St. Cecile parrocchia

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St. Cecile parrocchia
Cosmo on Line
Bollettino di informazione rapida del Segretariato generale per le comunicazioni
Piazza San Marcello, 5 - 00187 Roma Tel.: +39-06-699301— [email protected]
www.servidimaria.net
Aprile 2013
1233 —2013
Anno 6 - N. 4
I NOSTRI SANTI
UNA PAROLA DEL VICARIO GENERALE
LE SETTE GIOIE DI MARIA
Carissimi fratelli,
il nostro carisma, per il quale
l’ispirazione mariana è fondamentale, mi porta spesso a tentare di
immaginare Maria nell’affronto
delle circostanze della vita.
In questi giorni mi trovo molte
volte a riflettere sull’esperienza
post pasquale di Nostra Signora:
che cosa avrà provato la Vergine Maria nella Resurrezione?
Io credo che la Vergine si sia trovata a dire: “Ne
valeva la pena”. Certo, la vita con quel Figlio molto
particolare è stata dura, in certi momenti – specialmente gli ultimi giorni, ma non solo – è stata una
pena (per questa ragione spesso posiamo i nostri
occhi della fede su di Lei, Addolorata) ma ciò che ne
è venuto fuori è infinitamente più grande della pena.
Così per noi.
Immagino anche la premurosa attenzione di Maria verso i discepoli del Suo Figlio, ormai suoi figli
dopo che Gesù glieli aveva affidati nel testamento
drammatico e stupendo della Croce. Suoi, come
misteriosamente Suo era quel Figlio.
È inevitabile applicare alla nostra vita
l’esperienza della vita e il giudizio più vero – “ne vale
la pena” – che sento anche da alcuni nostri frati carichi di anni e di saggezza evangelica. E la certezza
della tenerezza materna di Maria verso ognuno di
noi, suoi Servi, e verso tutta la Chiesa e l’umanità.
Così leggo la dimissione di Papa Benedetto e
l’elezione di Papa Francesco, fatti che hanno permesso di vedere l’esperienza della fede come spettacolo davanti agli angeli e agli uomini. E la straordinaria continuità che attraverso lo Spirito Santo – ma
anche certamente grazie alla Madre della Chiesa –
abbiamo potuto vedere tra Papa Benedetto, nascosto al mondo e dedicato al silenzio e alla preghiera,
e Papa Francesco, che ha fatto pregare e stare in
un “clamoroso” silenzio i fedeli che erano – come
me – in piazza San Pietro, e chi stava davanti ai
mezzi di comunicazione, la sera della sua elezione.
E ancora: la Madre accompagna il formarsi della
Chiesa, con quella misteriosa scelta del Dodicesimo
degli amici del suo Figlio. Ecco, non mi pare irriguardoso pensare che l’elezione dei Delegati è un po’
come la scelta di Mattia, per completare il numero di
quelli che sono chiamati a seguire l’indicazione dello
Spirito per l’Ordine nel nostro tempo. Questa elezione si svolge sotto gli occhi materni di Maria.
Il Signore e la nostra Signora ci accompagnino in
questi mesi di trepidante e serena preparazione del
Capitolo generale.
fra Franco M. Azzalli, OSM
Secondo una tradizione originale, i Servi di Maria,
insieme ai Dolori della Vergine, hanno sviluppato una
celebrazione delle gioie (o “allegrezze”) di Maria.
Sulla base dell’assioma aristotelico, per il quale
«contraria contrariis apposita magis elucescunt» [le
cose contrarie accostate ai
loro contrari ricevono luce
maggiore], già fra Nicolò
d’Arezzo († 1462) elencava, della Vergine Maria,
dapprima sette gioie e poi
illustrava sette dolori che,
contrapposti alle gioie, rivelano l’intima e personale
partecipazione della Madre
alla sofferenza redentrice
del Figlio.
BRICIOLE DI STORIA
Da suo Figlio la Vergine Maria ebbe sette gioie, che
mai ha avuto e avrà una madre dal figlio suo. La prima
gioia sta nel fatto che egli fu un figlio celeste, datole dal
cielo e annunziato dall’angelo celeste e nato di Spirito
Santo. Questa gioia non l’ha avuta alcuna madre. La
seconda è che non lo portò in grembo con disagio, peso e sofferenza, come fanno le altre donne, ma con
infinita dolcezza. La terza è che le furono concesse, al
momento della nascita, due grandissime grazie: partorirlo senza dolore e partorirlo restando vergine. La quarta gioia è che fu un figlio molto obbediente e rispettoso.
Infatti, nei trent’anni che rimase in questo mondo, in
nulla le fu di peso o di noia. Le fu sempre obbediente e
sottomesso, come si dice nel vangelo secondo Luca:
“ed era loro sottomesso”. E sempre la onorò, in vita, in
morte e dopo morte. La quinta gioia è che fu pieno di
sapienza e di virtù. Predicava, infatti, cose mai udite da
secoli, faceva miracoli inauditi, e così appare chiaro che
nessuno mai ha avuto un figlio siffatto. La sesta gioia è
che fu per lei figlio singolarissimo. Infatti tutto il corpo di
Cristo viene dalla carne della Vergine, e in lui non ha
avuto posto alcun padre terreno. La settima gioia è che
fu figlio ricolmo d’onore e di nobiltà. Colui, infatti, che
era figlio della Vergine era anche Figlio del Padre celeste ed eterno, vero Dio e vero uomo. Nessuna madre
ha e avrà mai una gioia simile. Queste sono le sette
gioie che la Vergine Maria ebbe dal Figlio suo, gioie
così grandi e meravigliose da riempire tutta la sua vita,
interiore ed esterna, di dolce felicità.
NICCOLÒ DI AREZZO, Planctus Domine nostre (1395),
in Fonti storico-spirituali dei Servi di santa Maria.
II. Dal 1349 al 1495, pp. 531-532.
ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM;
HABEMUS PAPAM:
EMINENTISSIMUM AC REVERENDISSIMUM DOMINUM,
DOMINUM GEORGIUM MARIUM
S. ROMANAE ECCLESIAE CARDINALEM BERGOGLIO
QUI SIBI NOMEN IMPOSUIT
FRANCISCUM
Appena avuta la notizia della elezione di Papa
Francesco, il Priore generale gli ha indirizzato la seguente lettera di felicitazioni
Santo Padre,
voglio esprimerLe, a nome mio
personale, del Consiglio generalizio e di tutto l’Ordine dei Servi di
Maria, i sentimenti di gratitudine a
Dio per la Sua elezione e la Sua
disponibilità ad assumere il ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro. È stato
commovente il Suo invito a pregare per il Suo predecessore, a
sviluppare un rapporto di carità fraterna nella Chiesa di
Roma, a rinnovare l’impegno nella nuova evangelizzazione e a chiedere, su di Lei, la preghiera e la benedizione di tutti, prima di impartirla, Lei stessa, a tutti.
Colgo l’occasione per chiederLe un favore. Ieri,
giorno della Sua elezione, era anche per l’Ordine nostro il giorno in cui ho convocato ufficialmente il 213º
Capitolo generale dell'Ordine, che verrà celebrato da
venerdì 13 settembre a mercoledì 2 ottobre 2013, nel
nostro convento di Pietralba/Weissenstein [Nova Ponente (BZ)], Italia, e che avrà come tema centrale la
risposta della Vergine di Nazareth: "Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la tua parola" (Lc 1,
38). Nella mia lettera – spedita in sei lingue all’inizio di
tale giorno – invitavo anche i fratelli a pregare per
l’elezione del nuovo Papa. Le chiedo il dono di una
udienza con i fratelli capitolari, nei giorni precedenti o
successivi alla celebrazione capitolare.
Le assicuriamo la nostra preghiera a Dio, per intercessione di santa Maria, Nostra Signora, la nostra cordiale obbedienza e la nostra volontà di collaborare, in
tutto quanto è possibile, al Suo ministero. Il Signore La
illumini e La benedica nel Suo ministero.
In Domina nostra,
fra Ángel M. Ruiz Garnica, O.S.M.
Priore generale
fra Camille M. Jacques, O.S.M.
Segretario dell'Ordine
RINUNCIA DI BENEDETTO XVI
AL MINISTERO DI VESCOVO DI ROMA
La Segreteria di Stato ha risposto, in data 27 febbraio 2013 (Prot. 208.800) alla lettera che il Priore generale aveva indirizzato a Benedetto XVI in occasione
della sua rinuncia (cfr. Cosmo on line marzo):
Reverendo Padre, con premuroso pensiero, Ella,
anche a nome del Consiglio Generalizio e dei Frati di
codesto Ordine, ha voluto indirizzare al Sommo Ponte-
fice Benedetto XVI espressioni di spirituale partecipazione, in occasione della Sua rinuncia al ministero di
Successore dell’Apostolo Pietro.
Sua Santità ringrazia cordialmente per l’attestato di
affetto e di condivisione, specialmente nella preghiera,
di un momento delicato per la Sua persona e per la
Chiesa e, mentre esorta a «rinnovare la nostra fede nel
Pastore supremo, Cristo Signore» (Omelia, Mercoledì
delle Ceneri 2013), di cuore imparte a Lei e a quanti si
sono uniti nel deferente gesto l’implorata Benedizione
Apostolica, estendendola volentieri alle persone care.
Con sensi di distinto ossequio mi confermo
dev.mo nel Signore
Mons. Peter B. Wells
Assessore
DAL CONSIGLIO GENERALIZIO
E DAI SEGRETARIATI
ROMA, SAN MARCELLO - CONVOCAZIONE
DEL CAPITOLO GENERALE
Con lettera del 13 marzo 2013 (Prot.
150/2013) il Priore generale fra Ángel M.
Ruiz Garnica ha convocato il 213° Capitolo generale dell’Ordine, il cui tema centrale sarà ispirato
dalla parola chiave
“ECCO LA SERVA DEL SIGNORE: AVVENGA PER ME SECONDO LA TUA PAROLA” (LC 1,38)
dando il via anche al processo di elezione dei 32
Delegati che, insieme ai 18 frati di diritto, costituiranno i
vocali del Capitolo generale.
ROMA, SAN MARCELLO - VISITA
DEL CARDINALE TITOLARE
Il cardinale titolare Giuseppe Betori ha celebrato
l’Eucarestia nella nostra chiesa di San Marcello alla
vigilia dell’inizio del conclave che ha portato alla elezione di Papa Francesco. Il Rettore, fra Luciano M. Masetti, lo ha salutato con queste parole:
Eminenza reverendissima è una gioia celebrare con
lei, questa sera, la santa Messa. La Chiesa tutta, giorno
e notte, prega per voi, consapevole che vi attende in
questi giorni un compito grande, delicato e di fede, che
porta dentro di sé una rosata speranza: l’elezione del
nuovo Sommo Pontefice. La nostra comunità religiosa
dei Servi di Maria e le persone che frequentano questa
Chiesa da tempo pregano per voi. Lo Spirito Santo trovi
i vostri cuori docili, aperti e fiduciosi nella sua divina
illuminazione.
Al re Saul che chiedeva al profeta Samuele - che lo
aveva appena consacrato re di Israele - che cosa doveva fare, Samuele rispose: «Quello che tu farai, fallo bene, con consapevolezza, sapendo che Dio è con
te» (cfr. 1 Sam 10, 7). In questi giorni Lei con tutto il
collegio cardinalizio sarà presente nella nostra preghiera e nel cuore. Le facciamo una preghiera: quando saluterà il nuovo Papa, che è presente tra voi nel conclave, Gli dica che noi religiosi l’accogliamo come colui
che viene nel nome del Signore. Eminenza, Lei rimarrà
una fraterna presenza nei nostri cuori.
ROMA, SAN MARCELLO - DECRETO PER LA DELEGAZIONE DI SPAGNA
Con Decreto firmato il 28 febbraio, entrato in vigore il
31 marzo 2013, Pasqua di Resurrezione, il Priore generale fra Ángel M. Ruiz Garica ha stabilito il passaggio dei
frati e delle comunità della Delegazione di Spagna - eccetto il convento di Matola (Mozambico) che rimane sotto la
giurisdizione del Priore generale - alla giurisdizione della
Provincia della Santissima Annunziata.
I frati della Delegazione di Spagna assegnati al convento di Matola rimangono sotto la giurisdizione del
Priore generale in vista dell’affidamento del convento
alla Provincia “São Peregrino” di Brasile, al termine del
Capitolo generale 2013.
Con una formula collaudata, fra Francesco M. Rigobello ha alternato “pensieri del santo e suoni
d’organo”, con brani dalle Lettere e dalle omelie del
Curatino di Viareggio e di Bach, Vivaldi, Widor, Franck
e Plum.
Significativa e cordiale la partecipazione di frati,
suore e laici, che poi hanno vissuto un momento di agape fraterna nel corridoio del convento.
ROMA - INCONTRO DELLE COMUNITÀ GENERALIZIE
Per questa ragione, nei giorni 2-7 marzo 2013 sono
stati a visitare la comunità di Matola i frati Franco M.
Azzalli (Delegato del Priore generale per la Spagna),
Charlie M. Leitão de Souza (Consigliere di riferimento
per la Delegazione) e Paulo Sergio M. Angeloni
(Priore provinciale della Provincia “São Peregrino” di
Brasile). I tre “visitatori” hanno incontrato i due frati ora
residenti (fra Custodio M. Luis Cardoso, Priore e Parroco, e José M. Correcher Blasco) e i 14 studenti e in
un clima molto sereno e costruttivo hanno esposto il
processo che si seguirà per la comunità e i frati di Matola e risposto alle domande di chiarimento.
La visita è stata occasione anche di incontrare la
locale Fraternità dell’Ordine Secolare e alcune Serve di
Maria del Cenacolo.
ROMA, PFT “MARIANUM”
♦ Sul sito www.culturamariana.com fra Ermanno M.
Toniolo ha messo a disposizione, in formato pdf, tutti i
testi degli interventi dei Servi di Maria al Concilio Vaticano II. Cliccando su: Testi mariani - Servi di Maria Servi di Maria al Concilio Vaticano II - si trova la documentazione completa.
♦ Lunedì 8 aprile, presso la Pontificia Università Urbaniana, fra Uvari Antony M. Savarimuthu difenderà
pubblicamente la sua tesi dottorale dal titolo Condivisione fraterna a tavola come simbolo unificante per stabilire la comunità del Regno dalla prospettiva della teologia indiana.
ROMA, SAN MARCELLO
Venerdì 15 marzo alle ore 18 la Famiglia servitana
di Roma si è riunita nella chiesa di San Marcello per
partecipare al concerto d’organo in omaggio a
sant’Antonio M. Pucci, in occasione del 50° anniversario della canonizzazione (9 dicembre 1962).
Dopo aver partecipato al Concerto nella chiesa di
San Marcello, i frati delle Comunità generalizie si sono
incontrati sabato 16 marzo mattina presso i locali della
PFT “Marianum” dove hanno partecipato a una sessione intitolata “A 50 anni dal Concilio Vaticano II”. Due le
conferenze offerte da docenti del “Marianum”: nella
prima fra Ermanno M. Toniolo ha fornito una interessante e inedita documentazione su Alcuni contributi dei
Servi di Maria al Concilio Vaticano II, mentre nella seconda fra Silvano M. Maggiani - ancora convalescente
da un’operazione chirurgica alla testa del femore - ha
offerto una preziosa riflessione su Il Vaticano II e
l’Ordine alla vigilia di un Capitolo generale.
Agli incontri è seguita l’Eucarestia, presieduta dal
Priore generale fra Ángel M. Ruiz Garnica, durante la
quale sono state offerte testimonianze sui frati recentemente defunti: Giuseppe M. Piccolo e Dante M. Andreoli (per decenni membri della Comunità di studio: riflessione offerta da fra Aristide M. Serra) e Mariano M.
Rigoni (che ha vissuto nella Comunità di formazione
“Sant’Alessio F.”: testimonianza offerta da fra Davi M.
Dagostim Minatto).
Il pranzo, offerto dalle due Comunità, ha concluso
degnamente l’incontro fraterno.
DALLE GIURISDIZIONI E CONVENTI
CANADA, TROIS-RIVIÈRES - CAPITOLO DI RINNOVAMENTO
Il Capitolo provinciale di rinnovamento si terrà nei
giorni 1-4 aprile 2013. Fra Hubert M. Moons offrirà
alcune riflessioni sul tema: Le inquietudini e le speranze dell’Ordine nel XX e nel XXI secolo.
MILANO, SAN CARLO - TESI DI LICENZA
Presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale
di Milano fra Stefano M. Bordignon ha consegnato la
tesi di licenza in Teologia con indirizzo di Studi biblici
dal titolo Adorare in spirito e verità. L’ermeneutica del
compimento cristologico del tempio in Gv 4,1-42. Relatore della tesi il prof. Franco Manzi.
TUNASAN, FILIPPINE
Nove prenovizi della
Comunità S. Maria
dei Servi di Tunasan
hanno superato positivamente il loro esame finale di Filosofia
ed hanno ricevuto, il
21 marzo scorso, il
diploma in una cerimonia
presenziata
dai formatori e parenti. Questi candidati hanno già espresso il desiderio di
continuare la loro formazione entrando in Noviziato.
THANJAVUR, INDIA
In occasione della inaugurazione della comunità
Jeeva Matha Illam, fatta dal Priore generale fra Ángel
M. Ruiz Garnica il 24 marzo 2003, era stata anche
benedetta l’opera che rappresenta la vergine e i Sette
santi Fondatori. Dopo questi anni si era reso necessario un restauro. Ora l’opera si presenta nella sua originale bellezza.
Ferdinando M. Milan (VEN), Bernardo M. Antonini
(VEN/ORD) e Jean-Claude M. Dupont, che festeggiano
50 anni di ordinazione presbiterale; e ai frati Lourdusamy M. Anthonysamy (IND), Camille M. Jacques
(CAN/ORD) e Antonio M: Hueso Díaz, che ricordano 25
anni di ordinazione presbiterale.
♦ Sabato 20 aprile nella parrocchia Maria SS.ma
Addolorata a Grottasanta di Siracusa (Italia), fra Stephen M. Sibanda (ANN) verrà ordinato presbitero per
l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di
s. Ecc. Rev.ma mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa. Auguri!
♦ Il 2 aprile 2013 emetteranno la Professione solenne i frati: Charles M. Anthonysamy, Albert Michael
Lawrence M. Anthonysamy e Selvanayagam M. Layoun della Provincia Aikiya Annai dell’India. Auguri!
DALLA FAMIGLIA DEI SERVI
SERVE DI MARIA SS. ADDOLORATA DI NAPOLI
Le suore della nuova comunità delle Filippine si sono dirette a Siargao il 17 marzo, accompagnate da
suor Petra, per sistemare la casa. Le suore sono partite in nave; anche se il viaggio dura tre giorni, le suore
hanno scelto questo mezzo per poter portare qualcosa
in più dei 15 chilogrammi permessi in aereo. Il 25 marzo è la data ufficiale dell’ingresso e della presentazione delle sorelle al popolo. In quella data sarà presente
anche suor Beatrice. Il compito delle sorelle, dopo un
breve periodo di inserimento nella parrocchia Nostra
Signora di Monte Carmelo, è di attendere alla catechesi, alla pastorale giovanile e familiare e alla promozione vocazionale. A sua volta la parrocchia contribuirà
pagando le utenze e la manutenzione della casa. È
stata già firmata la Convenzione con il Vescovo.
FRANCIA – DIACONIE LAICHE
PROFESSIONI, ORDINAZIONI, ANNIVERSARI
♦ Ricordiamo con fraterno affetto una grande generazione di missionari e di frati a servizio dell’Ordine:
Lino M. Godalli (VEN), Vittorino M. Bertocco, Erminio M. Manea, Vladimiro M. Memo e Bruno M. Predonzani (SMA), Ubaldo M. Todeschini e Ermanno M.
Toniolo (VEN/ORD), che festeggiano con gratitudine 60
anni di ordinazione presbiterale.
♦ Auguri di cuore a fra Patrick M. Boyle (ISL), che
celebra il 60° anniversario di professione solenne; ai
frati Alessandro M. Bertacco, Luigi M. De Candido e
Domenica 17 febbraio, nella chiesa parrocchiale di
Vert Saint Denis, a sud est di Parigi, Cécile et François Londeix si sono impegnati definitivamente come
Diaconia laica nella famiglia servitana, prima in Francia. Erano presenti per l’occasione due Diaconie
dall’Italia: Maria Grazia e Loris Romagnolo, Diaconia
dell’Incontro e Federica e Giuseppino Corain, Diaconia di Nostra Signora. Le Serve di Maria di Londra e
Couves, molto attive nella regione parigina soprattutto
grazie alla scuola di Villemomble, erano contente che
si ingrandisse la Famiglia servitana in Francia. Fra Rémi M. Yao, Priore della comunità di Saint Ortaire, ha
concelebrato l’Eucarestia, presieduta da don Frédéric
Desquilbet, responsabile del settore parrocchiale di
Vert Saint Denis.
CANADA, OSSM
♦ In Canada, il 20 marzo 2013, in una riunione convocata e presieduta da Suor M. Angela Hunter, CSM,
Assistente nazionale delle Fraternite secolare dell'Ordine Secolare Servi di Maria, della Provincia canadese,
e assistito dal diacono Mario M. Desrosiers, OSSM,
Martin M. Mc Nicoll, OSSM, è stato eletto Priore nazionale del’OSSM/Canada per un terzo mandato.
♦ Il 17 febbraio, prima domenica di Quaresima,
durante l’incontro mensile nella chiesa di Saint Hubert
(diocesi di St.-Jean-Longueuil) la Fraternità secolare
Sainte-Julienne de Brossard ha accolto un nuovo
membro, Richard M. Carmel (marito della Priora della Fraternità) che ha fatto la Promessa; Gilles Clouâtre invece ha chiesto di essere ammesso alla Fraternità. La Priora della Fraternità, Réjeanne RiouxCarmel, e l’Assistente suor M. Angela Hunter, CSM,
hanno presieduto insieme la cerimonia di Promessa e
di Ammissione. L’Eucarestia, nella solennità dei Sette
santi, è stata presieduta dall’abbé Yvon M. Lauzon,
sacerdote diocesano, assistito dal diacono Mario M.
Desrosiers, entrambi membri della Fraternità. Un
cocktail e un agape fraterna hanno concluso il toccante momento.
Martin M. Mc Nicoll, OSSM
♦ Mercoledì 27 febbraio, a Montréal, durante una
riunione del Consiglio di amministrazione del giornale
Jésus Marie et notre temps, è stato eletto membro del
detto Consiglio Martin M. Mc Nicoll, membro della
Fraternità Sainte-Julienne de Brossard. Il mensile è
uno delle più importanti pubblicazioni mariane in lingua francese d’America. Con il mese di marzo 2013 il
giornale ha raggiunto il suo 464° numero, essendo
nato 43 anni fa. Da ricordare che Urbain M. Lussier,
OSSM, è stato Presidente del Consiglio di amministrazione del giornale dal marzo 2010 a febbraio 2013 e
ha dovuto dimettersi per ragioni di salute, dopo 25
anni nel Consiglio di amministrazione.
seppe, sposo della Vergine Maria e patrono della
Chiesa universale: è una coincidenza molto ricca di
significato, ed è anche l’onomastico del mio venerato
predecessore: gli siamo vicini con la preghiera, piena
di affetto e di riconoscenza. […]
Abbiamo ascoltato nel Vangelo che «Giuseppe
fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e
prese con sé la sua sposa» (Mt 1,24). In queste parole
è già racchiusa la missione che Dio affida a Giuseppe,
quella di essere custos, custode. Custode di chi? Di
Maria e di Gesù; ma è una custodia che si estende poi
alla Chiesa, come ha sottolineato il beato Giovanni
Paolo II: «San Giuseppe, come ebbe amorevole cura
di Maria e si dedicò con gioioso impegno
all’educazione di Gesù Cristo, così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine
Santa è figura e modello» (Redemptoris Custos, 1).Come
esercita Giuseppe questa custodia? Con discrezione,
con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende.
Dal matrimonio con Maria fino all’episodio di Gesù
dodicenne nel Tempio di Gerusalemme, accompagna
con premura e tutto l'amore ogni momento. È accanto
a Maria sua sposa nei momenti sereni e in quelli difficili della vita, nel viaggio a Betlemme per il censimento e nelle ore trepidanti e gioiose del parto; nel momento drammatico della fuga in Egitto e nella ricerca
affannosa del figlio al Tempio; e poi nella quotidianità
della casa di Nazaret, nel laboratorio dove ha insegnato il mestiere a Gesù.
Urbain M. Lussier, OSSM
BOLOGNA, INCONTRO DI FORMAZIONE OSSM
Il 9 marzo si sono riuniti a Bologna presso la basilica dei Servi i membri delle numerose fraternità
dell’Ordine Secolare, tra cui la costituita Fraternità di
Modena “Mater amabilis”. Oltre una cinquantina di
persone provenienti dall’Emilia e dalle Marche si sono
messe in ascolto di fr. Cesare M. Antonelli che ha
tenuto una conferenza sul tema: Maria nella fede, cui
sono seguiti interessanti interventi di chiarimento da
parte dei partecipanti. L’iniziativa promossa dal Priore
provinciale OSSM, sig. Francesco Pergolotti é parte
di un programma di incontri di formazione e fraternità,
in vista del prossimo Convegno provinciale che il 25
aprile 2013 eleggerà il Priore/a provinciale e relativo
Consiglio.
ANNO DELLA FEDE
PAROLA DEL PAPA
Cari fratelli e sorelle! Ringrazio
il Signore di poter celebrare questa santa Messa di
inizio del ministero petrino nella solennità di san Giu-
Come vive Giuseppe la sua vocazione di custode
di Maria, di Gesù, della Chiesa? Nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo
progetto, non tanto al proprio; ed è quello che Dio
chiede a Davide, come abbiamo ascoltato nella prima
Lettura: Dio non desidera una casa costruita
dall’uomo, ma desidera la fedeltà alla sua Parola, al
suo disegno; ed è Dio stesso che costruisce la casa,
ma di pietre vive segnate dal suo Spirito. E Giuseppe
è “custode”, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare
dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più
sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere
con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo
circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. In lui
cari amici, vediamo come si risponde alla vocazione di
Dio, con disponibilità, con prontezza, ma vediamo anche qual è il centro della vocazione cristiana: Cristo!
Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli
altri, per custodire il creato!
La vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede
e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci
viene detto nel libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni
creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona,
con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di
coloro che sono più fragili e che spesso sono nella
periferia del nostro cuore. È l’aver cura l’uno dell’altro
nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col
tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. È il
vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco
custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene.
In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed
è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi
dei doni di Dio!
E quando l’uomo viene
meno a questa responsabilità di custodire, quando
non ci prendiamo cura del
creato e dei fratelli, allora
trova spazio la distruzione
e il cuore inaridisce. In ogni
epoca della storia, purtroppo, ci sono degli “Erode”
che tramano disegni di
morte, distruggono e deturpano il volto dell’uomo e
della donna.
Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico,
politico o sociale, a tutti gli
uomini e le donne di buona
volontà: siamo “custodi”
della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro,
dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione
e di morte accompagnino il
cammino di questo nostro
mondo!
Ma per “custodire” dobbiamo anche avere cura di
noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbia
sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui
nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio
da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle
che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della
tenerezza!
E qui aggiungo, allora, un’ulteriore annotazione: il
prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di
essere vissuto con tenerezza. Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario,
denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di
compassione, di vera apertura all’altro, capacità di
amore. Non dobbiamo avere timore della bontà, della
tenerezza!
Oggi, insieme con la festa di san Giuseppe, celebriamo l’inizio del ministero del nuovo Vescovo di Roma, Successore di Pietro, che comporta anche un potere.
Certo, Gesù Cristo ha dato un potere a Pietro, ma
di quale potere si tratta? Alla triplice domanda di Gesù
a Pietro sull’amore, segue il triplice invito: pasci i miei
agnelli, pasci le mie pecorelle.
Non dimentichiamo mai che il vero potere è il
servizio e che anche il Papa per esercitare il potere
deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo
vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e
come lui aprire le braccia per custodire tutto il Popolo
di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più
deboli, i più piccoli, quelli
che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi
ha fame, sete, chi è straniero, nudo, malato, in carcere
(cfr Mt 25,31-46).
Solo chi serve con amore sa custodire!
Nella seconda Lettura,
san Paolo parla di Abramo,
il quale «credette, saldo nella speranza contro ogni speranza» (Rm 4,18). Saldo nella
speranza, contro ogni speranza! Anche oggi davanti a
tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la
luce della speranza e di dare noi stessi la speranza.
Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno
sguardo di tenerezza e amore, è aprire l’orizzonte della
speranza, è aprire uno
squarcio di luce in mezzo a
tante nubi, è portare il calore
della speranza!
E per il credente, per noi cristiani, come Abramo,
come san Giuseppe, la speranza che portiamo ha
l’orizzonte di Dio che ci è stato aperto in Cristo, è fondata sulla roccia che è Dio.
Custodire Gesù con Maria, custodire l’intera creazione, custodire ogni persona, specie la più povera,
custodire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di
Roma è chiamato a compiere, ma a cui tutti siamo
chiamati per far risplendere la stella della speranza:
custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato!
Chiedo l’intercessione della Vergine Maria, di san
Giuseppe, dei santi Pietro e Paolo, di san Francesco,
affinché lo Spirito Santo accompagni il mio ministero,
e a voi tutti dico: pregate per me! Amen.
19 marzo 2013, Inizio del ministero petrino