open5pace_Post (di Elisa Bongiorno)

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 I POST
open5post
di Elisa Bongiorno
un evento una riflessione un Post open5post
di Elisa Bongiorno È UN POST APERTO DELLE ORE 5, POST‐MERIDIANE ___un evento, un commento
Carissimi tutti, come anticipato, le richieste di approfondimento su tematiche che possono interessare noi professionisti, non sono tardate ad arrivare e ringrazio ognuno di voi per i numerosi spunti! E’ per questa ragione che nasce un piccolo spazio all’interno del mio blog che ho voluto dedicare a una tematica specifica riguardante uno dei settori elettivi (AMBIENTE – INFRASTRUTTURE – P.A. – NORME E SENTENZE – WHAT ELSE?). La cadenza potrà alternarsi “a sorpresa” a quella settimanale del n. di open5pace e nel primo Post mi occuperò di segnalarvi alcune interessantissime considerazioni inerenti il convegno tenutosi presso la PdCM relativo al “Riordino della disciplina delle società a partecipazione pubblica”. Buona lettura come sempre. Elisa Bongiorno 1 Il convegno a cui ho avuto il piacere di prendere parte riguarda una materia oramai “di moda” e molto dibattuta per gli impatti e le potenzialità politiche/sociali/normative/professionali ad essa correlate che riguarda il Riordino della Disciplina delle Società a partecipazione pubblica. Nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri si sono alternati numerosi interventi che hanno visto dar voce ad alcuni dei nomi più conosciuti in tale ambito: o Giovanni Tria (Presidente della SNA – Scuola Nazionale dell’Amministrazione) o Fabiana Massa (ordinario di Diritto Commerciale, Università degli studi di Sassari e Docente SNA) o Roberto Garofoli (Capo di Gabinetto, Ministero dell’Economia e delle Finanze) o Bernardo Giorgio Mattarella (Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli studi di Siena) o Fabio Cintioli (Ordinario di Diritto Ammnistrativo, Università UNINT) o Harald Bonura (Avvocato) o Andrea Zoppini (Ordinario di Diritto Privato, Università di Roma Tre) o Mario Libertini (Professore emerito di Diritto Commerciale, Università degli studi di Napoli Federico II) o Marcello Clarich (Ordinario di Diritto Amministrativo, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli LUISS) “Il fenomeno delle società a partecipazione pubblica ha vissuto infatti, soprattutto nell'ultimo ventennio, una crescita convulsa, incidendo sulla legislazione in modo significativo, non senza una serie di incertezze interpretative di fondo. E tanto da indurre il legislatore ad un riordino della disciplina in materia, attraverso uno dei decreti legislativi di attuazione della riforma della p.a.”. 2 E’ stato proprio da questo presupposto che si è animato un dibattito molto denso tra la rappresentanza istituzionale presente al tavolo e quella di stampo più squisitamente accademico, con una perfetta sintesi di punti di forza e punti di criticità potenziali del decreto in questione. In particolar modo si è spaziato dall’affrontare il riordino della disciplina suddetta con relativo inquadramento nella riforma amministrativa, all’analisi dei tipi societari, amministrazione e regime di diritto pubblico, fino alla Governance delle società partecipate con passaggi relativi all’house providing, alla crisi della legalità ed economica delle società pubbliche, nonché ai limiti posti in capo alle p.a. in materia di acquisto e detenzione di partecipazioni societarie e obblighi di revisione e contabilizzazione. I concetti fondamentali emersi sono di seguito riportati: 1. La profonda difficoltà di avere a disposizione dati di base per effettuare un congruo riordino (11.000 partecipate per l’ISTAT vs 8.300 partecipate secondo ricognizioni del Tesoro) 2. Il configurarsi di un fenomeno di peculiare consistenza, una “non‐categoria”, una realtà mista, disomogenea, stratificata e assolutamente alluvionale (come il quadro normativo e regolatorio al quale si sta tentando di dare un riordino) 3. Il disordine regolativo, la mutevolezza e l’incoerenza nonché la specialità della regolazione e della disciplina uniti alla difficoltà previsionale di deviazioni dal modello societario di tipo codicistico 4. La moralizzazione del fenomeno delle partecipate, la riduzione dell’impatto delle medesime società sulla finanza pubblica, anticorruzione e la trasparenza, assieme all’azione volta ad evitare la fuga dalla Stato (es. regole sulle assunzioni), ai meccanismi distorsivi del mercato e della concorrenzialità (v. art. 13 Decreto Bersani) 5. I criteri seguiti per il riordino (insomma la “ratio” e l’approccio/i seguito/i nel testo), ascrivibili al “criterio generale” e al criterio del “caso per caso” 6. La differenziazione tra le società emittenti titoli che sono usate dalla mano pubblica e che vanno sottratte alla disciplina 3 pubblicistica, tranne alcune specifiche discipline e quelle che rispondono invece alla disciplina civilistica e non pubblicistica (art. 1 comma 6), considerando quelle di stampo industriale 7. I piani di razionalizzazione e loro attuazione, nonché il richiamo a regole speciali alle tre esigenze di moralizzazione già succitate al punto 4., non dimenticando la possibilità dello svincolo dalla regola 8. Il riferimento alle attività di controllo su eventuali irregolarità e il tema dell’Amministratore Unico vs consiglio a 2 o 3 consiglieri 9. Il controllo, il controllo analogo e il controllo analogo sociale nonché il recepimento della Direttiva Appalti con ingresso dei privati nella Cosa pubblica 10. L’analisi dell’art. 4 e le ragioni per cui queste società possono nascere e continuare a vivere e con quali criteri 11. La nozione “porosa e incerta” di servizio di interesse generale e di servizio di interesse economico generale di natura, quest’ultimo, giurisprudenziale e non normativa 12. Lo ius singulare e il rischio di delegificazione/ discriminazione/anti‐costituzionalità relativo all’esclusione di single società (v. art. 1 comma 6) e l’eventuale pubblicazione di DPCM specifici 13. La frizione tra diritto europeo e fenomeno nostrano regolatorio e normativo, relativo alla limitazione dello svolgimento dell’attività d’impresa 14. Duplicità tra centralità della società pubblica e al contempo difficoltà di fare tagli e regolamentazioni 15. Concetto delle valutazioni di rischio e dell’eventuale quotazione in borsa delle partecipate di stato 16. Concetto dell’utilità di una determinata società pubblica e quali e quante restrizioni siano ad essa applicabili. Come si può facilmente intuire questi sono stati solo alcuni dei punti affrontati e descritti con estrema comprensibilità e sintesi, dai relatori intervenuti. E’ chiaro che gli aggiornamenti futuri si avranno con l’approvazione definitiva del testo e con i singoli specifici DPCM 4 di cui abbiamo parlato. Di seguito vi cito la fonte ufficiale con la locandina dell’evento tenutosi il 18/02/2016 c/o la PCdM. Fonte ufficiale_ http://sna.gov.it/diffusione‐della‐conoscenza/seminari/giornata‐di‐
studio‐il‐riordino‐della‐disciplina‐delle‐societa‐a‐partecipazione‐
pubblica/ 5