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1 ph. La Redazione Loretta Casalini Lara Pessina Rossella Ragusa Greta Savio Michela Villa Marco Sconda Achak Omar Alberto Dehò Jacopo Brugnoli Angelo Sudetti Andrea Pallotta E bbene si! siamo arrivati alla fine del secondo anno di questa nuova versione del giornalino “ph”. L’anno prossimo, a Dio piacendo, sarà il terzo anno di vita. Siamo quindi pronti ad andare all’asilo! Per gli amanti del sudoku, che sono stati un po’ trascurati, ecco qua lo schema più difficile al mondo. Quanto ci metterete a risolverlo? la sfida è aperta. Andando a tentativi e azzeccando 2 o 4 numeri nei posti giusti, lo schema potrebbe essere risolto in un quarto d’ora, ma usando la logica ci voglio giorni. Poi si dice che studiare la matematica serve! Il giornalino è disponibile anche in formato elettronico collegati all’indirizzo web: www.hensemberger.gov.it/ph oppure usa il QR-code Voilà: potrai scaricarlo a colori in formato pdf o usare online l’edizione sfogliabile I più tecnologici possono scaricare, dallo store Android o Apple, la App ISSUU e aprire per questo numero il magazine: ph-mag2016 Sommario ph | periodico d’informazione dell’Itis Hensemberger - maggio 2016 4 Si avvicinano le prove invalsi 5 CONCORSO The best Reader 6 Dark Souls 7 10.000 days 8 Gita a Venezia 11 Da studente dell’Hensemberger a Presidente di una azienda..... 13 Leicester Mania 14 Vacanze Praghesi 2e10 Sudoku Si avvicinano le Prove INVALSI A 4 ncora pochi giorni e gli studenti del 2°anno affronteranno le Prove INVALSI. Si svolgeranno giovedì 12 maggio e le materie saranno sempre le stesse: Italiano e Matematica. Queste prove sono preparate dal Sistema Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione, ovvero l’Invalsi, e servono a valutare il livello di preparazione degli alunni italiani in italiano e matematica. Gli esiti delle prove sono finalizzati a far conoscere al Ministero dell’Istruzione quanto sono preparati gli alunni italiani, e dunque intervenire laddove il livello di apprendimento è sotto la media nazionale. Le prove saranno uguali per tutti gli studenti, mentre le domande saranno di difficoltà variabile: questo livello di difficoltà è basato su un modello scientifico statistico (L’In- ph | didattica valsi utilizza quello di George Rasch come riferimento). Nelle prove infatti, ci potranno essere domande di bassa difficoltà, ma anche domande molto difficili, dove pochi alunni saranno in grado di rispondere. Inoltre, le prove sono anonime, cioè al posto del nome e cognome dello studente, ci sarà un codice alfanumerico che risale all’alunno. Solo i professori che sono incaricati della correzione e gestione delle prove potranno sapere a chi è riferito un codice. In aggiunta alle due prove di italiano e matematica, verrà somministrato agli alunni il Questionario dello Studente: si tratta di un piccolo fascicolo di domande, riguardanti aspetti dell’alunno, dove egli può rispondere oppure lasciare il fascicolo in bianco. Per alcuni studenti potrà essere un vetta impossibile da scalare, per altri una passeggiata in riva al mare, ma comunque le Prove INVALSI non vanno mai sottovalutate: l’unico modo per non avere problemi e arrivare preparati è esercitarsi molto per svolgere le Prove con molta facilità e sicurezza. Lorenzo Rasella The Best Reader ph | per gli studenti con ricchii premi CONCORSO Il punteggio , invece, viene conteggiato nella seguente maniera: 1 punto per ogni risposta esatta; - 0,5 punti per ogni risposta sbagliata; 2 punti per una risposta corretta in un’eventuale domanda aperta. Q ues’anno, in occasione del 70° anniversario del Pino, ho deciso di organizzare un “gioco”, o concorso, se preferite. Sì, concorso, perchè ci sono pure dei premi in palio. E che premi. Ma andiamo con ordine, iniziando a spiegare il regolamento e le modalità con cui si svolgerà. Il concorso si compone di due fasi: la fase preliminare, in cui avviene la selezione maggiore; il vincitore di ogni classe accede alla fase successiva. la fase finale, da cui esce il nome del vincitore. Niente di trascendentale, si tratta solo di un quiz di dieci domande a risposta multipla riguardante gli articoli del giornalino Piacca. L’intento è quello di premiare il miglior lettore dell’anno. In uno dei giorni compresi nella settimana che va dal 9 al 14 maggio, io, o i miei collaboratori, passereremo per le classi, comprese quelle in succursale, a somministrare il questionario. Come criteri di valutazione verranno presi in considerazione in primis il punteggio ottenuto e in secundis l’ordine di consegna. I premi Il primo, il secondo e il terzo classificato verranno premiati rispettivamente con: - Un weekend per due persone, - 10 ingressi per la pista di pattinaggio del Palasesto (negli orari aperti al pubblico nei giorni feriali o festivi ? offerti dal GEAS Ghiaccio - ogni giorno, per una settimana, panino più bottiglietta d’acqua presso i bar della scuola. Data e luogo della premiazione verranno successivamente comunicati ai finalisti. Non resta che scoprire chi sarà il migliore... Omar Achak 5 Vacanze Praghesi 11 6 aprile 2016 , terminal 02 Malpensa. Partenza prevista per le ore 19.55. Check in,gate 02. Il volo EZY2585 diretto a Praga “attendeva il nostro arrivo” o almeno così parve ai nostri occhi. Stranamente puntuali arrivammo all’imbarco ma sin dal principio delle piccole problematiche riguardanti materiale in nostro possesso, non conforme alle leggi aeroportuali ci costrinse ad effettuare un attento esame dei bagagli, dopo qualche discussione scoprimmo che lo shampoo superava le dimensioni e i limiti stabiliti. Capimmo successivamente il segreto dell’essere un perfetto ingegnere nonché insegnante, come ci mostrò il Professor Agarossi. Qualche minuto di ritardo da parte della compagnia e finalmente salimmo sul mezzo che da lì a poco avrebbe solcato il cielo e ci avrebbe condotto nella città da molti definita: d’oro. Giunti a destinazione ci destreggiammo per quanto possibile tra conti e lingua. Nel primo caso applicando attentamente lo studio di funzione e il calcolo integrale, riuscendo a cambiare l’euro con le corone. Nel secondo la lingua inglese, per “conversare” o tentare per quanto possibile nella maniera più efficace utilizzando l’insegnamento e le acute nozioni da noi apprese negli anni passati. Dopo qualche piccola difficoltà ci recammo al solenne: “Plus Prague Hostel”, due letti a castello per ogni camera sembrerebbero la soluzione ideale per ottimizzare spazio e risorse. Un caso fortuito fece sì che riuscimmo a cenare anche dopo l’orario di chiusura, un altro della stessa specie, ringraziando il nostro insegnante, portò noi stessi alla ricerca di un luogo dove poter consumare una qualsiasi sorta di bevanda, riuscimmo nell’impresa qualche minuto seguente e dopo tante risate ci demmo la buonanotte, l’orologio segnava le ore 4.00. Il mattino successivo o per meglio dire 3 ore dopo, un odioso smartphone annunciò che era giunta l’ora di alzarsi. Decisamente riposati prendemmo parte alla leggerissima colazione, se così possiamo definire uova e salsicce di primo mattino. I mezzi a nostra disposizione furono i tram cechi, grazie ad e di questa fantastica città,oltre alle ragazze per lo più bionde e con gli occhi azzurri. Il castello,simbolo di Praga, sorge su una collina che ha destato non pochi problemi alle gambe allenate di noi giovani, stile gotico è meta irrinunciabile per chiunque voglia nei prossimi anni visitare la località. Conoscemmo James, un omone grande e grosso ma dal cuore tenero che ci fece da guida in quella splendida giornata, ci mostrò diverse sinagoghe ebraiche, ci spiegò in ph | viaggio di istruzione maniera accurata i diversi usi e costumi della popolazione, ci descrisse numerosi complessi dove scrittori, musicisti, arte e cultura fecero il loro incontro. Visitammo la cattedrale di San Vito,che sovrasta la città con la propria imponenza, l’orologio astronomico e la veduta dall’alto che solo quest’ultimo rende possibile ,il quartiere di Mala Strana ed altre piccole e grandi meraviglie che non sveleremo per non rovinarvi la vostra futura visita. La nostra sera, e non quella di Foscolo, consisté principalmente nella ricerca di luoghi alquanto strani, tra i tanti ce ne fu uno in particolare che suscitò il nostro interesse, un locale dal nome “Anonymus”; entrammo in un salotto stile barocco, notammo sin da subito che i camerieri indossavano una maschera dall’aspetto sinistro,ci sedemmo e ci diedero un solo menù dal quale ordinare; chiedemmo se fosse possibile averne un altro ma ci risposero che avremmo dovuto avere la chiave, alquanto stupiti pensammo ad un indovinello, e così fu. Riuscimmo dopo qualche difficoltà, grazie all’aiuto dei nostri fantastici insegnanti, a risolvere lo stesso. Ci diedero la chiave che consisté in una particolare luce che mostrava ciò che l’uomo non può vedere ad occhio nudo. L’ultima delle sere, accompagnati dai professori,decidemmo di recarci nella discoteca più grande d’Europa, ben cinque piani con cui terminare la nostra uscita didattica. Si mostrò molto più che didattica l’uscita, le meraviglie che la città cela sono innumerevoli, la fortuna di averne avuto il piacere di saggiarne alcune è un privilegio che la 5° B1 è lieta di aver ricevuto. Ringraziamo coloro che hanno reso possibile il tutto e che ci hanno sopportato lungo questo viaggio che solamente ciò non è, abbiamo preso coscienza che il ruolo dell’insegnante non è solamente la figura con cui quotidianamente abbiamo a che fare,dal banco alla cattedra la differenza sembra abissale ma così non è. Conoscemmo persone di ogni genere:francesi,finlandesi,california ne,inglesi,tanti italiani e estoni che dopo aver bevuto assenzio potevano affermare con certezza che nella hall dell’ostello dei draghi volassero sopra le nostre teste. Arte,cultura e bellezze di ogni genere si son mostrate a noi in questo viaggio, un esperienza che ci ha fatto crescere; tradizioni, usi e costumi altrui, sono qualcosa di cui l’uomo deve divenir padrone, niente pregiudizi, diciamo basta al razzismo,alle discriminazioni di ogni sorta. Diciotto anni e mille sogni,ognuno di un colore diverso,realtà e fantasia si uniscono a creare una magia che solo un ragazzo, una ragazza possono tener ancorata al proprio cuore. Diciotto anni e mille speranze, le stesse che ti mostran la vita per quel che non è. Diciotto anni è divenir adulti, carichi e responsabilità, non ci scordiam però quel pizzico di follia che spesso molti dimenticano col avanzar del tempo, che ci permette giorno dopo giorno di essere ciò che siamo. Manco Davide 7 Da studente dell’Hense Intervista a Ermete Passoni . Hensemberger, cosa le viene in mente? “Sono stati anni impegnativi ma allo stesso tempo positivi. Di giorno lavoravo e la sera frequentavo il corso serale all’Hensemberger: è stato molto faticoso. Sono stati anni interessanti dove ho avuto la fortuna di incontrare grandi insegnanti di cui ho un ottimo ricordo, come la mia professoressa di lettere.” 8 Il diploma che ha conseguito in che modo le è servito per raggiungere la sua attuale posizione? “Beh, sicuramente è stato ed è tutto ra un importante bagaglio culturale. Ho avuto l’oppurtunità di vincere un concorso presso il CNR, dove poi ho proseguito gli studi. Nella mia carriera sono riuscito ad andare avanti senza laurea. emberger a Presidente di un’azienda... Secondo lei è ancora possibile farsi strada nel mondo del lavoro senza una laurea? Si, è ancora possibile ma meno probabile. Ai miei tempi si era più motivati per via delle difficoltà economiche; ora le nuove generazioni hanno troppi beni e si ritrovano senza stimoli per andare oltre. In quel periodo c’era proprio una voglia di crescere e di imparare, oggi sono in minoranza i ragazzi che hanno ancora la sete e la voglia di porsi nuovi traguardi. Molte aziende, aperte in quel periodo, sono state chiuse per via delle nuove esigenze. Prima bastava aver la voglia e sapere costruire qualcosa che c’era lo spazio per tutti, ora abbiamo bisogno di innovazione e usare il meglio della tecnologia. Molta gente si è abbattuta dopo la crisi, ma le oppurtunità ci sono ancora...è la voglia di mettersi in gioco che manca. Cosa suggerisce all’Hensemberger di oggi in merito agli studenti? “Abbiamo bisogno di gente con preparazione fondata sulla conoscenza delle nuove tecnologie. È molto interessante, e la suggerisco sempre, l’esperienza dello stage perchè apre la strada del lavoro. Dovete ricordarvi che la scuola è il vostro bagaglio formativo. In Germania, ad ph | intervista esempio, l’esperienza dello stage è normalissima, qui in Italia secondo me dobbiamo lavorarci un po’ di più. Sono “nato” come perito metallurgico ma ho sviluppato la mia carriera in tutt’altro campo; penso che la scuola abbia il compito di formare per poi poter sviluppare altre conoscenze. Il mondo ha bisogno di giovani, quei giovani che affrontano i problemi e li risolvono, quei giovani con la passione verso il proprio lavoro... Il mondo ha bisogno di voi.” Rossella Ragusa 9 ph | recensione 10 D a molto tempo DS3 è stato atteso dai suoi fan e dai player che amano i soulslike (gioco di ruolo e d’azione in terza persona dove son presenti particolari fattori). La vera domanda che si pongono i potenziali nuovi giocatori è: “ Sarà un gioco dedicato solo ai fan della serie e può risultare incomprensibile a chi volesse avvicinarsi alla saga proprio con questo titolo?”, mentre i fan della serie, che han già giocato i precedenti DS, è: “ Ci saranno nuove avventure o sarà piendo di roba già vista?” “Dark Souls III è innanzitutto un gioco bellissimo, curato in modo eccezionale e in grado di dare emozioni ludiche di altissimo livello, a prescin- dere dalla base su cui poggiano i suoi contenuti. È sicuramente un terzo episodio, e non c’è alcun dubbio che i tanti splendidi rimandi al passato saranno apprezzati appieno solo da chi ha giocato i precedenti, ma il gioco è comunque un’avventura a sé stante, che può essere tranquillamente goduta anche da chi non ha mai giocato un Souls, e magari sta cercando in Dark Souls III un altro gioco capace di garantirgli le stesse forti emozioni che l’anno scorso ha provato con Bloodborne. DS3 è un gioco ovviamente impegnativo e difficile (come del resto tutti i soulslike) contenente numerose e ampie zone caratterizzate da toni medievali. Si può scegliere tra una vasta scelta di personaggi iniziali (ognuno con delle proprire caratteristiche) per poi personalizzarne Marco Sconda ph | recensione Nome album: 10,000 days Artista: Tool Genere musicale: progressive metal, art rock Tracce: 1. “Vicarious” 2. “Jambi” 3. “Wings for Marie (Pt 1)” 4. “10,000 Days (Wings Pt 2)” 5. “The Pot” 6. “Lipan Conjuring” 7. “Lost Keys (Blame Hofmann)” 8. “Rosetta Stoned” 9. “Intension” 10. “Right in Two” 11. “Viginti Tres” Data di rilascio: 2 Maggio 2006 Paese: U.S.A. Q uarto album della band statunitense, a distanza di 5 anni dall’opera che li portò al successo, i Tool tornarono sulle scene con un concept album dai temi tanto cupi quanto esplosivi. Nato dal profondo senso di fatica che i membri provavano nel vivere la musica, la loro vita, in quel periodo, si pone come tema l’introspezione. Ciò che più colpisce, sia nei pezzi che dalle illustrazioni presenti nel libretto, è l’intenso modo in cui gli artisti concepiscono l’arte dell’espres- sione di ciò che è intrinseco l’animo umano. Dopo molti giri di parole, andiamo finalmente al sodo: primordialità e contraddizioni. Sono questi i due temi, spesso in sintonia, che la fanno da padrona. Tutte le canzoni trattano uno o entrambi rievocando attraverso un magnifico uso della musica , dai ritmi quasi tribali della batteria alla complessità della chitarra, quel senso di animale interiore che abbiamo in ognuno di noi e che convive con l’essere etereo. Cosa intendiamo però con “animale” ed “essere etereo”, nulla di più semplice, ciò che Freud avrebbe definito Es e Id, non a caso faccio richiamo a il padre della psicoanalisi parlando di quest’opera, la quale si pone per l’appunto di spingere a far riflettere l’ascoltatore. Prendiamo ad esempio la prima canzone, Vicarious, il cui tema è la fredda distruzione dell’altro per preservare il proprio io. Shockante, senza alcun dubbio, ma è il senso di autoconservazione umana, l’istinto animale che regna in ognuno di noi e che aspetta solo di uscire. L’uomo per sopravvivere fatica e la vita coincide con la morte, può rinnegare di essere una bestia ma facendo ciò prenderà in giro solo se stesso, sarebbe come se uno squalo smettesse di muoversi e si lascerebbe solo trascinare. Tema suggerito dall’album è di quanto l’uomo sia spiritualmente molto debole dal non riuscire a staccarsi dagli impulsi per “tirare avanti” e che probabilmente, se smettesse di 11 12 vivere seguendo degli impulsi, non sarebbe più un uomo ma un’entità più alta. Tornando alla fatica troviamo quella di tipo morale, poiché l’istinto ci dice di fare una cosa ma la ragione ci rende titubanti, la canzone The Pot rende chiaramente l’esempio di come pur di seguire delle regole create da altri uomini nostri pari ci spinga a rinnegarci per restare in linea, una linea disegnata da noi e dalla quale abbiamo paura di uscire. Di cosa ha più paura in assoluto un essere piccolo e di poca conoscenza? Dell’ignoto. Cosa attira di più quest’essere? Sempre l’ignoto. La canzone Right in Two tratta ad esempio della separazione totale di un uomo da ciò che è e ciò in cui crede per provare a superare dei limiti invalicabili, non parliamo di limiti fisici ma morali, quelli che ci imponiamo ogni giorno sempre per restare sulla linea. Dopo questi excursus sulla doppia natura umana, l’album si chiude parlando di nuovo di primordialità, questa volta in maniera più cruda. L’ultima canzone infatti ha volutamente il ritmo del respiro di un uomo che sta tentando di lottare contro un infarto, invano. Rappresenta la fine della vita, l’ultima fatica prima di morire per partecipare all’entropia dell’universo e dare vita a qualcun altro. Non vi è alcuna rinascita ma solo un senso di sollievo dopo l’ultima tirata, dopo la quale ci attende solo l’ignoto, ciò che temiamo e ciò che cerchiamo. Simbolicamente, questa morte rappresenta anche la fine dell’album e la fine del tema. Andrea Pallotta Gita a Venezia L a classe 4D3 grazie alla possibilità di fare uscite didattiche di più giorni ha potuto recarsi nella città di Venezia. Durante la prima giornata abbiamo visitato piazza San Marco con la basilica ed il campanile. Successivamente Palazzo Ducale capolavoro dell’arte gotica, si struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni all’assetto tre-quattrocentesco dell’insieme, ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni manieristici. Abbiamo fatto un percorso che ci ha portato alle sale superiori del palazzo passando innanzitutto attraverso lo straordinario cortile, e proseguendo con il Piano delle Logge e con la visita delle preziose stanze dell’Appartamento Ducale, al primo piano, e delle Stanze Istituzionali che si sviluppano tra il secondo piano e il piano delle Logge, per concludere con la visita all’Armeria e alle Prigioni che si raggiungono attraversando il famoso Ponte dei Sospiri.. Gli interni, oggi parzialmente privati delle opere che un tempo li decoravano, conservano ancora un’ampia pinacoteca, che comprende opere realizzate dai più famosi maestri veneziani, tra i quali Jacopo e Domenico Tintoretto e Paolo Veronese. Piazza san Marco è piaciuta molto tant’è che la sera stessa siamo tornati per ammirarla e viverla. La giornata seguente è stata molto impegnativa, ci siamo recati a visitare Ca’ Pesaro, un palazzo storico ph | di Venezia che si affaccia sul Canal Grande. E’ sede di una Galleria Internazionale d’Arte Moderna, che ospita importanti collezioni otto-novecentesche di dipinti e sculture, tra cui spiccano capolavori di Klimt, Chagall e notevoli opere da Kandinsky a Klee, a Moore, oltre a una ricca selezione di lavori di artisti italiani e un importante gabinetto di grafica. In mattinata abbiamo visitato anche il palazzetto gotico di Ca’ Centanni, la casa dove, nel 1707, nacque il commediografo Carlo Goldoni, ora sede di museo a lui dedicato e di una Biblioteca di manoscritti teatrali autentici. Nel pomeriggio ci siamo recati ad un’altro museo, famoso in tutto il mondo, il Guggenheim. Il museo espone la collezione personale di Peggy Guggenheim, che comprende viaggi di istruzione capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia. Sono presenti opere di Picasso,, Duchamp, Léger, de Chirico, Mondrian, Kandinsky, Miró, Giacometti, Klee, Ernst, Magritte, Dalí, Pollock. Tutti noi siamo rimasti molto affascinati da questo museo sopratutto perché sono ivi conservate opere di artisti famosissimi. Il giorno seguente, prima di lasciare la città di Venezia siamo andati a Murano, famosa per il vetro, per ammirare molti oggetti e sculture fatte con il famoso vetro di Murano. Finita la visita abbiamo avuto un po’ di tempo libero prima di lasciare la città. Siamo tutti rimasti molto contenti di questa uscita didattica sopratutto per le opportunità che abbiamo avuto di visitare musei molto importanti e conosciuti nel mondo. Alberto Dehò 13 Leicester Mania Leicester Mania 14 Quando all’Hensemberger professori e studenti si “sfidavano” giocando a calcio A ll’inizio della stagione molti di noi non sapevano nemmenoche esistesse il Leicester FC. Ora, invece, i simpatizzanti della squadra delle Midlands, fresca vincitrice del titolo dopo il pareggio degli Spurs nel derby a Stamford Bridge, sono aumentati a dismisura. Vardy e compagni hanno dato origine ad una vera e propria Leicester-mania, e il Pino non fa eccezione. Ne sono rimasti contagiati tantissimi appassionati di calcio e non solo. Dalle partite seguite scrupolosamente ogni weekend, passando per l’hashtag GoFoxes, fino ad arrivare ad acquistare la divisa del club. A tal proposito abbiamo raccolto le dichiarazioni di Mauro e Manuel, classe 4DT, ph | due tra fan più sfegatati della squadra di Ranieri. Secondo Mauro, “Jamie Vardy è il giocatore che trasmette di più, non solo perchè è il bomber della squadra, ma anche perchè trasmette importanza nell’impegno, sacrificio e dignità. Raggiunge anche molti traguardi e record, però è anche merito della squadra. Ranieri ha creato un gruppo solido, dove tutti si aiutano a vicenda, una squadra vincente, che ha reso un sogno possibile”. Non la pensa diversamente Manuel, che dice:”Secondo me è una delle storie più belle del calcio moderno, con la squadra che avevano vincere un campionato difficile come la Premier League è davverp tanta roba. Se lo meritano tutto e attualità sono contento anche per Ranieri che comunque è un allenatore italiano e ci ha fatto fare bella figura oltremanica. Il giocatore più determinante è stato Kantè a centrocampo.” Come dargli torto. In effetti la vittoria del Leicester è particolare, tutti la sentiamo un po’ nostra, e dà ad ognuno di noi quella flebile speranza che un giorno un desiderio utopistico in cui non abbiamo mai creduto possa realizzarsi. Chapeau per il miracolo che hai reso realtà Mister Claudio, o forse, come direbbe il buon Piccinini, eccezionale! 15 Omar Achak Vardy & Mahrez 16 25 novembre 1961 inaugurazione della sede di via Berchet, 2 sono presenti Giovanni Elkan Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, Nino Hensemberger e il piccolo Di Maio futuro Rettore del Politecnico di Milano