alimentazione - un furetto in famiglia

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alimentazione - un furetto in famiglia
ALIMENTAZIONE
Il furetto domestico, come ogni altro animale, necessita di
una corretta alimentazione al fine di mantenere in maniera
ottimale il proprio stato di salute. I furetti tendono a
sviluppare forti preferenze alimentari nei primi mesi di vita,
rendendo in seguito molto difficile ottenere un cambiamento di
regime alimentare, pertanto è opportuno abituare il giovane
furetto ad assumere diversi tipi di alimento.
Il furetto è un carnivoro stretto, che richiede una dieta
basata esclusivamente su proteine di origine animale di
elevata qualità (facilmente digeribili) e grassi animali come
fonte energetica: il regime alimentare non comprende alcun
tipo di alimenti di tipo vegetale (ad eccezione del contenuto
gastrointestinale delle prede ingerite) o carboidrati, che
sono scarsamente assimilati e possono predisporre a diverse
patologie.
L’acqua deve essere sempre a disposizione e cambiata almeno
una volta al giorno.
La questione sull’alimentazione ideale del furetto rimane
comunque ancora aperta: qui cercheremo di darvi delle
indicazioni di massima, rimandandovi ai vari contributi che
trovate sul nostro blog.
Alimentazione naturale
Per naturale intendiamo la somministrazione di carni di buona
qualità di animali piccoli o da fattoria, quindi conigli,
quaglie, pollo, tacchino, oca, anatra, e del tuorlo d’uovo (se
freschissimo anche crudo, ma niente albume, nemmeno cotto). Si
può optare per dare la preda intera (quindi completa di tutti
gli organi interni, le ossa, ecc, accuratamente sminuzzate e
solo se non sono ossa lunghe, che possono spezzarsi), o dare
la polpa, a pezzetti o macinata, in alcuni casi completa
dell’osso non tagliato. Nel caso in cui la carne sia per la
maggior parte congelata e poi data cotta o cruda, va fatta
un’integrazione di taurina.
Importantissimo considerare l’aspetto igienico, cioè la
possibilità di trasmissione di parassiti gastro-intestinali,
toxoplasmosi, salmonellosi, ecc., e lo stato di salute della
preda (gli animali ammalati forniscono un alimento di scarsa
qualità). Non bisogna neppure sottovalutare i pericoli
derivanti dalle ossa (azione perforante o abrasiva) e da pelo
e cute della preda (rallentamento sino alla stasi con blocco
intestinale).
In particolare gli alimenti crudi scongelati vanno
accuratamente trattati: la carica batterica che si sviluppa
una
volta
interrotta
la
catena
del
freddo
è
immediata, scongelate quindi il più possibile in frigorifero e
non a temperatura ambiente, ed evitate di scongelare con
cottura per non perdere sostanze nutritive.
Una buona tendenza è quella di servire quaglie comprate in
macelleria complete di organi interni, frullate a casa con
poca acqua sino a formare una mousse, che può essere congelata
e servita in dosi giornaliere. L’alimento risulta appetibile e
ricco in ogni sua componente, gli animali frullati hanno
seguito la filiera per la vendita destinata agli uomini con
garanzia di salubrità e la presenza di fegato, reni, polmoni e
midollo osseo garantisce un cibo ricco di tutte le componenti
necessarie anche ad un furetto ammalato.
Alimentazione industriale
Un buon alimento per furetti deve contenere oltre il 30-40% di
proteine solo animali, e il 15-20% di lipidi. Un furetto
adulto ingerisce, secondo il suo peso, da 20 a 40 g di
crocchette al giorno. Generalmente si considera che i primi
tre ingredienti elencati nell’etichetta delle caratteristiche
nutrizionali debbano essere di origine animale, ad esclusione
del pesce e derivati, in quanto vengono elencati secondo la
maggiore presenza. Alimenti inadeguati sono soia, mais, riso e
avena, farina di pesce, grasso deidrogenato, grassi e farine
di carne non specificate, che devono essere presenti solo al
minimo, se non addirittura esclusi.
Molti proprietari hanno l’abitudine di premiare frequentemente
i furetti con treats, o bocconi per furetti di tipo
commerciale: sconsigliamo questa abitudine, mentre sono da
preferire premi occasionali accettabili quali pezzi di carne o
tuorlo, preferibilmente cotti.
Gli errori alimentari e le loro conseguenze
Estratto dell’intervento del Dott. Fabrizio Benini,
Medico Veterinario, svoltosi in occasione del Pets Festival il
7 e 8 settembre 2013 a Piacenza.
Le proteine di origine vegetale favoriscono la formazione di
urine alcaline e quindi la precipitazione dei cristalli di
struvite, predisponendo allo sviluppo di calcoli urinari.
Questa condizione è rara in soggetti alimentati con quaglie
(quindi con proteine animali di alta qualità) e in questi
animali sono riscontrati solo in caso di infezioni ricorrenti.
Diete contenenti proteine di scarsa qualità e carenti di acidi
grassi causano alterazioni a carico della cute e del pelo, con
sviluppo di pelo opaco, forfora e alterazioni della
cheratinizzazione dell’epidermide fino alla formazione di
ulcere cutanee o delle mucose. Questa patologia viene corretta
dall’utilizzo di integratori a base di acidi grassi, in
particolare linoleico, linolenico e arachidonico.
Si ritiene che la presenza di fibra nell’alimento causi al
furetto alterazioni intestinali e diarrea. Diversi autori
speculano che livelli eccessivi di fibra possano essere
implicati nell’insorgenza delle patologie infiammatorie
croniche intestinali e dei tumori intestinali del furetto. La
quota di fibra nell’alimentazione del furetto idealmente non
dovrebbe superare l’1,5%. Negli alimenti per furetti si
trovano comunemente valori del 3% o superiori.
Si ipotizza anche che l’elevata quota di carboidrati presente
in buona parte degli alimenti commerciali possa favorire lo
sviluppo dell’insulinoma, patologia tumorale delle cellule
beta del pancreas, che nei furetti americani ha un’incidenza
altissima (25-38%, secondo diversi autori). L’eccesso di
carboidrati causerebbe una sovrastimolazione delle cellule
beta, che andrebbero incontro dapprima ad un’iperplasia e in
seguito ad una trasformazione tumorale. Quest’ipotesi è
rafforzata dalla constatazione che nei furetti alimentati con
prede l’incidenza dell’insulinoma è bassissima.
L’abuso di alimenti ricchi di carboidrati, la difficoltà di
razionamento dei fuori pasto e l’abitudine a non limitare
l’accesso al cibo favoriscono l’insorgenza dell’obesità, in
particolare se l’animale è costretto in gabbia per lunghi
periodi. L’obesità è la patologia alimentare più frequente
riscontrata nei furetti da compagnia. La riduzione di peso va
ottenuta preferibilmente permettendo al furetto di fare più
attività fisica
disposizione. La
e riducendo la
somministrazione
quantità di cibo a
di alimenti a basso
contenuto calorico per altri animali è da evitare, a causa
dell’eccessiva percentuale di fibra che contengono.
L’eccesso alimentare di acidi grassi polinsaturi,
eventualmente accompagnato da una contemporanea carenza di
vitamina E, può causare l’insorgenza di steatite. La
correzione
dell’alimentazione
e
la
contemporanea
supplementazione con vitamina E alla dose di 30 mg al giorno
per dieci giorni, seguita da 15 mg per i successivi 5 giorni e
continuata con 10 mg per tutta la vita del furetto può portare
al miglioramento della condizione.
I cibi umidi e/o zuccherini accelerano la formazione della
placca dentale destinata poi ad evolvere in tartaro. Premolari
e molari sono i denti maggiormente interessati da questo
problema.
Uno stato di prolungata malnutrizione nel furetto adulto
provoca ipofertilità sia nel maschio che nella femmina, e
gravidanze con un numero ridotto di feti. I piccoli alla
nascita risultano meno vitali; inoltre il latte materno
insufficiente e carente degli elementi nutrizionali ne causa
una crescita stentata evidenziata da disidratazione, ipotermia
e ipoglicemia.
Anche se non è una patologia strettamente alimentare, vale la
pena citare, per la sua frequenza ed importanza in questa
specie, l’ingestione di corpi estranei. L’asportazione di
corpi estranei gastrointestinali è l’intervento chirurgico più
frequente nel furetto, dopo la sterilizzazione. Gli oggetti in
gomma morbida, in particolare, vengono rapidamente fatti a
pezzi ed ingeriti, se lasciati a disposizione, cosa che è da
evitare accuratamente. La prevenzione di questa patologia si
effettua con l’attenta gestione del furetto, che non deve
avere accesso a nessun oggetto pericoloso quando viene
lasciato libero in casa.
L’ingestione di materiale non alimentare può anche trarre
origine da un’assenza di stimoli nei furetti trascurati e
tenuti isolati in gabbia, che possono volgere le loro
attenzioni agli arredi, prima distruggendoli e poi, in parte,
ingoiandoli.
Il furetto può sviluppare problemi legati allo sviluppo di
tricobezoari causati dall’ingestione di pelo, con conseguente
ostruzione intestinale. La somministrazione di lassativi
(lattulosio o oli minerali) durante i periodi di muta aiuta a
prevenire questa patologia. La dieta costituita da prede
intere o da quaglie frullate permette al sistema digestivo del
furetto di liberarsi agevolmente dal pelo ingerito, senza
necessità di ricorrere a lassativi.
In conclusione, il regime alimentare migliore per il furetto è
ancora oggetto di dibattito e probabilmente nessuna dieta
commerciale risponde perfettamente alle esigenze di questo
carnivoro, perfettamente adattato alla digestione di prede
intere.