considerato anche che fare la catechesi a bambini e ragazzi non è possibile se non in cooperazione con i genitori; - per questo motivo è diventato necessario stabilire di fare incontri mensili tra parroco, catechisti e genitori; - è già stato fatto il primo incontro (presenti circa 15 genitori tutte mamme), per gli altri incontri sono da fissare calendario, modalità e contenuti; - in questo primo incontro sono emerse la sensibilità dei genitori nel riconoscersi co-educatori e formatori per il cammino di fede dei loro figli e la loro disponibilità ad accettare la proposta degli incontri mensili. Nel salutarvi, chiedo a tutti i parrocchiani di pregare per il parroco, i catechisti, i genitori e i figli coinvolti in questo inizio di cammino, perché si vada avanti nell’amicizia e nella fraternità e soprattutto nella grazia di Gesù Cristo e l’aiuto materno di Maria madre di Gesù e madre nostra. La catechista Teresa “Caro Giovannino…” Sembra trascorso tanto tempo ma solo poche settimane fa abbiamo salutato per l'ultima volta un padre, un marito, un amico a tutti molto caro. Per il modo così caloroso con cui il popolo di Cese ha partecipato al nostro dolore, volevamo cogliere questa occasione per ringraziare tutti di cuore. Grazie Giovannino per tutto quello che ci hai dato! I tuoi insegnamenti saranno la nostra forza e la nostra ricchezza futura. Con amore, I TUOI CARI 3 Alessandro Cipollone 4 NOVEMBRE: LA FESTA DELLE FORZE ARMATE A CESE Il 4 novembre è stata l'unica festa nazionale che abbia attraversato le età dell'Italia liberale, fascista e repubblicana. Fino al 1977 è stata un giorno festivo a tutti gli effetti. Da quell'anno in poi, a causa di una riforma del calendario delle festività nazionali introdotta per ragioni economiche con lo scopo di aumentare il numero di giorni lavorativi, è stata resa "festa mobile" che cadeva nella prima domenica di novembre. Nel corso degli anni '80 e '90 la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando, ma recentemente (in corrispondenza con la Presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi) è tornata a celebrazioni ampie e diffuse. In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti le più alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l'Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di Redipuglia dove sono custodite le salme dei caduti della guerra del '15-'18, nonché a Vittorio Veneto, la località in cui si svolse l'ultimo confronto militare della Grande Guerra fra l’esercito italiano e quello austro-ungarico. Le celebrazioni più importanti si tengono a Trento, Trieste e Roma. Anche Cese, per il secondo anno consecutivo e grazie all'interessamento di Nadia Di Matteo – che ha organizzato la cerimonia – ha celebrato, con numerose rappresentanze delle Forze Armate, questa festività. La manifestazione ha avuto inizio presso il monumento ai caduti del paese, dove abbiamo deposto una corona di fiori. Poi siamo entrati nella nostra Chiesa parrocchiale dove il nostro caro Don Emidio Cipollone - prossimo Arcivescovo della Diocesi di Lanciano e Ortona – unitamente al nostro parroco Don Josè, ha celebrato la funzione liturgica. Nell'Omelia, Don Emidio ha recitato una frase di San Carlo che disse: "Il centuplo quaggiù e la vita eterna successivamente", intendendo con tale frase che gli appartenenti alle varie Forze Armate hanno messo a disposizione quanto di più caro a loro disposizione per la Nazione e cioè la propria vita. Dopo la cerimonia in Chiesa, nella quale si sono susseguiti Offertorio e Preghiere delle singole Amministrazioni Militari, abbiamo terminato la nostra festa a tavola riunendoci a cena al ristorante Palentino. 4 Cristina Cipollone PIAZZE E VIE DI CESE: PIAZZA FRANCESCO BARACCA Quando a Cese si dice ‘mpiazza , fra le diverse, se ne intende solo una, LA PIAZZA; vi si trova la nostra bella chiesa e il monumento ai caduti; nei giorni della “festa” è lo scenario degli spettacoli, dei giochi popolari e del nostalgico “palo della cuccagna”, che da qualche anno, per ovvie ragioni di sicurezza, è scomparso dalla nostra tradizione. Qualche anno fa, era la piazza del Bar di Lina e se qualcuno dei nostri padri diceva “stengo ‘mpiazza”, inconfondibilmente era da interpretare “a ‘cché Raffaeluccio”. Oggi è “P3” a gestire il locale e quindi per fortuna il bar è ancora attivo. Prima del terremoto del 1915 era chiamata Piazza Centrale e prima ancora P.zza della Chiesa (cfr. O. Cipollone, Orme di un Borgo, Roma 2002). La nostra piazza è oggi intitolata ad un grande aviatore italiano, forse il più importante, Francesco Baracca. Pochi, forse, conoscono la sua vita e anche qualche curiosità. L'Italia ebbe nella 91a Squadriglia di Francesco Baracca la "Squadriglia degli Assi", e Francesco Baracca era “l’Asso degli Assi”. Baracca combatté sui fronti che noi italiani ben riconosciamo: il Piave, Gorizia, Caporetto, Istria... In 63 combattimenti aerei ottenne 34 vittorie. La sua prima vittoria risale al 1916; ottenne la medaglia d'argento. Questa fu anche la prima vittoria italiana in assoluto in un combattimento aereo. Sarà decorato di altre due medaglie d'argento, delle quali l'ultima sarà convertita in medaglia d'oro nel maggio 1918. Promosso capitano nel giugno 1916, rimane sempre nella stessa Squadriglia, anche quando questa diviene la 70a. Viene successivamente trasferito alla 91a Squadriglia nel maggio 1917, dove vola sul nuovo Niuport 17. Sul nuovo aereo dipinge lo stemma di famiglia: il cavallino nero rampante destinato a diventare probabilmente l'insegna più cara agli italiani. La 91° Squadriglia raduna i migliori piloti italiani e vola con i migliori aerei. Francesco Baracca volo con il Niuport 17, con lo Spad VII e quindi con lo Spad XIII. Su tutti i suoi velivoli dipinge il cavallino rampante.. La sua ultima vittoria è un Albatros DIII che abbatte il 16 Giugno 1918 nei pressi di S. Biagio di Callalta. Il 19 giugno mentre con altri due aerei della Squadriglia, è impegnato in un'azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, il suo Spad XIII viene colpito. Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno. Osnago, compagno dell'ultimo volo, su segnalazione dell'ufficiale Ambrogio Gobbi, raggiunge le pendici del Montello con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del "Secolo" di Milano. Qui, accanto ai resti del velivolo, si trova il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presenta una ferita di pallottola sulla tempia destra. Le ali e la carlinga dello Spad XIII sono carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo, il serbatoio è stato forato da due pallottole. Le esequie si svolgono il 26 giugno a Quinto di Treviso, l'elogio funebre viene pronunciato da Gabriele D'Annunzio. Qualche anno dopo, nel 1923, la madre di Francesco Baracca, contessa Paolina, affidò ad Enzo Ferrari l'emblema del "cavallino rampante". Ferrari non lo utilizzò subito, ma dopo qualche tempo, aggiungendo lo sfondo giallo, colore di Modena. Oggi il cavallino di Baracca è l'inconfondibile simbolo della casa di Maranello. Le gesta di questo eroe sono raccontate anche nella canzone “SPAD VII S2489” di Francesco De Gregori: “La terra è una parentesi tra una partenza e l'altra, quasi un'inutile perdita di tempo Per cose di poca importanza Di lassù c'è un'altra vista del mondo, un altro panorama della vita”. Una precisazione… Con mio grande stupore, in questi giorni sono venuta a conoscenza di un particolare che forse non tutti sanno. Da sempre, da quando sono nata, l'attuale piazza U. Maddalena l'ho sempre sentita chiamare Piazzetta dejj'Aseni! E qualcuno concorda con me! Se non che, da pochi giorni, e proprio a seguito dell’articolo dello scorso mese, mi hanno suggerito che con lo stesso appellativo veniva chiamato il largo antistante l’ex Tabaccheria di Maddalena. Fonti attendibili ci informano che la "Piazza dejj'Aseni" era davvero quella davanti a Maddalena, e sembra che fosse chiamata così perché vi erano lasciati gli asini dei contadini che, prima di tornare a casa, si fermavano nella vicina bettola. Lancio una domanda a coloro che hanno una più profonda cultura della storia cesense (ed anche ai più anziani): come si è verificato, nel tempo, “l’equivoco”? Grazie. 5 Quel 13 novembre… A cché Arduccio Via ‘mpacis J’Amatori Quiji de Santo Stefano 6 La cantina di Buccio Le scopparelle A cché Danilo La cantina de Renzo … San Martino 2010 La Cantina de Ezio A cché nonna Rosa La stalla dejjo Riccio Ajji maghi La cantina de Rocco La cantinélla A cché sor Antonio A cché Osvardo 7 Daniele …PERCHÉ LA PORTA È APERTA,… La serata di San Martino vissuta da un nuovo amico delle Cese Tra le stradine senza vita di un borgo senza tempo mi ritrovai a Cese, un paese di poche anime credo e così stava passando quel giorno tra il freddo e le case arroccate in cima a montagne spigolose. Ma quella sera quell’aria sobria che contraddistingue quei luoghi fu presto animata dalla festa più calorosa cui mai partecipai. Le vie principali del centro erano un abbraccio a restare e a bere con ogni sconosciuto. Ognuno ti invitava a bere e a restare al caldo ad assaggiare salatissimi saraghi con connessa spiegazione del mitile dal suo carnefice e pescatore. Le cantine erano aperte!!! Vere protagoniste che ospitavano viaggiatori da ogni luoghi, dal nord e dal sud. Il vino a fare da collante tra vecchio e nuovo giovane e vecchio in un impasto senza tempo mi richiamavano a dolci ricordi di serate semplici in compagnia di amici dove la notte è illuminata a giorno e non finisce mai. “Alla cantina di Buccio c’è un giro di vita” che non ti so spiegare ma è bello lasciarsi cullare dalla leggerezza e dal vin brulè. Benvenuti a casa cioè a Cese!! La cantina è piena di foto e anche io lascio la mia, chi lascia la patente chi la carta d’identità, sì perché qui perdi contatto su cosa sono le stratificazioni sociali che impongono norme e comportamenti. Ognuno è se stesso e nessuno è il padrone di casa, perché la porta è aperta e la musica invita a ballare. Intanto tutto intorno è coperto da 1 tappeto di gente che cammina impazzita fuori alle cantine provando ora questo poi l’altro piatto, con un dolce in una mano ed un panino alla porchetta dall’altro. L’atmosfera è così familiare che non c’è il lei di cortesia, o il signorìa vostra o chicchessìa, solo uomini che scavano nei loro desideri, desideri di vino e un po’ di follia fatta di canti per strada e teatralità. Nell’altro vicolo è via mandre non ti puoi sbagliare tanti cartelloni lo possono confermare, non c’è spazio senza festa non c’è piatto senza minestra e allora giù col Montepulciano di Abruzzo e ancora mescere fantasia mista ad armonia di un borgo che sembra essere diventato ancor più piccolo strettosi tra i suoi abitanti misti ai festanti festosi. Ah dimenticavo, la serata l’hanno aperta gli sbandieratori e l’hanno chiusa i suonatori x le cantine ancora in fermento nonostante sia finito l’ultimo pezzo di cinghiale o il riso ai funghi di nonna Mariuccia. La brina del mattino è visibile ora e pochi ancora sono in giro. Noi non siamo andati a dormire perché Cese è 1 terra da scoprire e tra una fontana d’acqua limpida e le sue terre verdi c’è da impallidire sotto le maestose ed impervie catene montagnose, il velino ci ammonisce: ”c’è da rimettere a posto la cantina”, ma solo domani mattina. …Con affetto Qualche altra istantanea della serata per le vie del borgo… 8 …e altre ancora… 9 Eugenio Cipollone IL PALLONE A CESE Doveva accadere prima o poi, ed è arrivata in quel di Canistro. La prima battuta d’arresto del G.S.Cese, uscito sconfitto per 2 a 1 dalla Valle Roveto, arriva dopo buoni risultati, ottenuti fino alla settima giornata. Dopo le partite di cui vi abbiamo parlato nel numero scorso, si sono registrati, in sequenza, il pareggio interno (1 a 1) con il Caruscino (accompagnato in panchina dall’amico padre Beniamino), l’importante pareggio a reti bianche, dopo essere rimasti in dieci per gran parte del secondo tempo, in trasferta contro il Pucetta, prima in classifica, ed infine la vittoria casalinga contro il Tibur Paternum per 2 a 0. Nella giornata odierna, l’appuntamento è per le 14:30 all’Ara per l’incontro con il Massa D’Albe. Classifica Pucetta Castellafiume San Giuseppe di Caruscino Aurora Cese Borgo Pineta Az Nord Tkm Vico Massa D’Albe Collarmele Atletico Tagliacozzo Barrea Deportivo Luco Santacroce Canistro Tibur Paternum Federlibertas Bugnara Punti Giocate 18 8 15 8 14 8 15 8 12 7 14 8 10 7 10 8 8 7 7 7 6 7 5 7 7 8 4 8 4 7 Prossimo turno (Domenica 28/11/10) Aurora-Barrea Borgo Pineta Az Nord-Atletico Tagliacozzo Cese-Massa D’Albe Collarmele-Tkm Vico Deportivo Luco-Tibur Paternum Federlibertas Bugnara-Santacroce Canistro Pucetta-San Giuseppe di Caruscino Riposa: Castellafiume Nella classifica viene riportata anche la colonna relativa alle partite giocate. Questo perché al campionato di terza categoria partecipano 15 squadre che, a turno, osserveranno un turno di riposo Il 23 ottobre è inziato anche il campionato Amatori, e l'inizio campionato sta dando molte soddisfazioni ai nostri amici. Ecco i risultati delle prime cinque giornate: Alfa Midia-Cese 0 a 4; Cese-Civitella 1 a 2; Pago82 - Cese 1 a 3; Cese - Avezzano89 0 a 1; Celano - Cese 2 a 3. In virtù di questi risultati, gli Amatori hanno raccolto 9 punti, guadagnando così il quinto posto in classifica. Vi riportiamo uno stralcio del regolamento previsto per quest'anno: "Il campionato si svolgerà con un girone all’italiana con gare di sola andata. Al termine le squadre verranno suddivise in due gironi, mantenendo tuttavia il punteggio acquisito in classifica. Nel 1° girone saranno inserite le squadre classificate nelle posizioni dispari (1° - 3° -5° ecc. ) nel 2° girone le squadre classificate nelle posizioni pari ( 2° -4° -6° ecc. ). Verranno disputate gare di solo andata con la particolarità che la classifica generale continuerà ad essere unica e le squadre partiranno dal punteggio sino ad allora acquisito. Al termine del campionato la squadra 1° classificata sarà dichiarata direttamente vincitrice qualora avrà acquisito 6 o più punti di vantaggio nei confronti della 2°. in caso contrario la 1° e la 2° classificata disputeranno una gara di spareggio per l’aggiudicazione del titolo." La fonte di questo estratto di regolamento è il sito web www.amatoricese.it. Ebbene sì, questa è la novità assoluta di quest'anno: un sito internet totalmente dedicato alle gesta degli Amatori e dove è possibile trovare notizie, foto e commenti sul campionato in corso. Come ogni buon sito che si rispetti, infatti, è prevista anche la possibilità di lasciare un commento su partite o altro, basta che si tratti di Amatori! Il sito è stato ideato da Francesco e, da commenti raccolti da più parti, è sicuramente una felicissima trovata. La sesta giornata di campionato si è svolta ieri, 27 novembre, tra le mura amiche, contro la Marruviana. Vi diamo perciò appuntamento alla settima, quando si andrà a far visita alla Virtus Capistrello per il più classico dei derby. Buona fortuna! Amatori Cese – Civitella 1 a 2 (Sabato 30 ottobre 2010) 10 Emilio Faonio LA MIA VITA A GRONINGEN In questo periodo si parla molto di Italiani che "fuggono" dal proprio paese per vivere all'estero. C'è chi si trasferisce per lavoro, chi per studio, chi per vivere nuove esperienze. Ovviamente ogni scelta ha dietro una motivazione diversa perché in Italia, per i giovani, è molto difficile trovare un lavoro dignitoso o riuscire ad emergere anche se si è studenti meritevoli. La soluzione, per molti, è quella di partire, lasciare il proprio paese e cercare "fortuna" lì dove le cose (si spera) vadano in modo diverso, dove l'albero della meritocrazia dà i frutti più di una volta l'anno, dove le università hanno sempre i fondi per la ricerca o quantomeno la carta nelle fotocopiatrici. La mia scelta di partire per un periodo di studio all'estero mi ha portato a vivere qualche mese nei Paese Bassi, precisamente a Groningen, una città a pochi chilometri dal Mare del Nord. Sicuramente non esistono chimere o città utopia, ma qui la vita da studente, o anche da semplice cittadino, è decisamente facilitata. Questo articolo non vuole essere un elenco delle differenza tra la nostra Italia e l'Olanda, ma ci sono alcune cose che vale la pena di raccontare per cercare almeno di fiutare qualche piccola buona idea che potrebbe tornarci utile nella vita di tutti i giorni. La cosa che si nota da subito quando si arriva in una città del nord Europa come questa, è il fatto che, malgrado il vento, l'acqua e il freddo, tutti utilizzano le bici come mezzo di trasporto. È facile trovare mamme pedalare sulle moltissime piste ciclabili con il neonato sul seggiolino, è bello non essere storditi dai motori delle automobili ovunque ti trovi ed in generale sentirsi più sicuri anche solo nell'attraversare la strada. Un'altra cosa che mi sorprende ogni giorno è l'incredibile efficienza dei servizi pubblici cittadini. I treni e gli autobus sono sempre in perfetto orario ed è molto raro trovare cantieri pubblici aperti durante la settimana. Qui, infatti, per la manutenzione delle strade, dei ponti o delle ferrovie, si lavora solo ed esclusivamente nei week-end così da creare meno disagio possibile ai lavoratori e agli studenti. La mia esperienza, in realtà, è molto più internazionale che tipicamente olandese. Nel mio studentato ci sono ragazzi provenienti da tante nazioni del mondo (non solo dall'Europa) ed è senza dubbio interessante confrontarsi con culture così diverse da quella italiana. Nell'università che sto frequentando ci sono oltre 70mila studenti, molti dei quali provengono da altre nazioni e si trasferiscono appositamente qui per studiare, dato che l'ateneo è considerato uno dei più moderni d'Europa. Tirando le somme, trascorrere un periodo di studio o di lavoro all'estero è un'esperienza che consiglierei a tutti: apre la mente a nuove idee, aiuta a imparare nuove lingue e conoscere aspetti di culture differenti… ma fa anche apprezzare e guardare con occhi diversi il posto dal quale si è venuti. Ammetto che la nostalgia ogni tanto si è fatta sentire… non poter essere lì negli eventi "clou" della vita del paese mi è dispiaciuto molto e mi ha fatto capire come sia importante partire, ma come sia altrettanto importate tornare e vivere le proprie tradizioni a pieno. "Sempre devi avere in mente Itaca raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos'altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare." Costantinos Kavafis 11 Dallo scorso numero… Marisa Fiorello Don Emidio Articoli e rubriche curati da Alessandro, Cristina, Eugenio, Lorenzo, Manuela, Osvaldo, Teresa Cipollone; Emilio Faonio; Daniele . Grazie a Adele, Alfredo, Mirko e Osvaldo per le foto ed ai “consulenti” per il prezioso supporto. Per informazioni, proposte, commenti e suggerimenti scrivete a: Redazione “La Voce delle Cese”, Pro Loco Cese dei Marsi, Via C.Cattaneo 2, 67050 Cese di Avezzano (AQ) oppure a: [email protected] . Sito web: www.lavocedellecese.it .