Settembre 2014. Numero cinquantamenotre
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Settembre 2014. Numero cinquantamenotre
MAX E’ ANCHE IN PAPIRO, MARMO E TAVOLETTE D’ARGILLA MAXKEEFE STORIE E AVVENTURE IMMAGINARIE ! CINQUANTAMENOTRE 21 SETTEMBRE 2014 ! L’armata dei sonnambuli di Wu Ming Beatrice nel cielo di diamanti. Racconto originale. Nona puntata. IgNobel 2014. Ma che c’è avete da ridere? ! Disegni di Alessandro Caligaris ! Max Keefe è un mensile creato da Roberto Mengoni per gli amici e gli amici degli amici Rinfrescante, tollerante, gratuito, rifiuta la pubblicità ! Tutti i numeri arretrati su: www.robertomengoni.it 1 MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014 Wu Ming L’armata dei sonnambuli Dagli anni cinquanta ad oggi, una specie di enciclopedia delle donne italiane. “Venduti!” “Chi vi paga veramente?” “Tirate fuori la maschera.” “Altai è una boiata, proprio come Q.” “Quattro cervelli messi insieme fanno zero.” “I Wu Ming stanno con Al-Qaida, il cui obiettivo siamo noi e fa di Hitler un dilettante.” Gli apprezzamenti della cosiddetta stampa libera italiana verso i Wu Ming sono divertentissimi. Li potete leggere su www.wumingfoundation.com. A me che i Wu Ming siano di sinistra, reazionari, veteromarxisti o servi della CIA frega davvero nulla. I giornalisti di Libero mettono un’etichetta di servi prezzolati al marxismo e quindi i romanzi dei Wu Ming fanno schifo. Compreso l’ultimo, ambientato nel Terrore. Quando si parla di rivoluzione francese, è impossibile evitare la polemica politica, figurarsi in Italia dove si potrebbe discutere se i fratelli Gracchi erano di destra o di sinistra, posto che i giornalisti del Giornale sappiano chi siano (conoscono i fratelli Marx, corruttori della gioventù universale con l’orribile messaggio comunista che la risata è rivoluzionaria). Quindi, pazienza. La rivoluzione francese è avvenuta l’altro ieri e in Italia fervono le discussioni: Robespierre era grillino. I girondini sono del PD, Renzi si crede Napoleone... Bla, bla, bla. Allora, lasciamo perdere la politica italiana e parliamo del libro. Fa schifo? Un romanzo che fa schifo, a mio modesto parere, non ha una trama. Bene, “L’armata dei sonnambuli” ce l’ha: inizio, svolgimento, conclusione. Un romanzo scarico ha personaggi caricaturali, pupazzetti alla Dan Brown che si muovono meccanicamente e ripetitivamente. Invece. I Wu Ming hanno creato quattro personaggi memorabili. Vogliamo elencarli, senza dare indizi sulla trama? Allora, ci sono Marie Nozière, sarta del foborgo giacobino di Saint-Antoine, rivoluzionaria e mezzo femminista, con un figlio che ama poco, nato da una violenza subita da un gentiluomo. Il secondo è Leonida Modonesi, attaccabrighe bolognese fuggito a Parigi, attore di talento e che poi... Poi leggete. Il terzo è Orphée d’Amblanc, medico, seguace del mesmerismo, antesignano dell’ipnotera- pia. Dovrebbe curare se stesso dalle ferite subite in America, quando fu preso prigioniero e torturato dagli indiani. Infine troviamo un internato del manicomio di Bicêtre, Auguste Laplace, matto ma non troppo, e di cui non vi dico nulla: da dove viene, che cosa vuole fare e chi è veramente. Eccoci qua. Che altro serve per convincervi a leggerlo? Ah, giustamente. Un bel romanzo, almeno per me, mescola abilmente finzione e realtà. I quattro personaggi, a voler credere ai Wu Ming, hanno un fondamento in documenti storici di cui ci deliziano in fondo al volume. Dieci e lode a chi riesce a parlare della grande storia attraverso le vite di persone ordinarie o quasi. Parliamo del periodo del Terrore, tra il decollamento di Luigi Capeto nel gennaio 1793 e il decollamento di Robespierre nel luglio 1794: rivoluzione sanculotta e controrivoluzione girondina. Troviamo tutti: i giacobini, le donne che sorvegliano i lavori della Convenzione sferruzzando a maglia, i Giovani dorati che, dopo il colpo di stato contro Robespierre, diventano l’avanguardia controrivoluzionaria, il viscido deputato Fréron e il bambino Luigi Carlo, l’erede al trono di Francia. Ricostruiti abilmente anche i luoghi, le assemblee della Convenzione, il foborgo di Saint-Antoine, il manicomio di Bicêtre, con il suo sovrintendente, storicamente esistito, Philippe Pinel, il primo a tentare una cura per i L’Ammazzaincredibili. malati di mente. Gli incredibili erano i Giovani Bene, che altro c'è da dorati, monarchici, che appadire? Gli amanti delle iono dopo il colpo di stato storie in bianco e nero, contro Robespierre. in cui bene e male si bandona il contrappongono, guidati figlio. da un eroe solitario tenuLeonida è tario di valori indiscutibili o quasi (dio, un semidelinquente idealista che vive di patria e famiglia?) e da un signore oscu- espedienti. D’Amblanc è divorato dai ro, rimarranno delusi. Che i Wu Ming traumi della prigionia. simpatizzino per i rivoluzionari, ҫa va Libro complesso? Senza dubbio e, sans dire, ma insomma non è che il letto- come ogni grande romanzo, si legge e si re festeggi la ghigliottina. I personaggi gode su ogni parola. Arrivare alla fine è sono credibili e fanno scelte poco eroidoloroso ma la fine deve esserci per forche ma che hanno un senso. Marie abza, e non vi dirò chi vincerà. 2 MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014 Racconto originale Beatrice nel cielo di diamanti Nona puntata. Intermezzo in volo transatlantico, giugno 2050. Riassunto delle puntate precedenti. Le Nazioni Unite guidano un mondo sovrappopolato, affamato e in cerca di rinnovamento spirituale. La capitale del mondo è tra le rovine di Teotihuacan, a nord di Città del Messico. I nuovi padroni sono burocrati in tunica bianca e perennemente collegati in rete. Si servono di una misteriosa organizzazione di intelligence chiamata Infoboard e del Credo, una sorta di religione animistica legata al culto della Madre Terra, la Pachamama, che propugna uno stile di vita collettivista, sobrio e vegetariano. La protagonista è Beatrice, giovane fisica messicana con qualche problema di relazione con gli altri, individualista e molto scettica verso il Credo. Viene chiamata a lavorare al CERN di Torino, la prestigiosa istituzione scientifica europea dove il premio Nobel Fernando Soares sta cercando di realizzare i primi viaggi interstellari. Due scienziati del CERN sono inspiegabilmente scomparsi in maggio, l’anziano francese Saint-Nice e la sua giovane amante haitiana Madiou. Prima di partire per l’Europa, i compagni di meditazione di Beatrice la sottopongono ad un vero e proprio processo, considerandola una traditrice della Pachamama. Il dottor Nieto, funzionario delle Nazioni Unite, le chiede di collaborare con lui per risolvere il mistero del CERN. Saverio, suo unico vero amico, le fa un regalo prezioso. Beatrice è in viaggio verso la crudele, caotica, blasfema e carnivora Europa. ! ! ***** Partenza con un risucchio. Il dirigibile transatlantico si solleva dall’aerostazione di Città del Messico Quetzalcoatl in silenzio, in verticale e con infinito amore per le orecchie dei brulicanti abitanti della metropoli, nonché dei chuparrosas dalle ali delicate. Il mio primo viaggio in aria. Il mio primo viaggio fuori dal Messico. Il mio primo viaggio seduta su un comodo divano. Nell’unico precedente avevo meno di un metro di altezza, una fame tremenda e non mi stavo divertendo. Tutto nuovo, tutto sorprendente. La grande piazza centrale del primo piano ha grandi vetrate, divani di stoffa avvolgenti, tappeti di morbida erba sin- tetica. I miei pieni nudi giocano con i fili d’erba, stessa consistenza di quelli veri. Arredamento di piante e fiori, stavolta veri. Aria fresca. I passeggeri vagano tra il bar, le vetrate e i divani. Una buona metà è collegata in rete per un’esperienza multisensoriale dell’ascesa tra le nubi. Dirigibile affusolato di tela di iuta e nanocarbonio, capace di resistere a tempeste infernali, che sfrutta abilmente le correnti dell’atmosfera per scivolare da un continente all’altro, recando nella sua saccoccia piccole creature di intelligenza media, sensibilità grande ed acuita, sensi pronti ad esplodere con lievi tocchi delle loro antenne epidermiche. L’equipaggio distribuisce bicchieri di vetro con una sostanza trasparente che sembra acqua. Il comandante appare da una botola con la sua tunica bianca e una cinta di finto cuoio, l’insegna del comando a circondare un principio di pancia. Gli occhiali scuri a specchio, molto fin de siècle, gli danno un’aria da duro, anche se le braccia sembrano flosce. Prende un bicchiere, sorride in giro e richiama l’attenzione. “Benvenuti a bordo. Mentre lasciamo gli ormeggi i miei collaboratori ed io gradiremmo raccoglierci in silenziosa meditazione per rivolgere un pensiero affettuoso alla Pachamama.” Questa poi. Il comandante leva il bicchiere di vetro che risplende di mille riflessi luminosi mentre usciamo dalle nubi e tutti i passeggeri fanno lo stesso. Bevo anch’io. Nel bicchiere c’è proprio acqua. ! ! ***** Dodici ore a bordo. Al primo piano si beve, si chiacchiera, si fa amicizia. Al secondo piano si fa sesso. Sono rimasta al primo piano. Amicizie volanti, risposte vaghe. “Vado in Italia per lavoro.” “No, non faccio parte delle Nazioni Unite.” “Non è che tutti quelli che vanno in Europa sono Caschi blu.” Amori in fiore, tecniche di seduzione tra bibite naturali, occhi che rimbalza- no, orecchie che si tendono, passi fruscianti e mani che vorrebbero, bocche che si aprono e chiudono, senza l’obiettivo di respirare e di mangiare. Mordere, forse, la mia carne. “Una splendida pazza.” “Sto cercando di leggere i tuoi tratti genetici. I tuoi genitori erano indios?” “Leone? L’avrei giurato. Bel carattere. Decisione, indipendenza, con una vena di romanticismo.” Non avrei mai immaginato che avrei incontrato tanti psicologi maschi su un dirigibile. Ho fatto molte scoperte. Primo. Sono forte come un ariete, instabile come un cancro, dolce come una vergine, sognatrice come un pesci. Va da se che non appartengo a nessuno di questi segni. A malapena ricordo il mio compleanno, dato che ho sempre odiato le feste, che richiedono la presenza di più di due persone. Secondo. Il mio naso è di origine cau- I PERSONAGGI ! Beatrice Hwang Guarguaglini, nata nel 2025 a Città del Messico. Figlia di Lihua Hwang, nata nel 1995 a Taiwan e di Lalo, morto nel 2029. Tra madre e figlia non corre buon sangue. Alessio Guarguaglini, nato nel 1970 a Ravenna, il nonno paterno di Beatrice, vive in Messico dal 2001. E’ il punto di riferimento per la ragazza. Saverio Sanmartín Logrado (2024). L’unico vero amico intimo di Beatrice, inutilmente innamorato di lei dall’adolescenza. Ernesto Pena Nieto (2015). Funzionario del Clan scientifico delle Nazioni Unite, l’ente che controlla la ricerca scientifica nel mondo. Probabile funzionario dell’Infoboard. Fernando Soares (2008). Mozambicano, premio Nobel per la fisica 2041. Direttore del CERN di Torino. 3 MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014 casica, i miei capelli sono asiatici, i miei occhi sono indios, le mie gambe sono belle. Terzo. Sono una funzionaria delle Nazioni Unite in missione segreta che si spaccia per scienziata. Che dovrebbe andare a fare una scienziata in Europa? Solo in America si fa la vera scienza, quella che serve all’umanità. In Europa si chiacchiera e si mangia carne tra una cannonata e l’altra. Punto quattro, cinque, sei, eccetera. Sembra che attragga gli uomini che hanno problemi con le loro mogli. Mi chiedono consigli. Mi fa compassione un banchiere panciuto che mi parla della moglie insensibile. Mi commuovo e se il pensiero di un contatto fisico non mi risultasse abbastanza indigesto potrei forse accogliere la sua preghiera di scendere al secondo piano per curare i suoi mali. Ci sono altre donne nel vasto antro luminoso ed alberato del dirigibile, donne giovane, sole e indubitabilmente affascinanti. Stranamente, sembrano molto meno brillanti psicologhe di me. Stanno zitte e rispondono alle richieste d’aiuto con occhiate gelide. Donne insensibili. ! ! “Non capiamo perché dovete venire da noi, ma se proprio volete farlo, restate il meno possibile, non orinate nei parchi pubblici, non toccate niente e parlateci il meno possibile. Pagate i prezzi gonfiati che vi costringeremo a pagare. Ricordate che le Nazioni Unite sono lontane. Qui comandiamo noi bianchi, i cinesi commerciano, gli arabi fanno i soldati, gli indiani ricercano e i negri lavorano per tutti.” vulcanici e misteriose strisce come se sulla foresta fosse passato un gigantesco ferro da stiro. Il motivo di queste radure lo scoprirò qualche giorno più avanti. Roma è un circolo grigio stretto dalla morsa verde, i cui tentacoli penetrano nel suo corpo di cemento, come per strangolarla. Dopo pochi minuti il dirigibile sorvola il Tirreno. Appaiono torri cilindriche di metallo tra le onde: l’aerostazione di Roma - Galeazzo Musolesi. Il dirigibile ***** si muove silenziosissimo, nonostante viaggi a più di seicento chilometri l’ora, Ecco come funziona l’arrivo a Roma. forando le turpi nubi che rivestono il Arriviamo da qualche parte da nord, mare. Il pilota cerca i refoli di vento per attraversando una distesa uniformemen- avvicinarsi all’aerostazione naturalmente verde, a parte rade chiazze dei laghi te, perché nella nuova epoca nulla deve ! ! ***** Penisola italiana in avvistamento. Orizzonte che si tinge di caos. Si fa l’alba. Un’ora all’attracco. Messaggi sugli schermi. “Benvenuti in Europa” “L’Europa è la pace.” “Arte, cultura, libertà. Il mondo comincia in Europa.” “Siete i benvenuti nel continente della pace.” “Rispettate i bambini, gli anziani, i monumenti e la natura.” Resto ipnotizzata a guardar le bellissime lettere che sorgono sugli schermi, accompagnate da foto delle meravigliose città europee, dove i vecchi palazzi sono stati completamente ricostruiti, e dalla musica classica dei Beatles, dei Rolling Stones e di altri gruppi di fine XX secolo che non conosco: Radiohead, Johnny Hallyday, Laura Pausini, Julio Iglesias, Daft Punk. Secondo la rete, nascosti tra i pixel colorati di benvenuto, i reali messaggi sono altri e sono nascosti subliminalmente. Dicono. “Non siete i benvenuti in Europa.” “L’Europa non ha bisogno di voi.” 4 MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014 essere fatto che non segua i circoli e le storture naturali. Accompagnare non aggredire, insinuare non penetrare, aggirare morbidamente e non percuotere crudelmente. Ci avviciniamo scivolando circolarmente, come un uccello in arrivo a casa. Poi, con un lieve risucchio, il dirigibile si posa nel suo nido. Le porte della cabina si staccano dai loro cardini verticali e si aprono contemporaneamente nel grande spazio circolare dove sciamiamo rapidamente con i nostri minuscoli bagagli. Intorno a noi divani, poltrone, luci soffuse, piante, edera, olivi e perfino filari di uva. Dalle finestre che circondano il grande salotto vediamo l’irrompere del mare e della tempesta appena portata sulle coste tirreniche. Hostess in colori sgargianti ci vengono incontro con succhi di frutta, seguite dai funzionari dell’immigrazione senza uniforme, che si riconoscono dai passeggeri solo perché non hanno alcun segno di riconoscimento. “Buongiorno Beatrice. Sono Paola, la sua guida dentro l’Europa. Vuole accomodarsi qui?” E mi fa segno di sedermi su una poltrona avvolgente che mi dà l’impressione che non mi lascerà finché Paola non avrà finito con me. Ha un bel colorito olivognolo, potrebbe essere di origine mediorientale. Sembra socievole, di buon umore. Apparenze che ingannano. Paola ha potere di vita e di morte su di me, o almeno questa è la leggenda nera dell’immigrazione europea. Si racconta che l’aerostazione di Roma è stata costruita sul mare così da fare sparire subito gli indesiderati. Legge su un suo lettore portatile invece di utilizzare il trasduttore celebrale. Non mi meraviglierei se dalla sua borsetta estraesse un modulo di carta e una penna bic. “So quello che sta pensando” dice Paola. “Davvero? Ha poteri telepatici?” “Questo lettore le sembra primitivo” afferma. “E’ deliziosamente antiquato.” “Gradisce qualcosa da bere mentre discorriamo piacevolmente?” “Ho solo bisogno di dormire.” “Se lo ritiene, possiamo rivederci più tardi. La nostra aerostazione è dotata di camere per i nostri ospiti.” “Qui dentro, ovviamente.” “Naturalmente.” Parlottiamo. Sbadiglio. Risposta. Doppio sbadiglio. Mezza risposta. Le mie capacità di concentrazione sono sempre più tenui. Paola vuole sapere tutto di me. Che cosa sono: solo una giovane messicana con un’insana passione per la scienza e scarso interesse per l’umanità, a parte mio nonno e Saverio. No, Saverio non è mio marito, compagno, convivente, fidanzato, amante, amico occasionale per il sabato sera, compagno di meditazione, guru. E’ un amico. Paola non ha chiaro il concetto di amicizia. “Un amico, no? Per scherzare, parlare, una persona da chiamare dopo una giornata in laboratorio per bere virtualmente qualcosa assieme.” “Un amico in senso… come mettergliela delicatamente… europeo?” “Mi sfugge cosa sia un amico in senso europeo.” “In Europa un amico per sfogare col sesso una delusione.” “Ignoro cosa sia questo sesso di cui parlate tutti…” Non so bene cosa abbia detto di buffo ma Paola scoppia a ridere. E’ molto bello vedere la pelle dei suoi zigomi pieni distendersi sotto l’impulso del ridere. Ho l’impressione che la mia permanenza in Europa sarà molto piacevole se fin dalla prima ora sono riuscita a far divertire un funzionario dell’immigrazione europea. “Cosa ne pensa della situazione politica europea?” Dice ricomponendosi. “Nessuna idea. Non è che mi piaccia molto questo fatto che i bianchi comandino e gli altri lavorino.” Paola alza lo sguardo dal lettore. “Voglio dire, lei è di origine araba, no?” Potevo risparmiarmi questa frase. “La mia famiglia è italiana dall’Unità” dice con una veemenza. “Ha detto che è una scienziata?” Chiede, mentre scrive sul suo lettore con una penna ottica. “E’ bella sua penna, sa? Mi ricorda le elementari. Dove posso trovarne una?” Potevo tagliarmi la lingua anche stavolta. “I mercati di Roma sono ampiamente forniti di materiale elettronico” e il suo tono è seccato. Paola vuole sapere cosa intendo fare visto che il lavoro a Torino comincia fra una settimana. “Vorrei visitare Roma, conoscere i parenti di mio nonno Alessio, che dovrebbero vivere da qualche parte intorno a Roma, forse nella stessa città. “Lei ha intenzione di andare in giro per Roma a cercare gente?” “C’è qualcosa di male?” “No, nulla. L’Europa è un paese libero, dove i liberi cittadini possono liberamente fare tutto quello che vogliono finché non trovano un ostacolo.” “Il braccio armato della legge?” “Se vuole chiamarlo così.” Dal suo lettore estrae un foglio di carta. “Queste sono le mie raccomandazioni. Le studi con attenzione.” Leggo. ‘Parlare poco, non fare domande, guardare i monumenti in silenzio, vistare le aree di scienza, non uscire da Roma, non visitare le seguenti aree: New Pretty Nun Tower, Chinatown Eskweeleen, Lorenteen Fortyeight, EUR ecc ecc… Prendere il primo treno veloce per Torino.’ “Tutto qui?” “Con i migliori saluti dell’Unione europea.” “Grazie infinitamente.” “Facile, no? Aggiungo un consiglio personale. I romani hanno un grande senso dell’umorismo, ma non chieda mai la loro origine.” 5 MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014 Gli ignobili 2014 Ma che c’avete da ridere!? Anche quest’anno dieci premi per le ricerche più strane. Due premi anche per gli scienziati italiani. Se cento anni ci fossero stati gli IgNobel... Sono convinto che Albert Einstein avrebbe ricevuto il premio per una strana teoria della relatività, quando osò proclamare che il tempo non era un’entità fissa e valida in tutto l’universo ma che era relativo alla velocità, dando contemporaneamente il benservito a trecento anni di fisica newtoniana. E chissà quanto gente avrebbe riso del cosmologo Alexandre Friedmann che nel 1922 fu il primo a ricavare dalle equazioni di Einstein la sconvolgente novità dell’espansione dell’universo. Erwin Schrödiger avrebbe vinto il premio per la Felinologia dopo aver teorizzato il famoso esperimento mentale del gatto contemporaneamente vivo e morto finché non si apre la scatola che lo contiene. Per chi non avesse ascoltato le lezioni di fisica a scuola, il paradosso del gatto zombie serve a spiegare i paradossi della fisica quantistica. Insomma, il bello della scienza è che di teorie assurde ce ne sono a secchiate ma alcune di queste si dimostrano poi rappresentazioni fedeli della realtà. Magari sapere misurare la frizione tra una scarpa e una buccia di banana lasciata sul pavimento (premio IgNobel 2014 per la fisica attribuito a un team giapponese) non contribuirà a dirimere l’annosa questione sul senso della vita, dell’universo e di tutto quanto, ma potrebbe aiutare a risolvere qualche problema pratico di convivenza nelle nostre metropoli dove le bucce di banana sono le cose più sane che si possano trovare per strada. Volendo però andare a scovare significati profondi della nostra presenza nel mondo, è ben noto che varie persone del mondo cristiano asseriscono di aver visto la Madonna tra le nuvole, nei campi, tra le rose. Curiosamente la madonna non è mai apparsa in un rave party e questa domanda potrebbe spingere qualche scienziato a fare delle ricerche in merito. Nel frattempo, un gruppetto di ricercatori cinesi e canadesi, di cui non conosciamo l’affiliazione religiosa, hanno realizzato uno studio sull’apparizione di Gesù sui toast, che è valso loro la vittoria nella categoria neuroscienze. Il cervello di una persona che vede Gesù su un toast merita di essere studiato, a prescindere dal fatto che uno creda che le statue della Madonna piangono. Dopo “La grande bellezza” incetta di premi anche per gli scienziati italiani, stavolta per “la grande schifezza”. Premio per le arti a Marina de Tommaso, Michele Sar- daro e Paolo Livrea, dell’università di Bari, che hanno studiato le reazioni di sofferenza di una persona che guarda un quadro orribile, mentre qualcuno gli spara un raggio laser. Non mi è comunque chiaro se la sofferenza sia provocata dalla visione della crosta o dal colpo al laser. Gli scienziati miravano alla mano, comunque. Anche l’ISTAT entra a far parte della rosa dei vincitori, dopo aver deciso di includere le attività illegali nei conti statistici nazionali. Decisione in realtà europea, che forse in Italia abbiamo apprezzato con più gusto rispetto ad altri paesi, notoriamente più sobri dal punto di vista del rapporto con l’illegalità. Nel PIL da adesso vengono inclusi anche i proventi della prostituzione, del contrabbando e del traffico di droga. Non mi è chiaro se in queste categorie verranno inclusi anche gli idraulici che non rilasciano la fattura. Da parte mia ho sempre trovato divertente immaginare il lavoro degli statistici dell’ISTAT e come facciano a contare le banane vendute per tutta Italia. Immagino che la nuova sezione dell’istituto che si occupa di prostituzione abbia ricevuto parecchie domande di lavoro, anche volontario. Per chiudere, la scienza improbabile non è confinata ai soliti giapponesi e ai soliti mediterranei. Anche a nord l’eccesso di birra può generare insane idee. Due scienziati, uno norvegese e uno tedesco, hanno testato le capacità delle renne delle isole Svalbard di riconoscere un essere umano nascosto da orso bianco. Premio IgNobel per le scienze artiche. Certamente, questa non sarà la scienza che contribuirà a risolvere i problemi contemporanei. Restiamo però fiduciosi. Una bella risata fa bene, a chi ride e a chi non se la prende. Il calciatore di colore che ha mangiato una banana lanciata da un tifoso razzista ci ha fatto ridere. E anche pensare. In qualche modo, le due attività che contribuiscono a rendere questo pianeta un po’ più abitabile. Finché non si scivola su una buccia di banana. 6