Seconda Università degli Studi di Napoli

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Seconda Università degli Studi di Napoli
Giornate Scientifiche di Ateneo 2011
Valutazione comparativa tra crani contemporanei e antichi: le potenzialità della TC volumetrica
Tufano G. (1), Iaselli F. (2), Iovane M. (1), Ferrulli V. (1), Cappabianca S. (2)
(1) Seconda Università di Napoli, Dipartimento di Discipline Odontostomatologiche, Ortodontiche e Chirurgiche, Via de Crecchio, 6 Napoli
(2) Seconda Università di Napoli, Dipartimento di Internistica Clinica e Sperimentale 'F. Magrassi - A. Lanzara', Via Pansini, 5 - 80131 Napoli
Parole chiave: tac volumetrica
Introduzione: con la diffusione degli apparecchi TC con tecnologia multidetettore e di software di ricostruzione sempre più
evoluti la TC volumetrica si pone come la tecnica di riferimento negli studi craniometrici, fino al decennio scorso appannaggio
della cefalometria tradizionale.
Obiettivo del nostro studio è stato definire le potenzialità e l'accuratezza della TC volumetrica negli studi craniometrici,
tentando di cogliere e descrivere i possibili vantaggi da essa arrecati rispetto alla cefalometria tradizionale, in uno studio
craniometrico comparativo tra due serie di crani di epoca diversa.
Materiali e metodi: venti crani del VII - V secolo a.C., derivati dagli scavi nelle antiche necropoli etrusco - italiote di Pompei e
Pontecagnano ed oggi conservati presso il Museo di Anatomia della Seconda Università degli Studi di Napoli e venti crani
contemporanei sono stati studiati con un apparecchio TC multidetettore e con tecnica di acquisizione volumetrica. Il centraggio
di ciascun cranio è stato effettuato con il fascio di luce verticale corrispondente alla linea mediana e quello orizzontale
corrispondente ad una linea biporionica immaginaria che univa i due porion.I dati ottenuti sono stati importati su di un software
dedicato per il post-processing (Vital(R), Vitrea(R), Minnetonka, Minnesota, USA) e successivamente utilizzati per ricostruire
immagini multiplanari (MultiPlanar Reformations, MPR) e tridimensionali (Volume Rendering, VR, e Shaded Surface Display,
SSD). Sulle immagini, da due diversi radiologi esperti nell'utilizzo del software di post-processing,, sono stati identificati 18
punti e misurate 31 variabili craniometriche, 28 lineari e 3 angolari. Per l'analisi statistica sono stati utilizzati il t- test di
Student,. la formula di Dahlberg e il coefficiente di affidabilità di Houston.
Risultati: le differenze tra le variabili misurate nei crani antichi e moderni sono riportate nella tabella. Delle 31 variabili solo 10
hanno mostrato differenze statisticamente significative. Le differenze interosservatore valutate con la formula di Dahlberg e con
il coefficiente di affidabilità di Houston sono risultate trascurabili.
Conclusioni: la maggior parte delle variabili non ha mostrato differenze statisticamente significative per cui , considerando
anche i limiti di questo studio legati al ridotto numero di crani antichi disponibili, si potrebbe concludere che le caratteristiche
morfo-volumetriche del cranio sono rimaste sostanzialmente costanti nell'arco di tempo considerato (2500 anni !) . In questa
ottica, il risultato più significativo è stato la stabilità dell'angolo della base cranica (N-S-Ba) già riportata da altri autori.
Tuttavia è anche importante non sottovalutare importanti variazioni quali l'incremento della convessità dell'osso frontale
(angolo S-N-F) e la riduzione del prognatismo mascellare (angolo S-N-ANS). Per l'acquisizione di questi dati craniometrici, la
TC volumetrica si è dimostrata una metodica estremamente affidabile in quanto ha consentito una identificazione precisa e
riproducibile di tutti i reperi anatomici con una minima differenza interosservatore, superando i limiti della cefalometria
tradizionale relativi agli errori di proiezione e di identificazione
Bibliografia
1.Axelsson S, Kjaer I, Bj?rnland T, Storhaug K: Longitudinal cephalometric standards for neurocranium in Norwegians from 6 to 21
years of age. Eur J Orthod 2003; 25:185-198.
2.Rocha SS, Ramos DLP, Cavalcanti MGP: Applicability of 3D-CT facial reconstruction for forensic individual identification. Pesqui
Odontol Bras 2003; 17: 24-28.
3.Lieberman DE: Sphenoid shortening and the evolution of modern human cranial shape. Nature 1998; 393: 158-162.
4.O' Higgins P: The study of morphological variation in the hominid fossil record: biology, landmarks and geometry. J Anat 2000; 197:
103-120
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