EWQLSO PRO XP RME RPM MICROFONI VIOLET TANNOY

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EWQLSO PRO XP RME RPM MICROFONI VIOLET TANNOY
EURO 6,90
RIVISTA
CON
CD-ROM
FEBBRAIO 2006
STEINBERG
THE GRAND 2
CREAMWARE PRO-12
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RME RPM
Anno II - Mensile - Febbraio 2006
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003
E AURALIA
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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www.compmusic.it
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PROJECT STUDIO
CHANDLER LIMITED TG-1
Compressore/Limiter a due canali EMI
di Luca Pilla
Di Chandler abbiamo visto il clone
LTD-1 di Neve 1073, questo mese è
il turno di uno dei
compressori/limitatori più in
voga del momento. Parliamo di un
prodotto legato agli studi Abbey
Road e ricreato a partire dall’EMI
TG-12413 Limiter, usato nelle
console custom EMI alla fine degli
anni ’60.
l TG Limiter fu disegnato per comportarsi
come l’amatissimo Fairchild 660/670 ma non
fu un semplice clone, avendo un suono tutto
suo. Il suono di questi compressori EMI, che non
uscirono mai dagli studi Abbey Road, è legato ai
Beatles, ai Pink Floyd (Dark Side Of The Moon vi
dice niente?) e ai Rolling Stones. Chandler ha
concluso un accordo con EMI e gli Abbey Road
Studios per riprodurre dagli schemi e dai prodotti
originali la serie TG, a cui appartiene anche TG-2
che vedremo presto su queste pagine.
TG-1 impiega un circuito completamente discreto
con trasformatori in ingresso e in uscita per bilanciare il segnale. L’elemento responsabile della
compressione e del limiting è un network di diodi
in grado di introdurre una distorsione armonica
quando viene tirato per i capelli.
Caratteristica fondamentale di TG-1 è la sua apertura sulle alte, simile a quella di un Fairchild, che
è tutta da sentire per crederci. Naturalmente, con
un disegno di questo tipo, il suono è colorato ma
naturale.
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Fig. 1 L’interno di TG-1 rivela la maniacale precisione rispetto al modello EMI originale.
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Insieme al TG-1, a due
unità rack, abbiamo ricevuto anche l’alimentatore
PSU-1 di cui abbiamo parlato in occasione di LTD-1.
Ancora una volta l’alimentazione è esterna per
garantire la massima
pulizia del segnale, e
utilizza una connessione
a quattro poli con voltaggi a 48 e +/- 24
Volt. L’aspetto di TG-1
è piacevolmente vintage. I due VU Meter,
retroilluminati, visualizzano solo la riduzione
del gain e sono leggibili senza difficoltà.
Oltre allo switch per
l’accensione, ne troviamo altri cinque. Il primo
serve per abilitare la modalità stereo dove però è
necessario porre il release su identiche posizioni
per i due canali. Il canale con la compressione
maggiore diventa il master per l’altro.
Le altre due coppie permettono, distintamente per
i due canali, di bypassare il comp/limiter e usare i
soli circuiti interni per aggiungere a piacere la distorsione armonica da 0 al 2% (THD/Limit), e di
portare il segnale non trattato direttamente alle
uscite audio (Out/In). La scelta di usare il compressore o il limiter è a carico della manopola
switch Comp/Limit. Tre sono i controlli previsti:
Input/Hold corrisponde alla soglia di intervento ed
è gestito da un potenziometro che, come opzione,
può essere sostituito con uno switch Elma a 21
posizioni per un miglior controllo della soglia ai
limiti più bassi, Output è uno switch a 21 posizioni a passi di 1 dB per controllare il make up gain
tra -10 e +10 dB, e Recovery gestisce i tempi di
rilascio con uno switch a 6 posizioni dove la prima
è sempre la più veloce, e interagisce sempre con
la soglia impostata.
L’interno di TG-1 evidenzia una produzione artigianale molto curata. I trasformatori sono agganciati allo chassis come anche tutti i controlli, che
sfruttano un pannello di metallo retrostante a
quello serigrafato.
Come abitudine di Chandler, anche questa volta
troviamo quattro transistor con il nome cancellato.
I due trasformatori Carnhill VTB9045 sono impiegati per il segnale in entrata e corrispondono ai
Neve L10468. Gli altri due, costruiti direttamente
su specifiche di Chandler, hanno i pin 4-6 a 50
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Fig. 2 Le connessioni sul pannello posteriore.
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CHANDLER LIMITED TG-1
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Fig. 3 Gli switch di controllo.
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Fig. 4 I selettori usati per controllare i parametri del limiter e del
compressore.
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Fig. 5 Il suono del TG-1 è in parte dovuto a questo network di diodi.
Fig. 6 Il trasformatore custom per l’output.
Lo switch Comp/Limit seleziona un compressore
con rapporto fisso a 2:1 oppure un limiter che
riduce il segnale di 20 dB.
Anche i tempi di attacco sono fissi: il limiter ha un
tempo di intervento di 8 ms mentre il compressore ha un tempo di 47 ms, valore che si può giudicare una media tra i più veloci.
I tempi di rilascio, gestiti dallo switch Recovery,
sono di 0.05, 0.1, 0.25, 0.5, 1 e 2 secondi, per il
compressore di 0.25, 0.5, 1.20, 2.5, 5 e 10
secondi.
Apparentemente TG-1 sembrerebbe il classico
limiter con poche possibilità, in realtà con questi
controlli si può spaziare per un mondo intero! E
con fantasia si può trasformare il doppio canale in
un singolo canale: con il primo si comprime la
voce e quindi si esce per entrare in un eq, la cui
uscita viene poi condotta al secondo canale impostato come limiter, o viceversa come Eddie
Kramer insegna.
Nella sua proposta, il primo canale funziona come
limiter con valori di Input tra 4 e 6, di Output tra
-2 e + 2 e Recovery a 1 o 2.
Il segnale in uscita viene quindi ricondotto fisicamente (ci vuole un cavo!) al secondo, impostato
come compressore, con impostazioni simili di
Input e Output al precedente, ma con Recovery
tra i 4 e 6.
Risultati garantiti per tirare fuori la voce senza
schiacciarla troppo e senza perdere in contenuto
sulle alte, anzi!
Michael Brauer usa il TG-1 come compressore su
batterie a basso, mixando in seguito il segnale
compresso con quello originale, cosa facilissima
da fare su una console, meno quando si usa una
DAW.
Infatti quei minimi ritardi tra l’ingressi e uscite
digitali rischiano di creare un bel flanger sui piatti
e svuotare i bassi per opposizione di fase. Il fader
di volume può essere la soluzione per spostare la
fase di quel minimo per rendere il segnale meno
artificiale.
TG-1 non è solo un eccellente limiter: la funzione
THD permette di colorare il suono fino ad arrivare
a una distorsione ben avvertibile al limite estremo
del 2%. Sebbene in queste condizioni la distorsione sia eccessiva, c’è sempre una chitarra distorta
o un drum kit che ne può beneficiare in tempi di
neo-punk, e abbassandola si può sfruttare benissimo anche sulla voce, sui synth e su qualsiasi
altro strumento che si voglia colorare in maniera
definitiva. Toglie sicuramente il sapore di digitale
per introdurre colori più legnosi, poco vellutati ma
piacevoli ed eufonici.
Qualche appunto si potrebbe fare per la scelta dei
valori di Recovery che avrebbero potuto essere in
numero maggiore, il tempo di intervento del compressore è un po’ lento (47 millisecondi) e si pone
in un range intermedio. Pazienza, la sostituzione
di un condensatore potrebbe essere sufficiente
per ridurre il valore.
Certo è che di fronte a un suono siffatto è quasi
un peccato non poter contare su controlli continui
di attacco e rilascio, dove trovare le impostazioni
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perfette.
Ohm e i pin 1-3 a 600 Ohm e sono dedicati al
segnale in uscita. I due VU Meter non sono cinesi, bensì dei Sifam costruiti in Inghilterra.
Le saldature interne sono fatte a mano su una
PCB costruita anch’essa artigianalmente.
QUASI UN PRESET?
Come avrete notato non ci sono controlli per
impostare il rapporto di compressione.
CM&PS
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Fig. 7 I due trasformatori per l’input sono prodotti da Carnhill.
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Fig. 8 Un particolare dei transistor usati e del relay per il bypass.
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PROJECT STUDIO
CHANDLER LIMITED TG-1
Non perde mai in contenuto sulle alte, rendendo spesso superfluo un passaggio dall’equalizzatore, e anzi
ha una forte tendenza
a estrarre gli ambienti
e a rispettare il loro
corpo. Invigorisce i
medi senza renderli
muddy e spreme le
alte che rimangono
cristalline e con un
Fig.
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VU-Meter
sono
dei
Sifam.
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sapore quasi valvolare.
Sulle basse non è trasparente e qualcosa si
perde, anche a causa
di una dinamica ridotta. Il vecchio trucco di
mixare insieme le tracce originali con il
segnale compresso è
più che mai valido per
il basso e la cassa.
Ci aspettavamo anche
una colorazione maggiore e più personale,
e invece il TG-1 rispetB Fig. 10 Come sempre accade per l’audio professionale, anche in TG-1 esiste un frame metallico interno.
ta adeguatamente il
segnale anche se non
può essere preso a
C
esempio di compressori a stato solido e senza trasformatori. Non è infatti nelle intenzioni di TG-1
Se una posizione deve essere data a TG-1, ci senessere un comp/limiter trasparente. Aggiunge
tiamo di consigliarlo immediatamente a tutti coloquei colori così di moda in questi ultimi anni e
ro che hanno problemi con la voce che non esce
che rendono bello un suono qualunque.
dal mix, sul rullante per incidere sull’aggressività
Ed è lontano, come deve essere, da tutti quei
e la presenza, sulle chitarre, di ogni genere, dove
plug-in che promettono un limiting vintage: qua
deve essere rispettato il contenuto armonico
il suono c’è tutto e il lavoro è evidente anche a
superiore. È questo un campo dove TG-1 è perorecchie poco esperte, nel software spesso l’aufettamente in grado di competere con il Fairchild
mento di livello non corrisponde a una migliore
ma anche con altri compressori/limiter di altissima
intelligibilità. Spiacenti, ma per ora l’analogico
qualità, come il Tubetech CL1b.
sulla compressione ha ancora dei vantaggi evidenti sul software!
IL SUONO
CONCLUSIONI
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Fig. 11 I selettori utilizzano resistenze a bassa tolleranza.
FEBBRAIO 2006
Ci sono compressori di
ogni genere sul mercato
e spesso ci si lascia
prendere la mano dalla
flessibilità piuttosto che
dai risultati.
Il Chandler TG-1 non ha
bisogno di un manuale
di istruzione ed è un
comp/limiter dove la
sperimentazione produce sempre risultati interessanti. L’aver a disposizione pochi controlli su
cui intervenire è un limite ma anche un grandissimo beneficio per chi è all’inizio della sua avventura nella registrazione.
Il tempo di attacco e il rapporto di compressione
fissi per il compressore e il limiter evita di combinare pasticci a chi poco se ne intende, e le differenze vistose nei tempi di rilascio permettono
decisioni molto rapide.
Il compressore non sarà il primo motivo per ricercare TG-1, essendo quasi presettato, mentre il
limiter è senza dubbio uno dei migliori realizzati
negli ultimi anni.
Con questi elementi è facile consigliare TG-1 a chi
vuole un comp/limiter dal suono colorato e facilissimo da usare, sempre con i risultati voluti. Ci
sono altri prodotti anche più versatili (pensiamo
per esempio a un Empirical Labs Distressor) ma
solo in modelli con TG-1 è possibile ottenere
immediati risultati se non si ha ancora l’esperienza necessaria per domare un compressore.
Il prezzo di vendita è equiparabile a un paio di
limiter di altissima qualità e vale tutti soldi che
costa.
Al termine della prova non resta che confermare
quello che molti altri musicisti e produttori conoscono da qualche tempo: TG-1 è uno dei pochi
prodotti professionali su cui si può mettere la
mano sul fuoco. Se è il pop, il rock e il suono anni
60 e ’70 che vi interessa, con tutte le diramazioni
nel XXI secolo, TG-1 è il comp/limiter che fa per
voi! Soldi ben spesi. n
I FILE AUDIO DI ESEMPIO
Sul CD ROM potete trovare tre file audio, creati
a partire da registrazioni prodotte dal nostro
Rudy Rioli, che dimostrano le capacità del TG-1.
Il file non compresso è semplicemente un mix
di tracce di basso, batteria e voce, tutte riprese
tra l’altro con il pre Chandler LTD-1 e con tecniche avanzate di registrazione. Vi invito ad ascoltare i respiri del cantante, che sono quelli più
evidenti dall’azione del limiter. Nel file compresso, tutte le tracce sono state compresse da TG1. Infine nel file audio “voce compressa”, solo la
voce è stata compressa rispetto alle altre. La
voce acquista così chiarezza, maggior livello
senza però perdere apparente dinamica e porta
su anche i rumori secondari, come appunto la
respirazione. Con un minimo di editing è possibile eliminare il respiro per avere una traccia
vocale perfetta.
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Distributore per l’Italia
Feel srl
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CM&PS
CHANDLER LIMITED TG-1
INTERVISTA CON WADE GOEKE
Abbiamo già avuto il piacere di scambiare
qualche idea con Wade Goede durante il
test di LTD-1, ora è il momento di approfondire cosa si nasconde dietro al TG-1.
Chandler Limited è nata inizialmente come
boutique per prodotti audio professionali,
ora appare essere una delle compagnie di
maggior successo nel mercato audio professionale. Invece che proseguire sulla
strada del digitale a tutti i costi, molti
musicisti si stanno innamorando dell’analogico. Cosa ne pensi?
Questa tendenza esiste ed è smisurata per
dimensioni. Molte persone stanno riscoprendo il
meraviglioso mondo dei circuiti analogici vintage.
Credo che la combinazione tra l’outboard analogico e la registrazione digitale sia vincente e
molto potente. La flessibilità e la creatività di Pro
Tools, per esempio, unita a preamplificatori,
equalizzatori e compressori analogici di eccellente qualità produce un sound molto cool e interessante.
Come per il TG-2, la tua scelta sembra
essere quella di produrre solo outboard
analogico di grande qualità ma colorato. Si
tratta di una scelta meditata o di una vera
passione per la storia EMI?
Un po’ di entrambi! Senza dubbio preferisco il
suono dei vecchi circuiti e non solo perché sono
vintage. Credo che i circuiti recenti, siano essi
discreti, in classe A o valvolari, non abbiano la
stessa timbrica del vintage. Sono convinto che
questi colori siano legati alla filosofia del circuito,
più che ai componenti.
Veniamo al TG-1. Al suo interno ci sono
due trasformatori Carnhill per l’ingresso,
ma gli altri due gialli, marchiati Chandler,
cosa fanno?
Sono i due trasformatori custom per l’output che
abbiamo fatto costruire in America. Nessuno produce più i trasformatori impiegati nel TG, così
abbiamo dovuto ricostruirli. Questo processo,
costoso, ci permette però di avere sotto controllo
anche la qualità e la fedeltà dei trasformatori
rispetto agli originali.
Quali sono i componenti responsabili per la
generazione del THD?
Molto di questa distorsione deriva dal passaggio
del segnale nel network di diodi ma senza limitare il livello del segnale. I diodi aggiungono una
colorazione ben distinta e modificano considerevolmente la forma d’onda. Una sinusoide può
diventare una triangolare senza produrre un
CM&PS
hard clipping. Essenzialmente i diodi lavorano
come resistenze variabili controllate dal sidechain del limiter.
A cosa servono i due relay Omrom?
Sono utilizzati per il bypass del segnale in hardware
Come su tutti i modelli, anche in questo il
nome dei transistor è cancellato. Sono dei
componenti standard di cui volete tenere
segreto il nome?
No, sono transistor che non sono più in produzione da tempo e che abbiamo rifatto fare solo
per noi.
Il circuito del TG-1 è discreto. Quali sono,
secondo te, le caratteristiche del suono
quando si utilizza un circuito discreto?
Difficile da dire o da specificare. Tutto dipende
da come è stato disegnato il circuito e qual era
lo scopo del designer. Una cosa però mi è chiara. Tendo a preferire i progetti basati su transistor perché sembrano avere un suono più solido
e meno soft.
Ci sono molte differenze nel suono tra il
limiter originale EMI e il tuo TG-1?
Il TG-1 è prodotto fin nei minimi
dettagli per rifare il limiter EMI. I
percorsi e la larghezza delle tracce
sulla scheda sono identiche all’originale. Inoltre se non fosse stato
così, Abbey Road non avrebbe
approvato il progetto e loro sono
comprensibilmente molto protettivi
nei confronti del nome e della tradizione.
Perché il TG-1 suona così valvolare?
Il progetto originale era nato per emulare il limiter Fairchild in uso agli Abbey Road. Chi lo ha
progettato sapeva come tirare fuori quel suono e
il network di diodi è sicuramente una ragione di
questo suono.
Il TG-1 è particolarmente aperto sulle
alte...
Vero, gran parte di questo comportamento si
deve al circuito discreto e al network di diodi,
dando al suono una distorsione piacevole all’orecchio e che ravviva il suono.
Quanto è difficile modificare in hardware i
tempi di intervento del compressore e del
limiter?
I tempi di rilascio possono essere modificati
semplicemente sostituendo un condensatore, ma
non voglio dare troppe informazioni circa queste
modifiche.
Quali sono i progetti futuri di Chandler?
Stiamo lavorando su un equalizzatore a due
canali con quattro bande, un compressore con
condensatori al germanio e una piccola console
EMI.
Qual è secondo te lo strumento ideale da processare con il
TG-1?
Quando si tratta di batteria niente
è meglio di un TG-1, molti di quelli
che lo usano sarebbero d’accordo.
Anche la voce viene trattata meravigliosamente dal TG-1: le dona
un carattere smooth e vintage
quando si usa il limiter, con il
compressore si riesce sempre a
trovarle un posto nel mix.
Sui bassi produce suono rotondi e
smooth. Anche sulle chitarre da
Byrds o Beatles è grandioso! Viene
impiegato anche sulle tastiere per
aggiungere carattere analogico ai
suoni digitali.
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