"per annum" (4 febbraio)

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"per annum" (4 febbraio)
Diocesi di Milano Decanato Sempione
Parrocchia S. Maria di Lourdes
4 febbraio 2007 – 5° per annum
omelia di don Sergio
Prendi il largo… Sulla tua Parola…
* Sia lodato Gesù Cristo!
* Sulla riva del lago ci stava una piccola flotta di barche: testimoni di un lavoro senza frutti, una nottata
senza nemmeno un pesce. Gesù è lì, c’è sempre quando l’uomo registra una sconfitta, una iniziativa andata
male. Quelle barche dovevano essere cariche di pesci: invece sono vuote. Gesù chiede di salire su una
barca: sulla mia barca! Anzi, Luca dice: lo pregò di scostarsi. È proprio quello che ci vuole quando sei giù di
corda, le cose vanno male… Hai bisogno di uno che ti preghi. Gesù salì sulla barca dei fallimenti, delle scelte
sbagliate, dei giorni inutili, dei peccati ricorrenti… Gesù mi prega: vuole salire sulla mia barca, sulla barca
della mia vita, che spesso è vuota e mi chiede di giocare sulla sua fiducia, di fidarmi di lui: Prendi il largo e
getta le reti! E noi a dire a Lui: Sulla tua parola,getterò le reti!
* Quando la nostra vita è inaridita dalle delusioni, dalla stanchezza, dallo scoraggiamento, ci può salvare
solo la fiducia. Solo l’affidamento a chi sappiamo che non ci può deludere. Il risultato della fiducia è un
miracolo. Affidarsi a Gesù è sapere che io posso non smarrire mai il cuore che ama la mia vita, che ama la
vita degli altri. Al punto che mi viene voglia di dire a Gesù: Gesù, non starmi troppo vicino perché io sono un
peccatore! Come posso stare vicino a Dio se sono un peccatore? Come posso annunciare il Vangelo che
tutti i miei peccati, addosso, che si ripetono, si rincorrono, e non cambia mai niente? E Gesù non dice: Non
dire così, sei un bravo ragazzo! Gesù dice: Non temere, mi serve anche la tua barca per dire al mondo che
ogni uomo è figlio come sono figlio io. Non temere, anche la tua barca mi va bene! Io ho bisogno di te, e lo
so che tu sei un peccatore: ma se tu ti fidi di me, possiamo cambiare il mondo.
* Il miracolo, miei cari, non sono le barche piene di pesci. Il miracolo grande è Gesù che non si lascia
deludere dai miei difetti, che mi affida il Vangelo, che mi fa ripartire da là dove mi ero fermato, dove ero
caduto. Il miracolo è che Gesù si serve della mia barca vuota per fare pesche miracolose.
* Credo in te, Signore, perché tu credi in me; ti do fiducia perché tu mi dai fiducia; ti seguirò perché hai
voluto salire anche sulla mia barca.
* Oggi la Chiesa dedica riflessione e impegno sul tema e sul valore della vita: amare e desiderare la vita.
Pensando alla vita da amare e da desiderare, io non penso solo al desiderio e alla accoglienza della vita che
nasce, al valore della vita da custodire anche nel tempo in cui si sta spegnendo: sto pensando a come
amiamo e desideriamo che vivano bene i nostri ragazzi, i nostri adolescenti, che non sono diversi dai ragazzi
e dagli adolescenti, che in questi ultimi tempi, ultime ore sono stati protagonisti di episodi di incredibile
violenza. Sono tutti così. E nessuno oggi è disposto a investire un soldo per dedicarsi all’amore e al
desiderio di vivere bene, che questi nostri ragazzi oggi forse non hanno. Questi nostri ragazzi assomigliano a
Pietro: Allontanati da me! Stai lontano da me! State lontano da noi! Creano abissi tra loro e noi. Io non so
che cosa fare. Ma credetemi, noi dobbiamo in fretta trovare il modo di amare e di desiderare che essi
vivano bene: io non so come fare, nessuno sa come fare. Aiutateci. Aiutate la parrocchia, aiutate l’Oratorio.
Aiutiamoli!