Farmaci e prescrizioni sospeso per due mesi il nuovo giro di vite

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Farmaci e prescrizioni sospeso per due mesi il nuovo giro di vite
IV
GENOVA CRONACA
la Repubblica MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO 2016
La sanità e i servizi
Farmaci e prescrizioni
sospeso per due mesi
il nuovo giro di vite
L’assessore Viale annuncia la moratoria per la Liguria
Dopo la protesta dei medici si mobilita anche la Asl 3
ERICA MANNA
I PUNTI
LE PRESCRIZIONI
Il decreto Lorenzin
impone regole
rigide per le
prescrizioni di analisi
e farmaci. I controlli
del colesterolo ad
esempio si potranno
prescrivere
ogni 5 anni
L’ENTRATA IN VIGORE
Il decreto doveva
entrare in vigore
venerdì ma Toscana
e Vento si erano già
sfilate. Adesso anche
la Regione Liguria
ha deciso di
sospenderlo
per due mesi
IL TAVOLO
La Asl 3 ha proposto
l’apertura di un
tavolo con la
Regione e i medici di
famiglia per
verificare le 200 voci
del decreto che
incidono sulle
prescrizioni ai malati
I
di base incassano
una prima vittoria: il decreto Lorenzin venerdì non entrerà in vigore in Liguria. La Regione, infatti, ha concesso una
sospensione: e oggi presenterà
a Roma la richiesta di moratoria di due mesi delle contestate
norme che – sotto l’imperativo
della “appropriatezza prescrittiva” – si apprestavano a rivoluzionare il rapporto tra medici e
pazienti, rendendo più stringenti le condizioni per prescrivere anche semplici esami del
sangue. Come Toscana e Veneto, che hanno sospeso l’applicazione del decreto Lorenzin, anche l’assessore alla Sanità Sonia Viale, a cui la sezione ligure
della Federazione italiana medici di medicina generale aveva
scritto una lettera preoccupata, alla fine ha deciso di prendere tempo. E ha accompagnato
la decisione con una lettera, indirizzata alle varie Asl: per chiedere ai medici prudenza e attenzione nel prescrivere i farmaci,
in attesa della futura entrata in
vigore delle nuove norme. La
Regione, infatti, ha in cantiere
anche una sorta di “vademecum”: una circolare di chiarimento che aiuti i medici di base
a districarsi tra i punti più complicati del decreto, che elenca
oltre 200 prestazioni. La battaglia sulla controversa “appropriatezza prescrittiva” non è finita: ma per la sezione ligure
della Federazione italiana medici di medicina generale è una
prima vittoria. Dopo aver indirizzato una lettera all’assessore per chiedere la sospensione
del decreto, la Fimmg ha coinvolto anche la politica: chiedendo una mediazione trasversale
ai consiglieri Gianni Pastorino
MEDICI
LA MEDIAZIONE
LA LETTERA
“
“
Grasso ha proposto
un tavolo di
confronto con i
medici di famiglia
per studiare il
decreto
IL COMMISSARIO
Luciano Grasso
è il commissario
straordinario
della Asl 3
genovese
(Rete a sinistra) e Matteo Rosso (Fratelli d’Italia). A proporsi
come arbitro, è ora intervenuta
anche la Asl 3: con la proposta
di un tavolo di confronto tra medici di medicina generale, l’azienda sanitaria genovese e la
Regione. «Per studiare, punto
per punto, gli aspetti procedurali e le situazioni che il decreto
lascia aperte», spiega il commissario straordinario Luciano
Grasso. Che sottolinea, a proposito dell’accusa dei medici di essere sottoposti a controlli osses-
L’assessore alla
salute Sonia Viale ha
scritto alle Asl:
prudenza in attesa
dell’entrata in vigore
delle novità
L’ASSESSORE
Sonia Viale, Lega
Nord, è
l’assessore
regionale alla
sanità
sivi sulle prescrizioni: «Non vogliamo certo imporre delle gabelle: ma la spesa farmaceutica
nel corso degli anni è lievitata,
a fronte di risorse pubbliche decrescenti. Dunque, tutti dobbiamo porre la massima attenzione». Gli ultimi dati di Asl 3 parlano chiaro: il costo della farmaceutica convenzionata, nel
2015, è stato di 102 milioni di
euro. Una grossa fetta di un bilancio complessivo di circa 770
milioni di euro. Il giro di vite sugli esami, dunque, è scongiura-
to nell’immediato: ma la linea è
quella che impone ai medici curanti di segnare certe prestazioni a carico del Servizio Sanitario nazionale soltanto a stringenti condizioni. Anche gli esami radiologici e le analisi di laboratorio dovranno essere vagliati con attenzione. «Siamo davanti a un cambio di rotta da un
giorno all’altro, è vero. Si tratta
di un decreto molto articolato e
complesso – spiega Grasso –
che sarà convertito in legge: capisco che comporti un cambia-
mento sostanziale nelle abitudini dei medici, e nel rapporto medico-paziente. Eppure, si tratta
di una realtà con cui fare i conti:
il medico dovrà effettuare valutazioni molto più sofisticate di
prima. Credo che, negli ultimi
anni, si sia verificato un incremento degli esami prescritti anche in seguito a un bombardamento mediatico sulle patologie e sullo stato di salute. In
ogni caso, ben venga il tavolo di
confronto: perché c’è la necessità di fare un po’ di ordine, e per i
L’INTERVISTA /UN’ANZIANA RACCONTA COME FA UN MALATO CRONICO AD EVITARE DI RIMANERE SENZA FARMACI E LE PAURE PER IL NUOVO SISTEMA
“Ho 77 anni, sei pastiglie al giorno e spesso pago io”
U
NA la sera, per la pressio-
ne. Un’altra al mattino,
più altre tre nell’arco della giornata, «per il cuore, mi
hanno fatto l’angioplastica».
Una per il colesterolo. Una per
lo stomaco: il gastroprotettore.
Tutti i giorni. «Poi ci sono quelle per i dolori, perché sono caduta: e non mi muovo senza gli antinfiammatori». Sei pastiglie al
dì, per sempre? «No, macché.
Queste sono solo per me. Dobbiamo aggiungere tutte quelle
di mio marito: ha la fibrillazione atriale, e poi prende farmaci
per il colesterolo, la prostata.
Non ci facciamo mancare niente». Delle scatole di medicinali
ha perso il conto, Giuseppina,
77 anni, sposata con Carlo, 84:
ma non ha perso il senso dell’umorismo. La famiglia Imperiale, lui pensionato Amt, lei casalinga, vive a Bolzaneto. E fa parte della folta schiera di malati
cronici della Liguria: 650 mila
persone, dati aggiornati al
2012. Un esercito. Alle prese
con scatole da farsi prescrivere
con sempre maggiore difficoltà, esami continui. E un’incognita angosciosa: quella di andare, piano piano, incontro a
una sanità a intermittenza:
«Tante volte, per comodità,
per urgenza, per non rimanere
senza scorte quando andiamo
per qualche tempo nella nostra
casa in Piemonte, acquisto i farmaci a pagamento. Ora ci toccherà farlo anche per un sem-
plice esame del sangue?».
Perché comprate i farmaci
che poteste avere gratis?
«Non certo per sperperare:
mio marito è un pensionato, io
invece non percepisco nessuna
pensione perché davo una mano ai miei genitori in negozio
ma non ero in regola. Però, diciamolo chiaro: noi due siamo
ammalati. Certo, c’è chi sta
peggio di noi. Ma tante volte è
inevitabile: non sempre posso
fare avanti e indietro dal dottore. Oppure, nei casi di emergenza».
Quali?
«Qualche tempo fa mi hanno fatto l’angioplastica. Quando sono tornata dall’ospedale
mi hanno dato da portare a ca-
I FARMACI
Nella regione degli anziani
diventa sempre più difficile
riuscire a curarsi
sa le medicine per il cuore, sufficienti per due mesi. E mi hanno
spiegato che non avrebbero
più potuto scrivermele se non
avessi prima fatto un’altra visita. Ma per me era difficoltoso
tornare. Così, me le sono comprate di tasca mia. Adesso le ho
smesse, e vado avanti con le
cardio aspirine. Insomma, mi
arrangio. Cerco di stare meglio
possibile. E a volte mi affido a
un’amica farmacista».
Ovvero?
«Mi conosce da anni. E quando rimango senza scorta mi
permette di acquistare i miei
soliti farmaci, a pagamento, anche senza presentare la ricetta».
Lei e suo marito dovete sot-
toporvi a molti controlli?
«Sì. L’ultimo, solo questa
mattina: mio marito ha fatto il
quick (simulazione in provetta
della coaugulazione del sangue, ndr). Se fosse a pagamento sarebbero circa sette euro.
Chissà se con le nuove regole
potrebbe farlo. E per l’esame
del colesterolo? Dovremo mettere in conto di fare i controlli a
nostre spese, finché potremo.
Ma noi siamo ancora fortunati».
Fortunati?
«Sì. Ho un’amica che è preoccupatissima: ha subito rotture,
operazioni. Noi almeno stiamo
ancora in piedi».
(erica manna)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO 2016
V
PER SAPERNE DI PIÙ
www.asl3.liguria.it
www.comune.genova.it
Il rapporto
La modifica dei parametri per il calcolo del reddito da dichiarare per avere diritto alle agevolazioni nei
servizi mette in crisi famiglie e Caf. Il Comune fa un primo bilancio: sono 2500 in meno a Genova le
richieste di agevolazioni per le refezioni. Ma
la messa a punto per tutto quello che riguarda disabili, anziani e non autosufficienti
non è ancora arrivata. È in corso la revisione
del sistema e la novità potrebbe riguardare
l’inserimento nelle residenze, nei centri
diurni e per l’assistenza domiciliare che
dovranno fare i conti con il nuovo assetto.
Stesso discorso per i disabili , compresi i trasporti. La Consulta sul piede di guerra
“Sarebbe una discriminazione”
Rivoluzione Isee
più famiglie pagano
la mensa scolastica
servizi sociali al buio
NADIA CAMPINI
A
il numero dei
bambini che pagano il
prezzo pieno per mangiare in mensa a scuola, mentre le
famiglie dei disabili devono fare i conti con i nuovi parametri
di reddito anche per l’inserimento nelle strutture, i ricoveri
per gli anziani, l’assistenza domiciliare o i trasporti. E’ tutto
frutto dell’applicazione del nuovo Isee, il sistema di valutazione dei redditi che la legge nazionale ha cambiato l’anno scorso
modificando criteri e parametri. Così nelle scuole genovesi il
numero dei bambini che usufruiscono del servizio mensa è
rimasto più o meno stabile:
32.587 nell’anno scolastico
2014-2015,
32.036
nel
2015-2016, ma il numero delle
richieste di agevolazione è sceIL RICETTARIO
Sempre più
difficile per i
medici
prescrivere esami
e farmaci
medici di adottare e fare proprie nuove abitudini».
Nella regione più vecchia del
mondo, dove gli ultrasessantacinquenni sono il 29 per cento
della popolazione e vivono 650
mila malati cronici (il dato è del
2012), «l nuovo decreto rischia
di essere un disastro – spiega
Gianni Pastorino, consigliere
regionale di Rete a Sinistra, sceso in campo a favore dei medici
con un ruolo di mediazione –
questa è una battaglia senza colore politico. Tanto che ho scrit-
In campo anche i consiglieri
regionali. Pastorino, Rete a
Sinistra: “QUesta è una battaglia
che non ha colore politico”
to anche io una lettera all’assessore Viale: perché questa norma rischia di essere in contrasto con lo sviluppo tecnologico
degli esami da laboratorio, che
sono meno costosi di un tempo.
E anche con il concetto di medicina preventiva. In questi anni,
infatti, abbiamo registrato un
preoccupante aumento di patologie oncologiche: in Liguria abbiamo un’ammalata di tumore
al seno ogni otto persone. Cinque anni fa erano una ogni sei.
Come si può pensare, poi, che
non siano previsti certi esami
diagnostici per pazienti sotto i
40 anni? Le malattie oncologiche sono in aumento, e non si
può abbassare la guardia».
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UMENTA
inseriti nei conteggi anche i redditi derivanti da indennità di accompagnamento o pensione sociale, per altro con una franchigia che almeno parzialmente
riequilibra questo dato.
Sulla base delle variazioni
nel corso dell’anno gli uffici comunali sono andati a monitorare gli effetti delle modifiche,
LE MENSE
L’introduzione
del nuovo Isee ha
ridotto di 2500 il
numero delle
domande di
agevolazione
per il settore scolastico gli scaglioni di Isee non hanno ancora
subito ritocchi, con le conseguenze viste in precedenza.
Nel settore dei servizi sociali invece è in corso in queste settimane una revisione di tutto il sistema, ora all’esame del consiglio comunale. «Era stato stabilito che prima di arrivare ad
Dichiarare redditi non
veritieri diventa più
difficile ma il sistema è
diventato più complesso
so di quasi 2.500 unità, da
18.003 nel 2015 a 15.609 nel
2015. Se l’anno precedente a
pagare tariffe agevolate era il
55,25% delle famiglie, ora questa percentuale è scesa al
48,72%. «Questi numeri sono
ancora suscettibili di qualche
variazione – spiega l’assessore
alle istituzioni scolastiche, Pino
Boero – perchè stanno arrivano
adesso i primi bollettini e diverse famiglie adeguano la loro posizione al momento dei pagamenti, ma è innegabile che
qualcosa è cambiato. I nostri uffici stanno monitorando la situazione caso per caso, l’anno
scorso abbiamo varato anche
una delibera di giunta che prevede la possibilità di andare a
verificare i casi dove ci sono state variazioni considerevoli da
un anno all’altro e di eseguire
eventualmente gli opportuni
correttivi. Anche se finora mi risulta che questi casi eclatanti
siano un numero limitato».
Il nuovo sistema Isee introdotto l’anno scorso è infatti molto più complicato da calcolare
per gli uffici dei Caf che se ne occupano, ma soprattutto ha inserito nel conteggio anche un’analisi più approfondita dei redditi. Se n passato le giacenze sui
conti correnti venivano valutate solo al 31 dicembre ad esempio ora è richiesta la giacenza
media sul conto, ce fa emergere quindi anche i depositi dei
mesi precedenti. Inoltre pesa di
più la seconda casa, anche se si
tratta di una porzione ereditata in comproprietà, e vengono
una delibera di giunta si completasse un percorso approfondito di condivisione – spiega la
presidente della commissione
Cristina Lodi – e stiamo lavorando a questo impegno, l’otto è in
programma un’altra commissione con l’audizione anche dei
sindacati».
In base alla proposta elaborata dagli uffici da quest’anno l’Isee servirà anche per calcolare
le quote per l’inserimento degli
anziani nei centri diurni e o nelle residenze sanitarie, per l’assistenza domiciliare dei disabili e
per i servizi di trasporto dei disabili.
«Noi abbiamo l’obbligo
dell’utilizzo dell’Isee per le prestazioni sociali – spiega l’assessore ai servizi sociali Emanuela
Fracassi – abbiamo fatto una serie di simulazioni e di verifiche
e da quello che è emerso finora
il nuovo Isee per le famiglie in
difficoltà non ha portato ad aumenti dell’Isee, semmai a Isee
Lunedì prossimo a Tursi
una riunione insieme ai
sindacati per fare il
punto della situazione
re l’influenza viene rispolverata dalla Regione Liguria e inserita in una sorta di vademecum diffuso ieri in previsione del
picco di diffusione del virus. Secondo gli esperti nel giro di una decina
di giorni arriverà la grande ondata di influenza e la Regione teme di
dover affrontare l’assalto ai pronto soccorso ospedalieri che si verifica
ad ogni inverno. I servizi non sono cambiati; tranne rare eccezioni i
medici di famiglia dal venerdì sera al lunedì mattina non lavorano e
dunque tutto lascia intendere che l’ultima spiaggia di chi starà male
resteranno gli ospedali. Così ieri l’assessore alla sanità Sonia Viale,
nel tentativo di arginare il rischio, ha diffuso una nota con le linee guida predisposte dall’Ars, l’Agenzia regionale della sanità. La sintesi è
facile: non andate al pronto soccorso (“è del tutto sconsigliato” si legge), prima rivolgetevi al vostro medico o al “servizio di continuità” della vostra Asl, che è la guardia medica. «Riteniamo importante sensibilizzare i liguri su contromisure di buon senso e comunque efficaci nel
contrasto alla diffusione del virus», scrive l’assessore. Poi elenca le raccomandazioni dell’Ars che sottolinea: «l’influenza è una malattia infettiva che normalmente si risolve in 5-6 giorni, con un’incubazione di
circa 2 giorni durante i quali si sviluppa la contagiosità che si prolunga per 3-5 giorni» e la cui trasmissione può essere contrastata «con lavaggi frequenti delle mani». «Si sconsiglia il ricorso ad antibiotici – si
legge nella nota della Regione – I farmaci consigliati sono quelli di tipo sintomatico (gli antifebbrili come il paracetamolo) o comunque
quelli utilizzati come antinfiammatori. Nei soggetti anziani e nei bambini è necessario mantenere un buon apporto di liquidi, specialmente
in presenza di febbre alta. A tutti i soggetti colpiti da virus influenzale
è consigliato il riposo in un luogo caldo e asciutto e liquidi (letto, lana e
latte)». Infine: «In caso di complicanze – febbre elevata, gravi difficoltà respiratorie e in soggetti affetti da gravi patologie croniche – e nei
soggetti anziani o nei bambini affetti da gravi patologie croniche è
consigliato contattare il proprio medico curante. È del tutto sconsigliato recarsi al Pronto Soccorso senza prima aver contattato il proprio
medico o il servizio di continuità assistenziale della ASL».
(a.zun.)
uguali o addirittura leggermente diminuiti. Per questo abbiamo ritenuto, in forma sperimentale per il 2016, di mantenere i limiti invariati per tutti i
servizi che già prevedevano
l’accesso con l’Isee, mentre abbiamo cercato di applicare l’Isee con i criteri più equi possibili per gli altri sevizi che non lo
prevedevano, come le quote di
compartecipazione per i centri
diurni o le rette degli istituti
per gli anziani».
I problemi sono arrivati dal
settore dei disabili. La Consulta
disabili ha contestato soprattutto la scelta di applicare l’Isee al
trasporto individuale alternativo per i cittadini che non possono utilizzare i mezzi pubblici:
oggi, per due corse al giorno, ne
usufruiscono a Genova 243 persone in riabilitazione, 29 in addestramento lavorativo, 73 al
lavoro e 130 a scuola e pagano
con un costo simile all’abbonamento mensile Amt dei lavoratori. Secondo la nuova norma il
contributo dovrebbe essere aumentato in base all’Isee sociosanitario. «Il servizio di trasporto
pubblico locale – sottolinea la
Consulta in un documento – è
istituito per tutti i cittadini genovesi anche con il contributo
delle trattenute fiscale delle
persone con disabilità che non
ne possono usufruire» e la modifica dei criteri di pagamento si
tradurrebbe quindi una «discriminazione rispetto agli altri cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico».
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IL VADEMECUM/ I CONSIGLI DELLA NONNA “LANA, LATTE E LETTO”
Influenza, la Regione scrive
‘Non andate al pronto soccorso’
«L
IL PICCO
Secondo gli esperti
verso metà febbraio
arriverà il picco
massimo di
diffusione del virus
influenzale. La
Regione teme
l’assalto agli
ospedali e diffonde
un vademecum
ANA, latte e letto”: la regola aurea della nonna per combatte-