Cento anni di “movimento pentecostale”
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Cento anni di “movimento pentecostale”
oste ta a e Spa Sped o e bbo a e to osta e 353/ 003 (co /0 / 00 6) a t co a , C ce a 16-30 APRILE 2006 - ANNO XXV N.8 CRISTIANI OGGI QUINDICINALE DELLE CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE “ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA” Azusa Street, Los Angeles, aprile 1906 L’O SS E RVATO R I O E VAN G E L I CO Cento anni di “movimento pentecostale” Il concetto di ricchezza è spesso collegato alla possessione abbondante di beni materiali, molto meno a quella di beni spirituali. È logico che a colpire, ed a far concupire, siano l’opulenza e lo sfarzo piuttosto che le virtù. Azusa Street, Los Angeles Il termine italiano testimonia di tale propensione, “ricco” deriva dal longobardo e vuol dire “potente”; è notorio che chi possiede beni notevoli ricopre nella società un ruolo di rilievo. Il concetto di ricchezza s’abbina perciò a quello di potere. Non c’è da stupirsi se da sempre questo sia stato il miraggio perseguito dai più ambiziosi, e se ai nostri giorni continua ad essere propagandato con forza, anzi la regola genecontinua a pagina 3 chiesa dell’era apostolica. L’impatto del risveglio di Azusa Street fu enorme: da ogni parte del mondo si riversarono a Los Angeles migliaia di cristiani desiderosi soltanto di tornare all’esperienza della chiesa dell’era apostolica. Agnese Ozman I PRECEDENTI Il movimento pentecostale festeggia quest’anno il proprio centenario. Un secolo fa in una chiesa metodista della periferia di Los Angeles, sotto la guida del pastore William Seymour, alcuni credenti iniziarono a sperimentare un singolare risveglio spirituale: si manifestò, come nel giorno di Pentecoste, il battesimo nello Spirito Santo con il “segno delle lingue” (Atti 2). Naturalmente, sarebbe erroneo pensare di attribuire l’inizio del risveglio pentecostale ad una sola I N Q U E STO N U M E RO Trent’anni di Radioevangelo nel Lazio .............................................................. pag.4 Cronaca Internazionale......... pag.5 Che cosa ne pensi? ........................... pag.6 Cronaca Italiana .......................pag.6, 7 Il Centro Comunitario Evangelico “Val d’ulivi” ..................................................... pag.7 La testimonianza L’Amico vittorioso ................................ pag.8 città, Los Angeles, e ad un solo uomo, William Seymour, perché lo Spirito di Dio fu sparso quasi contemporaneamente in diversi luoghi. Qualcuno ha detto: “È come se il movimento fosse nato più volte in diversi luoghi e non fosse possibile stabilire quale di queste nascite sia la più importante”. Tuttavia, l’influenza esercitata da quel che accadde ad Azusa Street nell’aprile del 1906 è un fatto universalmente riconosciuto. Lì, migliaia di persone iniziarono a tornare all’esperienza della I primi casi di battesimo nello Spirito Santo con il segno delle lingue sembra si siano verificati verso la fine dell’Ottocento nel Movimento di santità, un movimento di ascendenza metodista, dove tuttavia il fenomeno rimase circoscritto a pochi. Il caso più noto, antecedente al risveglio d’Azusa Street, è quello verificatosi l’1 gennaio del 1901 nella scuola biblica Betel di Topeka, in Kansas, dove diversi studenti dopo aver investigato la Bibbia e speso del tempo in preghiera, sperimentarono il battesimo nello Spirito Santo parlando “in altre linScuola biblica Betel di Topeka, Kansas gue”. La prima a fare l’esperienza fu la studentessa Agnese Ozman, seguita poi da altri studenti e dallo stesso direttore della scuola, Charles Fox Parham, un predicatore del Movimento di santità, che riconobbe nel parlare in altre lingue “l’evidenza biblica” del battesimo nello Spirito Santo. Questi primi “pentecostali”, come presto sarebbero stati chiamati, credevano di aver sperimentato la stessa pienezza divina del giorno di Pentecoste, quando ubbidendo a Cristo i discepoli si erano riuniti a Gerusalemme per aspettare la promessa dello Spirito Santo, che avrebbe dato alla Chiesa la “potenza” per continuare l’opera iniziata dal Signore Gesù Cristo (Atti 2:1-4). Il risveglio di Azusa Street, a continua a pagina 2 CRISTIANI OGGI PAGINA 2 16-30 APRILE 2006 dalla prima pagina Cento anni di “movimento pentecostale” Wiilliam Seymour Los Angeles, si verificherà cinque anni dopo l’esperienza di Topeka, sotto il ministerio di William Seymour. WILLIAM SEYMOUR Nato nel 1870 in Louisiana, Seymour ebbe un’infanzia povera. Sin da giovanissimo scelse di viaggiare: visse prima a Memphis, poi a St. Louis, quindi ad Indianapolis, dove all’età di 25 anni si convertì a Cristo. In occasione del centennale del risveglio di Azusa Street hanno scritto di noi... “In Italia i pentecostali sono presenti dagli inizi del movimento. La prima comunità pentecostale italiana si formò a Chicago (Stati Uniti) nel 1906. Da essa giunse nel nostro paese, nel 1908, Giacomo Lombardi la cui predicazione diede vita alle prime comunità pentecostali. La denominazione italiana più nota e strutturata è costituita dalle Assemblee di Dio in Italia (ADI) che contano nel nostro paese più di mille chiese e gruppi per un numero che supera i centomila membri. Hanno a Roma un istituto biblico... e nel 1988 hanno stipulato una Intesa con NEV lo Stato italiano”. […] Pochi anni più tardi si trasferì a Cincinnati, dove una terribile infezione segnò per sempre il suo volto e lo lasciò cieco da un occhio, ma dove fece altresì un’esperienza spirituale più profonda e sentì che il Signore lo chiamava al ministerio cristiano. Messosi alla ricerca di alcuni parenti, nel 1905 Seymour raggiunse Houston, in Texas, e iniziò a frequentare una chiesa della quale divenne presto il pastore. Dopo non molto, Charles Parham, il direttore della scuola biblica di Topeka (Kansas) dove si erano verificati alcuni battesimi di Spirito Santo, si recò a Houston per tenere dei corsi di studio biblico. Seymour li frequentò assiduamente, nonostante fosse costretto, a causa delle leggi del tempo sulla segregazione razziale, ad ascoltare dall’ingresso dell’edificio. Non gli era permesso nemmeno pregare con gli altri. Sempre nel 1905, una credente di Los Angeles in visita a Houston iniziò a frequentare la chiesa dove Seymour era pastore e rimase impressionata dal carattere e dal messaggio di quel predicatore. Seymour non aveva ancora ricevuto il battesimo nello Spirito Santo con l’evidenza delle lingue, ma era comunque convinto di questo insegnamento biblico e lo predicava fedelmente. Una volta tornata a Los Angeles, quella credente parlò di lui alla sua piccola chiesa, che decise di invitarlo. Seymour arrivò nella città californiana il 22 febbraio 1906 e iniziò subito a predicare. Predicò sulla rigenerazione, la santificazione, la fede che guarisce e, soprattutto, sul battesimo nello Spirito Santo con il segno delle lingue, ma i responsabili della comunità rifiutarono il suo insegnamento e dopo qualche giorno gli chiusero le porte della chiesa. BONNIE BRAE STREET Cacciato dalla chiesa, Seymour non si scoraggiò e continuò a predicare ad un gruppo di credenti in una casa situata in Bonnie Brae Street, abitata dai coniugi Asbery. Dopo qualche tempo, il 9 aprile del 1906 il Signore battezzò nello Spirito Santo alcuni di questi credenti. Seymour ricevette l’agognato battesimo soltanto alcuni giorni dopo, il 12 aprile, alle quattro del mattino, dopo aver pregato tutta la notte. Ben presto, altri seppero di quelle riunioni e cominciarono a frequentarle. La gente iniziò ad affluire da ogni parte, tanto che non c’era più modo di avvicinarsi alla casa dei coniugi Asbery. In pochi giorni molti ricevettero il battesimo nello Spirito Santo, tra a guarigioni e conversioni. Chrales Parham AZUSA STREET La folla si fece così numerosa che non fu più possibile ospitarla nella casa di Bonnie Brae Street. Si cercò allora di tenere le riunioni in cortile, ma ben presto anche quello divenne insufficiente, e al gruppo non rimase che affittare un edificio. Ne individuò uno al 312 di Azusa Street, si trattava di una vecchia chiesa metodista trasformata successivamente in magazzino e stalla. L’edificio, sistemato e ripulito, divenne la “Missione di Azusa Street”. In breve tempo anche la stampa di Los Angeles seppe dei culti di risveglio tenuti nella missione e iniziò a pubblicare le cronache di quanto avveniva, producendo l’effetto di propagarne l’eco prima in tutti gli Stati Uniti e poi nel mondo. Migliaia di persone appresero del risveglio e decisero di visitare la missione e partecipare alle riunioni. Uomini, donne, neri, bianchi, ispanici, asiatici, ricchi, poveri, illetterati e colti venivano Bonnie Brae Street 16-30 APRILE 2006 CRISTIANI OGGI PAGINA 3 L’O SS E prosegue dalla prima pagina ne di Apostolic Faith Mission (Missione di Fede Apostolica), divenne la più grande congregazione della città, con una frequenza di oltre 1300 persone. Ogni giorno si tenevano tre riunioni, spesso senza interruzione. La missione iniziò anche la pubblicazione di un giornale, “The Apostolic Faith” (La Fede Apostolica), che raggiunse rapidamente una tiratura di 50.000 copie e fu distribuito in tutto il mondo. Seymour rimarrà pastore della Apostolic Faith Mission di Azusa Street fino alla sua morte, che sopraggiungerà il 28 settembre del 1922. William Joseph Seymour rimarrà una delle figure più significative dei primi anni del movimento pentecostale e la missione di Azusa Street il suo luogo simbolo. con il desiderio di una maggiore benedizione. Naturalmente c’era anche chi si accostava con scetticismo e l’opposizione non tardò a manifestarsi, tuttavia il fiume dello Spirito di Dio continuò a scorrere inarrestabile. Il risveglio era iniziato! In pochi mesi la missione di Azusa Street, che aveva assunto la denominazio- Certo, l’effusione dello Spirito Santo c’è sempre stata nella storia della Chiesa, ma non era mai stata così estesa. Ancora oggi quella stessa potenza divina riempie e anima milioni di uomini e donne chiamati a continuare l’opera di Cristo nel mondo fino al Suo ritorno. * Azusa Street Ricchi per sempre ralmente accettata è quella secondo la quale chi non possiede non è nessuno. Le parole di Gesù al riguardo non hanno perso il loro significato, né il loro valore eterno: “E disse loro questa parabola: La campagna d'un certo uomo ricco fruttò copiosamente; ed egli ragionava così fra se medesimo: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Questo farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà? Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio” (Luca 12:16-21). Nel brano il Signore mostra un nervo scoperto, non la ricchezza materiale in sé è peccato, ma l’amore per essa: “A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non siano d'animo altero, che non ripongano la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo” (I Timoteo 6:17). Il culto del potere, il capovolgimento dell’ordine divino, per il quale il danaro diviene oggetto di devozione, sono da riprovare. A questa antica religione aderiva l’uomo della parabola, difatti il sentimento che lo animava era religioso. Innanzitutto perché egli dipendeva da altro, purtroppo il suo dio era la ricchezza, che costituiva lo scopo della sua vita; si noti che egli era già ricco ancor prima dell’annata favorevole. In secondo luogo coltivava una vita interiore: non a caso dialogava con la sua anima, addirittura ne perseguiva, a modo suo, il bene, ma con la sua avarizia ne determinò la morte spirituale. Gesù conclude la parabola con un’esortazione che oggi conserva tutta la forza originaria: “Poi disse ai suoi discepoli: Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete; né per il corpo di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento, e il corpo è più del vestito” (Luca 12:2223). Alzando lo sguardo da questi versetti, i nostri occhi incrociano una realtà che, con determinazione, sconfessa le parole del Salvatore. Ricchezza e potere, in altre parole successo, sono pubblicizzati ed additati quali modelli. L’arroganza e l’immoralità, figlie di questo stato di cose, sono esibite senza pudore e vissute senza rimorso. Eppure, quanti uomini cadono lungo la via: “Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione” (I Timoteo 6:9). Le parole di Gesù sono un balsamo contro tali mali: “Cercate piuttosto il suo regno...” (Luca 12:31). Quanti si professano cristiani devono rifuggire da tale pericolo e, senza ostentazioni, annunciare la salvezza in Cristo. Il sentimento che ci anima sia quello del pellegrino tutto preso dalla ricerca del Regno e perciò disinteressato a tutto ciò che non è secondo la volontà di Dio, un viandante che non ha alcun interesse ad impressionare i cittadini di questo mondo con ricchezze e templi maestosi, facciano questi pur parte dell’architettura delle città della terra. Il cristiano deve additare altro, la vera ricchezza, quella di Dio, che si trasporta nel cuore, perché non ingombra né crea ansie, la ricchezza che ha corso eterno ed è sempre utile per sé e per gli altri, “…il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo” (Efesini 3:8). Salvatore Cusumano CRISTIANI OGGI PAGINA 4 16-30 APRILE 2006 TRENT’ANNI DI RADIOEVANGELO NEL LAZIO “Questo Evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine” (Matteo 24:14). Cenni storici L’inizio dell’attività radiofonica delle Assemblee di Dio in Italia risale al settembre del 1956, quando per la generosa offerta di IBRA RADIO, emittente delle chiese pentecostali svedesi, si iniziò a Roma la produzione di programmi in lingua italiana, preparati e registrati dal pastore Francesco Toppi con apparecchiature provvedute dalla stessa IBRA RADIO. I programmi erano trasmessi da radio TANGERI su onde corte. L’attività fu interrotta nel 1958, ma nei suoi circa due anni di attività erano giunte molte lettere e telefonate, particolarmente dalla Sicilia e dalla Sardegna, dove il segnale si captava molto bene. La nuova esperienza radiofonica nel Lazio cominciò a Roma nel febbraio del 1976, in seguito all’approvazione della legge n. 103 del 14 aprile 1975, che apriva le porte alla radiodiffusione in tutta la nazione. I membri della chiesa A.D.I. di Roma - Via dei Bruzi si disposero ad offrire 100 lire al giorno, in aggiunta alle offerte e ai precedenti impegni di chiesa, per sostenere la produzione e la trasmissione di una rubrica evangelica dal titolo “Cristiani Oggi “, trasmessa dalla prima emittente locale della capitale, “Radio Roma”. Il programma, che durava 10 minuti e conteneva un messaggio di evangelizzazione, veniva trasmesso tutti i giorni feriali, nelle ore serali. L’impegno durò fino al dicembre del 1976. L’evoluzione Nel frattempo, la comunità ADI di Roma Via dei Bruzi accettò con entusiasmo la proposta di acquistare un trasmettitore, e relative apparecchiature, per avere una propria emittente evangelica a Roma e svolgere così una più ampia attività radiofonica di testimonianza nella città. Nel maggio del 1976 un’assemblea straordinaria della comunità approvò la proposta all’unanimità e con entusiasmo e il programma fu attuato immediatamente. Il Signore, nella Sua provvidenza, aveva predisposto ogni cosa. Riuscimmo miracolosamente ad ottenere un trasmettitore ed a trovare una frequenza libera, la stessa di oggi. Il trasmettitore, della potenza iniziale di 200 W (oggi 5 Kw), fu installato nel comune di Torlupara di Mentana, dove furono predisposti anche i locali per la trasmissione e gli studi di registrazione. Con l’entusiasmo alle stelle, il 26 maggio del 1976 iniziarono le trasmissioni sperimentali. Il 26 agosto del 1976 fu indetta una riunione dei pastori e responsabili delle chiese A.D.I. di Roma e del Lazio, per proporre loro di collaborare nella produzione di programmi che sarebbero andati in onda da ottobre dello stesso anno. A dicembre del 1976 fu preparato e distribuito tra gli ascoltatori che erano membri e simpatizzanti delle nostre chiese un questionario per accertare il gradimento dei programmi trasmessi ed anche le migliori ore di ascolto. La gioia dei credenti era tale che tutti si disposero a collaborare per dare il proprio tempo: registrare, installare apparecchi, ma soprattutto pregare affinché questa opportunità che il Signore ci aveva offerto potesse portare l’Evangelo in gran parte della nostra città. Le difficoltà economiche e quelle legislative non soffocarono l’entusiasmo: le chiese coinvolte in questo programma si sentivano direttamente partecipi di un nuovo modo di evangelizzare. FM, con un piccolo trasmettitore e un’antenna, brevi programmi e alcuni brani musicali. Oggi Radioevangelo Sora ha raggiunto una programmazione di ventiquattrore e dispone di 4 ripetitori che coprono in gran parte la provincia di Frosinone. Nel maggio del 1985 la comunità di Roma - Via dei Bruzi, in collaborazione con alcuni credenti di Rieti, decise di istallare un trasmettitore nel podere di un credente di quella chiesa per effettuare alcune prove. A luglio dello stesso anno il trasmettitore fu trasferito sul monte Terminillo, da dove ancora oggi raggiunge la città di Rieti e alcuni paesi della provincia. Anche questo trasmettitore è collegato con ponte radio a Radioevangelo Roma. Un altro trasmettitore collegato con Radioevangelo Roma venne istallato nel 1989 dalla chiesa di Frosinone. Anche in questo caso, inizialmente le prove di trasmissione avvennero da un’an- L’espansione Nel 1981 la comunità di Sonnino (LT), in collaborazione con quella di Roma - Via dei Bruzi, istallò un’antenna sul terrazzo dell’abitazione di un credente, il quale mise a disposizione anche uno spazio della casa per il trasmettitore. Dopo sei anni l’impianto, con una potenza superiore, fu trasferito sul monte Pero, da dove ancora oggi i programmi trasmessi da Radioevangelo Roma raggiungono, con un buon segnale, tutta la pianura pontina e la città di Latina. Nel 1983, nei locali della chiesa di Sora (FR), alcuni fratelli iniziarono a trasmettere in LE FREQUENZE DI RADIOEVANGELO NEL LAZIO: Roma 101,700 Mhz, Segni 107,500 Mhz, Latina 93,500 Mhz, Cori 101,700 Mhz, Frosinone 89,300 Mhz, Sora 89,400 Mhz, Isola Liri 101,400 Mhz, Valle di Comino 90 Mhz, Cassino 89,300 Mhz, Rieti 101,950 Mhz. 16-30 APRILE 2006 Le frequenze di RADIOEVANGELO Acireale (CT) 92,500+92,800 MHz Agrigento 98,500 MHz Atena Lucana (SA) 88,400 MHz (rip.Napoli) Atina (FR) 90,000 MHz (rip.Sora) Bari 91,500 MHz Benevento 88,800 MHz (rip.Napoli) Bologna 88,450 MHz; 88,300 MHz Cagliari 101,750 MHz Cassino (FR) 89,200 MHz (rip.Sora) Catania 91,000 MHz Crotone - Caccuri 107,400 MHz (rip.Isola C.R.) Frosinone 89,100 MHz (rip.Roma) Gela (CL) 104,200 MHz Giarre (CT) 93,400 MHz; 93,800 MHz Ginosa (TA) 102,300 MHz Gravina (BA) 103,500MHz Isola Capo Rizzuto (KR) 104,900 MHz Isola Liri (FR) 101,450 MHz (rip.Sora) Latina-Sonnino 101,700+93,550 MHz (rip.RM) Matera 98,300 MHz Melito di Porto S. (RC) 104,300 MHz Misilmeri (PA) 99,500 MHz Montecalvo (AV) 96,300 MHz (rip.Napoli) Napoli 102,800 MHz Petilia Policastro (KR) 92,600 MHz (rip.Is.C.R.) Reggio Calabria 107,700 MHz Rieti 101,900 MHz (rip.Roma) Rimini (RN) 95,000 MHz Roma 101,700 MHz S.Agata Militello (ME) 91,200 MHz S.Angelo d.Lombardi (AV) 91,200 MHz (rip.Nap.) S. Giovanni in Carico (FR) 87,550 MHz (rip.Sora) Salemi (TP) 103,700 MHz (rip.Trapani) Segni (RM) 107,400 MHz (rip.Roma) Sora (FR) 89,360 MHz Terni 107,000 MHz (rip.Roma) Trapani 103,700 MHz tenna sul tetto e un trasmettitore sul solaio dell’abitazione di un credente. Successivamente trasferito a Campocatino, attualmente l‘impianto è installato a Monte Lungo (FR), da dove Radioevangelo raggiunge ottimamente la città di Frosinone e dintorni. In seguito sono stati istallati altri 2 trasmettitori, sempre collegati con Roma, uno a Segni (RM) e un altro a Cori (LT). Oggi il bacino di ascolto di Radioevangelo nel Lazio interessa diciotto comunità evangeliche a Roma e trentacinque sparse nel resto della regione. I programmi I programmi diffusi dalla nostra emittente sono orientati principalmente all’evangelizzazione, all’istruzione e alla conoscenza della nostra fede attraverso testimonianze di credenti, rubriche musicali e di risposta alle domande degli CRISTIANI OGGI ascoltatori. Particolarmente seguito è il programma “Dai nostri culti”, la registrazione di una riunione di culto che va in onda ogni giorno, da molti anni, alle ore 12.00. Oggi disponiamo di sessanta programmi diversi, in gran parte prodotti dalla chiesa di Roma, ma anche dal servizio Audiovisivi delle A.D.I., che ci fornisce l’audio dei programmi TV, e da altre emittenti di chiese A.D.I. sparse in Italia. Ogni giorno trasmettiamo gli indirizzi e gli orari di culto delle comunità che collaborano con Radioevangelo, e ultimamente è iniziata anche la produzione di un notiziario e un programma in lingua rumena. PAGINA 5 Le varie rubriche radiofoniche vengono trasmesse quotidianamente per circa 9 ore, ogni giorno, e ripetute nelle ventiquattrore successive in maniera differenziata. Da molti anni i programmi prodotti sono messi a disposizione di tutte le emittenti Radioevangelo A.D.I. gratuitamente. Le difficoltà Le difficoltà del servizio radio sono le stesse che incontrano le chiese e i credenti che vogliono servire il Signore. In particolare sono molto onerose le novità legislative, che dal 1976 subiscono continue modificazioni e aggiornamenti per la parte amministrativa, gestionale, legale e burocratica. Altre difficoltà ci vengono dalla necessità di un continuo adeguamento dei trasmettitori, dei ponti radio, delle frequenze, degli affitti, nonché dalla dislocazione dei trasmettitori posizionati in montagna, dall’energia elettrica, dalle manutenzioni ecc. Dal 2000 abbiamo iniziato la trasformazione della regia da analogica in digitale, ma non è stata ancora del tutto completata. I credenti sanno molto bene che nelle difficoltà si riesce a scorgere meglio l’aiuto e la guida del Signore, perciò sia ringraziato Dio anche per le difficoltà. I risultati Non sarebbe possibile elencare in questo articolo le lettere, le telefonate, i contatti avuti dai vari bacini di ascolto nell’arco dei trent’anni ormai trascorsi. Ringraziamo il Signore per quelli dei quali siamo venuti a conoscenza, molti e dal contenuto assai vario: consensi, incoraggiamenti, critiche, domande dottrinali, richieste di preghiere, difficoltà familiari, telefonate da membri di comunità evangeliche. Molti ascoltatori hanno visitato le nostre chiese e quando, a nostra volta, ci rechiamo in visita nelle comunità, troviamo sempre qualche credente che ha accettato Gesù nel cuore ascoltando Radioevangelo. Vorremmo di più, ma la non conoscenza dei risultati ottenuti serve a mantenerci umili davanti al Signore e accresce il numero delle domande che aspettano una risposta nel giorno in cui saremo con il Signore. Silvano Roma C RONACA I NTERNAZIONALE “Sono giorni di speranza per Hamid Poumard, pastore delle Assemblee di Dio in Iran. Arrestato 18 mesi fa e condannato a tre anni di reclusione, potrebbe uscire dal carcere in questi giorni se le autorità lo includeranno nell'annuale amnistia per l'anniversario della rivoluzione islamica. Convertitosi al cristianesimo nel 1980, Poumard è stato arrestato nel 2004 quando ancora era colonnello dell'esercito iraniano, con le accuse di apostasia e proselitismo. Prosciolto da entrambe e avendo così evitato la sentenza capitale, è però rimasta la condanna della corte marziale a tre anni di detenzione per aver nascosto la sua conversione ai superiori. La legge iraniana non permette a un non musulmano di far parte dell’esercito NEV come ufficiale”. PAGINA 6 CRISTIANI OGGI 16-30 APRILE 2006 Che cosa ne pensi? Studiamoci di apprendere il pensiero di Dio con la meditazione della Sua Parola e la preghiera, esercitiamo la nostra mente a tenere lontana ogni impurità “Che cosa ne pensi?”, ci viene chiesto ad ogni occasione. Non sempre chi pone questa domanda è realmente interessato al nostro pensiero, più che altro lo fa per decidere se prendere o no le distanze da noi. Oggi è molto difficile pensare autonomamente, i mezzi che apportano pensieri nella mente cominciano ad essere infiniti. Uno su tutti: internet. Come sempre, qualcosa che può essere di utilità a volte vitale, è usato dall’uomo anche per commettere i peccati più infami. Le notizie corrono veloci su internet, i pensieri corrono veloci su internet. Menti giovani, ma sempre più spesso di ogni età, sono letteralmente invase da pensieri peccaminosi. Un tempo il peccato spingeva a frequentare luoghi distanti dal proprio ambiente abituale, mentre oggi basta collegarsi comodamente da casa per riversare, ancora più di quanto può fare la televisione, qualsiasi immondizia, immoralità nella propria mente, nella propria vita, nella propria famiglia. Intendiamoci, notizie buone collegate all’uso di internet ce ne sono. Vite salvate per un farmaco altrimenti sconosciuto in una data località geografica, aiuti di vario genere, consigli efficaci… senza dubbio l’utilità di internet esiste. Sempre più spesso, però, diviene un’arma diabolica nelle mani di uomini senza scrupoli, capaci solo di fare del male al prossimo. Un ambito in cui un certo uso di internet ha portato grande rovina è la famiglia. Ormai non sono poche le coppie disgregatesi perché che uno dei coniugi ha cominciato a chattare, a dialogare per iscritto senza guardare l’altro negli occhi e, tante volte, senza neppure sapere chi sia, e tutto in tempo reale. Chattare con uno sconosciuto innamorandosene, invaghendosene, rimanendo oltremodo affascinati, determina a volte la rovina di una famiglia. Con tutta probabilità, non sono pochi i lettori che conoscono casi simili. Lungi dal demonizzare inter- C RO NACA I TAL IANA INCONTRO DELLE CHIESE A.D.I. DELLA PROVINCIA DI BARI Per la nostra comunità evangelica di Trani il primo aprile è stato un giorno di benedizioni divine e di comunione fraterna, perché ha ospitato l’incontro delle chiese delle Assemblee di Dio in Italia della provincia di Bari. Nella consapevolezza che la partecipazione sarebbe stata numerosa e che il locale di culto si sarebbe rivelato insufficiente per contenere i partecipanti, è stato deciso di affittare una grande sala di un ristorante sul mare. Vista l’occasione, l’invito all’incontro è stato esteso anche a molti cittadini tranesi, parenti di credenti, amici e conoscenti, nella speranza che l’ascolto dell’Evangelo possa far trovare loro salvezza. Progressivamente, mentre si avvicinava l’ora dell’incontro, ogni posto disponibile è stato occupato e il culto ha così avuto ini- zio. Di particolare edificazione ed incoraggiamento per i credenti, e per quanti erano presenti per la prima volta, sono state le numerose testimonianze e i cantici, tratti dall’innario “Inni di lode”, cantati da un gruppo di credenti della comunità di Barletta (BA). La Parola del Signore è stata predicata da Carmelo Fiscelli, pastore della chiesa di Benevento. Il messaggio dell’Evangelo, tratto dal Vangelo secondo Marco capitolo 10, verso 17, ha toccato profondamente i cuori, incoraggiando tutti ad esser sensibili all’ascolto della Parola di Dio, per servire con gioia e costanza il Signore. Il culto è terminato alle 20.00, dopodiché salutati tutti fraternamente, si è ritornati a casa con la gioia del Signore nel cuore. Salvatore Greco net… torniamo al “che cosa ne pensi?”. Si fanno sempre più strada pensieri vani e malvagi. L’uomo sta vivendo come se Dio non esistesse, e se dichiara di credere in Lui, non è convinto che Egli conosca i pensieri di ogni uomo. Il Vangelo, invece, ricorda: “Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: Perché pensate voi cose malvage ne' vostri cuori?” (Matteo 9:4). Dio conosce bene l’uomo e sa cosa pensa. “L’Eterno conosce i pensieri dell’uomo, sa che son vanità” (Salmo 94:11), sa che “…dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidî, adulterî, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni” (Matteo 15:19). Questi pensieri Dio non può accettarli, “i pensieri malvagi sono in abominio all’Eterno…“ (Proverbi 15:26). Allora cosa risponderà un credente, quando gli sarà chiesto di un soggetto: “Che cosa ne pensi?”. Il timore è che cominciano ad essere troppi i credenti che non si affidano più alle cure di Dio, cominciano ad essere troppi quelli che sono lontani dal pensiero di Dio. Quando un credente si trova ad esprimere ad altri il pensiero biblico di Dio, gli sguardi non appaiono più così amichevoli, e non sempre questi sguardi provengono da non credenti. Il re Davide pregava: “O Eterno, o Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele nostri padri, mantieni in perpetuo nel cuore del tuo popolo queste disposizioni, questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te” (1Cronache 29:18). Pensieri nel cuore… Davide voleva che i pensieri di Dio potessero essere fermi nel cuore, mentre a volte noi li costringiamo ad andare via per fare spazio a ben altro. Il peccatore ha un pensiero dal quale partono tutti gli altri: “L’empio, nell’alterezza della sua faccia, dice: L’Eterno non farà inchieste. Tutti i suoi pensieri sono: Non c’è Dio!“ (Salmo 10:4). L’invito di Davide a Dio è: “Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23). È la richiesta di un credente desideroso di piacere a Dio e a nessun altro. È lui a chiedere a Dio cosa ne pensa dei suoi pensieri, gli chiede in continuazione di apportarvi correzioni, di eliminarli se si rende necessario. L’invito di Dio è altrettanto chiaro e meravigliosamente potente: “Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare“ (Isaia 55:7). Studiamoci di apprendere il pensiero di Dio con la meditazione della Sua Parola e la preghiera, esercitiamo la nostra mente a tenere lontana ogni impurità, “perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore” (Ebrei 4: 12). Chiediamo a Dio il rinnovo o almeno la pulizia della mente quando ce n’è bisogno. Permettiamo allo Spirito Santo di compiere quest’opera “e la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù“ (Filippesi 4:7). Poniamo il Signore Gesù Cristo a guardiano delle nostre menti, affidiamo tutto il nostro essere completamente a Lui. I pensieri di Dio sono gli unici gioielli di cui fregiarsi: “Oh quanto mi son preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande la somma d’essi” (Salmo 139:17)! Quando la prossima volta ti sarà chiesto: “Che cosa ne pensi”, abbi la forza e la gioia, l’onore e il coraggio di rispondere che la pensi come Cristo! Felice Leveque CRISTIANI OGGI 16-30 APRILE 2006 PAGINA 7 Il Centro Comunitario Evangelico “Val d’ulivi” anche un terrazzo panoramico e, sia, grazie ai 15.000 mq di terreno a disposizione, di campi da calcio, pallavolo e basket. Fanno parte del podere anche diverse piante da frutta: ciliegi, albicocchi, susini, fichi, melograni. Il Centro Comunitario Evangelico Val d’ulivi sorge sulle dolci colline del Basso Monferrato, a circa 350 metri s.l.m., nel comune di Castelletto Merli, in provincia di Alessandria, sulla stessa terra dove cresce rigogliosa la vite che nelle sue diverse varietà genera un’abbondante e pregiata produzione vinicola nota in tutto il mondo. Castelletto Merli è un piccolo comune di poco più di 500 abitanti, dislocati in una successione di frazioni, tra le quali quella di Terfangato, che ospita anche il nostro Centro Comunitario. Questa località amena e tranquilla, lontana dalla confusione dei grandi centri, è parsa un buon posto per ospitare un Centro Comunitario Evangelico. Un po’ di storia L’acquisto dell’antica casa padronale di campagna con vista sulla vallata, trasformata poi in centro estivo, è avvenuto venticinque anni fa, nel 1981, grazie alla visione delle chiese A.D.I. di Piemonte, Lombardia, Liguria e Val d’Aosta. La “cascina”, che costituisce il cuore del Centro, fu acquistata, ristrutturata e ampliata, tra non pochi sacrifici. Grazie al contributo di molti credenti e comunità, finalmente il desiderio delle chiese della zona Nord Ovest d’Italia di avere un luogo più vicino a casa nel quale trascorrere un periodo di edificazione si era concretizzato. Il casale si presentava inizialmente come un edificio modesto, ma nel corso degli anni, attra- verso continue modifiche, è stato trasformato in una comoda struttura con circa cento posti letto e due ampi locali, che da stalla e fienile, interamente trasformati, sono divenuti rispettivamente refettorio e locale di culto, oggi dotati anche di climatizzazione. Attraverso importanti modifiche, il Centro si è dotato sia di un ampio cortile, che costituisce Le attività Nella stagione estiva vengono organizzati, dal 21 giugno al 21 agosto, sei turni di “campeggio” suddivisi per età: anziani, bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e famiglie. Recentemente, presso il Centro è stato possibile ospitare anche il Convegno Pastorale A.D.I. della zona Italia NordOvest e un breve “Turno di Primavera”, di tre giorni, che ha visto la partecipazione di oltre cento giovani. Nel corso del tempo, il Centro Val d’ulivi è stato un mezzo di benedizione e un valido strumento per rinsaldare i vincoli di comunione fraterna dei credenti delle nostre chiese che, singolarmente o con la famiglia, hanno desiderato vivere un’esperienza comunitaria. Rispetto agli anni ’80 disponiamo indubbiamente di una struttura migliore, più accogliente e funzionale, ma il nostro desiderio è che lo spirito e il sentimento iniziali non cambino: gli edifici vanno in decadenza, mentre un cuore che realizza la salvezza dell’anima vive in eterno. Il Signore ci aiuti affinché in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta si possano continuare ad avvertire i benefici effetti della predicazione di “Tutto l’Evangelo”, la buona novella della salvezza eterna. Giuseppe Crapanzano C RO NACA I TAL IANA CONVEGNO PASTORALE CALABRO Il primo aprile è stata una preziosa occasione d’incontro per i pastori della Calabria che, accompagnati dai consiglieri di chiesa, si sono riuniti a Caccuri presso l’accogliente struttura del Centro Comunitario “Sion”. I partecipanti sono stati più di cento. I fratelli del posto hanno subito offerto agli intervenuti un caloroso benvenuto. La giornata è proseguita poi con un culto mattutino di adorazione in una fervida e preziosa comunione fraterna. La predicazione è stata affidata a Guglielmo Di Dio, pastore delle chiese di Cariati e di Rossano (CS), che ha tratto il suo messaggio dalla Seconda epistola a Timoteo: “Sforzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato...”(2:14, 15), in piena armonia con il soggetto dello studio biblico esposto subito dopo da Vito Nuzzo, pastore delle chiese di Agrigento e Porto Empedocle, dal tema: “Servitori di Dio”, tratto anch’esso dalla Seconda epistola a Timoteo, capitolo uno. La pausa del pranzo è stata un’altra bella occasione per apprezzare l’ospitalità dei credenti del posto, poi l’incontro è ripreso con una breve sessione amministrativa. Il Convegno si è concluso con un culto offerto insieme ai credenti delle chiese del luogo e caratterizzato dalla presenza, dalla guida e dalla benedizione di Dio. La predicazione, affidata sempre al nostro ospite, il pastore Nuzzo, è stata tratta dal libro di Daniele, dall’episodio della liberazione miracolosa del profeta dalla fossa dei leoni, ed estesa all’edificante testo di Isaia 41:13, 14: “Io, il Signore, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: Non temere, io ti aiuto! Non temere, o Giacobbe, vermiciattolo, o residuo d’Israele. Io ti aiuto, dice il Signore. Il tuo redentore è il Santo d’Israele”. Attraverso la Parola, il Signore ha esortato tutti all’impegno per un servizio fedele, ad andare avanti anche in presenza di difficoltà e a cercare sempre la potente effusione del Suo Spirito. Salvatore Esposito CRISTIANI OGGI PAGINA 8 L A T E STI M O N IAN ZA 16-30 APRILE 2006 L’Amico Vittorioso La tristezza che opprimeva il mio cuore fece spazio alla gioia di vivere insieme a un nuovo Amico Mi chiamo Giovanni, ho 30 anni e vivo in una città del nord Italia. Sin da bambino i miei genitori mi hanno parlato di Gesù, raccontandomi che è un Amico buono, che ci ama tanto. Mi dicevano che Gesù ci aiuta sempre nelle difficoltà e nei bisogni, e che poteva risolvere anche le mie difficoltà e tristezze. Tutto ciò mi incuriosiva molto, perché quel Gesù di cui mi parlavano io non l’avevo mai visto; nel tempo però imparai a comprendere che Egli esisteva realmente ed era buono con me e la mia famiglia, che ascoltava le preghiere dei miei genitori ed esaudiva le loro richieste sincere. Alcuni anni dopo, tuttavia, nell’adolescenza, cominciai a frequentare i miei coetanei e mi resi conto che avevano una visione diversa, che cercavano di affrontare la vita imponendosi con la forza fisica e con la furbizia. Mi sembrò di essere stato per tanto tempo soltanto un debole, perché avevo riposto le mie speranze nelle mani di un Dio troppo lontano, che non poteva badare ai miei piccoli bisogni. Decisi allora che avrei fatto anch’io come i miei amici, e mi sarei creato una vita per conto mio, all’insegna delle ricchezze e del successo, e avrei contato soltanto sulla mia forza e la mia intelligenza, con l’aggiunta di un po’ di furbizia e qualche compromesso. Spesi alcuni anni alla ricerca di una vita agiata e di successo, impegnandomi molto nello studio, nel lavoro, nella politica giovanile. Ebbi anche modo di provare tanti svaghi, divertimenti, attrazioni che il mondo offre: non mi privai quasi di nulla, sfruttando anche il denaro delle persone che frequentavo, che spesso erano più agiate di me. In questi anni, però, mi resi conto che i divertimenti erano effimeri, riuscivano a malapena a riempire una serata, e che quando rientravo a casa ero vuoto e deluso, così passava il tempo più mi sentivo solo e insoddisfatto. Inoltre, cominciavo ad avere una certa apprensione per il mio futuro, mi rendevo conto che con le mie forze e le mie abilità non ero riuscito a fare granché nella vita, seppure fino a quel momento non mi era mancato niente. Alcune volte mi capitava di pensare a Dio e di chiedergli aiuto, ma le persone e gli impegni che mi circondavano mi distraevano da questo pensiero e ricominciavo a vivere come sempre. Un giorno mi ritrovai più solo che mai: avevo perso quasi tutti gli amici, sia per incomprensioni, sia perché non condividevo più molto il loro modo di vivere e di divertirsi. Non molto tempo dopo mi trovai coinvolto anche in una delusione sentimentale, e tutto mi sembrò più triste che mai. G LOSSARIO E VANG E LICO Il termine “battesimo” deriva dal greco baptismós, che significa letteralmente “immersione”, e indica uno dei due ordinamenti (ordini, disposizioni) dati da Cristo alla Chiesa, l’altro è la Santa Cena (Matteo 28:19-20; I Corinzi 11:23-26). Praticato sin dalla sua istituzione con una completa immersione nell’acqua, il significato simbolico del battesimo è visibile soltanto se è praticato per immersione: “...noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù... Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il batte- Cristiani Oggi - Quindicinale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direttore Responsabile ai sensi di legge: Francesco Toppi Comitato di Redazione di Cristiani Oggi - Risveglio Pentecostale: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Vincenzo Martucci, Francesco Toppi, Vincenzo Specchi Direzione e Amministrazione: Via dei Bruzi, 11 00185 Roma - Tel. 06.491518/491165 e mail:[email protected] Redazione: Via Monti, 96 - 14100 Asti Amministrazione: Anna Maria Di Giuseppe Decisi così di rivolgermi a Dio, chiedendogli di manifestarsi nella mia vita. Cominciai a leggere la Bibbia e a cercare un contatto con Lui, finché una domenica pomeriggio decisi di andare ad ascoltare la predicazione della Bibbia in una Chiesa Cristiana Evangelica simile a quella che frequentavano i miei genitori; speravo che Dio mi parlasse, in qualche modo, o almeno che potesse dare sollievo alla tristezza del mio cuore. Entrai timidamente e mi sedetti in una delle ultime file, abbastanza vicino all’uscita, ma dopo non molto mi sentii a mio agio e ascoltai con interesse le preghiere, i canti e la predicazione della Bibbia. Ad un certo punto, mi sembrava che in quella sala fossimo presenti soltanto io ed il predicatore: tutto quello che diceva era rivolto personalmente a me, eppure non sapeva della mia presenza lì quella sera: “Tu che hai cercato la tua via e la tua soddisfazione con le tue forze e le tue abilità - mi diceva da parte di Dio - sei giunto al punto in cui sei oggi, triste e deluso. Se vuoi cambiare il corso della tua vita ed avere pace, gioia nel cuore, questo è il giorno in cui puoi lasciare i tuoi pesi e le tue preoccupazioni su Gesù facendolo entrare nella tua vita”. Tutto ciò mi sorprese, ma cominciavo a comprendere che era Dio a parlare al mio cuore, che Egli si stava manifestando come gli a- vevo chiesto. La cosa mi colpì molto e la domenica successiva ritornai in quella chiesa. Dio, attraverso la preghiera di uno dei presenti in sala, mi rivolse lo stesso invito della settimana precedente, cioè di lasciare i miei pesi e le mie ansietà nelle Sue mani. La domenica seguente andai di nuovo alla riunione di culto, avevo sempre maggior desiderio di sentire la voce di Dio che parlava al mio cuore. Per la terza volta Egli mi rivolse lo stesso invito delle settimane precedenti, allora compresi che Dio continuava a parlarmi perché desiderava entrare nella mia vita e che, forse, stava premendo così tanto perché in futuro non avrei più avuto occasione di poterlo incontrare. Quel giorno stesso aprii il cuore al Signore e lo lasciai entrare nella mia vita. Ogni giorno che passava cercavo di conoscerlo meglio attraverso le Sacre Scritture e la preghiera, ed ogni volta Egli si faceva trovare, consolandomi, incoraggiandomi, dandomi nuove forze e nuove speranze. Pian piano la tristezza che opprimeva il mio cuore fece spazio alla serenità ed alla gioia di vivere insieme a un nuovo Amico, fidato e infallibile. Da allora altri problemi, altre difficoltà si sono affacciati nella mia vita, ma li ho affrontati e tuttora li affronto con la serenità e l’aiuto di un Amico vittorioso. Giovanni Andriulli Battesimo simo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita” (Romani 6:3-4). L’atto dell’immersione nell’acqua, dunque, simboleggia la sepoltura della vecchia natura, mentre l’emersione simboleggia l’iniziò di una nuova vita in Cristo (II Corinzi 5:17). Il battesimo per aspersione, che non è contemplato nella Parola di Dio, fu introdotto soltanto successivamente. Il primo riferimento è contenuto nella Didaché, scritto compo- Registrazione n.12/82 del 7/1/1982 Tribunale di Roma Versamenti sul c/c postale n.72198005 intestato a Cristiani Oggi, Via dei Bruzi 11 - 00185 Roma Stampa: Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza sto probabilmente alla fine del I sec. d.C. Le Sacre Scritture non attribuiscono al battesimo il potere di lavare i peccati e di dare la vita eterna, perciò non insegnano la “rigenerazione battesimale”. Allo stesso modo, non insegnano il “pedobattismo”, la pratica di battezzare i bambini, perchà il battesimo è una testimonianza resa in ubbidienza a Dio e davanti alla Chiesa dal credente che s’impegna a servire e onorare il Signore Gesù tutti i giorni della vita (Marco 16:16). La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chiese Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. In conformità alla legge 675/96 sulla tutela dei dati personali, la Redazione di Cristiani Oggi garantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inoltre assicura i lettori che i loro dati personali sono custoditi in un archivio elettronico presso la sede del giornale e verranno utilizzati soltanto per inviare la corrispondenza relativa al quindicinale Cristiani Oggi. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente i loro autori. I manoscritti non pubblicati non si restituiscono.