Schifanoia

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Schifanoia
Schifanoia
Il salone dei
mesi
Schifanoia
Delizia estense
1385 Costruito il primo nucleo dell’edificio
da Alberto D’Este
1391 Primo ampliamento
1436 inventario dei beni mobili di Nicolò
III con descrizione del palazzo
1469 17 ottobre Borso d’Este risiede
a Schifanoia per qualche tempo
1450-1471 signoria di Borso
1469-1470 creazione degli affreschi
affreschi della sala dei mesi
1470 25 marzo lettera di Francesco del Cossa a Borso d’Este
relativa alla sua attività nel salone dei mesi (marzo aprile
maggio)
Schifanoia
Delizia estense
1697-1722
Girolamo Baruffaldi ricorda
l’esistenza del salone dei mesi
1736
sede della Manifattura Tabacchi
1773
affreschi intonacati
1836
inizio riscoperta degli affreschi
1898
inaugurazione museo civico
1963-1980
restauri
1976-1984
nuova ristrutturazione e restauri
Schifanoia
Attualmente visibili solo sei mesi
più un frammento del mese di
dicembre con il trionfo di Vesta.
Tre fasce diverse che alludono a
diverse concezioni del tempo
Tempo delle divinità
Tempo astrale
Tempo reale della vita di corte
Ideatore del programma fu
Pellegrino Prisciani che usò una
fonte con assoluta precisione:
Schifanoia
Astronomicon di Marco Manilio
La teoria di Manilio seguita dagli
affreschi è quella degli dèi tutelari
Un codice di Manilio fu scoperto da
Poggio Bracciolini nel monastero di S.
Gallo nel 1417 e questa fu la copia
utilizzata per l’editio princeps del
1474.
Un altro erudito, il Panormita, scoprì
un esemplare più completo a
Montecassino nel 1450 e passò per
Ferrara l’anno successivo.
A Ferrara si trascrivevano manoscritti
di Manilio negli anni ’60 del ‘400.
Schifanoia
La teoria di Manilio seguita dagli
affreschi è quella degli dèi tutelari
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
…..
Dicembre
Minerva
Venere
Apollo
Mercurio
Giove Cibele
Cerere
Vulcano
Vesta
Schifanoia
Varie tradizioni figurative
Calendari
astrologici (segni zodiaco)
greci (Mesi)
romani (lavori dei campi)
Figli dei pianeti di Baccio Baldini
(1464-1465)
Trionfi del Petrarca
Calendari
• Il primo ciclo zodiacale dipinto fa parte del
complesso di affreschi che decora l’oratorio di
San Pellegrino a Bominaco presso l’Aquila
(1263)
• Calendario, con raffigurazioni dei mesi, le feste
sono segnate in rosso
• Nicola e Giovanni Pisano, Perugia, Fontana Maggiore
(1278 c.)
• Mesi con segni zodiacali maggio
Trionfi del
Petrarca
L’opera si apre con il
carro trionfante di Amore
-l’unico carro a essere
-esplicitamente descritto - seguito dal corteo guidato da
Laura, sotto le forme della Pudicizia, e da un
combattimento nel corso del quale il primo corteo lascia il
passo al subentrante.
Lo stesso schema si ripete nei trionfi successivi: la
Pudicizia deve cedere alla Morte,
la Morte alla Fama,
la Fama al Tempo, che cancella ogni ricordo,
Il Tempo all’Eternità che, con la visione celeste della
divinità, conclude il poema.
I Trionfi del
Petrarca
• Al secondo quarto del XV secolo risale il
periodo di formazione dell'iconografia del
trionfo petrarchesco con la figura allegorica
sul carro trainata da una coppia di animali,
sebbene Petrarca, pur assistendo al
passaggio dei diversi cortei, non suggerisca
affatto, tranne che per il primo trionfo, la
soluzione dei carri in movimento.
• L'origine di questa tradizione figurativa non può
essere ricondotta peraltro né all‘Amorosa Visione
di Boccaccio, il quale "vede" immobili i carri
dipinti sulle pareti della stanza del Castello di
Amore, né a qualche sconosciuto commento
della fine del XIV secolo assai generoso di
integrazioni e suggerimenti figurativi,
considerando che i primi commenti noti sono
posteriori alla stabilizzazione dell'iconografia.
Trionfi
• Più significativa sembra dunque l'ipotesi della
forte influenza esercitata dalle immagini degli
spettacoli delle feste allestite nelle vie cittadine in
occasione di particolari ricorrenze, cerimonie
nuziali, carnevali, ingressi di ospiti illustri, le quali
presentavano agli occhi degli spettatori sfilate di
carri accompagnati da cortei, con soggetti non
solo allegorici e morali o desunti dagli stessi
Trionfi, ma anche mitologici e storici;
• così, se fu un vero e proprio trionfo d'Amore
petrarchesco quello sceneggiato nel 1459 per Pio
II, più complessi ed elaborati, con la
partecipazione anche delle divinità mitologiche,
furono quelli che festeggiavano nel 1475 a
Pesaro le nozze di Costanzo Sforza con Camilla
d'Aragona.
•
Miniature dall' Ordine delle nozze di Costanzo Sforza e Camilla d'Aragona,
Cod. Urb. Lat. 899, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano
•
Altichiero, Trionfo della gloria, 1380-90 circa, dal "De Viris
Illustribus", Parigi, Biblioteca Nazionale, ms. Lat. 6069 I
L’interesse è presto
trapiantato,
probabilmente con
l'acquisizione di codici
padovani, a Firenze, dove
giunse a maturazione con
le serie incisorie di Maso
Finiguerra e Baccio
Baldini;
Maso Finiguerra, Il Trionfo di Amore, Trionfi del Petrarca, incisioni (II
serie), Albertina, Vienna
Francesco Pesellino, Trionfo d'Amore, 1445, fronte di cassone, Isabella
Stewart Gardner Museum, Boston
Francesco Pesellino, Trionfo della Castità, 1445, fronte di cassone, Isabella
Stewart Gardner Museum, Boston
Francesco Pesellino, Trionfo della Fama, 1445, fronte di cassone, Isabella
Stewart Gardner Museum, Boston
Jacopo del Sellaio, Trionfo d'Amore, XV sec., particolare di cassone, Museo
Bandini, Fiesole
Francesco d'Antonio del Chierico, XV sec., miniature, Trionfi del Petrarca
Trionfo di Amore, cod. Trivulziano n.905, c.151
Trionfo del Tempo, cod. Trivulziano n.905, c.191
“I figli dei pianeti”
• Rappresentazione che mostra l’influenza degli
astri sugli uomini e sul loro destino,
• Influenza che non riguarda , come nei
microcosmi, l’aspetto fisico o, come nella teoria
dei 4 temperamenti, il punto di vista medico,
• Ma che riguarda la sfera morale e il destino degli
uomini, le loro attitudini e i loro mestieri
I figli dei
pianeti
Losbuch in Reimpaaren
Fine XIV sec.
I figli dei
pianeti
Christine de Pisan,
Epître d’Othéa
inizi XV sec.
I figli dei
pianeti
Tropiarium
1000 circa
I figli dei
pianeti
“calendario” di Baccio Baldini, attribuite a
Maso Finiguerra 1470 circa
I figli dei pianeti
Il De Sphaera è un codice
miniato nella seconda metà del
XV sec. da Cristoforo de Predis.
L'argomento trattato è di
carattere astrologico: nelle
carte iniziali e in quelle finali è
compreso un sintetico trattato
del sapere astronomico
tolemaico. Il nucleo centrale del
codice, composto dalle
miniature, esemplifica, nel
solco della iconografia
tradizionale, le influenze dei
sette pianeti sugli uomini.
I figli dei pianeti
Il De Sphaera fu eseguito per la
dote di Anna, figlia di Ludovico
Sforza, Duca di Milano. Nel 1491
Anna sposò Alfonso d’Este
I figli dei pianeti
In ciascuna delle carte di sinistra è
rappresentato il pianeta nella
figurazione antropomorfica,
accompagnato dalle "case"
zodiacali che presiede e da alcuni
versi in volgare che ne descrivono
i poteri e gli influssi, illustrati poi
sontuosamente nella carta di
destra.
Si tratta di una summa
artisticamente pregevole della
fede rinascimentale negli astri, e
di un documento del costume delle
corti e dei contadi padani: il codice
fu infatti eseguito per gli Sforza,
signori di Milano, e attraverso i
solidi rapporti diplomatici e
matrimoniali con gli Estensi giunse
a Ferrara e, quindi, a Modena.
Zeus
Giove
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
I figli dei
pianeti
Influssi di Giove
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
Luna
La Luna al navigar molto conforta
Et in pescare et uccellare et caccia
A tutti i suoi figlioli apre la porta
Et anche al sollazzare che
ad altri piaccia
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
I figli dei
pianeti
I figli della Luna
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
Marte
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
miniature di Cristoforo de
Predis
I figli dei
pianeti
I figli di marte, De sphaera
Mundi, Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
Mercurio
Ermes
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
I figli dei
pianeti
I figli di Mercurio
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec.
Sec XV
Cronos
Saturno
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
miniature di Cristoforo de
Predis
I figli dei
pianeti
Filgi di saturno
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
miniature di Cristoforo de
Predis
Sole
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
miniature di Cristoforo de
Predis
I figli dei
pianeti
Sole
Venere
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
I figli dei
pianeti
I figli di Venere
De sphaera Mundi,
Biblioteca estense di
Modena
Sec. XV
Schifanoia
Lato est, mese di
marzo
Schifanoia
Lato est,
mese di
aprile
Schifanoia
Lato est,
mese di
Maggio
Schifanoia
Lato nord,
mese
maggio
giugno
Schifanoia
Lato nord,
mese di
giugno
Schifanoia
Lato nord,
mese di
Luglio
Schifanoia
Lato nord,
mese di
Agosto
Schifanoia
Lato nord,
mese di
Settembre
Schifanoia
Lato est,
mese di
Marzo
Lato est, mese di Marzo
•Carro di Atena/Minerva con i “figli del pianeta”
•a sinistra uomini di cultura e magistrati, medici (Minerva medica)
•a destra attività della tessitura, della filatura e del ricamo (arti di Minerva)
Minerva
nume tutelare del mese di marzo
• Tiene lancia nella destra e
• libro nella sinistra, sul petto
l’egida con Medusa, ha in
testa una civetta.
• Poggia i piedi su uno scudo
• Carro trainato da due
unicorni (emblema di Borso
legato alla sua promessa di
Castità per la successione
del fratello Ercole)
• ai quattro angoli quattro putti
con collana di corallo (valore
terapeutico del corallo, in
rapporto a Minerva Medica)
• Anfora (doni degli dei in
relazione alle arti).
Schifanoia
Marzo
GIUSTIZIA DEL PRINCIPE
Il Duca Borso amministra la giustizia. A destra di fronte ad alcuni sudditi tra cui
una vedova con un bambino.
Schifanoia
Marzo
GIUSTIZIA DEL PRINCIPE
A sinistra Borso in una battura di caccia,
In alto potatura della vite
Schifanoia
Decani del mese di Marzo
Decani
del mese di Marzo
“Vir niger” uomo vigoroso, carico d’ira,
Ha vesti stracciate e ha la vita conta
da una corda di cui tiene in mano un
capo.
Decano della sfera barbarica
(indiana)
Nella tradizione di Teucro ha una
scure, è terrificante, irato e con le
mani e le membra ferite.
L’introduzione di Abumasar (scritta
nel IX sec.) descrive il primo decano
dell’ariete come un uomo di
carnagione scura di alta statura, forte,
dotato di coraggio, adirato, con una
veste bianca cinta in vita da una
corda
I Decano
di Marzo
Nell’Astrolabium planum di Pietro d’Abano il primo decano dell’ariete è descritto come
un uomo con turbante e spada ricurva che avanza minacciosamente.
Warburg nel suo articolo “arte italiana e astrologia internazionale nel Palazzo Schifanoia
di Ferrara (1912) fu il primo a svelare l’enigma di queste figure.
Warburg si accorse che in alcune trascrizioni della sfera di Teucro come paranatellonta
del primo decano dell’Ariete c’era la costellazione di Perseo.
Warburg ipotizza di vedere in questo primo decano dell’ariete un’antichissimo
“travestimento” di Perseo, ormai irriconoscibile.
II Decano
del mese
di Marzo
Donna seduta dall’aspetto
regale con abito rosso molto
sfarzoso e pani svolazzanti.
Testo di Abumasar, descrive come secondo decano (sfera
indiana) una donna con abito rosso e sopravveste dello
stesso colore e ha un solo piede e forme equine.
Secondo Warburg la forma di questo decano risale
all’immagine della costellazione di Cassiopea, contaminata
per la vicinanza della costellazione di Pegaso nella figura di
una centauressa.
III Decano del
mese di Marzo
Giovane biondo, elegante e ben vestito,
tiene una freccia nella destra e un
cerchio nella sinistra. Ha dei lacci
appesi ai polsi.
Abumasar descrive come terzo decano dell’ariete (sfera indiana) un giovane di
carnagione rosea, vestito di rosso, con una verga in mano e un’armilla di legno
(bracciale) nell’altra. I lacci al polso potrebbero connettersi con la costellazione di
Enioco, l’auriga, che si leva al 15 grado dell’ariete. Il cerchio del personaggio è
messo in rapporto con la via lattea (considerata l’unico cerchio visibile del cielo)
che attraversa alla cintura la costellazione dell’auriga Enioco
mese di Aprile
Venere al centro dell’affresco, nume tutelare del mese di Aprile appare su
un carro trainato da cigni e approda in un giardino popolato di amanti e
ricco di lepri e conigli
Venere ha il capo coronato di
rose e tiene un pomo nella
destra e dei fiori nella sinistra.
Nella cintura due amanti sono
colpiti dalla freccia di Cupido.
Attorno al suo capo volano
colombe e sulla sinistra si
vedono le tre grazie.
Avanza nell’acqua in rapporto
con il suo nome
Venere tiene incatenato davanti
a sé marte in ginocchio
adorante, secondo la nota
tradizione del Mito che li vede
amanti.
Procede sulle rive ricche di
piante di mirto, pianta sacraa
Venere
Schifanoia
Giardino ricco
di melograni,
Il personaggio
a destra
ha in mano un
tradizionale
simbolo
di
garofano rosso simbolo didesiderio
amore di
conigli e lepri
Schifanoia
Schifanoia
Schifanoia
L. nord, Aprile
Liberalità del
principe
Borso sta
ricompensando con una moneta il buffone di corte Scoccola tra
dignitari di corte vestiti sontuosamente.
A sinistra il principe torna dalla caccia, mentre in alto in città
la liberalità di Borso ha permesso il palio di Ferrara
Schifa
noia
Lato nord, mese di Aprile
Il palio di Ferrara
Schifanoia
Lato nord, mese di aprile
Donna dai lunghi capelli
biondi e arricciati
Vestito rosso
semibruciato. Di fronte sta
il figlio con una veste dello
stesso colore
La raffigurazione
corrisponde perfettamente
al decano (sfera indiana)
di Abumasar.
Rapporto con la
costellazione delle Pleiadi
(7 figlie di Atlante e di
Pleione) (connesse con il
toro). Secondo Manilio chi
nasce sotto il segno delle
pleiadi curerà molto i
propri capelli.
I decano Toro
Schifanoia
Uomo nudo con
turbante; indossa
stivale e un lungo
strascico, e tiene una
chiave nella destra.
Abumasar sfera
indiana decano del
toro uomo con una
chiave su una nave.
L’immagine si ritrova anche
nell’Astrolabium planum, secondo
decano del toro
Uomo nero con zanne di
cinghiale.
Tiene in mano un serpente
alato e una freccia nella
sinistra.
Ha un cavallo bianco dietro e
un cane davanti.
Il decano sembra una fusione
tra la sfera persiana e indiana
di Abumasar
persiana: uomo con serpente
indiana: uomo con cane e
cavallo.
L’uomo sembra riproporre la
stella di Aldebaran l’occhio
della costellazione del toro,
descritta da Picatrix in modo
simile.
Il cavallo è la costellazione di
Pegaso, mentre il cane
appartiene alla costellazione di
Orione, il grande cacciatore.
Schifanoia
Lato est,
mese di
Maggio
Schifanoia
Lato est, mese di Maggio
Apollo arriva su un carro trainato da quattro cavalli e condotto da una
figura femminile (Aurora o, secondo altri, la luna). Tiene arco e
freccia in una mano e il disco solare nell’altra (Apollo/Sole).
A sinistra 4 falchi un tripode rivestito dalla pelle di un serpente (Pitone) e
un gruppo di uomini
Schifanoia
A destra serie di putti con corallo si pongono in rapporto alla funzione di Apollo
come medico
Schifanoia
Lato est,
mese di
Maggio
le 9 Muse, la fonte Castalia e Pegaso
Si intravede un
gruppo di cavalieri e doveva raffigurare Borso che riceveva in omaggio da
suoi Contadini.Infatti lo scrittore Girolamo Baruffaldi descrive l’affresco:
“il duca assiso privatamente su d’una sedia con in mano il bastone ducale,
il quale con il volto ridente e festevole riceve un canestro pieno di cerase”.
A sinistra lavori dei campi. Un contadino raccoglie frutti da un ciliegio , due
tagliano il fieno e dietro l’arco altri coltivano il lino
Schifanoia
Lato est, mese di Maggio
Decano di Maggio
Figura nobilmente vestita con un
bastone nella destra con la sinistra
fa un gesto di benevolenza nei
confronti di una figura inginocchiata davanti a lui. Risultato di una
complessa interpretazione del testo
di Abumasar.
Un uomo che con una verga guida
due carri tenuti da due aurighi e
rappresenterebbe la costellazione
dell’auriga.
Il testo è stato frainteso dai
traduttori dall’arabo e qui si è
trasformato in un uomo con verga
che “guida” un secondo uomo.
Elsabeth Jaffé ha dimostrato che la
figura è dovuta ad una serie
continua di cattive interpretazioni
Schifanoia
Due uomini nudi uno è
inginocchiato e
l’altro suona il
flauto.
In Abumasar abbiamo
il decano (sfera
persiana)
rappresentato come
un uomo detto
Ercules
inginocchiato.
L’Engonasin a noi ben
noto.
Schifanoia
I paranatellonta del terzo decano dei
Gemelli, da Georgius Zothorus
Zaparus Fendulus, Liber astronomiae
(ovvero Abu ma’sar, Introductio in
astrologiam, (1325-1350).
L’Engonasin non è
riconosciuto ed
è associato con
Apollo, infatti le
due stelle
Castore e
Polluce che sono
associate ai
gemelli sono
anche dette da
Tolomeo Ercole
e Apollo.
Schifanoia
Figura elegante
con arco e
frecce e una
faretra.
Abumasar parla
di un uomo
con arco e
faretra che
tiene in mano
una freccia e
ha intenzione
di dedicarsi a
composizioni
musicali,
canti, giochi.
Borso riceve
dunque i
benefici
influssi di
Apollo
Schifanoia
Lato nord,
mese di
giugno
Lato nord, mese di giugno
Trionfo di Mercurio su carro tirato da aquile, con caduceo e liuto.
Lato nord, mese di giugno
A sinistra tre personaggi suonano il flauto, mentre in basso lupi (simboli solari)
e scimmie (simboli lunari) si fronteggiano a significare l’armonia. A destra
attività della mercatura
Lato nord, mese di giugno
Accanto si vede Argo dai cento occhi (storia della liberazione di Io) accanto alla
mandria dei buoi che Mercurio rubò bambino.
Schifanoia
Lato nord, mese di giugno
A sinistra alcuni personaggi con abiti
sontuosi, rappresentano poeti e retori
protetti dal dio
Schifanoia
Lato nord, mese di giugno
A destra alcuni sono illustrate attività commerciali
Lato nord, mese di giugno
A sinistra sotto l’architettura un uomo inginocchiato si rivolge supplice a Borso,
Lato nord, mese di giugno
A destra Borso va a caccia con i suoi dignitari
Lato nord, mese di giugno
In alto lavori di mietitura
Schifanoia
Decani del cancro, mese di giugno
I decano di giugno
Giovane seminudo, con un
ramo frondoso che copre il
corpo, in origine teneva un
oggetto, non più visibile.
Abumasar (sfera indiana) cita
come decano del cancro un
bel giovane o un satiro
coperto di frutta e fronde
con mani e corpo contorti.
Questa figura è connessa con
la costellazione di Orione,
che nel mito, si comporta
come un satiro quando,
ebbro, violenta Merope
II
Decano
di
giugno
Schifanoia
Due donne, una in piedi con le mani incrociate sul grembo, la seconda seduta
su un cuscino di un bianco splendente, tiene con la destra un bastone e porta
in capo un diadema.
Risultano dalla combinazione della sfera indiana ( donna con corona regale di
mirto rosso e bastone) e persiana (la seconda delle tre grazie) di Abumasar.
La figura è una trasformazione dell’astro Sirio (secondo Picatrix).
III decano di
giugno
Ha tratti mostruosi:
piedi palmati e
unghiati. Sull’uomo si
avventa un drago. Il
piede poggia su una
nave piena d’oro e
d’argento.
Corrisponde alla sfera
indiana di Abumasar
uomo che ha i piedi
come una tartaruga,
sopra il quale si
avventa un drago che
si accinge a salire su
una barca.
Adattamento della
costellazione della
nave Argo.
Schifanoia
Schifanoia
Lato nord,
mese di
Luglio
Lato nord, mese di luglio
Sul carro tirato da due leoni giungono Giove e Cibele. Giove ha abiti regali
con corona e tiene in mano un fiore nella sinistra e uno scettro a tre punte
nella destra. Sopra il carro vola un’aquila. Cibele ha una corona turrita e tiene
uno scettro e un oggetto, identificato come un mazzo di chiavi.
Lato nord, mese di luglio
A destra alcuni personaggi in veste sacerdotale con strumenti musicali (giove
protettore dei cristiani). Dietro alcuni soldati
Lato nord, mese di luglio
In secondo piano Attis che nel mito è l’innamorato di Cibele che punito per il suo
tradimento con l’evirazione
. A sinistra un matrimonio che Warburg ha identificato con il matrimonio di Galeotto da
Mirandola con Bianca Maria d’Este celebrato nel luglio 1468.
Lato nord, mese di luglio
In secondo piano Attis che nel mito è l’innamorato di Cibele che punito per il suo
tradimento con l’evirazione
Lato nord, mese di luglio
. A sinistra un matrimonio che Warburg ha identificato con il matrimonio di Galeotto da
Mirandola con Bianca Maria d’Este celebrato nel luglio 1468.
Lato nord, mese di luglio
A sinistra Borso si reca a caccia, al centro riceve i suoi sudditi e si prepara alla
caccia. In basso alcune contadine immergono nell’acqua i fasci del lino
Schifanoia
Lato nord, segno leone mese di luglio
I decano di
luglio
Uomo in abiti talari seduto
su un albero frondoso sui
rami si trovano un cane ed
un uccello.
Abumasar I decano del
leone. Un cane e un
avvoltoio su un albero
insieme ad un uomo che
indossa abiti sporchi.
Si tratta di un
riadattamento della
costellazione dell’idra che
ha sul dorso le
costellazioni del corvo e
della coppa
II Decano del
leone
Uomo dal naso camuso,
con ghirlanda in capo
freccia nella destra e
arco nella sinistra.
Indossa abito di colore
leonino e appoggia un
ginocchio a terra.
Corrisponde al decano
del leone di Abumasar
ed è un riadattamento
di Sirio
Schifanoia
III decano del
leone
Orribile vir niger che tiene
nella sinistra un coscio di
carne e ne addenta un
pezzo che tiene con la
destra.
Ha una spada appesa alla
cintura.
In Abumasar (sfera indiana)
è descritto un uomo di
carnagione scura, orribile
con in bocca frutta e carne e
che tiene in mano un orcio.
Probabile identificazione con
la costellazione Boote il
guardiano del carro
dell’Orsa.
Schifanoia
Lato nord,
mese di
Agosto
Lato nord, mese di agosto
Cerere avanza su un carro tirato da grifoni tiene in mano un mazzo di spighe.
Sulla destra è raffigurato il ratto di Proserpina.
Scene di aratura e semina e di raccolta e conservazione del raccolto messo
sotto una tettoia a destra sotto gli occhi di un gruppo di mercanti.
Lato nord, mese di Agosto
A destra Borso riceve dei dignitari, mentre al centro e a sinistra si prepara
alla caccia al falcone
Schifanoia
I decano della
vergine
Tipo della virgo infera
(Proserpina) dai capelli
biondi e lunghi. Tiene in
mano un mazzo di
spighe (attributo di
Demetra sua madre) e
una melagrana.
Abumasar descrive la
figur ama senza la
melagrana.
Considerata in rapporto
alla stella Spica (alfa
virginis)
Uomo seduto dall’aspetto orientale con baffi barba a doppia punta e turbante in
capo. Regge una tavola per conteggiare e tiene uno stilo.
Perfettamente coincidente ocn il decano della sfera indiana di Abumasar
Interpretazione di Arturo la stella più luminosa di Boote.
Donna inginocchiata in
preghiera con abito
monacale.
Coincide con il decano della
sfera indiana di Abumasar.
Interpretata come
riadattamento della Vergine
Schifanoia
Lato nord,
mese di
Settembre
Lato nord, mese di Settembre
Vulcano (ipotesi interpretativa riaccettata) su carro trainato da scimmie.
Vulcano indica in basso con la mano verso le scimmie (associate a Vulcano per
un fraintendimento di un passo di Servio). A sinistra la fucina di Vulcano con i
Ciclopi e a sinistra. A destra i dodici figli di Eolo che aiutano il fuoco e in basso
due amanti (forse Marte e Venere)
Lato nord, mese di Settembre
Borso riceve gli ambasciatori dei veneziani. Alcuni vendemmiatori staccano
uva da un pergolato. Accanto ai cani cereali maturi
Giovane con corpetto
molto chiaro che soffia in
un lungo flauto e tiene
nella sinistra un uccello
legato ad un bastone e
capovolto.
Abumasar parla di un
uomo con una bilancia in
mano, ma Picatrix e il
lapidario di Alfonso
presentano già questa
figura.
Si tratta di una
costellazione fantasma
della sfera di Teucro, che
indica che siamo entrati
nella stagione invernale.
Uomo vestito di panni
svolazzanti che compie uno
strano gesto con le mani
alzate e le palme rivolte
verso l’alto. E’ inginocchiato
e sembra volgia spiccare il
volo
Coincide con il decano della
sfera indiana di Abumasar.
Interpretazione di Engonasin
Arciere che sembra voler
trafiggere una sua vittima,
rappresentata da un uomo
con le mani intrecciate in
un gesto di disperazione.
Risulatto della fusione tra
due decani della sfera
indiana e persiana di
Abumasar
Rileborazione della
costellazione del centauro
e della costellazione della
Bestia