lerici in... - Istituto Comprensivo di Lerici

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lerici in... - Istituto Comprensivo di Lerici
ANNO 4 - NUMERO 01
1 GENNAIO 2011
MENSILE DEL TERRITORIO DI LERICI
a cura dell’Istituto Comprensivo di Lerici
L’Arma ieri e oggi nell’intervista al
Com.te provinciale dei Carabinieri ten.col. Paolo Zito
Mentre proseguono i nostri
appuntamenti mensili volti a
ricordare e celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, siamo orgogliosi di poter presentare
l’intervista della redazione del
laboratorio di Lerici al Comandante provinciale dei Carabinieri ten.col. Paolo Zito,
che ha benevolmente accettato
la nostra richiesta per il primo
numero del 2011.
Uno sguardo al passato senza dimenticare i problemi di
oggi.
Laboratorio di
Giornalismo
delle scuole
medie F. Poggi
e P. Mantegazza
Lerici In… è un
allegato di Ameglia
Informa, registrato al
tribunale della Spezia
al n.2 del 4.2.1998
(stampato in proprio)
LERICI IN...
grazie
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degli inserzionisti
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c/o gli info point,
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locali e uff. pubblici.
D. Ci può esporre brevemente
come hanno contribuito i carabinieri al processo di unificazione
dell’Italia?
R. L’Arma dei Carabinieri, fondata nell’ormai lontano 1814 ha
quasi due secoli di vita durante i
quali ha partecipato, per la sua
duplice natura civile e militare, a
tutti gli eventi sia positivi sia tragici della Storia d’Italia a partire
dal Risorgimento. Nel 1861 con una unità politica largamente conseguita i diversi corpi dei Carabinieri confluirono nell’Arma dei Carabinieri Reali. In quegli anni, in
particolare, i Carabinieri si trovarono impegnati soprattutto nel
contrastare i briganti, un fenomeno a metà tra il malavitoso e la
lotta contro le nuove Istituzioni,
particolarmente diffuso nei territori che erano stati del Regno delle
Due Sicilie, del Granducato di Toscana e della stessa Sardegna. Da
ricordare anche che si riuscì a
completare l’unificazione con l’annessione del Veneto e Roma con il
Lazio (1870) con l’impegno dei Carabinieri accanto ai Bersaglieri
durante la Breccia di Porta Pia.
D. Dal punto di vista della legalità, ritiene che la nostra provincia sia tra le migliori o tra le peggiori d’Italia?
R. La nostra provincia, nel
complesso, offre condizioni di vivibilità molto buone, sicuramente
superiori a molte altre province
del Nord.
Questo non significa che nel
territorio spezzino non siano presenti ed operino forme di criminalità anche aggressive. La presenza
del porto commerciale e la particolare collocazione della città sono
condizioni che favoriscono il transito nella nostra provincia di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Questo è quello che emerge nel corso di recenti indagini
condotte dall’Arma insieme alla
constatazione che il consumo di
stupefacenti tocca ormai qualsiasi
classe sociale.
Ma i reati che hanno un maggiore impatto, anche di natura psicologica sulla popolazione, rimangono i furti, specie quelli in abitazione e le truffe agli anziani.
Anche in questo caso l’impegno
dell’Arma e delle altre Forze di Polizia è massimo: dobbiamo comunque tener presente che molti fenomeni criminali hanno una dimensione ultraprovinciale o regionale.
(Continua a pagina 2)
Visita il sito internet del Comune di Lerici, www.comune.lerici.sp.it o
quello della scuola, www.istitutocomprensivo-lerici.it con tutti i numeri di “Lerici In” a colori
(Continua da pagina 1)
Per quanto concerne la prevenzione in generale e
l’adozione di misure a tutela
della legalità ritengo che le sinergie in campo e l’azione di
coordinamento espressa dal
Prefetto della Spezia stiano
dando ottimi risultati.
D. Quale criterio esiste nella suddivisione del lavoro tra
polizia e carabinieri?
R. Un primo e fondamentale criterio di differenziazione
tra la Polizia di Stato e l’Arma
dei Carabinieri consiste nella
diversa connotazione: a ordinamento civile per la Polizia,
mentre per l’Arma è peculiare
che è Forza militare di polizia
a competenza generale.
All’Arma infatti sono anche
affidati i compiti militari quali
il concorso alla difesa della Patria, la partecipazione alle operazioni militari in Italia e
all’estero nelle missioni di
supporto alla pace, la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari ecc.
A differenza della Polizia di
Stato, presente prevalentemente nei capoluoghi, l’Arma,
come Forza di Polizia, ha una
distribuzione sul territorio estremamente capillare e il suo
ordinamento fa naturalmen-
te perno sulle Stazioni (sono quasi 5000) che non si limitano a svolgere le sole attività
primarie di polizia ma stabiliscono quell’indispensabile relazione con il territorio e le comunità. Vorrei evidenziare
che in Provincia, grazie anche
alle intese di natura personale
tra i rappresentanti delle due
Istituzioni, l’Arma e la Polizia
si muovono in un quadro di armonica collaborazione nel rispetto dei vigenti criteri di coordinamento che trovano occasione di sintesi e raccordo nella figura del Prefetto.
D. Qual è prevalentemente
il ruolo delle donne nell’Arma?
R. Oggi le donne ricoprono
un considerevole numero di
posti all’interno dell’Arma dei
Carabinieri, ma non solo: una
buona percentuale svolge incarichi di responsabilità. È dal
2006 che il numero delle donne nell’Arma si è incrementato
e molte di loro sono state attivamente impiegate anche all’estero in missioni di pace in
zone quali il Kosovo e la Bosnia Herzegovina. In sostanza,
viene riservato lo stesso trattamento dei colleghi maschi
con una piccola eccezione: le
donne non sono impiegate nei
battaglioni mobili in attività
Direttore Responsabile
Sandro Fascinelli
Capo redazione
Maria Luisa Eguez
Redattore docente
Gabriella Molli
Redazione di Lerici
Laura Barachi
Miriam Vanacore
Simone Fabiani
Elisa Faggiani
Asja Faillace
Sonia Carnasciali,
Thomas Gianaretti
Mishel Pacheco
Stella Polloni
Katia Schettino
Luca Vanacore
Redazione di S. Terenzo
Christopher De Salvo - Irene Gennaro
Marco Meneghini
Margherita Mersanne
Edoardo Santoro
Alessandro Vegnuti
Sabrina Hamouda
Il ten. col. Paolo Zito
(nella foto), nato a Roma
nel 1966, è laureato in
Giurisprudenza, Scienze
Politiche e ha conseguito
il Master di 2° livello in
Scienze Strategiche.
Ha intrapreso la carrie-
LERICI IN… - gennaio 2011
di ordine pubblico (come per la
Polizia di Stato). Nonostante
questa lieve limitazione le
donne nell’Arma raggiungono
oggi circa 1100 unità tra ufficiali, marescialli e carabinieri.
Considerato che l’ingresso
delle donne è avvenuto in epoca recente è ancora basso il
numero di militari in possesso
dei livelli di maturità professionale necessari per poter accedere alle più delicate funzioni di comando. Ma è solo questione di tempo. Ad esempio
c’è già un Capitano donna che
comanda la Compagnia Carabinieri di Legnano.
D. Quali sono gli aspetti
più soddisfacenti del vostro lavoro?
R. Questa è sicuramente la
domanda più bella, ma anche
la più difficile a cui rispondere. Non è retorica: fare bene il
carabiniere significa affrontare un impegno che non si limita all’esercizio di una professione, ma si deve tradurre in
un modo di essere.
Rendersi disponibili verso il
prossimo e sapere di essere
chiamati ad assumere decisioni che si riflettono direttamente sui diritti fondamentali di
libertà e giustizia dei cittadini
compensa ogni sacrificio.
ra militare nel 1985.
Da ufficiale inferiore,
dopo le prime esperienze
quale Comandante di
Plotone/Compagnia dal
1989 al 1990, ha prestato
servizio presso la Compagnia Torino-San Carlo, il
Reparto Sevizi Magistratura di Torino e la Compagnia Torino-Oltre Dora, dal
1990 al 1994. Trasferito in
Sicilia ha comandato sino
al 1997 la Compagnia di
Castelvetrano (TP), per
poi assumere il comando
della Compagnia di Frascati (RM).
Da settembre 2000 sino al mese di agosto
2007 ha prestato servizio,
quale Capo Sezione, c/o
l’Ufficio Addestramento e
Regolamenti del Comando Generale dell’Arma
assumendo anche l’incarico di Presidente del Centro Sportivo CC. In tale
veste, è stato capo rappresentativa degli atleti
dell’Arma ai Giochi Olimpici di Atene 2004 e Torino 2006. Dal mese di settembre del 2007 è Comandante provinciale dei
Carabinieri della Spezia.
Pagina 2
I volontari ci parlano di protezione civile
In questo particolare momento in cui il maltempo interessa tutta Italia, abbiamo
pensato di intervistare alcuni
di quei volontari della Protezione Civile della Pubblica Assistenza di Lerici, iscritta dal
1996 negli elenchi del Dipartimento della Protezione Civile,
che si impegnano ad aiutare,
soccorrere e assistere le persone colpite da calamità.
Con “protezione civile” si
intendono tutte le strutture e
le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l’integrità
della vita, i beni e l’ambiente
dal pericolo di danni derivanti
da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi naturali.
Le forti e abbondanti piogge
di questo ultimo mese qualche
problema lo hanno causato anche se in misura minore rispetto a tre anni fa e quindi è scattata la macchina dei soccorsi
per cercare di limitare i danni
del maltempo: chi si è messo a
spalare, chi a pulire strade per
frane in collina o chi aiutava
con la pompa ad aspirare acqua a chi ne aveva il locale invaso.
D. Domanda a Claudio Biso (da quattordici anni in Protezione Civile): cosa si prova a
fare questo tipo di volontariato?
CONAD City
R. Quando si fa questo tipo
di opere di soccorso si condividono i sentimenti, i desideri, le
preoccupazioni, le speranze e i
dolori delle altre persone.
D. Domanda ad Andrea
Pieroni (solo da due anni in
Protezione Civile): quanto è impegnativo questo compito?
R. Quando si verifica una
calamità naturale sai che dovrai impegnare moltissimo del
tuo tempo libero in un compito
assai difficile e faticoso, ma poi
penso al grande contributo che
si può offrire e quindi non mi
pesa il sacrificio.
D. Domanda a Alessandro
Carro (quattordici anni in Protezione Civile): su quali importanti alluvioni è intervenuto?
R. Sono intervenuto nell’alluvione in Versilia nel 1996,
nel 2000 in Piemonte, nel 2003
nella zona di Carrara e nel
2009 ad Ameglia e devo dirti
che in ognuna di queste missioni, pur tra difficoltà non indifferenti, ho vissuto sempre delle
profonde e coinvolgenti esperienze di solidarietà.
D. Domanda a Matteo Chifari: cosa vuol dire far capo ad
un coordinamento di Protezione Civile?
R. Il coordinamento di Protezione Civile è l’unione di più
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lunedì - sabato ore 8.00 - 20.00 continuato
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Alessandro Carro, Claudio Biso, Anna Fiaccadori, Roberto Aloi e Martina Papa con la
mascotte Sky davanti a un’ambulanza
forze, istituzioni statali e associazioni di volontariato che,
uniti dal medesimo scopo, cercano di dare un contributo serio e qualificato alla gestione
degli eventi calamitosi.
D. Domanda ad Anna Fiaccadori (da poco in Protezione
Civile ma già volontaria nel soccorso): in una missione come
quella di un evento calamitoso
tipo alluvione, come è visto dalla gente un volontario?
R. Purtroppo sono missioni
dove incontri la sofferenza umana e credo che tu sia visto
semplicemente come colui che
è motivo di speranza e di conforto e che, attraverso la generosità, la solidarietà e l’altruismo tu li possa aiutare a
superare situazioni difficilmente sostenibili da soli.
Sonia Carnasciali
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Da lunedì a venerdì, esclusi i festivi,
non è in vigore la ZTL (zona a traffico limitato) nel territorio di Lerici e San Terenzo.
Chi non ha l’apposito pass non può però sostare in zona ZTL ad esclusione del parcheggio a
pagamento in loc. Erbetta e lungomare Venere
Azzurra. UN SEMAFORO segnala ai varchi
quando è possibile transitare liberamente.
La ZTL è in vigore solo sabato, domenica e festivi dalle ore 9 alle 19. I veicoli
non muniti di pass possono transitare liberamente solo dalle ore 19 sino alle ore 9.
Il sabato, la domenica e i festivi chi non dispone di pass può parcheggiare l'automobile
solo nei parcheggi a pagamento in Località
Vallata e Bagnara (fuori dal centro abitato di
Lerici e San Terenzo), dove è previsto il servizio di bus navetta gratuito che collega i par-
COME FUNZIONA
IL SERVIZIO
DELLE FARMACIE
Le farmacie sono aperte dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle
15.30 alle 19.30 (o. solare); sono
chiuse i festivi e lunedì mattina.
La farmacia di turno effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 8.30 alle ore 13.00
e dalle ore 15.30 alle 21.
Nelle ore di chiusura il
servizio è garantito a chiamata
dalla farmacia di turno, con reperibilità del titolare.
I turni delle farmacie inizia-
℡
Uffici turistici: Venere Azzurra ore 9 - 12.30 e
15 - 17 - tel. 0187-969164 - Tellaro ore 9.30 12.30 e 15 - 18 (ve-sa-dom) tel. 0187-1997543.
Proloco San Terenzo tel. 0187-971597
sito internet: www.santerenzo.eu
Proloco Lerici call.329 5435033
sito internet: www.prolocolerici.it
no alle ore 8.30 del lunedì per
terminare alle ore 8.30 del lunedì successivo.
Queste sono
le farmacie di turno
del mese di gennaio 2011:
dal 3 al 10 gennaio farmacia
Bello di Lerici,
dal 10 al 17 gennaio farmacia Ghigliazza di San Terenzo,
dal 17 al 24 gennaio farmacia Giudici di Lerici,
Dal 24 al 31 gennaio, farmacia Padre Pio di Tellaro (farmacia Giudici di supporto con la
stessa data).
NUMERI UTILI
PREFISSO TELESELETTIVO 0187
Carabinieri via XX Settembre 23 tel. 96 712 9
tutti i giorni, anche festivi dalle ore 8,00 alle 22,00 fax 967270
Ufficio Locale Marittimo via calata Mazzini 23
Lunedì - sabato dalle ore 9,00 alle 12,00 tel. 964545
Difensore civico – per appuntamento tel. verde 800807067
oppure tramite URP (uff. relazioni col pubblico)
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centralino Telefono 9 6 0 1 fax 96 6 99 8
gli uffici e l’URP sono aperti al pubblico tutti i
giorni feriali dalle ore 9,00 alle ore 12,00
altri uffici aperti con il seguente orario:
UFFICIO RILASCIO PASS - ore 9 - 12 tel. 960309
ANAGRAFE - ore 9 - 12
tel. 960253
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2011
LERICI IN…
IN…- -gennaio
gennaio
2011
cheggi con i centri storici. (Dall’1-10 al 30-04 in
loc. La Vallata il parcheggio è gratis dal lunedì
al venerdì esclusi i festivi). Il transito di ciclomotori e motocicli è sempre consentito
liberamente, la sosta è prevista solo negli
appositi spazi indicati dalla segnaletica.
Pass Provvisori in deroga (ad es. clienti
alberghi, clienti farmacia con ricetta, utenze
ASL, ecc.) possono essere rilasciati presso i
punti informativi il sabato, la domenica e
i festivi: a Lerici (apertura ore 9-13 e 15-19)
all'ingresso della galleria Primacina (uscita dal
parcheggio della Vallata) e a San Terenzo
(apertura ore 9-13 e 14-17) rotatoria via Gozzano c/o galleria Scoglietti (strada provinciale).
I non residenti possono
acquistare medicine a Lerici
e San Terenzo anche in presenza di ZTL.
Questo importante accordo è
stato raggiunto tra il Sindaco,
l’Associazione Titolari di Farmacia e l’Ordine dei Farmacisti. È
sufficiente che il cliente rilasci al
alla farmacia la marca, il modello e la targa dell’autovettura. I
dati verranno trasmessi, entro
le 48 ore, all’Ufficio Polizia Municipale per il debito riscontro
ad esenzione della violazione.
RAGIONERIA e TRIBUTI apertura martedì, giovedì e
sabato ore 9 - 12
URBANISTICA - apertura martedì e venerdì ore 9 12, sabato solo rilascio documenti tel. 960248
LAVORI PUBBLICI - apertura martedì e venerdì ore
9 - 12,30
tel. 960265
VIGILI URBANI apertura ore 8,30-12,30 e ore 14,30-18,30
viabilità tel. 960309
pronto intervento tel. 967326
uff. verbali: venerdì-sabato ore 9 - 12 mercoledì ore 15 - 18
BIBLIOTECA apertura da lunedì a sabato ore 9 - 13
pomeriggio ore 15 - 19 escluso il sabato tel. 966053
CIMITERI per informazioni pratiche cimiteriali (c/o uff.
stato civile tel. 960253/18) Cimiteri: Lerici tel. 967237,
S.Terenzo tel. 971091, Tellaro. Orari apertura: lunedì chiusi - martedì: 8.30 - 12.30 - mercoledì e giovedì: 14 - 16 - venerdì e sabato: 8.30 - 12.30 - domenica: 8-12.30 e 14 - 16.30 (ottobre-marzo)
Pagina 4
La chiesa di San Lorenzo al Caprione: 1000 anni di storia (2^ parte)
LA FARFALLA DI LUCE
DORATA
La chiesa di S. Lorenzo al
Caprione, che tanta rilevanza
religiosa e temporale ha avuto
nei primi secoli del secondo
millennio, comincia a declinare intorno al 1400, quando la
parrocchia di S. Lorenzo passa
al borgo di Pugliola.
Negli anni 1500 e 1600 continua il crepuscolo e il decadimento della chiesa. Il suo successivo abbandono viene attribuito dal detto popolare alle
incursioni e ai saccheggi dei
saraceni e dei pirati.
Attualmente la chiesa e il
terreno adiacente sono di proprietà privata, appartenute in
passato alle famiglie Ollandini, Fabbricotti e Bibolini.
“La farfalla di luce dorata”…. di che cosa si tratta?
Ce lo spiega molto bene il
prof. Enrico Calzolari studioso
di archeoastrologia e semiologo dell’ambiente, appassionato
cultore di storia patria. A suo
parere nelle immediate vicinanze di S. Lorenzo esisterebbe un sito megalitico e la famosa “farfalla dorata” è il risultato di un fenomeno luminoso. Al tramonto del solstizio
di primavera (21 giugno) i raggi del sole, raggiunta una de-
Penso che l’inserimento di
questi elementi culturali storici e archeologici nel tessuto
ambientale del nostro territorio, avvenuti nell’arco di un
millennio, siano motivo valido
di compiacimento per il grado
di civiltà raggiunto dalla nostra popolazione nei secoli
passati e meriti attenzione e
Il “trilite” del Caprione
cura nel tramandarne la meterminata inclinazione e attra- moria e nel conservarne le oversando un varco realizzato pere. (Fine)
con una particolare disposizioNino Picedi Benettini
ne di pietre “megalitiche” riproducono una figura luminoSQUADRA DI PRONTO
sa a forma di farfalla.
INTERVENTO
AI FINI DI
Interessantissimo il luogo
PROTEZIONE CIVILE
dove avviene questo fenomeno
archeologico, avvolto nel miAnche il Comune di Lestero, nell’isolamento e nel si- rici ha ora una squadra di
lenzio che invitano alla medi- pronto intervento che potazione e alla contemplazione. trà intervenire ai fini di
Megalite da” mega –lithos = protezione civile.
pietra”, è il termine che sta ad
La squadra è formata da
indicare un monumento di e- volontari e da personale di
poca preistorica realizzato con Polizia Municipale che si
grandi pietre lavorate grosso- metteranno a disposizione
lanamente. Possono essere in caso di allerta meteo.
monumenti funebri “dolmen”,
lunghe pietre “menhir” come ANAGRAFE in novembre 2010
10.905
sono le nostre statue stele di abitanti al 31-10-10
abitanti
al
30-11-10
10.917
Lunigiana o come, nel caso di
6
S. Lorenzo, monumenti forma- nati
morti
8
ti da due grosse pietre verticaimmigrati
23
li con una terza a guisa di aremigrati
9
chitrave “triliti”.
matrimoni
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Pagina 5
La storia di Lerici
Da villa Magni si ascolta lo
spirito ansante del mare che,
prima della strada, lambiva la
casa. Di essa Paolo Mantegazza
scrisse:
“Nessuna cornice poteva essere più splendida per il genio
di Shelley, nessuna casa più degna del suo trascendente idealismo, del suo “hight spirit
winged heart”. Una casa antica, rozza, con i piedi nel mare e
le spalle difese da un monte
sempre verde di pini e di lecci.
Solitaria, forte come la base
di una fortezza, con un terrazzo
e un portichetto che conduce al
mare. Più nave che casa, il mare entra, come in casa che gli
appartiene, nel portico che lambe le pareti e spesso invia il suo
salso saluto anche agli abitanti
del terrazzo e del primo piano.
Queste selvagge carezze danno
a quella casa, che anche oggi si
chiama casa Shelley, l’aspetto
rugoso ed erpetico della faccia
dei vecchi marinai. Ha le feriate cariate, come vecchio cacio, e
sui mattoni corrosi serpeggia il
nitro e scintilla il sal marino”.
All’estremità del paese di
San Terenzo, su una roccia, si
trova il castello. Inizialmente
era una modesta torre con merli, chiamata rocca o bastia
(forma dialettale di bastiglia)
che aveva il compito di difende-
re il borgo dalle incursione dei
pirati barbareschi che infestavano la costa del Mediterraneo
nel X - XI secolo.
A suffragare questa tesi basta volgere l’occhio sulle coste
che circondano il castello; infatti le prime dieci case del borgo
sono costruite vicinissime al castello, una addossata all’altra,
quasi a chiedere protezione.
Il castello è stato completato
nel 1400. Alla fine del XV secolo, con l’evolversi dei mezzi di
difesa e offesa, il castello cominciò a subire le prime trasformazioni. Una corrente sostiene che la nascita della torre
avvenne durante le lotte intestine fra Guelfi e Ghibellini:
torre quadrata con merli, larga
m. 7, spessa m. 1, alta m. 10 e-
Ritorno a casa della Bef ana
Uffa! Non ti sopporto più,
ogni anno perdi le calze
e dai la colpa a me!
Vignetta di
Irene Gennaro
di Sergio Barcelli
via Vespucci, n. 1 tel/fax 0187-967417
fronte mare vicino al Castello di Lerici
locale storico con ambiente elegante e
curato e con sale calde e accoglienti,
cucina regionale di mare, tra
tradizione e innovazione, che abbina
il pesce fresco del golfo ai prodotti
tipici della val di Magra e val di Vara
chiuso il martedì - ferie in gennaio
retta sulla sommità di una
grande roccia a 40 m. sul livello
del mare.
In un secondo tempo venne
cintata da un largo muro pentagonale irregolare di 60 m. di
spessore, con tre diversi angoli
strategicamente prescelti, di altrettante vedette per sentinelle
e di una cisterna per l’acqua.
In un terzo tempo si completa il castello con una seconda
cinta esagonale irregolare di m.
50 di spessore, a 15 o 16 m. sul
mare, la si fornisce di tre baluardi circolari in tre angoli che
offrivano maggiori possibilità
di offesa contro il nemico mentre, dal lato terra, un enorme
barbacane a bastione ne rinforzava il muro di cinta di fronte
al classico fosso. (segue)
Storia di Lerici a cura di
Paolo Ghigliazza
Cara, non trovo
più le mie calze
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LERICI IN… - gennaio 2011
(7)
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Pagina 6
La storia di
casa nostra nel piatto
Nelle Edizioni Mil@nna esce
“Dalla brace alla padella” di
Gino Cabano.
L’autore, che collabora con
Lerici In, non è nuovo alla stesura di testi in cui compare la
cucina del territorio. Nel suo
ultimo testo “Le erbe del Caprione”, sempre di Mil@anna
Edizioni, Cabano aveva già e-
Due nuovi Parroci
Negli ultimi mesi si sono avuti radicali cambiamenti nelle
Parrocchie lericine.
In quattro comunità su cinque sono stati sostituiti i parroci che le guidavano e purtroppo
don Carlo, don Otello e don Desirè hanno dovuto, seppur per
motivi diversi, congedarsi dai
propri fedeli. Vogliamo ricordarli quali guide preziose ed attente ai bisogni spirituali delle persone che per breve, o lungo tempo, sono state loro affidate.
Ben sanno i fedeli della Parrocchia di San Francesco quanto, dopo 17 anni, sia difficile far
a meno del “loro” don Carlo, che
ora è stato destinato a prestare
la sua preziosa opera a Sarza-
splorato le ricette “verdi” di casa sua, accompagnandole con
schede di facile consultazione.
Guidato da un gusto speciale
per la ricerca dei dati storici di
piante e erbe e con il tratto di
chi è curioso di consuetudini
consolidate e antiche, ha trasformato il suo piccolo libro in
un documento. Cosa che si ripete ora anche con la nuova pubblicazione.
Da raffinato cultore di storia
del territorio e possedendo una
notevole predisposizione a guardare con occhio attento tutto ciò
che odora di tradizione, Gino
Cabano con il nuovo libro “Dalla
brace alla padella” ripete lo
stesso schema di lavoro: scrive
le cose che sa, che ha appreso
da sua madre ed è stato aiutato
molto nella stesura del suo libro
dal fatto che sua moglie Danila
consiglia, snellisce, traducendo
poi felicemente tutto in gustosi
piatti. Ovviamente preparare la
brace tocca a lui. Di Cabano occorre qui ricordare fra le molte
ricerche, i lavori su Barbazzano,
Portesone, i “cavanei” della Rocchetta. E la lunga indagine sul
Codice Pelavicino, affrontata
con molto rigore.
na, così come, per i fedeli della
Serra, è triste salutare don Otello che, per motivi di salute,
ha dovuto lasciare il suo ministero che in precedenza, per più
di 28 anni, aveva svolto ad Arcola o dimenticare don Desirè,
che è ritornato nella sua terra
di origine dopo l’opera pastorale
vissuta a Tellaro.
Quali cristiani, siamo però
consapevoli che nella vita “nulla
accade per caso”, perciò siamo
pronti ad accogliere con rinnovato entusiasmo “gli operai
che Dio manda nella sua
messe” e così rivolgiamo il nostro caloroso “benvenuto” a don
Federico, parroco di Lerici e a
don Simone, quale amministratore parrocchiale di Tellaro, Pugliola, La Serra.
Sono due
giovani sacerdoti che
hanno già
svolto attività nelle
parrocchie
della Provincia. Di
don FederiDon Simone
co si è già
detto in “Lerici In” di dicembre;
di don Simone Borrini, informiamo che è nativo di Fabiano,
che è stato per quattro anni vice
parroco a Migliarina e ora lo
vediamo già impegnato, con evidente dedizione, nelle molteplici
attività legate alle tre parrocchie a lui affidate.
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Una storia personale: Giampiero Vigo
Un incontro fortuito nel ristorate “La Piccola Oasi” della
sempre cordiale Anna in via
Cavour, ci ha fatto conoscere
Giampiero Vigo (nella foto), il
decano dei postini di Lerici e
forse dell’in-tera provincia spez
-zina con quasi 40 anni di servizio. Munito di mezzo proprio
entra in attività nel 1972 come
portalettere. Inizia come lavoratore precario, proprio come
accade ancora oggi per tanti
giovani. Un lavoro che scelse
con piena consapevolezza, non
come ripiego, tanto è vero che
non ha mai cercato di cambiare qualifica, magari solo per
non essere esposto alle intemperie.
Ma, in effetti, vuoi mettere
il lavoro all’aria aperta a contatto con la gente, rispetto al
lavoro di sportello al caldo di
un ufficio, ma con un rapporto
freddo e distaccato col pubblico? E che contatto gratificante!
Il postino era atteso con ansia
perché portatore di buone nuove: la lettera del fidanzato militare, del marito lontano, dell’amico in vacanza, ...
Prossimo alla pensione non
ha però rimpianti per il suo
lavoro. “Chi avrebbe potuto
immaginare, dice Giampiero,
che il lavoro che avevo tanto
amato ora lo vedo quasi come
un peso. Sì, perché oggi il postino è solo portatore di grane
e preoccupazioni e quindi siamo generalmente visti con distacco o con ansia. Nell’era di
Internet cosa può arrivare per
posta? Pubblicità (tanta), bollette ENEL, ACAM e … multe.”
Molti a vederlo dicono:
“Giampiè, se mi devi portare
bollette, oggi gira alla larga
che non è giornata!” o peggio
ancora, se intuiscono che c’è
una raccomandata, fanno finta
di non sentire, tanto si tratta
di multe o notifiche dell’ufficio
imposte.
“Quanto erano belli i tempi
in cui la gente ci aspettava
sull’uscio della porta se non
addirittura ci veniva incontro,
dice Giampiero, per avere prima le notizie o una cartolina
del marito navigante o
dell’amore lontano. Come era
bello essere coinvolto dai salti
di gioia per le buone nuove!
Un po’ meno dalle lacrime delle brutte notizie che arrivava-
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no con telegramma o con semplici cartoline, come quella di
un ragazzo che dette l’addio
alla fidanzata, poco prima delle nozze.”
Ora le notizie belle o brutte
arrivano con un freddo sms o
con una e-mail, i telegrammi
sono spariti e lettere e cartoline sono meno del 10% della
pubblicità o della posta commerciale.
“La vita del postino, prosegue, non è monotona, ci capita
anche qualche piccola avventura, specialmente con i cani,
che spesso ci piombano addosso minacciosi o anche con le
oche che, se sono in branco,
non sono da meno. Nel curriculum debbo anche annoverare
una morsicatura con diversi
giorni di prognosi.”
Giampiero ricorda che nel
1972 nel Comune di Lerici erano in servizio quindici postini mentre ora sono solo otto,
di cui tre a Lerici capoluogo.
Ricorda della Madì, la castellana di Lerici, che riceveva
decine di lettere e cartoline al
giorno da tutto il mondo e che
leggeva le carte sul molo.
“Anche a me un giorno volle
leggere il futuro e mi predisse
che mi sarei fidanzato presto e
così fu. Preveggenza o profezia
che si autoavvera? Chi lo sa?”
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Guglielmo Marconi
nel Golfo dei Poeti (2ª parte)
Per l’immediato interessamento del Duca degli Abruzzi,
allora comandante in capo del
Dipartimento, Marconi fu ricoverato nell’ospedale militare
della Marina della Spezia, dove tre oculisti fra i migliori
d’Italia e d’Europa non poterono che confermare la diagnosi
che dopo l’incidente aveva formulato Marconi stesso: la perdita di un occhio.
A Spezia Marconi fu ancora
con la divisa di ufficiale di Marina durante la Grande Guerra e sul nostro golfo si affacciò
più volte con il panfilo Elettra col suo prestigioso laboratorio nel quale, soprattutto
negli anni Trenta, si avvalse
di un collaboratore che era nato a Portovenere: l’ammiraglio
delle armi navali Gino Montefinale.
Mi sono state chieste queste poche righe su Marconi nel
nostro golfo a seguito della
mia conferenza in occasione
del centenario del Premio Nobel, forse nell’intento di conoscere se il padre della radio sia
stato anche a Lerici. Per quanto avevo letto su Marconi, non
avevo trovato nulla a riguardo, né mi sono preoccupato di
eventuali ricerche che sareb-
bero state comunque lunghe e, forse, infruttuose.
Concludo però
in senso positivo
perché un uomo
come Marconi che
al di fuori ed al di
sopra delle sue La macchina di Marconi, una Fiat 50 HP, dopo
esperienze che lo l'incidente di Borghetto Vara. Lo scienziato riportò
condussero a una alcune contusioni al petto e, per la rottura del cridelle invenzioni stallo di protezione (allora non di sicurezza come
più straordinarie quelli odierni) vi perdette un occhio. Gli altri occudel secolo XIX, è panti restarono incolumi. L'auto fotografata dopo
stato sempre ani- l'incidente al garage Liburnia di Borghetto Vara
(SP) - 25 Settembre 1912 - (Foto di Ugo Pucci).
mato da interessi Ricerca di Edoardo Santoro dal sito Comitato
e curiosità varie. Guglielmo Marconi - www.radiomarconi.com
Inoltre non credo
che, vista la disponibilità della come spesso accade, fra noi
Regia Marina che tanto gene- che ci comportiamo in modo
rosamente lo aveva appoggiato opposto al resto del mondo,
nelle sue richieste, non sia non solo non era stata riconostato soddisfatto un eventuale sciuta in tempo la validità delapprodo con un motoscafo al le onde hertziane da parte del
pontile dei vaporetti di Lerici, giovane, così da indurlo a brenon fosse altro che per fargli vettare la sua scoperta a Longustare un piatto prelibato dra, ma nel secondo dopoguertipico del nostro borgo: la zup- ra, una campagna gretta e aupa di datteri. Non solo. Dopo tolesionista lo aveva cancellala prima guerra mondiale e to dai grandi della Terra e solo
l’acquisto dell’Elettra, Marco- dopo, lentamente e in ritardo,
ni aveva frequentato il Mar anche i più retrivi hanno finito
Ligure con tale assiduità che, col riconoscere la grandezza di
dopo la sua scomparsa, il Gol- Marconi come quella di pochi
fo del Tigullio era stato battez- altri geni. (fine)
zato Golfo Marconi. Tuttavia,
Luigi Romani
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Bambini della Shoah (in libri e in film):
John Boyne, classe 1971, ed il
sopravvivono coi lupi,
indossano pigiami a righe e film, diretto da Mark Herman,
hanno un papà-Pinocchio che è uscito nel 2008).
Il libro non merita tutto il
Giorni di memoriale, questi. successo riscosso (5 milioni di
Ci sono leggi nazionali che in- copie vendute); lo scrittore irvitano alla riflessione. Eppure landese ha elaborato una stonon si fa semplicemente me- ria abbastanza inverosimile e
moria: si tenta di rielaborare il decisamente banale, con perlutto, ci si avvicina e si pren- sonaggi stereotipati. Il film ha
dono le distanze, si cerca per cercato di rimaneggiare e di riquanto possibile d’imparare la mediare dove è stato possibile
cambiando la trama con risullezione e vi si fantastica su.
C’è da chiedersi, però, se tati discreti, ma insufficienti a
quest’ultima azione sia poi co- farne un’opera di valore.
Ben diversa invece è la valisì lecita. La produzione libraria e quella cinematografica dità de “La vita è belsulla Shoah sono ormai ster- la” (diretta e interpretata da
minate ed esiste il rischio che Roberto Benigni, 1997), opera
l’argomento diventi un genere che non tende a spacciarsi per
quello che non è, ma si dichialetterario.
“Sopravvivere coi lupi” è ra subito nella sua essenza pouna bella storia, ben scritta da etica e nella dimensione oniriMisha Defonseca e diventata ca, basti pensare alla scena
nel 2007 anche un bel film ad del rapimento a cavallo di Doopera di Vera Belmont: pecca- ra da parte di Guido o l’emoto però che l’autrice del libro zionante gioco nel lager delle
abbia fuorviato prima la regi- traduzioni dal tedesco all’itasta e poi il pubblico, spaccian- liano.
Ma quando non c’è autentidola per la propria autobiografia mentre era solo il frutto ca arte, come nel caso di Benidella sua fantasia (lei è cri- gni che si muove sulla scena
con una gestualità e una patestiana, mai stata ebrea).
Maggiore fortuna, sia come ticità da “Pinocchio”, le operaopera letteraria che come film, zioni che ci danno una Shoah
ha avuto invece “Il bambino di fantasia sono pericolose,
con il pigiama a righe” (il perché si finisce col far credere
romanzo che è stato scritto da a una versione edulcorata e te-
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atrale di questo
dramma
senza
pari, che contribuisce a esorcizzarlo, piuttosto
che portare alla
luce storie autentiche che meriterebbero di non restar confinate nei documenti storici o nei
ricordi di famiglia ed essere
meglio conosciute.
Maria Luisa Eguez
LO SPORTELLO
DI CITTADINANZA
Lo sportello di cittadinanza,
aperto dal Comune di Lerici,
informa i cittadini sulle risorse
sociali disponibili sul territorio,
sulle opportunità erogate dai
Servizi Sociali e le relative modalità di accesso per affrontare
esigenze personali e familiari
nelle diverse fasi della vita.
Lo sportello è aperto a tutti
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costituisce la porta di accesso
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informati sui diversi servizi
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Giorno della Memoria
Il giorno 10 novembre 2010
le terze medie dell’Istituto
Comprensivo di Lerici sono
partite per un viaggio d’istruzione a Pitigliano, Sovana e
Sorano, patrocinato dall’assessorato per la Città educativa
nell’ambito delle celebrazioni
per il Giorno della Memoria
che avranno il loro culmine
nei giorni del 25 gennaio a
Lerici e del 26 gennaio a
San Terenzo, con la proiezione del film documentario su Pitigliano “Il pane
della memoria”, realizzato
dal regista Luigi Faccini e prodotto da Marina Piperno.
Una gita di due giorni, che
è un invito a tutti, alla scoperta della cultura ebraica e della
storia di tre caratteristici paesini arroccati sopra speroni di
tufo: Pitigliano, Sovana e Sorano. La prima tappa di questa gita è stata Pitigliano, paesino trincerato su un contrafforte di lava fuoriuscita dal
preistorico vulcano Vulsinio,
ora il lago di Bolsena. Essendo
la roccia magmatica un materiale facile da modellare, essa
fu sfruttata sin dall’antichità
per la costruzione di fortezze,
imponenti palazzi e case.
Si entra a Pitigliano attraverso l’unica porta che fa par-
te delle mura medievali. Nel
XVI secolo questo borgo apparteneva alla Contea degli
Orsini, e nel 1556 papa Nicolò
IV Orsini, favorevole alla presenza degli ebrei sefarditi migrati dall’Italia meridionale
nel proprio territorio, donò al
suo medico personale, giudeo,
un appezzamento di terra per
creare un cimitero ebraico.
La comunità israelitica locale crebbe in fretta e nel 1598
eresse la sinagoga.
Nel 1622 i Medici istituirono i ghetti. Nel XIX secolo, dopo l’emancipazione, la comunità ebraica di Pitigliano divenne nota come “La Piccola Gerusalemme”. Nel 1938 la popolazione diminuì a causa delle
leggi razziali, ma gli ebrei rimasti vennero salvati e aiutati
dalle famiglie cattoliche che li
protessero nascondendoli nelle
campagne.
La visita del quartiere ebraico ha compreso la sinagoga (vedi foto) e l’annesso Mu-
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la casa delle imprese
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promozione del territorio
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tutela del consumatore
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seo della Cultura Ebraica, che
raccoglie testimonianze e oggetti della cultura ebraica.
Il giorno seguente la visita
è proseguita prima a Sovana e
poi a Sorano. Il centro storico
di Sovana si sviluppò nel Medioevo sotto il comando della
famiglia nobile degli Aldobrandeschi, in prossimità di
una necropoli etrusca. La prima tappa della visita di questo
borgo è stata il castello degli
Aldobrandeschi, costruito intorno all’anno Mille ed ormai
in rovina; e poi: la cattedrale
di san Pietro e Paolo, realizzata nel corso di vari secoli e la
chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita in stile romanicogotico in epoca duecentesca.
In mezzo al verde di questa
splendida zona, al confine tra
Toscana e Lazio, la gita è proseguita alla Tomba Ildebranda, scavata nel tufo e a una
delle caratteristiche Vie Cave,
sempre di epoca etrusca.
Pomeriggio dell’11 a Sorano, le cui prime documentazioni risalgono alla conquista romana dell’Etruria e il cui centro si sviluppò nel Medioevo,
divenendo possesso degli Aldobrandeschi, ereditato poi nel
1293 dagli Orsini, che fecero
costruire l’inespugnabile Fortezza che porta il suo nome.
Serena Ariodante
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Un’ipotesi storica semiseria:
gli eroi del Risorgimento
Se chiediamo a un bambino
della primaria: “Chi ha fatto
l’Italia?”, con ogni probabilità
risponderà: “Garibaldi”.
Un ragazzino delle medie
dirà: “Mazzini”.
Un ragazzo delle superiori:
“Cavour”.
In effetti, si può vedere in
Garibaldi il tipo di personalità numero otto dell’enneagramma, quella del leader. I leader
manifestano in tutto quello
che fanno energia, fermezza e
pragmatismo, amano la giustizia e lottano per quello in cui
credono senza lasciarsi condizionare da nessun’altra persona o circostanza. Si distinguono in qualunque campo per la
loro tenacia e perseveranza,
sanno farsi rispettare, amano
il rischio e le sfide, sono aggressivi e passionali.
Mazzini è invece un tipo
uno, un idealista. Gli idealisti
sentono potentemente la lotta
cosmica tra le forze del bene e
quelle del male e sono disposti
a sacrificare la loro vita ai valori etici in cui credono. Hanno
vivo il senso della disciplina e
del dovere e spendono tutte le
loro energie per realizzare i
propri progetti e migliorare il
mondo che li circonda.
Cavour è un tipo tre, un
organizzatore. Gli organizzatori si contraddistinguono per
chiarezza di obiettivi, fiducia
nel futuro, capacità d’innovazione, grande energia nel lavoro, ottime doti comunicative e
diplomatiche. Gli organizzatori sanno intravedere e cogliere
al volo le occasioni, trovando
subito le strategie più efficaci
per raggiungere i propri scopi.
Il bambino vedrà nell’Eroe
dei Due Mondi l’avventuriero
sempre in azione, il ragazzino
s’identificherà con la scoperta
di ideali per cui lottare, l’adolescente si misurerà con l’abilità di interagire con gli altri,
come il Tessitore dell’Unità
d’Italia.
Ma se poniamo la domanda
iniziale ad uno studente universitario, questi ci dirà:
“Tutti e tre assieme”. Perché
in effetti è così.
L’enneagramma, che è uno
strumento spirituale e psicologico per la conoscenza della
personalità, vale per uomini e
donne di tutte le epoche e culture. I nove tipi di individuali-
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tà qui rappresentate non sono
l’uno migliore o peggiore
dell’altro, ma ci indicano in
che modo ognuno approcci la
realtà circostante ed il mistero
della propria esistenza.
Ciascuno di noi è dunque
un nono di un “tutto”, è complementare agli altri e gli altri
gli sono complementari. Ecco
perché ognuno deve rapportarsi con l’altro e non sentirsi solo
lui, come direbbe Jovanotti,
“l’ombelico del mondo”.
Ecco forse perché, per fare
l’Italia, non è bastato solo Garibaldi o Mazzini o Cavour,
ma ci sono voluti tutti e tre.
Maria Luisa Eguez
COS’È L’ENNEAGRAMMA
L'enneagramma descrive
nove diversi tipi di personalità e
il rapporto tra loro.
Se siamo in grado di riconoscere il tipo a cui apparteniamo,
potremmo affrontare meglio i
nostri problemi, oltre che conoscere meglio i nostri familiari,
amici e colleghi.
Ma oltre alla descrizione delle varie caratteristiche umane,
l'enneagramma ci aiuta al cambiamento interiore.
È cammino spirituale e un'indagine psicologica per la conoscenza di sé.
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LERICINI NEL MONDO, unitevi!
Cristina Anastasi (nella foto) è una giovane lericina
DOC che, all'inizio del 2010,
ha avuto l'ispirazione di fondare sul social network facebook, un gruppo dedicato ai nostri concittadini:
LERICINI NEL MONDO.
Con il motto “Lerici, la Perla del Golfo dei Poeti, merita
tutta la considerazione del
mondo e cerca tutti suoi figli”
si rivolge a “ ... tutte le persone
nate nel Comune di Lerici, che
vi abitano, che vi hanno parenti, immigrati nel Comune
di Lerici…”, insomma tutti,
basta che abbiano qualcosa in
comune con esso.
Mandate una foto di chi siete, dove vi trovate e quant'altro inerente voi, la famiglia, i
figli, in modo da contribuire
con notizie, foto, aneddoti a
tenere alto il nome del nostro
paese, facciano rivivere ricordi o ritrovare amici.
A Cristina è venuta l'idea
del gruppo pensando a tutte
quelle persone che sono nate o
hanno abitato a Lerici e che si
sono trasferite, ma che hanno
nella loro memoria un bel ricordo del luogo. Il suo intento
è quello di far pubblicare agli
iscritti, nella bacheca del
gruppo, tutte le foto d'epoca e
di un recente passato, che ognuno di noi tiene nei cassetti
con i ricordi d'infanzia o di gioventù, le foto di trascorsi sportivi, della carriera scolastica,
degli eventi mondani, ecc.
Al gruppo si sono iscritte
ben 1.157 persone e Cristina
ritiene che l'idea sia piaciuta
in quanto ognuno ha potuto
vedere o rivedere se stesso,
parenti e conoscenti, se non
addirittura ritrovare amici
lontani e quindi tramite il
"gruppo" riprendere contatti
con loro. Infatti oggi quasi tutti, giovani e non, sono iscritti a
Facebook ed è bastata un po'
di curiosità e il passaparola
che si è arrivati a questi risultati. In questo modo molte
persone hanno potuto rivedere
immagini di un tempo con tanta nostalgia, e le 2.000 foto
pubblicate sino ad oggi, confermano il successo dell'iniziativa oltre ad aver fatto contente molte persone anziane, che
tramite i computer dei nipoti,
hanno visto le immagini di
quando erano giovani.
Dopo la manifestazione di
fine luglio 2010 insieme ai
suoi collaboratori, Cristina ha
pensato di organizzare qualcosa per il periodo natalizio, ma
poi ha preferito concentrare
gli sforzi e le idee per una nuova manifestazione nell'estate
del 2011, che probabilmente
coinvolgerà persone dello spettacolo e ... stop ... altrimenti
che sorpresa sarebbe?
Luca Vanacore
Finalmente il
17 gennaio è il
mio turno!
La data di
inizio del Carnevale è sempre la stessa:
il 17 gennaio,
S. Antonio abate. La fine è il
martedì grasso, che quest’anno cade
l’8 marzo.
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concessione un nuovo campo di mentre nel periodo invernale
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Fontana in via del Canaletto UNA MASCOTTE VOLANTE
della Comunità Europea.
Un amico piumoso speciale:
Con l'occasione la Società alla Spezia il martedì e giovedì
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gabbiano.
dalle
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15
alle
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ha deciso di modificare il logo
Info: 347-0447492 - 349-7804097
Da quando era cucciolo viee la ragione sociale.
ne in piazza Garibaldi per
mangiare o per farsi fotograBeauty gossip: Prodotti di bellezza …
fare dai passanti affascinati.
ma quanto durano?
Alcuni lericini ormai lo creEh, sì … accade spesso che sono ancor scaduti. Nel caso dono uno di famiglia, infatti
compriamo prodotti di bellezza sia una bottiglietta o simile, quasi tutti i giorni gli portano
e poi non li usiamo più per un occorre chiudere bene le confe- da mangiare. Invece i bambini
po’ di tempo e, quando ci ricor- zioni e togliere con un fazzo- lo hanno soprannominato “la
diamo di averli, aprendo i no- lettino il prodotto residuo che mascotte di Lerici”.
stri beauty spesso ci doman- rimane sull’apertura. Se anAsja Faillace
diamo se saranno ancora buo- diamo in posti molto caldi, è
bene portarsi sempre una bor- beauty: utilizzateli subito e
ni da utilizzare.
Quale sarà allora la vita sa termica per proteggere i godeteveli. Quando finiscono
prodotti del make up e di bel- si ricomprano e, per quelli che
media di un prodotto?
Se leggiamo dietro alla con- lezza dalle alte temperature non ci piacciono, ahimè non
fezione, sotto alla lista degli che modificano i componenti possiamo farci nulla, ma comunque eviteremo di comingredienti, si nota subito che alterandone l’efficacia.
I prodotti per il trucco, che prarli nuovamente la prossic’è la scadenza dal momento
dell’apertura del prodotto (6 vengono utilizzati tutti i gior- ma volta.
Il mio blog è http://luisabeaM, 12 M, che sta per 6 mesi, ni, non riescono ad arrivare
12 mesi, ecc..) anche se dipen- alla scadenza, spesso finiscono utyland.wordpress.com/ su
de da come li manteniamo ri- prima. Si eviterà così la for- facebook nella pagina “luisa in
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LERICI IN… - gennaio 2011
di De Biasi Rita
buone feste
buon 2011
trattamenti viso corpo
via Mecconi, 12 - San Terenzo
apertura da martedì a sabato
sino al 15 gennaio 2011
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è l’evoluzione del cosmetico: la risposta della lotta
all’invecchiamento e agli inestetismi della cellulite
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Principali manifestazioni di gennaio
GENNAIO AL TEATRO
ASTORIA DI LERICI
ALTRE MANIFESTAZIONI Local it à
gennaio Mercatino
"Arte
in
piazza" sul lungo• sabato 1° gennaio ore 17.30
mare di San Terenzo;
“Concerto di Capodanno”
•
domenica 2 gennaio - giocon l’orchestra sinfonica di
vedì
6 gennaio e domeniBacau diretta dal maestro
ca 9 gennaio ore 15-19 a
Ovidiu Balan;
Lerici rotonda Vassallo - “Il
• giovedì 6 gennaio ore 21 vignaiolo del territorio”;
“Suoceri sull’orlo di una crisi di nervi” - prosa con Gian- • mercoledì 5 gennaio ore
21 Parco Shelley San Tefranco D’Angelo, Eleonora
renzo - sfilata dei Re Magi;
Giorgi, Ninì Salerno, Paola
•
giovedì 6 gennaio ore
Tedesco;
17,30 - a Lerici dal campa• martedì 25 gennaio ore 21
nile comunale… arriva la
“Otello” - con Arturo Cirillo
Befana.
e Monica Piseddu.
• 1-2-3
Buon vino e buona Lerici
È questo il messaggio di
un’esperienza firmata dalla
Pro Loco di Lerici e da Antonio
D’Andrea (patron del ristorante Paolino di Via Gerini), intitolata “Il vignaiolo del territorio”. Domenica 2, giovedì
6 e domenica 9 gennaio dalle ore 15 alle 19 in due bianchi gazebo sistemati alla Rotonda di Lerici, si terranno degustazioni di vini del nostro
territorio e verrà distribuito
materiale su Lerici.
Questa sinergia fra l’associazione che promuove il nostro territorio e il ristoratore,
sta a indicare una comune volontà di far conoscere meglio le
eccellenze lericine, fatte non
solo di panorami mozzafiato,
ma anche di ulteriori valori.
La contiguità con i Colli di
Luni e le Cinque Terre permette infatti di servirsi di una
produzione di vini del territorio troppo spesso non valutati
(o meglio poco valorizzati).
Vini che ben si armonizzano
con i nostri cibi, di cui dovremmo proprio essere fieri perché
nati nelle cucine di casa secondo gusti staccati e netti, che erano il mito delle donne lericine. Ebbene “Il vignaiolo del
territorio” ci prova.
FAR MACIA
BELLO
LERICI
via Roma, 50
tel. 0187-967343
o r a r i o: 8 . 3 0 - 1 2 . 3 0 / 1 5 . 3 0 - 1 9 . 3 0
lunedì mattina e festivi chiuso
tutto lo staff della farmacia
è sempre disponibile per suggerimenti,
consigli ed eventuali indicazioni
LERICI IN… - gennaio 2011
ORARIO SS. MESSE
Gabriella Molli
prefestivo
Leri ci
S. Francesco 18.00
festivo
8.30 10.00
11.00 18.00
S.Terenzo 17.30
8.00 10.30,
18.00
Tellaro
18.15
11.00
La Serra
17.00
11.00
Pugliola
17.00
10.00
Pozzuolo
10.00
10.00
ATTIVITÀ ANMI
Il consiglio direttivo dell'ANMI Lerici, il 16-11-2010 ha
ricevuto nella propria sede il
nuovo parroco della parrocchia
di San Francesco di Lerici, don
Federico Paganini.
Nel simpatico e cordiale incontro la richiesta del presidente Carlo Moracchioli, di essere
il cappellano del gruppo ANMI
Lericino, è stata accolta favorevolmente da parte del nuovo
parroco. Al termine dell'incontro si è tenuto un piccolo rinfresco di benvenuto.
Il giorno 5-12-2010 l’ANMI
di Lerici ha partecipato numerosa, nella chiesa di San Rocco,
alla messa celebrativa in ricordo di santa Barbara. Come tradizione, al termine della funzione, tutti i partecipanti si sono
ritrovati presso il ristorante
“Albergo Italia” per il consueto
pranzo sociale, seguito dalla
classica lotteria a premi.
Osteria
La Caletta
Calett a
cucina genuina di mare
veranda vista mare
via Fiascherino 100 Tellaro
parcheggio privato a pochi metri
menù a la carte e menù fisso
gradita la prenotazione tel. 0187-964000
Chiuso il martedì
pranzo di Natale e cenone S. Silvestro
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via Scoglietti 22 LERICI loc. Muggiano
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AMPIO PARCHEGGIO PER LA CLIENTELA
La spesa intelligente
da lunedì a sabato orario continuato ore 8.00 - 20.00
la domenica ore 8.30 - 13.00
offerte speciali a rotazione ogni 15 giorni
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nei nostri reparti trovate:
• gastronomia
• pane fresco e prodotti locali
• carne e preparati di carne
•
•
•
•
pesce fresco
frutta e verdura
gelati e surgelati
prodotti alimentari
• cibo per gli animali
• prodotti per la casa e per
l’igiene
• ...e tanto altro ancora
Superato San Terenzo, ci trovate a sinistra, subito dopo la galleria degli Scoglietti
Pezzetti di ASTORIA che vivono nel ricordo
Subito dopo la guerra,
nei locali dove oggi è collocata l’associazione AUSER,
c’era una palestra di pugilato
(allora molto frequentata). Il
locale era anche luogo di ritrovo
e di scuola della banda cittadina. A quei tempi suonare era
un’attività che fu cara a tanti
lericini. L’Astoria però non era
adatto al ballo perché aveva il
pavimento in pendenza ma, fra
le tante attività collaterali, c’era
quella per l’esibizione di cantanti dilettanti.
Qui i miei ricordi sono collegati in modo particolare alla voce e alla bravura di un cantante
disabile che incantava tutti: Veraldo Serra. Erano i tempi delle
melodie e lui aveva questo dono
raro che gli permetteva di rega-
larci momenti musicali straordinari.
Aveva una notevole sensibilità musicale e amava anche dipingere. Fra noi c’era un rapporto di grande amicizia e, poiché non aveva potuto imparare
a suonare la chitarra come avevo fatto io, quando prendevo in
mano lo strumento, mi ascoltava felice. Quando venne a mancare, il corteo funebre fece sosta
davanti all’Astoria e fu un momento di grande commozione
per tutti.
Ricordo che all’Astoria furono proiettati i primi film in cinemascope e i primi cartoni animati. Allora non c’era la televisione e per noi bambini vedere Bambi era una gioia grande.
Entravamo di giorno e usciva-
Concessionaria VOLKSWAGEN
Das Auto
mo che era notte. E a volte, come capitava a me, c’era da fare
tanta strada a piedi. C’era sempre la fila davanti al botteghino
e forse per voi bambini di oggi è
incomprensibile che stessimo
anche un’ora in coda.
I film in cinemascope, meglio
ancora i cartoni di Walt Disney,
erano per noi, appena usciti
dalla guerra, come penetrare in
un mondo fantastico e ci davano molte emozioni.
A casa ripensavamo a lungo
al film e sognavamo. Oggi i ragazzi hanno tante cose in più di
noi, ma forse sognano meno.
Michele Iozzelli
LERICI IN è in distribuzione anche a Sarzana presso l’edicola Sarino in piazza
Martiri della Libertà.
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