aggiornamento psc - piano di sicurezza e

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aggiornamento psc - piano di sicurezza e
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
Via Don Minzoni, 15 – 22060 CABIATE – CO
Tel. (031) 76991 – Fax (031) 7699199 – www.tecnoimp.it e-mail [email protected]
Cap. Soc. Euro 90.000 – C.F.: 05100520153 – P.IVA: 02061610131
LAVORI DI AMPLIAMENTO DEL CIMITERO CAPRIANO DI BRIOSCO
AGGIORNAMENTO PSC - PIANO DI
SICUREZZA E COORDINAMENTO
(D.Lgs. 81/2008, art. 100 e Allegato XV e s.m.i.)
Riferimento: PSC:”Lavori di ampliamento del cimitero di Capriano di Briosco” - Rev.0 del 23.10.2008 – N. Protocollo
12284
Committente: Comune di Briosco – Via Roma 4 – 20040 Briosco (MB)
Progettista delle opere:
Coordinatore per la progettazione: Ing. Simone Falchè
Il Coordinatore
Il Committente
____________________________
Comune di Briosco (MB), 19/10/2012
Rev. 01 del 10/12/2012
J:\TDI\C\Comune Briosco\S_cantieri\ampliamento cimitero\Aggiornamento PSC\Aggiornamento psc rev01\Aggiornamento PSC rev01_121210.docSimone Falchè
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Azienda certificata CSQ-IMQ per sistemi di qualità norma ISO 9001 dal 1995
Azienda certificata CSQ-ECO per sistemi di gestione ambientale norma ISO 14001 dal 2001
Azienda certificata CSQ-H&S per sistemi di sicurezza norma OHSAS 18001 dal 2005
Azienda certificata CSQ-Energy per sistemi di gestione dell’energia norma ISO 50001 dal 2012
Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
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Indice del piano
Copertina
Indice del piano
1.
Premessa e conformità del piano al T.U.S.L.
2.
Identificazione del cantiere
3.
Individuazione dei soggetti
4.
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi
5.
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
6.
Interferenze tra le lavorazioni
7.
Coordinamento fra le imprese
8.
Modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento
9.
Organizzazione prevista per il pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori
10.
Fasi lavorative e durata
11.
Stima dei costi
12.
Layout di cantiere
Allegati
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1. Premessa e dichiarazione di conformità del PSC
Il presente documento è da ritenersi un aggiornamento e non una sostituzione del Piano di Sicurezza e Coordinamento redatto in data
23.10.2008 dal perito industriale edile Brambilla Roberto e archiviato con protocollo n. 12284 presso il Comune di Briosco (MB).
Tale aggiornamento è relativo:
- All’anagrafica del cantiere e descrizione dell’opera;
- Committente;
- Individuazione dei soggetti con compiti sicurezza;
- All’analisi del cantiere;
- Scelte progettuali ed organizzative;
- Interferenze tra le lavorazioni;
- Misure di coordinamento;
- Organizzazione della cooperazione e del coordinamento;
- Organizzazione pronto soccorso, emergenze;
- Analisi nuove fasi lavorative e loro durata
- Costi Sicurezza
1.1 - Assoggettamento al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), previsto dall’art. 100 del D.Lgs. 81/08, è stato redatto nel rispetto della normativa
vigente e rispetta i contenuti minimi indicati dal D.Lgs. 81/08 ed in particolare dell’Allegato XV dello stesso decreto.
Il cantiere descritto in questo piano è soggetto al D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 (T.U.S.L.), Titolo IV recante le Misure per la salute e sicurezza nei
cantieri temporanei e mobili, riscontrandosi le condizioni di all’art. 88 del suddetto decreto.
Sono stati rispettati i contenuti minimi del piano di sicurezza e coordinamento, definiti dall’Allegato XV, ed è stata redatta la stima analitica dei
costi della sicurezza, come previsto dall’Allegato XV.
1.2 – Generalità
Questo documento è il “piano di sicurezza e di coordinamento” di cui all’art.91, c. 1, lett. a) e di cui all’art. 100 del decreto 81/08.
Il PSC contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti a
garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. Il PSC
contiene altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dalla eventuale presenza simultanea di più imprese e lavoratori autonomi ed è
redatto anche al fine di prevedere, quando ciò risulti necessario, l’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di
protezione collettiva.
Le indicazioni riportate nel presente documento non sono da considerarsi “esaustive” di tutti gli obblighi previsti in materia di sicurezza in capo
ai soggetti esecutori.
Rimane, infatti, piena responsabilità delle imprese esecutrici rispettare, oltre alle prescrizioni del PSC, anche tutti gli obblighi previsti dalla
normativa vigente in materia di sicurezza.
Tutte le imprese esecutrici dovranno predisporre il proprio Piano operativo della sicurezza (POS) da considerare piano complementare e di
dettaglio del PSC.
Il Piano Operativo di sicurezza dovrà essere consegnato al CSE prima dell’inizio dei lavori e il CSE provvederà alla verifica ed approvazione
dei Piani Operativi di sicurezza.
Aggiornamenti, modifiche ed integrazioni del PSC sono a cura del CSE e potranno venire forniti alle imprese esecutrici a mezzo di ordini di
servizio datati e firmati. Le imprese appaltatrici devono trasmettere gli aggiornamenti e le integrazioni ai loro subappaltatori (imprese esecutrici o
lavoratori autonomi).
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1.3 – Definizioni ricorrenti
Si riportano di seguito le definizioni indicate all’Art. 89 comma 1 D.Lgs 81/08.
Cantiere temporaneo o mobile: luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell’Allegato X del D.Lgs.
81/08.
Committente: il soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua
realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione
dell'appalto.
Responsabile dei lavori: soggetto incaricato, dal committente, della progettazione o del controllo dell'esecuzione dell'opera; tale soggetto
coincide con il progettista per la fase di progettazione dell'opera e con il direttore dei lavori per la fase di esecuzione dell'opera. Nel campo di
applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, il responsabile dei lavori è il responsabile unico del
procedimento.
Lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell'opera senza vincolo di subordinazione.
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell'opera (coordinatore per la progettazione): soggetto
incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 91.
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell'opera (coordinatore per l'esecuzione dei lavori): soggetto
incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 92, che non può essere il datore di lavoro
delle imprese esecutrici o un suo dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da lui designato.
Uomini-giorno: entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi,
previste per la realizzazione dell'opera;
Piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato,
ai sensi dell'articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportati nell'allegato XV;
Impresa affidataria: impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può avvalersi di
imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi;
Idoneità tecnico-professionale: possesso di capacità organizzative, disponibilità di forza lavoro, di macchine e di attrezzature, in riferimento
alla realizzazione dell'opera.
Si riportano di seguito le definizioni indicate nell’Allegato XV del D.Lgs. 81/08.
Scelte progettuali ed organizzative: insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell'opera in collaborazione con il
coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l'eliminazione o la riduzione al minimo dei rischi di lavoro. Le scelte progettuali sono
effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare; le scelte organizzative sono effettuate
nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori.
Procedure: le modalità e le sequenze stabilite per eseguire un determinato lavoro od operazione.
Apprestamenti: le opere provvisionali necessarie ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in cantiere.
Attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro.
Misure preventive e protettive: gli apprestamenti, le attrezzature, le infrastrutture, i mezzi e servizi di protezione collettiva, atti a prevenire il
manifestarsi di situazioni di pericolo, a proteggere i lavoratori da rischio di infortunio ed a tutelare la loro salute.
Prescrizioni operative: le indicazioni particolari di carattere temporale, comportamentale, organizzativo, tecnico e procedurale, da rispettare
durante le fasi critiche del processo di costruzione, in relazione alla complessità dell'opera da realizzare.
Cronoprogramma dei lavori: programma dei lavori in cui sono indicate, in base alla complessità dell'opera, le lavorazioni, le fasi e le sottofasi
di lavoro, la loro sequenza temporale e la loro durata.
PSC: il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo100.
PSS: il piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e di coordinamento, di cui all'articolo 131, comma 2, lettera b) del D.Lgs. 163/2006 e
successive modifiche.
POS: il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 89, lettera h, e all'articolo 131, comma 2, lettera c), del D.Lgs. 163/2006 e successive
modifiche.
Costi della sicurezza: i costi indicati all'articolo 100, nonchè gli oneri indicati all'articolo 131 del D.Lgs. 163/2006 e successive modifiche.
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2. Identificazione, descrizione del cantiere e del committente.
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. a)
2.1 – Anagrafica del cantiere e descrizione dell’opera
Oggetto dei Lavori
Ampliamento cimitero Capriano di Briosco
Indirizzo
Via Pascoli snc
Comune
Briosco (MB)
Inizio lavori
01/04/2013
Fine lavori
27/03/2014
Uomini giorno
811
Costo complessivo dell’opera
€ 446.820,95
Durata presunta dei lavori
360 giorni naturali
2.1.1 – Localizzazione
Individuazione area di lavoro interessata all’ampliamento del Cimitero
2.1.2 – Descrizione del contesto.
L’area su cui sarà realizzato l’intervento previsto è ubicata a Capriano nel Comune di Briosco; la zona di lavoro sarà localizzata in adiacenza al
cimitero attualmente esistente dove è presente una zona a verde.
L’area su cui insiste il cimitero esistente e il futuro ampliamento è urbanisticamente classificata in zona “F1 per cimiteri (Ci)”, di cui all’art. 40 del
Piano delle Regole del vigente PGT, in parte destinata a servizi cimiteriali, e in parte a P (parcheggio) (vedi azzonamento PGT allegato).
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La zona è quindi delimitata da alcuni piccoli campi privati coltivati verso nord ovest, dalla parete del cimitero esistente e dalla via Pascoli che
collega Briosco a Capriano. Per quanto rilevabile al momento la via Pascoli è caratterizzata da un basso livello di traffico.
2.1.3 – Descrizione sintetica dell’opera.
I lavori prevedono l’ampliamento del cimitero di Capriano per mancanza di posti, facendo riferimento al progetto preliminare di ampliamento del
cimitero di Capriano in Briosco, redatto in attuazione del Piano Cimiteriale, ed approvato con DGC n. 58 del 19.06.2008.
L’intervento prevede:
-
La realizzazione di un muro di contenimento delimitante l’area da destinarsi a cimitero;
-
La formazione di due blocchi di nuovi loculi prefabbricati, detti colombari;
-
La realizzazione di posti a terra per un totale di n. 128 “tombe giardino a due cassoni”, corrispondenti a 256 tombe a terra, da
realizzarsi con appositi cassoni in calcestruzzo prefabbricato autoportanti, prodotti con metodo vibrogettato (cemento 425 R con
addittivi impermeabilizzanti), dotati di apertura agevolata per le successive tumulazioni/estumulazioni;
-
La realizzazione di 144 ossari/cinerari, da collocarsi all’interno dell’idoneo spazio definito nell’ambito del progetto preliminare di
-
Il rivestimento delle cellette degli ossari/cinerari con lastre in pietra della stessa tipologia di quelle previste per i colombari, ed
-
La realizzazione della rete di drenaggio acque meteoriche;
-
Realizzazione vasca di accumolo acque meteoriche e relativi pozzi perdenti;
-
La formazione di un giardino interno;
ampliamento del cimitero, alle spalle dei colombari;
ancorate alla struttura principale con un’orditura metallica;
Al momento della stesura delpresente aggiornamento, è ancora in fase di studio la progettazione di un sistema di drenaggio/raccolta acque
chiare.
2.2 – Committente
D.Lgs. 81/2008, Art.90
Committente
Comune di Briosco
Indirizzo
Via Roma 4 – 20040 Briosco (MB)
CF
Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell’opera, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’
articolo 15, in particolare:
al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno
simultaneamente o successivamente;
all'atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro.
Il committente o il responsabile dei lavori, nella fase della progettazione dell'opera, prende in considerazione i documenti redatti dal
Coordinatore per la progettazione (di cui all'articolo 91 D.Lgs 81/08) .
Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente, anche nei casi di coincidenza
con l’impresa esecutrice, o il responsabile dei lavori, contestualmente all'affidamento dell'incarico di progettazione, designa il coordinatore per
la progettazione.
Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o il responsabile dei lavori, prima
dell'affidamento dei lavori, designa il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 98.
Il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese affidatarie e ai lavoratori autonomi il nominativo del coordinatore per la
progettazione e quello del coordinatore per l'esecuzione dei lavori. Tali nominativi sono indicati nel cartello di cantiere.
Il committente o il responsabile dei lavori ha facoltà di sostituire in qualsiasi momento, anche personalmente, se in possesso dei requisiti di cui
all'articolo 98, i soggetti designati in attuazione dei commi 3 e 4.
Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa o ad un lavoratore autonomo:
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verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle
funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all’ ALLEGATO XVII. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uominigiorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all’ ALLEGATO XI il requisito di cui al periodo che precede si considera
soddisfatto mediante presentazione da parte dell’impresa e dei lavoratori autonomi del certificato di iscrizione alla Camera di
commercio, industria e artigianato e del documento unico di regolarità contributiva, corredato da autocertificazione in ordine al
possesso degli altri requisiti previsti dall’ ALLEGATO XVII;
chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle
denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul
lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali
comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uominigiorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all’allegato XI il requisito di cui al periodo che precede si considera
soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva fatto salvo quanto previsto
dall’articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio
2009, n. 2 e dell’autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato;
trasmette all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio
attività, copia della notifica preliminare di cui all’articolo 99, il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei
lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica della ulteriore
documentazione di cui alle lettere a) e b).
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Azienda certificata CSQ-Energy per sistemi di gestione dell’energia norma ISO 50001 dal 2012
Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
Via Don Minzoni, 15 – 22060 CABIATE – CO
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3. Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. b)
La presente sezione del PSC, è predisposta per essere necessariamente completata ed aggiornata, in particolare l’individuazione delle imprese
e lavoratori autonomi sarà aggiornata in base all'appalto, agli eventuali subappalti ed alle opere effettivamente affidate alle diverse imprese.
L’aggiornamento della sezione può essere eseguito dal Coordinatore per l’esecuzione dei lavori mediante ristampa completa del piano
aggiornato, o anche, a discrezione del Coordinatore, mediante semplice ristampa di questa sezione aggiornata, da custodirsi in allegato al
piano o comunque a disposizione dei soggetti legittimamente interessati.
Allo stato attuale non è dato di sapere o di stimare il numero di imprese che opereranno, è però doveroso ipotizzare (anche ai fini della nomina
del Coordinatore) che in cantiere saranno chiamate ad operare più imprese.
Qualora non vi sia subappalto (perché non previsto o autorizzato, o perché non richiesto dall'Appaltatore/affidatario) e tutte le operazioni di
lavoro siano eseguite da un'unica impresa, sarà sufficiente aggiornare il piano con i dati dell'Appaltatore/affidatario (impresa 1 nell’elenco che
segue).
Qualora i lavori siano affidati ad A.T.I. (associazione temporanea di imprese) o Consorzio, esclusivamente ai fini del presente piano e della sua
applicazione l'impresa mandataria o capogruppo viene assimilata all'Appaltatore (di cui alla presente anagrafica di cantiere), le imprese
mandanti o consorziate ai Subappaltatori.
Nel presente piano “Appaltatore” ed “Affidatario” sono termini equivalenti ed individuano l’impresa affidataria di cui al T.U.S.L. (Testo unico
sicurezza lavoro, D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81), art. 89, c. 1, lett. i) che con l’accettazione del piano riceve in capo in forma esclusiva gli oneri di cui
all’art. 97 del T.U.S.L.
3.1 – Soggetti coinvolti
COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE
CSP
Ing. Simone Falchè
Indirizzo
Via Don Minzoni 15 – 22060 Cabiate (CO)
Art 91 D.Lgs 81/08
Durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatore per la progettazione:
redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, comma 1, i cui contenuti sono dettagliatamente specificati
nell’allegato XV;
predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, i cui contenuti sono definiti all’allegato XVI, contenente le
informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche
norme di buona tecnica e dell’allegato II al documento UE 26 maggio 1993. Il fascicolo non é predisposto nel caso di lavori di
manutenzione ordinaria di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a) del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
di edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. Il fascicolo di cui al comma 1, lettera b), é preso in
considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sull’opera.
COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE
CSE
Da definire
Indirizzo
Art 92 D.Lgs 81/08
Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori:
verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori
autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 ove previsto
e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;
verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e
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coordinamento di cui all’articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, ove previsto adegua il piano di sicurezza e di
coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e il fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione
dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in
cantiere, verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza;
organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro
reciproca informazione;
verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della
sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le
inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1 e alle prescrizioni del piano di cui all’articolo 100 ove previsto, e
propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto.
Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire
idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione dell’inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla
direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti;
sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti
adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
RESPONSABILE DEI LAVORI
Indirizzo
Da definire
PROGETTISTA DELLE OPERE
PRG
Indirizzo
DIRETTORE LAVORI
DL
Da definire
Indirizzo
3.2 – Imprese o lavoratori autonomi
Le imprese ed i lavoratori autonomi coinvolti sono da definire.
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4.
Analisi del cantiere
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. c)
In questo capitolo si trova la relazione contenente l’individuazione dei rischi in riferimento ad area, organizzazione,lavorazioni interferenti, rischi
aggiuntivi.
4.1 - Segnaletica
Deve essere installato cartello di cantiere con sopra riportati tutti I dati presenti nella Notifica Preliminare.
Di seguito vengono elencati alcuni segnali che devono essere esposti nell’area di cantiere.
La trattazione dell’argomento non vuole essere esaustiva, ma vuol richiamare alcune situazioni che si ritengono importanti all’interno della
gestione del processo di sicurezza del P.S.C.
Si rimanda quindi, ogni impresa in base alle lavorazioni da effettuare, al rispetto delle norme per il necessario posizionamento di altra
segnaletica.
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SEGNALI
DESCRIZIONE DEI
SEGNALI
DIVIETO DI
INGRESSO ALLE
PERSONE NON
AUTORIZZATE
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
POSTO PRIMA DEGLI ACCESSI AL
CANTIERE E IN ZONE ESTERNE AL
CANTIERE.
IN CANTIERE È’
OBBLIGATORIO
L’USO DEI
DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE
INDIVIDUALE
SEGNALAZIONE NEI PRESSI DEL PASSO
CARRAIO E NELLE ZONE INTERESSATE A
PARTICOLARI SITUAZIONI
VIETATO PULIRE,
OLIARE,
INGRASSARE
ORGANI IN MOTO
È ESPOSTO NEI PRESSI DELLE
MACCHINE E ATTREZZATURE PRESENTI
IN CANTIERE.
VIETATO
ESEGUIRE
OPERAZIONI DI
RIPARAZIONE SU
ORGANI IN MOTO
È ESPOSTO NEI PRESSI DELLE
MACCHINE E ATTREZZATURE PRESENTI
IN CANTIERE.
VIETATO PASSARE
E SOSTARE NEL
RAGGIO D’AZIONE
DELLE MACCHINE
DI
SOLLEVAMENTO, E
DELL’ESCAVATORE
È ESPOSTO IN CORRISPONDENZA DEI
POSTI DI DEMOLIZIONE E
SOLLEVAMENTO DEI MATERIALI E
DELL’UTILIZZO DELL’ESCAVATORE.
ATTENZIONE,
CARICHI SOSPESI
E DIVIETO DI
PASSARE SOTTO
CARICHI SOSPESI
E PONTEGGI.
ESPOSTO NELLE AREE DI AZIONE DELLA
GRU ED IN CORRISPONDENZA DELLE
ZONE DI SALITA E DISCESA DEI CARICHI.
PROTEZIONE DEL
CAPO.
ALL’INGRESSO DEL CANTIERE , OBBLIGO
DI ELMETTO PER ACCESSO AL CANTIERE.
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SEGNALI
DESCRIZIONE DEI
SEGNALI
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
PROTEZIONE
DEGLI ARTI
INFERIORI.
ALL’INGRESSO DEL CANTIERE, OBBLIGO
DI CALZATURE ANTINFORTUNISTICHE
PER ACCESSO AL CANTIERE.
PERICOLO DI
CADUTA IN
APERTURE DEL
SUOLO, PERICOLO
DI CADUTA NEL
VUOTO
PRESSO SCAVI O APERTURE NEI SOLAI,
NELLE SOLETTE, ….
PERICOLO DI
TAGLI E
PROIEZIONE DI
SCHEGGE
E’ PRESENTE NEI PRESSI DELLE
ATTREZZATURE CON TALI RISCHI (ES.
SEGA CIRCOLARE, TAGLIA MATTONI
ECC.)
PERICOLO DI
TENSIONE
ELETTRICA
POSTO IN PRESENZA DI TENSIONE
ELETTRICA, QUADRO DI CANTIERE, LINEE
ELETTRICHE, PASSAGGIO CAVI
ELETTRICI, ECC..
ESTINTORE,
IDRANTE A
COLONNA
UBICATO IN PROSSIMITA’ DI ZONE FISSE
(DEPOSITO ecc.) E DI
ZONE MOBILI (NEI PRESSI DI
LAVORAZIONI A RISCHIO)
PERCORSO
OBBLIGATORIO –
SENSO DI MARCIA
IN CORRISPONDENZA DEL CORRIDOIO
PREDISPOSTO PER IL TRANSITO DEI
VEICOLI ALL’INTERNO DEL CANTIERE.
VIETATO
L’ACCESSO AI
PEDONI
PASSO CARRAIO AUTOMEZZI E
INGRESSO PEDONALE.
PRONTO
SOCCORSO
NEI PRESSI DEL LUOGO IN CUI È
DEPOSITATA LA CASSETTA DI
MEDICAZIONE.
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4.2 - Rischi in riferimento all’area ed all’organizzazione di cantiere
Analisi dei rischi che l’ambiente esterno può apportare al cantiere:
Da un sopralluogo effettuato si segnala che l’area di lavoro risulta una zona a verde e che su tale area non risultano presenti linee elettriche
aeree che potrebbero rappresentare un rischio per le lavorazioni svolte.
Ad oggi però si segnala che non è nota la presenza di eventuali condutture sotterranee o impianti di vario tipo presenti nell’area, che
potrebbero rappresentare un rischio durante le fasi di scavo.
Dovrà essere quindi cura dell’impresa esecutrice provvedere a verificare l’eventuale esistenza di condutture o impianti pericolosi nel sottosuolo;
in caso di verifica di tali impianti sarà necessario procedere con estrema cautela durante le fasi di scavo.
Anche se Via pascoli è caratterizzata da un basso livello di traffico, le imprese dovranno adottare tutte le misure preventive necessarie per
evitare l’insorgere di situazioni interferenti con il traffico veicolare presente su tale strada.
Area a verde dove sorgerà il futuro ampliamento
Altra vista dell’area con a destra muro cimitero esistente
del capannone
Visuale di via Pascoli a fianco dell'area di cantiere
presente sul lato destro
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Analisi dei rischi che il cantiere può causare all’ambiente esterno:
La presenza di un cantiere, anche se ben recintato e ben segnalato rappresenta comunque un fattore di rischio per le attività umane che si
svolgono nelle immediate vicinanze.
I rischi sono dovuti alla presenza di macchinari tipici dell’organizzazione del cantiere e alle interferenze di tali mezzi con le attività umane
esterne al cantiere. In particolare i rischi maggiori sono dovuti ai mezzi che escono ed entrano dall’area di cantiere; tali mezzi dovranno quindi
porre attenzione durante l’entrata e l’uscita dalla Via Pascoli in maniera tale da non interferire con i normali veicoli presenti su tale via.
Presso l’ingresso al cantiere, lungo la Via Pascoli, dovranno essere posizionati adeguati cartelli stradali che avvertano gli utenti della strada
della presenza di mezzi in entrata ed uscita dall’area di cantiere.
I mezzi in uscita dal cantiere dovranno essere preventivamente puliti, in modo tale da non sporcare e rendere sdrucciolevole la pavimentazione
stradale esterna al cantiere.
Inoltre la presenza del cimitero nelle immediate vicinanze dell’area di cantiere rende importante limitare al massimo il livello di pressione sonora
che sarà emesso dai mezzi utilizzati in modo tale da non disturbare in maniera eccessiva le eventuali attività presenti nel cimitero (es. funerale).
Inoltre dovrà essere vietato il sorvolo dell’area del cimitero con qualsiasi tipo di carico in maniera da non mettere a rischio le persone
eventualmente presenti nel cimitero e di tutte le aree esterne al cantiere.
Area di lavoro adiacente al muro del cimitero posto sulla destra
4.3 - Rischi in riferimento alle lavorazioni interferenti
Allo stato attuale non sono previste lavorazioni interferenti nell'area di cantiere o in aree immediatamente limitrofe.
Nel caso in cui nel prosieguo dei lavori la situazione cambi, overo insorgano situazioni nuove di lavorazioni interferenti, sarà cura del CSE
procedere tempestivamete ad un analisi dei rischi derivanti ed a concordare adeguate misure di coordinamento.
4.4 - Rischi aggiuntivi rispetto a quelli propri delle singole imprese o dei lavoratori autonomi
Sono stati individuati i seguenti rischi aggiuntivi:
Non sono previsti rischi aggiuntivi.
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5.
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. d)
5.1 - Scelte, procedure, misure, in riferimento all’area di cantiere
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.2.1
5.1.1 - Caratteristiche dell’area di cantiere
L’area su cui si svilupperà il cantiere risulta essere zona verde, completamente libera e prevalentemente pianeggiante.
Sull’area non sussistono vincoli di tipo paesaggistico, idrogeologico, …., e pertanto non dovranno essere acquisite le prescritte autorizzazioni.
La relazione geologica, idrogeologica e geotecnica a supporto del piano cimiteriale, complesso cimiteriale di Capriano, facente parte dei
documenti del progetto preliminare, evidenzia che l’area oggetto di ampliamento è caratterizzata dalla presenza di depositi idrici di origine
morenica a prevalente componente litologica di natura sabbiosa, sabbioso-ghiaiosa in matrice argillosa, con spessori medi di c.a 1,80-2,00 mt,
sovrastanti al substrato cementato prequaternario (Molera). Le indagini nello spessore di terreno interessato indicano l’assenza di falda idrica
nello spessore interessato dall’indagine, ed un coefficiente K di permeabilità medio dei terreni superficiali pari a circa 3,57x10-4 cm/sec.
L’area di ampliamento in considerazione delle caratteristiche geologiche, geomorfiche ed idrogeologiche della zona oggetto di studio risulta
compatibile dal punto di vista geotecnico, geologico ed idrogeologico con l’uso previsto a zona di potenziale ampliamento del complesso
cimiteriale esistente, e in particolare con la realizzazione delle doppie tumulazioni, il cui piano di posa si attesta a c.a 1,60-1,70 mt sotto il livello
naturale del terreno.
Nelle fasi successive della progettazione dovranno essere effettuate le necessarie ulteriori indagini geologiche, idrologiche, idrauliche,
geotecniche e predisposte le relative relazioni tecniche e gli elaborati ai sensi della normativa vigente, per essere di supporto alle successive
fasi di progettazione (per il dimensionamento delle fondazioni, la progettazione delle reti di drenaggio delle acque chiare e del loro smaltimento,
la puntuale valutazione della soggiacenza del substrato lapideo, ecc.).
Sarà necessario realizzare una strada di accesso in terra battuta e ghiaia all’area del cantiere con accesso dalla via Pascoli (SP 155) previa
ottenimento dell’autorizzazione necessaria ai sensi del vigente Codice della Strada, in maniera tale da non ostacolare il transito in tale via con
mezzi di cantiere o materiali scaricati e depositati sul ciglio della strada.
Tale strada al completamento del cantiere diventerà la nuova entrata veicolare alla nuova zona del cimitero.
5.1.2 - Presenza nell’area del cantiere di linee aeree e condutture sotterranee
Alla data della redazione del presente aggiornamento non risultano presenti linee elettriche aeree che potrebbero rappresentare un rischio per
le lavorazioni svolte.
Ad oggi non è nota la presenza di eventuali condutture sotterranee o impianti di vario tipo che potrebbero rappresentare un rischio durante le
fasi di scavo.
Dovrà essere quindi cura dell’impresa esecutrice provvedere a verificare l’eventuale esistenza di condutture o impianti pericolosi nel sottosuolo.
In caso di verifica di tali impianti sarà necessario procedere con estrema cautela durante le fasi di scavo.
5.1.3 - Lavori stradali ed autostradali, elementi minimi contro il rischio derivante dal traffico circostante
Nel progetto non sono previsti lavori stradali.
5.1.4 - Elementi minimi contro il rischio di annegamento
Il rischio di annegamento è nullo.
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5.1.5 - Rischi per l’area circostante
Le aree vicine e confinanti non corrono rischi particolari.
5.2 - Modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.2.1
Ai sensi dell’articolo 109, comma 1, del Testo Unico: “Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente
caratteristiche idonee ad impedire l'accesso agli estranei alle lavorazioni.”
5.2.1 - Recinzione del cantiere
La recinzione di cantiere ha la funzione di escludere dall’area di lavoro gli estranei (persone o animali) che possono subire o provocare danni, o
ancora, essere d’ intralcio al buon andamento del programma giornaliero.
Al contempo gli operai hanno la possibilità di concentrarsi sull’attività senza preoccuparsi di eventuali pericoli derivanti dall’ambiente esterno al
cantiere e dalle intrusioni facili di persone.
Tutta l’area interessata all’ampliamento del Cimitero sarà delimitata perimetralmente da una recinzione di cantiere di altezza pari a 2 m,
realizzata con rete a maglia metallica installata su montanti in ferro fissati saldamente nel terreno ad interasse di 2 m. Su tale recinzione
saranno applicati fogli di rete stirata plastificata arancione ad alta visibilità.
Sarà compito dell’impresa affidataria apporre adeguata cartellonistica per interdire l’accesso ai non addetti ai lavori all’interno delle aree di
cantiere. E’ obbligo dell’appaltatore accertarsi della delimitazione costante e puntuale di tutte le aree di lavoro.
5.2.2 - Servizi igienico-assistenziali
Il personale presente nei cantieri deve poter disporre di un certo numero di attrezzature per il proprio benessere fisico e fisiologico.
L’impresa affidataria, per tutta la durata del cantiere, dovrà mettere a disposizione dei lavoratori servizi igienici, locali spogliatoi, posizionando in
area concordata con il committente ed il CSE baracche di cantiere destinate a tale uso.
Per quanto riguarda il servizio mensa, si prevede di stipulare una convenzione con esercizi di ristoro in prossimità del cantiere.
L’ufficio di cantiere da porre a disposizione degli Organi di controllo, del Direttore Tecnico di Cantiere, Direttore Lavori e CSE, sarà collocato
presso il cantiere.
In esso saranno disponibili i documenti richiesti dalla Normativa in vigore: Piano di Sicurezza e di Coordinamento, Piano Operativo di Sicurezza
delle imprese, Notifica preliminare e tutta la documentazione riferita alla verifica tecnico professionale delle imprese e dei Lavoratori autonomi.
L’arredo interno dovrà comprendere almeno una scrivania a tre sedute, scaffali per la custodia dei documenti sopra detti. La baracca dovrà
essere dotata di linea telefonica e fax, postazione computer dotata di accesso ad internet, di tutti i software necessari e di una stampante.
I servizi igienici devono essere previsti in numero e posizione adeguata sia alle esigenze di privatezza e comfort sia alla necessità di una facile
e rapida pulizia. In ogni ambiente di lavoro, ove sia previsto un numero di addetti fino a 3, sarà necessario almeno un vano latrina con lavabo.
L'antibagno dovrà essere di dimensioni adeguate e potrà essere usato anche come spogliatoio. Ove sia previsto un numero di addetti, titolari
e/o soci compresi, maggiore di tre, si dovranno prevedere almeno due vani latrina con relativo antibagno. La dotazione dei servizi per ambienti
di lavoro che presumibilmente avranno addetti da 11 a 40, dovrà essere di almeno tre vani latrina con antibagno e di almeno un locale
spogliatoio per sesso di adeguata superficie. Ogni successivi trenta dipendenti, si dovrà prevedere un ulteriore gabinetto. Il numero totale dei
gabinetti può essere ridotto a 2/3 qualora vengano previsti in adeguato numero orinatoi.
I locali adibiti a spogliatoio per gli addett saranno muniti di sedie ed armadietti, con uno spazio attrezzato dove far asciugare i vestiti
eventualmente bagnati durante le fasi lavorative. Al loro interno si prevede il collocamento di un estintore per incendi e di un pacchetto di
medicazione e di una cassetta di pronto soccorso medico ben visibile e facilmente raggiungibile dove sarà anche predisposto un cartello con i
numeri telefonici utili (Pronto Soccorso, ospedale più vicino, Vigili del Fuoco, Centro Antiveleni, ASL, Comune, Polizia locale, ecc…).
Gli ambienti destinati alla logistica dovranno essere organizzati e allestiti completi degli impianti e d’ogni attrezzatura necessaria.
I servizi logistici devono essere locali chiusi, aerati, illuminati e riscaldati adeguatamente.
Per garantire una costante sorveglianza degli accessi, le baracche saranno posizionate in vicinanza di essi.
Le baracche devono essere collocate sin dalle prime fasi di vita del cantiere, in parallelo alle lavorazioni di scolturamento e recinzione. Dopo
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aver liberato lo spazio destinato alle baracche si deve procedere subito al loro allestimento e collegamento alla rete elettrica ed idrica.
Il piano di calpestio delle baracche dovrà essere sopraelevato rispetto alla quota esterna di 15 cm.
Le coperture dei baraccamenti dovranno essere in grado di resistere ad un carico di neve pari a 1500 N/mq
L’accessibilità ai servizi logistici di cantiere dovrà essere garantita durante tutte le fasi di cantiere; ove il piano di calpestio delle baracche
risultasse sopraelevato rispetto alla quota esterna dovranno essere allestiti i necessari gradini di accesso, correttamente dimensionati e
stabilizzati.
5.2.3 - Viabilità principale di cantiere
L'accesso al cantiere è consentito da Via Pascoli tramite la realizzazione di una strada in terra battuta e ghiaia previa ottenimento
dell’autorizzazione necessaria ai sensi del vigente Codice della Strada, in maniera tale da non ostacolare il transito in tale via con mezzi di
cantiere o materiali scaricati e depositati sul ciglio della strada.
Tale strada al completamento del cantiere diventerà la nuova entrata veicolare alla nuova zona del cimitero.
Su tale strada sarà previsto un accesso veicolari che consentano sia l'ingresso che l'uscita dal cantiere deimezzi e un accesso pedonale
adiacente all'ingresso carrabile. Tale accesso pedonale dovrà essere posto nelle immediate vicinanze della baracca di cantiere adibita ad ufficio
del direttore di cantiere, al fine di ottimizzare la gestione del suddetto accesso (controllo – vigilanza – gestione forniture ecc…) nonché per
evitare che gli addetti o i visitatori in ingresso al cantiere transitino contemporaneamente ai mezzi d’opera.
La tipologia dell’ingresso carrabile dovrà rispettare l’ampiezza minima di 4 m; l'ingresso pedonale avrà larghezza pari a 0,90 m.
La modalità di apertura degli accessi veicolari sarà a doppia anta, quella dell’accesso pedonale a unica anta; tutti gli accessi avranno comunque
apertura verso l’interno del cantiere, munite di apposito lucchetto per la chiusura a prova di intrusioni.
Gli ingressi dovranno essere mantenuti costantemente chiusi per tutta la durata dei lavori, pur garantendo la loro facile e immediata apertura
dall’interno del cantiere per l’evacuazione delle maestranze in caso di emergenza e saranno opportunamente segnalati all’esterno anche con
idonei cartelli per l’interdizione ai non addetti.
Qualora fossero indispensabili manovre in retromarcia è necessario prevedere la presenza di un operatore (moviere) addetto alla sorveglianza
delle stesse, oltre che la segnalazione acustica del mezzo in uscita.
La velocità dei mezzi di cantiere dovrà superare i 10 km/h. I mezzi dovranno procedere a passo d’uomo.
Larghezza: per il passaggio pedonale sono previsti almeno 70 cm nel caso di vicinanza a mezzi in movimento in prossimità di barriere
fisse; in altri casi sono sufficienti 60 cm. per il passaggio veicolare sono necessari almeno 2,50 m oltre ad una distanza di franco di almeno
70 cm per parte;
Tipologia di superficie: sterrata con il posizionamento, nei luoghi di transito dei veicoli, di uno strato costipato di ghiaia dello spessore di
40 cm, da mantenere nel tempo in buono stato al fine di evitare la formazione di avvallamenti e relativi ristagni d’acqua; sarà cura
dell’appaltatore provvedere alla messa in sicurezza dei percorsi pedonali al piede di eventuaili ponteggi, mediante l’utilizzo di mantovane
per tutto lo sviluppo del ponteggio prospiciente la viabilità pedonale prevista.
Durante la fase di scavo generale l'accesso diretto all’area di scavo sarà interdetto ai non addetti ai lavori da una delimitazione rigida del fronte
di scavo posta a una distanza dal ciglio calcolata su base geotecnica tale per cui resista ad una spinta orizzontale di 100 kg/ m2, con parapetto
di altezza 1m, con tavola fermapiede alla base e traverso posto al massimo a 60 cm dal parapetto.
E’ necessario puntellare lo scavo qualora quest’ultimo sia profondo più di 1.5 m e il terreno non offra sufficienti garanzie di consistenza (dovute
a piogge, gelo, ecc…).
In corrispondenza delle zone di manovra, per garantire la buona qualità della viabilità nei periodi piovosi, dovrà essere realizzato lo spargimento
di ghiaia di adeguato spessore per la ripartizione dei carichi ed il drenaggio delle acque piovane.
5.2.4 - Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo
L’impresa affidataria realizzerà l’impianto elettrico di cantiere conforme al Decreto Ministeriale n° 37 del 22/01/2008:
Art. 5. - Progettazione degli impianti
1. Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g), e' redatto
un progetto. Fatta salva l'osservanza delle normative piu' rigorose in materia di progettazione, nei casi indicati al comma 2, il progetto
e' redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, negli altri
casi, il progetto, come specificato all'articolo 7, comma 2, e' redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice.
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2.
3.
4.
5.
6.
Il progetto per l'installazione, trasformazione e ampliamento, e' redatto da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le
specifiche competenze tecniche richieste, nei seguenti casi:
a) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unita'
abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o per utenze domestiche di singole unita' abitative di superficie
superiore a 400 mq;
b) impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali e' obbligatorio il
progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori;
c) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attivita' produttive, al commercio, al terziario e
ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando
le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6 kw o qualora la superficie superi i 200
mq;
d) impianti elettrici relativi ad unita' immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica
del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio,
nonche' per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc;
e) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), relativi agli impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti
elettrici con obbligo di progettazione;
f)
impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera c), dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonche' impianti di
climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialita' frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora;
g) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera e), relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas combustibili con portata
termica superiore a 50 kw o dotati di canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso
ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio;
h) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), se sono inseriti in un'attivita' soggetta al rilascio del certificato prevenzione
incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero
pari o superiore a 10;
I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola dell'arte. I progetti elaborati in conformita' alla vigente normativa e alle
indicazioni delle guide e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione
europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo, si considerano redatti secondo la regola dell'arte.
I progetti contengono almeno gli schemi dell'impianto e i disegni planimetrici nonche' una relazione tecnica sulla consistenza e sulla
tipologia dell'installazione, della trasformazione o dell'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo alla tipologia e alle
caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da adottare.
Nei luoghi a maggior rischio di incendio e in quelli con pericoli di esplosione, particolare attenzione e' posta nella scelta dei materiali e
componenti da utilizzare nel rispetto della specifica normativa tecnica vigente.
Se l'impianto a base di progetto e' variato in corso d'opera, il progetto presentato e' integrato con la necessaria documentazione
tecnica attestante le varianti, alle quali, oltre che al progetto, l'installatore e' tenuto a fare riferimento nella dichiarazione di conformità.
Il progetto, di cui al comma 2, e' depositato presso lo sportello unico per l'edilizia del comune in cui deve essere realizzato l'impianto
nei termini previsti all'articolo 11.
Art. 6. - Realizzazione ed installazione degli impianti
1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell'arte, in conformita' alla normativa vigente e sono responsabili della corretta
esecuzione degli stessi. Gli impianti realizzati in conformita' alla vigente normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di
normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico
europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte.
2. Con riferimento alle attivita' produttive, si applicano le norme generali di sicurezza di cui all'articolo 1 del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989 e le relative modificazioni.
3. Gli impianti elettrici nelle unita' immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di
sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione
contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
Art. 12. - Contenuto del cartello informativo
1. All'inizio dei lavori per la costruzione o ristrutturazione dell'edificio contenente gli impianti di cui all'articolo 1 l'impresa installatrice
affigge un cartello da cui risultino i propri dati identificativi, se e' prevista la redazione del progetto da parte dei soggetti indicati
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all'articolo 5, comma 2, il nome del progettista dell'impianto o degli impianti.
Qui di seguito si lasciano alcune indicazioni per l’esecuzione di un impianto elettrico e per lavori in prossimità di parti attive:
Punto di consegna ENEL o da quadro principale
Dovrà essere installato, un quadretto in PVC con grado di protezione IP 55, un interruttore quadripolare del tipo magnetotermico-differenziale, di
tipo ASC conforme alle norme CEI 17-13.
Quadri elettrici
Tutti i quadri elettrici di distribuzione dovranno avere grado di protezione IP 44 (la protezione contro gli spruzzi d’acqua deve essere a spine
inserite).
Cavi per posa fissa
Per le modalità di posa fare riferimento alla norma CEI 11-17 in riferimento alle linee di distribuzione e alla norma CEI 64-8/5 per quanto
riguarda gli impianti utilizzatori. Ulteriori informazioni relative all’uso dei cavi sono fornite dalle guide CEI 20-40 e 64-17. Una copia del piano di
posa delle linee (soprattutto se interrate) deve essere consegnato al capocantiere.
Cavi per posa mobile
I cavi per posa mobile dovranno essere con guaina antiabrasiva ed adatti all’installazione all’aperto; non è ammesso il PVC in quanto questo a
temperatura inferiore a 0°C diventa rigido e si fessura. Il cavo più adatto è: HO7RN-F in GOMMA (o in alternativa H07BQ-F).
Prese a spina
Le spine e le prese dovranno essere del tipo CE, con dispositivo antistrappo, ossia dotate di un morsetto che trattiene il cavo impedendo che
eventuali strappi danneggino i collegamenti.
La protezione da contatti indiretti dei carichi a valle di prese a spina dovrà essere realizzata con interruttori differenziali con sensibilità Idn 30
mA.
Documentazione
Una copia della documentazione relativa all’impianto elettrico dovrà essere presente in cantiere, regolarmente aggiornata ad ogni modifica che
le fasi di lavoro del cantiere impongono.
I documenti da produrre sono:
- dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte;
- calcolo di fulminazione (verifica dell’impianto di terra contro le scariche atmosferiche);
- copia della trasmissione allo sportello unico competente del territorio della dichiarazione di conformità concernente la realizzazione di
un idoneo impianto di terra:
Dichiarazione di conformità
Al termine dei lavori l’impresa dovrà consegnare al committente ed inviare alla C.C.I.A.A., nella cui circoscrizione l’impresa installatrice ha sede,
la dichiarazione di conformità alla regola d’arte conforme alla legge 37/08, utilizzando il modello allegato alla legge.
La dichiarazione di conformità consegnata al committente dovrà essere corredata dei seguenti allegati:
- Schema unifilare dell’impianto elettrico;
- Planimetria dell’impianto di terra;
- Relazione sulla tipologia dei materiali utilizzati;
- Relazione sulle verifiche e controlli effettuati prima della messa in servizio dell’impianto con riportato:
Valore della resistenza di terra;
Valore di isolamento rispetto a terra delle masse metalliche presenti in cantiere, come baracca in lamiera, ponteggio, gru, ecc..
Corrente e tempo di intervento dei dispositivi differenziali.
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Azienda certificata CSQ-Energy per sistemi di gestione dell’energia norma ISO 50001 dal 2012
Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
Via Don Minzoni, 15 – 22060 CABIATE – CO
Tel. (031) 76991 – Fax (031) 7699199 – www.tecnoimp.it e-mail [email protected]
Cap. Soc. Euro 90.000 – C.F.: 05100520153 – P.IVA: 02061610131
Verifiche periodiche e modifiche all’impianto:
Ogniqualvolta si intervenga sensibilmente sull’impianto (ampliamento, aggiunta di quadri elettrici e simili con l’avanzamento dei lavori) si dovrà
prevedere l’effettuazione di verifiche di efficienza da parte dell’installatore i cui esiti vanno catalogati su un apposito registro.
Le modifiche dell’impianto dovranno essere progettate coerentemente con le ipotesi del progetto iniziale che saranno a carico dell’appaltatore
responsabile dell’impianto elettrico.
Lavori in prossimita' di parti attive
Quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze
particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle
seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo
di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti.
L’ impianto elettrico di cantiere è causa di numerosi infortuni, anche gravi, poiché è generalmente un ambiente con presenza di acqua
dovunque e sempre umido; vi è necessità di attivare prolunghe e derivazioni; vi è movimentazione di oggetti e materiali ingombranti, ecc. …Si
rammenta che l’ambiente cantiere è ad elevato rischio elettrico, con conseguenti possibilità di elettrocuzione, folgorazione, bruciature sulla
persona, incendio ed esplosione
L’impianto di messa a terra
L'impianto di terra dovrà far capo, tramite una corda in rame isolata da 50 mm2 (minimo normativo 35 mm2 ), al collettore di terra, (installato nel
quadro generale o nei suoi pressi), al quale dovranno essere collegati per equipotenzialità tutte le masse e masse estranee. Per i dettagli
relativi alla realizzazione dell’impianto di terra si faccia riferimento al capitolo 10 della guida CEI 64-17. A lavori ultimati un tecnico specializzato
dovrà misurare il valore di resistenza di terra e assicurarsi che questa sia coordinata con le protezioni, in funzione del sistema esercito (TT, TN
ed IT). L’impresa installatrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità ai sensi del Decreto Ministeriale n° 37 del 22/01/2008. Tale
dichiarazione di conformità verrà utilizzata per effettuare la denuncia dell’ impianto di messa a terra che dovrà essere effettuata inviando la
stessa all’ A.S.L. e all’ I.S.P.E.S.L. competente per territorio entro 30 gg. dalla messa in funzione dell’impianto.
Precauzioni particolari che gli elettricisti hanno l'obbligo di osservare nei cantieri
Non effettuare mai lavori con gli impianti in tensione.
Utilizzare guanti isolanti e visiera ogni qual volta si eseguono misure con impianti sotto tensione come previsto dalle norme CEI 11-27
e 11-48.
Utilizzare esclusivamente sistemi a bassissima tensione di sicurezza (SELV) in caso di lavori in ambienti ristretti e/o ambienti bagnati.
Esperire indagine preventiva sulla pericolosità dei prodotti utilizzati e/o trasformati o in deposito nelle attività in cui si dovranno eseguire lavori.
Rete fognaria:
Per l’allacciamento di cantiere alla rete fognaria esistente l’impresa affidataria dovrà formulare esplicita richiesta all’Ente erogatore del servizio,
in base alle esigenze da soddisfare.
Durante le modifiche della rete fognaria, a titolo precauzionale, si dovranno utilizzare idonei d.p.i., quali OCCHIALI PROTETTIVI, TUTE
MONOUSO, MASCHERA CON FILTRO SP3-SL, GUANTI, STIVALI ANTINFORTUNISTICI, MASCHERA dato il possibile rischio biologico
indotto da eventuali perdite o possibili danneggiamenti durante gli scavi.
Rete idrica:
Per l’allacciamento di cantiere alla rete idrica esistente l’impresa affidataria dovrà formulare esplicita richiesta all’Ente erogatore del servizio, in
base alle esigenze da soddisfare.
L’impianto idrico dovrà raggiungere necessariamente i locali bagno e WC, oltre che le zone di cantiere ove ve ne sia la necessità, purché
opportunamente segnalato.
Una copia dello schema generale dell’impianto va conservato in sede di cantiere a disposizione di chi vi lavora.
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Rete del gas:
I lavori programmati non richiedono impianti né depositi di questo tipo.
Impianto di illuminazione:
Non previsto. Le attività saranno svolte all’aperto in orario diurno.
In caso di necessità si utilizzeranno lampade portatili.
5.2.5 - Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche
La verifica della probabilità di fulminazione dovrà essere effettuata da un tecnico qualificato, sulla base delle vigenti norme CEI 81-10
In caso di realizzazione dell’impianto, dovrà essere rilasciata dall’installatore la denuncia di “controllo installazioni e dispositivi contro le scariche
atmosferiche”, completa in ogni sua parte.
La denuncia dovrà essere inviata all’ A.S.L. e all’ I.S.P.E.S.L. competente per territorio entro 30 gg dalla messa in funzione dell’impianto.
Mezzi di protezione individuali (DPI) per elettricisti
Tutti gli elettricisti dovranno avere a disposizione i seguenti mezzi di protezione individuali:
utensili ed attrezzature di sicurezza;
strumentazione elettrica adeguata;
guanti isolanti con tensione di isolamento idonea;
guanti antitaglio ed antiscivolo;
casco protettivo, cinture di sicurezza, ginocchiere;
scarpe di sicurezza con puntale in acciaio, dispositivo di rapido sfilamento e lamina antiperforazione;
L'impianto dispersore di terra sarà costituito da una corda di rame nuda da 35 mm 2, interrata lungo gli scavi previsti nell’area circostante le
palazzine. Il conduttore di terra, in corda di rame da 16 mm 2, collegherà il dispersore al collettore di terra posto nel quadro generale di
distribuzione.
Dovranno essere realizzati i collegamenti equipotenziali con le masse estranee: tubi acqua, gas, riscaldamento, canali d’aria, strutture
metalliche in genere.
Tali collegamenti saranno realizzati con corda di rame di sezione minima 6 mm 2.
5.2.6 - Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 102 del T.U.S.L.
Richiamo dell’articolo 102 del D.Lgs. 81/2008.
Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 e delle modifiche significative apportate allo stesso, il
datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul
contenuto del piano. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.
Disposizioni
L’onere del rispetto dell’art. 102 ricade sul datore di lavoro.
Al fine del rispetto della norma il presente piano di sicurezza e coordinamento stabilisce quanto segue.
L’Appaltatore deve presentare al Committente nella persona del Responsabile del procedimento, prima della stipula del contratto di appalto,
dichiarazione sottoscritta dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (di cui al T.U.S.L.) nella quale costui dichiara di avere avuto i
necessari chiarimenti sul piano, e di non formulare alcuna proposta al riguardo (o in alternativa di formulare proposte che devono essere
adeguatamente dettagliate).
L’Appaltatore deve presentare al Committente nella persona del Responsabile del procedimento, congiuntamente alla richiesta di subappalto,
dichiarazione sottoscritta dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (del subappaltatore) nella quale costui dichiara di avere avuto i
necessari chiarimenti sul piano, e di non formulare alcuna proposta al riguardo (o in alternativa di formulare proposte che devono essere
adeguatamente dettagliate).
In caso di mancata formale presentazione della dichiarazione di cui sopra, i lavoratori delle imprese interessate non possono accedere al
cantiere.
Nel caso di modifiche significative al piano sarà osservata la medesima procedura.
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5.2.7 - Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 92, c.1.lett. c) del T.U.S.L.
Art. 92, c. 1, lett. c) del T.U.S.L.
Disposizioni
L’organizzazione delle attività in cantiere (cooperazione e coordinamento) nonché la reciproca informazione avvengono per mezzo della attività
del Direttore di Cantiere. Vedi all’interno della Sezione Disciplinare il mansionario.
A propria discrezione, il Coordinatore per l’esecuzione effettua controlli (in particolare prima delle fasi di maggiore criticità) per accertare
l’effettivo rispetto di quanto disposto, o esegue riunioni di coordinamento in cantiere, tanto per accertare il rispetto di quanto disposto, quanto
per provvedere direttamente (anche in modo parziale) alle attività di coordinamento e di informazione.
Precisazione
L’attività prevista rientra nelle attività di formazione ed informazione, e come tale il costo relativo è interamente a carico del datore di lavoro. La
partecipazione alle riunioni è obbligatoria. Nessun compenso accessorio è dovuto all’Appaltatore per la partecipazione dei lavoratori alle
riunioni.
5.2.8 - Modalità di accesso dei mezzi di fornitura e dei materiali
I mezzi per la fornitura dei materiali arriveranno in cantiere percorrendo la strada interessata ai lavori, rispettando la segnaletica presente, e
provvedendo a scaricare il materiale sotto la supervisione del responsabile dell’impresa affidataria e successivamente abbandoneranno l’area.
Gli automezzi operativi possono operare se sotto la diretta sorveglianza del capo cantiere dell’impresa affidataria escludendo con cura
interferenze pericolose con altre eventuali lavorazioni.
I fornitori, durante la fase di scarico, dovranno segregare la zona per evitare l’avvicinamento di persone non addette ai lavori.
Tale interdizione sarà realizzata con nastro bianco/rosso e sarà mantenuta in efficienza fino al completamento dello scarico dei materiali
Gli automezzi dei fornitori dovranno transitare in cantiere a passo d’uomo e dovranno farsi aiutare nelle manovre da personale a piedi
dell’impresa affidataria.
I fornitori, dovranno preventivamente essere informati dei rischi presenti all’interno del cantiere dal responsabile dell’appaltatore. Gli addetti alla
fornitura dovranno essere dotati di scarpe antinfortunistiche, elmetto e giubbetto ad alta visibilità ed eventuali altri DPI se richiesti dalle
lavorazioni in corso.
In ogni caso:
la via di transito va tenuta sempre sgombra da materiali
devono essere apposti cartelli di indicazione area deposito materiali
cartelli ammonitori esposti nei luoghi prestabiliti (es: limite di velocità);
in caso di possibilità di caduta di materiale dall’alto durante la fase di scarico dovrà essere delimitata l’area.
5.2.9 - Dislocazione degli impianti di cantiere
Al momento della stesura del presente aggiornamento, non è prevista l’installazione di impianti di cantiere per l’esecuzione delle lavorazioni
previste. Sarà cura del CSE valutare ciò prima e durante lo svolgimento delle attività.
Qui di seguito si lasciano alcune indicazioni di come procedere:
Per tutte le fasi di lavoro che implichino l'utilizzo di mezzi o attrezzature particolarmente rumorose si dovranno rispettare gli orari imposti dai
regolamenti locali.
L’idoneità del luogo adibito a postazione fissa di lavoro dovrà essere preventivamente verificato in merito alle condizioni della superficie
d’appoggio per la stabilità delle attrezzature in uso e per il mantenimento nel tempo di tali caratteristiche.
Le postazioni di lavoro individuate posizionate sotto il raggio d’azione della gru di cantiere o dell’autogrù, dovranno essere protette da una
robusta tettoia a non più di 3 m da terra, costituita da assi da ponte dello spessore di 5 cm, opportunamente vincolata al terreno e
controventata.
Le postazioni fisse di lavoro se collocate tangenzialmente ad una zona di transito o di operatività dei mezzi semoventi, al fine di evitare eventi
dannosi dovuti ad investimento, schiacciamento, incidente alla guida o a bordo di veicoli di cantiere, saranno protette da parapetto in legno di
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altezza 1 m di adeguata resistenza.
Le postazioni alimentate elettricamente devono essere controllate ogni qual volta si intervenga sensibilmente sull’impianto elettrico di cantiere,
per prevenire eventi dannosi da contatto diretto o indiretto.
Le postazioni fisse di lavoro non dovranno interferire in nessun modo, oltre che con le altre lavorazioni interne al cantiere, anche con l’esterno;
in particolare per quanto riguarda la dispersione di polveri o la proiezione di schegge o qualsiasi altro materiale agente, risultante dalle
lavorazioni in atto; in particolar modo dovrà essere osta massima attenzione alle postazioni posizionate nei pressi del cimitero esistente.
L’appaltatore dovrà altresì procedere a un pronto allontanamento del materiale di sfrido, al fine di mantenere le postazioni in condizioni ordinate,
tali da evitare eventi dannosi da piede in fallo o caduta in piano.
5.2.10 - Dislocazione delle zone di carico e scarico
In considerazione degli spazi di cantiere disponibili, l’appaltatore dovrà valutare e programmare attentamente le quantità di fornitura di volta in
volta necessarie, al fine di ingombrare il meno possibile e per il più breve tempo possibile gli spazi di cantiere.
Gli spazi adibiti al carico e scarico di materiali e attrezzature devono soddisfare i seguenti requisiti:
ampiezza della zona in relazione alle dimensioni e alle esigenze di manovra del vettore, alle esigenze del sistema di carico e scarico,
movimentazione dei materiali e delle attrezzature ed alla necessità di eventuale deposito temporaneo in attesa di trasferimento allo
stoccaggio permanente;
agibilità della zona in relazione alle condizioni superficiali e di stabilità del terreno con riferimento alla tipologia di trazione al peso dei
vettori, nonché dei materiali e delle attrezzature da caricare e scaricare;
confinamento delle aree di carico e scarico, tramite opportune separazioni (transenne, paletti e catenelle), ove siano riscontrabili
possibili interferenze con le altre attività di cantiere;
assistenza di personale dedicato alle operazioni di carico, scarico e movimentazione.
Mantenere il cantiere in ordine; nessun residuo di demolizione deve essere presente al di fuori di aree delimitate; provvedere a tenere i percorsi
puliti.
E’ vietato il deposito dei materiali al di fuori dell’area concordata.
Se durante il corso dei lavori l’Appaltatore dovesse riscontrare la necessità di utilizzare ulteriori aree per il carico e lo scarico dei materiali dovrà
presentare richiesta al responsabile della Committenza e al Coordinatore in fase di Esecuzione e ottenere il loro consenso scritto.
Qualora si rendessero necessarie manovre e soste all’esterno del cantiere per lo scarico merci dovranno essere posizionati cartelli di
segnalazione in conformità al codice della strada, le aree dovranno essere segnalate con idonei cartelli e delimitate con nastro bicolore bianco rosso; ciò per interdire la sosta e/o il passaggio di persone e mezzi non afferenti al cantiere.
Lo spazio di strada occupato non dovrà però pregiudicare la possibilità di passaggio delle maestranze di cantiere, di terzi e degli automezzi che
caricano e scaricano materiali. Nel caso si presenti tale necessità deve essere informato il CSE.
I materiale dovrà essere accatastato accuratamente per evitare crolli involontari; il capo cantiere deve vigilare su tale adempimento.
Il personale addetto allo scarico dei materiali dovrà essere formato dal datore di lavoro riguardo la corretta movimentazione manuale dei carichi,
gli imbrachi e la movimentazione con mezzi operativi.
Le funi o catene eventualmente utilizzate dovranno essere verificate trimestralmente.
5.2.11 - Zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti
Le attrezzature verranno depositate all’interno del cantiere, come i materiali ed i rifiuti.
E’ vietato il deposito di attrezzature, rifiuti in aree diverse da quelle predisposte allo scopo.
I rifiuti dovranno essere rimossi giornalmente ed accatastati nell’area concordata provvedendo allo stoccaggio separato per tipologia.
Eventuali nuove aree di stoccaggio materiale e rifiuti che si andranno a definire durante lo svolgimento del cantiere dovranno essere concordate
con la Committenza e con il coordinatore in fase di esecuzione.
Sarà vietato l’appoggio anche provvisorio di materiali alla recinzione; vietato lo stoccaggio di materiale in equilibrio precario. I materiali di
dimensione minuta (sabbia, ghiaia, piccoli pezzi) dovranno essere confinati al fine di impedirne lo slittamento al di fuori dell'area a loro destinata.
Specificatamente per lo stoccaggio del ferro già lavorato, occorrerà assicurare l’ordinato stoccaggio, prevedendo l’impiego di appositi cunei per
evitare il rotolamento del materiale.
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Per tutte le aree stoccaggio di volta in volta necessarie in base all’evoluzione del cantiere occorrerà sempre assicurare lo spazio di passaggio
degli addetti pari ad almeno 60 cm per il solo transito e di 120 cm per il trasporto manuale di materiali.
Per gli stoccaggi in ambienti interni (ad esempio per le pavimentazioni) dovranno essere garantite le condizioni di ventilazione ed illuminazione
sufficienti alla movimentazione e prelievo.
5.2.12 - Zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio e di esplosione
I contenitori di carburante, di catrame, … potrebbero innescare incendio a seguito di cortocircuito elettrico, contatto con fiamme libere, …. quindi
in via cautelativa, vengono prescritte alcune modalità comportamentali improntate alla prudenza.
Durante le fasi di verniciatura o di travaso delle vernici o di qualsiasi materiale che presenta caratteristiche d’infiammabilità, è vietato l’utilizzo di
fiamme libere, di utensili che possano generare scariche o scintille, di apparecchi ricetrasmittenti.
Mantenere i materiali infiammabili in luoghi isolati e provvedere ad apporre idonei cartelli di pericolo e di avvertimento.
Non sostituire i contenitori originali, che espongono etichettatura di avvertimento, con altri anonimi.
Non organizzare depositi nei pressi delle condotte del gas metano.
I recipienti contenenti gas compressi non devono essere:
esposti al sole, o vicini a fonti di calore o comunque in ambienti ove la temperatura possa raggiungere o superare 50°C
esposti ad umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi; la ruggine può provocare il bloccaggio del cappellotto.
lasciati vicino a montacarichi, sotto passerelle o in luoghi dove oggetti pesanti in movimento possano provocarne la caduta
Movimentazione delle bombole di gas compressi:
Indossare sempre indumenti protettivi adeguati (scarpe antinfortunistiche, guanti, occhiali, elmetto, ...).
Movimentare le bombole solo se munite di cappellotto di protezione avvitato.
La movimentazione delle bombole, ove possibile, deve essere effettuata tramite appositi carrelli dotati di catena di fissaggio, al fine di
evitare ribaltamenti.
Se si collocano verticalmente le bombole, fare attenzione a superfici irregolari o scivolose, a detriti o buche.
Non usare il cappellotto come punto di presa per trascinare la bombola.
Non lasciare singole bombole libere, e non voltare mai le spalle alle bombole eventualmente lasciate libere.
Non afferrare la bombola che sta cadendo; togliersi immediatamente.
Non utilizzare cestelli difettosi e segnalare i guasti rilevati.
Deposito bombole:
Vano o locale destinato ad alloggiare le bombole di gas compresso, disciolto o liquefatto:
Il deposito deve essere rispondente alla normativa vigente in materia ed alle regole di buona tecnica (VV.FF.)
Le bombole (piene /vuote) devono essere sempre adeguatamente fissate a parete o ad una struttura in grado di sostenerle
Nei depositi vige sempre e comunque il divieto di fumare e di usare fiamme libere.
I locali di deposito devono essere ben ventilati e privi di : sorgenti di calore (es.: tubazioni di vapore, radiatori, ...) materiali combustibili
o sostanze infiammabili estranee ai gas stessi.
E’ fatto divieto di immagazzinare (nello stesso vano) recipienti contenenti gas tra loro incompatibili (es. : infiammabili con comburenti)
Devono essere tenuti separati i recipienti pieni da quelli vuoti
I recipienti devono essere tenuti in posizione verticale.
I locali di deposito contenenti gas pericolosi e nocivi (infiammabili, tossici e corrosivi) devono essere dotati di adeguati sistemi di
ventilazione.
Nei locali di deposito dovrebbero essere installati apparecchi indicatori e avvisatori automatici atti a segnalare il raggiungimento delle
concentrazioni o delle condizioni pericolose.
Attorno ai contenitori erigere una fisica protezione in assito.
Il deposito non deve interferire con linee elettriche o condutture di gas o essere vicino a sorgenti di calore intenso.
Il deposito dei prodotti pericolosi o inquinanti deve essere gestito da persona qualificata e informata.
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Azienda certificata CSQ-Energy per sistemi di gestione dell’energia norma ISO 50001 dal 2012
Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
Via Don Minzoni, 15 – 22060 CABIATE – CO
Tel. (031) 76991 – Fax (031) 7699199 – www.tecnoimp.it e-mail [email protected]
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Infine per tali sostanze dovrà essere conservata presso l’ufficio della DL le relative schede di sicurezza dei vari prodotti utilizzati, redatti
conformemente alle norme vigenti, in lingua italiana e complete degli eventuali protocolli sanitari di pronto intervento, al fine di consentire ai
preposti la corretta informazione delle maestranze e consentire la gestione delle emergenze.
5.3 - Scelte, procedure, misure, in riferimento alle lavorazioni
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.2.2
5.3.1 - Contro il rischio di investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere
Non è prevista la circolazione di mezzi all'interno dell'area di cantiere se non per l'accesso il carico o lo scarico dei materiali previsti per le
lavorazioni.
I mezzi in entrata o in uscita dall'ingresso di cantiere posto su Via Pascoli dovranno dare precedenza ai pedoni in transito sulla pubblica via.
Tali mezzi dovrano segnalare il loro arrivo/partenza al personale di cantiere che in caso di necessita ne agevolerà la manovra con l'intervento di
un manovriere.
5.3.2 - Contro il rischio di seppellimento, da adottare negli scavi
Le attività di scavo previste nel cantiere in questione sono legate all’esecuzione di scavi per realizzazione fondazioni nuovo edificio colombari,
scavi per la realizzazione di tombe a giardino con due cassoni e altri piccole opere di scavo per sistemazione aree a giardino e posa
sottoservizi.
Qui di seguito sono indicate alcune procedure da rispettare durante l’esecuzione degli scavi e loro ripristino:
I lavori di scavo all’aperto o in sotterraneo, con mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da un accertamento delle condizioni del
terreno e delle opere eventualmente esistenti nella zona interessata.
Devono essere adottate tecniche di scavo adatte alle circostanze che garantiscano anche la stabilita degli edifici, delle opere preesistenti e delle
loro fondazioni.
Gli scavi devono essere realizzati e armati come richiesto dalla natura del terreno, dall’inclinazione delle pareti e dalle altre circostanze influenti
sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti, frane, crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di
gelo e disgelo.
La messa in opera manuale o meccanica delle armature deve di regola seguire immediatamente l’operazione di scavo. Devono essere
predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro e per il rapido allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi
aperti deve essere in tutti i casi adeguatamente segnalata.
Sul ciglio degli scavi devono essere vietati i depositi di materiali, l’installazione di macchine pesanti o fonti di vibrazioni e urti, il passaggio e la
sosta di veicoli
Gli scavi devono essere delimitati e segnalati, mantenendo un franco di sicurezza dal ciglio dello scavo.
Nei lavori di splateamento o sbancamento eseguiti senza l’impiego di escavatori meccanici, le pareti delle fronti di attacco devono avere una
inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera
l’altezza di m 1,50, e' vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete.
Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o
scoscendimenti, deve essere provveduto all’armatura o al consolidamento del terreno.
Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del
fronte di attacco.
Il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve essere protetto con solido riparo.
Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quanto necessario in relazione all’altezza dello
scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore, la zona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante
opportune segnalazioni spostabili col proseguire dello scavo.
Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità , anche in
relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, alla applicazione delle necessarie armature di
sostegno.
Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti
di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette
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armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al
progredire del rivestimento in muratura.
Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano manufatti le cui
fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi.
Nella infissione di pali di fondazione devono essere adottate misure e precauzioni per evitare che gli scuotimenti del terreno producano lesioni o
danni alle opere vicine con pericolo per i lavoratori.
Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre 3 metri deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all’asportazione del
materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna.
Nei pozzi e nei cunicoli deve essere prevista una adeguata assistenza all’esterno e le loro dimensioni devono essere tali da permettere il
recupero di un lavoratore infortunato privo di sensi.
E’ vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve
provvedere alle necessarie puntellature.
5.3.3 - Contro il rischio di caduta dall’alto
Tale rischio è possibile durante la realizzazione di strutture in elevazione in c.a. per la costruzione della struttura ospitante i i nuovi colombari e
ossari, per la realizzazioni dei muri perimetrali che delimiteranno il nuovo ampliamento del cimitero, nelle aree destinate ad attività di scavo.
Per lavori eseguiti ad un'altezza superiore ai m. 2 da un piano stabile, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, l’impresa affdataria dovrà allestire
ponteggi, trabattelli, parapetti, impalacati, idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e
di cose dall’alto. Presso il bordo degli scavi, mantenendo un adeguato franco di sicurezza dal bordo stesso, dovranno essere installati robusti e
resistenti parapetti conformi alla normativa vigente.
Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore (di
norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta
applicati a tutti i lati liberi di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio sopraelevati.
Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni devono essere adottate misure collettive o personali atte ad arrestare con il minore
danno possibile le cadute. A seconda dei casi possono essere utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi;
reti o superfici di arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto, tali da limitare la caduta a non oltre 1,50
metri.
Lo spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da ostacoli capaci di interferire con le
persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
Di seguito sono indicate alcune procedure da rispettare durante l’esecuzione di tali lavori:
MONTAGGIO E SMONTAGGIO DELLE OPERE PROVVISIONALI
Il montaggio e lo smontaggio delle opere provvisionali devono essere eseguiti sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori.
DEPOSITO DI MATERIALI SULLE IMPALCATURE
Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei materiali ed
attrezzi necessari ai lavori.
Il peso dei materiali e delle persone deve essere sempre inferiore a quello che è consentito dal grado di resistenza del ponteggio; lo
spazio occupato dai materiali deve consentire i movimenti e le manovre necessarie per l'andamento del lavoro.
COLLEGAMENTI DELLE IMPALCATURE
L'accoppiamento degli elementi che costituiscono i montanti dei ponteggi deve essere eseguito mediante fasciatura con piattina di
acciaio dolce fissata con chiodi oppure a mezzo di traversini di legno (ganasce); sono consentite legature fatte con funi di fibra tessile.
DISPOSIZIONI DEI MONTANTI
I montanti devono essere costituiti con elementi accoppiati, i cui punti di sovrapposizione devono risultare sfalsati di almeno un metro;
devono altresì essere verticali o leggermente inclinati verso la costruzione.
Per impalcature fino ad 8 metri di altezza sono ammessi montanti singoli in un sol pezzo; per impalcature di altezza superiore,
soltanto per gli ultimi 7 metri i montanti possono essere ad elementi singoli.
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Il piede dei montanti deve essere solidamente assicurato alla base di appoggio o di infissione in modo che sia impedito ogni
cedimento in senso verticale ed orizzontale.
L'altezza dei montanti deve superare di almeno metri 1,20 l'ultimo impalcato o il piano di gronda.
La distanza tra due montanti consecutivi non deve essere superiore a m. 3,60; può essere consentita una maggiore distanza quando
ciò sia richiesto da evidenti motivi di esercizio del cantiere, purché, in tal caso, la sicurezza del ponteggio risulti da un progetto redatto
da un ingegnere o architetto, corredato dai relativi calcoli di stabilità.
Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni
due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo.
CORRENTI
I correnti devono essere disposti a distanze verticali consecutive non superiori a m. 2.
Essi devono poggiare su gattelli in legno inchiodati ai montanti ed essere solidamente assicurati ai montanti stessi con fasciatura di
piattina di acciaio dolce (reggetta) o chiodi forgiati. Il collegamento può essere ottenuto anche con gattelli in ferro e con almeno
doppio giro di catena metallica (agganciaponti); sono consentite legature con funi di fibra tessile.
Le estremità dei correnti consecutivi di uno stesso impalcato devono essere sovrapposte e le sovrapposizioni devono avvenire in
corrispondenza dei montanti.
TRAVERSI
I traversi di sostegno dell'intavolato devono essere montati perpendicolarmente al fronte della costruzione.
Quando l'impalcatura è fatta con una sola fila di montanti, un estremo dei traversi deve poggiare sulla muratura per non meno di 15
centimetri e l'altro deve essere assicurato al corrente.
INTAVOLATI
Le tavole costituenti il piano di calpestio di ponti, passerelle, andatoie ed impalcati di servizio devono avere le fibre con andamento
parallelo all'asse, spessore adeguato al carico da sopportare ed in ogni caso non minore di 4 centimetri, e larghezza non minore di 20
centimetri. Le tavole stesse non devono avere nodi passanti che riducano più del dieci per cento la sezione di resistenza.
Le tavole non devono presentare parti a sbalzo e devono poggiare sempre su quattro traversi; le loro estremità devono essere
sovrapposte, in corrispondenza sempre di un traverso, per non meno di 40 centimetri.
Le tavole devono essere assicurate contro gli spostamenti e ben accostate tra loro e all'opera in costruzione; è tuttavia consentito un
distacco dalla muratura non superiore a 20 centimetri soltanto per la esecuzione di lavori in finitura.
Le tavole esterne devono essere a contatto dei montanti.
PARAPETTI
Gli impalcati e ponti di servizio, le passerelle, le andatoie, che siano posti ad un'altezza maggiore di 2 metri, devono essere provvisti
su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto costituito da uno o più correnti paralleli all'intavolato, il cui margine superiore sia posto
a non meno di m. 1 dal piano di calpestio, e di tavola fermapiede alta non meno di 20 centimetri, messa di costa e aderente al
tavolato.
Correnti e tavola fermapiede non devono lasciare una luce, in senso verticale, maggiore di 60 centimetri.
Sia i correnti che la tavola fermapiede devono essere applicati dalla parte interna dei montanti.
NOME DEL FABBRICANTE
Gli elementi metallici dei ponteggi (aste, tubi, giunti, basi) devono portare impressi, a rilievo o ad incisione, il nome o il marchio del
fabbricante.
CARATTERISTICHE DI RESISTENZA
Gli elementi metallici costituenti il ponteggio devono avere carico di sicurezza non minore di quello indicato nell'autorizzazione
ministeriale.
Le aste del ponteggio devono essere in profilati o in tubi senza saldatura con superficie terminale ad angolo retto con l'asse dell'asta.
L'estremità inferiore del montante deve essere sostenuta da una piastra di base metallica, a superficie piana, di area non minore di 18
volte l'area del poligono circoscritto alla sezione del montante stesso e di spessore tale da resistere senza deformazioni al carico. La
piastra deve avere un dispositivo di collegamento col montante atto a centrare il carico su di essa e tale da non produrre momenti
flettenti sul montante.
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I ponteggi devono essere controventati opportunamente sia in senso longitudinale che trasversale; ogni controvento deve resistere a
trazione e a compressione.
I giunti metallici devono avere caratteristiche di resistenza non minori di quelle delle aste collegate e sempre in relazione agli sforzi a
cui sono sottoposti; ad elementi non verniciati, essi devono assicurare resistenza allo scorrimento con largo margine di sicurezza.
A giunto serrato, le due ganasce non devono essere a contatto dalla parte del bullone.
Le parti costituenti il giunto di collegamento devono essere riunite tra di loro permanentemente e solidamente in modo da evitare
l'accidentale distacco di qualcuna di esse.
MONTAGGIO E SMONTAGGIO
Redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio (PIMUS), in funzione della complessità del
ponteggio scelto. Tale piano può assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integrato da istruzioni e progetti
particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio, ed e' messo a disposizione del preposto addetto alla sorveglianza e
dei lavoratori interessati.
Al montaggio dei ponteggi metallici deve essere adibito personale pratico che abbia frequentato apposito corso di formazione come
richiesto dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. e fornito di attrezzi appropriati ed in buono stato di manutenzione.
I montanti di una stessa fila devono essere posti a distanza non superiore a m. 1,80 da asse ad asse.
Nel serraggio di più aste concorrenti in un nodo i giunti devono essere collocati strettamente l'uno vicino all'altro.
Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti, di cui uno può fare parte del parapetto.
Il responsabile del cantiere deve assicurarsi che il ponteggio venga montato conformemente al progetto e a regola d'arte.
MANUTENZIONE E REVISIONE
Il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche e prolungata interruzione del lavoro deve
assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando
l'eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti.
I vari elementi metallici devono essere difesi dagli agenti nocivi esterni con verniciatura, catramatura o protezioni equivalenti.
NORME PARTICOLARI AI PONTI METALLICI
Le tavole che costituiscono l'impalcato devono essere fissate in modo che non possano scivolare sui traversi metallici.
E' fatto divieto di gettare dall'alto gli elementi metallici del ponte.
E' fatto divieto di salire e scendere lungo i montanti.
Per i ponteggi metallici valgono, in quanto applicabili, le disposizioni relative ai ponteggi in legno.
PONTI SU CAVALLETTI
Verranno utilizzati per i vari lavori di impiantistica, di assistenza muraria, durante la rasatura delle pareti.
I ponti su cavalletti, salvo il caso che siano muniti di normale parapetto, possono essere usati solo per lavori da eseguirsi al suolo o all'interno
degli edifici; essi non devono avere altezza superiore a m. 2 e non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni.
I piedi dei cavalletti, oltre ad essere irrigiditi mediante tiranti normali e diagonali, devono poggiare sempre su pavimento solido e ben livellato.
La distanza massima tra due cavalletti consecutivi può essere di m. 3,60, quando si usino tavole di dimensioni trasversali minori, esse devono
poggiare su tre cavalletti. La larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a 90 centimetri e le tavole che lo costituiscono, oltre a risultare
bene accostate fra loro ed a non presentare parti in sbalzo superiori a 20 centimetri, devono essere fissate ai cavalletti di appoggio.
E' fatto divieto di usare ponti su cavalletti sovrapposti e ponti con i montanti costituiti da scale a pioli.
UTILIZZO PONTI SU RUOTE
I trabatelli devo avere una base d'appoggio ampia per garantire la stabilità al. La stabilità può essere migliorata con l'ausilio di stabilizzatori e
staffe laterali (consiglio). Se il terreno non dà sufficienti garanzie di solidità interporre dei tavoloni ripartitori e rendere il piano di scorrimento
piano. Le ruote del ponte devono essere bloccate con cunei dalle due parti. I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno
ogni due piani. La verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello o pendolino. I ponti sviluppabili devo essere usati
esclusivamente per l'altezza per cui sono costruiti, senza aggiunta di sovrastrutture. I ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di
contatto, non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o sovraccarichi. Per la salita e la discesa dal trabatello, disporre
all'interno dell'incastellatura scale che siano opportunamente protette contro la caduta (gabbia o aperture che non consentano l'attraversamento
della persona). Generalmente i trabatelli sono forniti di tronchi di scale inclinate da montare all'interno di ciascun piano di ponte, in assenza ,
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durante la salita e la discesa, l'operatore deve utilizzare un dispositivo di anticaduta con bretelle e fune di trattenuta con cursore scorrevole
lungo una fune tesa tra la sommità del trabatello e la base (consiglio).
UTILIZZO SCALE
Curare la corretta inclinazione della scala durante l'uso, posizionando il piede della scala ad 1/4 della lunghezza della scala stessa.
Vietare l'uso della scala oltre il terzultimo piolo. Se necessario ricorrere a scala più lunga.
Chi lavora su scala deve provvedere ad assicurarsi con la cintura di sicurezza. Tutte le persone che lavorano su scale, sotto di esse o nelle loro
immediate vicinanze, devono usare l'elmetto.
Inoltre durante il montaggio, lo smontaggio e le operazioni sulle scale, gli operatori devono indossare guanti, calzature da lavoro e vestiario di
dotazione.
Nel salire o scendere dalle scale si deve sempre rivolgere il viso e non la schiena alla scala e non si devono afferrare i montanti, ma
aggrapparsi alternativamente ai pioli, mantenendo comunque tre punti d'appoggio. Le mani devono essere libere e gli attrezzi collocati in una
borsa chiusa da portare a tracolla o alla cintura. I materiali e gli oggetti pesanti devono essere sollevati mediante la fune di servizio. Gli
apparecchi di sollevamento (carrucole, ecc.) non devono essere fissati alle scale. Lo spazio per posare i piedi davanti ed ai lati della scala deve
essere libero da ogni ostacolo ed inoltre chi discende da una scala, prima di posare il piede a terra, deve personalmente verificare che il suolo
sia sgombro.
Nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando ne effettua lo spostamento laterale o la messa a punto. E' vietato "fare camminare" la scala;
sulla scala non deve accedere più di una persona per volta.
E' necessario che i pioli siano puliti da fango, terra, grasso, vernici o qualsiasi altro materiale sdrucciolevole per evitare slittamenti. Anche
scarpe male allacciate o infangate possono provocare tali incidenti.
Durante l'esecuzione dei lavori, su scala ad elementi innestati o simili, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala
stessa. Operando sulla cima della scala è vietato effettuare sforzi di trazione e compressione.
Prima dell'uso assicurarsi che l'appoggio sia piano, ovvero essere reso tale e non cedevole.
Durante l'uso assicurarsi della stabilità della scala e quando necessario far trattenere al piede da l'altra persona.
Caratteristiche regolamentari delle scale doppie :
resistenza,
pioli (di tipo antisdrucciolevoli) fissati ai montanti (incastrati, per quelle in legno, e trattenuti con tiranti di ferro applicati sotto i due pioli
estremi e uno intermedio per quelle lunghe più di 4 metri),,
altezza massima 5 metri,
dispositivo (catena o altro sistema equivalente) che impedisce l'apertura oltre il limite prefissato dal fabbricante,
dispositivi di appoggio antiscivolo antiscivolo applicati alla base dei montanti.
Per la predisposizione delle opere provvisionali va ricordato che:
Il montaggio di ogni opera provvisionale deve essere eseguito completamente a regola d’arte secondo le indicazioni previste nel
libretti di istruzione dell’opera: in particolare non devono essere mai adottati basamenti di fortuna, soprattutto quando si presentano
dislivelli differenziati su cui appoggiare i piedini o gli stabilizzatori dell’opera provvisionale.
Si ricorda in ogni caso che è tassativamente vietato usare materiale cedevoli (laterizi pieni o forati anche se riempiti con cls) come
appoggio dei montanti del trabattello o dei piedini degli stabilizzatori del cestello elevatore
Impedire il passaggio di persone non addette ai lavori in prossimità delle opere provvisionali che si stanno utilizzando
Non manomettere le opere provvisionali predisposte.
Informazione sulle condizioni di rischio e delle conseguenti misure di prevenzione e comportamentali specifici alla lavorazione.
Fare uso dei DPI con particolare riferimento a:
Calzature di sicurezza
Guanti da lavoro
Casco
Cinture di sicurezza
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5.3.4 - Contro il rischio di insalubrità dell’aria nei lavori in galleria
N.A.
5.3.5 - Contro il rischio di instabilità delle pareti e della volta nei lavori in galleria
N.A.
5.3.6 - Contro i rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni
N.A.
5.3.7 - Contro i rischi di incendio o esplosione
In fase progettuale si ritiene che non vi siano lavorazioni che potrebbero presentare il rischio di incendio.
Nel caso in cui durante l’esecuzione dell’opera si rendessero necessarie delle lavorazioni non preventivabili con caratteristiche di rischio
incendio, gli esecutori di tali lavorazioni (Datori di Lavoro o Lavoratori autonomi) dovranno produrre il “Piano di emergenza” il cui livello di
dettaglio dovrà soddisfare le specifiche normative in materia.
I lavoratori “incaricati” dovranno essere adeguatamente formati e tale formazione deve essere comprovata da idoneo attestato di frequenza ad
un corso il cui programma sia conforme ai contenuti previsti dalla legge.
Il documento del “Piano di Emergenza” dovrà essere portato a conoscenza di tutto il personale presente.
Nel presente cantiere per la prevenzione incendi ed esplosioni, tenuto conto delle lavorazioni insite nel progetto, riconducibili a lavorazioni di
tipo tradizionale, si è ipotizzato di dotare la baracca di cantiere della Direzione Lavori, di un estintore a polvere da 6 kg e di dotare la baracca
adibita a spogliatoio di un ulteriore estintore a schiuma da 6 Kg.
A seconda dell’andamento dello scavo e in relazione al carico d’incendio prevedibile, dovranno essere dislocati in posizioni liberamente
accessibili e segnalate almeno un estintore a polvere da 6 kg e un estintore a schiuma da 6 Kg.
Ogni macchinario presente in cantiere dovrà essere dotato di dispositivo di stacca-batteria facilmente accessibile e di un piccolo estintore posto
a portata di mano dell’operatore.
In tutti i casi gli estintori dovranno avere cartellino di identificazione riportante la data dell’ultimo controllo (semestrale) e il nominativo della ditta
che lo ha effettuato, dovranno essere carichi e pronti all’uso.
La presenza degli estintori dovrà essere segnalata con apposita cartellonistica “Segnaletica di sicurezza” ubicata in posizione ben visibile.
Tutti gli accessi al cantiere in caso di incendio e/o esplosione fungeranno da via di fuga. Visto che ci si trova in spazio aperto, non è necessario
individuare il luogo sicuro ove riunire tute le maestranze.
5.3.8 - Contro i rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura
Vista la zona di attività e la localizzazione del cantiere non si evidenziano situazioni al di fuori della norma o comunque facilmente riconducibili
in criteri di normale gestione e pratica abituale.
È compito del datore di lavoro e del capocantiere verificare giornalmente le condizioni in essere e decidere la tipologia di attività effettuabile ed i
tempi.
Le maestranze di cantiere devono essere dotate di adeguate indumenti da lavoro. A disposizione dei lavoratori devono essere installate
baracche ad uso ufficio, spogliatoio e bagno.
All’interno del cantiere non è comunque autorizzata la presenza e la consumazione di bevande alcoliche il cui effetto potrebbe avere pesanti
ripercussioni sugli individui. Sarà cura ed impegno da parte di ogni impresa sorvegliare su ciò, ogni proprio dipendente.
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5.3.9 - Contro il rischio di elettrocuzione
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di individuare la eventuale esistenza di linee
elettriche aeree o interrate che possono interferire con i lavori e stabilire le idonee precauzioni per evitare possibili contatti diretti o indiretti con
elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e possibilmente disattivati. Devono essere segnalati
in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate apposite e dettagliate istruzioni scritte per i
preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro,
verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica.
L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in forma scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione
(corredata da Dichiarazione di conformità), la manutenzione e la riparazione dello stesso deve essere effettuata da personale esperto e
qualificato.
Quadri elettrici (certificati dal costruttore), i cavi di alimentazione (resistenti all’acqua e all’abrasione) e prese (con dispositivo che evita il
disinnesto accidentale) devono essere posizionati in luoghi riparati e controllabili, onde evitare manomissione da parte di persone inesperte.
In luoghi molto umidi o a contatto con grandi masse metalliche è vietato l’uso di utensili portatili a tensione superiore a 50 V. verso terra. Le
stesse devono essere dotate di doppio isolamento fra le parti interne e l’involucro esterno in metallo, contraddistinto dal simbolo del doppio
quadratino concentrico.
5.3.10 - Contro il rischio rumore
Le imprese incaricate devono essere in possesso del “Documento di Valutazione del Rischio Rumore” secondo quanto previsto dal D.Lgs.
81/2008 (Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e successivo D. Lgs 106. Il documento dovrà prevedere la valutazione del
rumore per lavorazioni simili a quelle da svolgere in cantiere.
La valutazione del rumore sarà attentamente valutata dalle imprese e dai lavoratori autonomi che la rispetteranno e di conseguenza
applicheranno quanto previsto dal Titolo VIII del D.Lgs. n° 81/2008 (Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e successivo D.
Lgs 106.
Le misure per controllare l’esposizione dei lavoratori sono quelle previste dal Titolo VIII, art. 189 del D.Lgs. n° 81/2008 (Testo Unico sulla salute
e sicurezza nei luoghi di lavoro) e successivo D. Lgs 106.
La adiacenza ad aree destinate ad attività residenziali comporta l'esigenza di coordinare in maniera specifica: i trasporti, gli scarichi, le
demolizioni, le operazioni con macchine ed utensili elettromeccanici e comunque tutte le movimentazioni che possano produrre rumorosità
superiore a quanto consentito.
PRIMA DELL’ATTIVITÀ:
I rischi derivanti dall’esposizione a rumore devono essere valutati secondo i criteri stabiliti dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i., titolo VIII, capo II.
I rischi derivanti dall’esposizione a rumore devono essere ridotti al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso
tecnico, mediante misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte.
Valutare l’opportunità e la possibilità tecnica di dotare la macchina di cabina (da prendere in considerazione in particolare per gli
operatori di macchine quali ad es.: dumper, rulli compressori e simili).
Non superare il tempo dedicato nella settimana all’attività di maggior esposizione adottando, ove del caso, la rotazione fra il personale
DURANTE L’ATTIVITÀ:
-
Nella scelta delle lavorazioni devono essere privilegiati i processi lavorativi meno rumorosi e le attrezzature più silenziose;
Le attrezzature da impiegare devono essere idonee alle lavorazioni da effettuare, correttamente installate, mantenute ed utilizzate;
Le sorgenti rumorose devono essere il più possibile separate e distanti dai luoghi di lavoro;
Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione, una fonte rumorosa superiore a 85
dB(A) oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 137 dB(C) è esposta una segnaletica
appropriata. Tali luoghi sono inoltre perimetrati e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi e
tali provvedimenti siano possibili.
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Il personale che risulta esposto ad un livello personale uguale o superiore agli 80 dB(A) deve essere informato e formato sui rischi
derivanti dall’esposizione al rumore, sui valori limite di esposizione e valori di azione, sulle procedure di lavoro sicure per ridurre al
minimo l’esposizione e sull’uso corretto dei DPI (otoprotettori); inoltre, deve essere fornito di DPI (otoprotettori) se ne fa richiesta.
Tutto il personale esposto a rumorosità superiori a 80 dB(A) deve essere fornito di idonei dispositivi di protezione individuale
(otoprotettori);
Nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra degli 85 dB(A), il datore di lavoro ESIGE che vengano indossati i
dispositivi di protezione individuale dell'udito;
La riduzione ulteriore del rischio può essere ottenuta ricorrendo a misure organizzative quali la riduzione della durata delle lavorazioni
rumorose e l’introduzione di turni di lavoro.
Evitare soste prolungate in corrispondenza delle lavorazioni di maggior rumorosità (da prendere in considerazione quando sono
presenti attività che eccedono il limite superiore della fascia di appartenenza, in particolare riferita ai responsabili tecnici ed
assistenti).
Evitare di sostare o eseguire lavori in prossimità delle macchine in funzione (da prendere in considerazione quando sono presenti
attività che eccedono il limite superiore della fascia di appartenenza, in particolare riferita ai capisquadra).
Utilizzare i DPI durante le fasi di lavoro con rumorosità pari o superiore a 85 dB(A).
Le cabine delle macchine operatrici devono essere tenute chiuse durante le lavorazioni, per ridurre al minimo l’esposizione
dell’operatore.
I carter ed i rivestimenti degli organi motore devono essere tenuti chiusi.
Non lasciare in funzione i motori durante le soste prolungate di lavorazione (da prendere in considerazione in particolare per gli
operatori di macchine da scavo e movimento terra).
Durante l’esercizio utilizzare il telecomando di manovra, evitando di sostare nelle immediate vicinanze della macchina (da prendere in
considerazione per gli operatori di macchine dotate di telecomando, con rumorosità alla fonte maggiore di 80 dB(A), ad es.: pompa
per getti di calcestruzzo o spritz beton).
Evitare urti o impatti tra materiali metallici (da prendere in considerazione in particolare per gli addetti ad operazioni di scarico, carico
e montaggio di materiali e attrezzature metalliche).
Evitare di installare le sorgenti rumorose nelle immediate vicinanze della zona di lavorazione.
Stabilizzare la macchina in modo da evitare vibrazioni inutili
Evitare di tenere l’ago del vibratore a contatto con i casseri (da prendere in considerazione per gli addetti ai getti).
Durante le fasi di lavoro che eccedono gli 85 dB(A), non devono essere svolte altre lavorazioni nelle immediate vicinanze. Se
necessario queste devono risultare opportunamente distanziate (da prendere in considerazione per gli addetti a mansioni che
comportano l’utilizzo di macchine particolarmente rumorose, ad es.: utilizzo di matisa, binda, fresa).
Operare da cabina oppure utilizzare il telecomando o il radiocomando da postazione sufficientemente distanziata dalle fonti di
rumorosità elevata (da prendere in considerazione per i gruisti, in presenza di attività particolarmente rumorose).
5.3.11 - Contro il rischio dall’uso di sostanze chimiche
Tra le sostanze utilizzate in edilizia, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti, dermatiti allergiche da contatto). I fattori
favorenti l’azione allergizzante sono: brusche variazioni di temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti, presenza di
sostanze vasoattive.
La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori personali di predisposizione a contrarre
questi tipi di affezione.
In tutti i casi occorre evitare il contatto diretto di parti del corpo con materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in
genere, utilizzando indumenti da lavoro e D.P.I. appropriati (guanti, maschere, occhiali etc.).
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6.
Interferenze tra le lavorazioni – prescrizioni operative, misure preventive e
protettive, e dispositivi di protezione individuale
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. e)
La sovrapposizione delle attività comporta la necessità di eliminare le eventuali interferenze derivanti dalla contemporanea presenza di più
imprese in cantiere.
Di seguito si analizzano le interferenze effettivamente presenti e si indica per ciascuna la relativa misura di coordinamento prevista.
6.1 - Analisi delle interferenze
Le nuove lavorazioni introdotte all’interno del cronoprogramma redatto nel PSC soggetto all’aggiornamento, dovranno essere spazialmente e
temporalmente separate dalle altre attività previste.
Sarà obbligo in carico ad ogni Impresa esecutrice redigere il Piano Operativo di Sicurezza ed il relativo programma lavori, al fine di consentire al
Coordinatore in Fase di Esecuzione di valutare e verificare eventuali sovrapposizioni di attività e quindi segnalare ed evidenziare le modifiche
necessarie e gli accorgimenti da porre in atto da parte di ogni Impresa riguardo allo svolgimento in sicurezza dei lavori.
In ogni caso è vietata la sovrapposizione in fase operativa di più imprese nella stessa zona di lavoro.
Se durante attività di cantiere si dovessero riscontrare sovrapposizioni delle zone operative di diverse imprese esecutrici, l'attività dovrà essere
interrotta. Durante attività del cantiere e nel corso dei sopralluoghi sarà verificata da parte del Coordinatore la compatibilità realizzativa ed
esecutiva delle operazioni al fine di coordinare e verificare lo svolgimento di attività compatibili fra di loro, all’interno del cantiere di lavoro.
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7.
Misure di coordinamento
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. f)
Le misure di coordinamento sono suddivise in generali e riferite all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, di apprestamenti,
attrezzature, infrastrutture.
7.1 – Procedure Generali
Apprestamenti
Per un efficace coordinamento dell'utilizzo da parte di più imprese o di più lavoratori degli apprestamenti si fa riferimento anzitutto alle misure di
prevenzione e protezione specifiche di ogni elemento; altro criterio necessario è la manutenzione, la cura dell'efficacia a cura dell'impresa
utilizzatrice e comunque tramite le disposizioni del direttore di cantiere. Indispensabile è anche l'informazione, costantemente aggiornata, della
presenza in cantiere dei differenti lavoratori, figure di riferimento sono quindi il direttore di cantiere ed i capi squadra presenti in cantiere.
L’utilizzo degli apprestamenti è consentito solo previo assenso del direttore di cantiere, le imprese in subappalto autorizzate ad utilizzare gli
apprestamenti non sono in alcun modo autorizzate, anche tacitamente, ad effettuare modifiche, trasformazioni o aggiunte all'apprestamento
stesso.
Il caposquadra della ditta che utilizza un apprestamento deve controllarne ogni giorno l'integrità e la messa in sicurezza.
Macchine
Per un efficace coordinamento dell'utilizzo da parte di più imprese o di più lavoratori delle macchine si fa riferimento anzitutto alle misure di
prevenzione e protezione specifiche di ogni elemento; altro criterio necessario è la manutenzione, la cura dell'efficacia ed eventualmente la
messa in opera della macchina a cura dell'impresa utilizzatrice e comunque tramite le disposizioni del direttore di cantiere. Indispensabile è
anche l'informazione, costantemente aggiornata, della presenza in cantiere dei differenti lavoratori e del conseguente utilizzo di macchine
necessarie alla realizzazione delle diverse fasi di lavorazione; figure di riferimento sono quindi il direttore di cantiere ed i capi squadra presenti
in cantiere. Per rendere agevole la trasmissione di informazioni si predispone nell'area di rimessaggio delle macchine una bacheca, ben visibile,
sulla quale vengono riportate le imprese ed i lavoratori presenti in cantiere con associato l'utilizzo di una determinata macchina e del periodo di
utilizzo previsto.
Attrezzi
Per un efficace coordinamento dell'utilizzo da parte di più imprese o di più lavoratori degli attrezzi si fa riferimento anzitutto alle misure di
prevenzione e protezione specifiche di ogni elemento; altro criterio necessario è la manutenzione, la cura dell'efficacia ed eventualmente la
messa in opera dell'attrezzo a cura dell'impresa utilizzatrice e comunque tramite le disposizioni del direttore di cantiere. Indispensabile è anche
l'informazione, costantemente aggiornata, della presenza in cantiere dei differenti lavoratori e del conseguente utilizzo di attrezzi necessarie alla
realizzazione delle diverse fasi di lavorazione; figure di riferimento sono quindi il direttore di cantiere ed i capi squadra presenti in cantiere. Per
rendere agevole la trasmissione di informazioni si predispone nell'area di stoccaggio degli attrezzi una bacheca, ben visibile, sulla quale
vengono riportate le imprese ed i lavoratori presenti in cantiere con associato l'utilizzo di un determinato attrezzo e del periodo di utilizzo
previsto.
Quadro elettrico di cantiere
Per il coordinamento dell'utilizzo da parte di più imprese o di più lavoratori del quadro elettrico di cantiere si considerano le misure di
prevenzione e protezione necessarie ad un utilizzo in sicurezza del dispsitivo.
Tali misure prevedono la produzione di opportuna
documentazione e l'attuazione di specifiche procedure di utilizzo.
Documentazione:
• Copia della dichiarazione di conformità, rilasciata da ditta abilitata ai sensi del DM 37/08 , firmata dal titolare dell’impresa; da ottenere
compilando in modo completo e puntuale l’apposito modello ministeriale, nel quale viene richiesto anche l’elenco dei materiali utilizzati e lo
schema realizzato.
• Copia della verifica dell’impianto di messa a terra effettuata prima della messa in esercizio tramite persona specializzata (diversa dal datore di
lavoro) in cui siano riportati i valori di resistenza di terra.
• Copia della denuncia dell’impianto contro le scariche atmosferiche (Modello A), presentata all’ISPESL, firmata dal responsabile della ditta e dal
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tecnico che ha curato l’installazione e che garantisce l’impianto. Non esiste obbligo di denuncia se la struttura metallica è autoprotetta
• Copia della denuncia dell’impianto di messa a terra (Modello B), presentata all’ISPESL, firmata dal responsabile della ditta e dal tecnico che
ha curato l’installazione e che garantisce l’impianto.
• Verbale di verifica periodica, biennale, dell’impianto di messa a terra.
Per l’impianto elettrico di cantiere, anche se di nuova realizzazione, non ricorre l’obbligo della redazione di un progetto e del rilascio del
certificato di collaudo, in quanto ricade nell’ambito legislativo della fornitura provvisoria di energia elettrica.
Manutenzione
• La manutenzione deve essere effettuata da personale qualificato.
• Per gli interventi di ordinaria manutenzione, cioè tutti quelli necessari a fare fronte a eventi accidentali e tali da non modificare la struttura
dell’impianto o la sua destinazione d’uso, non ricorre l’obbligo di affidarsi a ditte abilitate e quindi non è previsto il rilascio della dichiarazione di
conformità
• Per gli interventi di straordinaria manutenzione, che prevedono trasformazione o ampliamento dell’impianto, la dichiarazione di conformità
diventa obbligatoria
• Il controllo dell’impianto elettrico consiste nella verifica di rispondenza alla “regola d’arte” mediante un esame a vista e, se necessario, tramite
l’esecuzione di prove. L’esame a vista è finalizzato all’accertamento di possibili
difetti evidenti come: connessioni interrotte, involucri rotti, stato di conservazione dell’impianto, presenza di modifiche, condizioni ambientali
(polvere, sporcizia, penetrazione di acqua, surriscaldamento), vibrazioni, ecc.. Le eventuali prove consistono nell’effettuare misure o altre
operazioni per accertare la rispondenza dell’impianto ai valori richiesti.
• Eseguire le verifiche iniziali previste dalla norma CEI 64-8 da riportare su apposito registro da allegare anche alla dichiarazione di conformità,
tra cui:
- prova di continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari
- prova della resistenza di isolamento dell’impianto elettrico
- prove sugli eventuali sistemi di protezione per separazione elettrica
- verifica dei coordinamenti destinati a garantire la protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione
- prova di tensione applicata
- prova di funzionalità dell’interruttore di emergenza
- prova di funzionalità dell’eventuale impianto di illuminazione di sicurezza
Per le zone più critiche del cantiere, a queste prove occorre aggiungerne altre, sia in fase iniziale che, periodicamente, durante l’esercizio
effettivo dell’impianto
• Le operazioni per eseguire lavori in modo sicuro sull’impianto elettrico sono le seguenti:
- disinserire l’alimentazione, aprire l’interruttore e controllare che non vi siano ritorni di corrente attraverso altri circuiti
- bloccare l’interruttore nella posizione “aperto”
- controllare che la parte su cui si deve lavorare non sia in tensione
- per le linee elettriche collegare e mettere in cortocircuito
- controllare che tutti gli impianti avvicinati siano fuori servizio
• Effettuare frequenti controlli sullo stato di continuità del conduttore di protezione dell’impianto di terra, soprattutto in presenza di
apparecchiature soggette a vibrazioni, spostamenti o simili, visto che l’interruzione di tale conduttore non è rilevabile poiché non viene segnalata
da nessun dispositivo.
Controlli periodici
Nei cantieri di lunga durata è raccomandabile vengano previste, con la cadenza prevista, le seguenti verifiche2:
• corretta funzionalità dei dispositivi di sezionamento (ogni 3 mesi)
• corretta funzionalità dell’interruttore di emergenza e dei dispositivi per l’arresto di emergenza (ogni mese)
• corretta funzionalità delle protezioni differenziali (ogni mese tramite l’azionamento del pulsante di prova e ogni 6 mesi tramite idonei strumenti)
• integrità dell’impianto di terra (esame a vista ogni 3 mesi)
• integrità e tenuta delle custodie e dei pressacavi (esame a vista ogni 3 mesi)
• integrità delle guaine dei cavi posati a vista e delle prolunghe (esame a vista ogni 3 mesi)
• coordinamento delle protezioni contro le tensioni di contatto (ogni 6 mesi)
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Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
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Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
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Procedure prima dell'inizio dei lavori
• Dotare tutte le zone del cantiere particolarmente buie (zone destinate a parcheggi sotterranei, zone interne di edifici con notevole estensione
planimetrica, ecc.) di adeguata illuminazione di sicurezza, sufficiente ad indicare con chiarezza, le vie di uscita qualora venga a mancare
l’illuminazione ordinaria
• Verificare l’autoprotezione dal rischio di fulminazione del cantiere e in caso contrario realizzare idonei dispositivi di protezione contro le
scariche atmosferiche
• Verificare la presenza di masse estranee (resistenza verso terra < 200 W ) presenti in cantiere (ponteggio, baracche, ecc.) per il successivo
collegamento equipotenziale all’impianto di terra
• Scelta dei DPI da utilizzare nelle diverse fasi di lavoro (occhiali e guanti di protezione in caso di intervento su quadri elettrici) da parte di
personale qualificato
• Verificare che l’utilizzo di apparecchiature elettriche nelle diverse lavorazioni del cantiere avvenga in conformità alle indicazioni fornite dal
costruttore e alle specifiche Norme CEI (ad esempio idoneità del grado di protezione di apparecchiature e della tipologia dei cavi in relazione al
luogo in cui vengono impiegate)
• Verificare la protezione dal danneggiamento meccanico delle condutture
• Accertare la presenza in cantiere dello schema generale e particolareggiato dell’impianto elettrico di cantiere e della documentazione di
corredo all’impianto (dichiarazione conformità corredata dagli allegati obbligatori, modello A e B, verifiche iniziali effettuate sull’impianto)
• Verificare il corretto utilizzo di gruppi elettrogeni e motosaldatrici
• Definire l’intero sistema elettrico utilizzato in relazione alla connessione all’impianto di terra e verificare la compatibilità del sistema con
l’eventuale presenza di impianto alimentato dall’ente distributore
• Verificare visivamente il buono stato di conservazione degli utensili e delle lampade portatili, sia prima di utilizzarli, sia dopo averli impiegati
(prima di riporli in magazzino)
Procedure durante i lavori
• Dare pronta segnalazione al capo cantiere o al preposto di eventuali difetti e/o anomalie nel funzionamento degli impianti e degli apparecchi
• Accertarsi dell’ubicazione del quadro elettrico che alimenta la zona presso cui si opera in modo da poter tempestivamente togliere tensione
all’impianto in caso di necessità
• Tenere puliti e asciutti gli spinotti delle spine e gli alveoli delle prese
• Controllare che le attività in corso nel cantiere (soprattutto scavi e spostamenti di strutture) non interferiscano con le linee e le apparecchiature
dell’impianto elettrico
• Limitare il più possibile l’impiego di prolunghe e, nel caso fossero necessarie, utilizzare la versione su avvolgicavo. Durante l’utilizzo non
lasciarle arrotolate, anche se si usa solo un tratto, ma svolgerle interamente. Evitare che i cavi finiscano su pozze d’acqua o si posino su
materiali umidi, inoltre non disporli per terra nei luoghi di passaggio poiché possono intralciare il passaggio e rischiano di danneggiarsi, ma
appenderli a 2 metri di altezza se vi è solo il passaggio di persone o ad almeno 5 metri se vi è anche il passaggio di mezzi meccanici.
• Accertarsi circa la disponibilità residua di potenza erogabile prima di allacciare e alimentare un’utenza mediante le prese
• Assicurarsi sempre che l’apparecchio sia disalimentato, previo azionamento dell’apposito interruttore, prima di staccare la spina
• Rispettare la segnaletica di sicurezza e le rispettive disposizioni
• Usare in ambienti bagnati o molto umidi o nei luoghi conduttori ristretti elettroutensili a 220V alimentati dal secondario di uno speciale
trasformatore di isolamento che impedisce alla corrente di disperdersi a terra oppure elettroutensili con tensione inferiore a 50V alimentati dal
secondario di uno speciale trasformatore di sicurezza (art.267 e art.313 DPR 547/55; norma CEI 64-8)
Divieti
• Non pulire, oliare, ingrassare, riparare o registrare a mano i componenti, gli organi e gli elementi dell’impianto se questo è in funzione (sotto
tensione)
• Non effettuare alterazioni, modifiche e nemmeno riparazioni apparentemente poco importanti senza autorizzazione
• Non impiegare utilizzatori elettrici portatili alimentati in bassa tensione quando si hanno le mani o i piedi bagnati
• Non lavorare in luoghi bagnati o all’interno di grandi masse metalliche con utensili elettrici portatili o con apparecchiature mobili alimentate
direttamente dalla tensione di rete (CEI 64-8)
• Non utilizzare apparecchiature elettriche che non siano in buono stato
• Non si devono aprire le custodie delle apparecchiature elettriche senza prima aver tolto la tensione
• Non rimuovere i collegamenti di messa a terra
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• Non appoggiare i cavi su spigoli vivi
• Non trainare i cavi su sterrati o sull’asfalto
• Non effettuare giunzioni di fortuna sui cavi
• Non effettuare allacciamenti di fortuna alle prese utilizzando le estremità spellate dei cavi
• Non utilizzare le spine e prese con corpo esterno rotto
• Non tirare il cavo di alimentazione per scollegare dalla presa un apparecchio elettrico, ma staccare la spina
• Non dirigere getti d’acqua contro le apparecchiature elettriche in tensione
• Non effettuare interventi su apparecchiature sotto tensione; tanto più se ci si trova su ponteggi o in posizioni passibili di cadute o comunque
instabili
• Non spostare le utenze trasportabili, senza prima aver tolto la tensione, aprendo l'interruttore che si trova a monte del cavo di alimentazione
• Non reinserire gli interruttori di protezione (magnetotermici e differenziali) senza prima aver individuato e posto rimedio all’anomalia che ne ha
determinato l’intervento
• Non sostituire le lampade bruciate senza prima aver tolto la tensione
• Non montare, sugli apparecchi illuminanti portatili, lampade di potenza superiore alla massima consentita
• Non usare acqua per spegnere incendi di origine elettrica
7.2 - Previsione di uso comune degli apprestamenti
È compito dell’impresa affidataria mantenere integri ed in efficienza i seguenti apprestamenti:
- Recinzione di cantiere;
- Baraccamenti di cantiere (wc, spogliaoi, uffici);
- Delimitazione e segnalazioni ciglio scavi e scarpate (mantenendo un adeguato franco di sicurezza da bordo scavo, scarpata)
7.3 - Previsione di uso comune delle attrezzature
Al momento della stesura del presente PSC non è previsto l’uso comune di attrezzatture.
Sarà cura del CSE effettuare eventuali aggionamenti in corso d’opera.
7.4 - Previsione di uso comune delle infrastrutture
È compito dell’impresa affidataria mantenere integri, sicuri, in ordine e puliti :
- i percorsi carrabili e pedonali;
- le aree di deposito materiali, attrezzature e rifiuti materiali;
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8. Organizzazione della cooperazione e del coordinamento
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. g)
Si ricorda che il lavoro previsto dovrà essere realizzato dalle imprese menzionate al paragrafo 4; la necessità di utilizzare altre imprese
esecutrici dovrà essere comunicato per iscritto al committente i che provvederanno ad autorizzare l’ingresso in cantiere delle imprese
esecutrici. In mancanza di tale autorizzazione si vieta l’accesso al cantiere a nuove imprese esecutrici. Si elencano qui di seguito tutte le
procedure di cooperazione che saranno messe in pratica nel momento in cui il committente autorizzerà l’utilizzo di sub-appaltatori.
Per l’attuazione di questo PSC sono necessarie le azioni di
a) consultazione
b) cooperazione
c) coordinamento
d) reciproca informazione
e) modalità di verifica
tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi attraverso specifiche modalità organizzative.
Il coordinatore della sicurezza in Fase di Esecuzione provvederà ad indire quando riterrà opportuno riunioni di Coordinamento tra tutti i datori di
lavoro presenti per valutare e coordinare le varie attività in cantiere.
Nel corso di tali riunioni saranno trattati i seguenti argomenti:
verifica del programma dei lavori,
verifica dell’informazione reciproca sulle attività delle imprese e dei lavoratori autonomi contemporaneamente presenti in cantiere,
modalità operative e dispositivi di prevenzione e protezione da attuare durante le fasi di lavoro,
ispezione dei luoghi di lavoro,
gestione di eventuali emergenze,
esame di eventuali incidenti, danni o fattori di rischio,
richiami alle eventuali mancate osservazioni a norme o disposizioni di sicurezza,
azioni disciplinari.
Alle riunioni di sicurezza sono tenuti a partecipare i seguenti soggetti:
Coordinatore della sicurezza per l’esecuzione
Capo Cantiere
Datori di lavoro o dirigenti delegati delle imprese presenti in cantiere
Lavoratori autonomi presenti in cantiere
Responsabili dei servizi p.p. delle imprese
Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Il Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva redigerà il verbale delle riunioni.
Ogni avvenimento accidentale dovrà essere prontamente indagato dal dirigente delegato dell’Appaltatore; egli dovrà segnalare l’incidente o il
danno immediatamente per iscritto al Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva.
Il verificarsi di fattori di rischio non previsti dovrà essere indagato e segnalato nello stesso modo.
Prima dell'accettazione di questo piano di sicurezza e di coordinamento il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il
rappresentante per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante per la sicurezza può
formulare proposte al riguardo.
L’impresa affidataria, nel caso in cui faccia ricorso al lavoro di altre imprese esecutrici o lavoratori autonomi, provvederà al coordinamento delle
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stesse secondo quanto previsto dal piano di sicurezza e coordinamento e dal D.Lgs. 81/08.
Nell’ambito di questo coordinamento, sarà compito dell’impresa affidataria trasmettere alle imprese esecutrici e fornitrici, la documentazione
della sicurezza, incluse tutte le decisioni prese durante le riunioni per la sicurezza ed i sopralluoghi e le ispezioni in cantiere eseguiti dal
coordinatore per l’esecuzione.
Le imprese esecutrici dovranno documentare al coordinatore per l’esecuzione ed al responsabile dell’impresa affidataria l’adempimento delle
eventuali prescrizioni emanate mediante l’invio di formale comunicazione.
Per quanto riguarda il piano operativo di sicurezza delle imprese esecutrici, in esso dovranno essere formalizzati gli obblighi e le responsabilità
delle stesse e cioè:
l’applicazione di quanto indicato nel piano di sicurezza e di coordinamento;
il dovere d’identificare gli ulteriori rischi derivanti dalle tecniche utilizzate per le proprie lavorazioni integrandoli nel proprio piano
operativo di
sicurezza e comunicandoli con esso all’impresa esecutrice ed al coordinatore della sicurezza per l’esecuzione dell’opera;
l’adozione delle idonee misure di sicurezza per far fronte ai rischi derivanti dalla tecnica utilizzata nonché ai rischi derivanti
dall’ambiente di
lavoro che è sotto il loro diretto controllo;
la cooperazione con l’impresa affidataria e con le altre imprese esecutrici;
la richiesta del preventivo consenso del progettista, del direttore dei lavori, dell’ affidataria e del coordinatore per l’esecuzione, per
eventuali cambiamenti del progetto, relativamente alla propria parte di lavori da eseguire, e delle procedure di lavoro;
la richiesta del preventivo consenso dell’impresa esecutrice e del coordinatore per l’esecuzione, per l’applicazione delle proprie norme
o procedure di sicurezza interne.
OBBLIGHI PER LE IMPRESE ESECUTRICI
I datori di lavoro delle imprese esecutrici, seppur nel caso in cui nel cantiere operi un’unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti,
in attuazione di quanto previsto dall’art. 96, comma 1, lettera g) del D.Lgs 81/08, redigono il piano operativo di sicurezza (p.o.s.).
Il cronoprogramma dei lavori, allegato al piano di sicurezza e coordinamento, deve essere preso a riferimento dall’impresa affidataria e dalle
imprese esecutrici per l’organizzazione delle proprie attività lavorative.
Prima dell’inizio effettivo dell’attività di cantiere, l’impresa affidataria e le imprese esecutrici dovranno consegnare al coordinatore per
l’esecuzione, un proprio programma dei lavori con la tempistica di svolgimento delle attività (diagramma di gantt).
Il coordinatore per l’esecuzione verificherà i programmi dei lavori e, nel caso in cui nella successione delle diverse fasi lavorative non siano
presenti situazioni di interferenza ulteriori rispetto a quelle contemplate nel programma dei lavori allegato al piano di sicurezza e coordinamento,
li adotterà per la gestione del cantiere.
Nel caso in cui i programmi dei lavori dell’impresa affidataria e delle imprese esecutrici presentassero una diversa successione delle fasi
lavorative rispetto a quelle individuate nel programma dei lavori allegato al piano di sicurezza e coordinamento, sarà compito dell’impresa
affidataria fornire al coordinatore per l’esecuzione la proposta delle misure di prevenzione e protezione che si intendono adottare per eliminare i
rischi di interferenza introdotti.
Il coordinatore per l’esecuzione, valutate le proposte delle imprese, potrà accettarle, formulare delle misure di prevenzione e protezione
integrative a quelle dell’impresa affidataria oppure richiamare la stessa al rispetto del piano di sicurezza e coordinamento.
In relazione agli obblighi di trasmissione dei documenti, art. 101, D.Lgs 81/08, si attuano le seguenti procedure:
il committente trasmette il p.s.c. a tutte le imprese invitate a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori.
prima dell’inizio dei lavori le imprese affidatarie trasmettono il p.s.c. alle imprese esecutrici in subappalto ed ai lavoratori autonomi.
prima dei rispettivi lavori, ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di sicurezza all’impresa affidataria che ne
verifica la congruenza rispetto al proprio e lo trasmettono al coordinatore per l’esecuzione, in relazione alle fasi lavorative assegnate,
affinché sia accettato o rifiutato, e integrato, in caso di accettazione, nel più ampio piano di coordinamento. I lavoratori d’imprese che
non hanno consegnato la documentazione richiesta saranno immediatamente allontanati dal cantiere.
L’ Impresa affidataria dovrà nominare, prima di iniziare l’esecuzione dei lavori, un proprio direttore tecnico di cantiere dotato di autonomia
decisionale anche ai fini della sicurezza ed il nominativo del preposto alla sicurezza, sempre presente in cantiere dovrà essere comunicato al
Coordinatore in fase di esecuzione. Sarà responsabilità dell’Appaltatore scegliere le eventuali imprese esecutrici, se autorizzato dal
Committente, in modo da garantire anche per essi i medesimi standards di produzione, qualità e sicurezza previsti per il proprio personale.
L’Appaltatore generale sarà comunque responsabile delle prestazioni delle proprie imprese esecutrici anche in materia di sicurezza nonché del
mantenimento del cantiere in modo ordinato e sicuro durante tutto il procedere dei lavori.
L’insorgere di problemi organizzativi, mancanze o carenze di opere provvisionali e di sicurezza rilevate durante lo svolgimento dei lavori
dell’attività dovranno essere segnalati al Coordinatore ed al Direttore Tecnico di cantiere dell’Impresa in modo da poter intervenire in modo
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appropriato e per tempo.
N.B.: quanto sopra deve essere formalizzato da tutte le imprese, lavoratori autonomi compresi, che partecipano alla realizzazione
dell’opera prevista in progetto.
INTEGRAZIONI E MODIFICHE AL PROGRAMMA DEI LAVORI
L’impresa aggiudicataria, nel caso in cui si presentino situazioni di rischio durante l’esecuzione dei lavori, per meglio tutelare la salute e la
sicurezza dei lavoratori, potrà chiedere alla direzione dei lavori ed al coordinatore per l’esecuzione di modificare il programma dei lavori allegato
al presente programma.
Il coordinatore per l’esecuzione, valutate le proposte di modifica e sentita la direzione dei lavori, potrà accettare le osservazioni dell’impresa
aggiudicataria e procedere, di concerto con il direttore dei lavori, alla modifica del programma dei lavori.
Le modifiche al programma dei lavori approvate dal coordinatore in fase di esecuzione costituiscono parte integrante del piano di sicurezza e
coordinamento e del piano operativo di sicurezza.
RISPETTO DELLE PRINCIPALI NORME DI SICUREZZA
Se durante i sopralluoghi di verifica e controllo della sicurezza del cantiere, siano essi effettuati dal Coordinatore stesso o da suo collaboratore,
saranno evidenziate situazioni di pericolo imminente e grave, secondo quanto previsto dal D. Lgs. 81/08 o s.m.i. , l’Impresa dovrà provvedere
ad immediatamente sospendere le proprie attività e procedere per la messa in sicurezza di quanto rilevato.
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Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
Via Don Minzoni, 15 – 22060 CABIATE – CO
Tel. (031) 76991 – Fax (031) 7699199 – www.tecnoimp.it e-mail [email protected]
Cap. Soc. Euro 90.000 – C.F.: 05100520153 – P.IVA: 02061610131
9. Organizzazione pronto soccorso, antincendio, evacuazione
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. h)
9.1 - Gestione comune delle emergenze
Salvo diversa procedura, formalizzata con verbale, nel cantiere descritto in questo piano è da attuare la gestione comune delle emergenze.
La gestione delle emergenze è di responsabilità dell’appaltatore, del direttore tecnico di cantiere e dei lavoratori.
9.2 - Numeri utili
Nessuna nota presente.
Pronto soccorso
Distanza: Telefono: 118
Vigili del fuoco
Distanza: Telefono: 115
Carabinieri
Distanza: Telefono: 112
Polizia di Stato
Distanza: Telefono: 115
Carabinieri – Via S. Canillo 1 – 20842 Besana in Brianza (MB)
Distanza: 3 Km
Telefono: 0362 967750
CROCE BIANCA ASSOCIAZIONE VOLONTARIA PRONTO SOCCORSO - Via Papa Giovanni XXIII 22 - 23873 Missaglia (LC)
Distanza: 6 Km
Telefono: 039 9240902
Ospedale di Carate Brianza (MB) – Via Bianchi 9 – 20048 Carate Brianza
Distanza: Telefono: 0362 9841
Polizia Municipale - Via Roma 4 - 20836 Briosco (MB)
Distanza: 2 Km
Telefono: 0362 95002
Vigili del fuoco - Via Solferino 1 - 20841 Carate Brianza (MB)
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Distanza: 6 Km
Telefono: 0362 903622
Azienda Sanitaria Locale Provincia di Milano 3 - Via S. Siro 21/23 - 20842 Besana In Brianza (MB)
Distanza: 3 Km
Telefono: 0362 996602
Comune di Briosco - Via Roma, 4 - 20040 Briosco (MB)
Distanza:
Telefono: 0362 95002
Responsabile Lavori (Rup)
Distanza:
Telefono:
Coordinatore alla Sicurezza in fase di Progetto: Ing. Simone Falchè – Via Don Minzoni 15 – 22060 Cabiate (CO)
Distanza:
Telefono: 031 76991
Coordinatore alla Sicurezza in fase di Esecuzione
Distanza:
Telefono:
Acquedotto
Distanza: Telefono: 800175571
Fognature
Distanza: Telefono: 800005195
Gas
Distanza: Telefono: 800 900 860 – 039 23921
Enel
Distanza: Telefono: 800900860 – 039 23921
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10.
Durata prevista delle lavorazioni
Elementi di cui al D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2 lett. d)
10.1 - Durata delle fasi lavorative
Il cronoprogramma dele attività, descritto nel PSC redatto il 23.10.2008 con protocollo n.12284, è traslato temporalmente alla data di inizio lavori
presunta individuata nel 01.04.2013.
Le seguenti nuove fasi lavorative:
-Realizzazione tombe giardino a due cassoni e formazione rete di smaltimento acque meteoriche sotto piano di posa dei campi giardino , durata
80gg naturali;
-Realizzazione vasca di accumlo e pozzi perdenti acque meteoriche 42gg naturali;
-Realizzazione ossari/cinerari e loro rivestimento, dutata 38gg naturali;
sono collocate all’interno del cronoprogramma esistente , tra l’attività “Opere di finitura edificio loculi” e “Formazione campi verdi e percorsi” e
sono da considerarsi spazialmente e temporalmente separate dal resto delle lavorazioni precedentemente valutate.
Con l’aggiunta delle nuove fasi di lavoro, la durata complessisa del cantiere passa da 210 gg a 360 gg naturali.
10.2 - Analisi delle fasi lavorative
Per ciascuna delle fasi lavorative di cui si sviluppa l’opera vengono indicate le misure preventive e protettive, le procedure e le scelte
organizzative previste.
Qui di seguito verranno anlizzate le fasi di lavoro:
-Realizzazione tombe giardino a due cassoni e formazione rete smaltimento acque meteoriche sotto piano di posa dei campi giardino;
- Realizzazione vasca di accumlo e pozzi perdenti acque meteoriche;
- Realizzazione ossari/cinerari e loro rivestimento;
non contemplate nel PSC redatto il 23.10.2008 con protocollo n.12284
La scheda di ogni lavorazione riporta i rischi rilevati nello svolgimento dell’attività ed i DPI necessari.
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A – Realizzazione tombe giardino a due cassoni e formazione rete smaltimento acque meteoriche sotto piano di
posa dei campi giardino
Procedure:
L’opera dovrà essere realizzata come da progetto. I personale delle imprese dovrà rispettare quanto prescritto nel PSC e nei POS delle
rispettive imprese. Per il sollevamento di carichi dovranno essere utilizzate funi e catene integre, sottoposte regolarmente a verifica
trimestralmente. I mezzi utilizzati, come le attrezzature dovranno rispettare i requisiti minimi di sicurezza prescritti da D.Lgs.81/08 e s.m.i.
Scelte progettuali ed organizzative:
Tale fase lavorativa prevede la realizzazione di scavi a sezione aperta della profondità di circa 2 metri, all’interno dei quali saranno posati i
cassoni doppi prefabbricati (n.2 cassoni sovrapposti) di tipo autoportante del peso circa di 600 kg a cassone e dimensioni esterne
232x90x73(h) cm a cassone per la formazione di un totale di 256 tombe a terra. A scavo ultimato, sopra il substrato roccioso, sarà posata
la rete di drenaggio acque meteoriche con tubi microforati in pe e successicvamente, dopo aver realizzato uno spessore di materiale
ghiaioso di qualche cm, sarà realizzata una sottofondazione non armata di spessore circa 15/20 cm di cls sulla quale poggeranno i cassoni.
Una volta posati i cassoni completi di coperchio, il tratto di scavo rimasto aperto perimetralmente alle nuove tombe sarà reinterrato con
ciottoli di cava per la formazione di una trincea drenante.
I cassoni saranno alla fine ricoperti di terra su cui si prevede la semina.
La porzione di campo sul quale saranno realizzate le nuove tombe giardino sarà suddivisa in n.8 lotti come da layout allegato.
Si procederà alla realizzazione di un lotto alla volta, in modo tale da garantire ai mezzi di cantiere adeguati spazi di manovra per non
interferire con altre attività lavorative.
Misure preventive e protettive:
Prima dell’inizio dell’atività l’impresa effettuerà una verifica dell’area e delle vie da praticare al fine di accertarsi dell’ agibilità e dell’eventuale
presenza di pericoli e dovrà verificare la presenza di eventuali sotto servi prima dell’inizio dell’attività di scavo.
Accertarsi che non vi siano interferenze con la viabilità esterna del cantiere. I veicoli all’interno del cantiere dovranno procedere a passo
d’uomo.
Delimitare e seganalare le aree di lavoro, in modo tale da interdire l’accesso ai non addetti ai lavori.
Installare idonei ed adeguati parapetti presso il bordo degli scavi, mantenendo un adeguato franco di sicurezza dal ciglio dello scavo.
Tali parapetti dovranno essere completi: corrente superiore ad altezza non inferiore a 1 m, tavola ferma piede, secondo corrente posizionato
tra corrente superiore e tavola fermapiede. Non è ammessa una luce in verticale maggiore di 60 cm tra corrente superiore e tavola
fermapiede.
Lo scavo dovrà essere realizzato a sezione trapezia in modo tale da mantenere l’angolo di natural declivio del terreno. Se necessario si
dovrà provvedere all’armatura delle pareti di scavo. L’armatura dovrà superare di 30 cm il bordo dello scavo.
Durante l’attività di scavo con mezzo meccanico e durante la fase di reinterro, all’interno dello scavo non dovranno essere presenti
lavoratori.
I mezzi non dovranno transitare e sostare in prossimità del ciglio degli scavi.
E’ vietato depositare attrezzature e materiali sul bordo degli scavi.
Durante manovre con scarsa visibilità, i conducenti dei mezzi dovranno essere assistiti da operatore a terra che dovrà sempre rimanere in
posizione ben visibile.
Se necessario accedere al fondo dello scavo dovranno essere realizzati accessi sicuri.
Le attività di sollevamento a mezzo di autogrù dei cassoni e dei materiali destinati alla realizzazione dell’opera dovranno essere effettuata
da personale qualificato, formato e addestrato a tale mansione.
E’ vietato sollevare carichi sopra postazioni di lavoro ed in aree esterne a quella di cantiere.
E’ vietato transitare e sostare al di sotto di carichi sospesi.
Gli attrezzi e le attrezzature devono essere conformi alla normativa vigente, marchiati CE ed in ottime condizioni. Utilizzare attrezzature
elettriche idonee a lavori in ambienti umidi.
Durata: 10 gg/lotto
Squadra lavorativa: 7
Zona:
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Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
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Macchine ed attrezzature utilizzate
Per svolgere l’attività lavorativa si utilizzano le attrezzature seguenti:
- Attrezzi manuali vari
- Attrezzi elettrici portatili
Per le attrezzature di lavoro è necessario attenersi alle istruzioni riportate nei libretti d’uso corredati.
Nell’esecuzione della fase è previsto l’impiego delle macchine qui riportate:
- Autocarro
- Escavatore
- Pala
- Autogrù
Rischi rilevati
Denominazione
Probabilità
Magnitudo
Rischio
Caduta dall’alto
Poco
probabile
Grave
Medio
Caduta di materiale dall'alto
Poco
probabile
Grave
Medio
Seppellimento
Poco
probabile
Grave
Medio
Contusioni e traumi al corpo senza una localizzazione specifica
Probabile
Medio
Medio
Movimentazione manuale dei carichi
Probabile
Medio
Medio
Investimento
Poco
probabile
Grave
Medio
Caduta a livello
Probabile
Medio
Medio
Esposizione a polveri, sostanze
Probabile
Lieve
Basso
Proiezione di oggetti, scintille
Poco
probabile
Medio
Medio
Rumore
Probabile
Lieve
Basso
Rischio residuo: scarsa attenzione durante le lavorazioni e contravvenzione alle prescrizioni generali del PSC
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
È fatto obbligo per i lavoratori l’utilizzo dei seguenti DPI con marcatura CE
- Scarpe antinfortunistiche
- Guanti di uso generale
- Elmetto standard
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Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
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B – Realizzazione vasca di accumlo e pozzi perdenti acque meteoriche
Procedure:
L’opera dovrà essere realizzata come da progetto. I personale delle imprese dovrà rispettare quanto prescritto nel PSC e nei POS delle
rispettive imprese. Per il sollevamento di carichi dovranno essere utilizzate funi e catene integre, sottoposte regolarmente a verifica
trimestralmente. I mezzi utilizzati, come le attrezzature dovranno rispettare i requisiti minimi di sicurezza prescritti da D.Lgs.81/08 e s.m.i.
Scelte progettuali ed organizzative:
Tale fase lavorativa prevede la realizzazione di:
- n.1 vasca monoblocco di accumolo delle acque meteoriche in calcestruzzo armato vibrato, con soletta carrabile delle dimensioni
3,25x2,40x1,31 (h) metri (V=11mc) per la raccolta/riutilizzo delle acque meteoriche (irrigazione,…);
- n.3 pozzi perdenti con soletta carrabile realizzati con anelli forati prefabbricati in cls delle dimensioni 2 m di diametro e 2 m di altezza ;
- posa tubazioni per collegamenti vasche e pozzi;
- posa tubazioni per collegamento vasca a sistema di irrigazione con relativi accessori (pompa elettrica..).
Per la posa della vasca e dei pozzi dovranno essere realizzati scavi di profondità compresa tra 2-2,30 m.
Per la posa delle tubazioni di collegamento alla rete idrica saranno reallizate trincee di scavoinferiori al metro.
Si procederà alla realizzazione di una vasca/pozzo alla volta.
Misure preventive e protettive:
Prima dell’inizio dell’atività l’impresa effettuerà una verifica dell’area e delle vie da praticare al fine di accertarsi dell’ agibilità e dell’eventuale
presenza di pericoli e dovrà verificare la presenza di eventuali sotto servi prima dell’inizio dell’attività di scavo.
Accertarsi che non vi siano interferenze con la viabilità esterna del cantiere. I veicoli all’interno del cantiere dovranno procedere a passo
d’uomo.
Delimitare e seganalare le aree di lavoro, in modo tale da interdire l’accesso ai non addetti ai lavori.
Installare idonei ed adeguati parapetti presso il bordo degli scavi, mantenendo un adeguato franco di sicurezza dal ciglio dello scavo.
Tali parapetti dovranno essere completi: corrente superiore ad altezza non inferiore a 1 m, tavola ferma piede, secondo corrente posizionato
tra corrente superiore e tavola fermapiede. Non è ammessa una luce in verticale maggiore di 60 cm tra corrente superiore e tavola
fermapiede.
Lo scavo dovrà essere realizzato a sezione trapezia in modo tale da mantenere l’angolo di natural declivio del terreno. Se necessario si
dovrà provvedere all’armatura delle pareti di scavo. L’armatura dovrà superare di 30 cm il bordo dello scavo.
Durante l’attività di scavo con mezzo meccanico e durante la fase di reinterro, all’interno dello scavo non dovranno essere presenti
lavoratori.
I mezzi non dovranno transitare e sostare in prossimità del ciglio degli scavi.
E’ vietato depositare attrezzature e materiali sul bordo degli scavi.
Durante manovre con scarsa visibilità, i conducenti dei mezzi dovranno essere assistiti da operatore a terra che dovrà sempre rimanere in
posizione ben visibile.
Se necessario accedere al fondo dello scavo dovranno essere realizzati accessi sicuri.
Le attività di sollevamento a mezzo di autogrù degli elementi prefabbricati in cls e dei materiali destinati alla realizzazione dell’opera
dovranno essere effettuati da personale qualificato, formato e addestrato a tale mansione.
E’ vietato sollevare carichi sopra postazioni di lavoro ed in aree esterne a quella di cantiere.
E’ vietato transitare e sostare al di sotto di carichi sospesi.
Gli attrezzi e le attrezzature devono essere conformi alla normativa vigente, marchiati CE ed in ottime condizioni. Utilizzare attrezzature
elettriche idonee a lavori in ambienti umidi.
Durata: 42 gg
Squadra lavorativa: 7
Zona:
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Tel. (031) 76991 – Fax (031) 7699199 – www.tecnoimp.it e-mail [email protected]
Cap. Soc. Euro 90.000 – C.F.: 05100520153 – P.IVA: 02061610131
Macchine ed attrezzature utilizzate
Per svolgere l’attività lavorativa si utilizzano le attrezzature seguenti:
- Attrezzi manuali vari
- Attrezzi elettrici portatili
Per le attrezzature di lavoro è necessario attenersi alle istruzioni riportate nei libretti d’uso corredati.
Nell’esecuzione della fase è previsto l’impiego delle macchine qui riportate:
- Autocarro
- Escavatore
- Pala
- Autogrù
Rischi rilevati
Denominazione
Probabilità
Magnitudo
Rischio
Caduta dall’alto
Poco
probabile
Grave
Medio
Caduta di materiale dall'alto
Poco
probabile
Grave
Medio
Seppellimento
Poco
probabile
Grave
Medio
Contusioni e traumi al corpo senza una localizzazione specifica
Probabile
Medio
Medio
Movimentazione manuale dei carichi
Probabile
Medio
Medio
Investimento
Poco
probabile
Grave
Medio
Caduta a livello
Probabile
Medio
Medio
Esposizione a polveri, sostanze
Probabile
Lieve
Basso
Proiezione di oggetti, scintille
Poco
probabile
Medio
Medio
Rumore
Probabile
Lieve
Basso
Rischio residuo: scarsa attenzione durante le lavorazioni e contravvenzione alle prescrizioni generali del PSC
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
È fatto obbligo per i lavoratori l’utilizzo dei seguenti DPI con marcatura CE
- Scarpe antinfortunistiche
- Guanti di uso generale
- Elmetto standard
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Azienda certificata CSQ-IMQ per sistemi di qualità norma ISO 9001 dal 1995
Azienda certificata CSQ-ECO per sistemi di gestione ambientale norma ISO 14001 dal 2001
Azienda certificata CSQ-H&S per sistemi di sicurezza norma OHSAS 18001 dal 2005
Azienda certificata CSQ-Energy per sistemi di gestione dell’energia norma ISO 50001 dal 2012
Laboratorio di Analisi Chimiche, Microbiologiche, Fisiche ed Elettriche conforme alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025
Laboratorio di ricerca altamente qualificato riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ex art. 4 L 46/82
Laboratorio iscritto nel programma di qualificazione a seguito della verifica delle idoneità laboratori analisi dell’amianto da parte del Ministero della Sanità
Laboratorio iscritto nell’elenco del Ministero della Sanità e della Regione Lombardia dei laboratori che possono eseguire analisi sui prodotti alimentari, ai fini dell’autocontrollo
Azienda accreditata dalla Regione Lombardia con DDG 2298 del 07/03/2008 per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sez. B – ID Operatore 6480/2008
Organismo di Ispezione tipo A abilitato ad effettuare le verifiche periodiche e straordinarie ai sensi del DPR 462/01
TECNOLOGIE D'IMPRESA Srl a socio unico
Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte di PGF Srl
Via Don Minzoni, 15 – 22060 CABIATE – CO
Tel. (031) 76991 – Fax (031) 7699199 – www.tecnoimp.it e-mail [email protected]
Cap. Soc. Euro 90.000 – C.F.: 05100520153 – P.IVA: 02061610131
C – Realizzazione cellette ossari/cinerari e loro rivestimento in marmo
Procedure:
L’opera dovrà essere realizzata come da progetto. I lavoratori dovranno rispettare quanto prescritto nel PSC e nei POS delle rispettive
imprese. Per il sollevamento di carichi pesanti, dovranno essere utilizzate funi e catene integre, sottoposte regolarmente a verifica
trimestralmente. I mezzi utilizzati dovranno rispettare i requisiti minimi di sicurezza prescritti da D.Lgs.81/08 e s.m.i.
Il personale addetto al montaggio e smontaggio di trabattelli e ponti su cavalletti dovrà aver ricevuto adeguata formazione in modo tale da
ellestire tali opere provvisionali come richiesto da D.Lgs.81/08 e s.m.i.
Scelte progettuali ed organizzative:
Tale fase lavorativa prevede la realizzazione di 144 ossari/cinerai in cemento prefabbricato di dimensioni 84x45x36 cm , da realizzarsi sul
retro dei nuovi colombari, e il rivestimento delle cellette con la posa di lastre in marmo lucido delle dimensioni 40x85 cm.
Lo sviluppo verticale di tale costruzione raggiunge al massimo i 3, 95 m, per tale motivo per la realizzazione e il posizionamento delle cellette
e del rivestimento in marmo, si prevede l’utilizzo di trabattelli a norma e ponti su cavalletti correttamente allestiti come previsto dal
D.Lgs.81/08 e . s.m.i.
Misure preventive e protettive:
Prima dell’inizio dell’atività l’impresa effettuerà una verifica dell’area e delle vie da praticare, al fine di accertarsi dell’ agibilità e dell’eventuale
presenza di pericoli.
I veicoli all’interno del cantiere dovranno procedere a passo d’uomo. Durante manovre con scarsa visibilità, i conducenti dei mezzi dovranno
essere assistiti da operatore a terra che dovrà sempre rimanere in posizione ben visibile.
Delimitare e segnalare l’area di lavoro in modo tale da interdire l’accesso ai non addetti ai lavori.
Il trabattello dovrà essere posizionato su superficie piana e uniforme, completo di tutti gli elementi previsti dal manuale d’uso rilasciato dal
fabbricante.
Il piano di lavoro dovrà essere provvisto su tutti e quattro i lati di parapetti a norma e la pavimentazione dello stesso dovrà essere priva di
aperture. L’accesso al piano di lavoro dovrà avvenire tramite scala interna e prima di salire sul trabattello gli operatori dovranno provvedere
alla sua stabilizzazione con appositi dispositivi.
I ponti su cavalletti dovranno essere allestisti su superfici piane ed uniformi. Per la realizzazione del piano di lavoro dovranno essere
utilizzate assi da ponti integre e di adeguata resistenza, rese ben stabili e fisse. La larghezza del piano di lavoro dovrà essere non meno di
90 cm.
Per il sollevamento di materiali pesante dovranno essere utilizzati idonei ed adeguati paranchi/argani. E' vietato stazionare e transitare al di
sotto di carichi sospesi.
Durante lavori a fiamma libera o a caldo gli operatori dovranno indossare dpi specifici alla mansione svolta e avere a portata di mano idonei
mezzi estinguenti. Le bombole di gas dovranno essere correttamente stoccate in posizione verticale ed in luoghi protetti da possibili urti e
dalla luce diretta del sole.
Gli attrezzi e le attrezzature devono essere conformi alla normativa vigente, marchiati CE ed in ottime condizioni. Utilizzare attrezzature
elettriche idonee a lavori in ambienti umidi.
Durata: 38 gg
Squadra lavorativa: 4
Zona:
Macchine ed attrezzature utilizzate
Per svolgere l’attività lavorativa si utilizzano le attrezzature seguenti:
-Attrezzi manuali vari
- Attrezzi el ettrici portatili
Per le attrezzature di lavoro è necessario attenersi alle istruzioni riportate nei libretti d’uso corredati.
Nell’esecuzione della fase è previsto l’impiego delle macchine qui riportate:
- Autocarro
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Rischi rilevati
Denominazione
Probabilità
Magnitudo
Rischio
Caduta dall’alto
Poco
probabile
Grave
Medio
Caduta di materiale dall'alto
Poco
probabile
Grave
Medio
Contusioni e traumi al corpo senza una localizzazione specifica
Probabile
Medio
Medio
Movimentazione manuale dei carichi
Probabile
Medio
Medio
Investimento
Poco
probabile
Grave
Medio
Caduta a livello
Probabile
Medio
Medio
Esposizione a polveri, sostanze
Probabile
Lieve
Basso
Proiezione di oggetti, scintille
Poco
probabile
Medio
Medio
Rumore
Probabile
Lieve
Basso
Rischio residuo: scarsa attenzione durante le lavorazioni e contravvenzione alle prescrizioni generali del PSC
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
È fatto obbligo per i lavoratori l’utilizzo dei seguenti DPI con marcatura CE
- Scarpe antinfortunistiche
- Guanti di uso generale
- Elmetto standard
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11. Stima dei costi
La stima dei costi è redatta ai sensi dell’art. XV del T.U. 81.
L’importo dei lavori, relativo solo fasi lavorative oggetto del presente aggiornamento, è pari a € 156.425,06 (iva esclusa). I relativi oneri della
sicurezza risultano pari a € 3.128,50 8iva esclusa) e sono stati così deterninati:
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LEGGENDA
N
Sigla Descrizione Elemento degli Oneri
1 AA Apprestamenti Ammortizzabili.
Identifica gli apprestamenti di sicurezza, opere provvisionali, attrezzature, mezzi d’opera,
DPC, DPI, ecc., per i quali è previsto l’utilizzo in cantiere, tali apprestamenti essendo beni
strumentali all’esercizio dell’impresa ed essendo beni durevoli vanno computati tenendo
conto dell’ammortamento degli stessi. Nel caso gli oneri di cui agli A.A. siano riferiti ad
opere compiute (mezzi d’opera e manodopera) in ammortamento andranno solamente i
costi dei mezzi d’opera, i costi della manodopera sarnno riconosciuti per intero.
AA= (e*g*l) + (e*f/h)*i*l
2 AP
Apprestamenti a Perdere.
Identifica gli apprestamenti di sicurezza, opere provvisionali, attrezzature, mezzi d’opera,
DPC, DPI, ecc., per i quali è previsto l’utilizzo in cantiere, tali apprestamenti sono
considerati a perdere nel caso non siano più riutilizzabili in altri cantieri, il loro utilizzo è
esclusivo per il cantiere oggetto della stima, questi oneri vanno computati per intero.
AP= e*l
3 AN
Apprestamenti a Nolo.
Identifica gli apprestamenti di sicurezza, opere provvisionali, attrezzature, mezzi d’opera,
DPC, DPI, ecc., per i quali è previsto il Noleggio a caldo (nola macchina con operatore a
bordo) degli stessi all’interno del cantiere, il loro utilizzo è esclusivo per il cantiere oggetto
della stima, questi oneri vanno computati per intero.
AN= e*i*l
4 MDO Manodopera.
Identifica i costi di eventuale manodopera utilizzata esclusivamente ai fini della sicurezza
delle attività di cantiere, es. ricerca di linee energetiche interrate, personale di sorveglianza
durante attività pericolose, sospensione di attività temporanee per sfasamento temporale
delle fasi di lavoro, assistenza alla movimentazione dei carichi in caso di particolari difficoltà,
assistenze varie se finalizzate alla sicurezza delle lavorazioni.
MDO= e*l*m
a
b
c
d
e
f
g
h
i
l
m
n
LEGGENDA
Categoria
Codice
Descrizione degli appstamenti di sicurezza
Unità di Misura
Costo unitario apprestamento di sicurezza, opera finita, compreso montaggio, sontaggioo,
manutenzione e relativa manodopera e mezzi d'opera diretti e complementari, (per la MDO
rappresenta il costo orario della manodopera).
Incidenza di mezzi d'opera (incidenza nel costo unitario dei soli mezzi d'opera con escluso
la manodopera relativa, da individuare mediante l'analisi prezzi)
Incidenza della sola manodopera (incidenza nel costo unitario della sola monodopera con
esclusione di mezzi d'opera utilizzati, da individuare mediante l'analisi prezzi)
Ammortamento dell'apprestamento di sicurezza espresso in mesi
Mesi di utilizzo dell'apprestamento
Quantità, (per AA, AP e AN espressa sull'unità di misura) (per MDO espressa in ore)
Unità impiegate (unità di MDO impigate)
Totale, costo dell'apprestamento di sicurezza da computare quale Onere di Sicurezza
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AA
AA
AA
Delimitazione mediante
segnalazione con nastro
bianco/rosso e paletti in ferro
del perimetro degli scavi,
A3.5 montaggio, smontaggio, finito ml
Cartello alluminio mm
615x615 obblighi, posa,
manutenzione, rimozione,
F1.7 finito
cad
TOTALE COMPLESSIVO
15,26 0,298 0,702
Quantità
Mesi Utilizzo
Ammortamento mesi
Costo Unitario
Incidenza MDO
Descrizione
Parapetto in legno posizione
dei montanti a max ml 1,80,
alto m. 1,00 dotato di due
correnti e un fermapiede,
posizionato lungo il perimetro
degli scavi, montaggio,
A3.1 smontaggio, finito
mq
Incidenza Mezzi
UM
Codice
Sottocategoria
Categoria
Gruppo
APPRESTAMENTI AMMORTIZZABILI
Totale
36
1
260 €
2.819,88
1,32
0,13
0,87
36
1
210 €
243,46
42,5
0,9
0,1
36
1
12 €
€
65,15
3.128,50
APPRESTAMENTI A PERDERE = € 0,00
APPRESTAMENTI A NOLO = € 0,00
MANOD’OPERA = € 0,00
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RIEPILOGO
N
Importo in €
DESCRIZIONE
MDO Oneri mano d'opera
€
AP Oneri apprestamenti a perdere
AN Oneri apprestamenti in Noleggi
€
€
AA Oneri Apprestamenti Ammortizzabili
€
TOTALE ONERI
1
2
3
4
€
Importo totale dei lavori come
individuato nella stima del
progettista delle opere.
Importo degli oneri della sicurezza
come individuato dal Coordinatore
per la progettazione.
€
Importo totale dei lavori sottoposto a
ribasso d'asta.
€
Importo totale dei lavori, quali oneri
della sicurezza, non sottoposto a
ribasso d'asta.
€
Note e Allegati
Oneri di mano d'opera considerati nella
stima
Oneri dei materiali a perdere utilizzati e
considerati nella stima.
Oneri di noleggi di attrezzature ed
apprestamenti considerati nella stima.
Oneri di attrezzature, apprestamenti,
opere provvisionali considerati nella
3.128,50 stima.
Oneri della sicurezza da non sottoporre
3.128,50 a ribasso d'asta
Come da Computo metrico Estimativo
integrato (predisposto dal progettista e
€ 156.425,06 dal Coordinatore)
3.128,50
Oneri della sicurezza da non sottoporre
a ribasso d'asta
Importo lavori da esporre nella gara di
153.296,56 appalto
3.128,50
Importo Oneri della sicurezza da esporre
nella gara di appalto.
CALCOLO INCIDENZA PER I SINGOLI ELEMENTI
N
A
B
C
D
E
SINGOLO ELEMENTO ONERI
INCIDENZA
Incidenza Oneri Manodopera (MDO)
NOTE
0,00%
Incidenza Oneri materiali utilizzati a
perdere (AP)
Incidenza Oneri di Noleggi
attrezzature e apprestamenti (AN)
Incidenza Oneri Apprestamenti e
Opere Provvisionali Ammortizzabili
(AA)
Incidenza media degli oneri di
sicurezza sull'ammontare
complessivo dell'opera.
0,00%
0,00%
2,00%
2,00%
Tali oneri dovranno quindi essere aggiunti alla costo oneri sicurezza stimato nel PSC oggetto del presente aggiornamento.
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12. Layout di cantiere, schemi grafici
12.1 - Layout di cantiere
Accompagnano il piano di sicurezza e coordinamento i layout di cantiere contenenti almeno una tavola altimetrica ed una tavola degli scavi in
relazione alla complessità dell’opera.
Al presente PSC si allegano i seguenti documenti di disegno:
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