il settore agroalimentare forum interclub il settore agroalimentare nel

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il settore agroalimentare forum interclub il settore agroalimentare nel
ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2120
Puglia e Basilicata
FORUM INTERCLUB
IL SETTORE AGROALIMENTARE
NEL MEDITERRANEO.
Corato, 27 aprile 2012
MERCATO POSSIBILE
E
STRATEGIE COMPETITIVE
a cura di:
Giuseppe Lamacchia,
Responsabile Ufficio ICE Bari
Finalità del convegno e dell’intervento
Fornire spunti di riflessione sulle principali tematiche che ostacolano la crescita e lo sviluppo dei settori produttivi del nostro territorio,
nell’attuale fase dell’economia internazionale;
Rappresentare le opportunità connesse allo sviluppo in atto nei Paesi Mediterranei, con particolare riferimento a quelli della sponda sud
PAESI SUD MEDITERRANEO – RISCHIO PAESE E INDICATORI DI BUSINESS
CATEGORIA
RISCHIO
SACE
L
O
W
M
E
D
I
U
M
CAT.
RISCHIO
OCSE
L1
Ind. “Business climate”
DOING BUSINESS
ATTUALE
PRECED
PRECED.
L2
Algeria
M2
3/7
148/183
143/183
L3
3
Egitto
M2
4/7
94/183
99/183
Giordania
M3
5/7
111/183
107/183
Israele
M1
0/7
29/183
30/183
Libano
H2
7/7
148/183
143/183
Libia
H3
7/7
173/183
173/183
Marocco
M1
3/7
114/183
114/183
Siria
H3
7/7
134/183
136/183
T i i
Tunisia
M1
3/7
55/183
58/183
Turchia
M2
4/7
65/183
60/183
M1
M2
M3
H H1
I
G H2
H H3
Fonte SACE
TUNISIA - 1
•
Dopo le rivolte, ed in attesa delle elezioni, l’attuale governo
transitorio assicura una situazione sostanzialmente tranquilla;
•
Manifestazioni disordinate e spontanee a prevalente carattere
sindacale sono ancora frequenti ma destinate a rientrare;
•
Le situazioni economiche e finanziarie in atto in Europa ed in Italia
(II° partner commerciale), condizionano la ripresa.
•
Poche opportunità per le produzioni agroalimentari italiane a causa
del basso p
potere di acquisto
q
della p
popolazione
p
e delle difficoltà non
tariffarie adottate per ostacolare le importazioni
•
Maggiori opportunità per coltivazione e collaborazione industriale in
campo agroalimentare;
TUNISIA – 2
Informazioni su investimenti produttivi italiani in campo agroalimentare
•
Si segnalano diversi esempi di attività produttive avviate da italiani, anche
sotto forma di joint ventures, tra cui:
•
Realizzazione di un caseificio che p
produce e commercializza mozzarelle e
formaggi per il mercato locale (Fiore), da parte di un italiano;
•
L’Ascheri ha realizzato una grande azienda agricola dove si producono
ingenti
g
q
quantitativi di erbe aromatiche che forniscono il mercato italiano,, in
particolare Sicilia e Sud Italia.
•
Calatrasi , azienda siciliana, ha costituito una joint venture finalizzata alla
realizzazione di una cantina che produce vino che fornisce sia il mercato
locale (marchio Selian), essendo quasi impossibile importarlo, che estero
(sfuso). mpossibile importarli, buona qualità. Selian marchio dopo 50%
•
Pieralisi produce macchinari per frantoi oleari sia per mercato locale che per
l’export.
TUNISIA - 3
•
1.
Incentivi per gli investimenti in attività produttive:
Esenzione per 10 anni dell’imposizione fiscale e possibilità del totale rimpatrio degli utili
per le società offshore (che esportano il 100% della produzione);
2.
Dopo i 10 anni, l’imposizione fiscale si applica in misura ridotta del 50%. Cereali
•
Restrizioni paratariffarie e basso reddito pro-capite, scoraggiano le importazioni di
prodotti agroalimentari, specie quelli come l’olio di oliva, oppure ad es la pasta, di cui è
importante produttore/esportatore.
1.
La Tunisia produce la pasta per il mercato locale RANDA ROSE BLANCHE e per i
paesi vicini; solo Barilla è ancora presente, a via della crescente difficoltà normativa
(etichettatura in arabo), aziende come la DeCecco hanno fortemente ridotto.
2.
j
, sta allargando
g
al resto del Paese,, ad opera
p
Pasta all’uovo fresca nella zona di Djerba,
di un’italiano il sig. Trulli…..
3.
I forti incrementi di importazioni di cereali sono da associare alle triangolazioni
effettuate durante la crisi libica.
TUNISIA – 4
•
CENNI SUL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN TUNISIA
•
Il settore agro-alimentare in Tunisia è un settore strategico dal momento che permette di soddisfare il fabbisogno di oltre 10 milioni di persone. E’
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sua bilancia commerciale.
•
Paragonandolo con altri settori dell’economia tunisina, l’agro-alimentare occupa il primo posto fra le unità dell’industria manifatturiera, il secondo (dopo
il tessile) in materia di valore aggiunto e di investimenti e il quarto per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro e il volume delle esportazioni.
•
Vi informiamo inoltre che la Tunisia è un paese a vocazione essenzialmente turistica e agricola, ma per la sua posizione strategica e per il suo tasso di
crescita di circa il 4,5% annuo (salvo il rallentamento del 2011), si presenta fortemente orientata all’Europa e impegnata a diventare snodo industriale
tra il mondo arabo e quello occidentale, un trampolino per i mercati europei e africani, con una posizione privilegiata verso l’Italia.
•
Il PIL pro-capite nel 2010 si è attestato a circa 4199 $US, per quanto riguarda l’anno 2011, i dati ufficiali parlano di un leggero rialzo in quanto si è
attestato a circa 4.592 $US con un aumento di oltre il 9 %, mentre le previsioni degli esperti economici per l’anno 2012, parlano di un rialzo del 5 %
circa 4.852 USD. A parità di potere d’acquisto la Tunisia converge progressivamente verso i livelli di reddito dei paesi sviluppati.
•
I principali prodotti esportati sono, in ordine di importanza, l’olio d’oliva (quasi il 35% del totale delle esportazioni agro-alimentari), i prodotti ittici (circa il
19%), i datteri (11%) e gli agrumi (10%).
TUNISIA – 5
•
CENNI SUL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN TUNISIA - segue
•
Nuovi prodotti stanno entrando nella gamma di quelli destinati all’esportazione, per esempio i preparati a base di cereali , i prodotti biologici e la verdura
fresca. Per quanto riguarda i datteri, è opportuno ricordare quanto segue : la Tunisia che esporta ogni anno più di 20.000 tonnellate di datteri, è al
primo posto al mondo dal punto di vista della qualità del prodotto esportato e al secondo per la quantità. Peraltro, i datteri tunisini « Deglet ennour »,
molto apprezzati sui mercati esteri, soddisfano più del 40% dei bisogni europei e più del 30% di quelli mondiali.
•
I Paesi destinatari sono, per i prodotti agro-alimentari in genere, principalmente l’Italia (39% del totale delle esportazioni), la Spagna (12%), la Libia
(11%) e la Francia (10%). Si nota il peso importante dell’Europa (80% delle esportazioni), che è il partner commerciale tradizionale della Tunisia.
•
E’ altrettanto importante sottolineare qui il sorgere di nuovi mercati, come gli Stati Uniti (olio d’oliva), il Canada (olio d’oliva e pomodori), l’Africa subsahariana (cuscus e paste alimentari), il Golfo Persico (olio d’oliva), il Giappone (tonno fresco) e l’Australia (olio d’oliva).
•
Le importazioni totali tunisine nel 2011 presentano un trend medio positivo prendendo in considerazione sia gli eventi che hanno caratterizzato questo
periodo della storia del paese sia la crisi economica mondiale. Le Industrie Agroalimentari hanno rappresentato +24.1% del totale delle importazioni
tunisine. Questo ultimo dato è probabilmente dovuto alla triangolazione con la Libia che ha alimentato un forte flusso di importazione di prodotti
alimentari dalla Tunisia alla quale il Paese non ha potuto far fronte con la sola produzione interna.
•
Le esportazioni totali tunisine presentano un aumento (+6.7%) simile a quello delle importazioni e la bilancia commerciale, con un disavanzo di 8.610
Milioni di Dinari (pari a circa 4.006 Milioni di Euro), continua ad essere negativa. Le esportazioni tunisine del 2011 continuano, infatti, ad essere inferiori
alle importazioni e ammontano a 25.091,9 Milioni di Dinari (pari a circa 13.047 Milioni di Euro).
TUNISIA – 6
•
CENNI SUL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN TUNISIA - segue
•
Europea resta, di gran lunga, il principale partner della Tunisia fornendo più dei tre quarti degli arrivi turistici ma anche per quanto riguarda le
opportunità
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attraversato l'UE. La crescita in Tunisia si é tuttavia attestata al 3% nel 2009 e al 3.7% nel 2010, mentre é stata inferiore allo zero nel 2011 a causa
degli eventi citati in precedenza.
•
L'Italia è tra i principali mercati di sbocco delle esportazioni tunisine ed occupa la seconda posizione, dietro la Francia, assorbendo, nel corso del 2011,
il 21.64% delle vendite estere della Tunisia (rispetto al 30.66% della Francia).
•
L'Italia si conferma, anche per il 2011, il secondo paese in graduatoria tra i fornitori di merci della Tunisia con una quota di mercato del 15.84%, di poco
inferiore a quella della Francia (18.35%),
•
L’adozione di un’economia liberale e aperta sul mondo esterno costituisce una grande opportunità per l’industria del Paese, che opera oggi in un
contesto internazionale retto dagli accordi del GATT e dall’Accordo di Associazione con l’Unione Europea del 1995.
•
TUNISIA – 7
•
CENNI SUL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN TUNISIA - segue
•
PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL SETTORE
•
Il settore dell'industria agro-alimentare è integrato da qualche anno in un processo di liberalizzazione economica e di apertura ai mercati esteri,
processo che si è concretizzato con la firma dell'accordo di libero scambio tra la Tunisia e l'Unione Europea, il 17 luglio 1995, quest’ultimo in
particolare ha portato all’inaugurazione, dal 1° gennaio 2008, di una zona di libero scambio all’interno dello spazio economico euromediterraneo per la
libera circolazione di merci, servizi e capitali, favorendo l’integrazione delle economie regionali e creando una dinamica di cooperazione economica,
politica e sociale mediante l’istituzione di organismi competenti in materia per sorvegliarne il corretto funzionamento.
•
I prodotti tunisini dovranno adeguarsi qualitativamente agli standards europei per essere comercializzati nei paesi dell’U.E. Questo fatto avrà
un'incidenza sulla qualità del settore ed è stato alla base della nuova strategia articolata in 6 punti :
•
-La crescita del tasso di utilizzo degli impianti esistenti e l'aumento del valore aggiunto del settore ;
•
-L'introduzione di nuove tecnologie tramite il partenariato, insistendo sulla qualità ;
•
-L'aumento del tasso d'integrazione dei nuovi progetti e l'avvicinamento tra produttore e industriale
•
-L'aumento dell'importanza dell'aspetto marketing nella pratica commerciale, soprattutto per cio' che concerne le indagini di mercato, l'imballaggio e la
distribuzione ;
•
-Il miglioramento dell'infrastruttura dello stoccaggio dei prodotti primari per evitarne il deterioramento ;
•
-Liberalizzazione economica del settore e dell'apertura ai mercati esteri.
TUNISIA – 8
•
CENNI SUL SETTORE AGRO-ALIMENTARE IN TUNISIA - segue
•
Il settore agro-alimentare in Tunisia gode di cinque punti forti che ne fanno un polo d'attrazione in materia di investimenti, che si tratti del partenariato
per la
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di unità
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:
1.
- Una produzione agricola in aumento, con un tasso di crescita annua medio del 4,3% ;
2.
- Un costo della manodopera competitivo ;
3.
-La volontà dello Stato di incoraggiare gli investimenti e il partenariato nell'industria agro-alimentare;
4.
-L'esistenza di una struttura tecnica di assistenza rappresentata da numerosi centri tecnici, laboratori d'analisi e sperimentazione (l'Istituto
Pasteur, Saybolt, il Laboratorio Centrale di Analisi e Sperimentazione,…) le associazioni inter-professionali (Associazione delle Industrie e
delle Conserve Alimentari, Associazione Inter-professionale dei Datteri, Associazione Inter-professionale dei Prodotti Avicoli,…) ed i Centri
di ricerca Universitari (Istituto Nazionale delle Ricerche Agricole di Tunisia, Istituto Nazionale Agronomico di Tunisia, Scuola Superiore delle
Industrie Agro-alimentari…) ;
5.
- La disponibilità di manodopera qualificata ;
ITALIA - Export
p
totale paste
p
alimentari verso Paesi Sud Mediterraneo
(valori in migliaia di euro e quantità in tonnellate)
Valori
2009
Quantità
2010
2011
var. %
2009
Euro/kg.
g
2010
2011
var. %
2009
2010
2011
Turchia
2.216
2.585
2.753
6,5
1.115
1.295
1.603
23,8
1,99
2,00
1,72
Marocco
3.295
3.152
3.216
,
2,0
3.927
4.237
4.038
-4,7
,
0,84
,
0,74
,
0,80
,
Libia
2.318
1.325
1.149
-13,3
3.005
1.737
1.479
-14,8
0,77
0,76
0,78
Egitto
946
1.085
1.022
-5,8
883
1.122
1.107
-1,3
1,07
0,97
0,92
Algeria
538
559
411
-26,6
26,6
377
471
290
-38,5
38,5
1,43
1,19
1,42
Tunisia
125
115
199
73,8
80
86
151
74,7
1,56
1,34
1,32
Israele
16.342
16.531
18.135
9,7
20.250
21.031
21.569
2,6
0,81
0,79
0,84
Libano
6 819
6.819
7 590
7.590
7 942
7.942
46
4,6
6 309
6.309
7 165
7.165
7 614
7.614
63
6,3
1 08
1,08
1 06
1,06
1 04
1,04
Giordania
1.451
1.511
1.562
3,4
1.428
1.529
1.564
2,3
1,02
0,99
1,00
229
190
217
14,3
160
116
177
52,7
1,43
1,64
1,23
2%
0 91
0,91
0 88
0,88
0 91
0,91
Siria
Totale
34 279
34.279
34 216
34.216
35 962
35.962
5% 37.534
37 534
38 789
38.789
39 592
39.592
EXPORT DI PASTA SECCA VERSO I PRIMI 20 PAESI
migliaia di
euro
MONDO
Germania
Francia
Regno Unito
Stati Uniti
Giappone
Paesi Bassi
Svezia
Svizzera
Russia
Belgio
Canada
Spagna
Austria
Australia
Danimarca
Israele
Brasile
Polonia
Ceca, Rep.
Corea del Sud
1.494.248
275.613
210.688
175.898
144.743
88.285
35.587
35.392
31.656
31.147
31.061
28.492
28.490
25.739
21.325
20.481
17.764
16.871
13.796
13.753
12.138
var.%
tonn.
var.%
9,1 1.652.964
5,5
,
321.750
18,6
256.553
8,2
210.758
11,1
131.688
8,9
87.393
-1,0
38.192
12,2
42.247
-0,3
26.323
15,9
36.790
22,1
31.812
10,6
24.116
-0,4
19.629
7,6
29.173
14,0
20.732
12,2
21.537
8,7
21.346
24,4
16.688
7,7
16.655
37,2
17.399
-4,0
13.506
Fonte: elaborazioni ICE/Area Agro-alimentare su dati ISTAT
3,8
-1,1
,
9,4
1,7
12,9
6,6
-5,6
7,0
-3,9
16,9
22,5
3,2
-3,2
2,5
10,8
5,6
1,9
18,8
1,8
30,6
-9,0
euro/kg.
0,90
0,86
0,82
0,83
1,10
1,01
,
0,93
0,84
1,20
0,85
0,98
1,18
1,45
0,88
1,03
0,95
0,83
1,01
0,83
0,79
0,90
ITALIA - Export
p
totale prodotti
p
caseari e latticini freschi verso
Paesi Sud Mediterraneo
(valori in migliaia di euro e quantità in tonnellate)
Valori
2009
Quantità
2010
2011
var. %
2009
Euro/kg.
2010
2011
var. %
2009
2010
2011
Turchia
2 216
2.216
2 217
2.217
2 218
2.218
65
6,5
1 115
1.115
1 295
1.295
1 603
1.603
23 8
23,8
1 99
1,99
2 00
2,00
1 72
1,72
Marocco
3.295
3.152
3.216
2,0
3.927
4.237
4.038
-4,7
0,84
0,74
0,80
Libia
2.318
1.325
1.149
-13,3
3.005
1.737
1.479
-14,8
0,77
0,76
0,78
Egitto
946
1.085
1.022
-5,8
883
1.122
1.107
-1,3
1,07
0,97
0,92
Algeria
538
559
411
-26,6
377
471
290
-38,5
1,43
1,19
1,42
Tunisia
125
115
199
73,8
80
86
151
74,7
1,56
1,34
1,32
Israele
16.342
16.531
18.135
9,7
20.250
21.031
21.569
2,6
0,81
0,79
0,84
Libano
6 819
6.819
7 590
7.590
7 942
7.942
46
4,6
6 309
6.309
7 165
7.165
7 614
7.614
63
6,3
1 08
1,08
1 06
1,06
1 04
1,04
Giordania
1.451
1.452
1.453
3,4
1.428
1.529
1.564
2,3
1,02
0,99
1,00
229
190
217
14,3
160
116
177
52,7
1,43
1,64
1,23
34.279
34.216
35.962
5%
37.534
38.789
39.592
2%
0,91
0,88
0,91
Siria
Totale
Italia: esportazioni di formaggi freschi e latticini - i primi 20 Paesi
(valori in migliaia di euro e quantità in tonnellate)
valori
var.%
quantità
var.% euro/kg.
2011
2011
2011
2011
2011
452.188
10,2
107.850
6,2
4,19
135.415
18,9
33.346
10,3
4,06
Regno Unito
46.980
0,1
12.396
-0,8
0,8
3,79
Germania
33.495
2,8
6.382
-4,1
5,25
Svizzera
30.850
11,7
7.305
6,6
4,22
Belgio
29.746
9,6
7.792
10,3
3,82
Lussemburgo
23 164
23.164
-18,3
18 3
6 287
6.287
-18,8
18 8
3 68
3,68
Spagna
20.262
11,7
5.222
13,2
3,88
Giappone
20.212
20,7
3.512
14,3
5,76
Austria
18.758
9,9
4.460
3,1
4,21
Stati Uniti
13.181
-4,7
2.202
-9,3
5,99
Russia
9.870
52,1
2.155
53,9
4,58
Paesi Bassi
9.330
6,4
1.952
-3,9
4,78
Danimarca
7.867
-4,8
1.982
-9,8
3,97
Polonia
6.401
24,0
1.792
21,2
3,57
Svezia
5.864
13,0
1.274
7,4
4,60
Ceca, Repubblica
3.255
16,2
787
10,6
4,14
Grecia
3.053
1,2
,
665
-4,7
,
4,59
,
Australia
2.786
102,0
401
73,7
6,95
Finlandia
2.689
29,8
515
23,2
5,22
Slovenia
2.640
18,1
1.446
124,3
1,83
MONDO
Francia
Fonte: elaborazioni ICE/Area Agro-alimentare su dati ISTAT
ITALIA - Export
p
di carni preparate
p p
verso Paesi Sud Mediterraneo
(valori in migliaia di euro e quantità in tonnellate)
Valori
Quantità
2009
Mondo
2010
2011
var. %
1.010.307 1.127.498 1.239.664
Euro/kg.
2009
2010
2011
var. %
2009
2010
2011
9,9
221.879
239.446
256.923
7,3
4,55
4,71
4,83
-22,7
15
24
21
-11,9
6,47
6,29
5,57
Turchia
97
151
117
Marocco
0
0
139
20
6,95
,
Libia
0
0
25
4
6,25
Egitto
7
20
47
134
1
2
53
Algeria
21
20
71
249,7
3
3
10
Tunisia
0
0
158
Israele
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Libano
3.850
5.113
5.443
6,.5
1.034
1.496
1.441
-3,7
3,72
3,42
3,78
20
29
73
149,2
2
5
16
251,2% 10,00
5,80
4,56
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
25
42
79
87,9
1
2
4
Giordania
Siria
Qatar
Totale
34.279
34.216
35.962
192,5
7,00
10,00
0,89
7 00
7,00
6 67
6,67
7 10
7,10
36
5% 37.534
38.789
39.592
4,39
0
78,7 25,00
2%
0,91
21,00 19,75
0,88
0,91
ITALIA: ESPORTAZIONI DI CONSERVE E SUCCHI
VEGETALI - CONFETTURE E MARMELLATE
Valori
2010
2009
Africa settentrionale
2011
Variazioni %
2009
2010
2011
Variazioni %
2009
2010
2009
18,9
-6,5
2.550
2.977
2.663
3.135
3.727
3.485
774
1.638
2.226
45,3 111,7
35,9
720
1.601
2.117
2.353
1.928
1.025
22,7 -18,1 -46,9
1.826
1.218
479
Algeria
5
130
197 -79,2
-
51,9
3
136
63 -70,5
Marocco
1
20
35 -17,6
-
78,7
0
19
4 910,7
Tunisia
Libia
26,5
Quantità
2010
2011
35,5
2011
2009
16,7 -10,5
Euro/kg.
2010
2011
1,23
1,25
1,31
32,2
1,08
1,02
1,05
31,2 -33,3 -60,6
1,29
1,58
2,14
- -54,0
1,67
0,96
3,13
- -77,7
-
1,05
8,75
Euro/kg.
2010
2011
50,6 122,3
ITALIA: ESPORTAZIONI DI CONSERVE E SUCCHI
VEGETALI – CONCENTRATO DI POMODORO
2009
Africa settentrionale
Libia
Tunisia
Egitto
Algeria
Marocco
Valori
2010
2011
2009
Variazioni %
2010
2011
2009
Quantità
2010
2011
Variazioni %
2009
2010 2011
41 741
41.741
33 664
33.664
63 523 -13,9
63.523
13 9 -19,4
19 4 88,7
88 7
39 503
39.503
40 477
40.477
59 009 -16,9
59.009
16 9
39.739
29.296
59.139 -13,4 -26,3 101,9
37.860
35.402
53.501 -15,7
-
-
-
-
1.691
0,0
0,0
-
9
44
1.394 225,5 383,3
-
3
46
445
908
1.257 -77,4 103,9
38,4
444
1.172
1.547
3.416
43 149,8
, 120,8
, -98,7
,
1.195
3.857
2 5 45,8
2,5
45 8 1,06
1 06 0,83
0 83
-6,5
51,1
0,0
0,0
-
1.665 198,2
-
1.721 -79,0 163,8
64 145,0
, 222,6
, -98,4
,
2.059
2009
1,05 0,83
-
1 08
1,08
1,11
-
0,82
-
3,00 0,96
0,84
46,8
1,00 0,77
0,73
1,29
,
0,89
,
0,67
,
ITALIA: ESPORTAZIONI DI PRODOTTI
ORTOFRUTTICOLI - TOTALE
Africa settentrionale
Egitto
Libia
Algeria
Tunisia
Marocco
28.457
2.484
19.572
4.987
618
629
54.642
10.035
32.510
10.570
1.067
460
65.266 24,1 92,0 19,4
28.362 40,2 304,0 182,6
21.658 21,1 66,1 -33,4
13.831 15,0 111,9 30,9
817 131,1 72,8 -23,5
551 61,0
61 0 -26
-26,8
8 19,8
19 8
40.503
2.739
29.374
6.699
458
841
75.729
11.314
46.185
16.956
990
285
90.512 53,4 87,0 19,5
37.638 66,0 313,0 232,7
30.982 50,6 57,2 -32,9
20.825 38,1 153,1 22,8
591 180,1 116,2 -40,3
466 244,0
244 0 -66
-66,2
2 63,8
63 8
0,70 0,72 0,72
0,91 0,89 0,75
0,67 0,70 0,70
0,74 0,62 0,66
1,35 1,08 1,38
0 75 1,61
0,75
1 61 1,18
1 18
ITALIA: ESPORTAZIONI DI FRUTTA
Africa settentrionale
Egitto
Libia
Algeria
Marocco
Tunisia
27.940
2.448
19.508
4.783
547
485
54.279
9.919
32.510
10.503
458
888
64.138
28.253
21.448
13.631
393
365
24,1
39,0
21,5
16,6
52,9
104,1
94,3
305,2
66,6
119,6
-16,3
83,1
18,2
184,8
-34,0
29,8
-14,1
-58,9
39.991
2.708
29.225
6.571
773
321
75.323
11.166
46.185
16.882
284
806
89.308
37.535
30.413
20.719
298
333
54,0
65,6
51,4
39,8
241,5
197,6
88,4
312,3
58,0
156,9
-63,3
150,8
18,6
236,2
-34,2
22,7
5,0
-58,6
ITALIA: ESPORTAZIONI DI MELE
Africa settentrionale
E itt
Egitto
Libia
Algeria
Marocco
Tunisia
20.418
40.951
52.210
17,9
100,6
27,5
32.683
61.040
74.543
49,9
86,8
22,1
685
5 294
5.294
23 147
23.147
134 9
134,9
673 2
673,2
337 2
337,2
916
6 236
6.236
31 160
31.160
181 7
181,7
581 0
581,0
399 7
399,7
15.885
26.506
16.738
15,9
66,9
-36,9
25.185
39.848
24.214
47,6
58,2
-39,2
3.260
8.722
12.052
0,6
167,5
38,2
5.526
14.347
18.796
28,2
159,6
31,0
442
95
151
493,4
-78,5
58,9
693
182
196
489,6
-73,7
8,0
.
333
122
0,0
+++
-63,4
.
426
176
0,0
+++
-58,7
ITALIA: ESPORTAZIONI DI CAFFE' CAFFE' TORREFATTO NON DECAFFEINIZZATO
2009
MONDO
Africa settentrionale
Marocco
Egitto
Tunisia
Algeria
Libia
602.370
5.205
1.822
1.640
762
513
467
Valori
2010
2011
669.229 833.841
7.357
2.853
2.384
1.087
565
469
7.347
3.008
2.006
1.266
671
397
Variazioni %
2009
2010
-1,3
26,3
39,3
8,6
21,7
19,9
89,2
11,1
2009
Quantità
2010
2011
24,6 103.179
111.463
122.307
2011
41,3 -0,1
56,6
5,4
45,3 -15,8
42,7 16,5
10,1 18,7
0,3 -15,4
716
265
204
98
87
61
925
389
269
143
75
48
Variazioni %
Euro/kg.
2009
2010
2011 2009
2010
-0,2
8,0
9,7
827 25,2 29,2 -10,6
377 28,5 46,6 -3,0
218
1,8 31,9 -18,9
136 55,7 45,9 -5,5
45 14,4 -13,5 -40,9
52 135,5 -21,1
6,8
2011
5,84
6,00
6,82
7,27
6,88
8,04
7,78
5,90
7,66
7,95 8,88
7,33
7,98
8,86
9,20
7,60
9,31
7,53 14,91
9,77
7,63
La certificazione Halal quale fattore di sviluppo dell’export verso i Paesi dell’Area
•
Tra i fattori che hanno concorso allo sviluppo
dell’export di prodotti di carne lavorata, nei Paesi
islamici, l’avvio anche in Italia, a partire da fine 2010,
della Certificazione Halal (= lecito), attraverso Halal
Italia.
Certificazione HALAL in Italia
•
HALAL ITALY è l' Ente di Certificazione UFFICIALE ed UNICO di Certificazione di Qualità Halal
in Italia in rappresentanza dell'
dell Autorità Internazionale di Certificazione Islamica
Islamica, la HALAL
INTERNATIONAL AUTHORITY, che è Autorità indipendente riconosciuta dalle Organizzazioni
Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e
Rappresentanze Religiose dell'Islam
dell Islam nel mondo
mondo.
L'Ente Certificatore HALAL ITALY è una Organizzazione Internazionale, non a scopo di lucro (no
profit), di Certificazione Halal, che opera a livello mondiale, univocamente con i più rigorosi e condivisi
Internazional Halal Standards
•
Il marchio “Halal Italy” è un marchio di garanzia che, se viene apposto sui prodotti certificati Halal,
assicura ai consumatori che i prodotti certificati Halal ed i loro ingredienti sono tutti prodotti Halal e
che hanno seguito iter e trattamenti genuini,
genuini seguendo gli standard di qualità Halal in tutte le fasi
di lavorazione
•
L'Ente Certificatore HALAL ITALY certifica, in Italia e all'estero, tutta la value chain ( prodotti e
facilities ) delle filiere agroalimentari,
agroalimentari dei cosmetici,
cosmetici dei prodotti chimici e farmaceutici,
farmaceutici dei
prodotti per la cura del corpo e della salute, i processi industriali, di trasformazione, compreso la
certificazione del packaging .
http://www.dubaimania.net/read.php?30,18913,19036
p
p p
Postato da: karmamas
•
CERTIFICAZIONE HALAL
15 marzo, 2012 [11:32]
•
Posts: 4
•
Ciao a tutti,
avrei bisogno di alcune info sulla certificazione halal necessaria all'importazione di
alimenti nei paesi di religione musulmana. Cercando su internet ho trovato diversi enti
che rilasciano la suddetta certificazione ma il mio dubbio è se ce n'è una in particolare
che sicuramente è riconosciuta negli UAE. Non vorrei trovarmi con una certificazione
che alla fine non è riconosciuta nel Paese di mio interesse... Per questo avrei bisogno
di un consiglio di chi, magari, ha già affrontato questa problematica. E se ci fosse
qualcuno che mi spiegasse un pò il funzionamento dell'iter certificazione come costi e
requisiti, gliene sarei davvero grata!
Grazie in anticipo e buonissima giornata
Carmela
http://www.dubaimania.net/read.php?30,18913,19036
nicola
Re: CERTIFICAZIONE HALAL
16 marzo, 2012 [02:13]
•
CERTIFICAZIONE HALAL
16 marzo, 2012 [02:13]
•
Amministratore
Data registrazione: 5 anni fa
Posts: 3,915
•
Premesso che non lavoro nel settore alimentare quindi la mia testimonianza
andrá comunque approfondita. Diversi anni fa ho visitato una fiera di
prodotti italiani a Sharjah e tra gli espositori v'era un salumiere sardo che
proponeva i suoi salumi halal
halal, in gran parte a base d'agnello
d agnello. Esponeva il
certificato halal che era stato emesso da un imam di Olbia. Non ho
approfondito la cosa ma da questo ne deduco che la certificazione halal
dovrebbe essere emessa da un imam e magari (non lo so questo)
convalidare il certificato presso l'ambasciata del paese arabo dove si
intende esportare.
Consumi alimentari
Dal salame halal al «cow pooling» le idee per battere la crisi
•
www.masseriasalamina.it
•
Antonio Fernando Salis – Categoria Esportare il territorio
Azienda agricola La Genuina, Ploaghe, Sassari
Produce
P
d
salumi
l i preparatii secondo
d lle regole
l h
halal
l l e kkosher
h per lle comunità
ià
musulmana ed ebraica, utilizzando carne di pecora e di capra. La qualità
della materia prima è l’obiettivo centrale dell’azienda che punta tutto sulla
fili
filiera
corta.
t I prodotti
d tti vengono controllati
t ll ti e certificati
tifi ti d
dall’Imam,
ll’I
lla principale
i i l
autorità religiosa per l’Islam, e dal Rabbino.
Nota - ICE ALGERI - 1
Algeria: programma di sviluppo per raggiungere l’autosufficienza nel settore agricolo.
1.
Diminuire l’importazione di latte in polvere aumentando la produzione locale;
2.
Migliorare le conoscenze degli addetti della filiera ed il rafforzamento delle capacità umane; di sviluppo ;
3.
Migliorare la quantità e la qualità dei foraggi prodotti;
4.
Migliorare la qualità genetica dei bovini da latte;
5.
Migliorare il sistema di raccolta del latte;
6.
Favorire la nascita di cooperative di produttori ed organizzazioni professionali;
7.
Aumentare e migliorare qualitativamente la produzione di formaggi;
8.
Incentivare l’importazione di macchine e attrezzatura attraverso linee di credito governative ;
9.
Incentivare l’introduzione di sistemi di qualità e rintracciabilità del prodotto;
10.
Promuovere partenariati internazionali e lo sviluppo della cooperazione internazionale scientifica e
tecnologica .
11.
Incrementare la produzione nazionale ed il miglioramento della sua integrazione attraverso
l’ammodernamento e l’intensificazione delle filiere di produzione di largo consumo, la meccanizzazione
dell’agricoltura, l’utilizzo più esteso dei fertilizzanti e la moltiplicazione delle serre “multi-chapelles”
12.
Generalizzare l’utilizzo di attrezzature e materiale d’irrigazione “risparmiatrici” di acqua;
13.
Sviluppare la produzione di sementi, piante e genitori al fine di rispondere ai fabbisogni degli agricoltori e
allevatori (piantagioni e accrescimento degli allevamenti di mucche da latte)
Nota - ICE ALGERI - 2
•
Algeria: programma di sviluppo per raggiungere l’autosufficienza nel settore
agricolo:
•
I principali accordi:
•
IFAD
•
Italia:
•
Progetto di “certificazione
certificazione delle piante per migliore la produzione frutticola in Algeria
Algeria” è stato finanziato con un dono
di € 2.185.590 del Ministero degli Affari Esteri italiano attraverso la Direzione Generale di Cooperazione allo Sviluppo
nell’ambito dell’accordo della VI Commissione Mista italo-algerina.
•
Il progetto è stato elaborato con ll’intento
intento di assicurare la necessaria assistenza al Governo Algerino per il rilancio del
programma di certificazione delle piante, finalizzato al miglioramento della produzione frutticola locale.
•
Francia e Paesi Bassi: Filiera del latte
•
Corea del Sud: Formazione professionale;
Nota - ICE ALGERI - 3
•
I principali attori del settore agricolo in Algeria insistono sulla necessità di
trovare partner stranieri che siano disposti ad investire in Algeria nel settore
dell’agricoltura,
g
, in particolare
p
modo nelle zone del Sud.
•
I principali settori su cui puntare sono : la formazione per tutta la filiera :
allevamento trasformazione,
allevamento,
trasformazione trasferimento di esperienze e tecnologie
tecnologie,
l’irrigazione (metodi, materiale e know how), produzione e conservazione di
diverse varietà di grani di buona qualità e foraggi.
•
Preme rilevare che su 7 miliardi di dollari di investimenti stranieri ripartiti su
113 progetti realizzati in Algeria durante il primo semestre 2011, non è stato
registrato
i t t nessun investimento
i
ti
t straniero
t i
neii settori
tt i d
dell’agricoltura
ll’ i lt
ed
della
ll
pesca, identificati come settori prioritari nel programma del Governo
I nuovi Mercati focus per l'internazionalizzazione del sistema Italia - 31
Costo manodopera
p
in Marocco
1 Euro = 11,106 Dirham
•
Tabella 7: Salari medi per categoria di impiego
•
Qualifica Retribuzione unitaria
•
Manodopera non specializzata 8
8,78
78 – 9,35
9 35 Dirhams /ora
•
Operai specializzati 9.30 – 10,45 Dirhams /ora
•
Operaio semi-qualificato 10,40 – 10,83 Dirhams /ora
•
Operaio qualificato 12,04 – 12,98 Dirhams /ora
•
Capo squadra 14,85 – 16,77 Dirhams /ora
•
p cantiere 2.750 – 3.630 Dirhams /mese
Capo
•
Ingegneri e quadri 6.600 – 11.000 Dirhams /mese
•
Fonte : IPI
•
A questi costi
costi, variabili secondo i settori
settori, si aggiungono gli oneri sociali,
sociali nell’ordine del 20% circa della
remunerazione lorda mensile.
Marocco
•
E’ un paese potenzialmente interessante per le produzioni di qualità, dove il
ceto più elevato dispone del 25% del PIL.
•
I prodotti di maggiore qualità, sono facilmente reperibili presso i numerosi
centri commerciali gestiti dalla GDO francese Carefour, Auchan ecc. dove è
possibile reperire tutti i prodotti alimentari, tra cui pasta DeCecco, Divella.
•
Investimenti produttivi riguardano li sviluppo della produzione locale di
pasta, olio di oliva, vino le cui produzioni sono di qualità ed in possesso di
certificazione di origine territoriale.
•
Sono in vigore numerosi accordi commerciali con UE, Usa ed altri paesi,
che facilitano sia l’esportazione che l’importazione delle merci.
•
Sono p
presenti delle free zone, che facilitano i commercio, g
grazie anche agli
g
investimenti in logistica e nella portualità, essendo stato di recente ultimato
il più grande porto del Mediterraneo, che movimenterà un imponente traffico
di container.
Marocco - 2
•
Dopo le elezioni del 2007, si sono avviate importanti leggi che hanno
consentito l’avvio di un intelligente ed ambizioso percorso finalizzato allo
s il ppo a medio
sviluppo
medio-lungo
l ngo termine dell’economia,
dell’economia delle infrastrutture,
infrastr tt re mediante
piani strategici che interessano anche agricoltura e turismo, che prevedono
continue verifiche dei risultati raggiunti ed eventuali azioni correttive tese a
rimediare e recuperare eventuali ritardi
ritardi.
•
E’ un Paese molto aperto, con 3500 km di coste, che favorisce lo sviluppo
dell’industria del turismo, la pesca e le attività industriali ad essa connesse.
•
Da segnalare la presenza di investimenti nel settore ittico anche sa parte di
italiani nella realizzazione di stabilimenti per la produzione, ad esempio, di
sardine in scatola.
•
Molto incentivati gli investimenti nell’agricoltura, grazie all’affidamento dei
terreni in concessione gratuita per 40 anni.
Marocco - 3
•
Dal 1° marzo 2012 è entrato in vigore l'accordo di libero scambio tra
Marocco e l'Unione europea. Tutti i prodotti industriali provenienti dall'UE
sono totalmente esenti di diritti d'importa
d'importazione
ione (DI) p
purr rimanendo soggetti
all' imposta sul valore aggiunto (IVA), e l'imposta sul consumo domestico
(ICT).
•
La produzione
L
d i
di cerealili è potenzialmente
t
i l
t iimportante
t t ma ffortemente
t
t
variabile a seconda dell’andamento climatico.
•
Si svolgono importanti fiere in campo agricolo come la SIAM, fiera annuale,
in corso di svolgimento nella regione agricola per eccellenza, con il tema:
“Ricerca ed innovazione”, a cui partecipano in una collettiva
ICE/UNACOMA con n. 7 aziende del settore meccanica agricola..
Egitto
g
–Nota ICE Il Cairo
•
Opportunità per l'export di prodotti agroalimentari :
•
Da una ricerca effettuata, ci risulta che esistono sul mercato i seguenti prodotti italiani:
•
- Caffè espresso: Lavazza, Segafredo, Illy, ecc.
•
- Pasta alimentare: Barilla, Zara, Agnese, De Cecco, Buitoni
•
- Olio d'oliva: Colafreddo,, ecc.
•
- Vari tipo di formaggi : Parmigiano, Grana Padana, Pecorino, ecc.
•
- Prodotti da forno : biscotti, plumcake.
•
Tali prodotti soddisfano la domanda interna indirizzata prevalentemente a stranieri
residenti, ai turisti o ad una piccola parte di consumatori locali di alto livello che si possono
permettere una tazza di caffè italiano o l'acquisto
l acquisto di alcuni prodotti di qualità ad un costo più
elevato del prodotto locale, utilizzato dalla maggior parte della popolazione.
•
Tali prodotti vengono importati di norma e distribuiti presso le grandi catene di
S permercati Carrefour,
Supermercati
Carrefo r Hyper-market,
H per market Metro,
Metro Alfa Market o tramite alc
alcune
ne boutiques
bo tiq es
alimentari presenti nelle principali città come il Cairo ed Alessandria d'Egitto
GIORDANIA
•
La presenza di prodotti italinani nel paese e' modesta, i prodotti piu'
importati dall'Italia sono: riso, pasta alimentare, pomodori pelati e non,
cioccolate,, biscotti,, mele e kiwi fresche,, formaggi
gg e acqua
q minerale
Egitto
Anno
PIL (Miliardi di Dollari USA a prezzi correnti)
Tasso di crescita del PIL s prezzi costanti (variazioni %)
PIL pro capite alla parità del potere d’acquisto (dollari USA)
Indice dei prezzi al consumo (Variazioni percentuali)
Tasso di disoccupazione (%)
Popola ioni (milioni)
Popolazioni
( ili i)
Export beni & servizi (percentuale sul PIL)
Import beni e servizi (percentuale sul PIL)
Saldo di conto corrente (miliardi di dollari USA)
Debito totale estero (miliardi di dollari USA)
Investimenti diretti esteri verso l’Egitto (milioni di $ USA)***
Riserve valutarie (miliardi di $ USA)
* Dati riferiti al I semestre
** Previsioni annuali
*** IDE riferiti ad Esercizio fiscale Luglio/Giugno
2008
164,8
7,2
5.445
18,3
8,7
81 5
81,5
33,0
38,6
-1,3
33,4
13.236,
5
34.5
2009
2010
2011*
187,3
4,7
5.650,1
11,8
9,4
83 0
83,0
25,0
31,9
-3,2
33,3
8.113,4
218,3
5,1
5,890
11,1
9,0
84 5
84,5
25,3
28,9
-4,4
35,3
6.758.2
231,1
1,2
5.940
13,3
12,2
86 1
86,1
27,1
29,3
-7,0
36,7
2.188,6
31.3
35.2
18.1
2012*
*
261,1
3,5
6.180
11,0
11,5
87 7
87,7
25,6
26,9
-4,9
40,4
-
I nuovi Mercati focus per l'internazionalizzazione del sistema Italia - 39
Egitto
g
-1
•
L'Egitto dopo la rivoluzione popolare scoppiata il 25 gennaio 2011 che ha portato alle
dimissioni del Presidente Mubarak ed al cambiamento di quattro governi , si avvia
verso le
l El
Elezioni
i i entro
t giugno
i
2012 d
dell nuovo P
Presidente
id t d
della
ll R
Repubblica.
bbli
•
Nonostante il perdurante clima di transizione politica e la crisi economica in atto in
Egitto questo Ufficio ha continuato, pur con un rallentamento delle attivita', ad
organizzare nel 2011 diversi eventi relativi ai prodotti Agroalimentare considerato uno
dei settori prioritari per l'Egitto:
Egitto
g
-2
•
Opportunità per l'export di prodotti agroalimentari :
•
Da una ricerca effettuata, ci risulta che esistono sul mercato i seguenti prodotti italiani:
•
- Caffè espresso: Lavazza, Segafredo, Illy, ecc.
•
- Pasta alimentare: Barilla, Zara, Agnese, De Cecco, Buitoni
•
- Olio d'oliva: Colafreddo,, ecc.
•
- Vari tipo di formaggi : Parmigiano, Grana Padana, Pecorino, ecc.
•
- Prodotti da forno : biscotti, plumcake.
•
Tali prodotti soddisfano la domanda interna indirizzata prevalentemente a stranieri
residenti, ai turisti o ad una piccola parte di consumatori locali di alto livello che si possono
permettere una tazza di caffè italiano o l'acquisto
l acquisto di alcuni prodotti di qualità ad un costo più
elevato del prodotto locale, utilizzato dalla maggior parte della popolazione.
•
Tali prodotti vengono importati di norma e distribuiti presso le grandi catene di
S permercati Carrefour,
Supermercati
Carrefo r Hyper-market,
H per market Metro,
Metro Alfa Market o tramite alc
alcune
ne boutiques
bo tiq es
alimentari presenti nelle principali citta' come il Cairo ed Alessandria d'Egitto
A PROPOSITO DI INNOVAZIONE
Dalla promotion “classica” elaborata in Convenzione con Regione Puglia
(Marzo 2010 - Workshop in Arabia Saudita a favore dell’ortofrutta pugliese e dei “Prodotti di Puglia”)…
…. allo sviluppo di un “progetto innovativo”:
“Utilizzo
Utilizzo delle foglie di vite da tavola per ll’alimentazione
alimentazione umana nei Paesi Arabi
Arabi”
Alle fasi successive di presentazione al Territorio a tutti i soggetti interessati c/o
ICE Bari – maggio/giugno 2010
(Università e Ricerca, Filiera produttiva, Istituzioni, )
Verifica in Puglia con l’operatore arabo (luglio 2010) finalizzata all’individuazione
delle varietà degli standard commerciali e delle tecniche di trasformazione
Costituzione di un comitato tecnico scientifico e un gruppo di lavoro con il compito di
collaborare con l’azienda di trasformazione disponibile, al fine di effettuare i primi studi e
realizzare campioni di prova.
Opportunità
pp
di sviluppo
pp per
p il progetto
p g
foglie
g di vite.
•
Collaborazione con realtà produttive già impegnate nella lavorazione delle
foglie di vite, nei Paesi del Nord Africa, finalizzata al confezionamento in
barattoli delle foglie
g “Made in Puglia”,
g , destinate ai mercati arabi ((Arabia
Saudita, EAU), contribuendo alla modernizzazione delle strutture già
esistenti che possono contare su maestranze qualificate, migliorando i e dei
processi e realizzando una linea dedicata alle p
p
produzioni p
pugliesi
g
“bio” e
“convenzionali”.
•
La fase di selezione e confezionamento, in piccole confezioni destinate ai
consumatori è possibile effettuarla solo manualmente.
•
Le aziende USA attualmente svolgono questa fase in Vietnam, prima di
raggiungere il mercato Saudita.
Sviluppo
pp della logistica
g
•
I Paesi del Nord Africa, ed in particolare Egitto, Marocco e Tunisia,
rappresentano un’area di interesse per collaborazioni commerciali nel
settore agroalimentare
agroalimentare, che potrebbero trovare
tro are un
n ssupporto
pporto finan
finanziario
iario
anche nell’ambito dell’ENPI, lo strumento europeo di vicinato e partenariato
volto a promuovere la cooperazione transfrontaliera con i Paesi della
sponda sud del Mediterraneo
Mediterraneo.
•
L’ICE ha predisposto una proposta progettuale, a valere sul finanziamento
comunitario, avente ad oggetto il rafforzamento delle filiere agroalimentari
ed
d il ttrasferimento
f i
t ttecnologico
l i aii suddetti
dd tti P
Paesii nell campo d
della
ll riduzione
id i
delle emissioni di CO2 e delle certificazioni ambientali.
Conclusioni
•
L’attuale incertezza derivante da instabilità politica e sociale che
caratterizzano la maggior parte dei paesi dell’Area, unitamente allo scarso
potere di acquisto delle popolazioni
popolazioni, limitano le opportunità di business per
le produzioni agroalimentari italiane e pugliesi.
•
Anche in considerazione delle potenzialità di sviluppo dei Paesi in questione
e delle politiche economiche in atto che incentivano gli investimenti
finalizzati alla crescita e modernizzazione del settore agricolo ed
agroalimentare, l’approccio più opportuno è costituito dallo sviluppo della
collaborazione tecnica,
tecnica produttiva
produttiva, commerciale e logistica con realtà locali
locali,
puntando sui Paesi che, nell’immediato, offrono maggiori garanzie di
stabilità e prospettive di sviluppo.
•
Gestendo insieme la fase di inevitabile espansione della loro agricoltura
agricoltura, si
potranno suggerire attività e strategie complementari alla nostra economia
agricola, evitando contrapposizioni e magari traendo reciproco vantaggio
dalla loro crescita.
crescita
Grazie p
per l’attenzione!
Per informazioni:
[email protected]