L`educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista
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L`educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista
Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 1 Comune di Calcinaia L’educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600–1900) DIEGO SASSETTI Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 2 Diego Sassetti Con il contributo di: Con la collaborazione di: L’educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Autore: Diego Sassetti Coordinamento editoriale, impaginazione, progetto grafico, selezione colore: Isabella Mosti C.L.D. Libri s.r.l. – Via Torino, 6 – 56025 Pontedera (PI) Tel. 0587 52603 – Fax 0587 52436 [email protected] • www.cldlibri.it Impianti e Stampa: Myck Press s.r.l. – Fornacette di Calcinaia (PI) In copertina: Una classe scolastica del 1800 113727 Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 3 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche INDICE Pag. La scuola nel 1600 ..................................................................................................... 7 Il 1700 ...................................................................................................................... 13 Gli anni francesi (1808–1814) ................................................................................... 15 Dalla Restaurazione al 1859 ...................................................................................... 21 Dal 1860 al 1900 ...................................................................................................... 25 La scuola femminile di Calcinaia, nuovi locali scolastici e classi miste ........................ 29 Gli stipendi degli insegnanti alla fine del XIX secolo ................................................. 35 Il regolamento scolastico e gli orari delle lezioni ......................................................... 39 La preparazione degli insegnanti ................................................................................ 43 Scuole private e scuole serali ...................................................................................... 47 Cosa c’era sui banchi di scuola ................................................................................... 53 Le scuole di Fornacette .............................................................................................. 57 –3– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 4 Diego Sassetti PREFAZIONE Insegnare è un mestiere difficile che bisogna imparare. Il tempo, da questo punto di vista, è un eccellente maestro. Apprendere e farsi successivamente portatrici del sapere per un’intera comunità è qualcosa di encomiabile. Credere invece che una società possa progredire senza le adeguate conoscenze è semplicemente impensabile. Forse è proprio questo che il tempo, quello della storia, ci insegna: l’istruzione è il primo passo per garantirci un futuro. La nostra Amministrazione ha da sempre ribadito il ruolo di primaria importanza che riveste la scuola per l’evoluzione e lo sviluppo del futuro del nostro paese, un futuro che ha il volto, il sorriso e lo sguardo vivace dei nostri ragazzi. Ed è a loro, oltre che a tutti coloro che hanno la curiosità di tornare indietro al tempo in cui i loro avi sedevano tra i banchi di scuola, che questo libro è indirizzato. Oggi diamo ormai per scontato il libero accesso all’istruzione. Una conquista così connaturata nella nostra società che ci appare acquisita ed indiscutibile. Un secolo fa le cose non stavano così. Avere la possibilità di accedere al sapere era un privilegio che solo una piccola minoranza poteva concedersi, una minoranza che di conseguenza rappresentava la classe elitaria di una comunità. Per cui non smettiamo mai di credere nell’istruzione, di vederla come un bene primario a cui non si può rinunciare per parificare i diritti di tutti. Non stanchiamoci mai, a nessuna età, di imparare, leggere, ascoltare e di tramandare questi preziosi insegnamenti. Ne va del nostro futuro e di quello del nostro paese. Questo piccolo volume, redatto con cura e maestria dal Dr. Diego Sassetti dopo un’appassionata ricerca negli archivi del nostro Comune, racchiude gli ingredienti necessari per imparare dal tempo, dare uno sguardo ad epoche lontane e poi partire all’inseguimento della storia più recente dell’educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette. Leggerlo sarà per tutti una piacevolissima scoperta. Il Sindaco del Comune di Calcinaia Lucia Ciampi –4– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 5 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) INTRODUZIONE La scuola è oggi al centro di un acceso dibattito: fortissima è la richiesta da parte delle famiglie di una scuola di qualità che assicuri un futuro migliore ai nostri giovani e sappia competere con le sfide che la società e l’economia ci richiedono. Una scuola di qualità non è però possibile senza un cospicuo investimento da parte delle Istituzioni che possano assicurare insegnanti preparati ed aggiornati costantemente, tempi scuola rispondenti alle esigenze di un serio percorso educativo, un’offerta formativa ampia e stimolante, edifici scolastici ben tenuti ed adeguati alle normative vigenti. La stagione che stiamo attraversando è difficile, sempre meno risorse sono destinate alla scuola ed in generale si assiste ad un impoverimento della scuola pubblica costretta ad orari ridotti, con insegnanti e personale di custodia in calo, con un numero di alunni per classe in aumento ,con sempre minori disponibilità di quelle risorse necessarie a render l’istruzione un processo dinamico e aperto, interessante e motivante per gli alunni. Nel passato, come si presentavano le scuole e l’insegnamento nel territorio comunale? Oggi che celebriamo il 150° dell’Unità d’Italia, abbiamo voluto ripercorrere, attraverso una ricerca negli archivi comunali, la storia dell’Istruzione a Calcinaia e Fornacette dal 1600 agli inizi del 1900, quando l’intero onere di questo settore gravava interamente sulle competenze dei Comuni. Ne esce fuori un ritratto inedito che presenta le difficoltà attraversate dall’Istruzione nel nostro territorio in modo non dissimile dagli altri Comuni del Circondario pisano: stipendi ridotti per gli insegnanti (i quali spesso dovevano pagarsi i supplenti in caso di malattia o di assenza), differenze sostanziali nel trattamento economico tra maestri e maestre, aule sovraffollate, locali angusti e freddi, mancanza cronica di fondi destinati all’educazione, mancanza di personale per le pulizie che spesso venivano eseguite da maestri e scolari, evasione dall’obbligo scolastico, maggiori difficoltà per l’istruzione femminile, abbandoni scolastici dovuti alla forte selezione e alle necessità del lavoro nei campi. La storia con i suoi documenti e le sue fonti d’Archivio ci restituisce l’immagine di un Comune che però, pur nelle oggettive difficoltà di carattere economico e spesso burocratico, si impegnava a cercare le soluzioni più idoneee ad assicurare ai suoi ragazzi un crescente livello di alfabetizzazione e ci immerge in atmosfere di altri tempi quando il diritto all’Istruzione si scontrava con la miseria e la povertà, con il lavoro in casa o nei campi, in aiuto alla famiglia numerosa con tante bocche da sfamare. Il valore di questa ricerca è sostanziale, ci aiuta a leggere il nostro passato per riflettere sul nostro presente ed il nostro fututo: oggi noi tutti, consapevoli del ruolo insostituibile della Scuola per il progresso della Nazione, siamo chiamati a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità, affinchè la formazione e l’educazione siano al primo posto nell’agenda politica e amministrativa e assicurino alle giovani generazioni una preparazione culturale che sia in grado di collocarli come cittadini competenti, attivi, responsabili e solidali in questo nostro mondo sempre più globalizzato. Maria Ceccarelli Assessore alla Cultura –5– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 6 Diego Sassetti L’Archivio Storico del Comune di Calcinaia è uno scrigno ricco di memorie uniche. Qui i documenti ci appaiono originali, non filtrati da interpretazioni preconcette (se non le nostre), rendendolo uno strumento indispensabile per chi voglia approfondire le vicende politiche, amministrative e umane di un territorio, andando a scavare direttamente nelle fonti. In queste pagine ripercorreremo la “microstoria” delle istituzioni scolastiche nel Comune di Calcinaia, passando per tre secoli di storia dal 1600 alla fine del 1800. Un lasso di tempo ampio, ricco di eventi e avvicendamenti politici che per esigenze editoriali accenneremmo soltanto, mantenendo l’attenzione focalizzata sui protagonisti della ricerca: alunni, insegnanti e scuole. La lettura è accompagnata da piccoli box di approfondimento su istruzione e curiosità, oltre a un’ampia riproduzione di documenti inediti, tutti provenienti dall’Archivio Storico di Calcinaia. RINGRAZIAMENTI L’autore ringrazia sentitamente l’amministrazione del Comune di Calcinaia, l’Assessore alla Cultura Maria Ceccarelli, la Dott.ssa Pina Melai del Settore Cultura e Bibliolandia, la Rete documentaria della provincia di Pisa, che hanno reso possibile questa pubblicazione. Un ringraziamento particolare va alla Dott.ssa Sarah Tiboni per i preziosi consigli. –6– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 7 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche La scuola nel 1600 A ll’inizio del XVII secolo Calcinaia era sprovvista di un maestro. Una mancanza dovuta allo scarso compenso legato alla carica, 12 scudi1, più che alle difficoltà di reperire personale idoneo. Sebbene le casse comunali versassero in pessime condizioni, reggendosi quasi esclusivamente sull’appalto del Passo di Nave2, i calcinaioli erano pienamente consapevoli della necessità di avere fra loro un insegnante. Abbiamo una testimonianza significativa al proposito, lo scritto del pievano Sebastiano Tosoni3, in cui stimava che in un popolo di oltre 400 anime in età da comunione soltanto tre individui fossero in grado di leggere e scrivere, tutti con più di 50 anni. Il primo insegnante del secolo fu il sacerdote cascinese Cosimo Bacci (1610), che si accollò oltre al compito d’inségnar leggére, scrivere, e grammatica, anche quello di celebrare la messa in Pieve nei giorni festivi. Al proposito è utile aprire una breve parentesi sul ruolo dei mastri cappellani. Nel Seicento, l’istruzione scolastica italiana era saldamente in mano agli ordini religiosi, e tale rimase fino alla seconda metà del secolo successivo. Fu a partire dal Quattrocento, con le scuole di dottrina cristiana, che i prelati si occuparono dell’istruzione laica. Si trattava di corsi di catechismo attivi la domenica e nei giorni festivi, che prevedevano anche l’insegnamento di lettura e scrittura. Con quelli aperti durante la Riforma cattolica, inizialmente dai Gesuiti, seguiti da Scolopi, Barnabiti e Somaschi, gli ordini religiosi assunsero un ruolo di primo piano nell’insegnamento. Anche in seguito alla bolla papale Dominus ac Redemptor noster (1773), con cui vennero soppressi i Gesuiti, i posti rimasti vacanti furono perlopiù sostituiti da altri togati, data la difficoltà di trovare un congruo numero di insegnanti laici. Non deve quindi stupirci il lungo elenco di maestri cappellani che si alternarono a Calcinaia nel corso del secolo, spesso provenienti dai territori “scomodi” della Lunigiana o Garfagnana, e disposti, o più di altri, ad addossarsi un'altra incombenza legata alla carica: l’obbligo di risiedere stabilmente in paese. Si dovrà attendere il 26 dicembre 1680 perché avvenga la nomina del primo calcinaiolo, il reverendo prete Francesco del Nero che, salvo una breve parentesi tra il 1686 e il 1690, rimase in ruolo fino alla morte avvenuta nel 1718: A di 26 di dicembre 1680 ab Inc.ne. Adunati servatis servandis Pasquino di Filippo Lupi, Francesco di Bastiano Taccini et Cesare di Camillo Parelli, Governatori rappresentanti la Comunità di Calcinaia in numero sufficiente per trattare, et stante le buone qualità, et ottimi portamenti del reverendo Prete Francesco del Nero di detto luogo loro maestro di squola confermano in carica il medesimo Signore Francesco 1 Lo stipendio del maestro era ritenuto irrisorio oltre che ingiusto. Ne sono prova le varie istanze presentate ai Surrogati dei Nove Conservatori o allo stesso Granduca che, in meno di 50 anni (1609-1652), consentirono l’aumento del salario da 12 a 40 scudi. Le somme erano ricavate dall’estimo di contadini e cittadini, visto che era la stessa comunità a farsene carico. 2 Circa 800 lire, perdute alla metà del 1600 come riportato nel volume Calcinaia, una pieve ed una comunità nell’epoca moderna, G. Greco, Ponsacco (Pi), Grafiche 2000, 1998. 3 ASP, Fiumi e Fossi, F. 25 n. 624, carta sciolta, 10 marzo 1608. –7– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 8 Diego Sassetti Conferma in carica del maestro Francesco del Nero. ASCC, Deliberazioni e Partiti F. 2, c.75r, 26 dicembre 1680 del Nero per tre anni da cominciare il primo maggio prossimo futuro 1681 che spira l’altro partito, et da finire come segue con il solito salario di scudi quaranta l’anno, et altri obblighi, carichi, et emolumenti ordinarij il tutto con loro legittimo partito di voti tre favorevoli niuno contrario salvo l’approvazione. I maestri cappellani del 1600 Come accennato, la totalità degli insegnanti del 1600 fu composta da sacerdoti. L’elenco che segue riporta il nome del maestro con eventuali patronimico e provenienza. Le date segnate tra parentesi rappresentano il momento della nomina o della riconferma in ruolo. Cosimo Bacci, Cascina (1610); Piero di Francesco Venturelli, Fivizzano (1612); Iacopo di Domenico Nardini, Fano (rimosso dall’incarico nel 1616 perché suddito del Duca di Modena); Orazio di Francesco Puri, campagna pisana (1617); Galbino Galbini, Castelfiorentino (1618); Antonio di Tommaso Vannucci, Pistoia (1618, 1619); Antonio di Francesco Venturelli, Fivizzano (1621); Ottavio di Simone Rossetti, Vicopisano (1622, 1623); Iacopo Turi, Santa Croce (1626); Giovanni di Alessandro Petrelli, Fivizzano (1627); Giuliano Mei, Buggiano (1628); Michele di Camillo Zei, Buggiano (1630); Vincenzo di Alessandro Braccini, Pontedera (1630, 1631); –8– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 9 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Domenico di Benedetto Bartolini, Montevettolini (1632); Bartolomeo Tosoni (1633); Benedetto Dini, Buti (1637, 1640); Annibale di Folco Folchi, Colle a Buggiano in Valdinievole (1641, 1646, 1649 e 1650); Giovanni Marco di Silenzio Cosci, Buti (1642); Domenico Marchi, Vellano (1644); Benedetto di Ludovico Morelli, Borgo a Buggiano (1644); Giovanni Simone Petrini, Pastina a Bagnone in Val di Magra (1650, 1654); Pietro Tosi, Pastina a Bagnone in Val di Magra (16571660); Iacopo di Giovanni Leoni, Pontedera (1662); Vito Leonardi cappellano della Compagnia della Santissima Trinità di Venezia Nuova, Livorno (1663); Jacopo Spadoni, Buggiano (1663, 1664, 1665, 1667, 1670, 1673); Michele Galligani (1676, 1679); Francesco del Nero, Calcinaia (1680/86, 1690/1718); Alfonso Stradiotti, San Giovanni alla Vena (1686); Martino Buonini, Garfagnana (1687, 1688). Il contratto di insegnamento era triennale, almeno fino al 1697. Non tutti i maestri però rimanevano in carica fino al termine del mandato, ritirandosi, anche dopo pochi mesi, ogni qualvolta si presentasse un incarico più appetibile o meglio retribuito. Ne abbiamo prova dai libri delle Deliberazioni e Partiti4, dove se ne registravano dimissioni, riconferme o assunzioni. Le ultime non sempre coincidevano con l’anno scolastico, ma nel corso del Seicento caddero di aprile, maggio, novembre e dicembre; l’anno regolare cominciava il primo maggio e si concludeva con l’aprile successivo. Sarà solo dalla metà del secolo che si potrà notare una maggiore regolarità nella permanenza in carica. I Governatori di Calcinaia furono determinanti nel cambiare la consuetudine del contratto triennale, preferendogli la conferma di anno in anno. Nella risposta dei Surrogati dei Nove Conservatori a tale richiesta, trascritta nel testo di Gaetano Greco, la motivazione è perfettamente chiarita e per tanto merita di essere riportata: L’esperienza ha fatto riconoscere, che i salariati delle comunità eletti e confermati per più di un anno trascurino il servizio, affidandosi di non poter essere licenziati durante il tempo del partito della loro condotta, e che all’incontro, quando si eleggono e confermano per un solo anno, stanno più applicati per non restare alla fine dell’anno licenziati […]. Stimiamo pertanto […] che non solo nella Comunità di Calcinaia, ma anche in tutte le altre Comunità subordinate a questo Magistrato, i salariati si partitassero ogn’anno per tenerli così a freno, e darli stimolo di soddisfare alla loro carica […]5. L’approvazione granducale risale al 1697. I verbali delle riunioni del Consiglio Comunale, composto da tre membri chiamati Governatori. ASP, Fiumi e Fossi, F. 604 n. 835, carta sciolta, 1697. 4 5 –9– Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 10 Diego Sassetti Scrittura e disciplina Per formarci un’idea sui metodi di insegnamento seicenteschi, è di particolare interesse un libro dal titolo ambizioso: La piazza universale di tutte le professioni del mondo, pubblicato a Venezia nel 1585 da Tommaso Garzoni. Pur compilato nel secolo precedente, possiamo immaginare che certe modalità fossero ancora valide nei decenni immediatamente successivi, specialmente in territori agricoli e periferici. Qui troviamo descritta la maniera corretta di usare il pennino: Il maestro baderà che gli scolari prendano l’inchiostro con discrezione, intingendo solamente la punta della penna e scuotendola leggermente poi nel calamaio e mai per terra […], dovrà disporre egli stesso la mano dello scolaro […]: avrà cura che metta le tre dita sulle tre intaccature della penna, che egli stesso avrà fatto col temperino. L’istruzione scolastica dell’epoca, oltre a fornire le basi dell’alfabetizzazione e dell’abaco, mirava anche a disciplinare allievi spesso irriguardosi nei confronti del maestro. Questo poteva avvenire anche attraverso veri e propri “rituali”. Sempre dal Garzoni, riguardo la modalità di temperare la penna, leggiamo il comportamento che andava tenuto dagli scolari: si terranno a capo scoperto fino a che (il maestro) non gliela avrà resa, e ricevendola, gli baceranno la mano e gli faranno un inchino 6. Non esistevano locali pensati per l’insegnamento. Fino al 1610 i ragazzi di Calcinaia seguirono le lezioni all’interno della Pieve, in seguito, per un canone di 8 scudi annui, si spostarono in una casa di proprietà della Compagnia di San Michele. Non abbiamo informazioni sul materiale didattico di supporto agli insegnanti, ma è legittimo immaginarsi che questo fosse completamente inesistente. Prova ne sarebbero le autorizzazioni per i lavori di miglioramento dei locali scolastici, scarne descrizioni che si limitavano a menzionare le suppellettili indispensabili alla scuola. Le carte documentarie dell’Archivio Storico di Calcinaia, le poche riferite al periodo preunitario ancora conservate presso il Comune, ci parlano di periodici ordini di materiali. Riportiamo a titolo di esempio quello risalente al 14 settembre 1666: […] stanziano scudi otto da pagarsi dal Camerlengo del Comune per fare una tavola grande d’albero per li scolari tre panche grande due per detta tavola et una per la tavola che presentemente vi è e due come dette basse per li ragazzi più piccoli e tre sgabelli […]; e quello del 25 marzo 1682, un impegno di spesa per scudi cinque da spendersi dal Camerlengo di detto Comune per fare una tavola nuova còn sue panche attorno per servizio della Squola di detto Comune, acciò li scolari abbino dove sedere e scrivere. T. Garzoni, La piazza universale di tutte le professioni del mondo, Venezia 1585. 6 – 10 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 11 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Stanziamento di 8 scudi per lavori alla scuola. ASCC, Deliberazioni e Partiti F. 2, c. 25v, 14 settembre 1666 Stanziamento di 5 scudi per lavori alla scuola. ASCC, Deliberazioni e Partiti F. 2, c. 80v, 25 marzo 1682 – 11 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 12 Diego Sassetti – 12 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 13 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Il 1700 P ur non esistendo una vera e propria istruzione pubblica, la scuola toscana del XVIII secolo aveva subito alcuni cambiamenti considerevoli. La cultura illuminista, sostenendo l’uguaglianza originaria degli uomini, quindi anche di fronte alla cultura, aveva incoraggiato vari sovrani ad assumere il controllo dell’istruzione sottraendola agli ecclesiastici. Dopo l’espulsione di Gesuiti e Barnabiti, attuata nell’ambito della riforma scolastica voluta da Pietro Leopoldo (1788), si ebbe l’apertura di numerose scuole pubbliche elementari dette “basse” o “minori di leggere e scrivere Abaco”, con maestri stipendiati dal governo. Nonostante fosse proibito al clero regolare di insegnare ai laici, ad eccezione degli Scolopi, i mutamenti non furono drastici come parrebbe. Era ancora tra le file dei togati che si cercava il personale docente, mutava, casomai, la motivazione della scelta: non più una prerogativa della Chiesa all’insegnamento, ma la logica scelta di coloro che, disimpegnati dagli affari secolari, erano più liberi di adoperarsi nell’istruzione. Questo valeva specialmente nelle campagne, dove si esortavano curati e cappellani a impegnarsi nell’insegnamento, promettendo di tener conto degli anni di servizio per eventuali promozioni a scuole più lucrose e ottenere Benefizi Ecclesiastici7. Non approfondiremo la disputa venuta- Timbro raffigurante lo stemma della si a creare fra Stato e Chiesa riguardo l’insegnamento, ci limi- casata Lorena, granduchi di Toscana dal 1737 al 1859 (salvo per la teremo a segnalare che ancora durante il primo Congresso dei parentesi napoleonica), presente in cattolici d’Italia del 1874, la questione era di estrema attualità. varie carte dell’Archivio Storico di Calcinaia Lo dimostrano con chiarezza questi brevi estratti dagli atti del Congresso: La legge naturale e la legge divina positiva hanno conceduto ai genitori il diritto d’istruire e educare i figliuoli. La legge divina positiva ha conceduto alla Chiesa sola insegnare a tutti. Né la legge naturale né la divina positiva hanno dato ai governi degli stati diritto di insegnare […]. E qual è al postutto l’istruzione obbligatoria che ormai si vuole dare a’ fanciulli? Con gergo di gente non cristiana si chiama laica, laica suona atea 8. In definitiva a Calcinaia la situazione rimase invariata, con il susseguirsi di maestri cappellani e alcuni allontanamenti dalla carica prima della scadenza naturale. Purtroppo i libri delle Deliberazioni e Partiti non ci forniscono particolari spunti di approfondimento, limitandosi a registrare entrate in carica, dimissioni e confermando il consueto stipendio di 40 scudi annui. Salario che dopo i vari aumenti del secolo precedente tornava ad essere scarsamente interessante; va considerato che stava al sacerdote procurarsi un sostituto in caso 7 L. Ruta, Tentativi di riforma dell’Università di Pisa sotto il Granduca Pietro Leopoldo (1765-90) in Quaderni Fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno. N. 8, Giuffré Editore, Milano 1979, p. 255. 8 S. Santamaita, Storia della scuola, Bruno Mondadori, Milano 1999, p. 27. – 13 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 14 Diego Sassetti di malattia o assenza prolungata e retribuirlo di tasca propria. A titolo di paragone, riportiamo la paga percepita nel 1700 dal moderatore dell’orologio pubblico, 28 lire (circa 4 scudi), e dal “predicatore della chiesa della comunità”, una sorta di oratore specializzato che veniva ingaggiato annualmente in occasione della Quaresima per 8 scudi. Conferma in carica del maestro Domenico Chiocchini con l’obbligo di tenere il sostituto a tutto suo conto. ASCC, Deliberazioni e Partiti F. 6, c.5v, (28 marzo 1761) Nomina del maestro Angelo Pellegrino di Jacopo Marinai con evidenziati i compiti dell’insegnante. ASCC, Deliberazioni e Partiti F .6, c.29v (5 febbraio 1770) Permaneva l’obbligo per il maestro di celebrare messa. Quanto l’aspetto fosse importante per i Governatori calcinaioli, lo si ricava da una nomina avvenuta il 19 agosto 1765. Rimasto vacante l’impiego per la morte del sacerdote Domenico Chiocchini, si presentarono due candidati: Pier Giovanni Marsili, prete di Pontedera e Ferdinando Tamberi di Calcinaia. Nonostante l’ultimo risultasse vincitore, essendo Chierico in minoribus e quindi non potendo celebrare la messa, si vide assegnare il termine di un anno per essere avanzato al carattere di Sacerdote altrimenti non avrebbe potuto essere riconfermato. – 14 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 15 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Gli anni francesi (1808–1814) C on il trattato di Fontainebleau la Toscana venne assoggettata al potere napoleonico e nel marzo del 1809 affidata alla Granduchessa Elisa Baciocchi. Il precedente Regno d’Etruria fu diviso in tre settori amministrativi chiamati Dipartimenti dell’Arno, dell’Ombrone e del Mediterraneo. Dall’ultimo, comprendente Pisa, Livorno e altre appendici centrali e settentrionali confinanti con le province di Lucca, Pistoia e Firenze, dipendeva anche Calcinaia. Il Comune (o mairie) era amministrato da un maire, una sorta di sindaco che veniva eletto dal Prefetto di Livorno se governava una popolazione inferiore alle 5000 anime, come nel nostro caso, dove si supererà tale quota solo nel 1900. Si trattò di un periodo breve ma significativo (1808-1814), ricco di cambiamenti amministrativi che riguardarono in parte anche l’istruzione. Dove, accanto al tentativo di applicare la concezione scolastica ispirata a Condorcet9, in cui la scuola primaria era pensata come pubblica, obbligatoria e almeno in teoria gratuita, si aggiunse la severità che accompagnava ogni nuova occupazione. Annualmente i sindaci dovevano inviare al Sottoprefetto una nota sul personale docente, annotandone pregi e mancanze. Emblema dell’Università Imperiale Accademia di Pisa. ASCC, Carteggio del Maire F .26, carta sciolta, 1811 9 J. C. Condorcet, Rapport et project de décret sur l’organisation génerale de l’Instruction publique, presentato all’Assemblea Legislativa il 20/21 aprile 1792. – 15 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 16 Diego Sassetti Nomina del maestro Federigo Baroni da approvarsi da parte dal Senatore Gran Maestro dell’Università Imperiale. ASCC, Carteggio del Maire F. 29, carta sciolta, 15 gennaio 1814 Nessuno era autorizzato a tenere una scuola senza il consenso del Senatore Gran Maestro dell’Università Imperiale, in mancanza della di cui autorizzazione si veniva soppressi dall’incarico. Questo accadde anche Calcianaia l’8 gennaio 1814, quando fu rimosso un non meglio precisato maestro, sostituto una settimana dopo dell’ecclesiastico Federigo Baroni. Sembra che nei primi anni francesi si fosse avuta una certa difficoltà a reperire un’insegnante. Sono le parole del maire a raccontarlo: Fino che non è stato approvato dal Governo un onorario per il maestro di Scuola di questa Comunità (£ 350), non si è trovato chi ci si sia – 16 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 17 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) occupato all’educazione generale dei teneri fanciulli, neppure coll’impiego di un’ora o due il giorno anche delle più oziose per insegnargli la dottrina cristiana, le massime principali per formare un buon cittadino, ed a leggere scrivere e far di conto 10. Di notevole interesse il documento riprodotto nella pagina. Una sorta di manifesto in cui, con estrema chiarezza, si evidenziano le criticità legate all’istruzione per l’impero francese: vigilare sui testi di insegnamento usati per formare le menti e accertarsi sull’orientamento politico degli insegnanti, perché non sfruttassero il loro ascendente contro il Governo. Prescrizioni date al Maire di Calcinaia dal Vice Prefetto di Pisa riguardo ai libri di testo e scelta degli insegnanti. ASCC, Carteggio del Maire F. 24, carta sciolta, 17 ottobre 1810 ASCC, Carteggio del Maire F. 29, carta sciolta, 15 gennaio 1814. 10 – 17 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 18 Diego Sassetti Ne riportiamo la trascrizione per comodità di lettura: Dovendo render conto superiormente, e prima che accada l’imminente riaprimento del corso annuale delle scuole, del sistema che vien praticato in rapporto all’insegnamento da codesti maestri verso i loro scolari, devo pregarvi, o Sig. Meire, a volervi compiacere a volermene dare immediata contezza, e d’indicarmi insieme di quali libri elementari si vagliano per imbevere i giovani dei primi rudimenti che servir devono a formare in progresso tanti Cittadini utili al Sovrano allo stato ed alla Patria. Voi comprendete bene che dalle prime impressioni ricevute nell’Educazione Infantile, formandosi il carattere dell’Uomo che ordinariamente sostiene per tutta la vita, convien riscontrare ed assicurarsi con la scorta del sistema d’istruzione tenuto dai Maestri se possono spargervi e radicarvi quei germi che servono di radice alle Virtù e ai Costumi. Importa anco assicurarsi che i Maestri non siano punto pregiudicati, e che siano attaccati per convinzione al nostro attual sistema affinché imbevuti di principj contrari non infondessero massime opposte nella mente ancor tenera dei loro Allievi. La lettura e spiegazione del Codice Civile, e di quello dei Delitti e delle Pene è molto importante ed utile per i giovani che apprendono di buon ora l’estensione dei loro diritti e dei loro doveri, ed imparano a distinguere l’azioni innocenti dalle criminose e ad evitarne le pene. Finalmente è importante di procurare che frà le ordinarie Istruzioni abbia un posto principale l’Istoria gloriosa dell’attul Dinastia che fortunatamente ci governa […], in modo che gli studenti vi si affezionino. Fu anche a questo scopo che il calendario venne arricchito di feste pubbliche legate alle vicende della famiglia imperiale o alle vittorie sui campi di battaglia. Alcuni esempi: 20 marzo per la nascita di Napoleone II Re di Roma, 29 marzo per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d’Austria, 15 agosto per l’onomastico di Napoleone, prima domenica di dicembre per la vittoria di Austerlitz etc. Pur non riguardanti l’istruzione scolastica elementare, meritano di essere ricordati i tentativi di far seguire l’allevamento e la cura degli animali a personale scientificamente preparato. Nel settembre del 1811 si informò il popolo calcinaiolo che era possibile iscriversi alla scuola di veterinaria di Lione. La cura degli animali, si diceva, è confidata a degli uomini a cui le nozioni pratiche tengon luogo di quelle che avrebbe potuto somministrarli la Teoria, che non hanno alcuna idea ragionata di quest’arte si essenziale all’agricoltura. La scuola era destinata a ricevere tre alunni per Dipartimento, che dopo tre anni di corso sarebbero tornati nella terra di origine per esercitare la professione. Gli interessati dovevano allegare alla domanda di ammissione la copia di una cauzione di 600 franchi registrata da un notaio. L’ingente cifra serviva da garanzia che l’allievo avrebbe continuato gli studi, ma sarebbe stata rimborsata di fronte a “inettitudine alla scienza”. Un anno più tardi vennero offerti dei posti per le scuole di pastorizia di Rambouillet, Ireves e Perpignano; il Circondario di Pisa aveva diritto al posto per uno studente. Nessuna delle due scuole fu frequentata da abitanti del comune. Con il Piano d’istruzione generale varato nel 1808, si decise di istituire nel Regno d’Italia un liceo in ogni capoluogo di Dipartimento e un ginnasio in ogni comune con più di 10.000 abitanti. Se anche tali progetti non poterono applicarsi completamente per la brevità dell’occupazione, rimase come elemento positivo la divisione del sistema scolastico nelle tre fasi elementare, medio e superiore, che ha provato ampliamente la sua efficacia resistendo fino ai nostri giorni. – 18 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 19 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) L’importanza della veterinaria per il Governo francese. ASCC, Carteggio del Maire F. 26, carta sciolta, 19 settembre 1811 – 19 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 20 Diego Sassetti – 20 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 21 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Dalla Restaurazione al 1859 L a sorte degli stati francesi, o loro satelliti, venne decisa durante il Congresso di Vienna (settembre 1814 – giugno 1815), dove le potenze vincitrici decretarono di ripristinare l’assetto europeo precedente alla Rivoluzione. La Toscana venne inizialmente occupata dalle truppe napoletane di Gioacchino Murat, che ambiva a diventare re d’Italia, ma il 14 settembre 1814 Ferdinando III Lorena rientrò nel Granducato, ed il 20 aprile dell’anno successivo riprese ufficialmente il possesso del regno con l’approvazione del Congresso. Nella prima adunanza del Magistrato e Consiglio Generale della Comunità di Calcinaia (31 ottobre 1814), fu ripristinato in blocco il personale stipendiato dal Comune. I salari annuali rimasero invariati, è interessante riportarli: 875 lire per il medico condotto, 210 per l’organista, dalle 28 alle 64 per il donzello, 84 per il temperatore dell’orologio pubblico, 112 per il custode del Campo Santo, 14 per lo spazzino e 350 (circa 50 scudi) per il maestro Anton Federigo Baroni, il cui mandato era tornato a essere triennale. L’incipit del Regolamento per la pubblica Scuola di Calcinaia. ASCC, Deliberazioni e Partiti F. 62, carta sciolta, 13 ottobre 1823 – 21 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 22 Diego Sassetti La scuola, ancora esclusivamente maschile, si era trasferita in un fondo di proprietà di Francesco Borzoli, e da qui, nel 1825, in una casa di Giovanni Guelfi sulla via della Porta Pisana. Aperta due ore la mattina e due ore il pomeriggio, ad eccezione del giovedì, ospitava alunni di età diverse. Una promiscuità anagrafica che poteva causare inconvenienti. Lo vediamo dagli scritti del sacerdote Giuseppe Cei (1838), che lamentando come ci fosse l’usanza di mandare a lezione i bambini di quattro anni compiuti, dal che ne deriva un’indecenza nella Scuola medesima ed una inquietudine nell’esercizio della istruzione, ottenne che dall’anno seguente venissero accettati solo al compimento del quinto anno. L’età dei bambini che possono frequentare le scuole. ASCC, Deliberazioni e Partiti F. 63, carta sciolta, 3 dicembre 1838 Insegnare nelle scuole di allora, in aule anguste, dove si affollavano bambini sprovvisti di ogni formazione e studenti già indottrinati, non era un compito da poco. Spesso, per far arrivare la voce del maestro alle ultime file, era necessario l’aiuto di un monitore, uno degli studenti più bravi che insegnava ai coetanei quello che aveva appreso; un metodo riscontrato anche a Calcinaia. Per tenere a freno i più agitati, ancora nei primi anni del secolo, i docenti si avvalevano di verga e ferula: la prima era un bastone con fissate dalle 4 alle 5 corde con nodi alle estremità, la seconda era formata da due strisce di cuoio cucite insieme. Pur non giustificando questi metodi medievali, va ribadita la difficoltà di un mestiere che si scontrava con varie difficoltà organizzative e scarse soddisfazioni economiche. Può sembrarci improbabile, ma nel 1854, il maestro Giuseppe Cei si vide costretto a chiedere al Consiglio Comunale un indennizzo per le spese sostenute per far spazzare settimanalmente la stanza della scuola; istanza che venne bocciata. Lo stesso accadde l’anno dopo, quando domandò di essere esonerato dalle sacre funzioni per problemi di salute certificati dal medico. Va precisato, comunque, che non venne dimenticato al momento della pensione. Cei fu uno dei maestri rimasti in carica più a lungo. Nato nel 1800, dopo 34 anni di servizio, ottenne un vitalizio di 30 scudi annui a partire dal 1859, nonostante gli mancassero sei anni per raggiungere l’età prescritta dalla legge sulle pensioni degli Impiegati Regi. – 22 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 23 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) La scuola per ostetriche (1816–1878) All’inizio del 1800 la professione dell’ostetrica era ancora esercitata da donne che non avevano ricevuto una formazione professionale. Era ritenuto sufficiente aver avuto figli, l’età avanzata e una fede del sacerdote che certificasse la moralità del soggetto. Si può leggere nelle Deliberazioni della Giunta Comunale: ll Paese di Calcinaja da tempo remoto è mancante di pubblica Levatrice Matricolata, dal che consegue essere le partorienti necessitate valersi dell’opera di donna che per sola pratica esercitano la professione di Levatrici Mammane, ossia Levatrici 11. Nel marzo 1816 fu istituito nell’Ospedale degli Innocenti di Firenze un Offizio di Maternità, dove si sarebbero ospitate 12 ragazze, una possibilmente di Calcinaia, per istruirsi nella materia. Il corso aveva la durata di due anni ed era riservato alle provenienti da famiglia facoltosa, a chi fosse in grado di leggere e scrivere, avesse un’età compresa tra i 20/35 anni e disponesse di un vestiario decente. Nessuna donna rispose al bando. Per trovare la prime due candidature si dovrà attendere il 1878, stavolta per i posti di Alunna Ostetrica sussidiati dalla Provincia di Pisa nei Regi Ospedali. I nominativi furono: Verdina Taccini e Maria Biasci. Fu negli anni precedenti all’Unità d’Italia che l’istruzione a Calcinaia subì due cambiamenti che potremmo definire epocali. Il primo riguardava le materie insegnate. Stando al regolamento scolastico, fino al 1853, era fra i compiti dell’insegnante l’impartire nozioni di lingua latina. Dall’anno seguente, per uniformarsi a una legge valida per le comunità con meno di 4.000 anime, queste divennero facoltative, inserendo al loro posto l’obbligo di istruire i ragazzi sul sistema dei pesi, misure e monete del Granducato. Il secondo mutamento toccava il personale docente, per la prima volta, dopo secoli, scelto anche fra i laici. Ne abbiamo notizia da un giornale dell’epoca, il Monitore Toscano, dove in previsione della giubilazione del maestro Cei fu pubblicato l’avviso di concorso. Si presentarono solo due uomini (21 febbraio 1859), il sacerdote Serafino Giannetti, scartato perché si candidava senza essere disposto a celebrare la messa (per i religiosi l’obbligo permaneva) e il laico Giuseppe Casarosa. L’ultimo fu eletto nonostante si fosse presentato al colloquio senza il Diploma di Idoneità, che dichiarò aver dimenticato a casa. Segnalo questo particolare per sottolineare come pur di avere un maestro in paese si fosse disposti a chiudere un occhio, dato che, per la verità, il Casarosa il diploma proprio non lo aveva, lo dimostrerebbe l’obbligo impostogli di conseguirlo entro tre mesi pena la rimozione dall’incarico. ASCC, Protocolli delle Deliberazioni della Giunta Municipale 1875-1879, F. 3, c. 414, 25 settembre 1878. 11 – 23 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 24 Diego Sassetti – 24 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 25 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Dal 1860 al 1900 C on gli accordi del 25 gennaio 1860, anche la Toscana e l’Emilia Romagna entrarono a far parte dello stato sabaudo, il tutto ratificato con il plebiscito del 12 marzo 186012. Uno dei problemi maggiori che si ebbero dopo l’Unità d’Italia, fu quello di far seguire ad un’unificazione di tipo giuridico-amministrativo (che aveva dovuto risolvere i problemi di pesi, misure e leggi, per non parlare di usi e costumi spesso in contrasto fra loro), un’unificazione dal punto di vista linguistico. A complicar ulteriormente il quadro contribuiva l’alto tasso di analfabetismo, che mediamente si aggirava attorno al 78% con punte del 90% nel Meridione. Dalla seconda metà dell’Ottocento la scuola pubblica fu regolata secondo la Legge Casati13, che riconobbe una certa parità dei sessi riguardo l’esigenze dell’educazione. L’istruzione elementare, a carico dei comuni, era divisa in un ciclo biennale inferiore (6-7 anni) gratuito e obbligatorio e un ciclo biennale superiore (8-9 anni) attivato nei comuni con istituti secondari o popolazione superiore ai 4.000 abitanti. Tra le materie era prevista la “dottrina religiosa”, il cui insegnamento era affidato nelle scuole elementari al maestro sotto il controllo del parroco; questa rimase in vigore fino al 1877, quando la Legge Coppino proibì ai maestri di insegnare storia sacra e catechismo. Nonostante la gratuità del biennio inferiore, la massa degli agricoltori non mandò di buon grado i figli a scuola o non li mandò affatto. Il motivo maggiore era la miseria, che non permetteva di privarsi senza danno del lavoro infantile, ma anche un diffuso senso dell’orgoglio, che spingeva a preferire l’ignoranza al far vedere il proprio figlio senza scarpe o magari digiuno. La Regia Prefettura di Pisa scriveva periodicamente al Sindaco perché stendesse l’elenco dei bambini tra i 6 e 9 anni che dovevano frequentare le elementari, chiedendo di convincere i genitori, con la sua autorità o quella delle persone più influenti del paese, a mandarli a scuola. Un quadro preciso sul problema viene tracciato da Olinto Montorzi, maestro della scuola rurale maschile di Fornacette. Interrogato sull’andamento della sua scuola nel 1887, dichiarò di aver avuto 77 iscritti, con una media di 63 frequentanti fra dicembre e febbraio e soltanto 47, quasi tutti della prima e seconda classe, da aprile a giugno: i mesi dei lavori campestri. Secondo Montorzi, le cifre mostravano lo scarso valore attribuito all’insegnamento da parte dei genitori: La scuola forse, a loro modo di vedere, è piuttosto un sicuro ricovero pei fanciulli, lungi dal considerarla il tempio dell’educazione popolare. Concludendo la nota con un suggerimento per aumentare il numero delle presenze: Osa (il maestro) inoltre esternare il desiderio che vengano provveduti dal Comune di carta e 12 Calcinaia si pronunciò con 677 voti favorevoli e 11 contrari, da G. Caciagli, La Provincia di Pisa vol. 3, Pisa 2001 p. 164. 13 Emanata dal Ministro della Pubblica Istruzione Gabrio Casati il 13 novembre 1859. – 25 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 26 Diego Sassetti Difficoltà e aspettative della Legge 15 luglio 1877 N. 3961, con cui si rendeva obbligatoria l’istruzione elementare. ASCC, Carteggio degli affari comunali F. 41, carta sciolta, 18 aprile 1883 – 26 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 27 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) penne per quei bambini che, figli di genitori di notoria miseria, frequenterebbero, come pel passato la scuola […] con quel profitto che ognuno può immaginare 14. Rimaneva comunque escluso chi non aveva un abbigliamento decoroso e si presentasse senza scarpe. Elenco di bambini/e che non frequentano la scuola nonostante l’obbligo imposto dalla legge. ASCC, Carteggio degli affari comunali F. 20, carta sciolta, 1877 ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 40, carta sciolta, 7 agosto 1887. 14 – 27 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 28 Diego Sassetti – 28 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 29 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche La scuola femminile di Calcinaia, nuovi locali scolastici e classi miste A bbiamo accennato come la Legge Casati prevedesse un’istruzione obbligatoria e gratuita anche per le bambine. Ne troviamo una prima traccia a Calcinaia dal Protocollo delle Deliberazioni Magistrali e Consiliari, quando, dovendosi attivare la scuola per le femmine (18 marzo 1861), fu stabilito di indire un concorso pubblico per maestra con uno stipendio di 235,20 lire italiane15. L’annuncio venne pubblicato a novembre sul Monitore Toscano, con un salario aumentato a 300 lire, insieme a quello del maestro della scuola la maschile, il cui stipendio era esattamente il doppio. Al bando risposero solo i coniugi pisani Michele e Cesira Soderini, entrambi eletti in carica. Contestualmente alla ricerca della prima maestra il Comune si adoperò per trovare un fondo adatto a contenere un numero maggiore di alunni. Fu scelto un locale di proprietà Coccapani, per una pigione di 18 scudi, circa 105 lire. Va precisato che sebbene l’istruzione femminile fosse oramai considerata necessaria, la preparazione scolastica aveva come scopo principale formare spose e madri esemplari. Siamo ancora molto lontani dalla parità: materie come lavori donneschi, economia domestica e, più avanti, puericultura, costituiranno il punto centrale nella formazione di generazioni di donne. D’altronde la stessa legge Casati prevedeva classi distinte per sesso e programmi diversificati. Al proposito merita di essere letta una Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione, diramata a Calcinaia nel 1898: La scuola femminile, dalla modesta stan- Attivazione del concorso per la maestra della scuola femminile e suo stipendio. ASCC, Protocolli delle deliberazioni del Consiglio Comunale F. 71, c. 120, 1881 ASCC, Protocollo delle Deliberazioni Magistrali e Consiliari, F. 71, C. 120, 18 marzo 1861. 15 – 29 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 30 Diego Sassetti Ammonimento a non trascurare i lavori donneschi nelle scuole. ASCC, Carteggio degli affari comunali F. 57, carta sciolta, 17 marzo 1894 – 30 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 31 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) zetta, ove si adunano le classi rurali, alle grandi aule […], restauri il culto dei lavori donneschi, troppo a lungo negletti per le vacue pompe di mal digerita istruzione. Direttrici e maestre sappiano che la famiglia, il Comune e lo Stato, giustamente pretendono che la donna abbia un’istruzione sufficiente, si che, liberata da superstizioni e pregiudizi, comprenda i suoi doveri e li adempia; ma esigono soprattutto che sorella, sposa e madre, con la soavità della parola e degli atti, diventi maestra di quella virtù, che sono l’anima della convivenza familiare. È dunque indispensabile che sia esperta in tutti quei lavori che meglio si convengono alla gentilezza ed alla diligenza mulierbe; di guisa che possa prendere in mano il governo dell’azienda domestica e informarla a spirito di operosità, di economia, di ordine, di nettezza, di pace 16. L’insegnamento della musica a Calcinaia Calcinaia offriva anche un’istruzione musicale gratuita ai ragazzi del paese. Fin dal 1789 aveva stipendiato un maestro d’organo, ma questa figura era venuta a mancare nel 1870. Fu una petizione dei componenti della Società Filarmonica comunale a portare l’attenzione sulla questione, facendo notare l’assurdità di aver recentemente restaurato l’organo parrocchiale senza che ci fosse nessuno in grado di suonarlo. L’anno seguente fu eletto il maestro di musica/organista Francesco Virgili, che avrebbe istruito i giovani dagli 8 ai 18 anni nel solfeggio, negli strumenti a fiato e accompagnato le funzioni religiose per un salario di cento lire l’anno. Le lezioni si tenevano tre volte a settimana e avevano la durata di un’ora. Nonostante l’impegno modesto, la paga era assolutamente inconsistente se paragonata ai salari del periodo, a cui, come nel caso del maestro di scuola, si aggiungeva l’obbligo della residenza nel Comune, escludendo così ogni possibilità di ricoprire incarichi simili. Non è un caso se in tre anni fu aumentata prima a 600 e poi a 900 lire. Per frequentare la scuola era necessario saper leggere e scrivere ed essere autorizzati dalla Giunta Municipale, salvo si fosse iscritti alla Società Filarmonica. Due volte a settimana, preferibilmente il giovedì e il sabato sera, si tenevano esercizi nella sala del Teatro (al primo piano del palazzo comunale), a cui erano ammessi tutti i giovani già istruiti nella musica nonostante avessero superato i 18 anni. Al termine dell’anno scolastico (30 settembre), il maestro presentava alla Giunta l’elenco dei giovani che si erano distinti per frequenza e capacità di apprendimento; alla fine dell’800 i corsi erano frequentati mediamente da una trentina di allievi. Nel 1898 la Società Operaia di Calcinaia aprì una vera e propria scuola di musica, la cui cattedra, dopo un anno, fu assegnata al Virgili. Il motivo della nomina è spiegato in questa breve frase di un consigliere comunale: Perché creare due posti quando lo stipendio di ambedue, sia pur cumulato, basterà appena appena al mantenimento d’una persona? ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 69, carta sciolta, Circolare del Ministero della Pubblica Istruzione del 1898. 16 – 31 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 32 Diego Sassetti Dal 1884 l’educazione musicale, canto corale per l’esattezza, fu anche materia scolastica vera e propria. Secondo le istruzioni del Ministro della Pubblica Istruzione Coppino: È indubitato che fra tanti mezzi il canto corale ha importanza massima; tien desta la fantasia, educa il buon gusto, coltiva acconciamente la memoria e figge negli animi, per via di bene scelte poesie, il sentimento della Patria e della famiglia. A darne comunicazione fu il Provveditore agli Studi della Provincia di Pisa, che condividendo a pieno le parole del Ministro aggiunse: In tale argomento io non posso aggiungere parole a quelle di S. E. per dimostrare quanto un tale insegnamento risveglia con maggior forza i sentimenti generosi, educando la mente e il cuore 17. Gli indirizzi delle quattro scuole comunali alla fine del XIX secolo. ASCC, Carteggio degli affari comunali F. 42, carta sciolta, 1888 ASCC, Carteggio Affari Comunal,. F. 32, carta sciolta, 1884. 17 – 32 – Dopo la costruzione del Palazzo Comunale (1868) le scuole vennero trasferite al suo interno; entrando dall’attuale portone principale si trovava a destra la femminile e a sinistra la maschile. Il costo dei lavori fu di £ 24.473. Date le ristrettezze economiche in cui versava il Comune, che non aveva altre rendite patrimoniali oltre a 78 lire dai canoni di livello, e per non gravare la popolazione con un aumento di tasse per vari anni, il Sindaco si rivolse al Regio Ministero della Istruzione Pubblica ottenendone un sussidio di £ 2.000. Cinque anni dopo gli insegnanti fecero notare che l’aumento della popolazione studentesca aveva già reso i locali troppo angusti. Nel 1874 il maestro della scuola maschile fu costretto a non ammettere in aula i bambini che non avessero compiuti i sei anni (che evidentemente, nonostante la legge, continuavano a frequentare i corsi), risolvendosi per dividere gli scolari in due classi: una con gli studenti dai sei agli otto insieme ai più grandi che ancora non sapevano leggere e scrivere, con orario 8.00-9.00 e 16.00-17.00; una con tutti i rimanenti, dalle 9.00 alle Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 33 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) 11.00 e dalle 17.00 alle 18.00. Le scuole furono ingrandite a partire dal 1878 e inaugurate nell’anno ‘81/82. Il nuovo locale si appoggiava al municipio dalla parte di levante, anche con lo scopo di conferire maggiore stabilità al palazzo. Il 1893 fu l’anno di una decisione innovativa quanto breve: l’apertura di una scuola mista maschile e femminile affidata alla direzione della maestra Lavinia Baglini. Breve perché creata per ottenere dal Consiglio scolastico provinciale l’autorizzazione a istituire corsi elementari superiori. Un progetto che non poté mai realizzarsi per il numero di abitanti di Calcinaia, inferiore a quello richiesto per i comuni obbligati ad avere una scuola di grado superiore (nel 1897 Comune Calcinaia contava 3963 abitanti, di cui 517 residenti a Fornacette) e per la media degli studenti: 57 ragazze e 80 ragazzi che scendevano sotto i 60 cessando molti bambini di frequentare la scuola nella buona stagione Il programma scolastico della seconda elementare. per seguire nei campi in aiuto ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 42, carta sciolta, 1888 dei propri genitori, e prestar loro qualche piccolo aiuto 18. A quanto detto si aggiungeva la diffidenza della maggior parte della popolazione alla promiscuità creata. La scuola fu soppressa prima dell’anno scolastico 1896/97, si dovrà attendere il 1900 perché si torni a parlare di scuole miste. 18 Nell’anno 1895-96 la scuola mista fu frequentata da 59 alunni (dei 35 ammessi agli esami finali se ne presentarono in 22, i promossi furono 16) e 58 alunne (delle 40 ammesse agli esami finali se ne presentarono 30, le promosse furono 22). Da ASCC, Protocolli delle Deliberazioni della Giunta Municipale, F. 7, cc.12v-13v, 21 marzo 1896. – 33 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 34 Diego Sassetti – 34 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 35 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Gli stipendi degli insegnanti alla fine del XIX secolo Adunanza del Consiglio Comunale per discutere la richiesta di aumento di stipendio da parte del maestro Moscadelli. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 42, carta sciolta, 1 maggio 1888 I maestri presentavano periodicamente, quasi a cadenza annuale, una richiesta di aumento di stipendio. Le difficoltà economiche degli insegnanti erano aggravate da una crisi generale e dalle caratteristiche del paese in cui operavano. Sono le parole dei diretti interessati, scritte a giustificazione delle loro petizioni, a darcene testimonianza. Nel 1867 il maestro Montorzi annotava: il Paese (è) piccolo e privo d’ogni e qualunque risorsa attinente alla sua industria; la numerosa famiglia composta di numero quattro individui di tenera età, al – 35 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 36 Diego Sassetti sostentamento della quale egli deve provvedere; ed in fine il caro delle pigioni, dei viveri e di quant’altro è necessario ai quotidiani bisogni della vita, rendono insufficiente al suo onesto mantenimento lo stipendio annuo di italiane £ 600, stanziatogli dall’Amministrazione di questo Comune […]19. Sette anni più tardi gli faceva eco la maestra Penelope Baglini: Nessuno ignora come le condizioni di tutti siano in oggi radicalmente cambiate, e come riesca malagevole, a chi non è discretamente provvisto di mezzi, il mantenersi in una posizione la quale abbia qualche esigenza 20. Sono le note di Fortunato Moscadelli ad essere le più interessanti. In queste viene ripercorsa brevemente la sua carriera scolastica, lasciando emergere come ritenesse di essersi impegnato nell’istruzione anche oltre le sue normali mansioni. In effetti l’insegnante ricevette vari riconoscimenti dalla Provincia e dal Ministero della Pubblica Istruzione: Il sottoscritto maestro della scuola elementare maschile di Calcinaia, rispettosamente espone alle SS. VV. Ill.me che egli da circa venti anni insegna in questa scuola, e con quale amore e zelo è benissimo noto alle SS. VV. Ill.me che hanno avute le più amplie conferme non tanto dai superiori scolastici della Provincia, quanto dal Ministero della Pubblica Istruzione; che fino dal primo giorno del suo insegnamento in questo paese il numero della scolaresca è stato così ragguardevole da richiedere in lui la pazienza, l’operosità e la fatica di quattro insegnanti; che con tale sua operosità ha ottenuto resultati si certi e buoni da risparmiare al Comune una spesa maggiore di altri insegnanti, i quali superiori avrebbero potuto forzare il municipio a mettere, qualora non avessero trovato nell’unico attuale insegnante tali requisiti da rispondere da sé solo ai bisogni della scolaresca del paese; che il suo stipendio oberato da una tassa di ricchezza mobile di £ 72 e da tassa di famiglia ed altro, viene ogni due mesi decimato di £ 18.87 che a fin d’anno formano £ 113.22, cifra che significa circa due mesi di stipendio del maestro, il quale in quel tempo dovrà naturalmente stare a digiuno per rispondere alle esigenze esattoriali ed agenziali; che siccome ogni fatica merita premio non solo, ma che anco, quando giunge al di là del dovere e tocca il sacrificio e l’abnegazione, merita plauso ed altrettanto incoraggiamento […]21. Non ripercorreremo la serie degli aumenti avuti nel corso degli anni, ci limitiamo a segnalare che al 1899 tutti gli insegnanti avevano una paga compresa tra le 667.60 e le 816 lire con eccezione del Moscadelli, che guadagnava annualmente £ 1132.222. ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 4, carta sciolta, 26 marzo 1867. ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 13, carte sciolte, 28 aprile 1874. 21 ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 40, carte sciolte, 23 agosto 1887. 22 Altri stipendi del periodo: medico condotto £ 1.600, chirurgo condotto £ 1.800, postino rurale (corrispondenza per Calcinaia, Fornacette e Pontedera) £ 600, amanuense del Comune £ 400. 19 20 – 36 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 37 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) L’impegno del maestro Moscadelli nell’insegnamento. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 42, carta sciolta, 11 ottobre 1887 – 37 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 38 Diego Sassetti Piccoli scandali e note di colore legati all’istruzione Gli ultimi anni del secolo ci offrono lo spunto per trattare alcune note di colore che ebbero come protagonisti docenti e alunni calcinaioli. La prima riguarda il maestro Fortunato Moscadelli, sottoposto a “autorevole monito” del Sindaco e minaccia di licenziamento in caso di reiterazione. Che cosa era successo? Per saperlo dobbiamo leggere il rapporto di una guardia municipale: col quale si denunzia avere il giorno precedente il Sig.re Fortunato Moscadelli, maestro della Scuola Elementare di Calcinaja, dato luogo a una grave e scandalosa pubblicità, introducendo nelle ore pomeridiane di detto giorno, e mentre il paese era in festa, una femmina nella di lui Scuola e colla quale ivi si rinchiuse e trattenne alquanto tempo, facendola di poi uscire da una delle finestre che guardano l’orto della limitrofa casa del D.re Luigi Barsali, nella credulità forse, di eludere con tale espediente la vigilanza dei curiosi che eransi appostati all’uscio d’ingresso di detta Scuola per vederli uscire 23. Un secondo caso è legato a una “passeggiata scolastica”, in cui gli alunni, accompagnati dalla Banda di Calcinaia e membri del Consiglio Comunale, visitarono i Comuni di Vicopisano, Buti e Bientina. Giunti all’ultimo paese, nella piazza davanti al municipio, trovarono un gruppo di persone a giocare a pallone. Dovendo queste smettere per il loro arrivo, cominciarono subito a insultarli: ecco i lavativi o spudorati a romperci i c..... I bambini furono costretti a correre a casa da soli, mentre i paesani presero le difese di una ragazza molestata dopo l’inizio delle liti. Alla fine non accadde nulla di particolarmente grave, ma l’episodio non contribuì ad accrescere l’amicizia tra i due territori: entrambi i sindaci dovettero far circolare un manifesto in cui minacciavano di arresto i paesani che avessero disturbato il transito di persone dell’altro Comune. L’ultimo episodio, sicuramente più serio dei precedenti, costò l’interdizione dall’insegnamento per tre anni al maestro Alfonso Baldissieri (21 maggio 1888) per gravi offese al buon costume. Di quali fossero le colpe del maestro non abbiamo trovato menzione. ASCC, Protocolli delle Deliberazioni della Giunta Municipale, F. 4, c. 89r, 3 giugno 1880. 23 – 38 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 39 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Il regolamento scolastico e gli orari delle lezioni P er quanto i programmi scolastici fossero stabiliti dal Regolamento per le Scuole Elementari della Provincia, il Consiglio Comunale di Calcinaia poteva riservarsi raccomandazioni particolari agli insegnanti che, in fin dei conti, erano pur sempre dipendenti municipali. Ad esempio si consigliava ai maestri di istruire i ragazzi sui nomi delle parti del corpo, sulla divisione del tempo, sul disegno lineare e di valutare se esercitarli nella lettura del latino, come desiderato da vari calcinaioli. Per le maestre rimanevano le solite prescrizioni sui lavori a maglia e cucito, essendo questi i lavori più necessari a una donna. Gli insegnanti sono dipendenti del Comune di Calcinaia. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 18, carta sciolta, 21 novembre 1870 – 39 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 40 Diego Sassetti Nel 1868 l’anno scolastico iniziava il 2 novembre e si concludeva il 30 settembre successivo (nel 1876 le scuole iniziarono il primo di ottobre, il 3 settembre nel 1883), con orario 9.00-12.00/14.0016.00 da novembre al primo maggio e dalle 8.0011.00/16.00-18.00 negli altri mesi. Per evitare che bambini provenienti da varie frazioni, spesso in aperta campagna, dovessero percorrere il tragitto fino alle classi due volte al giorno, dal 1880 le scuole di Fornacette ottennero di avere lezione dalle 9.00 alle 14.00; nell’83 fu deciso di tornare al vecchio orario. Oltre al consueto giovedì, si faceva festa il pomeriggio del sabato, per la patrona Santa Ubaldesca, per il titolare della Pieve San Giovanni Battista, il 3 giugno per la festa nazionale e i giorni del genetliaco di Re e Regina (14 marzo e 20 novembre)24. Va fatto notare, a differenza da oggi, che le vacanze non erano propriamente fissate. Il maestro aveva la possibilità di spostarle da ottobre a un periodo a sua scelta, era sufficiente che avvertisse il Gonfaloniere per tempo e ricevesse la sua approvazione. Due esempi: nel 1872 e 1873 la maestra della scuola femminile di Calcinaia chiuse la scuola dal 14 luglio al 20 agosto per curarsi con dei bagni marini; nel 1873 la scuola maschile del capoluogo venne chiusa per permettere al maestro di preparare gli esami di Insegnamento Normale25. Un estratto dal calendario scolastico 1882-83. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 32, carta sciolta, 1882 24 Dal 26 dicembre 1892, ogni volta che i giorni di scuola consecutivi fossero più di tre, la festa del giovedì era osservata anche se nella settimana cadeva un’altra vacanza straordinaria: Non si tratta di dar riposo al corpo, bensì alla mente, e la vacanza sarà più bene impiegata sia nelle esercitazioni ginnastiche, sia ed anche meglio in passeggiate, le quali ricreando l’animo, e porgendo occasione ad utili insegnamenti, contribuiscono a crescere la reciproca benevolenza fra i docenti e gli alunni. Da ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 51, carta sciolta, 26 dicembre 1892. 25 ASCC, Protocollo delle Deliberazioni del Consiglio (18 ottobre 1870 – 9 maggio 1875), F. 2, pp. 94 e 167. E ASCC, Protocollo delle Deliberazioni della Giunta Municipale, F. 2 (21 nov. 1870 – 18 ottobre 1875), p. 190. – 40 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 41 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Disposizioni relative alle scuole elementari. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 38, carta sciolta, 1886 La maestra Penelope Baglini ha l’autorizzazione a chiudere le scuole per sottoporsi a cure mediche. ASCC, Protocolli delle deliberazioni del Consiglio Comunale F. 2, carta sciolta, 1873 – 41 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 42 Diego Sassetti – 42 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 43 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche La preparazione degli insegnanti I l numero degli insegnanti era in lento e costante aumento, ma ancora troppo spesso ci si rivolgeva a personale scarsamente preparato. Secondo il Ministro della Pubblica Istruzione, molte amministrazioni comunali erano convinte che saper leggere, scrivere e fare i conti con una certa precisione, fosse più che sufficiente a chi si dedicava all’insegnamento dei bambini più piccoli. Ritenendo che una preparazione più approfondita fosse inutile, perfino sconsigliata, alla vita di annegazione a cui sembravano condannati i maestri di campagna. La nomina degli insegnanti, sosteneva il Ministro, era il frutto di una selezione basata sulla scelta di chi si accontentava di uno scarso stipendio più che sull’attitudine a educare. Errore non da poco, ritenendo che per insegnar poco e bene si deve saper bene e molto 26. Le preoccupazioni del Ministero non erano infondate, si consideri che si arrivò alle soglie del XX secolo (1897) prima di rimuovere dall’incarico gli ultimi docenti che insegnavano senza l’abilitazione. Per migliorarne la preparazione i maestri venivano sottoposti a periodici corsi di aggiornamento, obbligatori o liberi, su pedagogia e ginnastica educativa. Fra le materie facoltative, non indispensabili nel curriculum degli educatori, c’era “insegnamento agrario elementare”. La troviamo insegnata anche a Calcinaia da Fortunato Moscadelli (solamente nella scuola serale), che dichiarò di averla appresa alla Scuola Tecnica di San Miniato e tramite esperienza personale27. Letture del maestro Nel primo mese dell’anno scolastico, prima di ancora di usare il sillabario, il maestro delle sezioni inferiori insegnava agli studenti a maneggiare correttamente la penna, a “tirare linee” e la disciplina necessaria. Questi concetti basilari erano riportati nel Calendario Scolastico inviato agli insegnati prima dell’inizio dei corsi. Un foglio di grande formato, dove accanto ai giorni di scuola si segnalavano i libri adatti agli alunni a seconda della classe frequentata. Ma quali erano le letture suggerire per la formazione e aggiornamento del maestro? Ne riportiamo un breve elenco diviso per libri e periodici. Libri: I promessi sposi (Manzoni), Le mie prigioni (Pellico), Ricordi e Romanzi (D’Azeglio), Novelle (Carcano), Lettere morali (Ferrucci), Antologia italiana (Puccianti), Antologia (Targioni Tozzetti), Antologia (Leopardi), Nozioni di Geografia (Pontani), Animali e Piante (Fornari), Trattato completo di Pedagogia (S. Colonna), Trattato di Ginnastica elementare (Valletti). Periodici: L’Osservatore Scolastico, Il Maestro elementare italiano, L’Istruttrice, Giornale per i Bambini, La Pergola. 26 ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 7, Circolare n. 211 del Ministero della Istruzione Pubblica. Comitato per l’Istruzione primaria e popolare, carta sciolta, 23 settembre 1867. 27 ASCC, Carteggio Affari Comunali, N° 30, carta sciolta, 13 novembre 1882. – 43 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 44 Diego Sassetti I risultati degli esami finali del 1893. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 57, carta sciolta, 2 settembre 1886 – 44 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 45 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) I libri di testo consigliati per le scuole festive, serali e di campagna. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 32, carta sciolta, 1883 Le letture per i più piccoli. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 32, carta sciolta, 1883 – 45 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 46 Diego Sassetti L’immagine sottostante riporta una “noticina” del maestro della Scuola elementare maschile di Fornacette per il Sindaco di Calcinaia. Contiene l’elenco del materiale scolastico da acquistare, tra cui dei libri da procurarsi prima dell’inizio delle lezioni; il Regio Ispettore del Circondario aveva riscontrato l’uso di testi non approvati dal Consiglio Scolastico della Provincia. Nota del maestro di Fornacette con i libri da acquistare. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 22, carta sciolta, 14 ottobre 1878. – 46 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 47 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche Scuole private e scuole serali Frontespizio del ruolo degli scolari che hanno frequentato la scuola serale di Fornacette, Anno Scolastico 1873-1874. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 14, carta sciolta, 1874 – 47 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 48 Diego Sassetti I ragazzi provenienti da famiglia benestante o chi desiderava rimettersi in pari con gli studi nonostante svolgesse un lavoro, aveva la possibilità di iscriversi alle scuole private riconosciute dalla legge Casati. Nel corso degli anni Ottanta del XIX secolo, il Comune ebbe dalle 6 alle 7 scuole maschili, femminili e miste, che offrivano corsi serali e diurni. Ad insegnare, spesso nella propria abitazione, erano gli stessi maestri che tenevano i corsi ordinari, ai quali si poteva aggiungere il sacerdote. Prendiamo in esame l’anno scolastico 1884/85. Si contavano: 1) scuola femminile diurna di Calcinaia con 22 allieve, tenuta da Giovanna Giacomelli 2) scuola femminile diurna di Fornacette con 23 allieve, tenuta da Assunta Montorzi; 3) scuola maschile diurna di Fornacette con 18 iscritti, tenuta da Giovanni Marinai; 4) scuola maschile serale di Calcinaia con 65 iscritti, tenuta da Fortunato Moscadelli; 5) scuola maschile serale di Fornacette con 20 iscritti, tenuta da Olinto Montorzi; 6) scuola maschile serale di Fornacette con 12 iscritti, tenuta da Giovanni Marinai. Registro di ammissione alla scuola serale maschile di Fornacette con il numero dei frequentanti. Anno Scolastico 1873-1874. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 14, carta sciolta, 1874 – 48 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 49 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Statistica degli iscritti alla scuola serale maschile di Calcinaia, Anno Scolastico 1884-1885. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 36, carta sciolta, 1885 La necessità di confrontarsi con un panorama europeo sempre più industrializzato, portò il Ministero della Pubblica Istruzione a occuparsi della formazione della classe operaia. Nel 1866 si sottolineava senza mezzi termini l’inferiorità italiana riguardo alle arti, industrie e agricoltura. Si riconosceva l’impegno dei comuni per creare nuove scuole elementari, ma poco o nulla si era fatto per la “generazione attuale” e l’attivazione di scuole serali per adulti. Col Regio Decreto del 22 agosto furono stanziate 300.000 lire per lo scopo e coniate medaglie in oro e argento per gli insegnanti che più si fossero distinti nella materia. Una coeva Circolare dell’Ispettore Scolastico della Provincia di Pisa spiegava: È inutile trattenersi qui a dimostrare i vantaggi della istruzione in generale, e in particolare per gli operai, giacché non vi ha persona di buona fede che non ne sia convinta […] è da osservarsi che solo alla maggiore coltura degli operai devono la Francia e l’Inghilterra quell’alto grado di perfezione a cui là son giunte le industrie e le manifatture, e il quale non possiamo in alcun modo sperare che raggiungano presso di noi, finché il lavoro meccanico e materiale non sia regolato dalla intelligenza raffinata della istruzione 28. 28 ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 2, Circolare del Dott. R. Masi Regio Ispettore Scolastico della Provincia di Pisa, carte sciolte, 6 Giugno 1866. – 49 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 50 Diego Sassetti Le professioni esercitate dagli alunni della scuola serale di Fornacette, Anno Scolastico 1893-1894. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 57, carta sciolta, 2 aprile 1894 – 50 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 51 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Il Comune aveva scuole serali regolari, tenute fino agli anni Novanta dai maestri Fortunato Moscadelli e Olinto Montorzi (a cui si aggiunse Giovanni Marinai dal 1885), rispettivamente per la comunità di Calcinaia e Fornacette. La durata dei corsi era di circa quattro mesi. Dalle note di pagamento sappiamo che il compenso per gli insegnanti oscillava tra le 40 e le 100 lire e che si aveva un numero di allievi considerevole: nell’anno 18731874 il Montorzi insegnò a 88 giovani adulti analfabeti di età compresa tra i 13 a i 28 anni. Venti anni dopo la scuola era frequentata da 38 allievi. Il Registro di Ammissione ci permette di conoscere le professioni esercitate dagli studenti. Per lo più barrocciai (8), braccianti (8) e coloni (7), ma anche possidenti (5), falegnami (3), impiegati ferr.a (3), calzolai (2), bottegai (1) e fabbri meccanici (1), tutti dai 12 ai 23 anni, provenienti anche dai Comuni di Santa Maria a Monte, Cascina, Vicopisano e Pontedera. Richiesta di “lumi” per attivare una scuola serale. ASCC, Protocolli delle deliberazioni magistrali e consiliari F. 71, p.198 , 17 marzo 1862 Illuminazione Nel 1873 l’illuminazione di Calcinaia era affidata a sei lampioni. Cinque erano i cosiddetti lumi della “mezzanotte”, accesi dall’imbrunire fino alle 24.00, l’ultimo rimaneva in funzione fino all’alba. In caso di mancanza di luce lunare e tempo nuvoloso rimanevano tutti attivi fino alle prime luci del giorno. Il lumaiolo (o accenditore), si impegnava a comprare di tasca propria petrolio, calzette, cilindri e i cristalli che si fossero rotti. Doveva pulire i lampioni frequentemente e togliere le macchie d’olio che potevano offuscare le lanterne sottoponendole a bollitura mensile; ogni qualvolta una luce fosse trovata spenta in orario di accensione veniva multato. Al termine del mandato, solitamente triennale, i lampioni andavano riconsegnati in perfetto stato, il Comune si occupava della sola riverniciatura29. Dopo che il medico condotto cadde in un fosso la notte del 6 ottobre 1883, fu piazzata una nuova luce nella “via del Giardino del Paese” per maggiore sicurezza dei paesani. ASCC, Protocolli delle Deliberazioni della Giunta Municipale, F. 2, p. 211, 2 ottobre 1873. 29 – 51 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 52 Diego Sassetti – 52 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 53 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Cosa c’era sui banchi di scuola U n’informazione curiosa che l’Archivio Storico ci fornisce riguarda il materiale che si trovava comunemente in un’aula. Sommando i dati degli inventari agli elenchi di acquisti fatti dal Comune, possiamo ricostruire con una certa precisione l’interno di una classe ottocentesca a Calcinaia. Oltre alla lavagna, solitamente erano presenti un cartellone del sistema decimale, le carte geografiche (Italia, Europa e mappamondo) e delle tavolette da applicarsi al muro per contenere le lettere dell’alfabeto. Alcune scuole disponevano anche di un mappamondo in globo e di un abaco: una intelaiatura di legno dolce sostenuta da quattro piedi con 10 filoni di tondino di ferro trasversali ove sono infilate 100 palline (o ghiandine) per la numerazione. I banchi degli alunni erano lunghi da 1.60 m a 3.10 m con alloggi per 2 o 6 calamai. Un armadio in legno di abete con serratura conteneva la cassetta delle penne e matite, una brocca di gesso, un calamaio in ceramica con la “ciotola del polverino”, un campanello di bronzo e la bomboletta di latta per il canfino30. Ogni classe aveva lumi, crocifisso e ritratto (o busto in gesso) del Re. Alcuni beni di proprietà della scuola maschile di Calcinaia. ASCC, Inventari F. 2, carte non numerate, 1861) Un olio resinoso distillato dal petrolio. 30 – 53 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 54 Diego Sassetti Non tutti gli oggetti elencati si trovavano in ciascuna delle scuole comunali, la più fornita era la maschile di Calcinaia. Col Regio Decreto N. 4085 del 1° settembre 1886, fu stabilito il concorso dello Stato alle spese di fabbricati e arredamenti scolastici elementari sostenute dai comuni. Il municipio forniva il necessario per la pulizia delle aule e comodità degli alunni e ogni anno, bilancio permettendo, acquistava testi scolastici, materiale da cancelleria, carta, petrolio e legna per l’inverno31. La scelta del materiale era suggerito dai maestri o dal Regio Ispettore Scolastico della Provincia di Pisa, nei cui verbali si annotavano giudizi sul livello dell’insegnamento e sullo stato delle aule. Negli anni 1860-80 la scuola maschile di Calcinaia fu sempre giudicata ottima, anche grazie alle grandi capacità del maestro Moscadelli, discrete la femminile del capoluogo e la maschile di Fornacette; la femminile di Fornacette dava speranza di buoni risultati. Per farci un’idea sulle richieste dei docenti, prendiamo ad esempio una nota degli oggetti di stretta necessità scritta dalla maestra Penelope Manetti per le alunne di Calcinaia (19 ottobre 1878): 1° Una catinella con qualche asciugatoio per le bambine. 2° Un vaso di terra per la latrina e brocchina per la medesima. 3° I calamari occorrenti per tutte le alunne. 4° Una bottiglia con bicchiere per la maestra. 5° Un pajo di forbici. I nomi di alcuni alunni che hanno superato con successo gli esami finali. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 33, carta sciolta, 1872 31 Due acquisti particolarmente consistenti si ebbero nel 1875: 800 lettere per la “sillabatura” e 24 cartelloni (carte geografiche probabilmente); e nel 1878, quando alla Libreria Scolastica del Professore Silvestro Bini di Firenze si comprarono: 150 registri per la scuola, una risma e mezza di “carta rigata”, 60 calamai di maiolica, 20 scatole di penne, aste da penna, una scatola di matite per la lavagna, 45 copie del libro di lettura per la I^ classe, 40 per la II^, 35 per la III^, e 60 copie del testo Prima Lettura. – 54 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 55 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Appunti per le pagelle di tre alunni calcinaioli. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 33, carta sciolta , 1872. Il rapporto fra insegnanti e istituzioni non fu sempre felicissimo. Alcune richieste furono ripetute per anni prima di trovare accoglimento, producendo corrispondenze dai toni indispettiti. Dopo aver segnalato la mancanza di caldano, “calzette per i lumi” e dei libri cento volte domandati, il maestro Montorzi scrisse al Segretario Comunale: Mi risponde alle domande che le feci nella mia lettera speditale otto giorni or sono? Io non so come contenermi in quanto a provvedere ciò che occorre per questa scuola. O provveda lei o ci penso io; ma risponda almeno. Mi creda 32. ASCC, Carteggio Affari Comunali, F. 24, carta sciolta, 24 ottobre 1879. 32 – 55 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 56 Diego Sassetti Lette ai giorni di oggi, alcune richieste rischiano quasi di farci tenerezza. Nel novembre 1887 la maestra Bianca Marinaj aveva ricevuto solo l’inchiostro e il registro, mancavano le matite, lapis, carta e, soprattutto, chiedeva che alla scuola femminile, come alla maschile, si passasse un po’ di brace per combattere il freddo dell’inverno. Custodia e pulizia delle aule era affidata ai bidelli o “servi della scuola”. Nella seconda metà dell’Ottocento ebbero un guadagno annuo dalle 40 alle 84 lire, con possibili aggiunte per servizi serali o in occasione degli esami. Le sorelle Marianna e Guglielma Baccheretti arrivarono a 96 lire nel 1894, ma oltre a curasi delle scuole di Calcinaia erano anche spazzine dei locali comunali. In alcuni periodi il servizio non dovette essere attivo. Da una nota del Regio Ispettore sappiamo che nel 1882 la scuola femminile di Fornacette fu trovata molto sporca. La maestra, vistasi rimproverata, rispose che nessuno pensava a spazzare e a pulire la scuola e che era costretta far fare un poca di pulizia dalle bambine. In una certa misura rientravano nel personale scolastico anche il medico e il chirurgo di Calcinaia. Tra i loro compiti, infatti, c’era la visita settimanale delle scuole per individuare alunni affetti da malattie contagiose e l’annuale inoculazione del “vaiolo vaccino33”. 33 Nel 1858 il medico riscosse £ 10.13.4 per la somministrazione a 32 bambini; sempre al medico, nel 1869, si assegnarono £ 6.16 per 22 bambini e £ 28 al chirurgo per 100 alunni. – 56 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 57 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Le scuole di Fornacette La frazione di Fornacette si trova in una zona facilmente raggiungibile da Cascina, Pontedera e Vicopisano. Questi Comuni, dal 1862, iniziarono le trattative per attivare una scuola maschile consorziata da finanziarsi in proporzione al numero degli allievi proventi dai loro territori. Fu aperta nel 1864, nei locali forniti da Giuseppe Pierazzini per 176.40 lire. Cinque anni dopo si inaugurò l’Asilo d’Infanzia per le Femmine o asilo rurale d’infanzia, a cui si ammettevano bambine a partire dai tre anni. Nel 1876 la nomenclatura ufficiale divenne “Scuola Elementare Femminile”, dato che, osservando l’età delle alunne, si era constatato che sole 13 su 66 non raggiungevano i 6 anni di età, mentre le restanti andavano dagli 8 ai 15. Regolamenti scolastici, corsi e orari, erano simili a quelli esaminati per le scuole del capoluogo34. Altrettanto può dirsi per i problemi organizzativi. Le scuole, oltre a diventare sempre più piccole in rapporto al numero degli studenti, si tenevano in locali inadatti, pericolosi e nocivi alla salute dei docenti, come pure a quella degli alunni. L’istituzione ufficiale della scuola maschile di Fornacette. ASCC, Protocolli delle deliberazioni magistrali e consiliari, F. 33, c. 74r, 1872 34 Nell’anno scolastico 1886/7 i corsi si tennero dal 1 settembre 1886 al 7 luglio 1887, giorno degli esami finali. Come consigliarono i pedagogisti, la scuola fu divisa in tre sezioni con un totale di 77 iscritti. – 57 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 58 Diego Sassetti Una delle questioni principali era legata dalla mancanza di acqua potabile. Sembra che a Fornacette fosse pessima, tanto da costringere la popolazione a bere quella di Pontedera o Vicopisano, procurandosela per 60 centesimi a ettolitro dai venditori pubblici. Era compito del Comune di Calcinaia procurarla a maestri e alunni. Le difficoltà di spazio si sarebbero potute risolvere con il nuovo edificio progettato dall’ingegnere comunale Angiolo Reali a partire dal 1886. La scuola avrebbe dovuto costruirsi su un terreno di tale Vittorio Masoni per una spesa di poco superiore alle 20.000 lire. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 40, carta sciolta, 1886 Pur senza l’aiuto degli altri comuni consorziati tiratisi indietro, Calcinaia era disposta a addossarsi l’impegno di un mutuo trentennale al 3% con la Cassa Depositi e Prestiti. Tutto sembrò procedere per il meglio fino al giugno 1888, quando la richiesta venne bocciata per alcune irregolarità progettuali: la distanza eccessiva tra le finestre e l’orientamento dell’edificio. L’ostacolo maggiore era comunque legato all’uso del primo piano, pensato per essere affittato alle famiglie dei maestri, soluzione vietata dalla legge. Si finì per ripiegare su una casa dell’On. Cavaliere Francesco Orsini Baroni da riadattare per l’insegnamento che, pur non soddisfacendo a pieno le esigenze igieniche, è però certo che riuscirà più salubre, più comoda, e meglio situata che non i locali attuali. – 58 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 59 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Elenco delle alunne della scuola femminile di Fornacette, Anno Scolastico 1887-1888. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 40, carta sciolta, 1887. – 59 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 60 Diego Sassetti Elenco delle alunne della scuola femminile di Fornacette, Anno Scolastico 1888-1889. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 40, carta sciolta, 1888 – 60 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 61 L’Educazione scolastica a Calcinaia e Fornacette vista attraverso le fonti storiche (1600 – 1900) Risultati degli esami finali nelle scuole femminili di Fornacette, Anno Scolastico 1888-1889. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F .40, carta sciolta, 1886-1887 – 61 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 62 Diego Sassetti Esito degli esami finali nella scuola maschile di Fornacette, Anno Scolastico 1887-1888. ASCC, Carteggio degli Affari Comunali F. 40, carta sciolta, 1887. – 62 – Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 63 Impa_Sassetti 7-12-2011 12:43 Pagina 64 Finito di stampare nell’anno 2011