Penso Giovane - 17 aprile 2008

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Penso Giovane - 17 aprile 2008
Giovedì
17 aprile 2008
18
Penso
Penso Giovane
Giovane
Corsi di musica al Centro di Aggregazione Giovanile di Lecco
Comunicare in musica
Un mezzo di comunicazione e di espressione, una
passione da vivere e coltivare nel tempo libero, nelle
serate passate a suonare nei locali, nelle ore di lezione.
Giovanni Gnecchi, 26 anni, di Olginate, al Parchetto
insegna basso elettrico ad altri ragazzi giovani come
lui. “Sto facendo il Servizio Civile Nazionale a Olginate
e nel frattempo studio musicoterapia nel corso di
laurea di Scienze e Tecnologia della Comunicazione
Cinque domande a...
Lorenzo Campioni,
presidente della Consulta degli studenti
Share my passion!
Una passione da condividere e della quale fare la
propria professione. Aron Corti, 28 anni, di Lecco, è
uno degli insegnanti dei corsi di musica che si tengono
presso il Centro di Aggregazione Giovanile Il Parchetto
di Lecco. Nella sua vita ha fatto prima l’elettricista, poi
ha lavorato come operaio: due impieghi sicuri, lasciati
per inseguire una grande passione, quella per la
musica. Chitarra classica, acustica, elettrica, poco
importa: l’importante è suonare e trasmettere agli altri
la passione, le sensazioni provate in prima persona.
“Ho iniziato a suonare da ragazzino – spiega Aron –
Ascoltavo la musica di diversi gruppi e ho cominciato a
studiare con la chitarra elettrica. Prima prendevo
lezioni da un insegnante della zona, poi mi sono
spostato verso Milano e, da quando ho compiuto i 18
anni, ho inziato a studiare al Conservatorio”.
Appassionato dei Led Zeppelin, dei Deep Purple, ma
anche degli AC/DC, Aron ha iniziato a insegnare musica
quando aveva soli 16 anni: “All’oratorio mi hanno
chiesto se ero disponibile a dare lezioni ai bambini e
così ho iniziato con l’insegnamento e ho scoperto che
mi piace. Così ho inziato anche a seguire corsi di
didattica: mi piace trasmettere quello che ho provato
io, far capire anche agli altri ragazzi quello che ti dà la
musica”.
Pagina a cura dell'Agenzia provinciale
Servizi Informagiovani Lecco
Musicale. Mi diverto a stare a contatto con i ragazzi. Mi
piace suonare e mi piacerebbe riuscire a far sì che
anche altri giovani possano usare la musica come mezzo
di espressione e di comunicazione”. Cultore di Queen e
Beatles, Giovanni ha iniziato a suonare il basso per
puro caso, ma da quel momento questo strumento è
diventato una parte fondamentale della sua vita: “Ero
alle superiori e in uno dei gruppi della scuola serviva
una bassista.Così ho iniziato a studiare questo
strumento e mi sono appassionato sempre più”.
Non solo scuola
Da studente a insegnante: Enrico Sperone, 31 anni, di
Calolziocorte, nella vita di tutti i giorni ragioniere, al
Centro di Aggregazione Giovanile si è avvicinato
proprio come utente, prima di passare dall’altro lato
della “cattedra” e diventare un insegnante. Strumento
prescelto, la batteria. Ma, tiene a sottolineare, quella
del Parchetto non è una scuola come tutte le altre:
“Quello che vogliamo è far incontrare i ragazzi con la
musica. Non siamo al Conservatorio: deve essere uno
sprono, un trampolino per avvicinarsi a uno strumento,
perché i ragazzi capiscano se sono predisposti o meno.
L’atmosfera è molto informale, e credo che questa sia la
nostra forza”. Appassionato di generi diversissimi, dai
Led Zeppelin a Vinicio Capossela passando per Janis
Joplin, Enrico così descrive il suo particolare rapporto
con la musica: “Suonare mi dà tutto, mi calma, è tutto
quello che mi manca. Per me musica è tutto ciò che è
emozione”.
“Qui abbiamo trovato gli amici”
Studiare divertendosi: che i corsi di musica del Centro
di Aggregazione Giovanile non siano solo rigide lezioni
frontali lo confermano anche i ragazzi che vi prendono
parte, come Edoardo Magni, 16enne lecchese studente
di basso: “Sono un appassionato di musica in generale,
canto anche in un coro. Ho iniziato, come tanti, con la
chitarra, poi mi sono dato al basso, magari perché mi è
sempre piaciuta l’idea di fare il bassista – racconta – Ho
conosciuto Il Parchetto tramite mio fratello e mi sono
iscritto ai loro corsi, anche perché i costi erano
accessibili. Forse dal punto di vista musicale non dai il
cento per cento, ma suoni con altri, impari e ti diverti.
Qui vengo non solo per suonare ma anche per altre
attività, ho trovato degli amici”. Della sua stessa
opinione anche un altro 16enne lecchese, Simone
Fioramonti, appassionato di batteria: “Avevo iniziato
con la chitarra, ma poi ho capito che la batteria mi
interessava di più. Ho cominciato a suonare e poi si è
formato anche il gruppo: mi sono fatto un giro di amici
e ci troviamo anche al di fuori delle lezioni di musica. È
la mia vera passione e spero, in futuro, di poter fare
proprio un lavoro legato alla musica”.
Lorenzo Campioni, 17 anni, di Lecco, è il presidente della
Consulta provinciale degli studenti. Con lui prosegue la nostra
nuova rubrica “Cinque domande a...”, cui abbiamo dato inizio nel
numero di marzo della pagina Penso Giovane con l’intervista a
Maria Elena Carla Torri, presidente dei Giovani Industriali di
Lecco. Scopo di questa rubrica è quello di dar voce a giovani che
abbiano assunto ruoli di rappresentanza.
Lorenzo, in cosa consiste esattamente il tuo ruolo?
A livello studentesco provinciale ricopro la carica di più alta rappresentatività e partecipo alla Conferenza Nazionale dei
Presidenti delle Consulte provinciali, occasione in cui ci si trova
tutti insieme a Roma e le varie proposte vengono presentate al
Ministro. Sul piano locale la Consulta organizza l’iniziativa
“Scuole aperte”, in cui vengono proposte attività extrascolastiche che coinvolgono tanto gli studenti quanto le loro famiglie
nei campi della musica, delle scienze, del teatro, della storia
locale e in particolare sulla “Divina Commedia”. Poi ci sono gli
incarichi di rappresentanza: in qualità di presidente ho il compito di coordinare i rappresentanti delle diverse scuole divisi in
aree tematiche, ovvero pubblicità, cultura e volontariato, maturandi, sport e benessere, musica ed eventi, per organizzare
incontri e iniziative.
Perché hai preso la decisione di assumerti questo incarico?
All’inizio è stato per caso. Mi sono candidato come rappresentante del mio istituto perché mi è sempre piaciuto impegnarmi. Ad
esempio ero già stato rappresentante di classe. Il mio istituto in
questo anno scolastico rischiava di rimanere senza rappresentanti all’interno della Consulta, anche se c’erano d’altro canto ben
cinque candidati come rappresentanti d’istituto, e questo la dice
lunga su come purtroppo i messaggi della Consulta fatichino a
passare all’esterno. Sono stato eletto dapprima rappresentante.
Ho visto che mi piaceva, ero interessato e volevo mettermi in
gioco, sentivo di avere abbastanza doti coordinative, motivo per
cui ho deciso di candidarmi come presidente. Ed eccomi qui.
Si dice che i ragazzi non abbiano voglia e interesse a mettersi in gioco, a stare in prima fila assumendo ruoli di rappresentanza: è veramente così? E perché?
Credo che ci siano tantissimi ragazzi pronti a prendersi gli incarichi, sono meno quelli pronti a prendersi delle responsabilità. Ci
sono alcune manifestazioni, comportamenti e modi di porsi che
mi lasciano francamente perplesso: la mia grande paura è che
anche le energie positive o meglio buone di persone che hanno
davvero voglia di fare in questo modo vengano spente. Tanti
vogliono prendersi incarichi perché ha fascino, è un essere diversi che comunque fa piacere, si ha un qualche potere che altri non
hanno. Poi però nella pratica se si tratta di impegnarsi vedo che
spesso si fa un passo indietro. Detto questo, voglio sottolineare
che non sto parlando della Consulta, di cui sono molto contento:
si tratta di un discorso generale, a livello nazionale.
Cosa significa, secondo te, partecipare attivamente?
Significa sapersi interrogare, sapersi interessare e, di conseguenza, metterci la faccia. Sapersi interrogare significa avere una
capacità di valutazione oggettiva di quello che succede e di
quello che dovrebbe succedere. In modo realistico: chiedere, o
Carta d’identità
Nome: Lorenzo
Cognome: Campioni
Nato il: 27 maggio 1990
A: Lecco
Residente a: Lecco
Scuola frequentata: Liceo
Classico Manzoni, Seconda
Liceo (quarto anno)
Hobby: leggere quotidiani e
riviste, si diletta di teatro,
ama in particolare Shakespeare
Miti e passioni: le materie
scientifiche, in particolar modo la chimica
Sport: la corsa, ma, a causa di
un problema al ginocchio, “è
ormai una cosa del passato”,
spiega.
Se guarda al suo futuro vede: “Una grande capacità di decidere, non so cosa farò e che scelte dovrò fare, ma le saprò fare.
Una volta che si sceglie una strada la si deve percorrere fino in
fondo, come diceva Cartesio. Perché un conto è essere consapevoli di vivere in una realtà opprimente e limitante, un altro è
pensare che tutto caschi dal cielo”.
Sogni: “Più che un sogno è un obiettivo: fare un lavoro che mi
piaccia. Sembra banale, ma molti lavorano solo per sostenere
altre passioni al di fuori del lavoro. Io voglio fare del lavoro la
mia passione, anche se questo non significa vivere per lavorare”.
meglio imporre, tutto e subito è la strada migliore per avere
nulla e mai. Sapersi interessare significa, nel senso etimologico
del termine, stare in mezzo, uscire dal proprio orticello, esplorare
il mondo. Interessarsi, appunto, anche per non mettersi il cuore
in pace: mi interrogo e di conseguenza mi interesso. Saperci
mettere la faccia significa proprio avere il coraggio di impegnarsi
in prima persona: lamentarsi e basta non serve a nulla, peggio
ancora lamentarsi senza essere informati. Detto questo, credo
che ognuno conservi comunque il diritto a non interessarsi e allo
stesso tempo di lamentarsi, anche se non lo condivido.
Sembra spesso che tra giovani e istituzioni ci sia un vuoto,
un’impossibilità di dialogo. Che ruolo possono giocare i giovani nei confronti delle istituzioni?
Innanzitutto un ruolo consultivo, importante anche e soprattutto perché viene dall’interno e che spesso viene scambiato con un
ruolo riduttivo. Questo, secondo me, accade perché c’è un problema di attribuzione di ruoli: i giovani non sanno bene a chi
spetta che cosa e corrono il rischio di girare a vuoto.
Bisognerebbe fissare bene i ruoli e agire al loro interno. Solo
dall’interno di spazi definiti si può agire in modo da poter giocare realisticamente un ruolo importante: è solo da dentro che si
può cercare di migliorare le cose. Ci sono delle scuole che cadono
a pezzi: credo sia inutile che i genitori dei ragazzi costituiscano
un’associazione ad hoc. Meglio entrare nel consiglio d’istituto e
portare avanti da lì le richieste, perché quello è il luogo preposto. E così dovrebbe essere in ogni campo.
Ne parliamo lunedì...
Insegnanti e studenti al Parchetto
Per informazioni sulle proposte musicali de Il
Parchetto, sito internet www.parchetto.net.
Sperimentare se stessi, confrontarsi con figure adulte, lavorare
concretamente su aspetti che aiutino a crescere: sono questi
secondo la coordinatrice Lucia Micheli e la tutor Paola Viscardi
dell’Espe di Lecco i punti di forza dell’azione “Ne parliamo
lunedì...”, intervento sulla prevenzione degli abusi condotto
dalla cooperativa La Linea dell’Arco all’interno del progetto
Interconnessioni Visibili. “I ragazzi hanno la possibilità di sperimentarsi e confrontarsi con delle figure adulte con un
approccio non prettamente scolastico – hanno spiegato –
Lavorano concretamente su aspetti di crescita personale, realizzano prodotti belli, gratificanti e vedono gli aspetti teorici
concretizzarsi in qualcosa di tangibile. Inoltre si tratta di un
lavoro condotto a partire dalle esigenze di ogni singola classe,
tenendo conto delle difficoltà che spesso questi ragazzi incontrano a prendere iniziativa, perché capita che siano demotivati
o sfiduciati. Avere un riscontro immediato nel prodotto realizzato li aiuta a riprendere fiducia in se stessi”.
Le interviste dei ragazzi del Servizio Civile Nazionale
Scegliere oggi pensando al domani
Vestire per un giorno i panni del giornalista, armarsi di carta,
penna e macchina fotografica e mettersi alla prova come intervistatori: a vivere questa esperienza sono stati Francesca
Tombini, Tiziano Corti, Silvia Butti e Valentina Spreafico, quattro giovani che come tanti stanno svolgendo un anno come
volontari del Servizio Civile Nazionale. Coinvolti in un progetto
dedicato alla comunicazione presso il Centro Informagiovani di
Lecco, hanno deciso di intervistare quattro coetanei che stanno vivendo la stessa esperienza del Servizio Civile Nazionale,
ma presso l’asilo nido di Pescarenico.
Silvia Butti intervista
Daniela De Marco
“Un lavoro concreto
sulla mia vita”
“Ti confronti continuamente con
i tuoi limiti, le tue potenzialità;
quest’esperienza ti aiuta a
misurare te stesso, a comprendere la tua “figura” e a calibrarla in base alle esigenze degli
altri”. Per Daniela De Marco, 19
anni, di Introbio, l’impegno e la
voglia di mettersi in gioco sono
i requisiti necessari per un
volontario di Servizio Civile
Nazionale. “Dopo il diploma in
Scienze Sociali, mi sono lanciata in questa esperienza, incoraggiata da un mio professore.
Vorrei capire qualcosa di più sul
mio futuro. Il Servizio Civile
Nazionale è un’esperienza di
formazione concreta che non
tutti hanno la possibilità di
svolgere; mi permette di acquisire nuove nozioni e, se un
domani dovessi lavorare in un
ambiente simile, avrò appreso
alcune competenze che mi
potrebbero aiutare. Entrare nel
mondo del lavoro tramite questa
esperienza è più semplice, in
quanto qui mi sento tutelata,
supportata da chi mi segue. È
una modalità “soft” per avvicinarsi ed entrare nel mondo del
lavoro”. Cosi Daniela ha intrapreso quest’anno di volontariato
e formazione. “Il progetto che
ho scelto riguarda i bambini e le
loro famiglie. I bambini nel
senso che la nostra attività è
volta a una loro assistenza e a
un aiuto durante il processo di
crescita e sviluppo della loro
personalità; la famiglia poiché è
previsto un percorso di sostegno all’intero gruppo famigliare.
Il progetto che ho scelto mi
piace, mi piacciono i bambini,
anche se all’inizio non è stato
semplice inserirmi nel gruppo di
lavoro: la poca esperienza nel
campo mi bloccava, ma con
l’aiuto della mia referente sono
riuscita a prendermi il tempo
necessario per riflettere e superare questa crisi”.
Valentina Spreafico intervista
Davide Sica
“Il nido?
Un gioco da ragazzi!”
“Un ragazzo al nido non si vede
tutti i giorni. E forse è stato per
questo motivo che all’inizio i
bambini mi hanno accolto con
un pò di diffidenza, ma per fortuna ora la situazione è migliorata, sono riuscito a trovare il
mio spazio e a conquistare la
loro fiducia!”. Così Davide Sica,
ventenne di Lecco, racconta la
sua esperienza di Servizio Civile
Nazionale iniziata lo scorso gennaio all’asilo nido di Pescarenico. Dopo essersi diplomato
all’Istituto Superiore “Casa degli
Angeli”, ha iniziato il suo percorso universitario nella facoltà
di Scienze della Comunicazione
allo IULM di Milano. Purtroppo,
non sentendosi portato per
alcune materie del suo indirizzo,
decide di interrompere gli studi:
“Ho scelto di intraprendere il
Servizio Civile Nazionale per fermarmi e pensare a cosa fare in
futuro. Il mio grande interesse
rimane sempre la comunicazione, ma in questo momento ho
bisogno di tempo per decidere
se proseguire gli studi universitari, magari in un’altra facoltà,
o cercare lavoro. Sebbene siano
passati solo tre mesi, posso dire
Provarsi per crescere
che fino a ora è stata un’esperienza più che positiva, meglio
di quanto avrei mai potuto pensare!”.
Francesca Tombini intervista
Michela De Lazzari
“Pubblicità?
No, grazie”
Michela De Lazzari ha deciso di
intraprende l’esperienza di
Servizio Civile Nazionale da
marzo scorso, sostituendo una
volontaria che ha rinunciato al
progetto del Comune di Lecco
“Dentro e fuori i servizi dell’infanzia”. “In queste prime settimane d’inserimento all’interno
del nido, il mio compito è stato
osservare i bambini e la relazione che hanno con le loro educatrici, ma nei prossimi mesi verrò
coinvolta direttamente nelle
attività”.
Michela ha 23 anni e si è diplomata in Grafica Pubblicitaria,
ma la sua passione per i più piccoli sta sempre più crescendo:
anche nel tempo libero si prende cura di bambini facendo la
baby sitter. “Questa esperienza,
anche se appena iniziata, mi sta
dando molto in termini formativi grazie alla possibilità di lavorare accanto ad educatori esperti con cui confrontarmi e dai
quali apprendere il più possibile. Tanto che questa esperienza
di Servizio Civile Nazionale è
una sfida per capire quale strada
potrei percorrere nel mio futuro,
magari, abbandonando il mio
ambito di studio per seguirne
uno che mi permetterà di lavorare con i più piccoli”.
Michela comunque ha rivelato di
trovarsi già a suo agio con i
bambini e di essersi da subito
ben integrata con gli altri
volontari e le educatrici del
nido.
Tiziano Corti intervista
Marina Russo
“Stare coi piccoli
per pensare in grande”
“Vorrei lavorare con i bambini,
sia con una organizzazione non
governativa che se ne occupa a
livello internazionale che in
ambito più locale, con cooperative che trattino i problemi dell’infanzia”. Marina Russo, 22
anni e una laurea in Relazioni
Internazionali a Pavia, vede già
qualcosa nel proprio futuro e
spera che quest’anno di Servizio
Civile, iniziato a gennaio presso
l’asilo nido comunale di Pescarenico, serva a chiarirle le idee.
“Sto pensando al futuro e cercando di capire se le mie inclinazioni, le mie aspettative si
possono adattare con le mie
potenzialità; voglio mettermi a
confronto con il mondo dell’infanzia e capire se fa per me. È un
anno importante anche per sperimentarmi in un contesto lavorativo, fino ad ora avevo solo
fatto la baby sitter e aiutato il
mio professore all’università”.
A Marina piace davvero stare con
i bambini e con loro, in effetti,
passa tutta la giornata: “Nella
mattinata facciamo attività educative anche manuali, coadiuvando le educatrici del nido nel
sostegno ai bambini, quindi c’è
il pranzo e più tardi, nel pomeriggio, il gioco. È stancante stare
con i bambini tutto il giorno, ma
ti danno anche molto e alla fine
ti affezioni a loro”. Stanca, ma
felice: che sia questo il senso del
Servizio Civile Nazionale?
Paola Viscardi e Lucia Micheli
News
Giovani e programmi comunitari: apre lo sportello Eurodesk
Novità all’Informagiovani di Lecco: da giovedì 17 aprile 2008 è
attivo lo sportello Eurodesk presso il Centro Informagiovani del
Comune di Lecco, in via dell’Eremo 28. Eurodesk è il la rete
finanziata dall’Unione Europea che opera nell’area dell’informazione specializzata sui programmi europei rivolti alla gioventù.
Destinatari privilegiati di Eurodesk sono i giovani dai 13 ai 30
anni, obiettivo principale è la diffusione ampia di informazioni
sulle opportunità, le azioni e i programmi rivolti alla gioventù.
Per informazioni sito internet www.comune.lecco.it.
Detrazioni per le attività sportive praticate dai ragazzi
Praticare sport paga: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le
istruzioni per la compilazione del modello 730 del 2008 per i
redditi dell’anno 2007. Fra queste sono presenti le indicazioni
specifiche per le famiglie che sostengono spese per la pratica
sportiva dei giovani. In particolare è prevista la detrazione del
19 per cento per le spese sostenute per la pratica sportiva dei
ragazzi dai 5 ai 18 anni. Per informazioni, siti internet
www.agenziaentrate.it e www.pogas.it.
“Eurovagando”: essere europei è vincente
Un gioco per diventare veri cittadini europei. L’Ufficio di Milano
Agenzia provinciale Servizi
Informagiovani
presso Centro Sociale in Via dell’Eremo, 28 - 23900 Lecco
Tel. 0341 493790 - Fax 0341 250452
www.comune.lecco.it
Email: [email protected]
L’Informagiovani è un servizio pubblico di informazione,
orientamento e consulenza sui principali temi di interesse
della vita giovanile: lavoro, scuola, formazione professionale
e università, vita sociale e partecipazione, volontariato,
servizio civile, salute, diritti, Europa, vacanze, tempo libero,
iniziative culturali.
del Parlamento europeo, la Rappresentanza della Commissione
Europea e la Libreria Egea propongono il concorso a premi
Eurovagando, on-line dal 18 febbraio al primo maggio 2008.
L’obiettivo del gioco è facilitare la conoscenza dei cittadini di
qualsiasi età dello “spazio comune” europeo con i suoi Paesi e le
sue Istituzioni. Il gioco con domande di cultura generale europea è utile per accorciare le distanze e vincere tanti premi. Per
informazioni sito internet www.eurovagando.eu.
Convention dei volontari di Servizio Civile
Rendez-vous per tutti i volontari di Servizio Civile: sabato 24
maggio alle 17, nell’ambito di Manifesta – Rassegna del sociale
a Onsago, si svolgerà un incontro di tutti i volontari che operano
in progetti di Servizio Civile Nazionale nel territorio provinciale.
L’iniziativa è promossa dall’Agenzia provinciale Servizi
Informagiovani, dal Centro Informagiovani di Lecco e dal Centro
di servizio al volontariato Solevol, ma vede i ragazzi attualmente
impegnati nel Servizio Civile protagonisti di questo incontro. Lo
scopo dell’iniziativa, organizzata dai volontari e per i volontari,
è quello di conoscersi, raccontarsi, confrontare vissuti ed esperienze, parlare degli aspetti positivi e delle criticità dei progetti,
discutere del Servizio Civile come momento autentico di crescita
e di maturazione personale.
L’Agenzia provinciale coordina i servizi Informagiovani
del territorio lecchese, presenti a Barzio, Bellano,
Calolziocorte, Cisano B.sco, Colico, Lecco,
Mandello del Lario, Merate, Olginate.
Orario di servizio: Lunedì, martedì e giovedì: 8.30 - 18;
mercoledì: 8.30 - 16; venerdì: 8.30 - 14.
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Tel. e fax 039.832716
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