Cronaca
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Cronaca
UFFICIO FORMAZIONE Le novizie si raccontano Siamo Veronica e Nikki, novizie delle Figlie di San Paolo. Abbiamo avuto la possibilità di iniziare a frequentare, in quest’anno scolastico, la scuola per le novizie proposta dall’USMI. L’itinerario offerto copre un percorso di due anni, noi stiamo seguendo gli insegnamenti del primo anno. Il corso intercongregazionale per le novizie si propone di favorire e qualificare la formazione globale della religiosa, radicata nei valori evangelici, per sviluppare una fedeltà dinamica a Dio e alla storia. Obiettivo specifico è promuovere l’approfondimento della consacrazione religiosa e la trasmissione sapienziale delle esperienze di vita alla luce della Sacra Scrittura, degli insegnamenti della Chiesa e del contesto socioculturale, elaborando un itinerario integrale e graduale di formazione iniziale. Ci incontriamo ogni mercoledì e giovedì mattina con giovani novizie di altri istituti. Siamo una settantina e rappresentiamo un po’ tutto il mondo: Italia, Filippine, Polonia, Albania, Egitto, Madagascar, Brasile… È divertente, a volte consolante, utile conoscere altre ragazze in cammino attraverso una strada precisa, quella della consacrazione, conoscere altri carismi che arricchiscono la Chiesa e condividere pensieri, esperienze e sensazioni. È stato scelta per noi come tema conduttore, per il 2011-2012, la frase di san Paolo: Conquistati da Cristo (Fil 3,12). Ogni disciplina cerca di sottolineare questo aspetto, fondamentale nella vita e nella vocazione di future religiose, all’interno del proprio ambito. In questi primi mesi, iniziati con la celebrazione di una S. Messa insieme nella cappella dell’USMI, ci siamo messe alla scuola di Paolo, guidate da diversi insegnanti che ci hanno aiutate ad entrare nel clima e nei contenuti di quel noviziato che, più o meno tutte abbiamo iniziato da poco. Nei prossimi mesi, affronteremo e approfondiremo materie come teologia spirituale, storia della chiesa, psicologia, teologia patristica, vita affettiva e bioetica; tutti argomenti che, se conosciuti, arricchiscono la nostra vita di fede. Infatti il corso vuole anche favorire la nostra formazione integrale tenendo presente i cammini ecclesiali, le sfide della vita consacrata e della cultura odierna. Sr Lucia Antonioli OSCM, docente di teologia della vita religiosa, ha iniziato ad approfondire con noi i temi specifici della vita consacrata, quali: vocazione, sequela, consigli evangelici, carisma, missione, dimensione comunitaria. Ha spiegato che la consacrazione si fonda su una visione antropologica e teologica della sequela di Cristo quale partecipazione al mistero della redenzione. La nostra trattazione ha attinto ampiamente ai documenti della Chiesa (Redemptionis Donum, Lumen Gentium…) per sottolineare la consacrazione come dono di Dio alla sua chiesa. Personalmente ci hanno molto colpito alcuni fondamenti biblici della sequela. Poter leggere brani antico e neotestamentari di chiamata (Gedeone, Geremia, Pietro, le donne), studiandone i dettagli e confrontandoli con la nostra vita è stata una grande ricchezza. Della Sacra Scrittura parla specificamente sr Michela Vaccari OSCM, convinta che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” come dice san Girolamo. È iniziativa di Dio il manifestare se stesso all’uomo, per introdurlo nella sua stessa vita: “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona” (Ef 1,9); lo ha fatto attraverso gesti e parole e ha il suo centro nella persona di Cristo, la Parola divenuta carne. Capito quanto è vitale per noi conoscere la Scrittura per fondare un rapporto sempre più intimo e personale con Gesù, è stato utile intraprendere lo studio su canone, autore, ispirazione, interpretazione, generi letterari e fonti della Bibbia nella differenza tra Tanak Ebraica e Bibbia Cristiana. Abbiamo poi iniziato a entrare nei testi iniziando dalla Genesi rilevando le grandi domande dell’uomo e la proposta di Dio. Successivamente tratteremo i patriarchi e la storia della salvezza; l’Esodo come esperienza fondamentale per Israele e paradigma di ogni esistenza, dalla schiavitù alla libertà; la vocazione e la missione dei profeti. Concluderemo parlando di Maria: nuova Eva, figlia di Sion, giardino dell’Eden, amata del Cantico, arca dell’alleanza. Sicuramente molto interessante, profonda, anche perché tratta i fondamenti della nostra fede che a volte viviamo senza conoscere, è la teologia dogmatica nella dimensione escatologica della fede cristiana cattolica che espone p. Tommaso Stancati OP. Lo scopo è studiare l’originale dimensione teologica dell’identità cristiana, mettendo in evidenza le tematiche più profonde dell’escatologia cristiana, in quanto capaci di rispondere alle domande più radicali dell’uomo circa il fine ultimo dell’uomo stesso e del cosmo. Per questo, dopo aver parlato dell’escatologia come attesa operosa della venuta di Gesù e del nostro compito di allargare sin d’ora il regno di Dio, abbiamo iniziato ad affrontare il tema della morte che assume per il cristiano la valenza positiva di risurrezione con Cristo. Avremo modo di parlare della diversità delle escatologie cristiane: cattolica, ortodossa, protestante; della dimensione personale e collettiva dell’escatologia; dell’escatologia biblica antico e neotestamentaria; della resurrezione finale e delle sue modalità; della dannazione eterna, la purificazione dopo la morte e la beatitudine celeste. Una delle dimensioni fondanti della nostra vita è il celebrare. P. Ildebrando Scicolone OSB, che ci introduce alla liturgia, ci ha fatto gustare il significato dell’appartenenza alla Chiesa come membra vive. Cristo, che ci ha conquistate, ci rende partecipi del dialogo intertrinitario: partecipi, sacerdoti con Lui dell’unica offerta, serve mandate ad annunciarlo. Il rito ha prima di tutto una dimensione esistenziale e simboli e riti sono la lingua più adatta per comunicare con il mistero e lasciarsi conquistare da Lui. La storia, anche in questo campo, è maestra. Non ci mancano neanche le occasioni di metterci in gioco direttamente: sr. Silvana Capretti FDCC, docente di metodologia catechistica, attraverso una serie di dinamiche, ci permette di riflettere su noi stesse, sui temi della catechesi e soprattutto ci offre modalità riguardo a come presentarli. Maturata la nostra adesione personale a Dio, ci ha presentato la catechesi in stile di animazione ed esperienziale e ci ha invitate a comunicare la fede attraverso le immagini. Non è mancato un altro momento molto piacevole: il cineforum proposto da sr. Teresa Braccio FSP. Sicuramente utile e attuale poter parlare del linguaggio cinematografico come possibilità per evangelizzare. Dopo averci introdotto alcune indicazioni su come vedere e valutare un film, abbiamo gustato e commentato “Il discorso del re”. Siamo solo all’inizio del nostro cammino ma capiamo che abbiamo bisogno e anche voglia di essere accompagnate e la formazione dell’USMI è sicuramente un buon sostegno! Veronica Bernasconi – Nikki Ramos