Storie vissute ai margini della... Storia

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Storie vissute ai margini della... Storia
Storie vissute ai margini della... Storia
Superato il, per nulla scontato, giro di boa del primo decennio, il Festival internazionale
della narrazione di Arzo riparte da questa 11ª edizione (26-29
agosto) con lo spirito e gli ideali di sempre. Ma soprattutto,
«con il preciso intento di portare avanti un festival che sia il
più possibile collettivo e alla
cui realizzazione partecipano
tutti. Gli organizzatori certamente, ma anche il pubblico,
con le sue reazioni e le sue richieste, gli artisti con le loro
proposte, le autorità con il proprio appoggio critico, gli enti
pubblici e privati che ci sostengono, e ovviamente anche i tanti volontari che hanno deciso di
condividere questo progetto –
spiega Rezio Sisini del comitato organizzatore –. Il nostro
obiettivo è immutato: si vuole
mettere l’accento sull’educazione all’ascolto, su un ascolto attivo. Ed è per questo che cerchiamo di rivolgerci agli adulti
certamente, ma soprattutto ai
bambini e agli adolescenti».
Giovani e adulti che hanno
imparato in questo decennio
ad apprezzare sempre di più la
difficile ed affascinante arte
del racconto. E questo grazie
alla presenza di artisti capaci
di rendere quest’ascolto un
vero e proprio viaggio emozionale. Narratori che spesso
hanno stretto, come sottolinea
Natalia Lepori, «una relazione estremamente intima con il
festival». Come è successo, ad
esempio, ai protagonisti dell’Armamaxa Teatro. E proprio
Enrico Messina (anima, con
Alberto Nicolino, della compagnia italiana), sarà una delle
«star» di questo festival 2010:
l’attore foggiano infatti aprirà
e chiuderà la rassegna e presenterà, in tutto, ben tre spettacoli, tutti estremamente diversi l’uno dall’altro.
Ma tra i nomi ricorrenti di
questi ultimi anni di festival e
che si ripresentano anche in
questa edizione, non si può
non citare Antonio Catalano,
il quale porterà ad Arzo anche
un’incredibile giostra dedicata a Gianni Rodari (vedi articolo a lato), ma anche Michele
Pascarella e, ovviamente, i pa-
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Dal 26 al 29 agosto l’11ª edizione del Festival del racconto di Arzo
Molti i nomi noti e ricorrenti: aprirà e chiuderà Enrico Messina
Educare all’ascolto
droni di casa del gruppo Confabula.
Tutti nomi che – affiancati
da un fornito gruppo di ‘new
entry’ come Carlo Ottolini, il
ginevrino Patrick Mohr, Ilaria
Gelmi e il duo cubano-vallesano Pazcuentos – animeranno
piazza e corti nei pomeriggi di
sabato e domenica, con rac-
conti dalle tematiche e dalle
origine più disparate. Vi è invece una sorta di ‘fil-rouge’
nelle proposte serali. Il desiderio di andare alla scoperta di
quelle storie finite ai margini
della grande Storia, quella con
la ‘s’ maiuscola. Storie come
quelle dei cercatori d’oro della
sponda novarese del Ticino
(racconto portato in scena da
Lucilla Giagnoni) o dei disperati sotto le bombe a Palermo
nel 1943 (Davide Enia). Storie
di personaggi messi, loro malgrado, ai margini della Storia:
la fotografa ambulante Leonilda Prato (Monica Bonetto), il
bomber Carlo Petrini, ‘traditore’ di un sistema omertoso e
vendicativo come quello del
calcio italiano (Alessandro Castellucci) o come la famiglia
Carrara che portava il teatro
di piazza in piazza (Titino Carrara). Racconti, le cui origini
verranno anche svelate nel
sempre atteso momento della
Corte dei Miracoli. Tutte storie che si cercherà di recuperare dal passato, da farne così
MJ
tesoro per il futuro.