teatro ragazzi e giovani

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teatro ragazzi e giovani
CINEMA TEATRO BOIARDO
SCANDIANO
TEATRO RAGAZZI E
GIOVANI
Stagione 2013/14
CINEMA TEATRO BOIARDO SCANDIANO
Stagione teatrale 2013/2014
IL DOVERE DI ESPRIMERE CULTURA
Cultura è quell’”intreccio inestricabile” che parafrasando la definizione dell’Unesco - ci attraversa
e ci definisce come persone e società in termini
spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali. Questa
è la ragione per cui quando parliamo di cultura non
parliamo esclusivamente di intrattenimento e
spettacolo, ma di un senso profondo senza il quale
perderemmo di vista noi stessi e, ancor di più, ciò che
ci unisce agli altri.
Per il territorio di Scandiano è quindi fondamentale la
presenza di un polo culturale, un luogo come il Cinema
Teatro Matteo Meria Boiardo dove quell’”intreccio
inestricabile” emerge in modo chiaro, diventa
rappresentazione e oggetto di confronto. Un servizio
irrinunciabile per l’amministrazione comunale, perché
capace di fare esprimere cultura e coesione sociale,
dando spazio alla creatività delle persone, creando
opportunità educative e offrendo occasioni di
incontro.
Tutto questo si concretizzerà a partire dall’attuale
stagione attraverso una partnership tra Comune di
Scandiano e Fondazione Emilia Romagna Teatro, realtà
capace di garantire non solo una proposta di altissima
qualità – composta da una stagione teatrale, una
stagione di teatro ragazzi, proiezioni cinematografiche
di prima visione, film d’essai e cinema estivo – ma
anche iniziative realizzate grazie al coinvolgimento di
scuole e associazioni del territorio.
Il percorso delineato per il Cinema Teatro Matteo
Maria Boiardo si inserisce all’interno di una visione
ampia di cultura condivisa dall’amministrazione
comunale. Una visione che, anche in tempi di crisi, non
intende
marginalizzare
un
settore
ritenuto
fondamentale. In questo senso, nonostante la
riduzione della spesa che ha colpito i comuni,
l’amministrazione ha deciso di preservare i servizi
culturali e, nel caso del Cinema Teatro, di potenziare
l’offerta per i cittadini.
Alessio Mammi
Sindaco di Scandiano
Giulia Iotti
Assessore alla Cultura di Scandiano
UNO SPAZIO PER LA CITTA’
La gestione del Cinema Teatro Boiardo obbliga la
nostra Fondazione ad una ulteriore responsabilità e,
come futuri gestori, cercheremo di valorizzare al
meglio questa struttura.
Nel ruolo che ci è stato assegnato dai Soci fondatori,
rientra un radicato e continuativo rapporto col
territorio.
Ed è proprio da questo che intendiamo partire, perché
il Cinema Teatro di Scandiano sia prima di tutto al
servizio della comunità; una casa che i cittadini
potranno frequentare e sentire come propria senza
timori e riserve.
Non sarà pertanto un luogo che ospiterà solo
proiezioni cinematografiche e spettacoli, ma uno
spazio in cui le forme organizzate del territorio
potranno trovare accoglienza in un rapporto di
vicendevole collaborazione. Certo la proposta artistica
del cartellone teatrale avrà una parte importante e le
programmazioni saranno nel segno della qualità già a
partire da questa prima stagione, per gli autori
proposti, gli allestimenti, le regie e gli interpreti.
Ai titoli classici, al teatro brillante, alla danza e alla
musica, potranno affiancarsi alcune fra le più
interessanti
espressioni
di
teatro
contemporaneo; uno sguardo che si rivolgerà ai
giovani autori, compagnie e interpreti, che si
affacciano con qualità e professionalità al mondo dello
spettacolo. Un punto qualificante dovrà essere il
rapporto con i giovani; in parallelo al cartellone serale,
sarà programmata una stagione espressamente
dedicata alle Scuole, che contiamo possano diventare
uno dei nostri interlocutori privilegiati, e decisiva sarà
la collaborazione con i docenti con cui condividere il
progetto formativo per le giovani generazioni, al quale
il teatro può dare un significativo contributo. La
programmazione cinematografica proseguirà con la
proposta di prime visioni, ma anche con rassegne di
cinema d’autore al fine di valorizzare le produzioni più
interessanti del cinema italiano e internazionale.
Un programma certamente ambizioso e che crediamo
obbligato per un Cinema Teatro che, a partire dalla
tradizione, apre le sue porte al nuovo e agli spettatori
del domani; tappe fondamentali di un percorso al
passo con un mondo in sempre più rapida
trasformazione.
Pietro Valenti
Direttore Emilia Romagna Teatro Fondazione
TEATRO RAGAZZI
15 gennaio ore 10
CA’ LUOGO D’ARTE
PIK BADALUK – Una favola in musica
Teatro d’attore e musica dal vivo
3 - 7 anni
26 marzo ore 10
TEATRO DEL CANGURO
29 gennaio ore 10
FONTEMAGGIORE TEATRO
PETER PAN
Teatro d’attore e di figura
3-7 anni
I TRE PORCELLINI
Teatro d’attore
4-10 anni
12 febbraio ore 10
TEATRO DEGLI ACCETTELLA/TANTI COSÌ PROGETTI
ULISSE, CHI ERA COSTUI?
Teatro di narrazione e di figura
8 - 14 anni
9 aprile ore 10
ERBAMIL
ROBINSON & MAN FRIDAY
Teatro d’attore in lingua inglese
8-14 anni
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI SPETTACOLI
Biglietti:
Ragazzi: 5.00 €
Insegnanti accompagnatori della classe: omaggio (massimo 2 insegnanti per sezione: eventuali
omaggi per accompagnatori aggiuntivi dovranno essere concordati con il teatro).
Ingresso omaggio per alunni disabili e loro accompagnatori, alunni con disagio economico
certificato.
Prenotazioni:
inviare la scheda di prenotazione preferibilmente via mail all’indirizzo
[email protected]
Le prenotazioni dovranno pervenire entro il 25 ottobre.
Ritiro biglietti: i biglietti dovranno essere ritirati la mattina stessa dello spettacolo prima
dell’inizio. Per poter far sedere accuratamente tutti i bambini e svolgere correttamente le mansioni
di biglietteria, è richiesto l’arrivo in teatro almeno venti minuti prima l’inizio dello spettacolo.
Per informazioni:
CINEMA TEATRO M.M.BOIARDO
Viale XXV Aprile, 3 - 42019 Scandiano RE
Tel. 0522.854.355
e-mail: [email protected]
www.emiliaromagnateatro.com
Mercoledì 15 gennaio 2014 ore 10.00
PIK BADALUK
Una favola in musica
regia Maurizio Bercini
con Ilaria Commisso, Francesca Grisenti, Paolo Codognola
scene e pupazzi Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Ilaria Commisso
musiche originali suonate dal vivo Paolo Codognola
video Giacomo Agnetti e Ilaria Commisso
voce fuori campo Alberto Branca
CÀ LUOGO D’ARTE
Fascia d’età: 3-7 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore e musica dal vivo
Durata: 55 minuti
testo Marina Allegri
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=Kef336ANnh0
Nel libro La storia di Pik Badaluk si racconta una storia molto semplice, la storia del bambino Pik che
apre il cancello del recinto, scappa dall’orto di casa e si trova in mezzo ai pericoli della foresta. Viene
inseguito dal leone e si rifugia… sopra un albero di mele!
L’Africa di Pik è un paese di fantasia: inutile cercare il politically correct. È un’Africa molto ingenua, più
immaginata che conosciuta. Grete Meuche, autrice del libro pubblicato per la prima volta nel 1922,
scrisse questa storia con quello sguardo ingenuoche ben si coniuga con lo stupore infantile verso un
popolo ed un paese lontano ed assai differente, pronto forse ad essere esplorato e conosciuto dietro le
finestre delle nostre cucine. L’idea di Africa è assolutamente fantastica:al posto della savana, Pik trova
un albero di mele dove rifugiarsi per sfuggire al leone, come se dall’orto di casa o dalla finestra della
cucina entrassero all’improvviso i profumi ed i misteri delle foreste africane.
Per aiutare questo sogno collettivo di Africa ad occhi aperti, lo spettacolo utilizza pupazzi, immagini
animate, musiche dal vivo, un testo scarno ed essenziale e tante canzoni, per far tornare giocosa e
privata la scoperta di ciò che è “diverso da sè”, nel bene e nel male.
Note sulla compagnia
Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale fondata nel 2002 da un gruppo di professionisti dello
spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e musicisti.Il gruppo ha trasformato una cascina di
campagna in luogo del fare e del pensare, un laboratorio in cui costruire scene e costumi e ricercare nuove
forme enuovi linguaggi per un teatro infantile.Pensando all’infanzia non come ad un’età della vita, ma come
ad uno stato dell’anima da difendere e valorizzare, il gruppo alterna la produzione di spettacoli per
bambini ed adulti ad azioni culturali in scuole,circhi, musei, fattorie didattiche, per cercare nella
contaminazione degli sguardi la crescita del suo pensiero poetico.
Mercoledì 29 gennaio ore 10.00
I TRE PORCELLINI
testo Marina Allegri
regia Maurizio Bercini
con Lorenzo Frondini, Fausto Marchini, Massimo Claudio Paternò
scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni
Fontemaggiore Teatro
Fascia d’età: 4-10 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore
Durata: 60 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=T7DOgU7GVzA
I tre porcellini è un classico racconto inglese, una di quelle storie che i nonni raccontano ai nipotini di
generazione in generazione. La prima versione scritta risale probabilmente al 1843 e da allora la fiaba
ha subito innumerevoli modifiche. Annoverato
Annoverato tra i classici, lo spettacolo propone la celeberrima
storia dei Fratelli Grimm mantenendone le caratteristiche principali e il finale originale, pur con non
poche concessioni al linguaggio e al ritmo tipici del teatro.
Nella riduzione teatrale della compagnia Fontemaggiore, i tre fratelli impegnati nella costruzione della
propria casetta “a prova di lupo”, portano già nei nomi – Pigro, Medio e Saggio – la storia di un destino;
la scelta del materiale per costruirsi la casa diventa il pretesto per ragionare,
ragionare, con i bambini spettatori,
sui piaceri e sui doveri della vita, sui consigli di una mamma molto presente, sulla paura di andare per
il mondo da soli. In un susseguirsi di situazioni comiche ed irresistibili, si arriva all’inevitabile finale
del lupo nella pentola, senza mai però caricare i personaggi di connotazioni troppo negative né
positive, lasciando piuttosto che la storia abbia il suo corso, nel dubbio che, tra la scelta di una vita
breve ma giocosa ed una lunga e laboriosa, la “Natura” faccia spesso
s
l’ultima mossa.
Note sulla compagnia
Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione è un organismo con vocazione territoriale regionale che si occupa
della produzione e della diffusione della nuova drammaturgia, su tutto il territorio nazionale.
I suoi destinatari privilegiati sono l’infanzia e i giovani, ma la sua storia lo mette in contatto anche con coloro i
quali, giovani o adulti, sono interessati alla cultura teatrale declinata in spettacoli, eventi, letture, formazione.
Organizza in Umbria rassegne
ssegne di teatro ragazzi, rassegne domenicali rivolte alle famiglie, teatro contemporaneo,
letture ed eventi teatrali.
Mercoledì 12 febbraio 2014 ore 10.00
ULISSE, CHI ERA COSTUI?
COST
autore
utore Icaro Accettella, Danilo Conti
regia Danilo Conti
con Danilo Conti e Antonella Piroli
TEATRO ACCETTELLA/ TANTI COSI PROGETTI
Fascia d’età:8-14 anni
Tecnica
nica utilizzata: teatro di narrazione e di figura
Durata: 55 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=0pRCI-ke2d8
http://www.youtube.com/watch?v=0pRCI
L'eroe, nella mitologia greca,, è sovente un semidio,, uomo o donna figlio di una divinità ed una persona
mortale; in casi eccezionali può essere anche, come Ulisse, un uomo comune, con coraggio e arguzia
decisamente superiori alla norma. Ulisse certamente rappresenta l'uomo
l'uomo moderno: uno straordinario
senso pratico e una grande curiosità, uniti al suo incredibile genio, lo rendono capace di risolvere ogni
ostacolo con successo. Spesso eroe e mito si intrecciano: l'eroe
'eroe è accompagnato durante tutto il suo
percorso da figure leggendarie e mitologiche. Il ciclope Polifemo, la maga Circe, Eolo Dio dei Venti, le
Sirene, la discesa nel regno dei morti, sono solo alcuni momenti del viaggio per mare che Ulisse
intraprende per ritornare a Itaca dopo la guerra di Troia. Ulisse attraversa il mare del tempo, un tempo
di natura qualitativa, poco importa se il suo viaggio sia durato 10 anni o 10 secondi, saremo noi posteri
a misurare in termini di quantità. I temi Ulisse (chi era costui) sono di diversa natura, per suggerirne
alcuni: lo sguardo, quello dei soldati greci che spiano da dentro il cavallo, quello di Polifemo, di Ulisse e
dei suoi compagni che scrutano l’orizzonte, dei Proci invasi dal terrore per la morte imminente; la
l
sfera, il mondo, l’occhio dall’esterno, il tentativo di rendere perfetto un progetto: il viaggio, verso
l’ignoto, ma anche di ritorno a casa; gli oggetti: figure che animano la scena, la loro genesi, la loro
funzione, il rapporto con gli attori, con lo spazio
s
scenico, con la musica e la luce.
Note sulla compagnia
Il Teatro degli Accettella opera, senza interruzione da oltre 65 anni, nel Teatro di Figura e nel Teatro Ragazzi
promuovendo e producendo attività teatrali per i bambini e i ragazzi. Le PRODUZIONI della compagnia
compagnia, sono
incentrate sul teatro di marionette e su una drammaturgia innovativa basata su miti, leggende, fiabe popolari. La
poetica, sviluppata grazie ad una ricerca continua, è caratterizzata dall’annullamento della dimensione spazio
spaziotemporale per dare luogo ad una dimensione fantastica e onirica dove la purezza e l’universalità del mondo
infantile, associata a quello del mondo naturale, recita un ruolo primario e salvifico. Da oltre 10 anni si è iniziato
un percorso di contaminazione del teatro di figura con altri linguaggi, aprendosi a collaborazioni con artisti e
gruppi affini per poetiche e modalità.
Mercoledì 26 marzo 2014 ore 10.00
PETER PAN
tratto da J.M. Barrie
di Lino Terra e Renato Patarca
regia Lino Terra
con Vincenzo Di Maio, Agostino Gamba, Natascia Zanni
musiche Gustavo Capitò
TEATRO DEL CANGURO
Fascia d’età: 3-7 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore e di figura
Durata: 60 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=mn-3faevb5Q
http://www.youtube.com/watch?v=mn
C’è una stanza: quella di Wendy e degli altri bambini dove a volte c’è anche una mamma che racconta
rac
storie. Lì tutto è caldo, protetto, rassicurante...forse
rassicurante...forse un pò monotono. Di fuori al contrario c’è il mondo
di Peter: senza obblighi, senza regole pesanti, pieno di cose e di esseri strani e sugge
suggestivi, tutti
inafferrabili ed inconsistenti, perché forse la fantasia e l’infanzia sono proprio così. C’è il paese di Peter
e degli altri “bambini perduti”: un paese che esiste solo perché lo si vuole raccontare
raccontare e perché si ha
voglia di vederlo. C’è infine una finestra dove Peter vola per “predare” storie, così come fanno le
rondini che, a tale scopo, nidificano sui cornicioni delle case. Una finestra attraverso la quale entrano
ed escono: fate, bambini, sorrisi strappati, baci non dati, occhi sgranati, voglie, paure, sogni, speranze, e
tutti quei pensieri, così leggeri, che ti sollevano dolcemente nell’aria e ti fanno
fann volare.
La scena rappresenta bene la differenza tra questi due mondi: c’è un “sotto” che rappresenta la stanza,
la casa, la famiglia, il nido; ovvero quel luogo per sempre abbandonato da Peter e forse, poi, per
sempre rimpianto e desiderato. E poi c’è un “sopra”: frenetico, vitale, sospeso nell’aria, ricco di fugaci
apparizioni affascinanti o inquietanti. Lassù tutti si rincorrono senza mai incontrarsi, ogni avventura è
possibile e non c’è altro che non sia avventura. Due zone antitetiche per definizione, che sono però, in
fondo, complementari, perché l’una non potrebbe
po
esistere senza l’altra...
Note sulla compagnia
Il Teatro del Canguro, da oltre trentacinque anni produce, rappresenta e organizza spettacoli teatrali per
bambini e ragazzi. E’ da sempre orientato verso un teatro di grande impatto visivo ed emotivo, in grado di
proporre ai giovani spettatori qualcosa di diverso dagli abituali modelli di comunicazione. Nei suoi spettacoli
la Compagnia ripercorre con un sapiente mix di ironia e poesia le strutture
strutture narrative tipiche delle fiabe e dei
racconti fantastici, dedicando estrema attenzione alla sensibilità e alla particolare condizione
condizione del bambino
bambinospettatore. Ma il Teatro del Canguro è anche tradizione. Quella del teatro di figura - fatto di pupazzi
pupazzi, oggetti
animati, burattini e ombre cinesi – dove anche l'attore-animatore
l'attore animatore interagisce in un contesto scenografico e
drammaturgico particolare.
9 aprile ore 10.00
ROBINSON & MAN FRIDAY
liberamente tratto da Robinson Crusoe di Daniel Defoe
e da Venerdì o la vita selvaggia di Michel Tournier
regia Fabio Comana
con Joseph Scicluna e Antonio Russo
con la collaborazione di Johnny Haskins e Monica Pezzini
ERBAMIL
Fascia d’età: 8-14 anni
Tecnica utilizzata: teatro d’attore in lingua inglese
Durata: 60 minuti
Un classico della letteratura anglosassone, una bella e famosa storia come pretesto per avvicinare i
ragazzi alla lingua inglese. Lo spettacolo è stato scritto con una particolare attenzione al livello di
conoscenza dell’inglese dei ragazzi del 2° ciclo elementare e medie, in collaborazione con due
insegnanti specializzati ed è interpretato da un attore di madrelingua.
La storia della relazione fra Robinson e Man Friday diventa così l’occasione di un divertente rapporto
di educazione linguistica: il naufrago inglese si affanna ad educare il selvaggio, elencando i nomi degli
oggetti, mostrandogli comportamenti occidentali e buone maniere, tentando in vari modi di instaurare
una comunicazione resa difficile dalla diversità del linguaggio ma anche delle culture. Nascono così
diverse situazioni, spesso comiche, che coinvolgono i giovanissimi spettatori in una spontanea
identificazione con lo sforzo di apprendimento del maldestro allievo oppure con la paziente insistenza
del suo istruttore. I suoni delle parole diventano via via più familiari e la comprensione delle situazioni
è costantemente aiutata dalla sapiente mimica degli attori, fino a trovarsi immersi nella storia senza
più preoccuparsi dell’inglese. Già, perchè lo spettacolo è tutt’altro che una fredda e didattica lezione di
lingua straniera! È soprattutto l’emozionante, appassionante ed attualissima storia dell’incontroscontro fra due uomini appartenenti a culture molto distanti fra loro. Con un finale, volutamente
distorto dall’originale di Defoe, in favore di un’auspicabile amicizia fondata sul reciproco rispetto.
Note sulla compagnia
Fondata nel 1989, Erbamil è una cooperativa teatrale alla continua ricerca di un linguaggio per un teatro
vivo, divertente e coinvolgente, di tematiche sempre attuali ed urgenti, come l‘ecologia, di spazi e modi per
reinventare gli eventi teatrali come occasioni di incontro ravvicinato fra attori e pubblico. La compagnia
produce spettacoli rivolti a pubblici diversi, dal teatro comico serale al teatro per scuole e famiglie, al teatro
nell’ambiente.
ATTIVITA’ PER LE SCUOLE
Per creare e condividere esperienze, d
durante l’intera
stagione di Teatro Ragazzi, sarà possibile stimolare i
giovani spettatori attraverso attività in classe mirate
alla realizzazione di disegni e piccole creazioni al fine
di incentivare la riflessione e offrendo così l’occasione
di rielaborare
ielaborare l’esperienza vissuta a teatro.
esposti nella sala mostra del Cinema Teatro Boiardo al
Gli elaborati verranno poi esp
termine della stagione teatrale, offrendo così la possibilità di mettere in mostra
l’attività dei piccoli spettatori.
Per informazioni:
CINEMA TEATRO M.M.BOIARDO
Viale XXV Aprile, 3 - 42019 Scan
Scandiano RE
Tel. 0522.854.355
e-mail: [email protected]
www.emiliaromagnateatro.com
TEATRO GIOVANI
martedì 19 novembre 2013 ore 21.00
OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO
regia Gioele Dix
con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
IL ROSSETTI – TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA-GIULIA E MALGUION SRL
martedì 17 dicembre 2013 ore 21.00
L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Roberto Valerio
con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese
Massimo Grigò e Federica Bern, Pierluigi Cicchetti, Chiara Degani, Peter Weyel
scene Giorgio Gori – costumi Lucia Mariani – luci Emiliano Pona
VALZER SRL
martedì 8 gennaio 2014 ore 21.00
I RACCONTI
IL PICCOLO PAESE
di e con Ascanio Celestini
suono Andrea Pesce
FABBRICA SRL
mercoledì 22 gennaio 2014 ore 21.00
mercoledì 22 gennaio 2014 ore 10.00
HIMMELWEG
LA VIA DEL CIELO
di Juan Mayorga
regia Marco Plini
aiuto regia Thea Dellavalle
con Giusto Cucchiarini, Marco Maccieri, Luca Mammoli
nel ruolo dei ragazzi: studenti delle scuole medie inferiori e superiori
CENTRO TEATRALE MAMIMÒ, LA CORTE OSPITALE
martedì 18 febbraio 2014 ore 21.00
BATTITO
ANDALUSIA, SUD ITALIA, AFRICA
TRE ANIME UNA PULSIONE UNICA
danza flamenca Gianna Raccagni
danze del sud Italia Moira Cappilli
danza africana Francesca Saloni
FLAMENQUEVIVE, BAGS ENTERTAINMENT
martedì 25 febbraio 2014 ore 21.00
IL POETA E MARY
di e con Stefano Benni
e con Brenda Lodigiani
musiche dal vivo di Danilo Rossi – viola, Stefano Nanni – tastiere
PROMOMUSIC
martedì 11 marzo 2014 ore 21.00
NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi
con Sandro Lombardi, Francesco Colella, Marco Brinzi, Elena Ghiaurov
COMPAGNIA LOMBARDI – TIEZZI
martedì 18 marzo 2014 ore 21.00
GALA’ LIRICO
con Paola Cigna, soprano – da definire, tenore
Coro Luigi Gazzotti - Modena
al pianoforte Elisa Montipò
direttore Giulia Manicardi
martedì 1 aprile 2014 ore 21.00
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
regia di Valerio Binasco
con Alberto Astorri, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, , Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria
Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan
Zerbinati
musiche dal vivo Gianluca Viola
OBLOMOV FILMS IN COLLABORAZIONE CON TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA E FESTIVAL
SHAKESPEARIANO - ESTATE TEATRALE VERONESE
Martedì 19 novembre 2013 ore
21.00
OBLIVION SHOW 2.0: IL
SUSSIDIARIO
regia Gioele Dix
con Graziana Borciani, Davide Calabrese,
Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio
Vagnarelli
IL ROSSETTI – TEATRO STABILE DEL FRIULI
VENEZIA-GIULIA E MALGUION SRL
Gli Oblivion utilizzano almeno un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un
alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante
palinsesto canoro, al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un
miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione. Strizzano l’occhio al cabaret
ma anche al cafè chantant, praticano una satira (di costume, ma non solo) così garbata da essere
anche più corrosiva, inventano giochi tra musica e linguaggio.
Come numi tutelari il Quartetto Cetra e Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber e la follia organizzata dei Monthy
Python, il tutto legato dalla sorprendente capacità vocale e interpretativa di un gruppo che fa della
professionalità e della precisione scenica la sua linea guida.
Lo spettacolo è una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion, che riesce a mescolare Lady Gaga con J.S.
Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti
post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la
musica. Il più delle volte massacrano canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali, altre volte si
cimentano con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in
questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura
italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti.
Martedì 17 dicembre 2013 ore
21.00
L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Roberto Valerio
con Valentina Sperlì, Roberto Valerio,
Antonino Iuorio, Nicola Rignanese
Massimo Grigò e Federica Bern, Pierluigi
Cicchetti, Chiara Degani, Peter Weyel
scene Giorgio Gori – costumi Lucia
Mariani – luci Emiliano Pona
VALZER SRL
Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto
dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per
fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera.
La vicenda ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e
intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di
riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì - ricco mercante delle Smirne intenzionato a
formare una compagnia d’Opera - e tornare carichi d’oro e di celebrità.
Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le
regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità.
Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una
posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e
soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche
marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo
denaro.
L’impresario delle Smirne è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che
lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un ‘divertissement
d’ensemble’che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca, ma che allo stesso tempo offre l’occasione
per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’arte e in modo specifico l’arte
teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste al suo interno l’attore? In quale modo è possibile
riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?
Roberto Valerio
Martedì 8 gennaio 2014 ore 21.00
I RACCONTI
IL PICCOLO PAESE
di e con Ascanio Celestini
suono Andrea Pesce
FABBRICA SRL
Tra l’ascolto e il racconto ci sta la scrittura che spesso scivola un po’ da una parte e dall’altra. Certe
storie diventano libri e spettacoli pieni di personaggi dove la storia del passato ha spesso un ruolo
importante. Altre restano minime e hanno un corpo che le fa assomigliare alla canzonetta. C’è un solo
personaggio, al massimo un paio. C’è un meccanismo semplice che si ripete come un ritornello in
mezzo alle strofe. A volte c’è un piccolo paese governato dal partito dei corrotti e dal partito dei
mafiosi, una volta in quel paese scoppia un’epidemia e vengono interpellati i presidenti della
congregazione dei cittadini contro le minoranze razziali, sessuali e ideologiche. In quel piccolo paese il
re si mette la corona per nascondere la testa pelata, la multinazionale del chiodo si allea con la
multinazionale della fede e a scuola si danno lezioni di fila indiana. La maggior parte di queste storie
sono passate o passeranno per la trasmissione “parla con me” di Serena Dandini. Qualcuna proviene
dalla tradizione popolare, ma tutte hanno in comune l’improvvisazione. Salgo in scena senza copione e
scaletta.
Ascanio Celestini
Mercoledì 22 gennaio 2014 ore 21.00
Mercoledì 22 gennaio 2014 ore 10.00
HIMMELWEG
LA VIA DEL CIELO
di Juan Mayorga
regia Marco Plini
aiuto regia Thea Dellavalle
con Giusto Cucchiarini, Marco Maccieri, Luca
Mammoli
nel ruolo dei ragazzi: studenti delle scuole
medie inferiori e superiori
CENTRO TEATRALE MAMIMÒ, LA CORTE OSPITALE
La via del cielo è un testo molto importante: in quest' opera Mayorga rivede l'evento più tragico del
novecento, la Shoah, da una prospettiva nuova e crudelmente paradossale.
Negli anni '40, prima che la verità sui campi di concentramento venisse alla luce, un commissario della
Croce Rossa, insospettito da questi lager, chiede ed ottiene il permesso dell'alto comando nazista di
visitarne uno. Il comandante del campo architetta per l'occasione la trasformazione del lager in un villaggio
modello che avrebbe lo scopo di sperimentare la vita ideale per la comunità ebraica. Il testo segue le
minuziose prove di questa gigantesca messa in scena in cui il comandante assume il ruolo del regista
mentre i prigionieri diventano, loro malgrado, gli attori.
Nei giorni precedenti all' arrivo del commissario della Croce Rossa si susseguono prove di varie scena di vita
felice sotto il controllo del comandante del campo; alla fine il commissario subirà questa gigantesca
manipolazione e non potrà far altro che scrivere ciò che ha visto in questo campo,
diventando suo malgrado complice del massacro di un popolo.
Quello di Mayorga è un punto di vista estremamente affascinante da cui guardare questa immane tragedia.
Il testo contiene una grande quantità di suggestioni sulla realtà e la sua manipolazione, ma soprattutto ha
un grande valore di conservazione di una memoria livida e non patetica, utile in particolare ad un pubblico
giovane che ormai si riferisce alla Shoah più o meno come alle Crociate: un evento storico lontano e
irripetibile, sepolto in un punto della storia lontano e nebuloso.
Martedì 18 febbraio 2014 ore 21.00
BATTITO
ANDALUSIA, SUD ITALIA, AFRICA
TRE ANIME UNA PULSIONE UNICA
danza flamenca Gianna Raccagni
danze del sud Italia Moira Cappilli
danza africana Francesca Saloni
FLAMENQUEVIVE, BAGS ENTERTAINMENT
Tre donne, tre stili musicali. Un inedito ed originalissimo incontro fra percussioni africane e flamenco,
flamenco e taranta, Africa, Andalusia e Sud Italia.
Pulsione comune: il ritmo, fonte primordiale di gioia, necessità ancestrale, collante tra popoli, linguaggio
universale perchè è il battito del cuore.
In un susseguirsi incalzante ed emozionante le tre ballerine si confronteranno, si scontreranno e si
fonderanno in un tutt'uno con la musica e il ritmo che seguirà la loro evoluzione fondendosi anch'essa
cercando sonorità inedite ma assolutamente accattivanti ed emozionanti.
Nuovi linguaggi e nuove dimensioni saranno il punto di arrivo ma con uno sguardo sempre alla propria terra
d'origine.
A segnare il tempo dello spettacolo è il battito cardiaco, il più antico, sentito e genuino ritmo dell’uomo.
Attraverso l’allegria , la gioia, la forza, l’eleganza, il rigore e l’ironia, Battito rappresenta contrasto puro.
Come contrasto puro è l'animo delle donne, come contrasto puro sono le terre del Sud.
Martedì 25 febbraio 2014 ore 21.00
IL POETA E MARY
di e con Stefano Benni
e con Brenda Lodigiani
musiche dal vivo di Danilo Rossi – viola, Stefano Nanni – tastiere
PROMOMUSIC
Il poeta e Mary non è un melologo tradizionale, è un atto unico comico-musicale dove due attori e due
musicisti recitano, cantano, suonano, ballano in un ironico e scatenato scambio di ruoli e di invenzioni. E’
una riflessione sulla poesia e sul rapporto con la natura e le sue forze più armoniose e oscure, ed è anche
una paradossale storia di amicizia, o di amore, di fantasmi e di animali parlanti.
Il poeta Jack è un po’ trombone e presuntuoso, ha perso il suo talento e non riesce più a scrivere. Riceve la
visita di una misteriosa creatura, una merla di nome Mary che canta, danza e inizia a provocarlo e
prenderlo in giro. Forse è la voce della natura armoniosa, forse una dolce messaggera di morte. I due si
beccano, litigano, discutono dell’arte, del destino e della crudeltà degli uomini verso gli animali, tutto al
ritmo di musica, dalla lirica al rap, dal vaudeville al brano classico. Li accompagnano due musicisti, un merlo
violista e un pettirosso tastierista, che commentano tutta la vicenda. Alla fine la merla decide di volare in
cerca dell’amore e lascia il poeta solo. Ma tornerà per convincerlo che amare, sognare e volare è bello,
anche se rischioso. Anche il poeta metterà le ali, non si sa se verso la fine della vita o qualche misteriosa
felicità.
Il poeta è Stefano Benni, qui più che mai imprevedibile, che oltre a recitare si diverte a cantare e tener testa
nelle danze alla scatenata merla.
La merla è Brenda Lodigiani, conosciuta in televisione, ma alla sua prima importante esperienza teatrale,
ballerina, cantante, ma stavolta anche attrice comica e seducente.
Danilo Rossi, prima viola della Scala, è un merlo romagnolo e piacione che dedica serenate a Mary. Stefano
Nanni, mago delle tastiere, diventa cornacchione e pettirosso, inventando canzoni ironiche e serissime
digressioni musicali.
Martedì 14 marzo 2014 ore 21.00
NON SI SA COME
di Luigi Pirandello
regia Federico Tiezzi
con Sandro Lombardi, Francesco Colella, Marco
Brinzi, Elena Ghiaurov
COMPAGNIA LOMBARDI – TIEZZI
Al centro di Non si sa come vi è un delitto. Il tipico delitto di cui chiunque potrebbe macchiarsi in un atto
irriflesso. Un atto, sul momento privo di significato, cui seguono conseguenze che marchiano a fuoco per
sempre delle vite. Uno di quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo.
È stato commesso un adulterio: Ginevra, innamoratissima moglie di Giorgio, in un attimo di smarrimento si
è data a Romeo Daddi, amico di Giorgio e marito di Bice. Ma mentre in Ginevra ogni traccia dell'episodio è
scomparsa, in Romeo sorge impellente la necessità di analizzare l'assurdità dell'accaduto e i limiti della
responsabilità umana. Tanto più che un altro episodio pesa sulla sua coscienza: Romeo, da ragazzo, in una
rissa casuale, aveva ucciso un coetaneo, senza che la sua colpa venisse mai scoperta. Tormentato da un
conflitto interiore, Romeo è diventato irriconoscibile al punto che amici e conoscenti lo ritengono
impazzito. Egli inoltre prende a sospettare che anche sua moglie Bice potrebbe averlo tradito, così, quasi
inconsciamente, come lui aveva tradito lei, in uno di quei delitti che tutti noi, a volte, compiamo non si sa
come.
Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti.
Dando alle stampe nel 1981 una raccolta di saggi sul drammaturgo siciliano, e intitolandola Pirandello e la
stanza della tortura, il francesista Giovanni Macchia individuava una formula interpretativa ricca di sviluppi
non solo critici ma anche e soprattutto legati alla pratica scenica. La claustrofobia dei salotti, delle camere
da pranzo o da letto, delle chiacchiere mondane, dei triangoli amorosi e quant'altro, non ci appare più solo
una feroce critica a una borghesia meridionale morente, avvelenata dai suoi stessi imperativi morali e
sociali.
Grazie al grimaldello critico della formula di Macchia, la drammaturgia pirandelliana prende ad aprircisi
oggi anzitutto come una nuova (tuttora nuova!) proposta di spazio scenico: lo spazio della mente, lo spazio
dell'anima, lo spazio dell'inconscio, lo spazio dell'autoanalisi, lo spazio delle terapie impossibili... La tortura,
insomma, che ognuno di noi esercita su se stesso nello sforzo di comprendere il mondo, i propri istinti, i
desideri, e la presenza dell'altro, della donna, il mistero delle relazioni interpersonali che sfuggono alla
razionalità e su cui questa, tuttavia, non cessa di esercitarsi fino a ulcerazioni estreme.
Martedì 18 marzo 2014 ore 21.00
GALA’ LIRICO
con Paola Cigna, soprano – da definire, tenore
Coro Luigi Gazzotti - Modena
al pianoforte Elisa Montipò
direttore Giulia Manicardi
Il concerto prevede l’esecuzione di alcune delle più celebri arie del repertorio lirico italiano e dei cori più
emozionanti. I brani vengono inseriti nel loro contesto eseguendo le scene introduttive: in questo modo
anche con il semplice accompagnamento del pianoforte, viene esaltata la funzionalità teatrale di questi
capolavori e si ottiene una maggiore varietà musicale.
In occasione del bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, gran parte della serata sarà dedicata alle
opere del compositore di Busseto, fra cui I lombardi alla prima crociata, La traviata, Rigoletto e Nabucco.
Martedì 1 aprile 2014 ore
21.00
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
regia di Valerio Binasco
con Alberto Astorri, Valerio Binasco,
Fabrizio Contri, , Andrea Di Casa,
Simone Luglio, Gianmaria Martini,
Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe,
Giampiero Rappa, Sergio Romano,
Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
musiche dal vivo Gianluca Viola
OBLOMOV FILMS IN COLLABORAZIONE
CON TEATRO METASTASIO STABILE DELLA
TOSCANA E FESTIVAL SHAKESPEARIANO ESTATE TEATRALE VERONESE
La tempesta è uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale. Gran parte del suo fascino
dipende proprio dal suo mistero. Ruberò le parole di un grande interprete shakespeariano, Ian Mckellen,
per dire che mai come ne La tempesta gli interpreti non possono controllare quel che l’avvenimento
scenico trasmette all’immaginazione degli spettatori.
È una sensazione che può essere sia frustrante che esaltante (come al solito, quando si ha a che fare con
Shakespeare si precipita nelle ambivalenze…). In realtà credo che tutti gli attori e tutti i registi dovrebbero,
prima o poi, condividere l’esperienza di un naufragio come questo. Si ha la sensazione che ne La tempesta
ci sia dentro di tutto: la farsa e il dramma, la psicologia e la teatralità, l’urlo e il canto, l’incanto e il furore. E
nel contempo che manchi sempre qualcosa. Cercare il bandolo della matassa è inutile; è molto meglio
puntare dritti al cuore della matassa, e perdersi. Qual è il cuore de La tempesta? Se lo chiedete a cento
registi o a cento studiosi, avrete mille risposte diverse: segno che più che mai in questo misterioso testo
ognuno ci vede qualcosa, come se fosse una strana allegoria, o una meravigliosa macchia di vari colori. Per
me è un dramma (malinconicamente) giocoso sulla fine della civiltà, sulla fine della vita e sulla fine delle
cose in generale. Per ognuna di queste ‘fini’ c’è una storia: la storia del regicidio – fratricidio è il simbolo
della fine della civiltà; la storia della bacchetta magica spezzata è il simbolo dell’accettazione della fine della
vita; la storia del naufragio è il simbolo della fine del nostro rapporto con le cose, ed equivale a una
metafora dell’espiazione. A proposito dell’espiazione, si dice – e a ragione – che La tempesta sia anche una
storia di perdono. Ma se è così, vuol dire che dovremo concentrarci sul suo tema opposto, e dare vita a un
dramma di vendetta, molto caro agli spettatori elisabettiani, e affrontarlo come se da un momento all’altro
potessimo assistere a un bagno di sangue. Non sarà difficile: a ben vedere, c’è molta violenza. A che cosa
serva tutta quella sanguinosa sete di autorità e di potere? Sembra che gli uomini lottino tra loro per
abitudine, e per disperazione. Una disperazione particolare che viene dall’invidia e che il protagonista
Prospero pare aver finalmente capito. E Prospero, con fatica, si arrende. Anche se – dicono – ha vinto.
Valerio Binasco
PRENOTAZIONI E BIGLIETTI TEATRO GIOVANI
Le prenotazioni per gli spettacoli di Teatro Giovani sono aperte da lunedì 30 settembre.
settembre
È’ possibile prenotare tutti gli spettacoli della Stagione 2013/2014.
Modalità di prenotazione:
prenotazione Le prenotazioni si possono effettuare scrivendo una e-mail all’indirizzo
[email protected] oppure inviando un fax al numero 0522.986498
Conferme: L’adesione agli spettacoli non è automatica, ma deve essere verificata dall’Ufficio, che darà
conferma dell’avvenuta prenotazione tramite fax oppure tramite posta elettronica.
Ritiro biglietti: I biglietti dovranno essere ritirati presso la Biglietteria del Teatro almeno un mese prima
della data dello spettacolo.
BIGLIETTO TEATRO GIOVANI
Studenti Scuole Medie Superiori: € 8,00
Insegnati accompagnatori della classe: sono previste due gratuità per gli insegnanti accompagnatori
della classe
ABBONAMENTO TEATRO GIOVANI
E’ possibile sottoscrivere il Carnet 4, un abbonamento a 4 spettacoli a scelta tra i titoli del cartellone
serale.
Carnet 4 (4 SPETTACOLI): € 24.00
DISDETTE E ANNULLAMENTI
Eventuali disdette delle prenotazioni dovranno essere comunicate il prima possibile: dare disdetta
pochi giorni prima dello spettacolo implica un disagio per il Teatro ma soprattutto lascia posti vuoti
togliendo la possibilità ad altre Scuole di assistere alla rappresentazione.
PER INFORMAZIONI:
Cinema Teatro Boiardo
Via XXV aprile, 3
42019 Scandiano (RE)
Tel. 0522/854355
[email protected]
www.cinemateatroboiardo.it – www.emiliaromagnateatro.com