L`acqua di Giulia Santoro IG Linguistico

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L`acqua di Giulia Santoro IG Linguistico
L’ACQUA
IL BENE PIÚ PREZIOSO
 La gestione privata dell’acqua non ha
migliorato la sua distribuzione, né le
caratteristiche degli acquedotti;
 Ha peggiorato il problema delle
disponibilità idrica;
 Infatti, i Paesi poveri non si possono
permettersi di comprare l’acqua a causa
del suo prezzo;
 Quando l’umanità comincia a rendersi
conto delle implicazioni della crisi
dell’acqua potabile, alcune
multinazionali dell’alimentazione e
dell’acqua, stanno commercializzando le
risorse idriche dei Paesi poveri;
 Quando la privatizzazione arriva nei
paesi a basso sviluppo, quelli che non
possono pagare, sono destinati a morire.
 Viene utilizzata per
irrigare le coltivazioni;
 E’ impiegata
nell’industria, sia nei
processi produttivi, sia
nella produzione di
energia elettrica;
 Utilizzata anche per
uso domestico.
 Attualmente esiste una frattura
profonda tra la società civile e le
grandi aziende del settore;
 La società sostiene il diritto da parte
di tutti l’acqua potabile;
 Le grandi aziende cercano di
privatizzare l’acqua, con lo scopo di
ricavarne un profitto;
 Esse ritengono che l’acqua debba
essere considerata una merce,
stabilendone liberamente il prezzo.
• La disponibilità d’acqua è correlata al ciclo idrologico;
• L’origine dell’acqua dolce che si accumula sulla Terra è sempre la pioggia;
• La distribuzione dell’acqua non è uniforme: sono presenti zone aride o semiaride e
zone con grandi bacini fluviali;
• L’acqua è una risorsa rinnovabile, ma limitata.
 L’Italia è un Paese ricco d’acqua , ma è anche uno dei maggiori
consumatori del mondo;
 La disponibilità idrica sul territorio nazionale non è omogenea per la
diversità di climi;
 Le regioni del Nord godono di risorse abbondanti e disponibili tutto
l’anno;
 Al Sud le precipitazioni sono scarse;
 Negli ultimi anni le precipitazioni sono aumentate notevolmente;
 Esse hanno provocato piene e inondazioni;
 Questo ha causato problemi idrogeologici di numerose zone del nostro
territorio;
 Un’altra causa è la cattiva gestione di acque e terre e dalla carente
manutenzione di impianti di canalizzazione.
Il 70 % della
superficie terrestre è
ricoperto d’acqua;
 Solo una piccola
quantità d’acqua
risponde al fabbisogno
della società umana,
cioè l’acqua dolce.

 Il ciclo dell’acqua
ha visto delle
modificazioni anche
nel regime delle
precipitazioni;
 Terribili
inondazioni in
alcune aree e
sempre maggiore
aridità in altre;
 Tutto ciò è
accompagnato della
riduzione dei
ghiacciai.
 La costruzione di bacini per uso idroelettrico o agricolo comporta un
grave impatto idrogeologico sul territorio;
 Questi interventi hanno provocato la fisionomia del territorio,
provocando la riduzione delle precipitazioni, da 150 a 110 cm.
 La gestione delle acque dei fiumi
ha sempre scatenato contrasti;
 Le aree a rischio guerre
riguardano l’intero pianeta;
 Il problema si presentò nel 1895,
quando la tensione tra Stati Uniti e
Messico fu risolta, con una
formulazione della dottrina
Harmon;
 Questa dottrina dice che l’acqua
appartiene agli stati dove scorre la
parte alta del corso del fiume;
 Il Giordano e l’Eufrate sono i fiumi
asiatici, il cui controllo ha già dato
origine a tensioni internazionali.
 Il Tigri e l’Eufrate nascono in Turchia e sono alla base dell’agricoltura;
 La Turchia prevede la costruzione di 22 dighe sull’Eufrate per irrigare 1,7 milioni di
ettari di terreno;
 Il Gange scorre attraverso l’India, Nepal, e Bangladesh;
 Ha un andamento fortemente stagionale e nella stagione secca la sua portata è
molto bassa.
 Il Nilo è più lungo fiume africano;
 Lo sfruttamento delle acque del Nilo Bianco e Azzurro è all’origine di conflitti;
 Per la costruzione della diga di Assuan furono evacuati 100.000 sudanesi;
 L’Egitto accordò al Sudan la possibilità di attingere a una maggiore quantità
d’acqua.
 Le acque del Giordano sono
contese tra cinque Paesi:
Israele, Giordania, Siria, Libano
e Cisgiordania;
 Lo sfruttamento delle sue
acque è un punto centrale del
conflitto tra israeliani e
palestinesi;
 Israele utilizza le acque del
Giordano per il 60 % delle sue
esigenze idriche, ma solo il 3 %
del bacino si trova nel suo
territorio;
 Per i palestinesi, l’uso
dell’acqua è contenuto ed è
controllato dal governo
israeliano.