Settembre 2014. Numero cinquantamenotre

Transcript

Settembre 2014. Numero cinquantamenotre
MAX E’ ANCHE IN PAPIRO, MARMO E TAVOLETTE D’ARGILLA
MAXKEEFE
STORIE E AVVENTURE IMMAGINARIE
!
CINQUANTAMENOTRE 21 SETTEMBRE 2014
!
L’armata dei sonnambuli di Wu Ming
Beatrice nel cielo di diamanti. Racconto originale. Nona puntata.
IgNobel 2014. Ma che c’è avete da ridere?
!
Disegni di Alessandro Caligaris
!
Max Keefe è un mensile creato da Roberto Mengoni per gli amici e gli amici degli amici
Rinfrescante, tollerante, gratuito, rifiuta la pubblicità
!
Tutti i numeri arretrati su: www.robertomengoni.it
1
MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014
Wu Ming
L’armata dei sonnambuli
Dagli anni cinquanta ad oggi, una specie di enciclopedia delle donne italiane.
“Venduti!” “Chi vi paga veramente?”
“Tirate fuori la maschera.” “Altai è una
boiata, proprio come Q.” “Quattro cervelli messi insieme fanno zero.” “I Wu
Ming stanno con Al-Qaida, il cui obiettivo siamo noi e fa di Hitler un dilettante.” Gli apprezzamenti della cosiddetta
stampa libera italiana verso i Wu Ming
sono divertentissimi. Li potete leggere su
www.wumingfoundation.com.
A me che i Wu Ming siano di sinistra,
reazionari, veteromarxisti o servi della
CIA frega davvero nulla. I giornalisti di
Libero mettono un’etichetta di servi prezzolati al marxismo e quindi i romanzi
dei Wu Ming fanno schifo. Compreso
l’ultimo, ambientato nel Terrore.
Quando si parla di rivoluzione francese, è impossibile evitare la polemica politica, figurarsi in Italia dove si potrebbe
discutere se i fratelli Gracchi erano di
destra o di sinistra, posto che i giornalisti del Giornale sappiano chi siano (conoscono i fratelli Marx, corruttori della
gioventù universale con l’orribile messaggio comunista che la risata è rivoluzionaria). Quindi, pazienza. La rivoluzione francese è avvenuta l’altro ieri e in
Italia fervono le discussioni: Robespierre
era grillino. I girondini sono del PD,
Renzi si crede Napoleone... Bla, bla, bla.
Allora, lasciamo perdere la politica
italiana e parliamo del libro.
Fa schifo? Un romanzo che fa schifo,
a mio modesto parere, non ha una trama. Bene, “L’armata dei sonnambuli”
ce l’ha: inizio, svolgimento, conclusione.
Un romanzo scarico ha personaggi
caricaturali, pupazzetti alla Dan Brown
che si muovono meccanicamente e ripetitivamente. Invece. I Wu Ming hanno
creato quattro personaggi memorabili.
Vogliamo elencarli, senza dare indizi
sulla trama?
Allora, ci sono Marie Nozière, sarta del
foborgo giacobino di Saint-Antoine,
rivoluzionaria e mezzo femminista, con
un figlio che ama poco, nato da una
violenza subita da un gentiluomo. Il
secondo è Leonida Modonesi, attaccabrighe bolognese fuggito a Parigi, attore di
talento e che poi... Poi leggete. Il terzo è
Orphée d’Amblanc, medico, seguace del
mesmerismo, antesignano dell’ipnotera-
pia. Dovrebbe curare se stesso dalle
ferite subite in America, quando fu
preso prigioniero e torturato dagli
indiani. Infine troviamo un internato
del manicomio di Bicêtre, Auguste Laplace, matto ma non troppo, e di cui
non vi dico nulla: da dove viene, che
cosa vuole fare e chi è veramente.
Eccoci qua. Che altro serve per
convincervi a leggerlo?
Ah, giustamente. Un bel romanzo,
almeno per me, mescola abilmente
finzione e realtà. I quattro personaggi,
a voler credere ai Wu Ming, hanno un
fondamento in documenti storici di
cui ci deliziano in fondo al volume.
Dieci e lode a chi riesce a parlare della grande storia attraverso le vite di
persone ordinarie o quasi.
Parliamo del periodo del Terrore,
tra il decollamento di Luigi Capeto
nel gennaio 1793 e il decollamento di
Robespierre nel luglio 1794: rivoluzione sanculotta e controrivoluzione
girondina. Troviamo tutti: i giacobini,
le donne che sorvegliano i lavori della
Convenzione sferruzzando a maglia, i
Giovani dorati che, dopo il colpo di stato
contro Robespierre, diventano l’avanguardia controrivoluzionaria, il viscido deputato Fréron e il bambino Luigi
Carlo, l’erede al trono di Francia. Ricostruiti abilmente anche i luoghi, le
assemblee della Convenzione, il foborgo di Saint-Antoine, il manicomio
di Bicêtre, con il suo sovrintendente,
storicamente esistito,
Philippe Pinel, il primo a
tentare una cura per i
L’Ammazzaincredibili.
malati di mente.
Gli incredibili erano i Giovani
Bene, che altro c'è da
dorati, monarchici, che appadire? Gli amanti delle
iono dopo il colpo di stato
storie in bianco e nero,
contro Robespierre.
in cui bene e male si
bandona il
contrappongono, guidati
figlio.
da un eroe solitario tenuLeonida è
tario di valori indiscutibili o quasi (dio,
un semidelinquente idealista che vive di
patria e famiglia?) e da un signore oscu- espedienti. D’Amblanc è divorato dai
ro, rimarranno delusi. Che i Wu Ming
traumi della prigionia.
simpatizzino per i rivoluzionari, ҫa va
Libro complesso? Senza dubbio e,
sans dire, ma insomma non è che il letto- come ogni grande romanzo, si legge e si
re festeggi la ghigliottina. I personaggi
gode su ogni parola. Arrivare alla fine è
sono credibili e fanno scelte poco eroidoloroso ma la fine deve esserci per forche ma che hanno un senso. Marie abza, e non vi dirò chi vincerà. 2
MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014
Racconto originale
Beatrice nel cielo di diamanti
Nona puntata. Intermezzo in volo transatlantico, giugno 2050.
Riassunto delle puntate precedenti.
Le Nazioni Unite guidano un mondo sovrappopolato, affamato e in cerca di rinnovamento
spirituale. La capitale del mondo è tra le rovine
di Teotihuacan, a nord di Città del Messico. I
nuovi padroni sono burocrati in tunica bianca e
perennemente collegati in rete. Si servono di una
misteriosa organizzazione di intelligence chiamata Infoboard e del Credo, una sorta di religione animistica legata al culto della Madre
Terra, la Pachamama, che propugna uno stile
di vita collettivista, sobrio e vegetariano.
La protagonista è Beatrice, giovane fisica
messicana con qualche problema di relazione
con gli altri, individualista e molto scettica verso
il Credo. Viene chiamata a lavorare al CERN
di Torino, la prestigiosa istituzione scientifica
europea dove il premio Nobel Fernando Soares
sta cercando di realizzare i primi viaggi interstellari. Due scienziati del CERN sono inspiegabilmente scomparsi in maggio, l’anziano
francese Saint-Nice e la sua giovane amante
haitiana Madiou.
Prima di partire per l’Europa, i compagni di
meditazione di Beatrice la sottopongono ad un
vero e proprio processo, considerandola una
traditrice della Pachamama. Il dottor Nieto,
funzionario delle Nazioni Unite, le chiede di
collaborare con lui per risolvere il mistero del
CERN. Saverio, suo unico vero amico, le fa un
regalo prezioso.
Beatrice è in viaggio verso la crudele, caotica,
blasfema e carnivora Europa.
!
!
*****
Partenza con un risucchio.
Il dirigibile transatlantico si solleva
dall’aerostazione di Città del Messico Quetzalcoatl in silenzio, in verticale e
con infinito amore per le orecchie dei
brulicanti abitanti della metropoli, nonché dei chuparrosas dalle ali delicate.
Il mio primo viaggio in aria. Il mio
primo viaggio fuori dal Messico. Il mio
primo viaggio seduta su un comodo
divano. Nell’unico precedente avevo
meno di un metro di altezza, una fame
tremenda e non mi stavo divertendo.
Tutto nuovo, tutto sorprendente.
La grande piazza centrale del primo
piano ha grandi vetrate, divani di stoffa
avvolgenti, tappeti di morbida erba sin-
tetica. I miei pieni nudi giocano con i fili
d’erba, stessa consistenza di quelli veri.
Arredamento di piante e fiori, stavolta
veri. Aria fresca. I passeggeri vagano tra
il bar, le vetrate e i divani. Una buona
metà è collegata in rete per un’esperienza multisensoriale dell’ascesa tra le nubi.
Dirigibile affusolato di tela di iuta e
nanocarbonio, capace di resistere a
tempeste infernali, che sfrutta abilmente
le correnti dell’atmosfera per scivolare
da un continente all’altro, recando nella
sua saccoccia piccole creature di intelligenza media, sensibilità grande ed acuita, sensi pronti ad esplodere con lievi
tocchi delle loro antenne epidermiche.
L’equipaggio distribuisce bicchieri di
vetro con una sostanza trasparente che
sembra acqua. Il comandante appare da
una botola con la sua tunica bianca e
una cinta di finto cuoio, l’insegna del
comando a circondare un principio di
pancia. Gli occhiali scuri a specchio,
molto fin de siècle, gli danno un’aria da
duro, anche se le braccia sembrano
flosce. Prende un bicchiere, sorride in
giro e richiama l’attenzione.
“Benvenuti a bordo. Mentre lasciamo gli ormeggi i miei collaboratori ed
io gradiremmo raccoglierci in silenziosa meditazione per rivolgere un pensiero affettuoso alla Pachamama.”
Questa poi.
Il comandante leva il bicchiere di
vetro che risplende di mille riflessi luminosi mentre usciamo dalle nubi e
tutti i passeggeri fanno lo stesso. Bevo
anch’io.
Nel bicchiere c’è proprio acqua.
!
!
*****
Dodici ore a bordo. Al primo piano
si beve, si chiacchiera, si fa amicizia. Al
secondo piano si fa sesso. Sono rimasta
al primo piano.
Amicizie volanti, risposte vaghe.
“Vado in Italia per lavoro.” “No, non
faccio parte delle Nazioni Unite.”
“Non è che tutti quelli che vanno in
Europa sono Caschi blu.”
Amori in fiore, tecniche di seduzione
tra bibite naturali, occhi che rimbalza-
no, orecchie che si tendono, passi fruscianti e mani che vorrebbero, bocche
che si aprono e chiudono, senza l’obiettivo di respirare e di mangiare. Mordere, forse, la mia carne.
“Una splendida pazza.” “Sto cercando di leggere i tuoi tratti genetici. I tuoi
genitori erano indios?” “Leone? L’avrei
giurato. Bel carattere. Decisione, indipendenza, con una vena di romanticismo.”
Non avrei mai immaginato che avrei
incontrato tanti psicologi maschi su un
dirigibile. Ho fatto molte scoperte.
Primo. Sono forte come un ariete,
instabile come un cancro, dolce come
una vergine, sognatrice come un pesci.
Va da se che non appartengo a nessuno
di questi segni. A malapena ricordo il
mio compleanno, dato che ho sempre
odiato le feste, che richiedono la presenza di più di due persone.
Secondo. Il mio naso è di origine cau-
I PERSONAGGI
!
Beatrice Hwang Guarguaglini, nata
nel 2025 a Città del Messico. Figlia
di Lihua Hwang, nata nel 1995 a
Taiwan e di Lalo, morto nel 2029.
Tra madre e figlia non corre buon
sangue.
Alessio Guarguaglini, nato nel 1970
a Ravenna, il nonno paterno di
Beatrice, vive in Messico dal 2001.
E’ il punto di riferimento per la ragazza.
Saverio Sanmartín Logrado (2024).
L’unico vero amico intimo di Beatrice, inutilmente innamorato di lei
dall’adolescenza.
Ernesto Pena Nieto (2015). Funzionario del Clan scientifico delle Nazioni Unite, l’ente che controlla la
ricerca scientifica nel mondo. Probabile funzionario dell’Infoboard.
Fernando Soares (2008). Mozambicano, premio Nobel per la fisica
2041. Direttore del CERN di Torino.
3
MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014
casica, i miei capelli sono asiatici, i miei
occhi sono indios, le mie gambe sono
belle.
Terzo. Sono una funzionaria delle
Nazioni Unite in missione segreta che si
spaccia per scienziata. Che dovrebbe
andare a fare una scienziata in Europa?
Solo in America si fa la vera scienza,
quella che serve all’umanità. In Europa
si chiacchiera e si mangia carne tra una
cannonata e l’altra.
Punto quattro, cinque, sei, eccetera.
Sembra che attragga gli uomini che
hanno problemi con le loro mogli. Mi
chiedono consigli. Mi fa compassione
un banchiere panciuto che mi parla
della moglie insensibile. Mi commuovo
e se il pensiero di un contatto fisico non
mi risultasse abbastanza indigesto potrei
forse accogliere la sua preghiera di
scendere al secondo piano per curare i
suoi mali.
Ci sono altre donne nel vasto antro
luminoso ed alberato del dirigibile,
donne giovane, sole e indubitabilmente
affascinanti. Stranamente, sembrano
molto meno brillanti psicologhe di me.
Stanno zitte e rispondono alle richieste
d’aiuto con occhiate gelide.
Donne insensibili.
!
!
“Non capiamo perché dovete venire
da noi, ma se proprio volete farlo, restate il meno possibile, non orinate nei
parchi pubblici, non toccate niente e
parlateci il meno possibile. Pagate i
prezzi gonfiati che vi costringeremo a
pagare. Ricordate che le Nazioni Unite
sono lontane. Qui comandiamo noi
bianchi, i cinesi commerciano, gli arabi
fanno i soldati, gli indiani ricercano e i
negri lavorano per tutti.”
vulcanici e misteriose strisce come se
sulla foresta fosse passato un gigantesco
ferro da stiro. Il motivo di queste radure
lo scoprirò qualche giorno più avanti.
Roma è un circolo grigio stretto dalla
morsa verde, i cui tentacoli penetrano
nel suo corpo di cemento, come per
strangolarla.
Dopo pochi minuti il dirigibile sorvola
il Tirreno. Appaiono torri cilindriche di
metallo tra le onde: l’aerostazione di
Roma - Galeazzo Musolesi. Il dirigibile
*****
si muove silenziosissimo, nonostante
viaggi a più di seicento chilometri l’ora,
Ecco come funziona l’arrivo a Roma. forando le turpi nubi che rivestono il
Arriviamo da qualche parte da nord,
mare. Il pilota cerca i refoli di vento per
attraversando una distesa uniformemen- avvicinarsi all’aerostazione naturalmente verde, a parte rade chiazze dei laghi
te, perché nella nuova epoca nulla deve
!
!
*****
Penisola italiana in avvistamento.
Orizzonte che si tinge di caos. Si fa
l’alba. Un’ora all’attracco. Messaggi
sugli schermi.
“Benvenuti in Europa”
“L’Europa è la pace.”
“Arte, cultura, libertà. Il mondo comincia in Europa.”
“Siete i benvenuti nel continente della
pace.”
“Rispettate i bambini, gli anziani, i
monumenti e la natura.”
Resto ipnotizzata a guardar le bellissime lettere che sorgono sugli schermi,
accompagnate da foto delle meravigliose
città europee, dove i vecchi palazzi sono
stati completamente ricostruiti, e dalla
musica classica dei Beatles, dei Rolling
Stones e di altri gruppi di fine XX secolo che non conosco: Radiohead, Johnny
Hallyday, Laura Pausini, Julio Iglesias,
Daft Punk.
Secondo la rete, nascosti tra i pixel
colorati di benvenuto, i reali messaggi
sono altri e sono nascosti subliminalmente. Dicono.
“Non siete i benvenuti in Europa.”
“L’Europa non ha bisogno di voi.”
4
MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014
essere fatto che non segua i circoli e le
storture naturali. Accompagnare non
aggredire, insinuare non penetrare, aggirare morbidamente e non percuotere
crudelmente.
Ci avviciniamo scivolando circolarmente, come un uccello in arrivo a casa.
Poi, con un lieve risucchio, il dirigibile si
posa nel suo nido.
Le porte della cabina si staccano dai
loro cardini verticali e si aprono contemporaneamente nel grande spazio
circolare dove sciamiamo rapidamente
con i nostri minuscoli bagagli. Intorno a
noi divani, poltrone, luci soffuse, piante,
edera, olivi e perfino filari di uva. Dalle
finestre che circondano il grande salotto
vediamo l’irrompere del mare e della
tempesta appena portata sulle coste
tirreniche.
Hostess in colori sgargianti ci vengono
incontro con succhi di frutta, seguite dai
funzionari dell’immigrazione senza uniforme, che si riconoscono dai passeggeri
solo perché non hanno alcun segno di
riconoscimento.
“Buongiorno Beatrice. Sono Paola, la
sua guida dentro l’Europa. Vuole accomodarsi qui?” E mi fa segno di sedermi
su una poltrona avvolgente che mi dà
l’impressione che non mi lascerà finché
Paola non avrà finito con me.
Ha un bel colorito olivognolo, potrebbe essere di origine mediorientale.
Sembra socievole, di buon umore. Apparenze che ingannano. Paola ha potere
di vita e di morte su di me, o almeno
questa è la leggenda nera dell’immigrazione europea. Si racconta che l’aerostazione di Roma è stata costruita sul
mare così da fare sparire subito gli indesiderati.
Legge su un suo lettore portatile invece di utilizzare il trasduttore celebrale.
Non mi meraviglierei se dalla sua borsetta estraesse un modulo di carta e una
penna bic.
“So quello che sta pensando” dice
Paola.
“Davvero? Ha poteri telepatici?”
“Questo lettore le sembra primitivo”
afferma.
“E’ deliziosamente antiquato.”
“Gradisce qualcosa da bere mentre
discorriamo piacevolmente?”
“Ho solo bisogno di dormire.”
“Se lo ritiene, possiamo rivederci più
tardi. La nostra aerostazione è dotata di
camere per i nostri ospiti.”
“Qui dentro, ovviamente.”
“Naturalmente.”
Parlottiamo. Sbadiglio. Risposta. Doppio sbadiglio. Mezza
risposta. Le mie capacità di concentrazione sono sempre più
tenui. Paola vuole sapere tutto di
me. Che cosa sono: solo una giovane messicana con un’insana
passione per la scienza e scarso
interesse per l’umanità, a parte
mio nonno e Saverio. No, Saverio non è mio marito, compagno,
convivente, fidanzato, amante,
amico occasionale per il sabato
sera, compagno di meditazione,
guru. E’ un amico. Paola non ha
chiaro il concetto di amicizia.
“Un amico, no? Per scherzare,
parlare, una persona da chiamare dopo una giornata in laboratorio per bere virtualmente qualcosa assieme.”
“Un amico in senso… come
mettergliela delicatamente…
europeo?”
“Mi sfugge cosa sia un amico
in senso europeo.”
“In Europa un amico per sfogare col sesso una delusione.”
“Ignoro cosa sia questo sesso di cui
parlate tutti…”
Non so bene cosa abbia detto di buffo
ma Paola scoppia a ridere. E’ molto
bello vedere la pelle dei suoi zigomi pieni distendersi sotto l’impulso del ridere.
Ho l’impressione che la mia permanenza in Europa sarà molto piacevole se fin
dalla prima ora sono riuscita a far divertire un funzionario dell’immigrazione
europea.
“Cosa ne pensa della situazione politica europea?” Dice ricomponendosi.
“Nessuna idea. Non è che mi piaccia
molto questo fatto che i bianchi comandino e gli altri lavorino.” Paola alza lo
sguardo dal lettore. “Voglio dire, lei è di
origine araba, no?”
Potevo risparmiarmi questa frase.
“La mia famiglia è italiana dall’Unità” dice con una veemenza.
“Ha detto che è una scienziata?”
Chiede, mentre scrive sul suo lettore con
una penna ottica.
“E’ bella sua penna, sa? Mi ricorda le
elementari. Dove posso trovarne una?”
Potevo tagliarmi la lingua anche stavolta.
“I mercati di Roma sono ampiamente
forniti di materiale elettronico” e il suo
tono è seccato.
Paola vuole sapere cosa intendo fare
visto che il lavoro a Torino comincia fra
una settimana.
“Vorrei visitare Roma, conoscere i
parenti di mio nonno Alessio, che dovrebbero vivere da qualche parte intorno a Roma, forse nella stessa città.
“Lei ha intenzione di andare in giro
per Roma a cercare gente?”
“C’è qualcosa di male?”
“No, nulla. L’Europa è un paese libero, dove i liberi cittadini possono liberamente fare tutto quello che vogliono
finché non trovano un ostacolo.”
“Il braccio armato della legge?”
“Se vuole chiamarlo così.” Dal suo
lettore estrae un foglio di carta. “Queste
sono le mie raccomandazioni. Le studi
con attenzione.”
Leggo. ‘Parlare poco, non fare domande, guardare i monumenti in silenzio, vistare le aree di scienza, non uscire
da Roma, non visitare le seguenti aree:
New Pretty Nun Tower, Chinatown
Eskweeleen, Lorenteen Fortyeight, EUR
ecc ecc… Prendere il primo treno veloce per Torino.’
“Tutto qui?”
“Con i migliori saluti dell’Unione
europea.”
“Grazie infinitamente.”
“Facile, no? Aggiungo un consiglio
personale. I romani hanno un grande
senso dell’umorismo, ma non chieda
mai la loro origine.”
5
MAXKEEFECINQUANTAMENOTRE21settembre2014
Gli ignobili 2014
Ma che c’avete da ridere!?
Anche quest’anno dieci premi per le ricerche più strane. Due premi anche per gli scienziati italiani.
Se cento anni ci fossero stati gli
IgNobel...
Sono convinto che Albert Einstein
avrebbe ricevuto il premio per una strana teoria della relatività, quando osò
proclamare che il tempo non era un’entità fissa e valida in tutto l’universo ma
che era relativo alla velocità, dando contemporaneamente il benservito a trecento anni di fisica newtoniana.
E chissà quanto gente avrebbe riso del
cosmologo Alexandre Friedmann che
nel 1922 fu il primo a ricavare dalle
equazioni di Einstein la sconvolgente
novità dell’espansione dell’universo.
Erwin Schrödiger avrebbe vinto il premio per la Felinologia dopo aver teorizzato il famoso esperimento mentale del
gatto contemporaneamente vivo e morto finché non si apre la scatola che lo
contiene. Per chi non avesse ascoltato le
lezioni di fisica a scuola, il paradosso del
gatto zombie serve a spiegare i paradossi della fisica quantistica.
Insomma, il bello della scienza è che
di teorie assurde ce ne sono a secchiate
ma alcune di queste si dimostrano poi
rappresentazioni fedeli della realtà.
Magari sapere misurare la frizione tra
una scarpa e una buccia di banana lasciata sul pavimento (premio IgNobel
2014 per la fisica attribuito a un team
giapponese) non contribuirà a dirimere
l’annosa questione sul senso della vita,
dell’universo e di tutto quanto, ma potrebbe aiutare a risolvere qualche problema pratico di convivenza nelle nostre
metropoli dove le bucce di banana sono
le cose più sane che si possano trovare
per strada.
Volendo però andare a scovare significati profondi della nostra presenza nel
mondo, è ben noto che varie persone del mondo cristiano asseriscono di aver
visto la Madonna tra le nuvole, nei campi, tra le rose.
Curiosamente la madonna
non è mai apparsa in un
rave party e questa domanda potrebbe spingere qualche scienziato a fare delle
ricerche in merito.
Nel frattempo, un gruppetto
di ricercatori cinesi e canadesi, di cui non conosciamo
l’affiliazione religiosa, hanno realizzato uno studio
sull’apparizione di Gesù sui
toast, che è valso loro la
vittoria nella categoria neuroscienze. Il cervello di una
persona che vede Gesù su
un toast merita di essere
studiato, a prescindere dal
fatto che uno creda che le
statue della Madonna piangono.
Dopo “La grande bellezza”
incetta di premi anche per
gli scienziati italiani, stavolta per “la grande schifezza”.
Premio per le arti a Marina
de Tommaso, Michele Sar-
daro e Paolo Livrea, dell’università di
Bari, che hanno studiato le reazioni di
sofferenza di una persona che guarda
un quadro orribile, mentre qualcuno gli
spara un raggio laser. Non mi è comunque chiaro se la sofferenza sia provocata
dalla visione della crosta o dal colpo al
laser. Gli scienziati miravano alla mano,
comunque.
Anche l’ISTAT entra a far parte della
rosa dei vincitori, dopo aver deciso di
includere le attività illegali nei conti
statistici nazionali. Decisione in realtà
europea, che forse in Italia abbiamo
apprezzato con più gusto rispetto ad
altri paesi, notoriamente più sobri dal
punto di vista del rapporto con l’illegalità. Nel PIL da adesso vengono inclusi
anche i proventi della prostituzione, del
contrabbando e del traffico di droga.
Non mi è chiaro se in queste categorie
verranno inclusi anche gli idraulici che
non rilasciano la fattura.
Da parte mia ho sempre trovato divertente immaginare il lavoro degli statistici dell’ISTAT e come facciano a contare le banane vendute per tutta Italia.
Immagino che la nuova sezione dell’istituto che si occupa di prostituzione abbia
ricevuto parecchie domande di lavoro,
anche volontario.
Per chiudere, la scienza improbabile
non è confinata ai soliti giapponesi e ai
soliti mediterranei. Anche a nord l’eccesso di birra può generare insane idee.
Due scienziati, uno norvegese e uno
tedesco, hanno testato le capacità delle
renne delle isole Svalbard di riconoscere
un essere umano nascosto da orso bianco. Premio IgNobel per le scienze artiche.
Certamente, questa non sarà la scienza che contribuirà a risolvere i problemi
contemporanei. Restiamo però fiduciosi. Una bella risata fa bene, a chi ride e a
chi non se la prende. Il calciatore di
colore che ha mangiato una banana
lanciata da un tifoso razzista ci ha fatto
ridere. E anche pensare. In qualche
modo, le due attività che contribuiscono
a rendere questo pianeta un po’ più
abitabile. Finché non si scivola su una
buccia di banana.
6