Il programma elettorale del centrodestra

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Il programma elettorale del centrodestra
PROGETTO DI PROGRAMMA ELETTORALE
della coalizione di centro-destra
IORIO PRESIDENTE
1. L’ETICA DELLA RESPONSABILITA’
La coalizione di centro-destra, che propone al consenso dell'elettorato la
riconferma di Michele Iorio a governatore della Regione, si fonda su matrici ideali
comuni (la Dottrina Sociale della Chiesa, il liberalesimo, il riformismo moderato) e
su valori e principi condivisi e praticati.
Non sugli intrecci ibridi ed anomali che, sul fronte avversario, mettono
insieme culture e storie non solo diverse, ma, più esattamente, antagonistiche ed
irriducibili.
Il nostro schieramento è per l’etica del fare, quale assunzione di
responsabilità, coraggio delle scelte, accettazione delle sfide.
Se il Governo Iorio ha commesso degli errori, in questi dieci anni di
amministrazione della Regione, lo ha fatto semplicemente perché ha operato, ha
avvertito il dovere di decidere, di affrontare di petto i problemi del territorio e
della sua popolazione, di adottare un modello di economia sociale e di metterlo in
pratica.
I numeri dicono, senza equivoci, che il Governo Iorio è stato tra i più
sensibili alle esigenze di dimagrimento della spesa pubblica: un recentissimo
studio della CGIA di Mestre dimostra che, subito dopo la Campania, il Molise è la
Regione che ha fatto registrare il minore incremento delle uscite nell’ultimo
decennio.
Le cifre ed i dati (e non gli annunci) testimoniano che il Presidente Iorio si è
dimezzato l’indennità di carica
ed ha ridotto drasticamente il numero dei
dirigenti (da 140 a 87), ha polverizzato oltre 100 posti nei Consigli di
Amministrazione di Enti Pubblici e società partecipate, ha regolamentato e
contenuto l’utilizzo di auto blu e di altri benefit.
I Fondi CIPE recentemente assegnati al Molise – 1,3 miliardi di euro, più
della gran parte delle regioni meridionali – attestano che, accanto alla capacità
di contenimento della spesa, l’esecutivo regionale ha saputo esprimere
straordinaria capacità di attrazione di risorse pubbliche da mettere al servizio
dei cittadini.
Questo e solo questo è il terreno di coltura di una proposta politica che vuole
fare gli interessi del suo popolo battendosi contro i settarismi territoriali, contro
le logiche dei poteri forti, contro il liberismo spruzzato di radicalismo, contro gli
accrocchi tattici e privi di ispirazioni ideali, contro le convenzioni ad escludendum
(l’anti-iorismo, l’anti-berlusconismo) che non sono altro che convenzioni ad
includendum di minoritari ed elitari circoli economici e consociativi (per
intenderci, quei gruppi che si sono nutriti delle provvidenze pubbliche e che, ora,
finita l'epoca dell'assistenzialismo, hanno bisogno di una gestione diretta delle
risorse).
Questa e solo questa è la sfida che un governo responsabile della cosa
pubblica deve sostenere per superare gli egoismi generazionali e per non
scippare i giovani del loro futuro, del loro diritto al lavoro, a pensioni dignitose, ad
una partecipazione consapevole ed attiva alla vita pubblica.
Una coalizione – quella di centro-destra - che affonda le sue radici nella forza
della famiglia, nei valori della moderazione, nel primato della persona e della
libertà, deve sapere imporre sacrifici e rinunce agli adulti ed ai più agiati per non
sacrificare il diritto ad esistere dei più giovani.
2. UNA POLITICA PREZIOSA, ANZICHE’ COSTOSA
Intervenire sui costi della politica non risponde soltanto ad una mozione del
sentimento popolare, non è un gioco al rialzo della demagogia: è una necessità
economica e finanziaria del Paese e, ancor prima, una “buona pratica”, un
esempio che i governanti devono offrire ai governati, in un momento in cui tutti
devono rimboccarsi le maniche per riassestare i conti pubblici e sconfiggere le
onde speculative.
Non bastano le enunciazioni: occorrono impegni seri e cogenti, verificabili e
giudicabili.
Su queste basi, il programma della coalizione sottoscrive l’impegno ad
affrontare con immediatezza alcuni punti “sensibili” dei costi della politica,
provvedendosi alla costituzione di una task-force e/o di un servizio di ispettorato
interno che, senza alcun aggravio di spese, abbia la specifica funzione di
monitorare il rigoroso rispetto delle sotto elencate prescrizioni e di
rendicontare i risparmi di spesa conseguiti in ogni esercizio:
- No alle auto blu . Gli amministratori regionali dovranno fare uso delle
proprie autovetture ed a proprie spese, per tutti gli spostamenti (inclusi quelli dal
proprio luogo di residenza fino alla sede regionale) che non abbiano diretta e
documentata necessarietà istituzionale;
- si procederà alla riduzione delle indennità di amministratori e consiglieri
regionali;
- Si provvederà ad una serrata revisione delle modalità di costituzione e dei
fondi di dotazione dei Gruppi Regionali;
- Si procederà all’alienazione, a valori di mercato, dei cespiti immobiliari non
strategici, oltre che alla dismissione delle partecipazioni non strettamente
funzionali ai compiti dell’ente, a perfezionamento di iniziative già in stadio
avanzato;
- Il numero dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti subregionali e delle società a partecipazione regionale, già fortemente ridotto negli
ultimi anni, sarà portato ad un massimo di tre e le relative indennità di carica
saranno sensibilmente decurtate ;
- Le consulenze esterne saranno rigorosamente limitate alle materie più
complesse ed ai casi di accertata e conclamata assenza di specifiche
professionalità interne;
- Si regolamenterà l’uso dei cellulari in dotazione ad amministratori e
consiglieri, oltre che le chiamate da telefoni fissi in ambito istituzionale;
- L’Assessorato che, al termine di ciascuna annualità, riuscirà a dimostrare di
avere favorito il maggiore decremento percentuale delle spese amministrative e
di gestione, si vedrà assegnato un premio di performance, da destinare a
maggiori investimenti nel settore di appartenenza.
3. UNA NUOVA SCENEGGIATURA ISTITUZIONALE: IL PASSO INDIETRO DELLA
POLITICA
Nel corso degli anni, in concomitanza con l’acuirsi di situazioni di crisi che
hanno investito attività ed aziende di rilievo centrale per la crescita produttiva e
per i livelli occupazionali del Molise, il Governo Regionale ha dovuto misurarsi con
scelte di grande delicatezza per gli equilibri socio-economici.
Assediato da una serie di eventi e circostanze dirompenti e mai verificatisi in
precedenza (il terremoto del 2002, l'alluvione del 2003, gli sbandamenti della
finanza mondiale, le ripercussioni della stretta sui conti regionali), il governo Iorio
doveva decidere se affidarsi al mercatismo più cinico – che è quello vagheggiato
dallo schieramento di centro-sinistra molisano, divenuto campione e custode del
capitalismo privato – oppure attingere ai riferimenti culturali della propria parte
politica e, quindi, ispirarsi ai principi dell’economia sociale, che impongono non
soltanto di fare le cose bene, quanto di fare le cose “buone”.
Ed era cosa buona evitare che intere filiere produttive implodessero a causa
della crisi internazionale del comparto e di problemi di governance e che interi
nuclei familiari si trovassero sul baratro della disoccupazione e della povertà.
La Giunta Regionale è intervenuta con senso di responsabilità, cogliendo con
immediatezza il rischio della irreversibilità di alcune situazioni di impasse
gestionale e fornendo soluzioni innovative, articolate, complesse, ma calibrate
sulla fondamentale esigenza di offrire le massime garanzie possibili al rientro
dall’investimento pubblico.
La previsione di collegare gli interventi finanziari a sostegno della filiera
avicola all’acquisizione, prima, dell’usufrutto delle azioni, e poi, della piena
proprietà di tutti i cespiti immobiliari e mobiliari dello stabilimento di Bojano, è del
tutto inedita e lungimirante, perché mette al riparo l’ente pubblico dal pericolo di
investimenti a fondo perduto e consente di mantenere il controllo e l’iniziativa del
progetto di risanamento, in vista del programmato ed avviato processo di
dismissione della partecipazione.
A similari finalità
si è ispirato l’intervento diretto a preservare l’ultimo
impianto di produzione dello zucchero del Meridione.
Analoghe strategie sono state alla base della profonda e coraggiosa
ristrutturazione giuridica ed amministrativa di Consorzi ed enti che, assistiti, per
decenni, dalla mano pubblica, sono stati messi in condizione di camminare
gradualmente con le proprie gambe e di proporre all’intrapresa privata progetti
meritevoli di investimenti di fiducia.
Senza questi interventi regionali, tanto sbrigativamente e strumentalmente
criticati e censurati, intere articolazioni del corpo vitale regionale sarebbero state
smembrate, con lacerazioni non rimarginabili sia per il tessuto occupazionale che
per il prodotto interno lordo.
Ovvero, l’inerzia del governo regionale avrebbe lasciato mano libera non
già ad un’imprenditoria illuminata (come negli auspici di tutti) ma a potenziali
incursioni di predatori (come nel desiderio di pochi).
Per queste, come per altre operazioni che hanno richiesto inevitabili ed
opportuni apporti di finanza pubblica per salvaguardare e rilanciare produzioni e
servizi decisivi per le sorti dell’economia regionale e per il mantenimento di posti
di lavoro e di unità produttive dell’indotto, obiettivo dichiarato e pianificato della
maggioranza di governo è quello di procedere con rapidità, ma anche con le
necessarie cautele e garanzie a presidio del loro avviamento, ad una exit strategy
che metta in campo, attraverso trasparenti sistemi di evidenza pubblica, advisor
di prestigio, acquirenti privati di assoluta affidabilità, meccanismi giuridici e
finanziari che assicurino congrui ritorni dagli investimenti attuati, prospettive di
redditività per le attività economiche interessate, qualità dell’offerta e
stabilizzazione dei quadri occupazionali.
Dalla sollecita collocazione sul mercato delle partecipazioni regionali, che già
vede attivamente impegnate le strutture regionali e gli amministratori delle
partecipate stesse, alla ricerca dei percorsi meglio idonei a contemperare
l’esigenza di tutelare l’avviamento delle aziende e di
uscire da settori non
istituzionali, si potranno ritrarre risorse finanziarie imponenti, da destinare alle
infrastrutture materiali ed immateriali, allo sviluppo delle piccole e medie imprese
ed all’affermazione di quel welfare delle opportunità che vogliamo sia l’obiettivo
di una società animata dai valori della solidarietà e della sussidiarietà.
L’impegno per una nuova architettura istituzionale, più snella, meno costosa,
più funzionale, meno ridondante, si esprimerà anche per il tramite della revisione
dei contenitori che scontano sovrapposizioni, duplicazioni, lentezze burocratiche
o, comunque, dispendio di energie e risorse.
Lo si è già fatto con la radicale riforma delle Comunità Montane, che è stata
ampiamente illustrata agli amministratori locali interessati, convocandone
sensibilità e condivisione.
Lo si è fatto con il profondo e complesso riordino del sistema sanitario, con
la razionalizzazione del sistema turistico e dei trasporti, con l'accentramento delle
politiche culturali nella Fondazione Molise Cultura, con l’incentivazione dei servizi
associati e delle Unioni dei Comuni.
In molti casi ottemperando con sollecitudine ad indicazioni o prescrizioni del
governo nazionale, in altri anticipando direttrici che altre regioni hanno mutuato.
Lo si farà in maniera sempre più decisa e mirata, con la concentrazione della
governance delle politiche industriali ed agro-alimentari, con la riduzione ad unità
delle politiche creditizie attraverso la nuova configurazione già assegnata alla
FINMOLISE, con l’implementazione delle infrastrutture sovracomunali e dei
servizi di bacino, con l’intensificazione delle liquidazioni di enti e consorzi già
disciolti.
Nello stesso tempo, forte delle posizioni già prese nell'ambito della
Conferenza delle Regioni e convalidate anche da Moody's e da altri osservatori
qualificati, la Presidenza Iorio si impegnerà a difendere le identità locali dai tagli
indiscriminati, nella convinzione che i sindaci e le amministrazioni locali non
costituiscono certo uno sperpero, bensì una grande risorsa ed un investimento
( morale ed economico), sia per la tenuta del tessuto sociale che per il primato
della sussidiarietà e di una finanza responsabile.
4. COME DARE SALUTE CON ED ALLA SANITA’
Per il peso che detiene – nel Molise come in tutte le parti d’Italia – sul
bilancio regionale, la sanità rappresenta il cuore di tutte le politiche attive.
Senza girarci attorno, se non si ripianano i deficit sanitari, non possono
ragionevolmente residuare spazi vitali per altri servizi e per altri bisogni che,
seppure ugualmente indispensabili, occupano un ruolo non altrettanto primario
nella gerarchia delle priorità.
Non fosse altro perché i disavanzi sanitari comportano l’applicazione di
maggiorazioni fiscali a carico delle popolazioni giudicate (con criteri spesso
discutibili) meno virtuose.
Anche se incompleto, irto di difficoltà e non immune da errori e disfunzioni, il
cammino di risanamento del pianeta sanitario, intrapreso dal 1° gennaio 2006 con
la liquidazione delle preesistenti Aziende Sanitarie Locali e l’istituzione di un’unica
Azienda Regionale (ASREM), segna progressi non trascurabili.
Il Governo Iorio è arrivato al profondo riordino del sistema sanitario (alla
cancellazione delle ASL preesistenti) con dichiarata e motivata tribolazione, nella
piena
consapevolezza
che
le
caratteristiche
orografiche
(la
natura
prevalentemente montuosa del territorio) e demografiche (la frammentazione
degli insediamenti umani e la forte senilizzazione della popolazione) del Molise
non agevolano tagli lineari e misure drastiche e puramente economicistiche,
tenuto conto che i LEA (i livelli essenziali di assistenza) non possono essere uguali
in ogni area del Paese.
L’esecutivo regionale ha rivendicato – e continuerà a farlo con vigore – le
specificità del Molise ed ha avanzato continue riserve su una politica di potenziale
desertificazione dei comuni più piccoli e decentrati.
Il paradosso è che, mentre questa difesa delle strutture sanitarie dislocate
sul territorio, portata avanti dall’Amministrazione Iorio in modo razionale e
documentato, ha spesso trovato nel Governo Nazionale un sostanziale dissenso,
dettato dalla ricerca di economie a tutti i costi, parte della popolazione molisana
ed ampi strati dell’opposizione (al puro scopo di coltivare rendite di posizione
antigovernative) hanno mosso alla maggioranza l’addebito esattamente
antagonistico, e cioè un presunto abbandono delle ragioni delle comunità locali.
Il vero problema – al di fuori delle speculazioni politiche e campanilistiche – è
che un’insufficiente razionalizzazione dell’universo sanitario - pubblico e privato
– verrebbe pagata dalla totalità dei cittadini molisani attraverso l’aggravio
dell’imposizione fiscale, più di quanto sia già avvenuto a seguito della
contestabile durezza con la quale sono state trattate alcune Regioni, inclusa la
nostra, considerate meno virtuose di altre certamente anche per errori gestionali
(commessi tanto da governi di centro-destra che di centro-sinistra), ma
soprattutto in dipendenza di parametri poco rispettosi
delle su descritte
prerogative territoriali.
Il programma per la nuova legislatura si incentra sull’assoluta garanzia della
cura dei pazienti acuti e, quindi, sulla piena rivalutazione dei Pronto Soccorso.
Si impernia sulla valorizzazione della medicina territoriale, di prossimità,
extra-ospedaliera.
Sul potenziamento delle Residenze Sanitarie Assistite, delle convenzioni con
le organizzazioni di volontariato, le Onlus, gli enti di promozione sociale.
Sul monitoraggio dei ricoveri impropri, che rappresentano il vero tarlo
dell’impianto sanitario.
Si tiene, altresì, su una più armonica visione ed attuazione della
complementarietà dell’offerta, all’interno della quale sanità pubblica e strutture
private integrino una definitiva combinazione di specialistiche, competenze,
strumentazioni e professionalità, orientate verso il fine comune dell’eccellenza,
unico paradigma risolutivo per attrarre domanda extra-regionale e, di
conseguenza, per conferire equilibrio alla spesa sanitaria.
Pur circondato da tanto scetticismo e da interessate diffidenze, il rapporto
dialettico tra l’Ospedalità Pubblica e la Cattolica ha comunque trovato fecondi
punti di sintesi e, grazie al senso di responsabilità delle rispettive dirigenze,
nonchè alle interazioni che la Giunta Regionale ha saputo sviluppare tra le due
grandi realtà, la qualità dell’offerta sanitaria regionale è stata in grado di
perseguire saldi positivi di mobilità e di comporre un quadro di prestazioni
sempre più completo e di avanguardia.
Lo stesso dicasi delle numerose strutture private convenzionate che,
sebbene in un panorama di contrazione delle risorse
destinate agli
accreditamenti, derivante dalle politiche nazionali di contenimento della spesa
sanitaria, hanno espresso una capacità di innovazione scientifica e tecnologica, di
acquisizione di professionalità ed organizzazione, che, a partire dalla Neuromed
ormai conosciuta ed ammirata a livello internazionale, ha notevolmente elevato il
grado di soddisfazione dell’utenza, regionale e non.
Assolutamente ingeneroso, inoltre,
è il pregiudizio sovente rivolto alla
Facoltà di Medicina dell'Università del Molise. Al contrario di quanto
improvvidamente affermato dal Candidato Presidente del centro-sinistra, essa
sta diventando un tassello prezioso per la formazione e la qualificazione di
giovani talenti molisani (e per la loro permanenza in regione, oggi come per il
futuro), che, attraverso preziosi stages sul campo, stanno maturando significative
esperienze, suscettibili di creare, nel medio periodo, un sistema di rete sanitaria di
eccellenza, capace di trasformare i costi della sanità in grandi opportunità di
attrazione (anche ricettiva) di popolazione extra-regionale e di garantire alla
comunità locale l'incommensurabile valore umano e sociale di una sanità di
prossimità.
Attraverso un sapiente ed innovativo utilizzo dei Fondi Sanitari integrativi
che i datori di lavoro già alimentano in base ai contratti collettivi nazionali e la
stipula di convenzioni tra la Regione ed i Fondi stessi, si potrà evitare o
comunque calmierare l'applicazione dei ticket, con grande beneficio per la
collettività, preservando il diritto alle prestazioni specialistiche.
5. UN FEDERALISMO CONSAPEVOLE
La riforma del Titolo V della Costituzione ed il lungo travaglio che ha
accompagnato i processi di decentramento amministrativo non potevano non
trovare nel federalismo fiscale il loro elemento di compiutezza e coerenza.
Solo attraverso l'avvicinamento del luogo di acquisizione delle entrate a
quello di erogazione delle uscite può ricevere convalida l'applicazione del
condiviso principio di prossimità, che vuole che si stabilisca un rapporto virtuoso
tra la riscossione dei tributi e la visibilità della loro destinazione a servizi ed utilità
in favore delle comunità locali.
In questa ottica, effettivamente il federalismo tributario può contribuire al
risanamento del debito pubblico, responsabilizzando gli amministratori,
aiutandoli ad interpretare bisogni e preferenze dei cittadini.
Il tema era – ed è – quello di coniugare questa esigenza di trasparenza
dell'utilizzo della pressione tributaria con la necessità di garantire pari
opportunità a tutte le popolazioni, al fine di non penalizzare quelle che, godendo
oggettivamente di minori possibilità di entrate, rischiano di vedere compromessa
la copertura di fabbisogni essenziali per la collettività di riferimento.
Il Governo Iorio ha immediatamente e realisticamente colto i pericoli di un
federalismo non solidale, ed in tutte le sedi istituzionali ha fatto sentire alta e
forte la propria voce, per contrastare i tentativi di imprimere al federalismo
fiscale una spinta troppo sbilanciata verso le Regioni più ricche e potenti, che
possono avere interesse a far valere criteri eccessivamente ragioneristici, in forza
dei quali ogni Amministrazione sia autorizzata a trattenere sul territorio le
imposte ivi incassate.
Il programma dello schieramento che si ritrova nella riproposizione della
Candidatura di Iorio poggia su un modello di federalismo attivo e consapevole,
che valorizzi la solidarietà “fraterna” (trasferimenti perequativi dalle regioni più
ricche alle più povere) e non accetti supinamente logiche eventualmente
contaminate da alcune distorsioni di analisi tecnica e di prospettiva.
Conservano attualità le considerazioni del Libro Bianco di Tremonti, il quale,
invocando i principi della solidarietà e della sussidiarietà, cercava “il punto di
equilibrio tra beneficio particolaristico locale, che si ha il diritto di avere, e
sacrificio solidaristico nazionale, che si ha il dovere di fare”.
La coalizione è convinta che l'attribuzione delle imposte alla Regione che le
versa all'Erario è almeno parzialmente viziata da alcuni difetti d'impostazione:
1.
la “regionalizzazione” del gettito dell'IVA che si forma con i
versamenti dei cedenti dei beni e dei prestatori di servizi non rispecchia
fedelmente la contribuzione di ogni singola area del Paese: infatti, le popolazioni
meridionali, essendo tradizionalmente “consumatori finali”, sono i soggetti che
realmente pagano il tributo, che, invece, viene idealmente imputato al territorio
ove hanno domicilio fiscale i produttori dei beni e dei servizi (prevalentemente
collocati al Nord, secondo la mappa “storica” del Paese). Una diversa
considerazione dell'apporto che ciascuna area offre al valore aggiunto nazionale
corrisponde ad un dovere di fedele rappresentazione delle dinamiche tecniche
dell'imposta, ancor prima che ad un'esigenza di giustizia e di armonizzazione
interregionale;
2.
molte grandi aziende con sede al Nord (Gruppi della grande
distribuzione, colossi industriali, Banche, ecc.) possiedono stabilimenti, filiali,
agenzie, insediati nel Mezzogiorno: l'Iva da loro riscossa presso la clientela e tutte
le imposte (tranne l'Irap) da versare sui redditi prodotti (anche quelli inerenti le
varie articolazioni territoriali) “confluiscono” convenzionalmente nella sede
centrale, ma, anche in questo caso, il sistema di tassazione non rende giustizia al
contributo che le aree del Mezzogiorno, nello specifico il Molise (vedi il caso
della Fiat, degli Istituti di Credito, delle holding presenti negli agglomerati
industriali) , assicura alla generazione del reddito;
3.
il più elevato tasso di evasione che, statisticamente, viene ricondotto
alle popolazioni meridionali, non tiene in sufficiente conto la maggiore capacità di
verifica e controllo che gli organi dell'Amministrazione Finanziaria riescono ad
esprimere nei confronti di territori, come il nostro, meno popolati . È evidente
che, essendo percentualmente più alto il numero dei contribuenti controllati, più
alto si manifesta in proporzione l'indice di evasione pro-capite.
Su questi e su altri risvolti, lo schieramento di centro-destra porterà avanti le
proprie idee su tutti i tavoli, nella convinzione che un processo democratico così
importante e rivoluzionario, quale il federalismo fiscale, abbia bisogno di una
partecipazione attiva, critica ed informata da parte di tutte le Amministrazioni.
Inoltre, l'efficienza e l'efficacia della lotta all'evasione, che anche le
Amministrazioni regionali e locali dovranno sapere condurre con fermezza e
professionalità,
consentiranno di promuovere, in parallelo, una sagace ed
opportuna azione di progressiva e compatibile contrazione del carico tributario
nell'ambito delle prerogative regionali, facendo affidamento anche sulla leva
fiscale, come è concretamente avvenuto nella prima legislatura Iorio, per
sostenere settori ed attività meritevoli di particolare attenzione (si pensi alle
riduzioni Irap e delle addizionali che si potranno disporre, come si è fatto nel
recente passato, in favore delle nuove imprese, di quelle agricole, di quelle
ubicate nelle zone più montane, di quelle tecnologicamente più avanzate, delle
organizzazioni non lucrative, ecc.).
Particolare attenzione sarà dedicata anche al recupero delle entrate
extratributarie ed alla piena valorizzazione economica di fonti di incasso finora
non adeguatamente sfruttate, come la vendita dell'acqua alle regioni contermini
o l'accesso agli incentivi per l'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici.
6. LE POLITICHE GIOVANILI
Una politica che difenda soltanto l'esistente, la conservazione dei diritti
acquisiti, che neghi la speranza ai giovani, è una politica miope e suicida, come lo
è quella che frammenti i destini tra Nord e Sud.
Non c'è futuro senza il coinvolgimento attivo dei giovani, il recepimento
delle loro aspettative, il ricorso al loro entusiasmo, alle loro progettualità e
competenze.
L'accesso al mondo del lavoro da parte delle nuove generazioni è
l'imperativo di questo programma.
La formazione di qualità è la via maestra di tale obiettivo.
Università, scuola, centri di formazione, organizzazioni di categoria, ordini
professionali, sindacati, assumono un ruolo epicentrico in questo contesto,
affinchè offerta e domanda di occupazione trovino una sintesi virtuosa,
attraverso una formazione continua, che ponga giovani diplomati e laureati in
condizione di essere “appetibili” sul mercato globale e, soprattutto, di coltivare
concrete possibilità di permanenza e di crescita in Molise.
Compito di un governo regionale avveduto è quello di favorire la diffusione
di professionalità con maggiori prospettive occupazionali: ad esempio, quelle
connesse alla fruizione imprenditoriale ed artistica delle opportunità legate alla
rete, ai social network, all'innovazione digitale.
Aderendo ad un'idea del famoso dj internazionale Claudio Coccoluto, si
porranno le basi per una factory (un laboratorio di formazione) delle
professionalità artistiche, musicali, fotografiche, applicate all'informatizzazione:
creazione di video, produzioni musicali, elaborazioni grafiche, book fotografici di
avanguardia, per intercettare una domanda sempre più raffinata ed evoluta delle
nuove generazioni.
Un laboratorio del genere richiamerà giovani da tutto il Centro-Sud e
rappresenterà non soltanto un'occasione di creazione di nuove professionalità
molisane, ma anche un fattore di attrazione di nuove residenze e di visite
turistiche.
Per questa, come per altre iniziative, sarà utile sponda la Fondazione Molise
Cultura (progettata con felice intuizione sin dalla prima legislatura Iorio e di
recente insediatasi nella sua completezza), che ha nel suo DNA costitutivo anche
l'appoggio tecnico, logistico, finanziario ed organizzativo alle espressioni
artistiche e culturali dell'universo giovanile.
Inoltre, interventi ed eventi siffatti promuoveranno Campobasso (sede della
Fondazione e delle suddette iniziative) come città dei servizi di avanguardia,
secondo le sue vocazioni di capoluogo regionale, che questa coalizione intende
rafforzare.
Potenziando ancora di più le misure finanziarie che il Governo Iorio ha già
fortemente riservato al settore (anche di recente, alle associazioni di promozione
sociale sono stati destinati circa 9 milioni di euro), il pianeta non profit potrà
costituire un altro sbocco occupazionale importante, oltre che foriero di una
crescita armonica dei valori della solidarietà e della sussidiarietà che informano il
progetto di società dello schieramento di centro-destra.
Lo sviluppo delle competenze nel Terzo Settore e nella “impresa sociale” dal fund raising (raccolta fondi) agli esperti del bilancio sociale, dal marketing
dell'economia civile agli esperti delle agevolazioni tributarie e finanziarie dedicate
alle organizzazioni non lucrative – è uno snodo decisivo per la promozione di una
specificità regionale – la formazione di eccellenza degli addetti ai lavori delle
organizzazioni senza scopo di lucro, coordinata e messa in rete.
Assolutamente centrale, nel disegno di un Molise moderno, competitivo,
impreziosito da un approccio più orgoglioso e consapevole con la realtà esterna
ed il mercato globale, è il ruolo della Scuola, razionalizzata nella sua articolazione,
ma fortemente valorizzata nelle sue professionalità, nella sua valenza educativa,
nella sua veicolazione di valori, meriti ed eccellenze, nella sua complicità virtuosa
con l'ingresso al lavoro ed al mondo delle professioni e delle libere iniziative: i
dati recentemente pubblicizzati dall'USR confermano che lo stato della scuola in
Molise è meno sofferente che altrove, sia in termini di numero di docenti di
sostegno che di distribuzione razionale delle classi. E' da aggiungere che l'azione
del Governo Iorio ha messo in sicurezza gli istituti scolastici in percentuale molto
più elevata di altre aree più progredite del Paese.
Rilevanza strategicca
ineludibile avrà sempre più l'Università degli Studi, da coinvolgere ancora più
attivamente nei processi di innovazione scientifica e di animazione socio-culturale
e turistica del territorio.
Più in generale, la formazione sul campo, presso le aziende e gli studi,
attraverso forme di partenariato con il mondo dell' imprenditoria e delle
professioni, accelererà i processi di apprendimento e di avviamento al lavoro
delle nuove generazioni, rendendole immediatamente e concretamente
spendibili su un mercato della domanda sempre più esigente e selettivo nella
ricerca di professionalità mature.
Un'altra forma di sostegno mirato verso le esigenze giovanili nasce dalla
consapevolezza che le riforme pensionistiche già varate, nonché quelle che si
preannunciano a causa dei fabbisogni di finanza pubblica, rischiano di penalizzare
pesantemente le pensioni dei giovani che si affacciano ora al mondo del lavoro.
A tal riguardo, d'intesa con gli ordini professionali, il governo Iorio
promuoverà la costituzione di un Fondo Integrativo Pensionistico regionale,
che, affiancandosi agli accantonamenti effettuati dai singoli lavoratori
autonomi, permetterà di alimentare contribuzioni più elevate, di attingere a
condizioni più favorevoli sul mercato assicurativo e, quindi, di consolidare
pensioni più eque per i giovani che si avviano al lavoro.
Un'ulteriore linea-guida della politica amministrativa sarà quella di
incentivare, in tutte le forme, creditizie, finanziarie e fiscali, lo start-up delle
imprese, soprattutto femminili e giovanili: in proposito, è da rimarcare che le
strategie finora attuate dall'esecutivo Iorio hanno già determinato che il numero
di nuove imprese “rosa” sia salito ai primi posti nazionali della specifica
graduatoria, a conferma di un connubio efficace e producente.
Ispirata dai valori che le fanno da collante, la coalizione di centro-destra si
occuperà con rinnovato vigore delle situazioni di disagio, emarginazione e
devianza degli adolescenti ( con particolare attenzione alle problematiche delle
tossicodipendenze), dei diritti dei minori, della riqualificazione dei luoghi di
aggregazione e di inclusione, sostenendo i progetti, le manifestazioni e le
infrastrutture che, nel sociale, nella cultura e nell'arte, nello sport e nel tempo
libero, arricchiscano le opportunità di cittadinanza attiva e di libertà espressiva
dei giovani.
In linea generale, obiettivo della coalizione è quello di creare opportunità di
lavoro e non limitarsi a somministrare posti di lavoro: è questo quello che i
giovani stessi chiedono, coscienti che la politica “alta” deve stimolare le
condizioni di libera intrapresa.
7. LA CREAZIONE DI NUOVA RICCHEZZA
Il tenere i conti pubblici in ordine, le dismissioni dei beni non strategici, il
recupero delle zone scure dell'evasione, la formazione continua, non sono di per
sé sufficienti, se non accompagnati da efficaci misure di sostegno alla
germinazione di nuove iniziative e dalla semplificazione della macchina
amministrativa.
La capacità di spesa dei Fondi Comunitari, già sperimentata con successo, al
punto tale che è risultato utilizzato circa il 90% dei Fondi Strutturali, la rapidità dei
pagamenti ai fornitori di beni e servizi, la progressiva digitalizzazione
dell'Amministrazione, l'accessibilità delle informazioni rivolte alle imprese, la
selezione e la semplificazione
dei sistemi di sostegno alle aziende, il
potenziamento della capitalizzazione delle società,
la qualificazione delle
infrastrutture e dei sistemi di trasporto, sono strumenti indispensabili per
restituire vitalità e brillantezza al mondo dell'industria, delle piccole medie
imprese, dell'agricoltura.
Condivendosi in pieno le istanze sollevate dai giovani imprenditori del sud, ci
si orienterà per la elaborazione, negli ambiti nazionali come in quelli regionali, di
una fiscalità di vantaggio ( una No tax Region), che disboschi il sistema dei
contributi a fondo perduto, esalti la semplicità e l'unicità dei meccanismi di
autopromozione e potenzi le infrastrutture materiali ed immateriali che
riequilibrino il potere concorrenziale delle imprese meridionali.
Alleata fondamentale di tale disegno strategico è anche la capacità di
attingere alle risorse comunitarie con progetti di qualità, con politiche di
accompagnamento efficaci, con una abilità di relazione con gli investitori e gli
stakeholders, che il Governo Iorio ha saputo esprimere con risultati tangibili e
riconosciuti: nell'ambito dell'eruroprogettazione, numerosi progetti regionali
hanno trovato cittadinanza, così come significativi sono stati gli interscambi
culturali a disposizione della popolazione studentesca molisana. Inoltre,
la
capacità di spesa del Molise dei Fondi Comunitari è tra le più alte del Paese, e fa
premio degli sforzi e degli impegni organizzativi, professionali e logistici, adottati
per essere competitivi e tempestivi nel fund raising europeo.
Nella nuova programmazione, il Molise, assieme solo alla Basilicata, la
Sardegna e l'Abruzzo, concorrerà ai fondi ( circa 40 miliardi di euro) destinati a
60/70 regioni europee ( c.d. “regioni in transizione”), e tali risorse
fluidificheranno sensibilmente i processi di innovazione tecnologica e gli standard
di qualità di imprese ed Amministrazione Pubbliche del Molise.
Anche l'ottenimento di un confortante rating
da parte di Moody's
(mantenuto stabile anche in una fase così depressiva per i conti pubblici) è lo
specchio e la descrizione plastica di un sano ed efficace governo delle variabili
economiche, di un rapporto di fiducia stabilito con il mercato dei capitali.
L'azione in favore delle piccole e medie imprese è stata intesa dal governo
uscente in modo assiduo, continuativo e prioritario. Sin dalle iniziative inserite nel
piano di ricostruzione e di rilancio economico successivo all'evento sismico del
2002, il Governo ha inteso mettere a disposizione
della ampia platea di
microimprese e piccole imprese molisane misure e finanziamenti che ne
irrobustissero
la
dotazione
patrimoniale,
ne
favorissero
l'ampliamento
dimensionale e occupazionale, ne agevolassero la penetrazione nei mercati extra
regionali ed esteri. E sempre questo Governo ha allestito e implementato
interventi che hanno riscosso vasto successo, nel favorire l'autoimpiego e lo start
up aziendale. Si pensi ai bandi a valere sulla programmazione dei fondi europei
2007-2013, i bandi per lo sviluppo di auto impiego nella popolazione giovanile,
l'attività di sostegno allo start up di imprese individuali o di società di persone
della partecipata regionale Invitalia.
A questo va poi aggiunta la meritoria opera di sostegno all'accesso del
mercato dei capitali in favore della micro e piccola impresa svolta dalla finanziaria
regionale Finmolise.
Il supporto alle micro e piccole imprese, se correttamente attuato,
comporta la crescita di attività economica dal basso, con conseguente creazione
di nuova occupazione fortemente radicata in esigenze operative delle aziende, e
per ciò stesso meno condizionata dalle ciclicità del mercato o da politiche di
sviluppo pensate dall'alto, come è prassi operativa del centro sinistra, immerso in
una cultura di profondo e deludente dirigismo economico.
E' convinzione della coalizione di centro destra che queste politiche non
solo vadano conservate nella prossima legislatura ma, capaci come sono di
liberare gli "animal spirits" imprenditoriali presenti in regione, vadano potenziate
ed ulteriormente innovate. In sede programmatica la proposta, che ovviamente
dovrà trovare modalità attuative specifiche e tecnicamente definite, è quella della
predisposizione di uno sportello strutturale per l'autoimpiego, per lo start up e
per lo sviluppo delle micro e piccole imprese già esistenti.
L'architettura della misura dovrà rispondere ad una comune filosofia:
immettere capitali nelle micro e piccole imprese molisane a fronte di un
misurabile e garantito impegno nell'ampliamento della propria azienda e
soprattutto della relativa base occupazionale.
Un meccanismo di prestito condizionato con premialità sia per coloro che
vogliano avviare una nuova iniziativa imprenditoriale sia per coloro che intendano
effettuare nuovi investimenti ed espandere il giro d'affari e il fatturato di attività
già esistenti.
Nel caso in cui, secondo parametri stabiliti, determinati obiettivi
occupazionali vengano raggiunti e mantenuti in un ragionevole lasso di tempo, il
prestito potrà diventare capitale acquisito all'azienda senza necessità, in tutto o
in parte, di restituzione.
L'immissione di capitale potrà inoltre essere modulata secondo specifiche
condizioni di premialità e di criteri prioritari. La misura potrà prevedere un
meccanismo di maggiore premialità per iniziative avviate in zone marginali
economicamente, quali ad esempio quelle interne. L'intervento potrà inoltre
definire e predisporre una diversificata premialità rispetto all'ampliamento della
base occupazionale, privilegiando o favorendo l'inserimento in azienda di figure
ad elevata professionalità e specializzazione, con ciò innervando l'innovazione di
processo e di prodotto. L'obiettivo è quello di trasformare un punto di presunta
debolezza della economia regionale in un elemento di forza e di orgoglio.
8. UN'AGRICOLTURA INTEGRATA IN UN PANIERE DI SPECIFICITA'
Il processo di modernizzazione e razionalizzazione dell'agricoltura è stato un
costante riferimento programmatico della maggioranza di governo: sono
obiettivi che rispondono alle vocazioni rurali ed all'insediamento sociale della
popolazione, ma, in parallelo, alla esigenza di elevare queste consolidate
tradizioni in un veicolo di promozione di un modello di sviluppo eco-sostenibile,
forte
di riconoscibili specificità eno-gastronomiche, di avanzate capacità di
interazione tra settore primario, secondario, terziario e turismo di alta qualità ed
identificabilità.
Un'agricoltura aiutata a valorizzare la genuinità e l'esclusività di alcuni suoi
prodotti di eccellenza ( il tartufo come l'olio, la pasta come il caffè, il vino come i
latticini, i pomodori come i prodotti della pesca, solo per citarne alcuni),
supportata nella fase delle esportazioni, sostenuta nelle partecipazioni a fiere e
mercati di prestigio, è anche la prima e più importante “miccia” accesa per
l'esplosione ( tanto attesa) di un turismo ad alto richiamo per una fascia di
popolazione, nazionale ed internazionale, sempre più attenta ai valori
dell'ambiente, della qualità e varietà dell'offerta di ristorazione, della tranquillità
dell'ospitalità negli agriturismo, nelle residenze del turismo rurale e del bed and
breakfast.
Un'agricoltura moderna, messa in condizione di esprimere tutto il suo
enorme potenziale di virtuoso “trasversalismo” su altri comparti produttivi, è
anche un fattore di permanenza per le nuove generazioni del mondo agricolo
(
altrimenti
attratte
dall'occupazione
in
altri
settori
e,
soprattutto,
dall'emigrazione), per l'affermazione di nuove e dignitose prospettive reddituali,
per la ripresa di un tasso di vivibilità nelle aree interne, con tutto ciò che ne
consegue sul piano della complessiva qualità della vita in regione e sul versante
del contrasto al drammatico fenomeno dello spopolamento.
Anche le provvidenze delle politiche comunitarie, al cui efficace utilizzo il
Governo ha riservato intense iniziative di sostegno,saranno di grande appoggio ai
processi di innovazione e di ricambio generazionale in agricoltura, così come lo
saranno le politiche regionali di incentivazione al reddito, e quelle di
implementazione dei mezzi e delle tecnologie applicative più avanzate.
Saranno congruamente incentivati i programmi di accorpamento e
razionalizzazione dei terreni destinati a colture, evitando, soprattutto nelle zone
del Basso Molise, a grande vocazione di agricoltura d'avanguardia, la promiscuità
con installazioni eoliche che possano compromettere le dimensioni colturali
necessarie allo sviluppo del settore.
L'offerta di produzioni di qualità avrà come compagno di percorso l'ulteriore
miglioramento delle strade di accesso ai canali di commercializzazione, con ciò
intendendosi non soltanto il sistema viario ma anche le comunicazioni
multimediali e le iniziative di marketing destinate all'inserimento dei preziosi beni
della terra del Molise nei circuiti più favorevoli e redditizi.
L'affermazione e la promozione di marchi regionali dei prodotti molisani
saranno la punta di diamante della valorizzazione del comparto.
9. LE BELLEZZE CULTURALI COME SORGENTE DI SVILUPPO TURISTICO ED
ECONOMICO
Il Molise deve sempre più contare, per il suo futuro, sull’arte , sulla cultura e
su un turismo che valorizzi e metta a sistema le ricchezze ambientali,
architettoniche, monumentali, l'incanto dei borghi storici, le proprietà
dell'enogastronomia e del termalismo, il fascino della storia e delle tradizioni.
In termini concreti, dedicando le risorse necessarie per sostenere una
politica adeguata a centrare questo obiettivo di assoluto prestigio in virtù della
nostra storia, delle testimonianze archeologiche di cui disponiamo, delle nostre
unicità ambientali, che fanno capo alla straordinaria scoperta dell’homo
aeserniensis, alle vestigia sannite, romane, medioevali e via via a risalire il percorso
dei secoli, disseminate da un capo all’altro del territorio.
L’arte e la cultura pilastri di una civiltà che dobbiamo e vogliamo riproporre
in tutta la sua importanza scientifica, per la ricaduta positiva anche sull’immagine
turistica che può determinare. Siti della bellezza e del contenuto storico-culturale
quali Pietrabbondante, Sepino, Larino (per citare i maggiori) costituiscono un
unicum di cui dobbiamo avvalerci per aumentare l’attrazione territoriale e intorno
ad essi svolgere un disegno e un tracciato che portino all’affermazione del Molise
sullo scenario nazionale e internazionale. Il governo regionale ha già avviato
questo processo di valorizzazione che deve però essere aiutato a svilupparsi fino
alla conclusione di una proposta definita in tutte le sue componenti e peculiarità,
che coinvolga le intelligenze, le professionalità e le comunità locali.
E’ pronto anche lo strumento cardine per attuare questo disegno di crescita
culturale. La Fondazione Molise Cultura (una grande conquista), infatti, è stata
insediata e sta producendo i primi effetti pratici con la formazione della prima
orchestra sinfonica regionale (in funzione entro la fine del 2011) , quale volano di
altre realizzazioni nel campo delle arti figurative, della tradizione, della
letteratura.
La Fondazione, così come è stata definita, è un organismo agile (il consiglio
d’amministrazione composto da tre membri, un direttore generale e un comitato
tecnico-scientifico di cinque unità con personalità importanti delle maggiori
attività culturali), economico (gli amministratori e il comitato scientifico sono
ristorati a gettone di presenza, a termine di legge – poche decine di euro),
incisivo: cioè in grado di esercitare con pienezza di mezzi il proprio fine
istituzionale mirato alla affermazione delle arti e della storia molisana.
Sarà anche il tratto di raccordo tra le altre realtà culturali, la varietà delle
espressioni culturali, per arrivare ad una sintesi coerente e produttiva per la
collettività.
Ad Isernia quanto prima sarà realizzato un altro caposaldo della volontà
regionale di assecondare la richiesta di cultura e la possibilità di svolgerla:
l’Auditorium avrà il compito precipuo di catalizzare le attività musicali e di creare
produzioni e circuiti in grado di rivaleggiare con le altre più grandi realtà italiane
nel campo. Saranno questi capisaldi ed i punti di orientamento sul territorio per
avvicinare l’intero contesto regionale a traguardi sempre più ambiziosi. In una
realtà in cui i luoghi storici, le emergenze archeologiche, le qualità ambientali, il
retaggio di tradizioni centenarie disegnano una mappa composita, varia e
interessante, sarà facile impiantare e sostenere anche una politica turistica di
grande appeal.
Ricordando che il turismo è una delle industrie in ascesa, che, se gestita con
accortezza e professionalità, può rendere in termini significativi sul piano della
crescita economica e dell’occupazione, saranno valorizzate le bellezze della costa
( con il loro bagaglio di ricettività in espansione, di strutture portuali in costante e
qualificata ascesa, con il suo mare con rinnovata certificazione di integrità, con le
eccellenze offerte dal mondo della pesca) e delle montagne ( il Matese e l'Alto
Molise), che continuano a richiamare flussi turistici assolutamente apprezzabili,
mostrando ( pur tra mille difficoltà operative e ristrettezze finanziarie)
progressiva ed ammirevole capacità di diversificazione e destagionalizzazione
dell'offerta, essendo positivamente passate da quella, tradizionale e riconosciuta
in ambito nazionale, degli sport invernali a quella, più inedita, ma ugualmente
vincente, del turismo estivo.
Sulla scia dei provvedimenti adottati per razionalizzare il settore culturale,
per il quale l’incombenza delle elezioni ha impedito di approvare un testo unico
(peraltro già approvato in commissione) che si propone di semplificare e di
rendere agile il complesso normativo, anche per il turismo tutto è già predisposto
per attuare una profonda azione di razionalizzazione del sistema pubblico e una
forte incentivazione del sistema privato.
Già nelle attuali condizioni è stato possibile tenere su livelli significativi il
movimento turistico, assicurare una buona promozione in Italia e all’estero delle
nostre bellezze e delle nostre risorse ambientali e naturali, della nostra
enogastronomia anche attraverso importanti presenze alle mostre estere e
nazionali.
Nella ripartizione dei fondi disponibili alla cultura e al turismo saranno
riservate quote adeguate per reggere l’impianto organizzativo e legislativo in
atto e in itinere.
Attraverso la cultura e il turismo si possono dare risposte importanti alla
domanda di avanzamento dell’economia e della società molisane.
Risposte che la maggioranza che ha governato il Molise nell’ultimo
quinquennio e che aspira a governarlo ulteriormente ha già dato e che in misura
maggiore vuole dare con investimenti mirati, con progetti e iniziative
strettamente collegati ad una visione complessiva e non parcellizzata della nostra
realtà territoriale e delle risorse che la nobilitano.
9. GLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI
Il credito che Michele Iorio ha saputo conquistarsi negli ambienti nazionali ed
internazionali trova nell’elezione a Presidente dell’Euroregione Adriatica una
didascalia eloquente: tale prestigioso ruolo permetterà di guidare la costruzione
di sinergie ad altissimi livelli, tenuto conto che le regioni interessate ( circa 25)
potranno scambiarsi idee, competenze, opportunità economiche e turistiche,
relazioni commerciali dal notevole potenziale.
Queste referenze sono state preziose anche per conseguire attenzioni
inedite nel panorama delle infrastrutture.
La recente approvazione del finanziamento pubblico per la realizzazione
dell’Autostrada Termoli- San Vittore è l’effetto di un’azione tenace e costante
che, grazie al continuo interessamento del Ministro Matteoli ed alla fertile
collaborazione con i vertici dell’Anas, ha consentito di inserire questo strategico
corridoio tra il Tirreno e l’Adriatico tra le priorità del Governo Berlusconi.
La società per azioni costituita tra la Regione e l’Anas si è battuta con slancio
e professionalità (ed a costi gestionali modestissimi), per far valere l’eccezionale
rilievo economico e turistico di questo progetto autostradale, che sarà uno
strumento inedito e rivoluzionario per la creazione di lavoro locale, per
l’attrazione di flussi turistici, per la soluzione dei bisogni di commercializzazione
delle imprese molisane, per la produzione di economie di scala per le aziende
locali, per lo sviluppo delle esportazioni, per il decongestionamento e la sicurezza
del sistema viario interno.
L’allestimento di un sistema di project financing, che vede coinvolta
attivamente anche l’imprenditoria locale , gli impegni costantemente rinnovati
dal Presidente dell’Anas e dal Governo Nazionale, garantiscono all’intervento la
necessaria cifra di sostenibilità finanziaria e tecnica e fanno giustizia delle
interessate e strumentali diffidenze con le quali ambienti della sinistra hanno
accolto il varo del progetto che, pure, avrebbe dovuto creare consenso ed
entusiasmo proprio tra chi si intesta una funzione di tutela dei lavoratori.
La febbrile collaborazione con i vari livelli istituzionali e con il Provveditorato
alle Opere Pubbliche non si è fermata qui: nella recente visita del Ministro
Matteoli e del Presidente dell’Anas, Ciucci, in occasione dell’inaugurazione del
tratto Campobasso- S.Elia della statale SS 87 sannitica, si è fatto il punto, dati alla
mano, dei cospicui investimenti disposti per la realizzazione e la manutenzione di
opere infrastrutturali decisive per lo sviluppo del Molise.
Il progetto di ammodernamento della statale sannitica, guidato con successo
dal Provveditorato della Campania e Molise e dettato dall’esigenza di ripristinare
la percorribilità dei collegamenti con le aree del cratere,
ha richiesto un
investimento complessivo di 52 milioni di euro, dei quali 43 a carico dell’Anas e 9
della Regione.
Il bacino di utenza interessato dall’ammodernamento della statale è di oltre
50 mila persone, alle quali si forniscono, doverosamente, una migliore qualità
della vita ed opportunità di interscambio con il sistema economico della costa.
Il programma di investimenti prevede a breve la realizzazione del tratto tra
Larino e Casacalenda, con stanziamenti per 65 milioni di euro, e di quello tra
Campobasso e Campolieto, con risorse pari a 25 milioni di euro.
A partire dal 2006, l’Anas ha impegnato in Molise, per nuove opere, 538
milioni, ai quali si aggiungono il miliardo e 137 milioni destinato all’Autostrada,
per un totale di 1,7 miliardi: una somma di straordinaria entità, in considerazione
del rapporto pro-capite.
Per interventi di manutenzione, ha impegnato circa 42 milioni di euro.
Entro la fine dell’anno, si concluderanno i lavori di completamento del
secondo tronco tra lo svincolo con la strada provinciale 11 e lo svincolo con la
statale 652 “Fondo Valle Sangro”, per un importo totale di 32 milioni di euro; i
lavori relativi al viadotto Castiglione sull’Isernia- Castel di Sangro, per una somma
di 7,5 milioni; il consolidamento dei viadotti sulla Fondovalle Trigno, per 3,7
milioni; gli adeguamenti delle opere elettriche ed elettromeccaniche nelle gallerie
compartimentali, per oltre 10 milioni; la ricostruzione del viadotto “Ingotte”, per
16 milioni.
Sono in programma le realizzazioni di altri collegamenti tra il bivio di Pesche
e l’Isernia-Castel di Sangro, per un investimento di di circa 130 milioni di euro, e la
realizzazione di impianti tecnologici sulla fondovalle Biferno, per 90 milioni.
Di grande importanza sono stati anche i lavori disposti dalla Giunta per il
completamento della fondovalle del Rivolo, che, attraverso l’impiego di circa 7
milioni di euro, hanno creato requisiti di innovativa fruibilità del tratto stradale,
per standard di sicurezza e di percorribilità anche nelle condizioni climatiche più
avverse.
Si tratta di interventi finanziari di straordinaria portata, sia in rapporto alla
generale contrazione di risorse disponibili nell’attuale congiuntura e
sia in
rapporto al numero dei chilometri della rete viaria del Molise e dei suoi residenti.
Non sono risultati che si ottengono “fortuitamente”, ma che costituiscono,
in tutta evidenza, il portato di una presenza costante e determinata,
progettualmente qualificata ed affidabile, in tutti i tavoli istituzionali, ove la
ripartizione delle risorse è il frutto della serietà delle proposte, della capacità di
mantenere gli impegni e di dimostrare l’utilità degli interventi.
Il Governo Iorio ha sempre creduto nell’importanza delle infrastrutture per
colmare il divario che ci separa da altre aree del Paese: anche in questo, il suo
programma attinge alle linee strategiche che hanno mosso i Grandi Padri della
Patria molisana che, nell’epoca della ricostruzione post-bellica, hanno investito
tesori di energia, di progettualità e di lungimiranza, per inserire il Molise nelle
grandi direttrici di sviluppo e farlo uscire dalla sua antica emarginazione.
Quegli stessi Padri della Patria che hanno combattuto strenuamente per
l’autonomia regionale che, ora, la coalizione del centro-sinistra vuole immolare
alla snobistica e modaiola proposizione delle macro-regioni.
L’esecutivo Iorio ha dovuto affrontare con senso di responsabilità e con
comprensibile disagio un altro tema che è fortemente condizionato dalle
necessità della finanza pubblica:
il sistema dei trasporti è stato tra i più colpiti dai tagli dei trasferimenti statali,
ma la Giunta ha saputo interpretare questa nuova stagione anticipandone le
sofferte refluenze e ponendo le basi – unica assieme alla sola Regione Toscana –
nel mettere a bando, su scala regionale, la costituzione del “gestore unico”, con
evidente e rilevante risparmio di spesa.
Come già detto, anche il comparto dell’agricoltura, la cui rilevanza strategica
per il prodotto interno lordo non è discutibile, si dovrà giovare di efficaci politiche
del territorio, che favoriscano i processi di accorpamento e di razionalizzazione
dei terreni destinati a colture e supportino le imprese del settore nei processi di
innovazione, concentrazione e qualificazione dell’offerta.
Lo schieramento di centro-destra non cesserà di puntare ad una politica della
Casa che favorisca l'accesso alla proprietà abitativa da parte delle fasce più
deboli, sull'abbrivio di esperienze di successo, come quella conseguita dal
Comune di Campobasso che, attraverso politiche di edilizia convenzionata con lo
IACP, ha fornito importanti opportunità di acquisto agevolato ai cittadini meno
abbienti.
L'applicazione di avanzati sistemi di sicurezza antisismica, abitativa e
specialmente scolastica, sarà sempre in cima all'agenda di governo regionale.
Proseguendo
nel
suo
cammino
di
modernizzazione
dell’impianto
amministrativo, il governo Iorio vorrà inoltre conferire ulteriore slancio ai processi
di infrastrutturazione immateriale, agevolando la diffusione dell’utilizzo
dell’informatica presso una platea sempre più vasta di studenti e cittadini e
disponendo risorse significative per una più estesa digitalizzazione degli atti
amministrativi, delle procedure in ambito sanitario nel mondo della scuola e della
ricerca.
Nel contesto dell'avanzamento della ricerca e della tecnologia nel Molise,
straordinario rilievo ha la costituzione del Consorzio GEOSAT, siglato tra la
Regione Molise, l'Agenzia Spaziale Italiana ( ASI), l'Università del Molise e
Telespazio, che si porrà su assoluti livelli di eccellenza in un settore così nevralgico
ed innovativo.
La semplificazione della macchina burocratica e lo sviluppo delle potenzialità
di Molise Dati saranno di concreto ausilio al conseguimento di benefici di tempo e
di energie per il sistema produttivo, che ha bisogno di fluidità, certezza e rapidità,
per ricevere risposte ed impulsi incentivanti.
Particolare cura sarà riservata all’impostazione delle gare pubbliche, alle
informazioni ai partecipanti, ai meccanismi di erogazione delle somme dovute ai
fornitori regionali, affinché la trasparenza e la tempestività delle notizie e dei
pagamenti restituiscano fiducia e piena affidabilità ai rapporti con la Pubblica
Amministrazione.
In questa direzione, la Giunta Regionale si preoccuperà di affiancare anche le
innovazioni tecnologiche all’interno delle autonomie locali, per qualificare pure la
loro offerta di servizi e di sportelli informativi all’utenza.
L’elaborazione di un portale telematico unificante e di avanguardia, già
messo in agenda dal Governo Iorio, sarà di vitale interesse per tutti i settori, ed in
particolare per il turismo, le attività di export, i bandi di gara, l’affermazione dei
marchi regionali, costruendo in modo moderno e suggestivo il quadro di
un’identità molisana riconoscibile ed attraente.
10. LA SOTTOSCRIZIONE DI UN NUOVO PATTO DI SVILUPPO
La coalizione di centro-destra si candida a confermarsi come forza di
governo della Regione e ripropone la Presidenza Iorio sulla scorta tanto delle
cose fatte e dimostrate quanto di quelle che si impegna a fare in fedele aderenza
a questo programma.
Un esame attento e sereno del presente documento depone per una
rinnovata consapevolezza che questo schieramento mostra di avere nei confronti
delle delicate emergenze dettate dallo scenario sovra regionale e da quello
interno.
Le politiche adottate nell’ultimo quinquennio hanno risolto od avviato a
soluzione molti problemi; presidiato i livelli di occupazione (molto più che in altre
zone del Paese, che hanno conosciuto un drammatico decremento degli
occupati); evitato la scomparsa di aziende e filiere nevralgiche per i destini locali;
sostenuto la crescita di gruppi industriali che, come nel caso della DR Group, si
sono imposti sui massimi palcoscenici imprenditoriali; tenuto sotto controllo la
spesa
pubblica
e
sanitaria,
riparando
a
situazioni
che
sembravano
irreversibilmente minate.
Iorio e le forze che lo hanno sostenuto con lealtà ed impegno nella
legislatura non hanno mai nascosto la gravità dei malesseri che anche il Molise
avverte pesantemente, come tante altre regioni e nazioni, così come non hanno
eluso un profondo esame di coscienza, che ha portato ad una responsabile presa
d’atto di alcuni errori commessi e da correggere.
Ne è nato talvolta un confronto serrato ed acceso, frutto di una dialettica
democratica e civile, che non è degenerata mai in disunione o in freno dell’azione
di governo della cosa pubblica.
La comune vision
della scala dei valori, la cifra identitaria delle origini
politiche, il condiviso senso delle istituzioni, hanno fatto da collante anche nei
momenti più difficili e dinanzi alle problematiche più spinose che – giova ripetere
– si sono concentrate in questo periodo con un’intensità ed una drammaticità
irripetibili e che, anche nel medio periodo, impongono di tenere altissima la
guardia e di adottare riforme strutturali e scelte anche impopolari.
Quello che è verificabile e comprovato è che le suddette politiche, seppure
non esenti da qualche disfunzione e dunque perfettibili, hanno sostanzialmente e
documentatamente raggiunto gli scopi prefissati: i gruppi industriali sostenuti
con risorse regionali non solo non hanno chiuso, ma hanno riavviato un percorso
di risanamento e di competitività, presentando ai potenziali investitori privati
piani industriali, indici di patrimonializzazione, mix di relazioni commerciali,
qualità del prodotto e prospettive di redditività che sembravano tramontati per
sempre.
I possenti interventi di recupero urbano, sociale ed economico delle vaste
aree colpite dal terremoto e dall’alluvione, hanno consentito, grazie anche
all’ammirevole dedizione del Governo Berlusconi, della Protezione Civile, della
Prefettura, dei militari e dei volontari impegnati nella ricostruzione, dei sindaci,
delle amministrazioni e delle popolazioni dei luoghi, di tenere unito e vitale un
tessuto sociale e produttivo squassato dalle calamità e di scongiurare
un’emorragia di presenze umane e di insediamenti produttivi, che avrebbe
rappresentato un’ulteriore, inaccettabile ferita inferta a famiglie lacerate dalla
tragedia.
Nell’immediatezza dei suddetti eventi calamitosi, non c’era forza politica o
singolo cittadino molisano che non fossero seriamente e comprensibilmente
preoccupati che quegli avvenimenti potessero spezzare, oltre che la vita di quegli
indimenticabili “angeli”, anche le possibilità di ripresa delle economie del posto e,
più in generale, dell’intero Molise.
L’opposizione ha dimenticato, con la sua classica “memoria corta”, di avere
assicurato una solidarietà pro-ricostruzione che, invece, allo stato dei fatti, è stata
immediatamente revocata e trasformata in una sterile censura di ogni iniziativa
messa in campo, con sollecitudine e fermezza, dall’esecutivo regionale e dal
Commissariato di Governo.
Con identica amnesia, il Candidato eletto alle Primarie del centro-sinistra
dimentica di avere condiviso, sposato e sottoscritto tutte le linee-guida del
Governo Iorio, affiancandolo idealmente e fisicamente passo dietro passo.
Non c’è traccia di una sua presa di distanze, pubblica o privata, precedente
alla repentina discesa in campo alla testa di una coalizione con la quale non ha
mai diviso posizioni, tradizioni, impostazioni e strategie.
Al contrario, lo schieramento che conferma la propria fiducia in Iorio non ha
niente da rinnegare, ma nutre soltanto la voglia di proseguire con il popolo
molisano un percorso di crescita concertata, solidale, armonica, equa,
intergenerazionale ed interclassista.
A differenza del cartello elettorale del centro-sinistra, che non ha potuto
condividere un programma realmente concordato e metabolizzato, visto che i
cinque candidati alle primarie si sono presentati ciascuno con una diversa
proposta ( di cui, peraltro, non si ha traccia scritta), la coalizione di centro-destra
ha fatto leva, nell'elaborazione di questo documento, sui valori che uniscono
forze e movimenti distinti ma non distanti nella filosofia ispiratrice e nella pratica
della responsabilità e del fare: la centralità dell’individuo e della famiglia; il
primato delle libertà personali ed economiche; il rispetto dell’altro; la sussidiarietà
verticale ed orizzontale; la difesa delle identità locali; la fiducia nel ruolo della
scuola, della ricerca e della formazione continua; nella funzione delle piccole e
medie imprese; i principi dell’economia sociale e del capitalismo moderato e
temperato; il culto del merito e l’ostilità verso l’invidia sociale; la negazione dei
settarismi ideologici e territoriali; la nobiltà del lavoro e dell’iniziativa privata;
l’etica della responsabilità come prima espressione della legalità.
Con queste coordinate, la coalizione di centro-destra si offre al responso
degli elettori, confidando che non vogliano fare un salto nel buio di una
“marmellata” di stagione, che rischia presto di “andare a male” a causa delle
disomogeneità ed incompatibilità dei suoi ingredienti.
Con queste prerogative di saldezza e di unità, lo schieramento al fianco di
Michele Iorio chiede una rinnovata fiducia da parte dei cittadini, che sanno,
attraverso le cose fatte e quelle avviate, che si può cambiare e progredire ancora
insieme, con umiltà e consapevolezza, con serietà e pragmatismo, senza lasciarsi
imbonire dai sedicenti cambiamenti di facciata e di circostanza.