bilinguismo tra libertà e rigore C`est dans le contexte professionnel
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bilinguismo tra libertà e rigore C`est dans le contexte professionnel
Education et Sociétés Plurilingues n°17-décembre 2004 Lavoro: bilinguismo tra libertà e rigore Silvia PORZIO LE GOFF et Luisa PACE PUREN Il bilinguismo permette la percezione delle sfumature utilizzate nell’espressione di determinati concetti solo se accompagnato da una duplice competenza culturale. Il bilinguismo nel mondo del lavoro permette al traduttore di raffrontare le opinioni e di leggere tra le righe quando la posta in gioco lo necessita. Si l’on veut saisir les nuances de certaines expressions, le bilinguisme doit s’accompagner d’une double compétence culturelle. Dans le domaine professionnel, le bilinguisme permet, ainsi, au traducteur de confronter les points de vue, voire de lire entre les lignes lorsque la situation l'exige. In order to grasp the subtleties of certain expressions, it is important that bilingualism be accompanied by a knowledge of both cultures. Professionally, bilingualism thus allows the translator or to understand both points of view and, when necessary, to read between the lines. C’est dans le contexte professionnel – surtout lorsque l’on évolue dans les métiers de la communication – que l’on peut mesurer l’étendue des savoirs que les bilingues doivent maîtriser. La posture du bilingue est ici particulièrement intéressante car c’est tout son être qui est en jeu. C’est toute sa personnalité qui s’exprime dans son travail et non pas seulement une partie de ses compétences. Ceci renvoie à sa double culture, terrain privilégié où se joue l’efficacité de la communication dans deux (ou plusieurs) langues. On analyse dans cet article la «valeur ajoutée» que représente le bilinguisme en relation avec les tâches de traduction ou d’interprétariat. A titre d’exemple, on cite la déclinaison internationale d’une campagne de communication où le message (et son sens) est adapté au(x) public(s) destinataire(s). La rigueur de la transposition d’un texte passe par la liberté d’emprunter telle ou telle référence culturelle ou sociale, selon la cible. Par ailleurs, il est très important de tenir compte des rapports que les deux langues concernées entretiennent avec l’anglais. Les bilingues français-italien, ont affaire, d’une part, à une langue (et un pays) qui s’enrichit sans cesse de mots anglo-saxons et, d’autre part, à une langue (et un pays) qui, au moins officiellement, craint toute «pollution». En effet, derrière la confrontation entre deux langues bien souvent se cache l'affrontement tout court entre deux cultures, voire deux civilisations. Le rôle de celui qui, en traduisant, véhicule les messages peut devenir très délicat et prendre, de ce fait, une coloration quasi diplomatique. Enfin, autant la rigueur l’emporte sur la liberté lorsque la langue est outil de travail, autant c’est l’inverse qui se produit dans la sphère privée du S.Porzio Le Goff, L. Pace Puren, Lavoro: bilinguismo tra libertà e rigore bilingue. C’est ici qu’il se construit une langue «à la carte», où il s’amuse à emprunter des termes à ses idiomes de prédilection sans délaisser pour autant les autres langues qu’il connaît. Bilinguisme et travail: liberté et rigueur A differenza di chi ha una conoscenza, anche approfondita delle lingue studiate ma non “vissute”, il bilingue ha la possibilità di svolgere un ruolo critico ed analitico. Il rewriting, ad esempio, può essere fatto soltanto da un “vero bilingue”. Nella trasposizione di un testo, non come pura traduzione ma come scrittura di un concetto mirato ad un paese target (campagne stampa, pubblicitarie, di comunicazione…), anche il tono e lo stile sono diversi. Il bilingue sa adattare l’insieme del messaggio – testo e immagine – al pubblico. Per cui una stessa campagna declinata internazionalmente può avere non solo slogan diversi, ma può essere costituita da tante versioni quanti sono i paesi in cui viene diffusa. Per far ciò è a volte necessario avere in mente certi riferimenti culturali quali il titolo di un film, di un libro, di una trasmissione o di una canzone… che richiamino immediatamente l’immaginario collettivo di un dato pubblico. Il bilinguismo consente quindi di prendersi ampie libertà e di non limitarsi alla pura traduzione. Per esprimere al meglio alcuni concetti può essere necessario in verità, discostarsi dal testo originale per renderlo nel modo più adeguato. La ricchezza del bilinguismo è senz’altro palese quando si tratta di concetti. Ma è tutt’altro che irrilevante per superare alcuni ostacoli tecnici. L’uso di particolari costruzioni sintattiche fa sì che la stessa idea possa esprimersi con una quantità diversa di vocaboli secondo la lingua. Sta quindi al redattore far giocare le sue doti sintetiche perché l’aspetto grafico del supporto di comunicazione resti coerente nei vari paesi interessati. Inoltre, quando si padroneggiano due lingue diverse da quelle anglosassoni bisogna anche tener conto dell’influenza di queste ultime. In pratica vuol dire che il bilingue italiano-francese deve essere consapevole dell’uso, per non dire dell’abuso di termini anglosassoni (vedi “CEO”, “free-lance”, “reporting”, “out-sourcing” ecc.) nel campo professionale in Italia o del “Franglais” d’Oltralpe. Nel caso della pubblicità, ad esempio, in Italia l’inglese abbonda e nessuno lo traduce, mentre in Francia se si usa il benché minimo termine inglese la traduzione è spesso riportata in calce sui cartelloni, sulle pagine dei giornali o sugli schermi televisivi. 102 S.Porzio Le Goff, L. Pace Puren, Lavoro: bilinguismo tra libertà e rigore Nei rapporti di lavoro il bilinguismo può anche dar luogo a situazioni delicate. Capita che il bilingue abbia assimilato l’altra lingua a tal punto da correggere gli errori dei madrelingua. A volte, chi ha studiato le lingue straniere lo ha fatto in modo più approfondito dei madrelingua stessi, soprattutto se tale padronanza è richiesta dalla sua attività. Chi lavora nel giornalismo e nella comunicazione, dove può capitare di rileggere i testi altrui, deve padroneggiare perfettamente l’ortografia, le regole grammaticali e sintattiche. In alcune situazioni il bilingue si può addirittura far carico di tensioni “politiche” cristallizzate nel confronto fra due lingue. Per esempio, lavorare per un’azienda francese rilevata da una italiana, o viceversa, può condurre a situazioni complesse. Nel corso della nostra attività, abbiamo infatti notato che spesso, qualunque sia l’interlocutore, ci sono sempre commenti o critiche su come gli altri si esprimono o dubbi sull’interpretazione di fatti e pensieri. Colui che si ritrova a fare da interfaccia può diventare il capro espiatorio (o “bouc émissaire”) sul quale si riversano le varie incomprensioni. Se poi il bilingue lavora nel quadro di un’istituzione pubblica con rapporti bilaterali fra due paesi, il rischio “diplomatico” è sempre alle porte. Il bilinguismo è sfruttato? vissuto sempre come un atout o può rimanere non Il bilinguismo di nascita è un dato acquisito. In seguito, non tutti scelgono – o hanno l’opportunità – di farne uso in ambito professionale. C’è chi lo limita ai rapporti con la famiglia e il paese d’origine. C’è chi ne fa un trampolino per ampliare il proprio bagaglio linguistico (il bilingue è notoriamente e logicamente facilitato nell’apprendimento della terza, quarta... lingua straniera). E c’è infine chi sfrutta al massimo questa ricchezza per farne, in effetti, l’atout principale di una carriera internazionale, per coltivare un hobby o per intrattenere rapporti con corrispondenti sparsi per il mondo. Fortunatamente, al di là dell’aspetto professionale, la vita di un bilingue è anche fatta di una grande libertà. Ogni bilingue è in grado di costruire una propria lingua “à la carte”, risultato di un “patchwork” di vocaboli o di espressioni pescati a caso oppure scelti per meglio esprimere le proprie idee. Un linguaggio tra il surreale ed il pittoresco, una specie di Europanto fatto in casa, spesso farcito con termini rubati ad altre lingue, non sempre padroneggiate, ma che tanto rendono l’idea in certe situazioni. Uno spazio creativo che fa da contrappunto al rigore linguistico richiesto dal mondo del lavoro. 103